Le King of the Baggers hanno inaugurato il weekend del motomondiale ad Austin. Sulla pista texana si correrà infatti il secondo weekend di gare del campionato dedicato alle "Baggers" dopo le prime manche disputate a Daytona. 

King of the Baggers: Harley-Davidson e Indian in pista ad Austin

Da quando nel 2020 a Laguna Seca prese il via la prima gara evento del King of Baggers, la serie americana &egrave; letteralmente esplosa. Un campionato che vede schierate in forma ufficiale due tra le pi&ugrave; prestigiose, ed antiche, case motociclistiche del mondo: Harley-Davidson e Indian Motorcycle.    SBK, PETRUCCI: &quot;UNA DELLE CADUTE PI&Ugrave; SPAVENTOSE DELLA MIA VITA&quot;  Win on Sunday, sell on Monday  Questo modo di dire risale almeno agli anni &rsquo;60 ed oggi come allora &egrave; sempre attuale. Il successo di un campionato motoristico, sia esso a due o quattro ruote, &egrave; innegabilmente legato alla possibilit&agrave; per gli appassionati di acquistare un veicolo quanto pi&ugrave; simile a quello che hanno visto vincere la domenica. Una formula che ha reso grandi non solo campionati a quattro ruote come i rally o le gare turismo ma anche le due ruote con l&rsquo;esplosione tra la fine degli anni &rsquo;80 e l&rsquo;inizio dei &rsquo;90 dei campionato Formula TT e Superbike. In quegli anni le strade erano piene di sportive che gli appassionati acquistavano per emulare i propri beniamini. Oggi il mercato delle sportive, sempre pi&ugrave; potenti, evolute e costose &egrave; pressoch&eacute; morto, in Europa ed in Italia soprattutto sono ormai le turistiche a farla da padrone e se qualche &ldquo;sportiva&rdquo; riesce a stare ai piani alti della classifica si tratta di modelli &ldquo;entry level&rdquo; come l&rsquo;Aprilia RS660 o la Yamaha R7. Se nel mondiale SBK si sta riflettendo profondamente su questo aspetto, tanto che nel breve periodo dovrebbe esordire proprio una classe dedicata a queste moto. Negli USA dove il mercato &egrave; comandato, ovviamente, dalle custom americane il riportare in pista due brand iconici come Harley e Indian &egrave; stata una scelta molto intelligente da parte degli organizzatori del MotoAmerica.  I motociclisti americani sono principalmente harleysti e di conseguenza l&rsquo;interesse verso classi come la SBK e la SSP all&rsquo;interno del MotoAmerica &egrave; minimo, classi invece come il King of the Baggers o la Super Hooligan riscuoto un grande successo. Nel King of the Baggers si scontrano in maniera ufficiale Harley-Davidson e Indian Motorcycle, con moto che derivano dalla Road Glide per la casa di Milwaukee o dalla Challenger per la casa che oggi ha sede a Medina. Il regolamento &egrave; molto semplice, le moto devono avere un peso minimo di 620 libbre (281,23kg) e numero di giri limitato in base al modello per equiparare le potenze, che si aggirano sui 130cv. Per gli americani, ma non solo, vedere queste moto sfidarsi in pista, compreso il velocissimo ovale di Daytona &egrave; pi&ugrave; appagante rispetto a vedere le Superbike. Tanto che anche quest&rsquo;anno, come avevamo gi&agrave; scritto e come accaduto nel 2023, la gara di contorno della MotoGP ad Austin sar&agrave; proprio il King of the Baggers e non la classe SBK del MotoAmerica come accadde invece nel 2022 con Danilo Petrucci che al debutto negli States vinse le due manche al COTA. Come ha insegnato il MotoAmerica, o l&rsquo;Asia Road Race Championship con le classi dedicate agli UnderBone (gli scooter a marce che spopola nel sudest asiatico) &egrave; sempre pi&ugrave; importante creare un filo conduttore tra le moto che gli appassionati guidano e quelle che vedono in gara. Con SBK e MotoGP prossime ad un cambio di regolamento tecnico &egrave; facile aspettarsi, almeno per le derivate di serie, un avvicinamento dei regolamenti a quelli che sono i prodotti stradali pi&ugrave; venduti per far tornare gli appassionati ad acquistare le moto che hanno visto vincere in gara.   

