        Nella nona tappa era arrivata la vittoria, poi tolta per via di una penalit&agrave; di 6 minuti. Nell'odierna decima (nonch&eacute; terzultima) prova speciale dell'Africa Eco Race 2024, &egrave; stato nuovamente Alessandro Botturi a chiudere con il miglior crono in sella alla Yamaha T&eacute;n&eacute;r&eacute; ufficiale, con un vantaggio di 2'26'' sull'Aprilia Tuareg 660 di Jacopo Cerutti, diretto rivale per il trionfo nell'edizione di quest'anno del prestigioso Rally Raid africano. Nei 196 km cronometrati tra Amodjar e Akjoujt, nel deserto della Mauritania, &ldquo;Bottu&rdquo; &egrave; riuscito a recuperare almeno parzialmente il ritardo nella classifica generale rispetto a Cerutti, il quale resta al comando con 4'38'' di vantaggio sul connazionale. Una differenza minima se si considerano le quasi 40 ore di gara svolte negli ultimi dieci giorni, ma che evidenzia il grande lavoro svolto dai due piloti tricolore nel corso dell'intera corsa. Dakar 2024: Van Beveren conquista la tappa da 48 ore Montanari completa un podio tutto italiano  A completare il podio di questa decima tappa troviamo un ottimo Francesco Montanari con la seconda Aprilia Tuareg 660, che dopo le difficolt&agrave; della nona speciale (in cui &egrave; anche caduto ad alta velocit&agrave; perdendo poi pi&ugrave; di 2 ore per arrivare al traguardo) si &egrave; riscattato immediatamente con un'ottima prestazione. E in Top 5 c'&egrave; spazio anche per un altro italiano, ovvero Marco Aurelio Fontana, quinto con la Honda alle spalle del francese Attilio Fert ma secondo tra le 450. Giornata difficile, invece, per Pol Tarr&eacute;s: il secondo pilota ufficiale Yamaha ha perso ben 12'30'' dal compagno di marca, chiudendo in settima posizione assoluta ed accusando un divario ormai quasi incolmabile di 34 minuti dal leader della generale. Infine, &egrave; giunto al traguardo di tappa in 14esima piazza lo spagnolo Joan Pedrero Garcia, ormai ad un passo dalla conclusione della corsa con la Harley-Davidson Pan America 1250. Hillier passa a Honda per NW200 e TT, con la Dakar 2025 nel mirino La classifica della Tappa 10         

La terzultima giornata del Rally Raid ha visto chiudere l'alfiere Yamaha davanti a tutti, seguito da Jacopo Cerutti e Francesco Montanari con le Tuareg 660

Africa Eco Race, Tappa 10: vince Botturi, doppio podio per Aprilia

        Ennesima doppietta italiana all'Africa Eco Race 2024. Anche nella nona prova speciale dell'impegnativo Rally Raid, giunto alla sua quartultima giornata di gara, sono stati Alessandro Botturi e Jacopo Cerutti a chiudere davanti a tutti al termine di 363 km cronometrati tra le complesse dune di Amodjar, in Mauritania. Alla guida della T&eacute;n&eacute;r&eacute;, il pilota ufficiale Yamaha &egrave; riuscito a precedere il portacolori Aprilia di quasi 2 minuti avvicinandosi anche nella classifica generale, in cui ora Cerutti &egrave; leader con soltanto 1 minuto e 4 secondi di margine sul connazionale. Come di consueto, a completare il podio di giornata rafforzando la propria terza posizione &egrave; stato il secondo dei piloti della Casa giapponese, ovvero Pol Tarr&eacute;s, a circa 4 minuti dal compagno di marca. Dakar 2024, Giraldi: "Bisogna dare il giusto valore ai fallimenti" Grande giornata per Fontana, problemi per Montanari  Detto dei tre dominatori di questa quindicesima edizione, la Tappa 9 ha sorriso anche ad un altro italiano: Marco Aurelio Fontana. La medaglia olimpica ha infatti chiuso in quarta posizione assoluta e in prima tra le 450, evidenziando grandi miglioramenti nel suo primo Rally Raid &ldquo;vero e proprio&rdquo; in sella alla Hond CRF450 Rally. Bene anche Marco Menichini e Giovanni Gritti, rispettivamente quinto e sesto assoluti e a podio di giornata tra le monocilindriche. Decisamente positiva anche la prestazione di Joan Pedrero Garcia, che prosegue la sua straordinaria avventura verso Dakar in sella alla Harley-Davidson Pan America 1250. Lo spagnolo ha accusato meno di un'ora di ritardo dalla vetta, mentre &egrave; stata una giornata da dimenticare per Francesco Montanari, che con la seconda Aprilia Tuareg 660 ha raggiunto la meta con pi&ugrave; di due ore e mezza di divario dal compagno di squadra. Un distacco ormai incolmabile, mancando soltanto tre giorni al termine di una delle maratone a due ruote pi&ugrave; provanti al mondo. Dakar: Van Beveren il migliore nella prima giornata del "tappone" da 48h       

Con la T&eacute;n&eacute;r&eacute; l'italiano &egrave; stato il pi&ugrave; rapido nella speciale odierna in Mauritania, seguito dall'Aprilia di Jacopo, ancora leader della classifica generale

Africa Eco Race, Tappa 9: brilla Botturi con la Yamaha, Cerutti resta al top

        Nel deserto della Mauritania &egrave; andata in scena la settima tappa della Africa Eco Race, la classica che si avvicina sempre di pi&ugrave; al traguardo di Dakar vede ora Alessandro Botturi, vincitore odierno in seconda posizione nella generale ad un solo minuto da Jacopo Cerutti e l&rsquo;Aprilia. DAKAR 2024: CORNEJO VINCE LA TAPPA 4 E SI PRENDE LA LEADERSHIP Terzo successo di tappa per Bottu Il pilota bresciano s&rsquo;impone nello Stage 7 della Africa Eco Race, una tappa composta da un anello di 473km di cui solo 20 di trasferimento iniziale intorno a Chami in Mauritania. Una lunga speciale caratterizzata da fondo sabbioso con anche una parte centrale di navigazione tra le dune che hanno premiato Alessandro Botturi e la sua Yamaha Tenere 700. &ldquo;Bottu&rdquo; ha chiuso la speciale con il tempo di 4:35&rsquo;20&rdquo;, ben due minuti in meno di Jacopo Cerutti con l&rsquo;Aprilia Tuareg 660 che ha chiuso in seconda posizione la giornata e mantenendo per solo 1&rsquo; il comando della classifica generale. Perde terreno Pol Tarres che oggi ha chiuso in terza posizione lontano per&ograve; 12&rsquo;52&rdquo; dal compagno di squadra e che ora in classifica generale si trova a 13&rsquo; da Cerutti. Quarta posizione per Alessandro Ruoso a poco pi&ugrave; di 30&rdquo; da Tarres, con Francesco Muratori quinto assoluto ma primo tra le &ldquo;mono&rdquo; con la Beta. Sesta piazza per Francesco Montanari con l&rsquo;Aprilia Tuareg 660 mentre fa un incredibile passo avanti Marco Aurelio Fontana, medaglia olimpica a Londra 2012 al primo rally africano, che chiude lo Stage odierno in settima piazza.  PRIMO SUCCESSO PER POL TARRES NELLA AFRICA ECO RACE 2024       

Continua la rincorsa dell&rsquo;ufficiale Yamaha a Jacopo Cerutti e la sua Aprilia ancora leader dopo una settimana di gara

Africa Eco Race: Botturi vince lo Stage 7 e si avvicina alla leadership della generale

