        Dopo il brutto incidente di Donington Park che gli ha causato un infortunio in grado di tenerlo lontano dai campi di gara per quasi mezza stagione, Oliver Bayliss sar&agrave; nuovamente in griglia per l'appuntamento conclusivo del mondiale Supersport in programma la prossima settimana sul tracciato di Jerez de la Frontera. L'australiano, figlio del tre volte campione del mondo SBK Troy Bayliss, era stato sostituito negli scorsi round prima da Andreas Kofler e poi da John McPhee, ma dopo quasi quattro mesi di stop &egrave; pronto a tornare in sella per provare a chiudere in maniera positiva un 2023 ben pi&ugrave; complicato e avaro di soddisfazioni rispetto al previsto. Inoltre, al suo fianco ci sar&agrave; una wild card al debutto nella categoria, ovvero lo spagnolo Jos&egrave; Luis Perez Gonzalez, fresco vicecampione del mondo della Supersport 300. Iannone pu&ograve; tornare a vincere dopo la squalifica? I precedenti Bayliss: &ldquo;Spero che la spalla regga&rdquo;  &ldquo;Sono felicissimo di poter tornare in pista e ricongiungermi con la squadra per l'ultimo round&rdquo;, ha detto il giovane australiano. &ldquo;Ho guidato la moto qualche giorno fa e la spalla mi &egrave; sembrata a posto, perci&ograve; spero che regga anche nel weekend di gara. Jerez sar&agrave; una pista completamente nuova per me, ma non vedo l'ora di concludere l'anno in sella ritrovando Davide Giugliano e il resto della squadra&rdquo;. GP Australia, allerta maltempo: niente cambi per Moto2 e Moto3 Perez Gonzalez: &ldquo;Sar&agrave; tutto nuovo per me&rdquo;  &ldquo;Sar&agrave; fantastico prendere parte all'ultimo round del mondiale Supersport&rdquo;, ha detto Jos&egrave; Luis, pronto per questa nuova sfida. &ldquo;Sia io che il team sappiamo che per me si tratter&agrave; di una novit&agrave; assoluta, ma cercher&ograve; di imparare il pi&ugrave; possibile provandomi ad adattare velocemente alla Ducati Panigale V2. Ci tengo a ringraziare tutti coloro che mi stanno dando la possibilit&agrave; di vivere questa bella esperienza e, in particolare, Jokub Smrz e Davide Giugliano. Non vedo l'ora di correre a Jerez&rdquo;. MotoAmerica: il ritorno di Ben Spies... come Team Principal       

Oliver rienter&agrave; in gara per l'ultimo round del mondiale in sella alla Panigale V2 del team di Davide Giugliano, venendo affiancato da Jos&egrave; Luis Perez Gonzalez

SSP, Bayliss torna in pista: in gara a Jerez con la Ducati del Team D34G

        Tra i piloti di caratura mondiale che in questi giorni sono scesi in pista a Misano, vanno annoverati i due portacolori del team D34G di Davide Giugliano nel mondiale Supersport, ovvero Maximilian Kofler (prossimo al debutto stagionale ad Assen) e, soprattutto, Oliver Bayliss. Il figlio di Troy Bayliss, tre volte campione del mondo SBK e leggenda del motociclismo mondiale, sta disputando la sua seconda stagione in SSP, dove corre con una Ducati Panigale V2. Nel corso del test abbiamo avuto l'occasione di parlare con Oliver a proposito del suo inizio di stagione tutto sommato positivo, degli obiettivi futuri e del &ldquo;peso&rdquo; di un cognome cos&igrave; importante per il mondo delle due ruote e delle derivate dalla serie. Ecco cosa ci ha detto, in esclusiva. Niccol&ograve; Antonelli: "Nell'Europeo Moto2 potr&ograve; rilanciarmi" | Esclusiva Bayliss: &ldquo;L'inizio di stagione &egrave; stato promettente&rdquo;  Oli, raccontaci del tuo inizio di stagione: sei soddisfatto dei risultati ottenuti? &ldquo;Posso dire di essere abbastanza contento del mio rendimento. Abbiamo avuto momenti pi&ugrave; complicati e altri positivi, ma tutto sommato abbiamo cominciato con il piede giusto. L'Indonesia non &egrave; stata semplice anche se abbiamo centrato una Top 10, mentre a Phillip Island, nella mia gara di casa, sono andato molto forte, specialmente nei test in cui sono riuscito ad occupare costantemente le posizioni di alta classifica. Il bilancio dei primi due round pu&ograve; essere positivo&rdquo;. Questi test a Misano sono stati utili? &ldquo;S&igrave;, molto. Il meteo non ci ha aiutato visto che le temperature non sono state altissime e c'&egrave; stato anche qualche scroscio di pioggia che non ha permesso di effettuare un vero e proprio time attack, ma ho avuto modo di acquisire una maggior confidenza con i membri del team. Stiamo provando a fare uno step in avanti per arrivare a lottare sempre nella parte alta della classifica&rdquo;. A proposito del team, come ti stai trovando con il D34G Racing? &ldquo;Bene, con loro riesco a lavorare meglio rispetto al team con cui correvo lo scorso anno (Barni, ndr). La moto &egrave; simile essendo sempre una Ducati Panigale V2, ma dall'altra parte c'era il problema della barriera linguistica, mentre qui nonostante sia una squadra italiana, l'inglese non &egrave; un problema e si riesce ad essere pi&ugrave; veloci nella fase di comunicazione, che &egrave; un aspetto fondamentale a questi livelli&rdquo;. Passa alla prossima pagina &nbsp; &ldquo;Il cognome Bayliss non &egrave; un peso, non ci penso quando corro&rdquo;   Che obiettivo ti poni da qui a fine stagione? &ldquo;Di continuare a crescere costantemente dal punto di vista prestazionale. Come detto, con il team mi trovo alla grande e abbiamo tutte le carte in regola per fare bene. Il prossimo round sar&agrave; ad Assen, che &egrave; uno dei miei tracciati preferiti tra quelli su cui corre il mondiale, ma conoscere buona parte delle piste sicuramente mi aiuter&agrave; rispetto all'anno scorso, in cui le ho dovute scoprire direttamente in prova&rdquo;. In quale aspetto pensi di poter migliorare ancora? &ldquo;Nella qualifica. Mi manca ancora un po' di velocit&agrave; pura nel giro singolo e spesso devo quindi rimontare nei primi giri di gara. E' uno degli aspetti a cui stiamo lavorando e dove ho un margine di miglioramento pi&ugrave; ampio, perci&ograve; risolvendolo possiamo diventare dei protagonisti costanti delle prime cinque o sei posizioni&rdquo;. Avere un cognome cos&igrave; importante ti mette pressione? &ldquo;Adesso non pi&ugrave;, ma ad inizio carriera s&igrave;, perch&egrave; non si parlava tanto di me come pilota quanto pi&ugrave; come il figlio di Troy Bayliss. Ora, invece, penso soltanto a dare il massimo e non sento una grande pressione sulle mie spalle, anche perch&egrave; mio padre non &egrave; sempre presente nel box e, anzi, la maggior parte delle volte ci siamo soltanto io e la mia ragazza. So che il mio cognome &egrave; importante, ma cerco di essere me stesso e al momento sta funzionando&rdquo;. Moto2: Pasini a Misano in attesa (si spera) di una nuova chance       

