        Da ormai diversi anni Brembo ha il monopolio della componentistica legata agli impianti frenanti del motomondiale, in particolar modo in MotoGP dove negli anni ha continuato a lavorare sui materiali e tecniche di produzione per rendere sempre pi&ugrave; sicuri e prestazionali i freni della top class. L'evoluzione della specie: dal tamburo al carbonio Quando il motomondiale cominci&ograve; nel 1949 e fino al 1972 i freni, seppur cambiando nella dimensione restarono a tamburo mentre dal 1973 l&rsquo;arrivo dei freni a disco fece migliorare sensibilmente potenza e la modulabilit&agrave; della frenata. I primi dischi erano fissi ed in alluminio per essere il pi&ugrave; leggeri possibili e ridurre al minimo le masse non sospese che avrebbero appesantito la guida della moto rispetto ai freni a tamburo. Questi dischi erano si leggeri ma troppo delicati, cos&igrave; nel 1985 debutt&ograve; il disco flottante con campana in alluminio e pista frenante in ghisa. Quest&rsquo;ultimi durano assai poco perch&eacute; vengono presto sostituiti da dischi flottanti con campana in alluminio e pista frenante in acciaio. Questo tipo di dischi sono utilizzati ancora oggi in praticamente tutte le moto stradali, in Superbike e nelle classi d&rsquo;ingresso del motomondiale, mentre nella top class dalla fine degli anni &rsquo;80 utilizza dischi in carbonio. Questa tipologia di disco &egrave; stata utilizzata anche in 125 e 250 prima che venisse proibito per ridurre i costi.  In MotoGP oggi si utilizzano dischi in carbonio di diverse dimensioni e con piste frenanti pi&ugrave; o meno spesse in base alla tipologia di circuito. Nel 2014 Brembo ha introdotto il disco a pista frenante maggiorata disponibile con un diametro di 320 o 340 millimetri anche se nel GP del Giappone 2023 ha debuttato un nuovo disco flottante in carbonio ventilato da addirittura 355 millimetri! Rispetto ai dischi &ldquo;stradali&rdquo; un disco in carbonio della MotoGP pesa tra i 200 e i 400 grammi in meno fermando la bilancia a 1kg contro gli 1,4 di un disco pari misura stradale. I dischi in carbonio permettono frenate incredibili rispetto a quelli in acciaio con temperature d&rsquo;esercizio molto pi&ugrave; alte, fino a 900&deg;C mentre sotto i 200&deg;C i dischi in carbonio non riescono ad offrire le adeguate prestazioni, motivo per cui fino a qualche anno fa durante le gare bagnate anche le MotoGP montavano dischi in acciaio. Negli ultimi anni invece grazie a speciali cover e la continua evoluzione dei materiali del disco anche nelle gare con temperature pi&ugrave; rigide &egrave; possibile utilizzare i dischi in carbonio. Quest&rsquo;ultimi hanno una durata di circa 1000km a coppia, mentre le pastiglie arrivano a circa 900km, anche di quest&rsquo;ultime ne esistono ovviamente di due tipi una per i dischi con pista frenante &ldquo;normale&rdquo; ed una per i freni &ldquo;big mass&rdquo;. Ovviamente anche le pinze freno sono diverse da quelle utilizzate nelle normali moto stradali, le pinze freno della MotoGP sono prodotte lavorando dal pieno un blocco di alluminio-litio mentre i pistoncini sono in titanio.        

La casa lombarda anche nel 2024 fornir&agrave; gli impianti frenanti a tutte e 22 le moto in griglia nella top class del motomondiale

Brembo, in MotoGP anche nel 2024: come si sono evoluti

La prima gara extraeuropea in questo finale di stagione piuttosto intenso si terr&agrave; questo fine settimana sul circuito di Motegi, in Giappone, che &egrave; altamente impegnativo per gli impianti frenanti. A dirlo sono gli ingegneri di Brembo che lavorano con tutti i piloti di MotoGP che in una scala da 1 a 6 gli ha dato un indice di difficolt&agrave; di 6.  Perch&eacute; si &egrave; beccato il massimo livello di difficolt&agrave;?   La spiegazione &egrave; presto data: la pista &egrave; contraddistinta da poche curve veloci e moltissime lente, intervallate da rettilinei di media lunghezza, sono sette le curve affrontate dalle moto a meno di 100 km/ e proprio questo lo rende uno dei pi&ugrave; impegnativi per i freni, complice la difficolt&agrave; di raffreddare i dischi tra una staccata e l&rsquo;altra. Come gi&agrave; visto a Spielberg, Brembo quest&rsquo;anno ha introdotto i dischi ventilati in carbonio da 355 mm di diametro che affiancano gli esemplari da 340 mm. Il regolamento stabilisce inoltre che per questioni di sicurezza nei circuiti di Motegi, Spielberg e Buriram i piloti optino tra questi dischi da 355 mm e quelli da 340 mm, vietando i dischi da 320 mm che invece restano utilizzabili in tutti gli altri GP. Le restrizioni non sono valide in presenza di gara dichiarata bagnata perch&eacute; l&rsquo;intensit&agrave; delle frenate &egrave; inferiore.  I piloti MotoGP usano i freni per 34 secondi   Ben 10 delle 14 curve del circuito di Motegi richiedono l&rsquo;impiego dei freni e per 5 di queste l&rsquo;utilizzo supera i 4 secondi. Alla prima curva la frenata dura 5 secondi, necessari a perdere 228 km/h. Grazie ad essa e alle staccate successive ogni giro i piloti della MotoGP utilizzano i freni per 34 secondi, equivalenti ad un terzo del GP Giappone. Notevole anche la frenata alla curva 5, per la quale &egrave; richiesto un carico sulla leva di 5,6 kg mentre il liquido frenante BremboHTC 64T raggiunge una pressione di 12 bar. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva Brembo del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore sfiora i 9 quintali e mezzo. ??    Tutti i numeri della frenata pi&ugrave; impegnativa   Delle 10 frenate del circuito 5 sono considerate altamente impegnative per i freni; mentre 2 sono di media difficolt&agrave; e 3 sono leggere. La pi&ugrave; stressante per l&rsquo;impianto frenante &egrave; la curva 11 a 90 gradi: le MotoGP vi arrivano a 311 km/h e frenano per 5,3 secondi necessari a scendere a 81 km/h. In questo intervallo di tempo i piloti esercitano un carico sulla leva di 6,2 kg mentre le moto percorrono 230 metri e la pressione del liquido freno si impenna a 13,3 bar. ? ? ?  ?E nei videogiochi???   Affrontare la curva 11 del GP Giappone nel videogioco MotoGP non &egrave; facilissimo perch&eacute; tutto ci&ograve; che circonda il nastro d&rsquo;asfalto non &egrave; contraddistinto da elementi particolari. La frenata va iniziata poco prima di incontrare il cordolo biancoazzurro che si trova sul lato sinistro, dopo aver superato la casetta con il tetto in legno a bordo pista. Si scala fino in seconda marcia e una volta passato l&rsquo;ultimo cartellone di una nota bibita energetica si scende in piega. Mentre si inserisce la prima marcia si pu&ograve; salire sul cordolo di destra e subito dopo si riapre il gas.  Esclusiva MotoGP, Quartararo: &quot;Lottando contro Marquez ho imparato tanto&quot; 

L&rsquo;appuntamento di Motegi &egrave; sempre stato duro per gli impianti frenanti e ora l&rsquo;azienda bergamasca ci arriva con il nuovo disco di 355 mm

MotoGP Giappone, impegnativo per i freni: alla curva 11 da 311 a 81 km/h in 5,3 s

