        Le colonne del Motomondiale sono diverse, Herve Poncharal rappresenta la pi&ugrave; solida, salda al terreno e legata a tutte le epoche, da proprietario della squadra Tech 3 equipaggiata KTM e da presidente dell&rsquo;International Racing Team Association (IRTA). Eppure, &egrave; il modo in cui ci rivolge un appunto a illustrare il carattere del manager francese: &ldquo;Se pensi che io lavori nel paddock da 40 anni, ti sbagli&hellip; mi trovo qui da quasi 50 (ride). La gente dice: &lsquo;Wow, Herve esister&agrave; per sempre, forte dello spirito da ragazzo con cui spende la propria quotidianit&agrave;. Lui piace alle donne e adora il suo lavoro&rsquo;. Ecco qui&rdquo;. MotoGP, Poncharal: "Dovizioso ha valori forti, non &egrave; una Superstar" Poncharal: "Amo il mio lavoro"   Ami ancora il tuo mestiere? &ldquo;S&igrave;, anche se l&rsquo;epoca preferita risale agli albori della carriera, avevo 25 anni ed era il cosiddetto Continental Circus: si correva principalmente in Europa, usando poco gli aerei. Guidavamo da un posto all&rsquo;altro, allestendo un vero e proprio campeggio: arrivava la lunga fila di caravan, sembrava di stare in vacanza per sette mesi. Questa caratteristica mi manca. Un&rsquo;altra, invece, non mi manca per niente&rdquo;. Te la senti di parlarne? &ldquo;Devo. Perdevamo un amico in quasi tutti i weekend. Le gare su strada erano pericolose, le morti si registravano spesso. Io ho visto andarsene persone a me care e vicine. E fatico a nominarle: troppe persone e tutte della stessa importanza. Immagina quanto fosse difficile accettare certi incidenti. Mi &egrave; capitato di uscire il sabato sera con persone che, il giorno dopo, se ne sono andate. Terribile&rdquo;. Ai tempi, cosa sognava chi frequentava quel Circus? &ldquo;Un motociclismo proposto dai media e trasmesso in TV. Non sempre &egrave; stato possibile portare le emittenti, siamo andati anche in posti dove mancavano l&rsquo;acqua o l&rsquo;elettricit&agrave;. Si doveva combattere per arrivare, per poi cercare un modo per sopravvivere, per lavorare. Altro che internet!&rdquo;. Internet, un male necessario? &ldquo;Non apprezzo internet n&eacute; i social, da dove sono assente. &Egrave; roba che ammazza le menti. Io sono romantico e penso fosse meglio il passato, perch&eacute; le cose erano pi&ugrave; semplici, Era difficile trovare il budget per le competizioni, per&ograve; vivevamo con la mente libera. Eravamo decisamente artistici&rdquo;. &nbsp; Dorna ed Ezpeleta  E ora come siete? &ldquo;Professionali. Quando entr&ograve; la Dorna, nel 1992, vedemmo subito il grande aiuto per tutti gli operatori. A partire dai circuiti, finalmente pi&ugrave; sicuri e in linea con le esigenze dei piloti. La situazione &egrave; notevolmente migliorata, anche se&hellip;&rdquo;. Anche se&hellip;? &ldquo;Ripenso a Daijiro Kato, Suzuka 2003. La sua morte fu terribile. Carmelo disse: &lsquo;Non torneremo qui, finch&eacute; quel muro non verr&agrave; spostato&rsquo;. Qualcuno pensava che Ezpeleta si sarebbe inchinato alla potenza di Honda: si sbagliava. Suzuka &egrave; uscita dal calendario, Ezpeleta ha mantenuto la parola&rdquo;. Che tipo &egrave; il numero uno Dorna? &ldquo;Un businessman. Ma non soltanto: &egrave; &lsquo;rock and roll&rsquo;. E la gente non lo comprende. Se studiamo il percorso della sua vita, notiamo quanta &lsquo;follia&rsquo; abbia infuso nel suo operato. Ha dedicato la propria esistenza alle corse&rdquo;. Con lui, hai fatto tante cose. &ldquo;Abbiamo migliorato il paddock. Oppure, senti qui: gli air-fence sono stati presi dalle gare di sci. Eravamo in montagna, Ezpeleta disse: &lsquo;Queste barriere vanno bene anche per noi&rdquo;. E le portammo. Da l&igrave;, i piloti andarono a impattare contro un materiale assorbente agli urti, anzi, dissipante. Purtroppo c&rsquo;&egrave; stato l&rsquo;episodio di Luis Salom, che va affrontato a parte&rdquo;. Come andarono le cose? &ldquo;Dopo l&rsquo;accaduto, ci fu una riunione. I piloti vollero una chicane, noi pure, altrimenti niente GP. Carmelo promise di non tornare, in assenza di modifica. Ci&ograve; spiega il suo carisma&rdquo;. A giovarne, i giovani. &ldquo;Esatto. Il nostro sport &egrave; pericoloso, ma guardate i passi avanti compiuti. Sappiamo quanto siano stati fondamentali le idee e il contributo del Dottor Costa, ma Carmelo ha fornito a Claudio ogni strumento utile a perfezionare la Clinica Mobile e i servizi di assistenza. Di questo, siamo orgogliosi. Rimanendo &lsquo;rock and roll&rsquo;&rdquo;. Per&ograve;, il rock and roll vive su un detto particolare. &ldquo;Vivi veloce, muori giovane. S&igrave;, ma &egrave; valido a vent&rsquo;anni. Raddoppiando l&rsquo;et&agrave; e con figli a carico, meglio passare al &lsquo;vivi veloce e a lungo&rsquo;. E lo facciamo, penso al nostro paddock, con hospitality e ambiente da F1, pur mantenendo l&rsquo;essenza del motociclismo, costituito dal contatto tra tifosi e protagonisti. Lo abbiamo visto a Le Mans, dove fans e addetti ai lavori hanno raggiunto un livello di comunicazione fantastico. Ma non soltanto in Francia: anche al Sachsenring la gente &egrave; stata meravigliosa, si usciva la sera, potendo fruire di tanti servizi, incluso un concerto. Una birra in mano, l&rsquo;altra alzata al cielo, alla vigilia della gara. Dobbiamo mantenere tutto questo, rimanendo altamente professionali&rdquo;. &nbsp; Il Mugello e il post-Covid   Cosa &egrave; successo al Mugello? &ldquo;Uno dei