        Tre tappe vinte da Jacopo Cerutti e due da Alessandro Botturi, compresa quella odierna da Fort Chacal a Dakhla. L'edizione 2024 dell'Africa Eco Race &egrave; giunta al giro di boa rappresentato dal giorno di riposo (il 7 gennaio, proprio a Dakhla) con tutte le prove speciali disputate fino ad oggi conquistate dagli specialisti italiani dei Rally Raid. In questa quinta tappa (l'ultima interamente in Marocco) ad imporsi &egrave; stato il pilota ufficiale Yamaha, che in sella alla T&eacute;n&eacute;r&eacute; ha chiuso davanti a tutti con poco meno di due minuti di margine sul compagno di squadra Pol Tarr&eacute;s e con quasi quattro di vantaggio sull'Aprilia Tuareg 660 guidata da Jacopo Cerutti. Proprio quest'ultimo resta comunque leader della classifica generale con 4 minuti e 15 di vantaggio sul connazionale. Dakar 2024: Brabec si prende la prima tappa, Branch eroe di giornata Altri quattro italiani in Top 10, Pedrero 15&deg; con la Harley-Davidson  Il migliore dei piloti della classe riservata alle 450 &egrave; stato lo svizzero Alexandre Vaudan con KTM, il quale precede altri tre italiani: Andrea Gava, Giovanni Gritti e Francesco Montanari hanno infatti chiuso rispettivamente in quinta, sesta e settima piazza assoluta su Beta, Honda e Aprilia. Inoltre, spazio in Top 10 anche per la medaglia olimpica della mountain bike Marco Aurelio Fontana, decimo di tappa con la Honda. Prosegue anche l'impresa di Joan Pedrero Garcia con la Harley-Davidson Pan America 1250 di serie, con lo spagnolo giunto a fine tappa in quindicesima posizione assoluta e come primo dei piloti della classe 1000. Da segnalare inoltre la presenza di Paolo Caprioni, 18&deg; con la Ducati Desert X e giunto anche lui al giorno di riposo, prima di ripartire alla volta della Mauritania l'8 gennaio per la seconda e conclusiva settimana di gara nell'impegnativo deserto africano. MotoGP, SBK e non solo: tutte le date dei test ufficiali del 2024       

Alessandro ha centrato il secondo successo dell'edizione 2024 in sella alla T&eacute;n&eacute;r&eacute;, davanti al compagno di squadra Tarr&eacute;s e all'alfiere Aprilia, leader della generale

Africa Eco Race: Botturi e la Yamaha conquistano la Tappa 5, Cerutti 3°

        L'Africa Eco Race 2024 prosegue nel segno dei colori italiani anche nella terza tappa. Se nelle prime due Jacopo Cerutti ha vinto le speciali in sella all'Aprilia Tuareg 660, in questa terza speciale &egrave; stato Alessandro Botturi ad imporsi con la Yamaha T&eacute;n&eacute;r&eacute; ufficiale. Il pilota italiano ha chiuso al comando lo stage da Mhamid a Oued Draa lungo 462 km, precedendo il compagno di marca Pol Tarr&eacute;s ed il gi&agrave; citato Jacopo Cerutti, terzo di giornata ma ancora saldamente al comando della classifica generale. Tempi da record: i giri migliori sulle principali piste del mondo Gritti primo tra le 450, tappa complicata per Pedrero e la Harley-Davidson  A proposito di piloti italiani, va segnalata anche la fantastica prestazione di Giovanni Gritti. Con la Honda CRF450 Rally del team RS Moto ha chiuso la terza tappa in quarta posizione assoluta, ma anche e soprattutto come primo tra i centauri in sella alle &ldquo;classiche&rdquo; monocilindriche. Spazio in Top 10 anche per Andrea Gava, Alessandro Ruoso e Marco Aurelio Fontana, rispettivamente settimo, ottavo e decimo di tappa. Positiva anche la giornata di Francesco Montanari con la seconda Aprilia Tuareg 660, 11&deg; assoluto, mentre &egrave; stata pi&ugrave; complessa del previsto la tappa vissuta da Joan Pedrero Garcia, il quale ha terminato lo stage in ventesima piazza con la Harley-Davidson Pan America 1250 Factory e si trova ora 15&deg; della generale (ma ancora primo nella classe riservata alle moto da 1000cc o pi&ugrave;). La quarta tappa vedr&agrave; i piloti ancora impegnati in Marocco, per una prova speciale da 467 km che li porter&agrave; da Oued Draa a Fort Chacal. Sar&agrave; la pi&ugrave; lunga dell'edizione 2024, nonch&eacute; la penultima in territorio marocchino prima del giorno di riposo e del conseguente spostamento in Mauritania. Da pilota a coach: Luca Fabrizio racconta la sua Academy | Esclusiva       

Alessandro ha portato la Yamaha davanti a tutti nella terza speciale, precedendo il compagno di marca Tarr&eacute;s e il pilota Aprilia, che resta al comando della generale

Africa Eco Race: Botturi s'impone nella Tappa 3, Cerutti ancora leader

        A Maggiora, in occasione del primo Off-Road Camp organizzato da Yamaha, era presente una delle bandiere della Casa di Iwata: Alessandro Botturi. Il bresciano ci ha rilasciato un'intervista in esclusiva in cui ha parlato del suo prossimo futuro, dove lo vedremo impegnato quest'anno, dell'unica idea possibile per poterlo rivedere alla Dakar e della sua bella carriera, di cui pu&ograve; andare fiero. Come sta andando questo 2022? &ldquo;Bene, Yamaha ha tante belle novit&agrave; e soprattutto sta curando molto i loro clienti. Questa a Maggiora &egrave; una grande manifestazione, &egrave; il primo anno ed &egrave; gi&agrave; un successo. Io tra poco far&ograve; l&rsquo;italiano Motorally e poi sar&ograve; all&rsquo;Africa Eco Race (ecco le nuove date), anche se non posso dire altro. Sono contento perch&eacute; Yamaha sta credendo molto nel Moto Adventure, ci sono tanti appassionati e questa vicinanza d&agrave; la possibilit&agrave; a tutti di essere una grande famiglia,&nbsp;&egrave; tanta roba". Come ti prepari all'Africa Eco Race? &ldquo;Mi alleno in Tunisia una settimana. Andr&ograve; a fine ottobre a fare una gara internazionale e poi durante l&rsquo;anno far&ograve; una sessione di allenamento nel deserto ogni tanto e in Sardegna. Abbiamo la fortuna di avere un&rsquo;isola veramente felice, dove fanno tante manifestazioni&rdquo;. Vista la tua lunga carriera, hai un ricordo che pi&ugrave; ti &egrave; rimasto nel cuore legato alla Dakar o alle altre gare? &ldquo;Ne ho tantissimi sull&rsquo;Africa Race, &egrave; un mondo molto particolare, dove l&rsquo;avventura &egrave; la parte principale e lo spirito che si ha tra piloti &egrave; veramente bello. Se uno cade o &egrave; in difficolt&agrave; ci si ferma e si chiede se ha bisogno, quando in qualsiasi altro sport lo spirito &egrave; diverso. Poi quando si finisce la speciale ci si confronta sempre con gli avversari, perch&eacute; prima di essere degli avversari sono persone che stanno vivendo con te una grande avventura. &Egrave; bello fare il trasferimento insieme, magari al mattino presto, quando siamo tutti imbacuccati. &Egrave; un mondo bellissimo che ti fa venire il mal d&rsquo;Africa&rdquo;.  Quali sono i tuoi prossimi obiettivi? &ldquo;Nella mia carriera ho gi&agrave; dato e mi sto divertendo ad andare in moto, senza pressioni. Quello che viene &egrave; tutto in pi&ugrave;. Cos&igrave; viene anche pi&ugrave; facile fare risultato. Quando sono in gara viene fuori quello spirito di combattere, per&ograve; non devo pi&ugrave; dimostrare niente. Visto che far&ograve; l&rsquo;Africa Eco Race prover&ograve; a difendere quello che ho conquistato negli ultimi anni&rdquo;. Dove ti vedi tra 5 anni? &ldquo;Gi&agrave; da un po&rsquo; ho cominciato a portare le persone in giro per il mondo, mi piace tantissimo far rivivere a loro quello che ho vissuto io in gara. Senza l&rsquo;ansia del cronometro. E vedere la gente che &egrave; soddisfatta, che mi chiama quando gli organizzo qualcosa mi rende molto contento. Collaboro con parecchie aziende di settore per aiutare lo sviluppo. Mi piace questo mondo, non mi vedo lontano da qui. Sono pi&ugrave; di trent&rsquo;anni che ho la licenza, ci ho passato quasi tutta la vita. Sto raccogliendo i frutti del mio lavoro&rdquo;. Ti piacerebbe tornare alla Dakar?  &ldquo;Farla con un 450 per mettermi nella mischia no, farla con una derivata di serie con l&rsquo;obiettivo di essere uno dei primi a portarla a traguardo, allora s&igrave;. Sarebbe una sfida nuova. Pensare di mettermi ancora in mezzo alla mischia, mi piace, ma il livello &egrave; altissimo. Sono stato anche a dicembre con Adrien Van Beveren, mi diceva di tornare che ho ancora un bel passo, ma alla fine ho in testa altre cose e il T&eacute;ner&eacute; penso sia il mio futuro&rdquo;.  Un ricordo della Dakar? &ldquo;La prima &egrave; stata bellissima, un mondo magico, &egrave; una cosa grande. Non ero abituato a vedere tutti i mezzi a motori. Arrivavo dal Mondiale Enduro ed eravamo solo noi delle moto. Mi sentivo come un bambino a Gardaland. Le avventure sono state tante. Alla Dakar ho forse pi&ugrave; ricordi brutti che belli: rotture della moto all&rsquo;ultimo giorno quando mi giocavo un podio, caduta quando avevo un polso rotto e volevo arrivare al traguardo ed ero ancora nei 10. Non ho rancore per&ograve;, ho sempre dato il massimo, &egrave; sempre stato nel mio spirito correre dando il 110% e questo mi &egrave; sempre stato riconosciuto&rdquo;. Come descrivi in poche parole la tua carriera? &ldquo;Ho raccolto glorie e dolori, come chiunque nella vita normale. Ci sono periodi in cui sei al top e periodi in cui vorresti nasconderti. La carriera di un pilota &egrave; questa, ma io sono contento perch&eacute; il nostro &egrave; un mondo di appassionati. Da quando sono andato alla Dakar, quando vedo qualcuno che parte anche per un viaggio lo rispetto tantissimo perch&eacute; so quello che sta facendo e cosa sta provando, so che sta realizzando un sogno che sia grande o piccolo, &egrave; identico&rdquo;. La passione per i Rally Raid protagonista all'evento di Bivacco Italia       

