        Primo Gran Premio 2023 disputato, primi guai collezionati per Marc Marquez. Il pilota pi&ugrave; vincente della MotoGP &egrave; stato ieri protagonista di un incidente, nel quale ha rovinato la gara di Jorge Martin, buttato a terra Miguel Oliveira e causato il ritiro di s&eacute; stesso. Oltre a fischi, critiche e zero punti rimediati, sulla testa del numero 93 cade una ulteriore tegola. Mano destra fratturata, per fortuna gi&agrave; trattat da specialisti. Niente MotoGP di Argentina per Marc Marquez  L'infelice manovra compiuta da Marc ha indotto lo Steward Panel alla penalizzazione nei confronti del portacolori Repsol HRC, che avrebbe dovuto rispettare un Long Lap Penalty nel Gran Premio domenicale di Argentina. Non potendo essere&nbsp; Termas de Rio Hondo, la punizione passer&agrave; in archivio.&nbsp; Invece, sotto i ferri ci &egrave; gi&agrave; finito. Presso la Clinica Ruber di Madrid, lo staff dei Dottori Ignacio Roge de Ona, Samuel Antuna e Andrea Villanueva ha fissato il metacarpo della mano destra per mezzo di due perni. Le viti inserite hanno funziona riduttiva alla frattura. Quindi, la seconda tappa 2023 non vedr&agrave; in azione Marquez, rivelatosi - nel bene nel male - l'unica vera star della MotoGP. L'obiettivo suo e della squadra consiste nel rientrare ad Austin, terzo Gran Premio fissato da&ograve; 14 al 16 aprile. La pista texana lo attende.       

L'incidente di Portimao ha lasciato i segni: un intervento chirurgico ha ridotto la frattura del mano destra, ma il 93 vedr&agrave; Termas da casa

MotoGP subito in salita per Marc Marquez: niente Argentina

        Super sorpresa in Qatar, ancora in vetta dopo l'Indonesia, ridimensionato in Argentina. Enea Bastianini aveva cominciato nel migliore dei modi la stagione MotoGP 2022, vincendo alla grande la gara di Lusail, regalando al team Gresini un successo inagurale forse inaspettato, di sicuro meritato. A Mandalika, il romagnolo ex titolato Moto2 edizione 2020 ha lottato con il coltello tra i denti, affrontando condizioni climatiche e di pista durissime: caldo e pioggia, pezzi di asfalto che si staccavano, gomme che non attaccavano. Per&ograve;, con mestiere e pazienza, la sua Ducati GP21 &egrave; rimasta collocata al primo posto della classifica, con 30 punti totalizzati. Invece, a Termas de Rio Hondo, la vetta &egrave; stata smarrita: weekend difficile quello della compagine celeste, con il materiale arrivato nel paddock in extremis, tutto da montare in fretta e furia, moto da mettere in pista quanto prima. A proposito di pista, per il numero 23 si trattava della prima volta sul tracciato sudamericano. In fondo, meglio cos&igrave; era difficile fare.  Mezzo inciampo a Termas per Enea: Martin ne ha approfittato  Oltre a voler ottenere i migliori risultati per s&eacute; stesso e per il team Gresini, Bastianini ha in atto una ulteriore lotta, e riguarda il suo futuro agonistico. Segreto non &egrave; che il Bestia desideri una sistemazione 2023 ufficiale. Ovvero, team, moto, ricambi, assistenza, squadra, azienda e.. stipendio Factory, privilegi concessi a chi alle formazioni Factory appartiene. Possibilmente Lenovo Ducati, per il ventiquattrenne riminese, gi&agrave; forte l'anno scorso in Avintia Esponsorama, fortissimo oggi nella squadra condotta da Nadia Padovani, sicura bomba con la Rossa di Borgo Panigale, cercata da un altro pilota, spagnolo e gi&agrave; conduttore di una Desmosedici. Parliamo di Jorge Martin, domenica scorsa vicino alla vittoria, sottrattagli da Aleix Espargar&ograve; con l'Aprilia. Lo spagnolo Pramac Racing guida una GP22, ma vuole una GP23 Lenovo Factory. Esattamente quanto vuole Enea. A Termas, le quotazioni dapprima favorevoli all'italiano, sono passate dalla parte dell'iberico. Austin, cittadina musicale: Enea prover&agrave; a cantare vittoria  Il Gran Premio delle Americhe piace ad Enea, capace di un eccellente sesto posto in MotoGP l'anno scorso, ancora meglio ai tempi della Moto3: il secondo gradino del podio calcato nel 2018 ne &egrave; pura riprova. Adesso per&ograve;, la situazione &egrave; cambiata e ulteriomente complicata. Il tracciato &egrave; severo, nel 2021 buche e dossi hanno reso arduo il compito di rimanere saldi in sella, e poi i distacchi tra i 24 piloti sono risicatissimi. Sono tutti fattori conosciuti meglio da Enea che da noi, perci&ograve; prevediamo che egli stesso ambisca a rispondere al trend in discesa mostrato da Lusail a Termas. Sar&agrave; importante arrivare in Europa con morale e posizione di classifica i pi&ugrave; alti possibile, perch&eacute; da Portimao sino ad Arag&ograve;n, la volata 2022 sar&agrave; feroce. E si decider&agrave; il 2023, con movimenti di mercato apparentemente silenti, in realt&agrave; rumorosissimi. Bastianini alzer&agrave; la voce gi&agrave; negli USA, per cantare vittoria pi&ugrave; avanti.        

Enea ha faticato, chiudendo al decimo posto, perdendo la leadership in campionato. Negli USA il romagnolo del team Gresini deve rispondere a Martin, in lotta per la Ducati ufficiale 2023

Bastianini, mezzo passo falso a Termas: riscatto nella MotoGP di Austin?

