        A familiar face returns. Alessandro Delbianco made his Superbike world championship in 2019, demonstrating his talents on several occasions, and now he is presented with a new opportunity. With Leon Haslam set to miss the Misano round as he is competing with Kawasaki at the Suzuka 8 Hours, it will be Delbianco who will ride the team Pedercini ZX-10R. So the Italian gets another chance, one that he is keen to exploit and that he has earned by doing well in the CIV championship. Having finished second overall last season, he currently lies third in the general standings with the Nuova M2 team's Aprilia, just twenty points from leader Michele Pirro. Delbianco: &ldquo;A great opportunity&rdquo;  &ldquo;I was keen to be here&rdquo;, comments an excited Alessandro, &ldquo;as knowing the track will definitely facilitate things as I get to grips with a bike I don&rsquo;t know. I see this round as an opportunity to show what I can do as I try to find a ride for 2023. I&rsquo;m coming back to Superbike with a lot more experience than before, so I feel ready and prepared. I can only be optimistic, but we have our work cut out for sure&rdquo;. Lucio Pedercini is also pleased to welcome an Italian talent to his team, in addition to Loris Cresson and the aforementioned Haslam. "We&rsquo;re pleased to welcome Alessandro on board for the Misano round. We already tried to do something together in the past, but it wasn&rsquo;t the right time &ndash; to be able to announce a rider of Delbianco&rsquo;s caliber for our home round is a dream come true". Translated by Heather Watson Dakar 2023, 14 stages and a revolutionised route: all the new features       

A world championship opportunity for Alessandro, who stands in for missing Haslam. "I want to show what I can do"

WorldSBK, the Italian patrol grows: Delbianco with Pedercini at Misano

Il caso Cresson continua. Le parole di Massimiliano Nejrotti (capotecnico del belga), infatti, non sono passate inosservate agli occhi di Didier Cresson, padre di Loris, che ha deciso di rispondere e raccontare la sua versione dei fatti.  &ldquo;Avevamo un contratto con il team Pedercini - apre Didier - secondo il quale Loris avrebbe dovuto correre gratis, con un unico contributo monetario da parte di uno sponsor: questo sarebbe arrivato se le cose fossero state a posto, sia dal punto di vista tecnico che organizzativo, ma cos&igrave; non &egrave; stato sin dall&rsquo;inizio, di consegueza tutte le loro lamentele riguardanti i mancati pagamenti sono bugie. La verit&agrave; che &egrave; che il team ha attualmente rubato una moto, per la quale ci siamo rivolti alla polizia. Loris ha corso con tanti team in questi anni, senza avere mai problemi con nessuno, tranne in questa occasione con queste persone poco serie&rdquo;.  Didier Cresson: &quot;Il team doveva pagare Nejrotti, aveva il budget per farlo&quot;   Cosa &egrave; successo ad Aragon?  &ldquo;Ad Aragon sono stati chiesti nuovi fondi a Loris, o meglio al suo sponsor, ma Lucio (Pedercini ndr) voleva quei soldi per comprare una moto e le parti necessarie per far correre Haslam. Tutte le parti che aveva nel box fino a quel momento sono state acquistate con i soldi dello sponsor di Loris, quindi al momento sono state rubate&rdquo;.  Cosa vi ha spinto a proseguire con Pedercini dopo la prima stagione insieme?  &ldquo;Durante l&rsquo;inverno abbiamo ricevuto un&rsquo;offerta Orelac, in vista della stagione 2022, con delle condizioni simili a quelle di Pedercini. Loris ha preferito restare con Lucio, ma lui ha rubato i soldi dello sponsor e licenziato Loris senza motivo: hanno tirato in ballo l&rsquo;assenza di Loris ai meeting tecnici o agli shooting, ma lui c&rsquo;&egrave; sempre stato. Non si pu&ograve; dire lo stesso di altri Max, ad esempio, che il giorno prima dei test di Aragon non era ancora arrivato in pista, e la moto non era assolutamente pronta&rdquo;.  Cosa vuole rispondere alle parole dell&rsquo;ex capotecnico di Loris?  &ldquo;Nel contratto non era scritto che avrei pagato io Max. Gli ho solo detto che se un giorno il team non lo avesse pagato avrei provveduto io, perch&eacute; lo apprezzavo come capotecnico. Ma il team aveva il budget per pagarlo, grazie allo sponsor, ma non lo ha fatto&rdquo;.  SBK, Pedercini smentisce Cresson: &quot;Non ha adempito ai suoi doveri&quot;&nbsp; 

La versione di Didier: &quot;Abbiamo rifiutato Orelac in inverno, Lucio ha rubato la moto e i soldi dello sponsor&quot;

Il padre di Cresson: &ldquo;Pedercini voleva pi&ugrave; soldi solo per far correre Haslam&rdquo;

        Things are hotting up at Assen, but talk of the Cresson-Pedercini case continues in the Superbike paddock, the two parties having acrimoniously parted ways just ahead of this second championship round. A sequence of events that team TPR owner Lucio Pedercini feels he must comment on, refuting statements that the Belgian rider has previously made. &ldquo;I don&rsquo;t want to continue to fuel this case&rdquo;, begins Lucio, &ldquo;But I need to clarify that the claims made by Cresson and his entourage are all false. As for Loris, I can say that he absolutely knew about this contract termination before the weekend, and I have proof of this. Our decision to terminate the contract came down to the fact that the rider failed to fulfil a series of different obligations". WorldSBK, Cresson attacks Pedercini: &ldquo;Unjustified contract violation&rdquo; Pedercini: "Deadlines not respected, Haslam is a professional&rdquo;  Nothing to do with the financial situation then, another aspect that Lucio clarifies, following on from Cresson&rsquo;s remarks. &ldquo;The mechanical parts he mentions are not his, and nor is the bike, which belongs to the team as you&rsquo;d expect. I didn&rsquo;t ask for additional financing either. There were contractual deadlines, which I deem normal, which were not respected. I also didn&rsquo;t ask for any extra money, only that which was agreed upon in advance". In the meantime, the track action continues, with team TPR hard at work with returning Leon Haslam at Assen. &ldquo;Leon arrived last night, at 1am, after testing at Oulton Park for BSB, but he was already in the garage before 8 this morning, which really shows his professionalism. Our current plan is to complete this round and the four other rounds already agreed upon with him, while for the others (starting with Estoril), we&rsquo;ll need to find a replacement". Translated by Heather Watson WorldSBK, Cresson and Pedercini split - Haslam to return at Assen       

