        Jonathan Rea ha gi&agrave; vinto ben 17 volte in quel di Assen, e ora pu&ograve; mettere perlomeno nel mirino un nuovo trionfo. Sotto il cielo grigio di Assen infatti il nordirlandese ha finalmente ritrovato il sorriso, firmando la sua prima pole position in sella alla Yamaha: 1&rsquo;42&rdquo;650 il crono di Jonathan, che &egrave; risultato il migliore nell&rsquo;interpretare l&rsquo;asfalto bagnato ma in continuo miglioramento di Assen.&nbsp;La pole &egrave; arrivata per un soffio, dato che Nicol&ograve; Bulega si &egrave; dovuto accontentare della seconda piazza per soli 94 millesimi, con Toprak Razgatlioglu. Buon risultato sia per il leader del mondiale che per il portacolori BMW, anche in relazione alla 7&deg; piazza ottenuta da Alvaro Bautista, chiamato quindi in Gara ad una piccola rimonta. Spinelli sfiora la top ten, male Bassani Seconda fila per i fratelli Lowes, mentre Michael Rinaldi apre in ottava piazza una serie di piloti italiani: alle spalle del romagnolo infatti si sono piazzati Andrea Iannone, Andrea Locatelli &ndash; scivolato questa mattina nella FP3 bagnata &ndash; e soprattutto Nicholas Spinelli, autore al debutto di una fantastica prova.&nbsp;12&deg; Xavi Vierge, unico pilota HRC in pista a causa della botta al ginocchio destro rimediata da Iker Lecuona sul finale della FP3: lo spagnolo sar&agrave; visitato nuovamente domanttina prima del Warm Up, per prendere eventualmente parte alla Superpole Race ed a Gara 2. Superpole negativa infine per Axel Bassani, 16&deg; ad un secondo e mezzo. I tempi  Iannone: "Mi sono scoperto paziente, se dicessi che non mi aspettavo di essere veloce mentirei"        

Il nordirlandese perfetto sull'asfalto mutevole del TT, precede Nicol&ograve; e Razgatlioglu. Terza fila per Bautista, top ten per Iannone e Locatelli, ottimo Spinelli 11&deg;

SBK, Rea torna grande ad Assen: pole davanti a Bulega

        Al termine della prima giornata di libere, ad Assen, il nome di Jonathan Rea lo troviamo in quinta posizione, a quattro decimi e mezzo dal primo, Alvaro Bautista. Il nord-irlandese sta lavorando sull&rsquo;adattamento con la Yamaha R1, moto ancora piuttosto nuova per lui e sulla pista olandese ha chiuso in 1&rsquo;35.922. Rea ha analizzzato la giornata facendo un paragone con i due round precedenti: &ldquo;In Australia non mi sono sentito comodo sulla moto, a Barcellona di pi&ugrave;. Qui, nonostante le condizioni della pista non fossero perfette e nelle fp2 il vento fosse molto forte - alla curva 6 soprattutto - mi sono sentito un po&rsquo; pi&ugrave; convinto alla guida. E di questo ne sono rimasto abbastanza sorpreso a essere onesto&rdquo;. L'obiettivo di Rea nelle qualifiche di Assen  Che Assen rientri tra le sue piste preferite non &egrave; un segreto e a dirlo sono i risultati che finora ha ottenuto tra le speciali curve olandesi. Ben 17 sono i successi a suo nome e il pilota ufficiale della Casa di Iwata ha raccontato: &ldquo;Uno degli aspetti pi&ugrave; difficili &egrave; essere competitivi nella parte finale del tracciato che &egrave; molto veloce. Domani bisogner&agrave; fare attenzione al meteo. Le qualifiche saranno la chiave del mio weekend. Se riuscissi a partire nelle prime due file, questo mi semplificherebbe il lavoro&rdquo;. Oggi il lavoro &egrave; stato complicato: &ldquo;Le condizioni erano molto strane e variabili, per tutti. Qui ad Assen sento che sono pi&ugrave; preparato rispetto a Barcellona. L&agrave; ho avuto delle qualifiche terribile e partivo tredicesimo&rdquo;. Il morale di Rea &egrave; alto, vedremo domani con quale meteo sar&agrave; disputata questa importante sessione. Calendario SBK 2024       

Ad Assen &egrave; cominciata l&rsquo;azione in pista, con condizioni molto variabili e il nord-irlandese racconta le sue sensazioni dopo un venerd&igrave; positivo

SBK, Rea: “Le qualifiche saranno la chiave del mio weekend”

Dopo sedici stagioni in SBK, non era mai capitato che Jonathan Rea raccogliesse solo 8 punti nelle prime due gare stagionali. Anzi, si contano sulle dita di una mano le volte in cui nelle prime due gare dell&rsquo;anno il nordirlandese non &egrave; salito sul podio. Cos&igrave; sul tracciato dove nel 2010 conquist&ograve; la prima doppietta ora cerca di dare una svolta alla propria stagione.  SBK, LE STATISTICHE PRE ASSEN: BAUTISTA INSEGUE BAYLISS, RAZGATLIOGLU INVECE HAGA  Assen per scacciare la sfortuna  Ad accogliere il WorldSBK ad Assen dopo quindici giorni di sole e caldo in tutta Europa, la classica e fresca aria olandese con il termometro che a fatica supera i 10&deg;C: &ldquo;Non me lo aspettavo, mi sembra di essere ancora a Belfast&rdquo; ha esordito Jonathan Rea. Passando poi al tracciato e agli ormai prossimi impegni in pista: &ldquo;&Egrave; una pista amica, ho sempre avuto buone sensazioni qui. Voglio essere veloce ma devo capire la Yamaha e il suo potenziale ma abbiamo le carte in regola per fare un bel weekend&rdquo;.  L&rsquo;avvio di stagione di Jhonny non &egrave; stato affatto semplice, ma il pilota Yamaha sa cosa non ha funzionato: &ldquo;In questo inizio di stagione ci sono successe tante cose sfortunate, per&ograve; sono passate solo due gare non met&agrave; stagione. Le nuove gomme hanno fatto parte di questi problemi: a Phillip Island abbiamo avuto le gare flag to flag e a Barcellona non siamo riusciti a provare tutte le cose che volevamo provare. &Egrave; una pista dove di solito &egrave; fondamentale avere molta trazione e molto grip nel massimo angolo di piega ma consuma molto le gomme&rdquo;. Il futuro &egrave; pi&ugrave; roseo dunque: &ldquo;Ora torniamo su piste pi&ugrave; normali ma ci sono molti altri piloti che miglioreranno ancora e se domani dovesse piovere per me sarebbe un grosso svantaggio perch&eacute; non avrei tempo per raccogliere dati con la nuova moto. Domani sar&agrave; un giorno fondamentale per capire le mie sensazioni e capire cosa posso fare&rdquo;.    SUPERBIKE: TUTTO IL PADDOCK DA FORZA A DANILO PETRUCCI  Feeling famigliare nel box  Dopo nove stagioni passate nel Kawasaki Racing Team, Rea ha accettato la sfida Yamaha per tornare ai vertici, questi primi round sono serviti anche per prendere confidenza oltre che con la moto, con tutte le persone del box: &ldquo;Stiamo familiarizzando con tutta la squadra, ci stiamo conoscendo e capendo come lavorare ma &egrave; una cosa che viene passo dopo passo. Loro stanno capendo come lavoro e io mi sto adattando a come lavorano loro. Ci sono delle grandissime persone ma &egrave; ovviamente diverso perch&eacute; con la mia vecchia squadra avevo 9 anni di esperienza insieme e bastava poco per capirsi. Oggi in una squadra completamente diversa che arriva da un pilota cos&igrave; diverso pu&ograve; essere difficile adattarsi ad un modo di lavorare diverso. Nelle prime gare ho passato molto tempo nel box per cercare di far capire quali sono le mie sensazioni. Per me &egrave; tutto nuovo e forse pu&ograve; creare qualche problema ma come ho detto passo dopo passo stiamo arrivando&rdquo;.  Il cambio pi&ugrave; importante &egrave; avvenuto per&ograve; con il cambio di crew cheif, lasciando la verdona infatti Rea ha perso Pere Riba, suo fidato braccio destro a capo del suo lato del box. In Yamaha ad attenderlo il suo ex compagno di squadra ai tempi della Supersport Andrew Pitt: &ldquo;Il loro modo di lavorare &egrave; pi&ugrave; simile di quanto si possa immaginare in realt&agrave; ad essere onesti. Sono entrambi molto chiari, Andrew cerca sempre di trovare una soluzione e spinge sempre tutta la squadra a trovare una nuova soluzione per migliorare. La differenza maggiore &egrave; che avendo lavorato con Pere per nove anni delle volte non c&rsquo;era bisogno nemmeno di parlare&rdquo;.   