Il figlio di Troy, tre volte campione del mondo Superbike, ha girato a Misano con la Ducati del team D34G: &ldquo;L'inizio di stagione &egrave; stato buono, punto al top entro fine stagione&rdquo;

Oli Bayliss: “Il mio cognome non mi mette pressione” | Esclusiva

        Conclusi i test prestagionali, i piloti della Superbike e della Supersport torneranno in sella questo weekend per il primo appuntamento ufficiale a Phillip Island. Prima di darsi battaglia tra i cordoli dello spettacolare tracciato australiano, per&ograve;, la sfida si &egrave; spostata in acqua, dove alcuni protagonisti della serie iridata si sono sfidati nell'evento di preview con le tavole da surf.  Bayliss miglior surfer: sar&agrave; cos&igrave; veloce anche in pista?  A vincere la sfida conquistando il premio come &ldquo;Best Surfer&rdquo; &egrave; stato il padrone di casa Oliver Bayliss, che ha avuto la meglio su Garrett Gerloff, Remy Gardner, Eric Granado, Xavi Vierge e Andrea Mantovani, oltre al pilota dell'ASBK Tom Bramich. Un ottimo modo di iniziare il weekend del proprio round di casa, anche se la vera lotta sar&agrave; quella che vedremo in pista. Il figlio del tre volte campione del mondo Superbike &egrave; ora pronto a cominciare la sua seconda annata nel mondiale SSP, dove difender&agrave; i colori del team D34G di Davide Giugliano in sella ad una Ducati Panigale V2. I test degli scorsi giorni sono stati positivi per Oli, che su un tracciato a lui ben noto ha occupato con costanza le posizioni di alta classifica: ci riuscir&agrave; anche nel weekend di gara? Pilota, tester e Team Manager: Pirro avr&agrave; una squadra nel CIV SSP       

Il figlio del tre volte campione del mondo SBK &egrave; stato il migliore nell'evento di preview del proprio round di casa: riuscir&agrave; a ripetersi anche tra i cordoli?

SSP: Bayliss inizia la stagione con un trionfo... sulla tavola da surf

        Se in Europa i motori sono ancora spenti e si stanno accendendo soltanto per i primi test invernali, dall'altra parte del mondo &egrave; estate e diversi piloti impegnati anche nei principali campionati di livello internazionale hanno deciso di utilizzare i campionati locali come allenamento competitivo in vista della nuova stagione. E' il caso di Josh Brookes, due volte campione del BSB, cos&igrave; come di Oli Bayliss (figlio del tre volte campione del mondo Superbike che sar&agrave; al via del mondiale SSP con il team di Davide Giugliano) e di altri nomi altisonanti come Lachlan Epis o Josh Waters, i quali si sono dati battaglia sul circuito di Eastern Creek, nei pressi di Sydney, nelle gare in notturna della Summer Night Series. Trofeo Italiano Amatori: Ivano Lancellotta, l'orgoglio del Molise Brookes dominatore, Bayliss velocissimo con la Panigale V2  Il protagonista numero uno del fine settimana &egrave; stato Josh Brookes, che in sella alla BMW M1000RR del team Livson Racing ha conquistato ben quattro vittorie e due secondi posti nella classe &ldquo;Pirelli Unlimited Super Fast&rdquo;. Un ottimo modo per prendere confidenza con la supersportiva bavarese con cui correr&agrave; anche nel British Superbike quest'anno, dove punter&agrave; al terzo titolo in carriera difendendo i colori del team FHO Racing. Il co-protagonista &egrave; stato Josh Waters, che con la Ducati Panigale V4 R ha vinto le altre due gare sotto ai riflettori della pista situata nel Nuovo Galles del Sud, dando battaglia allo stesso Brookes, a Lachlan Epis e al fresco campione dell'ASBK Mike Jones. Menzione d'onore anche per il gi&agrave; citato Oli Bayliss, che pur avendo gareggiato con una Panigale V2 simile a quella che utilizzer&agrave; in Supersport, &egrave; riuscito a chiudere al sesto posto sia nella classifica generale del sabato, sia in quella della domenica: a quanto pare, buon sangue non mente. Dakar, Howes al settimo cielo: "Un onore salire sul podio con due leggende"       

Sul tracciato australiano di Eastern Creek, alcuni piloti di caratura mondiale si sono dati battaglia in notturna: ecco cosa &egrave; successo nelle gare del weekend