The team TPR owner: "He knew we were terminating the contract, and the bike belongs to the team. There was contractual deadlines that he didn&rsquo;t respect"

WorldSBK, Pedercini refutes Cresson's claims: “He didn’t fulfil his obligations”

        E&rsquo; tempo di fare sul serio ad Assen, ma nel paddock della Superbike non pu&ograve; che tenere banco il caso Cresson &ndash; Pedercini, con la fragorosa rottura tra le parti avvenuta proprio alla vigilia del secondo round stagionale. Una vicenda sulla quale ha ovviamente voluto dire la sua Lucio Pedercini, proprietario del team TPR, desideroso di smentire quanto dichiarato in precedenza dal pilota belga.&nbsp;&ldquo;Non voglio continuare ad alimentare il caso - apre Lucio - ma devo chiarire che quanto riportato da Cresson e dal suo entourage &egrave; del tutto falso. Per quanto riguarda Loris posso dire che era assolutamente a conoscenza della rottura dell&rsquo;accordo prima di questo fine settimana, cosa della quale ho le prove, e che la nostra decisione di interrompere la collaborazione &egrave; stata causata da una serie di mancati adempimenti da parte sua, di diversa natura". Pedercini: "Scadenze non rispettare, Haslam &egrave; un professionista"   Nulla a che vedere con il lato economico, sul quale Lucio precisa comunque la situazione, smentendo nuovamente quanto dichiarato da Cresson.&nbsp;&ldquo;Le parti meccaniche che ha citato non sono di sua propriet&agrave;, cos&igrave; come la moto, che come normale che sia &egrave; del team. Non ho chiesto nemmeno ulteriori finanziamenti: vi erano delle scadenze contrattuali, cosa credo normale, che non sono stare rispettate. Inoltre non ho chiesto soldi extra, ma solo quanto pattuito in precedenza".&nbsp;Nel frattempo l&rsquo;azione in pista prosegue, con il team TPR impegnato in Olanda con il rientrante Leon Haslam.&nbsp;&ldquo;Leon &egrave; arrivato ieri notte all&rsquo;una, dopo aver svolto i test ad Oulton Park per il BSB, ma prima delle otto di questa mattina era gi&agrave; nel box, il che &egrave; un grande segnale di professionalit&agrave;. Il nostro programma attuale &egrave; di fare questa e le altre quattro gare gi&agrave; programmate con lui, mentre per le altre (Estoril in primis in ordine temporale ndr) dovremo trovare un sostituto".&nbsp; SBK, &egrave; rottura tra Cresson e Pedercini: ad Assen si rivede Haslam       

Il patron del team TPR: "Era a conoscenza della fine dell'accordo, e la moto &egrave; del team. Vi erano delle scadenze contrattuali, che non ha rispettato"

SBK, Pedercini smentisce Cresson: “Non ha adempito ai suoi doveri”

        The Loris Cresson case intensifies ahead of the Assen round. Yesterday, we explained how the collaboration between the Belgian rider and the Pedercini team has come to an abrupt end after just one round, but the problems appear far from resolved. Following official announcements by the team and the Superbike channels, Cresson has issued a cutting press release, in which he attacks the Italian team. &ldquo;Firstly - explains Cresson&rsquo;s entourage &ndash; no agreement has been made between the parties as to the termination of the contract. So we are therefore&nbsp;victims of an unjustified contract violation. Following the team's announcement concerning the end of the relationship, Loris and those around him have tried to talk to the team, but without success&rdquo;. Paddock already off limits  But the accusations don&rsquo;t end there. Cresson and his entourage are on-site at the Dutch circuit, but have been treated in an unexpected and surprising way. &ldquo;We&rsquo;re at Assen to collect Loris&rsquo; personal belongings but he found he was unable to enter the paddock, as his pass has already been deactivated&rdquo;. The Cresson press release ends with a bang, revealing figures and requests for further sums from the team, apparently made just a few days prior to the scandal. &ldquo;The bike that&rsquo;s been used since the start of the year belongs to the rider&rsquo;s company, as do a large part of the mechanical parts, for an overall value of roughly 60,000 Euro. A few days before the team made its announcement, it had requested funds from Loris, despite this playing no part in the contract&rdquo;. It looks as if there are many issues still to be resolved then, with further updates likely to come soon. Translated by Heather Watson Tony Cairoli: &ldquo;Ready for America&rdquo;       

The Belgian rider&rsquo;s entourage takes a stand: "The bike is our property. Loris is at Assen, but his pass has already been deactivated"

WorldSBK, Cresson attacks Pedercini: “Unjustified contract violation”

        Lucio Pedercini &egrave; grosso e possente, ma il suo cuore lo &egrave; ancor di pi&ugrave;. Il titolare dell'omonimo Team Pedercini Racing iscritto alla SBK iridata &egrave; appassionato di corse, lo sappiamo, per&ograve; &egrave; pure sensibile agli eventi di cronaca. La guerra esplosa in Ucraina e le conseguenze prodotte non gli sono risultate indifferenti. Perci&ograve;, nell'obiettivo di aiutare il popolo bisogno di ogni sorta di supporto, il mantovano ha messo a disposizione il suo camion, proprio quello su cui trasporta le Kawasaki da competizione. Sul capiente bilico sono stati caricati tantissimi pacchi, ognuno contenente beni di primaria necessit&agrave;. Volta Mantovana in aiuto all'Ucraina   Non solo. Lucio ha contribuito con le proprie mani al carico del trasporto. Gli scatoloni erano numerosissimi, lui ha fatto modo che entrassero tutti nel bestione su cui vengono trasportate in circuito le Ninja di - quest'anno - Loris Cresson, che verr&agrave; affiancato in qualche wild card da Leon Haslam. Il comune di Volta Mantovana ha aderito all'iniziativa umanitaria, dedicata agli ucraini che, nel conflitto patito dalla Russia, ha perso casa, vestiti, cibo e oggetti di bisogno quotidiano. Un bel gesto quello dei cittadini, un bel gesto quello di Pedercini.&nbsp; MotoGP, quanto come (e se) Ducati supporter&agrave; Enea Bastianini       

