        Amatriciana vs arrosticini. Difficile pensare a due contendenti migliori per una sfida d&rsquo;alta quota lungo un coinvolgente percorso che, dalla provincia di Rieti, arriva a lambire le acque del lago di Campotosto per poi lanciarsi all&rsquo;attacco di una meta amatissima da tutti i motociclisti: la piana di Campo Imperatore. Un giro di Flamenco in Andalusia | Aspettando Giri e Gare Dalla provincia di Rieti...  Celebre ovunque come luogo d&rsquo;origine di uno dei condimenti pi&ugrave; apprezzati della cucina italiana, la cittadina di Amatrice sta pian piano risorgendo dopo il drammatico terremoto che l&rsquo;ha messa in ginocchio ormai pi&ugrave; di sette anni fa. E la rinascita passa anche dal gusto: quindi, un bel piatto di amatriciana cucinata secondo disciplina e siamo pronti a iniziare il nostro giro. Il percorso, in direzione Campotosto, si presenta subito tortuoso e caratterizzato da ottimo asfalto. Tra una piega e l&rsquo;altra, l&rsquo;improvvisa apparizione delle acque del lago costringe a chiudere il gas, rallentare, e godersi lo spettacolo dei riflessi azzurri tra le montagne del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Siamo da poco entrati in territorio aquilano, pronti per iniziare la scalata alle vette pi&ugrave; alte degli Appennini. Prima, per&ograve;, ci aspetta il tracciato elettrizzante che bordeggia il lago, con curve dalla carreggiata ampia e geometrie che sembrano disegnate appositamente per le due ruote. Un godimento motociclistico ai massimi livelli che, dopo alcuni chilometri, sfocia sulla statale 80, da seguire per circa quattro chilometri prima di svoltare per Assergi.  ...all'Abruzzo  Da qui, ancora splendide curve, da pennellare in rapida successione, introducono a una dimensione remota e inconsueta, dominata da una natura maestosa e dalle cime del Gran Sasso che iniziano a disegnarsi all&rsquo;orizzonte. L&rsquo;arrivo ad Assergi offre l&rsquo;occasione di una pausa alla scoperta del suo piccolo centro storico. Poco pi&ugrave; avanti, Fonte Cerreto (base della Funivia Gran Sasso) &egrave; l&rsquo;ideale per rifocillarsi con invitanti prodotti locali prima di riprendere la strada verso l&rsquo;altopiano di Campo Imperatore, lungo la SR17bis. Una manciata di chilometri appena, e lo scenografico paesaggio di questi luoghi torna protagonista, con passaggi mozzafiato tra possenti rocce e punte di verde, mentre le curve si rincorrono una dietro l&rsquo;altra fino ad aprirsi magicamente sull&rsquo;altopiano. Una vallata verde e incontaminata che si distende per alcuni chilometri sotto lo sguardo vigile delle possenti creste che la circondano. Una deviazione (sulla sinistra), indica la strada per Campo Imperatore-Rifugio Duca degli Abruzzi. Un tratto che, dopo un primo passaggio in piano, si arrampica fino alla base degli impianti sciistici, nei cui pressi si trova l&rsquo;osservatorio astronomico: vedute a perdita d&rsquo;occhio e la sensazione di poter toccare il cielo con un dito dominano la scena. Tornati in sella, si procede a ritroso per poi proseguire (svoltando a sinistra) sulla SR17bis in direzione Castel Del Monte. Da qui, si procede spediti tra mille cromie e paesaggi &ldquo;tibetani&rdquo;, fino a raggiungere l&rsquo;incrocio per il rifugio Fonte Vetica e, poco pi&ugrave; avanti (appena qualche centinaio di metri), il leggendario Ristoro Mucciante, punto di sosta obbligato per chi si arrampica fin qui. Il luogo ideale, in un&rsquo;ambientazione genuinamente Vecchio West, per gustare ottimi prodotti del territorio, carne locale e i celeberrimi arrosticini di pecora, da cuocere direttamente sulle braci attrezzate all&rsquo;esterno. E allora: amatriciana vs arrosticini&hellip; chi la vince la sfida? Sorrento, la nobile | Aspettando Giri e Gare       

