A due anni dalla scomparsa del manager imolese, è stato inaugurato un murale in corrispondenza dell'ex Variante Alta 

MotoGP: Fausto Gresini, inaugurato un murale in suo ricordo a Imola

        Il 23 febbraio 2021 &egrave; una data scolpita, purtroppo, nella mente degli appassionati di motociclismo. Esattamente due anni fa la MotoGP perdeva Fausto Gresini, deceduto per le complicazioni legate all'infezione da Covid-19 che lo aveva colpito nel dicembre 2020. Fausto Gresini, un gigante delle due ruote   Imolese, classe 1961, Gresini ha saputo lasciare il segno nel Motomondiale sia da pilota che da team manager. Da pilota vinse 21 gare e seppe conquistare due titoli iridati in 125, uno nel 1985 e l'altro nel 1987, fino al ritiro dalle competizioni avvenuto prima dell&rsquo;inizio della stagione 1995. Nel 1997 fond&ograve; l&rsquo;omonimo team di cui &egrave; stato team manager fino all&rsquo;ultimo istante e con cui vinse tre titoli iridati: nella classe 250 con Daijiro Kato nel 2001, con Toni Elias nella stagione 2010 in Moto2 e nel 2018 con Jorge Martin in Moto3, successi ai quali si aggiunge la vittoria con Matteo Ferrari in MotoE nel 2019. Un'avventura, quella di Gresini in veste di team manager, segnata da tante soddisfazioni ma anche dolori come la morte di Kato e Marco Simoncelli. La struttura Gresini Racing continua a calcare con successo i palcoscenici nazionali e internazionali del motociclismo grazie all&rsquo;impegno di Nadia Padovani, moglie di Fausto, e dei figli del manager imolese. Calendario MotoGP 2023: date, orari tv, dove vederla Imola ricorda Gresini  A due anni di distanza dalla sua scomparsa, dimenticare Gresini &egrave; impossibile e lo dimostrano le tante testimonianze di affetto che continuano ad arrivare nei confronti di Fausto. L&rsquo;ultima in ordine temporale &egrave; la commemorazione in programma oggi alle 14 presso l&rsquo;Autodromo di Imola, dove verr&agrave; inaugurato un grande murale dedicato proprio a Fausto in corrispondenza della Variante Alta, ora ribattezzata con il nome di Gresini.              Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Gresini Racing (@gresiniracing)            

Il 23 febbraio 2021 se ne andava una delle figure pi&ugrave; amate del paddock del Motomondiale

MotoGP: Fausto Gresini, il ricordo a due anni dalla morte

        In occasione dei Caschi d'oro 2022, il tanto atteso evento targato Motosprint, Manuel Poggiali &egrave; stato premiato alla carriera. Il due volte campione del mondo, nel 2001 in 125 e nel 2003 in 250 ha concluso prematuramente la sua carriera da pilota, avendo disputato "solo" dieci stagioni. Poggiali fece il suo debutto in 125 nel 1998, mentre il podio arriv&ograve; nel 2000 in sella alla Derbi. L'anno successivo il sanmarinese sbocci&ograve; definitivamente e con dieci podi e tre vittorie si port&ograve; a casa il titolo della classe minore ai danni di Yoichi Ui. Nel 2002 Poggiali rest&ograve; in 125, non riuscendo per&ograve; a bissare il successo iridato, fermandosi a 19 punti da Arnaud Vincent, precedendo di nove lunghezze un giovanissimo Daniel Pedrosa. Nel 2003 Poggiali esord&igrave; nella classe intermedia del motomondiale, riuscendo a vincere subito sebbene fosse un rookie, e con quattro vittorie all'attivo ebbe la meglio su Roberto Rolfo e Toni Elias. Manuel Poggiali: "Non cambierei nulla nella mia carriera"  Il sanmarinese ha sottolineato l'importanza e l'emozione nel ricevere il premio e nell'essere presente all'evento targato Motosprint: "Essere qui oggi &egrave; un onore, oltre che un motivo d'orgoglio, vuol dire che in passato &egrave; stato fatto qualcosa di importante. Quando ho iniziato la mia carriera non pensavo di vincere un titolo n&egrave; tantomeno di replicarlo e di fare degli anni importanti. Sono orgoglioso e contento. Tutti i volti che vedo qui ai Caschi D'oro, sia dal vivo che raffigurati, sono importantissimi, &egrave; bello essere presente.&nbsp;Forse l'unico che non vedo e che avrebbe meritato di essere qui presente &egrave; Marco Simoncelli".&nbsp; Dopo aver omaggiato il "SIC", Poggiali si &egrave; soffermato sulla sua nuova vita da coach, essendo dal 2019 riders coach per il Team Gresini: "Mi piace il ruolo di coach dei piloti, &egrave; un ruolo che va gestito, dev'essere un supporto al pilota stesso e ai tecnici. Tutto questo mi d&agrave; forza ed emozioni belle. Il consiglio che voglio dare ai ragazzi &egrave; quello di credere nei loro sogni e di non mollare mai. Per tutti c'&egrave; un momento in cui si tocca il fondo ed &egrave; difficile risalire, ma la spinta pi&ugrave; forte viene da se stessi e dai propri obiettivi, da quello che si vuole aggiungere". Infine, il due volte campione del mondo ha voluto esprimere un'ultima considerazione sul suo percorso sportivo: "Per quanto mi riguarda, durante il mio percorso sono cambiate alcune priorit&agrave;, questo ha modificato un po' gli equilibri e mi ha fatto chiudere anticipatamente la mia carriera. Per&ograve; tornassi indietro, rifarei tutto". Guarda l'intervista completa qui -&nbsp;Manuel Poggiali: "Simoncelli avrebbe meritato di essere qui" IL VIDEO        

Il due volte campione del mondo ha sottolineato l'importanza di ricevere il meritato premio, focalizzandosi anche sul suo attuale ruolo da riders coach

Manuel Poggiali, l'intervista ai Caschi d'oro 2022

In occasione dei Caschi d'oro 2022, il due volte campione del mondo Manuel Poggiali ha omaggiato il compianto pilota di Coriano

