       Intervenuto all&#39;interno della trasmissione &quot;A Tutto Sport&quot; su CusanoNews7, il manager di Enea Bastianini, Carlo Pernat, ha detto la sua sul mondiale 2024 della top class e sulla stagione che sar&agrave; per il suo assistito, voglioso di rivincita dopo i numerosi infortuni di quest&#39;ultimo anno. Dopo una fisiologica fase di riadattamento alla moto e alle dinamiche interne alla squadra ufficiale, in occasione del GP della Malesia abbiamo rivisto l&#39;Enea Bastianini che eravamo abituati ad osservare nella passata annata.  &nbsp;  Il ritorno alla vittoria ha sancito il definitivo rilancio di un pilota sul quale in Ducati credono molto e che ha pi&ugrave; volte dimostrato di poter lottare alla pari con Jorge Martin e Pecco Bagnaia, i due protagonisti dell&#39;annata da poco conclusa. Il manager italiano si &egrave; poi espresso sull&#39;operazione di mercato pi&ugrave; importante degli ultimi anni, ovvero l&#39;approdo di Marc Marquez in Ducati, sponda Gresini. Un ingresso che quasi sicuramente smuover&agrave; le gerarchie all&#39;interno della casa di Borgo Panigale e che potrebbe creare squilibri anche difficili da gestire.         MotoGP, Jorge Martin e Pecco Bagnaia insieme nel 2024: c&#39;era un piano  Carlo Pernat: &quot;L&#39;arrivo di Marquez &egrave; una bomba ad orologeria&quot;  Il manager di Tony Arbolino ed Enea Bastianini si &egrave; sbilanciato circa la competitivit&agrave; del riminese della Ducati in vista della prossima annata, dove si aspetta una crescita costante fino alla contesa del titolo: &quot;Bastianini sar&agrave; della partita per giocarsi il mondiale, quest&#39;anno &egrave; stato sfortunatissimo. Ora ha una rabbia incredibile dentro, lo aiuter&agrave; molto questa nuova moto che abbiamo provato a Valencia, &egrave; pi&ugrave; adatta anche al suo modo di guidare. Mi aspetto un Enea in lizza per la vittoria finale, dove ci saranno tanti altri nomi, ma lui &egrave; uno dei favoriti per giocarsi il Mondiale&quot;.  Come detto, Pernat ha proseguito parlando anche di Marc Marquez, passato alla Ducati, esplicitando in modo chiaro tutto il suo scetticismo per l&#39;operazione: &quot;L&rsquo;arrivo di Marquez in Ducati &egrave; una bomba ad orologeria, se lui si mette a posto come prima, creer&agrave; uno scompiglio grosso, non bisogna dimenticarlo. Una mossa che francamente non avrei fatto, perch&eacute; avendo la politica dei giovani in Ducati, mettere un personaggio cos&igrave; gli equilibri te li cambia&rdquo;.    MotoGP: Andrea Migno entra nel team Mooney VR46  &nbsp; 

Il manager del pilota riminese ha parlato della stagione 2024 in cui cercher&agrave; il riscatto dopo un 2023 condizionato dagli infortuni

MotoGP, Pernat: &quot;Bastianini tra i favoriti. Marquez? Non l&#39;avrei portato in Ducati&quot;