miei posti preferiti, una pista magnifica, la passione e i marchi italiani... siamo arrivati l&igrave;, c&rsquo;era poca gente. Maledizione. La Dorna ha contattato gli organizzatori, uno scenario cos&igrave; spoglio &egrave; sembrato a tutti incredibile. Evito di porre critiche, per&ograve;&hellip; niente fumogeni, feste notturne, spettacolo e pienone. Il contrario di ci&ograve; che era consueto&rdquo;. Il ritiro di Valentino Rossi &egrave; la causa del flop? &ldquo;Assolutamente no. Prendiamo la Germania: nessun pilota locale in MotoGP, eppure c&rsquo;&egrave; stato il &rsquo;sold out&rsquo;. Sul Mugello, ho sentito diverse teorie: prezzi troppo alti, concomitanza con un festival musicale nella vicina Firenze, coincidenza con il ponte festivo del 2 giugno. Io so soltanto che, arrivando in zona, ho notato la poca pubblicit&agrave; all&rsquo;evento. Mi sono fermato a bere un caff&egrave;, confrontandomi con la gente del posto: nessuno sapeva che c&rsquo;era il GP Italia. So che Ezpeleta ha fatto notare come la situazione non fosse accettabile, specialmente considerando i pienoni ammirati negli altri circuiti. A Misano capiremo meglio dove sia diretto lo scenario, non credo sia un problema legato all&rsquo;Italia&rdquo;. Com&rsquo;&egrave; la situazione economica del Motomondiale post-Covid? &ldquo;Durante il lockdown abbiamo continuato a lavorare e, nonostante l&rsquo;accaduto, i soldi persi sono stati pochi. Merito di Carmelo che, malgrado blocchi e GP per forza di cose cancellati, ha saputo gestire la situazione, trovando i fondi per pagare gli attori del nostro show. Lo ha fatto collaborando con l&rsquo;IRTA: pensa, soltanto io devo pagare ben 60 persone. Far sopravvivere i team &egrave; stato vitale. Seppur senza spettatori, la stagione 2020 &egrave; ricominciata a luglio a Jerez, Ezpeleta &egrave; stato bravo a convincere gli addetti a investire ancora. La MotoGP &egrave; rimasta nella propria bolla, andando forte. Come forti si sono dimostrati i contratti con le TV: le Case sono felici&rdquo;. Quindi, i registratori di cassa sono a posto. &ldquo;Il campionato &egrave; in salute. Siamo dotati di un buon budget, guardate quante moto sono presenti nelle tre classi. Sono stati mantenuti i posti di lavoro e le iscrizioni. Il nostro modello di business funziona: l&rsquo;uscita degli sponsor del tabacco ci ha insegnato cosa sia l&rsquo;indipendenza. Se prima il denaro arrivava al 70% dalle sponsorizzazioni e il restante 30% dall&rsquo;organizzazione, ora possiamo raggiungere il contrario. Sapere di poter allestire un campionato con fondi nostri ci rende pi&ugrave; sicuri. Arrivando a un contributo del 70% dal campionato, il movimento &egrave; pi&ugrave; solido e libero da eventuali ripensamenti degli sponsor&rdquo;. Contenere i costi: &egrave; un dogma. &ldquo;La potenza del Motorsport &egrave; rappresentata dallo show: qui c&rsquo;&egrave; bisogno di battaglie, non di qualcuno che vince con dieci secondi di gap. Quindi, un solo fornitore di gomme, centralina uguale per tutti, numero di test contingentato. Si risparmia, e i piloti sono racchiusi in pochi decimi, il salvato &egrave; incalcolabile&rdquo;. &nbsp; La Suzuki, il fenomeno Quartararo  Non si poteva salvare la Suzuki? &ldquo;Siamo rimasti allibiti. ma non possiamo controllare l&rsquo;incontrollabile. La decisione &egrave; dei dirigenti Suzuki in Giappone, sappiamo che hanno la &lsquo;testa dura&rsquo;. Per il campionato non &egrave; un disastro, semmai lo &egrave; per il team, la griglia non caler&agrave; di valore&rdquo;. Il rapporto Tech 3-KTM funziona? &ldquo;S&igrave;, al pari delle altre formazioni indipendenti. Ho un contratto diretto con la KTM e ottimi piloti, Paolo Campinoti (Pramac, ndr) lo ha con la Ducati e ha ottimi piloti. La strategia dei junior team &egrave; coinvolgente, sia in termini di marketing che operativi. Stiamo convincendo le Case di quanto siano importanti le squadre private&rdquo;. Vantare Fabio Quartararo, cosa significa per la Francia? &ldquo;Dopo americani e australiani, italiani e spagnoli, un francese. Noi non abbiamo avuto tanti piloti di valore internazionale, quei pochi per&ograve; hanno fatto grandi cose. Christian Sarron, Olivier Jacque, Fabio Quartararo... in Francia, mai avremmo creduto di avere un iridato in MotoGP. Il movimento cresce, gli sponsor e le TV si interessano, il pubblico di conseguenza. Canal Plus &egrave; stupita dai dati d&rsquo;ascolto ottenuti. Grazie a Fabio e Johann Zarco ora abbiamo fans che, prima, nemmeno sapevano cosa fosse la MotoGP. Durante l&rsquo;inverno Fabio &egrave; stato ospite di programmi TV estranei allo sport. Come Valentino a suo tempo. Fabio &egrave; un bel personaggio, &egrave; sempre disponibile con tutti. Ha mantenuto i piedi per terra, a differenza di alcuni suoi colleghi. La MotoGP ha un eccellente ambasciatore. Se Zarco &egrave; un &lsquo;hippy rock&rsquo;, Fabio &egrave; pi&ugrave; social media&rdquo;. Herve Poncharal, invece, com&rsquo;&egrave;? &ldquo;Uno che tralascia lo smartphone. &Egrave; il 2022, ma io ho vissuto la mia vita. Sono andato in moto, sono rimasto libero dalle relazioni sentimentali, leggo ancora gli articoli stampati su carta. Perch&eacute; toccando la carta, si apprende meglio, la memoria incamera ogni informazione. Lascio agli altri i selfie in bagno, o la foto alla pizza. Io, la pizza la mangio!&rdquo;. MotoGP, Jorge Lorenzo: "Valentino Rossi ti faceva sentire piccolo"&nbsp;       