Curve iperboliche, valli remote e i piatti di una tradizione culinaria imprescindibile. Gli ingredienti di un giro cult, dal reatino alle cime d&rsquo;Abruzzo

Un "duello" ad alta quota | Aspettando Giri e Gare

        Senza considerare quel Vicente Perez Selfa dai lunghi trascorsi internazionali, che ha dominato in lungo e in largo la stagione nel CIV Moto3 conquistando il titolo con ben undici vittorie in dodici gare disputate, il primo tra i talenti emergenti della categoria tricolore &egrave; Leonardo Abruzzo, il quale ha chiuso il 2023 come vicecampione con i colori dell'AC Racing Team. La lotta per il secondo posto in campionato &egrave; stata davvero serrata, con anche Cristian Lolli ed Elia Bartolini racchiusi in una manciata di punti, ma &ldquo;Leo&rdquo; ha fatto della costanza la propria arma vincente, chiudendo la stagione nella piazza d'onore al termine di un'ultima manche a Imola in cui c'&egrave; stato un vero e proprio testa a testa tra lui e Lolli. A fine weekend, gli abbiamo chiesto un bilancio del suo 2023: ecco cosa ci ha raccontato. CIV 2024: arriva il Kawasaki Ninja ZX-4RR Trophy Abruzzo: &ldquo;Ho chiuso con una gara pazzesca, il bilancio &egrave; positivo&rdquo;   Leonardo, cosa si prova ad essere vicecampione italiano Moto3? &ldquo;E' una bella sensazione, soprattutto perch&eacute; ho chiuso secondo in campionato al termine di una Gara 2 pazzesca. Mi sono divertito molto nella bagarre con Lolli e Michielon, ma sono riuscito a non prendere troppi rischi pur dando il massimo. Quest'ultimo weekend &egrave; partito bene fin dalle prove, con anche la prima fila centrata in qualifica, perci&ograve; sono davvero molto contento&rdquo;. Ci fai un bilancio della tua stagione? &ldquo;Il bilancio &egrave; decisamente positivo. E' stato il mio secondo anno in Moto3 ed il primo con l'AC Racing Team, ma sono partito alla grande nei round iniziali e questo mi ha dato immediatamente grande fiducia. Il team mi ha fatto sentire sempre a mio agio e si &egrave; creato un rapporto di amicizia con i vari membri della squadra, che mi ha permesso di esprimermi quasi sempre al massimo del mio potenziale&rdquo;. SSP300, Vannucci: "Stagione sfortunata, nel 2024 ci riproviamo" | Esclusiva &ldquo;Il futuro? Mi piacerebbe correre in Spagna&rdquo;  Conosci gi&agrave; i tuoi piani per il 2024? &ldquo;Non ho ancora definito nulla, ma dopo un anno cos&igrave; bello nel CIV, non nascondo che mi piacerebbe provare un'esperienza in Spagna, nel contesto del Mondiale Junior. Chiaramente dipender&agrave; da fattori quali budget, sponsor e possibilit&agrave; che si presenteranno, ma nel frattempo mi godo questo bel momento&rdquo;. SSP 2024: Schroetter ed MV Agusta ancora insieme per l'assalto al titolo       

Leonardo ha chiuso la stagione al secondo posto con la BeOn dell'AC Racing Team: &ldquo;E' stato un bel campionato, ho espresso il mio potenziale. Ora punto alla Spagna&rdquo;

CIV Moto3, Abruzzo: “E' fantastico essere vice campione italiano”