Il nordirlandese arriva in Olanda dopo uno degli avvii di stagione pi&ugrave; complicati della sua stagione e cerca riscatto all&rsquo;Universit&agrave; delle due ruote

SBK, Jonathan Rea sull&rsquo;amica Assen: &ldquo;Domani sar&agrave; un giorno fondamentale&rdquo;

        Prosegue l'inizio di stagione disastroso di Jonathan Rea, che dopo le difficolt&agrave; patite a Phillip Island sembrava pronto a lasciarsi tutto alle spalle e tornare nelle posizioni di vertice a Barcellona. Tuttavia, per lui Gara 1 &egrave; durata soltanto un giro dopo aver bruciato la frizione in partenza, dovendo quindi rimandare alla domenica ogni possibilit&agrave; di ottenere per la prima volta un buon risultato alla guida della Yamaha R1 ufficiale. SBK, Petrucci: "A fine gara mi sembrava di guidare un motoscafo" Rea: &ldquo;Ho bruciato la frizione in partenza, ma dobbiamo lasciarci tutto alle spalle&rdquo;  &ldquo;Dopo gli ottimi test svolti qui la scorsa settimana, e dopo delle prove del venerd&igrave; decisamente positive, ero davvero fiducioso in vista di Gara 1 e pensavo di poter ottenere un risultato di rilievo&rdquo;, ha detto Jonathan amareggiato. &ldquo;La qualifica non &egrave; andata come previsto, ma sapevo di essere in un'ottima posizione ugualmente visto che nei long run eravamo tra i migliori dal punto di vista del consumo gomme e sulla lunga distanza avremmo potuto fare la differenza&rdquo;. &ldquo;Purtroppo, ho bruciato la frizione in partenza e non sono stato in grado di concludere neanche il primo giro&rdquo;, prosegue Rea ammettendo l'errore. &ldquo;Mi dispiace tantissimo per il team, che ha lavorato alla grande per preparare al meglio una corsa durata soltanto una manciata di curve, ma dobbiamo lasciarci questo brutto momento alle spalle e concentrarci sulle prossime gare. Abbiamo davvero bisogno di un bel risultato in Superpole Race per partire davanti in Gara 2 e tornare finalmente a lottare&rdquo;. SSP Barcellona, Gara 1: primo trionfo di Huertas, Manzi stoico 2&deg;       

Un problema alla frizione ha costretto il sei volte campione del mondo a ritirarsi poco dopo il via di Gara 1: &ldquo;Peccato, dopo le prove pensavo di poter ottenere un bel risultato&rdquo;

SBK, Rea: “Ero fiducioso, ma non ho finito neanche il primo giro”

        Lasciatosi alle spalle il complicato fine settimana australiano, Jonathan Rea ha voltato pagina e nel venerd&igrave; di Barcellona ha mostrato una buona competitivit&agrave; in sella alla Yamaha R1 ufficiale, specialmente per quanto riguarda il passo gara ed il consumo delle gomme, fattori fondamentali per le Superbike sul tracciato catalano. Ecco cosa ha detto il sei volte campione del mondo al termine del venerd&igrave;. Idee chiare in casa QJ Motor: "L'obiettivo &egrave; la SBK nel 2026" Rea: &ldquo;Non bisogna guardare quello che fanno gli altri&rdquo;  &ldquo;Dopo un weekend difficilissimo a Phillip Island, qui abbiamo ritrovato fiducia fin dai test&rdquo;, ha detto il nordirlandese con rinnovata fiducia. &ldquo;Barcellona &egrave; una pista che consuma molto le gomme e spesso le gare diventano come quelle di ciclismo, in cui &egrave; meglio essere trainati e forzare meno nella parte iniziale piuttosto che tentare una fuga e ritrovarsi senza forze nel finale. Per&ograve; noi abbiamo effettuato diverse simulazioni di passo gara e abbiamo trovato un buon setup, almeno sulla carta&rdquo;. &ldquo;In piste come questa &egrave; sempre meglio concentrarsi sul proprio passo&nbsp;senza guardare ci&ograve; che fanno gli avversari, perch&eacute; le prove non sono mai completamente veritiere", prosegue Jonathan. &ldquo;Basti pensare allo scorso anno, in cui sembrava che Bautista dovesse dominare e noi avremmo potuto preparare le valigie in anticipo, ma poi i consumi hanno mescolato le carte in tavola. Io ora so qual &egrave; il ritmo che dovr&ograve; tenere e credo che in Yamaha siamo ben messi, visto che anche Locatelli ha effettuato molti giri&rdquo;. SSP, De Rosa: "Un obiettivo realistico con QJ? I punti entro fine anno" &ldquo;Non &egrave; detto che vinca il pilota pi&ugrave; veloce&rdquo;  &ldquo;Qui non vince necessariamente il pi&ugrave; veloce, ma il pilota con il miglior pacchetto nel suo complesso, dalla moto alla squadra, fino alla strategia adottata. In circuiti come Assen o Donington questi calcoli non si fanno e occorre pensare soltanto a dare pi&ugrave; gas degli altri, mentre in questo weekend bisogna essere intelligenti e fare i ragionieri, per quanto possibile. Il difficile &egrave; che quest'anno ci sono tantissimi piloti competitivi e risulta complicato comprendere il vero potenziale degli avversari, perci&ograve; non ci si pu&ograve; risparmiare troppo&rdquo;, conclude il numero 65 puntando al riscatto in questo weekend. SBK, Iannone cerca risposte: "Difficile essere fiducioso per la gara"       

Il pilota ufficiale Yamaha ha evidenziato le particolarit&agrave; del circuito catalano: &ldquo;Qui occorre fare il ragioniere, visto che non vince necessariamente il pi&ugrave; veloce&rdquo;

SBK, Rea: “Le gare di Barcellona saranno come quelle di ciclismo”