Bastianini ha limitato i danni in Argentina, ma ad Austin dovrà fare meglio di Jorge Martin

Enea chiamato alla riscossa nella MotoGP targata USA

        Celestino Vietti &egrave; stato protagonista di un avvio di stagione a dir poco esaltante, fatto di un secondo posto e due vittorie: risultati che proiettano il piemontese in vetta alla classifica generale della Moto2 con 70 punti, 21 in pi&ugrave; di Aron Canet. In virt&ugrave; di questi numeri, il piemontese sogna gi&agrave; la fuga iridata e in Texas punter&agrave; ad allungare ulteriormente, ma alle sue spalle gli inseguitori non staranno a guardare.  Canet insegue  Detto di Canet, secondo appunto nella generale, alle spalle dello spagnolo troviamo l&rsquo;ottimo Somkiat Chantra (45 punti) seguito poi da Ai Ogura (36) e Sam Lowes (35). Il rookie delle meraviglie Pedro Acosta &egrave; lontano, fermo a 20 lunghezze dopo un esordio pi&ugrave; complicato del previsto. Chi potr&agrave; insidiare Cele nel suo inseguimento alla corona iridata? Se dovessimo scegliere un nome, punteremmo sull&rsquo;alfiere Pons Racing: non ce ne vogliano gli altri contendenti, veloci ma storicamente incostanti o comunque non abituati alla lotta al vertice.  In questa stagione Aron ha gi&agrave; conquistato due podi in Qatar e Indonesia, conditi da un quarto posto in Argentina, e sembra aver completato il processo di maturazione iniziato nel 2021, quando aveva concluso la stagione con un sesto posto nella generale e 164 punti complessivi. La maturazione di Aron  Il portacolori Flexbox HP40 sembra avere finalmente &ldquo;in mano&rdquo; la sua Kalex dopo le esperienze con Speed Up/Boscoscuro, mostrando velocit&agrave; e confidenza sufficienti per tornare ai livelli mostrati in Moto3, classe dove aveva concluso la stagione 2019 da vicecampione del mondo e al terzo posto quella 2017. Cosa manca a Canet per dare ancora pi&ugrave; vigore alle sue speranze mondiali? La vittoria di un GP, che in Moto2 non ha mai centrato: sono sei infatti i suoi successi in carriera, tutti ottenuti nella entry class del Motomondiale. Sbloccarsi da questo punto di visto lo aiuter&agrave; a prendersi ufficialmente i galloni di pretendente al titolo Moto2: gi&agrave; ad Austin, prossima tappa in calendario, potrebbe arrivare l&rsquo;occasione giusta. Vietti permettendo, ovviamente. Gli orari TV del Gran Premio del Texas       

Lo spagnolo sar&agrave; un avversario molto, molto duro sulla strada del piemontese verso il titolo iridato. Anche se manca ancora un tassello

Moto2: ecco perché sarà Aron Canet il vero rivale di Celestino Vietti

        C&rsquo;&egrave; un&rsquo;Italia della Moto2 che va a due velocit&agrave;: Celestino Vietti e Tony Arbolino corrono spediti in queste prime tre gare della stagione mentre il resto della pattuglia italiana della Moto2 naviga a vista, invischiata in problemi diversi da pilota a pilota. &Egrave; sempre pi&ugrave; evidente quanto a Celestino e Tony venga tutto tremendamente facile sin dai primi metri delle prove libere mentre un pilota esperto come Corsi (tanto per prenderne uno da riferimento) arranchi nelle retrovie senza riuscire ad emergere. Vietti ed Arbolino sugli scudi  Dopo una stagione di apprendistato in Moto2, Celestino Vietti ha iniziato questa stagione decisamente con il botto, forte del fatto di conoscere moto e team. Due vittorie, Qatar ed Argentina e leadership del campionato con 21 punti di vantaggio su Canet dopo tre gare. Un buon margine guardando alla gara in Texas in arrivo e soprattutto alla stagione europea che si aprir&agrave; con il Portogallo.&nbsp; Sesta posizione in campionato con 29 punti invece per Tony Arbolino, anche lui alla seconda stagione in Moto2 ma con un team diverso (Marc VDS) ed un compagno di squadra scomodo e molto esperto della categoria (Sam Lowes). Tre gare in top 10 sono una buona base di partenza per un campionato decisamente diverso dall&rsquo;anno scorso. I desaparecidos Antonelli, Fenati, Dalla Porta, Corsi, Zaccone  Oltre a Vietti ed Arbolino, della pattuglia azzurra in Moto2 hanno visto il traguardo solamente Corsi e Fenati, esattamente in questo ordine, terz&rsquo;ultimo il romano, beffato anche dal compagno di squadra Ramirez, e penultimo l&rsquo;ascolano di SpeedUp, in una giornata negativa per il team con Aldeguer ritirato. La gara di Antonelli &egrave; durata lo spazio di 5 curve, centrato da un altro pilota. Il pilota Mooney VR46 ha cos&igrave; commentato la sua gara: &ldquo;Eravamo pronti per fare un altro passettino in avanti in gara, per&ograve; purtroppo &egrave; durata troppo poco, un altro pilota mi ha preso alla curva 5 e siamo caduti. Guardiamo avanti.&rdquo; Problemi tecnici invece alla base del ritiro, dopo appena tre giri, per Alessandro Zaccone che ha cos&igrave; commentato: &ldquo;Abbiamo avuto un problema tecnico alla moto, che stiamo ancora cercando di decifrare. Siamo davvero tanto dispiaciuti perch&eacute; finalmente potevamo fare una bella gara, ma ci riproviamo in America!&rdquo; Una scivolata ha invece posto fine alla gara di Lorenzo Dalla Porta mentre era in 13^ posizione quando mancavano 5 giri alla bandiera a scacchi. Il pilota toscano di Italtrans a fine gara ha dichiarato: &ldquo;Peccato per la scivolata. Ero 13&deg; e cercavo di sorpassare Schrotter, ma ho commesso un errore. Mi spiace perch&eacute; stavo riuscendo a portare a casa qualche punto. In Texas ci riproveremo, anche se non &egrave; una pista semplice per la mia spalla, ma l&rsquo;obiettivo &egrave; sempre quello di conquistare il miglior risultato possibile&rdquo; Per tutti i cinque piloti azzurri serve una inversione di tendenza a partire gi&agrave; da Austin questo fine settimana per non finire costantemente nell'ombra dei ben pi&ugrave; quotati e veloci Vietti ed Arbolino        

