Il futuro di Marc Marquez continua ad essere appeso ad un filo. Dopo il terzo intervento e il recupero che lo vedr&agrave; lontano dalla RC213V per ancora un bel po&#39; di tempo, Honda deve assolutamente correre ai ripari per trovare un sostituto. Stefan Bradl non basta, HRC ha bisogno di ottenere risultati e quale potrebbe essere, allo stato attuale, il pilota che meglio potrebbe sostituire Marc Marquez? La risposta &egrave; solo una: Andrea Dovizioso.  &ldquo;Nessun compromesso&rdquo;   L&#39;ex pilota Ducati, infatti, &egrave; l&#39;unico top rider che nel 2021 non disputer&agrave; la stagione MotoGP e per lui il ruolo di sostituto potrebbe essere ideale. Per questo, attraverso un sondaggio lanciato su Motosprint vi avevamo chiesto cosa ne pensavate: in tantissimi avete risposto e tra tutte le varie opzioni, una su tutte ha spiccato per percentuale di voti. A &ldquo;vincere&rdquo;, infatti, con il 47%, &egrave; stata la risposta che vede s&igrave; Dovizioso come sostituto di Marc Marquez al team Honda, ma senza scendere a compromessi. Andrea deve accettare di approdare in HRC solo a patto di disputare l&#39;intera stagione. Questa ipotesi &egrave; andata anche a sovrastare quella pi&ugrave; moderata: &ldquo;Dovizioso dovrebbe sostituire Marquez in quanto rappresenta un&#39;occasione d&#39;oro per rientrare nel paddock dal 2022&rdquo;, votata dal 35% dei partecipanti al sondaggio.  Ciabatti: &ldquo;Ducati ha sempre idee innovative, forse uno svantaggio nel 2020&rdquo;  &quot;Dovi non ci guadagna ad andare in Honda&quot;   Infine, c&#39;&egrave; stato anche un 18% di votanti che invece ha optato per la terza opzione che propendeva per il &ldquo;no&rdquo;. Secondo 58 lettori Dovizioso scegliendo di fare il sostituto avrebbe pi&ugrave; da perderci che guadagnarci. Al momento l&#39;ex pilota Ducati non ha espresso nessun parere in merito, ma chiss&agrave; che non stia gi&agrave; discutendo con Honda. Non resta che aspettare e vedere come si evolver&agrave; la situazione, non solo per il forlivese ma anche e soprattutto per Marc Marquez.  MotoGP: Davide Brivio lascia la Suzuki per andare in Formula 1 

Il risultato del sondaggio parla chiaro, ad Andrea non conviene andare in Honda soltanto per poche gare. E c&#39;&egrave; anche chi pensa che correre con la Casa Alata avrebbe pi&ugrave; contro che pro

