Nonostante non vinca una gara da due stagioni e sar&agrave; al via con una Ducati privata e vecchia di un anno rispetto al campione del mondo Francesco Bagnaia ed il runnerup Jorge Martin, le agenzie di scommesse puntano tutte su Marc Marquez ed il team Gresini.  100 KM DEI CAMPIONI: VALENTINO ROSSI E LUCA MARINI, VITTORIA E SHOW  Marc Marquez, il favorito alla vigilia dei test  Il 2024 sta per iniziare, nei prossimi giorni Marc Marquez avr&agrave; il primo confronto dell&rsquo;anno con tutti i colleghi di casa Ducati in una due giorni di test a Portimao dove tutti i piloti di Borgo Panigale si alleneranno con la Panigale V4 S. Nei test di Valencia, lo spagnolo ha mostrato un rapido adattamento alla Desmosedici del team Gresini Racing e cos&igrave; i bookmakers hanno messo il pilota di Cervera come favorito proprio davanti al campione del mondo 2023 Francesco Bagnaia e Jorge Martin. Per lo spagnolo le quote vanno dall&rsquo;1.75 al 2 mentre per Bagnaia dal 2.75 al 3.50, addirittura sopra le 5 volte la posta la vittoria del mondiale di Jorge Martin.  Gli altri ufficiali sono molto pi&ugrave; lontani secondo gli esperti di scommesse con Enea Bastianini quarto nella lista dei favoriti, alle sue spalle Brad Binder con la prima non Ducati, e Franco Morbidelli. I bookmakers non credono che Yamaha e Honda potranno essere della partita tanto da vedere un mondiale 2024 in mano a Fabio Quartararo tanto quanto al rookie Pedro Acosta. Ancora pi&ugrave; improbabile la vittoria del titolo di Luca Marini e Joan Mir con Takaaki Nakagami che &egrave; il &ldquo;pi&ugrave; pagato&rdquo; in caso di vittoria del titolo pagando da 250 a 750 volte l&rsquo;importo giocato.    MOTOGP, MARC MARQUEZ: &quot;IL SORRISO DI VALENCIA? SO DI POTER ESSERE VELOCE&quot; 

Il passaggio dello spagnolo nel team Gresini potrebbe rompere gli equilibri della prossima stagione, le agenzie di scommessa ne sono certe

MotoGP, per i bookmakers &egrave; Marc Marquez il favorito per il titolo 2024

        Una stagione intensa e ricca di colpi di scena ha portato Francesco Bagnaia e Jorge Martin a giocarsi il titolo mondiale a Valencia. Un campionaoto che fino alla pausa estiva, Pecco sembrava destinato a conquistare da mattatore solitario. MOTOGP DIRETTA DEL GP VALENCIA 2023 LIVE Pecco campione ma che fatica Quando Pecco ha scelto di correre con il #1 sul cupolino, era consapevole che sulla propria schiena sarebbe comparso un grosso bersaglio. Senza troppa pressione Bagnaia si &egrave; per&ograve; preso la vittoria sia della prima Sprint della storia della MotoGP che del primo GP stagionale. Per Pecco sono 11 le vittorie stagionali tra Sprint e GP (4 Sprint e 7 GP) oltre a 17 podi abbastanza per portare a casa il secondo titolo mondiale MotoGP. Dopo il successo, doppio, di Portimao Bagnaia &egrave; tornato alla vittoria nella Sprint di Austin prima della caduta mentre era in testa al GP texano. Vittoria a Jerez e nuovamente a terra a Le Mans, nonostante questi &ldquo;zero&rdquo;, Pecco ha sempre mantenuto la leadership del campionato, allungando prima della pausa estiva grazie alle vittorie del Mugello e di Assen. Podio a Silverstone e la doppia vittoria del RedBull Ring mettono Pecco nella condizione migliore per affrontare il finale di stagione. Prima di Barcellona erano infatti 62 le lunghezze di vantaggio di Francesco Bagnaia su Jorge Martin, l&rsquo;inerzia del campionato &egrave; per&ograve; iniziato a cambiare proprio in Catalogna quando Pecco &egrave; stato protagonista di un incredibile volo in curva due del primo giro venendo colpito dalla moto di Brad Binder ma che fortunatamente non ha causato gravi infortuni al campione del mondo MotoGP.  Da Misano &egrave; iniziato un vero e proprio secondo campionato con Jorge Martin che ha iniziato a rosicchiare terreno e Pecco Bagnaia che ha fatto della costanza l&rsquo;arma per resistere allo spagnolo. Cinque podi in sei gare tra Misano, India e Motegi con la vittoria a Mandalika per riprendere punti di margine tra se ed il pilota Pramac. L&rsquo;incredibile gara in Australia poi dove nell&rsquo;ultimo passaggio Pecco &egrave; riuscito a ribaltare un esito che sembrava scontato fino a pochi chilometri dal traguardo. In Qatar dopo una Sprint difficile a causa di una gomma non performante come si sarebbe aspettato, in gara &egrave; arrivato un importante secondo posto alle spalle di Di Giannantonio. Il contemporaneo mezzo passo falso di Martin porta Pecco a 21 punti di vantaggio con il weekend di Valencia da disputre. Sul circuito spagnolo Bagnaia dopo un venerd&igrave; difficile si riprende nella qualifica dove centra la prima fila. Nella Sprint &egrave; solo quinto, la gomma soft scelta dai piloti del podio la corretta mentre lui sceglie la media e deve accontentarsi della quinta piazza. Nella gara con Martin finito a terra nelle fasi iniziali provando a recuperare dopo il contatto con Pecco, il piemontese si &egrave; preso il secondo titolo in MotoGP, il terzo della sua carriera.&nbsp;        

Decisiva la gara dei Valencia dove Pecco si &egrave; preso il suo terzo titolo mondiale, il secondo consecutivo in MotoGP&nbsp;

Francesco Bagnaia si conferma campione del mondo MotoGP!

Pecco sulla pista dove un anno fa si laureò campione del mondo MotoGP per la prima volta si conferma in questo 2023 contro un coriaceo Jorge Martin.

