        Sesto tempo e ulteriori affinamenti per Jonathan Rea nel primo giorno di test, sei volte iridato SBK, passato a fine 2023 da Kawasaki a Yamaha. Il nordirlandese sta capendo sempre pi&ugrave; la R1, malgrado ammetta di essere un po' lontano dalle sensazioni ottimali: "Anche perch&eacute; non sto cercando il crono assoluto" spiega "preferendo il lavoro di comprensione del suo carattere. Gli spazi di intervento sono ampi, gli interventi compiuti sull'assetto importanti. Il carattere della moto &egrave; gentile, dotata di gran coppia". Rea ama poco i test SBK, tuttavia... Ormai lo conosciamo da anni ma, onde evitare dubbi, ecco la precisazione: "Non amo le sessioni di test" lui &egrave; animale da gara "preferisco le competizioni vere. Sto prendendo tempo per capire la Yamaha, che ha un posto di seduta diverso da quello Kawasaki". Una fase delicata e da perfezionare l'ha gi&agrave; svelata: "Il comportamento della R1 in curva, per il quale abbiamo tratto favorevoli annotazioni. Il campionato prevede tappe iniziali che mi piacciono, credo che potremo fare bene. Il Mondiale? Vedremo".       

Johnny: "La R1 &egrave; diversa dalla Kawasaki, molto meglio di quanto la immaginassi"

Rea: "Non amo i test SBK, ma la Yamaha è... gentile"

        Quando una domenica di met&agrave; agosto parrebbe tranquilla, arrivano messaggi a renderla un po' pi&ugrave; movimentata. Appunto, &egrave; un movimento di mercato della SBK a cambiare gli scenari futuri, perch&egrave; parrebbe che Jonathan Rea e Yamaha abbiano firmato i contratti relativi alla condivisione della stagione 2024, con possibilit&agrave; di estendere il rapporto al 2025. Rea in SBK: addio Kawasaki Ninja, benvenuta R1 M Nei prossimi giorni vedremo se le parti annunceranno quanto precedentemente anticipato, oppure se attenderanno ancora. S&igrave;, vige pure la possibilit&agrave; di smentita, ma l'affare era gi&agrave; a buon procinto circa un mese orsono, nel frattempo portato avanti con perizia e discrete modalit&agrave;. Se Johnny - lo far&agrave; - lascer&agrave; Kawasaki, si tratter&agrave; di un matrimonio durato 9 anni, foriero di 6 titoli mondiali e una incetta di vittorie invidiabilie. Aggiungendo le affermazioni firmate coi colori Honda, il nordirlandese conta 119 primi posti e 256 podi, record pazzesco nelle derivate di serie. Sono arrivate voci da pi&ugrave;, oggi, a mettere ancora pi&ugrave; carne sul fuoco in quello che avrebbe dovuto essere un barbecue estivo "sereno", condito da un salsa piccante: il nativo di Ballymena, pare, ha messo nero su bianco a inizio della settimana scorsa, per una nuova avventura di carriera che far&agrave; parlare da qui sino al principio della prossima stagione. E oltre.         

La firma tra Johnny e la Casa di Iwata dovrebbe gi&agrave; essere nero su bianco: il sei volte iridato lascia Kawasaki, accettando la sfida R1

Rea & Yamaha: affare fatto per la SBK 2024

        Stranissimo da sentire, ma vero da scrivere. Bench&eacute; possa risultare una ipotesi assurda e dettata da un folle moto-mercato, la Casa di Iwata le sta provando veramente tutte, pur di rimpiazzare degnamente Toprak Razgatliogli, prossimo partente in direzione BMW. La formazione Pata Yamaha Prometeon WorldSBK, soddisfatta del rinnovo condiviso assieme ad Andrea Locatelli, parla con tanti, tra cui un certo Jonathan Rea. Chi, proprio il sei volte iridato e uomo-azienda Kawasaki? Ebbene s&igrave;. La SBK di Most in TV Yamaha in SBK, addio Razga: e adesso? Recuperando una buona dose di punti nei round di Donington e Imola, Toprak ha riacceso l'interesse del campionato, ovvero, riaprendo (in parte) il discorso alloro finale. Con la tappa ceca di Most imminente, le lunghezze a dividere la leadership detenuta dal numero 1 Alvaro Bautista e il turco dotato di R1 sono 72. Con in palio 62 punti a weekend e in virt&ugrave; di ancora 5 appuntamenti da completare, converrete nel sostenere che la matematica tenga aperte diverse possibilit&agrave; tra cui, ovviamente, il fatto che lo spagnolo Ducati possa cambiare passo e chiuderla l&igrave;, oppure un Razga capace di avvicinarsi ulteriormente, e chiss&agrave;... Proprio questo "chiss&agrave;" spiega come sia il nativo di Alanya l'unica vera alternativa iridata al trentanovenne originario di Talavera de la Reina. Altri, onestamente, appaiono e scompaiono, si vedono tra i primi e poi nelle retrovie. Va da s&egrave; dire quanto il pupillo di Kenan Sofuoglui rappresenti la sola "minaccia" nei confronti del campione in carica. Ecco perch&eacute; Yamaha perder&agrave; un pezzo quasi insostituibile.  Rea soffre con Kawasaki in SBK: male, quale sarebbe l'alternativa? La sfera di cristallo era usata dalla Maga Circe, mentre Wanna Marchi si lanciava in pronostici e previsioni. Qui, invece, si tenta di stilare una analisi sensata: Jonathan Rea costituisce la prima, sola, vera, unica punta a muovere il discorso SBK per Kawasaki, nel percorso mietuto da successi a ripetizione e record nelle derivate di serie. E' anche vero quanto il nordirlandese stia oggi soffrendo. Trentasei anni compiuto il 2 febbraio - "t&eacute; s&eacute; minga un fiulin", direbbero in certe zone d'Italia - incetta di affermazioni e coppe, fame apparentemente non sopita ma non soddisfatta. L'asso di Ballymena ancora ci crede, a dispetto delle fatiche palesate dalla Ninja ZX-10RR. Appunto, siccome il Kawasaki Racing Team WorldSBK &egrave; indiscutibile, cosa manca al pi&ugrave; vincente di tutti i tempi? Una moto all'altezza della Ducati, risponderemmo, che per&ograve; non &egrave; disponibile. In BMW ci va Razga, cosa rimane Honda a parte? Una bella Yamaha R1 M, proprio lei: con la quattro cilindri dei tre diapason, dopotutto, Toprak offre file da torcere a Bautista... Rea e Yamaha insieme in SBK: perch&eacute; no o perch&eacute; s&igrave;?! Eccoci alla fase conclusiva della sommaria analisi. Rea e il Marchio di Akashi hanno sottoscritto e notificato accordi pesanti, "storici" e passivi di importanti penali in caso di insolvenze e rescissioni. Entrambe le parti ne sono a conoscenza, ma qui chi se ne vorrebbe (leggete bene, please) andare &egrave; Johnny. Andare dove, intuitivamente, intravedere margini di miglioramento del progetto, tecnicamente parlando e non solo: si tratta del reale interesse della Casa in oggetto al campionato in oggetto. Oggettivamente, Yamaha palese maggiori effort di quanti ne stia mettendo nel paddock la Kawasaki. E il Cannibale se ne &egrave; accorto, vivendolo sulla propria pelle. Se lascia i colori verdi a favor dei blu, va incontro a una penale da pagare. Quanto alta? Abbastanza, perch&eacute; il contratto &egrave; esteso a tutto il 2024. Sicch&eacute;, archiviata la parentesi Johann Zarco, papabile di conferma nel team Prima Pramac in MotoGP per una stagione, per poi passare in SBK nel dopo-Bautista, considerando i tentennamenti e il tentativo di Franco Morbidelli di rimanere nella MotoGP stessa, i tre diapason per mezzo della squadra cercano un vero bomber. Domi Aegerter e Remy Gardner? Ottimi e promettenti, ma volete paragonarli a Johnny Rea?! No.         