Dovizioso tutto o niente: sostituto di Marquez ma per l&#39;intera stagione

        As the new year begins, the 2021 MotoGP championship moves ever closer. While there has been various reshuffling between teams, there is one that appears to be in greater difficulty than the others. Namely, the Honda team, which can count only on the newly hired Pol Espargaro for both its winter tests, which should take place at Sepang during February, and the start of the season come March. MotoGP, Puig: &ldquo;Winning? Impossible without Marc Marquez&rdquo; The Marquez situation still to be resolved  We know very little about Marc Marquez physical condition. Following a third operation, the Spaniard suffered from a serious infection of the arm. He now needs to recover from the bone transplant that was carried out in order to strengthen his humerus, fractured six months ago (his accident dates back to 19 July at Jerez). How long will he need? His recovery time is uncertain, also because a premature return could put Marquez&rsquo;s entire career at risk. And while Marquez dreams of wearing his leathers as soon as possible, Honda should be more realistic and secure a new rider who can stand in for him. Another &ldquo;flop&rdquo; of a season is not possible  In 2021, Honda cannot afford another negative season like the one it has just completed. Although the injury of its rider, the very man who has secured them six world titles thus far (Marquez won in 2013, 2014, 2016, 2017, 2018 and 2019), took them by surprise last season, it&rsquo;s now time to reflect and seek a substitute who can contribute to scoring some strong results. 2021 will see Pol Espargar&ograve; aboard the factory RC213V, replacing Alex Marquez who moves to team LCR, but what will the former KTM rider be capable of? He&rsquo;ll definitely need some time to adapt before he is able to ride well, while Marc Marquez will continue to be missed on the other side of the garage. MotoGP, exclusive, Crutchlow: &ldquo;No one can replicate what Marquez does&rdquo; A substitute is needed!  And so, as it awaits the return of the eight-time champion, Honda must find a replacement at all costs, but who? The MotoGP market isn&rsquo;t exactly open right now, in fact the strongest riders already have already secured a ride. It won&rsquo;t be easy for Honda considering that Marquez&rsquo;s substitute might find himself riding the RC213V for just a few races, or perhaps several months. As of now, and despite it looking more unlikely than likely, the most suitable rider would be Andrea Dovizioso. The former Ducati rider is without a seat for 2021, having chosen to take a sabbatical. Honda could be a great opportunity, helping him on his quest to find a full-time ride for 2022. But other options include a Moto2 rider or, why not, a rider &lsquo;on loan&rsquo; from Lucio Cecchinello&rsquo;s LCR team. Takaaki Nakagami? Or Alex Marquez? One thing is clear though, and that is that whichever rider is chosen, they will be out of the championship as soon as Marc Marquez returns. No question: Dovi should take Marc&rsquo;s place  And this is why Andrea Dovizioso looks to be the most plausible option. Sure, there&rsquo;s also Honda&rsquo;s test rider Stefan Bradl who could step in again as he did in 2020, but Honda can&rsquo;t simply stand by and observe and it really needs a rider like Dovi who, as well as being very talented, is also motivated to do well in order to return to his rightful place in MotoGP. Translated by Heather Watson MotoGP, Lorenzo: &ldquo;Trying to return had serious consequences for Marquez&rdquo;       

Dovizioso continues to be the perfect rider to climb aboard Marc Marquez&rsquo;s Honda while the team awaits the Spaniard&rsquo;s return. This might serve as a launching pad for Dovi ahead of 2022