        L&rsquo;inizio di stagione per Jonathan Rea &egrave; stato a dir poco traumatico, ma forse iniziano ora ad apparire i primi raggi di sole. A Barcellona infatti il nordirlandese &egrave; tornato nelle posizioni che contano, seppure a pi&ugrave; di un secondo dalla vetta, segno che il reset invocato sia da lui che dal management Yamaha dopo l&rsquo;Australia &egrave; servito.&nbsp;&ldquo;Sin dal primo giro la moto &egrave; sembrata pi&ugrave; normale&nbsp;&ndash; apre Rea - pi&ugrave; simile all&rsquo;inverno. I tecnici dopo l&rsquo;Australia hanno lavorato sui dati, e molte problematiche sono state risolte, anche se non tutte. Ora sento di poter lavorare nel modo giusto: mentalmente abbiamo dovuto compiere reset, modificando anche la moto alla base. Non sono ancora al 100% in termini di confidenza, dobbiamo lavorare soprattutto sull&rsquo;anteriore per ottenere la giusta fiducia in frenata, mentre sul posteriore possiamo trovare qualcosa di utile lavorando sull&rsquo;elettronica&rdquo;. Rea e la conoscenza della R1 Rea prosegue nella spiegazione delle sue necessit&agrave;, predicando calma e sangue freddo sia dentro che fuori l&rsquo;ambiente Yamaha.&nbsp;&ldquo;Vorrei concentrarmi sul generare trazione dal posteriore, ma serve una combinazione di fattori, non basta cambiare le sospensioni. Il problema al telaio di Phillip Island lo abbiamo risolto. Sto ancora imparando a conoscere la R1, sento che si pu&ograve; migliorare tanto: all&rsquo;inizio della stagione scorsa mi sentivo davvero perso, nonostante un team che conoscevo e mi conosceva benissimo, quindi &egrave; chiaro che con un gruppo nuovo serva tempo, e non serva farsi prendere dal panico. Quando non si &egrave; nelle migliori condizioni l&rsquo;ultima cosa da fare &egrave; mettersi pressione e perdere la strada&rdquo;.&nbsp;In ultima istanza Jonathan torna a parlare del fine settimana di Phillip Island, iniziato male e terminato probabilmente peggio.&nbsp;&ldquo;Abbiamo preparato il weekend nel modo peggiore, con una caduta a met&agrave; della giornata di test che ha compromesso tutto. In Superbike il tempo &egrave; poco nel weekend, quindi occorre sfruttare ogni momento al meglio, cosa che non abbiamo potuto fare. La prestazione di Locatelli mi ha regalato tanta fiducia in termini di potenziale della moto. E&rsquo; un po&rsquo; come fare surf: non puoi fare come vuoi, devi aspettare l&rsquo;onda. Forse Phillip Island &egrave; stato il punto pi&ugrave; basso della mia carriera, tanto che la seconda volta che sono tornato al centro medico conoscevano gi&agrave; il mio nome (ride ndr), ma sono contento di come abbiamo risposto&rdquo;. SBK, a Barcellona sorride Bautista: "Finalmente sono tornato al top della condizione" &nbsp;       

Jonathan a fine day 1: "La moto &egrave; sembrata pi&ugrave; normale sin da subito, serviva un reset e lo abbiamo fatto. In Australia forse il peggior weekend della carriera, ma farsi prendere dal panico non serve"

SBK, spiragli di luce per Rea a Barcellona: "Risolti tanti problemi, ma non tutti"

Il weekend di Phillip Island, che ha aperto la stagione 2024 del mondiale Superbike, ha sorriso a tanti ma non a tutti. E&rsquo; il caso di Jonathan Rea, che in Australia ha essenzialmente vissuto una difficolt&agrave; dietro l&rsquo;altra, con una caduta in curva 11 ad aprire la settimana &ndash; marted&igrave; nei test &ndash; ed una nello stesso punto a chiuderla, con Gara 2 terminata prima del tempo e 0 punti in classifica a fine weekend. &nbsp; Una situazione alla quale certamente n&eacute; il nordirlandese n&eacute; Yamaha erano pronti, come confermato nel suo classico commento post round da Andrea Dosoli. &ldquo;Nessuno poteva immaginare un inizio cos&igrave; difficile - le parole del Road Racing Manager di Iwata &ndash; per Jonathan. Come Yamaha dobbiamo prenderci la responsabilit&agrave; di non avergli fornito quello di cui aveva bisogno&quot;.&nbsp;  Dosoli su Rea e Locatelli    Dosoli entra nel merito di quanto accaduto, a partire dai test di marted&igrave; e proseguendo con il weekend. &nbsp; &ldquo;Sin dai primi giri con il nuovo asfalto Jonathan non ha trovato la giusta fiducia, e nonostante gli sforzi non si sono visti progressi fino a domenica. La caduta nei test non ha aiutato, e credo di non sbagliare se dico che la squadra ha pagato lo stress di un inizio cos&igrave; difficile con un 6 volte campione del mondo. E&rsquo; stato uno dei peggiori weekend di Rea in SBK, senza dubbio, e certamente c&rsquo;&egrave; tanto da fare in termini di miglioramenti, ricerca del giusto assetto e metodo di lavoro&rdquo;. &nbsp; Per fortuna di Dosoli e Yamaha vi saranno due giornate di test a Barcellona &ndash; 14 e 15 marzo &ndash; prima del secondo round stagionale, in programma proprio al Montmel&ograve;, dove Rea cercher&agrave; di recuperare terreno sui rivali, a partire dal compagno Andrea Locatelli, uno dei pi&ugrave; brillanti in Australia. &nbsp; &ldquo;Avremo due giorni per resettare e fare in modo di iniziare il nostro 2024 nel modo giusto da Barcellona. Sappiamo che gli elementi per be figurare non mancano. Locatelli? E&rsquo; evidente che abbia fatto gradi progressi, in primis in termini di approccio al weekend. Per la prima vittoria direi che &egrave; solo questione di tempo, e penso che Andrea possa essere un contendente per il titolo&rdquo;.  Sembra lento, &egrave; invece velocissimo: Bulega, &quot;pianoforte&quot; della SBK 

Il Road Racing Manager di Iwata: &quot;Sin dai primi giri gli &egrave; mancata la giusta confidenza. E&#39; stato uno dei suoi peggiori weeekend in Superbike, dobbiamo resettare e ripartire. Locatelli lotter&agrave; per il titolo&quot;

SBK, Dosoli: &quot;Rea? Come Yamaha dobbiamo prenderci le nostre responsabilit&agrave;&quot;

Jonathan Rea sperava di iniziare la sua avventura in Yamaha con un risultato decisamente migliore, invece ha dovuto accontentarsi di un mesto 17&deg; posto in Gara 1 a Phillip Island a quasi 38 secondi da Nicol&ograve; Bulega.  Un piazzamento non all&rsquo;altezza del palmar&egrave;s detenuto dal sei volte campione del Mondo SBK, che al termine della prima manche del weekend in Australia non ha nascosto la sua grande delusione.  Delusione Rea in Australia   &ldquo;Cosa non ha funzionato? Non saprei da dove iniziare &ndash; ha spiegato un amareggiato Rea &ndash; &egrave; stata una giornata davvero difficile. La partenza non &egrave; stata delle migliori, ma sono riuscito a recuperare qualche posizione prima di avere un problema in pitlane che ci ha fatto perdere tempo. Mi spiace per gli uomini del team che hanno lavorato duramente per sistemare il set-up della moto, ma purtroppo le vibrazioni in accelerazione avvertite durante i test sono rimaste e le ho sentite anche in Gara 1. Perlomeno Locatelli (secondo al traguardo, ndr) aveva un gran passo-gara e sono contento per lui, ma io devo fare un gran lavoro per trovare la giusta confidenza&rdquo;.    Rea, Phillip Island gi&agrave; da dimenticare   Il binomio Rea-Yamaha &egrave; in grande difficolt&agrave;, e nonostante il lavoro svolto nel box blu, non si intravede una via d&rsquo;uscita: &ldquo;Siamo persi. Non so cosa aggiungere, infatti non so perch&eacute; sono qua, di solito se arrivi 17&deg; non hai molto da dire alla stampa &ndash; ancora Johnny, profondamente deluso &ndash; certo, credo in me stesso e penso che arriveranno giornate migliori, quel che conta &egrave; rimanere concentrati, ma il problema &egrave; che non sappiamo dove intervenire e cosa cambiare. Ecco perch&eacute; sono dispiaciuto per i miei meccanici, visibilmente gi&ugrave; di morale a fine manche&rdquo;.  Rea non crede di poter ribaltare la situazione domenica: &ldquo;Non puoi fare un miracolo nel warm-up, con cos&igrave; pochi minuti disponibili per sistemare la situazione. Fosse per me chiudere tutto e andrei direttamente a Barcellona&rdquo;.  SBK Australia, Toprak contento a met&agrave;: &quot;Le gare come questa mi annoiano&quot; 