Bagnaia campione: la stagione gara per gara

Francesco Bagnaia conquista il secondo titolo MotoGP al termine del Gran Premio del Qatar, in questi tempi in cui anche nella cinematografia ha preso piede il &ldquo;what if&rdquo; ovvero scenari ipotetici in cui la realt&agrave; attuale &egrave; modificata da una decisione passata diversa da quella che tutti conosciamo. Nel nostro caso ovviamente stiamo parlando delle tanto discusse Sprint, il nuovo format voluto da Dorna ha messo in palio il 50% dei punti in pi&ugrave; rispetto al mondiale 2022 mischiando le carte anche ai contendenti al titolo e obbligando Bagnaia all&#39;ultimo scontro durante il GP di Valencia.  PAGELLE MOTOGP QATAR: VOTI A TEAM E PILOTI GP LUSAIL 2023  Bagnaia: l&rsquo;uomo della domenica  Pecco con 302 punti conquistati in 19 GP resta il migliore quando si tratta di correre sulla classica distanza di gara. Il suo rullino di marcia &egrave; impressionante: 6 vittorie, altrettanti secondi posti e 2 terze posizioni, quando ha terminato la gara Pecco lo ha sempre fatto salendo sul podio, unica eccezione il GP d&rsquo;Argentina dove &egrave; caduto e ripartito chiudendo sedicesimo. Tutti e 5 gli &ldquo;zero&rdquo; del piemontese sono comunque arrivati quando Pecco era nelle primissime posizioni in piena lotta per la vittoria, mostrando una concretezza nella gara lunga che nessun altro pilota della griglia ha pareggiato. Il vantaggio di 42 punti su Jorge Martin considerando solo i GP, ovvero come se le Sprint non fossero mai state introdotte, che sarebbe stato sufficiente per festeggiare il secondo alloro MotoGP gi&agrave; in Qatar.  Jorge Martin che a Valencia si giocher&agrave; il titolo con Pecco e che in questa seconda met&agrave; di stagione &egrave; sembrato a tratti incontenibile, quando si &egrave; corsa la &ldquo;main race&rdquo; &egrave; stato molto pi&ugrave; costante dell&rsquo;italiano. Ogni weekend di Pecco di questo 2023 &egrave; pi&ugrave; o meno riassumibile con un venerd&igrave; di difficolt&agrave;, sabato in avvicinamento e domenica concretezza. Non a caso tra lui e Jorge Martin il distacco nelle Sprint &egrave; nettamente a vantaggio dello spagnolo con una classifica che si ribalta e il pilota Pramac che comanda con 21 punti di vantaggio sull&rsquo;ufficiale Ducati nonostante la met&agrave; dei punti assegnati rispetto ai GP.    MOTOGP QATAR, DI GIANNANTONIO: GLADIATORE SENZA ARENA  Martin e Binder: sabato da leoni  Detto di Bagnaia e Martin anche nelle posizioni appena gi&ugrave; dal podio stagionale cambiano di molto i valori in campo con Brad Binder che invece di essere gi&agrave; certo del quarto posto in classifica grazie ai 100 punti conquistati nelle Sprint, senza quest&rsquo;ultimi scivolerebbe in quinta posizione passato da un Johann Zarco che invece il sabato ha conquistato solamente 36 dei suoi 204 punti. In questa speciale classifica guadagnerebbero due posizioni anche Fabio Quartararo che passerebbe cos&igrave; dalla nona alla settima per via dei soli 19 punti conquistati al sabato e soprattutto il pilota pi&ugrave; chiacchierato del momento: Fabio Di Giannantonio. Il romano infatti se si fossero corsi solo i GP sarebbe addirittura in Top10 stagionale con 119 punti superando il compagno di squadra Alex Marquez fermo a 117. Diggia infatti nelle Sprint ha totalizzato solo 15 punti (il punteggio pi&ugrave; basso tra i piloti della top10), mostrando di meritare una chance nella MotoGP 2024.    GP QATAR, MARTIN: &ldquo;UNA VERGOGNA UN MONDIALE DECISO COS&Igrave;&rdquo;  Classifica del campionato senza le Sprint   

La novit&agrave; introdotta da Dorna in questa stagione ha regalato il doppio degli start ed il 50% in pi&ugrave; di punti ma Bagnaia resta il migliore nei GP

MotoGP, Pecco re della domenica: senza le Sprint sarebbe gi&agrave; campione

Ha fatto tutto alla perfezione Jorge Prado (GASGAS), 22 anni da Lugo, Galizia, &egrave; partito in testa al via di gara uno e ha condotto tutti i 18 giri di gara, tagliando il traguardo primo davanti a Jeremy Seewer (Yamaha) e Alberto Forato (KTM), al primo podio di manche nella classe regina.    La partenza di gara uno con Prado davanti a Seewer (91) e Febvre (3)  Holeshot Prado, Forato in lotta per il podio  Lo spagnolo che iniziava il penultimo Gran Premio della stagione con 67 punti di vantaggio su Romain Febvre (Kawasaki), ne ha guadagnato uno in pi&ugrave; nella gara di qualifica del sabato, terminando davanti al rivale. Prado non avrebbe potuto centrare la certezza matematica nella prima manche, che guidava davanti a Seewer e Febvre, se la Kawasaki col numero 3 non si fosse fermata ai piedi della salita davanti ai box durante il sesto giro di gara.    Romain Febvre sconsolato abbandona la sua Kawasaki a bordo pista  Prado perfetto, Febvre con la Kawasaki KO  Il clamoroso colpo di scena ha di fatto eliminato il francese dalla corsa per il titolo, con lo spagnolo che avrebbe potuto accontentarsi anche di un quarto posto nella prima frazione per chiudere la partita con tre manche di anticipo. A fine gara, dopo aver tagliato il traguardo il pilota del team De Carli &egrave; stato festeggiato dalla sua famiglia, dalla sua squadra, dal capo del reparto corse austriaco Pit Beirer, da Antonio Cairoli, dall&rsquo;amico pilota della MotoGP Fabio Di Giannantonio e dai tifosi venuti dalla Spagna. Per Jorge che ha vinto fino ad oggi 38 GP (31 in MX2 e 7 in MX2), si tratta del terzo titolo in carriera dopo i due mondiali vinti in MX2 nel 2018 e nel 2019.    Jorge Prado &quot;incoronato&quot; re della MXGP 2023 con Pit Beirer 