        Si parte da Subiaco, in provincia di Roma. Appena fuori dal centro abitato, con le ruote in direzione Fiuggi-Arcinazzo, si svolta a sinistra per Jenne. Visioni autunnali a Castiglion Fiorentino | Giri e Gare Un percorso gustoso  Qualche centinaio di metri e una targa avverte che si sta percorrendo la Strada dei Monasteri, meta di pellegrinaggio per fedeli e sfegatati motociclisti a caccia di emozioni. I ruderi della villa imperiale di Nerone, poco prima di raggiungere il Monastero di Santa Scolastica, testimoniano come questi luoghi siano abitati fin da tempi antichissimi. Qualche chilometro pi&ugrave; avanti, &egrave; il Sacro Speco la tappa da non mancare: definito &ldquo;nido di rondini&rdquo; per la posizione impervia, abbarbicata sulla montagna, lo si pu&ograve; raggiungere direttamente in moto. Tornati in sella, si punta in direzione Jenne, godendo delle vorticose curve che hanno calamitato intere generazioni di motociclisti: un percorso gustoso, immerso in un canyon di grande suggestione scavato dall&rsquo;Aniene. Dopo tanto divertimento, l&rsquo;arrivo nel paesino, cuore del Parco Regionale dei Monti Simbruini, suggerisce una veloce pausa. Un caff&egrave; al bar antistante l&rsquo;imponente chiesa di Sant&rsquo;Andrea Apostolo, e via, pronti per l&rsquo;eccitante salita a Vallepietra, fino al remoto Santuario della Santissima Trinit&agrave;, aggrappato al monte Autore a 1443 metri d&rsquo;altezza. Viste mozzafiato  Qui, una volta fatto il pieno di vedute (e di prodotti tipici locali), si prosegue per Cappadocia, lungo la strada che continua oltre il parcheggio. Pian piano, l&rsquo;asfalto perde consistenza e i pneumatici iniziano a &ldquo;calpestare&rdquo; un tracciato in terra battuta, percorribile (quasi) con ogni genere di moto, a patto di procedere con calma. Semplicemente da mozzare il fiato, l&rsquo;ampia vallata che si apre improvvisa, verdissima, davanti al casco. Ovunque, cavalli liberi e bovini mollemente adagiati tra i fiori. Il percorso procede sul versante abruzzese tra scenari maestosi. Pochi chilometri ancora, e si ritrova l&rsquo;asfalto nei pressi di Camporotondo, piccolo agglomerato di case-vacanza, qualche hotel e nulla pi&ugrave;. Appena oltre, si raggiunge Cappadocia e si torna a piegare allegri, dopo aver passato il valico della Serra a 1435 metri. Incredibili le vedute sulla Valle del Fucino, incorniciata dalla catena del Sirente-Velino e da quella della Maiella. Tagliacozzo accoglie il viaggiatore con il vivace centro storico, tra stradine lastricate, monumenti e scorci caratteristici. Con gli occhi pieni di bellezza, si riparte seguendo il vecchio tracciato della Statale 5 Tiburtina che si arrampica ai Colli di Montebove. Si doppia Carsoli, e si prosegue in direzione Arsoli, il cui centro abitato &egrave; annunciato da una serie di belle curve e dalla veduta sul castello Massimo. Passa alla prossima pagina &nbsp; La pittoresca Cervara  Nei pressi del bar, nel bel mezzo di un tornante, si svolta a sinistra verso Cervara di Roma. Il percorso si raggomitola all&rsquo;istante, chiamando ancora una volta la moto agli straordinari: curve di ogni genere e brevi rettilinei, fino a raggiungere Cervara, pittoresco centro a 1053 metri sul livello del mare, meta di artisti e amanti della natura. A questo punto dell&rsquo;itinerario, i chilometri che ci separano da Subiaco, localit&agrave; di partenza e di arrivo di questo giro ad anello, sono ormai pochi e da lontano si inizia a scorgere la Rocca dei Borgia (XI secolo circa), che domina severa la citt&agrave; dall&rsquo;alto. Un veloce saluto al ponte Medievale di San Francesco, con la sua torre quadrangolare appena fuori dal centro abitato, e via&hellip; verso una nuova avventura.       

Un itinerario che mescola l&rsquo;adrenalina della guida tra le curve al piacere unico della scoperta di luoghi incontaminati