Johnny ha colto il 17&deg; in Gara 1 a Phillip Island: &quot;Siamo persi, non sappiamo come risolvere i problemi. Se potessi, volerei gi&agrave; a Barcellona&quot;

SBK, Rea getta la spugna: &quot;Se fosse per me, andrei gi&agrave; a casa&quot;

        La prima giornata di prove del round inaugurale della stagione a Phillip Island ha lasciato in eredit&agrave; un equilibrio lampante e intrigante. Dal primo posto a firma Alex Lowes fino alla tredicesima casella di Dominque Aegerter ci sono infatti solamente 581 millesimi, a conferma di una competitivit&agrave; che al momento sembra appartenere a molti tra i piloti in griglia e Andrea Locatelli rientra agevolmente in questo discorso. Il pilota lombardo, gi&agrave; protagonista di un inverno di test in cui ha mostrato ottimi miglioramenti dal punto di vista del feeling con la moto, sembra aver iniziato positivamente la sua quarta annata in Superbike. Il pilota Yamaha ha concluso in vetta le FP1 mentre ha colto l'undicesimo tempo a 480 millesimi da Lowes nel turno pomeridiano.&nbsp;&nbsp; Una delle sorprese di giornata riguarda senz'altro anche Andrea Iannone, sesto a meno di tre decimi dalla leadership di Alex Lowes. Un debutto stagionale da incorniciare per il pilota di Vasto, al rientro in pista dopo quattro anni ma gi&agrave; competitivo e vicino ai top della categoria: "Siamo tutti vicini con i tempi, io ancora non ho il controllo che vorrei in sella alla moto, &egrave; tutto nuovo per me. Abbiamo fatto pochissimi test perci&ograve; devo ancora capire molte cose. Prender&ograve; questa prima gara dell'anno come un test. Devo ancora capirmi bene anche con la squadra, relativamente al mio stile di guida e alle mie preferenze. Tempo fa ho detto che avrei messo la firma per essere in top ten, siamo sempre veloci perci&ograve; sono contento". SBK Phillip Island, il nuovo asfalto preoccupa: obbligo di flag to flag per Gara 1 e Gara 2 Il potenziale di Locatelli: "Nella mia testa so di poter vincere"&nbsp; Il lavoro svolto ai box in entrambe le sessioni ha convinto il pilota lombardo, tanto da non essere minimamente preoccupato dalla posizione finale: "Stamattina abbiamo fatto un buon lavoro, &egrave; stato importante trovare subito un buon feeling, dopo soli tre giri abbiamo fatto un buon tempo. Purtroppo nel pomeriggio quando ho montato le gomme nuove mi sono trovato nel mezzo del traffico, perci&ograve; ho perso l'opportunit&agrave; di migliorare il mio tempo". Locatelli ha poi proseguito: "Il ritmo non &egrave; male, anche oggi abbiamo lavorato bene, la moto funziona e mi trovo bene in sella. Sicuramente non &egrave; facile guidare con questo vento ma &egrave; una situazione uguale per tutti, nel complesso sono contento di come &egrave; andato il primo giorno". L'obiettivo &egrave; la vittoria: "Nella mia testa ho tutto per vincere, il tempo che ho realizzato oggi non &egrave; male, il ritmo neanche, perci&ograve; perch&egrave; non provarci. Abbiamo dimostrato di avere il potenziale per poterlo fare, domani vedremo cosa succeder&agrave;, dovremo considerare molte cose sia perch&egrave; &egrave; la prima gara dell'anno sia per la sfida che rappresenta il cambio moto in gara, non sar&agrave; una gara normale". Locatelli si esprime sulle difficolt&agrave; di Jonathan Rea Ancora una volta l'italiano si &egrave; dimostrato il pilota di punta della Yamaha, un contesto dovuto anche alle inaspettate difficolt&agrave; che sta attraversando Jonathan Rea. A tal proposito Locatelli ha sottolineato le ipotetiche motivazioni: "Non &egrave; facile salire su un'altra moto dopo aver corso per tanti anni in sella ad un'altra. Io ho guidato solo Yamaha perci&ograve; per me &egrave; diverso, riesco subito a trovare il feeling. Onestamente in base allo stile di guida di Rea penso che trover&agrave; feeling con la moto. Tuttavia non so qual'&egrave; la ragione delle difficolt&agrave; attuali che sta riscontrando. Probabilmente ha bisogno ancora di tempo per capire la moto". Infine, l'ex pilota di Moto3 e Moto2 ha indicato il pilota secondo lui pi&ugrave; pericoloso in ottica vittoria: "Probabilmente al momento il pilota pi&ugrave; forte sul ritmo gara &egrave; Bulega".  Australia, Bulega: "Per il mio stile di guida le gare lunghe andavano bene"        

Venerd&igrave; positivo per il pilota Yamaha che ha analizzato la prima giornata della stagione, alzando l'asticella delle propre ambizioni

SBK Phillip Island, Locatelli: "Bulega il più forte al momento"

        Il grande deluso di questa giornata di prove libere del mondiale Superbike a Phillip Island non pu&ograve; che essere Jonathan Rea, il cui primo weekend di gara da pilota Yamaha &egrave; iniziato a dir poco in salita, come dimostra la sedicesima posizione delle FP2. Il nordirlandese, ancora non al top della forma dopo la caduta rimediata nei test di inizio settimana, ha ammesso che quelle australiane potrebbero essere alcune tra le gare pi&ugrave; complicate della propria lunga e trionfale carriera. &ldquo;Dal punto di vista fisico non sono ancora al top della forma, anche se sto meglio rispetto agli scorsi giorni&rdquo;, ha spiegato il sei volte campione del mondo, parlando poi delle difficolt&agrave; incontrate in pista. &ldquo;Ho perso tantissimo tempo durante i turni e questo certamente non ha aiutato visto che mi sto ancora adattando alla Yamaha, ma c'&egrave; qualche problema di fondo che stiamo cercando di risolvere insieme alla squadra, perch&eacute; non riesco a trovarmi bene alla guida della R1. E' stato uno dei venerd&igrave; pi&ugrave; complicati degli ultimi anni, ma confido nel lavoro che verr&agrave; svolto dal team&rdquo;. SSP, Phillip Island: pole da record e brutta caduta per Adrian Huertas Rea: &ldquo;Sono circondato da una grande squadra, ma serve una soluzione&rdquo;  &ldquo;Il grosso problema di questa giornata &egrave; stato che, non riuscendo a guidare nel modo corretto, ho effettuato soltanto delle uscite brevissime da due o tre passaggi per poi rientrare ai box&rdquo;, ha continuato il numero 65. &ldquo;Per fortuna, sono circondato da persone davvero competenti e sono davvero convinto che si possa trovare velocemente una soluzione, anche perch&eacute; ascoltano tutti le mie indicazioni e l'atmosfera che c'&egrave; in squadra &egrave; quella giusta per lavorare bene&rdquo;. &ldquo;Chiaramente devo ancora rendere mia al cento per cento la Yamaha, ma non posso dire che non sia una buona moto visto che il mio compagno di squadra (Locatelli, ndr) &egrave; andato estremamente forte sia oggi che nei test. Quel che &egrave; certo, &egrave; che bisogna fare dei passi in avanti entro la Superpole, altrimenti quelle di sabato e domenica diventeranno le gare pi&ugrave; difficili di tutta la mia carriera&rdquo;, ha concluso Jonathan allarmato. Bulega: "Per il mio stile di guida, le gare lunghe andavano bene"       

Il nordirlandese ha chiuso il venerd&igrave; nelle posizioni di rincalzo con la Yamaha: &ldquo;Non sono riuscito ad effettuare pi&ugrave; di due o tre giri consecutivi. Dobbiamo trovare una soluzione alla svelta&rdquo;