Lo spagnolo non ha dovuto attendere la fine del Gran Premio d&rsquo;Italia per festeggiare il suo terzo iride, il primo nella classe regina. Febvre fuori con la moto ko

MXGP: Jorge Prado &egrave; Campione del Mondo

        Ci sta prendendo gusto Gigi Dall&rsquo;Igna a festeggiare titoli mondiali in serie, e sarebbe forse difficile non farlo. Il grande sforzo profuso da Ducati e dall&rsquo;Ingegnere veneto del resto sta pagando in questi giorni nel migliore dei modi, e dunque ecco che dopo Pecco Bagnaia anche Alvaro Bautista ha coronato la sua incredibile stagione con il titolo mondiale.&nbsp;&ldquo;Stiamo vivendo una stagione incredibile per Ducati &ndash; le parole di Dall&rsquo;Igna &ndash; o forse la migliore della sua storia, dato che abbiamo vinto sia in Superbike che in MotoGP. In quest&rsquo;ultima a met&agrave; stagione ci siamo trovati in una posizione non ottimale per vincere il titolo, mentre in Superbike le cose sono andate diversamente, ma &egrave; stato comunque difficile&rdquo;. Dall'Igna: "Alvaro ha iniziato bene e proseguito meglio"   Dall&rsquo;Igna non pu&ograve; che spendere parole al miele per il proprio nuovo campione del mondo Superbike, apparsi diverso dal passato sin dall&rsquo;inizio.&nbsp;&ldquo;Alvaro ha fatto un lavoro incredibile. Ho capito sin dall&rsquo;inizio che era un pilota diverso dal 2019, dato che oltre ad essere veloce si &egrave; dimostrato anche completo ed intelligente. Di conseguenza ho altrettanto rapidamente capito che questa poteva essere la stagione giusta per vincere: ha iniziato la stagione meglio e l&rsquo;ha proseguita meglio, ed ora possiamo festeggiare&rdquo;.&nbsp;E&rsquo; stato facile dunque seppellire l&rsquo;ascia di guerra estratta nel 2019, in nome di un obiettivo comune&nbsp;chiamato titolo. &ldquo;Siamo qui per vincere il titolo, ed Alvaro &egrave; stata chiaramente la scelta giusta, a prescindere dal resto&rdquo;. SBK Indonesia, Bautista: "Orgoglioso di me, ho ripagato chi ha creduto in me dopo 2 anni bui"       

Gigi euforico: "Il Bautista tornato in Ducati si &egrave; dimostrato veloce ed intelligente, questa &egrave; la miglior stagione di sempre per Ducati"

SBK Indonesia, Dall'Igna: "Capito subito che questo poteva essere l'anno giusto per vincere"

        A distanza di una settimana la moto di Borgo Panigale &egrave; nuovamente campione questa volta in SBK con il team Aruba.it. Alvaro Bautista ha portato la Panigale a vincere il titolo. Ma quale &egrave; il percorso che lo spagnolo ha fatto per arrivare fino a qui?  Alvaro campione  Un percorso che parte da lontano. Dopo ben 17 anni nel motomondiale lo spagnolo passa al campionato delle derivate di serie nel 2019 proprio con il team Aruba.it dove vincendo sedici successi totali nella stagione &egrave; ad un passo dal titolo che per&ograve; gli sfugge di mano. Nel 2020 cambia team per andare in Honda, ma il richiamo della rossa romagnola lo fa tornare quest&rsquo;anno dove dopo aver dominato l&rsquo;intera stagione, seppur con alti e bassi, vince e trionfa. Stagione 2022  Firmato il contratto l&rsquo;obiettivo di Alvaro era chiaro, spodestare il campione del mondo in carica Toprak Razgatlioglu che aveva vinto il titolo nel 2021. Ci &egrave; riuscito magari anche contro le previsioni, essendo costante e concreto gara dopo gara, non lasciando niente al caso e portando a casa punti. Chiude la stagione con una gara di anticipo, vincendo il titolo in Malesia. Alvaro si impone davanti a Toprak e Rea con 553 punti, quasi cento in pi&ugrave; dell&rsquo;inglese e settanta dal turco.        

La Ducati &egrave; di nuovo sul tetto del mondo questa volta cono spagnolo&nbsp;

SBK Mandalika, ecco il percorso di Bautista per diventare campione

        Pecco ha conquistato il titolo dopo quindici anni da Casey Stoner nel 2007 e ben cinquanta dal titolo di Giacomo Agostini con una moto italiana. Il pilota di Chivasso nella sua carriera nel motomondiale ha gareggiato con diversi numeri. In Moto2 aveva il 42 con cui ha vinto il titolo di categoria. Nella classe regina, fino ad ora, ha corso con il 63 che lo ha portato sul tetto del mondo, ora il pilota Ducati che far&agrave;?  Occasione rara  Con la vittoria del mondiale c&rsquo;&egrave; la possibilit&agrave; di scegliere il numero 1. Un&rsquo;occasione che capita molto raramente. L&rsquo;ultimo ad indossarlo &egrave; stato Stoner nel 2012. Prima di lui Hayden, Lorenzo e di nuovo Casey. Negli ultimi anni non si &egrave; pi&ugrave; usato affiggere l&rsquo;uno sulla carena, forse per un fattore affettivo del pilota verso il proprio numero o chiss&agrave; per quale altro motivo, fatto sta che Lorenzo, Marquez, Mir e Quartararo, gli ultimi in senso cronologico a diventare campioni, hanno continuato con il proprio. La scelta sta solo a Pecco che dovr&agrave; decidere se restare con il suo numero o far capire al mondo che &egrave; lui il leader. Il suo Fan Club per&ograve; &egrave; contrario al numero uno; ecco che ci hanno detto: "Cambiare il suo numero di gara per mettere l'1?&nbsp;Visto che il 63 ha portato fortuna permettendogli di conquistare il titolo, speriamo non lo cambi...".        