        Per Carlo Pernat, manager di Enea Bastianini con un curriculum pressoch&eacute; unico nel mondo delle due ruote, nella domenica di Sepang si &egrave; probabilmente chiuso un cerchio. Nello stesso tracciato dove 12 anni fa perdeva Marco Simoncelli, suo assistito con il quale il rapporto andava ben oltre il lavoro, un altro suo assistito &ndash; anch&rsquo;egli riminese &ndash; come Bastianini ha ritrovato quella vittoria che mancava da 420 giorni, e che ha idealmente posto fine ad un calvario che sembrava poter prendere il sopravvento sul suo talento.&nbsp;&ldquo;La Malesia suscita sempre dei ricordi legati a Marco - apre Pernat - &egrave; inevitabile. Ho sentito una sensazione particolare ma non subito, forse perch&eacute; sul momento l&rsquo;emozione legata al ritorno alla vittoria di Enea &egrave; stata pi&ugrave; forte. Sono andato nel corso del weekend alla curva 11 (luogo dell&rsquo;incidente di Simoncelli ndr) ma senza farmi vedere, non mi piace andarci ed avere qualcuno che scatta foto: dopo la sua morte ho pensato di smettere con le moto, ed in tal senso devo ringraziare Paolo (Simoncelli, pap&agrave; di Marco ndr) per avermi convinto a continuare. Queste storie spesso si intrecciano, ed &egrave; bello che vi siano risvolti positivi, dietro ad un evento purtroppo tragico come la scomparsa di Marco, che spero aiuti Enea da lass&ugrave;&rdquo;.&nbsp;Pernat, cosa rappresenta la vittoria di Sepang per Bastianini? &ldquo;Innanzitutto mi piace ricordare che un mese fa dissi che entro la fine dell&rsquo;anno Enea avrebbe vinto almeno una gara, d&rsquo;altronde lo conosco, ed &egrave; successo. Ha vissuto probabilmente il momento pi&ugrave; duro della sua vita, ed anche personalmente &egrave; stato un momento duro: in una stagione gi&agrave; difficile di per s&eacute;, visto il cambio di team e di capotecnico, ha dovuto saltare prima quattro e poi tre Gran Premi causa infortunio, il primo dei quali nemmeno per colpa sua, entrando cos&igrave; in un tunnel. In occasione dell&rsquo;infortunio alla scapola (il primo ndr) inoltre non ha potuto allenare la parte alta del corpo per tanto tempo, il che non ha aiutato. Ad ogni modo Enea ha dimostrato di essere forte mentalmente, anche grazie all&rsquo;aiuto delle persone a lui vicine, ed &egrave; arrivato a conquistare una vittoria che significa tanto. Ha dimostrato che Ducati ha fatto la scelta giusta puntando su di lui quest&rsquo;anno. Ora &egrave; al 90% del suo potenziale, che nel caso di tutti i piloti forti &egrave; davvero ampio&rdquo;. Pernat: il contratto di Bastianini e la lotta mondiale&nbsp;  Nelle ultime settimane si sono susseguite le voci di un possibile avvicendamento tra Bastianini e Martin nel team ufficiale. Come stanno le cose?&nbsp;&ldquo;La situazione &egrave; molto chiara. Il 30 agosto &egrave; stato firmato il rinnovo di Enea con il team ufficiale: &egrave; un contratto blindato. Ovviamente si pu&ograve; pensare quello che si vuole, ma se si conferma un pilota non vedo perch&eacute; si dovrebbe cambiare idea. Al momento non so nulla di pi&ugrave;, o meglio sappiamo che Enea &egrave; stato confermato: capisco che alcune dinamiche possano creare problemi con gli sponsor, in caso discuteremo il da farsi, ma Enea vuole restare nel team ufficiale&rdquo;.&nbsp;Martin che &egrave; in lotta per il titolo con Bagnaia. Chi la spunter&agrave;?&nbsp;&ldquo;Io quoto Pecco. Penso che il suo doppio sorpasso ai danni di Martin avr&agrave; un ruolo importante nel finale di stagione: questo ha fatto capire a Bagnaia di essere forte come Jorge o forse di pi&ugrave;, e ha fatto capire a Martin che Pecco &egrave; pi&ugrave; forte del previsto. Bagnaia aveva mostrato gi&agrave; in passato i muscoli, cos&igrave; come la sua determinazione: la caduta di Barcellona ha avuto un impatto, sia fisicamente che mentalmente, ma Pecco non &egrave; un pilota che va in paranoia. Mi ha fatto sorridere Martin, quando ha subito il sorpasso di Alex Marquez in gara e ha scosso la testa: forse pensava che tra spagnoli si aiutassero, in realt&agrave; ognuno corre per s&eacute;&rdquo;. Red Bull mette le ali, lascia la Honda e vola verso...       

Il manager da Simoncelli a Bastianini, nel segno di Sepang: " Suscita sempre ricordi legati a Marco, che spero possa aiutarlo da lass&ugrave;. Il titolo? Quoto ...

Pernat: "Enea ha un contratto blindato. Tra Pecco e Martin punto su..."

In pista a Phillip Island se ne vendono tante, partendo dai canguri che invadono la pista, alle derapate dei vari Marquez e compagni. Ma alcune volte il paddock regala altre &ldquo;perle&rdquo;. Una di queste riguarda l&#39;outfit di alcuni addetti ai lavori.  Il postino Pernat  Il manager Carlo Pernat arriva al muretto dei box con un impermeabile molto originale. Giallo e blu con strisce riflettenti. &Egrave; proprio il giubbotto di un postino, oppure di un operaio.  Perch&eacute; si &egrave; vestiti cos&igrave;? Beh sicuramente una risposta &egrave; il meteo avverso che nelle scorse ore ha visto abbattersi sul tracciato una pioggia consistente. Un altro motivo &egrave; quello che Pernat &egrave; sempre molto originale in tutto quello che fa.   

Il manager di Bastianini e Arbolino ne fa di tutti i colori

MotoGP, Carlo Pernat cambia mestiere, ora &egrave; un&hellip;

A Philip Island oltre i canguri in pista si vedono scene molto originale anche ai box

Carlo Pernat nelle vesti di postino

        Il futuro di Enea Bastianini &egrave; sempre pi&ugrave; a tinta rosso Ducati. Lo sfavillante inizio di stagione del romagnolo con tre vittorie in sette gare non ha fatto altro che certificare il suo status sia di contendente per il titolo che di prima Ducati in classifica piloti, oltre a quello di prima opzione per la stessa Ducati sulla sella che lascer&agrave; libera Jack Miller, visti i risultati fin qui &ldquo;deludenti&rdquo; di Martin, suo principale avversario per la moto ufficiale nel team interno. Nel post gara di Le Mans, il manager del pilota romagnolo Carlo Pernat, ha chiarito a Sky la posizione del suo assistito: &ldquo;Ci siamo incontrati gioved&igrave; con Paolo Ciabatti e Gigi Dall&rsquo;Igna. Ducati ha deciso la strategia: Bastianini avr&agrave; un contratto di due anni da pilota ufficiale Ducati, la moto 2023 e gli sviluppi in tempo reale. La squadra attorno ad Enea sar&agrave; quella che ha attualmente, con Giribuola capotecnico. Non c&rsquo;&egrave; ancora una firma ufficiale ma solo una stretta di mano. Ducati decider&agrave; tra Mugello e Barcellona in quale squadra mettere Bastianini, ma la firma arriver&agrave; settimana prossima.&rdquo; Poi Pernat conclude: "A noi basta avere contratto e trattamento da ufficiale con ingaggio adeguato, poi il resto lo decide Ducati". Vox Populi in MotoGP: Bastianini in Ducati ufficiale        