Sar&agrave; unico, quest&rsquo;anno, il Gran Premio d&rsquo;Austria (ecco gli orari TV), a differenza dei due anni precedenti e i piloti troveranno una novit&agrave; al Red Bull Ring con cui dovranno subito fare i conti. Infatti per aumentarne la sicurezza e ridurre la velocit&agrave; alla curva 2 &egrave; stata introdotta una chicane che permetter&agrave; di fronteggiare una combinazione destra-sinistra che offre nuove possibilit&agrave; di sorpasso. Questo render&agrave; ancora pi&ugrave; impegnativo il GP per i freni, a causa della presenza di 4 staccate dure consecutive. E stiamo parlando di una pista che in una scala da 1 a 6 si &egrave; meritato un indice di difficolt&agrave; di 6.  L&#39;analisi del tracciato fatta da Brembo   Il tracciato rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni e i piloti qui si trovano a usare i freni 8 volte al giro per un totale di 33 secondi. Questo valore supera il 37 per cento della durata complessiva della gara, avvicinando il record stagionale del GP Qatar. Le frenate pi&ugrave; dure sono tutte concentrate nelle prime 4 curve: la quarta si eleva dalle altre per i 253 metri richiesti dalla frenata e per i 5,6 secondi. La decelerazione supera abbondantemente gli 1,5 g cos&igrave; come alle curve 1 e 2. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore supera le 1,1 tonnellate.    Da 307 km/h a 98 km/h   Delle 8 frenate previste 4 sono classificate come impegnative per i freni, una &egrave; di media difficolt&agrave; e 3 sono scarsamente impegnative. La staccata pi&ugrave; dura &egrave; quella alla prima curva: le MotoGP scendono da 307 km/h a 98 km/h in 4,3 secondi durante i quali percorrono 212 metri subendo una decelerazione prossima ai 2 g. Il carico sulla leva Brembo &egrave; di 6,9 kg mentre la pressione del liquido freno &egrave; di 14,7 bar.  ?Il consiglio nei videogiochi???   Per affrontare la prima curva del GP Austria nel videogioco MotoGP serve tante sangue freddo per azzeccare il timing giusto. Il posizionamento sul lato sinistro dell&rsquo;asfalto aiuta sia per l&rsquo;ingresso in curva che per i riferimenti. Sotto la tribuna vedrete una serie di locali con le vetrate: appena superata l&rsquo;ultima si inizia a frenare e si continua a farlo fino a scendere in seconda marcia. Solo all&rsquo;ultimo si imposta la curva, sfiorando il cordolo di destra. La moto allargher&agrave; la traiettoria e a quel punto si potr&agrave; tornare ad aprire il gas.?  MotoGP, Marquez: &quot;Bagnaia pretendente al titolo, a Quartararo serve Yamaha&quot; 

Il tredicesimo appuntamento stagionale si terr&agrave; al Red Bull Ring questo weekend, ecco com&rsquo;&egrave; questo circuito dal punto di vista dei freni Brembo

MotoGP Austria: le frenate pi&ugrave; impegnative nelle prime 4 curve

Il circuito di Silverstone ospita il Gran Premio di Gran Bretagna questo fine settimana (ecco gli orari tv) e si tratta, secondo gli ingegneri Brembo, di uno dei tracciati mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si &egrave; meritata un indice di difficolt&agrave; di 3. Il meteo sar&agrave; variabile come da tradizione, ma se anche dovesse piovere i piloti dovrebbero impiegare i dischi in carbonio, decisamente pi&ugrave; performanti e costanti dalla partenza all&rsquo;arrivo, rispetto a quelli in acciaio utilizzati fino a qualche anno fa  Si frena per 38 secondi al giro   Sulla pista ingese i piloti MotoGP utilizzano i freni 10 volte al giro per un totale di 38 secondi, inferiore soltanto ai 40 secondi del circuito di Losail. Eppure le due piste sono molto diverse tra loro, cos&igrave; come le condizioni climatiche. In 5 delle curve della pista britannica i piloti devono frenare fino a scendere sotto i 100 km/h per evitare escursioni fuori dall&rsquo;asfalto. Pur non essendo la pi&ugrave; dura, la curva 16 si distingue perch&eacute; qui le moto perdono 205 km/h grazie ad una frenata di 5,7 secondi. Gli 1,5 g di decelerazione sono sperimentati dai piloti anche alle curve 1 e 11. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva Brembo del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore supera gli 8 quintali e mezzo.  Andrea Dovizioso si ritira dalla MotoGP dopo il GP di San Marino  Da 330 km/h a 120 km/h in 5,4 secondi   Delle dieci frenate a Silverstone, solo due di queste sono considerate altamente impegnative per gli impianti frenanti, cinque sono di media difficolt&agrave; e le restanti tre sono scarsamente impegnative. Complice la maggiore velocit&agrave; massima, la Stowe (curva 7) &egrave; la pi&ugrave; impegnativa: le MotoGP passano da 330 km/h a 120 km/h in 5,4 secondi in cui percorrono 292 metri, grazie ad un carico sulla leva di 6,4 kg e a una decelerazione di 1,5 g. La pressione del liquido freno Brembo HTC 64T arriva a 13,6 bar.  E nei videogiochi   Affrontare nel modo corretto la curva 7 del Silverstone Circuit nel videogioco MotoGP non &egrave; cos&igrave; facile, almeno le prime volte, ma pu&ograve; diventarlo. Superato il ponte, ci si porta sul lato sinistro della pista e si inizia a frenare quando la vernice del muretto di sinistra passa da rossa a bianca. Una volta sotto i 200 km/h si scende in piega, continuando a frenare e scalando fino alla seconda marcia. Non bisogna avere fretta, riaprendo l&rsquo;acceleratore troppo presto.  Suzuki, per il GP di Misano la tribuna D si colora di &quot;blu&quot; 

La lettura delle frenate sulla pista inglese arriva da Brembo, che lavora con tutti i piloti della top class e che diffonde i numeri pi&ugrave; curiosi

MotoGP: a Silverstone si frena fin sotto i 100 km/h in 5 curve

        Da 1 a 6 l'inconico tracciato di Assen si &egrave; meritato un indice di difficolt&agrave; di 2, il pi&ugrave; basso delle gare europee, dagli ingegneri Brembo che si occupano degli impianti frenanti di tutta la MotoGP. Sull'iconica pista olandese che ospiter&agrave; questo weekend un nuovo GP, infatti, la velocit&agrave; massima non supera i 310 km/h ma le numerose curve veloci garantiscono un ottimo raffreddamento degli impianti frenanti. Il paragone con le derivate di serie  Nonostante le18 curve il tracciato di Assen &egrave; molto guidato, con parecchi curvoni veloci e 10 frenate al giro, anche se in 7 di queste la decelerazione &egrave; inferiore ai 100 km/h. Ogni giro i piloti utilizzano i freni per poco meno di 32 secondi, un valore identico alla pista di Portimao che peraltro ha una lunghezza simile. Su questa pista la Superbike ha gareggiato due mesi fa: anche per le derivate di serie le frenate erano 10 al giro ma il tempo di utilizzo dei freni si fermava a 25 secondi e mezzo, complici le minori velocit&agrave; massime raggiunte. Simili sono invece le forze g sperimentate dai piloti, sia nelle singole curve che sull&rsquo;intera gara. Per la MotoGP dalla partenza al traguardo ciascun pilota esercita un carico sulla leva di 8,8 quintali. Marchesini per migliorare in ogni frangente?  Anche per la stagione 2022 i cerchi in magnesio forgiato Marchesini equipaggiano due terzi delle moto presenti in MotoGP, 8 team su 12: per entrambe le ruote sono disponibili le varianti a 5 razze a Y e a 7 razze. Dal marzo 2000 Marchesini &egrave; un&rsquo;azienda del gruppo Brembo con cui condivide la stessa sede produttiva. Tutti questi esemplari discendono da multiforging 3D a stampo chiuso e trattamento termico e garantiscono massima rigidezza e minima inerzia. Il risparmio di peso assicurato dalle ruote Marchesini favorisce l&rsquo;accelerazione e la maneggevolezza nei cambi di direzione, cos&igrave; come in entrata curva a freno tirato, in percorrenza curva con rollio fino a 60&deg; e in uscita di curva, sempre con la moto inclinata. Il mix di rigidezze con cui vengono progettati garantisce un&rsquo;impronta a terra del pneumatico ottimale anche per gli angoli di piega pi&ugrave; impegnativi.  La frenata olandese in assoluto pi&ugrave; impegnativa  Delle 10 frenate solo una &egrave; considerata mediamente impegnativa per i freni mentre tutte le altre si possono considerare frenate a bassa energia. Si tratta di quella in discesa della curva Haarbocht (curva 1) che comporta il maggior sforzo per i piloti e gli impianti frenanti: le moto ci arrivano a 291 km/h e i piloti frenano per 4,3 secondi in cui percorrono 213 metri. Per raggiungere i 113 km/h necessari per impostare la curva i piloti esercitano un carico di 5,3 kg sulla leva e subiscono una decelerazione di 1,5 g. ? Il consiglio per essere competitivi nel videogioco  Per affrontare nel modo corretto la prima curva del TT Circuit Assen nel videogioco MotoGP &egrave; importante non sbagliare l&rsquo;ingresso e l&rsquo;uscita dalla chicane precedente. Si frena in quinta marcia quando sul lato sinistra si supera un quadrato d&rsquo;asfalto, in corrispondenza del cartellone pubblicitario. Si scala fino in seconda e quando la velocit&agrave; &egrave; sui 140 km/h ci si sposta all&rsquo;interno della curva. &Egrave; possibile anche passare sul cordolo senza perdere il controllo, ma aspettando ad aprire il gas. Orari TV MotoGP Olanda 2022: gara in diretta su Sky e Now, in differita su TV8       