Dal Lazio all'Abruzzo, tra curve e paesaggi | Giri e Gare

        Per il Gran Premio di &ldquo;casa&rdquo; che si terr&agrave; questo fine settimana sul circuito di Misano Stefano Nepa si presenta con un nuovo casco, pensato apposta per l&rsquo;occasione speciale. Il pilota del team MTA Angeluss ha voluto un disegno molto significativo, che rappresenta il suo diploma ottenuto quest&rsquo;estate, ma anche la sua amata terra, l&rsquo;Abruzzo.  L'unico pilota abruzzese in griglia esalta la sua regione  Nella parte alta e centrale del casco c&rsquo;&egrave; &ldquo;Il Volo su Misano&rdquo; ed &egrave; un tributo al pi&ugrave; celebre e conosciuto &ldquo;Volo su Vienna&rdquo; l&rsquo;impresa eroica di pace condotta dal poeta e scrittore abruzzese Gabriele D&rsquo;Annunzio. Nepa ha dichiarato: &ldquo;L&rsquo;idea &egrave; arrivata questa estate mentre studiavo per l&rsquo;esame di maturit&agrave; e mi ha colpito come Gabriele D&rsquo;Annunzio ha sempre mantenuto un legame fortissimo con la sua terra, la stessa cosa che provo a fare io mettendo in evidenza i valori di umilt&agrave;, gentilezza e cortesia che rappresenta il nostro Abruzzo&rdquo;. La grafica ideata e realizzata da CSD Racing Design di Nicholas Casadei, &egrave; completata con un tripudio di colori e forme in perfetto stile Pop Art e con l&rsquo;immancabile logo dell&rsquo;Abruzzo posto nella parte frontale.  Lo speciale sfondo benefico del nuovo casco  Ma non &egrave; tutto, il casco sar&agrave; prodotto in esemplare unico e sar&ograve; posto all&rsquo;asta su charitystars.com, la piattaforma internazionale online per le aste di beneficenza, il cui ricavato sar&agrave; interamente devoluto alla Comunit&agrave; Educativa &ldquo;Casa Madre Ester&rdquo; di Scerne di Pineto, punto di riferimento per l&rsquo;accoglienza di bambini e ragazze madri in difficolt&agrave;. L&rsquo;asta sar&agrave; aperta gioved&igrave; 01 settembre, alla vigilia del GP di Misano e avr&agrave; la durata di 7 giorni per concludersi l&rsquo;8 settembre.&nbsp; MotoGP, gli orari TV su Sky e TV8 del GP di Misano       

Il pilota abruzzese ha pensato ad un disegno per celebrare il traguardo raggiunto e la sua terra. E sar&agrave; poi acquistabile ad un&rsquo;asta di beneficenza

Moto3, casco speciale per Nepa: dal diploma a Gabriele D’Annunzio

Con la supersportiva inglese tra le spettacolari&nbsp;curve e i tornanti nel Parco Nazionale del Gran Sasso: da Campo Imperatore a Castel del Monte, passando per la suggestiva Rocca Calascio

Sportive on the road: la Speed Triple 1200 RR tra le montagne d'Abruzzo

        Arrivano alcune ufficialit&agrave; per quanto riguarda la classe Moto3 del Campionato Italiano Velocit&agrave;. Nell'anno della rivoluzione in cui saranno presenti in griglia soltanto le nuove moto con motore Yamaha da 450cc di derivazione crossistica, il team SM Pos Corse ha reso noto il nome del secondo pilota che salir&agrave; in sella alle BeOn. Al fianco di Jacopo Villani ci sar&agrave; Devis Venturato, che proseguir&agrave; con la compagine capitanata da Giuseppe Oliveri per un'ulteriore stagione. "Con Devis siamo insieme ormai da diversi anni e ci fa molto piacere che abbia rinnovato con noi anche per il 2022", ha detto il team manager. "Purtroppo nelle ultime stagioni ci sono stati anche degli infortuni che non gli hanno consentito di svolgere tutte le dodici gare previstare e completare cos&igrave; una stagione piena. Spero e credo che possa trovarsi bene con la nostra nuova 450, che dovrebbe avere un&rsquo;erogazione pi&ugrave; ampia e piena, risultando quindi pi&ugrave; facilmente gestibile".&nbsp; CIV SBK: Ferroni e Giacomazzo al via con le Honda del DMR Racing Bierreti Racing torna in Moto3 con Leonardo Abruzzo   Dopo diverse stagioni in cui si &egrave; concentrato su altri progetti, il team Bierreti Racing far&agrave; il proprio ritorno nel CIV Moto3 quest'anno. Un ritorno nella serie tricolore che avverr&agrave; con il giovanissimo Leonardo Abruzzo, cresciuto con loro dal punto di vista sportivo fin dal proprio esordio con le ruote alte avvenuto nel 2020. Abruzzo ha infatti debuttato nel Trofeo Aprilia 250 SP proprio nella stagione 2020, per poi vivere un 2021 da grande protagonista culminato con la conquista del titolo con cinque pole position, cinque vittorie ed altri quattro piazzamenti a podio. Un risultato che ha convinto la squadra di Franco Brunetti e Giulia Stibioli ad effettuare il salto diretto in Moto3 con la giovane promessa lombarda. CIV SS600: Marco Bussolotti con Axon Seven Team anche nel 2022       