L&rsquo;italiano fresco campione del mondo va in vacanza con un solo problema, quello di scegliere il numero da posizionare sul cupolino per la stagione 2023

MotoGP, Bagnaia sceglierà il numero 1 per la prossima stagione?

&Egrave; un evento storico quello che abbiamo visto a Valencia. Francesco Bagnaia campione del mondo. Cinquant&rsquo;anni dopo l&rsquo;ultima vittoria, su moto italiana di un pilota tricolore di Giacomo Agostini. Si conclude nei migliori dei modi il recupero funambolico di Pecco. &ldquo;Suona bene che dici? (ride) E&rsquo; stata la gara pi&ugrave; dura della mia vita e di quest&rsquo;anno. la mia ambizione era arrivare nei primi cinque, ma dopo tre o quattro giri ho iniziato a soffrire tanto. La cosa pi&ugrave; importante &egrave; che siamo campioni del mondo e che abbiamo vinto il campionato&quot;.   &quot;&Egrave; una giornata stupenda e sono felicissimo - continua il neo iridato MotoGP - &nbsp;I primi due tre giri sono stati davvero divertenti. Sono stati anche fondamentali perch&eacute; abbiamo perso tempo, io e Fabio, dal gruppo di testa &egrave; stata la mossa che ci ha portato anche questo risultato. Ho perso un&rsquo;aletta da questo duello per&ograve; &egrave; andata bene.&rdquo;    Recupero mondiale  Solo Wayne Raney fece un recupero del genere seppur di 60 punti di svantaggio, quella volta su Doohan, favorita per&ograve; dall&#39;infortunio dell&#39;australiano ad Assen. Quella di Bagnaia &egrave; partita da ben pi&ugrave; lontano, da -90 punti di distacco da Quartararo. Proprio dopo questo duro percorso Francesco si corona campione. &quot;Weekend devastante, ma dopo il warm-up di questa mattina mi sono levato dei pesi di dosso. Perch&egrave; con tutto quello che &egrave; successo con l&#39;assenza di feeling di questo round pensavo... cavolo sar&agrave; difficile solo guidare la moto, come posso vincere il titolo.&quot;    Numero 63  Di coincidenze &ldquo;numeriche&rdquo; ce ne sono tantissime intorno a questo titolo. Il numero di Bagnaia il 63 risuona molto nelle statistiche. La sessantatreesima pole position della Ducati la regala Pecco alla casa di Borgo Panigale ad Assen. E al Mugello Bagnaia vince per la 63esima volta per la Ducati. E ora &egrave; sul tetto del mondo e questo sono le sensazioni post vittoria: &ldquo;Sinceramente non mi rendo conto di essere campione del mondo, &egrave; incredibile &ndash; continua a Sky Sport. Ho perso l&rsquo;aletta davanti lottando con Fabio e faticavo moltissimo. Ho cercato di gestire il pi&ugrave; possibile faticavo nelle curve a destra. Dobbiamo essere molto orgogliosi di quello che abbiamo fatto e essere italiani rende il tutto molto pi&ugrave; bello.&rdquo; 

Conquista il titolo mondiale 2022 l&rsquo;italiano della Ducati, dopo quindici anni dalla vittoria di Casey Stoner

GP Valencia, Pecco: &quot;Dobbiamo essere orgogliosi, essere italiani rende tutto pi&ugrave; bello

        Con due round di anticipo il Campionato del Mondo FIM di Motocross 2022 classe MXGP si chiude e assegna il titolo al pilota che &egrave; stato in testa dalla prima gara della stagioe a Matterley Basin. Tim Gajser, 25 anni, sloveno, diventa cos&igrave; Campione del Mondo per la quinta volta (1 titolo MX2 nel 2015 e 4 in MXGP 2016, 2019, 2020, 2022).  Gajser e il suo inseguitore Seewer, i due hanno battagliato per tutta la stagione Una gara tesissima fino alla fine  Con due manche al limite della tensione terminate al sesto e al settimo posto, per un sesto posto finale di giornata, il pilota della HRC &egrave; riuscito ad aggiudicarsi il titolo della MXGP con quattro manche di anticipo, avendo ora 104 punti di vantaggio sul diretto inseguitore, Jeremy Seewer, oggi secondo alle spalle del compagno Glenn Coldenhoff e davanti all'altro compagno Maxime Renaux, per un podio tutto blu Yamaha.  Marcus Pereira de Freitas, general manager del team HRC di Gajser        

Lo sloveno porta a casa una gara tutta in difesa e si aggiudica il quinto iride in carriera&nbsp;