MotoGP: without Marc Marquez, Honda needs Dovizioso

Con il nuovo anno si avvicina anche il momento in cui la stagione MotoGP 2021 prender&agrave; il via. Se i cambi di casacca a partire dal nuovo anno sono stati molteplici, c&#39;&egrave; un team che pi&ugrave; degli altri appare gi&agrave; in difficolt&agrave;.  Si tratta della squadra Honda che, sia per i test invernali che dovrebbero svolgersi a Sepang nel mese di febbraio, che per l&#39;inizio del Campionato nel mese di marzo potr&agrave; contare soltanto sul neo arrivato Pol Espargar&ograve;... e poi?  MotoGP: Pol Espargar&ograve; sale in sella alla Honda, un sorriso che dice tutto  Il Caso Marquez ancora irrisolto   Delle condizioni di salute di Marc Marquez si sa ben poco: lo spagnolo dopo il terzo intervento &egrave; risultato avere una brutta infezione al braccio. Oltre a questo deve recuperare dal trapianto osseo fatto per riuscire a rinsaldare l&#39;omero fratturato ormai 6 mesi fa (era la prima gara del 19 luglio a Jerez quando ha avuto l&#39;infortunio).  Quanto ci vorr&agrave;? I tempi di recupero sono molto incerti anche perch&egrave; il pilota spagnolo, con un rientro troppo repentino, potrebbe mettere a rischio l&#39;intera carriera. E se Marquez sogna di poter indossare la tuta il prima possibile, Honda dovrebbe essere pi&ugrave; realistica e ricorrere ai ripari ingaggiando un nuovo pilota che vada a sostituirlo.  VOTA IL SONDAGGIO:MotoGP,Dovizioso dovrebbe sostituire Marc Marquez in Honda?  Un&#39;altra stagione &ldquo;flop&rdquo; non &egrave; pi&ugrave; possibile   Nel 2021, infatti, la Casa Alata non potr&agrave; permettersi di affrontare un&#39;altra pessima stagione come quella trascorsa: se nel 2020 l&#39;infortunio del pupillo Honda che ha portato il team a vincere ben sei titoli iridati dal suo arrivo (Marquez ha vinto nel 2013, 2014, 2016, 2017, 2018, 2019) li ha colti alla sprovvista, adesso &egrave; tempo di riflettere e cercare un suo sostituto che possa contribuire a portare buoni risultati.  Sulla sella della RC213V, infatti, da quest&#39;anno ci sar&agrave; Pol Espargar&ograve; al posto di Alex Marquez che invece andr&agrave; al team LCR, ma cosa riuscir&agrave; a fare l&#39;ex pilota KTM? Sicuramente avr&agrave; bisogno di un po&#39; di adattamento per riuscire a guidare bene, mentre dall&#39;altro lato del box Marc Marquez continuer&agrave; ad essere assente.    Occorre un sostituto!   Ecco quindi che Honda dovr&agrave; a tutti i costi cercare un sostituto in attesa che l&#39;otto volte iridato rientri: chi? Il mercato MotoGP al momento non &egrave; proprio aperto, anzi, i piloti pi&ugrave; ambiti hanno gi&agrave; la loro sella. Non sar&agrave; un compito facile per Honda visto che il sostituto di Marquez potrebbe restare in sella alla RC213V per poche gare come per diversi mesi.  Ad oggi, anche se le voci che girano sembrano pi&ugrave; contrarie che favorevoli, il pilota pi&ugrave; papabile sarebbe Andrea Dovizioso. L&#39;ex pilota Ducati al momento &egrave; senza sella e per il 2021 aveva deciso di prendersi un anno sabbatico. Per Dovi la Honda potrebbe essere quindi una grande occasione per rientrare dal 2022 a far parte di un team del Motomondiale.  Ma tra le ipotesi potrebbe spuntare anche qualche pilota dalla Moto2 o perch&egrave; no un pilota &ldquo;in prestito&rdquo; dal team LCR di Lucio Cecchinello. Takaaki Nakagami? O ancora Alex Marquez? Certo &egrave;, che qualsiasi pilota che si ritrover&agrave; a fare da sostituto, una volta che Marc Marquez rientrer&agrave; sar&agrave; fuori dal Campionato.  Non c&#39;&egrave; dubbio: Dovi deve prendere il posto di Marc   Ecco che quindi l&#39;ipotesi pi&ugrave; plausibile resta quella di Andrea Dovizioso. Certo, ci sarebbe anche il collaudatore Honda Stefan Bradl che potrebbe sostituire ancora una volta Marquez come fatto nel 2020, ma Honda non pu&ograve; restare a guardare ed ha bisogno di un pilota come Dovi che, oltre al talento, &egrave; guidato da una spinta in pi&ugrave; per riuscire a fare bene e tornare a prendersi il posto in MotoGP che gli spetta.  MotoGP: Dovizioso-Lorenzo, c&#39;&egrave; un nuovo botta e risposta 

Dovizioso continua ad essere il pilota perfetto per salire sulla Honda di Marc Marquez in attesa che lo spagnolo recuperi e possa tornare a correre. Per Dovi potrebbe essere il trampolino di lancio per il 2022