Perdendo Razgatlioglu, Iwata cerca un grosso nome: dopo il "rifiuto" di Zarco e il "vediamo" di Morbidelli, Johnny &egrave; ipotesi fattibile?

Mossa delle mosse in SBK: Yamaha corteggia Rea

Sei manche completate, nessuna vittoria, un solo podio e il sesto posto della classifica piloti. A round SBK di Indonesia consumato, il bilancio a pendere sulla testa di Johnny Rea &egrave; a dir poco deludente, sia per chi ne ricorda il dominio assoluto degli anni scorsi, sopratutto per il nordirlandese stesso. Questo non &egrave; un verdetto finale, ma il pi&ugrave; vincente di sempre nell&#39;ambito delle derivate di serie sa che la stagione dovr&agrave; cambiare passo. Presto.  SBK sempre meno verde per Johnny Rea    Johnny spinge, ma la Ninja non viaggia  Solo ai tempi spesi con Honda il britannico soffr&igrave; cos&igrave; tanto. Ma se all&#39;epoca le attenuanti si sprecavano - team Ten Kate &quot;lunatico&quot;, Fireblade &quot;imprevedibile&quot; - adesso la situazione appare pure peggiorata. Lo capiamo, ovviamente, dagli ordini di arrivo, lo confermano le parole del pilota.&nbsp;  Un continuo lamentio e, addirittura, un silenzio stampa eloquente. Per l&#39;asso della Verdona il presente &egrave; si delinea denso di nuvole, dalle quali sar&agrave; complicato districarsi. Mancano ancora 10 appuntamenti alla fine del mondiale, quindi 30 corse, ma se il buongiorno si vede dal mattino...  Ricordiamo et&agrave; e palmares del protagonista in oggetto: 36 anni compiuti il 2 febbraio, 6 corone della SBK, messe in piedi da 118 affermazioni di tappa. Aggiungendo le tre vittorie ottenute in Supersport, il nativo di Ballymena sar&agrave; duramente raggiungibile.&nbsp;  La Ninja SBK aiuta Johnny o Johnny non aiuta la Ninja SBK?    Rea &egrave; il solo che pu&ograve; far vincere la Kawasaki: se non ci riesce lui...  &nbsp;Guardando dove si trovano gli altri piloti dotati di ZX10-RR rispondere &egrave; semplice: a faticare &egrave; la Kawasaki, non Rea. A dispetto della investitura ufficiale, Alex Lowes &egrave; dodicesimo, braccato da rivali indipendenti e meno esperti. Tom Sykes, ex campione proprio con la Verdona, nemmeno si trova in classifica. Oliver Konig, vabb&eacute;.  Se il confronto coi parimarca &egrave; quantomeno ingeneroso, torniamo al solo Johnny. Quando guida &egrave; sempre lui, un mix tra lo stile di met&agrave; anni Duemila e le esigenze attuali. Per&ograve;, gli avversari vanno pi&ugrave; forte, mandandolo su tutte le furie. A Mandalika il Re delle derivate &egrave; anche caduto, cosa insolita per un preciso come lui.  Quindi, qui si rischia che il tormentone legato ai giri motore della quattro cilindri di Akashi diventi sempre pi&ugrave; insistente. Speriamo di no, perch&eacute; vogliamo rivedere il Cannibale laddove ha (quasi) sempre figurato: al top della categoria, perch&eacute; il numero 65 &egrave; un pilota top.  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp; 

Il sei volte iridato fatica a trovare il passo e, forse, s&eacute; stesso. Quanto potranno durare sofferenza e resistenza del pi&ugrave; vincente di sempre?

Rea, mai cos&igrave; male in SBK con Kawasaki (e non solo)

        Duo verde confermato, speranze relative rinnovate. Il Kawasaki Racing Team WorldSBK parte all'attacco delle classifiche 2023, rllanciando le quotazioni di Johnny Rea e Alex Lowes. Direttamente dal quartier generale della formazione di stampo catalano e dai toni mondiali, la coppia britannica ha promesso una stagione intepretata da protagonisti. In particolar modo, il nordirlandese &egrave; atteso al varco, nella domanda che ne sta contraddistinguendo il momento di carriera. Rea vuole esserci: "Spero di lottare per il mondiale"   Come sarebbe a dire "Spero"?! Johnny nutre dubbi in merito ad una possibile settima impresa di carriera? Effettivamente no, ma il nordirlandese, essendo molto pragmatico, ci va coi piedi di piombo, palesando un contestuale sano ottimismo: "Sono davvero entusiasta di questa nuova annata - ha dichiarato - perch&eacute; l'off season &egrave; andato davvero bene. Inoltre sono entusiasta di andare a Phillip Island e di iniziare l&rsquo;anno in un modo che sembra pi&ugrave; normale. Sento di essermi preparato davvero bene fuori dalla pista e nel corso dei test invernali siamo migliorati: &egrave; molto motivante. &Egrave; bello avere intorno delle persone nuove e questo comporta delle sensazioni diverse. Non vedo l&rsquo;ora di iniziare. Abbiamo fatto progressi con la moto e stiamo lavorando duro per provare a migliorare il nostro feeling e i risultati della scorsa stagione. Speriamo di poter lottare per il titolo mondiale&rdquo;. Lowes e la macchina del tempo: "Mi sento tornato al 2014"   Perch&eacute; citare il 2014? Facile: Alex si riferisce alla stagione nella quale debutt&ograve; in pianta stabile nella SBK mondiale, quando il gemello di Lincoln doveva ancora compiere 23 anni: "Il design della moto 2023 mi piace davvero tanto - in questa frase, tuttavia, guarda al presente - nel 2022 sono stato abbastanza veloce, ottime prestazioni in Superpole e sono riuscito ad agganciare i primi tre. Man mano che la gara andava avanti e con il calo del grip ho fatto un po&rsquo; pi&ugrave; di fatica. Questo &egrave; un aspetto su cui ci siamo concentrati. Sono davvero impaziente di iniziare questa annata. Ho svolto un buon inverno di allenamenti e non vedo davvero l&rsquo;ora di iniziare. Ormai sono anni che corro nel Campionato del Mondo Superbike ma sono ancora entusiasta come fosse la prima volta, come se fossi tornato al 2014. Ora non vedo davvero l&rsquo;ora di andare in Australia e di prendere il via&rdquo;.       