Il manager Tech3 si racconta: "Da Presidente IRTA, sono felice del lavoro svolto con Ezpeleta. Abbiamo superato la pandemia, ma il flop del Mugello..."

Esclusiva, Poncharal: "Il ritiro di Rossi non è la causa del flop MotoGP"

        La notizia circolava come una scheggia impazzita per il paddock gi&agrave; ieri, ma ora &egrave; ufficiale. La MotoGP accoglier&agrave; dal 2023 la Sprint Race, in tutti i Gran Premi del proprio calendario. Un cambiamento epocale, come &ndash; per certi versi &ndash; il passaggio dalle due alle quattro tempi, annunciato oggi in conferenza stampa da Carmelo Ezpeleta, il presidente della FIM Jorge Viegas e Herv&egrave; Poncharal, in qualit&agrave; di presidente dell&rsquo;IRTA.&nbsp;&ldquo;Abbiamo sempre cercato di migliorare la MotoGP &ndash; ha aperto il numero uno di Dorna &ndash; guardando anche agli altri sport, nel tentativo di renderla pi&ugrave; appetibile per tutti, ad iniziare da tifosi e televisioni. Per questa ragione abbiamo deciso di cambiare il format del weekend: ne abbiamo parlato con i team e le case ottenendo risposte positive, e dunque eccoci qua&rdquo;.&nbsp;Chi pare non essere stato particolarmente coinvolto nella decisione sono i piloti, decisi &ndash; in parte &ndash; ad unirsi in un nuovo sindacato.&nbsp;&ldquo;Non &egrave; compito nostro avvisare i piloti, bens&igrave; dei team e della case. Onestamente ieri in Safety Commission pensavo di dover confermare un qualcosa che gi&agrave; si sapeva: durante quest&rsquo;ultima ho parlato tanto e francamente con i piloti, ottenendo vari pareri. Scelte come queste sono sempre controverse, i piloti d&rsquo;altronde pensano al loro interesse. Sindacato piloti? C&rsquo;&egrave; gi&agrave; la Saferty Commission. Se vogliono creare qualcosa di diverso devono parlare prima con me, non con la stampa&rdquo;.&nbsp;Passando agli aspetti tecnici, non mancano le cose interessanti, tra certezze e dubbi.&nbsp;&ldquo;Il nuovo esatto programma del weekend non &egrave; ancora stato definito, ne stiamo parlando con tutti gli attori coinvolti. Per certo il numero di motori e di gomme rimarranno i medesimi, mentre la durata delle gare sar&agrave; esattamente la met&agrave; della gare classiche, con met&agrave; dei punti in palio. Rischio somiglianza con la SBK? La Superpole Race e la Superbike in generale hanno caratteristiche diverse, ed in generale la MotoGP non avr&agrave; problemi&rdquo;. Viegas: &ldquo;Sprint Race modo per riempire il sabato&rdquo;  &ldquo;Dopo due anni contraddistinti dal Covid la MotoGP necessita di una maggiore esposizione &ndash; il commento di Jorge Viegas &ndash; sia per le televisioni che per i fans. E&rsquo; un modo per riempire il sabato: dobbiamo ancora ultimare gli ultimi dettagli, ma certamente non conter&agrave; per la griglia di partenza della gara domenica, che verr&agrave; decisa dalle qualifiche. Certamente serviva una scossa, per restare al top del motorsport mondiale&rdquo;. &nbsp;&nbsp;La voce dei team &egrave; stato ovviamente quella di Herv&egrave; Poncharal, venuto a conoscenza del piano &ldquo;relativamente&rdquo; tardi.&nbsp;&ldquo;Mi &egrave; stato sottoposto il progetto dopo la pausa estiva, e mi &egrave; subito piaciuto. Abbiamo gi&agrave; un grande show, ma c&rsquo;&egrave; sempre la possibilit&agrave; di migliorare. I team dal canto loro hanno appoggiato il progetto, cosa molto utile: stiamo vivendo un giorno di grande importanza nella storia della MotoGP&rdquo;.&nbsp;Il francese si &egrave; esposto anche sulla questione sindacato piloti, tirando in ballo un importante esempio.&nbsp;&ldquo;Da circa una decade si parla di un sindacato dei piloti, ma posso dire che questo &egrave; il campionato dove i piloti sono maggiormente informati su come vanno le cose, e Dorna ha sempre mantenuto le promesse: nel 2003 i piloti e Dorna hanno chiaramente detto che non sarebbero tornati a Suzuka fino a quando il muro (fatale nell&rsquo;incidente di Daijiro Kato ndr) non fosse stato spostato, e cos&igrave; &egrave; stato. Ci fu dibattito anche sul passaggio ai quattro tempi, &egrave; normale, ma serve andare avanti nonostante i contrasti. Se i piloti vogliono unirsi possono tranquillamente farlo&rdquo;. Di Giannantonio; "La Sprint Race &egrave; una stronzata, serve un sindacato dei piloti"&nbsp;&nbsp;       

