L&rsquo;impresa realizzata nel 2020 da Manuel Torrini &egrave; da considerarsi doppiamente vincente. Per lui, diciassettenne di Fiesole, battere gli avversarsi incontrati nella Dunlop Cup 600 &egrave; stato come rivivere una seconda vita, non solo prettamente agonistica.   Un lungo periodo di fermo ed una ripartenza. Dalla 300 alla 600, dagli ospedali ai circuiti della Coppa Italia; il giovane pilota toscano non ha sofferto pi&ugrave; di tanto l&rsquo;indossare le mascherine protettive, perch&eacute; aveva gi&agrave; vissuto di peggio: &ldquo;Quando correvo nella 300 - racconta - riportai un brutto infortunio. Nel 2017 mi feci molto male; ero al Mugello. La dinamica &egrave; stata tremenda, perch&eacute; nella caduta, una moto mi ha centrato in pieno, strappandomi via il casco dalla testa. Di conseguenza, ho patito fratture alla mandibola, al viso, alle orbite degli occhi, al naso. Mi sono ritrovato in arresto cardiaco ma, per fortuna, i soccorritori del circuito sono riusciti a rianimarmi. Dopo ho trascorso un periodo in terapia intensiva&rdquo;.  Immaginabile la sofferenza.  &ldquo;Grandissima. Quando mi risvegliai dal coma farmacologico, dovetti subire parecchi interventi di ricostruzione maxillo-facciale. Ho avuto nel viso placche per risaldare le ossa, ho dovuto stringere i denti per lungo tempo. Un intervento di &lsquo;rifinitura&rsquo; mi ha pi&ugrave; avanti concesso il pieno recupero fisico e, all&rsquo;inizio del 2020, il dottore mi ha dato l&rsquo;okay. Sono potuto tornare in sella, appena prima di conoscere Alfonsi&rdquo;.  Come vi siete avvicinati tu e Lorenzo?  &nbsp;&ldquo;Mi trovavo a Magione con il mio babbo, ci trovavamo l&igrave; per provare la 600, si trattava della mia prima volta. Ad un certo punto, ho incontrato Lorenzo: stava cercando dell&rsquo;olio da mettere in una delle sue moto, gliene ho prestato un po&rsquo;. Da l&igrave; &egrave; scaturito un contatto reciproco, lui mi ha cercato ed io ero entusiasta di quanto stessimo mettendo in piedi. L&rsquo;idea di affrontare un campionato insieme &egrave; diventata realt&agrave;, sicch&eacute;, eccoci qui, vincitori della Dunlop Cup 600 con la nostra Yamaha R6. Ho totalizzato 123 punti, grazie a due vittorie, due podi ed un quarto posto. La stagione &egrave; stata combattuta, tutto &egrave; andato bene&rdquo;.    Lieto fine. Anzi, &egrave; solo l&rsquo;inizio   Torrini &egrave; del 19 febbraio 2003. Ci&ograve; significa che quando Alfonsi otteneva, nel 2004, il titolo Superstock europeo, Manuel aveva un anno di et&agrave;: &ldquo;Inizialmente non lo potevo immaginare - spiega - mica pensavo che Lorenzo fosse un campione e protagonista anche in SBK. Per&ograve;, avevo intuito subito che di moto ne capiva un tot. Infatti, quando mi sono informato, ho avuto la conferma di quanto abbia fatto nella sua carriera da professionista. La consapevolezza di poter contare su di lui mi ha reso pi&ugrave; sicuro. E poi, il nostro rapporto &egrave; davvero buono, scherziamo parecchio e lavoriamo bene. La sua esperienza mi &egrave; stata utile, perch&eacute; mi trovavo al debutto con la 600 ed arrivavo da uno stop lungo tre anni&rdquo;.    Storia difficile, ma dal lieto epilogo.  &ldquo;Diciamo che tutto il brutto vissuto, si sta trasformando in parte bella, giorno dopo giorno. Spero che continui cos&igrave;, ovviamente. Se ripenso a quanto successo, ricordo poco e nulla. Dell&rsquo;incidente, nulla. Degli ospedali, tutto. So solo che volevo tornare in moto, questo era e rimane il mio desiderio. Per poter disputare il Dunlop Cup 2020 mi sono allenato tantissimo, sapendo che avrei potuto raggiungere risultati ottimi. L&rsquo;ostacolo pi&ugrave; grande era rappresentato dai miei genitori: &egrave; stata dura convincerli, ma &egrave; andata bene, ripensando anche alle prime mie volte su una piccola moto da cross. Usavo le rotelle ed il mio babbo mi aiutava &lsquo;a dare gas&rsquo;. Quando tolsi le rotelle, cadevo ma, mi rimettevo subito in piedi. Avevo la testa dura, volevo correre in moto, meglio e pi&ugrave; veloce di tutti i bambini che sapevano stare in equilibrio prima di quanto abbia io imparato a farlo. Devo dire che, guardandomi indietro, la mia volont&agrave; mi sta premiando e ho gi&agrave; un obiettivo futuro: l&rsquo;anno prossimo pensiamo di fare il National Trophy 600, sempre me e Lorenzo Alfonsi&rdquo;.  Dal titolo National 1000 alla Superbike tricolore: Agostino Santoro e Broncos ancora insieme 

