        L&rsquo;edizione 2024 &egrave; stata l&rsquo;ultima, almeno per il momento, a cui la classe quad ha potuto partecipare, lo scarso numero di iscritti e le difficolt&agrave; logistiche sia di trasporto che assistenza hanno fatto decidere gli organizzatori per la cancellazione della classe per l&rsquo;edizione 2025. FESTA HONDA, IL RALLY DEL PORTOGALLO VA A SCHAREINA Pi&ugrave; moto e pi&ugrave; sicurezza &Egrave; innegabile che negli ultimi anni la classe quad abbia vissuto un progressivo disimpegno sia da parte delle case che dei piloti privati tanto che nell&rsquo;ultima edizione al via della Dakar si sono presentati solo 10 quad, di cui solo 7 sono arrivati al traguardo. Secondo gli organizzatori sono troppo pochi per giustificare la loro presenza alla Dakar e dunque almeno per il 2025 hanno deciso di non accettare l&rsquo;iscrizione dei mezzi a quattro ruote: &ldquo;Dopo pi&ugrave; di 30 anni come parte della famiglia, la Dakar 2025 non preveder&agrave; una gara in quad. Ringraziamo e facciamo i complimenti a tutti i concorrenti che hanno preso parte a questa avventura. La Dakar si concentrer&agrave; ora sulla popolarissima categoria motociclistica. Lavoreremo duramente per mettere a punto la procedura di selezione e aumentare la sicurezza dei corridori.&rdquo; &Egrave; innegabile che dall&rsquo;arrivo della Dakar in Arabia Saudita, la gara abbia ripreso interesse anche da parte del grande pubblico e sempre pi&ugrave; piloti vogliano partecipare. La decisione di chiudere le porte ai quad e privilegiare le due ruote &egrave; da un lato un peccato per i partecipanti a questa classe, da un altro uno stimolo a continuare sulla linea gi&agrave; tracciata in questi ultimi anni dall&rsquo;organizzatore. L&rsquo;obiettivo &egrave; dunque quello di aumentare il numero di moto in gara potendo anche fornire pi&ugrave; aiuti e assistenza a tutti i partecipanti.        

Rivoluzione nella gara pi&ugrave; dura al mondo che dal prossimo anno punter&agrave; principalmente sulle due ruote, migliorandone sicurezza e organizzazione

La Dakar dopo oltre 30 anni saluta i quad

        Il giovane spagnolo non &egrave; solo uno dei piloti del futuro del mondo del Rally Raid, sta diventando una certezza anche del presente. Dopo la conquista della Desafio 40 (nonostante non fosse iscritto al mondiale) a fine 2023, Tosha Schareina &egrave; tornato al successo nei Rally Raid imponendosi in Portogallo. MXGP: PRADO CONQUISTA ANCHE LA SARDEGNA Schareina torna al successo Il valenciano ha da poco compiuto 29 anni ma corre nei Rally da sole quattro stagioni e ciononostante &egrave; gi&agrave; stato in grado di imporsi sia nel Rally d&rsquo;Andalusia alla stagione di debutto. Alla Dakar ha gi&agrave; sfiorato la top10 in due occasioni prima di essere costretto al ritiro nell&rsquo;ultima edizione disputata. In Portogallo, Tosha Schareina ha conquistato la vittoria di tre stage su sei (considerando anche il prologo) lasciando agli avversari solo le restanti tre tappe. Dopo un ottimo inizio che lo ha visto prendere subito il comando della gara nel Day2 ha perso un po&rsquo; di terreno da Sebastian Buhler che con la Hero ha conquistato la sua prima vittoria di tappa, nonch&eacute; il primo successo per un pilota tedesco nel FIM World Rally Raid Championship. Scattato per sesto nel terzo giorno, il valenciano si &egrave; nuovamente confermato il pi&ugrave; veloce. Nel penultimo giorno di gara da segnalare la vittoria del padrone di casa Antonio Maio che riporta la Yamaha al successo in una tappa del W2RC. Nell&rsquo;ultimo e decisivo giorno, Tosha ha potuto amministrare la gara tagliando la fine della speciale con 15&rdquo; di ritardo dal compagno di squadra Adrien Van Beveren finito per&ograve; gi&ugrave; dal podio del Rally per 12 minuti di penalit&agrave;. &ldquo;Abbiamo conquistato la vittoria, sono super felice per la mia prima vittoria nel W2RC sia arrivata qui perch&eacute; gran parte del nostro staff &egrave; portoghese, non vedo l&rsquo;ora di volare in Argentina per la prossima gara&rdquo; ha commentato al termine della settimana Tosha Schareina. Con la penalizzazione del francese a terminare in seconda posizione il BP Ultimate Rally Raid &egrave; stato il tedesco Sebastian Buhler sulla Hero, che mantiene la leadership del campionato, terzo assoluto il portoghese Bruno Santos, vincitore della classe Rally2.&nbsp; Mentre a chiudere il podio della RallyGP &egrave; stato il connaizonale Antonio Maio.  MX2: ANCHE A RIOLA &Egrave; SEMPRE DE WOLF       

Terzo appuntamento del W2RC si &egrave; concluso con il successo del giovanissimo alfiere della casa giapponese, Branch e la Hero leader del mondiale

Festa Honda, il Rally del Portogallo va a Schareina

        Uno dei veterani della Dakar dice stop, in 2024 fin qui sembra essere l&rsquo;anno degli addii. Dopo quello di Toby Price e KTM &egrave; arrivato quello tra Honda ed il cileno Jos&eacute; Ignacio Cornejo ed ora l&rsquo;addio alle competizioni di Joaquim Rodrigues. RALLY RAID, TOBY PRICE E KTM SI SEPARANO DOPO 10 ANNI DI SUCCESSI Il primo pilota Hero Joaquim Rodrigues ha deciso di appendere il casco al chiodo, nato il 6 dicembre 1981 ha compiuto 42 anni pochi mesi, il portoghese &egrave; stato il primo a credere nel progetto Hero Motosports nel 2016 portando la casa indiana al successo in uno stage alla Dakar nel 2022. La carriera di Rodrigues &egrave; iniziata nel motocross dove ha anche debuttato nel mondiale prima di trasferirsi negli States e cimentarsi nell&rsquo;AMA Supercross. Nel 2016 partecipa al Rally du Maroc ed al Merzouga Rally dove chiude nono, da qui inizia la sua avventura con Hero nei rally raid. Diventa presto il punto di riferimento in casa Hero insieme al connazionale Paulo Goncalves che purtroppo nel corso della Dakar 2020 viene a mancare. Per Joaquim che aveva nel campione portoghese molto pi&ugrave; di un compagno di squadra fu un durissimo colpo, torn&ograve; alle gare nel 2021 conquistando anche il quarto posto nel mondiale Rally Raid, suo miglior piazzamento in carriera nel mondiale di categoria. Nel corso della Dakar 2022 infine il primo successo di tappa nella gara pi&ugrave; dura al mondo seguita da altre due vittorie e terminando la gara in quattordicesima posizione. Purtroppo le ultime due esperienze in Arabia Saudita non sono state altrettanto fortunate con il ritiro dopo sole quattro tappe del 2023 e quello dopo soli 82km del primo giorno di gara nel 2024. Con il ritiro di Rodrigues si chiude il primo ciclo di vita di Hero MotoSports che quest&rsquo;anno ha dimostrato con Ross Branch di poter lottare fino all&rsquo;ultimo per la vittoria finale della Dakar.  DAKAR, BRABEC: &ldquo;LA VITTORIA DI QUEST'ANNO? PI&Ugrave; BELLA DI QUELLA DEL 2020&rdquo;       

Il portoghese &egrave; stato il primo pilota della casa indiana nei rally raid e dopo l&rsquo;ultima sfortunata Dakar terminata dopo soli 82km dice addio all&rsquo;attivit&agrave; agonistica