Non ci sar&agrave; solo la MotoGP al COTA, al via infatti anche la serie americana che vede sfidarsi le due pi&ugrave; storiche case americane: Harley-Davidson e Indian

I King of the Baggers si conquistano Austin, i motivi del loro successo

        Se c'&egrave; un campionato che nel giro di pochi anni &egrave; riuscito a suscitare grande interesse (e soprattutto curiosit&agrave;) negli appassionati, quello &egrave; senza ombra di dubbio il King of the Baggers. Nato nel 2020 come gara unica, con il passare delle stagioni ha acquisito sempre maggior prestigioso nel panorama del MotoAmerica, fino a diventare una delle categorie di punta del contesto a stelle e strisce, con tanto di impegno ufficiale da parte di Harley-Davidson e Indian. La stagione 2024 vedr&agrave; al via parecchi piloti di alto livello, come gli specialisti della serie Kyle Wyman e Tyler O'Hara, ma anche e soprattutto new entry di caratura internazionale come l'australiano Troy Herfoss (tre volte campione ASBK) e addirittura lo spagnolo Ruben Xaus. A ci&ograve; si aggiunge un'importantissima novit&agrave; riguardante il calendario: un round in concomitanza con il Gran Premio degli Stati Uniti della MotoGP sul circuito di Austin. Davide Brivio torna in MotoGP: sar&agrave; Team Principal Trackhouse Ad Austin con la MotoGP per il secondo round  Il campionato del King of the Baggers partir&agrave; nel weekend del 7-9 marzo con il consueto appuntamento di Daytona insieme alla prestigiosa 200 Miglia (che vedr&agrave; al via anche il &ldquo;nostro&rdquo; Niccol&ograve; Canepa), ma il secondo round sar&agrave; quindi al di fuori del MotoAmerica, affacciandosi al panorama mondiale per la prima volta. Ad Austin si correr&agrave; il 12-13 aprile, con due manche nella giornata di sabato valevoli per la classifica e anche lo spettacolare &ldquo;Challenge&rdquo;, ovvero una gara sprint riservata ai migliori sei classificati delle prove. Affacciandosi al grande pubblico del Motomondiale, il KOTB acquisir&agrave; sicuramente ulteriore interesse e prestigio. In pi&ugrave;, con la volonta di MotorSport Vision Racing (organizzatore del BSB) di portare la serie anche in Europa, &egrave; lecito pensare che questo possa essere soltanto il primo passo verso un campionato Baggers di portata ancora pi&ugrave; ampia. Tourist trophy: Conor Cummins ancora al via con il team Padgett's       

La serie americana uscir&agrave; per la prima volta dal paddock del MotoAmerica, affacciandosi a quello del Motomondiale sul circuito di Austin come gara di contorno

Il King of the Baggers incontra la MotoGP: insieme nel GP del Texas

        Non &egrave; un segreto che il King of the Baggers stia diventando uno dei campionati pi&ugrave; interessanti dell'intero panorama motociclistico internazionale, vista la grande curiosit&agrave; suscitata dalle custom come Harley-Davidson e Indian dotate di borse laterali, ma modificate per diventare delle vere e proprie &ldquo;armi da pista&rdquo;. La serie, nata nel contesto del MotoAmerica nel 2020, avr&agrave; una griglia ricchissima di piloti di alto livello, come testimonia la presenza di Ruben Xaus e dei team Factory delle due Case coinvolte. Back to the USA: Loris Baz torna nel MotoAmerica con Ducati Indian punta su Troy Herfoss e Tyler O'Hara  Mentre il team ufficiale Harley Davidson Screamin' Eagle ha annunciato l'arrivo di James Rispoli al fianco di Kyle Wyman, lo squadrone factory Indian ha deciso di puntare sul campione 2022 Tyler O'Hara e su una new entry davvero interessante, ovvero l'australiano Troy Herfoss. Si tratta di un centauro di grandissima esperienza, ma anche e soprattutto dotato di grande velocit&agrave; visto che ha conquistato ben tre titoli australiani Superbike in carriera (compreso quello dello scorso anno) diventando il pilota Honda di punta nel contesto del &ldquo;Down Under&rdquo;. Sia Herfoss che O'Hara avranno quindi a disposizione una Indian Challenger con cui cercheranno di battere i rivali dotati di Harley, ma non solo. Entrambi saranno anche al via della Roland Sands Super Hooligans, categoria riservata alle naked, dove guideranno una Indian FTR 1200 e in cui il campione in carica &egrave; proprio lo stesso O'Hara. Test Portimao SBK, Petrucci: "La gomma nuova &egrave; ancora il mio limite" Herfoss: &ldquo;Ho sempre seguito con interesse il MotoAmerica&rdquo;  Dopo una lunga e trionfale carriera in Australia, Herfoss ha scelto di intraprendere questa nuova avventura oltreoceano: &ldquo;Avere l'opportunit&agrave; di indossare i colori del team ufficiale Indian e di guidare le loro moto ufficiali nel MotoAmerica &egrave; un onore per me. Da amante del motorsport a 360 gradi, pur correndo in Australia ho sempre guardato con interesse il King of the Baggers e sono molto contento di poterci correre con una squadra come questa, che ha gi&agrave; dimostrato in passato di poter vincere il campionato&rdquo;. Trial: Toni Bou e il peso di essere "obbligato" a vincere sempre       