Johnny e il team Kawasaki puntano all'iride 2023: "Siamo preparati ed entusiasti, la moto ha fatto progressi". Carico pure Alex Lowes: "Sar&agrave; come correre per la prima volta"

SBK, a Rea è tornata la fame: "Sono migliorato e motivato"

        In una occasione del tutto speciale, Kawasaki ha presentato i progetti MXGP e SBK nel medesimo lancio, previo collegamento online caratterizzato dal colore verde. Le gomme tassellate per terreni sterrati delle KX450 SR affidate a Romain Febrve e Mitchelle Evans erano affiancate dalle coperture slick con cui Johnny Rea e Alex Lowes affronteranno gli asfalti del calendario 2023. Kawasaki continua a crederci: Ninja rinvigorite per Rea e Lowes  Affidandosi a ottimi riscontri registrati nei test di Jerez e Portimao, il Kawasaki Racing Team Worlds SBK partir&agrave; per la doppia trasferta Australia-Indondesia per vincere. Sembrerebbe considerazione scontata ma, prendendo in esame gli epiloghi delle stagioni 2021 e 2022, non &egrave; affatto cos&igrave;. Perch&eacute; due anni fa il titolo Costruttori &egrave; andato a Yamaha, l'anno scorso a Ducati. Non solo: sempre due anni orsono, la M1 di Toprak Razgatlioglu si &egrave; imposta nella classifica Piloti, stesso discorso l'anno scorso per Alvaro Bautista con la Panigale V4 R. Il prossimo innalzamento del regime massimo disponibile al quattro cilindri della ZX-10RR aiuter&agrave; i numeri 65 e 22, soprattutto in fase di allungo e sorpasso. Comprensibile, quindi, quanto da Akashi a Barcellona - base della fortissima squadra Provec - abbiano a cuore il ritorno in vetta alle graduatorie del campionato dedicato alle derivate di serie, auspicato dal manager Guim Roda: "Abbiamo lavorato duro per sistemare alcuni dettagli, migliorando la moto e l&rsquo;organizzazione del team, nel tentativo vincere di nuovo il titolo. Ma ancora pi&ugrave; importante di tutto questo &egrave; che gli appassionati si divertano nel vedere le gare e speriamo che al vertice ci sia una moto verde. Johnny e Alex sono pronti dopo aver ricaricato le batterie, quindi nel Round di Australia vedremo come saremo arrivati all&rsquo;inizio di questa nuova stagione&rdquo;.          

La squadra ufficiale del Marchio di Akashi ha presentato la stagione 2023, svelando le Ninja con cui Johnny Rea e Alex Lowes sfideranno la concorrenza

Verde speranza: il team Kawasaki punta (ancora) al titolo SBK

        Il motomercato &egrave; costituito s&igrave; dai cambi di casacca dei piloti, ma anche dei restanti addetti operanti nelle diverse mansioni previste da ogni team. Dal manager al meccanico, dal cuoco all'elettronico: in SBK &egrave; successo che Toprak Razgatlioglu ha "soffiato" proprio la sudetta figura a Johnny Rea, passata da Kawasaki a Yamaha. Davide Gentile, ingegnere elettronico-motorista ex Johnny Rea  Ex poich&eacute;, appunto, passato da KRT Provec a Pata with Brixx, ovvero, da Kawasaki a Yamaha. Classe 1970 e originario di Trieste, Davide Gentile &egrave; stato all'opera sulla Ninja di Johnny Rea per anni, ricoprendo il ruolo di ingegnere elettronico e motorista, vincendo gare e titoli insieme al pilota nordirlandese. Grandissimi risultati, frutto di sapienza tecnologica ed esperienza, che dal 2023 sar&agrave; a disposizione di Toprak Razgatlioglu. Anzi, a dirla tutta, il turco gi&agrave; lo ha con s&eacute; nel garage nei test SBK di Jerez, per una R1 pronta a trarne i relativi giovamenti. Il campione del mondo uscente vuole riprendersi il numero 1 smarrito, ogni mossa compiuta potrebbe rivelarsi fondamentale.&nbsp;       

Si chiama Davide Gentile, vincente con Johnny e Kawasaki, passato alla Yamaha di Toprak: &egrave; ingegnere e si occupa anche del motore&nbsp;

SBK, Razgatlioglu "soffia" l'elettronico di fiducia a Rea

Carl Fogarty dovrebbe sentirsi davvero orgoglioso. Perch&eacute; mai, chiederete. Per due motivi, almeno: nella &quot;esse&quot; a lui dedicatagli - prima ragione di soddisfazione - nel tracciato di Donington Park, si sono contate staccate e sorpassi - seconda spiegazione - da vera battaglia SBK. Proprio come piacciono al quattro volte iridato.  Benissimo, ma chi ha offerto tutto questo? In tanti piloti, soprattutto Toprak Razgatlioglu e Johnny Rea, duellanti per la leadership di Gara Due, ancora pi&ugrave; infericiti e attaccati rispetto a quanto visto sabato pomeriggio. D&#39;accordo, ma erano solo il turco e il nordirlandese a suonarsele, incrociandosi nella chicane intitolata a &quot;The King?&quot; No, Alvaro Bautista, contrariamente a ieri,&nbsp;rimasto in piedi, godendosi lo show.  Box Yamaha a Razga: &quot;Metti il TC2&quot;     Phil Marron ha esposto la lavagna sul muretto dei box che, tra le altre info, citava: &quot;TC2&quot;. Supponiamo si trattase del controllo di trazione, da settare sull&#39;opzione numero 2. Ebbene, da quel momento - anche compllce una intraversata oltre modo della Ninja di Rea - Razga ha cambiato passo.&nbsp;  Era met&agrave; gara, giro pi&ugrave;, giro meno. Il turco ha alzato il ritmo, seminando il nordirlandese. B&eacute;. seminando Johnny e tutto il resto della ciurma, ovviamente. Cos&igrave; facendo, il portacolori Pata Yamaha with Brixx ha realizzato il sogno espresso: tripletta, forte anche del sucesso ottenuto stamani nella Tissot Superpole Race.&nbsp;  Il Cannibale e Bau Bau nuovamente ai ferri corti   Ad un certo punto della contesa, quando mancava una manciata di giri alla bandiera a scacchi, la Kawasaki di Johnny ha cominciato a perdere terreno, s&igrave; dalla R1 di Razga, altrettanto dalla Ducati di Alvaro. O meglio, &egrave; stato Bautista a recuperare terreno alla ZX-10RR, affondata con un fendente preciso, sferrato dallo spagnolo sul Cannibale.  Dopodich&eacute;, il pi&ugrave; vessato del sabato inglese ha macinato millimetro su millmetro, avvicinandosi alla furia blu. E&#39; riuscito ad acchiapparla? No, per&ograve; ha tirato fuori carattere, velocit&agrave; e consistenza. Quanto mancatogli in Gara Uno. Il numero 19 resta in cima alla classifica, che questo dice: Bautista 246, Rea 229, Razgatlioglu 203.  Italiani in top ten, disdetta britannica   Quarto Michael Ruben Rinaldi, autore di una prova davvero maschia, poich&eacute; conclusa a poco pi&ugrave; di due secondi e mezzo dalla vittoria. In bilico dal punto di vista contrattuale, Rino si gioca il 2023 e, forse, gran parte del suo futuro agonistico.  Andrea Locatelli sa gi&agrave; che rimarr&agrave; dove si trova oggi: Pata Yamaha with Brixx, formazione con cui il bergamasco &egrave; giunto ottavo. Meglio della R1 gemella di Razga, una Ducati con la scritta &quot;Motocorsa&quot;: Axel Bassani rimane ll pilota Indipendente costantemente sugli scudi.  Legnate ricevute da alcuni britannici. Leon Haslam si &egrave; ritirato, Tarran Mackenzie ha scontato una penalit&agrave;, indotta dal tamponato inflitto nella Superpole Race ai danni di Xavi Vierge. Peter Hickman non ha preso punti. Alla fine dei conti, l&#39;Irlanda del Nord rimane sempre nelle posizioni di testa, rappresentata da un certo Rea.  SBK di Donington, l&#39;arrivo di Gara Due   

