        In Sardegna si sono accesi i riflettori sul mondiale Motocross con la tappa di Riola Sardo (Oristano) in programma nel weekend del 6-7 aprile. Dopo le prime due tappe in Patagonia e Spagna, &egrave; stato dunque il circuito &ldquo;Le Dune&rdquo; della cittadina isolana il centro della MXGP 2024. Accanto ai brividi della gara, per&ograve;, in un territorio dalla bellezza assoluta come questo non sono mancate le emozioni da vivere esplorando su due ruote.&nbsp; Giri e Gare: al Dunlop CIV a Misano con Yamaha Tracer 9 GT+ Lo spettacolo della Sardegna  A partire dal vicino Capo Mannu con le incredibili scogliere, le antiche torri e la splendida vista sull&rsquo;isola di Mal di Ventre. Terminata l&rsquo;esplorazione, senza paura di infilarsi nella fitta trama di strade sterrate, si torna in sella costeggiando il mare lungo la SP66 fino al sito archeologico di Mont&rsquo;e Prama, noto per il complesso statuario dei Giganti. Si prosegue tra filari di vite, ulivi e fichi d&rsquo;india, fino a raggiungere San Salvatore di Sinis, apprezzata location cinematografica ai tempi degli &ldquo;spaghetti western&rdquo; e le meraviglie di Tharros: in un contesto paesaggistico formidabile, questo parco archeologico affascina con le sue colonne bianche, che si stagliano nell&rsquo;azzurro del mare della penisola del Sinis; probabilmente, una delle &ldquo;cartoline&rdquo; pi&ugrave; belle di tutta la Sardegna, un museo a cielo aperto che racconta una storia antica, iniziata con i fenici nel VIII secolo a.C. Ma siamo soltanto all&rsquo;inizio! Da una meraviglia all&rsquo;altra, &ldquo;da una Sardegna all&rsquo;altra&rdquo;, passata Cabras, con il celebre stagno (qui si produce una bottarga di muggine tra le pi&ugrave; rinomate), pochi chilometri lungo la bella SP65 che lambisce lo stagno di Marcedd&igrave; e &ndash; toccata la costa all&rsquo;altezza della meravigliosa Torre dei Corsari &ndash; si punta alle Miniere di Montevecchio: un imponente sito di estrazione, che racconta la radicata tradizione mineraria dell&rsquo;isola.  Montevecchio  Vi si arriva percorrendo la curvosa SP4, che mantiene alta la fama delle strade sarde, tra le pi&ugrave; belle al Mondo da percorrere in moto. Una volta raggiunta la cittadina di Montevecchio, presso il Centro Visite si pu&ograve; scegliere uno dei numerosi percorsi dedicati alla scoperta di questi insoliti e affascinanti luoghi. L&rsquo;area estrattiva, inaugurata nel 1848, si estendeva su una superficie di 1200 ettari, ed &egrave; rimasta in attivit&agrave; fino al 1991, anno della definitiva chiusura. Fu una delle miniere di zinco e piombo pi&ugrave; importanti d&rsquo;Europa. Accompagnati da una guida, la vi sita inizia camminando lungo i tracciati del sito minerario, con la possibilit&agrave; di osservare da vicino i vari fabbricati, ognuno indissolubilmente legato alle storie dei minatori e delle loro famiglie. Il primo settore di cui si va alla scoperta &egrave; &ldquo;Piccalinna&rdquo;, dove si possono osservare da vicino la struttura del pozzo di San Giovanni e le gabbie che trasportavano i minatori all&rsquo;interno pozzo minerario; poi, a seguire, la sala argano, la laveria, la lampisteria e la sala compressori, dove troneggia il Sullivan da 120 cavalli, grazie al quale si otteneva un&rsquo;estrazione di 20 metri cubi di materiale all&rsquo;ora. La visita prosegue attraverso l&rsquo;area &ldquo;Mezzena&rdquo;, il cuore tecnologico della miniera, e poi nel settore Calderai, fino all&rsquo;Officina Meccanica, in cui venivano controllati e messi a punto i pezzi di ricambio e i macchinari prima di essere impiegati. Costeggiando il piazzale, &egrave; poi possibile osservare il &ldquo;Pozzo Sartori&rdquo;, che con i suoi 520 metri &egrave; il pi&ugrave; profondo tra tutti e sei i pozzi di estrazione del sito, per poi raggiungere la zona denominata &ldquo;Sant&rsquo;Antonio&rdquo; da cui si gode una suggestiva vista dell&rsquo;intera vallata che ospita i &ldquo;Cantieri di Levante&rdquo;. Infine, gli stabili musealizzati, alcuni dei quali ospitavano il deposito minerario, la casa degli operai, le stalle e altri ambienti di servizio, in cui scoprire la condizione di lavoro di uomini, donne (e un tempo, anche bambini) della &ldquo;Moneta Montevecchio&rdquo;. Tutti i colori della Sardegna | Aspettando Giri e Gare       

Da una Sardegna all&rsquo;altra, un viaggio affascinante lungo le bellezze e i luoghi unici della costa ovest

Le miniere di Montevecchio | Giri e Gare

Ci siamo. Nel weekend alle porte (6-7 aprile) scatter&agrave; il Dunlop CIV 2024 e lo far&agrave; come da tradizione dal circuito di Misano Adriatico. L&#39;occasione &egrave; quindi ghiotta per percorrere un affascinante itinerario nei dintorni del tracciato romagnolo.  Tutti i colori della Sardegna | Giri e Gare  Giri e Gare verso il Dunlop CIV 2024   La moto scelta per il nostro itinerario &egrave; la Yamaha Tracer 9 GT+&nbsp;equipaggiata con i nuovi Roadsmart IV, pneumatici sport-tourer che racchiudono tutti i punti di forza della produzione Dunlop, e guidata magistralmente dal nostro Diego D&#39;Andrea. Il nostro giro percorre le meraviglie dell&#39;Appennino Centrale: si parte da Tavullia, la citt&agrave; di Valentino Rossi, e si prosegue verso Urbino, in un continuo susseguirsi di curve fino ad arrivare alla pista intitolata a Marco Simoncelli. Il tutto in sella alla &quot;gran turismo&quot; giapponese coadiuvata dalle performanti coperture britanniche.    Epic Ride in Turchia | Aspettando Giri e Gare&nbsp; 

Un itinerario affascinante che conduce al Misano World Circuit Marco Simoncelli, teatro del primo round stagionale (6-7 aprile)

Verso il Dunlop CIV in sella alla Yamaha Tracer 9 GT+ | Giri e Gare

        Quando si pensa alle strade leggendarie della Sardegna, la mitica Bosa-Alghero &egrave; sempre in cima alla lista. Quarantacinque chilometri di puro godimento che regalano pieghe e scorci da sogno su un mare dalle mille sfumature d&rsquo;azzurro. Per chi l&rsquo;avesse gi&agrave; percorsa mille volte, c&rsquo;&egrave; un&rsquo;alternativa ugualmente intrigante, un luna park che corre quasi parallelo nell&rsquo;entroterra: la spettacolare statale 292, che tocca Suni, Padria, il lago del Temo, Villanova Monteleone e poi Alghero. Epic Ride in Turchia | Aspettando Giri e Gare La Sardegna "catalana"  Giunti nella &ldquo;capitale&rdquo; catalana della Sardegna &ndash; Alghero fu conquistata dagli spagnoli nel 1353 &ndash; dopo lo spettacolare tratto costiero alla conquista di Capo Caccia, fino alle Grotte di Nettuno, si punta a nord verso Palmadula. Raggiunta Pozzo San Nicola, si svolta sulla SP34 fino al borgo di Stintino, sull&rsquo;omonima penisola che infilza meravigliosa le acque turchesi del Mediterraneo. Questo &egrave; l&rsquo;itinerario, ma cosa offrono le splendide meraviglie lungo il percorso? In provincia di Oristano, lungo le rive del fiume Temo, sorge la cittadina di Bosa, che affascina chiunque con la sua tavolozza di colori, dalle tonalit&agrave; pastello delle case al verde della macchia mediterranea che la circonda. Tanti gli scorci da cartolina che si possono ammirare dai numerosi punti panoramici. Il primo &egrave; quello del Ponte Vecchio, che sorvola il fiume Temo, con una bella vista sul Duomo; poi altri, spostandosi su via del Belvedere, e infine lungo la strada che da Macomer porta a Cuglieri. L&rsquo;abitato &egrave; dominato dal Castello Malaspina, del 1122, raggiungibile dal centro storico attraverso una ripida scalinata. Lasciato il Castello, la visita prosegue nel quartiere Sa Costa, ai piedi della collina, dove godersi una passeggiata in Corso Vittorio Emanuele II, per poi perdersi tra i porticati e i vicoli acciottolati, fino a raggiungere l&rsquo;imponente Cattedrale dell&rsquo;Immacolata Concezione.  La Sardegna e la splendida Alghero  Alghero, invece, nel corso dei secoli &egrave; stata sempre terra di conquista; e soltanto nel 1720 fu ceduta ai Savoia, dopo la dominazione da parte di genovesi, spagnoli e austriaci. In particolare, &egrave; stata la dominazione spagnola a lasciare il segno. Furono loro, per esempio, a farla diventare la capitale del corallo, che iniziarono a prelevare dal mare per volont&agrave; di Pietro IV d&rsquo;Aragona. Oggi, passeggiando nel pittoresco centro storico, sembra quasi di trovarsi in una cittadina iberica, per via della forte impronta che la cultura catalana ha lasciato sul territorio. L&rsquo;abitato si affaccia sul mare con torri, bastioni e mura di fensive, queste ultime arrivate quasi integre fino ai nostri giorni. Non si pu&ograve; tralasciare, poi, la Cattedrale di Santa Maria del XVI secolo, con il campanile &ndash; simbolo della citt&agrave; &ndash; che spicca in alto nel centro storico. Prima di lasciare Alghero, gli amanti delle immersioni non possono non godere del suo mare, ricco di vita e di fondali splendidi. Soprattutto nei pressi del promontorio di Capo Caccia o di Punta Giglio. Il primo ospita anche le celebri Grotte di Nettuno (da non perdere, sono raggiungibili anche a piedi attraverso i 654 scalini della Escala del Cabirol), e la Grotta di Nereo, la grotta marina sommersa pi&ugrave; grande del Mediterraneo, sui cui fondali abbonda il corallo rosso. Infine Stintino che, lontana dai centri urbanizzati della Sardegna, con la sua penisola che sembra una mano sul punto di afferrare la vicina Asinara &egrave; un Paradiso di luce e di mare, circondato da una natura magnifica e incontaminata. La storia di questo piccolo centro &egrave; nota: originariamente piccolo villaggio di pescatori, nel 1885, quando il Regno d&rsquo;Italia decret&ograve; che sulla vicina Asinara sarebbero sorti un lazzaretto e una colonia penale, accolse le 45 famiglie liguri sfrattate dall&rsquo;isola. La prima ricchezza di Stintino &egrave; la sua splendida costa, a partire dalla spiaggia La Pelosa, di sabbia candida che sembra borotalco. Di grande suggestione &egrave; anche il mare nei pressi di Capo Falcone, punta estrema della penisola, sorvegliato da una torre spagnola protesa verso l&rsquo;Asinara. Un "duello" ad alta quota | Aspettando Giri e Gare       