&ldquo;La squadra nella quale verr&agrave; dirottato la decider&agrave; Ducati tra Mugello e Barcellona&rdquo; dice il manager del pilota romagnolo, attualmente militante nel team Gresini

MotoGP, Pernat assicura: “Bastianini avrà contratto e trattamento da ufficiale”

        Enea Bastianini&rsquo;s second win of the season sees the rider return to the top of the championship standings, his future already up for debate in the paddock. In truth, it already was, in that both he and Jorge Martin are eyeing a Ducati factory ride. But the red bike might not represent Enea&rsquo;s future, and here&rsquo;s why. Pernat: &ldquo;Enea won&rsquo;t go to Honda&rdquo;  At the end of the race, when Sky Sport MotoGP asked Enea&rsquo;s manager, Carlo Pernat, whether Honda might be in his thoughts, he replied with a firm &ldquo;no&rdquo;: &ldquo;Enea won&rsquo;t go to Honda, he had a negative experience in Moto3 with team Monlau where he almost risked not being a rider anymore. Enea needs to stay with an Italian team, run by Italians&rdquo;. And if his manager is so convinced, who might respond to this kind of statement? Well, Bastianini himself actually. Bastianini: &ldquo;I&rsquo;m not ruling out any option for the future&rdquo;  Post-race, the Gresini rider was also interviewed by Sky and told about Pernat&rsquo;s comment re Enea needing an Italian team: &ldquo;Well I think the Spaniards really helped me to grow&rdquo;, he comments. &ldquo;I had a good relationship with team Monlau in the end&rdquo;. So might a future in Honda be a viable option&nbsp;? &ldquo;I don&rsquo;t know if Honda is considering me but I wouldn&rsquo;t say no on the spot. I&rsquo;m not ruling anything out for now&rdquo; he concludes. Translated by Heather Watson MotoGP, Ezpeleta: &ldquo;I didn&rsquo;t cry for Messi, I won&rsquo;t for Rossi&rdquo;       

Following on from his manager&rsquo;s comment that a non-Italian team wouldn&rsquo;t suit the rider, &ldquo;Bestia&rdquo; himself responds. Here's what he had to say

MotoGP: Enea responds to Pernat re a possible future with Honda

        Il secondo successo stagionale di Enea Bastianini ha riportato il pilota in testa alla classifica iridata e gi&agrave; il suo futuro &egrave; diventato argomento di discussione nel paddock. In realt&agrave;, gi&agrave; lo era, in quanto la lotta per un posto in Ducati Factory fa gola sia al romagnolo, che al pilota Jorge Martin. Ma non solo la Rossa potrebbe rappresentare il futuro dell'italiano, ecco perch&egrave;. Pernat: &ldquo;Enea non andr&agrave; in Honda&rdquo;  A fine gara, quando da Sky Sport MotoGP avevano chiesto al manager di Enea, Carlo Pernat, se la Honda potesse essere nei suoi pensieri, il manager aveva chiosato con un secco &ldquo;no&rdquo;: &ldquo;Enea non andr&agrave; in Honda, ha avuto un'esperienza negativa in Moto3 con il team Monlau in cui ha rischiato di non essere quasi pi&ugrave; un pilota. Enea deve stare in un team italiano, gestito da italiani&rdquo;. E se il manager &egrave; cos&igrave; convinto, chi potrebbe ribattere ad un'affermazione del genere? Ebbene, lo ha fatto Bastianini stesso. Bastianini:&rdquo;Non escludo nessuna opzione per il futuro&rdquo;   Nel dopo gara, il pilota Gresini &egrave; stato intervistato anche lui da Sky che gli ha riportato l'opinione di Pernat sul fatto che per lui occorra una squadra italiana: &ldquo;Mah - ha commentato Bastianini - io credo che gli spagnoli mi abbiano fatto crescere molto. Con il team Monlau alla fine avevamo instaurato un bel rapporto&rdquo;. Quindi la possibilit&agrave; di approdare in futuro al team Honda potrebbe essere una valida opzione? &ldquo;Non so se Honda mi abbia messo gli occhi addosso - ha concluso Enea - ma dire di no su due piedi non lo farei. Non escluderei niente al momento, ecco&rdquo;. MotoGP,Bagnaia: "Bastianini sta continuando quello che avevamo finito noi"       

Dopo che il manager di Bastianini aveva detto che un team non italiano non avrebbe fatto al caso del pilota, &egrave; stato il &ldquo;Bestia&rdquo; a dire la sua. Ecco le sue parole