MXGP: Tim Gajser è il Campione del Mondo 2022

        Erano 20 anni che nella classe regina del Mondiale di Motocross non si vedeva il numero 1 schierato al cancello di partenza, l&rsquo;ultimo ad usarlo fu Michael Pichon, Campione del Mondo nel 2002 e iscritto l&rsquo;anno successivo con il numero 1 sulla sua Suzuki &ldquo;Corona&rdquo; ufficiale gestita dal team di Sylvain Geboers. Il numero 1 per&ograve; non gli port&ograve; molta fortuna visto che l&rsquo;eroe francese dei due mondi, titolato sia negli Stati Uniti che in Europa, si fece male durante la stagione e fu in seguito lasciato a piedi dalla Suzuki. Jeffrey Herlings, &ldquo;provocato&rdquo; sui social ha giocato a lungo in queste settimane sul numero che avrebbe usato nella prossima stagione e ora ha finalmente sciolto le riserve, pubblicando un post e annunciando il passaggio al mitico numero 1.  Herlings a Mantova con il numero 1 appena conquistato @MXGP Herlings: "Non ho mai avuto le palle per farlo"  L&rsquo;olandese ha accompagnato la foto che lo ritrae con il nuovo numero con queste parole: &ldquo;Dopo 5 campionati del mondo, nel 2022 correr&ograve; finalmente col grande numero 1. Non ho mai avuto le palle per farlo, ma chiss&agrave;, a questo punto della mia carriera potrebbe essere l'ultima possibilit&agrave; per poterci correre, quindi voglio cogliere l'occasione mentre &egrave; l&igrave;. &Egrave; un piccolo cambiamento per tutti dopo tutti quegli anni con #84, ma sono super entusiasta di farlo. E dopo il numero 1 torner&ograve; sicuramente al numero 84 poich&eacute; il numero 84 sono io.&rdquo;  Il numero 1 "indossato" da Herlings nel 2018 a Imola per celebrare la conquista del titolo @ktm Pichon: &ldquo;Trovo che la scelta di Herlings di usare il numero uno sia giusta"  Visto il simbolico passaggio di consegne abbiamo raggiunto al telefono l&rsquo;ultimo che ha vestito il numero 1 in gara nella classe regina che ha manifestato tutta la sua approvazione per la scelta dell&rsquo;olandese: &ldquo;Trovo che la scelta di Herlings di usare il numero uno sia giusta, io non sono troppo per i numeri che i piloti scelgono di usare per business. Sai, quando ero piccolo e andavo a vedere le gare della 500 o della 250, i top rider usavano i numeri della classifica finale della stagione precedente e da tifoso devo dire che aiutava molto a capire i valori in campo. Io ero un ragazzino, vedevo correre Malherbe, Thorpe o Geboers e quando vedevi passare l&rsquo;1, il 2, il 3 o il quattro, sapevi quanto era stato forte quel pilota e di anno in anno capivi se stava migliorando o se regrediva. Lo trovavo interessante e mi piaceva il fatto che creasse una naturale gerarchia tra i piloti.&nbsp;Trovo che i numeri di oggi dicano poco, a parte per qualche numero particolare, quando sono simbolici, come nel caso di Gajser. Io comunque sono sempre per l&rsquo;uso dell&rsquo;1 e spero che porti fortuna a Herlings quest&rsquo;anno.&rdquo;  La Suzuki RM 250 di Pichon con il numero 1 in bella vista Pichon: "io usai il 2 da vicecampione, l&rsquo;1 da Campione nel 2002 e nel 2003"  Mai troppo diplomatico il pilota di Le Mans ha anche aggiunto: &ldquo;Per quello che mi riguarda devo dire che cambiavamo spesso numero, all'inizio non li sceglievamo, io usai il 2 da vicecampione, l&rsquo;1 da Campione nel 2002 e nel 2003 e trovo che non fosse affatto male. Penso che Herlings abbia fatto questa scelta perch&eacute; &egrave; molto fiero del titolo vinto l&rsquo;anno scorso e ne ha tutto il diritto. Ha vinto in modo rocambolesco, senza ottenere solo successi e ha fatto di tutto per vincere questo titolo; certo, devo dire che avrei preferito fosse stato Cairoli a vincere, portando a casa il decimo, chiudendo con un acuto ma Antonio non ha certo demeritato e ha avuto una carriera splendida.&rdquo; Vedremo a fine stagione se la scelta fatta porter&agrave; fortuna a Herlings e se sar&agrave;, proprio come Pichon fece nel 2002, anche il primo pilota dopo vent&rsquo;anni a vincere avendo il numero uno gi&agrave; sulla tabella della sua moto.       

Il Campione del Mondo della MXGP ha scelto il numero col quale disputer&agrave; il prossimo mondiale e dopo tanti anni al cancello di partenza sulla sua KTM non ci sar&agrave; pi&ugrave; l&rsquo;84 sostituito dall'1. Abbiamo chiesto a Michael Pichon, ultimo ad usare questo numero, cosa ne pensa della scelta dell'olandese

MXGP: il ritorno del numero 1

&Egrave; durata 18 Gran Premi la battaglia per diventare Campione del Mondo FIM di Motocross 2021, ma alla fine l&rsquo;olandese della KTM ce l&rsquo;ha fatta! In una stagione caratterizzata dal cambio al vertice a tre, &egrave; avvenuto in Sardegna il passaggio di consegne tra Tim Gajser (Honda), leader per le prime nove gare dell&rsquo;anno, e Herlings, che ha per&ograve; perso la tabella rossa subito nella gara successiva in Germania. &nbsp;L&rsquo;olandese ha sferrato l&rsquo;attacco nel successivo round francese, ma nel frattempo Romain Febvre con la sua Kawasaki numero tre si avvicinava pericolosamente in classifica, riuscendo a scalzare l&rsquo;olandese dal primo posto a due gare dal termine, presentandosi a Mantova con la tabella rossa.&nbsp;    La gioia di Jeffrey Herlings sul podio di Mantova, vittoria numero 99 per lui  Tre piloti, tre punti, la favola del mondiale 2021   I tre piloti racchiusi in tre punti per due GP di fila, Garda e Lombardia, sono poi arrivati all&rsquo;ultimo round con Febvre in vantaggio di tre lunghezze su Herlings e Gajser attardato di 15 a causa di una penalit&agrave; in gara uno. L&rsquo;ultimo atto della stagione ha visto l&rsquo;olandese trionfare nella penultima manche, appaiando in classifica il francese ma strappandogli gi&agrave; virtualmente la tabella rossa dalla moto, visto che a pari punti sarebbe stato lui il campione a fine gara. Nella seconda frazione l&#39;olandese si &egrave; imposto di nuovo, portando a casa il Gran Premio Citt&agrave; di Mantova con 50 punti e chiudendo il campionato con 5 punti di vantaggio su Febvre e 20 su Gajser.&nbsp;Per Herlings si tratta del quinto titolo iridato, dopo quelli del 2012, 2013 e 2016 in MX2, il secondo nella classe regina invece dopo quello del 2018, senz&#39;altro il pi&ugrave; sofferto. L&rsquo;olandese con quella odierna porta a 99 il computo delle vittorie in carriera, avvicinandosi al record assoluto di Stefan Everts, fermo a quota 101.    Il podio finale della MXGP 2021 con Herlings campione su Febvre e Gajser 

18 Gran Premi, dalla Russia a Mantova, passando per l&#39;Inghilterra, la Turchia e mezza Europa, 36 manche e un campionato mai cos&igrave; incerto, deciso solo all&#39;ultimo giro. Il nuovo Campione del Mondo &egrave; Jeffrey Herlings

MXGP: Jeffrey Herlings &egrave; il Campione del Mondo 2021!

