        Lo vedete bello sorridente, coi capelli legati e abiti borghesi. Maiki Abe si sta rivelando un vero personaggio della Supersport internazionale, tanto da risultare originale e tutto da scoprire. Inserito nel team VFT Racing, il figlio di Norifumi ha necessit&agrave; tutte particolari, tutte esaudite dallo staff di Fabio Menghi. Le derivate di serie sono arrivate a Portimao: guardatele in TV! Menghi su Abe: "Con le due tempi fa paura, sulle quattro sta crescendo" Il figlio di Norifumi - mito della classe 500 e protagonista SBK - ha nel team VFT RACing una sorta di famiglia con base in Italia. Fabio Menghi spiega un concetto fondamentale: "Bisogna capire una cosa" il team "Maiki trascorre tantissimo tempo lontano dal Giappone e, dettaglio importante, &egrave; ancora molto giovane. Qualsiasi cosa gli sia utile per stare bene, noi la facciamo". Tra cui una R6 competitiva: "Non vanno guardati i risultati da Abe sinora ottenuti. Sta debuttando, deve imparare le piste, conoscere gli avversari e crescere sulla potente quattro cilindri di Iwata, Supersport efficace, che richiede per&ograve; doti di mestiere non indifferenti. Arriver&agrave;, arriver&agrave;". Anche perch&eacute; si allena duramente, a corpo libero e in sella: "Gli proponiamo una scheda di preparazione articolata e completa. Se la segue al meglio, ne trova giovamento. Per quanto riguarda la guida, evolve ogni giorno: sulle piccole due tempi fa paura, una cosa vista raramente. Ora dovr&agrave; abituarsi a pesi e cavalli superiori ma, come detto, sta arrivando".        

Il figlio di Norifumi ha nel VFT Racing una sorta di famiglia: "Con le due tempi fa paura, sulle quattro sta crescendo"

Maiki Abe, il giapponese personaggio della Supersport

        We all remember Norifumi Abe, the Japanese ace of the 500 class and a fierce competitor in both MotoGP and SBK. The late rider-rock star-samurai may have left us, but his achievements live on. And his legacy, in sporting terms, is passed on to sons Keito and Maiki, with the latter now set to debut in World Supersport. &nbsp; From Norick to Maiki: the Abe surname returns to the world stage  Of all the Japanese riders competing on the world stage, Norifumi really stood out as a one-of-a-kind. Whether for his long rockstar/samurai-style hair, for the fact he was a man of few words, or for his riding style. An inspiration to Valentino Rossi, Abe did truly great things. And that&rsquo;s not all, because as well as racing at the highest level, "Norick" was also a real family man. It&rsquo;s not easy to make it all work, especially when you are away from home for several months a year. But despite the travel, the absences and the sacrifices, dad (and mum) had two children, Keito and Maiki, both of whom have followed in their father&rsquo;s footsteps. &nbsp; Abe and VFT: operation Yamaha  Maiki, now 17, has competed in the All Japan series, in the 600 category, as well as wildcarding in the Asia Road Racing Championship, at Sugo. Linked to the Yamaha brand, the young talent has also taken part in the Suzuka 8 Hours. And he will continue to represent Yamaha in WorldSSP, because it is the VFT Racing team that will support him during his debut season. Having already confirmed Nicholas Spinelli, Fabio Menghi&rsquo;s team will field a second R6, specifically prepped for Abe Junior. The Iwata manufacturer will follow his progress directly, the 17-year old clearly in good hands.       

Fabio Menghi&rsquo;s team will provide a Yamaha R6, launching the Japanese rider on the world stage. The young rider will follow in the footsteps of father Norifumi, flanking Nicholas Spinelli