MotoGP: Enea ribatte a Pernat su un possibile futuro in Honda

        Esulta Carlo Pernat nella domenica del GP delle Americhe. Dopo la vittoria di Tony Arbolino in Moto2, &egrave; stato infatti Enea Bastianini a tenere alto il tricolore, conquistando il suo secondo successo stagionale. Una vittoria d'intelligenza, che riporta il "Bestia" in vetta all classifica iridata, per la gioia del manager ligure. "Sono molto contento, &egrave; stata un po' la copia della prima gara, quella del Qatar. L'ha gestita veramente bene" ha commentato Pernat a fine Gran Premio, intervistato da Sky Sport MotoGP. "Sembra un veterano, un pilota che corre in MotoGP da quattro/cinque anni. Non dico che ha fatto un po' quello che ha voluto, per&ograve; ha vinto bene, come nella gara in Qatar - ha continuato Carlo -. Ha fatto un weekend dove, secondo me, era quello che aveva il passo migliore, gi&agrave; nelle prove libere. Partiva in seconda fila, non importa. Il suo tallone d'Achille era quello di partire un po' indietro. Abbiamo usato le prove in Malesia a fare giri da solo, con il time attack, e questo ha messo a posto un pilota che ha un talento straordinario".  Pernat: "Honda? Enea ha gi&agrave; avuto un'esperienza negativa in Moto3"  Talento cristallino, intelligenza e coraggio: tutti ingredienti che fanno di Enea un pilota completo, nonostante la giovane et&agrave;. Sebbene il riminese sia soltanto alla sua seconda stagione in Top Class, ha infatti dimostrato una maturit&agrave; degna di un pilota con molta pi&ugrave; esperienza. Caratteristica che lo rendenderebbe un candidato perfetto per una Honda alla ricerca di un pilota che, un domani, possa andare a prendere il posto di un Marc Marquez. "Enea pu&ograve; fare gola alla Honda, ma lui non ci andr&agrave;, perch&eacute; ha avuto gi&agrave; un'esperienza negativa in Moto3 con il Team Monlau, in cui ha rischiato di non essere quasi pi&ugrave; un pilota - chiosa Pernat -. Gli spagnoli non possono gestire gli italiani. Enea deve stare in un team italiano, gestito da italiani". MotoGP, Bastianini trionfa ad Austin: &ldquo;Possiamo essere veloci ovunque&rdquo; "Marquez &egrave; tornato. Ce lo troveremo in lotta per il Mondiale"  A regalare spettacolo ad Austin, tuttavia, non &egrave; stato soltanto Bastianini. Lo stesso Marc Marquez, infatti, si &egrave; reso protagonista di una rimonta straordinaria, risalendo dal fondo del gruppo fino alla sesta posizione finale. Un ritmo indiavolato quello dell'otto volte iridato che, pur essendo al rientro dopo il nuovo caso di diplopia, non si &egrave; fatto scrupoli nel prendersi qualche rischio. "Ce lo troveremo anche per il Mondiale. &Egrave; un po' indietro di punti, questo &egrave; chiaro, per&ograve; quello che ha fatto vedere oggi, ha fatto vedere il Marquez di una volta, quello che faceva le entrate sportivamente 'assassine' - ha detto convinto il genovese -. Se partiva bene, era una bella sfida, stava l&igrave; secondo me. Aspettiamocelo, perch&eacute; secondo me &egrave; tornato".       

Categorico il manager ligure, che a fine Gran Premio delle Americhe spiega perch&eacute; "Enea deve stare in un team italiano" e come ha visto Marc Marquez

MotoGP, Pernat: “Bastianini può fare gola alla Honda, ma non ci andrà”