Il turco completa la missione inglese, tornando a essere il castigamatti 2021. Bautista tira fuori carattere e consistenza, salendo sul secondo gradino del podio, Rea perde efficacia e arriva terzo. Quarto Rinaldi, settimo Bassani, ottavo Locatelli

SBK Donington: Razga realizza il sogno tripletta, vincendo (pure) Gara Due

        Se Razgatlioglu ha fatto suo il primo turno di prove libere della SBK in atto a Donington Park, nella seconda sessione &egrave; una Kawasaki a rispondere agli attacchi Yamaha di Toprak. Johnny Rea, davanti al pubblico "amico", si impadrona del pomeriggio inglese, guardando tutti dall'alto. Il crono siglato dal sei volte iridato &egrave; 1'27"016. Redding e BMW, fuori la testa! Ebbene s&igrave;, Scott e la M1000 RR ufficiali si sono piazzati al terzo posto. Sebbene si tratti del venerd&igrave;, meglio per loro partire alla grande, non trovate? Vedremo se Redding e la quattro cilindri tedesca confermeranno velocit&agrave; nella Superpole e passo nelle tre gare programmate dal weekend inglese. Anche Alex Lowes opera sul terreno amico: il gemello di Lincoln &egrave; quarto, precedendo nientemeno che il leader di classifica. Alvaro Bautista e la Ducati pi&ugrave; Factory che mai sono infatti quinti, magari "prudentemente", come miti consigli del passato, riemersi nei giorni scorsi, hanno suggerito allo spagnolo. Michael Ruben Rinaldi e la V4 R gemella del team Aruba &egrave; sesto, a chiudere una virtuale seconda fila. Il numero 21 &egrave; "Rino", italiano pi&ugrave; veloce del lotto. Perch&eacute; dopo il francese Loris Baz, arriva Andrea Locatelli, compagno nel Pata with Brixx del campione del mondo in carica. Britannici alla scoperta del mondiale Da Garrett Gerloff a Phillip Oettl, parliamo di piloti buoni conoscitori del mondiale. Magari non proprio della classe Superbike, poich&egrave; Honda ha in Iker Lecuona un rookie, al pari del tedesco schierato dal team Go Eleven. Tuttavia, tra Supersport e MotoGP, i nomi di questa lista godono di una certa esperienza. Meno per Tarran Mackenzie, "more or less" a centro gruppo. Il titolato BSB si misura coi suoi futuri avversari? Chiss&agrave; se vedremo il figlio d'arte di pap&agrave; Niall in pianta stabile in questo campionato. Appena dopo, Peter Hickman "stradista" di valore, impegnato tra i cordoli decisamente pi&ugrave; sicuri, come ha gi&agrave; provato diverse volte, tra cui proprio a Donington Park. Pi&ugrave; in basso, si registra il ritorno in sella di Christophe Ponsson, infortunatosi a Misano. Anche Xavi Vierge si &egrave; ripreso dalle botte patite in Romagna, Luca Bernardi lotta per risalire la china, Ilya Mikhalchick sta ancora sostituendo Michael Van Der Mark. L'olandese non vede l'ora di tornare sulla sua BMW ufficiale. I tempi di Donington Park        

Johnny e la Kawasaki battono Toprak con la Yamaha, primeggiando nel turno pomeridiano. Redding e BMW al terzo posto, Bautista su Ducati &egrave; quinto, sesto Rinaldi in qualit&agrave; di miglior italiano

SBK Donington, la risposta di Rea a Razgatlioglu nelle FP2

Se la ride Johnny Rea. Il nordirlandese si &egrave; recato al Camp Nou, stadio in cui il Barcellona FC ha battuto - sonoramente - la squadra dell&#39;Athletic Club, rifilandole un quattro a zero che non lascia dubbi su chi abbia dominato la partita.  Il sei volte titolato della SBK si &egrave; goduoto i goal di Pierre-Emerick Aubameyang, Oumasmane Demb&egrave;le, Luuk de Jong e Memphis Depay, da una posizione privilegiata: il pilota Kawasaki era ospite del presidente Josep Bartomeu che, a fine sfida, ha consegnato al trentacinquenne di Ballymena una maglia blau-grana.  Originalissima, perch&egrave; la stessa che i giocatori indossano durante la stagione della Liga, il campionato spagnolo di calcio. Dedicata, perch&eacute; leggere il cognome &quot;Rea&quot; ha mandato in visibilio il corridore a due ruote pi&ugrave; vincente in attivit&agrave;: &quot;Grandissima notte - le parole di colui che vanta 112 successi in Superbike e 3 in Supersport - grazie al Barcellona per la fantastica partita. Dopo i miei due goal segnati al Burnside la scorsa settimana, posso far parte della prima squadra&quot;. Per la cronaca: il Burnside &egrave; un piccolo club locale, fondato dove vive Johnny.  Johnny Rea: quo vadiz?   Ovviamente, Johnny non intramprender&agrave; la carriera professionista di calciatore, una volta smessa la tuta di pelle. Anzi, ci si chiede - e lo fa lui stesso - quale sar&agrave; il suo futuro agonistico a due ruote. Sembrava, tempo fa, che il legame con Kawasaki fosse vita natural durtante, invece...  Invece no: il pluricampione vuole sapere che intenzione abbia la Casa di Akashi nei suoi confronti. Perch&egrave; il tempo passa e lui, 35 anni compiuti il 2 febbraio, tempo da perdere non ne ha. Quanto gareggiare ancora? Con chi? In quale campionato?&nbsp;  Ecco gli orari del Motomondiale dal Qatar  &nbsp; 

Il sei volte iridato era ospite al Camp Nou, dove ha ricevuto un&#39;accoglienza tipicamente blau grana. Scherzosamente, Johnny ha spiegato di sentirsi pronto per entrare nella squadra catalana