Le prestazioni dei piloti di Mooney VR46 e di Marc VDS fanno da contraltare ai risultati ottenuti dagli altri azzurri in Argentina

Moto2: Vietti ed Arbolino i fari dell’Italia nella Middle Class

        Tracciare bilanci dopo soli tre GP disputati &egrave; compito arduo e spesso ingeneroso, ma &egrave; lecito scrivere e pensare che ci saremmo aspettati un inizio di stagione ben diverso da parte della Ducati ufficiale.  Bilancio in rosso per Miller  Il piatto piange e basta guardare la classifica generale per essere d&rsquo;accordo: Francesco Bagnaia ha raccolto 12 punti, un bottino assai magro - che senza il quinto posto dell&rsquo;Argentina sarebbe ancora pi&ugrave; triste - per un pilota che, alla vigilia del campionato, veniva dato come l&rsquo;assoluto favorito per il successo finale. Ma se Sparta piange, Atene non ride. Anche la situazione del compagno Jack Miller &egrave; deficitaria: i punti accumulati dall&rsquo;australiano sono 15, quasi tutti grazie al quarto posto sul bagnato di Mandalika. Guardando all&rsquo;ultimo round del Motomondiale, a Termas de Rio Hondo l&rsquo;australiano ha compiuto una delle sue gare peggiori da quando &egrave; in MotoGP: scattato dalla quinta fila al fianco di Pecco complice una penalit&agrave;, non ha mai trovato il giusto ritmo, rimanendo impantanato sul fondo della classifica. L'ammissione di Jack a fine GP  &ldquo;&Egrave; stata una gara frustrante, perch&eacute; non sono riuscito a compiere nemmeno un sorpasso, ma purtroppo non avevo le sensazioni giuste per poter attaccare&rdquo;, ha commentato l&rsquo;australiano dopo il GP Argentina. &ldquo;&Egrave; stato un fine settimana insolito: abbiamo fatto una modifica nel warm-up che ci ha portato nella direzione sbagliata e in gara ho faticato molto&rdquo;. Un weekend molto deludente, al contrario di Jorge Martin, veloce e secondo alle spalle del vincitore Aleix Espargaro. Non stiamo nominando il pilota Pramac in maniera casuale: &egrave; chiaro ed evidente a tutti che, se la stagione 2022 dovesse continuare cos&igrave; com&rsquo;&egrave; iniziata, lo spagnolo avrebbe altissime possibilit&agrave; di salire nel team factory al fianco di un Bagnaia gi&agrave; forte di rinnovo contrattuale. Per questo, &egrave; necessaria una reazione da parte di un Miller che appare disorientato e lontano parente di quello visto a sprazzi nella sua avventura in top class. Se il trend non dovesse cambiare, finire nel baratro e perdere la sella ufficiale sar&agrave; inevitabile per un pilota ancora giovane ma che non ha mai realmente concretizzato appieno il proprio talento. Col podio di Rins, la Suzuki torna protagonista in MotoGP       

A Termas de Rio Hondo l'australiano ha vissuto un weekend difficile, centrando a malapena la zona punti. E l'ombra di Martin per il 2023 incombe

MotoGP Argentina: Jack Miller sull'orlo del baratro

Lo spagnolo è uno dei grandi personaggi della middle class iridata, sia per il talento che per il look estroverso fuori dalla pista, come testimoniato dai suoi vistosi tatuaggi su mani e collo

Aron Canet, il pilota tatuato della Moto2

Dopo tanto stiamo tornando a vedere le ombrelline nei paddock a due ruote. Eccole in alcuni scatti

MotoGP, ecco le grid girl che hanno infuocato il paddock dell'Argentina

Alex è arrivato terzo in Argentina, Joan Mir quarto: le GSX-RR stanno arrivando al top

