Ha sognato a lungo il podio, Jorge Martin, prima di doversi accontentare di un quinto posto comunque soddisfacente per il ducatista su una pista complicata come quella di Austin.  GP Americhe Moto3: Guevara vince una gara drammatica  Martin: &ldquo;Credevo di poter andare a podio, ma&hellip;&rdquo;   &ldquo;La mia gara &egrave; andata bene, anche se perdevo in accelerazione uscendo dalla curva 11 rispetto alle altre Ducati&rdquo; ha raccontato l&rsquo;alfiere Pramac al termine della corsa. &ldquo;Non riusciamo a capirne il motivo: forse dipende dal mio stile di guida, forse dalle mappature&rdquo;.  Il terzo posto sembrava cosa fatta, prima di dover cedere alla rimonta di Bagnaia: &ldquo;Credevo di avere il podio sotto controllo, ma Pecco mi ha ripreso e nel tentativo di resistergli sono quasi caduto nel tratto dello &#39;Snake&#39;, cos&igrave; ho preferito andare dritto. Ho ricevuto una penalit&agrave; anche se in quel frangente ho perso tempo, ho dovuto scontare un long lap penalty. Il risultato &egrave; comunque buono, ora guardiamo avanti&rdquo;.  Giochi di squadra? No, grazie   A Martin &egrave; stato chiesto se avrebbe lasciato passare Bagnaia in caso di lotta all&rsquo;ultimo giro, giocando di squadra contro il leader iridato Fabio Quartararo: &ldquo;No, senza penalit&agrave; avrei lottato per il podio &ndash; ha chiarito subito lo spagnolo -. Con Pecco sarei stato attento, ma siamo piloti e pensiamo a dare il massimo&rdquo;.  &ldquo;Anche se sono un rookie ho assimilato bene la moto, mi piace e voglio stare davanti. Voglio sempre di pi&ugrave;, questa &egrave; la mia mentalit&agrave;&rdquo; ha concluso il campione del mondo 2018 della Moto3. 

Un long lap penalty ha tolto a Martin la possibilit&agrave; di giocarsi il podio con il compagno di marca: &quot;In caso di lotta con Bagnaia sarei stato pi&ugrave; attento, ma siamo piloti e siamo qui per fare del nostro meglio&quot;

GP Americhe, Martin: &ldquo;Lasciar passare Bagnaia? Siamo qui per dare il massimo&rdquo;

Johann Zarco &egrave; reduce dall&#39;intervento al braccio per sindrome compartimentale, ma &egrave; gi&agrave; arrivato ad Austin per prendere parte al Gp delle Americhe (qui tutti gli orari). Il francese ha detto di stare abbastanza bene, ma le FP1 saranno un banco di prova importante per capire il suo vero stato di forma fisica.  &ldquo;Non ho dolore&rdquo;   &ldquo;L&#39;operazione &egrave; andata bene - ha detto &ndash; ha avuto un buon successo. La sensazione al braccio adesso &egrave; buona e non ho dolore. Ho preso degli antidolorifici dopo l&#39;intervento, quelli che erano necessari, ma poi non ne ho presi altri. Mi sento bene e i movimenti del braccio migliorano di giorno in giorno, quindi sono felice per questo. Sono convinto sia stata la decisione pi&ugrave; giusta da prendere, il nostro corpo &egrave; qualcosa di importante&rdquo;.  &ldquo;Nessuna scusa&rdquo;   Il francese ha quindi parlato, pi&ugrave; nello spacifico di cosa si aspetta da questo fine settimana ad Austin: &ldquo;Questo circuito &egrave; molto fisico, e di sicuro sar&agrave; un bel test per capire le mie condizioni. Quando inzieranno le Fp1 potr&ograve; capire veramente come mi sento, guidando la moto&rdquo;.  Per Zarco, la stagione 2021 era partita alla grande tanto da riuscire ad insidiare Fabio Quartararo sempre in vetta alla classifica iridata. Poi, una serie di risultati non nelle sue corde, complici forse, anche i successi del compagno di squadra e rookie Jorge Martin che lo avevano destabilizzato. E anche il braccio potrebbe aver fatto la sua parte. Ma il francese non vuole scuse: &ldquo;Non voglio che sia una scusa &ndash; ha concluso &ndash; ma nelle ultime due gare forse il dolore ha sortito i suoi effetti negativi. Oltre al dolore al braccio, infatti, il mio corpo sembrava diverso, come se stesse proteggendo il braccio. Magari in condizioni diverse avrei potuto guidare meglio&rdquo;.  Bagnaia: &ldquo;Sicurezza? Difficile fare di pi&ugrave;, ma con 40 moto in bagarre...&rdquo; 

Il francese dopo l&#39;operazione al braccio per sindrome compartimentale &egrave; pronto a tornare. Le FP1 saranno un banco di prova importante e sui risultati altalenanti dell&#39;ultimo periodo non cerca scuse: &ldquo;Il mio corpo sembrava diverso ma non voglio che sia una scusa&rdquo;

GP&nbsp;Americhe, Zarco torna dopo lo stop: &ldquo;Bene il braccio, ma la vera prova sar&agrave; in pista&rdquo;

Johann Zarco &egrave; arrivato in Aragona in grande stile. Niente aereo o macchina per il pilota del team Pramac Racing, che ha deciso di raggiungere il MotorLand dopo un lungo viaggio in sella alla Ducati presa in prestito dal giornalista francese Adrian Parassol

MotoGP, Zarco ad Aragon dopo più di 900 km con una Ducati Darmah 900 SS

Il casco rosso realizzato da Jorge Martin nei minuti finali della Q2 di Silverstone aveva lasciato tutti a bocca aperta: le doti dello spagnolo sono ben note, ma sembrava impossibile che il pilota Pramac riuscisse a rifilare un secondo di distacco a rivali come Bagnaia e Quartararo. Sensazione confermata dalla Direzione Gara, che ha cancellato il tempo realizzato da Martin per aver ecceduto i limiti della pista in curva 8, togliendogli cos&igrave; la pole position andata poi a Pol Espargaro.  MotoGP Gran Bretagna, Rossi in terza fila: &ldquo;Stavolta sono pi&ugrave; costante&rdquo;  &quot;Mi sento competitivo&quot;   &Egrave; stato lo stesso Martin a spiegare quanto accaduto: &ldquo;Volevo prendere la scia di Marc Marquez nel momento clou della qualifica e ho tagliato la curva: dentro di me ero consapevole che la mia pole non sarebbe stata valida. Infatti, appena arrivato al parco chiuso, l&rsquo;ho immediatamente spiegato alla mia squadra&rdquo;, ha raccontato il pilota numero 89.  Martin partir&agrave; quarto, un piazzamento che permette comunque di ambire a buoni risultati: &ldquo;Sono molto soddisfatto, partire dalla seconda fila domani &egrave; ottimo - ha raccontato Jorge - Il mio passo nelle FP4 era buono e mi sento molto competitivo, possiamo fare una bella gara domani&rdquo;.  L&rsquo;obiettivo? &ldquo;Spero nel podio&rdquo;, ha concluso il campione del mondo Moto3 2018.  Vota il sondaggio:&nbsp;MotoGP, chi vincer&agrave; il GP di Gran Bretagna? 

Il ducatista non perde la fiducia, nonostante sia stato protagonista di un piccolo &quot;giallo&quot; nel corso delle qualifiche: un taglio in curva 8 gli ha assegnato temporaneamente la pole position, poi cancellata dai Commissari&nbsp;

MotoGP Gran Bretagna, Martin: &ldquo;In gara punter&ograve; al podio&rdquo;