Hero perde la sua bandiera: si ritira Joaquim Rodrigues

        Si chiude la carriera in KTM per una vera e propria &nbsp;bandiera e leggenda dei Rally Raid ed in particolare della Dakar. Toby Price ha debuttato nella gara pi&ugrave; dura al mondo nel 2015 vincendo uno Stage e terminando la sua prima Dakar in terza posizione. L&rsquo;australiano &egrave; stato uno dei punti di riferimento delle ultime &ldquo;Dakar d&rsquo;oltre oceano&rdquo;, conquistando due successi ed altrettanti podi in cinque apparizioni. DUCATI: UN DEBUTTO PROMETTENTE Dal debutto all&rsquo;impresa del 2019 Dopo aver debuttato nel 2015 salendo sul podio, alla sua seconda Dakar, Toby Price ha subito centrato il bersaglio grosso. Cinque successi di tappa e vittoria alla Dakar 2016 con un distacco d&rsquo;altri tempi: 39&rsquo;41&rdquo; su Stefan Svitko secondo al traguardo di Rosario. Il 2016 &egrave; probabilmente il migliore della carriera di Price che oltre alla Dakar si impone anche nel Rally del Marocco e all&rsquo;Abu Dhabi Desert Challenge. L&rsquo;anno successivo dopo aver vinto la seconda tappa &egrave; costretto a ritirarsi dopo meno di una settimana dal via della sua terza Dakar che lo vedeva nuovamente come favorito a causa di una caduta che gli &egrave; costata la frattura del femore. Il ritorno nel 2018 &egrave; positivo, torna sul podio alla Dakar ed alla vittoria in Marocco conquistando a fine stagione il titolo FIM World Rally Raid Championship. Purtroppo per l&rsquo;australiano tra la gara del Marocco e la Dakar nel corso di un allenamento cade riportando la frattura dello scafoide della mano destra. Un infortuno abbastanza &ldquo;scomodo&rdquo; a poche settimane dal via dell&rsquo;evento pi&ugrave; importante dell&rsquo;anno. Toby Price per&ograve; stringe i denti e prende parte alla Dakar 2019 con lo scafoide rotto ed operato solo pochi giorni prima del via. Gestendo gara e dolore Price &egrave; sempre tra i migliori ad ogni tappa, senza per&ograve; riuscire mai a conquistare il successo. Ci&ograve; nonostante la classifica paga ed &egrave; lui a presentarsi a Lima come vincitore della Dakar e riuscendo nell&rsquo;ultima giornata di gara anche a vincere uno stage che mette la ciliegina sulla torta a una delle imprese pi&ugrave; incredibili della Dakar degli ultimi anni.  RALLY RAID: AARON MAR&Egrave; CONQUISTA L'ABU DHABI DESERT CHALLENGE Il passaggio in Arabia e l&rsquo;addio Dopo aver lasciato il Sud America per l&rsquo;Arabia Saudita, la Dakar ha cambiato completamente terreni e percorsi, Price &egrave; probabilmente il pilota che pi&ugrave; ha risentito di questo cambio di paesaggio. Nel 2020 alla prima Dakar saudita Price chiude nuovamente a podio ma lontano quasi 25&rsquo; da Ricky Brabec che con la Honda ufficiale rompe la striscia di successi di KTM che proseguiva dal 2001. Nel 2021 dopo due successi di tappa arriva il ritiro mentre nel 2022 chiude con un solo successo di tappa in decima posizione. La Dakar 2023 sar&agrave; ricordata a lungo come una delle pi&ugrave; incerte con Toby Price e Kevin Benavides, compagni di squadra a giocarsi il successo sul filo dei secondi. Alla fine a festeggiare sar&agrave; l&rsquo;argentino che terminer&agrave; la corsa con un margine di soli 43&rdquo; su oltre 44 ore di gara! Quello &egrave; stato l&rsquo;ultimo acuto di Toby Price, nella Dakar di questa stagione, tutte le KTM non sono mai parse realmente in possibilit&agrave; di lottare con le Honda per la conquista della gara pi&ugrave; dura al mondo. Un po&rsquo; a sorpresa, nonostante gi&agrave; durante la Dakar si parlasse di &ldquo;ultima Dakar per Price&rdquo; &egrave; arrivata la notizia della separazione tra la casa austriaca a quello che &egrave; stato il suo pilota di punta negli ultimi due lustri. Un addio che lascia l&rsquo;amaro in bocca, anche allo stesso Price che nonostante le 37 primavere si sente ancora competitivo.        

Il due volte vincitore della Dakar con un post sui social ha comunicato la decisione della casa austriaca di non rinnovargli il contratto

Rally Raid, Toby Price e KTM si separano dopo 10 anni di successi

        Ricky Brabec ha fatto della costanza la sua forza, una sola vittoria di tappa, arrivata nella decima speciale che gli ha permesso di allungare le mani sul suo secondo Dakar Rally. Sempre nelle primissime posizioni, l&rsquo;americano ha giovato di quasi 20&rsquo; di abbuono che di fatto gli hanno regalato il secondo successo in Arabia Saudita. ROSS BRANCH VINCE LA PENULTIMA SPECIALE DELLA DAKAR 2024 Honda torna al successo dopo due anni Ad inizio millennio la Dakar era stata dominata per quasi venti edizioni consecutive da KTM, capace di vincere a ripetizione dal 2001 al 2019 sia in Africa che nelle edizioni corse in Sud America. Sbarcati in Arabia Saudita le forze in cambo invece sembrano essere cambiate, gi&agrave; nel 2020 al primo anno di Dakar &ldquo;araba&rdquo; Ricky Brabec s&rsquo;impose con la Honda CRF 450 Rally e nel 2021 Kevin Benavides biss&ograve; il successo per la casa dell&rsquo;ala dorata. Dopo che KTM ha pareggiato i conti con i successi di Sam Sunderland (su GasGas marchio di propriet&agrave; KTM) e dello stesso Kevin Benavides passato nel frattempo nella casa austriaca, la quinta edizione della Dakar in Arabia saudita &egrave; tornata in Giappone. La casa di Tokio ha di fatto dominato questa edizione della Dakar piazzando due moto sul podio finale. E la Dakar 2024 sarebbe potuta essere ancora pi&ugrave; trionfale se Jos&eacute; Ignacio Cornejo Florimo non avesse avuto problemi nell'ultima giornata di gara perdendo la quarta posizione e finendo sesto alle spalle delle KTM ufficiali. Inoltre vanno segnalate le ottime prestazioni di Tosha Schareina, vincitore del Prologo costretto poi al ritoro e se Pablo Quintanilla che ha fatto suo lo Stage 5 non fosse rimasto senza benzina in una delle ultime tappe perdendo pi&ugrave; di un&rsquo;ora dai migliori. In un mare di Honda l&rsquo;unico a lottare fino all&rsquo;ultimo con Ricky Brabec &egrave; stato il pilota della Hero Motosports Ross Branch. Il pilota del Botswana ha comandato i primi giorni di Dakar salvo poi esser stato superato da Brabec che per&ograve; al termine del nono Stage aveva un solo secondo di vantaggio sull&rsquo;africano. La Dakar 2024, anche senza la conquista della vittoria resta la migliore della storia della Hero e di Ross Branch che fino a qui aveva come miglior piazzamento finale il tredicesimo posto conquistato alla sua prima Dakar nel 2019. Anche Adrien Van Beveren sale per la prima volta sul podio finale della Dakar, il francese nonostante due vittorie di tappa, una in pi&ugrave; del compagno di squadra ha terminato la Dakar con un quarto d&rsquo;ora di ritardo da Brabec.  MOTOCROSS: CAIROLI "SVELA" LA SUA DUCATI Lo squadrone KTM finisce lontano Non la Dakar che la squadra austriaca si aspettava, mai realmente in gara tutti i piloti ufficiali KTM, Husqvarna e GasGas hanno faticato parecchio riuscendo a conquistare solo tre Stage, tutti per mano di Kevin Benavides, quarto, che abdica cos&igrave; dopo il successo del 2023, non sono bastate le vittorie negli Stage 3 e 8 oltre che in quello conclusivo per permettergli di lottare per il podio.&nbsp;Alle sue spalle infatti ha chiuso Toby Price con Luciano Benavides, settimo su Husqvarna mentre Daniel Sanders con la RedBull GasGas Factory Racing ha terminato ottavo.  AFRICA ECO RACE, CERUTTI AL TOP: &ldquo;LA TUAREG SI &Egrave; DIMOSTRATA ALL'ALTEZZA&rdquo; In Rally2 storica vittoria per Harith Noah Orfana del nostro Paolo Lucci, uno dei favoriti della vigilia, in classe Rally2 la vittoria finale &egrave; andata al pilota indiano della Sherco TVS Rally Factory Harith Noah che porta cos&igrave; per la prima volta l&rsquo;India alla vittoria alla Dakar. La battaglia per la classe Rally2 &egrave; stata frenetica con Harith, che &egrave; salito al comando della classifica di classe solo a due stage dalla fine della Dakar con Romain Dumontier che chiude dalle sue spalle di 4&rsquo;57&rdquo; e con Bradley Cox terzo a 6&rsquo;28&rdquo;.  NICOLA DUTTO AL TRAGUARDO DELLA AFRICA ECO RACE E VINCITORE DELL&rsquo;ULTIMO STAGE!       

Il pilota americano bissa il successo del 2020 al debutto del Rally Raid pi&ugrave; duro del mondo in Arabia Saudita, alle sue spalle Branch con la Hero

L’Honda che vince: Ricky Brabec fa sua la Dakar 2024

        Seconda vittoria di Stage nella Dakar 2024 per Ross Branch, dopo il successo che lo aveva proiettato al comando della generale al termine del primo giorno di gara il pilota del Botswana &egrave; ormai l&rsquo;unico in grado di impensierire Ricky Brabec per la conquista della gara pi&ugrave; importante dell&rsquo;anno. BRABEC VINCE LO STAGE 10 E METTE LE MANI SULLA DAKAR 2024 Branch ci prova, Brabec resiste Con la vittoria dello Stage 10, Ricky Brabec quest&rsquo;oggi ha aperto la speciale conquistando 5&rsquo;45&rdquo; di abbuono che gli hanno permesso di terminare in seconda posizione la penultima tappa della Dakar 2024. A vincere &egrave; stato il suo diretto rivale Ross Branch che ha condotto una giornata praticamente perfetta, purtroppo per il pilota africano gli abbuoni premiano l&rsquo;americano che fin qui ne ha accumulati oltre 18 minuti contro i soli 4 di Branch. Ora in classifica generale Brabec comanda su Ross Branch con un vantaggio di 10&rsquo;22&rdquo; mentre Adrien Van Beveren terzo anche nella giornata di oggi e nella generale &egrave; lontano 14&rsquo;31&rdquo; dal compagno di squadra. Quarta piazza per Luciano Benavides con la Husqvarna ufficiale davanti a Toby Price e Kevin Benavides con le RedBull KTM Factory Racing lontani per&ograve; rispettivamente 4&rsquo;38&rdquo;, 6&rsquo;31&rdquo; e 9&rsquo;08&rdquo;. Lo squadrone KTM, di cui fanno parte ovviamente anche le due Husqvarna e le GasGas, in questa edizione hanno faticato a trovare la competitivit&agrave; mostrata negli ultimi anni e in classifica generale sono tutte lontane quasi un&rsquo;ora da Brabec.  DAKAR: BARREDA OUT SENZA VITTORIE DI TAPPA, COME NON ACCADEVA DAL 2011 Grande battaglia in Rally2 Ad infilarsi tra le due KTM ufficiali c&rsquo;&egrave; per&ograve; la 450 Rally Replica del Bas World KTM Racing Team del giovane Bradley Cox, sesto nella classifica di giornata e primo di classe Rally2. Se la gara principale della RallyGP sembra infatti ormai assegnata, in classe Rally2 la battaglia &egrave; ancora assolutamente aperta, a soli 175km dal traguardo finale infatti ora la classifica &egrave; comandata dall&rsquo;indiano Harith Noah con la Sherco, partito in sordina e risalito piano piano fino all&rsquo;undicesima posizione assoluta e primo di classe Rally2 ad una sola speciale dalla fine della Dakar 2024. Alle spalle del pilota indiano troviamo Romain Dumontier con la Husqvarna oggi solo diciottesimo e che ha perso la leadership di classe Rally2, in terza posizione il gi&agrave; citato Bradley Cox che grazie alla vittoria di oggi si &egrave; portato a soli 6&rsquo;28&rdquo; da Harith Noat.  HILLIER PASSA A HONDA PER NW200 E TT, CON LA DAKAR 2025 NEL MIRINO       