Il tracciato olandese rientra tra quelli mediamente impegnativi per i freni e a dirlo sono i tecnici Brembo che hanno svelate diverse curiosit&agrave;

GP Olanda, ad Assen 9 frenate su 10 sono a bassa energia

        L&rsquo;Autodromo Internazionale del Mugello &egrave; pronto a ospitare l&rsquo;ottavo Gran Premio stagionale e rappresenta un circuito mediamente impegnativo per gli impianti frenanti. A raccontarlo sono i tecnici Brembo che lavorano con tutti i piloti della MotoGP, che in una scala da 1 a 6 gli hanno conferito un indice di difficolt&agrave; di 3. A livello di caratteristiche, la pista vanta anche uno dei rettilinei pi&ugrave; lunghi del Mondiale (1.141 metri) che richiede un motore potente e naturalmente un impianto frenante di prim&rsquo;ordine per non perdere in frenata quanto si potrebbe aver guadagnato sul dritto. La distanza tra le 14 curve restanti consente per&ograve; ai dischi in carbonio di raffreddarsi. ? Orari TV MotoGP Italia: in diretta su Sky, Now e TV8 la gara del Mugello Le pinze Brembo altamente innovative  Sulle moto dei piloti della top class troviamo la pinza monoblocco Brembo GP4 impiegata esclusivamente in questa categoria, che &egrave; realizzata partendo da un unico blocco di alluminio lavorato dal pieno. Oltre ad essere contraddistinta dalla presenza di alette sul corpo esterno, presenta il sistema anti-drag che grazie ad un device a molla riduce fortemente il fenomeno di coppia residua, evitando il contatto tra pastiglie e disco in assenza di pressione nell&rsquo;impianto.?Questa pinza ad attacco radiale a 4 pistoni &egrave; caratterizzata da un sistema che permette di amplificare la coppia frenante perch&eacute; durante l&rsquo;azione frenante riesce a generare una forza che si somma a quella creata dalla pressione idraulica del fluido freni sui pistoni. A parit&agrave; di forza esercitata sulla leva, quindi, la coppia frenate risulta aumentata rispetto ad una pinza tradizionale.  Quante volte si frena al Mugello? Per quanto tempo?  Tornando all&rsquo;azione del fine settimana, i piloti MotoGP usano i freni 10 volte al giro al Mugello, per un totale di 30 secondi e mezzo, valore che corrisponde al 29% della durata complessiva della gara. Le frenate pi&ugrave; dure sono a cavallo della linea di partenza/arrivo mentre ce ne sono 3 consecutive dalla curva 8 alla curva 10 ma nessuna di questo terzetto comporta una decelerazione superiore a 1,1 g. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva Brembo del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore sfiora gli 8,2 quintali, cos&igrave; come al GP Americhe e al GP Indonesia. ? I segreti della temibile e affascinante San Donato  Delle 10 frenate una &egrave; classificata come impegnativa per i freni, 5 sono di media difficolt&agrave; e le restanti 4 sono scarsamente impegnative. La staccata pi&ugrave; dura &egrave; quella celebre alla San Donato, ovvero alla prima curva: preceduta da uno scollinamento, vede le MotoGP arrivare ad oltre 340 km/h (con punte di 360 km/h con le scie) ed entrare in curva a 97 km/h. Per riuscirci i piloti si attaccano ai freni per?? 5,9 secondi durante i quali percorrono 306 metri. La decelerazione &egrave; brutale, 1,5 g, il liquido freni raggiunge i 10,4 bar e la temperatura dei dischi i 660&deg;C. ?  E nei videogiochi??  Per affrontare la prima curva del GP Italia nel videogioco MotoGP serve tante sangue freddo per azzeccare il timing giusto. Stando sul lato sinistro si riesce a vedere la tenda dei commissari che ricopre una parte di muro caratterizzata dal colore arancione. I freni vanno azionati quando si passa loro davanti, quindi si scalano tutte le marce fino alla prima. Ci si sposta a destra, vicino al cordolo, ma senza salirci. Essendo la curva particolarmente lunga non bisogna avere fretta di riaprire il gas per rilanciarsi. GP Italia, come arrivare al Mugello per vedere la MotoGP dal vivo       

La casa bergamasca svela i retroscena delle frenate che i piloti affronteranno questo fine settimana sul circuito toscano: numeri, dettagli, curiosit&agrave;

GP Italia, Brembo racconta in numeri la staccata della San Donato

        Un mese dopo la 24 Ore Le Mans, sul circuito Bugatti &egrave; approdata la MotoGP per il settimo appuntamento stagionale (ecco gli orari tv) e secondo i tecnici Brembo che lavorano con tutti i piloti della classe questo rientra tra le piste impegnative. In una scala da 1 a 6 si &egrave; meritato un indice di difficolt&agrave; di 4, il valore pi&ugrave; alto di questa prima parte di campionato insieme a Jerez.  Le soluzioni tra cui scelgono i piloti  Il meteo qui &egrave; da sempre imprevedibile e per scongiurare il rischio che i dischi non raggiungano la temperatura ideale, molti piloti potrebbero adottare dischi con fascia frenante bassa, ma sempre in carbonio, diventata la norma anche in caso di pioggia. I piloti avranno a disposizione un&rsquo;ampia gamma di dischi freno: ognuno pu&ograve; scegliere tra sei geometrie di disco e per ciascuna sono disponibili due diverse mescole di carbonio e due diverse geometrie denominate High Mass (a fascia alta) e Standard Mass (a fascia bassa) che, combinate con i tre diversi diametri disponibili (i 320 mm, 340 mm e 355 mm.) determina un totale di dodici possibili soluzioni. 31 secondi e mezzo al giro, l&rsquo;uso dei freni a Le Mans  In ogni giro i piloti usano i freni 9 volte per un totale di 31 secondi e mezzo, un valore non da poco considerando che si tratta della terza pista pi&ugrave; corta del Mondiale. Su questa pista i piloti non affrontano pi&ugrave; di due curve consecutive senza attaccarsi ai freni e ci&ograve; ne ostacola il raffreddamento. Malgrado la mancanza di decelerazioni nell&rsquo;ordine dei 200 km/h, in 5 frenate l&rsquo;impianto &egrave; in funzione per oltre 4 secondi. Alto &egrave; anche il carico complessivo sulla leva del freno esercitato da ciascun pilota dalla partenza all&rsquo;arrivo: 9 quintali. ?  La staccata pi&ugrave; dura in assoluto  Delle 9 frenate 2 sono classificate come impegnative per i freni, 3 sono di media difficolt&agrave; e le restanti 4 poco scarsamente impegnative. La staccata pi&ugrave; dura &egrave; alla nona curva: le moto passano da 301 km/h a 105 km/h grazie ad un&rsquo;azione sui freni di 4,5 secondi mentre la pressione del liquido freni arriva a 12,2 bar. I piloti esercitano un carico di 5,7 kg sulla leva del freno, subiscono una decelerazione di 1,5 g e nel frattempo percorrono 231 metri. Le accortezze nel videogioco??  Per affrontare la Curva 9 nel videogioco MotoGP bastano pochi accorgimenti: sul rettilineo ci si sposta progressivamente verso destra e ancora prima di inserire la sesta marcia si azionano i freni, a met&agrave; strada tra il primo cartellone pubblicitario sulla destra e il secondo, all&rsquo;incirca in corrispettiva di una striscia di cemento a bordo pista, al posto dell&rsquo;erba. Scalate le marce ci si sposta a sinistra ma senza chiudere troppo la traiettoria, essendo la curva successiva destrorsa. Classifica piloti MotoGP 2022       