Il CEO di Dorna: "Se vogliono fare un sindacato prima devono parlarne con me". Viegas: "Un modo per riempire il sabato"

MotoGP: la Sprint Race è realtà. Ezpeleta: “Non toccava a noi informare i piloti”

        Una delle notizie dell'estate in MotoGP &egrave; l'addio, anticipato al GP di San Marino, di Andrea Dovizioso al mondo delle corse. Il forlivese lascer&agrave; il Motomondiale dopo una stagione da dimenticare in sella alla Yamaha M1 del Team RNF WithU, ma che non ha cancellato quanto di buono realizzato da Dovi in questi anni.&nbsp; MotoGP, Jorge Lorenzo: "Valentino Rossi ti faceva sentire piccolo"&nbsp; Il ricordo del 2012 con Dovizioso&nbsp;  A pensarlo &egrave; Herve Poncharal, team manager di Dovizioso nella stagione 2012 in Tech3, che conserva ancora ottimi ricordi del pilota italiano. &ldquo;Il 2012 &egrave; stata una delle mie stagioni migliori, perch&eacute; ho lavorato con Cal Crutchlow e Dovi. E questi due ragazzi sono stati incredibili, dentro e fuori pista!&rdquo;, ha ricordato Poncharal a Crash.net. &ldquo;Abbiamo trascorso solo una stagione insieme, ma &egrave; stata indimenticabile". &ldquo;Sinceramente Dovi &egrave; stato fantastico. Perch&eacute; quando &egrave; arrivato, non potevo offrirgli un contratto vicino a quello che aveva ricevuto in Repsol Honda nella stagione precedente. Non eravamo il team ufficiale Yamaha, solo un team satellite, ma mi disse: 'Herve, correr&ograve; per te. Io credo in noi. Ce la faremo'. E ce l'ha fatta". Stagione piena di dolci ricordi, il 2012, per Herve: &ldquo;Sebbene Dovi fosse gi&agrave; un grande nome, ricordo che ogni sera mangiava con il resto della squadra in hospitality. Ogni singola richiesta che avevamo, anche per il pi&ugrave; piccolo sponsor, era sempre felice di realizzarla. Dovi sar&agrave; sempre un pilota speciale nel mio cuore. Ha conquistato pi&ugrave; podi con noi di qualsiasi altro pilota in una stagione. E Guy Coulon, il suo capotecnico, lo adorava! Tutta la squadra lo adorava. Era una risorsa fantastica in termini di prestazioni ma anche a livello comportamentale".  Il passaggio in Ducati  Dovizioso concluse quella stagione al quarto posto con 218 punti, risultati che valsero il passaggio nel Team ufficiale Ducati. "Dovi ha fatto incredibilmente bene", ha detto Poncharal a proposito dei risultati di Andrea in Rosso. &ldquo;Per molti anni &egrave; stato il capo dell'Armata Rossa. Sono stati i momenti migliori della sua vita in termini di risultati. Sono stato felice di vederlo fare quello che ha fatto in Ducati". Il 2022  Idillio, quello tra Dovizioso e Ducati, che si &egrave; concluso nel 2020: "Quando tutto &egrave; finito, penso che il sogno nella sua testa fosse una Yamaha ufficiale. Non ha mai dimenticato quell'anno in sella alla M1. Quando ha avuto la possibilit&agrave; di una Yamaha con specifiche Factory [con RNF] si sar&agrave; detto: 'Andiamo'". &ldquo;Ma ora &egrave; tutto diverso. La griglia del 2022 non &egrave; quella del 2012 - ha analizzato il boss Tech3 - la moto in testa al campionato &egrave; ancora una Yamaha, ma possiamo vedere che Fabio la sta guidando in un modo che per Andrea non sar&agrave; mai possibile". "Penso che sia il momento giusto per dire addio, come lo scorso anno per Valentino Rossi. Ma questo non significa che questi ragazzi non siano stati grandi campioni del nostro sport" . L'elogio di Poncharal  "Per me, Dovi &egrave; stato uno dei migliori ragazzi che abbiamo mai avuto -&nbsp; ha insistito Poncharal ricordando un aneddoto - ricordo quando ci ha invitato a casa sua: abbiamo cenato in modo incredibile, ma era lui a fare la spesa e a cucinare. Potevi notare quanto si prendeva cura di sua madre, sua figliar. Cortese, gentile. Questo ragazzo ha dei valori. Non si comporta come una superstar. Forse alcuni piloti delle giovani generazioni non hanno lo stesso tipo di valori", ha concluso il manager della squadra francese. Marc Marquez: "Ecco cosa penso di Valentino Rossi"&nbsp;       

Il manager ha ricordato la stagione 2012, in cui Dovi fu un pilota Tech3: "Un anno fantastico"&nbsp;

MotoGP, Poncharal: “Dovizioso ha dei valori forti, non è una Superstar”