The son of a legend lands in Supersport: Maiki Abe to line up with VFT

        Cognomi importanti, cio&egrave;, avvolti da toni mitici. Tutti noi ricordiamo l'indimenticabile Norifumi Abe, asso giapponese della classe 500, protagonista in MotoGP e SBK. Il compianto pilota-rock star-samurai e personaggio ci ha lasciato, ma le sue azioni restano indelebili. L'eredit&agrave; di famiglia, in termini sportivi, &egrave; ereditata dai figli Keito e Maiki. il secondo dei due far&agrave; il Mondiale Supersport. Da Norick a Maiki: il cognome Abe di nuovo in palcoscenici mondiali Tra i diversi giapponesi presenti nel Motomondiale, Norifumi era davvero diverso, ossia, unico. Vuoi per i lunghi capelli in stile rockstar-samurai, vuoi per le poche parole pronunciate, vuoi per il tanto gas dato. Esempio ispirativo di Valentino Rossi, Abe era in grado di compiere imprese degne di questo articolo.&nbsp; Non solo: oltre a correre ad altissimo livello, "Norick" era bravo marito e padre di famiglia: mica facile conciliare tutto, specialmente quando si lascia il nativo Sol Levante per parecchi mesi l'anno. Nonostante viaggi, assenze, trasferte e sacrifici, pap&agrave; (e mamma) hanno messo alla luce Keito e Maiki, entrambi diventati piccoli figli d'arte. Abe e VFT: operazione Yamaha in atto  Maiki, oggi diciassettenne, ha gareggiato nell'All Japan nella categoria 600, disputando anche una wild card nell'Asia Roa Racing Championship, a Sugo. Legato al Marchio Yamaha, la promessa ha anche preso il via della 8 Ore di Suzuka, rappresentando nella specialit&agrave; Endurance i tre diapason. Li rappresenter&agrave; anche nel Mondiale, perch&eacute; il VFT Racing ne appogger&agrave; il debutto. La squadra di Fabio Menghi - gi&agrave; certa della forza espressa da Nicholas Spinelli - avr&agrave; una secona R6, allestita proprio per Abe Junior. La Casa di Iwata ne seguir&agrave; direttamente il percorso, che sar&agrave; sicuramente di crescita. Il diciassettenne andr&agrave; in altrettante mani buone.        

La squadra di Fabio Menghi metter&agrave; a disposizione una Yamaha R6, lanciandolo nel mondiale di categoria. L'eredit&agrave; di pap&agrave; Norifumi &egrave; riposta nelle mani del giovane giapponese, che affiancher&agrave; Nicholas Spinelli

In Supersport arriva il figlio di un mito: Maiki Abe al via con VFT

Prima di diventare il &quot;Dottore&quot;, Valentino Rossi era conosciuto con il soprannome di &quot;Rossifumi&quot;, in onore del suo idolo Norifumi Abe. Da dove &egrave; nata la passione di Rossi per i piloti del Sol Levante? Lo ha spiegato lui stesso ai microfoni del sito ufficiale della MotoGP

MotoGP, Valentino Rossi racconta: “Abe era il mio eroe”