Rins regala a Suzuki il primo podio della MotoGP 2022

        Promettente nei test, deludente nei primi due Gran Premi disputati, (ri)emergente in Argentina. La Suzuki sta tornando protagonista in MotoGP, dichiarazione suggellata dal terzo posto ottenuto da Alex Rins a Termas de Rio Hondo, sede del terzo appuntamento stagionale.&nbsp; Per il team Ecstar super ufficiale si tratta del primo podio 2022, cercato con forza anche a Lusail e Mandalika, tuttavia invano: interessantissime velocit&agrave; di punta nel lungo rettifilo qatariota e belle pieghe nella parte guidata indonesiana facevano pensare a risultati da trofeo anche in quei casi, ma i due piloti non li hanno alzati al cielo. Invece, nella Terra del Fuoco la compagina celeste-argentea ha piantato la bandiera nel suolo, atto da ritenere quale vero inizio di campionato: mai &egrave; tardi, perch&egrave; alla fine mancano 18 gare, e la prossima si corre domenica in un posto che ha gi&agrave; regalato soddisfazioni al Marchio e ad almeno uno dei due rappresentanti: Rins vinse con la GSX-RR nel 2019 ad Austin. Nemmeno due secondi di gap dalla vittoria e meglio delle Ducati ufficiali  Quanto letto sopra &egrave; il sintetico resoconto Suzuki dopo il Gran Premio d'Argentina. La straordinaria vittoria marcata Aprilia e Aleix Espargar&ograve; &egrave; stata contesa solo dalla Ducati satellite Pramac di Jorge Martin, mentre la Suzuki di Rins era "comodamente" in scia al terzo posto. Appunto, la GSX-RR di Alex e la gemella di Joan Mir, quarto, hanno incassato gap dalla RS-GP veneta davvero risicati: in 25 passaggi completati, le due quattro cilindri di Hamamatsu sono giunte rispettivamente a 1'330 e 1'831 da colui che in primis ha tagliato la linea del traguardo. Ci&ograve; dimostra un passo da posizioni top e costanza di rendimento ritrovata, perlomeno in Argentina. Esattamente quanto cercato dalla gi&agrave; citata Ducati, ma parliamo delle Lenovo Factory di Pecco Bagnaia e Jack Miller. L'italiano &egrave; stato autore di una buona rimonta, chiusa da quinto. L'australiano quattordicesimo e deluso. Il loro risultato minimo era il podio, visto dalla migliorata Suzuki, non dalla Rossa. Ufficiale, intendiamoci. Lavoro enorme sulle gomme  La sofisticatissima MotoGP &egrave; uno strumento talmente bello da suonare (e udire) che basta solo un piccolo accordo fuori posto per rompere le note. Esattamente quanto successo al team Suzuki Ecstar in Qatar e Indonesia. Rins ha sofferto di "front locking" a Lusail, fenomeno che gli ha rovinato la corsa. Stando in scia alle moto rivali, la gomma anteriore di Alex si surriscaldava, provocando chiusure d'avantreno. Lui &egrave; stato bravo a tenerla in piedi, ma il gas andava parzializzato. Idem le frenate. A Mandalika, i tanti problemi d'asfalto, il caldo e la cambiata condizione trovata rispetto ai test ha mandato in crisi il numero 42 come il compagno di garage, Joan Mir. Vi possiamo assicurare che i due abbiano dato l'anima pur di emergere, ma non ce ne era: pi&ugrave; aprivano il gas, meno strada percorrevano. Nello schedule ridotto di Termas, con pochi turni di prove a disposizione, squadra e corridori hanno pensato subito a qualifiche e Gran Premio. Non irresistibili il settimo e ottavo tempo di partenza, ma il lavoro dedicato a gomme e passo gara prometteva un gran ritmo. Cos&igrave; &egrave; stato. Austin, terreno di caccia per la Suzuki (di Rins)  Comparando gli ordini d'arrivo americani di Rins e Mir, vediamo come Alex abbia fatto molto meglio. Vi basti pensare che il catalano abbia vinto il Gran Premio di Austin 2019, battendo un certo Valentino Rossi. Vero &egrave; pure che Marc Marquez si sdrai&ograve; malamente mentre era in testa, per&ograve; nulla toglie ai meriti all'attaccante della GSX-RR. Perch&eacute; su un tracciato cos&igrave; duro e articolato non si viaggia spediti per caso. Da quelle parti si fanno pochi o zero test, l'asfalto &egrave; sempre un problema, le curve sono infinite e il lungo rettilineo prova le capacit&agrave; dei propulsori. Ecco, tre anni fa per Hamamatsu and&ograve; tutto bene. Sar&agrave; cos&igrave; anche nel weekend a venire? Nel box Ecstar ci contano. I piloti sono in forma, gi&agrave; lo erano nei test, a Lusail e Mandalika. Andava trovata una quadratura del cerchio, metafora assurda che fa capire come siano labili gli equilibri in MotoGP. Gli orari TV del Gran Premio del Texas       

Alex &egrave; arrivato terzo a Termas, Joan Mir appena dopo: le GSX-RR si sono risvegliate dal torpore iniziale? Lo scopriremo ad Austin, pista in cui fu centrato un successo nel 2019

Col podio di Rins, la Suzuki torna protagonista in MotoGP

A Termas de Rio Hondo arriva la prima vittoria dell&rsquo;Aprilia in MotoGP, grazie a una prestazione sontuosa di Aleix Espargaro. La Ducati limita i danni in Argentina, mentre Fabio Quartararo riflette sulla corte della Honda, dopo una gara frustrante. Vediamo i Top &amp; Flop di questo fine settimana

MotoGP Argentina: Espargaro nella storia Aprilia, Quartararo pensa all'addio?

        In un fine settimana gi&agrave; di per s&eacute; difficile, con la cancellazione del venerd&igrave; per il ritardo dell&rsquo;aereo cargo, la gara di Franco Morbidelli in Argentina &egrave; stata tutta in salita e si &egrave; conclusa anzitempo per un fattore di&hellip; sfortuna. Infatti sulla pista argentina l&rsquo;italo-brasiliano ha forato una gomma della sua Yamaha M1 (qui il risultato di Quartararo), e il ritiro al box a quel punto &egrave; stato inevitabile. Un ritiro amaro per Morbidelli  C&rsquo;&egrave; una comprensibile amarezza nella sua voce e il &ldquo;Morbido&rdquo; ha spiegato: &ldquo;Non abbiamo capito cosa ha causato la foratura. &Egrave; stata una bella sfortuna&rdquo;. Partiva quindicesimo, ma era fiducioso di poter attuare una rimonta: &ldquo;Avevamo fatto un bel miglioramento al mattino nella seconda uscita nel warm up, avevo un buon passo. In gara dopo la solita perdita iniziale stavo rimontando&rdquo;. Avrebbe quindi potuto aumentare quei 14 punti iridati, che ha conquistato nelle prime due gare, e invece ha raccolto il primo zero stagionale.  Uno dei problemi della Yamaha  Partito quindicesimo ha completato il primo giro 18esimo e ha spiegato: &ldquo;Gli avversari a inizio gara con le gomme nuove hanno una grande potenza e riescono a spremere tutto e cos&igrave; ci passano. Questo pur non avendo il passo superiore al nostro, ma a inizio gara riescono a mettersi davanti&rdquo;. Un bello svantaggio con cui lui ma anche Fabio Quartararo devono fare i conti : &ldquo;Poi bisogna riguadagnare le posizioni piano piano, ma parti da molto indietro. Non &egrave; l&rsquo;ideale&rdquo;. Essere messo nella condizione di dover sempre rimontare non &egrave; facile. Ora via alla volta del Texas. MotoGP Argentina, Aleix Espargar&ograve;: "Ho creduto in Aprilia pi&ugrave; di tutti"       