Manuel Poggiali: "Simoncelli avrebbe meritato di essere qui" IL VIDEO

        Che strana la vita, due ricorrenze dolceamare nell&rsquo;arco di pochi giorni. Prima Marco Simoncelli, 36 anni il 20 gennaio, ed oggi Fausto Gresini che avrebbe compiuto 52 anni se le complicazioni del Covid non lo avessero portato via il 23 febbraio di due anni fa. Nonostante i due anni passati senza Fausto, l'ex pilota e manager emiliano vive ancora nei cuori degli appassionati e soprattutto della famiglia, capitanata da Nadia Padovani che ha preso in mano le redini del Team Gresini sin dalla scomparsa del marito e con i figli Luca e Lorenzo nei ruoli di team manager di Moto2 e MotoE. Ricordiamo che a Fausto Gresini &egrave; stata intitolata la Variante Alta dell&rsquo;Autodromo di Imola.&nbsp; Il post social di Lorenzo Gresini  Il primo messaggio di auguri non poteva che arrivare dal figlio Lorenzo che su facebook ha messo questo post&nbsp;  La carriera da pilota&hellip;  12 anni, tanto &egrave; durata la carriera da pilota del Motomondiale di Fausto Gresini. Inizia al Gran Premio delle Nazioni 1982 in 125 con la MBA senza peraltro vedere il traguardo. Nel 1983 rimane in MBA disputando l&rsquo;intera stagione cogliendo il primo podio di carriera, il secondo posto in Svezia. Il nono posto finale non convince MBA che lo cede a Garelli per il 1984. Sale sul podio a Silverstone ed al Mugello (Gran Premio di San Marino) e coglie il primo successo di carriera proprio in Svezia chiudendo al terzo posto il campionato. Nel 1985 arrivano altri tre successi ed il titolo di campione del mondo con 105 punti, l&rsquo;anno successivo si piazza al secondo posto alle spalle del connazionale Luca Cadalora mentre nel 1987 domina la stagione riprendendosi il titolo iridato con 10 successi e 150 punti totali. Resta in Garelli anche nel 1988 prima di passare in Aprilia nel 1989 e nel 1990 passa in Honda. Nel biennio 1989-1990 non riesce a lottare per il titolo, mentre in quello successivo, 1991-1992, &egrave; due volte secondo in campionato alle spalle prima di Capirossi e poi di Gramigni. Le stagioni 1993 e 1994 sono le ultime della carriera di Gresini che appende il casco al chiodo prima dell&rsquo;inizio del 1995. &hellip;e quella da manager  Nel corso della sua carriera da manager, Fausto Gresini ha avuto tanti piloti tra 500, MotoGP, Moto2, Moto3 e MotoE: da Alex Barros a Loris Capirossi, da Marco Melandri a Daijiro Kato, a Marco Simoncelli, Alex De Angelis, Sete Gibernau, Alvaro Bautista fino agli ultimi Fabio Di Giannantonio ed Enea Bastianini. Da team manager ha vinto i titoli 250 e Moto2 con Daijiro Kato e Toni Elias, il titolo Moto3 con Jorge Martin e quello MotoE con Matteo Ferrari al debutto della categoria. La vita da team manager gli ha riservato anche dei dolori difficilmente colmabili: le morti di Daijiro Kato e di Marco Simoncelli. Il primo &egrave; morto prima della gara in Sudafrica per le ferite riportate nell&rsquo;incidente di Suzuka nel 2003, il secondo a Sepang il 23 ottobre 2011 mentre era lanciato verso un bellissimo finale di stagione dopo il podio in Australia.       

Oggi il manager emiliano, scomparso il 23 febbraio di due anni fa, avrebbe compiuto 52 anni. Tante le manifestazioni di affetto verso di lui, soprattutto dalla famiglia

Buon Compleanno, Fausto!

Emozioni forti nel giovedì di Misano, con il Team Gresini ad omaggiare il proprio numero uno

Presentato il libro "Fausto Gresini storia di un sognatore"

Fausto Gresini &egrave; stato tante cose: pilota, manager e padre ad esempio, ma pi&ugrave; di tutto un sognatore. Una caratteristica che gli ha permesso di raggiungere in primis la vetta del motociclismo mondiale, e che non poteva non essere parte del titolo del libro a lui dedicato, nato da un&rsquo;idea di Lorenzo Gresini - uno dei quattro figli di Fausto - e Marco Masetti. Fausto Gresini storia di un sognatore&rdquo; infatti &egrave; presente nelle librerie da circa un paio di mesi, ma l&rsquo;occasione giusta per presentarlo non poteva che essere Misano, dove Fausto ha scritto pagine di storia personale e non.  &ldquo;Non &egrave; stato facile prendere il comando della struttura quando Fausto &egrave; morto - le prime parole della moglie Nadia - ma la voglia di dare seguito ai suoi progetti era maggiore. Aveva una borsa con tanti appunti, legati ai suoi progetti presenti e futuri, che ho cercato di portare avanti insieme a tutta la famiglia Gresini Racing. Portare in MotoGP Fabio (Di Giannantonio ndr) e ricevere da Ducati Enea (Bastianini ndr) &egrave; stato un segno. Che voto mi do da Team Principal? Non saprei, io lo sto facendo per amore&rdquo;.  Di Giannantonio e Bastianini in coro: &ldquo;Fausto diceva sempre quello che pensava&rdquo;   L&rsquo;emozione &egrave; tangibile nelle parole di Nadia, ma anche in quelle di Enea Bastianini e Fabio Di Giannantonio, legati indissolubilmente all&rsquo;uomo che gli ha regalato il sogno di sbarcare nel mondiale. &nbsp; &ldquo;Ho conosciuto Fausto a 5 anni - il ricordo di Enea - dato che correvo con il figlio di Fabrizio Cecchini (Francesco ndr): Fausto mi vide correre una gara, e subito dopo disse ai miei genitori che sarei arrivato lontano. Qualche anno dopo mi ha portato al mondiale. Avere un capo con la sua conoscenza &egrave; stato importante, come le tanti riunioni fatte giorno dopo giorno. Non ha mai avuto peli sulla lingua, il che era un grande pregio&rdquo;. &nbsp; &ldquo;Nel 2015 facevo la Rookies Cup - racconta Diggia - e Fausto vide una corsa in cui feci podio, cos&igrave; parl&ograve; con mio padre. Il primo sogno fu la wild card dello stesso anno a Valencia, seguita dalla promozione nel team l&rsquo;anno successivo. Il nostro rapporto ha vissuto anche un momento difficile, ma l&rsquo;amicizia e la stima sono tornate naturalmente, insieme ad un risata. Ho sempre apprezzato le persone che dicono quello che pensano, e lui era una di quelle&rdquo;. &nbsp; Presente all&rsquo;incontro anche Carmelo Ezpeleta, che non ha nascosto come Gresini fosse importante anche per la grande macchina organizzativa che ogni anno permette a moto e piloti di scendere in pista. &nbsp; &ldquo;Parlavo almeno una volta a Gran Premio con Fausto, dato che aveva molte idee che spesso diventavano poi realt&agrave;, in primis legata al suo team. Dopo il GP del Qatar del 2020 ricordo che mi confrontai tanto con lui sul da farsi, e fu altrettanto importante - chiusura di Ezpeleta - nell&rsquo;arrivo delle CRT&rdquo;.  MotoGP: Marc Marquez torna in sella, per un allenamento in pista 