Ecco tutti i numeri e le curiosit&agrave; sulle frenate che i piloti della categoria regina effettueranno sulla pista francese questo weekend, nel settimo GP

MotoGP, a Le Mans da 301 km/h a 105 km/h in 213 m con Brembo

        Il circus del Mondiale si &egrave; spostato dal Portogallo in Andalusia, sul circuito di Jerez, dove sette giorni dopo si corre la prima prova in Spagna. Un tracciato che &egrave; considerato altamente impegnativo per i freni, a detta dei tecnici Brembo che lavorano con tutti i piloti della top class. E questo weekend partir&agrave; dallo stesso tracciato anche la Fim MotoE World Cup, con 18 Ego Corsa di Energica Motor Company impegnate e tutte equipaggiate dell&rsquo;impianto frenante Brembo. Quanto &egrave; usato l&rsquo;impianto frenante Brembo a Jerez  Sul circuito spagnolo i piloti MotoGP utilizzano i freni in tutte le curve, con l&rsquo;eccezione della curva 3. D&rsquo;altra parte le frenate alle curve 4, 7, 10 e 12 sono tutte al di sotto dei 2 secondi. Complessivamente l&rsquo;impianto frenante &egrave; in funzione per 35 secondi al giro, un record per una pista di lunghezza inferiore ai 4 chilometri e mezzo. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva Brembo del freno anteriore dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore sfiora gli 11 quintali, il terzo dato pi&ugrave; alto della stagione dopo Misano e Valencia. Per ogni giro il carico &egrave; di 43,5 kg ma solo in 3 curve del tracciato andaluso supera i 5 kg. ? ?  I numeri della staccata pi&ugrave; impegnativa  Delle 12 frenate, 2 sono classificate come impegnative per i freni, 5 sono di media difficolt&agrave;, mentre le restanti 5 hanno un&rsquo;incidenza leggera sugli impianti frenanti. La staccata pi&ugrave; complessa &egrave; quella alla sesta curva: aiutati da un rettilineo di 0,6 km piloti sfiorano i 300 km/h prima di attaccarsi ai freni per 5,4 secondi durante i quali sono soggetti a 1,5 g di decelerazione. Entrano in curva a 68 km/h dopo aver percorso 238 metri esercitando un carico massimo di 5,9 kg sulla leva del freno. ? MotoGP Spagna: le dirette TV di Sky e TV8 per il GP di Jerez       

Da Portimao a Jerez, gli ingegneri di Brembo ci raccontano quali sono i dati pi&ugrave; curiosi delle frenate nell&rsquo;attesissimo appuntamento spagnolo

Jerez MotoGP: solo in una curva non si frena, ecco quale

        La MotoGP &egrave; pronta a sbarcare a Portimao per il GP del Portogallo (qui tutti gli orari del weekend) e, secondo i tecnici Brembo, l'Algarve International Circuit rientra tra i tracciati mediamente impegnativi per i freni. I continui saliscendi che lo caratterizzano, rendono difficile per i piloti calibrare le staccate, con il rischio di arrivare lunghi in discesa o di frenare troppo presto in salita. Circuito impegnativo con 10 frenate  Con una lunghezza di 4.592 metri, il circuito di Portimao in una scala da 1 a 6 rientra nella difficolt&agrave; 3, con un totale di 10 frenate che i piloti portano a termine nel corso di un giro, e con le curve 1, 5 e 3 che risultano essere le pi&ugrave; impegnative. In 10 delle 15 curve del tracciato, infatti, i piloti della MotoGP utilizzano i freni per un valore complessivo sul giro di 32 secondi, pari al 33% della durata della gara. Per la Superbike le staccate sono le medesime ma la durata differente: meno di 31 secondi al giro, equivalenti al 31% del tempo totale della manche. Le tre frenate pi&ugrave; dure del tracciato sono tutte comprese nelle prime 5 curve, anche se alla curva 13 la perdita di velocit&agrave;, lo spazio e il tempo di frenata sono superiori alla curva 3: inferiori sono per&ograve; la decelerazione e la pressione del liquido frenante Brembo. Dalla partenza alla bandiera a scacchi il carico totale sulla leva del freno supera di poco gli 8 quintali. La staccata pi&ugrave; dura per la MotoGP  Delle 10 frenate dell&rsquo;Algarve International Circuit solo una &egrave; classificata come impegnativa per i freni, un&rsquo;altra &egrave; di media difficolt&agrave; e le restanti 8 sono scarsamente impegnative. La staccata pi&ugrave; dura per le MotoGP &egrave; la prima dopo il traguardo, complice un rettilineo di 969 metri: i prototipi passano da 336 km/h a 120 km/h in 4,7 secondi in cui percorrono 259 metri. Per riuscirci i piloti esercitano un carico di 4,7 kg sulla leva del freno e subiscono una decelerazione di 1,8 g mentre la pressione del liquido freno raggiunge i 14,1 bar. La pompa radiale Brembo &egrave; adottata da tutti i 24 piloti della MotoGP: con essa sia la forza delle dita sulla leva sia quella della leva stessa sul pistoncino agiscono nello stesso senso, ovvero radialmente rispetto al punto di ancoraggio della pompa sul manubrio senza generare attriti n&eacute; torsioni, ma soprattutto non vi sono sprechi di energia. Dalla realt&agrave; alla finzione  Per gli appasionati del videogioco MotoGP, ecco qualche consiglio utile relativo all'Algarve International Circuit: per affrontare la prima curva serve attenzione per evitare di frenare troppo o di allungare esageratamente la staccata: si inizia a frenare quando finisce il muretto dei box, posto sulla destra. Trovandovi sulla sinistra, si pu&ograve; prendere come riferimento il gabbiotto rialzato dei commissari. Si scala fino in seconda e poi si punta all&rsquo;interno, evitando di salire sul cordolo per non perdere trazione. MotoGP, Domenicali: "Rossi sarebbe stato veloce sulla Ducati 2021"       

A svelare tutti i segreti del tracciato portoghese &egrave; Brembo che ha analizzato i dati relativi alle frenate

MotoGP: per quanto i piloti utilizzano i freni nel circuito dell'Algarve?