La qualifica di Jorge Martin &egrave; stata un vero spettacolo: prima il passaggio dal Q1 e poi la pole position in Q2. Per il pilota Ducati Pramac si tratta della seconda consecutiva, conquistata ancora una volta sul tracciato austriaco. Ecco il suo commento alla qualifica.  Martin: &ldquo;Non avevo pi&ugrave; gomme nuove davanti&rdquo;   &ldquo;Ho tanta voglia di riguaradre la qualifica perch&egrave; ancora non ci credo - &egrave; il commento a caldo di Jorge Martin, intervistato da Sky Sport MotoGP -. E&#39; stato un giorno molto difficile, un giorno da rookie. Quando ho iniziato a girare stamani mi trovavo malissimo e la moto si muoveva in frenata. Quando aprivo il gas non c&#39;era grip. Per questo abbiamo provato alcuni accorgimenti sulla moto nelle FP4 e abbiamo fatto un grande passo avanti. Oggi ho avuto anche due cadute e nella seconda mi sono fatto anche un po&#39; male, quindi per la Q1 non ero molto fiducioso. Invece &egrave; andata bene, e ho girato veloce da subito. Per il Q2 non avevo pi&ugrave; gomme davanti e quindi &egrave; stato ancora pi&ugrave; difficile&rdquo;.  MotoGP Qualifiche, GP Austria: Martin fa sognare la Ducati, &egrave; ancora pole  &ldquo;Tante cadute, ma meglio cos&igrave;&rdquo;   Ma il fatto di aver conquistato pole e vittoria nel primo weekend austriaco, avr&agrave; messo un po&#39; di pressione a Martin? &ldquo;Non sentivo pressione per niente - ha spiegato - forse sono stato io a volere troppo e stamani ho guidato un po&#39; male, troppo aggressivo. Oggi pomeriggio per&ograve; ho guidato pulito e senza errori e per questo sono riuscito a fare questo tempo&rdquo;.  Poi, sulle diverse cadute che sta avendo Martin dal suo primo anno in MotoGP: &ldquo;Penso che le cadute che ho avuto siano state per mancanza di esperienza. Ho voluto sempre andare forte da subito, ma adesso ho imparato a stare pi&ugrave; tranquillo. Nel primo turno, quando vedo che la gomma non &egrave; ancora in temperatura, mi calmo. Penso che per&ograve;, per la squadra, &egrave; meglio avere un pilota che va rallentato un po&#39; piuttosto che uno che non spinge e devi spronarlo tu&rdquo;.  &ldquo;Vinales &egrave; forte, trover&agrave; il suo posto&rdquo;   Infine, sull&#39;amico Maverick Vinales che lo ha taggato in una foto poco prima delle qualifiche scrivendogli &ldquo;Vamos&rdquo;: &ldquo;Lui &egrave; mio amico - ha concluso - oggi quando ho fatto la pole l&#39;ho visto e mi stava urlando. Per lui adesso &egrave; un momento difficile, non so cosa sia successo ma certe volte quando sei frustrato e le cose non vanno sbagli. Lui per&ograve; &egrave; uno dei pi&ugrave; forti al mondo e riuscir&agrave; a trovare il suo posto&rdquo;.  MotoGP, Vinales rompe il silenzio: &ldquo;Chiedo scusa alla Yamaha&rdquo; 

Il pilota Ducati Pramac, fautore della pol position in Austria, ha parlato anche di Vinales: &ldquo;E&#39; uno dei pi&ugrave; forti al mondo e riuscir&agrave; a trovare il suo posto&rdquo;

MotoGP Austria, Martin: &ldquo;Cado molto? Solo mancanza di esperienza&rdquo;

E&#39; stata una vittoria incredibile quella del rookie Jorge Martin nel GP della Stiria. Che le Ducati avessero una marcia in pi&ugrave; sul tracciato austriaco era noto, ma che fosse il pilota Ducati Pramac, al suo primo anno nella classe regina a portare a casa la vittoria, non era per niente scontato. Dopo la partenza dalla pole position, Martin &egrave; riuscito a portare a termine una gara perfetta e la sua felicit&agrave; una volta tolto il casco, &egrave; stata immensa.  Il primo passo verso l&#39;obiettivo   &ldquo;Non ci posso ancora credere per questa vittoria - ha detto Martin ai microfoni di Sky - per questo non sembro cos&igrave; entusiasta! Ho avuto un passo costante, ero concentrato e il mio obiettivo era vincere. Negli ultimi giri pensavo a tante cose, e voglio ringraziare tutta la mia famiglia e il team. Questo &egrave; un passo verso il mio sogno di diventare un giorno campione del Mondo. Dedico la vittoria a mio nonno che sta lottando in ospedale&rdquo;.  Dopo le prime parole pronunciate al parco chiuso, Martin si &egrave; lasciato andare all&#39;emozione della sua grande conquista: &ldquo;Sono un pilota che cerca sempre il massimo &ndash; ha aggiunto - e le giornate come quelle di oggi dimostrano come tutto il lavoro e la fatica prima o poi tornino indietro&rdquo;. Che sia nato quindi il nuovo Marc Marquez, visti i bellissimi risultati nel primo anno da rookie? &ldquo;Penso di essere nel posto giusto, la moto &egrave; fantastica e si adatta al mio stile. Non ho dovuto cambiare niente e per questo riesco ad ottenere questi risultati. Sicuramente sono tra i pochi che hanno vinto nell&#39;anno di esordio e questo impressiona. Ma penso che Marquez riuscir&agrave; a tornare al suo livello massimo&rdquo;.  &ldquo;La caduta in Portogallo mi ha cambiato&rdquo;   Martin ha quindi analizzato alcuni aspetti che lo hanno favorito verso la vittoria: &ldquo;In questo tracciato, al terzo settore e alla curva 6 &ndash; ha spiegato - sono stato il pi&ugrave; forte tra tutte le Ducati, anche in gara Mir ha provato a sorpassarmi in questo punto ma io sono riuscito a chiuderlo, la Ducati mi ha permesso di fare un inserimento molto veloce. A fine gara, in ogni caso, le gomme erano finite perch&egrave; per la mia guida le faccio scivolare molto. Per la prossima gara dovremo quindi lavorare su questo aspetto&rdquo;.  Il pilota Pramac ha ripensato quindi al suo inizio di stagione caratterizzato dalla brutta caduta in Portogallo che lo ha segnato: &ldquo;Dal mio arrivo in MotoGP penso che la caduta a Portimao sia quella che pi&ugrave; mi ha fatto rallentare. Da questa ho imparato ad andare molto calmo il venerd&igrave; all&#39;inizio del primo turno, prima provo a capire dove &egrave; il grip e poi quando vedo che tutto mi &egrave; chiaro posso iniziare a spingere. Prima spingevo sempre da subito, adesso no, in MotoGP se cadi ti puoi fare male davvero&rdquo;.  &ldquo;Fausto mi ha dato un&#39;opportunit&agrave;&rdquo;   Il pensiero di Jorge, in questa giornata di festeggiamenti, torna quindi ai suoi inizi e alla fatica che ha fatto per riuscire a raggiungere questo primo importante risultato: &ldquo;Quando arrivi al Mondiale &egrave; quasi tutto fatto, il difficile per&ograve; &egrave; prima, quando arrivi alla Rookies Cup che non c&#39;era un euro in banca, quando n&eacute; la mia mamma n&eacute; il mio babbo lavoravano, l&igrave; &egrave; stata dura ma la mia famiglia mi ha comunque sempre sostenuto per riuscire a gareggiare. E adesso siamo arrivati a vincere in MotoGP&rdquo;. Infine, l&#39;ultimo ricordo &egrave; stato legato a Fausto Gresini: &ldquo;Mi sarebbe tanto piaciuto che vedesse questo momento &ndash; ha concluso - perch&egrave; lui ha avuto fiducia in me e mi ha dato un&#39;opportunit&agrave; quando stavo per andare a casa. Spero che adesso sia in pace e che abbia visto da lass&ugrave; questo mio risultato&rdquo;.  MotoGP Stiria: frattura al malleolo destro per Savadori 

Il pilota Ducati Pramac &egrave; andato a segnare la sua prima vittoria nella sua stagione da rookie: &ldquo;Sono un pilota che cerca sempre il massimo e le giornate come quelle di oggi dimostrano come tutto il lavoro e la fatica prima o poi tornino indietro&rdquo;

MotoGP Stiria, Martin: &ldquo;Spero che Gresini, da lass&ugrave;, abbia visto la vittoria&rdquo;

All&rsquo;inferno e ritorno. Dopo il grave infortunio riportato in Portogallo che lo ha costretto a saltare quattro GP, Jorge Martin ha dovuto lavorato sodo per tornare ai livelli mostrati all&rsquo;inizio della stagione. In questo senso, la pausa estiva &egrave; stata fondamentale per continuare a lavorare sulla forma fisica, fino a ripresentarsi in Stiria con un giro magnifico che gli ha regalato la pole position.  MotoGP Stiria, Petrucci: &ldquo;KTM mi ha fatto promesse mai mantenute&rdquo;  &quot;Sono contento di essere qui&quot;   &ldquo;Pochi sanno il lavoro che ho dovuto fare per essere qui oggi&rdquo;, ha raccontato lo spagnolo al termine delle qualifiche.&nbsp;&ldquo;Quest&rsquo;estate &egrave; andata per il verso giusto, ho avuto tempo di riposarmi e ho lavorato al massimo. Sono molto contento di essere qui. Ringrazio il mio team per il supporto&rdquo;.  Il giro realizzato nella Q2 &egrave; stato l&rsquo;ennesima dimostrazione delle doti velocistiche del campione del mondo Moto3 nel 2018: &ldquo;Ho frenato fortissimo in curva 1, poi in curva 2 ho bloccato l&rsquo;anteriore. Non so se l&rsquo;avr&ograve; bloccato per una ventina di metri, non so come ma sono riuscito a fermarla&rdquo;, ha spiegato Jorge. &ldquo;Ho spinto fino alla fine e sono molto contento di averlo portato a termine&rdquo;.  &quot;Anche sull&#39;acqua siamo ok&quot;   Anche Martin &egrave; stato interrogato sull&rsquo;incognita meteo: &ldquo;L&rsquo;unico turno sull&rsquo;acqua &egrave; stato quello disputato ieri, nel corso del quale ero riuscito a stare nei primi 7/8. Penso di essere a posto, perch&eacute;&nbsp;la Ducati &egrave; una moto che lavora molto bene sull&rsquo;acqua.&nbsp;Il problema sar&agrave; nel caso di flag to flag. Non l&rsquo;ho mai fatto e serve esperienza&rdquo;.  &ldquo;Devo ricordarmi che sono un rookie: dovr&ograve; terminare la gara e fare il massimo, cos&igrave; sar&ograve; contento&rdquo;, ha concluso l&#39;iberico.  MotoGP Stiria, Petrucci: &ldquo;KTM mi ha fatto promesse mai mantenute&rdquo; 