SBK Australia, Rea: “Potrebbero essere le gare più difficili della mia carriera”

        E&rsquo; un mix di speranze e dubbi la vigilia del primo round stagionale di Jonathan Rea, il cui debutto in sella alla Yamaha &egrave; sempre pi&ugrave; vicino. Dopo un inizio positivo nei primi test per&ograve; il nordirlandese ha incontrato qualche difficolt&agrave; nell&rsquo;essere veloce quanto i migliori, con tanto di caduta nei test di marted&igrave; a compromettere ulteriormente l&rsquo;avvicinamento al weekend di gara.&nbsp;&ldquo;Non sono competitivo quanto mi aspettavo &ndash; apre Rea &ndash; nonostante sin dal primo test abbia davvero amato la R1. E&rsquo; una moto con la quale &egrave; facile essere veloci, ma essere davvero veloci &egrave; un&rsquo;altra cosa, e serve cucirsi addosso la moto perfettamente. Mi serve ancora qualcosa per essere davvero veloce, ad esempio con le gomme nuove non riesco a migliorare i miei tempi. E&rsquo; normale che serva tempo per adattarsi ad una nuova moto&rdquo;.&nbsp;Come stai fisicamente?&nbsp;&ldquo;Non sono al 100%. Onestamente la caduta &egrave; stata forte: nel pomeriggio sono riuscito a fare qualche giro ma solo per confermare alcune cose. La mobilit&agrave; in sella non &egrave; delle migliori. Non &egrave; la partenza che sognavo, ma questa &egrave; la situazione&rdquo;. Il marchio Jonathan Rea  Quale pu&ograve; essere dunque l&rsquo;obiettivo?&nbsp;&ldquo;Raccogliere punti. Mi basta guardare Locatelli per capire che si pu&ograve; essere veloci con questa moto sia sul passo che sul giro veloce, devo solo imprimere il timbro di Jonathan Rea sulla R1&rdquo;.&nbsp;Che ne pensi del flag to flag?&nbsp;&ldquo;E&rsquo; un peccato non aver saputo questa cosa prima del test, dato che sarebbe stato utile lavorare marted&igrave; in quest&rsquo;ottica. L&rsquo;assetto della moto cambia del tutto quando devi fare 10 giri al massimo, ma &egrave; cos&igrave; per tutti. Non so se per me pu&ograve; essere positiva o meno questa cosa, certamente ci sar&agrave; da lavorare, e si potr&agrave; guidare in modo pi&ugrave; aggressivo. Esiste anche un modo di guidare che eviti di distruggere le gomme in ogni curva e svolgere l'intera gara, ma &egrave; inutile pensarci&rdquo;.&nbsp;Come pensi ti sentirai prima del tuo debutto in Yamaha?&nbsp;&ldquo;Nervoso ed eccitato, ma &egrave; cos&igrave; prima di ogni singola gara. Ogni volta in griglia mi piace concentrarmi su me stesso in silenzio, per prepararmi al meglio. Siamo un gruppo nuovo che deve crescere insieme: per me &egrave; come un vero e proprio debutto&rdquo;.&nbsp;Dove devi migliorare?&nbsp;&ldquo;Mi serve pi&ugrave; fiducia sull&rsquo;anteriore. In inverno ci siamo concentrati sulla trazione e sul posteriore, accettando l&rsquo;anteriore com&rsquo;era, ma ho capito che serve qualcosa di pi&ugrave;. Guido ancora molto in stile &ldquo;stop and go&rdquo;, mentre vorrei essere pi&ugrave; fluido. Sto ancora imparando, anche alla mia et&agrave; (ride ndr)&rdquo;.&nbsp;Il tuo capotecnico Pitt dice che freni gi&agrave; come Toprak. Sei d&rsquo;accordo?&nbsp;&ldquo;Si e no. Mi fermo troppo, non guido nel modo che la moto richiede, ma &egrave; difficile al momento evidenziare i miei punti forti. Nei test mi sono confrontato con altri e sono forte in frenata. Io e Toprak freniamo in modo diversi ma l&rsquo;efficacia &egrave; simile&rdquo;. Guida pratica alla SBK 2024: Bautista e Razgatlioglu gli sfidanti, Bulega e Iannone le mine vaganti       

Jonathan non al meglio dopo la caduta nei test: "La mobilit&agrave; in sella non &egrave; delle migliori. Con la R1 basta poco per essere veloci, ma essere davvero veloci &egrave; diverso e dobbiamo crescere"

SBK, Rea tra difficoltà e acciacchi: "Non sono competitivo come mi aspettavo"

        Quella vissuta da Jonathan Rea a Phillip Island non &egrave; stata certamente la miglior giornata di test possibile, visto che una caduta ha complicato il lavoro lasciando qualche acciacco al sei volte campione del mondo, soltanto quindicesimo nella classifica combinata dei tempi. Johnny non ha per&ograve; perso l'ottimismo in vista del suo primo weekend di gara con i colori del team ufficiale Yamaha. &ldquo;La caduta non &egrave; stata nulla di particolare e sto abbastanza bene, anche se ho preso una bella botta alla spalla e avverto un po' di dolore alla gamba&rdquo;, ha spiegato Rea. &ldquo;Non ci sono grossi problemi, ma diciamo che con questi acciacchi mi sento un po' pi&ugrave; anziano alla fine di questa giornata. In ogni caso, sfrutter&ograve; questi ultimi giorni per riprendermi ed arrivare alla gara al cento per cento della forma&rdquo;. Test SBK, Razgatlioglu avverte: "Mi aspetto il flag to flag in gara" Rea: &ldquo;Mi sto ancora adattando alla R1&rdquo;  &ldquo;Al di l&agrave; della caduta, non &egrave; stata comunque una giornata semplice per me&rdquo;, ha poi ammesso il nordirlandese. &ldquo;Sulla Yamaha mi sono trovato bene fin da subito e per quanto riguarda il passo gara non sono lontano dalla vetta, ma ho fatto molta fatica a trovare il limite. E' normale che sia cos&igrave;, visto che sto ancora prendendo le misure con la R1 e al contempo devo dare le giuste indicazioni ai ragazzi del team per renderla pi&ugrave; adatta al mio stile di guida, ma spero di arrivare pronto al weekend di gara&rdquo;. Il numero 65 &egrave; pronto a disputare il suo primo weekend di gara da pilota ufficiale della Casa di Iwata: &ldquo;Al di l&agrave; delle difficolt&agrave; di oggi, comunque, sono soddisfatto della mia preseason e del primo approccio con la Yamaha. Mi sono trovato immediatamente a mio agio con la squadra, l'ambiente, il mio compagno di box Locatelli e il loro metodo di lavoro. Penso di poter dare il mio contributo per migliorare la moto e sono molto curioso di vedere come sar&agrave; la mia prima gara con questi colori, anche se non &egrave; facile fare un pronostico, specialmente con l'incognita del flag to flag&rdquo;.  SBK, Pitt: "Rea frena gi&agrave; come Toprak. Locatelli deve credere in s&egrave; stesso"       

Il nordirlandese ha faticato pi&ugrave; del previsto, senza perdere l'ottimismo: &ldquo;Il passo gara non &egrave; male, sar&agrave; interessante correre con la Yamaha per la prima volta&rdquo;

Test SBK, Rea: “La caduta? Nulla di che, ma ora mi sento vecchio”