        Dall&rsquo;Argentina al Texas, il circus del Mondiale &egrave; pronto ora per il quarto appuntamento stagionale sul circuito delle Americhe e la pista rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. A detta degli ingegneri di Brembo, che lavorano con tutti i piloti della MotoGP in una scala da 1 a 5 il circuito si &egrave; meritato un indice di difficolt&agrave; pari a 3. Ma andiamo a scoprire i dati che si celano dietro ad una frenata. MotoGP: scambio di parti tra Vinales e Quartararo, chi sorride adesso? Il paragone tra COTA, Silverstone e Sepang  Ogni giro i piloti della MotoGP utilizzano i freni 10 volte, lo stesso numero del circuito di Portimao che per&ograve; &egrave; pi&ugrave; corto di quasi un chilometro. Al COTA i freni sono in funzione per 37 secondi ogni giro. Solo Silverstone e Sepang con 38 secondi e Losail con 40 secondi vantano un valore superiore. La pista alterna grandi velocit&agrave;, con due tratti in cui si superano i 300 km/h, a curve lente: 6 di queste vengono affrontate a meno di 100 km/h. Anche i tempi di impiego dei freni presentano una notevole varianza, con valori che oscillano tra 1,5 e 6,8 secondi. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ogni pilota esercita un carico sulla leva di quasi 10 quintali.  I numeri della frenata pi&ugrave; impegnativa  Delle 10 frenate 3 sono classificate come impegnative per i freni, altrettante sono di media difficolt&agrave;; mentre le restanti 4 hanno un&rsquo;incidenza leggera sugli impianti frenanti. La pi&ugrave; dura di tutte &egrave; quella alla curva 12: le moto arrivano a 339 km/h e frenano per 6,8 secondi per scendere a 65 km/h. I 323 metri della frenata comportano un carico sulla leva di 5,6 kg e una decelerazione di 1,5 g mentre la pressione del fluido freno Brembo HTC 64T raggiunge i 12,1 bar. ? Il consiglio per il videogioco  Per affrontare nel modo corretto la curva 12 nel videogioco MotoGP servono sangue freddo e scelta di tempo: la frenata va iniziata circa un secondo dopo essere passati sotto il grande ponte pubblicitario. Pur stando sul lato destro, non conviene trovarsi troppo vicini al cordolo per evitare di finirci in caso di blocco della ruota posteriore. Scalate tutte le marce ci si sposta a sinistra per la piega per poi allargare in uscita. MotoGP, Ezpeleta: "Non ho pianto per Messi, non lo far&ograve; per Rossi"       

Brembo ha fornito i dati del quarto Gran Premio stagionale e ha svelato i retroscena pi&ugrave; interessanti del tracciato texano secondo la MotoGP

Meno 274 km/h in 6,8 secondi??: una frenata sul circuito delle Americhe

        Da 1 a 5 il tracciato di Termas de Rio Hondo, dove questo fine settimana torna l&rsquo;azione della MotoGP (ecco gli orari) si &egrave; meritato un indice di difficolt&agrave; 3 dai tecnici Brembo, che lo considerano un circuito mediamente impegnativo per i freni. Tra le 14 curve i piloti useranno i freni otto volte, per un totale di 30 secondi al giro, lo stesso valore del Mugello, che per&ograve; risulta pi&ugrave; lungo di quasi mezzo chilometro. I dati Brembo pi&ugrave; curiosi  Tutte le decelerazioni pi&ugrave; dure sono racchiuse nelle prime 5 curve. Nelle altre la riduzione di velocit&agrave; non raggiunge nemmeno i 110 km/h e gli spazi di frenata sono inferiori a 140 metri. Sommando tutte le forze esercitate dal via fino all&rsquo;arrivo sulla leva del freno da ciascun pilota si superano di poco i 7 quintali, il secondo valore pi&ugrave; basso della stagione dopo il GP Australia. In tutta la gara i freni sono usati per 12 minuti e mezzo, pari al 31 per cento della durata. ??Delle 8 frenate, solo una &egrave; considerata altamente impegnativa per i freni mentre 6 sono di media difficolt&agrave; e la restante &egrave; leggera. La curva 5 &egrave; la pi&ugrave; difficile da affrontare perch&eacute; &egrave; preceduta da un rettilineo di 1.076 metri che permette alle MotoGP di raggiungere i 320 km/h: il tornante obbliga i piloti a scendere a 76 km/h facendo ricorso ai freni per 6,3 secondi con un carico sulla leva della pompa freno Brembo di 4,8 kg. ?  Il focus sulle pinze Brembo  Per la prima volta in Argentina verranno usate le pinze monoblocco a 4 pistoni, introdotte nel 2020. Queste sono realizzate partendo da un unico blocco di alluminio lavorato dal pieno. Rispetto alla fusione, la lavorazione dal pieno consente di impiegare materiali con migliori caratteristiche meccaniche e maggiore resistenza alle alte temperature. Tutto &egrave; studiato al dettaglio e la forma del corpo pinza &egrave; studiata al fine di ottimizzare il rapporto massa/rigidezza attraverso l&rsquo;ottimizzatore topologico, un programma informatico frutto di 40 anni di successi in 500-MotoGP. Le pinze in uso presentano numerose alette di raffreddamento e sono pi&ugrave; leggere dei modelli precedenti. MotoGP, completati i lavori al Red Bull Ring. Ecco com'&egrave; oggi       

Il Termas de Rio Hondo &egrave; pronto a ospitare un nuovo appuntamento, ed ecco quali sono tutti i segreti delle frenate che compiranno i piloti

GP Argentina, i piloti usano i freni Brembo 30 secondi in un giro

        Nessuno ha ancora potuto fare un giro sul nuovo circuito di Mandalika, dove venerd&igrave; scender&agrave; in pista la Superbike (ecco gli orari tv per puntare la sveglia), ma i tecnici Brembo hanno svolto alcune simulazioni a computer per valutare come sar&agrave; il lavoro degli impianti frenanti. In base a queste ha ricevuto, in una scala da 1 a 5, un indice di difficolt&agrave; pari a 4.? Si frena in 4 curve consecutive  Nelle 17 curve presenti i piloti freneranno 11 volte utilizzando i freni per un totale di oltre 33 secondi e mezzo al giro, il valore pi&ugrave; alto del campionato. Infatti a Jerez il dato &egrave; inferiore di un decimo di secondo e quella spagnola &egrave; la sola altra pista del campionato a superare i 32 secondi al giro. In Indonesia i piloti utilizzeranno i freni in 4 curve consecutive in due diverse sezioni dalla pista, dalla 10 alla 13 e a cavallo di due giri, dalla 16 alla 2. Il rettilineo principale di soli 507 metri impedisce alle moto di raggiungere grandi velocit&agrave; ma ci&ograve; nonostante in tre punti la decelerazione si aggira sui 190 km/h. ? Andando ad analizzare le 11 frenate, tre sono considerate altamente impegnative per i freni, altrettante sono di media difficolt&agrave; e le altre 5 sono leggere. La pi&ugrave; dura in assoluto &egrave; la prima curva dopo il traguardo: per passare da 289 km/h a 97 km/h le Superbike hanno bisogno di 4,7 secondi durante i quali percorrono 250 metri.  &nbsp;La pompa pi&ugrave; usata in pista  La pompa radiale Brembo &egrave; adottata da buona parte dei piloti della Superbike. Con essa sia la forza delle dita sulla leva sia quella della leva stessa sul pistoncino agiscono nello stesso senso, ovvero radialmente rispetto al punto di ancoraggio della pompa sul manubrio senza generare attriti n&eacute; torsioni. In tal modo non vi sono sprechi di energia. Quando nel 1988 nacque il Mondiale Superbike le moto dei tempi impiegavano ancora le pompe assiali, peraltro realizzate tramite fusione e di ingombro considerevole. Solo dopo alcuni mesi fecero la loro comparsa le pompe radiali ricavate dal pieno con leve sagomate, gi&agrave; sperimentate con successo fin dalla seconda met&agrave; degli anni Ottanta nel Motomondiale. &nbsp;SBK: Razgatlioglu e Rea, chi uscir&agrave; campione da Mandalika? &nbsp;       

Il tracciato indonesiano si presenta piuttosto impegnativo per gli impianti frenanti, ecco alcuni dati che raccontano qualcosa in pi&ugrave; sulla pista che sar&agrave; teatro della consegna del titolo