        Herve Poncharal can be forgiven for feeling confident about the future thanks to new arrivals Remy Garnder and Raul Fernandez, although they will have to adapt to what is a new and complex class. A very different atmosphere to that experienced with Danilo Petrucci and Iker Lecuona, two riders who, as Poncharal admits, will not be remembered for their results on track. Lecuona, no step forward   "We should have seen a big step forward with respect to his rookie season but that wasn&rsquo;t the case, for several reasons&rdquo;, the French manager tells our AutoHebdo colleagues in reference to Lecuona&rsquo;s season. &ldquo;On more than one occasion, he looked promising in practice, but then always struggled to put it together in the races&rdquo;. When it was time to consider which riders to field in 2022, KTM bosses had no doubts: &ldquo;I&rsquo;m still convinced Iker&rsquo;s a great rider, with a lot of talent, but when you find yourself having to choose Gardner and Fernandez mid-season... Well, the management had to make a decision". Petrucci&rsquo;s difficulties   And Danilo Petrucci doesn&rsquo;t come off any better: "From the start, he&rsquo;d say to us &lsquo;I&rsquo;m old, heavy and tall, it&rsquo;s more difficult for me&rsquo;. And in effect, compared to the new generation of riders whose style is hard to mimic, his height and weight played against him&rdquo;, continues Poncharal, who goes on to admit his disappointment regarding the lack of results. "After our 2020 season, which ended with a win at Portimao, no one expected such a complicated start to 2021. Danilo had to adapt to the new bike, but never made his mark on the KTM", concludes Herve. Translated by Heather Watson MotoGP: a disappointing 2021 for team LCR, but Marquez and Nakagami are reconfirmed       

The Tech 3 team owner has analysed the Italian&rsquo;s difficulties during the 2021 season, a situation shared by former team-mate Iker Lecuona

MotoGP, Poncharal: “Petrucci? Penalised by his riding style”

        Herve Poncharal pu&ograve; permettersi di guardare con fiducia al futuro grazie ai nuovi arrivi Remy Garnder e Raul Fernandez, anche se dovranno adattarsi a una categoria nuova e complessa come la MotoGP. Un&rsquo;atmosfera ben diversa da quella vissuta con Danilo Petrucci e Iker Lecuona, due piloti che, come ammesso proprio da Poncharal, non verranno ricordati per i risultati ottenuti in pista. MotoGP, Mir senza peli sulla lingua: "Le critiche? Me ne frego" Lecuona, nessun passo avanti   "Doveva essere un grande passo avanti rispetto alla sua stagione da rookie, ma per tanti motivi non &egrave; stato cos&igrave;&rdquo;, ha dichiarato il manager francese a proposito della stagione di Lecuona ai colleghi di AutoHebdo. &ldquo;In pi&ugrave; occasioni ha mostrato cose interessanti durante le prove, ma &egrave; sempre stato difficile concretizzare in gara&rdquo;. Quando si &egrave; trattato di pensare ai piloti da schierare nel 2022, in KTM non hanno avuto dubbi: &ldquo;Rimango convinto che Iker sia un ottimo pilota, con tanto talento, ma quando ti ritrovi in mezza stagione a dover scegliere Gardner e Fernandez... Beh, la dirigenza ha dovuto prendere una decisione". Le difficolt&agrave; di Petrucci   Parole non meno dure quelle dirette a Danilo Petrucci: "Fin dall&rsquo;inizio ci disse &lsquo;Sono vecchio, pesante e alto, per me &egrave; pi&ugrave; difficile&rsquo;. In effetti, di fronte alla nuova generazione di piloti, il cui stile di guida &egrave; difficile da assimilare, il suo peso e l&rsquo;altezza hanno giocato contro di lui", ha commentato Poncharal, che ha concluso ammettendo tutta la propria delusione per gli scarsi risultati ottenuti. "Dopo la nostra stagione 2020, conclusasi con una vittoria a Portimao, nessuno si aspettava un inizio 2021 cos&igrave; complicato. Danilo si &egrave; dovuto adattare alla nuova moto, ma sulla KTM non ha mai lasciato il segno", ha concluso Herve. Sahara ammette: "Sostituire Brivio &egrave; stato un impegno eccessivo"       

Il patron del team Tech 3 ha analizzato le difficolt&agrave; incontrate dal ternano nel corso della stagione 2021, situazione condivisa con l'ex compagno Iker Lecuona&nbsp;

MotoGP, Poncharal: “Petrucci? Penalizzato dal suo stile di guida”

        Dopo un 2021 da dimenticare, Herve Poncharal guarda avanti e si prepara a una stagione che porter&agrave; molte novit&agrave; in casa Tech 3, a cominciare dalla line-up. Salutati Danilo Petrucci e Iker Lecuona, arriveranno infatti Remy Gardner e Raul Fernandez, freschi di promozione dalla Moto2 alla MotoGP. I due piloti hanno gi&agrave; provato la RC16, prima a Misano e poi Jerez, ricavandone buone impressioni. Jarvis, Rossi: "Tutti lo conoscono, non &egrave; cos&igrave; per Marquez" Test positivi ma impegnativi   &ldquo;Il test di Misano &egrave; stato un sogno per loro, come fare un giro in un parco giochi&rdquo;, ha raccontato Poncharal ai colleghi di AutoHebdo.&nbsp;&ldquo;A Jerez, invece, il loro compito era quello di prepararsi in vista della stagione 2022.&nbsp;&Egrave; stato pi&ugrave; complicato per Remy perch&eacute; le costole, gi&agrave; fratturate a Portimao, si sono incrinate di nuovo&rdquo;, ha rivelato il francese a proposito del campione del mondo Moto2. &ldquo;Ha dovuto stringere i denti&rdquo;.&nbsp; Qualche difficolt&agrave; anche per Fernandez: &ldquo;C'era anche molto vento a Jerez, a volte era abbastanza pericoloso. Cos&igrave; forte che, nel tratto finale del circuito, Raul &egrave; quasi finito fuori dalla pista a causa delle raffiche di vento&rdquo;. Il bilancio del test di Jerez rimane positivo: &ldquo;Abbiamo lavorato bene e le prime impressioni sono molto buone. &nbsp;Al momento per loro &egrave; tutto meraviglioso: la frenata, l'accelerazione, il dispositivo holeshot, l'elettronica&hellip; erano come bambini. Ma si sono accorti subito che la MotoGP &egrave; pi&ugrave; impegnativa fisicamente. La frenata e l'accelerazione non sono paragonabili a una Moto2, hanno compreso immediatamente che dovranno lavorare sulla preparazione fisica&rdquo;. Rivalit&agrave; meno accesa nel 2022?  Remy e Raul, protagonisti di una feroce battaglia per la conquista del titolo della classe intermedia, si ritroveranno a condividere nuovamente lo stesso box, ma con ambizioni decisamente diverse. &ldquo;N&egrave; Remy n&eacute; Raul partiranno per lottare per il titolo nel 2022, altrimenti sarei il primo a esserne felice &ndash; ha scherzato Poncharal -&nbsp;La rivalit&agrave; sar&agrave; minore e in MotoGP i box sono molto pi&ugrave; grandi, lo staff di ogni pilota &egrave; indipendente&hellip; In Moto2 o Moto3, ci sono posizioni tecniche condivise da entrambi i piloti.&nbsp;In MotoGP ci sono due squadre in una.&nbsp;Ognuno lavorer&agrave; per proprio conto e penso che ci sar&agrave; meno rivalit&agrave;&rdquo;, &egrave; la conclusione del manager francese. MotoGP, Sahara ammette: "Sostituire Brivio &egrave; stato un impegno eccessivo"       

