        Si dice spesso che i sacrifici prima o poi ripagano, ed il successo odierno di Nicholas Spinelli e del team Barni, capitanato da Marco Barnab&ograve;, ne sono la prova. Marco e la sua struttura sono una delle certezze della Superbike attuale: seriet&agrave;, professionalit&agrave; ed etica del lavoro sono solo alcuni dei valori che da sempre contraddistinguono la squadra bergamasca, cos&igrave; come la voglia di non mollare.&nbsp;Le ultime stagioni infatti non sono state facili per Barnab&ograve; e Barni, con tanti momenti difficili e risultati altalenanti, ma l&rsquo;arrivo di Danilo Petrucci ha decisamente rivitalizzato classifica ed ambiente, e proprio quando lo sconforto poteva prendere il sopravvento, a causa dell&rsquo;infortunio di Danilo, ecco la favola che non ti aspetti. Barnab&ograve; ha deciso di regalare una chance a Spinelli, con cui aveva vinto nel 2022 il CIV Supersport, e gli Dei del motociclismo hanno voluto ripagare team e pilota, con una vittoria &ndash; la prima di team e pilota &ndash; che rester&agrave; nella storia.&nbsp;&ldquo;Ho consigliato io a Nicholas di montare le intermedie &ndash; ammette con fierezza ma anche umilt&agrave; Barnab&ograve; &ndash; chiaramente lui non le voleva utilizzare dato che non aveva mai usate, ma ho pensato fosse la scelta migliore, dato che sapevo che tutti sarebbero partiti con le slick, e gli sarebbe servito tempo per cambiare il loro comportamento in quelle condizioni particolari. Ovviamente abbiamo avuto fortuna con la bandiera rossa, ma penso che sia stata la scelta giusta, abbiamo vinto (ride ndr)&rdquo;.&nbsp;Marco tu non ti sei mai fermato, anche nei momenti difficili. Che significato ha questa giornata?&nbsp;&ldquo;Qui ad Assen potevamo non presentarci da regolamento, ma poi ho parlato con Danilo ed abbiamo deciso di correre. Mia moglie mi ha detto &ldquo;chi te lo fa fare di far correre un debuttante?&rdquo;, ma non me la sono sentita di lasciare la moto ferma. Saremmo potuti incappare in cadute e danni, invece abbiamo vinto la gara. A volte ti passa la voglia di fare questo lavoro, ma giornate del genere ti fanno dimenticare i soldi buttati ed i sacrifici fatti, e ti viene voglia di buttarne altri (ride ndr)&rdquo;. Barnab&ograve; e la ruota che gira Qual &egrave; stato il primo pensiero quando &egrave; apparso sugli schermi l&rsquo;annuncio della bandiera rossa?&nbsp;&ldquo;Devo essere sincero, stavamo mostrando la tabella a Nicholas ed &egrave; apparsa la scritta la scritta relativa ai due terzi di gara completati, cos&igrave; un nostro meccanico ha scherzato dicendo &ldquo;ci vorrebbe una bandiera rossa&rdquo;, e dopo pochi secondi &egrave; arrivata. Non ci credevo all&rsquo;inizio, &egrave; sembrata una cosa da film&rdquo;.&nbsp;La settimana scorsa avete dovuto fare i conti con l&rsquo;infortunio di Petrucci, oggi avete vinto la vostra prima gara. Possiamo dire che il Karma esiste.&nbsp;&ldquo;Saremmo stati pi&ugrave; contenti se avessimo avuto qui Danilo, dato che sapevamo che qui sarebbe potuto essere veloce, specie in queste condizioni. La ruota gira e stavolta ha girato a nostro favore, con la vittoria di un debuttante che non aveva mai guidato una 1000&rdquo;.&nbsp;Questa vittoria &egrave; il modo migliore per arrivare a Misano. Potresti schierare Petrucci, Spinelli e Pirro.&nbsp;&ldquo;A Misano corre Danilo, ne sono sicuro. Ho una moto ed &egrave; sua, se Michele vuole correre pu&ograve; farlo con Ducati&rdquo;. Spinelli: "Barni? Quando mi ha parlato di SBK pensavo quella del CIV"       