Dalle tonalit&agrave; pastello delle case di Bosa al mare turchese di Stintino attraverso il verde della macchia mediterranea

Tutti i colori della Sardegna | Aspettando Giri e Gare

        Qual &egrave; il valore di un&rsquo;emozione? L&rsquo;impronta di un pneumatico che sfiora l&rsquo;orlo di un burrone? Lo scorrere impetuoso di un fiume dalla storia millenaria? Lo sguardo di un pastore dell&rsquo;Anatolia a cavallo, limpido e rarefatto come la luce che lo circonda in una vastit&agrave; sconfinata? La risposta a queste domande si trova lungo un affascinante itinerario in Turchia. Un "duello" ad alta quota | Aspettando Giri e Gare Il fascino della Turchia  Un&rsquo;avventura vissuta qualche anno fa lungo strade asfaltate e non, toccando due dei tracciati pi&ugrave; scenografici al Mondo: la Stone Road di Kemaliye sui monti Munzur e la famigerata D915, che da un&rsquo;altitudine di oltre 2000 metri scende in picchiata disegnando spirali vertiginose fino a Trebisonda. Il principale porto della Turchia sul Mar Nero e, fin dall&rsquo;antichit&agrave;, importantissimo crocevia per le imbarcazioni lungo le rotte tra Europa e Medio Oriente: le sue coste, rifugio sicuro durante le tempeste, indicavano la strada ai naviganti, da qui il detto &ldquo;perdere la Trebisonda&rdquo;, inteso come smarrire la rotta o la calma. Si parte da &Uuml;rg&uuml;p, in Cappadocia, nella Turchia nord-orientale. Un universo di rocce e caverne che danno vita ai comignoli delle fate, caratteristiche formazioni coniche di origine lavica in cui popolazioni eremite scavarono le loro abitazioni. L&rsquo;iniziale trasferimento su asfalto &egrave; utile per prendere confidenza con un territorio per certi versi alieno rispetto al proprio quotidiano, per abituarsi ai mille posti di blocco di Polizia ed esercito, in una terra che si porta ancora dietro gli strascichi del colpo di Stato del 2016, il fallito golpe militare che ha lasciato ferite aperte nelle regioni pi&ugrave; decentrate del Paese, come l&rsquo;Anatolia. Si avanza veloci su nastri d&rsquo;asfalto che infilzano lande sterminate, intervallate da improvvisi centri urbani sorti di recente nel nulla: alti palazzi tutti uguali, moderni, colorati, uno dietro l&rsquo;altro, dal sapore occidentale; e in mezzo, l&rsquo;immancabile minareto da cui, cinque volte al giorno, si alza il canto dei muezzin. I monti Munzur si avvicinano ed &egrave; il momento di rimanere concentrati: la Stone Road &egrave; un percorso sterrato lungo 8,7 km tra pareti verticali alte centinaia di metri e profondi tunnel scavati nella roccia (per l&rsquo;esattezza sono 38). Nel punto pi&ugrave; stretto, la strada che attraversa il Dark Kenyon &ndash; nome suggestivo che allude alla difficolt&agrave;, nei punti pi&ugrave; impervi, a scorgere il fondo &ndash; &egrave; larga meno di due metri. Un percorso reso ancora pi&ugrave; emozionante dalle acque del fiume Eufrate, che attraversano la gola regalando scorci di una bellezza imponente, aspra e selvaggia. Ritrovato l&rsquo;asfalto, protagoniste sono le infinite curve verso Elazig con momenti di guida inaspettatamente coinvolgenti.  Turchia: l'Anatolia, poi il Monte Soganli  Attraversato in traghetto il bacino di Keban Dam, formato da una diga che sbarra il corso dell&rsquo;Eufrate, si percorrono i vasti spazi dell&rsquo;Anatolia, tra villaggi persi nel tempo e isolate valli fertili che puntellano un territorio unico al Mondo. Finch&eacute;, a sbarrare l&rsquo;orizzonte, ecco la cresta del Monte Soganli con il celebre valico posto a oltre 2000 metri: inizia la scalata! Sui tornanti in salita, complice l&rsquo;asfalto in buone condizioni, ci si ritrova facilmente a guidare in modalit&agrave; &ldquo;Sport&rdquo;. Una volta superato il passo (sorprendenti i panorami in cima) lo scenario cambia e arriva il momento di switchare in modalit&agrave; &ldquo;off-road&rdquo;. In competizione con la North Yungas Road della Bolivia &ndash; la famigerata Carretera de la Muerte &ndash; per il titolo di &ldquo;strada pi&ugrave; pericolosa al Mondo&rdquo;, la turca D915 Bayburt di Yolu, in questo tratto, non &egrave; un&rsquo;esperienza da consigliare a chi soffre di vertigini. Niente asfalto (ma &egrave; comunque uno sterrato facile), zero guard-rail, e una carreggiata stretta all&rsquo;inverosimile con la nuda roccia da un lato, e il vuoto dall&rsquo;altro che ridiscende la vallata con una pendenza massima, in alcuni punti, del 17%. Trebisonda e l&rsquo;aria salmastra del Mar Nero segnano la fine di questa incredibile avventura. E ora&hellip; un po&rsquo; di meritatissimo relax. Un giro di Flamenco in Andalusia | Aspettando Giri e Gare       

Un affascinante itinerario dalla Cappadocia al Mar Nero, guidando su due delle strade pi&ugrave; suggestive: la Stone Road di Kemaliye e la D915 Bayburt di Yolu

Epic Ride in Turchia | Aspettando Giri e Gare

        Amatriciana vs arrosticini. Difficile pensare a due contendenti migliori per una sfida d&rsquo;alta quota lungo un coinvolgente percorso che, dalla provincia di Rieti, arriva a lambire le acque del lago di Campotosto per poi lanciarsi all&rsquo;attacco di una meta amatissima da tutti i motociclisti: la piana di Campo Imperatore. Un giro di Flamenco in Andalusia | Aspettando Giri e Gare Dalla provincia di Rieti...  Celebre ovunque come luogo d&rsquo;origine di uno dei condimenti pi&ugrave; apprezzati della cucina italiana, la cittadina di Amatrice sta pian piano risorgendo dopo il drammatico terremoto che l&rsquo;ha messa in ginocchio ormai pi&ugrave; di sette anni fa. E la rinascita passa anche dal gusto: quindi, un bel piatto di amatriciana cucinata secondo disciplina e siamo pronti a iniziare il nostro giro. Il percorso, in direzione Campotosto, si presenta subito tortuoso e caratterizzato da ottimo asfalto. Tra una piega e l&rsquo;altra, l&rsquo;improvvisa apparizione delle acque del lago costringe a chiudere il gas, rallentare, e godersi lo spettacolo dei riflessi azzurri tra le montagne del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Siamo da poco entrati in territorio aquilano, pronti per iniziare la scalata alle vette pi&ugrave; alte degli Appennini. Prima, per&ograve;, ci aspetta il tracciato elettrizzante che bordeggia il lago, con curve dalla carreggiata ampia e geometrie che sembrano disegnate appositamente per le due ruote. Un godimento motociclistico ai massimi livelli che, dopo alcuni chilometri, sfocia sulla statale 80, da seguire per circa quattro chilometri prima di svoltare per Assergi.  ...all'Abruzzo  Da qui, ancora splendide curve, da pennellare in rapida successione, introducono a una dimensione remota e inconsueta, dominata da una natura maestosa e dalle cime del Gran Sasso che iniziano a disegnarsi all&rsquo;orizzonte. L&rsquo;arrivo ad Assergi offre l&rsquo;occasione di una pausa alla scoperta del suo piccolo centro storico. Poco pi&ugrave; avanti, Fonte Cerreto (base della Funivia Gran Sasso) &egrave; l&rsquo;ideale per rifocillarsi con invitanti prodotti locali prima di riprendere la strada verso l&rsquo;altopiano di Campo Imperatore, lungo la SR17bis. Una manciata di chilometri appena, e lo scenografico paesaggio di questi luoghi torna protagonista, con passaggi mozzafiato tra possenti rocce e punte di verde, mentre le curve si rincorrono una dietro l&rsquo;altra fino ad aprirsi magicamente sull&rsquo;altopiano. Una vallata verde e incontaminata che si distende per alcuni chilometri sotto lo sguardo vigile delle possenti creste che la circondano. Una deviazione (sulla sinistra), indica la strada per Campo Imperatore-Rifugio Duca degli Abruzzi. Un tratto che, dopo un primo passaggio in piano, si arrampica fino alla base degli impianti sciistici, nei cui pressi si trova l&rsquo;osservatorio astronomico: vedute a perdita d&rsquo;occhio e la sensazione di poter toccare il cielo con un dito dominano la scena. Tornati in sella, si procede a ritroso per poi proseguire (svoltando a sinistra) sulla SR17bis in direzione Castel Del Monte. Da qui, si procede spediti tra mille cromie e paesaggi &ldquo;tibetani&rdquo;, fino a raggiungere l&rsquo;incrocio per il rifugio Fonte Vetica e, poco pi&ugrave; avanti (appena qualche centinaio di metri), il leggendario Ristoro Mucciante, punto di sosta obbligato per chi si arrampica fin qui. Il luogo ideale, in un&rsquo;ambientazione genuinamente Vecchio West, per gustare ottimi prodotti del territorio, carne locale e i celeberrimi arrosticini di pecora, da cuocere direttamente sulle braci attrezzate all&rsquo;esterno. E allora: amatriciana vs arrosticini&hellip; chi la vince la sfida? Sorrento, la nobile | Aspettando Giri e Gare       

Curve iperboliche, valli remote e i piatti di una tradizione culinaria imprescindibile. Gli ingredienti di un giro cult, dal reatino alle cime d&rsquo;Abruzzo