        Da una parte all&rsquo;altra del box, nel segno del blu Yamaha. Dopo aver vinto 2 titoli Supersport &ndash; nel 2001 e nel 2008 &ndash; infatti Andrew Pitt &egrave; diventato un capotecnico di fiducia per la casa di Iwata, tanto da essere scelto per affiancare Jonathan Rea, l&rsquo;acquisto pregiato di Yamaha per la stagione alle porte. Del resto i due sono stati anche compagni di squadra, proprio nell&rsquo;anno del secondo alloro dell&rsquo;australiano, che oggi si trova a fronteggiare una nuova sfida, dopo aver seguito Andrea Locatelli dal 2020 &ndash; anno del suo debutto in Superbike &ndash; al 2023. &ldquo;L&rsquo;arrivo di Jonathan &egrave; una grande acquisizione per Yamaha - apre Pitt - conosciamo tutti il suo livello e la sua storia. Personalmente passare dall&rsquo;altra parte del box &egrave; eccitante: conosco Jonathan da tanto tempo, e posso contare su un ottimo gruppo di lavoro&rdquo;.&nbsp;Come &egrave; nata questa nuova coppia?&nbsp;&ldquo;Quando Rea ha scelto Yamaha sembrava dovesse portare con s&eacute; Pere (Riba, suo capotecnico in Kawasaki ndr), ma quando questo non &egrave; successo mi &egrave; stato chiesto di affiancarlo. Ho accettato con motivazione, ma ho voluto assicurarmi che Locatelli avesse una persona valida al suo fianco, come &egrave; successo&rdquo;.&nbsp;Come procede l&rsquo;adattamento di Rea in sella alla R1?&nbsp;&ldquo;Ha disputato tante stagioni in sella alla Kawasaki, quindi serve tempo per adattarsi ad un altro mezzo. Si sente per&ograve; gi&agrave; a suo agio in sella alla R1, anche se ha margine. Dobbiamo unire le sue richieste a quello che possiamo offrirgli, serve tempo&rdquo;.&nbsp;Quanto &egrave; diverso il suo stile di guida rispetto a quelli di Locatelli e Razgatlioglu?&nbsp;&ldquo;Una similitudine &egrave; la bravura di Jonathan in frenata, che forse con la Kawasaki non emergeva del tutto. Frena gi&agrave; come Toprak, o meglio&rdquo;.&nbsp;Cosa ti ha impressionato di pi&ugrave; di Jonathan?&nbsp;&ldquo;E&rsquo; un ragazzo davvero calmo, che non si fa prendere dalle emozioni, ma la cosa che mi ha pi&ugrave; impressionato &egrave; la sua capacit&agrave; di fare un giro veloce con qualsiasi assetto, il che ci rende pi&ugrave; difficile capire cosa funziona e cosa no (sorride ndr). La sua velocit&agrave; &egrave; innata. Il suo obiettivo &egrave; il titolo, al 100%&rdquo;.&nbsp;Locatelli pu&ograve; crescere grazie alla presenza di Rea?&nbsp;&ldquo;Avere un campione del mondo nel box pu&ograve; aiutarlo, senza dubbio e sotto tanti punti di vista. Non ci sono divisioni nel box, e la squadra &egrave; unita, quindi penso che potr&agrave; trarne vantaggio. Andrea &egrave; veloce, deve solo credere di pi&ugrave; in s&eacute; stesso, deve essere convinto di appartenere al gruppo di testa in ogni weekend, non accettando di essere 5&deg; o 6&deg;. La velocit&agrave; ed il talento ci sono assolutamente&rdquo;. Pitt sulla R1 e BMW  Parliamo di moto. I caratteri della R1 e della Ninja sono simili come si pensa?&nbsp;&ldquo;Vi sono tante differenze in realt&agrave;. Con la R1 sente di avere margine in ingresso di curva, d&rsquo;altronde &egrave; un punto forte della moto, cos&igrave; come la possibilit&agrave; di voltare la moto pi&ugrave; velocemente. La sua esperienza passata pu&ograve; permetterci anche di migliorare la nostra moto, del resto avere un pilota che ha guidato altre moto aiuta&rdquo;.&nbsp;Quando Rea potr&agrave; sfruttare del tutto il potenziale della R1?&nbsp;&ldquo;Il tempo non c&rsquo;&egrave;, dato che nel weekend vi &egrave; il primo round. Johnny si sta adattando rapidamente ma gli serve girare: non vuole chiedere troppo alla moto, vuole lavorare in primis su s&eacute; stesso. Sar&agrave; certamente competitivo a Phillip Island, ma pi&ugrave; avanti sfrutter&agrave; tutto il potenziale della moto&rdquo;.&nbsp;La R1 pu&ograve; davvero insidiare la Ducati? Magari grazie al nuovo regolamento.&nbsp;&ldquo;Onestamente per noi non vi sono state agevolazioni con le nuove regole. Il peso minimo moto pi&ugrave; pilota non ci tocca, cos&igrave; come la benzina, quindi la situazione &egrave; la stessa di prima&rdquo;.&nbsp;Ti preoccupa l&rsquo;ascesa di BMW?&nbsp;&ldquo;Dipende da cosa dipende l&rsquo;ascesa. Phil (Marron, capotecnico di Razgatlioglu passato con lui in BMW ndr) conosce bene il suo pilota e sa come metterlo a suo agio, ma la grande differenza in BMW &egrave; senza dubbio Toprak. Il test team sta lavorando ovviamente, ma i risultati di vedranno pi&ugrave; avanti. Il pilota conta tanto ma non pu&ograve; fare tutto da solo. Toprak in lotta per il titolo? Non saprei, BMW deve restare un mezzo competitivo anche quando le condizioni non sono favorevoli, Phillip Island in questo senso &egrave; un ottimo banco di prova, specie per quanto concerne il consumo degli pneumatici&rdquo;. SBK, calendario gi&agrave; in forse: il round del Balaton Park a rischio cancellazione&nbsp;       

L'INTERVISTA - Il capotecnico australiano affianca ora Jonathan, dopo 4 stagioni con Andrea. "Johnny veloce con qualsiasi assetto, &egrave; incredibile. Loka ha velocit&agrave; e talento da top rider"

SBK, Pitt: "Rea frena già come Toprak o meglio. Locatelli deve solo credere in sé stesso"

        Durante il Prometeon Day a Milano &egrave; stata confermata la partnership tra Prometeoan ed il team ufficiale Yamaha, in vista della stagione 2024 della Superbike. Prometeon Tyre Group, unico produttore di pneumatici completamente focalizzato sui settori Industrial, ossia trasporto di merci e persone, Agro e OTR &egrave; Co-Title Sponsor Yamaha dalla scorsa stagione, a conferma di una collaborazione che ha dato ottimi risultati ed &egrave; frutto di una strategia win-win. A sottolineare l&rsquo;importanza dell&rsquo;occasione, la presenza del Team Principal del Pata Prometeon Yamaha WorldSBK Official Team, Paul Denning, intervenuto insieme ai piloti ufficiali della squadra: il sei volte campione del mondo Superbike (2015-2020), il nordirlandese Jonathan Rea, al debutto quest&rsquo;anno con la Yamaha, e il suo compagno di squadra e campione del mondo Supersport 2020, Andrea Locatelli. L&rsquo;impegno di Prometeon con il team si &egrave; consolidato dal 2023, portando anche a un cambio nel nome della squadra, che da quest&rsquo;anno &egrave; Pata Prometeon Yamaha WorldSBK. MotoGP: quattro wild card in vista per Lorenzo Savadori Paul Denning: "Al fianco di Prometeon nel suo percorso di affermazione del brand"&nbsp; Paul Denning, Team Principal Pata Prometeon Yamaha ha espresso tutta la sua soddisfazione per la partnership confermata: "&Egrave; per noi un piacere proseguire per il secondo anno la partnership con Prometeon, il cui brand nel 2024 ha un&rsquo;esposizione maggiore rispetto a prima nel team e quindi una maggiore visibilit&agrave;, a partire dalla livrea delle moto. Siamo al fianco di Prometeon nel suo percorso di affermazione del brand a livello globale e lo supportiamo in questa sfida. Ci sentiamo parte integrante di Prometeon ed &egrave; per noi una grande opportunit&agrave; collaborare con un Gruppo industriale di questo livello, per produzione, ricerca e sviluppo e distribuzione nel mondo. Siamo orgogliosi di essere parte della costruzione del suo futuro&rdquo;. Le parole di Jonathan Rea Jonathan Rea, 6 volte Campione del mondo SBK, atteso dalla sua prima stagione in sella alla moto di Iwata, ha parlato del suo rapporto con l'Italia in relazione alla partnership: "Nella mia carriera non ho mai corso per un team italiano e non parlo italiano, ma ho un rapporto speciale con i tifosi italiani e amo correre in Italia. &Egrave; quindi molto bello per me avere un Co-Title sponsor come Prometeon, che non solo ha il suo quartier generale in Italia, ma &egrave; anche un brand estremamente interessante e attivo nel motorsport. Sono orgoglioso di rappresentarli in WorldSBK, spero che faremo un buon lavoro e li ringrazio per il supporto&rdquo;.  Aereodinamica: Pro e Contro secondo Romano Albesiano        