Il patron del Team Tech 3 ha raccontato le impressioni dei due debuttanti nel corso dei primi test svolti in sella alla KTM: "Erano felici come bambini, ma hanno compreso di dover lavorare sulla preparazione fisica"

Herve Poncharal: “Gardner e Fernandez hanno capito quant'è dura la MotoGP”

        The Moto3 riders&rsquo; market remains very much open for business. Team Red Bull KTM Ajo and KTM Tech3 have decided to modify their line-ups ahead of next season, with Turkish rider Deniz Oncu set to stay with Herv&eacute; Poncharal&rsquo;s team but flanked by Adrian Fernandez. It will be the Spaniard&rsquo;s second full season in the category, having competed with the Max Racing Team this year. Daniel Holgado, originally destined for Tech3, will contest his first complete Moto3 season with Team Ajo. Poncharal&rsquo;s comments  &ldquo;The season is coming to an end and each team is trying to organise itself as well as possible ahead of next season&rdquo; explains Poncharal. &ldquo;We had the honour of having Stefan Pierer, the CEO of KTM, and Hubert Trunkenpolz, a member of the KTM AG executive board, with us at Portimao. We&rsquo;ve held various meetings and are now proud and pleased to announce our definitive line-up for Moto3 in 2022. Deniz Oncu remains on board and Adrian Fernandez will join us alongside him. I want to thank KTM for their support&rdquo;, concludes the French manager. Translated by Heather Watson Moto3 Algarve, Binder's apology to Foggia: &ldquo;I had no room&rdquo;       

KTM has decided to modify the line-up of its Moto3 teams, Fernandez flanking Oncu in Tech3, while Daniel Holgado will debut with Red Bull KTM Ajo