Lucio, titolare del team di Volta Mantovana, ha messo a disposizione il bilico su cui porta le Kawasaki da gara. I pacchi raccolti a favore dei profughi di guerra sono tantissimi

SBK, Pedercini: un camion (e braccia) in aiuto del popolo ucraino

        Leon Haslam &egrave; - come suggerisce il nome stesso - un leone indomito. L'inglese &egrave; uscito dalla SBK, ma non &egrave; uscito dalla SBK. Che siginifica tutto ci&ograve;? Il figlio di Ron non deve mica partecipare al British Superbike, come gi&agrave; scritto in questo articolo? S&igrave;, &egrave; giusto. E poi, Pocket Rocket non &egrave; dato per partente alla 8 Ore di Suzuka, come spiegato dal seguente pezzo? Ma certo, altrimenti non lo avremmo scritto. Quindi, che c'&egrave; di altro che bolle in pentola, tanto forte da dedicargli tre news di fila? Leon e Lucio, ritorno al passato   C'&egrave; che Leon si far&agrave; rivedere nel paddock iridato, per&ograve; non nelle semplici vesti di visitatore. Macch&eacute;. Haslam correr&agrave; alcuni round mondiali, portando in gara proprio una Kawasaki. L'esperto pilota inglese si appogger&agrave; alla squadra di Lucio Pedercini, il TPR Racing, che ha confermato il belga Loris Cresson. Quindi, il trentanovenne di Ealing condivider&agrave; nuovamente il box con il team mantovano, situazione gi&agrave; vista a Losail nel 2016, quando pilota e manager lavorarano insieme nella tappa del Qatar. Andando pure bene, perch&egrave; il quinto posto ottenuto nella seconda manche fu un eccellente risultato.       

Oltre a British Superbike e 8 Ore di Suzuka, Leon disputer&agrave; round iridati, schierandosi con la squadra di TPR di Lucio

SBK, Haslam torna (ogni tanto) nel mondiale: wild card con Pedercini

        Leon Haslam lo aveva spiegato pi&ugrave; volte: qualora non avesse trovato un poto fisso nel mondiale SBK, sarebbe tornato a correre in patria, nel British Superbike. Il pilota inglese, 39 da compiere il prossimo 31 maggio, ha realizzato il desiderio, perch&egrave; la Verdona lo ha convocato a palazzo. A seguito di due stagioni in forza a Honda HRC, il figlio di Ron aveva sul piatto un'offerta che non poteva rifiutare: tramite Kawasaki Europa, tornare a vestire i colori di Akashi, Marchio rappresentato dal 2016 al 2019, per presenze nel Regno Unito fruttuose, con tanto di titolo nazionale vinto nel 2018. BSB, Haslam: &ldquo;So di poter riportare la Kawasaki al successo&rdquo; BSB e 8 Ore di Suzuka: lo stakanovista Leon Haslam  Il progetto &egrave; notevole: Leon, siglato il contratto correr&agrave; nel campionato "domestico", come &egrave; definito da britannici. Tutte tappe interne saranno da Haslam completate, nell'obiettivo di riportare il titolo alla Verdona di Akashi. Del resto, Pocket Rocket lass&ugrave; conosce tutto e tutto, quindi la decisione appare sensata. Poi, per lui ci sar&agrave; anche la partecipazione alla 8 Ore di Suzuka, specialit&agrave; di durata, classica sul suolo giapponese, a cui le Case del Sol Levante tengono in particolar modo. Haslam ha vinto l'edizione 2019, completata in coppia con Johnny Rea che, peraltro, era suo compagno di box nel Mondiale. Lorenzo Zanetti e Broncos Racing: quarto anno assieme nel CIV Superbike       

Il pilota inglese correr&agrave; in patria, difendendo i colori di Akashi. Il figlio di Ron disputer&agrave; anche la 8 Ore di Suzuka