SBK, impiego record dei freni Brembo a Mandalika

La MotoGP non ha corso sul circuito delle Americhe l&rsquo;anno scorso e quest&rsquo;anno ci torna in un periodo non consueto: ottobre al posto del tradizionale aprile. Secondo i tecnici Brembo, che lavorano a stretto contatto con tutti i piloti della top class, la pista oltreoceano rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si &egrave; meritato un indice di difficolt&agrave; di 3 e la pista si distingue per l&rsquo;impressionante inclinazione del rettilineo che porta alla prima curva con 41 i metri di dislivello.  MotoGP: Marc Marquez vs Jett Lawrence &egrave; sfida aperta ad Austin  La nuova pinza   Impiegata in esclusiva in MotoGP, la pinza monoblocco con attacco radiale a 4 pistoni Brembo GP4 &egrave; realizzata partendo da un unico blocco di alluminio-litio lavorato dal pieno. Rispetto alla fusione, la lavorazione dal pieno consente di impiegare materiali con migliori caratteristiche meccaniche e maggiore resistenza alle alte temperature.  Oltre ad essere contraddistinta dalla presenza di alette sul corpo esterno, presenta il sistema anti-drag che grazie ad un device a molla riduce fortemente il fenomeno di coppia residua. Inoltre questa pinza amplifica la coppia frenante perch&eacute; durante l&rsquo;azione frenante genera una forza che si somma a quella creata dalla pressione idraulica del fluido freni sui pistoni.  Per quanto tempo frenano in un giro   Ogni giro i freni vengono usati 12 volte, lo stesso numero del circuito di Misano Adriatico che per&ograve; &egrave; pi&ugrave; corto di 1,3 km. Sulla pista americana i freni sono in funzione per 37 secondi ogni giro, 6 secondi in pi&ugrave; della pista intitolata a Marco Simoncelli, nonch&eacute; valore record del campionato 2021. In 4 delle curve del tracciato texano i freni vengono impiegati per un massimo di 1,6 secondi e solo in 3 per oltre 4 secondi e mezzo. Sono invece 7 le frenate inferiori a 100 metri, tutte con decelerazioni non superiori a 1,1 g. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ogni pilota esercita un carico sulla leva di 8 quintali, ben 4,3 quintali in meno del GP Misano.  Delle 12 frenate 3 sono classificate come impegnative per i freni, 4 sono di media difficolt&agrave; mentre le restanti 5 hanno un&rsquo;incidenza leggera sugli impianti frenanti. La pi&ugrave; dura di tutte &egrave; quella alla curva 12: le moto arrivano a 339 km/h e frenano per 6,2 secondi per scendere a 66 km/h. I 317 metri della frenata costituiscono il record del Mondiale e comportano un carico sulla leva di 5,7 kg e una decelerazione di 1,5 g mentre la pressione del fluido freno Brembo HTC 64T raggiunge i 12,2 bar.  La VR46 raddoppia: 4 team nel Motomondiale nel 2022   

La pista texana vista dai tecnici Brembo, che lavorano con tutti i piloti MotoGP: ecco quali sono le frenate pi&ugrave; difficili e quante quelle in cui si frena in meno di 100 metri

GP Americhe, 3 le frenate pi&ugrave; impegnative del GP texano

La MotoGP torna nella penisola iberica, pi&ugrave; precisamente ad Aragon che ospiter&agrave; il tredicesimo Gran Premio stagionale (ecco gli orari tv). Entrato in calendario nel 2010, &egrave; un circuito che richiede molto ai freni e a dirlo sono i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti i piloti MotoGP. Il tracciato rientra dunque nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni e in una scala da 1 a 5 si &egrave; meritato un indice di difficolt&agrave; di 4, eguagliato da Jerez.  A confronto MotoGP e SBK   Su questa pista corre anche la Superbike, ma queste sono pi&ugrave; lente di 2 secondi e 3 decimi, complici le minori potenze, evidenziate da velocit&agrave; di punta parecchio inferiori, e l&rsquo;impiego dei dischi in acciaio rispetto al carbonio della MotoGP.  I piloti MotoGP impiegano i freni in 11 curve, una in pi&ugrave; rispetto alla Superbike, e questa &egrave; alla curva 4. Ogni giro gli impianti frenanti della MotoGP sono in funzione per 33 secondi, cio&egrave; tre secondi e mezzo in pi&ugrave; delle derivate di serie. La sequenza di staccate a cavallo del primo intermedio (cio&egrave; le curve 5, 7 e 8), tutte contraddistinte da una pressione dell&rsquo;impianto superiore agli 8,5 bar, rischia di mettere in crisi i freni. Anche il carico complessivamente esercitato sulla leva del freno in un giro vede prevalere la MotoGP con 43,3 kg sui 40,3 kg della Superbike.    Il dettaglio: i dischi freno?   Brembo mette a disposizione dei team un&rsquo;ampia gamma di dischi freno: ogni pilota della MotoGP pu&ograve; scegliere tra cinque geometrie di disco e per ciascuna sono disponibili due specifiche di materiale, denominate High Mass (a fascia alta) e Standard Mass (a fascia bassa) per un totale di dieci soluzioni. Inoltre per ciascun formato di disco sono disponibili due diverse mescole di carbonio che differiscono per bite iniziale e resistenza alle alte temperate. ?  Le curiosit&agrave; pi&ugrave; intriganti   Delle 11 frenate 2 sono classificate come impegnative per i freni, 5 sono di media difficolt&agrave; e le restanti 4 poco scarsamente impegnative. A differenza della Superbike, la staccata pi&ugrave; dura per la MotoGP &egrave; alla curva 16: al termine del rettilineo di 968 metri le MotoGP passano da 339 km/h a 138 km/h in 4,5 secondi. Per farlo i piloti esercitano un carico di 6,4 kg sulla leva del freno e subiscono una decelerazione di 1,5 g mentre la pressione del liquido &egrave; di 13,8 bar. ??  MotoGP, Vinales e Aprilia finalmente insieme. Cosa aspettarsi? 

La pista spagnola ospiter&agrave; il Gran Premio questo fine settimana e gli impianti frenanti non avranno vita facile, su un tracciato tra i pi&ugrave; impegnativi

MotoGP, Aragon vista dai freni Brembo

Il tracciato di Magny Cours ospiter&agrave; il campionato della Superbike questo fine settimana per il diciannovesimo anno di fila e si tratta di una pista altamente impegnativa per i freni. A dirlo sono i tecnici Brembo, che lavorano con la maggior parte dei piloti in griglia, e in una scala da 1 a 5 si &egrave; meritata un indice di difficolt&agrave; di 4, inferiore solo a Barcellona e Donington.  Le caratteristiche   Il layout presenta tratti stop and go che alternano curvoni veloci a staccate di grande intensit&agrave;, il tutto mettendo a dura prova l&rsquo;impianto frenante. In quattro punti i piloti Superbike si trovano infatti a ripartire da meno di 75 km/h. Al contrario, dovesse arrivare la pioggia questa potrebbe ostacolare il raggiungimento della temperatura minima di&nbsp;esercizio.  Il focus su Marchesini   Dal marzo 2000 Marchesini &egrave; un&rsquo;azienda del gruppo Brembo e nella stagione in corso i cerchi in magnesio forgiato Marchesini equipaggiano il 70% delle moto in pista. All&rsquo;anteriore sono disponibili le varianti a 5 razze a Y e a 7 razze alleggeriti, mentre al posteriore a 7 razze alleggeriti.  Tutti questi esemplari discendono da multiforging 3D a stampo chiuso e trattamento termico e garantiscono massima rigidezza e minima inerzia. Il risparmio di peso assicurato dalle ruote Marchesini, che insieme ai pneumatici costituiscono le masse non sospese in rotazione pi&ugrave; importanti, migliora l&rsquo;accelerazione della moto, la sua maneggevolezza nei cambi di direzione e la risposta in frenata.    Le curiosit&agrave; sul round   I piloti della Superbike utilizzano i freni in 9 curve sulla pista francese: 7 in quelle a destra e in appena 2 delle 8 curve a sinistra. In media durante un giro si frena per oltre 29 secondi e mezzo equivalenti al 31 per cento della durata della gara, ovvero la terza percentuale pi&ugrave; alta del campionato.  Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi, nelle due gare sulla distanza tradizionale di 21 giri il valore &egrave; di circa 830 kg a fronte dei 395 kg della Superpole Race. Se non altro solo in un punto della pista transalpina la decelerazione supera gli 1,2 g.  Meno 85% di velocit&agrave; in 233 metri   Delle 9 frenate citate prima, solo una &egrave; considerata altamente impegnativa mentre 6 sono di media difficolt&agrave; e le restanti 2 sono leggere. La pi&ugrave; impegnativa in assoluto &egrave; la curva 5 (Adelaide) in cui si registra una diminuzione di velocit&agrave; di 244 km/h: le Superbike vi arrivano a 288 km/h e rallentano fino a 44 km/h in 5,6 secondi durante i quali percorrono 233 metri. I piloti esercitano un carico sulla leva del freno di 6,3 kg e sono soggetti ad una decelerazione di 1,5 g.  &nbsp;SBK, Razga: &quot;Non sar&agrave; facile con Rea e Redding, ma ho la miglior R1&quot; 