Il poleman della MotoGP si dice fiducioso in vista della gara, anche se teme l&#39;eventualit&agrave; del flag to flag: &quot;Non l&#39;ho mai fatto, serve esperienza&quot;, ha raccontato il numero 89

MotoGP Stiria, Martin celebra la pole: &quot;Lavorato duro per essere qui&quot;

Nemmeno due anni fa, Johann Zarco era sul baratro della MotoGP, dopo l&rsquo;infruttuosa esperienza con la KTM. Oggi, invece, il francese &egrave; quantomai sulla cresta dell&rsquo;onda, con un secondo posto nel Mondiale che testimonia la bont&agrave; della scommessa di Gigi Dall&rsquo;Igna. Il quale, a fine 2019, decise di affidare una moto a uno Zarco che, altrimenti, avrebbe rischiato il ritorno in Moto2, per quella che sarebbe stata una vera e propria retrocessione. Alla pausa estiva, il pilota del Team Pramac &egrave; il primo inseguitore di Fabio Quartararo, con 34 lunghezze da recuperare. E il doppio GP in Austria, in un teatro storicamente favorevole alla Ducati, &egrave; una buona opportunit&agrave; per recuperare terreno gi&agrave; alla ripresa.    MotoGP, Suzuki senza holeshot posteriore: i piloti lo chiedono a gran voce  &quot;Un voto alla prima parte di stagione? Otto&quot;   Johann, ti aspettavi di andare in vacanza da secondo in classifica?  &ldquo;Sinceramente no, all&rsquo;inizio dell&rsquo;anno dicevo di voler lottare prima per la Top 5 e poi avere il livello per giocarmi il podio: sono contentissimo di essere in questa posizione. Il mio obiettivo finale &egrave; giocarmi il Mondiale e se ne avr&ograve; la possibilit&agrave; gi&agrave; quest&rsquo;anno, non la lascer&ograve; passare&rdquo;.  Che voto ti assegni per questa prima parte di stagione?  &ldquo;Otto. Per&ograve; vorrei davvero alzare il mio livello per avere la stessa fiducia che ha Fabio con la sua moto: dalla prima sessione di prove libere fino alla domenica &egrave; sempre davanti. Anch&rsquo;io ho un bel potenziale a livello di velocit&agrave;, ma non ho ancora la costanza per essere davanti in ogni turno&quot;.  Oltre a questo, cosa pensi abbia pi&ugrave; di voi Fabio, visto che &egrave; il leader del Mondiale?  &quot;Guida perfettamente e ha la moto in mano. Non perde tempo a pensare troppo. Credo abbia imparato la lezione della fine dell&rsquo;anno scorso, e avendo conosciuto quelle sensazioni spinge al massimo per rimanere lontano dai dubbi&rdquo;.    &quot;Non mi sento l&#39;uomo di punta Ducati&quot;   Sei il miglior pilota Ducati in campionato, ti senti un po&rsquo; l&rsquo;uomo di punta in grado di contrastare Quartararo?  &ldquo;Sono nella posizione migliore per lottare contro Fabio ed essendo francese come lui forse avr&ograve; una motivazione extra per batterlo, ma non mi vedo come l&rsquo;uomo di punta Ducati. Con Jack (Miller) e Pecco (Bagnaia) siamo allo stesso livello e vedo che si sta facendo un bel lavoro nell&rsquo;ambiente Ducati, anche tra di noi&quot;.  Senti su di te la fiducia dalla Casa bolognese?  &ldquo;S&igrave;, la sentivo molto gi&agrave; dallo scorso anno. Ero nel Team Avintia che, possiamo dirlo, con tutto il rispetto era un po&rsquo; inferiore, ma grazie ai risultati sia io che il team abbiamo guadagnato maggiore stima da tutto il paddock. La fiducia della Ducati &egrave; aumentata ancora di pi&ugrave; quest&rsquo;anno e questo mi rende felice&rdquo;.  Nel Team Pramac hai elevato il tuo rendimento: qual &egrave; la forza di questa squadra?  &ldquo;Sanno godersi i momenti di stacco, le serate e le pause tra i viaggi, per poi lavorare molto bene e concentrati quando ce n&rsquo;&egrave; bisogno. Questo mi piace tanto. Dopo la giornata di lavoro abbiamo il piacere di stare insieme, non c&rsquo;&egrave; il bisogno di andare ognuno nella propria stanza di hotel&rdquo;.    Cosa ti &egrave; mancato, se ti &egrave; mancato qualcosa, per dare qualcosa in pi&ugrave; finora?  &ldquo;Avrei voluto sfruttare la moto ancora meglio. Ripeto sempre che ho il potenziale per chiudere sul podio a ogni gara, ma &egrave; pi&ugrave; facile a dirsi che a farsi. La mia esperienza su questa moto sta aumentando e vorrei che la fiducia arrivasse quasi istantaneamente nei weekend, ma devo resistere e non perdere la pazienza&rdquo;.  Qual &egrave; stato, in queste nove gare, il momento pi&ugrave; difficile?  &ldquo;Il Gran Premio di Jerez, dove non sono riuscito a stare con i primi. Ho chiuso ottavo, la stessa posizione del Sachsenring, che invece &egrave; stato un bel weekend: in Germania ho conquistato la pole position e anche nella prima met&agrave; gara mi sono sentito forte. Nella seconda parte ho fatto fatica, ma pu&ograve; capitare. A Jerez invece non mi sono sentito molto veloce in tutto il weekend&rdquo;.  Qual &egrave; il Gran Premio che pi&ugrave; ti ha emozionato?  &ldquo;La doppietta del Qatar. &Egrave; stato incredibile stare davanti, ottenere due secondi posti e tornare a casa primo in campionato. E poi Barcellona, dove mi sono sentito davvero forte in gara. Anche se a un certo punto avevo perso terreno, l&rsquo;ho recuperato fino a chiudere al secondo posto. Ho anche pensato alla vittoria, che non &egrave; arrivata, ma &egrave; stata una domenica davvero bella, come vorrei che accadesse spesso&rdquo;.  Come trascorri la pausa estiva?  &ldquo;&Egrave; lunga, ma passer&agrave; velocemente. Ne approfitto per fare le cose che normalmente a stagione in corso rimando: vedere gli amici e godermi un periodo a casa. Oggi per esempio sono da un amico che abita in mezzo alle montagne e ha uno studio di registrazione musicale. Con mio fratello ci divertiamo qui a suonare&rdquo;.  La notizia del momento &egrave; la separazione di Maverick Vi&ntilde;ales dalla Yamaha, cosa ne pensi?  &ldquo;&Egrave; stata una sorpresa. Se si guardano le sue due ultime gare c&rsquo;&egrave; un punto interrogativo sulla sua situazione&rdquo;.    Ti ha ricordato la tua separazione anticipata dalla KTM?  &ldquo;Io non ero nella sua stessa posizione. Non potevo ottenere pole position, non andavo sul podio e la moto non era allo stesso livello di oggi, e non era nemmeno al livello della Yamaha, che lo sappiamo tutti, &egrave; una moto che pu&ograve; andare veloce quasi dappertutto. Per&ograve; poi non entro nel dettaglio, &egrave; una questione che riguarda Vi&ntilde;ales&rdquo;.  &quot;Arriveranno piste a noi favorevoli&quot;   Alla ripresa, si correr&agrave; in Austria, una pista che sorride alla Rossa.  &ldquo;La pista &egrave; buonissima per la moto, sarebbe bello prendere un bel vantaggio. Punto a mettere in pratica tutto quello che ho imparato in questa prima met&agrave; di stagione per compiere uno step alla guida, ed essere veramente un avversario diretto di Fabio. Cos&igrave; potr&ograve; davvero giocarmi il campionato: sono secondo, ma lui per il momento &egrave; pi&ugrave; veloce di noi&rdquo;.  C&rsquo;&egrave; una pista che ti piace particolarmente tra quelle su cui correrete nella seconda parte?  &ldquo;Ci saranno piste pi&ugrave; favorevoli o meno alla moto. Spielberg &egrave; una pista che mi piace, sono contento quando guido l&igrave;. E poi anche Thailandia e Malesia, soprattutto a Sepang ho sempre ottenuto bei risultati. Sono circuiti, quelli asiatici, su cui correremo in un momento del campionato molto importante. Se sar&ograve; in lizza per il titolo, saranno due GP molto interessanti&rdquo;.  &Egrave; vero che nella tua battaglia tutta francese per il titolo hai un alleato del tuo Paese?  &ldquo;Il casco Shark, perch&eacute; la societ&agrave; &egrave; di Marsiglia, a un&rsquo;oretta da casa mia. Quando nel 2009 ho iniziato il Mondiale ho firmato il mio primo contratto con loro e non ci siamo pi&ugrave; lasciati, sono sempre stati una certezza per me. Loro sono al top nei caschi e poi mi aiutano anche nella performance&rdquo;.  Come?  &ldquo;Da qualche anno abbiamo questo casco con l&rsquo;aerodinamica, perch&eacute; aiuta in velocit&agrave; e garantisce una certa stabilit&agrave; della testa&rdquo;.  Nelle grafiche esprimi il tuo stato d&rsquo;animo: come vivi questo 2021?  &ldquo;Tanta gente mi conosce con la grafica del tramonto, ma appartiene a un periodo passato. Dallo scorso anno ho fatto un grande cambiamento mettendo i chakra, per dire: un kamikaze non &egrave; pi&ugrave; sufficiente per lottare per il titolo della MotoGP, ci vuole piuttosto una conoscenza pi&ugrave; profonda di se stessi. Quest&rsquo;anno l&rsquo;idea &egrave; rimasta la stessa e c&rsquo;&egrave; anche il terzo occhio, che &egrave; il sesto chakra, l&rsquo;ho aggiunto anche dietro. &Egrave; un casco pi&ugrave; aggressivo dello scorso anno, ma tenendo questo spirito di meditazione: so dove sono, da dove provengo e dove voglio arrivare&rdquo;.  MotoGP, Ciabatti: &quot;In Austria avremo due buone occasioni&quot; 