Moto3 market: Holgado to Red Bull Ajo, Adrian Fernandez with Tech3

Cambiano i membri del team ma non le ambizioni per il team Tech3 KTM, forte delle due vittorie ottenute l&rsquo;anno scorso da Miguel Oliveira, le prime per la formazione francese da quando &egrave; entrata in pianta stabile in MotoGP nel lontano 2001. L&rsquo;obiettivo &egrave; chiaro, lottare per le posizioni da podio e con un Danilo Petrucci in pi&ugrave; in seno alla squadra, &egrave; tutto &ldquo;a portata di mano&rdquo;&nbsp;  Assente alla presentazione di questa mattina del gruppo KTM MotoGP, Herve&egrave; Poncharal, team manager della formazione francese e presidente IRTA, ha incontrato i giornalisti nel media debrief del team toccando diversi temi e lanciando anche un messaggio di pronto ritorno a Fausto Gresini, impegnato nella lotta contro le complicanze da Covid.&nbsp;    &ldquo;Penso che un team indipendente possa lottare per il titolo&rdquo;   Nella sessione di media debrief post presentazione ufficiale, il team manager di Tech3 Racing Herve&egrave; Poncharal ha toccato diversi temi importanti in vista della stagione che prender&agrave; il via dal Qatar il prossimo 28 marzo. &ldquo;Onestamente penso di s&igrave; - ha esordito Poncharal rispondendo ad una domanda sulla possibilit&agrave; dei team indipendenti di lottare per il titolo - tutti i team indipendenti orami hanno gli stessi materiali degli ufficiali e vedendo quello che abbiamo fatto l&rsquo;anno scorso nei confronti del nostro team ufficiale vincendo pi&ugrave; gare di loro, avremmo potuto davvero essere il miglior team KTM. Un team indipendente &egrave; attrezzato per vincere gare e lottare per il campionato&rdquo;.  Aggiunge poi il manager francese: &ldquo;La stagione 2020 &egrave; stata particolare, Mir &egrave; stato un campione incredibile. Credo davvero che un team indipendente possa vincere il campionato grazie al regolamento tecnico, ai piloti che ci sono attualmente e grazie ad ogni casa impegnata nel mondiale che crede nei team satellite&quot;.  &ldquo;Pit Beirer vuole il titolo nel 2021&rdquo;   &ldquo;Le aspettative non cambiano - prosegue Poncharal - ho sentito l&rsquo;intervista a Pit Beirer e lui si sente pronto per vincere il titolo quest&rsquo;anno. Il 2020 &egrave; stato incredibile per Tech3 e KTM ma quest&rsquo;anno iniziamo da zero, la griglia &egrave; altamente competitiva. Ognuno pu&ograve; vincere le gare ma solo pochi possono vincere il campionato.&rdquo;&nbsp;  Poncharal poi parla delle vittorie ottenute l&rsquo;anno scorso e dell&rsquo;ingresso di Petrucci: &ldquo;L&rsquo;anno scorso &egrave; stato incredibile per noi. Come team abbiamo ottenuto la prima vittoria in MotoGP, mi ha reso orgoglioso ma farlo con KTM &egrave; stato speciale. Quest&rsquo;anno abbiamo una star con noi che &egrave; Danilo Petrucci, deve ancora salire sulla moto. Non sappiamo come andr&agrave; ma conosciamo il potenziale del pilota, e abbiamo anche Iker che deve ancora crescere. Partiamo con meno pressioni dell&rsquo;anno scorso&rdquo;.  &ldquo;Nel 2021 saremo molto vicini al team Factory&rdquo;   Herv&egrave; Poncharal, rispondendo ad una domanda, spiega quanto quest&rsquo;anno il suo team sia pi&ugrave; vicino all&rsquo;ufficiale di quanto non lo fosse lo scorso anno. &ldquo;Quello che mi rende orgoglioso &egrave; che oggi KTM abbia presentato i suoi programmi e team allo stesso momento, factory ed indipendente&rdquo; &ndash; spiega il manager francese &ndash; &ldquo;quattro moto ufficiali, non importa se siano di team ufficiale o indipendente, questa cosa mi rende orgoglioso perch&eacute; dimostra che KTM supporta le quattro moto allo stesso modo, cos&igrave; come l&rsquo;anno scorso. Quello che cambia &egrave; il colore, una moto ufficiali nei colori KTM.&rdquo;  Sul ruolo da presidente dell&rsquo;IRTA dice: &ldquo;Il 2020 &egrave; stato un anno difficile. Non sapevamo se avremmo avuto un campionato, siamo riusciti ad organizzare 14 gare per la MotoGP e 15 per Moto2/Moto3 con grandi gare e 9 vincitori diversi. Tutto questo &egrave; stato reso possibile da chi ha spinto tanto tra cui i media, il promoter ha fatto un gran lavoro. Abbiamo preparato i prossimi 5 anni, ed &egrave; importante annunciarlo per mostrare al mondo intero la continuit&agrave;, la visibilit&agrave; che ha raggiunto il campionato grazie alle case impegnate, la Federazione ed il Promoter&rdquo;.&nbsp;    &ldquo;Vincere in Austria davanti al management di KTM &egrave; stato fantastico&rdquo;   Il manager francese ricorda tutti gli step che gli hanno permesso di raggiungere il tanto agognato traguardo di vincere la prima gara in carriera in MotoGP. &ldquo;Vincere in MotoGP &egrave; la strada per il Paradiso - dice Poncharal - Quando Brad ha vinto la prima gara per KTM a Brno ero s&igrave; contento ma dentro mi sentivo &#39;morire&#39; perch&eacute; avremmo voluto dare noi a Stefan Pierer questa soddisfazione. Quando poi Miguel ha vinto in Austria davanti ad una KTM ufficiale ed a tutto il management di KTM mi sono sentito liberato da questo peso. Ho detto &lsquo;giorni come questo ti fanno amare il tuo lavoro&rsquo;&rdquo;.&nbsp;  Sulle aspettative per il 2021 considerando l&rsquo;innesto di Petrucci dice: &ldquo;Sono una persona che preferisce mantenere il profilo basso, come ho detto prima nonostante le due vittorie partiamo da zero. Siamo un team di tutta la griglia, tutti hanno le stesse possibilit&agrave;. Quello che abbiamo in pi&ugrave; sono la passione, il &ldquo;fuoco&rdquo; dentro, lavoriamo con una azienda che ha come slogan &lsquo;Ready to Race&rsquo;. Danilo &egrave; dei nostri quest&rsquo;anno, &egrave; un ragazzo incredibile, pieno di gioia e voglia di fare e pronto a raccogliere la sfida&rdquo;.  &ldquo;Il 2021 &egrave; il nostro ultimo anno con KTM ma ci incontreremo con Pierer per rinnovare&rdquo;   Herve&egrave; Poncharal parla della situazione contrattuale del team dopo la firma con Dorna per avere due &ldquo;slot&rdquo; sulla griglia fino al 2026. &ldquo;Questo sar&agrave; il nostro ultimo anno con KTM&rdquo; &ndash; dice Poncharal &ndash; &ldquo;ho sempre detto di voler lavorare con continuit&agrave; e la continuit&agrave; &egrave; parte del successo. Ho passato 20 anni con Yamaha, 18 dei quali in Top Class e non ho firmato con KTM per tre anni per poi andarmene da un&rsquo;altra parte. A Portimao ci siamo incontrati con Stefan Pierer per discutere il rinnovo per 5 anni con Dorna e gli ho detto che dopo la gara avrei firmato con Dorna per garantirmi due slot in griglia. Pierer mi ha chiesto se ero pronto a firmare un nuovo contratto e gli ho risposto di s&igrave;. Abbiamo cominciato a lavorare per il contratto ma prima andavano sistemate tutte le questioni logistiche. Al 95% siamo pronti per chiudere e penso che prima dell&rsquo;inizio di stagione potremo dare l&rsquo;annuncio ufficiale&rdquo;.&nbsp;  Infine Poncharal lancia un messaggio di pronto ritorno per Fausto Gresini: &ldquo;Quando abbiamo saputo che Fausto aveva contratto il Covid il 27 dicembre abbiamo pensato che sarebbe stato come tutti quelli che l&rsquo;hanno contratto. Sono in costante contatto con Carlo Merlini, ad oggi ho notizie positive per quanto lo riguarda, ricevo costanti aggiornamenti, l&rsquo;ossigenazione nel sangue sta raggiungendo livelli soddisfacenti. Sar&agrave; una strada lunga ma il team &egrave; forte e sono sicuro che Fausto sar&agrave; al via della stagione&rdquo;.  MotoGP, Lecuona: &ldquo;Non &egrave; impensabile raggiungere la top five&rdquo; 