L&rsquo;italo-brasiliano si &egrave; dovuto ritirare dopo appena sette giri e resta tanta amarezza, per una gara che era gi&agrave; partita in salita, da dimenticare

Franco Morbidelli: “Che sfortuna”. Ecco cosa gli è successo in Argentina

Il circuito di Termas de Rio Hondo &egrave; stato teatro di un capolavoro compiuto da Aleix Espargar&ograve; (ecco le sue dichiarazioni), che si &egrave; regalato la sua prima vittoria in MotoGP e l&rsquo;ha regalata anche ad Aprilia. L&rsquo;entusiasmo della Casa di Noale &egrave; alle stelle e l&rsquo;ad di Aprilia Racing Massimo Rivola &egrave; convinto pi&ugrave; che mai di avere una struttura di alto livello: &ldquo;Adesso abbiamo una squadra veramente forte, mi piacerebbe poter continuare con questo gruppo e questi piloti. Possiamo fare molto bene. Questo &egrave; un punto di ripartenza, non di arrivo&rdquo;.  Gli obiettivi di Rivola   Aprilia &egrave; ancora l&rsquo;unica marca ad avere le concessioni, ma secondo Rivola ancora per poco: &ldquo;Dobbiamo fare ancora un secondo posto, mi sento di dire che le perdiamo. Facciamo di tutto per diventare grandi. Abbiamo la fortuna che se le perdiamo adesso abbiamo tutto un anno per riflettere e fare un buon risultato. Adesso ci d&agrave; un vantaggio che non perdiamo subito&rdquo;. E la Casa di Noale ha ancora qualcosa da poter sfruttare: &ldquo;Sar&agrave; bene crescere durante l&rsquo;anno perch&eacute; abbiamo ancora qualcosa da sviluppare e poi dobbiamo consolidare il prima possibile&rdquo;.    La carica che lui ha dato ad Aprilia   La svolta di Aprilia in MotoGP &egrave; arrivata con il suo inserimento in struttura, ma lui ammette: &ldquo;Il mio ruolo era mancante, perch&eacute; Romano doveva fare un doppio lavoro. Ho la fortuna di aver vissuto tanto nel mondo del motorsport e posso avere una visione pi&ugrave; globale e soprattutto si &egrave; risvegliata Noale. Hanno iniziato a crederci&rdquo;. E ogni cosa &egrave; cos&igrave; andata al posto giusto: &ldquo;Romano faceva un grandissimo lavoro, ma aveva bisogno di un supporto. Ci sono grandi competenze a Noale, il merito &egrave; di tutti. &Egrave; una vittoria di squadra con un pilota, il nostro Capitano, Vinales &egrave; venuto sabato al parco chiuso, &egrave; venuto sotto il podio, la squadra c&rsquo;&egrave;&rdquo;.  Per arrivare ad oggi Aprilia ha vissuto momenti molto difficili, passando per la perdita del pilota Andrea Iannone squalificato per doping: &ldquo;Abbiamo difeso Andrea, ci siamo sentiti di stare con lui. Ci &egrave; andata malissimo, siamo stati sfortunati e ci dispiace tantissimo per lui e per noi che ci abbiamo rimesso. Con il senno di poi ci si sono aperte delle porte&rdquo;. Il pilota Joe Roberts rifiut&ograve; l&rsquo;offerta Aprilia, ma Rivola ammette: &ldquo;Abbiamo avuto la fortuna di avere Dovizioso con noi per dei test, l&rsquo;opportunit&agrave; di avere Maverick l&rsquo;abbiamo colta al volo&rdquo;.  d   Tornando a parlare della gara, Rivola ha rivissuto i momenti cardine: &ldquo;Mi stavo preoccupando perch&eacute; sapevo che Aleix aveva un passo superiore a quello di Jorge Martin e stava faticando a superarlo. &Egrave; andato lungo un paio di volte, non volevo che si innervosisse troppo. Che tornasse quindi l&rsquo;Aleix di una volta, oggi &egrave; maturo e consapevole dei suoi mezzi e della propria moto&rdquo;. Poi &egrave; stato il momento di festeggiare: &ldquo;Sono andato fuori dal muretto per esultare non guardando le ultime due curve, mi sono preso un rischio e non arrivava mai. Quelle ultime due curve sono durate un anno. &Egrave; stato molto bello&rdquo;. Ammettendo poi di avere un amulato particolare: &quot;Mi sono messole mutande viola, le ho giocate tutte. Ho la mutanda da gara a questo punto&quot;.    Da Ferrari ad Aprilia   Rivola &egrave; passato dalle auto alle moto, una carriera svolta ad alti livelli : &ldquo;Le due ruote sono pi&ugrave; passionali, si vive in maniera diversa. Le quattro ruote sono di un livello differente. Aver vissuto 20 anni in ruoli importanti le 4 ruote, in Ferrari quindi il massimo che c&rsquo;&egrave;, &egrave; servito tantissimo&quot;. E ha poi aggiunto: &quot;A proposito di Ferrari, faccio una citazione di Piero: &ldquo;Mio padre mi diceva che non &egrave; difficile vincere una gara, &egrave; vincere quelle dopo. Questo &egrave; il messaggio che dobbiamo passare alla squadra&rdquo;.  MotoGP, Quartararo: &quot;L&#39;interesse di Honda? Qualcosa su cui pensare&quot; 