I giapponesi ricordano con grande piacere quella domenica 9 aprile di venti anni fa e noi lo facciamo con loro. Anno 2000, Suzuka, terzo Gran Premio stagionale. Nelle tre classi - 125, 250 e 500 - altrettanti nippo trionfarono, di fronte al pubblico amico in festa.   La cosa bella, che si va a sommare con il dominio gi&agrave; citato, fu un dominio sfiorato nei tre podi di fine gare. Nell&rsquo;ottavo di litro, l&rsquo;ordine di arrivo racconta Masao Azuma terzo, Noboru Ueda secondo e Yoichi Ui vincitore. Nella dueemezzo, Shynia Nakano sul gradino pi&ugrave; basso, Toru Ukawa su quello centrale, Daijiro Kato sul pi&ugrave; alto. Mezzo litro con l&rsquo;americano Kenny Roberts &ldquo;incastrato&rdquo; tra Tady Okada e Norifumi Abe. In pratica, nel caldo weekend primaverile il Sol Levante and&ograve; vicino al monopolio.  125, che &ldquo;Derbi&rdquo; tra Ui e le Honda di Ueda e Azuma!   &nbsp;Diciotto giri sull&rsquo;ottovolante pi&ugrave; bello nel mondiale, sul quale le piccole 125 affrontavano a gas pieno molti tratti guidati della pista. Yoichi Ui, al secondo anno con la Derby, si trova in lotta con i connazionali Ueda su Honda gestita da Lucio Cecchinello e Masao Azuma, portacolori (nel vero senso della parola) del team Benetton Playlife anch&rsquo;esso motorizzato Honda.   La battaglia ha visto i tre nippo sfidarsi sino a due terzi di gara, poi Ui cambi&ograve; passo e semin&ograve; i rivali. Il numero 41 port&ograve; al marchi Derbi la prima di cinque affermazioni d&rsquo;annata, cogliendo a fine campionato un secondo posto.   Ueda ed Azuma, sfoggiarono nel parco chiuso sorrisi a tutti denti, meno gioie per Roberto Locatelli, che non fin&igrave; la corsa. Il bergamasco del team Vasco Rossi, tuttavia, si riscatt&ograve; ben presto, vincendo il titolo. Ma, quella Suzuka 125, si stava dipingendo tutta bianca con un sole rosso al centro. Quello giapponese.  250, Daijiro Kato si fece conoscere da tutto il mondo   Daijiro non era una semplice wild card kamikaze. Anzi. Kato era stato ingaggiato nientemeno che da Fausto Gresini, un ex pilota e attuale manager piuttosto... bravissimo nel saper riconoscere i talenti.  Ci prese in pieno: la vittoria del suo pilota su una bellissima NSR bicilindrica non fu che la prima di una serie che port&ograve; Kato al terzo posto nel 2000 e al numero 1 l&rsquo;anno dopo.  A Suzuka le &ldquo;minacce&rdquo; Ukawa e Nakano erano piuttosto serie: Toru rappresentava HRC, Shynia era la punta Yamaha che giocava in casa, anche se in quel 2000 il titolo and&ograve; al francese Olivier Jacque, molto forte e ben supportato da Herv&egrave; Poncharal.  A differenza della 125, la 250 si risolse quasi al fotofinish. Daijiro complet&ograve; un sabato da pole aggiungendo il primo posto domenicale, con soli 129 millesimi su Toru. I tifosi sulle tribune continuavano a festeggiare.    &nbsp;500, Abe su Roberts e impazzirono i bookmakers   Prima dello start, Norifumi era dato dalle agenzie a 30. Ci&ograve; significava che - per esempio - scommettendo 10.000 lire su Abe, in caso di primo posto del nippo in gara, si sarebbero vinte 300.000 lire. Bei tempi.   Un ardito appassionato e lettore di San Donato Milanese ebbe la giusta intuizione: &ldquo;Voglio puntare dei soldi su Abe&rdquo;.   - Ma &egrave; dato a 30, ti conviene?  &ldquo;S&igrave;, certo. Qualcosa mi dice che lui potrebbe trionfare in 500&rdquo;.  Scattato ottavo, il capelluto rockstar gestito dal team di Luis d&rsquo;Antin dovette far derapare parecchio la ruota posteriore, perch&eacute; l&agrave; davanti il gruppo fuggiva.   A suon di grandi staccate con i freni Nissin e Tokico fischianti come arbitri impazziti, la lotta per la coppa pi&ugrave; ambita era tra Kenny Junior con la Suzuki, il compagno Aoki, Okada su NSR, gli spagnoli Checa e Criville, cavalcanti Yamaha e Honda ufficiali.  Ma Abe stava risalendo la china, passaggio dopo passaggio. Relegati a pi&ugrave; miti consigli Barros, McCoy e Rossi, uscito di scena Biaggi, a Norick interessava una cosa sola: la vittoria.  Per ripetere quanto fatto quattro anni prima - successo con la Yamaha Roberts a Suzuka il 21 aprile 1996 - Abe agganci&ograve; Roberts, sino ad averne la meglio nell&rsquo;ultimo giro, per soli 279 millesimi: &ldquo;Hai visto, ho vinto 300.000 lire. E adesso, oltretutto, mi paghi pure da bere&rdquo; festeggi&ograve; qualcuno in provincia di Milano.   I pi&ugrave; felici erano i tifosi in tribuna. Quel giorno fu sfiorata la tripletta in tutte le classi. Il Motomondiale contava tanti piloti giapponesi, tutti forti e competitivi. Oggi lo scenario &egrave; cambiato, ma Nagashima sembra essere il degno erede di quei nomi che fecero la storia di Suzuka 2000.  Lorenzo risponde alle accuse: &ldquo;Chi ha detto che avevo paura?&rdquo; 

Norifumi vinse il Gran Premio di casa in 500 ed i connazionali Kato e Ui trionfarono in 250 e 125. I piloti del Sol Levante sfiorarono per poco il cappotto

5 risultati per 'Norifumi Abe'

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Vent'anni fa: la vittoria di Abe e la tripletta giapponese a Suzuka