&quot;Fausto Gresini storia di un sognatore&quot;, nato da un&#39;idea del figlio Lorenzo, racconta i successi in pista e fuori dell&#39;imolese

La vita di Gresini racchiusa in un libro: &ldquo;Fausto era speciale&rdquo;

        La grande vittoria firmata da Enea Bastianini nel Gran Premio del Qatar classe MotoGP ha messo in luce talento e personalit&agrave;, s&igrave; del pilota, anche di chi il pilota lo fa correre. Il team Gresini, ovviamente, vera istituzione del paddock. Quanto realizzato in anni di lavoro dal compianto Fausto &egrave; una realt&agrave; tecnica e sportiva invidiabile. Al timone della squadra italiana c'&egrave; un manager nuovo in questo ruolo delicato e fondamentale. Lei &egrave; Nadia Padovani, la moglie di Fausto, la persona che meglio di tutte sa quanto sia un onore - ma anche un onere - "ereditare" una situazione in cui bisogna saper gestire tante situazioni. Dopo il transito al traguardo della Ducati celeste numero 23, l'esplosione di gioia, sue e dello staff della formazione con basa a Faenza. La dedica spontanea a chi non c'&egrave; pi&ugrave; ma, in un certo senso, &egrave; ancora presente. L'uomo che, prima da pilota, poi da dirigente, fece partire tutto. La storia va avanti. Nadia Gresini, una responsabilit&agrave; enorme da gestire   Manager, cos'&egrave;? Che fa? Immaginiamo non sia un ruolo semplice da ricoprire, per diverse ragioni. Attenzione, presenza, responsabilit&agrave;, la gi&agrave; citata gestione delle situazioni, eccetera. Se &egrave; difficile lavorare come manager per una squadra che ti ha ingaggiato, immaginiamo pure che sia ancora pi&ugrave; dura esserlo per una squadra di propriet&agrave;. Se pensate che non lo sia "perch&eacute; tanto, chi ti pu&ograve; sgridare in caso di errore o scarsi risultati", vi sbagliate: quando la bottega vi appartiene, ogni cosa &egrave; amplificata, e le ore di sonno diventano sempre meno. Un conto &egrave; dire "Vado in fabbrica, timbro, lavoro, finisco, ritimbro, torno a casa e non ci penso pi&ugrave;". Un altro &egrave; dire "Io sono la fabbrica. Non timbro, certo, Ma quando torno a casa, continuo a pensarci".&nbsp; La moglie di Fausto &egrave; la prima donna manager vincente in MotoGP   Lo sappiamo, no? Ogni team ha un manager di riferimento. Ad esempio, Davide Tardozzi lo fa per Ducati Lenovo Factory. Massimo Meregalli &egrave; quello del Monster Energy Yamaha. Livio Suppo &egrave; appena entrato in Suzuki Ecstar. E cos&igrave; via. Sono tutti bravi, sono tutti uomini. Nadia, invece, &egrave; donna e altrettanto brava. Il sesso femminile &egrave; sempre pi&ugrave; presente ed&nbsp; in crescita, e ogni rappresentante si &egrave; dimostrata abile e arruolata. Abbiamo valide PR, cuoche, meccaniche, telemetriste, "pilotesse", anche manager, ma non di MotoGP. La moglie di Fausto conduce un team della top class, perci&ograve; si distingue, ed &egrave; pure vincente. La sua impresa, il suo lavoro, accrescono il valore delle donne nel motosport, altrettanto nella vita. Michael Ruben Rinaldi, da Ducati a... Lamborghini       

Con il successo in Qatar di Enea Bastianini, Nadia Padovani &egrave; la prima manager donna ad aver trionfato nella classe regina a due ruote. La sua impresa valorizza un paddock sempre pi&ugrave; rosa femminile

MotoGP, con la moglie di Gresini vince il motociclismo femminile

Era il 2014 quando Enea Bastianini fece il suo esordio nel Motomondiale classe Moto3 con il Junior team GOeFUN di Fausto Gresini. Poi il 2015 e ancora nel 2016 sempre nella classe cadetta con il team capitanato da Fausto Gresini. Da qui, Bastianini è passato in Moto2 e dallo scorso anno in MotoGP. Da quest'anno è diventato ancora pilota della squadra Gresini Racing, nonostante Fausto non ci sia più. Il loro è però un sodalizio che non si è mai spento e che oggi, con la vittoria nel GP Qatar, Enea ha voluto ricordare 

Bastianini nel segno di Gresini: un sodalizio che dura da otto anni

        Dal 1982, quando Fausto Gresini si &egrave; affacciato sulla scena Mondiale, al 1994 quando ha deciso di appendere il casco al chiodo, ne &egrave; passata di acqua sotto i ponti tra vittorie, sconfitte e due titoli vinti in 125. Poi la sua carriera &egrave; continuata sotto il ruolo di team manager (qui le parole di Enea Bastianini), instancabilmente come solo la passione porta a fare, fino allo scorso anno quando a causa delle conseguenze del Covid ha perso la vita. La sua memoria, per&ograve;, &egrave; pi&ugrave; viva che mai e per questo la sua grande famiglia, di sangue e racing, ha voluto creare un libro in suo onore, nel quale potreste partecipare anche voi.  Un aneddoto vissuto con Fausto  Questa la richiesta della famiglia divulgata sui profili social della squadra di Faenza: &ldquo;Tra qualche settimana uscir&agrave; un libro dedicato al nostro Fausto e oggi vi chiediamo di raccontarci un piccolo aneddoto o un momento che abbiate condiviso con lui. Fatelo qui sotto commentando questa foto, saremo lieti di leggerli tutti e includerne qualcuno nel suo libro. #GresiniFamily&rdquo; Un pensiero davvero bello, far parlare chi l&rsquo;ha conosciuto per pochi minuti, a cui sicuramente Fausto ha lasciato qualcosa del suo essere vulcanico, sempre pronto a sorridere e scherzare, e della sua immensa passione per questo mondo, che l'aveva accolto da ragazzo e dove ha passato la maggior parte della sua vita.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Gresini Racing (@gresiniracing)      Duelli da leggenda: Capiross e Kocinski campioni al debutto       