Il Team Principal di Barni esulta: "Ho scelto io le intermedie, ed &egrave; andata bene. "Mia moglie, prima del round mi ha detto: "chi te lo fa fare di mettere in sella un debuttante?" invece la ruota gira"

Barnabò: "Giornate così ti fanno dimenticare i soldi buttati e i sacrifici fatti"

Danilo Petrucci &egrave; arrivato in Superbike quest&rsquo;anno grazie a Marco Barnab&ograve;, team principal del team Barni che l&rsquo;ha voluto a tutti i costi. Le loro strade si erano gi&agrave; incrociate dodici anni fa: era il 2011, il ternano era all&rsquo;inizio della sua carriera e insieme disputarono la Superstock 1000 e il CIV. Da allora i due sono sempre rimasti in contatto, fino a quando non si &egrave; creata l&rsquo;occasione di tornare a lavorare insieme. Dopo un inizio non facile oggi contano tre podi &ndash; uno a Donington Park e due a Most &ndash; e mancano ancora quattro round alla fine del campionato.  Classifica campionato piloti 2023  Chi &egrave; Danilo Petrucci? Risponde Barnab&ograve;   Marco, l&rsquo;hai lasciato ragazzino e lo ritrovi adulto. &laquo;Il nostro rapporto non inizi&ograve; soltanto pensando alla stagione 2011, ai tempi lo &ldquo;curavo&rdquo;, lo seguivo quando girava, insieme disputammo la FIM Superstock e il CIV. L&igrave; era tutto pi&ugrave; facile, era pi&ugrave; giovane. Non aveva tanti pensieri per la testa, pensava soltanto ad andare in moto e a essere il pi&ugrave; competitivo possibile. Invece adesso ha pensieri sulla sua carriera, la situazione &egrave; diversa&raquo;.  Dal punto di vista umano quanto &egrave; cambiato? &laquo;A dire la verit&agrave; poco. Da venerd&igrave; quando inizia a girare diventa abbastanza silenzioso, a meno che non vada tutto bene. Ai tempi non era cos&igrave;, era pi&ugrave; spensierato, sapeva che aveva veramente qualcosa in pi&ugrave; degli altri. Ora sa che &egrave; difficile stare davanti, non ci si pu&ograve; permettere di prendere le cose alla leggera. Bisogna sempre essere concentrati su cosa &egrave; meglio fare e dove c&rsquo;&egrave; da migliorare&raquo;.   Qual &egrave; un suo pregio? &laquo;Di buono c&rsquo;&egrave; che lui fondamentalmente riesce a farsi voler bene da tutti. Anche quando le cose vanno male, magari si arrabbia un attimo, per&ograve; subito dopo ci puoi ragionare. Ha un buon carattere. &Egrave; emotivo. Non conosco gente che non gli voglia bene. Vuol dire che si &egrave; sempre comportato bene e secondo me &egrave; un bel pregio: &egrave; una cosa che rimane anche dopo le corse&raquo;.  Com&rsquo;&egrave; evoluto il vostro rapporto nel tempo? &laquo;Ci siamo piaciuti subito a pelle. Probabilmente ha percepito che svolgo questo lavoro per passione e mi impegno al massimo per far s&igrave; che la moto sia competitiva e i miei piloti possano mettere in mostra il loro valore. Io vedo in lui la stessa cosa. Di tutti i piloti che ho avuto con lui siamo sempre rimasti amici. Ci sono state tante altre volte che stavamo per firmare di nuovo...&raquo;  L&rsquo;intervista integrale la troverete prossimamente su Motosprint, in edicola.    Calendario gare SBK 2023 

Si conoscono da 12 anni e oggi sono tornati a lavorare insieme. Il team principal del Barni Racing ci ha raccontato del rapporto che lo lega al Petrux