Un "duello" ad alta quota | Aspettando Giri e Gare

        I giornalisti di moto, che come chi scrive svolgono il lavoro di tester, hanno la fortuna di poter guidare su alcune delle strade pi&ugrave; belle del Mondo; e in cima alla classifica, tra le imperdibili, spicca la A-369 che da Ronda, in Andalusia, si immerge nella selvaggia bellezza del Parco Naturale Sierra de Grazalema verso Gauc&iacute;n, disegnando spirali infinite di puro piacere motociclistico. Per una vacanza nel sud della Spagna, non esitate a noleggiare una moto per andare alla scoperta di tanta meraviglia, magari facendo base a Siviglia. Sorrento, la nobile | Aspettando Giri e Gare Un giro in Andalusia  Citt&agrave; dalle mille anime, affascinante e passionale come il flamenco (che qui &egrave; nato nel XVIII Secolo), Siviglia incanta con il suo mix sorprendente di culture, da quella araba alla gitana, senza nulla perdere della forte tradizione spagnola. Adagiata lungo le animate sponde del fiume Guadalquivir, l&rsquo;unico navigabile dell&rsquo;intera Spagna, sono innumerevoli le meraviglie che custodisce, a testimonianza di un passato importante e glorioso: dalla Reales Alc&aacute;zares, sublime struttura ricamata in pietra progettata e realizzata dai mori, alla Cattedrale con la Torre della Giralda dalle dimensioni impressionanti, senza dimenticare la barocca Plaza de Toros. Accanto alla Siviglia tradizionale, poi, vive anche una citt&agrave; proiettata al futuro, a partire dal quartiere nato sull&rsquo;isola della Cartuja, attorno ai padiglioni dell&rsquo;Expo del 1992, alle architetture d&rsquo;avanguardia come il futuristico Metropol Parasol.  Andalusia, quante bellezze  Si lascia la citt&agrave; in direzione Utrera e, dopo una visita all&rsquo;imponente Castello medievale con la sua Torre dell&rsquo;Omaggio, si prosegue in direzione Ronda lungo la A-375 fino al bacino idrico di Zahara-El Gastor, dove il paesaggio cattura lo sguardo, e le prime belle curve, lungo il versante sud, alzano il fattore divertimento. Che rimane inalterato, ad alti livelli, proseguendo lungo il misto veloce della A-374 fino a Ronda. In qualunque modo la si pensi sulla corrida, &egrave; innegabile quanto questa tradizione sia radicata nella cultura spagnola: la prima in assoluto si svolse nella Plaza de Toros di Ronda. Un imponente edificio neoclassico realizzato alla fine del &lsquo;700 su progetto di Jos&eacute; Mart&iacute;n de Aldehuela, che ancora oggi rappresenta il cuore di questa cittadina andalusa, aggrappata a un costone di roccia a strapiombo sulla gola de El Tajo. &ldquo;Salutata&rdquo; la statua del toro, magari dopo una visita al vicino Museo Taurino, imperdibili sono i punti panoramici da cui godere vedute mozzafiato: l&rsquo;imponente Ponte Nuevo, che unisce le due parti della citt&agrave; sorvolando il fiume Guadalev&iacute;n, l&rsquo;Alameda del Tajo (un giardino sull&rsquo;orlo del precipizio) e il Mirador de Ronda, con lo sguardo che spazia su distese di colline a perdita d&rsquo;occhio. Qui arriva il momento di addentrarsi tra le meraviglie del Parco Naturale Sierra de Grazalema: della bellezza della strada che da Ronda corre verso Gauc&iacute;n abbiamo gi&agrave; parlato, quindi addominali contratti, si balla! La MA-512 che prosegue verso El Colmenar, &egrave; un surreale budello d&rsquo;asfalto tra sugherete e abetaie; lo si percorre fino all&rsquo;affascinante borgo di Ubrique, completamente imbiancato a calce, famoso nel Mondo per l&rsquo;artigianato della pelle; tradizione raccontata nel Museo del Pellame all&rsquo;interno dell&rsquo;antico convento barocco dei Cappuccini del XVII secolo, uno degli edifici pi&ugrave; belli della cittadina. Il giro si chiude con un&rsquo;ultima corsa fino a Villamartin, dove si ritrova la via del ritorno verso Siviglia. Misteri e coltelli, tra Molise e Campania | Giri e Gare       

Tra le mille anime di Siviglia e le vedute mozzafiato di Ronda, alla scoperta di alcune delle strade pi&ugrave; eccitanti del globo

Un giro di Flamenco in Andalusia | Aspettando Giri e Gare

        Sorrento la nobile. Per raggiungerla, da Castellammare di Stabia si imbocca via Acton (o via Sorrentina): la magia inizia da qui, con le ruote pronte a seguire le geometrie ondulate di una delle litoranee pi&ugrave; belle d&rsquo;Italia in quanto a ricchezza dei luoghi, scorci pittoreschi e panorami. Certo, a patto di trovarsi fuori stagione, cos&igrave; da poter godere appieno le curve a picco sul mare e il mirabile colpo d&rsquo;occhio sull&rsquo;intero Golfo di Napoli. Quest&rsquo;ultima, cos&igrave; vicina ma anche cos&igrave; lontana. Sorrento, rispetto al capoluogo partenopeo, ha sempre rappresentato l&rsquo;altra met&agrave; del Golfo e non soltanto dal punto di vista geografico: colorata, rumorosa, trascinante, l&rsquo;una; sobria, elegante e raffinata, l&rsquo;altra. Entrambe, a proprio modo, magnifiche. In Sardegna, tra mari e giganti | Giri e Gare Sorrento scuote l'anima  Protesa verso Punta Campanella &ndash; lembo estremo della penisola che infilza il Tirreno, quasi a voler colpire la vicina Capri &ndash; la cittadina incanta chiunque la visiti. In particolare per la posizione dominante, tra i Monti Lattari e scoscese pareti di roccia a strapiombo sul mare, in un&rsquo;atmosfera intrisa di salsedine e profumo di agrumi. Panorami e sensazioni che scuotono l&rsquo;anima. Se poi l&rsquo;anima &egrave; quella di un artista, non stupisce che proprio qui, durante un soggiorno al Grand Hotel Excelsior Vittoria, Lucio Dalla abbia trovato ispirazione per scrivere la sua &ldquo;Caruso&rdquo;. In navigazione verso Capri, il cantautore dovette fermarsi per qualche giorno a Sorrento a causa di un&rsquo;avaria alla barca; chiesta una stanza al Grand Hotel Excelsior Vittoria, gli venne assegnata la suite &ldquo;Caruso&rdquo;, appartenuta al grande tenore che vi aveva trascorso gli ultimi anni della sua vita, impartendo lezioni di canto a una giovane donna di cui era follemente innamorato; dopo che gli fu raccontata questa storia, ammaliato dal panorama struggente, Dalla compose la magnifica &ldquo;Caruso&rdquo; seduto allo stesso pianoforte usato dal tenore. Sorrento &egrave; da sempre meta di un turismo attento ed esclusivo, quasi &ldquo;regale&rdquo;, e non soltanto in tempi recenti. Appena fuori citt&agrave;, in direzione Massa Lubrense, si possono raggiungere i Bagni della Regina Giovanna. Il nome sarebbe da attribuire alla Regina Giovanna D&rsquo;Angi&ograve;, sovrana di Napoli, che amava bagnarsi in queste appartate piscine naturali al riparo da occhi indiscreti, vista anche la spregiudicatezza amorosa che le veniva attribuita.  Un giro mozzafiato, tornando a Sorrento  Ma qui, incastonati tra gli scogli, si trovano anche i preziosi ruderi di una villa Romana del I secolo a.C., chiamata &ldquo;di Pollio Felice&rdquo;. Un luogo dalla bellezza fuori dal comune. Scesa la scalinata si apre alla vista una paradisiaca laguna delimitata da un arco naturale che conduce al mare aperto. I Bagni della Regina Giovanna sono stati anche il set di alcune scene del film &ldquo;Pane, Amore e&hellip;&rdquo; del 1955, diretto da Dino Risi, con Sophia Loren e Vittoria De Sica. A Marina Grande, poi, il vecchio borgo dei pescatori, la vista spazia dal Golfo di Napoli al Vesuvio. Guidando lungo la costa, verso Punta Campanella, si raggiunge la pittoresca Massa Lubrense e, poco pi&ugrave; avanti, la vicina frazione di Termini, dal cui belvedere si pu&ograve; gustare una delle vedute pi&ugrave; emozionanti su Capri, cos&igrave; vicina che sembra di poterla toccare con un dito. Ancora oltre, Nerano, Sant&rsquo;Agata sui Due Golfi e tante belle curve in direzione Priora, per fare rientro a Sorrento. Dove, per sorseggiare un drink davanti a un tramonto in technicolor, l&rsquo;indirizzo giusto &egrave; il Vista Sky Bar Sorrento, il rooftop dell&rsquo;Hotel Mediterraneo. Misteri e coltelli, tra Molise e Campania | Giri e Gare       

Per la posizione unica al Mondo, la bellezza dei panorami e il fascino dei dintorni, &egrave; una delle mete pi&ugrave; intriganti da godere in moto fuori stagione

Sorrento, la nobile | Aspettando Giri e Gare

        &Egrave; stata l&rsquo;Olbia Arena, in provincia di Sassari, sulla costa nordorientale dell&rsquo;isola, a ospitare, nel weekend dal 20 al 22 ottobre, l&rsquo;appuntamento con il Campionato Italiano Motorally e Raid TT. Terra magica per antonomasia, la Sardegna &ndash; in termini di strade e percorsi da sogno &ndash; &egrave; in grado di esaudire qualunque desiderio di un motociclista. E allora, per chi aveva deciso di raggiungere l&rsquo;evento in moto, saltare in sella e puntare le ruote a caccia di emozioni era d&rsquo;obbligo. Misteri e coltelli, tra Molise e Campania | Giri e Gare Sardegna, l'itinerario  L&rsquo;itinerario che segue si inoltra alla scoperta della costa nord con partenza da Olbia. Il primo tratto vede protagonisti gli scenari dell&rsquo;entroterra. Si avanza lungo la statale 125 Orientale Sarda &ndash; in questo intermezzo a nord, scorrevole e veloce &ndash; fino a Cudacciolu, frazione di Arzachena, dove si prende la Provinciale 14 per Luogosanto e si punta dritti al cuore antico della Sardegna, alla scoperta della Tomba dei Giganti di Li Lolghi ad Arzachena. Cos&igrave; chiamata, secondo la tradizione, per le dimensioni enormi che facevano pensare al tumulo di un enorme gigante, si tratta in realt&agrave; di sepolture collettive di et&agrave; nuragica. Il sito era usato anche come luogo di culto in cui venivano celebrati gli antenati. Ma la voglia di guidare &egrave; tanta, e nel nord dell&rsquo;isola esiste un mondo di divertimento selvaggio tutto da esplorare. Cos&igrave;, senza esitazione, si seguono le indicazioni per Luogosanto, continuando a piegare forte in direzione Aglientu, per poi girare, poco prima di arrivarci, a sinistra sulla SP5 verso la Valle della Luna (deviazione consigliatissima lungo il percorso, per scoprire le atmosfere surreali nei dintorni di Aggius). Il giro di boa arriva sulla costa, a Castelsardo, che appare davanti al casco come una splendida tavolozza di colori circondata dall&rsquo;azzurro del mare e dominata dal castello Doria che vigila dal promontorio a cui &egrave; aggrappata. Una passeggiata tra le strette viuzze del centro, risalendo dal caratteristico porticciolo, &egrave; il modo migliore per iniziare l&rsquo;esplorazione del borgo, che cela meraviglie come la cattedrale di Sant&rsquo;Antonio Abate del XV secolo, in posizione panoramica sul mare. Tra storia e cultura in Sardegna  Da non perdere, durante la visita del castello, &egrave; il Museo dell&rsquo;intreccio Mediterraneo al suo interno, che racconta una delle lavorazioni artigianali pi&ugrave; importanti di tutta la Sardegna. Ma le sorprese non finiscono qui, perch&eacute; da Castelsardo si avanza in direzione Multeddu e, dopo una sosta alla Roccia dell&rsquo;Elefante (alta circa quattro metri, di origine vulcanica, con grotte misteriose al suo interno) e alla suggestiva foce del Coghinas, si prende a risalire il tratto di mare lungo la SP90 che tocca Badesi. Per poi andare all&rsquo;esplorazione di Trinit&agrave; d&rsquo;Agultu e Vignola, terre di vermentino e di tradizioni marinare, con la frazione di Lu Colbu e il borgo di Costa Paradiso circondati da un paesaggio granitico immerso nella macchia mediterranea. Si prosegue lungo la costa gallurese a caccia di angoli incantati, come Capo Testa a Santa Teresa di Gallura, o la spiaggia dell&rsquo;isola dei Gabbiani a Porto Pollo, enclave degli amanti della vela e degli sport acquatici; e pi&ugrave; avanti, gli infiniti panorami sull&rsquo;Arcipelago della Maddalena e su Palau, un ricamo di rocce e di mare da togliere il fiato che raggiunge il mare di Porto Cervo, da cui fare rientro a Olbia. La Super Laghi | Giri e Gare       