La famiglia dell&rsquo;ex pilota sta lavorando dietro le quinte ad una pubblicazione in suo onore, e sui social ha lanciato un appello ai tifosi delle moto

Gresini, il libro su Fausto con gli aneddoti degli appassionati

L&#39;ottava posizione finale di Bastianini &egrave; un&#39;ulteriore prova di quanto buono gi&agrave; fatto vedere in questa prima stagione in top class. A Valencia, il campione del mondo della Moto2 2020 non &egrave; riuscito a stare al passo di Jorge Martin, suo diretto rivale per la corsa al titolo di miglior rookie, ma ci&ograve; non toglie nulla ad una stagione in cui ha fatto vedere pi&ugrave; volte il suo talento. Sin dai prossimi test, Bastianini salir&agrave; in sella alla Ducati GP21, che pur non essendo la moto che useranno i piloti ufficiali nella prossima stagione, sar&agrave; sicuramente un comparto tecnico pi&ugrave; competitivo di quello di quest&#39;anno.  Ad un passo dal premio di miglior rookie: &quot;Contento di aver lottato con Martin nonostante la disparit&agrave; tecnica&quot;   Come spesso accaduto non solo in MotoGP ma anche nelle altre categorie in cui ha corso, Bastianini si &egrave; confermato animale da gara, cogliendo un&#39;ottava posizione difficilmente ipotizzabile dopo le prove: &quot;Siamo veramente competitivi la domenica, sono contento. Sono meno contento del venerd&igrave; e del mio sabato, quest&rsquo;inverno dovremo lavorarci, cercheremo di capire cosa fare. &Egrave; stata una grandissima stagione, anche se sono meno felice delle ultimissime gare&quot;.  La lotta con Martin &egrave; durata fino all&#39;ultima gara: &quot;Non mi aspettavo di lottare con Martin vista la disparit&agrave; del pacchetto tecnico. Oggi abbiamo fatto del nostro meglio per recuperare pi&ugrave; posizioni possibili, anche se un po&#39; mi dispiace non aver conquistato il titolo di Rookie of the Year. Jorge si &egrave; dimostrato fortissimo su questa pista, ha sfiorato persino la vittoria. In ogni caso sono contento di vedere il potenziale della GP21 che guider&ograve; nel 2022 e non vedo l&#39;ora di provarla&quot;.  Non poteva mancare un ricordo di Fausto Gresini, colui che l&#39;ha portato nel motomondiale in Moto3, allo stesso di modo di Jorge Martin: &quot;Fausto ci aveva visto giusto. Penso che sarebbe orgoglioso del nostro percorso e vorrebbe che lottassimo per qualcosa di importante la prossima stagione&quot;.&nbsp;  MotoGP, Petrucci lancia la sfida a Rossi: &ldquo;Tra qualche anni una Dakar insieme&rdquo; 

Il rookie italiano pu&ograve; ritenersi soddisfatto dopo la prima stagione in MotoGP, due podi e il titolo di miglior esordiente perso solo all&#39;ultima gara. Enea adesso punta al 2022, non prima per&ograve; di aver ricordato Fausto Gresini

MotoGP Valencia, Bastianini: &ldquo;Gresini ci aveva visto giusto con me e Martin&rdquo;

Prima della gara Moto3, Luca Gresini è sceso in pista con la Garelli iridata di papà Fausto. Assieme a lui Loris Capirossi, Nicolò Bulega e Fabio Di Giannantonio 

GP Emilia Romagna: il giro di pista per ricordare Fausto Gresini

        The fans in attendance at Misano from 22 to 24 October are in for an emotional weekend, as the world championship returns to the Riviera for the Made in Italy and Emilia Romagna GP. A tree for Marco  The race will take place at the track dedicated to Marco Simoncelli, exactly ten years after his passing. And so it is fitting that on Saturday 23, a special event will mark the anniversary of Sic&rsquo;s tragic death. After the qualifying session, a ceremony will be held at the Quercia turn, where an oak tree (the Italian word 'quercia' meaning oak) will be planted in memory of the Italian rider. A little like Sepang, where a palm was planted close to the corner at which Marco lost his life in 2011. A lap of honour for Fausto  And this won&rsquo;t be the only touching moment as Saturday will also see Luca Gresini head out on track with the Garelli 125 with which his father Fausto won the 125 world title. Luca will be joined by the current Gresini Racing Moto2 and Moto3 riders, who will use a special livery to remember the manager, who passed just a few months ago. Translated by Heather Watson Moto2: debut for Mattia Casadei with Italtrans at Misano       

The Emilia Romagna race weekend promises to be an emotional one, as both Marco Simoncelli and Fausto Gresini will be remembered during two touching ceremonies

MotoGP: a heartfelt tribute to Simoncelli and Gresini at Misano

Sar&agrave; un weekend dalle forti emozioni, quello che gli appassionati potranno vivere a Misano dal 22 al 24 ottobre, quando il Motomondiale torner&agrave; in Riviera per il GP del Made in Italy e dell&rsquo;Emilia Romagna.  MotoGP, Alex Marquez: un 2021 in caduta libera  Una pianta per Marco   Gara che si disputer&agrave; sul circuito intitolato a Marco Simoncelli, a dieci anni esatti dalla sua scomparsa. Un commovente intreccio di date e ricorrenze che vedr&agrave; il proprio culmine sabato 23, giorno del triste anniversario della morte del Sic. Dopo le Qualifiche, si terr&agrave; una cerimonia presso la curva Quercia, dove verr&agrave; piantata un&rsquo;omonima pianta in ricordo del pilota romagnolo. Un po&rsquo; come accaduto a Sepang, in Malesia, dove una palma fu innestata nelle vicinanze della curva dove Marco perse la vita nel 2011.  Un giro in onore di Fausto   Non sar&agrave; l&rsquo;unico momento toccante del fine settimana: sempre sabato, Luca Gresini scender&agrave; in pista in sella alla Garelli 125 con cui pap&agrave; Fausto vince il titolo mondiale nella classe leggera. Luca sar&agrave; accompagnato dai piloti attuali della Gresini Racing impegnati in Moto2 e Moto3, che utilizzeranno una livrea speciale per ricordare il manager scomparso pochi mesi fa.  Eugenio Lazzarini: &ldquo;Vi racconto la mia Misano&rdquo; 