Il team manager di Tech 3 KTM parla delle aspettative di quest&rsquo;anno&nbsp; e lancia un messaggio a Stefan Pierer per firmare un nuovo contratto: &ldquo;Mi trovo bene con KTM e sono pronto ad incontrare Stefan per rinnovare&rdquo;

Tech3, Poncharal: &ldquo;Vincere in MotoGP &egrave; la strada per il Paradiso&rdquo;

Il team Tech 3, reduce da un&#39;ottima stagione in MotoGP, ha annunciato per voce di Herv&eacute; Poncharal che rimarr&agrave; nel Motomondiale fino al 2026.  &quot;Vi informo che Tech3 ha appena firmato il contratto che la vincoler&agrave; a Dorna per il periodo dal 2022 al 2026&quot;, ha spiegato Poncharal al portale Paddock GP. &quot;Saremo quindi impegnati con due moto in MotoGP dal 2022 al 2026 e, secondo le mie informazioni, faranno lo stesso le squadre esistenti. Tech3 sar&agrave; quindi presente fino alla fine del 2026&quot;.  Moto3, Simoncelli deluso: &ldquo;I nostri ambiziosi programmi sono andati in fumo&rdquo;  &quot;Stiamo discutendo con i partner se continuare il nostro rapporto&quot;   Chiarito l&#39;impegno della squadra, resta da confermare la partnership con KTM: &quot;Abbiamo un contratto con i nostri attuali partner, KTM ma anche Red Bull ed Elf fino alla fine del 2021, quindi ovviamente stiamo discutendo con questi partner per scoprire se desiderano continuare dopo la scadenza del contratto che ci lega a loro. Tutto quello che posso dire &egrave; che la prima discussione viene fatta prima con il produttore della moto&quot;.  &quot;Non abbiamo ancora firmato nulla, ma il desiderio di Stefan Pierer e tutto il management di KTM, e ovviamente quello di Tech3, &egrave; quello di continuare insieme il pi&ugrave; a lungo possibile&quot;, ha spiegato Poncharal.   In questa stagione il sodalizio tra Tech 3 e KTM ha portato a due vittorie nella classe regina, entrambe ottenute con Miguel Oliveira.  MotoGP, Zeelenberg: &ldquo;Il nostro obiettivo era il Mondiale&rdquo; 

La storica squadra francese rimarr&agrave; in MotoGP per altri cinque anni dopo il 2021. L&#39;intenzione &egrave; quella di continuare con KTM

MotoGP: Tech 3 rimane fino al 2026

Il dubbio &egrave; grande: la stagione MotoGP 2020 si correr&agrave; oppure no? Secondo il CEO Dorna Carmelo Ezpeleta, le gare potrebbero ripartire in agosto o nel peggiore dei casi a ottobre. In ogni caso, il mercato piloti, per coloro che hanno gi&agrave; firmato, sembra che non cambier&agrave;. Questo &egrave; quanto ha detto il presidente IRTA Herv&eacute; Poncharal in un&#39;intervista a Speedweek.com.  Chi ha gi&agrave; firmato   &ldquo;Molti team e piloti - spiega Poncharal in merito al mercato MotoGP - volevano vedere come sarebbero andate le prime quattro o cinque gare prima di decidere come procedere. Ma non abbiamo ancora corso e non abbiamo ancora visto nulla di tutto ci&ograve;&rdquo;.  La situazione &egrave; davvero singolare: tra i piloti che hanno gi&agrave; firmato un contratto per le prossime stagioni ci sono Marc Marquez, che rimarr&agrave; in Honda fino al 2024, Alex Rins in Suzuki fino al 2022, Maverick Vinales in Yamaha per altri due anni e Fabio Quartararo che nel 2021 dovr&agrave; andare a vestire i panni del team ufficiale Yamaha scalzando Valentino Rossi.    Come si evolver&agrave; la situazione?   &ldquo;I piloti parleranno con team e produttori - prosegue Poncharal - che devono affrontare problemi pi&ugrave; importanti delle corse, ovvero come garantire che la loro azienda non collassi, almeno in alcuni casi. Le grandi aziende come Honda e Yamaha saranno in una posizione migliore&rdquo;.  Petronas: &ldquo;2020 a rischio? Combatteremo per Quartararo&rdquo;  &ldquo;Quartararo dovr&agrave; rispettare il contratto&rdquo;   Detto questo, per chi come il team principal Petronas Razlan Razali voleva il suo pupillo Fabio Quartararo anche per il 2021 (in caso quest&#39;anno non si corresse o ci fossero meno gare), secondo Poncharal sar&agrave; difficile che questo possa accadere:&rdquo;Da un lato, Fabio ha firmato un contratto per unirsi al team ufficiale &ndash; spiega - qualcosa che sognava. Non gli ho parlato, ma sono sicuro che vuole andarci. Riesco a capire la frustrazione di Razlan che ha investito in una moto ufficiale per il 2020, tuttavia un contratto &egrave; un contratto e Fabio sar&agrave; un pilota ufficiale Yamaha nel 2021. Sfortunatamente, fa parte della vita e nessuno in MotoGP ne &egrave; responsabile&rdquo;.  Morbidelli: &ldquo;In squadra con Rossi? Sarebbe una favola a lieto fine&rdquo; 

Il presidente IRTA si riferisce soprattutto al team principal Petronas che ha detto di volere Quartararo anche nel 2021 nonostante il francese abbia gi&agrave; firmato per andare in Yamaha ufficiale

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