Tra i panorami, i misteri e le mirabolanti curve della costa nord, in occasione dell&rsquo;italiano Motorally e Raid TT a Olbia

In Sardegna, tra mari e giganti | Giri e Gare

        La tappa campana del Trofeo delle Regioni di Enduro, il 6-8 ottobre a Montecalvo Irpino (provincia di Avellino), ha offerto la possibilit&agrave; &ndash; a chi raggiunger&agrave; l&rsquo;evento in moto &ndash; di vivere non soltanto l&rsquo;atmosfera della gara ma anche un appassionante giro che sconfina in Molise, alla ricerca di scorci inconsueti &ldquo;fuori rotta&rdquo;. La Super Laghi | Giri e Gare Il fascino di Benevento  La prima tappa, lasciata Montecalvo, &egrave; la citt&agrave; di Benevento. Epicentro di una terra appartata e di grande fascino, Maleventum &ndash; il cui nome fu trasformato in Beneventum dai Romani, dopo la celebre vittoria su Pirro &ndash; &egrave; sempre scenario di importanti vicende storiche e misteriose leggende; come quelle legate alle streghe, che avevano l&rsquo;abitudine di radunarsi nelle vicinanze del fiume Sabato, sotto un albero di noce. A testimonianza della dominazione romana, rimangono l&rsquo;Arco di Traiano, costruito nel 114 d.C., e il teatro del II secolo, voluto da Adriano e ampliato da Caracalla. Ma c&rsquo;&egrave; tanto altro da scoprire tra le strade e le piazze di questa citt&agrave;, come la chiesa di Santa Sofia &ndash; patrimonio dell&rsquo;UNESCO dal 2011 &ndash; con la particolarissima pianta a forma circolare, poi stellare e di nuovo circolare. Inoltre, Benevento &egrave; la patria del liquore Strega, che nacque qui, nel 1860, all&rsquo;interno dello stabilimento Strega Alberti; e dell&rsquo;omonimo Premio Strega, il riconoscimento letterario creato nel 1947 dall&rsquo;allora proprietario del liquorificio, Guido Alberti, e dalla scrittrice Maria Bellonci. Proseguendo lungo la statale 87 in direzione Fragneto Monforte, una piacevole deviazione porta all&rsquo;Oasi WWF del Lago di Campolattaro, ricchissima di avifauna e paradiso del birdwatching. Ripresa la statale, si supera il piccolo borgo di Sassinoro e si raggiunge la SP331, dove l&rsquo;itinerario entra nel vivo, inoltrandosi nei territori del Matese. Guidando in direzione Guardiaregia, una serie di splendide curve panoramiche conduce alla diga di Arcichiaro che sbarra il Torrente Quirino. Poco oltre, la Sella del Perrone (a quota 1200 metri) apre agli splendidi scenari dei laghi Matese e Gallo: asfalto non sempre perfetto, lungo i pochi chilometri che li uniscono, ma panorami che ricompensano. Giunti a Gallo Matese, si costeggia il lago dalle acque azzurre per poi tornare indietro sui propri passi e godersi una sosta lungo le sponde di quello che &egrave; considerato il bacino lacustre di origine carsica pi&ugrave; alto d&rsquo;Italia, il Lago Matese. Tutt&rsquo;attorno, una terra di grande bellezza e scenari suggestivi, rigonfia di massicci montuosi, calcarei e dolomitici, tra i pi&ugrave; interessanti dell&rsquo;intero Appennino. Il borgo di Frosolone  Lasciato il lago, si prosegue a tutta piega tra gli scenari incantati che portano alla stazione sciistica di Campitello Matese, per poi proseguire in picchiata lungo la SP106 fino a valle e raggiungere Frosolone, in provincia di Isernia, borgo molisano che conserva ancora intatto l&rsquo;antico fascino medievale. Le sue rocce carbonatiche, dalle forme bizzarre e sorprendenti, non smettono mai di stupire. &Egrave; un centro di consolidata tradizione artigianale: in particolare, per quanto riguarda la produzione di forbici e coltelli, come testimonia l&rsquo;imperdibile &ldquo;Museo dei Ferri Taglienti&rdquo;. Dopo una passeggiata tra le botteghe locali, per fare il pieno di caciocavallo podolico (golosa eccellenza del territorio), si riparte chiudendo il &ldquo;cerchio&rdquo; con la visita all&rsquo;Abbazia benedettina di Santa Maria delle Macchie. Per poi riprendere la via del ritorno ripercorrendo la strada fino a Montecalvo. In viaggio tra le rocche dell'Emilia | Giri e Gare       

Benevento, il Matese e il borgo di Frosolone, la patria delle lame: sono gli ingredienti di un giro da non perdere

Misteri e coltelli, tra Molise e Campania | Giri e Gare

        In rigoroso ordine di apparizione, Lago d&rsquo;Idro, Lago Ampola, Lago di Ledro, Lago di Garda e Lago di Valvestino: cinque punti sulla mappa che, uniti, danno vita a un tour imperdibile per tutti gli appassionati di curve e panorami mozzafiato. L&rsquo;occasione perfetta per viverlo appieno &egrave; stata la tappa del campionato italiano Quad Cross e Sidecarcross a Odolo, in provincia di Brescia, disputata il 24 settembre. Un rapido trasferimento, costeggiando il fiume Chiese lungo la statale 237 conduce dritto al Lago d&rsquo;Idro. In viaggio tra le rocche dell'Emilia | Giri e Gare Un tour indimenticabile  &Egrave; una strada piacevolissima da guidare, che avanza bordeggiando il versante occidentale del lago con i primi scorci incantati di questo giro. Lungo il percorso, da non perdere &egrave; la Rocca D&rsquo;Anfo (la fortezza napoleonica pi&ugrave; grande d&rsquo;Italia), mentre raggiunta localit&agrave; Ponte Caffaro (frazione di Bagolino) &egrave; altrettanto consigliata una breve deviazione fino al Castello di San Giovanni. Entrambe le roccaforti dominano il lago dall&rsquo;alto, regalando suggestioni e vedute sorprendenti. All&rsquo;altezza di Ca&rsquo;Rossa si lascia la 237 e si svolta in direzione Lago di Ledro-Riva del Garda sorvolando il letto biforcato del Chiese. Lungo i tornanti della statale 240 &ndash; un altro tracciato divertentissimo di questo itinerario &ndash; la cascata Ampola anticipa di qualche chilometro l&rsquo;omonimo passo con annesso laghetto; un piccolo specchio d&rsquo;acqua incastonato nell&rsquo;alta Valle di Ledro, che in origine era un tutt&rsquo;uno con il vicino (e pi&ugrave; noto) Lago di Ledro. Una passeggiata lungo la passerella di legno che lo costeggia permette di scoprire le atmosfere sognanti di questo angolo un po&rsquo; defilato e affascinante di Trentino. Come affascinante &egrave; una visita al Museo delle Palafitte del Lago di Ledro a Molina di Ledro, che permette di immergersi nella vita quotidiana di un villaggio paleolitico dell&rsquo;Et&agrave; del Bronzo. Da qui, Riva del Garda dista meno di 15 chilometri. Imperdibile &egrave; il centro storico circondato da scogliere e montagne, che rappresenta la porta d&rsquo;accesso alle meraviglie del territorio. Nei weekend, il rischio di trovare traffico lungo la Gardesana Occidentale (statale 45bis) toglie un pizzico di poesia, ma la bellezza dei luoghi, con i pittoreschi borghi a picco sul lago, rimane immutata.  Nella terra dei laghi  Si attraversano uno dietro l&rsquo;altro Limone sul Garda (con il borgo antico e le limonaie), Piovere e Gargnano. Il consiglio, per&ograve;, &egrave; di abbandonare la Gardesana prima di Campione, per godersi l&rsquo;imperdibile Strada della Forra (SP 38) tra Tremosine e Tignale: scorci ed emozioni da album dei ricordi. Raggiunta Gargnano (dove merita attenzione Villa Bettoni, forse il pi&ugrave; bel complesso architettonico del Lago di Garda), parte l&rsquo;attacco al Lago di Valvestino. La SP9 si arrampica una spira dietro l&rsquo;altra con un layout simile a quello di un kartodromo fino a Navazzo. Qui &egrave; d&rsquo;obbligo una sosta per guardarsi alle spalle e godere di una delle pi&ugrave; belle vedute in assoluto sul Garda. Il vicino Lago di Valvestino, quinto e ultimo del giro, prende vita dall&rsquo;imponente diga di Ponte Cola che svetta in uno scenario unico e incontaminato. Avanzando ancora, curve e piacere di guida proseguono senza sosta fino a quando, superato Passo San Rocco, non si raggiungono di nuovo il Lago d&rsquo;Idro e la vicina Odolo. Sei itinerari per fughe ad alta quota | Giri e Gare       

Dal piccolo Ampola al pi&ugrave; grande di tutti, il Garda, sono ben cinque gli specchi d&rsquo;acqua lungo questo itinerario