Leon Haslam torna a casa: con Kawasaki nel BSB e a Suzuka

        Tanto si &egrave; parlato, e ancora si far&agrave;, della vista di Marc Marquez, offesa a seguito di un incidente rimediato in allenamento nello scorso autunno. L'otto volte iridato &egrave; caduto dalla moto da enduro, cos&igrave; male da farsi riscontrare una commozione cerebrale con tanto di diplopia, un problema gi&agrave; patito nel 2012, ai tempi della Moto2. Due Gran Premi 2021 e test di Jerez saltati, il silenzio, il riposo, le prime conferenze stampa di quest'anno, i salti con la moto da cross, i giri a Portimao in sella alla RC 213V-S: il portacolori Honda sembra sulla giusta strada del recupero, sebbene, lecitamente, ci si chieda quanto e come i suoi occhi stiano reagendo agli sforzi. La risposta la fornir&agrave; direttamente lui, &egrave; solo questione di tempo. Noi, per rimanere in tema "ottico", ci siamo rivolti a chi ha speso una carriera usando occhiali e lenti specifiche. Loro sono Walter Tortoroglio, piemontese classe 1977 ammirato in SBK e ora gran ciclista. Poi c'&egrave; Lucio Pedercini, ex Motomondiale, derivate di serie e attuale manager del suo stesso team. Tortorix: "Marquez &egrave; superiore, ma non guida come prima dell'incidente"   Walter guarda con attenzione le gare, poich&eacute; ancora appassionato e competente. Campione nazionale Sport Production, vincitore di gare in Superstock, ad ottimi livelli in Supersport e SBK. Raggiunto al telefono, Tortorix ha spiegato il suo... punto di vista: "Io ho sempre gareggiato usando gli occhiali - spiega - perch&eacute; mi resi conto immediatamente di quanto mi aiutassero. Ovviamente, provai a toglierli, ma non ci fu verso". La differenza era minima, per&ograve;: "Per&ograve; si avvertiva. Pensa che mi manca davvero poco, forse mezza diottria da un occhio, una dall'altro. In ogni caso, con lenti giuste andavo pi&ugrave; forte, infatti, le portai sempre con me. Soprattutto in staccata, gli occhiali rappresentavano un ausilio importante. Durante tutte le fasi della guida lo erano, perlopi&ugrave; in frenata". E di Marc, che pensa il simpatico Tortoroglio? La sua opinione &egrave; secca: "Sicuramente gli occhi hanno sofferto, per&ograve; non &egrave; per quel motivo che, eventualmente, caler&agrave; le sue prestazioni future. Scherzando, ma mica tanto, direi che lui vincerebbe pure a occhi chiusi. Il suo limite &egrave; il braccio: da quel 2020 non &egrave; pi&ugrave; tornato lui, lo si nota benissimo nella guida. Finch&eacute; non gli guarir&agrave; completamente, lo vedremo a servizio ridotto. Perch&eacute; Marquez con il braccio a posto, non si batte". Pedercini: "Marc sembra sulla strada giusta del recupero"   Lucio, giustamente, evita di sbilanciarsi. Lui a Portimao non c'era, inoltre la situazione &egrave; in pieno divenire. Nonostante ci&ograve;, &egrave; interessante ascoltare la sua esperienza personale: "Ero a Sentul, SBK 1996 - bei tempi - quando, improvvisamente, un avversario usc&igrave; dalla pit lane, tagliando la mia traiettoria in rettilineo" Pedercini l'ha vista brutta: "Certo, infatti caddi malamente, per evitarlo. Botte qua e l&agrave;, niente di irrimediabile, tuttavia si fecero sentire. Il problema arriv&ograve; puntuale: non riuscii pi&ugrave; a guidare, o meglio, potevo farlo, ma mi venivano dolori alla testa. Poi capii perch&eacute;". La vista, da quello derivava l'impiccio: "Provai a usare gli occhiali e, magicamente, niente pi&ugrave; dolore. Formulai l'idea di quanto la vista fosse e sia fondamentale. Ecco perch&eacute; dico questo: se Marc ha girato cos&igrave; a lungo in Portogallo, evidentemente aveva le facolt&agrave; di farlo. Se gli occhi non sono al meglio, &egrave; dura, soprattutto in pista".       

Walter fa parte di piloti che hanno gareggiato con l'ausilio degli occhiali: "Le fatiche di Marc derivano dall'infortunio rimediato nel 2020, ci si accorge subito se la vista &egrave; efficace o meno". Poi Pedercini: "Se ha girato cos&igrave; a Portimao, ci vede benissimo"

MotoGP, Tortoroglio: “Marquez vincerebbe a occhi chiusi, il problema è il braccio”

Lucio è sulla cresta dell'onda da tantissimi anni: "La passione mi spinge a esserci sempre". Nel video l'intervista completa

SBK, Pedercini: “La moto è una droga”

        Steven Odendaal si &egrave; da poco separato dal team Evan Bros, lasciando una Yamaha R6, portata al secondo posto della classifica mondiale. Ci&ograve; significa che il pilota sudafricano sia oggi il vice iridato Supersport, classe in cui detiene 5 vittorie e 11 podi. Mentre la squadra di Fabio Evangelista tratta con Lorenzo Baldassarri, Steven tira le somme di due anni di 600. Bella la sua esperienza nella categoria di mezzo delle derivate di serie, ma lui stesso desidera il passaggio alla cilindrata massima disponibile offerta dal paddock SBK: in tal senso, il ventottenne di Johannesburg sta puntando ad una Kawasaki, nella fattispecie quella allestita dal TPR Pedercini Racing. Cresson in dubbio: torner&agrave; sulla Ninja TPR? Konig possibile titolare   Anche a Mandalika, Loris Cresson non si &egrave; visto. Il belga ha rinunciato alla tappa indonesiana, lasciando ferma la ZX-10RR. Al momento, la sua partecipazione alla stagione SBK sembra in dubbio, vuoi perch&eacute; egli debba recuperare fisicamente, comunque da verificare la conferma nel team Pedercini. Nel frattempo, il ceco Oliver Konig - qui sopra in azione - &egrave; piaciuto il giusto: giovane, ambizioso, determinato. Anche il ceco vorrebbe una bella "mille" quale cavalcatura futura, gi&agrave; guidata nell'ultima tappa stagionale. In questo momento, stando indiscrezioni e ipotesi dicembrine, una possibile coppia lanciata da Lucio potrebbe essere costituita da Odendaal e Konig, ma attenzione: quest'ultimo sta trattando pure per una eventuale partecipazione al campionato IDM, sicch&eacute; nulla &egrave; confermato o deciso.       

Steven, vicecampione del mondo della Supersport, desidera il salto di categoria e la Kawasaki schierata dal team indipendente di Lucio