Intervista a Barnab&ograve;: in esclusiva ci ha parlato del &ldquo;suo&rdquo; Danilo Petrucci

As we announced, Tito Rabat is preparing for a new adventure in the Superbike world championship, where he&rsquo;ll line up with team Barni&rsquo;s Ducati. We spoke over the phone with team principal Marco Barnab&ograve; to ask him what convinced him to bet on Tito Rabat.  &ldquo;It was in the air for a while, since we realised that Tito couldn&rsquo;t stay in MotoGP. They proposed him to me mid-season, and I immediately liked the idea, because I think a rider coming from MotoGP is facilitated in SBK, the bikes are less powerful, the tyres are easier to manage. On paper, it&rsquo;s a more advantageous situation, as many of his predecessors have shown, from Bautista to Redding. Tito is a rider who can do well in WorldSBK, and this is important&rdquo;, Barnab&ograve; tells us.  Rabat, in effect, said he was very disappointed he no longer had a ride in MotoGP.  WorldSBK, Mahias: &ldquo;The electronics? I&rsquo;d prefer not to use them&rdquo;  Passionate like few others   What&rsquo;s Tito Rabat like?  &ldquo;I think that, of all the riders I&rsquo;ve ever known, he&rsquo;s the one who most considers riding to be his life, and he trains every day. When I called him to come here, he was riding his MX bike in Andorra. I asked him &lsquo;when are you leaving?&rsquo; and he said now, &lsquo;Now&rsquo;. He loaded his bike in the van, washed it at a carwash along the way and came here.  &ldquo;I like him because he puts in the work to do well, he has a mentality like mine, with the awareness that you have to work to achieve a goal.  &ldquo;And he&rsquo;s a great guy too, I met him at the last WDW, where he raced with the V4 and then we&rsquo;ve been talking for a couple of months.&rdquo;  Has he already left again?  &ldquo;Yes, he lives in Andorra, where he trains with all the MotoGP riders. He was very happy because we&rsquo;ve given him a prepped Ducati V4 S, with performance similar to that of the bike we use in the CIV, so he can start training right away. The first tests will be at Jerez in January, with all the Superbike teams&rdquo;.  A message of seriousness   What&rsquo;s the goal for 2021?  &ldquo;Simply to do all I can to help Tito ride as he wants&rdquo;.  Paolo Ciabatti was also present for the signing of the contract.  &ldquo;I was pleased, his presence consolidates the collaborative relationship between my team and Ducati. They suggested I field Rabat, who was without a ride, and they believe he can do well. I struggle to evaluate how competitive a MotoGP rider is, but I trust in them, just as Ducati has often trusted in me&rdquo;.  How would you sum up 2020?  &ldquo;I&rsquo;m pleased we were present at all the races, after all the problems we had with the riders, with Leon Camier hurting himself, then Marco Melandri&hellip; I fielded Cavalieri and Matteo Ferrari, to show we were serious. I could have used the excuse that we had no rider, no one forced me to replace them&hellip; I spent a lot and didn&rsquo;t see results, because if you field several riders, the points are dispersed, but I didn&rsquo;t want to stay away or leave my team members at home. I wanted to show everyone that we are serious&rdquo;, concludes Barnab&ograve;.  Translated by Heather Watson  SBK, will Rabat be the next &quot;King of both Worlds&quot;? 

&ldquo;He trains with the bike each day, I&rsquo;ve never seen anyone as passionate as him. And he knows that you have to work to achieve a goal. We can do well&rdquo;, the Barni team owner tells us

WorldSBK, Barnab&ograve; exclusive: &ldquo;Bikes are Rabat&rsquo;s life&rdquo;