La Super Laghi | Giri e Gare

        Il 10 settembre, a Montecreto, in provincia di Modena, &egrave; andato in scena la finale del campionato italiano E-Bike &amp; Coppa Italia EBK Enduro. Un appuntamento in una location superlativa, perfetta rampa di lancio per un giro in moto alla scoperta dei dintorni, fino agli imperdibili tesori di Bologna. Sei itinerari per fughe ad alta quota | Giri e Gare Luoghi magici  Prima di mettersi in sella, una passeggiata tra le vie del borgo di Montecreto, permetter&agrave; di scoprire i resti dell&rsquo;antico castello, che un tempo dominava la valle del fiume Scoltenna e la preziosa chiesa di San Giovanni; da non perdere &egrave; anche il vicino Parco dei Castagni, per vivere istanti di relax tra imponenti alberi plurisecolari. Si parte in direzione Sestola, dove la suggestiva Rocca permette di godere di panorami a 360&deg; sull&rsquo;intero territorio. La strada &egrave; la SP234, che avanza splendidamente tortuosa tra valli e alture dell&rsquo;Appennino modenese. Si tocca Fanano e si prosegue pennellando una piega dietro l&rsquo;altra fino al Valico Masera e al belvedere di Querciola, poco pi&ugrave; avanti. A seguire, Gabba, con la piccola chiesa di Santa Maria e le case addossate alla curva, e Gaggio Montano, anticipano la fine di questo primo tratto che culmina con l&rsquo;arrivo sulla statale 64 Porrettana. Si avanza in direzione Bologna fino a raggiungere Rocchetta Mattei. Fatta edificare dal conte Cesare Mattei sulle rovine della Rocca di Savignano del XIII secolo, posta a guardia della Valle del Reno, &egrave; una residenza fiabesca che mescola stili architettonici dal Moresco al Liberty, con richiami al Medioevo e al Rinascimento, in un intrico di torri, stanze, sale da ricevimento e bizzarre scalinate. Un luogo semplicemente unico nel suo genere! Superata Vergato, una piccola deviazione porta alla scoperta del Parco Storico di Monte Sole, del borgo di Caprara di Sopra e della cittadina di Marzabotto. Luoghi di straordinaria bellezza, ricchi di storia &ndash; come testimoniano i reperti archeologici di et&agrave; etrusca &ndash; ma anche drammaticamente legati al cruento eccidio che tra il 29 settembre e il 5 ottobre del 1944 port&ograve; alla morte di centinaia di innocenti per mano delle forze naziste. Una delle pagine pi&ugrave; tristi della Guerra di Liberazione, da ripercorrere attraverso visite guidate e percorsi tematici ad hoc.  Verso Bologna, e poi ritorno a Montecreto  A pochi chilometri di distanza, Bologna segna il giro di boa dell&rsquo;itinerario. &ldquo;Capitale&rdquo; dell&rsquo;Emilia, citt&agrave; simbolo del territorio, Bologna &egrave; un concentrato unico di arte, cultura e piaceri della tavola. Basta una passeggiata in Piazza Maggiore per innamorarsene; o uno sguardo all&rsquo;ins&ugrave; rivolto alla Torre degli Asinelli; per non parlare di un&rsquo;immersione tra le atmosfere gotiche della Basilica di San Petronio (la quinta chiesa pi&ugrave; grande al Mondo), o di una passeggiata tra le arcate dell&rsquo;Archiginnasio, o sotto i portici di San Luca. Fatto il pieno di bellezza, si lascia la citt&agrave; puntando al Parco Regionale dell&rsquo;Abbazia di Monteveglio (irrinunciabile una visita), e a Castello di Serravalle, con la rocca medievale a fare da sfondo alla rinomata produzione vinicola di &ldquo;Colli Bolognesi&rdquo; DOC (si consiglia la visita all&rsquo;ecomuseo della Collina e del Vino). Raggiunta Guiglia si punta a Roccamalatina (con l&rsquo;omonimo Parco caratterizzato da bizzarre formazioni rocciose) lungo la tormentata SP623, che infilza boschi e prati fino al Ponte Samone, da cui si costeggia il fiume Panaro in direzione Sestola per il rientro a Montecreto. Verso l'Alpe Romana | Giri e Gare       

Ma anche curve da intenditori e panorami mozzafiato, in questo eccitante itinerario emiliano vissuto in occasione del campionato italiano E-Bike a Montecreto

In viaggio tra le rocche fiabesche dell'Emilia | Giri e Gare

        I campionati lungo lo Stivale si prendono una piccola pausa e spengono i cilindri per Ferragosto, ma se la voglia di moto non accenna a calare, ecco sei mete da raggiungere in sella per sfuggire al caldo, con scenari da sogno e strade incantevoli.  Umbra, che storia! | Giri e Gare I nostri sei itinerari consigliati  PASSO ROMBO (TRENTINO) A cavallo tra Italia e Austria. A cavallo del mito. S&igrave;, perch&eacute; salendo verso il Passo Rombo, a qualsiasi andatura, ci si sente come conquistatori di un territorio selvaggio, patria ancestrale di miti e leggende in costante balia degli elementi. La civilt&agrave; &egrave; lontana, la vegetazione si dirada e in alcuni momenti, quando non passa nessuno, si riesce a udire chiaro il rombo (appunto!) cupo delle vette tutt&rsquo;attorno. Un universo parallelo di colori e atmosfere che, una volta attraversato, non si dimentica pi&ugrave;. Esattamente come indimenticabili sono le curve sui due 2474 metri (la strada &egrave; a pagamento ma ne vale la pena). PASSO DELLO STELVIO (LOMBARDIA) Troppo banale, direte voi. Ma come si fa a escludere lo Stelvio da un elenco del genere? Ci sono cose che appartengono insindacabilmente al patrimonio motociclistico, e il nostro Stelvio ne &egrave; parte fondamentale; senza contare che una volta in cima &ndash; 2757 metri &ndash; il caldo torrido dell&rsquo;estate sar&agrave; soltanto un lontano ricordo. E appena qualche piega pi&ugrave; in l&agrave;, ad aspettarvi troverete il Gavia &ndash; 2652 metri &ndash; per un ulteriore carico di emozioni e tanto divertimento. TERMINILLO (LAZIO) Per i motociclisti romani &egrave; un vero totem. Volete mettere la possibilit&agrave; di essere in quota, al fresco, in un&rsquo;oretta scarsa di moto? E tutto questo attraversando scenari splendidi. Ma soprattutto, godendosi pieghe super-gustose, sia durante la salita da Rieti (geometrie perfette e curvoni in appoggio da antologia), che &ndash; una volta in quota &ndash; verso il rifugio Sebastiani, dove il nastro d&rsquo;asfalto si raggomitola e sembra di stare sulle Alpi. Chi vuole, potr&agrave; proseguire verso Leonessa a caccia di ulteriori divertimenti motociclistici in quest&rsquo;angolo di Centro Italia. CAMPO IMPERATORE (ABRUZZO) Non lo chiamano &ldquo;Piccolo Tibet&rdquo; a caso. Sorvegliati dai 2912 metri del Corno Grande, la cima pi&ugrave; alta del massiccio del Gran Sasso, la piana di Campo Imperatore &egrave; forse uno dei catalizzatori motociclistici pi&ugrave; potenti d&rsquo;Italia. Non c&rsquo;&egrave; appassionato, infatti, che almeno una volta l&rsquo;anno non pianifichi una giornata in quota, salendo da Assergi (magari dopo aver piegato tra le spire che circondano il vicino lago di Campotosto) alla conquista di questo luogo dal fascino ancestrale. Una volta sulla piana, dopo la classica deviazione all&rsquo;albergo per respirare aria frizzante e panorami grandiosi, il rituale si completa sui prati dei ristori, tra braci accese e arrosticini. GENNARGENTU (SARDEGNA) Raramente capita di trovarsi in luoghi in cui si ha la percezione lucida di correre il rischio di non incontrare nessuno per chilometri di strada. Che poi, &ldquo;rischio&rdquo; o &ldquo;opportunit&agrave;&rdquo;, dipende dai punti di vista. Capita in Sardegna a chi decide di arrampicarsi tra le sfumature rosa dei nastri d&rsquo;asfalto attorno al Gennargentu, uno degli ambienti pi&ugrave; affascinanti di tutto il Mediterraneo. Ma anche uno dei luoghi con il pi&ugrave; alto tasso di percorsi super-motociclistici al Mondo. Il consiglio: svoltare a ogni bivio seguendo l&rsquo;istinto&hellip; di sicuro non si sbaglia. Quando il Sole tramonta, via in picchiata, a tutta piega, verso il mare, per un meraviglioso bagno. ETNA (SICILIA) La Sicilia, per chi sa cercare, &egrave; uno scrigno ricchissimo di piacere motociclistico, con strade (spesso poco note) che non hanno nulla da invidiare ai pi&ugrave; blasonati &ldquo;santuari delle due ruote&rdquo; in giro per lo Stivale. Ma se si cerca il fresco e si vuole andare a colpo sicuro, nulla gratifica di pi&ugrave; di una bella galoppata sulla famosa statale &ldquo;Mare-Neve&rdquo; dell&rsquo;Etna. Che poi, come sanno perfettamente gli habitu&eacute;, sono tanti gli angoli nascosti e i percorsi suggestivi che val la pena scoprire in moto attorno al vulcano attivo pi&ugrave; alto d&rsquo;Europa: buona caccia! &nbsp; Verso l'Alpe Romana | Giri e Gare       

Quando il termometro sale oltre il livello di guardia, meglio cercare refrigerio in vetta&hellip; ovviamente in moto