Alla prima edizione dell&rsquo;Off-Road Camp di Yamaha non poteva mancare il pilota di Lumezzane che ci ha raccontato in esclusiva i suoi progetti 2022

Yamaha, Botturi si racconta in esclusiva tra passato, presente e futuro

        Abbiamo intervistato in esclusiva Alessandro Botturi, che si trovava ad Eicma per un evento organizzato da Yamaha. Il pilota di Brescia ha raccontato della sua stagione 2021 con la partecipazione al Campionato italiani Motorally in sella alla Yamaha T&eacute;n&eacute;r&eacute; 700, ma anche cosa far&agrave; nel 2022: Dakar o Africa Race? La seconda, ecco perch&egrave;. Botturi: &ldquo;Bello contribuire allo sviluppo della T&eacute;n&eacute;r&eacute;&rdquo;  Intanto abbiamo chiesto ad Alessandro di raccontarci la sua esperienza nel Campionato Motorally: &ldquo;Posso dire di essere contento, - ha detto - peccato ho saltato la prima gara a causa di un infortunio. Poi sono rientrato e ho vinto tutte le giornate, mi sono piazzato bene anche a livello assoluto. Fare delle giornate in cui mi sono piazzato anche quarto &egrave; stato buono, abbiamo fatto vedere anche il potenziale della moto, una moto di serie, 700 bicilindrica ma che si distingue bene anche nel fuoristrada vero. Penso che con Yamaha abbiamo fatto un bel lavoro&rdquo;. Appunto, hai contribuito allo sviluppo della T&eacute;n&eacute;r&eacute; 700, in che modo? &ldquo;Si, ho contribuito nello sviluppo. Si sono create delle sintonie dove il pilota e l'ingegnere possono fare davvero tanto&rdquo;. Come hai trovato le strade del Campionato Motorally dopo le tante che hai solcato in tutto il mondo? &ldquo;Penso che il Campionato italiano Motorally stia avendo un grande successo di partecipanti, e Yamaha quest'anno ha fatto un challenge dedicato ai loro clienti che hanno partecipato all'interno campioanto, circa 50 persone con il T&eacute;n&eacute;r&eacute;. Sono corse veramente impegnative perch&egrave; l'italiano Motorally &egrave; impegnativo sia a livello di navigazione che di percorso e chi si &egrave; presentato alle gare e le ha terminate bisogna veramente dirgli &ldquo;bravo&rdquo;. E' l'inizio per andare poi in Africa a fare qualcosa di pi&ugrave;&rdquo;. &ldquo;Chi va in Africa ci lascia il cuore&rdquo;  A proposito di Africa, cosa hai deciso per il 2022? Africa Race o Dakar? &ldquo;Far&ograve; l'Africa Race, anche se non posso ancora dire con che moto la far&ograve;&rdquo;. Come mai anche ques'anno niente Dakar? &ldquo;Alla fine ho sposato l'Africa Race perch&egrave; &egrave; sul vecchio percorso della Dakar. Ne ho fatte tante di Dakar in sudamerica e mi mancava farla in Africa. Quando mi hanno chiesto se volevo fare l'Africa Race ho accettato subito e ho capito perch&egrave; questa gara (la Dakar) &egrave; diventata cos&igrave; famosa: passi in Mauritania, arrivi al traguardo e ti d&agrave; una sensazione unica e capisci perch&egrave; questa gara ha fatto la storia&rdquo;. C'&egrave; un ricordo in particolare al quale pi&ugrave; tieni? &ldquo;Ci sono tanti ricordi alla fine ti rendi conto che dopo il Marocco quando entri in Mauritania capisci che sei in un altro mondo, non c'&egrave; luce, non c'&egrave; niente e gi&agrave; quando arrivi in Senegal ti sembra di tornare alla civilt&agrave;. Questi luoghi ti fanno capire cosa sia l'Africa vera e chi ci va ci lascia il cuore&rdquo;. Quindi, sugli altri programmi per il 2022: &ldquo;Far&ograve; l'italiano Motorally, qualche gara internazionale e poi promuover&ograve; il marchio di Yamaha T&eacute;n&eacute;r&eacute; 700. Mi piace tanto quando organizzano eventi che portano sia i piloti che gli appassionati a fare qualcosa di bello e grande perch&egrave; sognano anche loro quello che sognamo noi in gara&rdquo;. MotoGP,Stoner e Rossi compagni?"Qualcuno non mi ha voluto in Yamaha"       

In esclusiva per Motosprint, Alessandro Botturi ha parlato della sua scelta per il 2022 dove non ci sar&agrave; la Dakar, bens&igrave; l'Africa Eco Race. Ecco il perch&egrave;

EICMA 2021, Botturi sul 2022: “Farò l'Africa Eco Race”

