        Per il quarto anno consecutivo, anche nel 2023 la Dakar si disputer&agrave; interamente in Arabia Saudita. Saranno per&ograve; tante le novit&agrave; che attenderanno i piloti, a partire dal percorso, che secondo quanto riportato dagli organizzatori sar&agrave; nuovo per oltre il 70 per cento. Si partir&agrave; il 31 dicembre 2022 da Sea Camp, per arrivare a Dammam il 15 gennaio del 2023 dopo 14 speciali e un prologo che conteranno complessivamente circa 5000 km di prove cronometrate. Colpaccio Honda: Adrien Van Beveren con HRC alla Dakar 2023 Tappa Marathon da tre giorni e nuovi roadbook  Come di consueto, nel corso della competizione ci sar&agrave; anche la tappa Marathon, in cui i piloti non potranno contare sul parco assistenza. Quest'anno avr&agrave; la durata di ben tre giorni, ovvero quelli in cui le speciali si svolgeranno nel celebre &ldquo;Empty Quarter&rdquo;.  Una grande novit&agrave; riguarda anche i roadbook, che verranno suddivisi in A e B venendo forniti in base ad un sorteggio. Questi avranno un ordine diverso per alcuni waypoint da raggiungere nel corso della tappa, in modo da rendere pi&ugrave; complicato il recupero del tempo utilizzando le tracce dei piloti davanti a s&eacute;. I vincitori delle varie speciali potranno poi contare su una compensazione del proprio tempo totale che gli eviter&agrave; il consueto svantaggio portato dall'aprire la strada il giorno successivo. MXGP: i "ribelli" conquistano la Francia Nuove categorie  Ci sar&agrave; inoltre anche una distinzione tra i piloti professionisti e di grande esperienza, i quali correranno come &ldquo;Factory&rdquo; e coloro che saranno alle prime armi o senza ambizioni particolari, ovvero gli &ldquo;Explorer&rdquo;: i migliori di loro verranno ricompensati al termine delle tappe con dei bonus. Infine, torna anche il Dakar Future, con la possibilit&agrave; di prendere parte al rally con veicoli a basso impatto ambientale come gi&agrave; accaduto lo scorso anno, in cui tra le auto Sainz, Ekstrom e Peterhansel hanno utilizzato delle Audi elettriche. Tra le moto, potrebbe essere uno dei piloti tricolore, Tiziano Intern&ograve;, ad utilizzare un veicolo full-electric. Pagelle MotoGP Catalunya: Quartararo straordinario, pasticcio Espargar&ograve;       

In quello che sar&agrave; il quarto anno in Arabia Saudita, il rally raid pi&ugrave; importante del mondo avr&agrave; un tracciato che si snoder&agrave; dalla costa ovest a quella est con oltre 5000 km di prove speciali e tante novit&agrave;