L&rsquo;ad di Aprilia Racing ha raccontato questa prima vittoria, lo spirito della squadra, il futuro e ha ammesso di avere un amuleto molto particolare&hellip;

GP Argentina, Rivola: &ldquo;Le ultime due curve sono durate un anno&rdquo;

L&#39;ottavo posto conquistato nel GP d&#39;Argentina non &egrave; certo il risultato che si sarebbe aspettato Fabio Quartararo. Sesto in qualifica, il francese aveva dimostrato durante le prove di avere un ottimo passo gara, che poteva permettergli di ambire a un risultato di rilievo sul circuito di Termas.  Invece, una volta scattato il Gran Premio, il Campione del Mondo 2021 &egrave; stato risucchiato a centro gruppo, finendo per disputare una gara da comprimario, che lo ha visto risalire dalla tredicesima all&#39;ottava piazza.  &quot;Il grosso problema sono stati il grip al posteriore e la velocit&agrave; di punta. Sapevamo gi&agrave; della velocit&agrave; di punta, ma la mancanza di grip al posteriore ci ha sorpresi&quot; ha spiegato il nizzardo a fine gara. &quot;I primi giri sono stati un incubo: perdevo posizioni. Appena l&#39;asfalto si &egrave; gommato &egrave; andata meglio, ma sorpassare era davvero difficile. Ho fatto del mio meglio, ma ho consumato la gomma posteriore pi&ugrave; del previsto e ho finito ottavo. &Egrave; frustrante perch&eacute; non ho fatto nessun grosso errore. Ci ho solo rimesso per la mancanza di grip. Vedremo se ne avremo di pi&ugrave; ad Austin&quot;.  Quartararo: &quot;Difficile capire perch&eacute; in gara siamo andati cos&igrave; male&quot;   Una condizione difficile da accettare, soprattutto dopo delle buone prove.  &quot;&Egrave; molto, molto complicato, perch&eacute; &egrave; difficile da capire che hai un passo incredibile alla mattina e al pomeriggio fai fatica, cos&igrave;&quot; ha aggiunto deluso Quartararo, parlando con Sky Sport MotoGP. &quot;Per noi, per far lavorare questa moto, quando la temperatura si alza un po&#39;, la gomma cala e il grip cambia un po&#39;, &egrave; un disastro. &Egrave; difficile da capire perch&eacute; siamo andati cos&igrave; bene tutto il weekend, soprattutto questa mattina, con le gomme usate nel Warm Up, e cos&igrave; male in gara. Non so cosa dobbiamo fare&quot;.  Con una Yamaha cos&igrave; in crisi di prestazioni l&#39;interessamento della Honda potrebbe far propendere Fabio per un cambio di casacca?&nbsp;  &quot;&Egrave; una cosa su cui pensare. Per me non &egrave; chiaro il mio futuro, quindi &egrave; il momento di pensarci bene e prendermi il mio tempo&quot; ha concluso il transalpino, tendosi aperta qualunque possibilit&agrave;.  GP Argentina, Martin: &ldquo;Passato sul dritto dall&#39;Aprilia: serve pi&ugrave; velocit&agrave;&rdquo; 

&quot;&Egrave; frustrante perch&eacute; non ho fatto nessun grosso errore&quot; dice Fabio al termine di una gara complicata, che tiene viva l&#39;idea di lasciare la Yamaha

MotoGP, Quartararo: &ldquo;L&#39;interesse della Honda? &Egrave; qualcosa su cui pensare&rdquo;

        Dopo la doppia delusione del Qatar e dell'Indonesia, il Gran Premio d'Argentina ha finalmente permesso a Jorge Martin di mostrare il proprio potenziale in sella alla Ducati Desmosedici del team Pramac. Lo spagnolo ha infatti chiuso la gara a Termas de Rio Hondo in seconda posizione alle spalle di Aleix Espargar&ograve;, conquistando il suo primo podio del 2022. &ldquo;Faceva molto caldo e non &egrave; stato facile tenere un buon ritmo per tutta la corsa, ma credo di aver disputato una bella gara&rdquo;, ha detto il numero 89 a fine weekend. &ldquo;Ho cercato fino alla fine di restare il pi&ugrave; vicino possibile ad Aleix per approfittare di un suo eventuale errore, ma non ha sbagliato nulla e ha meritato questa vittoria. Sono comunque soddisfatto di questo secondo posto, perch&egrave; dopo i due ritiri delle scorse gare era importante per me ottenere punti&rdquo;. Classifica piloti MotoGP: Aleix Espargar&ograve; vince in Argentina e sale in vetta Martin: &ldquo;Dobbiamo ritrovare la velocit&agrave;&rdquo;  Un aspetto su cui la nuova Ducati deve migliorare &egrave;, secondo Jorge, la velocit&agrave; di punta: &ldquo;E' strano dirlo, ma abbiamo bisogno di una maggior velocit&agrave; massima. Fino allo scorso anno eravamo i migliori sotto questo aspetto, ma in questa gara sono stato superato sul dritto da un'Aprilia, perci&ograve; dobbiamo lavorare per tornare al top in questo campo&rdquo;. &ldquo;Probabilmente, su questa pista uno stile come quello di Espargar&ograve;, pi&ugrave; composto sulla moto e meno piegato in curva, aiuta&rdquo;, prosegue Martin. &ldquo;Io rispetto a lui sono pi&ugrave; piccolo e ho bisogno di sporgermi di pi&ugrave; per far girare la moto con pi&ugrave; efficacia, ma credo che la differenza di stile di guida non abbia influito molto sul risultato. Ad Austin cercheremo di ripartire da questo bel risultato&rdquo;. GP Argentina, Moto2: Vietti stravince davanti a Chantra       