Bayliss, Brookes, Epis: grandi protagonisti a Sydney per la Night Series

        After a 2022 apprenticeship season in team Barni colours, Oli Bayliss now prepares for a new challenge in World Supersport. As we anticipated, the son of three-time Superbike world champion Troy Bayliss will line up in next year&rsquo;s championship with a Ducati Panigale V2 fielded by Davide Giugliano&rsquo;s D34G Racing team. The former rider has decided to bet on the young Australian as he aims for the top in what is his second year as a team manager with Ducati, in an attempt to make up for a less than fortunate 2022, marked by Filippo Fuligni&rsquo;s injury sustained at Estoril. During the European rounds, Oli will be joined by young Austrian rider Maximilian Kofler, a talented rider who also has experience of the world championship. &nbsp; Bayliss: "I&rsquo;m keen to start the season" "I&rsquo;m super happy to be going into the new season with D34G racing run by Davide Giugliano&rdquo;, comments Oliver. &ldquo;2023 will be my second year in the WorldSSP category and with Ducati machinery, so I&rsquo;m looking forward to building on the experience made in my rookie season, keeping my progression moving and make it a good one. I&rsquo;ll train hard during the off-season to be ready for the first test and cannot wait to get started. See you all in 2023.&rdquo; &nbsp; Giugliano: "We have two riders with great potential&rdquo; Team manager and former rider Davide is equally enthusiastic: &ldquo;We wrapped up 2022 on a high and with excellent results, which give us great motivation ahead of the new season. We renewed the whole line up for 2023: we will have two, new and young riders in Oli Bayliss and Maximilian Kofler. Both did a great job in 2022 aboard Ducati machinery, so we give them a warm welcome. I cannot wait for the season to get underway: testing will commence very soon, in the second half of January, and I&rsquo;m looking forward to seeing them aboard our bikes.&rdquo;       

The Australian will compete in Supersport next season aboard the Ducati of the former rider&rsquo;s team. He will flank Max Kofler

SSP, Giugliano’s “lucky punch”: Oli Bayliss to line up with team D34G

        Dopo un 2022 di crescita e apprendistato con i colori del team Barni, per Oli Bayliss si prospetta una nuova sfida nel Mondiale Supersport. Come anticipato, il figlio del tre volte campione del mondo Superbike Troy Bayliss sar&agrave; infatti al via della prossima stagione iridata con una Ducati Panigale V2 schierata dal team D34G Racing di Davide Giugliano. L'ex pilota ha deciso di puntare sull'australiano figlio d'arte per l'assalto alle posizioni di vertice al secondo anno da team manager nel Mondiale con Ducati, provando cos&igrave; a riscattare un 2022 non particolarmente fortunato e segnato dall'infortunio di Filippo Fuligni all'Estoril. Al fianco di Oli per i round europei, inoltre, ci sar&agrave; il giovane austriaco Maximilian Kofler, pilota di buon talento dai trascorsi anche nel Motomondiale. SSP: il Team MTM Kawasaki annuncia i piloti per il Mondiale 2023 Bayliss: "Sono impaziente di cominciare la nuova stagione"  "Sono davvero contento di prendere parte alla nuova stagione sportiva con il team D34G Racing di Davide Giugliano", ha detto Oliver. "Il 2023 sar&agrave; il mio secondo anno in WorldSSP e con la Ducati Panigale V2 955, quindi non vedo l&rsquo;ora di far tesoro dell&rsquo;esperienza ottenuta, continuare la mia progressione nella categoria e fare una buona stagione. Mi sto allenando duramente in questa pausa invernale per farmi trovare pronto in occasione del primo test e sono impaziente di iniziare. Ci vediamo nel 2023. Ringrazio tutti gli sponsor ed i supporter che continuano ad essere al mio fianco". Il CM Racing Team non prender&agrave; parte al mondiale SSP 2023 Giugliano: "Abbiamo due giovani dal grande potenziale&rdquo;  Anche il tem manager ed ex pilota non ha nascosto il proprio entusiasmo: "Abbiamo chiuso la stagione 2022 con dei risultati eccellenti, che ci hanno dato una grande dose di motivazione extra per il nuovo anno. Abbiamo una nuova coppia di piloti per il 2023: due giovani dal grande potenziale, Oli Bayliss e Maximilian Kofler. Entrambi hanno fatto un gran lavoro nel 2022 in sella alle Ducati e vogliamo dare loro un caloroso benvenuto. Attendiamo con impazienza l&rsquo;inizo della nuova stagione: i primi test si terranno a breve, nella seconda met&agrave; di gennaio, e non vedo l&rsquo;ora di vederli entrambi in sella alle nostre moto". Dalla SSP all'Europeo Moto2: Orradre al via con il Team Laglisse       

Il figlio del tre volte campione del mondo SBK correr&agrave; la prossima stagione del mondiale Supersport con la Ducati della squadra dell'ex pilota. Affiancher&agrave; Max Kofler

SSP, “colpaccio” di Giugliano: Oli Bayliss al via con il team D34G

        Round che vai, regolamento che trovi. Dopo le piccole modifiche compiute prima del round di Estoril, ecco arrivare degli aggiornamenti in vista del round di Misano, con conseguente curiosit&agrave; per ci&ograve; che accadr&agrave; in pista. L&rsquo;oggetto del contendere &egrave; nuovamente la Ducati Panigal V2 955, la regina delle Supersport Next Generation, che a Misano potr&agrave; &ndash; forse &ndash; esprimere maggiormente il suo potenziale. Aumentano i giri Il motore delle Panigale infatti potr&agrave; contare da Misano su 500 giri in pi&ugrave;, il che rappresenta una piccola rivoluzione. In precedenza infatti si era agito solo sull&rsquo;apertura delle valvole del corpo farfallato,&nbsp;mentre ora &ndash; seguendo le richieste dei team Ducati &ndash; si &egrave; deciso di intervenire in un altro modo. &nbsp;Questo aggiornamento, oltre a regalare comunque un plus di potenza, dovrebbe permettere ai piloti Ducati di ottimizzare maggiormente la rapportatura del cambio, allargandone l&rsquo;arco di utilizzo, con un conseguente miglioramento in accelerazione. Non aspettatevi ad ogni modo un miglioramento del tempo sul giro di svariati decimi, perch&eacute; la modifica potrebbe principalmente aiutare Bulega, Caricasulo ecc. nel seguire pi&ugrave; facilmente la traiettoria ideale e sfruttare meglio l'accelerazione. Sar&agrave; il cambiamento giusto per aumentare lo spettacolo? Staremo a vedere. MotoGP, Domenicali: "La GP22 non era pronta, ma anche i piloti hanno fatto errori"&nbsp;       

Continua il processo di bilanciamento della categoria, con un nuovo aggiornamento tecnico in vista del quarto round