Il pilota del Botswana si impone davanti al leader della generale Ricky Brabec che conserva oltre 10 minuti di vantaggio sul pilota Hero Motosports

Ross Branch vince la penultima speciale della Dakar 2024

        Una vittoria importantissima a sole due speciali dalla fine della Dakar 2024 quella messa a segno ogni da Ricky Brabec. L&rsquo;americano nonostante scattasse per secondo ha recuperato velocemente il compagno di squadra Adrien Van Beveren prendendosi 2&rsquo;25&rdquo; di abbuono che gli permettono di vincere la speciale numero 10 di soli 2&rdquo; su Jos&eacute; Ignacio Corenjo Florimo. DAKAR 2024, TAPPA 9: CAPOLAVORO DI VAN BEVEREN, BRABEC ALLUNGA Assolo Honda nello Stage 10 Lo squadrone ufficiale Monster Energy Honda Rally sta facendo il vuoto in questa Dakar 2024, nella decima speciale le CRF 450 Rally hanno monopolizzato il podio con l&rsquo;americano Ricky Brabec che si &egrave; preso la vittoria allungando ulteriormente in classifica assoluta. Alle sue spalle staccato di soli 10&rdquo; c&rsquo;&egrave; il cileno Jos&eacute; Ignacio Corenjo Florimo mentre in terza posizione a 20&rdquo; da Brabec, grazie a 4&rsquo;37&rdquo; di abbuono c&rsquo;&egrave; il francese Adrien Van Beveren. Quarta posizione per Daniel Sanders con la RedBull GasGas Factory lontano 47&rdquo; dal vincitore di tappa, per l&rsquo;australiano questa Dakar si sta rivelando pi&ugrave; complessa del previsto ed in classifica generale oggi si trova solo ottavo ad oltre un ora da Brabec. Impressionante performance di Harith Noah, il pilota indiano della Sherco a soli 30km dalla fine della speciale si trovava addirittura al comando della classifica. Alla fine incassa 1&rsquo;55&rdquo; dall&rsquo;americano ma chiude comunque in un ottima quinta posizione assoluta, primo di classe Rally2 e suo miglior piazzamento di sempre alla Dakar. Sesta piazza per Luciano Benavides, il campione del mondo Rally Raid in carica come tutto lo squadrone KTM/Husqvarna/GasGas in questa Dakar &egrave; sembrato in difficolt&agrave; ed oggi incassa ulteriori 2&rsquo;33&rdquo; e scivola ad oltre 50&rsquo; in classifica generale. Non va meglio al fratello Kevin, ottavo oggi e anche lui ormai fuori dai giochi per la vittoria finale, salvo clamorosi colpi di scena nelle ultime due speciali in programma. Tra i fratelli Benavides oggi troviamo Ross Branch, il pilota della Hero ha fin qui condotto una Dakar senza errori, tanto che al termine dello Stage 7 il distacco tra lui e Brabec era di un solo secondo. Negli ultimi due giorni per&ograve; l&rsquo;americano ha cambiato passo ed ora il pilota del Botswana si trova secondo in generale ma lontano 10&rsquo;54&rdquo; dalla Honda del leader di classifica. Chiudono la top10 Mathieu Doveze con la KTM del Bas World KTM Racing, secondo di classe Rally2 e Toby Price con la RedBull KTM Factory Racing lontano 6&rsquo;48&rdquo; da Brabec oggi e che in classifica generale &egrave; sesto alle spalle del compagno di squadra Kevin Benavides a 42&rsquo; dal leader.  TRAGEDIA ALLA DAKAR 2024: CARLES FALC&Ograve;N NON CE L'HA FATTA       

Manca sempre meno al traguardo finale di Yanbu ed il pilota Monster Energy Honda porta il suo vantaggio ad oltre 10&rsquo; su Ross Branch con la Hero

Brabec vince lo Stage 10 e mette le mani sulla Dakar 2024

        Esperimento riuscito, lo stage 48h Chrono con bivacco minimale nel cuore dell&rsquo;Empty Quarter &egrave; stata portata a termine con successo. Sebbene i top rider abbiano terminato la prova di prima mattina anche grazie ad uno start anticipato rispetto ai soliti orari, e di fatto avranno ora due giorni interi di riposo prima di iniziare l&rsquo;ultima settimana di gara. HILLIER PASSA A HONDA PER NW200 E TT, CON LA DAKAR 2025 NEL MIRINO Honda sempre pi&ugrave; padrona Continua l&rsquo;alternanza di piloti Honda in grado di vincere una tappa alla Dakar, contando il prologo andato a Tosha Schareina nell&rsquo;ordine hanno vinto uno stage Jos&eacute; Ignacio Cornejo Florimo (Stage 2 e Stage 4), Pablo Quintanilla (Stage 5) ed ora Adrien Van Beveren che si &egrave; preso la vittoria della tappa denominata 48h, il cui funzionamento &egrave; spiegato qui. Il francese ha terminato i 626km di speciale in poco meno di 8 ore, per l&rsquo;esattezza 7:57&rsquo;29&rdquo;, unico a riuscirci visto che Toby Price con la KTM ufficiale finalmente apparso nelle prime posizioni in questa edizione della Dakar ha terminato con un ritardo di 4&rsquo;13&rdquo;. Terza piazza per il leader della generale Ricky Brabec che conserva 51&rdquo; di vantaggio su Ross Branch e 9&rsquo;21&rdquo; sul vincitore di oggi Van Beveren. Quarta piazza per Daniel Sanders su GasGas che incassa 6&rsquo;55&rdquo; ed in classifica generale &egrave; solo settimo ad oltre 35&rsquo; da Brabec. Ross Branch &egrave; quinto a 9&rsquo;40&rdquo; ma mantiene come detto la seconda posizione in classifica. Alle sue spalle invece ha chiuso il campione del mondo Rally Raid 2023 Luciano Benavides su Husqvarna penalizzato di 15&rsquo; al termine dello Stage 5 e ormai fuori dai giochi per la vittoria della Dakar 2024. L&rsquo;argentino ha preceduto di qualche minuto il fratello Kevin su KTM che per&ograve; in classifica assoluta non si trova si in sesta posizione alle spalle di Toby Price ma lontano 28&rsquo;33&rdquo; dalla leadership di Brabec.  AFRICA ECO RACE: BOTTURI PENALIZZATO, CERUTTI NUOVO VINCITORE DELLA TAPPA 9 Ottima prova di Lucci, ritirato Montanari Dopo un avvio di Dakar guardingo, cercando di non commettere errori negli Stage iniziali ricchi di insidie, Paolo Lucci si &egrave; scatenato sulle dune dell&rsquo;Empty Quarter tenendo il passo dei top rider chiudendo in undicesima posizione assoluta a 41&rsquo; da Van Beveren ed soprattutto secondo di classe Rally2, tornando a lottare cos&igrave; per il podio della generale ora lontano solo 3&rsquo;24&rdquo;. Purtroppo lo Stage 6 ha visto il ritiro di Tommaso Montanari, la sua Fantic ha avuto problemi elettrici che lo hanno costretto ad abbandonare la Dakar. Il pilota ternano ripartir&agrave; dopo il giorno di sosta per le ultime tappe dalla gara ma ormai fuori dalla classifica assoluta, una possibilit&agrave; che il suo amico e concittadino Danilo Petrucci un paio d&rsquo;anni fa sfrutt&ograve; al meglio andando poi a vincere una tappa. Ottima prova anche di Gioele Meoni che chiude in ventiseiesima posizione la tappa 6 dimostrando grandi doti sulle dune.  FABRIZIO MEONI CORRE ANCORA CON GIOELE ALLA DAKAR       

Il francese si &egrave; assicurato la vittoria della sesta tappa accorciando in vetta sul compagno di squadra Ricky Brabec sempre leader