Lo spagnolo del team Pramac lascia Termas de Rio Hondo dopo aver conquistato il primo podio della stagione: &ldquo;Aleix ha meritato, ma sono soddisfatto: ci serviva un risultato cos&igrave;&rdquo;

GP Argentina, Martin: “Passato sul dritto dall'Aprilia: serve più velocità”

Il GP argentino ci ha riconsegnato una Suzuki nuovamente veloce rispetto ai primi due appuntamenti stagionali del Qatar e dell&#39;Indonesia in cui la moto di Hamamatsu aveva deluso le aspettative. In Argentina invece, le due Suzuki ed in particolare Alex Rins hanno mostrato un buon passo, che forse sarebbe stato addirittura idoneo per lottare per la vittoria se il posizionamento in qualifica fosse stato migliore.  Infatti, ai microfoni di Sky Sport, &egrave; stato lo stesso Rins ad evidenziare questo fondamentale aspetto: &quot;Sono contentisismo di essere salito sul podio per&ograve; potevo fare di pi&ugrave;, avevo un gran passo e ho perso tempo per sorpassare alcuni piloti. Dobbiamo migliorare la qualifica per&ograve; tornare sul podio &egrave; sempre buono, stiamo facendo un buon lavoro quest&#39;anno&quot;.  La prossima gara ad Austin promette bene: &quot;Il circuito &egrave; favorevole alla Suzuki&quot;   Il primo podio della stagione arriva nel momento migliore, in cui serviva una forte iniezione di fiducia e di motivazioni: &quot;Finire sul podio d&agrave; sempre tanta motivazione extra, anche in vista della prossima gara di Austin che &egrave; un circuito favorevole sulla carta per noi, anche se dovremo lavorare tanto perch&egrave; il livello della MotoGP &egrave; altissimo&quot;. Rins ha concluso mostrando grande convinzione nella potenzialit&agrave; della moto: &quot;Mi piacerebbe continuare ad avere le sensazioni che ho avuto qua a Termas. Abbiamo fatto un bel lavoro questo week-end, ma anche in Qatar e a Mandalika abbiamo lavorato tanto, ma semplicemente non abbiamo trovato la soluzione migliore. La Suzuki ha un grande potenziale e con questa moto si possono fare tanti bei risultati&quot;.  GP Argentina Moto3, Foggia: &quot;Perdere cos&igrave; mi va bene&quot;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp; 

Il pilota della Suzuki torna sul podio al termine di una gara gestita in maniera ottima e che poteva portare anche ad un risultato migliore

GP Argentina, Rins: &ldquo;Podio buono ma dobbiamo migliorare la qualifica&rdquo;

Prima pole position, prima vittoria nella storia per Aprilia in top class e leadership del campionato. Non poteva sognare un GP migliore Aleix Espargar&oacute;, protagonista indiscusso del terzo appuntamento stagionale e autore di una gara perfetta, in cui &egrave; riuscito a gestire perfettamente la sua moto fino a portarla al traguardo prima di tutti gli altri, un risultato che la casa di Noale non aveva mai raggiunto in top class. A portarla al vertice &egrave; stato il pilota che per pi&ugrave; gare ha guidato la moto italiana e che perci&ograve; si sente, legittimamente, il padre del progetto tecnico.  Aleix Espargar&ograve;: &quot;Quando sono arrivato in Aprilia la moto prendeva un minuto&quot;   L&#39;emozione per questo storico successo &egrave; inevitabilmente intensa, ed il pilota spagnolo, ai microfoni di Sky Sport, ha iniziato dalle doverose dediche: &quot;Voglio dedicare questa vittoria a tutta l&#39;Aprilia, a tutta la gente di Noale, da Romano Albesiano e Massimo Rivola a tutti gli altri. L&#39;Aprilia ha vinto tanti mondiali nelle classi minori ma quando sono arrivato io prendeva un minuto in MotoGP. Io ho sempre creduto in questo progetto, pi&ugrave; di tutti e adesso l&#39;Aprilia &egrave; una moto che vince le gare e che &egrave; in testa al mondiale. Se lavori tanto alla fine i sogni si avverano&quot;.    Il pilota spagnolo ringrazia l&#39;Aprilia: &quot;Mi sento il pap&agrave; di questa moto&quot;   Nonostante la storica vittoria, la testa del pilota spagnolo &egrave; gi&agrave; rivolta al prossimo appuntamento di Austin: &quot;Io ho un problema e cio&egrave; che per me niente &egrave; sufficiente, invece di pensare solo alla vittoria adesso sono gi&agrave; rivolto ad Austin dove non vogliamo svegliarci da questo sogno. Il vero campionato inizia in Europa e vogliamo arrivare l&igrave; con tanti punti acquisiti in queste prime gare. Non dico che andremo ad Austin per vincere ma daremo il massimo per fare bene&quot;.  Espargar&oacute; ha poi spiegato quanto &egrave; stato difficile mentalmente affrontare tutti gli anni in cui le prestazioni non arrivavano: &quot;Ci vuole sempre una grande forza mentale; la mia forza &egrave; la mia famiglia. Tre anni fa dissi a mia moglie che non ero felice poi per&ograve; l&#39;arrivo di Massimo Rivola ed il nuovo ruolo di Albesiano hanno portato a questa moto e a questo risultato. Sono molto orgoglioso anche perch&egrave; mi sento il pap&agrave; di questa moto. In molti vincono con moto come Honda o Ducati, io ho vinto con l&#39;Aprilia, &egrave; ancora pi&ugrave; bello&quot;.  GP Argentina, Moto2: Vietti stravince davanti a Chantra 