SSP Misano, cambia il regolamento: aumentano i giri motore della Ducati V2

&ldquo;Shit happens&rdquo;. Cos&igrave; ha riassunto il suo debutto sulla Ducati Panigale V2 955 Oli Bayliss, tornato nel box del team Barni in stampelle dopo il suo sfortunato cameo di ieri, quando la sua giornata di lavoro si &egrave; interrotta dopo soli nove giri a causa di un violento highside in uscita da curva cinque, che gli ha procurato la frattura composta del malleolo laterale della caviglia destra.  Bayliss: &ldquo;Sono dispiaciuto, ma succede&rdquo;   &ldquo;Appena mi sono rialzato ho cercato subito di riprendere la moto - ha raccontato Oli - ma mi sono subito accorto di non poterlo fare. Non ho sentito grande dolore all&rsquo;inizio, ma una volta arrivato al box la caviglia si &egrave; gonfiata tantissimo, e purtroppo in ospedale mi hanno parlato della frattura&rdquo;. &nbsp; Sul volto del figlio d&rsquo;arte ad ogni modo capeggia ancora il sorriso, mentre parla con voglia dei tempi di recupero.  &ldquo;Per fortuna non &egrave; necessaria un&rsquo;operazione, ed in tre o quattro settimane dovrei essere pronto a tornare in sella. Sono davvero dispiaciuto che le cose siano andate in questo modo, ma purtroppo pu&ograve; succedere&rdquo;.  Test Portimao, Petrucci: &quot;Primo approccio buono, i veri test saranno in America&quot; 

Il figlio d&#39;arte &egrave; tornato nel box del team Barni in stampelle, dopo l&#39;infortunio di ieri: &quot;Non ho sentito dolore all&#39;inizio, ma poi la caviglia si &egrave; gonfiata. Ho avuto sfortuna ma pu&ograve; succedere&quot;

SSP, Oli Bayliss guarda avanti: &ldquo;Tre o quattro settimane e torno in sella&rdquo;

        Inizia nel peggiore dei modi l&rsquo;avventura di Oli Bayliss in Supersport. Il portacolori Barni infatti ha debuttato oggi a Portimao sulla Panigale V2 955 del team italiano, in previsione della sua prima stagione nel mondiale Supersport. Pit stop in ospedale  Come anticipato, per&ograve;, la due giorni portoghese non &egrave; iniziata nel migliore dei modi, dato che in mattinata &egrave; stato vittima di un violento highside in curva cinque, che ha lasciato strascichi al fisico, interessandoo soprattutto la caviglia destra. Quest&rsquo;ultima infatti si &egrave; subito gonfiata, obbligando il figlio d&rsquo;arte ad un pit stop presso l&rsquo;ospedale pi&ugrave; vicino.&nbsp;Non resta ora che attendere ulteriori aggiornamenti circa le sue condizioni, per capire se Oli potr&agrave; risalire in sella oggi o (perlomeno) domani, per proseguire il suo apprendistato in vista della stagione 2022. Portimao, &egrave; iniziata l'avventura di Petrucci targata Motoamerica       

In mattinata l'australiano &egrave; salito in sella alla Panigale V2 955 del team Barni, finendo a terra alla curva 5 e riportando una forte botta alla caviglia destra. Portato in ospedale si attendono accertamenti

Portimao, SSP: violento highside per Oli Bayliss, test a rischio

Il vento del cambiamento che sta avvolgendo la Supersport in ottica 2022 non riguarda solo le moto ed i regolamenti, ma anche i piloti. Tanti infatti sono i nomi che potrebbero migrare da altri campionati a quello SSP, in primis dalla Moto2, con la speranza di replicare quanto fatto nel 2020 da Andrea Locatelli. E proprio a proposito di piloti azzurri uno dei piloti che sembra maggiormente vicino al cambio di categoria sembra essere quello di un altro italiano, ossia Nicol&ograve; Bulega.  Un nuovo pilota per un nuovo team   Il pilota romagnolo attualmente &egrave; impegnato nella sua terza stagione in Moto2, categoria dove sta faticando pi&ugrave; del dovuto, con un 7&deg; posto come miglior risultato nel triennio (tra Sky Racing Team e Team Gresini) ed una 11&deg; piazza come miglior risultati stagionale, dopo aver brillato a fasi alterne nel mondiale Moto3. Il cambio di categoria potrebbe dunque essere una soluzione vincente, specie se unito alla possibilit&agrave; di unire le proprie forze con quelle di un team blasonato, a sua volta in debutto in categoria.  Parliamo del team Ducati Aruba, che con l&rsquo;ammissione della Panigale 955 nel campionato Supersport &egrave; pronto a creare una seconda struttura per la seconda categoria del paddock Superbike. Bulega diventerebbe cos&igrave; il capitano di una delle formazioni sulla carta pi&ugrave; forti della griglia 2022, in attesa di capire i dettagli del nuovo regolamento.  Capitano in quanto pilota pi&ugrave; esperto del box, dato che al suo fianco dovrebbe trovare posto Oli Bayliss, figlio d&rsquo;arte impegnato quest&rsquo;anno nel ASBK. Due piloti al debutto in categoria in un team a sua volta al debutto nel campionato, con un regolamento inedito tutto da scoprire. Una miscela esplosiva che pu&ograve; rivelarsi vincente.  SBK: Loris Baz a Jerez al posto di Chaz Davies 

Il romagnolo molto vicino all&#39;approdo nel team di riferimento di Borgo Panigale in SBK, pronto a mettere in pista due 955 pronte a vincere. Per la seconda sella Bayliss resta il favorito