MotoGP: serve Dovizioso alla Honda orfana di Marc Marquez

Sì, è un'occasione d'oro per rientrare nel paddock

No, avrebbe più da perderci che da guadagnarci

Sì, ma solo a patto di disputare tutta la stagione 

MotoGP: Dovizioso dovrebbe sostituire Marc Marquez in Honda? - SONDAGGIO

Il momento tanto atteso per Pol Espargar&ograve; &egrave; arrivato. Questa mattina HRC&nbsp;gli ha fatto una bella sorpresa facendolo salire finalmente sulla RC213V. Non un giro in pista, ancora, ma dal sorriso dell&#39;ex pilota KTM sembra proprio che il gesto fatto da Honda sia stato proprio apprezzato. Ma dove avr&agrave; incontrato Pol la sua nuova &ldquo;lady&rdquo;?  Una sorpresa molto gradita   Come aveva gi&agrave; anticipato il team Honda attraverso un video postato sui social, il pilota spagnolo questa mattina avrebbe tolto i veli alla sua &ldquo;bella&rdquo;. La location? La terrazza innevata del pilota. Non proprio la solita pista, ma visti i tempi che corrono Pol pu&ograve; comunque gioire. Sul cupolino, adesso, pu&ograve; vedere stampato il suo numero, il #44.  Dopo la foto con i nuovi colori Honda e la presentazione del casco per la stagione 2021, quindi, Pol &egrave; decisamente pronto ad iniziare la sua nuova avventura.   That smile says it all @polespargaro unveils his 2021 @hrc_motogp bike ? #MotoGP pic.twitter.com/73j5tM6w78 &mdash; MotoGP&trade; (@MotoGP) January 4, 2021    MotoGP: Pol Espargar&ograve; con HJC dal 2021  &ldquo;Mi viene da piangere dalla gioia&rdquo;   A corredo delle foto che hanno ritratto Espargar&ograve; sulla moto, HRC ha girato anche un video nel quale, di ritorno dalla corsa con il suo cane, Pol ha trovato la RC213V sul suo terrazzo: &ldquo;E&#39; cos&igrave; bella! - ha detto - Wow! Mi viene da piangere. Non avrei mai immaginato tutto ci&ograve;. Ho lavorato cos&igrave; duramente per vedere il mio numero stampato su questa carena. Adesso devo solo provare a dare gas e vedere come lavora. Posso tenerla qui?&rdquo;.     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   Un post condiviso da Repsol Honda Team (@hrc_motogp)      MotoGP: KTM ha le carte in regola per puntare al titolo mondiale 

Il pilota spagnolo &egrave; finalmente salito in sella alla RC213V anche se la location &egrave; stata un po&#39; inusuale

MotoGP: Pol Espargar&ograve; sale in sella alla Honda, un sorriso che dice tutto

Giornata piena di annunci/rivelazioni quella di oggi per Pol Espargar&ograve;. Lo spagnolo, dopo aver mostrato le prime foto ufficiali in divisa HRC questa mattina, sui social ha postato la nuova marca di caschi che lo sponsorizzer&agrave; da quest&rsquo;anno in poi.  Dopo aver annunciato l&rsquo;addio ad AGV a fine dello scorso anno, Polyccio dal 2021 sar&agrave; un pilota della marca coreana HJC, che gi&agrave; annovera tra i suoi piloti l&rsquo;inglese Cal Crutchlow ed in passato anche Jorge Lorenzo ha indossato il loro casco prima di passare a Shark.&nbsp;  2021 di grandi cambiamenti quindi per lo spagnolo che punta ad essere la &ldquo;punta&rdquo; di Honda HRC visto il forfait di Marquez ancora per qualche mese.&nbsp;  Polyccio-HJC: l&rsquo;annuncio   Con questo post pubblicato sul suo profilo Instagram, corredato da un video, il pilota catalano ha suggellato il suo accordo con il produttore di caschi coreano: &ldquo;Molto felice di annunciare che dal 2021 sar&ograve; un pilota HJC ed user&ograve; il nuovo RPHA1 questa stagione&rdquo;.     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   Un post condiviso da Pol Espargaro? (@polespargaro)    MotoGP: Marc Marquez mette la tuta, sognando il ritorno in sella 

Lo spagnolo di HRC annuncia di aver siglato un accordo con il produttore di caschi coreano dopo aver lasciato AGV a fine dello scorso anno