Il weekend del GP Emilia Romagna promette emozioni forti, fortissime: gli amatissimi Marco Simoncelli e Fausto Gresini verranno ricordati con due toccanti cerimonie

MotoGP: a Misano un tributo da brividi per Simoncelli e Gresini

        Spesso capita, nel motociclismo come in tutti gli altri sport, che a lottare per un titolo siano due piloti di generazioni differenti. E se a vincere &egrave; il pi&ugrave; giovane, diventa immediato pensare al passaggio di consegne. Ed &egrave; quanto effettivamente accadde a Misano nel 1985, quando nella 125 la lotta per il Mondiale fu una questione tra il trentatreenne Pier Paolo Bianchi e il ventiquattrenne Fausto Gresini. Il veterano contro il giovane. Il riminese contro l&rsquo;imolese. Un tre volte campione del Mondo contro un pilota soltanto alla terza stagione del Mondiale, anche se gi&agrave; nel 1984 aveva mostrato grandi qualit&agrave;. A renderli rivali, in qualche modo, contribu&igrave; il Team Italia, nato proprio quell&rsquo;anno, che decise di puntare sul futuro &ndash; diventando il serbatoio per i talenti emergenti che in tre stagioni consecutive domin&ograve; la 125 con Gresini e Luca Cadalora &ndash; lasciando che il campione gi&agrave; affermato si trovasse una sistemazione da s&eacute;. I tre successi di Fausto Gresini a Misano Bianchi, l'impresa sfiorata  Ed &egrave; quello che Bianchi fece, arrangiandosi e riuscendo a mettere insieme un team, l&rsquo;Elit (a cui il pilota contribu&igrave; anche economicamente) con il patron Luigi Ghisimberti, trovandosi cos&igrave; alla guida di una MBA. Lo stesso Bianchi racconta con amarezza: &ldquo;Quell&rsquo;anno sembrava non dovessi correre. Nacque il Team Italia e fecero di tutto per escludermi, tentando anche di portarmi via il posto nell&rsquo;Elit. Fortunatamente il titolare credette in me e allora partimmo". Non fu l&rsquo;inizio pi&ugrave; semplice, quindi: "Moralmente non era il massimo e la Garelli con cui correva Gresini era pi&ugrave; veloce. Noi avevamo la nostra piccola moto e la voglia di vincere e lottammo per tutto il campionato&rdquo;. Invece di guidare una Garelli come Gresini e Gianola, il romagnolo rest&ograve; sulla MBA, moto che conosceva meglio. Quel giorno, per&ograve;, fu il destino a mettersi di traverso e a decidere le sorti di quel duello. Bianchi stava disputando la sua gara senza problemi, lottando per quella seconda posizione che gli avrebbe garantito il quarto titolo iridato, dopo quelli ottenuti nel 1976, 1977 e 1980 sempre in 125. Invece, a pochi giri dalla fine, il colpo di scena: &ldquo;La moto si ferm&ograve; e non ripart&igrave; pi&ugrave; &ndash; ricorda Bianchi &ndash; non era mai successo nel corso di tutta la stagione e capit&ograve; in quella situazione. Si vede che non dovevo vincere, che doveva finire cos&igrave;&rdquo;.  Nonostante la cocente delusione, che a distanza di 35 anni non &egrave; ancora passata (&ldquo;Mi dispiace pi&ugrave; oggi che quel giorno&rdquo;) per Bianchi quello &egrave; un anno da ricordare: &ldquo;&Egrave; stato uno dei pi&ugrave; belli, con tutte le disavventure, per com&rsquo;era partito, senza la fiducia di alcuni. Avrei dovuto smettere, poi mi sono arrangiato e sono arrivato a giocarmi il titolo. Ne avevo gi&agrave; vinti tre, ma quando ho perso quel Mondiale, gli altri non esistevano pi&ugrave;. &Egrave; stato un bel ricordo, sebbene sia uno dei pi&ugrave; brutti. Avevo fatto un anno alla pari del Team Italia&rdquo;. Il rammarico di Bianchi &egrave; legato anche a ipotesi circolate successivamente: &ldquo;C&rsquo;era chi sosteneva che qualcuno ricevette soldi perch&eacute; mi si rompesse la moto, chi diceva che avevo preso dei soldi io, 100 milioni di Lire, pur di fermarmi e lasciar vincere gli altri. Non &egrave; cos&igrave;&rdquo;. L'incoronazione di Gresini  Per un pilota che raccolse una delusione, ce ne fu un altro che festeggi&ograve; e Gresini vincendo la corsa divent&ograve; campione del Mondo della 125: &ldquo;Ero molto felice. &Egrave; un po&rsquo; come quando hai un sogno quasi irrealizzabile, quasi non ci credi pi&ugrave; e invece si avvera. &Egrave; una cosa a cui non credi. Era come avere il mondo in mano, vivere su un altro pianeta, una roba incredibile. Vincere a Misano un titolo, poi, ha un sapore speciale&rdquo;. Ripensando a quel weekend, ci raccont&ograve;: &ldquo;Era l&rsquo;ultima gara, avevamo addosso lo stress di tutto un anno intenso, impegnativo, veramente difficile. Non potevo sbagliare, ma ero molto sicuro, determinato e sereno da quel punto di vista. La pista mi &egrave; sempre piaciuta, ero sempre andato forte a Misano&rdquo;. Inoltre raggiunse un traguardo notevole anche per il Team Italia: &ldquo;Era molto importante, per loro significava aver fatto una scelta giusta nel progetto sui giovani". E sul rivale, invece, racconta: "Bianchi era blasonato, io ero pi&ugrave; giovane. Volevo diventare campione del Mondo e lui lo era gi&agrave;, lo rispettavo molto. Era un pilota veloce, un attaccante, uno che non mollava mai come tutti i campioni, che sapeva esattamente cosa voleva. Capace di combattere fino all&rsquo;ultimo. &Egrave; stato un avversario molto leale, batterlo non era scontato&rdquo;. Una rivalit&agrave; che diede vita a un duello del quale, 35 anni dopo, si continua a parlare. Duelli da leggenda: Ekerold contro Mang al N&uuml;rburgring       

Il giovane Gresini strapp&ograve; al veterano Bianchi il titolo di specialista italiano delle piccole cilindrate. Ma il finale di Misano, con la rottura della MBA del riminese, ha lasciato strascichi: "Quel mondiale perso ha offuscato anche i tre che avevo vinto" dice oggi il romagnolo