SSP: Bulega e Ducati Aruba pronti a sbarcare in categoria nel 2022

In un fine settimana in cui il campionato australiano Superbike ha disputato ben tre gare sullo spettacolare circuito di Hidden Valley, &egrave; accaduto di tutto tra nuovi volti sul gradino pi&ugrave; alto del podio, grandi lotte e, purtroppo, anche brutti incidenti con conseguenti infortuni importanti anche tra piloti di vertice.  Vittoria di Herfoss in Gara 1   Gara 1, disputata nella giornata di sabato, ha visto i &quot;soliti&quot; Wayne Maxwell e Troy Herfoss lottare per la vittoria fino alla bandiera a scacchi, con il portacolori del team Penrite Honda che ha avuto la meglio al&#39;ultimo giro sul 38enne del Boost Mobile Ducati.  Sul podio anche Glenn Allerton con la BMW, mentre ha chiuso in quarta piazza Oli Bayliss che, dopo essere partito dalla seconda casella in griglia, si &egrave; dovuto accontentare della posizione ai piei del podio a causa di due errori che ne hanno precluso la possibilit&agrave; di un arrivo tra i primi tre. Chiude la top five Bryan Staring su Kawasaki, mentre non ha preso il via delle tre gare Mike Jones, due volte campione della categoria, a causa di una caduta durante le qualifiche.    MotoGP Germania: chi vincer&agrave; la gara al Sachsenring? - SONDAGGIO  Domenica caotica, Bayliss coglie la prima vittoria   La domenica si apre nel peggiore dei modi, con Gara 2 che viene sospesa a causa di un brutto incidente che ha visto coinvolto Troy Herfoss. Il vincitore della gara del sabato &egrave; stato trasportato immediatamente all&#39;ospedale di Darwin per accertamenti e le sue condizioni sono al momento serie ma stabili, come comunicato dal comunicato ufficiale dell&#39;ASBK. Per Gara 2 &egrave; stato poi deciso di non dare punti ad alcun pilota.  Gara 3 ha avuto invece un vincitore inedito dal cognome altisonante: Oli Bayliss. Il figlio della leggenda della Superbike ha colto infatti la sua prima vittoria nella stagione d&#39;esordio nella categoria in sella alla Ducati del team Desmosport. Il numero 32 ha avuto la meglio su Wayne Maxwell, ancora leader del campionato, e Glenn Allerton, nuovamente a podio con la BMW M1000RR.  Il prossimo appuntamento con l&#39;Australian Superbike sar&agrave; sul tracciato di Morgan Park, nel fine settimana del 20-22 agosto.  SBK: Troy Bayliss, una carriera da vincente 

Il figlio del tre volte campione del mondo Troy vince la sua prima gara nella classe reginal del campionato australiano. Infortuni per Jones e Herfoss, Maxwell resta leader di campionato

ASBK, Hidden Valley: Oli Bayliss coglie il primo trionfo in Superbike

Con circa un mese di ritardo rispetto a quanto inizialmente previsto, questo fine settimana inizier&agrave; ufficialmente la stagione 2021 dell&#39;Australian Superbike al Winton Motor Raceway situato nella citt&agrave; di Benalla. Le ositilit&agrave; sarebbero dovute partire da Phillip Island a met&agrave; febbraio, ma il round &egrave; stato posticipato a data da destinarsi.  Si riparte con il veterano Wayne Maxwell campione, il quale tenter&agrave; di confermarsi al top in sella alla Ducati Panigale V4-R del team Boost Mobile con il numero 1 sulla carena. Tra i principali avversari ci saranno poi gli altri due piloti della Casa italiana, ovvero il duo del team DesmoSport formato da Mike Jones e Oli Bayliss, figlio del tre volte campione del mondo Troy.  23 moto al via   Oltre agli attesissimi piloti gi&agrave; citati, per&ograve;, tra i 23 iscritti al campionato ci saranno altri nomi altisonanti come quello del &quot;solito&quot; Troy Herfoss con la Honda CBR1000RR-R e gli ex piloti del mondiale Supersport Lachlan Epis e Aiden Wagner, senza dimenticare Arthur Sissis, dai trascorsi nel mondiale Moto3.    Da tenere d&#39;occhio anche la coppia del team Kawasaki BC Performance, formata da altri due piloti di grande esperienza internazionale come Josh Waters e Bryan Staring, mentre per il ritorno di Anthony West occorrer&agrave; attendere il successivo round, quando si sar&agrave; finalmente concluso il periodo di squalifica.  Via libera al pubblico in circuito   Un altro aspetto da non trascurare sar&agrave; quello del ritorno del pubblico in presenza, seppur in maniera limitata rispetto alla capienza massima consentita dalle tribune del circuito, per la prima volta presente in Australia dal round di Phillip Island di oltre un anno fa.  BSB: Taylor Mackenzie torna in Stock 1000 con il team di Michael Rutter 

Questo fine settimana scender&agrave; in pista il campionato australiano Superbike, con il primo round al Winton Motor Raceway di Benalla. Tanti i motivi d&#39;interesse, a partire dall&#39;esordio di Oli Bayliss