Dakar 2023, 14 tappe e un percorso rivoluzionato: tutte le novità

&quot;Una nuova gara, con un nuovo regolamento e un nuovo percorso, per scoprire nuove parti dell&#39;Arabia Saudita&quot;. Cos&igrave; il Principe Khalid Bin Sultan Al Faisal, Presidente della federazione motoristica dell&#39;Arabia Saudita, descrive il secondo capitolo della Dakar in Medio Oriente, che prender&agrave; il via da Gadda il 03 gennaio 2021.   &#39;It&#39;s a new race, it&#39;s a new route. We&#39;re going to take you to new part of Saudi Arabia for you to discover.&#39; Prince Khalid Bin Sultan Al Faisal @KSAF_SAMF Chairman of the Saudi Arabian Motor Federation @SAMF_GOV #Dakar2021 pic.twitter.com/wLvHkOqujl &mdash; DAKAR RALLY (@dakar) June 11, 2020    Il percorso   Per il secondo anno consecutivo, quindi, la carovana del Rally Raid si trover&agrave; a sfidare le dune del deserto saudita, in un percorso ad anello che riporter&agrave; i partecipanti pi&ugrave; stoici, venerd&igrave; 15 gennaio, nella citt&agrave; situata sulle sponde del Mar Rosso. Un itinerario ancor pi&ugrave; tecnico e variegato di quelloi dello scorso anno, che conta ben 5 mila chilometri di speciale, sugli 8 mila percorsi, e che sar&agrave; articolato in 12 tappe, tra cui figurano due speciali in&nbsp; &quot;loop&quot; e una tappa marathon. Mentre i bivacchi saranno allestiti in zone gi&agrave; viste quest&#39;anno, le speciali saranno completamente inedite e verranno spezzate dal giorno di riposo previsto per il 09 nella citt&agrave; di Ha&#39;il, ritrovo annuale della comunit&agrave; saudita del rally raid.   Here it is! The #Dakar2021 route! The new route, which is more technical and more varied, challenges the competitors to take on the dunes from the first to the last day pic.twitter.com/5KpH4GTRIA &mdash; DAKAR RALLY (@dakar) June 11, 2020    Road book e sicurezza   Come l&#39;edizione dello scorso anno, anche quella 2021 si concentrer&agrave; sull&#39;esaltazione della navigazione in territori inesplorati. Per questo, gli organizzatori hanno annunciato che il road book verr&agrave; distribuito al mattino, prima del via di ogni speciale, e sar&agrave; disponibile anche in versione digitale, ma soltanto per alcune categorie.  Con la prima Dakar in Arabia Saudita funestata dalle tragiche morti di Paulo Gon&ccedil;alves ed Edwin Straver, particolare attenzione &egrave; stata poi riposta sul fronte della sicurezza, con misure mirate a rallentare i veicoli in gara attraverso l&#39;introduzione di &quot;slow zone&quot; e segnali acustici in prossimit&agrave; di zone pericolose. A cui si aggiunge la diminuzione del numero di pneumatici a disposizione dei motociclisti, che avranno l&rsquo;obbligo di utilizzare dei giubbotti dotati di airbag.    La Dakar: la gara pi&ugrave; pericolosa al mondo 

Fissato per il 03 gennaio il via del celebre rally raid, che articoler&agrave; lungo un inedito percorso ad anello di 12 tappe