SBK, Odendaal a caccia di una Ninja: trattative con il team Pedercini

La pattuglia italiana in Superbike si rafforza. La trattativa raccontata su questi schermi nelle scorse settimane tra Samuele Cavalieri ed il team Pedercini &egrave; infatti andata a buon fine, come testimonia l&rsquo;ufficialit&agrave; di oggi.  Il giovane pilota emiliano dunque avr&agrave; la sua prima possibilit&agrave; da pilota titolare nel mondiale Superbike, dopo le apparizioni da sostituto e wild card delle scorse stagioni. La struttura di Lucio Pedercini invece, l&#39;anno scorso rappresentata (fino a Portimao) dal solo Sandro Cortese, potr&agrave; schierare nel 2021 un attacco a due punte dalla giovane et&agrave;, vista la carta d&rsquo;identit&agrave; sia di Cavalieri che del gi&agrave; confermato Loris Cresson.  Cavalieri: &ldquo;Fare esperienza &egrave; il primo obiettivo&rdquo;   &ldquo;Sono incredibilmente felice ed entusiasta &ndash; conferma Cavalieri - di entrare a far parte del Team Pedercini e di disputare la mia prima stagione completa nel Mondiale Superbike. Sar&agrave; anche la mia prima volta con una Kawasaki. La casa giapponese ha lanciato una moto nuova, e sono curioso di provarla il prima possibile&rdquo;.  Samuele &egrave; ben cosciente della mole di informazioni da acquisire il pi&ugrave; rapidamente possibile, per farsi trovare pronto sin dal primo appuntamento stagionale di Assen. &ldquo;Il primo obiettivo &egrave; quello di acquisire esperienza, poich&eacute; ci sono molti circuiti che non ho mai visto se non alla PlayStation. &Egrave; importante fare le cose passo dopo passo &ndash; conclude - e migliorare costantemente le mie prestazioni&rdquo;.  Come detto punta sulla linea verde Lucio Pedercini, con un mix di voglia di crescere ed inesperienza tutto da scoprire nel corso della stagione alle porte. &ldquo;Da tempo pensavo di schierare due giovani piloti in squadra, anche perch&eacute; sono sicuro che si aiuteranno a vicenda. Quando nel 1998 sono arrivato nel paddock del Mondiale Superbike &ndash; racconta Lucio - per i primi due anni sono stato solo, ma se ben ricordo dal 2000 abbiamo corso con tre piloti fino al 2017, mentre successivamente ne abbiamo schierati due . Per me avere due giovani piloti in squadra &egrave; sempre stato un obiettivo, quindi far&ograve; del mio meglio per aiutarli a migliorare e a progredire nella loro carriera agonistica, poich&egrave; abbiamo bisogno di vedere emergere nuovi giovani talenti&rdquo;.  Il team principal sorride anche al pensiero di avere nuovamente un pilota italiano in squadra, con il quale poter (magari) costruire un percorso di lunga durata. &ldquo;E&rsquo; bello avere un pilota italiano in squadra. Samuele &egrave; un talento, &egrave; arrivato secondo nel campionato italiano 2020 alle spalle di Lorenzo Savadori, un pilota che io e la mia squadra conosciamo molto bene. Samuele &egrave; la scelta migliore che potessimo fare come compagno di Loris in questa nuova entusiasmante stagione: non vediamo l&#39;ora di iniziare questa nostra avventura insieme.&rdquo;.  SBK, Rinaldi: &ldquo;Felice di essere tornato in sella, ora ho pi&ugrave; voglia di prima&rdquo; 

Samuele condivider&agrave; il box con il gi&agrave; confermato Cresson: &quot;Devo fare esperienza, alcuni circuiti li ho visti solo alla Playstation&quot;. Pedercini: &quot;Felice di avere di nuovo un italiano in squadra&quot;

SBK, Italia forza quattro: Cavalieri approda nel team Pedercini

La mano grande, di colui che ha guidato motociclette da corsa di ogni tipo, e quella minuta, del ragazzino che cresce bene con tanta voglia di imparare. L&#39;esperto Lucio Pedercini ed il giovane Edoardo Colombi concretizzano un progetto nato nella pausa invernale, che avr&agrave; inizio nella fase primaverile.  Il manager del team TPR ed il quattordicenne milanese sfideranno l&#39;agguerrita concorrenza di rivali nello Yamaha R3 bLU cRU European Cup, serie che per sei round stagionali affiancher&agrave; e divider&agrave; i paddock coi piloti della SBK. La formazione mantovana metter&agrave; a disposizione del nuovo innesto il supporto tecnico e logistico necessario: &quot;Sono contento - le parole di uno dei corridori pi&ugrave; esperti e longevi visti nel Motomondiale e nelle derivate di serie ed attuale direttore della squadra Kawasaki - io e David Salom proveremo a fornire le migliori indicazioni possibili a Edoardo, rivelatosi subito voglioso di fare bene. L&#39;obiettivo comune &egrave;, oltre a ben figurare nella R3 European Cup, debuttare nella Supersport 300 iridata&quot;.    L&#39;Europa scopre &quot;Spiattella&quot;, il centauro di Bresso  Impegnato con buoni esiti nella PreMoto3 dell&#39;ELF CIV 2020, Edoardo risiede a Bresso, dove si allena con costanza per essere pronto alle competizioni imminenti. Con il soprannome &quot;Spiattella&quot;, Colombi sa che dovr&agrave; farsi conoscere, conoscendo tutto ci&ograve; che per lui sar&agrave; nuovo: &quot;A partire dalle piste - svela - mai viste dal vivo. A parte Misano, Assen, Estoril, Donington, Magny-Cours e Barcellona le ho solo saggiate con la Playstation. Ringrazio Lucio Pedercini, il mio desiderio &egrave; ricambiare la fiducia concessami, facendo del mio meglio in ogni gara 2021&quot;.  Johnny Rea come Joey Dunlop: mito in patria e detentore di vari riconoscimenti 

L&#39;esperto manager mantovano ed il promettente pilota milanese si preparano allo Yamaha R3 bLU cRU European Cup, serie che condivide sei round con il Mondiale Superbike

Lucio Pedercini lancia il giovane Edoardo Colombi

Il percorso di avvicinamento all&rsquo;inizio della nuova stagione del mondiale SBK continua, e gli ultimi tasselli del puzzle relativo al mercato stanno trovando la loro collocazione.  Dopo l&rsquo;annuncio di Axel Bassani con il team Motocorsa infatti anche un altro italiano sta cercando di definire il proprio futuro tra le derivate di serie. Parliamo di Samuele Cavalieri che, dopo aver disputato nella scorsa stagione il CIV Superbike e due round (Barcellona e Magny &ndash; Cours) del mondiale di categoria con i colori del team Barni, &egrave; in piena trattativa per la stagione 2021 con il team Pedercini.  Cortese e Baz bocciati, occasione per Cavalieri     Il team lombardo dal canto suo ha gi&agrave; ufficializzato l&rsquo;ingaggio di Loris Cresson, gi&agrave; in sella nell&rsquo;ultimo round della passata stagione ad Estoril, ma starebbe cercando un secondo pilota da affiancare al giovane belga. Nei mesi precedenti non sono mancati gli incontri tra Lucio Pedercini e Sandro Cortese, gi&agrave; insieme l&rsquo;anno scorso sino al brutto incidente occorso al tedesco a Portimao, ma proprio i dubbi legati alle condizioni fisiche di Sandro hanno fatto naufragare il tutto.  Un altro nome sul taccuino di Lucio nelle scorse settimane &egrave; stato quello di Loris Baz, ma anche in questo caso la trattativa si &egrave; chiusa in un nulla di fatto, questa volte per vie delle cifre (troppo alte) necessarie per portare a termine il tutto.  Ecco cos&igrave; crearsi l&rsquo;asse Cavalieri &ndash; Pedercini, con il primo in cerca di un posto da titolare nel mondiale ed il secondo in cerca di un secondo pilota per la propria struttura. Da circa due settimane le parti sarebbero in trattativa, e giorno dopo giorno sembrerebbero sempre pi&ugrave; vicine all&rsquo;accordo. In caso il matrimonio andasse a buon fine Samuele sarebbe il quarto azzurro ad occupare un posto nella griglia 2020 dopo Rinaldi, Locatelli ed il gi&agrave; citato Bassani.  Test Jerez SBK, Rea: &ldquo;Spreco di soldi non girare, ma il regolamento ci limita&rdquo; 