Come vi abbiamo annunciato, Tito Rabat si prepara a vivere una nuova avventura nella sua carriera nel mondiale Superbike e sar&agrave; al via con la Ducati del team Barni.  Abbiamo raggiunto telefonicamente il team-principal Marco Barnab&ograve; per chiedergli cosa lo ha convinto a puntare su Tito Rabat.  &ldquo;E&rsquo; da un po&rsquo; che la cosa era nell&rsquo;aria, quando si &egrave; capito che Tito non poteva rimanere in MotoGP. Me lo hanno proposto a met&agrave; stagione, e l&rsquo;idea mi &egrave; piaciuta subito, perch&eacute; secondo me un pilota che viene dalla MotoGP &egrave; pi&ugrave; facilitato in Superbike: le moto hanno meno potenza, le gomme sono pi&ugrave; facili da gestire. Sulla carta &egrave; una situazione pi&ugrave; vantaggiosa, come confermano tanti precedenti,&nbsp; da Bautista a Redding. Tito &egrave; un pilota che pu&ograve; fare bella figura nel mondiale Superbike, e questo &egrave; importante&rdquo;, ci dice Barnab&ograve;.  Rabat, in effetti, si era dichiarato molto triste per il fatto di non avere pi&ugrave; una sella in MotoGP.  Appassionato come pochi   Che tipo &egrave; Tito Rabat?  &ldquo;Penso che fra tutti i piloti che io abbia mai conosciuto &egrave; quello che considera pi&ugrave; di tutti la moto come la sua vita, e si allena tutti i giorni. Pensa che quando l&rsquo;ho chiamato per venire qui era a girare con la moto da cross ad Andorra. Gli ho chiesto &lsquo;quando parti?&rsquo; E lui mi ha detto: &lsquo;Adesso&rsquo;. Ha caricato moto da cross sul furgone, l&rsquo;ha lavata ad un autolavaggio lungo la strada ed &egrave; arrivato qui.  &ldquo;Mi piace perch&eacute; &egrave; uno che si impegna per far bene, ha una mentalit&agrave; come la mia, con la consapevolezza che bisogna lavorare per raggiungere un obiettivo.  &ldquo;E poi &egrave; anche simpatico, L&rsquo;avevo conosciuto all&rsquo;ultimo WDW, quando aveva partecipato alla gara con V4, e poi adesso ci stiamo sentendo da un paio di mesi&rdquo;.  E&rsquo; gi&agrave; ripartito?  &ldquo;S&igrave;, lui vive ad Andorra, dove si allena con tutti i piloti della MotoGP. E&rsquo; stato felicissimo perch&eacute; gli abbiamo dato una Ducati V4 S preparata, con prestazioni simili a quella che usiamo nel CIV, cos&igrave; pu&ograve; iniziare subito ad allenarsi. I primi test invece saranno a gennaio a Jerez con tutti i team della Superbike&rdquo;.  Un messaggio di seriet&agrave;   Quale obiettivo ti prefiggi per il 2021?  &ldquo;Soltanto quello di impegnami a fare tutto quello servir&agrave; a Tito per farlo andare come vuole&rdquo;.  Oggi alla firma del contratto era presente anche Paolo Ciabatti.  &ldquo;Mi ha fatto molto piacere: la sua presenza ha consolidato il rapporto di collaborazione tra la mia squadra e la Ducati. Mi hanno consigliato di schierare Rabat, che si &egrave; trovato senza moto, e secondo loro &egrave; uno che pu&ograve; fare ancora bene. Io faccio fatica a valutare quanto sia competitivo un pilota che &egrave; in MotoGP, per&ograve; mi sono fidato, come tante volte in Ducati si sono fidati di me&rdquo;.  Che bilancio fai del 2020?  &ldquo;Sono soddisfatto di essere riuscito ad essere presente a tutte le gare, dopo tutti i problemi avuti con i piloti, da Leon Camier che si &egrave; fatto male, a Marco Melandri&hellip; ho schierato Samuele Cavalieri e Matteo Ferrari, per dare un segno di seriet&agrave;. Avrei potuto attaccarmi alla scusa che non avevo il pilota, nessuno mi ha obbligato a sostituirli&hellip; sicuramente ho speso tanto e non ho visto i risultati, perch&eacute; se schieri tanti piloti i punti si disperdono, per&ograve; non non volevo mancare in pista e non volevo lasciare a casa i ragazzi della mia squadra. Ho voluto dare un messaggio di concretezza e seriet&agrave; con tutti&rdquo;, conclude Barnab&ograve;.  SBK, Rea: &ldquo;Deluso di non aver mai avuto una chance in MotoGP&rdquo; 