L&rsquo;ottavo round si terr&agrave; su un tracciato storico per le derivate di serie, che porta i piloti a scendere da 288 km/h fino a 44 km/h in 5,6 secondi alla curva pi&ugrave; temuta

SBK Francia, Magny Cours impegnativa per i freni

Lo spettacolo della MotoGP torna sul circuito di Silverstone (ecco gli orari tv), che dai tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con il 100 % dei piloti &egrave; considerato mediamente impegnativo per i freni. Infatti in una scala da 1 a 5 si &egrave; meritato un indice di difficolt&agrave; di 3, identico alle piste di Misano Adriatico e Valencia. ?Qui il meteo potrebbe essere il protagonista e se in passato con la pioggia i piloti usavano i dischi in acciaio, ultimamente si stanno orientando sul carbonio, grazie ai dischi di ultimissima generazione.  Il dettaglio sul fluido freni   ?Oltre a pinze, dischi, pastiglie, pompe freno e pompe frizione, Brembo fornisce a tutti i piloti anche il fluido freni. Due le tipologie a disposizione: l&rsquo;HTC64 contraddistinto da maggiore resistenza alle alte temperature ambientali ma da minore igroscopicit&agrave;. Con quest&rsquo;ultimo termine si intende la capacit&agrave; di assorbire l&rsquo;umidit&agrave; presente nell&rsquo;atmosfera.  Per questo motivo quando l&rsquo;umidit&agrave; &egrave; elevata, il fluido freni viene sostituito ogni giorno. Un&rsquo;operazione decisamente meno frequente in presenza di basse temperature con le quali i team optano per il fluido LFC 600, pi&ugrave; stabile in termini di compressibilit&agrave; e maggiormente igroscopico. Diversi sono anche i loro punti di ebollizione a secco: circa 315&deg;C per LCF 600 contro i 335&deg;C dell&rsquo;HTC64.?  I fluidi freni per le moto stradali?   Il fluido LCF 600 Plus &egrave; disponibile sul mercato, anche se &egrave; consigliato per l&rsquo;utilizzo in pista: data la sua elevata igroscopicit&agrave;, la sua durata &egrave; per&ograve; limitata. Tale periodo dipende da diverse variabili ma &egrave; in genere compreso tra 2.000 e 4.000 km. Pu&ograve; essere miscelato con altri fluidi racing Dot3 e Dot4, ma non va inserito negli impianti frenanti con parti in magnesio.  Sui 270&deg;C a secco &egrave; invece il punto di ebollizione del Brembo Dot 4 Sport.Evo 500++, consigliato per chi utilizza la moto su strada senza lesinare sulle prestazioni. Le sue ottime caratteristiche permettono un lungo chilometraggio prima della sua sostituzione: in genere da 12.000 a 24.000 km. Non va per&ograve; usato in impianti predisposti per fluidi minerali. ?    Quante volte al giro vengono usati i freni?   Nonostante superino in un solo punto della pista i 300 km/h, i piloti utilizzano i freni 10 volte al giro, anche se in tre di questi casi la decelerazione &egrave; inferiore ai 50 km/h. Ben 6 le frenate superiori ai 3 secondi che portano a 33 i secondi complessivi di utilizzo dei freni per ogni giro, che equivale al 28 per cento della durata della gara.  Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva Brembo del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore supera i 7 quintali, il pi&ugrave; basso delle gare in programma quest&rsquo;anno. La ragione &egrave; nell&rsquo;assenza di sforzi singoli di almeno 4,7 kg, soglia che invece in tutte le altre piste &egrave; toccata in una frenata al giro, talvolta in due, a Spielberg in tre. ?  MotoGP, Rossi: &quot;Silverstone? Qui di solito andiamo forte&quot;  Da 318 km/h a 118 km/h in 4,5 secondi   Delle 10 frenate del Silverstone Circuit 3 sono considerate altamente impegnative per i freni mentre 4 sono di media difficolt&agrave; e le restanti 3 sono scarsamente impegnative. Complice la maggiore velocit&agrave; massima, la Stowe (curva 7) &egrave; la pi&ugrave; impegnativa: le MotoGP passano da 318 km/h a 118 km/h in 4,5 secondi in cui percorrono 253 metri, grazie ad un carico sulla leva di 4,5 kg e a una decelerazione di 1,5 g. La pressione del liquido freno Brembo HTC 64T arriva a 9,6 bar. ?  MotoGP: Crutchlow sostituir&agrave; Vinales a Silverstone 

Il fornitore unico Brembo ha raccontato la pista inglese dal punto di vista dei propri sistemi, svelando curiosit&agrave; e retroscena interessanti

MotoGP, Silverstone mediamente impegnativo per i freni

Questo fine settimana si terr&agrave; il primo Gran Premio in Spagna (ecco gli orari tv per seguirlo), il secondo nella penisola iberica, sul tracciato di Jerez e si tratta di un appuntamento altamente impegnativo per i freni. Infatti la pista dedicata al campione 12+1 Angel Nieto in una scala da 1 a 5 si &egrave; meritato un indice di difficolt&agrave; di 4, eguagliato dal MotorLand Aragon e dal KymiRing, dai tecnici Brembo.  Le caratteristiche della pista   L&rsquo;azienda bergamasca lavora con tutti i piloti dello schieramento e a Jerez le 13 curve presenti, che sono lente, veloci, ma anche velocissime, rappresentano il 31 per cento della lunghezza totale. &nbsp;I notevoli cambi di pendenza richiedono una moto maneggevole e ben bilanciata, oltre che stabile in frenata.  Ogni giro i piloti sono chiamati ad usare i freni 11 volte per un totale di 33 secondi. In questo calcolo sono comprese anche 3 frenate, alle curve 4, 7 e 10, in cui la decelerazione &egrave; inferiore a 28 km/h e l&rsquo;utilizzo dei freni si attesta tra un secondo e 2 decimi e un secondo e mezzo.    Il materiale a disposizione   Per ogni pilota Brembo porta un&rsquo;ampia gamma di dischi freno, ovvero cinque geometrie di disco e per ciascuna sono disponibili due specifiche di materiale, denominate High Mass (a fascia alta) e Standard Mass (a fascia bassa) per un totale di dieci soluzioni. Inoltre per ciascun formato di disco sono disponibili due diverse mescole di carbonio che differiscono per bite iniziale e resistenza alle alte temperature.  Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva Brembo del freno anteriore dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore supera i 970 kg, tra i cinque pi&ugrave; alti della stagione 2021. Andando ad analizzare, in ogni giro ciascun pilota &egrave; chiamato ad uno sforzo di 39 kg, solo contando l&rsquo;anteriore. ?  MotoGP: Jorge Martin e la difficile gestione del successo  Numeri interessanti   Delle 11 frenate del Circuito de Jerez 2 sono classificate come impegnative per i freni, 6 sono di media difficolt&agrave;, mentre le restanti 3 hanno un&rsquo;incidenza leggera sugli impianti frenanti. La staccata pi&ugrave; complessa &egrave; quella alla prima curva: i piloti iniziano a frenare a 286 km/h e concludono l&rsquo;operazione dopo 4,5 secondi in cui esercitano un carico di 5,6 kg sulla leva. Nel frattempo percorrono 215 metri scendendo a 84 km/h. ?  MotoGP, Biaggi: &quot;Marc Marquez sul podio gi&agrave; a Jerez&quot; 