        Al cospetto di Carlo Pernat, &egrave; come ritrovarsi di fronte a un jukebox, vintage ma ancora ben funzionante, carico di ogni brano di tutta la &ldquo;discografia&rdquo; cantata dai protagonisti del Motomondiale, per una musica che il manager genovese sa raccontare meglio di chiunque. La sinfonia da noi selezionata &egrave; quella emessa dalla 250 GP, classe a due tempi, caratterizzata da campioni in pista e grandi tecnici nei box. Carletto, manager oculato e dotato di grande memoria, fu protagonista assoluto del periodo d&rsquo;oro dell&rsquo;Italia nella categoria. E quando fa partire il suo nastro, noi rimaniamo ad ascoltare: &ldquo;Ragazzi, quanto manca quella categoria! Difficile, selettiva, formativa. La vera motocicletta da corsa, un mezzo da Gran Premio puro, perch&eacute; essenziale, leggero, &lsquo;cattivo&rsquo;. Racing nel DNA. Nella sua gloriosa e significativa storia, la dueemmezzo annovera grandi moto e incredibili campioni. &Egrave; difficile scegliere quale e chi siano stati i migliori, anche se ho la mia idea personale. Cito doverosamente Doriano Romboni, Max Biaggi, Loris Capirossi, Valentino Rossi. Perch&eacute; li ho gestiti e conosciuti bene. Poi, arriver&ograve; agli altri&rdquo;. Loris Reggiani e la 250: "Il 1992 fu un dominio tricolore" Da Romboni a Biaggi  Vai pure. &ldquo;Doriano era un pilota, non faceva il pilota. Lui dava sempre il suo 100% in ogni condizione trovata, che stesse bene o meno. Romboni era una bravissima persona fuori dalla pista e tra i cordoli si trasformava in un mastino. Era forte, ragazzi, eccome se era forte. Forse avrebbe dovuto gestire meglio alcune gare, ma stoffa velocit&agrave; gli appartenevano a dosi. Alcune imprese dello spezzino le ricordo volentieri, perch&eacute; a lui non venne mai regalato niente. Anzi. Tutti i risultati ottenuti furono frutto del suo impegno&rdquo;. Passiamo al Corsaro. &ldquo;Max mi ha fatto tribolare, ma che campione! Con l&rsquo;Aprilia 250, il romano era imbattibile. Dal 1994 al 1996 facemmo un tris iridato invidiabile, per una struttura ufficiale organizzata benissimo. A un certo punto, Max non voleva vincere, voleva di pi&ugrave;. Voleva stravincere. Il nostro rapporto di lavoro fu tra i pi&ugrave; proficui ed entrambi ricordiamo quei tempi con estremo piacere. Poi Biaggi pass&ograve; alla Honda e le cose cambiarono. Lui dimotr&ograve; il proprio valore anche con la NSR, prima di andare in 500. L&rsquo;Aprilia torn&ograve; al successo con un ragazzo cresciuto nelle campagne imolesi&rdquo;.  Il coraggio di Capirossi e il ciclone Valentino   E aveva il numero 65. &ldquo;Il suo numero preferito e sempre sfoggiato, a parte l&rsquo;uno dopo aver vinto i titoli mondiali e poche altre eccezioni. Loris era coraggioso, pi&ugrave; di tutti. La capacit&agrave; di Capirossi di guidare sopra i problemi resta unica. A volte, mi dava l&rsquo;impressione di cercare volutamente l&rsquo;ostacolo, per poi avere lo stimolo di superarlo. Fantastico. Con la 250 non era il pi&ugrave; pulito o preciso, per&ograve; la faceva andare parecchio forte, tanto da trionfare nel 1998. Poi, in 500 e MotoGP, Capirex ha scritto altre grandi pagine, sempre con lo stesso inchiostro indelebile: forza e determinazione&rdquo;. Dopo il titolo di Capirossi, ecco il ciclone Rossi. &ldquo;Valentino ha cambiato la storia del motociclismo. Quando lo adocchiai era un ragazzino, mi ricordo di averlo paragonato a Kevin Schwantz. In seguito, per&ograve;, Rossi avrebbe vinto molto pi&ugrave; del texano. Anche perch&eacute; Kevin fece soltanto la 500, Rossi pass&ograve; in 250 quando era iridato 125 e and&ograve; subito bene. Nel 1999 vinse il Mondiale, facendo divertire tra i cordoli e nel paddock. Il suo modo di comunicare &egrave; stato imitato &ndash; non sempre bene &ndash; da molti avversari, dico che non troveremo pi&ugrave; un personaggio come lui&rdquo;. &Egrave; ora di parlare delle altre carte che avevi in serbo. &ldquo;Jean-Philippe Ruggia, il francese che faceva strisciare il gomito sull&rsquo;asfalto gi&agrave; in quegli anni. Avrebbe potuto fare di pi&ugrave;, se Biaggi non lo avesse battuto (anche) di testa. Max era pi&ugrave; forte mentalmente e riusc&igrave; ad annichilirlo. Fortissimo era pure Loris Reggiani, oltre che sensibile tecnicamente. Ricordiamoci che fu lui a sviluppare in modo ottimale l&rsquo;Aprilia, come aveva fatto anche Marcellino Lucchi. Guida e meccanica per loro non avevano segreti. Vanno ricordati Luca Cadalora, Marco Melandri, Manuel Poggiali, Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo. Parliamo di piloti vincenti nella dueemmezzo e molti di loro pure nella classe regina. Anche se un altro personaggio rimarr&agrave; indimenticabile&rdquo;. Il ricordo del SIC   Lo porti ancora nel cuore, come milioni di appassionati. Ma tu sei stato anche il suo manager. &ldquo;Perdere Marco Simoncelli &egrave; stato un vero dramma. Sia umano che sportivo, chiaramente. Lui era come Rossi ma non uguale a Valentino. Non so se mi spiego. Il SIC piaceva anche a chi in pista lo detestava. Averlo come rivale non era uno scherzo e molti piloti spagnoli lo possono confermare. La sua voglia di portare la moto al limite, la sfida, l&rsquo;entusiasmo: tutte caratteristiche che lo manterranno sempre nei nostri cuori. Come il suo titolo vinto in 250 nel 2008&rdquo;. Per vincere, cosa hanno avuto tutti loro, oltre al talento? &ldquo;Tecnici formidabili. La 250, con il motore due tempi, faceva crescere i piloti e pure i meccanici. Per esempio, Rossano Brazzi e Mauro Noccioli, che restavano a lavorare nel paddock fino a notte inoltrata. Sai quante ore passavano su cilindri e carburatori? Infinite. Di conseguenza, chi giovava delle loro capacit&agrave; andava forte, senza noie. Nella dueemmezzo i dettagli facevano il risultato e tutto doveva essere a posto. Dal polso del corridore alla scelta delle gomme. Vietato fare errori&rdquo;. Pernat: "Bastianini e Bezzecchi andrebbe forte anche in 250"  Ricordi una tua follia dell&rsquo;epoca? &ldquo;Tante, ma quella clamorosa &egrave; legata allo sponsor Chesterfield, nel 1993. Avevo incontrato Matilde Tomagnini, brand manager Philip Morris. Non riuscimmo a trovare subito un accordo, la loro offerta non era altissima. Ebbi la pensata e rischiai: richiamai dalle ferie designer, responsabili della logistica, in pratica rifacemmo tutto con i nuovi colori. Ci presentammo a Misano con tutto nuovo, non ci riconobbero e non volevano far entrare i camion con i colori tutti neri&hellip; Per&ograve; il debutto fu un trionfo: vinse Ruggia e nel tripudio Chesterfield ci fece un contratto quattro volte superiore per l&rsquo;anno dopo. Scelta giusta, considerando i titoli vinti poi con Biaggi&rdquo;. Cio&egrave;, il pilota pi&ugrave; titolato di sempre in 250 accanto a Phil Read. Chi vedresti bene dei piloti attuali in una categoria che non c&rsquo;&egrave; pi&ugrave;? &ldquo;Tanti, ma credo che i migliori sarebbero Enea Bastianini e Marco Bezzecchi. Anche Luca Marini, per&ograve; Enea e Marco li vedrei meglio. Sar&agrave; per lo stile di guida pi&ugrave; adatto alla dueemezzo, forse anche per il fisico. Luca e Fabio Di Giannantonio sarebbero competitivi, nonostante il loro stile sia un po&rsquo; pi&ugrave; irruente&rdquo;. Marcellino Lucchi, il super collaudatore della 250       