SBK, Rea &egrave; gi&agrave; oltre: il Barcellona gli ha preparato la maglia

        Gira che ti rigira, &egrave; sempre Johnny Rea a condurre le danze nei test SBK di Portimao. Il nordirlandese &egrave; risultato il pi&ugrave; veloce nella mezza sessione mattutina, e lo &egrave; anche nell'uscita pomeridiana. Malgrado non abbia abbassato il proprio riferimento personale - 1'40"749 anzich&eacute; 1'40"621 - il numero 65 (ah, gi&agrave;: non &egrave; pi&ugrave; il numero 1 dopo sei stagioni) rimane in alto nella breve lista di piloti presenti in Portogallo. La Kawasaki parte quindi nel migliore dei modi. Toprak Razgatlioglu &egrave; nuovamente secondo ed &egrave; attaccato ai rivale battuto nel 2021. La Yamaha del turco e la Ducati di Alvaro Bautista - terzo - godono di piccole ma utili migliorie apportate alle rispettive Panigale V4 R e R1 M, moto che l'anno scorso, insieme alla Ninja, si sono contese il titolo di categoria. Rinaldi comanda il trio italico, Oettl impara, Ponnson toglie la ruggine, Lowes... lentino  Perch&eacute; trio "italico" e non italiano? Perch&eacute; Luca Bernardi, in azione con la Ducati Barni, &egrave; sammarinese, perci&ograve; nativo sul suolo italiano ma... non italiano di passaporto. A proposito, nel 2021 il forte "Berni" lo aveva perso, chiss&agrave; se lo ha ritrovato.&nbsp; Nel frattempo, ci piace vedere come egli stia ritrovando la forma fisica richiesta da una Superbike. Il suo incidente, rimediato in quel di Magny-Cours con la Supersport, aveva fatto spaventare tutti. Per fortuna, invece, Luca c'&egrave;, e non &egrave; poi cos&igrave; distante dai pi&ugrave; allenati ed esperti Rinaldi e Locatelli. Michael Ruben e Andrea non toccano il secondo di ritardo dalla vetta detenuta da Rea, Oettl e Ponnson lo superano. C'&egrave; da dire che il tedesco sia alla prima uscita con la V4 R del team Go Eleven, mentre Christophe ha passato un lungo inverno di pausa. La sua R1 &egrave; stata ritrovata dal francese proprio a Portimao. A proposito, non scordiamoci di Alex Lowes: per il momento, l'inglese non &egrave; ai livelli del compagno di garage KRT. Bulega guida le (poche) Supersport  Nicol&ograve; gi&agrave; aveva saggiato la 955 bicilindrica di casa Ducati Aruba nello scorso autunno, a Jerez. In Portogallo l'ha ritrovata e pare che gli piaccia assai. Il tempo di 1'44"683 colloca l'ex Motomondiale al primo posto del piccolissimo gruppo di Supersport, tutte Ducati, peraltro. Maxi Kofler e Oli Bayliss hanno rimediato un consistente distacco. Se l'australiano qualche alibi potrebbe averlo - &egrave; caduto malamente, rinunciando poi al lavoro di pista. l'austriaco ha forse bisogno di capire i segreti della sua nuova cavalcatura, mentre il giovane Oliver &egrave; costretto alla resa: al suo posto arriva Nicholas Spinelli. I tempi di Portimao          

Sebbene Johnny e la Ninja non perfezionino il crono siglato nella mattinata portoghese, la Yamaha di Toprak e la Ducati rimangono dietro. Rinaldi pi&ugrave; veloce di Locatelli. Bernardi e Bulega (quasi) appaiati

Test Portimao: Rea non migliora ma resta in vetta, Razga e Bautista incassano

        Tra poco si parte e noi non vediamo l'ora di ammirare le azioni della SBK 2022 che, quest'anno ancor pi&ugrave; dello scorso, sapr&agrave; regalare quantit&agrave; di emozioni e momenti spettacolari. A proposito di numeri, la lista dei piloti tocca quota 24 piloti, mica male, per una rappresentanza di 5 Marchi impegnati nella serie. Yamaha, Kawasaki, Ducati, BMW e Honda. Con 6 R1, la Casa di Iwata &egrave; il contingente pi&ugrave; massiccio e, tra le altre cose, vanta il Campione del Mondo in carica: Toprak Razgatliglu, asso turco che ha promesso di sfoggiare l'inarrivabile e unico numero 1.&nbsp; In realt&agrave;, il pupillo di Kenan Sofuoglu ci ha pensato e ripensato, poi ha deciso. Tra le 5 Ninja, quella di Johnny Rea, il pi&ugrave; vincente della griglia. O meglio, il pi&ugrave; vincente in assoluto, coi suoi 6 titoli iridati e la bellezza di 112 affermazioni di tappa. In questa stagione, il nordirlandese torna al 65, ma far&agrave; di tutto per riprendersi la tabella del migliore.&nbsp; La Spagna sventola pi&ugrave; bandiere, San Marino e Malesia lanciano due rookie totalmente opposti   Ducati mette in campo 5 Panigale V4 R, due ufficiali, le restanti Indipendenti. Alvaro Bautista sar&agrave; la prima punta Rossa - vedremo - per una Spagna che parte con quattro nomi, quota maggiore della lista 2022. San Marino propone il rookie Luca Bernardi, peccato solo che il neoacquisto Barni non sia italiano. Di tricolori ne abbiamo tre, e li citiamo: Michael Ruben Rinaldi, Andrea Locatelli e Axel Bassani. Non tantissimi, ma di altissima fattura. Le presenze pi&ugrave; esotiche rientrano nell'argentino Tati Mercado e nel malese Hafizh Syahrin: quest'ultimo &egrave; anch'egli debuttante. BMW ha 4 M1000 RR, tra cui quella del britannico Scott Redding, intenzionato a posizionarla pi&ugrave; in alto che mai. Honda ha 4 CBR RR-R, le due factory HRC e altrettante MIE Moriwaki. Nella tabella manca un nome, relativo al team Pedercini: in predicato ci sarebbe la conferma del belga Loris Cresson, impegnato nella fase di recupero fisico.&nbsp;         

Toprak sar&agrave; la punta di diamante della massima categoria delle derivate. I piloti iscritti sono 24, Yamaha con 6 R1 &egrave; la compagine pi&ugrave; numerosa, la Spagna &egrave; la nazione maggiormente rappresentata