Duelli da leggenda: il duello Bianchi-Gresini datato 1985

Il progetto, partito nei mesi successivi la morte di Fausto, di intitolargli un tratto dell&rsquo;Autodromo di Imola o addirittura una curva diventer&agrave; realt&agrave; domenica 12 settembre nell&rsquo;ambito della manifestazione &ldquo;200 Miglia di Imola Revival e Coppa d&rsquo;Oro&rdquo; in programma proprio tra l&rsquo;11 ed il 12 settembre sull&rsquo;Autodromo.  Gi&agrave; lo scorso maggio vi avevamo anticipato di questo progetto di intitolare un tratto della pista imolese al manager.  Alle ore 10 di domenica si terr&agrave; la cerimonia ufficiale di intitolazione della Variante Alta dell&rsquo;Autodromo al grande ed indimenticato Fausto Gresini. La Variante Alta dunque cambier&agrave; nome e diventer&agrave; &ldquo;curva Gresini&rdquo;.  Ad annunciarlo &egrave; stato il Comune di Imola sulla propria pagina facebook in sintonia con la famiglia dell&rsquo;ex pilota e manager del Motomondiale, scomparso lo scorso 23 febbraio per le complicanze del Covid-19. Un gesto, quello del Comune di Imola, di grande affetto e gratitudine verso Fausto. Ricordiamo che all&rsquo;interno dell&rsquo;Autodromo si &egrave; svolto anche il funerale di Fausto Gresini.  Il pubblico potr&agrave; seguire la cerimonia di intitolazione della curva all&rsquo;esterno dell&rsquo;Autodromo, in via dei Colli, in corrispondenza della Variante Alta.    I tre successi di Fausto Gresini a Misano  Le parole della famiglia Gresini e delle autorit&agrave; di Imola   Lorenzo, Luca, Alice, Agnese e Nadia Padovani Gresini: &ldquo;Siamo molto orgogliosi e felici che il ricordo di Fausto si mantenga vivo in tantissime manifestazioni a tutti i livelli. Siamo onorati di aver ricevuto dal Comune di Imola la richiesta di intitolare la variante alta dell&rsquo;Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari Curva Gresini. Una curva all&#39;interno dell&rsquo;autodromo dedicata a Fausto &egrave; per la sua famiglia un gesto forte perch&eacute; consegna il nome di Fausto alla storia e per questo vogliamo ringraziare il sindaco di Imola Marco Panieri, l&rsquo;assessore all&rsquo;Autodromo Elena Penazzi, il direttore dell&rsquo;Autodromo Pietro Benvenuti e il Presidente della Regione Stefano Bonaccini. Grazie di cuore&rdquo;.  Marco Panieri, sindaco di Imola: &ldquo;Con l&rsquo;intitolazione della &lsquo;Curva Gresini&rsquo; all&rsquo;interno dell&rsquo;Autodromo, abbiamo voluto riconoscere nei luoghi pi&ugrave; cari a Fausto, in accordo con la famiglia, un ricordo indelebile. Una scelta doverosa, carica di sincera commozione, perch&eacute; il suo valore, come uomo, come pilota, come team manager &egrave; scolpito nei nostri cuori. Le sue gesta, le sue vittorie, il suo esempio lo fanno essere per sempre un punto di riferimento. Il suo essere sempre stato &ldquo;uno di noi&rdquo;, al tempo stesso in cui era protagonista assoluto a livello mondiale, sia come pilota sia come team manager, ce lo rendono indimenticabile anche dal lato umano, oltre che sportivo. Amico per sempre&rdquo;.  Elena Penazzi, assessore all&rsquo;Autodromo e Grandi Eventi: &ldquo;Ci tengo tantissimo al fatto che questa decisione sia stata condivisa con la famiglia Gresini. Sono persone speciali, come lo era Fausto. Un grande abbraccio da parte mia va a Nadia e ai figli e a loro confermo che, nome della curva a parte, l&#39;Autodromo e Imola sapranno sempre onorare la memoria del nostro Fausto&rdquo;.  Pietro Benvenuti, direttore Autodromo Imola: &ldquo;Fare un&rsquo;intitolazione a nome di Fausto &egrave; un onore per noi, per mantenere sempre vivo il ricordo di un Campione ma soprattutto di una persona eccezionale affettuosa e corretta nei confronti di tutti coloro che gli erano vicini. Io ho avuto la fortuna di poter lavorare con lui e di apprezzarne le doti umane infinite, ma pi&ugrave; di tutto oggi mi manca l&rsquo;Amico con cui potermi confrontare su idee, opinioni e soprattutto ricevere suggerimenti. Penso che sia un vero orgoglio per tutti gli Imolesi avere un tratto del Circuito intitolato a Lui&rdquo;. 

Domenica 12 settembre la cerimonia ufficiale del cambio di nome della Variante Alta dell&rsquo;autodromo sulle rive del Santerno