Il pilota legnaghese proseguir&agrave; con la squadra veneta anche quest'anno con l'obiettivo di proseguire il proprio percorso di crescita. Leonardo sar&agrave; invece al debutto, con il team con cui ha trionfato nel Trofeo Aprilia 250

CIV Moto3: Venturato rinnova con Pos Corse, Abruzzo con Bierreti Racing

Un appassionante itinerario di montagna, che punta dritto (pi&ugrave; o meno) a quello che &egrave; considerato uno dei castelli pi&ugrave; belli del Mondo. Il primo tratto corre tranquillo in direzione Cugnoli, superato il quale, si seguono le indicazioni per Forca di Penne, non appena le si incontra. Da qui, il percorso cambia subito volto, con l&rsquo;asfalto (in questa prima parte non proprio perfetto) che disegna vorticose rampe curvilinee attraverso campi coltivati e vedute sterminate sulle valli sottostanti. Si tratta soltanto di un piccolo antipasto.  Giri e Gare: dal Lago di Como alla Valsassina  Altitudini e vegetazioni   Raggiunta la Torre di Forca di Penne, rudere di un antico torrione medievale da cui si gode un meraviglioso panorama a 360&deg;, si sterza decisi sulla SS602 in direzione Castel del Monte. Si sale di altitudine circondati da una vegetazione via via sempre pi&ugrave; rada, e si doppia il piccolo borgo di Villa Santa Lucia degli Abruzzi. Castel del Monte, pittoresco paesino a 1345 metri di altitudine, &egrave; una delle perle del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.  Un luogo che mescola il tipico fascino di un villaggio sospeso nel tempo alla sfolgorante bellezza della natura che lo circonda. Il centro storico, di origine medievale, &egrave; caratterizzato dalle tipiche case-mura, costruzioni che un tempo avevano una duplice funzione, abitativa e difensiva; e dalla la presenza degli insoliti &ldquo;sporti&rdquo;, tunnel sotterrane scavati nella roccia che collegano diverse aree del borgo. Tra i &ldquo;souvenir&rdquo; culinari da non perdere, c&rsquo;&egrave; il &ldquo;marcetto&rdquo; locale, una caratteristica crema piccante a base di formaggio fermentato.  Tra una piega e l&#39;altra   Si torna in sella per un&rsquo;altra scorpacciata di pieghe. Destinazione: Rocca Calascio, borgo noto per il suo affascinante castello, che negli anni &egrave; stato scelto come location di indimenticabili pellicole; una su tutte, lo struggente Ladyhawke, film del 1985 con Rutger Hauer, Michelle Pfeiffer e Matthew Broderick. Parcheggiata la moto, una breve passeggiata attraverso l&rsquo;antico borgo conduce in cima alla Rocca. Un luogo unico, dove sentirsi come cavalieri medievali, mentre si esplorano l&rsquo;antico maniero e la vicina chiesetta di Santa Maria della Piet&agrave;, affacciata su una valle sterminata, con la cima del Gran Sasso a disegnare l&rsquo;orizzonte.  Il giro prosegue sulla SP 98 in direzione Capestrano. Protagonisti paesaggi emozionanti e curve d&rsquo;autore. Passato il borgo, reso noto dalla statua dell&rsquo;omonimo guerriero divenuto uno dei simboli d&rsquo;Abruzzo, si inizia a costeggiare il fiume Tirino (considerato il pi&ugrave; pulito d&rsquo;Italia per le sue acque limpide e cristalline) fino alla vicina Bussi. Da qui, la SR5 Tiburtina &egrave; a un tiro di schioppo, e superate Piano d&rsquo;Orta e Scafa, eccoci di nuovo a Nocciano, origine del nostro viaggio.  Giri e Gare: in direzione Pomposa, circondati dall&#39;acqua 