Due pole position, cinque Gran Premi e otto manche vinte, dodici podi, dei quali nove consecutivi, in testa per tredici Gran Premi consecutivi, Renaux (Yamaha), &egrave; il nuovo Campione del Mondo della MX2. Gi&agrave; Campione del Mondo junior in 125 nel 2015, battendo Jorge Prado, sulla pista spagnola di El Molar, Maxime succede al connazionale Tom Vialle (KTM) e diventa il sesto Campione del Mondo della MX2 transalpino dopo Michael Maschio (2002), Christophe Pourcel (2006), Marvin Musquin (2009/2010), Jordy Tixier (2014) e Tom Vialle (2020).    &nbsp;  Introverso e determinato, ritratto di un Campione   Il compagno di squadra di Jago Geerts, gi&agrave; terzo la passata stagione, conquistando la medaglia di bronzo proprio sul tracciato trentino, ha coronato il suo sogno. Determinato quanto ombroso il pilota che viene dall&rsquo;estremo nord della Francia ha sempre mostrato un grinta ed una determinazione fuori dal comune come quando a 10 anni minacci&ograve; il suicidio quando i genitori, preoccupati per l&rsquo;ennesimo ricovero in ospedale gli prospettarono la fine della appena iniziata carriera di pilota.&nbsp;    lo scatto al via di gara due di Maxime Renaux  Ad un passo da smettere nel 2016, ora il futuro &egrave; la MXGP   Nel 2016 ebbe un brutto incidente col suo rivale pi&ugrave; accanito, Tom Vialle, durante la tappa di St.Jean d&rsquo;Angely del Campionato di Francia nel quale riport&ograve; una grave lesione al nervo della spalla, mise una seria ipoteca sul suo futuro di pilota. Maxime &egrave; uno di quei personaggi che non si danno mai per vinti e che col duro lavoro e l&rsquo;impegno costante &egrave; arrivato lontano. Fisico massiccio e grande forza, per lui si aprono le porte della MXGP con una moto ufficiale messa a disposizione per contratto dal team factory Yamaha.&nbsp;    Avvicendamento al vertice: Renaux succede a Vialle nell&#39;albo d&#39;oro della MX2 

Il ventunenne vince la seconda manche e si aggiudica il Gran Premio del Garda e il primo titolo della carriera in MX2. Gi&agrave; dopo due giri di gara due, col compagno di squadra Geerts fuori per un problema alla moto, il francese era ad un passo dal titolo.&nbsp;

MX2: Maxime Renaux &egrave; il nuovo Campione del Mondo!

        Dopo la vittoria del titolo iridato nella categoria Moto3 del Motomondiale, per Lorenzo Dalla Porta e per il team Leopard &egrave; ancora tempo di festeggiare.Prima c'&egrave; stata la festa a Montemurlo, luogo di origine del pilota italiano che dal prossimo anno correr&agrave; in Moto2, mentre lo scorso fine settimana i festeggiamenti si sono spostati a Lussemburgo, sede&nbsp;Leopard che supporta molti talenti non soltanto nel mondo dei motori, ma anche in altri sport. TANTE VITTORIE - Ma tornando al mondo dei motori, quest'anno la vittoria in Moto3 &egrave; stata duplice, dato che il team Leopard non solo ha portato Lorenzo Dalla Porta a vincere il titolo piloti, ma ha centrato l'obiettivo anche vincendo quello a squadre.Dal 2015 (esordio in Moto3) ad oggi i leopardi azzurri ne hanno fatta di strada seminando radici profonde nel Motomondiale: prima, con il titolo iridato vinto da Denny Kent (2015), poi con quello ottenuto da Joan Mir (2017) ed infine, quest'anno, con la vittoria di Dalla Porta. &ldquo;UNA FAMIGLIA&rdquo; - I festeggiamenti, quindi, sono stati d'obbligo e Lorenzo Dalla Porta, orgoglioso di far parte della serata ha voluto fare i suoi personali ringraziamenti a tutta la squadra attraverso i social network, postando alcuni scatti. Per lui, la serata, &egrave; stata anche un modo per salutare il &ldquo;vecchio&rdquo; team dato che dalla prossima stagione 2020 non ne far&agrave; pi&ugrave; parte essendo &ldquo;emigrato&rdquo; in Moto2 al team Italtrans:&rdquo;&egrave; stato il tocco finale. - ha scritto Lorenzo su Instagram - Il 2019 sta per finire ma abbiamo voluto celebrare questo anno eccezionale a Lussemburgo con tutta la famiglia Leopard. Un grazie infinito a tutte le persone che mi hanno accompagnato attraverso questi due anni, ho avuto un grandissimo supporto da parte di ognuno di loro e di questo ne sono grato. Questa &egrave; sicuramente una famiglia e io non dimenticher&ograve; mai nessuno di loro.&rdquo;       

Il campione del mondo Moto3 ha partecipato alla festa organizzata da Leopard a Lussemburgo

Dalla Porta festeggia con Leopard: “Una famiglia, non vi dimenticherò”