MotoGP: Pol Espargar&ograve; con HJC dal 2021

Il 2021 &egrave; iniziato da poco, ma per molti piloti ha gi&agrave; portato grossi cambiamenti. Se per Rossi e Quartararo l&#39;arrivo del nuovo anno ha sancito lo scambio delle rispettive squadre; ben pi&ugrave; complessa &egrave; la sfida che si prepara ad affrontare Pol Espargaro, che la prossima stagione lascer&agrave; lo storico partner tecnico AGV e cambier&agrave; team, passando dalla KTM alla Honda Repsol.&nbsp;  In un&#39;intervista radiofonica concessa pochi giorni fa a OndaCero, Espargaro ha spiegato i motivi della sua scelta: &quot;Dopo la KTM cercavo proprio un&rsquo;avventura di ancor pi&ugrave; grande impatto. Sognavo di progredire e di essere ancora pi&ugrave; vicino al migliore della griglia, che &egrave; Marc&quot;, ha esordito. &quot;Questa &egrave; per me un&rsquo;occasione unica di guidare una moto come la Honda, la Casa che ha vinto il 70-80 % dei campionati del mondo negli ultimi 20 anni. Tutti i piloti vogliono provarla e tutti noi vogliamo imparare dai migliori&quot;.   &iexcl;Todo al 4?4?! Tenemos chico nuevo en el box del #EquipoRepsolHonda &iexcl;Bienvenido @polespargaro?! &iexcl;Te deseamos un 2021 lleno de &eacute;xitos!  It&rsquo;s all about No. 4?4?! We have a new guy in the #RepsolHondaTeam pit box. Welcome, @polespargaro?! We wish you a successful 2021! pic.twitter.com/lL8eATHiOs &mdash; Box_Repsol (@box_repsol) January 2, 2021    Il confronto con Marc Marquez   Pol avr&agrave; al suo fianco Marc Marquez, ancora in convalescenza dopo il terzo intervento al braccio infortunato: &quot;Essere al fianco di Marc mi permetter&agrave; di vedere da vicino cosa lo rende diverso, provando cos&igrave; a migliorare me stesso. La sfida &egrave; vedere se sono capace ad andare forte quanto lui. Speriamo che Marc arrivi presto, in prova o dopo un paio di gare&ldquo;, ha detto.  MotoGP: Marc Marquez mette la tuta, sognando il ritorno in sella  L&#39;addio alla RC16     Il pi&ugrave; giovane dei fratelli Espargaro lascia la KTM dopo quattro stagioni non facili, alle prese con una moto tutta da sviluppare. &ldquo;In KTM i risultati nei primi anni non sono stati brillanti ma non si poteva fare di meglio&quot;, ha ammesso lo spagnolo. C&rsquo;era pressione: se i risultati non fossero venuti fuori, il progetto sarebbe crollato. Era una grande responsabilit&agrave;&quot;.  La stagione 2020 &egrave; stata la migliore tra quelle trascorse sotto l&#39;ala della Casa di Mattighofen, conclusa al quinto posto nella classifica generale e quattro podi, ma ora Pol dovr&agrave; ripartire da zero e adattarsi alla RC213V: &quot;La Honda &egrave; una moto drastica, aggressiva, complicata, e questo si vede dalla guida di Marc. Abbiamo firmato il contratto durante il lockdown e per tutto l&rsquo;anno ho guardato migliaia di video sulla loro moto, oltre che osservarli in pista. Cercher&ograve; di portare freschezza per contribuire a migliorare il lavoro di tutti&ldquo;, ha concluso Pol.  MotoGP, Petrucci: &ldquo;Il rapporto con Dovizioso? Dopo Aragon &egrave; cambiato&rdquo; 

L&#39;ormai ex portacolori della KTM si prepara alle sfide che lo attendono nel 2021: dovr&agrave; adattarsi alla nuova moto ben sapendo di dover reggere il paragone con il compagno di box Marquez&nbsp;

MotoGP, Pol Espargaro: &ldquo;In Honda per misurarmi con Marc&rdquo;