Van Beveren si prende la prima 48h Chrono della Dakar

        La vera e propria novit&agrave; della Dakar 2024 &egrave; ora nel vivo, uno stage di 48 ore che lascer&agrave; i piloti da soli nel deserto con solo sette punti di bivacco temporanei dove potranno passare la notte ma non avranno a disposizione nessuna assistenza. DAKAR 2024, TAPPA 5: QUINTANILLA RE DELLE DUNE, BENE LUCCI IN RALLY2 Nel deserto in solitaria La tappa 48h della Dakar &egrave; la principale novit&agrave; dell&rsquo;edizione di quest&rsquo;anno, la tappa 6 sar&agrave; infatti divisa in due giorni, gioved&igrave; 11 e venerd&igrave; 12 gennaio. Nella giornata di oggi i piloti sono partiti dal bivacco di Shubaytah per i 626km di speciale completamente di dune nell&rsquo;Empty Quarter, il deserto sabbioso pi&ugrave; grande del mondo. Sono sette i bivacchi &ldquo;improvvisati&rdquo; nel deserto dove i piloti potranno trovare riposo in una tenda, senza materassino e con una razione militare per cena e colazione. Per evitare che i piloti rimangano nel deserto al buio sono stati fissati orari massimi per la ripartenza dei bivacchi. Negli accampamenti, essendo nel deserto, non ci saranno n&eacute; docce n&eacute; servizi ma soprattutto non ci sar&agrave; connessione ad internet cos&igrave; che i piloti non possano comunicare con le squadre o conoscere la classifica.  FABRIZIO MEONI CORRE ANCORA CON GIOELE ALLA DAKAR Van Beveren comanda al Bivacco F Quando &egrave; stata presentata la tappa diversi tra piloti e addetti ai lavori si sono domandati se i top rider sarebbero riusciti a terminare la tappa 48h in una sola giornata, la risposta possiamo darla ora: no. Anche se i migliori hanno coperto praticamente quattro quinti della distanza di gara raggiungendo il Bivacco F in circa sei ore e mezza. Il migliore al momento &egrave; Adrien Van Beveren, l&rsquo;ufficiale Monster Energy Honda ha raggiunto il sesto dei sette bivacchi in 6:30&rsquo;39&rdquo;, un minuto e mezzo meglio del compagno di squadra Ricky Brabec. Terza piazza per Toby Price con la prima delle KTM ufficiali al momento ma 1&rsquo;49&rdquo; pi&ugrave; lento del francese della Honda. Quarta posizione per Daniel Sanders con la GasGas a 3&rsquo;32&rdquo; con il campione del mondo Rally Raid Luciano Benavides quinto a 6&rsquo;07&rdquo;. A testimoniare come la navigazione tra le dune del deserto pi&ugrave; vasto al mondo sia complicata tutti questi piloti sono scattati tra la nona e la sedicesima posizione stamane ed hanno potuto usufruire dunque delle linee gi&agrave; tracciate dai primi piloti al via. Joan Barreda che &egrave; scattato per primo infatti paga mezz&rsquo;ora di ritardo (che senza gli abbuoni per aver aperto la tappa sarebbero quasi 40 minuti), mentre Jos&eacute; Ignacio Cornejo Florimo che dopo ieri era leader della classifica generale ha perso 15&rsquo; perdendo virtualmente il comando dell&rsquo;assoluta in favore di Ricky Brabec.  DAKAR 2024, GIRALDI: &ldquo;BISOGNA DARE IL GIUSTO VALORE AI FALLIMENTI&rdquo;       

Il Rally Raid pi&ugrave; duro del mondo arriva nell&rsquo;Empty Quarter per la tappa da 626km di speciale suddivisa in due giorni

Dakar, Van Beveren il migliore nella prima giornata del tappone da 48h

        La seconda Dakar di Jader Giraldi non &egrave; andata come sperato, visto che il centauro italiano iscritto alla classe Original by Motul (la cosiddetta &ldquo;Malle Moto&rdquo;, senza assistenza) si &egrave; dovuto ritirare dopo un paio di giornate di gara in seguito ad una brutta caduta e a qualche conseguente acciacco fisico. Fortunatamente con nulla di rotto, il romagnolo ha commentato la propria esperienza sui social, spiegando come anche le avventure sfortunate come la sua Dakar 2024 siano ugualmente formative. Dakar 2024, Tappa 5: Quintanilla re delle dune, bene Lucci in Rally2 Giraldi: &ldquo;Devo prendermi cura di me come ho fatto con la mia moto&rdquo;  &ldquo;Quando mi &egrave; stato chiesto se mi sono pentito di aver preso parte a questa seconda Dakar, la mia risposta &egrave; stata chiara: l'edizione di quest'anno &egrave; stata ancora pi&ugrave; importante della prima&rdquo;, ha spiegato Jader. &ldquo;Purtroppo, per cultura, siamo portati a non dare il giusto valore ai fallimenti, ma anche questa &egrave; stata un'esperienza formativa&rdquo;. &ldquo;Sono passati un po' di giorni dall'incidente, sto bene e mentalmente mi sento ancora in pre-gara, con l'occhio umido dall'emozione ed il sorriso di chi sta per sfidare la vita&rdquo;, prosegue Giraldi. &ldquo;Ora devo sottopormi ad alcune visite prendendomi cura di me come mi sono preso cura della moto negli scorsi giorni. Grazie alla Dakar, ho imparato ad elaborare in fretta le delusioni e adesso sto gi&agrave; pensando alle prossime avventure&rdquo;. Africa Eco Race: Tarr&eacute;s vince la Tappa 8, Cerutti allunga su Botturi       

Jader ha concluso anzitempo il Rally Raid in seguito ad una caduta nella seconda tappa: &ldquo;E' stata un'esperienza formativa, forse pi&ugrave; di quella dello scorso anno&rdquo;

Dakar 2024, Giraldi: “Bisogna dare il giusto valore ai fallimenti”

        &Egrave; iniziata con una lunga e impegnativa speciale di 414 chilometri la Dakar 2024, con alcuni dei protagonisti annunciati gi&agrave; in difficolt&agrave; e alcuni ritiri eccellenti tra cui quello del vincitore del prologo Tosha Schareina, caduto al chilometro 240 e costretto al ritiro al primo giorno di gara. Stesso destino per l&rsquo;ufficiale Hero Motosports, Joaquim Rodriguez caduto al chilometro 87 e soccorso prima da Maciej Giemza e poi dai suoi compagni di squadra. PERSO E SENZA ROADBOOK: IL TRAUMATICO PROLOGO DI HOWES ALLA DAKAR 2024 Ross Branch, Hero of the day Il pilota del Botswana si trovava in testa alla classifica quando si &egrave; fermato a soccorrere il compagno di squadra Joaquim Rodriguez perdendo 25&rsquo; e scivolando cos&igrave; in sedicesima posizione a 16&rsquo;10&rdquo; da Brabec. Proprio per questo motivo all&rsquo;alfiere Hero Motosports questi minuti sono stati abbuonati portandolo a conquistare la tappa e la leadership della assoluta. Il ritmo del pilota africano &egrave; stato impressionante tanto da staccare Ricky Brabec di addirittura 10'54".             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Dakar Rally (@dakarrally)      DAKAR 2024, PROLOGO: A SCHAREINA I PRIMI 27KM, SANDERS E BRANCH SUL PODIO Klein e Kove subito al top Mason Klein sulla nuova Kove 450 Rally EX, nonostante fosse il primo a partire ha imposto fin dal primo checkpoint un ritmo incredibile tanto da non essere mai ripreso e aggiudicandosi cos&igrave; tutti gli 6&rsquo;21&rdquo; di abbuono destinati appunto all&rsquo;apripista. Questo gli ha permesso nonostante abbia tagliato il traguardo con 6&rsquo;46&rdquo; in pi&ugrave; di Ricky Brabec secondo nella tappa odierna in 5:06&rsquo;55&rdquo; di perdere solamente 25&rdquo; nella classifica generale e chiudere al terzo posto la prima tappa della Dakar 2024. Impressionante gara del giovane sudafricano Bradley Cox sulla KTM del BAS World KTM Racing, figlio di Alfie ufficiale KTM tra il 1998 e il 2005 e tre volte sul podio finale della Dakar. Bradley ha terminato la prima speciale in quarta posizione a 2&rsquo; da Brabec e vincendo la classe Rally2. Quinta posizione per Jos&eacute; Ignacio Cornejo Florimo con la seconda delle Honda ufficiali al traguardo distaccato per&ograve; gi&agrave; 2&rsquo;49&rdquo; dal compagno di squadra. Ottima gara anche per Romain Dumontier, il francese anche lui in classe Rally2 si &egrave; preso la sesta piazza assoluta mentre settimo ha terminato Lorenzo Santolino sulla Sherco a 3&rsquo;17&rdquo;. Giornata complicata per le KTM ufficiali con il vincitore della Dakar 2023 Kevin Benavides solo ottavo e staccato di 15'37" da Branch mentre il suo compagno di squadra Toby Price &egrave; solo sedicesimo ed incassa addirittura 23'20&rdquo;. L&rsquo;argentino della KTM &egrave; stato il migliore degli ufficiali del gruppo Pierer, infatti alle sue spalle &egrave; arrivato Daniel Sanders che incassa 16&rsquo;54" da Branch mentre Sam Sunderland ha chiuso quattordicesimo davanti al campione in carica del World Rally Raid Championship Luciano Benavides. In Rally2 da segnalare la caduta al chilometro 318 di Michael Docherty che era al comando della classe e in lotta per la vittoria di tappa. Ventiquattresima piazza per Paolo Lucci migliore degli italiani con Tommaso Montanari ventottesimo, entrambi a pi&ugrave; di 30&rsquo; da Brabec.  Classifica generale         

Il pilota del team Hero Motosports vince la prima speciale dopo che gli sono stati restituiti i 25' "persi" nel soccorrere il pilota HRC