Il manager ci racconta in esclusiva: "Tutta l'Italia fu protagonista: penso a Romboni, talento puro, Biaggi, campione vero, Capirossi, il pi&ugrave; coraggioso, Rossi, che ha cambiato la storia, fino a Simoncelli, unico nel suo genere"

Carlo Pernat: “La 250 è una classe che manca a tutti”

Dopo la vittoria ottenuta al Sachsenring prima della pausa estiva, in molti si sarebbero aspettati di vedere un Marc Marquez diverso e meno in difficolt&agrave; rispetto alle prime gare al rientro dall&rsquo;infortunio. Invece, l&rsquo;otto volte campione del mondo continua a faticare, alle prese con una forma fisica non ancora ottimale, senza dimenticare le difficolt&agrave; tecniche vissute dalla Honda in questa stagione.  MotoGP Austria, Marc Marquez: &ldquo;Partiamo da un&#39;ottima base&rdquo;  &quot;Ha capito che non pu&ograve; battere Quartararo e Mir come e quando vuole&quot;   Come se non bastasse, il #93 si ritrova a fronteggiare l&rsquo;ennesima polemica legata al suo atteggiamento in pista, stavolta sollevata da Aleix Espargaro. &ldquo;Lui fa delle manovre al limite, ma il problema sono i Commissari. Nessun pilota &egrave; contento del loro operato. Se c&rsquo;&egrave; un incidente penalizzano, se non c&rsquo;&egrave; un incidente, come oggi ed &egrave; stata una fortuna, non penalizzano&rdquo;, aveva dichiarato il pilota Aprilia dopo il GP Stiria, nel corso del quale Marc si era reso protagonista di una dura entrata ai danni del #41 non sanzionata dalla Direzione Gara.&nbsp;  Carlo Pernat, figura storica del Motomondiale, &egrave; d&rsquo;accordo con Espargaro e ritiene che dovrebbe essere la Dorna a intervenire. &ldquo;Marquez dopo l&rsquo;infortunio sta attraversando il momento pi&ugrave; difficile della sua carriera ed &egrave; ancora pi&ugrave; un pericolo. Ad intervenire deve essere la Dorna, se non lo penalizzano continuer&agrave; a correre cos&igrave;&rdquo;,&nbsp;ha dichiarato il manager ligure a&nbsp;Tuttosport.  Marquez si ritrova a fronteggiare avversari giovani e aggressivi quanto lui, ponendolo in una situazioni di difficolt&agrave; mai vissuta in top class.&nbsp;&ldquo;Ha capito che sar&agrave; un &lsquo;Marquez meno&rsquo; rispetto a quanto era abituato prima. Sa che se cade si rompe, forse del tutto&rdquo;, ha continuato Pernat. &ldquo;Ha capito anche che Quartararo e Mir non li batte come e quando vuole. Perci&ograve; oltre alle difficolt&agrave; fisiche deve fare anche i conti con l&rsquo;impatto psicologico che ha questa situazione per lui che era abituato a dominare la categoria&rdquo;, ha concluso.  MotoGP Stiria, classifica piloti: Quartararo allunga su Zarco 

Il manager ha commentato la polemica creatasi tra Marc Marquez e Aleix Espargaro dopo il contatto al via del Gran Premio di Stiria

MotoGP, Pernat: &ldquo;Marquez pericoloso, serve l&#39;intervento della Dorna&rdquo;