ASBK: A Winton parte la caccia al trono di Wayne Maxwell

E&rsquo; uno dei piloti pi&ugrave; amati della Superbike e quest&rsquo;anno assister&agrave; al debutto ufficiale di suo figlio Oli nella Superbike nazionale. Troy Bayliss, in una intervista al sito worldsbk.com, ha raccontato le sue sensazioni per il debutto del figlio e ha ripercorso la sua carriera in Superbike tra debutto e grandi avversari.  &ldquo;Sono abbastanza nervoso come un pap&agrave; normale, una sensazione mai provata prima&rdquo;   Cuore di pap&agrave; Troy Bayliss parla dell&rsquo;inizio di carriera del figlio Oli e di come sua moglie Kim ha reagito quando Oli voleva ripercorrere le orme del padre. &ldquo;Oli ha iniziato quando aveva circa 11 o 12 anni e prima di essere impegnato nel campionato nazionale aveva gi&agrave; corso un po&#39;. Quando ha iniziato gli ho comprato una Metrakit e ha iniziato a fare del kart. Poi siamo andati sulla pista da gara per il primo appuntamento del campionato a cui si era iscritto: pioveva. Ho detto a mia moglie Kim che avremmo dovuto guardarlo da un ponte. Oli era quarto o quinto, andava abbastanza forte ed &egrave; caduto davanti a noi. Kim si &egrave; voltata verso di me e mi ha detto &lsquo;faresti meglio a bruciare quella c&hellip;. di moto!&rsquo; ma ora ha capito che Oli vuole correre e mi sembra che si sia abituata. Io adesso ho le stesse sensazioni che aveva lei, riesco a guardarlo a malapena. Sono abbastanza nervoso come un pap&agrave; normale, una sensazione mai provata prima.&rdquo;&nbsp;  Oli Bayliss sulla Ducati nell&rsquo;Aussie SBK  Poi aggiunge: &ldquo;C&rsquo;&egrave; sempre un piano base dietro a un progetto e nel 1998 quando sono andato nel Regno Unito si chiamava Darryl Healey, il capo del GSE Racing. Poi &egrave; diventato il mio manager oltre che grande amico e anche adesso c&rsquo;&egrave; un adesivo GSE sulla moto di Oli dato che sostiene la nostra famiglia. Oli ha corso per un paio di anni su una moto Supersport 600cc e l&rsquo;anno scorso ha chiuso al secondo posto in campionato. Ovviamente mi preoccuper&agrave; vederlo in questo 2021 su una Superbike ma ha tanto potenziale per diventare un pilota professionista.&rdquo;  &ldquo;Il mio arrivo &egrave; avvenuto un po&rsquo; a sorpresa&rdquo;   Troy Bayliss ripercorre il suo debutto in Superbike, avvenuto nel 2000 per sostituire Carl Fogarty. &ldquo;Il mio arrivo &egrave; avvenuto un po&rsquo; a sorpresa ma alla fine era il traguardo che voleva raggiungere. Quando Carl ha avuto quell&rsquo;incidente stavo guidando bene dopo aver vinto nel 1999 il titolo britannico e nel 2000 mi ero spostato in America per correre con la Ducati Vance e Hines. Pensavo che mi ci sarebbe voluto un altro anno o forse due prima di arrivare nel WorldSBK. La prima gara in programma a Sugo per me &egrave; stata un disastro dato che sono caduto in entrambe le occasioni. Ho pensato &lsquo;non avr&ograve; pi&ugrave; l&rsquo;opportunit&agrave; di correrci di nuovo e dopo essere caduto due volte non torner&ograve; nel World Superbike&#39;, Invece le cose sono andate diversamente e ho disputato una buona gara a Monza; abbiamo trovato l&rsquo;accordo e sono rimasto nel Campionato del Mondo.&rdquo;  &ldquo;Un sacco di sfide con Colin ci hanno regalato tanti sorpassi&rdquo;   L&rsquo;australiano racconta delle grandi rivalit&agrave; con Colin Edwards prima e con James Toseland poi. &ldquo;Un sacco di sfide con Colin ci hanno regalato tanti sorpassi. Entrambi volevamo stare davanti all&rsquo;altro anche se la maggior parte delle volte ce la siamo giocata negli ultimi due giri. Gara 1 di Monza 2001 &egrave; stata davvero stupenda, dopo tanti podi raccolti a inizio anno finalmente &egrave; arrivata una vittoria e per di pi&ugrave; a Monza. Sono abbastanza noto per le sfide a cui ho dato vita insieme a Colin ma anche con altri;&nbsp;Frankie Chili, Noriyuki Haga, Yukio Kagayama, Troy Corser, Neil Hodgson&nbsp;e&nbsp;James Toseland.&nbsp;Che periodi e che spettacolo nel WorldSBK.&rdquo;  SBK: Bayliss-Edwards 2000-2002, rivalit&agrave; e rispetto  Su Toseland poi dice: &ldquo;Io guidavo una Ducati 999 e nel 2006 siamo riusciti a vincere il titolo. Nel 2007 le moto giapponesi stavano diventando pi&ugrave; veloci e la 999 era al suo tramonto. Ho spinto a fondo tutte le volte e spesso oltre il limite come quando sono caduto a Donington Park. James poi ha aperto una bella striscia positiva di risultati e a me infastidiva il fatto che vincesse cos&igrave; tanto! Haga era come un cane con l&rsquo;osso e per la maggior parte del tempo mi &egrave; stato a mezzo centimetro dalla ruota posteriore.&nbsp;Max Biaggi&nbsp;era sempre abbastanza intenso, specialmente nel 2008 quando eravamo entrambi piloti Ducati. Quindi anche con lui ci sono state delle belle battaglie.&rdquo;&nbsp;  &ldquo;Australia, Regno Unito ed Italia i miei posti preferiti&rdquo;   Il tre volte campione Superbike racconta i luoghi dove il pubblico si fa sentire di pi&ugrave; in assoluto. &ldquo;Australia, Regno Unito e Italia dato che sono posti in cui puoi veramente sentire la folla. A Brands Hatch il rumore della gente supera quello del motore, senza dimenticare per&ograve; Monza e Imola. A Imola e Monza c&rsquo;era qualcosa di unico dato che sembra di correre in mezzo a un parco, quindi anche per questo sono diversi dagli altri posti. L&rsquo;atmosfera che si respirava era pazzesca ed &egrave; molto difficile spiegare quanto fosse bello.&rdquo;&nbsp;  Parlando di Italia ed Imola dice: &ldquo;Ricordo che nel 2001 a Imola avevo il titolo gi&agrave; in tasca ed era presente una bella parte della mia famiglia. La nostra moto era stata dipinta con i colori di&nbsp;Paul Smart&nbsp;da quando vinse la Imola 200. Io quindi ero in sella alla 998 che presentava i suoi colori. In Gara 1 sono stato protagonista di una grande caduta con&nbsp;Regis Laconi&nbsp;e l&igrave; si &egrave; chiuso il mio weekend!&rdquo;  Troy parla anche della Gara delle Gare, Imola 2002: &ldquo;Nel 2002 a Imola ho chiuso secondo alle spalle di Colin ma la gente non si dimenticher&agrave; mai di quella gara, &egrave; entrata nei libri di storia. &Egrave; stato davvero un weekend bellissimo per il Campionato e uno show fantastico per tutti gli appassionati. Penso che in Ducati fossero pi&ugrave; delusi di me per il fatto che io non abbia vinto il titolo ma non solo. Sapevo che a Imola sarebbe stata difficile dato che Honda aveva gi&agrave; svolto dei test su quella pista ed era pronta ad andare forte ed essere competitiva dal via della stagione. Ci sono state delle volte in cui ho provato a rallentare un po&rsquo; il passo ma poi Colin mi avrebbe superato per aumentare di nuovo il ritmo gara. All&rsquo;ultimo giro di Gara 2 mi sono preso un bello spavento, sapevo che sarebbe stata davvero dura. In pratica Colin aveva in tasca il mondiale.&rdquo;&nbsp;  Imola 2002, Edwards: &ldquo;Una delle gare che ricorder&ograve; per sempre&rdquo;  &ldquo;Alla fine del 2008 ero contento di ritirarmi&rdquo;   Troy Bayliss chiude questa intervista parlando del ritiro, avvenuto a fine 2008 ed il ritorno in Australia ad una vita pi&ugrave; normale con la sua famiglia. &ldquo;Alla fine del 2008 ero contento di ritirarmi nonostante fossi consapevole di quanto sarebbe stata dura. Pensavo di essere pronto per vincere e poi decidere di smettere. In pratica per la prima volta dal 1998 siamo tornati a casa. Per me tornare e provare a vivere una vita &lsquo;normale&rsquo; come prima &egrave; stato uno shock culturale.&rdquo;  Sul ritorno ad una vita normale dice: &ldquo;Mi manca vincere e mi manca anche la competizione; arrivato a 39 anni mi sentivo ancora di poter andar avanti ma ne avevo abbastanza. Anche per la mia famiglia; a quell&rsquo;epoca Mitchell &ndash; mio figlio pi&ugrave; grande &ndash; aveva 14 anni ed Abbey 12. Quindi abbiamo pensato che avevano gi&agrave; trascorso molto tempo seguendomi in giro per il mondo e che fosse ora di riportarli a casa e dar loro una vita pi&ugrave; normale.&rdquo;  Che fine ha fatto: Troy Bayliss 