&ldquo;Si allena tutti i giorni in moto, mai visto nessuno appassionato come lui. E poi sa che per raggiungere un obiettivo bisogna lavorare. Possiamo fare bene&rdquo;, ci dice il team owner di Barni &nbsp;

SBK, esclusiva Barnab&ograve;: &ldquo;Per Rabat la moto &egrave; la sua vita&rdquo;

In Superbike &egrave; gi&agrave; tempo di mercato e progetti in ottica 2021, ma in alcuni casi la situazione pare ancora lontana dall&rsquo;essere risolta. &Egrave; il caso del team Barni che, dopo un 2020 travagliato e caratterizzato dalla successione di quattro piloti diversi nel box, sta cercando di disegnare il proprio futuro con qualche novit&agrave;. La pi&ugrave; eclatante &egrave; certamente l&rsquo;idea di impegnarsi anche (o solo?) nel mondiale Supersport, grazie al nuovo regolamento in rampa di lancio ed alla Ducati Panigale V2 955. Sono settimane di fuoco dunque per Marco Barnab&ograve;, a met&agrave; tra ci&ograve; che &egrave; stato e ci&ograve; che potrebbe essere.  &ldquo;Nel test di Misano con la 955 e Krummenacher abbiamo centrato l&rsquo;obiettivo - spiega - ossia quello di capire quanto la moto fosse al momento lontana da una Supersport. A differenza di quanto pensano molti infatti occorre lavorare molto sulla 955 per farla arrivare al giusto livello di competitivit&agrave;: la potenza ed i cavalli di sono, ma servono grandi passi avanti sotto il profilo della ciclistica. Chi pensa che questa moto o una Triumph possano vincere facilmente da subito sbaglia. I tempi dei test? Un paio di secondi pi&ugrave; lenti rispetto ai crono migliori&rdquo;.  Lo sbarco in 600 dunque non &egrave; una suggestione, bens&igrave; un obiettivo.  &ldquo;S&igrave;, e sarebbe utile principalmente per due motivi. Il primo &egrave; che in assenza della Stock1000 non abbiamo un campionato legato alla Superbike dove far crescere dei piloti in sella ad una Ducati: quasi tutti ora disputano il mondiale Supersport con Yamaha, mentre sarebbe bello poter creare un&rsquo;orbita di piloti Ducati. Il secondo motivo &egrave; che il mercato delle 600 sta vivendo un momento difficile, mentre la situazione &egrave; migliore per quanto riguarda le moto di cilindrata pi&ugrave; alta, come ad esempio la 955 o la MV Agusta 800, ed il loro inserimento nel campionato potrebbe aiutare tutto ci&ograve;&rdquo;.  Il nuovo regolamento della WorldSSP per&ograve; pare slittare al 2022. Questo complica i vostri piani?  &ldquo;Personalmente sto iniziando a lavorare a questo progetto a prescindere, dato nella prossima stagione dovremmo riuscire ad utilizzarla nel National Trophy 600. Ho sempre portato avanti i nuovi progetti di Ducati, e questa &egrave; una buona occasione per farlo nuovamente. Mi piacerebbe avere nel mondiale una Supersport ed una Superbike: se non sar&agrave; possibile nel 2021, lavoreremo per farci trovare pronti nel 2022&rdquo;.  &quot;Vorrei continuare in SBK, ma serve trovare il budget&quot;   Di conseguenza qual &egrave; attualmente il tuo progetto per il 2021?  &ldquo;Mi piacerebbe continuare con il mondiale Superbike, per tante ragioni. Il problema &egrave; il budget, che &egrave; trovare entro un determinato periodo, in modo da poter agire nel modo giusto: per esempio questa settimana ho dovuto iniziare ad ordinare il materiale, ma non posso dire con certezza se potremo disputare l&rsquo;intera stagione. Oltre al mondiale c&rsquo;&egrave; il CIV Superbike, dove la situazione &egrave; ancora pi&ugrave; nebulosa: gli ultimi cambiamenti regolamentari potrebbero complicare le cose, quindi non so se sar&ograve; ancora in grado di mantenere il doppio impegno&rdquo;.&nbsp;  Restiamo sul mondiale Superbike. I candidati per la tua sella non mancano, ad iniziare da Krummenacher.  &ldquo;Con Randy stavamo pensando di fare la Supersport, un campionato che &egrave; molto nel suo DNA. Potrebbe fare anche la Superbike, dato che quando ha provato la nostra moto &egrave; andato forte, ma al momento non abbiamo nemmeno parlato di questa possibilit&agrave;. Se verr&agrave; ufficializzato lo slittamento al 2022 del nuovo regolamento SSP, potremo forse discuterne&rdquo;.  Le opzioni di mercato   Due nomi altrettanto caldi sono quelli di Rabat e Davies. Sono in corso delle trattative?  &ldquo;Ducati sta cercando una sistemazione soddisfacente per entrambi, e noi siamo una delle alternative, cosa che mi fa piacere. Occorre aspettare le decisioni della casa: io sono disposto a collaborare, ma non nessuna trattiva diretta in essere n&eacute; con Davies n&eacute; con Rabat&rdquo;.  Hai altri assi nella manica?  &ldquo;Ci sono altri piloti sulla lista, ma &egrave; presto. Un esempio &egrave; Baz, che al momento non ha una moto e potrebbe essere interessante, e lo stesso discorso vale per Laverty. Mi piacerebbe anche iniziare un progetto biennale con un giovane, come Ferrari o Cavalieri, ma serve un determinato budget per poterci lavorare senza mettergli troppa pressione. Per un team privato &egrave; molto difficile gestire situazioni come queste, spesso come fai sbagli&rdquo;.  Hai fissato una deadline per decidere i tuoi progetti ed i tuoi piloti?  &ldquo;Vorrei delineare il tutto entro la met&agrave; o la fine di novembre. Credo che con la fine del campionato MotoGP tanti tasselli troveranno la loro collocazione, compressi i nostri&rdquo;.  MotoGP: un altro Lorenzo (Jorge) alla corte di Aprilia? 