Prima che il Generale Inverno torni a spargere freddo e gelo, vi proponiamo una galoppata d&rsquo;alta quota tra le meraviglie d&rsquo;Abruzzo

Giri e gare: da Nocciano verso le vette abruzzesi

Quando si parla di Abruzzo, &egrave; impossibile resistere alla voglia di bel un giro in moto. Proprio come quello che segue, lungo strade poco battute ma non per questo meno affascinanti. Si parte da Lanciano e con le ruote sulla tortuosa SP215 si raggiunge in breve Guardiagrele, pittoresca cittadina inserita tra &ldquo;I Borghi pi&ugrave; Belli d&rsquo;Italia&rdquo;. Definita da Gabriele D&rsquo;Annunzio &ldquo;La Terrazza d&rsquo;Abruzzo&rdquo; per i panorami grandiosi dal Gran Sasso alla Majella, fino al mare Adriatico, il suo centro &egrave; uno scrigno di piccoli tesori d&rsquo;arte e caratteristiche botteghe artigiane, dove ancora oggi si lavorano il ferro e il rame.  Giri e Gare: da Misano a Pesaro con un pizzico di nostalgia  Abbuffata di curve   Impossibile, prima di tornare in sella, resistere alle tipiche &ldquo;sise delle monache&rdquo;, prelibate protuberanze di pan di spagna farcite con crema pasticcera. Si avanza fino a Mandrone per poi svoltare in direzione Pretoro, da dove inizia la vorticosa salita fino ai 1300 metri di Passo Lanciano, localit&agrave; nota per il suo comprensorio sciistico e i magnifici panorami. La strada &egrave; semplicemente meravigliosa; e prosegue cos&igrave; fino alla Maielletta, da dove inizia la discesa verso Roccamorice; e a seguire, San Valentino e Piano D&rsquo;Orta, fino alla SS5 Tiburtina. Posta lungo l&rsquo;antica consolare, Popoli &egrave; una piacevole cittadina che segna il confine tra le omonime gole e la valle Peligna. Oltre che per il centro storico, le belle chiese, la Taverna Ducale e le sorgenti del Pescara, &egrave; conosciuta, tra gli appassionati di motori, per aver dato i natali a Corradino D&rsquo;Ascanio, progettista della Vespa e inventore dell&rsquo;elicottero.  Si prosegue fino a raggiungere Corfinio, che nel I secolo a.c. fu capitale della Lega Italica; e quindi, in un certo senso, prima capitale d&rsquo;Italia, e primo luogo a essere chiamato &ldquo;Italia&rdquo; in senso politico. Nota sin dall&rsquo;antichit&agrave; (addirittura, secondo una leggenda locale, vi dimor&ograve; Ponzio Pilato), si tratta di un pittoresco centro nei cui pressi svetta l&rsquo;imponente Basilica di San Pelino, uno dei monumenti medievali pi&ugrave; importanti d&rsquo;Abruzzo. Numerosi, nella zona, anche i resti di et&agrave; romana, come il teatro dei gladiatori, l&rsquo;acquedotto e le terme. Si passano, in rapida successione, Sulmona (citt&agrave; di Ovidio e patria dei confetti) e Pettorano sul Gizio (con lo splendido castello Cantelmo). E dopo una scorpacciata di curve a largo raggio immerse tra i boschi, ci si gode lo spettacolo della Piana delle Cinque Miglia che porta a Roccaraso. Poco prima della nota localit&agrave; sciistica, per&ograve;, si svolta a sinistra in direzione Rivisondoli-Palena. La statale 84 corre in quota dritta come un fuso, intervallata da alcune sequenze di belle curve, fino al valico della Forchetta. Prima di raggiungere Palena, una breve deviazione porta al suggestivo Eremo Celestiniano della Madonna dell&rsquo;Altare. Da qui, in un susseguirsi di panorami, curve, e scorci fuori dal tempo, ancora una cinquantina di km, ed eccoci di nuovo a Lanciano.  Giri e Gare: super pieghe emiliane 

In una delle regioni motociclistiche pi&ugrave; belle d&rsquo;Italia, un itinerario tutto da gustare. Scopritelo con noi