Alessandro Botturi guarder&agrave; la prossima Dakar dalla televisione. &ldquo;Dopo 9 anni consecutivi, 7 Dakar e 2 Africa Race quest&#39;anno non sar&ograve; alla partenza a nessuno dei due Rally&rdquo;, annuncia il &lsquo;Bottu&rsquo;, che lo scorso anno ha vinto l&rsquo;Africa Eco Race. &ldquo;Gare con fascino unico...&rdquo;, aggiunge con un pizzico di rammarico.  &quot;Peccato non correre alla Dakar&quot;   Ma cosa ha fermato il &lsquo;gigante buono&rsquo;? Lo abbiamo chiesto direttamente a lui.  &ldquo;Avrei dovuto fare l&rsquo;Africa Eco Race, ma due mesi fa &egrave; arrivata l&rsquo;ufficializzazione che &egrave; stata annullata per la pandemia, e non ho avuto il tempo materiale per organizzare la Dakar&rdquo;.  Ti sarebbe piaciuto partecipare alla Dakar?  &ldquo;S&igrave;, sono gare sulle quali veramente ci lasci il cuore. A saperlo prima la mia preparazione sarebbe stata diversa, ci avrei dedicato il tempo gusto. L&rsquo;Africa Race &egrave; pi&ugrave; facile, e la partenza da Monaco ti consente di spedire tutto all&rsquo;ultimo momento, invece per la Dakar il 20 novembre devi essere gi&agrave; completamente pronto. Quando &egrave; saltata l&rsquo;Africa Eco Race c&rsquo;erano 15 giorni per organizzarsi, per me &egrave; stato impossibile, anche fisicamente&rdquo;.    Cosa pensi della Daar di quest&rsquo;anno? &ldquo;Mi sembra molto tosta: con 8.000 km in 12 tappe pi&ugrave; il prologo sar&agrave; molto impegnativa sul lato fisico e poi poi non ci sono riferimento, perch&eacute; nessuno ha corso durante l&rsquo;anno. E&#39; stato fatto solo un Rally in Andalusia, che per&ograve; ha dato poco i valori in campo. I piloti saranno tutti agitati, perch&eacute; nessuno sa a che livello &egrave; il proprio avversario, e secondo me quest&rsquo;anno ci sono sette o otto piloti nelle moto che possono vincere&rdquo;.  Chi sono i pi&ugrave; accreditati secondo te?  &ldquo;Ricky Brabec, che ha vinto l&rsquo;anno scorso, Toby Price, Daniel Sanders e Matthias Walkner, ma anche Adrien Van Beveren e Kevin Benavies&hellip; per&ograve; se dovessi scegliere un candidato ideale non riuscirei a dirti un nome, perch&eacute; mai come quest&rsquo;anno sono tanti i piloti che possono vincere&rdquo;.  Dunque tu la Dakar seguirai da casa?  &ldquo;S&igrave;, perch&eacute; mi piace e perch&eacute; ho tanti amici che corrono. Pi&ugrave; di tutti Van Beveren, che &egrave; stato mio compagno di squadra in Yamaha e l&rsquo;ho seguito un po&rsquo; negli allenamenti, gli ho preparato il roadbook mentre si allenava, e poi Maurizio Gerini, che nella classe Original Motul pu&ograve; fare veramente bene. E poi i piloti italiani, li conosco tutti&rdquo;.  Cosa ne pensi dell&rsquo;impresa di Franco Picco, nella Original Motul a 65 anni?  &ldquo;Bravo Franco: la Dakar gi&agrave; &egrave; faticosa quando sei nel pieno della forma fisica e nell&rsquo;et&agrave; giusta, a 65 anni avere ancora solo la voglia di prepararsi per fare una gara come la Dakar e soprattutto senza assistenza&hellip; Penso che bisogna togliersi tutti il cappello e dire &lsquo;bravo&rsquo;. E&rsquo; un bel segnale che d&agrave; a tutti, soprattutto in questo anno un po&rsquo; particolare&rdquo;.    &quot;Una stagione sofferta&quot;   Com&rsquo;&egrave; stata la tua stagione 2020 dopo aver vinto l&rsquo;Africa Eco Race?  &ldquo;Ho fatto il Rally Transanatolia, dove mi sono piazzato quarto dietro a Van Beveren e ho vinto anche due prove speciali: mi sono sentito ancora competitivo. Poi ho fatto delle gare di italiano motorally ma &egrave; una stagione un po&rsquo; a singhiozzo, con le date che venivano spostate di continuo. Ho un po&rsquo; sofferto, devo dire la verit&agrave;&rdquo;.  E il prossimo anno cosa farai?  &ldquo;Far&ograve; il Merzouga Rally a maggio e l&rsquo;obiettivo &egrave; fare l&rsquo;Africa Eco Race nel 2022 con la Tener&eacute; 700, una moto sulla quale Yamaha sta puntando tantissimo e io la porter&ograve; al debutto.  &ldquo;Nel frattempo ad aprile far&ograve; una cosa bella, che mi piace molto: un viaggio umanitario fino a Dakar, che si chiama &lsquo;Route to Dakar&rsquo;. Partiremo dalla Fiera di Verona il 2 aprile e poi arriveremo a Dakar e lasceremo i mezzi che avremo usato per l&rsquo;avventura all&rsquo;associazione Bambini nel Deserto, per dargli una piccola mano. Mi ha contattato Simone Zignoli delle Jene, e mi ha chiesto: &lsquo;verresti con me? Ti do qualche giorno per pensarci&rsquo;. E io gli ho risposto subito che non mi serviva tempo&hellip; ho deciso subito di s&igrave;&rdquo;.  Come ti stai allenando nel frattempo?  &ldquo;Fino a due giorni fa in bici in montagna dietro casa, ora da due giorni qui abbiamo tanta neve, e quindi mi alleno a casa sui rulli e sul tapis roulant, ma tra qualche giorno riprender&ograve; ad andare in montagna, che a me piace moltissimo, sia in bici che a piedi&rdquo;, conclude Alessandro Botturi. &nbsp;  Thomas Oldrati e Andrea Verona: favole d&#39;Italia 

&ldquo;Dopo 7 Dakar e 2 Africa Race quest&#39;anno non sar&ograve; alla partenza a nessuno dei due Rally... gare con fascino unico&rdquo;, dice Botturi. &ldquo;L&rsquo;impresa di Franco Picco? Dovrebbero togliersi tutti il cappello&quot;

Rally Raid, esclusivo Botturi: &ldquo;Per la prima volta niente Dakar n&eacute; Africa Race&rdquo;

Dopo la bellissima vittoria di Alessandro Botturi che per il secondo anno è riuscito a trionfare nella difficile gara dell'Africa Eco Race, ecco alcune delle immagini più belle che arrivano dal sito ufficiale della manifestazione, www.africarace.com, ma anche dai profili social degli stessi protagonisti italiani come Botturi, Picco, Gritti e Lucci.