Giornata da ricordare per il pilota spagnolo, al primo successo di carriera, che coincide con il primo della moto di Noale in tutta la sua storia in Top Class

MotoGP Argentina, Aleix Espargaro: &ldquo;Ho creduto in Aprilia pi&ugrave; di tutti&rdquo;

Pole position, vittoria e testa della classifica del Mondiale: quello del suo 200&deg; Gran Premio non poteva essere un weekend migliore per Aleix Espargaro, che guarda ad Austin da leader del Mondiale.  Un successo, quello conquistato in Argentina, che ha permesso allo spagnolo di scalare la classifica, precedendo Brad Binder, sesto al traguardo, e l&#39;ex leader dellagraduatoria, Enea Bastianini, che lascia Termas de Rio Hondo con un decimo posto.  Gara incolore anche per il Campione del Mondo in carica, Fabio Quartararo, che, con gli otto punti dell&#39;ottavo posto, si attesta in quinta posizione, alle spalle di Alex Rins. Meglio fa Francesco Bagnaia, che aggiunge 11 punti al suo magro bottino di queste prime gare, restando comunque molto attardato: la stagione &egrave; solo all&#39;inizio, ma per il piemontese il gap da recuperare &egrave; gi&agrave; di 33 lunghezze, dopo tre gare.  La classifica dopo l&#39;Argentina    

Giornata trionfale per lo spagnolo, che balza al comando del Mondiale, al suo 200&deg; GP in carriera. Ecco come la classifica completa

Classifica Piloti MotoGP: Aleix Espargaro vince in Argentina e sale in vetta

Lo spagnolo dell'Aprilia festeggia nel migliore dei modi la sua 200esima partenza: chiudendo la gara davanti a tutti. Ecco gli scatti dei festeggiamenti

MotoGP, Aleix Espargaro trionfa in Argentina: la festa sul podio

        Uno dei week-end di gara pi&ugrave; strani e atipici della storia recente della MotoGP si &egrave; concluso, e come previsto dalle prove del sabato e dal warm-up della mattina, i protagonisti assoluti della corsa argentina sono stati Jorge Martin e Aleix Espargar&ograve;, in una sfida tra costruttori tutta italiana. Ducati e Aprilia si sono presi la scena a scapito di una Honda che con la caduta di Pol Espargar&ograve; ha perso tutte le speranze di ottenere un buon risultato e una Yamaha apparsa in difficolt&agrave;. La grande regina della giornata &egrave; stata l'Aprilia che dopo aver conquistato la prima pole position della sua storia in MotoGP coglie anche il primo successo, in virt&ugrave; di un Aleix Espargar&ograve; in stato di grazia e di una moto che non ha evidenziato punti deboli, dal rettilineo dove ha mostrato un motore che &egrave; riuscito a contenere alla grande i cavalli della Ducati a una ciclistica apparentemente perfetta. Primo successo in carriera per Aleix Espargar&ograve;  In Argentina &egrave; andato in scena un momento storico che difficilmente a Noale si scorderanno, Aleix Espargar&ograve; e l'Aprilia hanno conquistato il terzo GP della stagione, che significa primo successo della storia della moto italiana in MotoGP nonch&eacute; primo trionfo in carriera per il pilota spagnolo. Un successo pi&ugrave; che meritato, figlio di una prestazione perfetta che ha le sue radici nei test invernali, in cui la moto ha mostrato dei miglioramenti netti, tale da essere considerata al livello delle moto riferimento della top class.&nbsp; Suzuki in crescita, Bagnaia in Top 5  Il pilota spagnolo ha gestito perfettamente la corsa, dapprima studiando il suo diretto avversario, Jorge Martin, per poi sorpassarlo e allungare nelle ultime fasi, cogliendo un successo che lo pone, tra l'altro, anche in vetta alla classifica iridata. Secondo posto finale per Jorge Martin dunque, di gran lunga il miglior pilota Ducati per tutto il week-end e bravissimo a cogliere un risultato forse leggermente anche aldil&agrave; delle potenzialit&agrave; della rossa di Borgo Panigale su questa pista. Alex Rins completa il podio in sella ad una Suzuki apparentemente rinata come dimostra anche la quarta posizione di Joan Mir. Completa la top five Pecco Bagnaia, autore di una gara di rimonta che in parte salva un week-end che fino ad oggi era andato storto su pi&ugrave; fronti. Alle spalle del pilota piemontese si piazzano la KTM di Brad Binder e l'altra Aprilia di Maverick Vinales, il pilota spagnolo &egrave; stato per lunghi tratti della corsa in top-5 salvo perdersi nel finale. Solo ottavo Fabio Quartararo che continua nel momento negativo della sua M1 e coglie un risultato che accende pi&ugrave; di un campanello d'allarme. Due piloti italiani chiudono la top ten, ovvero Marco Bezzecchi ed Enea Bastianini; gara complicata per il pilota del Team Gresini, in difficolt&agrave; con la moto e arresosi al giovane rookie del Team Mooney VR46, che con questo risultato entra per la prima volta in top ten in gara, togliendosi la soddisfazione di finire davanti al compagno di squadra Luca Marini, undicesimo. Costretti al ritiro invece Franco Morbidelli e Andrea Dovizioso, entrambi condizionati da un problema tecnico. La classifica della gara   GP Argentina, Moto2: Vietti stravince davanti a Chantra        

Giornata memorabile per la casa di Noale che coglie il primo successo della sua storia in top class, grazie alla vittoria del pilota spagnolo davanti alla Ducati di Jorge Martin

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