Giri e Gare: l&#39;irresistibile Abruzzo

Nel weekend del 19-20 giugno, il campionato italiano di Enduro Estremo ha fatto tappa a Bussi sul Tirino. Un angolo di Abruzzo incantevole, in cui scorre uno dei fiumi pi&ugrave; puliti e limpidi d&rsquo;Europa: il Tirino. Ma anche il punto di partenza ideale per prendersi una pausa dalla gara e andare alla scoperta dell&rsquo;itinerario che attraversa le eccitanti &ldquo;Svolte&rdquo; dove ogni anno si corre un&rsquo;importante cronoscalata: 7,5 chilometri di puro godimento. Da Bussi, in una manciata di chilometri si raggiunge la vicina Popoli, piacevole cittadina che segna il confine tra le omonime gole e la valle Peligna.  Giri e Gare: l&#39;Irpinia, l&#39;altra Campania  Luoghi ricchi di sorprese   Il territorio &egrave; ricco di sorgenti, tra le quali spicca quella del fiume Pescara con la sua bucolica oasi: un&rsquo;area lacustre caratterizzata da acque cristalline che sgorgano da una sessantina di bolle sorgive. Ma Popoli, oltre che per il centro storico, il castello che la domina dall&rsquo;alto, e le belle chiese, &egrave; anche nota, tra gli appassionati di motori, per aver dato i natali a Corradino D&rsquo;Ascanio (progettista della Vespa e inventore dell&rsquo;elicottero). Parte da qui la famosa la cronoscalata conosciuta come &ldquo;Svolte di Popoli&rdquo;. Per raggiungere la strada interessata dalla competizione bisogna seguire le indicazioni per L&rsquo;Aquila. Asfalto perfetto, carreggiata ampia e curve dalla geometria elicoidale dominano la scena fino al bivio per San Benedetto in Perillis, lungo un percorso panoramico, con splendide vedute sul gruppo della Majella e sulla Valle Peligna, fin oltre Sulmona. Una vera magia, questo luogo; non lo si potrebbe definire altrimenti. Ma se a questo punto pensate che il divertimento sia finito, sbagliate di grosso. La strada che porta a San Benedetto in Perillis &egrave; talmente piacevole da percorrere, curva dopo curva, che si vorrebbe quasi non finisse mai. L&rsquo;ingresso in questo minuscolo paesino regala la tipica emozione da macchina del tempo, con la suggestiva piazzetta dal fondo acciottolato che sembra giunta dritta da un&rsquo;altra epoca.  Si prosegue in direzione Acciano. Il magnifico tracciato che &ldquo;scavalla&rdquo;, incorniciato dallo scenario del Parco del Sirente Velino all&rsquo;orizzonte, lascia ancora una volta senza fiato: perch&eacute; &egrave; bello da guidare; ma anche per la visione maestosa delle montagne tutt&rsquo;attorno. Raggiunta Acciano, si prosegue in direzione Molina, fino a intercettare la consolare Tiburtina e svoltare verso Raiano: curve ad ampio raggio, tutte da piegare, che costeggiano il fiume Aterno.  A Raiano non deve mancare una visita al misterioso eremo di San Venanzio del XV secolo, con la loggetta &ldquo;sospesa&rdquo; sul fiume. Poco oltre, Corfinio, antica capitale della Lega Italica nel I secolo a.C., pu&ograve; essere considerata (in un certo senso) la prima capitale d&rsquo;Italia, e primo luogo a essere chiamato &ldquo;Italia&rdquo; in senso politico. Nota sin dall&rsquo;antichit&agrave; (secondo una leggenda locale, vi dimor&ograve; Ponzio Pilato), Corfinio &egrave; ittoresca, e nei pressi svetta l&rsquo;imponente Basilica di San Pelino, uno dei monumenti medievali pi&ugrave; importanti d&rsquo;Abruzzo. Da qui, pochi chilometri ancora, e doppiata nuovamente Popoli si fa velocemente rientro a Bussi.  Giri e Gare: Gli spazi infiniti dell&#39;Abruzzo 

L&rsquo;appuntamento abruzzese con il campionato italiano di Enduro Estremo &egrave; l&rsquo;occasione perfetta per andare alla scoperta di un percorso semplicemente pazzesco. Ma attenzione: pu&ograve; creare dipendenza!