Africa Eco Race 2020: gli scatti più belli della 12ª edizione

Alessandro Botturi ce l&rsquo;ha fatta: il campione bresciano ha conquistato la vittoria alla dodicesima edizione dell&rsquo;Africa Eco Race, riuscendo a confermare il successo dello scorso anno. Ma questa volta &egrave; stata veramente difficile.    &ldquo;Un&#39;altra gara, completamente, in tutti i sensi&rdquo;, ha detto Botturi dopo essere arrivato al traguardo dell&rsquo;ultima speciale utile per la classifica generale. &ldquo;Si &egrave; alzato il livello degli avversari e si &egrave; alzato anche moltissimo il livello delle prove speciali, stavolta ho davvero visto territori immensi e spettacolari, ma ho fatto fatica, tanta. Sono arrivato al bivacco pi&ugrave; di qualche volta davvero stanco. E questo mi d&agrave; ancora pi&ugrave; soddisfazione&rdquo;.  La vittoria per Goncalves  La sua gara &egrave; stata ancora pi&ugrave; difficile dopo la tragica scomparsa di Goncalves alla Dakar: il portoghese, infatti, era stato compagno di squadra di Botturi, che ha sentito particolarmente la sua mancanza.    &ldquo;Ora lo posso confessare, avevo un magone in questi ultimi giorni. La scomparsa di Paulo Goncalves mi ha toccato tantissimo ma ho cercato di non darlo a vedere&rdquo;, ha detto il &lsquo;Bottu&rsquo;. &ldquo;Ho sofferto in silenzio ma &egrave; stato qualche cosa di profondo. Voglio dedicare a lui questa vittoria, al mio vecchio compagno di squadra&rdquo;.  Botturi si conferma anche un gande sportivo, e si congratula subito con i suoi rivali. &ldquo;Voglio fare i complimenti a tutti: organizzazione, il mio meccanico, Paolo Lucci che &egrave; stato davvero bravo e Giovanni Gritti che non ha esitato ad aiutarmi quando ne avevo bisogno&rdquo;, ha detto. &ldquo;E voglio farli anche a Ullevalseter, perch&eacute; &egrave; un osso duro, uno che non molla mai. Un vero vichingo!&rdquo;.  Domani la carovana del rally si sposta da Saint Louis a Dakar con una tappa di 299,75 chilometri. I primi 229 porteranno i piloti al via della prova speciale, quella epica, quella leggendaria del Lago Rosa, lunga quasi 22 chilometri. Poi il podio e la grande festa, e infine il trasferimento fino a Dakar di 48 chilometri. 

&ldquo;Stavolta ho fatto fatica, tanta. E&rsquo; un&rsquo;altra gara, completamente: si &egrave; alzato il livello degli avversari e anche delle prove speciali&rdquo;, dice il bresciano

Botturi fa il bis all&rsquo;Africa Eco Race

Africa Eco Race ha vissuto una decima giornata impegnativa, con 600,59 km di percorso dei quali 499,46 km di speciale, da Tidjijka a Idini: la pi&ugrave; lunga di questa edizione dell&rsquo;Africa Race. Una speciale sabbiosa per il 90% del percorso, con cordoni di dune e una navigazione difficile.  Botturi e Ulleval: che sfida!  Giovanni Gritti &egrave; stato il pi&ugrave; veloce al traguardo: in sella alla sua Honda ha preceduto di 1&rsquo;51&rsquo;&rsquo; il norvegese Pal Anders Ullevalseter su KTM. Terzo al traguardo Alessandro Botturi, su Yamaha, che perde 2&rsquo;04&rsquo;&rsquo; da &lsquo;Ulleval&rsquo; ma il bresciano si mantiene sempre al comando, con 2&rsquo;04&rsquo; di vantaggio.  Continua cos&igrave; questa sorta di &lsquo;elastico&rsquo; fra Botturi e Ullevalseter, proprio come lo scorso anno, e quanto pi&ugrave; ci si avvicina al traguardo della gara, tanto pi&ugrave; diventa incerto l&rsquo;esito.  Gli altri italiani  Paolo Lucci oggi si &egrave; piazzato al quarto posto ma, rimane terzo in classifica. Il suo distacco da Botturi &egrave; di 42&rsquo;30&rsquo;&rsquo;: l&rsquo;italiano ha un vantaggio di quasi 11 minuti sul britannico Lyndon Poskitt, e pu&ograve; ragionevolmente puntare al terzo gradino del podio assoluto. Con la vittoria di oggi Giovanni Gritti passa al decimo posto assoluto.  Ottavo al traguardo Blasco La Cravera, tredicesimo Lorenzo Maestrami, sedicesimo Davide Cominardi, che precede Gabriele Minelli, terzo della Oltre 450 alle spalle di Mamadou Bocoum e Juan Pablo Guillen. Ventunesimo al traguardo Paolo Caprioni.  Al momento in cui scriviamo, sono soltanto 23 i piloti giunti al traguardo e tra loro non compaiono ancora Franco Picco e il pilota diversamente abile Nicola Dutto. 

Nel Day 10 trionfo di colori italiani: la Honda di Gritti svetta davanti a Ullevalseter. Botturi terzo a fine tappa davanti a Paolo Lucci

Africa Eco Race: Gritti vince, Botturi sempre in testa

        Sar&agrave; una decima tappa molto impegnativa quella di oggi per tutti i partecipanti all'Africa Eco Race. I piloti prenderanno parte alla speciale pi&ugrave; lunga dell'intera edizione del 2020. La tappa prender&agrave; il via da Tidjikdja con un primo spostamento di 77 chilometri fino a El Kouaz e da qui partiranno i quasi 500 chilometri che i piloti dovranno percorrere fino all'arrivo a Idini che li porter&agrave; finalmente al bivacco. Botturi ancora in testa Insomma, per i piloti in pista non &egrave; arrivato ancora il momento di rilassarsi, anzi, c'&egrave; da dare gas pi&ugrave; che mai, dato che dopo la giornata di ieri Alessandro Botturi continua a restare in testa alla classifica generale provvisoria. Nella nona tappa, infatti, a conquistare la vittoria &egrave; stato un fantastico Paolo Lucci che ha tagliato il traguardo 2 minuti e 18 secondi prima di Botturi. E' andata bene anche a Giovanni Gritti,quarto, mentre undicesimo &egrave; arrivato Franco Picco che continua ad essere primo nella classifica generale della classe 450. Infine, Gabriele Minelli &egrave; arrivato diciannovesimo, ventesimo Blasco La Cavera, ventiseiesimo Davide Cominardi, trentesimo Fabrizio Bosetti e trentunesimo Lorenzo Maestrami. La decima tappa Oggi quindi, una nuova tappa &egrave; gi&agrave; partita da Tidjikdja e non sar&agrave; per niente facile per tutta la carovana dell'Africa Eco Race. Ancora una volta, il panorama che si paleser&agrave; davanti ai piloti sar&agrave; mozzafiato e due terzi del cammino da percorrere sar&agrave; del tutto nuovo. I piloti, per&ograve;, non avranno troppo tempo per accorgersi delle bellezze del paesaggio, in quanto dovranno stare attenti alle insidie del terreno: all'inizio sar&agrave; formato al 90% da sabbia, poi si evolver&agrave; in dune, alcune delle quali dovranno essere oltrepassate. La navigazione, quindi, sar&agrave; essenziale, e sar&agrave; importante essere vigili e seguire la rotta per non prendere percorsi sbagliati e perdere del tempo. La seconda parte della speciale, che abbiamo detto essere la pi&ugrave; lunga di tutta l'edizione 2020, sar&agrave; fortunatamente pi&ugrave; scorrevole ma ci sar&agrave; ugualmente da stare attenti alle grandi curve da fare in mezzo alle dune.       