Il 2020 &egrave; stato un anno difficile per tutti e tra chi non vede l&#39;ora di mettersi alle spalle, il prima possibile, l&#39;anno appena concluso c&#39;&egrave; sicuramente Marc Marquez, reduce dalla stagione pi&ugrave; dura della sua carriera.  Sebbene sia ancora ben lontano dalla ripresa, dopo il terzo intervento e l&#39;infezione scoperta al braccio, il campione di Cervera non si perde d&#39;animo e guarda con fiducia al 2021, pregustando il tanto atteso ritorno sulla sua Honda.  VOTA IL SONDAGGIO: MotoGP, chi &egrave; il miglior pilota del 2020?  Un passo alla volta   &quot;Buon anno a tutti! Primo desiderio del 2021 archiviato, indossare la tuta da cosa, anche se a casa!&quot;, ha scritto Marc questa mattina, di corredo a uno scatto che lo ritrae vestito di tutto punto, mentre ammira il suo casco.     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   Un post condiviso da Marc Ma?rquez (@marcmarquez93)      Come testimonia l&#39;ormai immancabile tutore rigido, il recupero dell&#39;otto volte Campione del Mondo procede a piccoli passi. La voglia di rientrare &egrave; tanta, ma sia lo spagnolo che il suo enturage sanno di non potersi permettere un altro azzardo come il primo - anticipato - tentativo di rientro, che se non ha gi&agrave; compromesso la carriera di Marquez, comunque gli ha causato ben pi&ugrave; di un problema.&nbsp;  Difficile quindi - per non dire impossibile - immaginare di vedere lo spagnolo montare in sella per disputare i primi test dell&#39;anno, che si svolgeranno in Malesia a met&agrave; febbraio. Meglio prendersi il tutto il tempo necessario a ritornare in piena forma e, nel frattempo, cercare assaporare di assaporare con gioia ogni piccolo passo verso il ritorno.  MotoGP, esclusiva, Crutchlow: &ldquo;Nessuno sapr&agrave; replicare ci&ograve; che fa Marquez&rdquo;   

L&#39;otto volte Campione del Mondo ha cominciato a spuntare la lista dei buoni propositi per il 2021, indossando la sua tenuta da gara, pur se accompagnata dall&#39;immancabile tutore al braccio

MotoGP: Marc Marquez mette la tuta, sognando il ritorno in sella

Il 2020 per Marc Marquez &egrave; stato un anno da dimenticare. La caduta nella prima gara di Jerez e le tre operazioni che ne sono conseguite. In pi&ugrave;, l&#39;infezione al braccio e un 2021 che ancora appare incerto. Per il pilota Honda c&#39;&egrave; poco da festeggiare, ma nonostante questo, ha voluto ugualmente lasciare un saluto.  &ldquo;Un 2020 di riflessioni&rdquo;   Il pilota di Cervera &egrave; apparso con un maglioncino natalizio all&#39;interno del museo a lui dedicato e, con il braccio destro stretto ancora in un tutore rigido, ha detto: &ldquo;Sta per finire questo 2020 e non nego che non vedo l&#39;ora che si concluda. E&#39; stato un anno di riflessioni per la pandemia che ha colpito tutto il mondo e anche per me. Ho avuto un infortunio che si &egrave; protratto per l&#39;intero campionato. Posso dire quindi che &egrave; stato un anno molto strano, ma non posso terminarlo senza ringraziare tutti i fans che mi sono stati vicini grazie ai loro tanti messaggi di supporto che mi hanno dato forza ed entusiasmo. Vi auguro di trascorrere delle vacanze serene e spero che il 2021 sar&agrave; un anno migliore per tutti&rdquo;.  VOTA IL SONDAGGIO: MotoGP, chi &egrave; il miglior pilota del 2020?  Sempre con tanta ironia   Oltre ai saluti, per&ograve;, Marquez ha voluto anche sdrammatizzare la sua stagione 2020 postando una GIF su Twitter nella quale &egrave; immortalato durante una caduta. Si tratta di quella del Texas 2019 quando Marc, in testa alla gara, cadde, prov&ograve; a risalire in moto aiutato dai commissari a bordo pista ma rovin&ograve; ancora a terra con le gambe all&#39;aria.  Il post ha riscosso un grande successo e i suoi followers, per continuare con l&#39;ironia, hanno iniziato a pubblicare GIF di incidenti &ldquo;divertenti&rdquo; accaduti a Marquez e non solo.   Describe tu 2020 con un GIF Describe your 2020 in a GIF pic.twitter.com/sVnzKSwGTH &mdash; Marc M&aacute;rquez (@marcmarquez93) December 31, 2020  MotoGP, Petrucci: &ldquo;Il rapporto con Dovizioso? Dopo Aragon &egrave; cambiato&rdquo; 