Dopo l&#39;ingaggio di Cresson il team lombardo sta pensando ad un secondo pilota. Samuele cerca un posto da titolare dopo le apparizioni del 2020, decisive le prossime settimane

SBK, Cavalieri - Pedercini: in vista un matrimonio made in Italy?

        Il team TPR Racing di Lucio Pedercini schierer&agrave; una Kawasaki anche nella Supersport 300, per una stagione 2021 caratterizzata dall'arrivo di un figlio d'arte, francese, abituato all'ambiente e cresciuto tra gomme e motori. Si chiama Johan Gimbert, il cui padre &egrave; Sebastien, asso dell'Endurance e protagonista anche in SBK. Un primo test di assaggio &egrave; stato tenuto in Spagna, nella pista di Alcarras. Lucio si &egrave; dimostrato subito soddisfatto: "Sono felice di annunciare l'arrivo di Johan - le parole del team manager mantovano - ho conosciuto pap&agrave; Sebastien in tanti anni di paddock e mi &egrave; sembrato immediatamente chiaro che suo figlio fosse per noi un innesto ideale. Il ragazzo possiede un talento naturale e noi ce ne prenderemo cura nel migliore dei modi". Ed ecco Johan, quest'anno ventisettesimo all'esordio, con 8 punti conquistati: "Mi sento felice di poter correre nel team Pedercini - la gioia del ragazzo - struttura presente nel paddock da tantissimo tempo. Il primo test fatto insieme &egrave; andato bene, sulla moto ho avuto un bel feeling ed i ragazzi hanno lavorato duramente, come piace a me. Adesso dovr&ograve; prepararmi per la stagione, mi sto allenando per arrivare pronto fisicamente, per essere in grado di ottenere il meglio possibile. Non vedo l'ora che inizi il campionato". Kevin Sabatucci non correr&agrave; con GP Project        

Il team Kawasaki di Lucio accoglie Johan, figlio di Sebastien, asso francese dell'Endurance

Pedercini e Gimbert insieme nella 300 iridata

L&#39;esperienza maturata da Lucio Pedercini &egrave; ultra decennale, per stagioni ben spese in due ruoli: pilota e team manager. La seconda mansione, &egrave; da lui tuttora interpretata in SBK, per un direttore di squadra comunque giovane, 48 anni compiuti il 22 settembre.  Significa che il professionista mantovano ha iniziato con le moto molto presto e, come precisa spesso &quot;Mica voglio smettere, anzi. Andare alle gare &egrave; l&#39;attivit&agrave; che pi&ugrave; mi appassiona. Mi sento parte di questo mondo, da cui ho preso tanto e al quale ritengo di aver dato parecchio. Una grossa fetta della mia vita&quot;.  Vita agonistica che continua nel 2021.  &quot;S&igrave;, il TPR ha confermato Loris Cresson, un ragazzo giovane, dall&#39;ottimo potenziale. Il belga deve accumulare nozioni e macinare chilometri su una Superbike, per&ograve; ho visto che pu&ograve; promettere buone cose. La nuova Kawasaki sar&agrave; preparata durante l&#39;inverno, per arrivare pronta ai test di inizio stagione. Ma non &egrave; tutto: ho altre idee, inerenti al 2021&quot;.    Cosa bolle in pentola?  &quot;Parecchio lavoro. Allestir&ograve; una seconda Ninja per un secondo pilota che... in realt&agrave; sar&agrave; la prima punta del nostro team. Voglio creare la situazione per far correre un top rider nel TPR Kawasaki. So che si tratta di un progetto ambizioso, perch&eacute; nel passato ho schierato in griglia parecchi volte due corridori. S&igrave;, l&#39;idea mi piace, voglio farla divenire realt&agrave;&quot;.  Hai il nome da svelare?  &quot;Tutti i piloti liberi che non hanno ancora firmato un contratto 2021, sono segnati sul mio taccuino (ride). A parte gli scherzi, il fatto &egrave; che sono in contatto con diversi nomi, tutti interessanti e capaci di ottenere un determinato risultato: sarebbe un sogno lottare per vincere il titolo dei team SBK Indipendenti. Mi piacerebbe molto riuscirci, ma ricordiamoci che le altre squadre arriveranno ben preparate. Per esempio, Go Eleven ha Chaz Davies. In GRT c&#39;&egrave; Garrett Gerloff. Parliamo di team indipendenti che somigliano a strutture ufficiali. Poi, anche il pilota che schierer&agrave; Barni sar&agrave; un avversario tosto, duro. Tuttavia, noi siamo sicuri di poter fare la nostra bella figura&quot;  Ritorno in sella, desiderio fortissimo  Lucio ha gareggato in 500 Grand Prix per sei campionati di fila, prima di passare in SBK, campionato che lo annovera tra i pi&ugrave; longevi in assoluto. Pochi mesi fa, a Barcellona, Pedercini &egrave; salito sulla sua Ninja, riassaporando sensazioni sopite. Quel giro del Montmel&ograve; gli ha fatto risvegliare la voglia di due ruote: &quot;Una volta sistemata la squadra alla grande, per un ottimo 2021, potr&ograve; pensare a tornare in sella - conferma - mi piacerebbe girare con l&#39;enduro, facendo anche un po&#39; di mini allenamento. Sono stato fermo per diverso tempo, per&ograve; vorrei rimetterm in forma per poter ancora andare in moto in un certo modo&quot;.  Joe Roberts: &quot;Ho riportato interesse verso il Motomondiale in America&quot; 