Quella di oggi sar&agrave; una tappa molto impegnativa che vedr&agrave; i piloti attraversare dune di sabbia e strade mai percorse prima

Africa Eco Race: nella decima tappa la speciale più lunga

La nona giornata dell&rsquo;Africa Eco Race va in archivio con la vittoria di Paolo Lucci: il forte portacolori della Husqvarna, alla sua prima partecipazione nell&rsquo;estenuante rally, ha svettato alla fine della speciale ad anello &ndash; l&rsquo;unica del genere in questa edizione della gara &ndash; che ha riportato i piloti al bivacco di Tidjika dopo 414,81 km.  Lucci ha impiegato 6 h 17&rsquo;31&rsquo;&rsquo;, e con un gap di soli 2&rsquo;18&rsquo;&rsquo; &egrave; arrivato Alessandro Botturi in sella alla sua Yamaha. Un piazzamento prezioso per il bresciano, che si colloca ancora una volta davanti al suo primo rivale, il norvegese Pal Anders Ullevalseter, che perde altri 2&rsquo;03&rsquo;&rsquo; da Botturi. Il campione in carica riporta il suo vantaggio al comando della gara a 4&rsquo;08&rsquo;&rsquo; su Ullevalseter.  Con questa vittoria di tappa, Paolo Lucci si riporta in terza posizione assoluta, a 40&rsquo;26&rsquo;&rsquo; da Botturi, precedendo Poskitt.  Navigazione difficile  La speciale, ancora una volta, non &egrave; stata facile: l&#39;organizzazione aveva stimato un tempo di quattro ore e mezzo per completarla e invece i piloti pi&ugrave; veloci sono arrivati al traguardo in oltre sei ore.  &ldquo;Sinceramente non capisco come abbiano fatto i conteggi&rdquo;, dice Botturi all&rsquo;arrivo. &ldquo;In Marocco eravamo sempre in anticipo e questo ci sta, ma qui siamo in ritardo di ore. Ieri pi&ugrave; di tre, oggi quasi due. Non so che medie prevedono per noi. Se ci sono le dune...e poi tanto fuoripista e fesh fesh, non &egrave; mica facile andare forte in quei punti. Senza calcolare la navigazione, che &egrave; sempre difficile&rdquo;.  Ottimo quarto posto di giornata per Giovanni Gritti, su Honda, che precede la KTM di Lyndon Poskitt ed &egrave; undicecesimo nella classifica assoluta. Di poco fuori dalla top ten ma primo della classe 450 l&rsquo;inossidabile Franco Picco, che dall&rsquo;alto dei suoi 64 anni continua a relegare alle sue spalle tanti avversari.  La classifica di giornata  Per quanto riguarda gli altri italiani, oggi si &egrave; piazzato diciannovesimo Gabriele Minelli, terzo di giornata della classe Oltre 450, davanti a Blasco La Cavera. Con questo risultato Minelli passa al comando della classe Oltre 450, precedendo lo svedese Anders Berglund.  Ventiseiesimo nel Day 9 Davide Cominardi, trentesimo Fabrizio Bosetti davanti a Lorenzo Maestrami. Trentacinquesima posizione per un grande Nicola Dutto che, ricordiamo, corre senza l&rsquo;ausilio delle gambe, e che si &egrave; piazzato davanti a Stefano Baldussi. Dutto &egrave; decimo di giornata nella classe Oltre 450 e nono nella classifica generale della classe. Cinquantaquattresimo oggi Pietro Maccali davanti a Paolo Caprioni, cinquantasettesimo Dario Bandinelli che precede Luciano Mario Pegoraro. 

I due italiani precedono Ullevalseter al traguardo della nona speciale. Quarto posto di giornata per Giovanni Gritti. Franco Picco &egrave; primo delle oltre 450

Africa Eco Race: Lucci e Botturi nel Day 9

Gli organizzatori assicurano: la nona tappa dell&#39;Africa Eco Race, quella in programma per la giornata di oggi, sar&agrave; la pi&ugrave; speciale e bella, a partire dal panorama che incontreranno i piloti, per arrivare alla particolarit&agrave; del percorso fatto a cerchio, che partir&agrave; e torner&agrave; a Tidjikdja per un totale di 469 chilometri.  Ma chiss&agrave; se i piloti, che una volta arrivati al bivacco avranno anche una sorpresa, dopo un&#39;altra estenuante tappa saranno della stessa opinione.  La giornata di ieri  Intanto, c&#39;&egrave; da dire, che nonostante un percorso non troppo facile, la tappa di ieri &egrave; stata molto positiva per i piloti nostrani, a partire da Giovanni Gritti che &egrave; riuscito a tagliare il traguardo in seconda posizione. In quarta posizione, invece, &egrave; arrivato l&#39;attuale leader della classifica generale Alessandro Botturi, che per&ograve;, da qui alla fine della gara prevista per il 19 gennaio, dovr&agrave; fare di pi&ugrave; se vorr&agrave; vincere, in quanto ha portato il suo vantaggio sul norvegese Ullevalseter a soli 2 minuti e 5 secondi.  La quinta posizione di ieri, &egrave; invece andata a Paolo Lucci, undicesimo Gabriele Minelli, che ha chiuso la tappa davanti a Blasco La Cavera, Lorenzo Maestrami e Davide Cominardi.  La tappa in programma oggi  Oggi, quindi, una nuova giornata ha inizio in Mauritania, con l&#39;unico percorso fatto a cerchio in programma in questa dodicesima edizione di Africa Eco Race. Questo significa, che la strada che i piloti percorreranno finir&agrave; nello stesso punto in cui &egrave; inziata, ovvero a Tidjikdja. Il percorso sar&agrave; qualcosa di speciale, mai fatto prima e con un panorama unico. A fine giornata, una volta tornati al bivacco, i partecipanti riceveranno anche una sorpresa. Ma che tipo di terreno incontreranno durante la tappa?  Dopo una prima parte fatta per met&agrave; di sabbia e per met&agrave; di ciottoli, la strada diventer&agrave; interamente sabbiosa con un corridoio dove si alterneranno dune a spazi aperti molto suggestivi. Questa nona tappa, presenter&agrave; per&ograve; anche delle insidie: il passaggio attraverso le dune, infatti, non sar&agrave; facile in quanto a fianco di queste ci saranno anche le rocce che potrebbero causare problemi in caso di incidente. Gli ultimi 35 chilometri, invece, saranno gli stessi dell&#39;inizio in quanto il percorso si ricongiunger&agrave; per tornare al punto di partenza. 

Un percorso mai fatto prima tra sabbia, dune ma anche rocce che potrebbe causare qualche problema ai partecipanti

Africa Eco Race: nona tappa suggestiva ma ricca di insidie

Una tappa di 450,83 km, di cui 429,91 di speciale, da Aidzidine a Tidjikja: ecco cosa aspettava oggi i protagonisti di Africa Eco Race. L&rsquo;estenuante competizione, che si concluder&agrave; domenica 19, sta entrando sempre pi&ugrave; nel vivo, e per quanto riguarda le due ruote la lotta al momento &egrave; ristretta fra il campione in carica Alessandro Botturi e lo sfidante, Pal Anders Ullevalseter, che anche lo scorso anno si era rivelato l&rsquo;unico in grado di dargli del filo da torcere.  Oggi, dopo una navigazione molto difficile per via dell&rsquo;assenza di tracce su parte del percorso, totalmente inedito, il primo al traguardo &egrave; stato il britannico Lyndon Poskitt su KTM, che ha concluso il percorso dopo ben 8&rsquo;07&rsquo;&rsquo;56. Ottima seconda posizione, a soli 2&rsquo;15&rsquo;&rsquo;, per Giovanni Gritti su Honda, che conquista il suo miglior piazzamento.  La sfida continua  Con un distacco di 10&rsquo;05&rsquo;&rsquo; &egrave; transitato al controllo orario di fine giornata il norvegese Pal Anders Ullevalseter, che con la sua KTM ha preceduto di 2&rsquo;01&rsquo;&rsquo; la Yamaha di Alessandro Botturi. Con questa quarta posizione, e considerando il distacco ridotto, il bresciano rimane al comando della gara. Ma vede assottigliarsi il suo vantaggio a 2&rsquo;05&rsquo;&rsquo;. Un risultato che rende la gara sempre pi&ugrave; serrata e incerta. Anche perch&eacute; nel frattempo si sta avvicinando Lyndon Poskitt, che oggi ha guadagnato dieci minuti ed &egrave; balzato in terza posizione assoluta, a 30&rsquo;&rsquo;08&rsquo;&rsquo; di distacco.  Quinto di giornata Paolo Lucci, che per&ograve; perde la terza posizione in classifica, scalzato da Poskitt, e scende in quarta piazza, con un distacco di 42&rsquo;44&rsquo;&rsquo; da Botturi.  Undicesimo al traguardo Gabriele Minelli, che precede Blasco La Cavera, Lorenzo Maestrami e Davide Cominardi. Minelli, La Cavera, Maestrami e Cominardi occupano dall&rsquo;undicesima alla quattordicesima posizione in classifica generale.  Diciassettesimo di giornata Franco Picco, quarto della classe 450, ma fortemente penalizzato in classifica di gara per via della rottura del motore venerd&igrave; scorso.  Al momento in cui scriviamo sono arrivati al traguardo di giornata soltanto 22 concorrenti. Tra i piloti ancora in gara, Nicola Dutto. 