Dakar 2021: parte da Gedda la seconda edizione saudita

        Il marchio da battere fra le moto alla Dakar 2020 sar&agrave; ancora una volta KTM: la Casa austriaca vanta un ruolino di marcia incredibile, con diciotto vittorie consecutive. E quest&rsquo;anno ritorna con un trio composto da ex vincitori: Toby Price (vincitore nel 2016 e lo scorso anno), Matthias Walkner (vincitore nel 2018) e Sam Sunderland (vincitore nel 2017). L&rsquo;obiettivo &egrave; chiaramente quello di estendere la striscia vincente. I rivali sono tanti e agguerriti, a cominciare da Barreda, Brabec e Benavides su Honda e Van Beveren, De Soultrait e Caimi su Yamaha. Per la stragrande maggioranza dei 147 piloti iscritti, per&ograve;, l&rsquo;obiettivo non sar&agrave; la battaglia per il podio e ma quello di finire la prima Dakar in Arabia Saudita. I 40 iscritti nella categoria "Original by Motul" avranno l'ulteriore difficolt&agrave; di gestire da soli le loro moto. UNA STORIA FORTUNATA - La striscia vincente di KTM &egrave; iniziata nel 2001 ed &egrave; continuata fino allo scorso anno con grande disappunto di rivali sempre pi&ugrave; blasonati che spesso sono stati bloccati nella loro corsa alla vittoria da colpi di sfortuna. Lo scorso anno si &egrave; verificato un caso da manuale, con Toby Price che ha vinto dopo essere andato al comando nelle ultime fasi. Il giorno prima dell&rsquo;arrivo, era anche seguito da vicino da Pablo Quintanilla su Husqvarna, ma le sue speranze sono andate deluse per una frattura a cento chilometri dalla fine. E alle spalle di Tony Price si sono piazzati i suoi compagni di squadra Matthias Walkner e Sam Sunderland. I tre campioni KTM arriveranno a Jeddah come favoriti. Sunderland &egrave; stato il pi&ugrave; consistente dei tre dopo aver conquistato il suo primo titolo mondiale quest'anno. L?OFFENSIVA CONTRO KTM - Contro l'armata austriaca, lo scorso gennaio i piloti Honda hanno rappresentato la pi&ugrave; grande minaccia, con Joan Barreda in testa nei primi giorni della gara, prima che Ricky Brabec prendesse il sopravvento. Ma entrambi alla fine hanno abbandonato, lasciando il loro compagno di squadra argentino, Kevin Benavides, a rappresentare la squadra, che alla fine ha colto un quinto posto. Con i colori di Yamaha, Adrien Van Beveren &egrave; stato un esempio di coerenza e regolarit&agrave;, prima di ritirarsi dal rally per via di un problema al motore. Il suo compagno di squadra, Xavier de Soultrait, che &egrave; arrivato settimo nella generale, torner&agrave; per lottare contro le KTM, cos&igrave; come Franco Caimi, che al Rally del Marocco ha colto il suo miglior piazzamento con un nono posto. In quattro delle ultime cinque edizioni, i vincitori del Rally del Marocco hanno vinto la Dakar tre mesi dopo. Questo &egrave; ci&ograve; che rende Andrew Short un nuovo contendente al titolo: l'americano &egrave; stato una delle rivelazioni della Dakar del 2019 dove si &egrave; piazzato sesto. Correr&agrave; su Husqvarna e il suo compagno di squadra sar&agrave; "Quintafondo", che ha finito alle sue spalle in Marocco. I team Sherco ed Hero saranno anche contendenti al podio e faranno affidamento rispettivamente su Johnny Aubert (sesto nel 2018) e Paulo Gon&ccedil;alves (secondo nel 2015).&nbsp; GLI ITALIANI ALLA DAKAR - La flotta di piloti italiani alla Dakar 2020 comprende ben 27 piloti, iscritti maggiormente nella categoria moto. Gli italiani sulle due ruote sono 9: Jacopo Cerutti, Maurizio Gerini con i colori del team Solarys Husqvarna e altri 7 azzurri che correranno nella categoria senza assistenza, &lsquo;Original by Motul&rsquo; Francesco Catanese, Alessandro Barbero, Mirko Pavan, Alberto Bertoldi, Cesare Zacchetti, Fabio Fasola e Matteo Olivetto. Fra i SSV, l&rsquo;equipaggio totalmente al femminile composto da Camelia Liparoti e Annett Fischer. In questa categoria gli italiani sono Elvis Borsoi e Stefano Pelloni, Michele Cinotto e Marco Arnoletti ed infine l&rsquo;equipaggio composto da Fabio Del Punta e Giacomo Tognarini.       

Vittorioso nelle ultime 18 edizioni, il marchio austriaco torna con un tridente: Toby Price, Matthias Walkner e Sam Sunderland, tutti gi&agrave; vincitori alla Dakar