&quot;Non ho trattative dirette in corso con loro, ma siamo tra i team coinvolti. La 955? C&#39;&egrave; tanto da lavorare a livello di ciclistica ma il progetto &egrave; interessante, probabilmente debutter&agrave; nel National Trophy 2021&quot;

SBK, Barnab&ograve;: &ldquo;Davies o Rabat? Siamo una delle alternative per Ducati&rdquo;

Tempo di Coronavirus, tempo di riflessioni e di progetti. Anche perch&eacute; soltanto programmando il futuro si pu&ograve; essere pronti nel momento in cui tutto ripartir&agrave; dopo questa emergenza. Questo &egrave; il pensiero di Marco Barnab&ograve;, il team-owner del Barni Racing Team, che in questi giorni ha anche messo la sua officina a disposizione degli operatori sanitari.  &ldquo;Adesso dobbiamo stare a casa per fronteggiare l&rsquo;emergenza, ma le gare del mondiale secondo me non le devono cancellare: si possono rinviare&rdquo;, dice Barnab&ograve;. &ldquo;Se servir&agrave; correremo anche a ferragosto e la vigilia di Natale e finiremo la stagione a gennaio o febbraio, ma bisogna farle. Sono convinto che tutti saranno contenti di giocarsi le ferie di agosto e di Natale per mantenere il lavoro. E&rsquo; facile dire &lsquo;cancelliamo una o due gare&rsquo;, ma poi il team cosa fa? I dipendenti vanno pagati&rdquo;.   La proposta: un nuovo calendario   Barnab&ograve; ci d&agrave; in esclusiva anche un&rsquo;anteprima: l&rsquo;idea di modificare il calendario del campionato anche nelle prossime stagioni.  &ldquo;Alcuni di noi dei team privati abbiamo avuto l&rsquo;idea di proporre alla Dorna di spostare le date del campionato prendendo spunto da quest&rsquo;anno&rdquo;, spiega Bernab&ograve;. &ldquo;Potremmo fare come il campionato di calcio, magari farlo partire tipo ad agosto-settembre e farlo finire a marzo dell&rsquo;anno dopo. Cos&igrave; non andremmo a sovrapporci con la MotoGP e la Formula1 e potremmo raccogliere pi&ugrave; appassionati. Inoltre nei mesi in cui la MotoGP fa tante gare, noi potremmo fare i test, in Italia, in Spagna o in Inghilterra dove temperature sono buone, e in inverno potremmo correre in Thailandia, in Qatar, in Australia&hellip; In realt&agrave; questa idea era nata gi&agrave; l&rsquo;anno scorso, ma poi era stata abbandonata. Adesso stiamo cercando di proporla anche ai team ufficiali e a Dorna per capire se possa essere una cosa fattibile. I vantaggi sono tanti: permetterebbe di fare in contemporanea anche i campionati nazionali&rdquo;.  La situazione economica  Come vedi la situazione attuale a livello degli sponsor?   &ldquo;Secondo me dovrebbe esserci uno sforzo anche da parte di chi ci ha supportato fino ad oggi, continuare a supportarci per uscire tutti insieme da una stagione difficile per poterne fare altre fatte bene negli anni a seguire. Perch&eacute; se tutti ci tiriamo indietro dai nostri impegni, se anche io chiudo tutto e non pago nessuno, non &egrave; l&rsquo;atteggiamento giusto. Bisogna partire, cercare di limitare al minimo le spese, non pensare di fare le vacanze ad agosto o dicembre.   &ldquo;La priorit&agrave; adesso &egrave; il discorso salute, e quello &egrave; fuor di dubbio che deve essere fondamentale. Ma dopo cosa facciamo? In Cina dopo due mesi gi&agrave; sono tornati tutti al lavoro. Mettiamo che da noi ne servano il doppio. Ma dobbiamo essere pronti per quando si riparte. L&rsquo;obiettivo principale adesso secondo me &egrave; salvare la stagione: per quanto mi riguarda, pagare la gente che lavora per me, pagare gli investimenti fatti e gli accordi presi con aziende e sponsor. Per fare sia il mondiale che il campionato italiano mi sono strutturato con due squadre perch&eacute; alcune gare erano in concomitanza, quindi l&rsquo;ideale sarebbe poter fare i due campionati e portare a fondo gli impegni presi, pagando le persone e facendole lavorare. Anche perch&eacute; lo Stato pu&ograve; mettere un tampone per qualche mese, ma poi?   &ldquo;Anche alle aziende serve far vedere che siamo propositivi: se dobbiamo guardare solo al Coronavirus chiudiamo e basta. Ognuno deve fare il suo: io non posso andare a curare i malati, ma ho il dovere di pensare a chi lavora con me e intorno a me. Magari dal di fuori tanti vedono le nostre gare come un divertimento, ma &egrave; un lavoro per noi: per i piloti, per l&rsquo;indotto che c&rsquo;&egrave; dietro. Non possiamo pensare di mettere in crisi tutte queste persone e tutte queste famiglie&rdquo;.  L&#39;aggiornamento su Camier   Marco, come sta Leon Camier?  &ldquo;L&rsquo;unica cosa positiva di tutta questa situazione &egrave; che Leon finalmente riuscir&agrave; a sistemarsi con la spalla. Finora non siamo riusciti a fare neanche un turno come si deve: ha fatto 20 giri sull&rsquo;asciutto, poi &egrave; caduto e non &egrave; pi&ugrave; risalito.   &ldquo;Adesso &egrave; casa ad Andorra, si sta allenando, come ha sempre fatto. Anche un mese prima della gara in Australia avevamo fatto un test in Portogallo e non aveva avuto particolari problemi. Aveva fatto anche cross, per quello avevamo pensato che avrebbe potuto fare la gara a Phillip Island. Del resto, con un&rsquo;operazione del genere una persona normale impiega 6 mesi a riprendersi, ad un pilota ne servono almeno tre, ma non di meno. Anche Marc Marquez ha fatto un&rsquo;operazione simile e infatti ai test non era al massimo&rdquo;, conclude Barnab&ograve;.  Cecchini: &ldquo;Due gare a Gran Premio quando tutto sar&agrave; finito&rdquo; 