Sul podio di giornata anche Ullevalseter. Alessandro Botturi perde 2 minuti ma conserva il comando della gara. Quinto Paolo Lucci &nbsp;

Africa Eco Race: Poskitt e Gritti nel Day8

&Egrave; iniziato un nuovo giorno in Mauritania, per tutti i partecipanti all&#39;Africa Eco Race. Dopo una meritata notte di riposo &egrave; gi&agrave; il momento di rialzarsi, riprendere il proprio mezzo e partire all&#39;avventura.  Quella di oggi, l&#39;ottava tappa in programma, preveder&agrave; un percorso di 447 chilometri totali dal bivacco di Aidzidine fino a Tidjikdja.  Come sta andando fin&#39;ora  A mantenere la vetta della classifica generale &egrave; ancora il tenace Alessandro Botturi che dall&#39;inizio della gara non ha mollato un colpo: nella tappa di ieri, la settima, &egrave; riuscito ad arrivare in seconda posizione, ancora una volta davanti al suo pi&ugrave; temibile avversarsio, il norvegese Ullevalseter.  Ma quella di ieri &egrave; stata una giornata davvero speciale non solo per Botturi, ma anche per gli altri italiani in gara, in quanto ci sono stati ben cinque piloti azzurri nelle prime nove posizioni. Il primo a tagliare il traguardo, infatti, &egrave; stato Paolo Lucci che ha portato a termine la tappa in 6 ore, 14 minuti e 26 secondi, in seconda posizione &egrave; arrivato il gi&agrave; citato Alessandro Botturi, quarto Blasco La Cavera, settimo Giovanni Gritti e nono Franco Picco.  L&#39;ottava tappa in programma  Quella di oggi sar&agrave; un&#39;altra tappa importante che i piloti dovranno affrontare: in tutto, ci saranno da percorrere 447 chilometri, suddivisi tra 429 chilometri da Aidzidine e Tidjikdja e 18 chilometri per raggiungere il bivacco notturno.  Durante il percorso, i partecipanti potranno fare rifornimento due volte, la prima dopo 70 chilometri. La tappa di oggi avr&agrave; una partenza nuova rispetto alle passate stagioni, presenter&agrave; sempre il solito terreno sabbioso che li porter&agrave; fino al villaggio di Maaden passando per il passo del Tifoujar.  Dopo il villaggio, invece, inizier&agrave; la discesa e di conseguenza i piloti prenderanno velocit&agrave; fino a trovare una parte ricca di dune fino ad Elnouk. Da qui, un passaggio mai fatto prima che offrir&agrave; un bellissimo paesaggio come sfondo. Infine, i piloti dovranno attraversare un&#39;altra parte pi&ugrave; rocciosa dove la navigazione sar&agrave; ci&ograve; che li impegner&agrave; maggiormente. 

Botturi continua a mantenere la vetta della classifica generale, oggi un&#39;altra tappa impegnativa

Africa Eco race: l&#39;ottava tappa in programma oggi

La settima tappa di Africa Eco Race parla italiano: ben cinque i piloti azzurri classificati nelle prime 9 posizioni all&rsquo;arrivo dell&rsquo;estenuante speciale di 477,95 km, dal bivacco di Chami a quello di Aidzidine, fra Akjouit e Atar, ai piedi delle montagne.  Una speciale interamente in fuoristrada e quindi di pura navigazione, senza strade tracciate, dra incroci di sole dune e cammelli. Dopo il rifornimento, a met&agrave; strada, il percorso era costituito per l&rsquo;80% di sabbia e piccole pietre. La direzione del vento ha costituito un elemento importante, considerando le tante dune.  La vittoria di Lucci  Il primo al traguardo di oggi &egrave; stato Paolo Lucci, su Husqvarna, che ha impiegato 6 h 14&rsquo;26&rsquo;&rsquo; per completare il percorso. Con il &lsquo;colpaccio&rsquo; di oggi, il pilota toscano, alla sua prima Africa Eco Race, passa al terzo posto nella classifica generale, con un gap di 40&rsquo;52&rsquo;&rsquo; da Botturi.  A 10&rsquo;16&rsquo;&rsquo; &egrave; arrivato il leader della gara, Alessandro Botturi, in sella alla Yamaha, che ha colto nel segno: staccare ulteriormente il suo primo rivale, Pal Anders Ullevalseter. Il norvegese ha portato la sua KTM sul podio di giornata, con un ritardo di 1&rsquo;59&rsquo;&rsquo; da Botturi, e quindi in classifica generale il gap fra i due cresce a 4&rsquo;06&rsquo;&rsquo;.  Quarto di giornata Blasco La Cavera, che ha preceduto Jacek Czachor e Pawel Stasiaczek, mentre Giovanni Gritti ha portato la prima Honda al traguardo, in settima posizione. Ottava piazza per Lyidon Poskitt e nona assoluta per un grande Franco Picco, che a 64 anni ha concluso primo della classe Oltre 450. Peccato per la rottura del motore nella tappa di venerd&igrave; che lo ha penalizzato pesantemente: il forte pilota vicentino ha infatti ben 36&rsquo;20&rsquo;&rsquo; di penalit&agrave;.  Per quanto riguarda gli altri italiani, Gabriele Minetti &egrave; diciassettesimo, Lorenzo Maestrami ventiquattresimo, Paolo Caprioni ventisettesimo, ma primo delle 700 Bicilindriche.  Trentesimo al traguardo Davide Cominardi, trentaquattresimo Pietro Maccali, trentottesimo Fabrizio Bosetti, quarantunesimo Luciano Mario Pegoraro che ha preceduto Dario Bandinelli.  Quarantasettesimo Giampietro Dal Ben. Al momento non &egrave; ancora arrivato al traguardo Nicola Dutto, il che significa che il suo ritardo sar&agrave; almeno di oltre 3 h 15&rsquo;&rsquo;. 

Con il secondo posto di oggi davanti a Ullevalseter, Alessandro Botturi si conferma al comando della gara. Franco Picco primo nelle oltre 450