Il francese si racconta in esclusiva: &quot;Sono soddisfatto dei risultati ottenuti finora, ero partito per lottare per la Top 5 e sono addirittura secondo nel Mondiale: ma....&quot;

MotoGP, Johann Zarco e il Mondiale: &ldquo;L&#39;appetito vien mangiando&rdquo;

A fantastic first half of the championship has attracted everyone&rsquo;s attention, Johann Zarco lying second in the standings, 34 points from leader Quartarato, also thanks to four podiums and some very consistent performances. Few expected such a start from the Pramac rider, who has been as quick as the factory riders on occasion, if not faster. As he himself said during an interview with Canal+ Sport France, the Frenchman is aiming very high.  &nbsp;Zarco sets out the goal: &ldquo;To dream of being world champion&rdquo;  Ducati has provided the two-time Moto2 world champion with a bike identical to that of the factory riders, and the results are proving the Bolognese managers right, having found in Zarco a rider who can also help with development. The season is long but his ideas are clear: &ldquo;The goal is to get ahead of Fabio, not be the first Ducati. With such a good position in the championship, the aim is to score more points and dream of being world champion. I crashed in Portugal and had some problems in Spain, but I di well at Le Mans-Mugello-Barcelona&ldquo;. Zarco also talks about his rivalry with Quartararo: &ldquo;Even though we&rsquo;re rivals, battled for the title all the way to the end would be great. This has never happened in France. We need to make the most of these exceptional years&rdquo;.  &nbsp;Austria is fertile ground for Ducati  The Red Bull Ring will host the next MotoGP races, a track that has looked kindly on Ducati in the past, the Italian manufacturer winning in 2016 with Andrea Iannone and in 2017-2019-2020 with Andrea Dovizioso: &ldquo;In Austria the bikes might have an advantage, but it won&rsquo;t be easy. But if we can put it all together, if I can raise my level as I hope to, I think I can score my first win and this would be great for the championship standings&rdquo;.  Translated by Heather Watson  MotoGP, Schwantz on Rossi&#39;s hypothetical retirement before the end of the season 

MotoGP is on a break and will return with the Styrian GP on 8 August, when the Ducati rider will try to close the gap to his fellow countryman &nbsp;

MotoGP, Zarco aims high: &ldquo;The goal is to get ahead of Quartararo&rdquo;

        France is on top during this first part of the MotoGP season, thanks to both Fabio Quartararo and Johann Zarco. The Pramac rider, having just renewed his contract for 2022, set the fastest time in the second practice, exploiting the morning&rsquo;s solid base to continue with the work in the afternoon. Interviewed by Sky TV at the end of the day, the Frenchman outlined the day&rsquo;s work and what he needs to do ahead of qualifying and the race. &ldquo;We started with a good base&rdquo;  Johann Zarco is pleased with first place in practice but admits there are still a few small issues to iron out. &ldquo;We&rsquo;re trying to sort a few things, it&rsquo;s not easy&rdquo;, he says. &ldquo;We started with a really good base here and my last two laps were really incredible. I could exploit the Ducati in the right way, in both our strong and weak points. I followed Fabio to make up for the weak points and it went well. This means the bike has great potential, but it&rsquo;s not always easy to harness this&rdquo;. &ldquo;The straight and sector one our weak points&rdquo;  The Frenchman explains the Ducati&rsquo;s weak points, having had to follow Quartararo&rsquo;s Yamaha. &ldquo;The straight and sector one are our weak points, we brake hard but they don&rsquo;t force it and can lean more through the turn covering less metres than us.&rdquo; Zarco also touches on the goal he set himself last year, or rather the world title: &ldquo;I have everything I need, the bike has great potential. With the right automatism, it will come. If things go as they should this year, we can have fun. It would be a shame not to exploit this opportunity&rdquo;. Translated by Heather Watson Catalunya GP, Rossi: &ldquo;The changes in FP2 made things worse&rdquo;       

&ldquo;I started with a good base today&rdquo; says the team Pramac rider after setting the fastest time in FP2 ahead of Morbidelli

MotoGP Catalunya, Zarco: “The bike has great potential”

Il team Pramac Racing ha annunciato il rinnovo del contratto con Ducati per le prossime tre stagioni MotoGP, dal 2022 al 2024, come struttura satellite della Casa di Borgo Panigale.  Un sodalizio, quello tra Pramac Racing e Ducati, che &egrave; iniziato nel 2005 rivelandosi ricco di soddisfazioni per entrambi. Al termine di tale scadenza, il binomio raggiunger&agrave; la durata di ben 19 anni.  MotoGP Francia, Zarco: &ldquo;Nel 2022 voglio rimanere in Pramac&rdquo;  L&#39;entusiasmo di Campinoti e Ciabatti   Paolo Campinoti, Presidente del team Pramac Racing, ha salutato con soddisfazione l&#39;accordo: &quot;Siamo molto orgogliosi del lavoro e dei risultati che abbiamo ottenuto in questi anni insieme a Ducati, siamo felici di continuare questa bellissima avventura ancora per i prossimi tre anni. Con Ducati abbiamo creato un rapporto davvero speciale, abbiamo raggiunto obiettivi incredibili e il meglio deve ancora arrivare&quot;.  Paolo Ciabatti, Sporting Director Ducati Corse, confida molto nel rapporto con la squadra italiana: &quot;&Egrave; davvero un piacere per noi poter annunciare il rinnovo della nostra partnership con Pramac Racing per le prossime tre stagioni MotoGP. Insieme a Pramac Racing abbiamo ottenuto dei risultati molto importanti e, grazie alla stretta collaborazione con loro, abbiamo potuto far crescere nella massima categoria dei giovani piloti che poi sono passati nella squadra ufficiale con successo. E siamo sicuri di avere le carte in regola per goderci tante altre belle soddisfazioni insieme a Pramac Racing&quot;.  MotoGP, Zarco punta in alto: pu&ograve; essere un candidato al titolo? 

La Casa bolognese ha annunciato di aver esteso l&#39;accordo con il suo ormai storico team satellite per altri 3 anni