Tra le persone che hanno accompagnato la carriera di Valentino Rossi sin dagli esordi c&rsquo;&egrave; sicuramente Carlo Pernat, artefice dell&rsquo;arrivo del pesarese nel Motomondiale. Lo stesso Pernat che oggi &egrave; rimasto quasi sconvolto dall&rsquo;annuncio del ritiro di Valentino a fine stagione.  Marc Marquez sul ritiro di Rossi: &ldquo;Pensavo di vederlo correre nel suo team&rdquo;  &quot;Faceva traiettorie impossibili, come Schwantz&quot;   &ldquo;C&rsquo;&egrave; un vuoto che non mi aspettavo: ero convinto che continuasse ancora un anno&rdquo;, ha dichiarato un Pernat incredulo ai microfoni di Sky Sport.  La mente corre indietro nel passato ed &egrave; il momento giusto per ricordare proprio gli inizi di Rossi. &ldquo;Sono il primo ad avergli fatto un contratto da professionista, era il 1996&rdquo;, ha ricordato il manager. &ldquo;All epoca non era conosciuto e io mi giocai parte del mio ingaggio per lui. Dal mio punto di vista, non c&rsquo;erano dubbi sul valore di Valentino&rdquo;.  &ldquo;Cosa aveva di speciale? Tecnicamente era la copia di Kevin Schwantz, faceva traiettorie impossibili&rdquo;, ha continuato Pernat. &ldquo;I suoi genitori, Graziano e Stefania, hanno svolto un ruolo fondamentale nella sua carriera. Ricordo i primi tempi, quando aveva paura dell&rsquo;acqua, situazione in cui &egrave; poi diventato fortissimo&hellip; Mi ha sempre colpito la sua lucidit&agrave;, non l&rsquo;ho mai visto piangere&rdquo;.  La MotoGP &egrave; cresciuta anche grazie alle doti comunicative del pilota di Tavullia: &ldquo;Valentino &egrave; il Patrimonio dell&rsquo;Unesco per le due ruote, ha reso interplanetario il nostro mondo, ha avvicinato gente che non sa nemmeno com&rsquo;&egrave; fatta una moto. Se ne va il pioniere della comunicazione nel Motomondiale. Non avremo pi&ugrave; un pilota del genere&rdquo;, ha concluso il genovese.  MotoGP, Biaggi e l&#39;addio di Valentino: &ldquo;Un po&#39; manca la nostra rivalit&agrave;&rdquo;   

&quot;Se ne va il pioniere della comunicazione nel Motomondiale, ha avvicinato tantissima gente al nostro sport&quot;: con queste parole il manager ligure ha commentato l&#39;addio di Valentino Rossi

MotoGP, Pernat: &ldquo;Non nascer&agrave; pi&ugrave; un pilota come Valentino Rossi&rdquo;

Il cielo di Jerez &egrave; pi&ugrave; grigio che mai, ma la passione Rossa ha gi&agrave; acceso la scintilla di Enea Bastianini, uno dei volti nuovi della MotoGP 2021. Il pilota romagnolo entra nella Top Class con in tasca il titolo vinto in Moto2, classe che lo ha visto centrare tre successi e quattro podi.  Per presentarsi al meglio della condizione fisica a tutti gli impegni previsti, il ventitreenne, nuovo innesto del team Esponsorama, si &egrave; presentato a Jerez, costituendo la banda dei &quot;magnifici 7&quot; ducatisti, impegnati con le Panigale V4S di serie. Per lui qualche giro di pista dell&#39;Angel Nieto, &quot;supervisionato&quot; da casa, dagli occhi attenti di Carlo Pernat: &quot;Enea &egrave; un talento straordinario - le parole del manager genovese - e penso che stia vivendo l&#39;apice della sua carriera. Lo vedete, il ragazzo &egrave; in forma, sorridente, sicuro dei propri mezzi. Il titolo vinto nella Middle Class gli ha conferito ulteriore consapevolezza nei propri mezzi&quot;.  Prima di inanellare qualche passaggio, le foto di rito. Bello il casco, stupenda la tuta. I Marchi sono facilmente riconoscibili: &quot;Siamo tornati in Red Bull - Pernat svela l&#39;importante l&#39;operazione effettuata - e ne sono fiero, per lui e per me. Si tratta di una cosa grande, per un grande progetto. Ho notato come il ragazzo sia molto forte, fisicamente e di testa. S&igrave;, lui &egrave; un toro che pu&ograve; mettere le ali alla Ducati, moto che non vede l&#39;ora di guidare&quot;.  Sogno avverato? Non completamente, ma la strada &egrave; giusta     Carlo conosce bene il giovane riminese. Pernat, oltre a gestirne le situazioni, ne &egrave; davvero tifoso: &quot;S&igrave;, ci tengo davvero - conferma - e so quanto e come Ducati rappresentasse da sempre il suo sogno di pilota. Ora ci siamo, anche se il sogno &egrave; avverato solo in parte. Dapprima, Enea dovr&agrave; fare bene con Esponsorama, nella stagione di debutto. Poi, si penser&agrave; ancora pi&ugrave; in grande&quot;.  Sar&agrave; un campionato dagli enormi contenuti.  &quot;Infatti, ecco perch&eacute; affrontare il doppio appuntamento del Qatar potrebbe rappresentare un vantaggio, perch&eacute; girare sulla stessa pista lo aiuterebbe. L&#39;obiettivo del Bestia &egrave; crescere ancora. Come dicevo, lui &egrave; dotato di talento naturale, maturato ulteriormente con Sandi in Moto2. Il Mondiale vinto &egrave; stato incredibile, meritatamente conquistato. Le prospettive attuali sono ottime, come quelle future. Non guardo troppo in l&agrave;, ma... sarebbe bello vederlo nel team Ducati ufficiale. Ci lavoreremo con calma e metodo per arrivarci&quot;.  Marc Marquez ed il desiderio di rinunciare all&#39;ingaggio 2020 

Il manager genovese lancia nella Top Class il suo pupillo, campione Moto2, ora con Esponsorama: &quot;Enea &egrave; molto adatto alla guida della MotoGP e con Ducati realizza il suo sogno di pilota&quot;