SBK, lo schieramento 2022: Razgatlioglu avrà il numero 1

        Sebbene gli sia sfuggito il titolo SBK 2021, Johnny Rea continua comunque a collezionare trofei di ogni tipo, nella fattispecie consegnatogli dalla federazione irlandese, che lo ha nominato "Irish Motorcycilist of the year", ovvero, il motociclista nazionale dell'anno.&nbsp; E lui, vincitore di sei mondiali consecutivi della massima categoria derivata dalla produzione di serie, ha esibito l'onoreficenza sui propri profili social, rivelandosi comprensibilmente soddisfatto. Con la bellezza di 13 affermazioni di tappa, stesso numero conseguito da Toprak Razgatlioglu, il Cannibale ha ceduto lo scettro con l'onore delle armi. Inizio 2022 positivo per Rea   Gi&agrave; che c'era, Johnny &egrave; stato investito dell'ennesima carica. La Famiglia Reale britannica lo ha convocato a palazzo, dove &egrave; stato insignito nella prestigiosa lista Officer of the Order of the British Empire, sintetizzato nella sigla "Obe", ricevuto previo una lettera di Gabinetto, stanza riservata ad alti personaggi e funzionari. Rea, sopreso felicemente da tale notifica, ha commentato l'inizio del 2022 "positivo", cio&egrave; foriero di soddisfazioni extra pista. Perdere il confronto con il turco neo iridato della SBK ha mantenuto comunque alta la considerazione colllettiva di Johnny, attualmente il pilota a due ruote su asfalto a detenere il numero pi&ugrave; alto di successi: 115 tra "Mille" e Supersport. La storia di Kawasaki in MotoGP       

Johnny &egrave; stato nominato "pilota iriandese dell'anno" e inserito nella lista degli Ufficiali dell'Impero

SBK, ancora titoli per Rea, premiato in Irlanda e dal Regno Britannico

        Freschino la fuori, nevvero?! Sarebbe il caso di svernare altrove, magari in posti un po' pi&ugrave; miti e soleggiati. Potremmo scegliere Jerez de la Frontera, ad esempio, non fredda ma nemmeno eccessivamente calda. S&igrave;, l'Angel Nieto &egrave; un luogo (quasi, salvo acquazzoni poco simpatici) perfetto se si vogliono tenere test SBK probanti e indicativi. Lo far&agrave; Kawasaki, previo il Provec KRT. La formazione ufficiale, legata direttamente ad Akashi, ha gi&agrave; lavorato prima che arrivasse Natale, ora &egrave; pronta a continuare. Urge rimboccarsi le maniche: dopo sei stagioni consecutive di allori, pi&ugrave; il 2013 vincente con Tom Sykes, Johnny Rea ha "ceduto" il titolo alla Yamaha di Toprak Razgatlioglu. No, no, alla compagine verde conviene reagire, e presto. I giri della discordia   Partiamo da un punto: appena prima dello start 2021, Kawasaki ha ricevuto la mazzata sul collo: dal rinnovato propulsore della ZX-10RR, andavano tolti 600 giri di allungo massimo. Al di l&agrave; del danno in termini di velocit&agrave; e potenza, Johnny e Alex hanno subito capito che, per effettuare sorpassi, la soluzione sarebbe stata ricercata nella fase di staccata. La squadra ha operato su rapporti del cambio, elettronica e rivisitazione dell'arco di coppia, agendo su ingranaggi, mappature e assetti del retrotreno, nell'obiettivo di scaricare a terra ogni singolo cavallo disponibile. Il maggiorato airbox, l'aerodinamica pi&ugrave; efficace hanno fatto quanto potuto: i due britannici erano sempre al limite, spesso oltre. Sicch&eacute;, il team - in combutta con il reparto corse della Casa - si &egrave; concentrato proprio sul quattro cilindri in linea, atteso presto nuovamente in pista, per riscontri da verficare sul campo. Perci&ograve;, piloti e tecnici sperano che la versione 2022 (che non &egrave; un nuovo modello, ma una evoluzione dello scorso) abbia il potenziale per soddisfare tali richieste: picco di giri motore alto, al livello della concorrenza. La fame di Johnny, la necessit&agrave; di Alex   Ora, parliamo dei piloti ufficiali, cio&egrave;, gli unici del lotto Kawasaki che possano ambire al titolo. Johnny sar&agrave; pi&ugrave; forte che mai, non pensate? Lo spieghiamo qui: al di l&agrave; della gi&agrave; notevole stagione 2021, durante la quale hanno pesato tre cadute di troppo, il nordirlandese si &egrave; sempre dimostrato in forma e veloce. Lasciare lo scetto a Razgatlioglu piacere non gli ha fatto, ma nemmeno dispiacere: Rea ha ammesso che, se proprio doveva perdere, meglio farlo contro uno dal vero valore. Cos&igrave; &egrave; andata, adesso si pensa al 2022. Non avendo niente da perdere, il nativo di Ballymena dar&agrave; tutto e anche di pi&ugrave;, sapendo che la pressione sar&agrave; sulle spalle di Toprak. Alex, dal canto suo, cerca conferme future. Il suo bilancio,&nbsp; nei due anni verdi, dice una vittoria e sette podi. Poco, se paragonato allo score segnato dal compagno di garage. Lowes, per&ograve;, &egrave; stato sfortunato: quando &egrave; caduto, si &egrave; fatto male. Questa stagione &egrave;, quindi, fondamentale nel mantenimento del posto in squadra. Kawasaki (ri)vuole il titolo SBK. Ma anche le rivali lo vogliono  Qui siamo nel campo dell'ovvio: Kawasaki desidera tornare al top. Cio significa che la Verdona deve essere in prima posizione della classifica piloti, in quella costruttori e nella graduatoria riservata ai team: Facile, no?! Difficile, ma gi&agrave; fatto. Ecco perch&eacute; Akashi preme e l'Europa risponde. L'asse nippo-catalana sa che Rea si giocher&agrave; tanto, forse tutto, dopo la disfatta 2021. L'ovviet&agrave; &egrave; questa: la Ninja dovr&agrave; vedersela con moto e piloti altrettanto ambiziosi. Ducati punta (anche) su Alvaro Bautista, BMW ha preso Scott Redding per cercare il salto di qualit&agrave;, Honda ribalta completamente il progetto, con la voglia di arrivare in alto. Ah, gi&agrave;. Ok. E Yamaha? B&egrave;, loro sono i vincenti. Ovviamente, ci ripetiamo, partono per conquistare nuovamente il titolo SBK. Razga nulla regaler&agrave; e, se non penser&agrave; troppo alla MotoGP, si riveler&agrave; osso ancor pi&ugrave; duro da mordere. Un mastino come lui, con tanto di compagni fortissimi, sono il maggior grattacapo di Johnny Rea.       

Dopo sei titoli consecutivi vinti, il nordirlandese ha ceduto lo scetto a Razgatlioglu e Yamaha. Il KRT Provec sta preparando una ZX-10RR rivista in tanti particolari, tra cui i giri motore. Johnny si riprender&agrave; il numero 1?

SBK, riscossa Kawasaki: la rinvigorita Ninja basterà a Rea?