MotoGP: Pramac rinnova con Ducati fino al 2024

Dal timore di uscire dalla MotoGP al vertice della stessa categoria in poco pi&ugrave; di un anno e mezzo: con Johann Zarco non ci si annoia mai. La paura di perdere la top class, il francese l&rsquo;ha provata nel 2019, dopo la rottura con la KTM con largo anticipo sulla scadenza del contratto da pilota ufficiale. Zarco ha dovuto cercare alternative, diventando il manager di se stesso, e quando Paolo Ciabatti e Gigi Dall&rsquo;Igna hanno bussato alla sua porta, mostrandogli fiducia, lui ha colto la palla al balzo.   Rilanciatosi con la Ducati-Avintia nel 2020, il trentenne si &egrave; esaltato subito con il Team Pramac, con due secondi posti e la leadership provvisoria del Mondiale 2021 dopo il Qatar. E la scivolata di Portimao causata da noie al cambio quando era in zona podio, non ha cambiato la sostanza. Il francese &egrave; tornato.  MotoGP, Francesco Guidotti: &ldquo;Vogliamo la prima vittoria&rdquo;  Avvio sorprendente   Te l&rsquo;aspettavi un inizio di stagione cos&igrave; positivo?  &ldquo;&Egrave; stata una sorpresa. Il sogno &egrave; giocarsi il titolo, ed essere costantemente tra i primi cinque poteva essere un buon avvio, ma sono arrivati subito due podi. La morale dei risultati ottenuti finora &egrave; che io, il team e la moto siamo pronti per lottare per i podi e per vincere. Desideravo iniziare proprio come Jack Miller aveva finito l&rsquo;anno scorso, al suo livello di guida: &egrave; stato positivo farlo subito, e se il Qatar poteva favorirci, ci siamo ripetuti anche a Portimao, dove sono partito in prima fila, e non era scontato. Sono contento di essere a questo livello: pi&ugrave; ci sono e pi&ugrave; capisco che ci sono ancora degli step che posso compiere&rdquo;.  &nbsp;Che ambiente hai trovato in Pramac?  &ldquo;&Egrave; un team tutto italiano, e ci sono due figure che avevo nel Team Avintia, il capotecnico Marco (Rigamonti) e l&rsquo;elettronico Erik (Chiarvesio). I meccanici sono nuovi, si conoscono benissimo tra loro e c&rsquo;&egrave; un ambiente sereno. Questo mi piace. Poi il rapporto con Francesco Guidotti &egrave; bello. L&rsquo;ho notato in Qatar: lui vive proprio le gare. Prima del via il pilota ha un feeling un po&rsquo; strano e lui si sente come me. Mi ricorda molto quando ero nel Team Ajo, dove anche l&igrave; c&rsquo;era un buon team manager, che prima di tutto era l&igrave; per le gare&quot;.   Com&rsquo;&egrave; lavorare con gli italiani?   &quot;Mi piace perch&eacute; con loro riesco a parlare con facilit&agrave;. Anch&rsquo;io ho la mia storia nelle moto perch&eacute; ho un po&rsquo; di esperienza e quando la condivido con loro mi accorgo che abbiamo vissuto le stesse cose, anche se in modo diverso. Questo aiuta la nostra relazione&rdquo;.  MotoGP: Jorge Martin e la difficile gestione del successo  Quella con Pramac &egrave; la tua grande occasione?  &ldquo;In passato ne ho avute, per esempio in Moto2. In MotoGP con la Yamaha ho vissuto un bel periodo, ma quello attuale &egrave; un altro momento da cogliere. Come sportivo &egrave; tutto a posto, c&rsquo;&egrave; una bella moto, e poi un team capace. Sogno il titolo, ma anche finire tra i primi tre sarebbe sinonimo di una grande stagione, che mi farebbe pensare all&rsquo;anno successivo con la voglia di puntare al Mondiale&quot;.    &quot;Bagnaia &egrave; una macchina&quot;   Visti i valori in pista e il tuo potenziale, ti senti un candidato al campionato?   &quot;Credo di s&igrave;, ma devo compiere ulteriori step a livello di fiducia e di guida su questa moto. Fare un po&rsquo; come Pecco Bagnaia, che gestisce la moto: se riesco ad avere il suo stesso feeling alla guida, unito alle cose che so fare io, credo che avr&ograve; tante carte in mano per il titolo. Adesso non le ho ancora, ma posso giocarmi qualcosa. Ci sono vicino&rdquo;.  Pensando ai due piloti ufficiali Ducati, Miller e Bagnaia, cosa vorresti prendere da loro?  &ldquo;Quando ha tutto a posto, Pecco &egrave; una macchina, sfrutta la Ducati perfettamente: usata in questo modo, diventa la moto migliore. Anche nelle qualifiche, lui riesce a mettere tre decimi tra s&eacute; e gli altri, noi invece abbiamo gap di pochi millesimi. Da Jack prenderei la mentalit&agrave;, si diverte tanto, &egrave; forse meno preciso di Pecco, ma quando c&rsquo;&egrave; un piccolo problema sa andare oltre. &Egrave; una caratteristica da vero pilota. Anche quando a Portimao mi ha fatto salire sulla sua moto per tornare al box: soltanto lui fa queste cose. Riesce a essere concentrato in modo performante, ma dopo la bandiera a scacchi &egrave; l&igrave; per divertirsi. &Egrave; la mentalit&agrave; giusta nello sport&rdquo;.  Nel tuo box invece c&rsquo;&egrave; Jorge Martin, un debuttante che ha gi&agrave; fatto vedere di che pasta &egrave; fatto, come ti trovi con lui?  &ldquo;Benissimo. &Egrave; giovane, mi sento come il suo fratello maggiore. Senza dargli consigli, perch&eacute; siamo sempre avversari, ma se le cose gli vanno bene sono contento per lui. Il secondo weekend del Qatar, con il nostro doppio podio, &egrave; stato bellissimo e domenica sera l&rsquo;ho abbracciato. Eravamo contenti entrambi, per noi e per il team&quot;.    Il rapporto con Ducati   Con la Ducati &egrave; iniziata la tua rinascita: che rapporto ti lega a questa Casa?   &quot;Tutto &egrave; iniziato a novembre 2019, quando mi hanno dato l&rsquo;opportunit&agrave; di rinascere. C&rsquo;&egrave; un bel rapporto di fiducia con Gigi (Dall&rsquo;Igna), quando vado bene mi fanno sentire dentro il progetto. Poi hanno anche moto stradali di alto livello, come la Panigale con cui mi posso allenare. Basta mettere due gomme da asciutto e mi posso allenare in modo utile. Sono gli unici ad avere una moto cos&igrave; pronta per la pista senza dover fare nulla. Poi si pu&ograve; sempre migliorare, perch&eacute; con quella &ldquo;standard&rdquo; noi piloti di MotoGP tocchiamo il limite subito, ma gi&agrave; cos&igrave; ti danno la possibilit&agrave; di allenarti a 300 km/h. Gi&agrave; soltanto per questo mi sono innamorato della Marca&rdquo;.  Guidi una Ducati anche nel tempo libero?  &ldquo;S&igrave;, la Multistrada, e questo &egrave; l&rsquo;altro aspetto che fa amare la Ducati. L&igrave; si tocca un altro spirito. Non sono pi&ugrave; le gare, ma facendo un giro puoi conoscere anche tanti appassionati e avvicinarti a loro, quelli che poi sognano guardando la MotoGP. Peccato non si possa fare il World Ducati Week: appena ho firmato, la prima cosa che mi ha chiesto Ciabatti &egrave; stata di tenere quel weekend libero per quell&rsquo;evento. Spero di poterci andare presto&quot;.&nbsp;  Sul podio del GP Doha hai inscenato un duetto con Fabio Quartararo, cantando la Marsigliese. Quali sono i vostri rapporti da rivali e connazionali?   &quot;Buonissimi, &egrave; un po&rsquo; la stessa relazione che ho con Martin. Io e Fabio siamo di generazioni differenti ma puntiamo allo stesso obiettivo. La Francia del motociclismo ha bisogno di crescere, di avere un&rsquo;immagine pi&ugrave; bella e globale, non soltanto per gli appassionati. Grazie a me e Fabio, ora possiamo far parlare della MotoGP a livello nazionale. A Losail lui ha vinto, davanti a me, e avevo voglia di godermi quel momento. Allora ho cantato l&rsquo;inno. Lui vince un GP ma &egrave; timido, se lo fai un po&rsquo; ridere poi si lascia andare. Ho pi&ugrave; anni di lui, so che quei momenti bisogna viverli, senza esitare&rdquo;.  Quando toccher&agrave; a te far suonare la Marsigliese?  &ldquo;Visto che la moto pu&ograve; andare forte dappertutto, pu&ograve; succedere in ogni momento. Magari a Jerez, anche se &egrave; una pista pi&ugrave; piccola e forse pi&ugrave; complicata per la Ducati, ma credo che si possa fare qualcosa di bello. Se non avverr&agrave; l&igrave;, poi ci sono Le Mans &ndash; e l&igrave; sarebbe ovviamente bellissimo &ndash; e il Mugello, dove sulla carta forse abbiamo pi&ugrave; possibilit&agrave;&quot;.  Alex Rins e Maverick Vi&ntilde;ales stanno per diventare pap&agrave;: fai mai anche tu questi pensieri?   &quot;Adesso con il Covid-19 la vita &egrave; troppo strana, non posso pensare che il mio bambino, ci&ograve; che amer&ograve; di pi&ugrave; in assoluto, possa vivere questo mondo strano. Purtroppo non c&rsquo;&egrave; la libert&agrave;. Anche se io so di essere un privilegiato &ndash; la mia vita &egrave; bellissima, posso correre, posso fare tante cose &ndash; quando mi fermo a riflettere, sono triste. &Egrave; bello l&rsquo;amore, cos&igrave; come l&rsquo;idea di creare una famiglia, ma bisogna vedere com&rsquo;&egrave; la situazione che ci circonda. Meglio aspettare&rdquo;.  Tra i tuoi tratti distintivi, c&rsquo;&egrave; anche la capacit&agrave; di suonare alcuni strumenti musicali, come pianoforte e chitarra. Da cosa nasce questa passione?  &ldquo;Da mio fratello, che sa suonare e cantare davvero bene. Quando sono andato a vivere da solo non avevo la TV e lui mi ha regalato una tastiera, cos&igrave; ho imparato a suonare il piano. E da due anni suono anche la chitarra. La porto in circuito &ndash; &egrave; molto pi&ugrave; comoda da trasportare rispetto al pianoforte! &ndash; e mi diverto tanto. Imparare a suonare ti fa crescere: se non riesci a fare qualcosa, con la pratica e la dedizione poi fai progressi&quot;.  E chi &egrave; oggi Johann Zarco?   &quot;Un uomo, non pi&ugrave; un ragazzo, che ha vissuto diverse situazioni. Non tutto &egrave; stato facile, ma alla fine ho fatto esperienza: sono un uomo che vuole essere ancora uno sportivo di alto livello e con tanta voglia di vincere. Ed &egrave; questo che mi avvicina allo Zarco di dieci anni fa: stesso obiettivo, ma pi&ugrave; esperienza&rdquo;.  MotoGP Spagna, classifica piloti aggiornata: l&#39;Italia s&#39;&egrave; desta con Bagnaia 