Ross Branch soccorre Schareina e vince la prima tappa della Dakar 2024

        &Egrave; iniziata con una lunga e impegnativa speciale di 414 chilometri la Dakar 2024, con alcuni dei protagonisti annunciati gi&agrave; in difficolt&agrave; e alcuni ritiri eccellenti tra cui quello del vincitore del prologo Tosha Schareina, caduto al chilometro 240 e costretto al ritiro al primo giorno di gara. Stesso destino per l&rsquo;ufficiale Hero Motosports, Joaquim Rodriguez caduto al chilometro 87 e soccorso prima da Maciej Giemza e poi dai suoi compagni di squadra. DAKAR 2024, PROLOGO: A SCHAREINA I PRIMI 27KM, SANDERS E BRANCH SUL PODIO Ross Branch, Hero of the day Il pilota del Botswana si trovava in testa alla classifica quando si &egrave; fermato a soccorrere il compagno di squadra Joaquim Rodriguez perdendo 25&rsquo; e scivolando cos&igrave; in sedicesima posizione a 16&rsquo;10&rdquo; da Brabec. Proprio per questo motivo l&rsquo;alfiere Hero Motosports per&ograve; questi minuti potrebbero essergli riassegnati portandolo a conquistare la tappa e la leadership della assoluta.  PERSO E SENZA ROADBOOK: IL TRAUMATICO PROLOGO DI HOWES ALLA DAKAR 2024 Vittoria a Brabec ma &egrave; Klein ad impressionare Mason Klein sulla nuova Kove 450 Rally EX, nonostante fosse il primo a partire ha imposto fin dal primo checkpoint un ritmo incredibile tanto da non essere mai ripreso e aggiudicandosi cos&igrave; tutti gli 6&rsquo;21&rdquo; di abbuono destinati appunto all&rsquo;apripista. Questo gli ha permesso nonostante abbia tagliato il traguardo con 6&rsquo;46&rdquo; in pi&ugrave; di Ricky Brabec vincitore della tappa odierna in 5:6&rsquo;55&rdquo; di perdere solamente 25&rdquo; nella classifica generale e chiudere al secondo posto la prima tappa della Dakar 2024. Impressionante gara del giovane sudafricano Bradley Cox sulla KTM del BAS World KTM Racing, figlio di Alfie ufficiale KTM tra il 1998 e il 2005 e tre volte sul podio finale della Dakar. Bradley ha terminato la prima speciale in terza posizione a 2&rsquo; da Brabec e vincendo la classe Rally2. Quarta posizione per Jos&eacute;&nbsp;Ignacio Cornejo Florimo con la seconda delle Honda ufficiali al traguardo distaccato per&ograve; gi&agrave; 2&rsquo;49&rdquo; dal compagno di squadra. Ottima gara anche per Romain Dumontier, il francese anche lui in classe Rally2 si &egrave; preso la quinta piazza assoluta mentre sesto ha terminato Lorenzo Santolino sulla Sherco a 3&rsquo;17&rdquo;. Giornata complicata per le KTM ufficiali con il vincitore della Dakar 2023 Kevin Benavides solo settimo e staccato di 4&rsquo;43&rdquo; mentre il suo compagno di squadra Toby Price &egrave; solo undicesimo ed incassa addirittura 12&rsquo;26&rdquo;. L&rsquo;argentino della KTM &egrave; stato il migliore degli ufficiali del gruppo Pierer, infatti alle sue spalle &egrave; arrivato Daniel Sanders che incassa 6&rsquo; da Brabec con la GasGas mentre Sam Sunderland ha chiuso nono davanti al campione in carica del World Rally Raid Championship Luciano Benavides. In Rally2 da segnalare la caduta al chilometro 318 di Michael Docherty che era al comando della classe e in lotta per la vittoria di tappa. Ventiquattresima piazza per Paolo Lucci migliore degli italiani con Tommaso Montanari ventottesimo, entrambi a pi&ugrave; di 30&rsquo; da Brabec.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Dakar Rally (@dakarrally)      Classifica Stage 1  Classifica generale        

Va all&rsquo;americano del team HRC la prima speciale di 414km del Rally Raid pi&ugrave; duro al mondo, ritirato il suo compagno di squadra Tosha Schareina vincitore del prologo di ieri

Ricky Brabec si prende la prima tappa della Dakar 2024

        Un anello da Al Ula ad Al Ula di 157km di cui solo 27km cronometrati ha caratterizzato la prima giornata di gara della Dakar 2024. Una tappa prologo che &egrave; servita a decidere l&rsquo;ordine di partenza dello Stage 1 che domani i piloti affronteranno partendo nuovamente da Al Ula per arrivare a Al Henakiyah con 414km di speciale. KTM VS HONDA MA NON SOLO: TUTTE LE MOTO DELLA DAKAR 2024 Tosha subito protagonista Il giovane talento spagnolo si &egrave; reso protagonista, dopo la vittoria della Ruta40 a fine 2023 di una giornata da mattatore chiudendo i 27km di speciale in soli 17&rsquo;35&rdquo;. Un miglior tempo che domani gli permetter&agrave; di scegliere per primo la posizione in cui partire domani mentre Skyler Howes ultimo dei piloti della RallyGP sar&agrave; costretto a fare da apripista nella prima e vera giornata di gara in questa Dakar 2024. Il pilota HRC ha avuto la meglio di Daniel Sanders con la sua GasGas, per soli 12&rdquo; e della Hero di Ross Branch di 19&rdquo;. Il primo dei compagni di squadra di Tosha &egrave; quarto ed uno dei veterani della Dakar, Adrien Van Beveren staccato si 24&rdquo; mentre due secondi pi&ugrave; attardato c&rsquo;&egrave; il vincitore del World Rally Raid Championship 2023 Luciano Benavides. L&rsquo;argentino in sella alla sua Husqvarna in virt&ugrave; del #1 da vincitore del campionato &egrave; stato l&rsquo;ultimo a scattare in questa giornata di prologo ed ha cos&igrave; affrontare un terreno molto scavato dal passaggio delle altre moto. Sesta posizione per Sam Sunderland con la seconda delle GasGas staccato di 28&rdquo; mentre i distacchi iniziano a salire dalla settima piazza occupata da Pablo Quintanilla sulla Honda ufficiale che ha incassato 47&rdquo; dal compagno di squadra. Ottava e nona piazza per le due KTM ufficiali di Toby Price e del vincitore della Dakar 2023 Kevin Benavides lontane rispettivamente 51&rdquo; e 56&rdquo;. Mentre chiude la top10 del prologo Mason Klain con la Kove dimostrando come la moto cinese in mano ad un pilota talentuoso come il giovane americano sia una moto in grado di lottare per i primissimi posti. Solo tredicesimo Ricky Brabec che incassa addirittura 1&rsquo;19&rdquo; dal giovane compagno di squadra Tosha e quindicesimo Joan Barreda al debutto sulla Hero a 1&rsquo;25&rdquo; dal leader di giornata. Paolo Lucci &egrave; il migliore degli italiani in 35esima posizione staccato di 4&rsquo;20&rdquo; mentre proprio alle sue spalle c&rsquo;&egrave; Tommaso Montanari sulla Fantic ufficiale al debutto nella Dakar lontano 2&rdquo; dal pilota di Castiglione Fiorentino. Si apre con un 69&deg; posto la Dakar di Gioele Meoni, con Cesare Zacchetti 81&deg;, Tiziano Intern&ograve; 91&deg;, Fabio Lottero 103&deg;, Francesco Catanese 113&deg; e Iader Girardi 122&deg;.  ADRIEN VAN BEVEREN E L'IMPORTANZA DELLA DAKAR: &ldquo;E' TUTTA LA MIA VITA&rdquo;       

Solo 27km di speciale per la prima giornata di gara del Rally Raid pi&ugrave; duro al mondo con lo spagnolo del team HRC che si &egrave; subito messo in mostra