Confermata la partnership con il team ufficiale Yamaha, di cui Prometeon Tyre Group &egrave; Co-Title Sponsor dalla scorsa stagione

Prometeon e Yamaha ancora insieme nel campionato mondiale Superbike

        Day by day, Jonathan Rea appears more comfortable in the Yamaha garage, and the lap times look equally encouraging. With just a few tenths separating him and the frontrunner at the Portimao test, Jonathan can&rsquo;t wait to get back on track for the first race. &ldquo;I&rsquo;m more than ready&rdquo;, comments Rea. &ldquo;We&rsquo;ve tested a lot of things, seeing as this is a new bike for me and so I wanted to understand all its secrets and work on the weak points. It&rsquo;s hard to judge our progress, as different settings offer similar sensations. Perhaps I haven&rsquo;t found the ideal setup yet, but we&rsquo;ve followed the work plan and I&rsquo;m pleased. The fact that Locatelli and Gardner were faster is useful to me, as I can learn something from their data&rdquo;. Rea is enjoying the fresh air at Yamaha Much is new for Rea this season, but he appears to have the right attitude and approach. &ldquo;My motivation hasn&rsquo;t changed, but I can say I'm enjoying the fresh air. I&rsquo;m approaching things in the same way, it&rsquo;s just the content that has changed. Having a new crew chief is something to get used to, as is the character of the bike. It will take time, but I&rsquo;ve been faster than I expected so far. We can do more though&rdquo;. Work on the R1 continues, as the rider identifies strengths and points to improve. &ldquo;The frame and smooth running are definite strengths of this bike, but we can improve in many areas, and I could feel more comfortable in others. We need to work on our speed with new tyres, and in acceleration too, but overall, the feeling is positive.&rdquo;       

Jonathan continues his apprenticeship aboard the R1: "I&rsquo;m enjoying this breath of fresh air, but my motivation is the same. There are weak points on which to work"

Portimao SBK test, Rea: "I’m more than ready to race"

        Giorno dopo giorno Jonathan Rea sembra sentirsi sempre pi&ugrave; a suo agio all&rsquo;interno del box Yamaha, ed anche i riscontri cronometrici sembrano poterlo confortare. I pochi decimi che lo hanno oggi separato dalla vetta sono un altro punto di partenza, per un Jonathan che sembra non vedere l&rsquo;ora di scendere in pista per la prima gara.&nbsp;&ldquo;Sono pi&ugrave; che pronto. Abbiamo fatto tante prove &ndash; ha spiegato Rea -&nbsp;dato che questa moto &egrave; nuova per me e dunque ho voluto capirne tutti i segreti, lavorando sui punti deboli. Difficile ad oggi giudicare i progressi, dati che con diversi assetti ho sensazioni simili: forse non ho ancora trovato l&rsquo;assetto perfetto, ma ho seguito il mio piano di lavoro e sono contento. Il fatto che Locatelli e Gardner siano stati veloci &egrave; utile per me, dato che posso imparare cose nuove tramite i loro dati&rdquo;. Rea si gode l'aria fresca di Yamaha Le novit&agrave; ovviamente non mancano per Rea, che sembra averle assimiliate con lo spirito ed il modo giusto.&nbsp;&ldquo;Non ci sono differenze nella mia motivazione, ma certamente sto respirando aria nuova e la cosa mi piace. Mi approccio alle cose allo stesso modo, anche se &egrave; cambiato il contento. Avere un nuovo capotecnico &egrave; un qualcosa da assimilare, cos&igrave; come il carattere della moto: serve tempo, ma sono stato pi&ugrave; veloce di quanto mi aspettassi finora, anche se si pu&ograve; fare ancora meglio&rdquo;.&nbsp;Lo studio della R1 dunque prosegue, tra punti forti e punti da migliorare.&nbsp;&ldquo;Telaio e percorrenza sono certamente punti forti di questa moto, ma possiamo migliorare in tanti aspetti, e posso sentirmi maggiormente a mio agio in altre. Dobbiamo migliorare nella velocit&agrave; con gomme nuove, cos&igrave; come in accelerazione, ma il bilancio &egrave; positivo&rdquo;. SBK test Portimao, Bautista: "Spaventato da Bulega? Pi&ugrave; da me stesso"       

Jonathan prosegue il suo apprendistato in sella alla R1: "Soto respirando aria nuova e la cosa mi piace, ma la mia motivazione &egrave; sempre la stessa. Abbiamo dei punti deboli su cui lavorare"

SBK test Portimao, Rea: "Sono più che pronto a correre"

Alla vigilia dei test di Portimao, ecco i colori che vestiranno il Cannibale e l'italiano nel 2024

SBK: svelate le Yamaha di Jonathan Rea e Andrea Locatelli

        Day by day we&rsquo;re gradually getting used to seeing Jonathan Rea in Yamaha colours, but it will take a little more time before it seems normal. In the meantime, the Northern Irish rider is working tirelessly to prepare for the season-opener, and initial impressions are good, as demonstrated by his second place finish in the test. &ldquo;I tried many things and collected a lot of data on Wednesday&rdquo;, comments Jonathan, &ldquo;and on Thursday morning things immediately felt better and I had more traction at the rear. Lap by lap I felt more comfortable. I chose the best moment to carry out a race simulation and then wanted to try a time attack in the final stages. You can always do more in testing&rdquo;. Do you think you&rsquo;re in a good place? &ldquo;I&rsquo;m where I expected to be. You&rsquo;re never super happy when you&rsquo;re not out front, but we should be pleased, and if we had to race tomorrow, I&rsquo;d be competitive, which is positive. Testing with others has its pros and cons, as everyone has their own work programme and sometimes other riders&rsquo; lap times can be distracting. I tried not to look at others&rsquo; times too much actually&rdquo;. Rea has no expectations What are the biggest differences between the Yamaha and Kawasaki? &ldquo;I don&rsquo;t like to make this kind of comparison but when I got on the Yamaha, I found the bike that I expected. I&rsquo;ve been able to see what Razgatlioglu was doing on the bike up until last year, and I&rsquo;ve understood how he was able to be so quick. The work group is very experienced and the data from the independent teams is very useful too.&rdquo; What are your expectations? &ldquo;I don&rsquo;t know because Phillip Island is a unique track. I expect to be able to fight, but we have to wait for the first rounds before we can have expectations. All the teams are optimistic right now, that&rsquo;s normal. We just have to relax and see where we are in Australia&rdquo;. Who surprised you more, Bulega or Razgatlioglu? &ldquo;They&rsquo;re where I expected. I expected Bulega to be up front, though just how far ahead of the rest was a bit surprising. Bautista is a further back but if you look at his pace, he&rsquo;s as quick as ever. Overall, I don&rsquo;t think there were any big suprises&rdquo;.       