&quot;Guidare il Mondiale, dopo i due podi in Qatar, mi ha fatto comprendere che ci sono tutte le condizioni per concretizzare il desiderio pi&ugrave; grande: io, la moto e il team siamo in grado di puntare al titolo&quot;, ci ha raccontato il francese in esclusiva

MotoGP: Johann Zarco: &ldquo;Grazie Ducati, sono rinato&rdquo;

Per celebrare degnamente il ventennale nella classe regina del Motomondiale, Pramac ha scelto la via migliore: uscire dalla trasferta del Qatar con la gioia per un 1-2 in qualifica e un doppio podio in gara nel GP Doha, e soprattutto vantando il leader del Mondiale, Johann Zarco.  A Losail, il francese e Jorge Martin hanno sublimato il lavoro della struttura toscana, sempre pi&ugrave; in simbiosi con la Ducati, e anche se Portimao &egrave; stata caratterizzata dalle cadute dello spagnolo in prova e del francese in gara, Pramac resta ai piani alti della MotoGP. Merito di un&rsquo;atmosfera tipicamente italiana, che unisce competenza, umanit&agrave; e capacit&agrave; di alleggerire la tensione quando necessario. Virt&ugrave; che caratterizzano il team di Paolo Campinoti, diretto magistralmente da Francesco Guidotti. A esaltare il modus operandi di Pramac &egrave; stata la stessa Ducati, che oggi fornisce a entrambi i piloti materiale factory, perch&eacute; in fondo quello toscano &egrave; il junior team di Borgo Panigale: da qui, sono partiti verso la struttura ufficiale Andrea Iannone, Danilo Petrucci fino all&rsquo;attuale coppia della Ducati factory, Pecco Bagnaia e Jack Miller.  &ldquo;Il nostro segreto? Tanto lavoro, tanta preparazione, dei piloti e dei tecnici, una moto e un supporto tecnico che ci hanno permesso di fare certe cose, e anche quel pizzico di fortuna che non guasta&rdquo; spiega Guidotti.  &ldquo;Il nostro lavoro &egrave; quello di tenere tutto insieme cercando di personalizzare le esigenze dei piloti. Perch&eacute; hanno caratteri, et&agrave; e personalit&agrave; differenti. Si cerca di metterli a proprio agio, di aiutarli nelle loro lacune, esaltando le loro caratteristiche&rdquo;.  Quale valore ha avuto questo inizio del Team Pramac?  &ldquo;&Egrave; stata una gran bella sorpresa, abbiamo visto Zarco leader, con il &lsquo;rischio&rsquo; che poi diventasse un impegno importante. Sono grandi soddisfazioni che ci siamo goduti. Non c&rsquo;era modo migliore per celebrare il ventennale&rdquo;.  Quella (s)volta che: Zarco e una carriera che non lascia indifferenti    La partnership con Ducati   Siete con la Ducati dal 2005: come si &egrave; evoluto il rapporto?  &ldquo;La svolta c&rsquo;&egrave; stata nel 2013, perch&eacute; siamo diventati per la prima volta &lsquo;junior team&rsquo;, che poi effettivamente non lo era. Perch&eacute; gli ufficiali erano Nicky Hayden e Andrea Dovizioso, e da noi arriv&ograve; Andrea Iannone, da rookie, ma anche Ben Spies, un pilota di tutto rispetto che arrivava dalla Yamaha ufficiale. Quell&rsquo;anno diventammo pi&ugrave; di un team clienti per una questione tecnica&rdquo;.  Successivamente vi sono state fornite anche le moto ufficiali.  &ldquo;S&igrave;, dal 2015, con l&rsquo;arrivo di Gigi Dall&rsquo;Igna la Desmosedici &egrave; stata rinnovata completamente e nell&rsquo;arco di due anni ci &egrave; stata affidata una moto ufficiale. L&rsquo;impegno si &egrave; raddoppiato nel 2019, ma da Iannone in poi &egrave; nata una sorta di vivaio dei piloti: da noi fanno esperienza con una pressione relativamente bassa, per poi passare nel team ufficiale, dove vanno a concretizzare tutto il progetto. &Egrave; una relazione che ha dato frutti importanti, sia a livello tecnico che sportivo&rdquo;.  Il percorso da Pramac al team ufficiale &egrave; stato compiuto da quattro piloti: il processo continuer&agrave;?  &ldquo;Ce lo auguriamo. Ma speriamo anche che non ci sia questo turn over cos&igrave; rapido: ora in Ducati ci sono due ragazzi molto promettenti, Bagnaia e Miller, non &egrave; detto che si debba continuare a sfornare nuovi talenti. Magari con quelli attuali riusciremo a concretizzare anche noi qualcosa, visto che quando vanno via da noi l&rsquo;anno dopo vincono... Siamo contenti di ci&ograve; che stiamo raccogliendo&rdquo;.  Vi manca soltanto un GP vinto.  &ldquo;Vorremmo toglierci una gioia che in alcune occasioni abbiamo sfiorato per millesimi. Per&ograve; le soddisfazioni non mancano, anche a livello tecnico. Ci sentiamo parte del progetto, la Ducati ci fornisce materiale di prim&rsquo;ordine, abbiamo sei ingegneri che ci supportano quotidianamente. Quello che facciamo &egrave; possibile anche, e soprattutto, grazie al grande supporto&rdquo;.  Qual &egrave; la vostra missione?  &ldquo;Dare sostegno alla Casa, sotto tutti i punti di vista, sia tecnico che sportivo, e al tempo stesso cercare di mettere a terra tutto il potenziale a disposizione. La gestione tecnica &egrave; una prerogativa Ducati, per&ograve; noi ci siamo strutturati nel tempo per sfruttare al massimo questa possibilit&agrave;&rdquo;.  Spesso si vedono davanti i piloti dei team satellite, ma potranno mai vincere il titolo in MotoGP?  &ldquo;&Egrave; una questione un po&rsquo; spinosa. Noi viviamo gara per gara, considerando che non sempre tutti sono molto competitivi a seconda delle circostanze. Ma sulla lunga distanza &egrave; un po&rsquo; pi&ugrave; difficile: in un team ufficiale ci sono piloti pi&ugrave; scaltri, se non altro perch&eacute; vantano maggiore esperienza, e al loro fianco c&rsquo;&egrave; un seguito di persone abituate a gestire la pressione e una stagione in tutte le sue sfaccettature. Vincere il titolo &egrave; difficile. Affacciarsi l&agrave; davanti &egrave; diventato fattibile e ci si pu&ograve; sperare&rdquo;.    La coppia Zarco-Martin   Cosa dici dei tuoi due nuovi piloti?  &ldquo;Li conosco ancora poco, di fatto dal 15 febbraio. Ma da subito si&nbsp;instaurata un&rsquo;armonia come se ci conoscessimo da anni. Quando parli e ti capisci, prendi il concetto al volo, &egrave; tutto pi&ugrave; facile, e con entrambi c&rsquo;&egrave; un bel clima di serenit&agrave;, sia con i meccanici che tra loro due. Johann e Jorge sono arrivati con piena fiducia nei nostri confronti. Noi li abbiamo accolti con tanto piacere, li abbiamo cercati&rdquo;.  Qual &egrave; il punto forte di Zarco e Martin?  &ldquo;Zarco ha dalla sua l&rsquo;esperienza, ha vinto due titoli, sono aspetti che lo possono aiutare per crescere ancora. Martin ha entusiasmo, freschezza e la capacit&agrave; di adattamento&rdquo;.  Quando ti aspetti la prima vittoria?  &ldquo;Quanto prima. Ogni domenica pu&ograve; essere quella giusta. Ogni gara avr&agrave; la sua storia. Il venerd&igrave; mattina gi&agrave; si capisce come siamo messi. Potrebbe essere a Le Mans, magari al Mugello, vedremo quando ci sar&agrave; l&rsquo;occasione... Continuiamo a crescere. Il nostro obiettivo tutti gli anni &egrave; fare un passo per stare a ridosso degli ufficiali. Quando la vittoria arriver&agrave;, sar&agrave; sempre troppo tardi, per&ograve; sar&agrave; comunque benvenuta&rdquo;.  MotoGP: Jorge Martin e la difficile gestione del successo 