&ldquo;Mi manca vincere e mi manca anche la competizione: arrivato a 39 anni mi sentivo ancora di poter andar avanti ma ne avevo abbastanza&rdquo; ha raccontato Troy al sito worldsbk.com

SBK, Bayliss: &ldquo;Oli? Sono nervoso come un pap&agrave; normale&rdquo;

E&rsquo; ufficiale: il figlio del tre volte iridato della Superbike Troy Bayliss sar&agrave; al via del campionato australiano Superbike in sella ad una Ducati V4R schierata dal DesmoSport Ducati Team, del quale Troy &egrave; co-proprietario.  Oli Bayliss, che ha compiuto 17 anni lo scorso 20 settembre, &egrave; reduce da due stagioni nella classe 600, ma ha gi&agrave; debuttato nella classe Superbike, del campionato australiano l&rsquo;estate passata, mettendosi subito in luce con due terzi posti.  Il pi&ugrave; giovane al via   Oli sar&agrave; il pi&ugrave; giovane pilota a schierarsi nella classe Superbike, ma nonostante la sua et&agrave;, la sua corporatura robusta &ndash; pi&ugrave; del padre Troy &ndash; gioca a suo favore: il telaio che gli si adatta di pi&ugrave; &egrave; sicuramente quello della classe regina rispetto a quello della Supersport.  L&rsquo;iscrizione di Oli nel campionato australiano &egrave; un grosso colpo per la serie nazionale: Troy Bayliss, infatti, ha molti legami con l&rsquo;Europa e non sarebbe stata una sorpresa se avesse deciso di schierare suo figlio direttamente nel mondiale. Invece, almeno per una stagione, correr&agrave; nell&rsquo;Aussie SBK, abbassando nettamente l&rsquo;et&agrave; media della griglia di partenza.  Troy Bayliss: &quot;Ha dimostrato di saper gestire la moto&quot;   &quot;&Egrave; davvero speciale avere Oli al debutto nell&rsquo;ASBK su una Ducati&rdquo;, ha Troy Bayliss. &ldquo;Ha passato due anni correndo con la 600 ora e ha imparato molto, ma vogliamo davvero che continui a fare progressi. Dopo alcune belle giornate in sella alla Panigale V4 R lo scorso anno ha dimostrato di saper gestire la moto.   &quot;In fondo, DesmoSport Ducati &egrave; un team professionale e puntiamo ??non solo a vincere, ma anche a crescere come squadra e Oli ha dimostrato di essere in forma, motivato e abbastanza abile da fare questo passo avanti nella sua carriera, quindi non vedo l&#39;ora di scoprire cosa avr&agrave; da offrire la stagione 2021&quot;, ha concluso Troy Bayliss.    Ben Henry: &quot;Oli &egrave; un pilota intelligente&quot;   &nbsp;&quot;Sono davvero orgoglioso di poter dare a Oli questa opportunit&agrave;. L&#39;ho visto crescere durante tutta la sua carriera nelle corse su strada e la sua prestazione al Morgan Park lo scorso anno &egrave; stata sufficiente per me e Troy per essere fiduciosi nelle sue capacit&agrave; su una superbike&rdquo;, ha aggiunto Ben Henry, co-proprietario del DesmoSport Ducati Team. &ldquo;Sicuramente sar&agrave; un&#39;altra ripida curva di apprendimento, ma Oli &egrave; un pilota intelligente e se si applica correttamente potrebbe sorprendere se stesso e alcuni altri mentre continua a progredire nel 2021&quot;.  Oli Bayliss: &quot;La Panigale V4R &egrave; fantastica&quot;   &ldquo;Sono davvero entusiasta di passare alle Superbike quest&#39;anno e apprezzo molto la fiducia che Ben, pap&agrave; e Ducati hanno riposto in me&rdquo;, ha detto Oli Bayliss. &ldquo;La Panigale V4 R &egrave; una moto fantastica da guidare, e i giri e le gare al Morgan Park lo scorso anno mi hanno dato ancora pi&ugrave; fiducia di poter essere competitivo contro i migliori piloti australiani. Mi sto allenando pi&ugrave; che mai e non vedo l&#39;ora che arrivi il test, in programma a fine gennaio, per salire sulla mia DesmoSport Ducati Panigale V4 R&quot;.  Foggy ricorda: &ldquo;Odiavo l&#39;avantreno di quella Honda NSR 500&rdquo;  &nbsp;  &nbsp; 

&ldquo;Ha corso per due anni con la 600 e ha imparato molto. Dopo alcune belle giornate in sella alla Panigale V4 R lo scorso anno, ha dimostrato di saper gestire la moto&rdquo;, annuncia il padre Troy Bayliss, co-owner del DesmoSport Ducati Team

Oli Bayliss sulla Ducati nell&rsquo;Aussie SBK

&quot;Si dice il peccato e non il peccatore&quot;, giusto?! Ecco fatto: una persona del paddock, molto competente e bene informata, ci ha regalato la seguente novella: Bayliss correr&agrave; in SBK nel 2021. Ovviamente - per&ograve;, peccato - non il grande ed esperto Troy, bens&igrave; il molto pi&ugrave; giovane figlio, Oliver.    Li abbiamo incontrati a Phiilip Island, nella settimana del primo round stagionale. Oli stava partecipando al campionato nazionale 600 e, gi&agrave; che c&#39;era, si &egrave;&nbsp; messo in luce nella Supersport iridata. Dopo pochi mesi, il suo debutto nella Superbike Aussie, in sella ad una Ducati. Con podio ottenuto, peraltro.  Ebbene, la nostra &quot;talpa&quot; ci ha riferito che Oli potrebbe arrivare in Europa ben presto, cio&egrave;, all&#39;inizio del 2021. Destinazione, Erba e dintorni, presso la sede del team Motocorsa. La preparata squadra di Lorenzo Mauri ha una lista di papabili piloti, tra cui il figlio del tre volte campione. Oli Bayliss, a sto punto, &egrave; un sogno che potrebbe diventare realt&agrave;.  Dopo l&#39;Australia, &egrave; il Portogallo il luogo ove Toprak Razgatlioglu &egrave; tornato al successo 