Dakar 2024, Prologo: a Schareina i primi 27km, Sanders e Branch sul podio

KTM ha segnato la storia recente della Dakar vincendo a ripetizione dal 2001 al 2019 nonostante i vari cambi regolamentari che hanno modificato notevolmente le moto in gara. Dai potenti bicilindrici da 950cc ai mono 660 e 690 fino a quando nel 2011 gli organizzatori hanno imposto il limite a 450cc per poter competere nel rally raid pi&ugrave; duro del mondo. Da allora solo Aprilia tra il 2010 e il 2012 ha provato a cambiare le carte in tavola con la propria RXV 450 Rally, una bicilindrica che si rivel&ograve; anche molto veloce riuscendo a vincere diverse tappe ma senza mai centrare il successo finale. Oggi tutte le case si presentano al via con dei monocilindrici 450 derivati, chi pi&ugrave; e chi meno, dalle rispettive versioni da cross o enduro e preparati per affrontare al meglio le impervie vie dell&rsquo;Arabia Saudita.  DAKAR 2024: LE MOTO ELETTRICHE ISCRITTE ALLA CATEGORIA MISSION 1000  KTM 450 Rally Factory  La vincitrice dell&rsquo;ultima edizione della Dakar e regina della competizione si schiera al via della gara con sei piloti ufficiali ai quali saranno affidate le KTM, Husqvarna e GasGas ufficiali. Le 450 Rally Factory si differenziano molto dalle 450 Rally Replica, le moto utilizzate dalla maggior parte dai piloti privati. KTM ha portato dalla Dakar 2022 una nuova moto completamente diversa rispetto a quella che aveva utilizzato fin dal debutto dei 450. La &ldquo;vecchia&rdquo; moto resta un&rsquo;ottima moto tanto che la moto clienti ovvero la 450 Rally Replica &egrave; oggi di fatto l&rsquo;ultima evoluzione della 450 Rally Factory 2021 ma i percorsi molto diversi rispetto a quelli sudamericani su cui la moto era cresciuta hanno portato gli austriaci a lavorare ad una nuova moto completamente diversa.    Il telaio della nuova 450 Rally Factory &egrave; un doppia culla in acciaio che riprende le forme della SX-F 450 ufficiali che disputano il mondiale MxGP. Il nuovo telaio, completamente diverso rispetto al traliccio in acciaio che ancora oggi &egrave; montato sulla 450 Rally Replica ha obbligato KTM a riprogettare completamente la moto. Cambiano ovviamente anche le sospensioni, affidate ovviamente a WP, con le ultime evoluzioni della serie XACTpro, il nuovo telaio ha obbligato a modificare il mono e il leveraggio con tutto il posteriore che cambia con il serbatoio posteriore da 16 litri pi&ugrave; compatto e vicino al centro della moto per migliorarne il baricentro e la guida sulle dune del deserto saudita. Nel 2022, primo anno del nuovo corso KTM, il motore utilizzato era ancora quello della precedente versione, pi&ugrave; affidabile rispetto a quello nuovo che ha invece poi debuttato nella Dakar 2023 e permettendo poi a Kevin Benavides di conquistare la vittoria.     &nbsp;  Honda CRF 450 Rally  La casa dell&rsquo;ala dorata ha interrotto la striscia di vittorie di KTM nel 2020 grazie all&rsquo;americano Ricky Brabec ma soprattutto ad un rinnovato e costosissimo progetto messo gestito direttamente da HRC. La Honda CRF 450 Rally &egrave; un vero e proprio prototipo realizzato dal reparto corse giapponese per il mondiale Rally Raid ed ovviamente per la Dakar. Le voci del &ldquo;paddock&rdquo; della corsa pi&ugrave; dura al mondo, riguardanti la CRF 450 Rally ufficiale parlano di una moto dal valore di circa un milione di euro. Una cifra faraonica che per&ograve; considerato che la casa giapponese non pu&ograve; rientrare del prezzo di sviluppo come fa KTM vendendo ai privati la moto, non &egrave; del tutto improbabile. Il telaio in alluminio &egrave; sviluppato appositamente per i rally ed &egrave; assai diverso per forme e rigidit&agrave; a quello delle &ldquo;sorelle&rdquo; da cross o enduro. Le sovrastrutture sono realizzate per accentrare il pi&ugrave; possibile le masse e ridurre al minimo il peso, si pu&ograve; notare infatti il grande utilizzo di fibra di carbonio per rinforzare le zone pi&ugrave; esposte agli urti accidentali e alle cadute ma anche, ad esempio per tutta la parte che sostiene sella e codone nel quale sono collocati due piccoli serbatoi, uno per lato. Anche la torretta sulla quale sono collocate tutti gli strumenti necessari alla sicurezza e alla navigazione &egrave; realizzata in carbonio. Le sospensioni sono affidate, ovviamente, a Showa mentre i freni sono Nissin.     &nbsp;  Fantic Motor XRF Rally Factory  Dopo debutto del 2022 con Franco Picco, vera e propria leggenda della Dakar oggi passato a capo del team Fantic per il rally raid, la casa italiana continua il suo percorso di crescita. La XRF Rally Factory dopo essere cambiata parecchio tra il 2022 e il 2023 sembra finalmente aver trovato il giusto compromesso tra guidabilit&agrave; sul veloce, sulle dune e sulle superfici pi&ugrave; dure e tecniche. La ricetta &egrave; la stessa del modello che &egrave; possibile acquistare da qualsiasi appassionato di rally raid, monocilindrico 450cc di derivazione Yamaha, con il cilindro ruotato di 180 gradi ed inclinato all&rsquo;indietro, telaio perimetrale in alluminio con un telaietto posteriore in acciaio a sorreggere la sella. Il serbatoio da 30 litri arriva, come anche sulle altre moto, fino alla parte pi&ugrave; bassa del telaio cercando di abbassare il pi&ugrave; possibile il baricentro della moto mentre il terzo serbatoio corre sotto la sella accentrando ulteriormente le masse.  Visto che il motore &egrave; di derivazione crossistica per migliorarne l&rsquo;affidabilit&agrave; viste le altissime temperature che si raggiungono nel deserto &egrave; stato aggiunto sotto il faro un radiatore dell&rsquo;olio in modo da aumentare la capacit&agrave; ed il raffreddamento migliorandone l&rsquo;affidabilit&agrave;. Proprio questa in questi primi anni di Dakar per Fantic &egrave; stata il punto di forza, Alex Salvini che lo scorso anno &egrave; stato costretto al ritiro &egrave; infatti incappato in un problema alla pompa della benzina dovuto alla presenza di acqua nella benzina che ha compromesso la sua prima Dakar.     &nbsp;  Hero 450 Rally  La casa indiana &egrave; la pi&ugrave; grande produttrice di motocicli e scooter al mondo con circa 8 milioni di mezzi a due ruote venduti, in India Hero MotoCorp ricopre il 46% del mercato. Arrivato alla sua ottava partecipazione alla Dakar, il marchio indiano &egrave; ormai uno dei protagonisti della corsa pi&ugrave; dura al mondo riuscendo anche a centrare la vittoria di tappa nel 2023 con Ross Branch. Con l&rsquo;arrivo di Joan Barreda Bort il marchio indiano punter&agrave; forte alla Dakar 2024 forte anche di una moto progettate e costruita interamente da zero nel Hero Tech Center Germany (TCG) a Stephanskirchen al centro di un ipotetico triangolo tra Monaco di Baviera, Innsbruck e Salisburgo. Qui dal 2016 ha sede il team Hero Rally gestito dall&rsquo;esperto Wolfgang Fischer sotto le cui direttive sono nate tutte le Hero 450 Rally. Con l&rsquo;arrivo di Barreda, che lo stesso Fischer lanci&ograve; nel 2012 nei pressi della fabbrica in Germania si sono svolte lunge sessioni di test fino a raggiungere l&rsquo;attuale moto che prender&agrave; parte alla Dakar 2024.    La Hero 450 Rally riprende la filosofia della KTM 450 Rally Replica, telaio in traliccio di tubi d&rsquo;acciaio che ricorda molto nelle forme e nelle dimensioni quello della casa austriaca. La soluzione differente rispetto ai telai di derivazione enduristica e crossistica delle altre case, permette alla Hero di utilizzare un unico grosso radiatore curvo. Sempre come KTM, la moto indiana ha un serbatoio posteriore autoportante ancorato al telaio, completamente progettato da Hero tutta la parte superiore con la torretta e l&rsquo;impianto d&rsquo;illuminazione a led.     &nbsp;  Kove 450 Rally XE  L&rsquo;ultima arrivata alla Dakar, solo in senso temporale perch&eacute; al debutto nel 2023 la moto cinese ha subito ben impressionato vedendo tutte e tre le 450 Rally schierate giungere al traguardo. Per il 2024 il marchio di Zhang Xue punta alla consacrazione grazie a Mason Klein, velocissimo americano che si &egrave; messo in mostra nella Dakar 2023. Per dare a Klein un mezzo ancora pi&ugrave; performante la casa cinese ha lavorato duramente portando una nuova moto in Arabia Saudita e presentata ad EICMA, la 450 Rally XE. La nuova moto ha ricevuto una vistosa cura dimagrante con la lancetta della bilancia che si ferma ora a 128kg contro i 147kg a secco della moto che ha corso la Dakar 2023. Aumenta la capacit&agrave; dei serbatoi che da 31 litri sale a 34l frutto di una riprogettazione dei serbatoi. Anche il motore &egrave; tutto nuovo, molto pi&ugrave; compatto rispetto a quello visto un anno fa in Arabia Saudita ed in grado di spingere la 450 Rally XE a 180km/h. Il telaio &egrave; un tubulare a doppia culla in acciaio con forcellone in alluminio mentre per quanto riguarda le sospensioni ed i freni come da filosofia Kove sono tutti &ldquo;Made in China&rdquo;. Le sospensioni ovviamente pluriregolabili sono dunque Ju-an con il mono posteriore che lavora insieme ad un link progressivo, mentre per quanto riguarda i freni affidati a Taisko.     &nbsp;  Sherco 450 SEF Rally  Anche la casa franco-spagnola ha recentemente rinnovato la propria moto per la Dakar, come anche le altre case gi&agrave; citate andando verso una moto pi&ugrave; &ldquo;enduristica&rdquo;. La SEF Rally infatti deriva strettamente dalla sorella 450 SEF Racing la moto da enduro di Sherco. La nuova moto eredita dalla sorella il telaio semiperimetrale in acciaio al cromo-molibdeno, tutto nuovo anche il motore che &egrave; stato sviluppato appositamente per i rally. Cambiano ovviamente anche le sovrastrutture rispetto al modello enduro con la torretta per la strumentazione da rally nella parte superiore e l&rsquo;ormai classico serbatoio sdoppiato, soluzione scelta dalla totalit&agrave; delle moto che oggi si presentano al via della Dakar con un piccolo serbatoio al posteriore.   