Prima che inizi il quarto appuntamento stagionale, Brembo ha raccontato quanto la pista andalusa sar&agrave; impegnativa per gli impianti frenanti

GP Spagna, da 286 km/h a 84 km/h in 4,5 secondi

La MotoGP sta per tornare. Domenica 28 marzo si terr&agrave; il primo GP sulla pista di Losail dove quest&rsquo;anno l&rsquo;appuntamento sar&agrave; doppio (ecco gli orari tv del primo GP).&nbsp;Il tracciato &egrave; considerato mediamente impegnativi per i freni, e a dirlo sono i tecnici Brembo che lavorano con tutti i 22 piloti della griglia di partenza. Correre in notturna regala una chicca per i veri appassionati: avere la possibilit&agrave; di ammirare l&rsquo;incandescenza dei dischi in carbonio nelle frenate pi&ugrave; violente, un fenomeno solitamente mascherato dalla luce del sole nelle gare pomeridiane.  Dettagli sulle pinze   Nate da un unico blocco di alluminio-litio lavorato dal pieno, le pinze che si vedono nella top class sono a 4 pistoncini, e dall&rsquo;anno scorso &egrave; stata introdotta la versione GP4caratterizzata da alette di raffreddamento, oltre che pi&ugrave; leggera dei modelli precedenti. La lavorazione dal pieno consente di impiegare materiali con migliori caratteristiche meccaniche e maggiore resistenza alle alte temperature. Inoltre la forma del corpo pinza &egrave; studiata al fine di ottimizzare il rapporto massa/rigidezza attraverso l&rsquo;ottimizzatore topologico, un programma informatico frutto di 40 anni di successi in 500-MotoGP.    Le frenate   Come a Misano, sulla pista qatariota le frenate sono 12: delle 16 curve infatti solo in quattro non &egrave; richiesto l&rsquo;intervento dei freni, ovvero nella 3, 8, 11 e 13. Cos&igrave; i piloti si servono dei freni per ben 264 volte, il valore pi&ugrave; alto di tutte le piste asiatiche.  Cos&igrave; come al KymiRing e a Motegi, i freni sono in funzione per 34 secondi al giro. Dalla partenza alla bandiera a scacchi nel GP Qatar i freni vengono usati da ciascun pilota per oltre 12 minuti e mezzo, equivalenti al 30 per cento del tempo totale. ? ?  MotoGP, GP Qatar: Yamaha riuscir&agrave; a contrastare la &quot;Furia Rossa&quot; di Ducati?    ?La pi&ugrave; difficile   Delle 12 frenate, tre sono considerate altamente impegnative, mentre cinque sono di media difficolt&agrave; e quattro rientrano tra le leggere. Una, per&ograve;, &egrave; considerata addirittura tra le pi&ugrave; difficili dell&rsquo;intero Mondiale, ovvero la frenata alla prima curva dopo il traguardo complice il rettilineo di 1.068 metri.  Senza scia le MotoGP vi arrivano a 346 km/h e rallentano fino a 98 km/h esercitando un carico sulla leva del freno di 5,1 kg. Per impostare la curva, i piloti frenano per 4,9 secondi durante i quali percorrono 263 metri. La pressione dell&rsquo;impianto frenante raggiunge invece i 10,9 bar.  MotoGP: Rossi e Morbidelli all&#39;attacco del Qatar 

Brembo, fornitore unico degli impianti frenanti per la top class, ha svelato i dettagli della pista qatariota che ospiter&agrave; i primi due appuntamenti della stagione

MotoGP, a Losail si frena 34 secondi al giro con picco di 11 bar

I test pre-stagionali della MotoGP (qui i risultati di ieri) servono ai piloti per provare le novit&agrave; pensate e create durante l&rsquo;inverno dalle Case costruttrici, ma anche provare altri nuovi elementi che potrebbero usare nel corso della stagione. Tra questi rientrano le novit&agrave; tecniche e tutti i piloti sul circuito di Losail hanno trovato a loro disposizione un nuovo disco di Brembo, che anche quest&rsquo;anno fornir&agrave; tutte le squadre della top class.  Importante novit&agrave;: scopriamola   Si tratta di una nuova generazione di dischi anteriori che sono caratterizzati da una novit&agrave; per quel che riguarda il raffreddamento grazie ad un sistema di ventilazione. Il nuovo disco in carbonio, con diametro 340 mm, &egrave; pensato per favorire un migliore scambio termico tra le parti dell&#39;impianto frenante e una conseguente&nbsp;migliore capacit&agrave; di tener sotto controllo la temperatura. Tenendo conto che questa non deve mai superare la soglia di sicurezza di 800 gradi.  Questa nuova opzione &egrave; stata ideata soprattutto per i circuiti in cui i sistemi frenanti, considerando anche le condizioni climatiche, possono soffrire, come quello austriaco Spielberg e i tre asiatici di Sepang (Malesia), Motegi (Giappone) e Buriram (Thailandia).  Test Qatar, Marin:i: &quot;L&#39;impatto con la MotoGP &egrave; meno duro del previsto&quot; 

Tra gli elementi che i piloti stanno provando sul circuito di Losail c&rsquo;&egrave; anche un nuovo disco portato dall&rsquo;azienda bergamasca a disposizione di tutti i team

MotoGP, test Qatar: debutta un nuovo disco ventilato di Brembo

Il circuito di Algarve, vicino a Portimao, ospiter&agrave; questo fine settimana l&rsquo;ultimo appuntamento della MotoGP e si tratta di una pista scarsamente impegnativa per i freni. Brembo, che lavora con il 100% dei piloti, in una scala da 1 a 5 ha dato un indice di difficolt&agrave; di 2 alla pista, il pi&ugrave; basso del campionato 2020.  L&rsquo;impegno dei freni   I piloti della MotoGP utilizzano i freni in 9 delle 15 curve del tracciato portoghese, una in meno rispetto ai piloti del Mondiale Superbike che qui hanno corso ad agosto. In ogni giro i freni delle MotoGP sono in funzione per 30 secondi, a fronte dei quasi 31 secondi e mezzo delle derivate di serie.  MotoGP Valencia, Brivio: &quot;Mi diedero del pazzo quando scelsi Suzuki&quot;  Cinque delle frenate affrontate dalle MotoGP ogni giro comportano cali di velocit&agrave; inferiori ai 100 km/h e quindi un utilizzo dei freni inferiore a 3,2 secondi. Fatta eccezione per un paio di curve, la decelerazione media non supera gli 1 g. Di conseguenza dalla partenza alla bandiera a scacchi il carico totale sulla leva del freno non arriva a 6 quintali e mezzo. ? ???  &nbsp;  La pi&ugrave; severa   Delle 9 frenate solo una &egrave; classificata come impegnativa per i freni, una &egrave; di media difficolt&agrave; e le restanti 7 poco scarsamente impegnative. &nbsp;La staccata pi&ugrave; dura per le MotoGP &egrave; la prima dopo il traguardo, complice un rettilineo di 969 metri: i prototipi passano da 325 km/h a 119 km/h in 4,8 secondi in cui percorrono 282 metri. Per riuscirci i piloti esercitano un carico di 4,3 kg sulla leva del freno e subiscono una decelerazione di 1,5 g mentre la pressione del liquido freno raggiunge i 9,2 bar. ?  Virginio Ferrari: &quot;Suzuki mi &egrave; rimasta nel cuore&quot; 

Secondo l&rsquo;azienda bergamasca, che lavora con tutti i piloti della top class, il tracciato portoghese &egrave; quello dove gli impianti frenanti incontrano meno difficolt&agrave;

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