MotoGP, Pernat: &ldquo;Bastianini &egrave; un toro che mette le ali alla Ducati&rdquo;

        Con il Campionato MotoGP in &ldquo;standby&rdquo;, nonostante i test di oggi e domani a Jerez, il mercato piloti, continua ad essere in fermento. Per i piloti della classe regina la stagione 2020 &egrave; gi&agrave; stata decisa, ma a partire da gennaio per&ograve;, i vari team inizieranno a guardarsi intorno in ottica 2021 e sembra che qualcuno gi&agrave; lo abbia fatto. SU ALEX MARQUEZ - A parlare a Radio Sportiva &egrave; stato il team manager Carlo Pernat che di gossip e notizie in anteprima &egrave; davvero esperto. Pernat, come al solito, non si &egrave; risparmiato su nessun pilota a cominciare da Alex Marquez:&rdquo;la decisione di averlo in HRC &ndash; ha detto &ndash; &egrave; stata una lotta tra poteri, da una parte Marc Marquez che di colpo ha voluto il fratello nel team e dall'altra la Dorna che aveva promesso a Zarco un posto in Honda.&rdquo; DUCATI INDECISA - Pernat prosegue poi parlando di Ducati, del team ufficiale, che ha gi&agrave; puntato gli occhi su tre piloti: Marc Marquez, Maverick Vinales e Fabio Quartararo:&rdquo; Ducati ha cercato Marquez &ndash; ha proseguito &ndash; ma anche Quartararo e Vinales per il 2021 e alla fine sar&agrave; quest'ultimo ad andare sulla rossa. Sarebbe strano se Yamaha si lasciasse sfuggire Quartararo, che alla fine rester&agrave;. Ad andare via dalla Ducati potrebbe essere invece Danilo Petrucci.&rdquo; E ROSSI? - Infine, la concentrazione di Pernat si sposta su Valentino Rossi al centro dell'attenzione come sempre riguardo al suo futuro e ad un suo possibile addio al mondo delle corse una volta chiusa la stagione 2020 e quindi alla scadenza del contratto. Per Carlo, invece, il suo ritiro non appare scontato:&rdquo;a mio avviso &ndash; ha concluso - c'&egrave; la possibilit&agrave; che Rossi corra anche nel 2021, soprattutto se l'ultima carta del nuovo capo tecnico dovesse andare bene.&rdquo;       

Il team manager &egrave; stato intervistato da Radio Sportiva dove ha parlato del mercato piloti 2021

Pernat: ”Vinales in Ducati dal 2021, Rossi potrebbe continuare”

Il prossimo 30 novembre sar&agrave; il primo anniversario della morte di Doriano Romboni, avvenuta durante una gara di Supermoto a Latina, in memoria di Marco Simoncelli.    La moglie di Doriano, Sara, ha scritto a Motosprint (la lettera &egrave; stata pubblicata sul numero 29) spiegando che le sarebbe piaciuto vedere onorata la memoria del marito con l&rsquo;intestazione di una curva al circuito del Mugello.  In seguito l&rsquo;iniziativa, che ha trovato il sostegno anche di molti lettori di Motosprint e del sito motosprint.it, ha preso corpo ed &egrave; diventata una pagina Facebook (a oggi i &ldquo;like&rdquo; sono 2.307) nella quale Sara spiega che...    Adesso vi spiego perch&eacute; la tribuna e non la curva.....  Volevo il Mugello perch&eacute; a lui piaceva moltissimo ma una curva in un circuito dove i nomi era ormai ben consolidati e amati per le storiche imprese di molti piloti non aveva molto senso ...volevo realizzare il realizzabile ..  ben diverso &egrave; se mi contattasse un autodromo e mi dicesse che sarebbe un onore per loro dedicargliela...  La tribuna unisce tutti ...come quando andavano l&igrave; per vederlo sulla griglia di partenza ....  Io credo che abbia un significato importante ...e poi Tribuna centrale non suona bene....Tribuna Romboni &egrave; perfetta! !!!  Grazie infinitamente a tutti ...tanti..quelli che mi stanno aiutando in questo sogno e non solo. ....ce la faremo..l&rsquo; unione fa la forza!  Dori sarebbe fiero del vostro affetto Carlo Pernat pensa a un'asta a Misano Sull&rsquo;argomento, e sempre su FP, si &egrave; espresso anche Carlo Pernat, manager di diversi piloti e personaggio molto influente nel paddock della MotoGP.  Scrive Pernat sul suo profilo FB:  &ldquo;Mi sembra che ci stiamo tutti quanti vergognosamente dimenticando di Doriano Romboni grande campione e soprattutto grande persona. &eacute; morto per una gara dedicata alla fondazione Simoncelli e nessuno spende una parola. Personalmente cercher&ograve; di organizzare a Misano un asta benefica di tute e caschi dei piloti ed il ricavato andr&agrave; alla famiglia. Se qualcuno di voi vuol fare qualcosa lo scriva . grazie&rdquo;

L&rsquo;iniziativa &egrave; della moglie Sara, che ha aperto una pagina su Facebook. E Pernat propone un&rsquo;asta a Misano 

14 risultati per 'carlo pernat'

MotoGP, Pernat: "Bastianini tra i favoriti. Marquez? Non l'avrei portato in Ducati"

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Una tribuna per Doriano Romboni