Africa Eco Race: Paolo Lucci vince il Day7

&Egrave; iniziata una nuova giornata di sabbia e dune per i piloti dell&#39;Africa Eco Race che si troveranno ad affrontare la settima tappa che li porter&agrave; da Chami a Aidzidine, lasciandosi definitivamente alle spalle il Marocco e iniziando il lungo percorso che li attende in Mauritania.  La speranza, &egrave; che le condizioni meteo di oggi siano migliori rispetto a ieri, dato che, durante lo speciale , ovvero negli ultimi 176 chilometri da percorrere, c&#39;&egrave; stata una tempesta di sabbia che ha messo in difficolt&agrave; i piloti.  Botturi ancora in testa  Tra questi, Alessandro Botturi, che fino a quel momento era in testa alla carovana ma che, con il forte vento che alzando la sabbia ha reso la visuale impossibile, ha deciso di rallentare e aspettare il gruppo facendosi sorpassare anche dal suo diretto avversario Pal Anders Ullevalseter.  Botturi si &egrave; quindi piazzato in ventesima posizione, pur continuando a rimanere in testa alla classifica generale provvisoria. Tra gli italiani, due risultati importanti, con Giovanni Gritti secondo nella tappa di ieri e Paolo Lucci terzo. Quattordicesima posizione, invece, per Paolo Caprioni, ventunesimo &egrave; arrivato Franco Picco e quarantunesimo Nicola Dutto.  Il percorso di oggi  Quella di oggi sar&agrave; un&#39;altra tappa importante per tutti i partecipanti, gi&agrave; partita dal bivacco di Chami e che, dopo un percorso di 477,95 chilometri, porter&agrave; i piloti direttamente all&#39;altro bivacco di Aidzidine, un villaggio situato a piedi della montagna che si trova tra Akjoujt e Atar. La peculiarit&agrave; di questo percorso, &egrave; che in realt&agrave; non ci sar&agrave; un percorso, ovvero i partecipanti si troveranno a guidare senza una vera e propria strada da seguire. Ci saranno da scavlacare delle dune cos&igrave; come cespugli di erba. A met&agrave; percorso, poi, i piloti potranno fare rifornimento e da l&igrave; in poi, il percorso sar&agrave; caratterizzato da sabbia e piccoli sassi. Anche oggi, il vento sar&agrave; un&#39;incognita in quanto la zona si presenta molto ventosa e come accaduto ieri potrebbe mettere in difficolt&agrave; i piloti sulla visibilit&agrave; del percorso. Insomma, un&#39;altra giornata impegnativa sotto ogni punto di vista. 

I piloti in gara dovranno affrontare un&#39;altra giornata difficile con dune, strade incerte e forte vento

Africa Eco Race: sabbia e vento attesi nella settima tappa

Nella prima giornata di Mauritania di Africa Eco Race le sorprese non sono mancate. La carovana dei piloti &egrave; partita questa mattina all&rsquo;alba dal bivacco di Dakhla, dopo la giornata di riposo di domenica, e si &egrave; diretta verso Chami, attraversando la frontiera del Marocco per entrare in Mauritania. Un totale di 559,93 km, dei quali 176,57 di speciale su un percorso molto sabbioso, non particolarmente difficile sotto il profilo tecnico, ma dove la navigazione ha rappresentato un esercizio impegnativo. Terminata la speciale, i piloti sono arrivati direttamente al bivacco, dove cercheranno di riposarsi al massimo per affrontare la tappa marathon domani.  Gli indipendenti  Una volta passata la frontiera del Marocco, i piloti hanno affrontato i sei chilometri denominati &#39;la terra di nessuno&#39; che separano Marocco da Mauritania e proprio a met&agrave; del percorso, in parte asfaltato in parte sabbioso, hanno trovato una piccola manifestazione degli abitanti del Western Sahara che nei giorni scorsi avevano annunciato l&#39;intenzione di fermare la gara per reclamare i loro diritti di indipendenza dal Marocco. I manifestanti hanno consegnato dei volantini e hanno lasciato passare tutta la carovana, sia pur lentamente.&nbsp;  La tempesta di sabbia  Quando Alessandro Botturi &egrave; entrato in speciale il vento era gi&agrave; forte, il che ha reso praticamente invisibile il percorso. &ldquo;La navigazione non era affatto facile&quot;, ha raccontato il pilota Yamaha all&#39;arrivo. &quot;Poco prima di partire si &egrave; alzato un vento forte che ha reso complicata la visibilit&agrave;. Inoltre, come era stato detto al briefing della sera prima, questo stesso vento stava gi&agrave; soffiando da qualche giorno e le tracce, cos&igrave; come le piste poco visibili, erano state praticamente cancellate e sommerse da uno strato di sabbia&rdquo;.  Botturi ha deciso di non prendere rischi e quando gli altri lo hanno raggiunto &egrave; rimasto con il gruppo lasciando che fosse Pal Anders Ullevalseter ad andare avanti e ad aprire la strada.  La vittoria di tappa &egrave; andata a Matt Sutherland su KTM davanti alla Honda di Giovanni Gritti e alla Husqvarna di Paolo Lucci, autore di un grande debutto all&rsquo;Africa Eco Race.  Paolo Caprioni si &egrave; piazzato al quattordicesimo posto, davanti a Ullevalseter, La Cavera e Minelli, mentre Botturi ha concluso ventesimo assoluto davanti a Franco Picco, che durante la giornata di riposo ha cambiato il motore alla sua Honda. Quarantunesima posizione per Nicola Dutto.  La classifica  La classifica generale vede Botturi al comando su Ullevalseter con 2&rsquo;05&rsquo;&rsquo; di vantaggio, mentre Lyndon Poskitt insegue con un distacco di 21&rsquo;19&rsquo;&rsquo;. Paolo Lucci si mantiene al quinto posto, con 51&rsquo;08&rsquo;&rsquo; da Botturi, alle spalle di Jacek Czachor. Il vincitore della tappa di oggi, Matt Sutherland, &egrave; ottavo nella generale. Gritti recupera qualche posizione dopo la foratura di sabato ed &egrave; trentaseiesimo.  Domani, come ha detto lo stesso Botturi, sar&agrave; una delle tappe decisive della gara: da Chami a Aidzidine con 477,95 chilometri di prova speciale su un percorso composto all&#39;80% di sabbia.  &nbsp; 

Ventesimo al traguardo della sesta tappa, il bresciano mantiene il comando della gara. Gritti e Lucci sul podio di giornata alle spalle del vincitore Matt Sutherland

Africa Eco Race: Botturi indietro nella tempesta

Dopo una quarta difficile giornata per i piloti dell&#39;Africa Eco Race, quella di oggi sar&agrave; l&#39;ultima tappa che si svolger&agrave; in Marocco e anche l&#39;ultima gara di questa prima faticosa settimana che ha messo a dura prova tutti i partecipanti. Nella giornata di oggi, quindi, i chilometri da percorrere saranno 473 da Smara a Wad Assag per poi raggiungere Dakhla per il bivacco notturno.  Italiani su e gi&ugrave;  A mantenere la vetta della classifica, &egrave; ancora Alessandro Botturi, che nonostante nella quarta tappa sia riuscito a chiudere soltanto in sesta posizione per un problema tecnico, continua a mantenere un distacco di 9 secondi dal norvegese Pal Anders Ullevalseter. Con grande rammarico, invece, la tappa di ieri ha visto ritirarsi Franco Picco, che stava conducendo la classifica nella categoria 450. Per lui c&#39;&egrave; stata la rottura del motore poco dopo l&#39;inizio della prova speciale. In ogni caso, tenace fino in fondo, ha deciso che continuer&agrave; a prendere parte alla gara fino all&#39;arrivo a Dakar.  Una nuova giornata  Per tutti gli altri piloti ancora in gara, invece, quella di oggi sar&agrave; una nuova sfida che metter&agrave; alla prova fisico e mente: si parte da Smara con una discesa in direzione sud del Marocco che dovr&agrave; essere affrontata a forte velocit&agrave; e che porter&agrave; i pilota a guidare lungo i tipici paesaggi desertici. In ogni caso, come sempre, servir&agrave; grande attenzione nella guida e grande capacit&agrave; di orientamento. Tutto questo sar&agrave; indispensabile per concludere questa prima settimana all&#39;insegna di dune, sabbia e condizioni improbabili che porteranno i piloti dell&#39;Africa Eco Race a raggiungere Wag Assag dopo ben 473 chilometri e succesivamente verrano trasportati a Dakhla dove finalmente potranno trovare il meritato riposo. Per domani, domenica 12 gennaio, non &egrave; prevista invece nessuna tappa. 

Quella odierna sar&agrave; l&#39;ultima prova in Marocco e l&#39;ultima della settimana, domani &egrave; previsto per tutti un giorno di riposo

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