Dakar 2020: tutti contro KTM

        Dopo 30 anni in Africa e un decennio di avventure esplorando gli spettacolari paesaggi del Sud America, ora la Dakar si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia: il pi&ugrave; grande rally raid al mondo si prepara infatti a fare il suo debutto nel Medio Oriente, in Arabia Saudita. L'evento punta ad offrire ai piloti molto pi&ugrave; di una gara: il rally vuol essere un&rsquo;opportunit&agrave; di mettersi alla prova fra paesaggi sconosciuti e territori che non sono stati ancora tracciati, dandogli la possibilit&agrave; di mettere alla prova le loro capacit&agrave; di guida e di navigazione, e il loro coraggio di affrontare le sfide. Al via della 42esima edizione della Dakar ci saranno 351 mezzi, 17 in pi&ugrave; rispetto al 2019: 170 fra moto e quad, 134 auto e side by side, 47 camion. Ben 53 le nazionalit&agrave; rappresentate, con 258 piloti francesi, 77 spagnoli, 53 olandesi e 18 sauditi. UN TERRITORIO INESPLORATO - &ldquo;Il libro della Dakar racconta la storia di personaggi che hanno avuto la possibilit&agrave; e il talento di vivere pi&ugrave; vite in una&rdquo;,ha detto David Castera, direttore della Dajar. &ldquo;Spesso hanno preso al volo opportunit&agrave;, hanno seguito i loro sogni e hanno attinto al loro coraggio per raggiungere e consolidare il successo. Proprio questa visione ha ispirato Thierry Sabine a esplorare l'Africa con un gruppo di pionieri, portandolo alla creazione della Dakar. Dopo 30 anni di scoperte, incontri e exploit, &Eacute;tienne Lavigne ha affrontato una nuova sfida quando ha portato la manifestazione attraverso l'Atlantico e portato la febbre di Dakar in un nuovo continente. Ora &egrave; giunto il momento di impostare una nuova rotta ed entrare in un territorio inesplorato con la prossima destinazione della Dakar e dei suoi concorrenti: l'Arabia Saudita&rdquo;, ha spiegato ancora Castera. &ldquo;Africa, Sud America ... e ora Asia. Il terzo capitolo della storia &egrave; particolarmente affascinante ed emozionante per una gara incentrata sull'esplorazione come la Dakar. Ho provato questi brividi 25 anni fa, quando ho guidato per la prima volta nel Sahara. Ora mi sono imbarcato in una nuova avventura in Medio Oriente. La sfida sportiva che stiamo raccogliendo per la 42a edizione sfrutter&agrave; il pieno potenziale di questo vasto paese e il suo mosaico di deserti, montagne, canyon, vallate e paesaggi costieri. Qualunque sia la loro origine e qualunque sia il loro obiettivo, tutti i concorrenti e gli equipaggi della Dakar hanno una cosa in comune: il loro desiderio di camminare dove nessuno ha mai camminato prima. E la loro audacia gli mostrer&agrave; la giusta via sulle piste e sulle dune dell'Arabia Saudita&rdquo;, ha concluso il direttore della Dakar. I NUMERI - Il percorso della Dakar 2020 prevede 7.856 km, di cui 5.097 km di prove cronometrate. La carovana della leggendaria gara prender&agrave; il via il 5 gennaio da Jedda, per poi dirigersi in direzione di Riyadg in mezzo a montagne e canyon. Il giorno di pausa sar&agrave; l&rsquo;11 gennaio, al termine della prima settimana di gara. Poi i piloti affronteranno il deserto di Rub al-Jali. Due le tappe Marathon, ovvero quelle dove si corre senza assistenza del team: la decima da 608 km e l&rsquo;undicesima, da 744 km). LE NOVITA' - In Arabia Saudita i piloti dovranno fare i conti con le escursioni termiche, con temperature massime oltre i 30&deg; e minime sotto i 5&deg;. Un altro nemico sar&agrave; l&rsquo;oscurit&agrave;, perch&eacute; alcune tappe si potranno concluder oltre il tramonto. &nbsp;Quest&rsquo;anno &egrave; stata inserita anche la Super Marathon, per i piloti meglio classificati fra le moto che hanno a disposizione solo 10 minuti di assistenza. Chi &egrave; costretto al ritiro pu&ograve; tornare in gara ma in una classifica separata rispetto a quella generale.       

Il 5 gennaio prender&agrave; il via l&rsquo;edizione numero 42 della gara pi&ugrave; estenuante al mondo. Dopo l&rsquo;Africa e il Sud America, &egrave; la volta di aprire nuove piste in Arabia Saudita

4 risultati per 'arabia saudita'

Dakar 2023, 14 tappe e un percorso rivoluzionato: tutte le novità

Dakar 2021: parte da Gedda la seconda edizione saudita

Dakar 2020: tutti contro KTM

Il ‘terzo capitolo’ della Dakar