Sei itinerari per fughe ad alta quota | Giri e Gare

        Il Campionato Italiano Velocit&agrave; in Salita, nel weekend del 5-6 agosto &egrave; tornato in Centro Italia, nella bellissima Spoleto, per scatenarsi sulla elettrizzante strada di Forca di Cerro. Ed &egrave; proprio dal capoluogo umbro che parte un giro intrigante, perfetto contorno con cui abbiamo &ldquo;accompagnato&rdquo; le emozioni della gara.  Verso l'Alpe Romana | Giri e Gare I gioielli di Spoleto  Prima di lasciare Spoleto, immancabile &egrave; una visita ai suoi inestimabili gioielli: il Duomo, la Rocca Albornoziana, il Ponte delle Torri, la basilica di San Salvatore e le infinite suggestioni da scoprire tra i vicoli acciottolati. Acquasparta, a pochi chilometri lungo la SR418 &ndash; strada che nei pressi di Colle Campanaro inizia a raggomitolarsi in una piacevole sequenza di curve &ndash; &egrave; la prima tappa del giro. La sua storia si perde nelle trame del tempo ma &egrave; con la Signoria dei Cesi che raggiunge indubbiamente l&rsquo;apice. E non a caso, all&rsquo;interno del centro storico &egrave; proprio Palazzo Cesi, con l&rsquo;elegante architettura rinascimentale, a rapire l&rsquo;attenzione: sede dell&rsquo;Accademia dei Lincei (la prima scuola scientifica in Europa, fondata a Roma nel 1603 dal duca Federico Cesi, insieme a Giovanni Heckius, Francesco Stelluti e Anastasio de Filiis), nel 1624 ospit&ograve; per un breve periodo anche Galileo Galilei. Preziosi, passeggiando per il borgo, sono poi alcuni edifici religiosi come la medievale chiesa di San Francesco o quella del Sacramento, che custodisce parte di un mosaico romano dell&rsquo;antica citt&agrave; di Carsulae, che sorgeva nel territorio. Da non perdere, nei dintorni, il piccolo borgo medievale di Portaria, con la pittoresca Piazza Giuseppe Verdi in cui svetta la Torre dell&rsquo;Orologio del 1200 composta da pinnacoli e da una cuspide campanaria. Uno spostamento di una ventina di minuti lungo la statale 3 bis porta dritto a Todi, pronti per andare alla scoperta delle sue meraviglie. Impossibile racchiudere in poche righe quanto ha da offrire Spoleto, Acquasparta e Montefalco. questa cittadina. Patria del poeta umanista Jacopone da Todi, tra i vicoli e le piazze si respira un&rsquo;atmosfera unica. Una passeggiata in pieno Medioevo, a partire dal Palazzo del Capitano, passando per il Palazzo dei Priori e il Duomo, realizzato nel XII secolo sui resti di un tempio dedicato al Dio Apollo. &Egrave; lui, idealmente, il cuore di Todi. Durante la visita colpisce l&rsquo;affresco del &ldquo;Giudizio Universale&rdquo; a tutta parete, intorno al rosone centrale, realizzato da Ferra&ugrave; da Faenza. Umbria, che meraviglia  Da non perdere &egrave; anche il suggestivo tempio di Santa Maria della Consolazione, appena fuori dalla cinta muraria duecentesca, che in tipica architettura rinascimentale contrasta con le atmosfere medievali del centro storico di Todi. La sua costruzione risale al XVI secolo su progetto (quasi sicuramente) di Donato Bramante. Si avanza, seguendo le indicazioni per Petroro, alla volta di Montefalco guidando su morbide curve tra colline e filari di vite, votati alla produzione del pregiato Sagrantino. Montefalco, con il caratteristico centro storico, &egrave; un&rsquo;altra delle tappe imperdibili di questo itinerario, prima di far rientro a Spoleto, dove il cerchio si chiude. Prima, per&ograve;, il consiglio &egrave; di programmare una sosta alle Fonti del Clitunno, un&rsquo;oasi verde di superba bellezza cara ad artisti, poeti e scrittori come Plinio il Giovane e Carducci. Poco distante il borgo fortificato di Campello Alto, con le mura che stringono l&rsquo;antico centro medievale, lascia letteralmente senza fiato.  Il piccolo Tibet | Giri e Gare        

Suggestioni medievali, antiche famiglie, Galileo e l&rsquo;Accademia dei Lincei, per un giro sulla macchina del tempo: il perfetto abbinamento per la tappa del CIVS a Spoleto

Umbria, che storia! | Giri e Gare

        Il Campionato Italiano Velocit&agrave; ha fatto tappa sul circuito di Vallelunga, vicino Roma, nel weekend del 17-18 giugno. Il consiglio &egrave; di guidare alla scoperta dei dintorni, percorrendo l&rsquo;itinerario che segue. Partiamo! Il Piccolo Tibet | Giri e Gare&nbsp; Da Vallelunga verso i laghi  Bastano pochi chilometri per raggiungere le acque del Lago di Bracciano poco prima di Anguillara Sabazia. Il borgo, nella parte pi&ugrave; antica, custodisce gioielli sorprendentemente poco noti, come il Palazzo Baronale del &lsquo;500 e la suggestiva Porta Maggiore. Lungo la strada che raggiunge Bracciano, in pochi chilometri, il Museo Storico dell&rsquo;Aeronautica Militare &egrave; un&rsquo;autentica chicca per appassionati di aviazione e non. Conquistata la cittadina che d&agrave; il nome al lago, sono tre le tappe immancabili: un affaccio dal Belvedere della Sentinella, una passeggiata tra i vicoli del vecchio borgo (le case sono costruite interamente in pietra lavica locale) e la visita del castello Odescalchi. Dopodich&eacute;, si puntano le ruote verso Trevignano Romano. La ricchezza pi&ugrave; grande di questa localit&agrave; &egrave; sicuramente l&rsquo;atmosfera che vi si respira, a partire dalla Rocca dei Vico, antico maniero del XIII secolo in posizione dominante. Inoltre una passeggiata alla chiesa della Madonna Assunta in Cielo, regala ancora vedute mozzafiato. Arrampicandosi sulla parete di quello che era l&rsquo;antico cratere in cui oggi &ldquo;dimora&rdquo; il lago, dopo qualche chilometro si raggiunge Sutri. Inserita nell&rsquo;elenco de &ldquo;I borghi pi&ugrave; belli d&rsquo;Italia&rdquo;, da non perdere, oltre al centro storico, sono la necropoli etrusco-romana, l&rsquo;anfiteatro, il Duomo e il Palazzo Savorelli. Si avanza ancora lungo la Cassia e, passata Capranica, alla rotonda che anticipa il centro abitato di Vetralla si imbocca via Campo Giordano fino all&rsquo;incrocio con la SP80. Si svolta a destra: la strada inizia a correre in salita nel bosco, attraverso un fitto tunnel di alberi. Raggiunta San Martino al Cimino si piega per il Lago di Vico. Ancora boschi e curve in salita fino alla SP39, poi il Belvedere di Poggio Trincera regala uno spettacolare colpo d&rsquo;occhio su quest&rsquo;altro splendido lago, anch&rsquo;esso di origine vulcanica.  Un itinerario da sogno, verso Vallelunga  Tappa successiva &egrave; la vicina Caprarola con il celebre Palazzo Farnese. Per farlo realizzare, nel 1530, venne ingaggiato uno dei pi&ugrave; grandi architetti dell&rsquo;epoca, Antonio da Sangallo. Dopo la sua morte, i lavori furono ripresi dal Vignola. Il risultato viene considerato come una delle massime espressioni del Tardo Rinascimento Italiano. Attraverso uliveti, piantagioni di nocciole e vigneti, si raggiunge la Flaminia nei pressi di Civita Castellana e si avanza in direzione Roma fino alle indicazioni per il Parco Naturale della Valle del Treja: un&rsquo;area di grande bellezza, modellata dal fiume che ha inciso il tufo dell&rsquo;antico vulcano Sabatino. Qui, protagonisti sono il borgo di Calcata e le cascate di Monte Gelato. Queste ultime rappresentano uno dei set cinematografici pi&ugrave; amati nei dintorni di Roma (&ldquo;Francesco, giullare di Dio&rdquo; di Roberto Rossellini, &ldquo;Storia di una capinera&rdquo; di Franco Zeffirelli e &ldquo;Don Chisciotte&rdquo; di Orson Welles). Il borgo di Calcata, dopo l&rsquo;abbandono negli Anni &lsquo;30 per via dei frequenti crolli, &egrave; tornato a vivere intorno agli Anni &lsquo;60 grazie all&rsquo;impegno di pittori, scultori e intellettuali giunti da ogni parte del Mondo. Sono stati loro a ristrutturare il centro storico, di origine medievale, fondando una sorta di &ldquo;colonia artistica&rdquo;, in cui ancora oggi si respira un&rsquo;atmosfera particolare, tra laboratori artigiani e curiose botteghe. L&rsquo;autodromo, a questo punto, &egrave; a una manciata di chilometri. La Sicilia dei Tramonti | Giri e Gare       

L&rsquo;appuntamento con il CIV ha offerto la scusa per un bel giro. Lungo il percorso, borghi ricchi di storia e scenari da cartolina

Da Vallelunga ai laghi di Bracciano e Vico | Giri e Gare

        In sella alla nostra Kawasaki Z900, dalla cittadina umbra di Cascia, ai confini con il Lazio, si parte alla scoperta della vicina Monteleone di Spoleto, scrigno di insospettabili tesori, alcuni dei quali, oggi, sono custoditi al Metropolitan Museum di New York; come la biga etrusca ritrovata nel suo territorio, datata intorno al 540 a.C. e rivestita da lamine di bronzo dorato lavorate a sbalzo con episodi legati alla figura dell&rsquo;eroe greco Achille. Il piccolo Tibet | Giri e Gare Da Cascia verso Leonessa e Rieti  Se non si ha tempo di fare un salto nella Grande Mela, se ne pu&ograve; ammirare una copia a grandezza naturale nei sotterranei del complesso monumentale di San Francesco della fine del Duecento. Si raggiunge Leonessa, poco pi&ugrave; avanti. Il borgo ospita un caratteristico centro storico di origine medievale ed &egrave; circondato da un&rsquo;imponente doppia cerchia di mura del XIII secolo. A questo punto, per&ograve;, &egrave; il momento di un po&rsquo; di guida ad alti livelli: la statale 521 in direzione Morro Reatino e? una di quelle strade da album dei ricordi, spesso teatro di adrenaliniche cronoscalate. Carreggiata ampia e curve di ogni genere conducono a valle tutto d&rsquo;un fiato. Raggiunta la statale 79, si avanza verso Rieti attraverso l&rsquo;area naturalistica dei laghi Lungo e Ripasottile. Il capoluogo di provincia, &ldquo;capitale&rdquo; della Sabina, merita una visita alla scoperta di alcuni angoli caratteristici, come il quartiere dei Pozzi, della Cattedrale di Santa Maria Assunta, del Palazzo della Prefettura (con i giardini del Vignola), del Palazzo Papale e del Palazzo dei Delfini. A Piazza San Rufo, una targa ricorda che in questa citt&agrave;, secondo la tradizione, si trova il centro geografico d&rsquo;Italia. Da non perdere il ponte sul Velino (uno degli accessi al centro storico) da cui scorgere i resti di quello pi&ugrave; antico, di epoca romana, adagiato sul letto del fiume. Rieti fu conquistata dai Romani nel III secolo a. C. e a collegarla con Roma c&rsquo;era la via Salaria, l&rsquo;antica via del sale. Rieti Sotterranea &egrave; un percorso che permette di esplorare il viadotto costruito per innalzare e salvaguardare l&rsquo;antica consolare dalle ricorrenti piene del fiume Velino che producevano rovinose inondazioni. All&rsquo;interno dei sotterranei, si possono vedere ancora fornici monumentali costruiti in blocchi di travertino a sostegno del piano stradale. Per info: rietidascoprire@rietidascoprire.it.  L'Alpe Romana  Si lascia la cittadina e si imbocca la statale 4bis, la cosiddetta via del Terminillo. La strada sale subito in quota: un bel misto medio-veloce che in circa 20 chilometri conduce alla base degli impianti sciistici di Pian delle Valli. Tornanti elicoidali con asfalto ottimo: una vera goduria! Da Pian delle Valli, si prosegue per Leonessa. La carreggiata tende a restringersi lievemente, raggomitolandosi attraverso paesaggi tipicamente alpini, da qui l&rsquo;appellativo di &ldquo;Alpe Romana&rdquo;. Si guida fino al passo Sella di Leonessa da cui inizia la discesa verso l&rsquo;omonima cittadina. La maestosa bellezza della natura circonda curve splendide, che sembrano disegnate con il compasso appositamente per le nostre moto. Il giro termina con un veloce rientro a Cascia attraverso la strada dell&rsquo;andata. La Sicilia dei Tramonti | Giri e Gare       