MotoGP: a Fausto Gresini la Variante Alta di Imola

        Con tre successi, tutti in anni dispari, Fausto Gresini &egrave; il pilota pi&ugrave; vincente di sempre a Misano nella 125: degli altri 11 piloti vittoriosi nella ottavo di litro al Santamonica, il solo ad aver realizzato il bis &egrave; stato il leggendario Angel Nieto. Bayliss, Fogarty e la loro esperienza nel Motomondiale 1985  La serie di Gresini si apr&igrave; quando pi&ugrave; era necessario, nel Gran Premio che mandava in archivio il campionato 1985. Una stagione scattata alla grande per i colori italiani con il poker di Jarama: successo di Pier Paolo Bianchi davanti a Gresini con Domenico Brigaglia sul terzo gradino del podio ed Ezio Gianola medaglia di legno. Con quel trionfo l&rsquo;anziano tricampione del Mondo (33 anni) si port&ograve; al comando della classifica e vi rimase fino al quartultimo GP quando fu scavalcato da Gresini. Ma con i secondi posti in Gran Bretagna e Svezia, complice una perdita al serbatoio della Garelli dell&rsquo;imolese, che in vista del traguardo di Anderstorp inizi&ograve; ad andare a un cilindro, si concretizz&ograve; il controsorpasso di Bianchi.  Quando restava soltanto Misano, pista di casa di Bianchi, Gresini era staccato di cinque punti: ai tempi la vittoria ne assegnava 15, il secondo posto 12 e il terzo 10. Con il successo di Gresini, per&ograve;, Bianchi non si sarebbe potuto accontentare della terza piazza: a pari punti e con lo stesso numero di vittorie, il ventiquattrenne del Team Italia avrebbe prevalso grazie al maggior numero di secondi posti. A preoccupare Gresini era soprattutto la cabala: "In Italia non sono mai stato fortunato ma cercher&ograve; di non pensarci". Nei cinque GP corsi in patria si era ritirato tre volte, in un&rsquo;altra occaisone era stato settimo e soltanto nel 1984 a Misano aveva chiuso in terza posizione. Invece Fausto inizi&ograve; con il piede giusto il weekend, prendendosi la pole con 89 centesimi di vantaggio su Maurizio Vitali al rientro in 125. Terzo Bianchi a un secondo e 33 centesimi, quarto Brigaglia: tre MBA tallonavano quindi la Garelli che aveva conquistato anche il quinto posto con un Gianola (per una Top 5 tutta italiana) riabilitato dopo la vittoria e i relativi tre punti 'rubati' in volata al compagno di squadra in Francia. In realt&agrave;, pur guidando una MBA, anche Vitali quel giorno lavor&ograve; per agevolare Gresini, essendo stato assunto dalla Garelli per fargli da guardaspalle. Un&rsquo;anomalia spiegata da Eugenio Lazzarini, team manager Garelli: &ldquo;Abbiamo soltanto quattro moto e io non volevo indebolire la squadra. In secondo luogo credo che Vitali avrebbe fatto una gara peggiore con la Garelli perch&eacute; non conosce la moto&rdquo;. Altri tempi, indubbiamente... Gresini conferm&ograve; la sua superiorit&agrave; andando in fuga al secondo giro mentre Bianchi si ritrov&ograve; a lottare per la posizione d&rsquo;onore con Vitali e Gianola. All&rsquo;inizio dell&rsquo;11&deg; giro il capoclassifica perse alcuni metri dai due scudieri di Fausto ma in quello seguente riusc&igrave; a rifarsi sotto. Bianchi sembrava determinato a giocarsi la seconda posizione, sufficiente per vincere il titolo, ma a cinque giri dalla fine la sua MBA divent&ograve; &lsquo;monocilindrica&rsquo;, costringendolo allo stop: &ldquo;Non &egrave; giusto, avrei preferito perdere il titolo in volata, se questo era il destino. Controllavo la situazione e fino al momento del mio ritiro non hanno giocato sporco. Sembra che la responsabile sia l&rsquo;accensione o forse una candela&rdquo;, disse il romagnolo. Gresini trionf&ograve; con 21 secondi e quattro decimi su Gianola che beff&ograve; Vitali per due centesimi. L&rsquo;imolese regal&ograve; cos&igrave; all&rsquo;Italia il 50&deg; titolo iridato in pista: &ldquo;Non riesco ancora a rendermene conto. Non osavo quasi pensare alla vittoria. A 10 giri dalla fine la moto ha cominciato a fare uno strano rumore. Neppure quando dal box mi hanno segnalato il ritiro di Bianchi sono riuscito a tranquillizzarmi&rdquo;. 1987   L&rsquo;anno seguente Gresini non riusc&igrave; a riconfermarsi ma nel 1987 si riscatt&ograve; alla grande, non lasciando ai rivali nemmeno le Briciole. Fausto arriv&ograve; a Misano, penultimo round del campionato, da imbattuto: nove vittorie su nove GP e la corona in testa. La Rai per&ograve; mostro scarso interesse per l&rsquo;eventuale Decima, impiegando soltanto tre telecamere fisse e una mobile e trasmettendo la gara della 125 in differita dopo la 250. Gresini conquist&ograve; la pole con tre decimi su Paolo Casoli (AGV) e 62 centesimi sul compagno di team Bruno Casanova.  Per aggiungere un po&rsquo; di pepe alla contesa Gresini cadde al Tramonto, nell&rsquo;ultimo turno di prove: il botto rese inservibile la Garelli e gli cost&ograve; la distorsione al malleolo esterno della caviglia destra. Eppure in gara, dopo un paio di giri guardinghi, lasci&ograve; la compagnia di Casoli e Bianchi, involandosi solitario: "Ho dovuto usare il muletto ma soltanto quando mi sono reso conto che era tutto a posto ho cominciato a tirare". Alla bandiera a scacchi ebbe 33 secondi di margine sul secondo, l&rsquo;austriaco August Auinger. 1991   Il tris, Gresini lo complet&ograve; nel 1991, anno in cui Misano fu teatro del GP Italia a met&agrave; maggio. Alla vigilia la classifica della 125 era cortissima: 55 punti Noboru Ueda, 51 Gresini e 50 il campione in carica Loris Capirossi. I tre si erano spartiti i nove podi dei primi tre GP ma Fausto, alla seconda stagione con la Honda del Team Pileri, non era ancora riuscito a vincere. Per dirla tutta, non vinceva un GP da quattro anni, proprio dal trionfo a Misano del 1987. Nel primo turno di prove il pi&ugrave; veloce fu Capirex seguito dal giapponese e da Gresini che per&ograve; in quello successivo lim&ograve; quattro decimi al suo crono, portandosi in testa. Causa pioggia, nella terza sessione i tempi furono pi&ugrave; alti e cos&igrave; Gresini part&igrave; in pole, affiancato dal compagno di team Capirossi, da Heinz L&uuml;thi, Gianola e Ueda. In gara, a parte i primi metri, Fausto divent&ograve; subito uccel di bosco, mentre Ueda cadde al curvone del Carro, in accelerazione, e ruzzolando fin&igrave; persino per colpire il muro, che non era troppo vicino al nastro d&rsquo;asfalto. Gresini batt&eacute; Capirossi, Alessandro Gramigni e poi Gianola sulla Derbi. &ldquo;Sono partito fortissimo e ho potuto gestire la corsa a mio piacimento. Loris non mi ha mai impensierito. Era dai tempi di Brno, nel 1987, che non mi sentivo cos&igrave; in forma&rdquo;. Verit&agrave; inconfutabile: Capirossi, futuro campione-bis, rimedi&ograve; 18 secondi e mezzo. Carl Fogarty: &ldquo;La Petronas fu un'esperienza frustrante&rdquo;       

L&rsquo;imolese &egrave; stato l&rsquo;unico a vincere tre volte al Santamonica in 125: nell&rsquo;85 conquist&ograve; gara e titolo, nell&rsquo;87 sal&igrave; a dieci successi in dieci GP stagionali. E nel &lsquo;91 spezz&ograve; un lungo digiuno