Carl Fogarty, quattro volte titolato mondiale nelle derivate di serie, &egrave; stato intervistato dal sito SBK Official, in previsione all&#39;ultimo round stagionale da disputarsi in Indonesia. La sfida finale del Mandalika Circuit eccita non poco The King: &quot;La stagione 2021 si sta rivelando pi&ugrave; interessante ed emozionante di quelle che io ricordi - le sue parole - la velocit&agrave; di Toprak Razgatlioglu ha dato qualche grattacapo a Johnny Rea&quot;.  L&#39;inglese tocca il tema relativo al rendimento espresso dai due rivali in pista: &quot;Il turco ha inficiato la costanza del nordirlandese - spiega - sebbene entrambi siano stati molto veloci e duri. Johnny lo &egrave; da sempre, ma ora qualcuno &egrave; altrettanto duro quanto lui. Poi c&#39;&egrave; pure Scott Redding: quei tre non se la mandano a dire! Sembra che non si rispettino, per&ograve; si scontrano veramente solo in pista. Credo che ne vedremo delle belle nell&#39;ultima tappa dell&#39;anno&quot;.  Il nativo di Blackburn paragona quest&#39;anno agli scontri del passato. Attenzione alla citazione: &ldquo;Non mi divertivo cos&igrave; tnto dal 2002 - svela- cio&egrave;, dalla lotta tra Edwards e Bayliss! &Egrave; stata la migliore stagione SBK dal 2002. Malgrado Rea le abbia prese da Bautista nel 2019, sapevo che alla fine Johnny sarebbe tornato in testa. Perch&egrave; lui mette enorme pressione ai rivali. Penso che Toprak resister&agrave;, ma non mi sorprenderebbe se fosse Rea a conquistare il mondiale&quot;.  SBK Indonesia: gli orari Tv di SKY e TV8 dell&#39;ultimo Round 2021  I consigli di Carl a Rea e Razgatlioglu     Dall&#39;alto della sua esperienza, Foggy dispensa consigli, partendo con Rea: &ldquo;Deve esclusivamente concentrarsi su te stesso, niente di pi&ugrave;. Come ho fatto io nel 1998 quando pensai che se avessi fatto tutto bene, avrei potuto vincere il titolo. Ai miei tempi era diverso, perch&eacute; nel weekend avevamo pi&ugrave; qualifiche. Johnny deve solo fare le sue cose e concentrarsi sul lavoro da compiere nelle prove. Dare il massimo e provare ad arrivare primo, guardando cosa succede&quot;.  Il Re degli anni Novanta continua con Razga: &quot;Deve abbassare la testa e non pensare al titolo fino a quando la gara non si sar&agrave; stabilizzata. Se inizi a pensare ad altre cose e perdi la concentrazione, puoi essere assorbito dal gruppo o addirittura cadere. Se Toprak si trovasse all secondo posto dietro a Johnny, magari rischiando, dovrebbe riflettere, attendendo il finale della gara&quot;.  La chiosa sintetizza i duei concetti: &quot;Razga non pu&ograve; pensare a troppe cose, devi rimanere calmo, mantenendo la posizione e rimanendo prudente nella guida.&nbsp;Per Johnny &egrave; un po&#39; diverso, non c&#39;&egrave; pressione su di lui, sicch&eacute; pu&ograve; provare a vincere tutte e tre le gare, facendo sbagliare Toprak.&nbsp;Per come &egrave; andata quest&#39;anno, onestamente, il finale &egrave; imprevedibile&quot;.  Piloti e murales, gli omaggi per Valentino Rossi 

Carl paragona la sfida finale di Razgatlioglu e Rea con le gare del passato: &quot;Nel 2019 Johnny le ha prese da Bautista, ma sapevo che sarebbe tornato in testa. Non mi sorprenderebbe se il pilota Kawasaki vincesse il titolo&quot;

SBK, Fogarty: &ldquo;Non mi divertivo cos&igrave; dalla lotta tra Edwards e Bayliss&rdquo;

Parlando della tappa SBK di Barcellona, ricordiamo come si tratti dell&#39;appuntamento casalingo per il KRT Provec, squadra Kawasaki con base situata vicino al Catalunya Circuit. Al Montmel&ograve; rivedremo in azione le Ninja ufficiali, gi&agrave; in pista durante la primavera per un test preparativo.  Johnny Rea ci ha vinto nel 2020 e gode di ottimi ricordi: &quot;Tornare a Barcellona &egrave; davvero emozionante - svela - e i motivi sono diversi. L&#39;anno scorso mi sono aggiudicato una gara e per molti membri del team quella &egrave; il circuito di casa. Il tracciato mi piace tantissimo e per il campionato rappresenta una aggiunta speciale&quot;.  Il round previsto nel weekend a venire, apre il cosiddetto &quot;trittico iberico&quot;, composto da Barcellona, Jerez e Portimao: &quot;Infatti - il Cannibale continua il discorso- sar&agrave; vietato commettere errori, preferendo la concretezza di risultati. Quanto accadr&agrave; nella tripla trasferta dar&agrave; un impatto decisivo alla classifica Mondiale&quot;.  Green Pass     Il sei volte iridato cerca il settimo alloro, inutile girarci attorno: &quot;L&#39;usura delle gomme rappresenta un dato importante - ancora parole sul Montmel&ograve; - quindi, ci concentreremo su questo importante aspetto. A Magny-Cours ho lottato per il podio, mi trovo bene con la ZX-10RR, l&#39;obiettivo sar&agrave; lo stesso: essere forti e concreti&quot;.  E poi, Alex Lowes. L&#39;inglese, contrariamente al nordirlandese, ha macinato pochi chilometri a Barcellona: &quot;Sfortunatamente - il numero 22 spiega quanto accaduto - perch&eacute; la spalla mi stava limitando, in quel momento. Per&ograve; la pista mi piace ed &egrave; importante per la squadra, dato che si tratta della tappa di casa&quot;.  Il gemello di Sam punta in alto: &quot;L&#39;evento &egrave; speciale - conferma - per tutti i ragazzi del team e pure per me. Voglio tornare sul podio: a Magny-Cours ero molto veloce, quindi, l&#39;obiettivo &egrave; continuare con questo bel passo. Non vedo l&#39;ora di correre perch&eacute;, nonostante l&#39;infortunio mi abbia limitato nei test, il lavoro &egrave; stato davvero buono&quot;. 

Johnny pensa che la trasferta Barcellona-Jerez-Portimao sia fondamentale nel discorso titolo: &quot;Quanto accadr&agrave; avr&agrave; un grande impatto nel Mondiale&quot;. Alex Lowes: &quot;Nei test del Montmel&ograve; ho girato poco, ma il lavoro &egrave; stato molto buono&quot;

SBK, Rea: &ldquo;Nel trittico dovr&ograve; evitare di commettere errori&rdquo;

Come sappiamo, Toprak Razgatlioglu si &egrave; visto togliere dalle mani la vittoria ottenuta nella Tissot Superpole Race, la gara sprint SBK che assegna circa la met&agrave; del punteggio classico, oltre a determinare lo schieramento di partenza relativo alla manche di domenica pomeriggio.  La notifica &egrave; arrivata nel tardo pomeriggio, quando i giochi erano ormai fatti. Tardi, perch&eacute; ormai tutto era assegnato, ma la decisione era presa: Rea primo, Razga secondo. E punti invertiti, con tanto di classifica Mondiale rivista. A generare il tutto, un gesto che potete vedere nel video qui sotto.  La &quot;soffiata&quot; di Rea   Lo stesso Johnny nel parco chiuso ha parlato prima con Pere Riba e poi con Guim Roda, manager KRT Provec, sussurandogli di come il turco abbia messo le ruote su un tratto verde. Da l&igrave; si &egrave; mossa la richiesta di penalizzazione criticata da parte di Kawasaki ai danni dell&#39;asso Yamaha.&nbsp;     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   Un post condiviso da Sky Sport MotoGP (@skysportmotogp)     