Il pilota australiano, tre volte campione Superbike in patria, affiancher&agrave; Tyler O'Hara nel team ufficiale Indian sia tra le baggers, sia nella Super Hooligans

MotoAmerica, ecco Herfoss: un altro big al via del King of the Baggers

        Pur essendo passato ormai oltre un decennio dalla sua ultima stagione completa come pilota professionista, Ruben Xaus ha sempre continuato a frequentare i paddock di tutto il mondo in svariate vesti, da quella di ambasciatore del team Go Eleven fino a quella di Team Manager del team Avintia in MotoGP. Ora, per&ograve;, per il pilota spagnolo sembra sia tornato il momento di rimettersi in gioco in prima persona con tuta e casco. BSB, Lee Jackson torna alle origini: al via del 2024 con Hawk Racing Xaus al via del King of the Baggers  Il classe '78 &egrave; infatti tornato in azione negli scorsi giorni nella &ldquo;Bagger Racing League&rdquo; salendo immediatamente sul podio e, soprattutto, preparandosi per l'impegno a tempo pieno del 2024, anno in cui sar&agrave; al via del King of the Baggers nel contesto del MotoAmerica. Un campionato che, complice il sempre crescente impegno di Harley-Davidson e Indian (presenti in maniera ufficiale con i propri team Factory) ed un ottimo livello dei piloti coinvolti, sta incuriosendo anche gli appassionati europei. La presenza in griglia di un altro volto noto come quello di Ruben Xaus, che seguir&agrave; cos&igrave; le orme di altri nomi altisonanti quali Ben Bostrom (presente nella prima edizione) e Jeremy McWilliams, render&agrave; la prossima annata della serie a stelle e strisce davvero imperdibile. Rivedremo un Ruben competitivo e affamato di vittorie come quello degli anni d'oro della SBK? SSP300 e non solo: doppio impegno per Bruno Ieraci nel 2024       

Grande protagonista della Superbike nello scorso decennio, il pilota spagnolo &egrave; tornato in azione con le baggers ed &egrave; pronto a rimettersi in gioco nel 2024

Il ritorno in gara di Ruben Xaus, pronto per il King of the Baggers

Una delle categorie più strane (ma, al contempo, affascinanti) del motociclismo americano è sicuramente il King of the Baggers, dove Harley-Davidson e Indian preparate da gara si danno battaglia sui principali tracciati degli Stati Uniti, guidate da piloti professionisti in grado di girare con tempi da Supersport nonostante il peso e...gli ingombri laterali