I tre successi di Fausto Gresini a Misano

&Egrave; avvenuta mercoled&igrave; 30 giugno la consegna di un assegno di circa 50000 euro da parte della famiglia Gresini al Centro di Formazione del Dipartimento di Emergenza dell&rsquo;Azienda USL di Bologna. La somma, raccolta per onorare la memoria di Fausto Gresini, verr&agrave; utilizzata per acquistare tre manichini simulatori, dotati di specifici accessori tecnologicamente avanzati che consentono di ricreare in sicurezza molteplici scenari clinici e, cos&igrave;, addestrare il personale medico-infermieristico come se si trovasse su un paziente critico reale.&nbsp;  La consegna &egrave; avvenuta durante l&#39;evento &quot;Da Faenza a Bologna&quot;, una sobria cerimonia svolta presso la sede della Gresini Racing alla presenza della famiglia di Fausto insieme al Presidente della Regione Stefano Bonaccini.  Di Giannantonio in MotoGP con Gresini: &ldquo;Fausto sarebbe orgoglioso&rdquo;    Nadia Padovani: &quot;Abbiamo portato avanti il desiderio di Fausto&quot;   &quot;Vorrei ringraziare di cuore tutto il personale sanitario dell&rsquo;Unit&agrave; Operativa di Terapia Intensiva dell&#39;Ospedale Maggiore Carlo Alberto Pizzardi di Bologna ed in particolare il primario dottor Nicola Cilloni per la sua grande professionalit&agrave;, umanit&agrave;, continua presenza e costante supporto morale che ha dato a mio marito Fausto e a noi famigliari durante tutto il lungo periodo di ricovero nella struttura per complicanze da Covid&quot;, ha dichiarato Nadia Padovani nel corso dell&#39;evento. &quot;Purtroppo, il decorso della malattia non &egrave; andato come tutti speravamo. Fausto durante il ricovero aveva espresso l&#39;intenzione di fare una donazione al reparto per supportare il personale sanitario. Io e i miei figli abbiamo ritenuto importante portare avanti il suo volere e ci siamo subiti attivati per creare un conto corrente dove far pervenire le donazioni a favore dell&#39;ospedale ed in memoria del nostro amato Fausto, che tanto ha dato a tutti noi e al mondo del Motorsport&quot;.  &quot;Il volano della solidariet&agrave; messa in moto da Fausto e dalla sua famiglia &egrave; una vera medicina per le ferite inflitte dal Covid su noi professionisti sanitari. Il nostro grazie non sar&agrave; mai abbastanza all&rsquo;altezza del vostro gesto di cura&rdquo;, ha dichiarato il Dottor Nicola Cilloni, responsabile della terapia intensiva Covid dell&#39;Ospedale Maggiore di Bologna che ha seguito Gresini durante il suo ricovero e amico personale del team manager.  Moto3, Riccardo Rossi: &ldquo;Il mio rapporto con Gresini era speciale&rdquo; 

I macchinari verranno acquistati grazie alle donazioni raccolte in seguito alla scomparsa dell&#39;ex pilota imolese e fondatore dell&#39;omonimo team

La famiglia Gresini ha donato tre dispositivi all&#39;USL di Bologna

Un video, postato dallo stesso pilota Aprilia, lo ritrae mentre gira la manopola del gas della Garelli guidata da Fausto in 125, per omaggiare la memoria di Fausto

Lorenzo Savadori "sgasa" in memoria di Fausto Gresini

Aumentano gli italiani in MotoGP, nel 2022 infatti Fabio Di Giannantonio sar&agrave; in sella alla Ducati con il Team Gresini insieme ad Enea Bastianini. L&rsquo;annuncio, gi&agrave; nell&rsquo;aria negli ultimi giorni, &egrave; arrivato alla vigilia del GP del Sachsenring, con il pilota romano che al termine della sua terza stagione in Moto2, si aggiunger&agrave; al ricco plotone di piloti italiani in top class. Visibilmente emozionato, Di Giannantonio ha espresso tutta la sua contentezza in conferenza stampa, ricordando Fausto Gresini ed elogiando la moto con la quale correr&agrave;, la Ducati, la moto dei suoi sogni.  Di Giannantonio sposa Ducati per il 2022: &ldquo;Sono felicissimo, ora per&ograve; bisogna restare concentrati&rdquo;   Il week-end del Sachsenring sar&agrave; un GP diverso per Fabio Di Giannantonio, il pilota romano nel 2022 correr&agrave; in MotoGP coronando il sogno di battersi con i piloti migliori al mondo, tuttavia la concentrazione per il campionato di Moto2 resta alta: &ldquo;Sono felicissimo di correre in MotoGP l&rsquo;anno prossimo, vorrei iniziare subito. Girer&ograve; finalmente nella top class con i migliori piloti del mondo. Correr&ograve; con Ducati, la moto dei miei sogni da quando sono piccolo&rdquo;.  L&rsquo;attenzione per&ograve; deve restare sul campionato in corso: &ldquo;Ora per&ograve; dobbiamo restare concentrati, voglio conquistare podi e vittorie in Moto2 per poi arrivare pronto alla MotoGP&rdquo;. In questo momento cos&igrave; importante della carriera non poteva mancare il ricordo per Fausto Gresini: &ldquo;Correre in MotoGP nel team Gresini &egrave; emozionante, abbiamo deciso di portare avanti il sogno di Fausto, sarebbe orgoglioso di noi visto che stiamo portando avanti il nostro sogno&rdquo;. Di Giannantonio correr&agrave; al fianco di Bastianini: &ldquo;Sar&ograve; in squadra con Enea, con lui siamo nel in questo mondo da quando abbiamo iniziato a correre. Poi dovr&ograve; scegliere il numero visto che il 21 che uso in Moto2 &egrave; di Morbidelli, potrei usare il 4 ma mi piace anche il 32&rdquo;.  In questa stagione, Di Giannantonio ha collezionato un podio ed una vittoria, primo trionfo nella classe intermedia nonch&egrave;&nbsp; secondo successo in carriera. Il GP del Sachsenring sar&agrave; un&rsquo;occasione importante per confermare le buone prestazioni di quest&rsquo;avvio di campionato e per accelerare il procedimento di avvicinamento verso la MotoGP.  MotoGP, Rossi: &ldquo;VR46? Settimana prossima definiremo moto e piloti&rdquo; 

Dopo tanti rumors &egrave; arrivata l&#39;ufficialit&agrave;, Fabio correr&agrave; in Top Class nel 2022 con Ducati. Il pilota romano esprime tutta la sua felicit&agrave; in conferenza stampa

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