Nel 2021, Lucio far&agrave; correre la nuova Kawasaki ZX-10RR, affidandola al belga Loris Cresson: &quot;Ma non solo a lui, sul mio taccuino ci sono i nomi di tutti i piloti senza sella. Sogno il titolo Indipendenti di categoria&quot;

SBK, Pedercini: &ldquo;Schiereremo anche un top rider&rdquo;

Il TPR Racing Kawasaki cambia ancora pilota. Dopo aver schierato Sandro Cortese sino a Portimao, per una paio di appuntamenti Roman Ramos, la squadra di Lucio Pedercini propone ora Valentine Debise, francese di 28 anni, gi&agrave; visto in azione nella 250 Grand Prix, in Moto2 e nel MotoAmerica Supersport e nella 600 iridata.&nbsp;  Essendo Cortese ancora convalescente, la Ninja ZX-10RR della formazione mantovana va ora nella mani di Debise, che non vede l&#39;ora di provarla: &quot;Per me sar&agrave; una bella opportunit&agrave; - le sue parole - e pure una bella sfida. Ho gi&agrave; gareggiato a Barcellona in diverse categorie, nel mondiale ho corso in 600, adesso sono impegnato nel campionato francese. Il mondiale Superbike &egrave; una novit&agrave; e sono estremamente motivato&quot;.    Per Valentine, l&#39;esperienza USA &egrave; stata anche a Daytona: &quot;S&igrave;, ho siglato la pole della 200 Miglia, un tracciato veramente incredibile. Il banking &egrave; roba tosta, ma non mi sono spaventato, anzi, mi sono divertito. Il Circuito di Barcellona &egrave; pure bello e divertente: a chi non piace il Montmelo? Voglio fare esperienza qui in Catalogna, poi ancora meglio a Magny - Cours, nel prossimo round, per me di casa. Penso che con il team Pedercini si possa entrare in zona punti&quot;.  Andrea Locatelli punta al massimo per un weekend pi&ugrave; dolce possibile 

Dopo aver sostituito Sandro Cortese con Roman Ramos, il team mantovano affida la Kawasaki al francese ex 250, Supersport, Moto2 e MotoAmerica per i round di Catalogna e Francia

SBK, a Barcellona Pedercini punta su Valentine Debise

Lucio Pedercini &egrave; un vero appassionato di gare motociclistiche. Il manager del team TPR Pedercini Racing gode di un ottimo passato nelle vesti di pilota, durante il quale ha saputo distinguersi dapprima nel Motomondiale - dal 1992 al 1997, in sella alla Paton per una stagione, le restanti a bordo di una ROC Yamaha - poi nella SBK, categoria in cui il mantovano vanta ben 176 presenze.  La cosa ancor pi&ugrave; bella di tutta la sua carriera &egrave; il connubio costituito nell&rsquo;ambito delle derivate di serie. Da buon italiano, Lucio ha sempre gareggiato con il marchio Ducati; corridore &ldquo;azzurro&rdquo; su Rossa, per un vero record tricolore. Pedercini &egrave;, tuttora, il pilota nostrano che conta il maggior numero di presenze con una Superbike di Borgo Panigale: &ldquo;S&igrave;, perch&eacute; esord&igrave; nel 1998 a Phillip Island - racconta - weekend che ricordo come se fosse ieri. Sino al 2006 ho guidato Ducati, passando da 996 a 998, sino alla 999. Dal primo all&rsquo;ultimo round in cui ho gareggiato, davo tutto ci&ograve; che avevo. Mi sono divertito, ho instaurato rapporti professionali e di amicizia in un paddock in continua evoluzione. L&rsquo;infortunio rimediato a Valencia mi costrinse alla resa, era un venerd&igrave; di prove, dovetti rinunciare ad andare avanti&rdquo;.    Ma non hai rinunciato ad esserci, anzi, hai raddoppiato l&#39;impegno.  &ldquo;Mi sono tolto la tuta in pelle e ho vestito la camicia del team manager (ride). Ho continuato a portare in pista moto Ducati, togliendomi diverse soddisfazioni. Pi&ugrave; avanti sono passato a Kawasaki, Casa con la quale tuttora collaboro in modo proficuo&quot;.  &nbsp;Lucio ha schierato piloti di valore. Per esempio, possiamo citare Marco Borciani, Mauro Sanchini, Kurtis Roberts, Roger Lee Hayden, Yonny Hernandez, Jordi Torres e Matteo Baiocco. Avere un manager che ha saputo andare forte in moto rappresentava un vantaggio per loro ed uno stimolo in pi&ugrave;. Anche perch&eacute;, oltre a ben figurare nel Mondiale, Pedercini ha ottenuto due titoli italiani Superbike: &ldquo;In sella a una Ducati, ovviamente. Il biennio 2001 - 2002 fu molto buono sia nei confini nazionali che a livello intercontinentale&rdquo;.  Del 2002 di Pedercini, di primo acchito, viene in mente il casco indossato ad Imola, in onore del suo idolo di sempre: &ldquo;Mi presentai in griglia con un casco dedicato ad Ayrton Senna, raffigurante colori e grafica usate dal brasiliano in anni di Formula 1. Feci quel gesto non per attirare l&rsquo;attenzione, bens&igrave; per autentica passione. Quando mi reco al Santerno, non manca una volta in cui io mi fermi ad ammirare il monumento realizzato al Tamburello. Appena dopo l&rsquo;incidente di Ayrton sino all&rsquo;ultima occasione in cui mi sono soffermato in quel punto del tracciato, mi sono emozionato&rdquo;.    Ai tifosi piacciono i personaggi che si emozionano e che fanno emozionare.  &ldquo;&Egrave; giusto che sia cos&igrave;. Il nostro sport &egrave; particolare, bellissimo, difficile e pericoloso, ma fa innamorare. La passione per i piloti e per le gare &egrave; il valore pi&ugrave; importante, io la penso cos&igrave;. Pensa che, quando sono a Volta Mantovana e paraggi, mi giro di scatto se passa una moto nella strada di fianco a casa. &Egrave; pi&ugrave; forte di me e vivo queste sensazioni anche in pista e nel garage&rdquo;.  Garage TPR che ha in Sandro Cortese un due volte campione del mondo. L&rsquo;avventura 2020 di Lucio &egrave; partita in extremis, con membri del team che si sono conosciuti in aeroporto.    Malgrado il &ldquo;ritardo&rdquo;, la Kawasaki Ninja guidata dal tedesco ha preso punti in tutte e tre le gare in programma, arrivando addirittura in top ten nella manche della domenica pomeriggio: &ldquo;Se penso che abbiamo realizzato tutto all&rsquo;ultimo istante, dico che in Australia ci siamo difesi egregiamente - spiega - nonostante non avessimo svolto test prestagionali o prove di collaudo. Nei giorni a precedere l&rsquo;evento di Phillip Island ci siamo &lsquo;rodati&rsquo; e poi abbiamo affrontato le gare. Il mio obiettivo era esserci, lo volevo con tutta la mia passione, siamo tornati a casa con punti in classifica&rdquo;.  &nbsp;Dopo il blocco, quando tornerete a girare?  &ldquo;Vorremmo andare a girare nei giorni 18 e 19 giugno a Barcellona, insieme a Kawasaki KRT. Provare al Montmel&ograve; ci consentirebbe di portare avanti il lavoro nel box ed in pista. Essendo un tracciato nuovo per il calendario SBK, sarebbero test interessanti. I dati laggi&ugrave; accumulati, saranno po utili da sfruttare nel weekend di gare&rdquo;.  &nbsp;Il lockdown non ha frenato la tua voglia di corse.  &ldquo;No, anzi. Altro che frenato, l&#39;ha accelerata! Voglio tornare a lavorare, desidero andare alle gare. Guarda, non ho trovato voli su Barcellona per il test di giugno. Siccome dal 3 apriranno le frontiere, andremo in Catalogna anche in macchina, oppure, a bordo del camion. Come sempre ho fatto in anni di carriera, voglio esserci&rdquo;.  Fausto Gresini, il polivalente: &ldquo;Le moto mi hanno dato e tolto tanto&rdquo;&nbsp; 