King of the Baggers: a 300 all'ora sulle Harley... con le valigie

        La passione non svanisce con l'avanzare dell'et&agrave;; ne sa qualcosa Jeremy McWilliams, ex pilota del Motomondiale e prossimo a compiere 59 anni, che in questo 2023 non solo continuer&agrave; a correre ad alto livello, ma lo far&agrave; in due categorie diverse nel contesto del MotoAmerica, da pilota Factory del marchio Indian. FIM JuniorGP: ci sar&agrave; anche Morosi tra i protagonisti della Moto3 Al via del King of the Baggers e della Super Hooligans  Come gi&agrave; accaduto lo scorso anno (in cui ha anche vinto il round inaugurale della stagione sull'iconico tracciato di Daytona), McWilliams guider&agrave; una Indian Challenger della squadra ufficiale nel King of the Baggers, con l'obiettivo di lottare per il titolo di una delle categorie pi&ugrave; amate dagli appassionati statunitensi e non solo. Al suo fianco ci sar&agrave; il campione in carica Tyler O'Hara, al via con il numero 1. Il King of the Baggers, per&ograve;, non sar&agrave; l'unico campionato a cui Jeremy prender&agrave; parte, visto che con la Indian FTR garegger&agrave; anche nel Roland Sands Design Super Hooligans, serie dedicata alle naked di grossa cilindrata. La conferma di come la passione sia ancora pi&ugrave; viva che mai per McWilliams, la cui presenza sar&agrave; uno dei grandi motivi d'interesse della stagione 2023 per la serie a stelle e strisce. ESBK: Leonardo Taccini all'esordio con la BMW del team EasyRace       

L'ex-MotoGP non ha alcuna intenzione di appendere il casco al chiodo e correr&agrave; nella serie a stelle e strisce in due categorie, come pilota ufficiale Indian

Passione infinita: Jeremy McWilliams al via del MotoAmerica a 59 anni

        Gli anni '80 sono stati &ldquo;governati&rdquo; dai Rally, sinonimo di libert&agrave; e avventura, per merito del successo della Dakar, che negli anni &lsquo;90 ha lasciato il trono alla Velocit&agrave; e agli attori che si sono sfidati sul filo dei 300 km/h. In ogni epoca, il mercato delle moto di serie ha rispecchiato le passioni sportive degli appassionati di due ruote. Le monocilindriche e le bicilindriche adventure degli anni &lsquo;80 sono diventate dei miti, successivamente trasformati in marchi di fabbrica. Vale lo stesso per le moto sportive, che per&ograve; oggi non godono di buona salute. Il mondo &egrave; cambiato tanto e in fretta e realmente, oggi, a differenza di ieri, il mercato non &egrave; un riflesso dalla Velocit&agrave;, che, quindi, non &egrave; pi&ugrave; che un sistema per produrre tecnologia o una dimensione nella quale vengono utilizzate le moto pi&ugrave; desiderate del pubblico ma uno spettacolo che deve garantire utili, a chi la gestisce. Il mercato delle moto sportive &egrave; in caduta libera, da anni. Ormai le SBK si potrebbero vendere porta a porta. Parlando con i concessionari, appare chiaro il loro stupore quando consegnano una maxi-sportiva. Eppure le corse continuano a essere monopolizzate dalle moto con i semimanubri. A mio avviso &egrave; assurdo che esista un mondiale Supersport, dedicato a delle moto, le 600 di serie, praticamente estinte, come &egrave; assurdo che ormai, a causa dell&rsquo;assenza di una classe di mezzo a 4T, nascano categorie in cui vengono mischiate le Supersport 600 con Superbike depotenziate. Cose di Case: una 1290 Super Duke.. Bestiale! Crossover  Oggi, le moto pi&ugrave; desiderate sono quelle della categoria crossover, equipaggiate con motori potentissimi. Perch&eacute; non farle correre? Per quale motivo non si pu&ograve; ricreare un link diretto tra attivit&agrave; sportiva e produzione di serie? Tecnicamente sarebbe possibile e anche interessante. In fondo, in America, coraggiosamente, hanno tentato un esperimento simile, anzi, addirittura pi&ugrave; estremo! Nella classe King Of The Baggers, i piloti si sfidano in sella alle Indian e alle Harley-Davidson, con tanto di maxi cupolini da Route 66 e di valigie rigide, montate lateralmente. In America, le bagger sono molto amate e vendute (non a caso, i costruttori europei e giapponesi hanno tentato di proporre delle bagger dedicate agli USA), quindi, perch&eacute; non farle gareggiare? Certo, non sono nate per essere guidate al limite a Laguna Seca, non saranno mai veloci come le SBK ma, in quel mercato, sono conosciute e apprezzate e in fondo, ossevandole danzare lentamente tra i cordoli di un circuito, non soltanto non sfigurano ma creano spettacolo!       

Negli USA &egrave; una provocazione, oltre a essere una categoria, ma ha una logica. Ecco perch&eacute;&nbsp;

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