Giri e Gare: Svolte... di Popoli

Certi giri sanno trasformare una semplice uscita del weekend in una giornata da ricordare. Facile, quando si parla di Abruzzo; una delle pi&ugrave; belle regioni d&rsquo;Italia da vivere su due ruote. Ancora di pi&ugrave;, quando si esce dai soliti percorsi per andare alla scoperta di tracce meno battute. Dalla cittadina di Avezzano, &ldquo;capitale&rdquo; della piana del Fucino, una manciata di noiosi chilometri di rettilineo lungo la SS5 Tiburtina conduce alla vicina Collarmele. Un piccolo dazio da pagare prima che inizi il divertimento. Subito dopo, infatti, la consolare che collega Roma all&rsquo;Adriatico inizia a raggomitolarsi vorticosa, in un crescendo di curve fino al passo di Forca Caruso, tra montagne maestose e prati verdissimi. Questo luogo, tra il Cinquecento e l&rsquo;Ottocento era noto come temibile passaggio obbligato tra la Marsica e la valle Peligna.  Giri e Gare: le terre nascoste del Vulture  Panorama incantevole   Un territorio disabitato, infestato da briganti e spiriti maligni. Siamo a 1107 metri d&rsquo;altezza e il panorama &egrave; di quelli che rapiscono lo sguardo; soprattutto quando un raggio di Sole filtra tra le nuvole regalando spettacoli in multicolor. Dal passo di Forca Caruso, la statale 5 prosegue tortuosa, sorvegliata all&rsquo;orizzonte dal massiccio della Majella. Luoghi cos&igrave; remoti e lontani da tutto, che ci si sente nel mezzo di un raid, tra le regioni pi&ugrave; sperdute del pianeta. Costeggiando la gola scavata dal fiume Aterno, una curva dopo l&rsquo;altra si attraversano i piccoli abitati di Castel di Ieri e Castelvecchio Subequo. Il primo, in particolare, cela uno degli abitati medievali meglio conservati della provincia dell&rsquo;Aquila (imperdibile una &ldquo;scalata&rdquo; tra le viuzze acciottolate, fino a raggiungere la caratteristica torre quadra).  Si avanza fino a Secinaro per poi seguire le indicazioni per Rocca di Mezzo. Da qui in avanti, &egrave; protagonista uno degli scenari naturalistici pi&ugrave; belli (e meno noti) di quest&rsquo;angolo d&rsquo;Italia: il Parco del Sirente Velino. Tra prati, boschi e valli idilliache, costantemente sorvegliati dalle vette che incorniciano l&rsquo;orizzonte, la strada corre quasi priva di traffico, disegnando curve e tornanti senza sosta. Finch&eacute;, giunti sulla statle 696, non ci si ritrova nel fantastico scenario dell&rsquo;altopiano delle Rocche. La vicina Ovindoli &egrave; il posto giusto per un istante di pausa, magari nella caratteristica piazzetta per gustare i rinomati arrosticini alla brace e altri prodotti locali. Altrimenti, ci si pu&ograve; lanciare subito in picchiata lungo la tormentata discesa in direzione Celano, fino alla deviazione per Santo Iona.  Il tratto che segue, ricco di suggestioni marsicane, corre piacevolmente ondulato, e oltrepassato l&rsquo;abitato di Forme raggiunge con una deviazione Alba Fucens, citt&agrave;-fortezza colonizzata dai Romani, anticamente lambita dalle acque del lago Fucino. Di nuovo in sella, si doppiano Massa D&rsquo;Albe e Cappelle. Da qui, la SP62 in direzione Cese incrocia la SR82, da imboccare a sinistra in direzione Avezzano pronti per l&rsquo;ultima, splendida, chicca: le dolci curve che attraversano la Riserva naturale Monte Salviano, regalando panorami a perdita d&rsquo;occhio sulla sottostante valle del Fucino.  Giri e Gare: la Campania e l&#39;isola che non c&#39;&egrave; 

In Abruzzo per un itinerario tutto curve, emozioni e vedute sterminate: da Avezzano ci si avventura nel territorio del Parco Naturale Regionale Sirente Velino

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