Il figlio di Troy &egrave; auspicato dal paddock iridato delle derivate. Una Ducati Panigale V4 R sarebbe allestita per lui dal team di Lorenzo Mauri

Rumors dal paddock: Oli Bayliss in SBK con Motocorsa nel 2021

Chi ben comincia, &egrave; a met&agrave; dell&rsquo;opera, giusto? Allora, Oli Bayliss, compier&agrave; azioni straordinarie, perch&eacute; il figlio di Troy, a soli 16 anni, ha debuttato nella classe Superbike australiana cogliendo un doppio podio a Morgan Park.  Non solo: il pilota Ducati, giovanissimo, biondo e davvero somigliante al padre tre volte iridato, ha pure siglato i giri veloci delle corse in programma nel weekend Down Under. Niente male, per un ragazzino che cavalcava per la prima volta la V4 R in una manifestazione ufficiale, districandosi tra rivali molto pi&ugrave; esperti.    A centrare il successo nella manche numero iniziale &egrave; stato Aiden Wagner con la Yamaha R1, che ha battuto Mike Jones ed Oli Bayliss, entrambi sulla Rosse. Sia Wagner che Jones sono conosciuti dal paddock europeo delle derivate, il prossimo sar&agrave; proprio Oli.  Con quattro corse, il secondo round ha avuto diversi vincitori. Jones si &egrave; riscattato poche ore dopo, precedendo proprio Wagner, che &egrave; stato in grado di salire sul gradino pi&ugrave; alto nella terza contesa. La quarta &egrave; andata ancora a Jones.  Bayliss Junior ha totalizzato 56 punti, dimostrando di detenere la stoffa giusta anche in mezzo agli &ldquo;adulti&rdquo;. Per una SBK mondiale che non annovera rappresentanti provenienti da laggi&ugrave;, Oli potrebbe essere la pedina su cui puntare nei prossimi anni.  La SBK completer&agrave; la stagione 2020 tornando all&#39;Estoril, pista storica portoghese 

A Morgan Park, il sedicenne figlio di Troy ha battuto avversari molto pi&ugrave; esperti e maturi, portando la Ducati Panigale V4 a due terzi posti, coronando il weekend coi giri veloci in gara

Oli Bayliss, debutto in Superbike Aussie con doppio podio

Oli Bayliss &egrave; sempre di pi&ugrave; sulle orme di pap&agrave; Troy. Il figlio del tre volte iridato SBK corre nella Supersport 600 australiana con una Yamaha R6 del team Cube Racing ma, per il round locale del campionato Down Under, il giovane numero 68 debutter&agrave; con la 1000. La pista di Morgan Park nello stato del Queensland sar&agrave; il teatro della bellissima ed attesa scena.    A fianco del titolato Mike Jones ci sar&agrave; una seconda Panigale V4 R, allestita proprio per Oli che, a 16 anni, entra nel Desmo Sport Ducati, la cui co-propriet&agrave; appartiene a Troy: &ldquo;Sono veramente eccitato all&rsquo;idea - le parole di pap&agrave; - il suo &egrave; un salto importante. Siamo grati di poterlo schierare in Superbike ed &egrave; pazzesco pensare che io debuttai 10 anni pi&ugrave; vecchio di lui. Per&ograve;, penso realmente che mio figlio sia pronto per farlo. Negli ultimi 18 mesi &egrave; cresciuto parecchio, sia mentalmente che fisicamente&rdquo;.  &Egrave; vero, Troy debutt&ograve; nella Superbike australiana a ben 26 anni, et&agrave; in cui ogni pilota &ldquo;medio&rdquo; &egrave; in fase di carriera affermata o, perlomeno, definita. Il canguro di Taree &ldquo;medio&rdquo; non lo &egrave; mai stato e, in poco tempo, ha raggiunto e superato risultati di avversari ben pi&ugrave; giovani e sostenuti di lui.  Marc Marquez, rientro in pista ancora rimandato 

A dire il vero, il tre volte iridato inizi&ograve; la carriera nazionale a 26 anni: &quot;&Egrave; pazzesco pensare che mio figlio abbia solo 16 anni, ma lui &egrave; cresciuto fisicamente e mentalmente&quot;

Oli Bayliss sulle orme di pap&agrave; Troy: debutto in Superbike a 16 anni

Figli d&rsquo;arte crescono. E che figli: di Troy, in questo caso. Il cognome del pap&agrave;? Bayliss (scusateci se &egrave; poco).  A Phillip Island vedremo in azione Oli, primogenito del tre volte iridato SBK, che debutter&agrave; nella Supersport mondiale. Una Yamaha R6 del team Cube Racing sar&agrave; portata in gara da Bayliss Junior sulla pista di casa, dove il ragazzino di Taree ha gi&agrave; corso pi&ugrave; volte nel campionato nazionale.  Oli &egrave; pronto alla sfida: &ldquo;Voglio arrivare preparato - le parole del pilota - ecco perch&eacute; mi sto allenando duramente. Ho pensato che sarebbe stato bello provarci, voglio mettermi alla prova. Nel paddock ci sono meccanici che lavoravano con mio pap&agrave; nei tempi della sua carriera; chiss&agrave;, magari qualcuno di loro potrebbe anche aiutarmi. Io ce la metter&ograve; tutta&rdquo;.  L&rsquo;ultimo australiano ad aver vinto una gara mondiale sull&rsquo;isola Down Under &egrave; Andrew Pitt, stagione 2008. Prima di lui, Josh Brookes, wild card 2004 con Honda, annoveriamo anche i nomi di Chris Vermeulen e Kevin Curtain. Tutti campioni australiani. 

Lo vedremo in azione a Phillip Island, con una Yamaha R6 nella classe Supersport

18 risultati per 'Oli Bayliss'