&quot;Pramac &egrave; un team satellite che si &egrave; guadagnato la fiducia della Ducati e dei piloti. Con la sua leadership nel mondiale, Zarco ci ha permesso di festeggiare il ventennale ma per completare l&rsquo;opera manca soltanto un&rsquo;impresa: il primo successo in MotoGP&quot; racconta il team manager Pramac&nbsp;

MotoGP, Francesco Guidotti: &ldquo;Vogliamo la prima vittoria&rdquo;

La pista di Jerez non &egrave; tra le pi&ugrave; congeniali per la Desmosedici, ma Johann Zarco &egrave; riuscito comunque ad agguantare la seconda fila sullo schieramento del GP Spagna, grazie al sesto posto ottenuto in qualifica.  &quot;Qualifica importante&quot;   &ldquo;Sono contento per le qualifiche, &egrave; una seconda fila importante per noi&rdquo;, ha esordito il francese. &ldquo;Abbiamo provato un po&rsquo; di cose a livello di setting, ma non ho mai avuto un grande sorriso sotto al casco. Fortunatamente, nel corso dell&rsquo;ultimo giro lanciato ho ottenuto questo tempo molto importante per noi&rdquo;. Seguire la Yamaha del poleman Fabio Quartaro sar&agrave; difficile: &ldquo;Domani sar&agrave; importante la costanza e cercher&ograve; di sfruttare la buona partenza della Ducati per seguire i ragazzi della Yamaha, ma sar&agrave; difficile. Quartararo ha un gran passo&rdquo;.  MotoGP Spagna, Parco chiuso: il commento dei piloti  Il ritorno di Tito     Ambizioni diverse per Tito Rabat (23&deg;),&nbsp;chiamato a sostituire l&rsquo;infortunato Jorge Martin.  &ldquo;Dopo la caduta di ieri, mi sono dovuto calmare. Stamattina ho provato la gomma media ed ero veloce, anche con la morbida avevo un gran feeling&rdquo;, ha raccontato lo spagnolo. &ldquo;In qualifica ero molto concentrato, ho sofferto un po&rsquo; come la gomma posteriore e avrei potuto togliere qualche decimo al mio tempo, ma &egrave; quanto mi aspettavo. Domani sar&agrave; importante finire la gara&rdquo;.  &ldquo;Quanta differenza ho trovato rispetto alla Ducati guidata in MotoGP l&rsquo;anno scorso? La moto &egrave; diversa a livello di potenza, ma anche il cambio &egrave; incredibile; quando cambi rapporto sembra di guidare un&rsquo;auto col cambio automatico&rdquo;, ha concluso Tito.  MotoGP Spagna: chi vincer&agrave; la gara a Jerez? - SONDAGGIO 

Buon risultato nel sabato di Jerez per il pilota francese, capace di portare la sua Ducati Pramac al sesto posto. Ultima posizione per Tito Rabat

MotoGP Spagna, Zarco: &quot;Sar&agrave; importante non fare scappare la Yamaha&quot;

Il paddock della MotoGP riaccoglie per questo weekend in Andalusia lo spagnolo Tito Rabat. Occasione importante per il pilota catalano, che guider&agrave; una moto factory per la prima volta nella sua carriera in MotoGP, dopo gli anni passati con una moto clienti.  Nel media debrief prima di iniziare il weekend andaluso, lo spagnolo ha raccontato i particolari della chiamata di Paolo Ciabatti, le speranze per la gara e quelle di una ipotetica seconda gara a Le Mans, ma dipende dallo stato di forma di Martin.  MotoGP, Rabat al posto di Martin a Jerez  &ldquo;Sono felicissimo per questa opportunit&agrave;&rdquo;   &ldquo;Non &egrave; strano per me essere di nuovo in questo paddock - esordisce Rabat - sono felicissimo per questa grande opportunit&agrave;. E&rsquo; la prima volta che torno qui dopo tanti anni di MotoGP e per la prima volta nella mia vita guider&ograve; una moto ufficiale. Non mi aspetto nulla da questa gara, quello che so &egrave; che arrivo qui nelle migliori condizioni fisiche e mentali. Voglio solo lavorare con calma, fare del mio meglio, conoscere il team ed i tecnici e prendere il massimo da questa opportunit&agrave;.&rdquo;  &ldquo;Paolo mi ha chiamato qualche giorno dopo Portimao&rdquo;   &ldquo;Non mi ricordo molto bene i dettagli ma ho ricevuto una chiamata da Paolo (Ciabatti, ndr) qualche giorno dopo Portimao mentre stavo facendo motocross ma non ho potuto rispondere. Alle 13 quando ho finito il mio allenamento, Paolo mi ha richiamato dicendo: &#39;Tito ti ho chiamato prima perch&eacute; volevo portarti sulla moto ufficiale ma non hai risposto. Chiamo qualcun altro&#39; - dice ridendo lo spagnolo - che poi prosegue: &#39;ho smesso subito e ho richiamato Paolo. La cosa pu&ograve; sembrare divertente ma la realt&agrave; &egrave; che sono corso subito a casa dall&rsquo;emozione e poi mi sono calmato.&rdquo;  &ldquo;Se sei competitivo ogni circuito va bene&rdquo;   &ldquo;Come ho detto prima, sono contento di essere qui a Jerez e voglio lavorare con calma per sfruttare il massimo della moto. Chiaramente arrivo qui con meno esperienza rispetto agli altri che hanno gi&agrave; fatto tre gare e hanno gi&agrave; provato qui. Se sei competitivo tutti i circuiti vanno bene - afferma lo spagnolo - Jerez &egrave; una pista speciale per me perch&eacute; sono accadute molte cose belle. Non &egrave; una pista favorevole a Ducati ma l&rsquo;anno scorso Pecco &egrave; stato sempre davanti. Quest&rsquo;anno vedremo come saranno le cose.&rdquo;&nbsp;  MotoGP Spagna, Bagnaia formato vittoria: erede di Capirossi a Jerez?  &ldquo;Spero di ricordarmi come funzionano le Michelin&rdquo;   &ldquo;Dopo tanti giri compiuti con le Pirelli, spero di ricordarmi come funzionano le Michelin (ride). Sono abbastanza sicuro di ricordarmi come funzionano&quot; - dice scherzando Rabat - &quot;cercher&ograve; di fare del mio meglio e finire la gara. Non so cosa aspettarmi dalla moto e dal team ma quello che potevo vedere dalle prestazioni di Zarco e Martin in Qatar sempre davanti al team ufficiale con una moto ufficiale. Mi aspetto di essere veloce, l&rsquo;obiettivo &egrave; quello di finire la gara il pi&ugrave; avanti possibile.&rdquo;  &ldquo;Sono pronto anche per Le Mans se Martin non rientra&rdquo;   &ldquo;Ho una buona relazione con tutto il team Ducati perch&eacute; conoscono la mia personalit&agrave; ed il mio modo di lavorare. Per Le Mans c&rsquo;&egrave; una possibilit&agrave; se Martin non rientra e io faccio bene il mio lavoro. Naturalmente sono pronto anche per il Mugello qualora Jorge non fosse pronto al 100%.&rdquo; Conclude lo spagnolo  MotoGP Spagna: anteprima, meteo e curiosit&agrave; sul tracciato di Jerez 

&ldquo;Paolo Ciabatti mi ha chiamato mentre mi stavo allenando con la moto da cross&rdquo; racconta lo spagnolo, in questo fine settimana sostituto del convalescente Martin sulla Ducati GP21 del team Pramac

MotoGP Spagna, Rabat: &ldquo;Voglio dare il massimo in questo weekend&rdquo;