Il terzo round del campionato italiano Minimoto ha acceso i motori nel cuore del Centro Italia: il nostro itinerario&nbsp;tra Cascia, Leonessa e il Terminillo

Verso l'Alpe Romana | Giri e Gare

        Il periodo tra la fine di maggio e i primi di giugno &egrave; forse uno dei migliori per salire a Campo Imperatore, grazie agli incredibili colori regalati dalle fioriture. E allora, la tappa dell&rsquo;italiano Enduro Estremo del 28 maggio a Torricella Sicura, in provincia di Teramo, &egrave; stata un&rsquo;occasione imperdibile per unire le emozioni del tassello &ldquo;da duri&rdquo; a una delle tappe motociclistiche pi&ugrave; affascinanti d&rsquo;Italia. Giri e Gare nel "Piccolo Tibet"  Da Torricella, sfiorata Teramo, percorrendo la tortuosa statale 81 si punta spediti al pittoresco borgo di Penna Sant&rsquo;Andrea, in posizione panoramica sulla valle del Vomano. Una visita al piccolo centro storico, con la cinquecentesca Parrocchiale di Santa Maria del Soccorso e si avanza sulla SP37 doppiando le frazioni di San Giovanni al Mavone e Colledoro, circondati da boschi e vedute sempre pi&ugrave; ampie man mano che ci si avvicina alla Piana e alla faggeta di Vado di Sole. Raggiunto il bivio che a sinistra indica Castel del Monte e a destra Campo Imperatore, si consiglia una deviazione per seguire quest&rsquo;ultima indicazione. La meta sono i due ristori &ndash; famosissimo il Mucciante &ndash; dove in una suggestiva ambientazione &ldquo;vecchio West&rdquo;, &egrave; doveroso acquistare carni locali, arrosticini di pecora e altre prelibatezze da cuocere e gustare direttamente sui prati antistanti. Altrimenti, si prosegue sul bel percorso panoramico e ricco di curve iperboliche che, superato il valico di Capo la Serra, porta al borgo di Castel del Monte. Una sosta alla scoperta del centro storico, attraverso la monumentale Porta Sant&rsquo;Ubaldo, permetter&agrave; di scoprire i tanti angoli deliziosi di questo universo di pietra, vicoli, scalinate e scorci sulle valli circostanti. Dopodich&eacute;, si torna in sella per la tappa successiva: Rocca Calascio, nota soprattutto per il castello edificato in posizione impervia, tra i pi&ugrave; belli al Mondo. Tantissimi i film che vi sono stati girati, tra i quali figura anche lo struggente Ladyhawke (pellicola del 1985 con Rutger Hauer, Michelle Pfeiffer e Matthew Broderick). Giunti a Calascio, parcheggiata la moto, una breve passeggiata conduce in cima alla Rocca. Un luogo unico, dove sentirsi cavalieri medievali, tra le mura dell&rsquo;antico maniero, e poi la vicina chiesetta di Santa Maria della Piet&agrave; a pianta ottagonale, affacciata su una valle che spazia fino alle vette del Gran Sasso.  Campo Imperatore e Gran Sasso  Si prosegue toccando Santo Stefano di Sessanio, altro borgo dalla bellezza imprescindibile, per affrontare il tortuoso tratto di strada che torna in quota seguendo le indicazioni per Campo Imperatore. Panorami sterminati dalle suggestioni tibetane, che portano alla statale 17bis, la mitica strada che attraversa la Piana, da imboccare a sinistra. Poco pi&ugrave; avanti (sulla destra) si segue la deviazione per Campo Imperatore-Rifugio Duca degli Abruzzi. Un primo passaggio in piano, e la lingua d&rsquo;asfalto &ndash; con il Corno Grande, la vetta pi&ugrave; alta del Massiccio del Gran Sasso, a riempire la visuale &ndash; prende ad arrampicarsi fino alla base degli impianti sciistici, nei cui pressi si trovano l&rsquo;osservatorio astronomico e il famoso albergo dove, nel 1943, venne imprigionato Mussolini. Siamo a quota 2130 metri circa sul livello del mare: la sensazione, &egrave; quella di toccare il cielo con un dito. A questo punto, una vorticosa discesa a Fonte Cerreto permetter&agrave; di raggiungere velocemente Assergi per un rapido rientro, via autostrada, a Torricella. La Sicilia dei Tramonti | Giri e Gare       

Il paragone &egrave; alquanto riduttivo: a caccia di curve, panorami e borghi all&rsquo;ombra del Gran Sasso

Il Piccolo Tibet | Giri e Gare

        Vicina alle grandi citt&agrave;, e alla comoda autostrada gratuita A29, Castellammare del Golfo &egrave; la base ideale per partire all&rsquo;esplorazione della provincia di Trapani. La Statale 187 che corre in direzione San Vito lo Capo regala da subito splendidi panorami. Sicilia, un itinerario da sogno&nbsp;  Oltrepassato il bivio per San Vito (ci torneremo nella seconda parte dell&rsquo;itinerario), si doppia Valderice e si prosegue dritti fino a Trapani, dove, conquistata la base della funivia, si imbocca la strada per Erice, pronti per affrontare tredici chilometri tra i pi&ugrave; esaltanti dell&rsquo;intera Sicilia. Di quelli che, per panorami, piacere di guida e intensit&agrave; della meta, finiscono dritti nell&rsquo;elenco delle cose da fare, in moto, almeno una volta nella vita: impareggiabile la vista sulle isole Egadi e sull&rsquo;imponente Monte Cofano. Terminata la salita, Erice cattura il visitatore con le sue ricchezze, ma anche con le gioie del palato: vietato andar via senza una visita al laboratorio di pasticceria di Maria Grammatico, forse il pi&ugrave; rinomato dell&rsquo;isola. Tornati a Trapani, se l&rsquo;ora &egrave; quella del tramonto, sono almeno due gli appuntamenti da non mancare: le omonime saline (riserva Naturale Orientata Saline di Trapani e Paceco) e le acque che rendono magica la laguna dello Stagnone di Marsala. Le prime si raggiungono percorrendo la SP21 in direzione Marausa, fino al bivio, sulla destra, per Nubia. Da qui si seguono le indicazioni per Salina Calcara all&rsquo;interno della Riserva Naturale (per info www.salinacalcarapaceco.eu). Con un veloce trasferimento, invece, si raggiunge Marsala &ndash; pi&ugrave; esattamente Capo Lilibeo, estrema punta occidente dell&rsquo;isola &ndash; e seguendo la costa in direzione Stagnone, ci si ritrova sulla bella litoranea che lambisce le acque placide della laguna, tra colorate barchette di pescatori e piccoli pontili. A questo punto, se l&rsquo;orario &egrave; quello giusto, si potr&agrave; assistere a uno dei tramonti pi&ugrave; emozionanti del Mondo, circondati da cromie rosa-arancio, amplificate dai cristalli di sale nelle vasche.  Sicilia: una regione, mille bellezze  Al giro di boa, la seconda parte dell&rsquo;itinerario punta verso San Vito lo Capo. Da Trapani (altra base ideale per andare alla scoperta della zona) si percorre un piacevole tratto che, nella parte iniziale, si aggrappa suggestivo alla scogliera: la SP20 in direzione Pizzolungo-Tonnara di Bonagia. A far da sfondo, la sagoma imponente del Monte Cofano. Oltrepassate Custonaci e Castelluzzo, con le case basse e la tipica atmosfera, nei pressi di San Vito lo Capo la bellezza del mare esplode prepotente davanti alla visiera del casco. Irrinunciabile, a questo punto, un&rsquo;escursione alla Riserva dello Zingaro, che si raggiunge guidando tra curve, panorami e infinite sfumature di blu. Lasciata San Vito si percorre a ritroso la SP16 fino al bivio con la Statale 187 da prendere in direzione Castellammare-Palermo; e dopo circa 11 km, si svolta per Balata di Baida. Dopo una visita al vecchio maniero di Castello di Baida, si raggiunge in picchiata Scopello, pittoresco borgo, celebre anche per il centro storico e per la tonnara circondata dai suggestivi faraglioni. Obbligatorio concedersi almeno un bagno. Da qui, in pochi chilometri, si fa ritorno a Castellammare del Golfo. La vista sulla fortezza, circondata dalle luci del porto, all&rsquo;imbrunire, &egrave; da togliere il fiato. Dal Lazio all'Abruzzo, tra curve e paesaggi | Giri e Gare       

L&rsquo;estremo occidente dell&rsquo;isola nasconde luoghi dalla bellezza incomparabile, e attraversarli su due ruote &egrave; un&rsquo;esperienza unica