        Dopo la lunga trasferta asiatica i piloti delle tre classi del Motomondiale sono tornati a casa, e tra questi ce n'era uno in particolare che al suo rientro ha avuto dei grandi festeggiamenti.Stiamo parlando di Lorenzo Dalla Porta, il campione del mondo della Moto3 che al suo rientro a Montemurlo, un paese della Toscana, &egrave; stato accolto da famiglia, amici e cittadini come un vero e proprio &ldquo;eroe&rdquo;.Lorenzo &egrave; il primo italiano a conquistare il titolo nella piccola categoria, prima di lui, l'ultimo successo iridato in 125 cc risale a ben 15 anni fa con la vittoria di Andrea Dovizioso. I FESTEGGIAMENTI &ndash; C'era un bagno di folla ad attendere Dalla Porta che insieme al pap&agrave; &egrave; tornato dalla Malesia nella sua Montemurlo prima di ripartire per l'ultima tappa del Motomondiale prevista a Valencia il prossimo fine settimana.Lorenzo, che non solo ha vinto il Mondiale Moto3 a Phillip Island, ma ha voluto fare doppietta nella gara a Sepang, &egrave; stato accolto da tantissime persone che non vedevano l'ora di riabbriacciarlo e festeggiare con lui questa importante conquista.Tra di loro mamma Cristina, pap&agrave; Massimilano e la sorella Deborah che hanno accolto Lorenzo tra gli abbracci e anche con una torta gigante.Ma questo sembra solo l'inizio dei festeggiamenti, perch&egrave; il sindaco Simone Calamai ha promesso di realizzare una festa ancora pi&ugrave; grande sottolineando quanto sia grande l'orgoglio nei confronti di Dalla Porta.       

Il pilota campione del mondo Moto3 &egrave; stato accolto al suo rientro a casa con una grande festa in suo onore

Lorenzo Dalla Porta: festeggiamenti "mondiali" a Montemurlo

        E' stata una gara a s&eacute; quella combattutta in testa tra Brad Binder, Alex Marquez e Thomas Luthi.Alla fine dei giri a disposizione, nonostante il sudafricano della KTM abbia conquistato la vittoria, Alex Marquez &egrave; diventato campione del mondo della Moto2 arrivando davanti a Thomas Luthi.Tante le cadute in gara che hanno coinvolto anche gli italiani, mentre, in ordine di arrivo, Lorenzo Baldassarri &egrave; riuscito ad arrivare settimo, primo tra i piloti tricolore. UN SECONDO POSTO CHE VALE UN MONDIALE - Ma la gioia pi&ugrave; grande, a Sepang, l'ha portata a casa Alex Marquez che con il secondo posto &egrave; riuscito comunque a vincere il titolo iridato della classe Moto2 diventando il primo pilota a vincere sia il titolo Moto3 che il titolo Moto2.I due fratelli Marquez, entrano cos&igrave; nella storia del motociclismo per essere stati i primi (fratelli) a vincere entrambi il titolo della classe di mezzo.Un record impressionante che consegna alla famiglia Marquez ben dieci titoli iridati: otto di Marc e due di Alex.Tra le lacrime di gioia e la grande fatica per questa impresa non facile, Alex &egrave; andato a festeggiare abbracciando gli amici e il fratello Marc che erano scesi in pista per attenderlo dopo il traguardo:&rdquo;devo ringraziare la squadra &ndash; ha commentato Alex &ndash; ma voglio anche ricordare Afridza Munandar, (il pilota scomparso ieri dopo un incidente nell'Asia Talent Cup) oggi abbiamo corso per lui.&rdquo; GLI ITALIANI - La gara di Sepang, &egrave; stata ricca di tante cadute come quelle che hanno visto i nostri piloti italiani uscire di scena: il primo &egrave; stato Fabio Di Giannantonio, poi &egrave; toccato ad Enea Bastianini, a Stefano Manzi ed infine a Marco Bezzecchi.A rimanere in gioco, invece, &egrave; stato Lorenzo Baldassarri, artefice di una rimonta spettacolare: il pilota del team Pons, scattato dalla 22esima casella, &egrave; riuscito a chiudere al settimo posto, mentre a rientrare nella top ten &egrave; stato anche Luca Marini che per&ograve; non &egrave; riuscito a migliorarsi rispetto alla posizione di partenza.Bene anche Nicol&ograve; Bulega arrivato dodicesimo davanti a Mattia Pasini, anche lui riuscito a rimontare dalla ventiseiesima posizione, mentre Andrea Locatelli ha chiuso sedicesimo.       

Tra gli italiani Baldassarri &egrave; riuscito a fare un recupero straordinario di quindici posizioni