&ldquo;L&rsquo;obiettivo principale ora &egrave; salvare la stagione, correndo anche la vigilia di Natale se serve. Vogliamo proporre a Dorna un campionato che inizi a giugno e finisca a febbraio&rdquo;, ci dice in anteprima il boss del team Barni

Esclusiva: Barnab&ograve;: &ldquo;Ci vorrebbe un campionato invernale&hellip;&rdquo;

Con il Coronavirus che continua a tenere l&rsquo;Italia stretta nella sua presa, a pagare il prezzo pi&ugrave; alto &egrave; la Lombardia, messa in ginocchio dalla pandemia. Tra provvedimenti stringenti e raccolte di aiuti e di fondi, in un momento cos&igrave; delicato, chi vive nelle zone pi&ugrave; colpite cerca di stringere i denti e dare una mano, restando a casa o mettendosi al servizio degli altri.  &Egrave; proprio questo il caso del Team principal Barni Racing, Marco Barnab&ograve;, che ha deciso di mettere la sua officina al servizio degli operatori sanitari, che si muovono su due ruote.  &ldquo;La provincia di Bergamo resta una delle pi&ugrave; colpite dal Coronavirus per questo ho deciso che, nel rispetto tutte le prescrizioni della Regione Lombardia e del Governo, metter&ograve; l&#39;officina al servizio di tutte le persone che lavorano in prima linea per fronteggiare l&rsquo;emergenza&rdquo;, ha spiegato Barnab&ograve;.  &ldquo;I medici, gli infermieri e i volontari che si spostano in moto e necessitano di assistenza meccanica possono raggiungermi in via Venezia 1, a Calvenzano (BG).   L&rsquo;accesso al pubblico &egrave; limitato nel rispetto delle norme del distanziamento sociale, ma io continuo a portare avanti l&rsquo;attivit&agrave;, anche se i miei collaboratori sono costretti a restare a casa. Vedo un grande sforzo da parte di tutta la popolazione per superare questo momento difficile e anche io voglio fare la mia parte: l&#39;officina &egrave; a disposizione per agevolare gli spostamenti su due ruote di chi mette la propria professionalit&agrave; al servizio degli altri&rdquo;.  L&#39;Autodromo di Monza contro il Coronavirus: donati 10.000 euro 

Il team principal della squadra bergamasca, Marco Barnab&ograve;, ha deciso di offrire assistenza a chi lavora in prima linea per fronteggiare l&rsquo;emergenza Coronavirus

7 risultati per 'Marco Barnabo'

Barnabò: "Giornate così ti fanno dimenticare i soldi buttati e i sacrifici fatti"

Intervista a Barnabò: in esclusiva ci ha parlato del “suo” Danilo Petrucci

WorldSBK, Barnabò exclusive: “Bikes are Rabat’s life”

SBK, esclusiva Barnabò: “Per Rabat la moto è la sua vita”

SBK, Barnabò: “Davies o Rabat? Siamo una delle alternative per Ducati”

Esclusiva: Barnabò: “Ci vorrebbe un campionato invernale…”

L’officina del Team Barni a disposizione degli operatori sanitari