Positive sensations for Jonathan: "You&rsquo;re never super happy if you're not out front, but I&rsquo;m at a good point. Bulega? He didn&rsquo;t surprise me, though the gap was impressive&rdquo;

SBK Jerez test, Rea: "If we raced tomorrow, I’d already be competitive”

Il nordirlandese sale sulla cross della casa dei tre diapason insieme ai propri figli Jack e Tyler. Con il cambio da Kawasaki a Yamaha dopo 9 stagioni cambiano anche le moto di allenamento di Jonathan Rea. Così il 6 volte campione del mondo SBK è salito sulla YZ250F rimanendo impressionato sia dal telaio che dal motore della due e mezzo di Iwata.

SBK: Jonathan Rea sulla Yamaha YZ250F insieme ai suoi figli

        Per quanto diverse rispetto a quelle sull'asciutto, le gare sul bagnato hanno sempre un fascino particolare. In condizioni di pioggia o di scarso grip, infatti, spesso si assiste a corse decisamente movimentate, ricche di colpi di scena e con valori in campo diversi (almeno in parte) rispetto a quelli che si vedono abitualmente. In queste condizioni ci sono piloti che non riescono a trovare il proprio ritmo e ad essere competitivi, ma anche e soprattutto altri in grado di esaltarsi mettendo in mostra qualit&agrave; che faticano a tirar fuori normalmente. Dai big ad alcuni veri e propri outsider, ne abbiamo scelti otto pi&ugrave; un &ldquo;bonus&rdquo;: ecco quali sono alcuni dei grandi specialisti del bagnato per quanto riguarda l'era moderna. Da Rossi a Bayliss: i piloti pi&ugrave; iconici degli anni 2000 1) Marc Marquez   E' difficile dire qualcosa che non si sappia a proposito dell'otto volte campione del mondo, il quale non &egrave; soltanto uno dei piloti pi&ugrave; forti di sempre in generale, ma anche uno specialista delle gare disputate in condizioni critiche. Al di l&agrave; della pioggia, infatti, il vero punto di forza dello spagnolo &egrave; la capacit&agrave; di adattamento quando il meteo &egrave; mutevole, come in quelle gare in cui viene effettuato il flag-to-flag (il cambio moto ai box) o in casi come Brno 2019, dove conquist&ograve; la pole sotto l'acqua con gomme slick. 2) Danilo Petrucci   Il ternano &egrave; uno dei piloti pi&ugrave; versatili in assoluto, come dimostrano anche le sue fantastiche prestazioni in ambienti ben diversi dal mondiale come il MotoAmerica o la Dakar. Nelle serie iridate, per&ograve;, il suo talento in condizioni di bagnato &egrave; innegabile. Non &egrave; un caso che il suo primo podio in carriera in MotoGP sia arrivato proprio sotto la pioggia a Silverstone nel 2015, cos&igrave; come la splendida vittoria (la seconda ed ultima in classe regina) a Le Mans nel 2020 con la Ducati del team Factory. &nbsp; 3) Jonathan Rea   Da buon britannico, il sei volte campione del mondo della Superbike ha dimostrato in svariate occasioni di essere uno dei migliori interpreti delle condizioni estreme, con cui ha ben figurati fin dai tempi della Honda riuscendo a lottare alla pari contro moto ben pi&ugrave; performanti rispetto al CBR. Nell'era Kawasaki il suo amore per le condizioni difficili &egrave; proseguito e, chiss&agrave;, magari continuer&agrave; a vincere sia sull'asciutto che sul bagnato anche con la Yamaha nel 2024. 4) Valentino Rossi   Trattandosi di una vera e propria leggenda vivente del mtoociclismo e dell'intero mondo del motorsport, &egrave; difficile trovare un ambito in cui il nove volte campione del mondo non sia tra le eccellenze. Il bagnato non fa eccezione e ci sono tantissime gare che si potrebbero citare in cui Valentino ha mostrato grande velocit&agrave; sotto la pioggia, come il trionfo di Silverstone nel 2015 e, soprattutto, quello di Donington Park del 2005 con la &ldquo;suonata di violino&rdquo; sotto la bandiera a scacchi. &nbsp; 5) Jack Miller   Per l'australiano si potrebbe fare un discorso simile a quello gi&agrave; fatto per Petrucci, visto che si tratta di un pilota molto veloce, ma le cui doti vengono esaltate in maniera particolare sotto l'acqua. Un esempio lampante del talento di Jack sul bagnato &egrave; quello di Assen 2016, Gran Premio in cui conquist&ograve; la sua prima vittoria in carriera in MotoGP stupendo tutti in sella alla Honda del team MarcVDS, ma anche con Ducati riusc&igrave; ad inserirsi spesso al vertice in condizioni di pioggia o scarso grip. 6) Andrea Dovizioso   Per rendere l'idea di quanto il &ldquo;Dovi&rdquo; sia stato un grande pilota sul bagnato, basta nominare un singolo Gran Premio: Motegi 2017. Con la Ducati Desmosedici, Andrea riusc&igrave; a tenere testa ad un altro specialista assoluto presente in questa lista come Marc Marquez, mettendo in scena un duello gi&agrave; entrato negli annali del motociclismo e vinto proprio dal forlivese. Non sar&agrave; riusito nell'impresa di vincere il mondiale nella classe regina, ma &egrave; stato uno dei pochissimi in grado di dare del filo da torcere allo spagnolo nei suoi anni d'oro. &nbsp; 7) Chris Vermeulen  Se si pensa al pilota di Brisbane, il primo ricordo che viene in mente riguarda pronbabilmente la sua positiva carriera nelle derivate di serie, dove ha conquistato il titolo in Supersport nel 2003 per poi passare in SBK con la Honda diventando anche vice campione nel 2005. L'australiano &egrave; per&ograve; riuscito a ben figurare anche nel Motomondiale, dove proprio sotto la pioggia ha vinto la sua unica gara in carriera in MotoGP nel 2007 in occasione del Gran Premio di Francia a Le Mans con la Suzuki, mettendo in mostra anche davanti al grande pubblico la propria versatilit&agrave; in condizioni di bagnato. 8) Anthony West   A quanto pare, i piloti australiani hanno un rapporto particolare con la pioggia e riescono a trovarsi particolarmente a proprio agio durante le gare bagnate. West non fa eccezione, visto che pur non essendo stato un grande vincente, ha ottenuto tanti ottimi piazzamenti in condizioni difficili, come la vittoria ad Assen in 250 nel 2003 o il podio di Donington nel 2005, fino all'inaspettato trionfo (sempre ad Assen) nel 2014 in Moto2 e le buone prestazioni in MotoGP con una Kawasaki decisamente non competitiva. &nbsp; Bonus: Ryuichi Kiyonari   Con il giapponese non si pu&ograve; parlare di vero e proprio mago della pioggia, ma &egrave; impossibile non inserirlo almeno come &ldquo;bonus&rdquo; in questa lista, visto che ogni appassionato ha ancora ben impressa nella memoria la sua incredibile Superpole sotto l'acqua di Donington Park 2008 in Superbike con la Honda Ten Kate, messa di traverso ad ogni staccata nonostante ill diluvio. &ldquo;Kiyo&rdquo; ha vissuto una splendida carriera nel BSB ed &egrave; tuttora uno dei piloti pi&ugrave; amati in Giappone, ma le sue gesta con la CBR resteranno sempre tra le pi&ugrave; spettacolari in assoluto. I dieci circuiti pi&ugrave; spettacolari per le gare di moto       

Ci sono piloti che, in condizioni di scarso grip, riescono ad esaltarsi e a far valere il proprio talento. Ne abbiamo scelti alcuni dell'era moderna: ecco chi sono, per noi, i &ldquo;maghi&rdquo; della pioggia

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