La casa austriaca e quella giapponese sono le regine del rally raid pi&ugrave; duro al mondo ma al via le case rappresentate ufficialmente saranno ben sei

KTM vs Honda ma non solo: tutte le moto della Dakar 2024

        Si conferma anche a EICMA la voglia di Adventure che sta trascinando il comparto dell&rsquo;offroad con le Maxi Enduro, impegnate questa volta non in un raid africano o nel Campionato Italiano Motorally ma in un ben pi&ugrave; stretto e tortuoso tracciato ricavato all&rsquo;interno di Motolive, il contenitore adrenalinico di EICMA.  Il podio del Trofeo EICMA Maxi Enduro con da sx: Meo, Aubert e Botturi Moto esagerate per uno spattacolo esagerato Accesissima la sfida tra tre case impegnate ufficialmente in pista con i piloti di punta&nbsp; pronti a mettersi in gioco per portare a casa un trofeo pi&ugrave; simbolico che altro ma che davanti al pubblico degli appassionati e potenziali clienti del futuro, diventa un riconoscimento di un certo livello. In gara, tra gli altri, Antoine Meo, con la Ducati Desert X Rally, sviluppata proprio dal pluri-campione di Enduro ed ex pilota di motocross, Alessandro Botturi, specialista del Moto Rally e del Raid TT, in sella alla Yamaha T&eacute;n&eacute;r&eacute; 700 e del Campione del Mondo di Enduro e della Sei Giorni, Johnny Aubert, in gara con la KTM 890 Rally.  Antoine Meo spettacolare in sella alla Desert X Rally nello stretto tracciato di Motolive  KTM, Ducati e Yamaha, una sfida tra sport e mercato E&rsquo; stato proprio quest&rsquo;ultimo a portarsi a casa il trofeo, al termine di una battaglia che lo ha visto battere uno dopo l&rsquo;altro gli avversari, fino ad arrivare in finale contro il connazionale Meo, battuto in due round, con il ducatista a terra nell&rsquo;ultima run, dopo un avvio spettacolare che lo ha visto chiudere di soli due decimi alle spalle del vincitore nella prima. Azzeccatisisma la formula dell'1 contro 1 che ricorda i mitici Memorial Bettega del passato, con i rider in gara ad eliminazione diretta davanti al pubblico esaltato dalle prestazioni dei potenti bicilindrici, praticamente tutti in versine standard.        

Spettacolo all&rsquo;interno dell&rsquo;arena Motolive, con le Maxi Enduro in gara con una formula spettacolare che ha esaltato le doti delle bicilindriche&nbsp;

Trofeo EICMA Maxi Enduro 2023

        Il sogno si sta per realizzare, Gioele Meoni prender&agrave; parte alla Dakar 2024, la conferma dell&rsquo;iscrizione &egrave; arrivata poche ore fa come comunicato dallo stesso ragazzo toscano sui propri social. Un sogno che ha rischiato di naufragare al Rally del Marocco dove &egrave; stato costretto al ritiro da una caduta ad un solo giorno dal traguardo finale. MOTOCROSS: IL PRESIDENTE COPIOLI DA IL BENVENUTO A DUCATI Dakar4Dakar Gioele Meoni &egrave; figlio del compianto Fabrizio, due volte vincitore della Parigi-Dakar nel 2001 e 2002 riuscendo ad imporsi il primo anno in sella alla KTM LC4 660 Rally e bissando l&rsquo;anno successivo con l&rsquo;iconica bicilindrica LC8 950 R. Gioele aveva il sogno di poter correre la gara pi&ugrave; dura del mondo insieme a suo padre che per&ograve; &egrave; stato portato via da una caduta al km 184 della speciale tra Atar e Kiffa l&rsquo;11 gennaio del 2005, quando Gioele aveva 13 anni. Il ricordo del campione di Castiglione Fiorentino &egrave; portato avanti fin dal 2007 dalla Fondazione Fabrizio Meoni Onlus, organizzazione umanitaria che porta avanti i progetti promossi in vita dallo stesso Fabrizio e che ad oggi &egrave; gi&agrave; riuscita a costruire tre scuole a Dakar permettendo di dare un adeguata istruzione ad oltre 700 bambini.  Il progetto che Gioele ha voluto portare avanti partecipando alla prossima edizione del Rally pi&ugrave; duro del mondo si chiama proprio Dakar4Dakar:&nbsp;il 32enne ha aperto un gofoundme per raccogliere i 35mila euro necessari all&rsquo;acquisto della moto una KTM 450 Rally che sar&agrave; messa a disposizione da KTM per la gara, ma che il toscano vuole poi comprare e mettere all&rsquo;asta. Tutto il ricavato sar&agrave; devoluto alla Fondazione Fabrizio Meoni Onlus. Con questo ricavato l&rsquo;obiettivo &egrave; quello di costruire una nuova scuola nella periferia di Dakar. Purtroppo il sogno di Gioele di correre la Dakar con suo pap&agrave; non sar&agrave; realizzabile ma la sua partecipazione sar&agrave; un ulteriore passo avanti nella realizzazione dei sogni e dei progetti che Fabrizio aveva iniziato in Africa prima della sua scomparsa.         

Il pilota toscano prender&agrave; parte alla gara con l&rsquo;obiettivo di terminarla e poter raccogliere fondi per costruire nuove scuole in Senegal

Rally Raid, Gioele Meoni alla Dakar 2024 nel segno di papà Fabrizio

        E&rsquo; la Sardegna della Costa Smeralda lo scenario incantato che il Moto Club Insolita Sardegna, organizzatore dell&rsquo;evento, ha scelto per la gara pi&ugrave; attesa dell&rsquo;anno. Team e piloti sono stati accolti all&rsquo;interno del grande e riqualificato spazio dell&rsquo; &ldquo;Olbia Arena&rdquo;; gi&agrave; teatro di recenti eventi di successo tra i quali la prova spettacolo del mondiale Rally WRC.  Le lunghe tagliafuoco che percorreranno i 240 piloti in gara&nbsp; 4 giorni di gara per assegnare tutti i titoli italiani Il programma ha visto i piloti le Operazioni Preliminari ed il Prologo, un Cross Test spettacolare adiacente il Paddock, a favore di pubblico, mentre da venerd&igrave; si comincia a fare sul serio con una partenza prima dell&rsquo;alba per la prima delle tre tappe previste. Prima tappa lunga, con un percorso di 313 km che si estende nell&rsquo;entroterra per poi fare ritorno ad Olbia. Tre i Settori Selettivi che determineranno la classifica di tappa, lunghi rispettivamente 20, 33, e 22 km.  I magnifici paesaggi dell'entroterra sardo Pi&ugrave; di 800 chilometri attraverso la Sardegna piu&ugrave; autentica La seconda tappa, sempre ad anello, si sviluppa verso sud-est, misura 290 km e porta i piloti ad affrontare due prove cronometrate impegnative di 72 e 54 km, oltre al Cross Test finale presso l&rsquo;Olbia Arena. Percorso pi&ugrave; contenuto per la terza tappa, un anello Olbia-Olbia di 185 km, con due Settori Selettivi di 36 e 51 km ed il Cross Test finale che metter&agrave; il sigillo alla manifestazione che si concluder&agrave; con le premiazioni e l&rsquo;assegnazione dei titoli tricolori della specialit&agrave;.  Leonardo Tonelli in azione con la Beta       

A Olbia si concludono i Campionati Italiani Motorally e Raid TT,&nbsp; 240 piloti in gara e grande attesa per l&rsquo;assegnazione dei titoli della stagione 2023. In gara anche il campione spagnolo Pol Tarres, con la Yamaha Tener&egrave; 700 ufficiale, vincitore del recente Transanatolia

Campionato Italiano Raid TT: la Sardegna chiude la stagione

        &Egrave; stata una settimana di gara molto intensa e con un finale tutto da vivere quella del Rally del Marocco, ultima gara del World Rally Raid Championship che vedeva Luciano Benavides arrivare in Nord Africa con solo 9 punti di vantaggio su Toby Price. SBK, LAVILLA: "DUCATI RIAVR&Agrave; I GIRI MOTORE, SENZA NOVIT&Agrave; QUALCUNO AVREBBE LASCIATO" Tanti big subito out I colpi di scena non sono mancati fin dai primi chilometri del rally nordafricano con tanti dei favoriti costretti al ritiro fin dai primi giorni di gara. Il primo a lasciare la gara &egrave; stato Skyer Howes, l&rsquo;americano al debutto in gara con la Honda CRF 450 Rally ufficiale dopo la separazione dalla squadra ufficiale Husqvarna &egrave; caduto violentemente nel prologo dovendo ritirarsi prima ancora dell&rsquo;inizio vero e proprio della gara. Non &egrave; andata meglio al capitano dello squadrone HRC: Ricky Brabec costretto al ritiro nella prima tappa per un problema elettrico alla sua moto. Ritiro anche per il campione in carica del World Rally Raid Championship, Sam Sunderland per dei problemi alla vista che lo hanno costretto al ritiro. Ultimo ma solo in ordine cronologico, Matthias Walkner che &egrave; uscito di scena dopo soli 250 metri di speciale nel terzo giorno di Rally. L&rsquo;austriaco &egrave; caduto violentemente dopo aver centrato un sasso nascosto sul sentiero ciottolato distruggendo la torretta della sua KTM 450 Rally.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Red Bull Desert Wings (@redbulldesertwings)      MOTO2: LA SCOMMESSA VINTA DI GONZALEZ E L'OCCHIO AL 2024 Price vince ma non basta, Benavides campione Si &egrave; decisa tutto nell&rsquo;ultima speciale la corsa al titolo di campione del mondo Rally Raid, prima dell&rsquo;ultima giornata infatti Toby Price comandava il Rally del Marocco con 5&rsquo;56&rdquo; su Ross Branch e 6&rsquo;24&rdquo; proprio su Luciano Benavides che con il terzo posto si sarebbe assicurato il titolo iridato. L&rsquo;argentino vincitore dello Stage4, portando a 10 i successi stagionali di tappa, per&ograve; non poteva dormire sonni tranquilli infatti alle sue spalle il gruppo di inseguitori era molto compatto con Pablo Quintanilla a pochi secondi dal pilota Husqvarna pronto a rubargli il podio e la possibilit&agrave; di conquistare il titolo. Infatti nell&rsquo;ultima e decisiva speciale di 152km &egrave; il cileno a strappare il miglior tempo vincendo l&rsquo;ultima prova cronometrata della stagione davanti proprio a Luciano Benavides e Tosha Schareina vincitore della Ruta40. Toby Price chiude quinto di giornata ma perdendo poco pi&ugrave; di un minuto, a sufficienza per conquistare il Rally del Marocco. Alle sue spalle per&ograve; nonostante la vittoria di tappa Quintanilla non &egrave; riuscito a scavalcare Luciano Benavides che anzi, grazie ad una giornata no di Ross Branch, recupera la posizione sul botswano e chiude secondo nella generale potendo cos&igrave; festeggiare il suo primo titolo iridato W2RC. Terza posizione in campionato per Adrian Van Beveren, mai in partita in questo Rally chiuso al settimo posto.  MOTOGP, CHE RIENTRO PER ALEX RINS A MANDALIKA: &Egrave; SUBITO TOP10 Rally2: Lucci &egrave; secondo nel mondiale Nonostante un&rsquo;ottima prestazione nel Rally del Marocco, chiuso in dodicesima posizione assoluta e terzo di classe Rally2, Paolo Lucci paga a caro prezzo il ritiro nella Ruta40 dove era arrivato come leader di campionato. In Marocco sarebbe servita un&rsquo;impresa, recuperare 13 punti ad un solidissimo Romain Domontier era difficile ma il pilota toscano non si &egrave; arreso e ci ha provato fino all&rsquo;ultimo chilometro di speciale. La vittoria della classe Rally2 in Marocco &egrave; andata al sudafricano Bradley Cox proprio davanti al francese ed al nostro Lucci.  MARQUEZ, "BOMBA" DEL MERCATO: DOPO MARC, IN TANTI CAMBIEREBBERO       