Lucio &egrave; il pilota italiano con il numero pi&ugrave; alto di presenze su Ducati in SBK, ha vinto due titoli nel CIV e guida il team TPR Kawasaki, schierando Sandro Cortese&nbsp;

Le gare di moto secondo Pedercini: &quot;Prima di tutto, la passione&quot;

Lucio Pedercini &egrave; uno degli uomini pi&ugrave; esperti del motociclismo. Con un bel trascorso da pilota in 500 e tanti anni nella SBK mondiale (lo vedete nella foto di copertina) il manager mantovano vanta una esperienza ampia ed invidiabile. Sempre in prima linea, nonostante le vicissitudini passate nello scorso inverno, lui ed il suo &quot;nuovo&quot; team erano presenti a Phillip Island, round in cui squadra e pilota - Sandro Cortese - hanno ben figurato: &quot;E pensa che alcuni ragazzi li ho conosciuti in aeroporto nel viaggio verso l&#39;Australia - svela Lucio - abbiamo avuto giusto il tempo per chiacchierare un minino, poi subito in pista. I test di luned&igrave; e marted&igrave; ci sono serviti per mettere tutto assieme, dopo &egrave; arrivato il weekend ufficiale&quot;.  Weekend in cui ve la siete cavata egregiamente.  &quot;Siamo piuttosto soddisfatti del nostro inizio, malgrado tutto fosse per noi da scoprire. D&#39;accordo, la moto non era una novit&agrave;: la nostra Ninja ha il telaio 2019 - non cos&igrave; dissimile da quello 2020 - sospensioni gi&agrave; ben collaudate ed il motore nuovo. Dobbiamo migliorare in tanti aspetti, soprattutto nel lavoro sull&#39;elettronica. Se consideriamo che abbiamo debuttato senza prove invernali, s&igrave;, direi che ci siamo difesi pi&ugrave; che bene, in una base di lavoro interessante e proficua&quot;.  Che pilota &egrave; Cortese?  &quot;Stiamo parlando di un due volte campione mondiale, i titoli non si vincono per caso e ci siamo accorti immediatamente quale sia il suo valore. Arrivando dalla diversa Yamaha R1, Sandro doveva e deve abituarsi alle caratteristiche della Ninja. Se prima era solito entrare forte e rotondo in curva, dopo una frenata non esagerata, adesso deve fare il contrario: staccare secco, piegare aggressivo e rialzare prima possibile la moto, aprendo il gas presto. Gli ci vuole tempo, noi lo metteremo nelle migliori condizioni per riuscirci&quot;.  Abbiamo assistito ad un inizio di SBK avvincente.  &quot;Vero, con tanti piloti in grado di lottare per il podio, tutti racchiusi in pochi metri. Gli ufficiali forti sono parecchi, in un livello davvero simile. Anche gli indipendenti possono essere competitivi. Guardate cosa ha fatto Scheib, su una pista che non aveva mai visto. Ci&ograve; conferma che Maxi &egrave; bravo e che la Kawasaki detiene un ottimo pacchetto. Ecco perch&eacute; so che pure la ZX-10RR TPR Racing ha il potenziale per ben distinguersi. Avremmo solo bisogno di accumulare chilometri e dati. Solo che, lo sappiamo, ora &egrave; tutto fermo. Ma &egrave; giusto rispettare le regole: adesso stiamo a casa e, una volta smaltito il pericolo di infezione da Coronavirus, torneremo in pista a fare il nostro lavoro, ci&ograve; che pi&ugrave; amiamo. Sar&agrave; bellissimo&quot;.  SBK: rinviato ad agosto il round di Assen 

Lucio rispetta la quarantena e pregusta le prossime gare: &quot;A Phillip Island era tutto nuovo per noi, ma ricordiamo che Cortese &egrave; due volte campione del mondo. Ci difendermo bene&quot;

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