<p>Prima di vincere nel Dunlop Cup 2020, il giovane pilota toscano aveva sub&igrave;to un grave infortunio, dal quale ne &egrave; uscito pi&ugrave; forte e consapevole. Insieme a Lorenzo Alfonsi, il successo con la Yamaha</p> 

Promesse italiane: Manuel Torrini come l&#39;araba fenice

Lorenzo &amp; Lorenzo, una amicizia, una passione comune che ha fruttato a entrambi un titolo internazionale a due ruote e giornate spese in pista insieme. Alfonsi e Dalla Porta, entrambi toscani, il pi&ugrave; adulto ha 39 anni ed &egrave; stato campione europeo Superstock 1000 nel 2004, il pi&ugrave; giovane diventer&agrave; ventitreenne tra pochi giorni ed &egrave; detentore della Moto3 iridata.    A Misano prima e al Mugello poi, Lorenzo ha supportato Lorenzo e Lorenzo ha ringraziato Lorenzo: in pratica, Alfonsi ha messo a disposizione di Dalla Porta sostegno nel garage e una moto, con il pilota del team Italtrans dimostratosi entusiasta e riconoscente nei confronti del proprio omonimo.  Alfonsi &egrave; di Sesto Fiorentino, comune ad un passo dalla citt&agrave; del giglio; Tecnico Federale FMI ed un ottimo passato nelle derivate di serie, il Lorenzo &ldquo;grande&rdquo; gestisce il motoclub che ha proprio il suo nome e promettenti corridori in erba nei trofei nazionali tricolori: &ldquo;Ho sempre amato il motociclismo e lo amo ancora - spiega - infatti, nei panni del corridore, del manager o dell&rsquo;istruttore, ancora mi diverto, perch&eacute; la passione &egrave; forte. Nei giorni di quarantena, io e Dalla Porta ci siamo sentiti pi&ugrave; volte e, appena si &egrave; potuto uscire, siamo andati in pista a girare. O meglio, ha girato lui, io gli ho fatto - diciamo - da assistente. A Misano, Lorenzo ha portato in pista la mia Yamaha R6, al Mugello ha usato una R1&rdquo;.    Alfonsi, che conosce bene Dalla Porta, &egrave; rimasto ulteriormente e favorevolmente sorpreso dai progressi compiuti dal ragazzo di Prato: &ldquo;Si pu&ograve; dire che io l&rsquo;abbia visto nascere - racconta - e, sia dal punto di vista tecnico che da quello fisico, Lorenzo &egrave; cresciuto tantissimo. Nelle guida mi somiglia: come me, lui predilige linee tonde e pulite, raramente lo vedi frenare di traverso. E poi, &egrave; diventato tutto muscoli. Osservandolo in azione con la Yamaha 1000, penso che lui possa diventare, nel futuro, un pilota da MotoGP e fare bene anche nella Top Class&rdquo;.  Ad Alfonsi, piace seguire con attenzione i passi dei ragazzini, perch&eacute; ha la capacit&agrave; di intravederne il potenziale vincente: &rdquo;Di Dalla Porta, lo dissi in tempi non sospetti - svela - quando correva nel CIV,, campionato che vinse nella piccola cilindrata, lui era sotto le insegne del mio motoclub. Sono felice per ci&ograve; che sta facendo e spero di vedere altri giovani ripercorrere gli stessi passi. Quest&rsquo;anno punto su Yuri Menchetti nel National Trophy 600 e Manuel Turrini nella Dunlop Cup. Io aiuter&ograve; entrambi a dare il massimo&quot;.    Dalla Porta, molto felice dell&rsquo;esperienza condivisa con Alfonsi, ha portato con s&eacute; al Mugello l&rsquo;onnipresente pap&agrave; Massimiliano. In sintesi, nel circuito di Scarperia - nei pressi di Borgo San Lorenzo - abbiamo potuto ammirare al lavoro i due Lorenzo. Alfonsi &amp; Dalla Porta, che in comune hanno pi&ugrave; di una caratteristica.  Il Motomondiale &egrave; pronto a ripartire, ecco il calendario 2020 

<p>Il campione europero Stock 1000 del 2004 ha supportato l&#39;iridato Moto3 in giornate di allenamento: &quot;Ho visto nascere Lorenzo, sta crescendo in tutti gli aspetti&quot;</p> 

Lorenzo Alfonsi: &ldquo;Dalla Porta arriver&agrave; in MotoGP e far&agrave; bene&rdquo;

Lorenzo Alfonsi, ex campione della FIM Cup Superstock 1000,&nbsp; il prossimo anno si schierer&agrave; nel campionato italiano Superbike in sella alla Ducati 1199 del team Grandi.  "Stiamo lavorando anche per correre qualche gara wild card nel mondiale", commenta il toscano Alfonsi. "Sono davvero contento, prima di tutto di risalire sulla Ducati e poi di lavorare con Davide Grandi che conosco da molti anni e anche perch&eacute; la Ducati per me &egrave; come una famiglia composta da persone fantastiche. Non vedo l'ora di salire in sella, questa nuova sfida mi ha fatto tornare una gran voglia!"  &nbsp;

Il pilota toscano, gi&agrave; campione della Coppa FIM Superstock 1000, si schierer&agrave; nella classe regina del CIV con la Ducati del Team Grandi Corse

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Lorenzo Alfonsi nel tricolore Superbike