Serviva la vittoria all&rsquo;australiano per poter tenere aperte le speranze del titolo W2RC ma non &egrave; bastato, l&rsquo;argentino della Husqvarna chiude secondo ed &egrave; il nuovo campione del mondo

Rally Raid, Price vince in Marocco ma il campione è...

        La penultima gara stagionale del World Rally Raid Championship ha regalato allo spagnolo il primo successo in RallyGP e soprattutto la leadership di campionato a Luciano Benavides. L&rsquo;argentino dell&rsquo;Husqvarna ha infatti giovato del ritardo incassato da Price a causa di un guasto tecnico per prendere il comando in campionato quando manca solamente il Rally del Marocco per assegnare il titolo W2RC. MXGP DI TURCHIA: IL RITORNO DI GAJSER Schareina vince il Rally ma a festeggiare &egrave; Luciano Benavides Il pilota del team Honda ha condotto una gara quasi perfetta, il valenciano nato il 6 marzo 1995, in comando fin dalla prima tappa &egrave; stato il migliore nei primi tre giorni di gara portando il suo vantaggio a oltre 6&rsquo; nei primi tre stage. Da qui nei restanti due giorni da gara ha amministrato il vantaggio accumulato su Luciano Benavides, l&rsquo;argentino nonostante sia arrivato secondo nella classifica del Rally si prende 25 punti in quanto Tosha non &egrave; iscritto al W2RC ed &egrave; quindi &ldquo;fuori classifica&rdquo;. Alle spalle di Benavides ha chiuso l&rsquo;americano Ricky Brabec sulla Monster Energy Honda con Ross Branch che ha portato la Hero in quarta piazza. La gara ha vissuto per&ograve; il suo momento cruciale nella seconda giornata di gara quando Toby Price in un tratto veloce &egrave; atterrato da un salto sfondando il proprio monoammortizzatore. Matthias Walkner ha sacrificato la propria gara cannibalizzando la propria moto e donando il proprio mono a Price che cos&igrave; ha potuto terminare lo stage seppur con un&rsquo;ora di ritardo. Price scivolato in quindicesima posizione nelle restanti tre tappe &egrave; riuscito a recuperare terreno vincendo anche l&rsquo;ultima speciale e portandosi cos&igrave; in nona posizione che gli ha permesso di prendere qualche punto importante per mantenere vive le sue speranze di titolo. Costretto al ritiro invece nuovamente Sam Sunderland che in questa stagione non &egrave; ancora riuscito a terminare nessuno dei Rally a cui ha preso parte.  GP BARCELLONA: ESCLUSE FRATTURE PER BAGNAIA, BASTIANINI SALTA MISANO&nbsp;IN AGGIORNAMENTO Lucci ritirato in Rally2, vittoria a Cox Purtroppo Paolo Lucci caduto nella seconda giornata di gara ha deciso di ritirarsi una volta arrivato al traguardo. Per Paolo questo vuol dire perdere la leadership di campionato in favore del francese Romain Dumontier che grazie al terzo posto nella Ruta40 sale cos&igrave; a 79 punti contro i 66 di Lucci. Nella Rally2 ad imporsi &egrave; per&ograve; stato Bradley Cox, il sudafricano si &egrave; imposto davanti al polacco Konrad Dabeowski e appunto Dumontier. In Rally3 vittoria per Ardit Kurtaj davanti a Mauricio Cueva e Leo Dari. Il piloti del World Rally Raid Championship torneranno in gara dal 12 al 18 ottobre per l'ultima gara stagionale che assegner&agrave; il titolo W2RC nello storico Rally del Marocco.        

Il valenciano classe 1995 si impone al termine di una settimana di gara quasi perfetta, la rottura di Price condiziona la sua gara e l&rsquo;argentino dell&rsquo;Husqvarna &egrave; nuovo leader del campionato

Rally Raid: Schareina vince la Ruta40, Benavides leader di campionato

        Lo spirito dakariano dei piloti impegnati nel World Rally Raid Championship non si limita alla storica gara di inizio anno ma ovviamente fa parte del carattere di questi splendidi ragazzi. Dalla Desafio Ruta40, penultimo appuntamento stagionale del W2RC arriva una storia che ancora una volta mette lo spirito d&rsquo;amicizia davanti ai propri interessi. GP CATALUNYA, MOTOGP: DOVE VEDERLO, ORARI SKY E TV8, PROGRAMMA Walkner si ritira per salvare il campionato di Price Toby Price &egrave; arrivato in Argentina da leader del campionato W2RC con 62 punti grazie al secondo posto della Dakar ed ai due terzi posti nell&rsquo;Abu Dhabi Desert Challenge e del Sonora Rally. L&rsquo;obiettivo per l&rsquo;australiano &egrave; quello di tornare campione del mondo Rally-Raid dopo il suo primo titolo nel 2018. Al termine del primo stage, Price era in quarta piazza alle spalle dei suoi due inseguitori in campionato Luciano Benavides (Husqvarna) e Adrian Van Beveren (Honda). Nella seconda tappa l&rsquo;australiano al chilometro 157 a causa di un atterraggio brusco da un salto ha rotto il proprio monoammortizzatore. Price ha subito segnalato il guasto tecnico agli organizzatori premendo il bottone verde sul suo Iritrack, dopo meno di un quarto d&rsquo;ora per&ograve; ha provato a ripartire riuscendo per&ograve; a percorrere meno di un centinaio di metri cos&igrave; contattato dagli organizzatori, Price ha spiegato di voler provare a risolvere il problema. In soccorso dell&rsquo;australiano &egrave; arrivato Matthias Walkner suo compagno di squadra nel team ufficiale RedBull KTM Factory Racing. Dopo circa un ora di sosta, Price ha ripreso il cammino mentre a segnalare la richiesta d&rsquo;intervento di un mezzo di soccorso &egrave; stato il pilota austriaco. Walkner raggiunto Price si &egrave; subito adoperato per smontare il proprio monoammortizzatore e permettere cos&igrave; a Toby di riprendere la gara e restare in corsa per la conquista del titolo mondiale. Questo ha per&ograve; escluso l&rsquo;austriaco dalla tappa e dalla gara, infatti la possibilit&agrave; di ripartire dopo un ritiro &egrave; consentita nel W2RC solo durante la Dakar, in tutte le altre gare qualora un pilota sia costretto al ritiro in uno stage non potr&agrave; continuare la gara il giorno successivo. A questo punto Price arrivato al traguardo con un ora e undici minuti di ritardo in quindicesima posizione. Per rientrare in top10 che gli permetterebbe di riprendere punti importanti in ottica campionato dovr&agrave; nelle restanti tre giornate di gare recuperare almeno 30&rsquo; rispetto ai piloti davanti a lui in classifica. Un&rsquo;impresa non facile anche perch&eacute; all&rsquo;australiano non &egrave; pi&ugrave; permesso sbagliare, infatti con il ritiro di Matthias Walkner in gara con le 450 Rally sono rimasti solamente lui e Sam Sunderland che con la 450 Rally marchiata GasGas potrebbe andare in suo soccorso. Infatti l&rsquo;altra 450 Rally seppur marchiata in questo caso Husqvarna &egrave; quella di Luciano Benavides che in campionato &egrave; secondo e con il ritiro di Price diventerebbe nuovo leader di campionato. La corsa &egrave; aperta e solo venerd&igrave; scopriremo se Price &egrave; riuscito a mantenere la leadership di campionato.  BEZZECCHI HA SCELTO IL MOONEY VR46 PER IL 2024: &ldquo;&Egrave; UNO STIMOLO E UN ORGOGLIO&rdquo;       

Durante il secondo stage della Ruta40 l&rsquo;australiano ha rotto il monoammortizzatore, il compagno di squadra raggiunto Toby ha smontato il proprio per permettere a quest&rsquo;ultimo di terminare la tappa

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