Moto2, gara Sepang: Alex Marquez è campione del mondo

Esulta Marc Marquez in Thailandia, davanti ai suoi tifosi e agli occhi poco increduli dei suoi avversari. Chi non credeva che anche quest&#39;anno ce l&#39;avrebbe fatta a vincere il campionato, si sbagliava. Gi&agrave;, ma in quanti non credevano che avrebbe vinto? Con il ruolino di marcia avuto durante la stagione era davvero difficile da pensare. Eppure Marc, con la sua aria ancora da bambino &egrave; andato a prendersi gli applausi, gli abbracci del fratello Alex e di quelli degli amici pi&ugrave; fidati, come se il titolo vinto fosse il primo, invece che l&#39;ottavo. Il sesto in motogp arrivato un anno dopo al settimo, due anni dopo al sesto. Insomma, si fa prima a dire che dal suo ingresso nella classe regina nel 2013, Marquez soltanto una volta non &egrave; riuscito a salire sul tetto del mondo, era il 2015.    LAVORO COSTANTE - E se il duro lavoro di un pilota &egrave; ripagato, ahim&egrave;, solo dalla vittoria, con la facilit&agrave; con la quale quest&#39;anno il numero 93 &egrave; riuscito a vincere il campionato, potrebbe sembrare che tutto sia stato semplicissimo. E invece no. La fatica &egrave; stata la stessa, come ogni altra stagione. Sono cambiati gli avversari, &egrave; cambiata la RC213V, mentre la concentrazione &egrave; rimasta la stessa, anzi, &egrave; migliorata, si &egrave; evoluta. E l&#39;ottavo titolo iridato conquistato in questa stagione 2019 &egrave; un po&#39; il riassunto di tutto questo, &egrave; il riassunto di un pilota che, vincendo gare su gare &egrave; riuscito a domare un carattere da &ldquo;toro impazzito&rdquo; trovando la concentrazione giusta per infilare una corsa dopo l&#39;altra e uscirne nel migliore dei modi possibili.  TESTA E TALENTO - E&#39; un Marc Marquez che, dopo tante critiche sul suo modo di &ldquo;fare&rdquo; in pista, non cade (quasi) pi&ugrave; e non di certo perch&egrave; la sua moto &egrave; la migliore, dato che piloti del calibro di Jorge Lorenzo e anche di Cal Crutchlow non riescono a guidarla come si deve. Perch&egrave; Lui, allora, ci riesce? Semplice (ma mica tanto), perch&egrave; cercando il limite, ha capito come superarlo, e quando le cose non vanno, lui non si lamenta, ma trova una soluzione. Per lui, non importa che la Honda sia perfetta, riesce ad adattarsi e a guidare anche sopra ai problemi. Insomma, si pu&ograve; dire che il ragazzino prodigio di Cervera sia riuscito ad ampliare e ridefinire i margini del termine &ldquo;fenomeno&rdquo; in ambito motociclistico. E in casi come questi, di fronte ad un campione del genere, tutte le antipatie e i rancori possono andare a farsi benedire.  IL CAMPIONATO &ndash; Quanto detto &egrave; avvalorato dal fatto che il campionato 2019, che ancora deve terminare, &egrave; stato uno dei migliori per lui in fatto di risultati: l&#39;unico zero portato a casa &egrave; stato quello di Austin, dove, se non si fosse fatto prendere dalla foga, avrebbe sicuramente vinto anche l&igrave;. La sua stagione &egrave; iniziata in Qatar con il secondo posto (nel 2017 era arrivato quarto), in Argentina &egrave; arrivato primo (nel 2018 diciottesimo). Poi c&#39;&egrave; stata la doppietta di Jerez e Le Mans dove ha eguagliato i risultati dello scorso anno, &egrave; arrivato secondo al Mugello ( c&#39;era riuscito solo nel 2016), ancora primo in Catalogna e secondo ad Assen. In Germania ormai non ha rivali, e quella di quest&#39;anno &egrave; stata la decima vittoria in dieci anni consecutivi (sette in Motogp, due in Moto2 e una in 125cc). Ma i grandi risultati non sono finiti: nella seconda parte di campionato ha intascato un&#39;altra vittoria in Repubblica Ceca, un secondo posto in Austria, un secondo posto a Silverstone e tre&nbsp;primi posti a Misano,&nbsp;Aragon e Thailandia. Insomma, con dei risultati cos&igrave; c&#39;&egrave; poco da dire, Marquez &egrave; puro talento e lo ha dimostrato in pista ancora una volta. Un giorno arriver&agrave; il suo &ldquo;antagonista&rdquo;, qualcuno ipotizza che potrebbe essere Fabio Quartararo, ma intanto, anche nella stagione 2019, nessun pilota &egrave; riuscito a fermare il tornado Marc Marquez. Per il prossimo anno staremo a vedere, sar&agrave; un&#39;altra storia tutta da riscrivere. 

Con quattro gare alla fine del campionato il numero 93 del team Honda &egrave; riuscito ancora una volta a beffare i suoi avversari

Marquez ancora una volta sul tetto del mondo, &egrave; suo l&#39;ottavo titolo iridato

Quella della Moto2 in Malesia &egrave; stata una gara da incorniciare per gli appassionati italiani di motociclismo. Luca Marini, alla sua terza stagione in pianta stabile nel mondiale e dopo i quattro podi conquistati nel 2018 (due secondi e due terzi posti) riesce a salire sul gradino pi&ugrave; alto grazie ad una gara perfetta.&nbsp; Il 21enne di Tavullia, alfiere Kalex dello Sky Racing Team VR46, &egrave; riuscito a mettere la ciliegina sulla torta di una stagione che l&rsquo;ha consacrato al top della categoria, passando sotto il traguardo con un secondo di vantaggio sulla KTM del portoghese Miguel Oliveira. Il quale ha provato fino alla fine a lottare per il titolo mondiale, andato al suo grande rivale del 2018.&nbsp;  BAGNAIA E UN 2018 DA SOGNO - Che risponde al nome di Francesco Bagnaia. &ldquo;Pecco&rdquo;, anche lui portacolori dello SKY Racing Team VR46, era arrivato in Malesia con oltre trenta punti di vantaggio in classifica generale. Tutti da gestire. Obiettivo raggiunto con lucidit&agrave;, determinazione, talento e intelligenza. Il 21enne torinese ha chiuso la gara al terzo posto, conquistando il titolo iridato alla sua seconda stagione di Moto2 dopo quattro anni di Moto3. Un 2018 da sogno, per &ldquo;Pecco&rdquo;, che su 18 gare fin qui disputate ha fatto sue 8 vittorie, 1 secondo e 3 terzi posti.&nbsp;  TOP FIVE PER PASINI - Fuori dal podio, per poco pi&ugrave; di un secondo, ha chiuso l&rsquo;altro azzurro Mattia Pasini, bravo comunque a mettersi alle spalle il francese Quartararo. Poco pi&ugrave; dietro &egrave; finito Lorenzo Baldassarri, sesto, seguito dal poleman Alex Marquez (gara sottotono, la sua), poi Binder, Schrotter e Mir che completa al top ten. Per i colori italiani, da segnalare la 12esima piazza di Andrea Locatelli e la 16esima di Simone Corsi, primo escluso dalla zona punti. 

Giornata storica a Sepang per lo Sky Racing Team VR46: Luca conquista la prima vittoria, Pecco il titolo iridato grazie al terzo posto alle spalle di Oliveira

Moto2 Malesia: gara a Marini, Bagnaia &ldquo;mondiale&rdquo;

In Qatar, al via della stagione, centra un buon secondo posto.

Ripercorriamo il campionato 2018 con gli scatti pi&ugrave; belli del neo campione del mondo Marc Marquez

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