La durissima caduta di Jorge Martin durante le terze libere del GP Portogallo &egrave; stata un chiaro esempio di ci&ograve; che gli psicologi dello sport chiamano &quot;errata gestione del successo&quot;. O almeno &egrave; ci&ograve; che viene naturale pensare vedendo la sequenza dell&rsquo;incidente che ha portato il giovane spagnolo all&rsquo;ospedale con un politrauma.  Dopo il suo esplosivo debutto in MotoGP, Martin &egrave; diventato il nome di moda nel Mondiale, dopo il Qatar tutti hanno cercato il madrileno, che forse ha ricevuto troppi elogi. Persino Jorge Lorenzo, il suo fratello maggiore a livello sportivo, lo ha intervistato nel proprio podcast.    Troppa pressione   E l&rsquo;affermazione del maiorchino &quot;Vincerai un GP prima di quanto tu non creda&quot; non ha fatto altro che aumentare l&rsquo;effetto della pentola a pressione. Fino all&rsquo;esplosione di sabato mattina a Portimao. Non &egrave; stato un fatto sorprendente, perch&eacute; pur correndo da una vita, Martin &egrave; ancora troppo giovane per gestire la valanga di complimenti e pacche sulle spalle del Qatar. Essere impermeabili a tali situazioni - in cui si giunge all&rsquo;adulazione - a 23 anni &egrave; molto difficile. In pi&ugrave;, a Portimao lo spagnolo si &egrave; scottato con una situazione tecnica opposta rispetto a Losail, ed &egrave; stato uno shock.  Venerd&igrave; pomeriggio, Martin aveva chiuso in fondo alla graduatoria dei tempi, ammettendo - non senza frustrazione &ndash; di aver girato a Portimao pi&ugrave; forte con la Moto2 che con la MotoGP (in qualifica l&rsquo;anno scorso aveva fatto 1&rsquo;42&rdquo;8, un decimo meglio che in FP2 con la Ducati-Pramac). &quot;Sono sicuro che la moto abbia qualche problema e domani dovr&ograve; spingere di pi&ugrave;&quot;. E sabato mattina, nel primo giro del terzo stint, Martin &egrave; stato protagonista di una caduta spaventosa che ha costretto la Direzione Gara a fermare la sessione con la bandiera rossa.    Il parere di Chicho Lorenzo   &quot;Quanto avvenuto a Jorge &egrave; una costante della sua carriera sportiva&quot; ha commentato il padre di Jorge Lorenzo, Chicho, con il quale Martin ha lavorato in passato e con cui &egrave; rimasto in contatto. &quot;Si chiama &#39;gestione del successo&#39;: gli &egrave; capitato spesso quando si &egrave; trovato in una situazione di totale fiducia in se stesso, eccitato dopo un bel risultato. Ma non &egrave; accaduto soltanto a lui, &egrave; una situazione comune a parecchi piloti. Le dinamiche mentali funzionano cos&igrave;: un pilota che ottiene un buon risultato dice a se stesso &#39;ho trovato il modo per andare veloce, sono forte, voglio stare davanti&#39;. Un pensiero alimentato dalle numerose pacche sulle spalle. Quando per&ograve; arriva un giorno in cui, all&rsquo;improvviso, le cose non funzionano, e succede a tutti, questo pilota passa dalla situazione di entusiasmo a quella di sconcerto e incredulit&agrave;. E per cercare una soluzione, e tornare al livello a cui pensa di appartenere, finisce per forzare. A Martin era successo in Moto3, quando tante volte a un buon risultato era seguita una caduta&quot;.  Gestire il successo nello sport &egrave; un&rsquo;arte che si acquisisce con il tempo, e magari con l&rsquo;aiuto di uno psicologo. E spesso si passa per situazioni come quella vissuta da Martin a Portimao. Quando al pilota torna in mente l&rsquo;antica massima: &quot;Ci sono giorni in cui ci si deve accontentare del miglior risultato possibile&quot;.  MotoGP: weekend nero Pramac, l&#39;attimo di &ldquo;gloria&rdquo; di Zarco gi&agrave; finito? 

Succede a tutti, anche a Martin: dopo un buon risultato, se non arriva subito la conferma, si tende a forzare per ottenerla. Rischiando. A volte, invece, &egrave; meglio accontentarsi&nbsp;

MotoGP: Jorge Martin e la difficile gestione del successo

Jorge Martin già in ospedale ha iniziato la riabilitazione. L'obiettivo è esserci nel GP del Mugello

MotoGP: riabilitazione serrata per Jorge Martin

E&#39; riuscito nel migliore dei modi l&#39;intervento sub&igrave;to da Jorge Martin. Il pilota spagnolo del Team Pramac era incappato in una tremenda caduta nelle FP3 del GP del Portogallo riportando numerose fratture. Dal letto di ospedale, ha voluto tranquillizzare i suoi fan attraverso un post pubblicato sui social nel quale fa il cenno della vittoria con le dita.  Sulla via del recupero  &ldquo;Le tre operazioni hanno avuto un esito positivo. - ha scritto lo spagnolo su Instagram - Grazie ai dottori Mir, Jimeno, Campillo, Monllau e alla loro equipe che mi ha operato. Il conto alla rovescia si pu&ograve; dire iniziato&rdquo;.     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   Un post condiviso da Jorge Martin Almoguera (@88jorgemartin)      L&#39;entusiasmo di Martin, fa ben sperare per un veloce ritorno in pista. Ancora non &egrave; detto quando sar&agrave;, anche se sembra che possa riuscire a rientrare nel GP di Le Mans che si correr&agrave; il 16 maggio, saltando quindi il Gp di Jerez. A sostituirlo nella prossima gara sar&agrave; Tito Rabat.  Un incidente spaventoso    Ricordiamo che durante le FP3 Martin &egrave; caduto ed &egrave; rimasto a lungo immobile nella ghiaia. Soccorso dai medici, &egrave; stato portato in ambulanza al centro medico del circuito e successivamente all&#39;ospedale di Faro in quanto durante la caduta ha perso i sensi e sono stati necessari altri accertamenti. Dal referto, Martin ha riportato un totale di sette ossa rotte: una frattura al malleolo destro, una frattura al pollice della mano destra e una frattura al quinto metacarpo della mano sinistra.  MotoGP: weekend nero Pramac, l&#39;attimo di &ldquo;gloria&rdquo; di Zarco gi&agrave; finito? 

Il pilota Pramac era stato fautore, durante le FP3 del GP del Portogallo, di una caduta rocambolesca ed aveva riportato diverse fratture a mani e piedi

MotoGP, operazione riuscita per Martin: &ldquo;Inizia il conto alla rovescia&rdquo;

In a season in which Team Pramac appeared to start on the right foot, or in the right gear, the squad&nbsp;suffered a setback during the third race of the year at Portim&atilde;o. The Portuguese round was one to forget for Francesco Guidotti&rsquo;s team, a double dose of bad luck seeing both riders exit stage left, albeit in different ways.  Surgery for Martin, when will he return?   First, rookie Jorge Martin was touched by bad luck when he crashed out of free practice 3 on Saturday. It was a serious incident, and the Spaniard was unlucky to be involved, but lucky in that his injuries weren&rsquo;t worse. In the immediate aftermath, he remained on the ground for a prolonged period, having lost consciousness as he rolled in the gravel. He was taken first to the circuit medical centre and then to hospital in a helicopter. The prognosis? A fracture to his right malleolus and a fractured right thumb. He&rsquo;s already undergone surgery in Barcelona and has assured his fans with a message on social media: &ldquo;Not my best day, trust me. I&rsquo;m in a lot of pain but I&rsquo;m the Martinator!&rdquo;. It is not yet known whether he will be ready to race at Jerez on 2 May, but if he is there, he clearly won&rsquo;t be 100% fit.  Zarco: from Top to Flop   On the other side of the garage, Johann Zarco. The Frenchman arrived in Portugal as championship leader. And with two second-place finishes in the first two races, he had also demonstrated to be the strongest of the Ducati riders. While Ducati factory riders Bagnaia and Miller and Pramac rider Martin have a more &lsquo;aggressive&rsquo; style, the Frenchman&rsquo;s smoother riding style appears better suited to the Desmosedici. And yet this wasn&rsquo;t in evidence at Portim&atilde;o. While fighting at the front, the Frenchman suffered a fall, missing out on a possible podium finish while also losing his championship lead. It appears that the crash was caused by a gearbox problem. The incident sees him slide from first to fourth in the general standings, now 19 points behind leader Fabio Quartararo. And Francesco Bagnaia has now moved ahead of him too, thanks to his second-place finish in Portugal.&nbsp;  Zarco will show his fighting spirit   So if the first two races gave Pramac the impression that the season would be a bed of roses, things have now taken a turn, Portim&atilde;o bringing them a double &ldquo;0&rdquo;. But although the result is not easy to digest, perhaps things are not as bad as they look. While Jorge Martin&rsquo;s situation remains a little unstable, the same can&rsquo;t be said of the Frenchman, who now prepares for Jerez and then Le Mans, his home round. His chances of returning to the top are good, added to which there is his determination to fight back, which could bode well for Team Pramac. Johann is up against many strong riders, but we&rsquo;re sure he won&rsquo;t hold back. After the KTM debacle and the Avintia transition year, the Frenchman is now part of the kind of team he&rsquo;d been dreaming of, so one crash isn&rsquo;t about to unsettle him: &ldquo;We&rsquo;ll start over with even more enthusiasm at Jerez&rdquo; &ndash; he said after Sunday&rsquo;s race. And his calm, &ldquo;zen&rdquo; nature can only be of benefit.  Translated by Heather Watson  MotoGP Portugal: Marc Marquez, the return of the injured warrior 

The Frenchman crashed during the Portim&atilde;o race, also losing the championship lead. But Zarco fought hard to be part of a team like Pramac and won&rsquo;t give up easily

MotoGP: black weekend for Pramac, is Zarco&rsquo;s moment of &ldquo;glory&rdquo; already over?

L'incidente è avvenuto durante la FP3 di sabato: lo spagnolo non potrà partecipare alla gara a causa delle fratture riportate 

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