La Sicilia dei tramonti | Giri e Gare

        Si parte da Subiaco, in provincia di Roma. Appena fuori dal centro abitato, con le ruote in direzione Fiuggi-Arcinazzo, si svolta a sinistra per Jenne. Visioni autunnali a Castiglion Fiorentino | Giri e Gare Un percorso gustoso  Qualche centinaio di metri e una targa avverte che si sta percorrendo la Strada dei Monasteri, meta di pellegrinaggio per fedeli e sfegatati motociclisti a caccia di emozioni. I ruderi della villa imperiale di Nerone, poco prima di raggiungere il Monastero di Santa Scolastica, testimoniano come questi luoghi siano abitati fin da tempi antichissimi. Qualche chilometro pi&ugrave; avanti, &egrave; il Sacro Speco la tappa da non mancare: definito &ldquo;nido di rondini&rdquo; per la posizione impervia, abbarbicata sulla montagna, lo si pu&ograve; raggiungere direttamente in moto. Tornati in sella, si punta in direzione Jenne, godendo delle vorticose curve che hanno calamitato intere generazioni di motociclisti: un percorso gustoso, immerso in un canyon di grande suggestione scavato dall&rsquo;Aniene. Dopo tanto divertimento, l&rsquo;arrivo nel paesino, cuore del Parco Regionale dei Monti Simbruini, suggerisce una veloce pausa. Un caff&egrave; al bar antistante l&rsquo;imponente chiesa di Sant&rsquo;Andrea Apostolo, e via, pronti per l&rsquo;eccitante salita a Vallepietra, fino al remoto Santuario della Santissima Trinit&agrave;, aggrappato al monte Autore a 1443 metri d&rsquo;altezza. Viste mozzafiato  Qui, una volta fatto il pieno di vedute (e di prodotti tipici locali), si prosegue per Cappadocia, lungo la strada che continua oltre il parcheggio. Pian piano, l&rsquo;asfalto perde consistenza e i pneumatici iniziano a &ldquo;calpestare&rdquo; un tracciato in terra battuta, percorribile (quasi) con ogni genere di moto, a patto di procedere con calma. Semplicemente da mozzare il fiato, l&rsquo;ampia vallata che si apre improvvisa, verdissima, davanti al casco. Ovunque, cavalli liberi e bovini mollemente adagiati tra i fiori. Il percorso procede sul versante abruzzese tra scenari maestosi. Pochi chilometri ancora, e si ritrova l&rsquo;asfalto nei pressi di Camporotondo, piccolo agglomerato di case-vacanza, qualche hotel e nulla pi&ugrave;. Appena oltre, si raggiunge Cappadocia e si torna a piegare allegri, dopo aver passato il valico della Serra a 1435 metri. Incredibili le vedute sulla Valle del Fucino, incorniciata dalla catena del Sirente-Velino e da quella della Maiella. Tagliacozzo accoglie il viaggiatore con il vivace centro storico, tra stradine lastricate, monumenti e scorci caratteristici. Con gli occhi pieni di bellezza, si riparte seguendo il vecchio tracciato della Statale 5 Tiburtina che si arrampica ai Colli di Montebove. Si doppia Carsoli, e si prosegue in direzione Arsoli, il cui centro abitato &egrave; annunciato da una serie di belle curve e dalla veduta sul castello Massimo. Passa alla prossima pagina &nbsp; La pittoresca Cervara  Nei pressi del bar, nel bel mezzo di un tornante, si svolta a sinistra verso Cervara di Roma. Il percorso si raggomitola all&rsquo;istante, chiamando ancora una volta la moto agli straordinari: curve di ogni genere e brevi rettilinei, fino a raggiungere Cervara, pittoresco centro a 1053 metri sul livello del mare, meta di artisti e amanti della natura. A questo punto dell&rsquo;itinerario, i chilometri che ci separano da Subiaco, localit&agrave; di partenza e di arrivo di questo giro ad anello, sono ormai pochi e da lontano si inizia a scorgere la Rocca dei Borgia (XI secolo circa), che domina severa la citt&agrave; dall&rsquo;alto. Un veloce saluto al ponte Medievale di San Francesco, con la sua torre quadrangolare appena fuori dal centro abitato, e via&hellip; verso una nuova avventura.       

Un itinerario che mescola l&rsquo;adrenalina della guida tra le curve al piacere unico della scoperta di luoghi incontaminati

Dal Lazio all'Abruzzo, tra curve e paesaggi | Giri e Gare

        L&rsquo;autunno &egrave; una delle stagioni pi&ugrave; belle da godere in moto. Le temperature sono ancora miti e i luoghi prendono a tingersi di colori caldi e avvolgenti, che rendono i nostri giri ancora pi&ugrave; magici. Gli indomiti dell&rsquo;Enduro, nel primo fine settimana di ottobre, si danno appuntamento a Castiglion Fiorentino (Arezzo), per il round finale degli Assoluti d&rsquo;Italia. E per tutti coloro che raggiungeranno il campo di gara in moto, ecco un piccolo suggerimento capace di rendere ancora pi&ugrave; speciale questo eccitante weekend a casa dell&rsquo;indimenticato Fabrizio Meoni. Giri e Gare: a caccia di emozioni tra Viterbo e Rieti Direzione Marciano  Con le ruote sulla SP25 in direzione Marciano si punta senza esitazione al borgo di Lucignano, con la caratteristica struttura castellana a pianta ellittica: il Palazzo Comunale del 1200, oltre a piccole perle come la Collegiata e la Chiesa di San Francesco, rendono una passeggiata tra le sue mura un&rsquo;esperienza affascinante. Si entra nel senese doppiando Rigomagno Scalo, e si raggiunge Asciano, cuore delle Crete Senesi, stretta da imponenti mura medievali. Da qui, si prosegue, come in un sogno, lungo la SP438, toccando innumerevoli punti panoramici che dominano un oceano di colline multicolori, suggestivi calanchi, e splendide curve di ogni genere. Taverne d&rsquo;Arbia segna la fine di questo esaltante giro di giostra, e in una manciata di chilometri si raggiunge Siena, citt&agrave; d&rsquo;arte alla cui bellezza &egrave; impossibile sottrarsi. Il tempo di assaporarne il fascino e la ricchezza monumentale, e dopo aver poltrito un po&rsquo; nella suggestiva Piazza del Campo (immaginatela piena di cavalli e contradaioli nei giorni del Palio), si torna a guidare sulla Cassia per un rapido spostamento a Buonconvento, borgo tra i pi&ugrave; pittoreschi dell&rsquo;intera Toscana. Il suo centro storico di origine medievale trasuda storia e arte a ogni angolo, e tra antichi loggiati e palazzi color cotto e rosso mattone, passeggiare tra le sue strade &egrave; un po&rsquo; come tornare indietro nel tempo: nel 1385, all&rsquo;interno della via principale, fu innalzato il Palazzo Podestarile con la torre civica, che a tutt&rsquo;oggi mostra ancora i 25 stemmi degli antichi podest&agrave;. La tortuosa SP451  Si torna in sella pronti a guidare&hellip; e che strada! La tortuosissima SP451 si arrampica tra i boschi disegnando spirali vorticose fino all&rsquo;Abbazia di Monte Oliveto Maggiore. Un luogo di pace, di silenzio e di grande bellezza. Una suggestiva visita, che contempla &ndash; oltre agli affreschi di Luca Signorelli e Giovanni Antonio Bazzi, detto il Sodoma &ndash; anche la cantina storica (l&rsquo;Abbazia, infatti, vanta una secolare tradizione di produzione vinicola). Conquistata nuovamente Asciano, ci si prepara per il &ldquo;secondo round&rdquo; con le Crete Senesi, imboccando la SP60 in direzione Trequanda. Pochi km e ci si trova circondati da uno scenario unico al Mondo, con morbide colline che rigonfiano all&rsquo;infinito come onde oceaniche, puntellate qua e l&agrave; da aguzzi cipressi, casali e minuscoli borghi fortificati. Un paesaggio dai colori unici in ogni stagione, soprattutto in autunno, quando il verde dei campi lascia il posto alle tipiche cromie che hanno reso celebri queste terre. Passata Trequanda, si doppiano Sinalunga e Foiano della Chiana (che merita una sosta per il suo centro storico dalle preziose atmosfere rinascimentali), e in una manciata di km si torna a Castiglion Fiorentino, pronti per la finale degli Assoluti d&rsquo;Italia di Enduro.       

Piccoli borghi, antiche Abbazie e la magia delle crete senesi. Un&rsquo;indigestione di curve nella Toscana pi&ugrave; autentica in occasione degli Assoluti d&rsquo;Italia di Enduro

Giri e Gare: visioni autunnali a Castiglion Fiorentino

        Quello del 19-20 febbraio &egrave; stato un weekend da passare&hellip; in spiaggia: gli Internazionali d&rsquo;Italia Supermarecross sono sbarcati a Maccarese, sulla costa laziale nei pressi della Capitale. E anche in questo caso, non &egrave; mancata l&rsquo;occasione per un bel giro &ldquo;tutte curve&rdquo; da godere nei dintorni. Giri e Gare: viaggio nei Colli Euganei Da Maccarese verso Cesano-Testa di Lepre  Superata la stazione ferroviaria Maccarese-Fregene si punta senza esitazione alla statale 1 Aurelia, all&rsquo;altezza della quale (senza imboccarla), si prosegue sulla cosiddetta via dell&rsquo;Arrone verso Cesano-Testa di Lepre. Dopo un primo tratto non troppo emozionante, il tracciato cambia volto e invita alle prime pieghe. Nei pressi di Santa Maria di Galeria, sono due le soste da non mancare: quella alla scoperta della chiesa di Santa Maria in Celsano, all&rsquo;interno di un pittoresco borghetto; e nelle vicinanze, la suggestiva citt&agrave; fantasma di Galeria Antica. Si prosegue fino a lambire le acque del lago di Bracciano all&rsquo;altezza di Anguillara Sabazia, che nella parte pi&ugrave; antica custodisce gioielli sorprendentemente poco noti. Come il Palazzo Baronale del &lsquo;500 e la suggestiva Porta Maggiore, un tempo unico punto di accesso al paese. Meraviglioso il panorama dalla piazzetta antistante. Si riparte lungo un bel tratto di strada dominato da alti pini e scorci da cartolina: Trevignano Romano &egrave; la tappa successiva. La sua ricchezza pi&ugrave; grande &egrave; sicuramente l&rsquo;atmosfera che vi si respira, a partire dalla Rocca dei Vico, antico maniero del XIII secolo in posizione dominante. Una passeggiata alla chiesa della Madonna Assunta in Cielo, regala vedute mozzafiato. La strada che raggiunge Bracciano in pochi chilometri corre quasi a fior d&rsquo;acqua tra spiaggette nascoste e una fitta vegetazione. Dopo un altro meraviglioso affaccio dal Belvedere della Sentinella, e una passeggiata tra i vicoli del vecchio borgo (le case sono costruite interamente in pietra lavica locale), ci si lascia alle spalle il possente castello Odescalchi, e si puntano le ruote verso Manziana: parte da qui la SP3a, che punta dritta ai monti della Tolfa.  Curve panoramiche  Un percorso estremamente vario, immerso in una natura selvaggia, in cui si alternano tratti veloci e un misto pi&ugrave; guidato. Alla fine di tanto divertimento, e dopo le immancabili soste fotografiche, si giunge trionfanti nella piazzetta di Tolfa, celebre borgo tutto da scoprire. La vicina Allumiere, immersa nel verde e tradizionalmente legata all&rsquo;estrazione dell&rsquo;allume di rocca (pietra nobile dalle mille propriet&agrave;), la si conquista guidando su un tortuoso nastro d&rsquo;asfalto che si infila nei boschi. Da qui si prosegue in picchiata sulla SP8a: gustosissime curve panoramiche, tutte da piegare, fino a raggiungere il mare all&rsquo;altezza di Civitavecchia. I chilometri successivi, lungo il tratto litoraneo della statale 1 Aurelia, invitano ad abbassare il ritmo e a gustare l&rsquo;azzurro intenso del Tirreno; magari cedendo alla tentazione di una delle trattorie di mare lungo la strada. Passata Santa Marinella, si avanza ancora bordeggiando la costa fino al Castello di Santa Severa, maniero sul mare del XV secolo, considerato da molti uno dei pi&ugrave; belli d&rsquo;Italia. Pochi chilometri in direzione Roma, infine, ed eccoci di nuovo a Maccarese. Giri e Gare: la penisola del Sinis       

Dalla sabbia di Maccarese, nei pressi di Fiumicino, ai monti della Tolfa e ritorno. Il giro perfetto da abbinare alla tappa laziale svolta il 19-20 febbraio

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