Alla fine della Superpole Race, Johnny ha parlato con Pere Riba, inducendo la visione delle immagini e la relativa sottrazione della vittoria al turco&nbsp;

SBK, ecco come Rea ha chiesto la penalizzazione di Razgatlioglu

La pista di Navarra &egrave; caratterizzata da due tratti diversi tra loro. Nella prima parte, le moto viaggiano a grande velocit&agrave;; nella seconda, sono numerosi i tornanti da percorrere con la marcia pi&ugrave; bassa. In questo mix gi&agrave; duro da interpretare per le SBK moderne, aggiungiamo i saliscendi, che non guastano mai.  Forte di test incoraggianti, svolti nei mesi scorsi, Johnny Rea comincia con il passo migliore, perlomeno parlando di giro secco: 1&#39;37&quot;629 il crono siglato dal sei volte iridato, alla guida di una Kawasaki Ninja efficace (soprattutto) nella fase di stop and go, utile qui a Los Arcos.  Il Cannibale interpreta cos&igrave; il circuito situato tra Pamplona e Blibao,, facendo sue le prove libere di apertura. Ma gli avversari hanno fatto di tutto fuorch&eacute; dormire: nel duello delle &quot;Tre Erre&quot;, ecco Razgatlioglu e Redding, rappresentanti Yamaha e Ducati. Per Toprak e Scott, un ritando massimo che oltrepassa di poco il decimo e mezzo.  Gerloff il &quot;primo umano&quot;, Locatelli in forma, Rinaldi e Bassani migliorabili  A Most, Garrett ha - nostra impressione - pi&ugrave; che altro badato a non fare danni. Quanto successo in Olanda ha calmato l&#39;americano, per&ograve; oggi veloce con la R1 targato GRT. Il gap da Rea &egrave; di quasi mezzo secondo, per il numero 31 guidava disinvolto e sciolto, contrariamente a quanto visto in Repubblica Ceca.  Poi, Andrea Locatelli, intenzionato a migliorare ulteriormenti i terzi posti collezionati sino ad ora. Il bergamasco figura quale italiano pi&ugrave; veloce del lotto: Michael Ruben Rinaldi ed Axel Bassani ricoprono le posizioni nove e quattordici, anche se sappiamo quanto e come possano fare di pi&ugrave;. In crescita Chaz Davies rispetto alle ultime uscite, Alvaro Bautista conduce la Honda meglio messa in assoluto.  Anche perch&eacute; lo spagnolo torner&agrave; in Ducati, difendendo i colori Aruba. Al suo posto, si attende Danilo Petrucci. Al fianco del ternano, Leon Haslam lascer&agrave; spazio a Davies. Questa la situazione del momento. Tom Sykes, il pi&ugrave; lesto con la BMW, potrebbe essere impiegato dalla Casa tedesca in qualit&agrave; di pilota-tester.    &nbsp; 

Johnny e Kawasaki Ninja i pi&ugrave; veloci della mattinata, Toprak su Yamaha e Scott con la Ducati a meno di due decimi. Quarto Gerloff, quinto Locatelli, nono Rinaldi, quattordicesimo Bassani

SBK Navarra, Rea padrone delle FP1, Razga e Redding alle calcagna

Quando abbiamo letto da altre fonti di un possibile passaggio - ennesimo tra le tanti ipotesi paventate in questi anni - di Johnny Rea in MotoGP, ci siamo chiesti: e perch&eacute; mai il sei volte iridato SBK dovrebbe farlo?! Abbiamo anche aggiunto: e poi, con chi, su quale moto?  Il nordirlandese, 34 anni compiuti ad inizio febbraio, ha con e in Kawasaki tutto quanto occorra per continuare a vincere: contratto firmato, soldi, ruolo di prima guida, attenzioni e materiale al top. Quale sarebbe il motivo per lui di lanciarsi in un mondo nuovo, complicato e che gi&agrave; ha assaggiato, per ricominciare esattamente dal principio?  Proprio ad Assen, il numero 1 ha smentito a colleghi di settore quanto messo in giro circa due settimane fa: tra il pilota di Ballymena ed il Petronas SRT non ci sono stati contatti di sorta, ma scherziamo? La squadra Yamaha color celeste ha gi&agrave; problemi di &quot;abbondanza&quot; oggi, tante richieste per l&#39;anno prossimo (tra le quali un eventuale Jake Dixon, utile alle TV britanniche), sicch&eacute; perch&eacute; pensare ad uno che sta benissimo dov&#39;&egrave;?  Johnny sorpreso: &quot;No comment&quot;     Ci sono vari modi coi quali un individuo anglosassone possa commentare azioni, fatti o notizie non gradite. Il peggiore di questi &egrave; il classico &quot;No comment&quot;, parole usate da Rea una volta appreso che qualche bontempone lo dava in MotoGP con Petronas.  Poi, Rea ha aggiunto: &quot;Mi somprende sentire certe voci, anche perch&eacute; mi trovo in un fine settimana di gare e non ho voglia di parlare d&#39;altro&quot;. Come dargli torto? Adesso, sarebbe bello capire come si sia potuta inventare una notizia del genere, ovvero, una non notizia.  FP1 Assen SBK: Rea precede Redding 

Le voci di un possibile passaggio del sei volte iridato delle derivate ai prototipi con la M1 non hanno alcun fondamento: &quot;Una sorpresa pure per me&quot;

MotoGP, Rea e Petronas Yamaha: inesistenti i contatti per il 2022

Con grande gioia, Johnny Rea ha condiviso la foto che vedete in questo breve articolo sui propri profili social. Il sei volte iridato ha trascorso un weekend definito indimenticabile, tornando alle origini: il figlio Jake, dopo essersi cimentato pi&ugrave; volte con la moto da cross, ha partecipato ad un evento agonistico.  Piccolino, occhialuto, carinissimo: il primogenito di casa Rea somiglia tantissimo al pap&agrave; che, prima di lanciarsi nelle gare su asfalto, cominci&ograve; a correre su terra e fango. Salti, derapate, intraversate: il repertorio acquisito dal pluricampione SBK &egrave; utile pure oggi nelle manovre - vincenti - da compiere con la sua Kawasaki Ninja.  Ovviamente, &egrave; troppo presto per pronosticare nel giovanissimo Tyler una carriera professionistica ma, tutto sommato, non sarebbe nemmeno male per lui. Di certo, un padre cos&igrave; avrebbe numerosi consigli da dispensare, a partire da come si deve far ruotare il polso destro.  SBK, l&#39;importanza strategica di Lowes: in gioco futuro e carriera  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp; 

Prima di intraprendere la carriera tra i cordoli, il sei volte iridato Kawasaki cominci&ograve; con il cross. Il nordirlandese avr&agrave; trovato il giusto erede?

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