Il pilota Honda ha deciso di salutare il 2020 con due video. Il primo dove saluta tutte le persone che gli anno dato forza in questo anno difficile e il secondo con una clip molto ironica

MotoGP, Marc Marquez: &ldquo;E&#39; stato un 2020 di riflessioni&rdquo;

On 22 November, having crossed the line at the Portuguese GP, Cal Crutchlow appeared a happy man. It must have felt strange for the 35-year old, as he closed an important chapter in his life after ten seasons in MotoGP. But at the same time, hanging up his leathers &ndash; as a championship rider, considering he&rsquo;ll become a Yamaha test rider &ndash; was something he&rsquo;d been considering for a long time. The Brit talks to us exclusively about his decision.  At the end of 2019 you said that it would be your last championship and yet at the start of this season you&rsquo;d changed your mind, saying you wanted to race for another year. You&rsquo;re not retiring as you&rsquo;ll now be a test rider &ndash; can you clarify the situation for us?  &quot;I can say that I&rsquo;m happy with where I am, and my idea was claer. If I&rsquo;d had an option to suit my ambitions, I&rsquo;d have considered it. Otherwise, I&rsquo;d stop, no worries. I enjoyed a fantastic opportunity, I did my best, I gave 100% every time I got on the bike and sometimes it went well, or very well, and at other times no. But I feel I always gave it everything, and so I&rsquo;m pleased about that&quot;.  There&rsquo;s a long list of riders who have said farewell to racing with a smile, knowing they&rsquo;d given it everything and ready to enjoy life. But some of them, a few months later, have expressed regrets. After many years in the paddock, is it difficult to find a place in the &ldquo;real world&rdquo;?  &quot;I don&rsquo;t think so, look at Casey Stoner for example, I don&rsquo;t think he missed the media, the flashes, the interviews. He perhaps missed pushing to the limit on track though. But then I think Jorge Lorenzo misses everything about this world&rdquo;.  You&rsquo;ve said many times that one of your reasons for retiring is that you plan to live in California so that your daughter Willow can grow up there. How much has her arrival changed your life? Not in terms of your speed on track, but in terms of your approach to racing.  &quot;Things haven&rsquo;t really changed on track, but since 2016 my life away from the races is quite different, a drastic change. Before I was the classic selfish rider who did whatever he felt like doing. And if no one went along with me, I didn&rsquo;t care, because I was doing what I wanted. Now, if Willow or my wife Lucy say &#39;go there&#39;, I have to go there&hellip; But I&rsquo;m happy. Seeing my daughter grow up and bringing her to the track with me has been fantastic. Unfortunately, with the restrictions this year, I&rsquo;ve been away from the family. Willow had to go to nursery, that&rsquo;s the normal evolution of things, but it was different to the past and I spent more time at the track. And it was difficult, because Willow now understands time and in recent weeks she didn&rsquo;t want to accept my leaving, she didn&rsquo;t want me to go and knew I&rsquo;d be away for a long period. She loves coming to the tracks, not for the racing, but to be with me. But she probably handled me being away better than I did, being away from her&quot;.  Her arrival changed your life for the better   &quot;Sure, and things improved on track too, I was faster. I&rsquo;ll continue to be a rider and will give it my all during testing with Yamaha, as always. Because I&rsquo;ve always had the mentality of someone who wants to win. I&rsquo;ve always known it would be hard to win, but if you&rsquo;re not on track to win, there&rsquo;s no point being there&rdquo;.  You&rsquo;ve often said that your results wouldn&rsquo;t have been any better on a factory team. But on a factory team you wouldn&rsquo;t have lost technicians when they moved to an official squad.  &quot;I have to say that Honda has always supported me well. Sometimes I&rsquo;ve had to do without things, but then at other times I&rsquo;ve received them before the other riders. Obviously there are different resources on a factory team, both human and technical, there are more people doing all those things that help you go faster on track. It&rsquo;s all a little easier. Fundamentally, the factory riders are there because they&rsquo;re good, but they also have a simpler life. They have more people around them, they race for the richest teams, teams that even travel in better conditions, probably because the staff is better paid, and they ride better bikes than the riders on satellite teams. For this reason, the satellite riders struggle more to make that final step in their development&quot;.  Can you give us an example?  &quot;Think of the difference between a former Moto2 champion like Tito Rabat and Maverick Vi&ntilde;ales, who didn&rsquo;t win the Moto2 title. One has only been with satellite MotoGP teams, the other only with factory teams. I&rsquo;m not saying that if Tito Rabat had had the same treatment and resources as Vi&ntilde;ales he would have been as fast as Maverick, but he&rsquo;d definitely have been a lot closer to the front. This is racing, the harsh reality. Because factory riders have chance to evolve and grow over time. For years we asked why a satellite rider hadn&rsquo;t won the championship, and the answer comes down to all these details, it&rsquo;s not just down to the technical side&quot;.  You&rsquo;re leaving Honda, so you can tell us what you think about the factory team, with Pol Espargar&oacute; arriving to replace Alex Marquez.  &quot;Let me start by saying that I like Pol, he&rsquo;s a good rider who gives it everything. But at the time of being hired, he&rsquo;d scored just one MotoGP podium. It seemed strange to me, on Team HRC&rsquo;s part, but then this year he&rsquo;s been consistent and has taken a step forward. And he&rsquo;s a world champion&quot;.  Chicho Lorenzo: &ldquo;We hope Marquez doesn&#39;t go the way of Freddie Spencer&rdquo;  Do you think he brings something that Honda doesn&rsquo;t currently have?  &quot;If I&rsquo;m honest, no. I think he&rsquo;ll bring some results, but is that what Honda was looking for, when it already has a rider capable of winning every race? I don&rsquo;t think anyone will ever replicate what Marc Marquez does, or what he&rsquo;s been able to do. I think that Alex Marquez has also done a great job, and that Taka Nakagami is growing&quot;.  After the Sepang test in February, a colleague asked Dani Pedrosa who his favourite was for the title and he said &ldquo;Suzuki, but their riders don&rsquo;t know it yet&quot;.  &quot;It doesn&rsquo;t surprise me, riders of Dani&rsquo;s skill, and I think I can include myself here, see certain things when looking in from the outside. You can offer certain opinions because you can evaluate the rider and compare him to the fastest rider. For example, it&rsquo;s clear that KTM is now one of the best bikes on the grid. Dani knows the game, he knows where to look, he has the right experience. And I&rsquo;d add that I would have liked to see him on a Yamaha or a Suzuki, because what he did with Honda for so many years was simply superb&quot;.  After a season like this one, conditioned by Covid-19, do you think it might be good to go back to a &#39;discarding&#39; system, cancelling each rider&rsquo;s two worst results for example?  &quot;I was asked this a while ago, and I said it didn&rsquo;t seem like a good idea. Now I&rsquo;m torn, because there is a risk of an &lsquo;incomplete&rsquo; championship, a rider who misses two races having the same value as one who starts every GP. If we were to have another season like this one, in which some riders missed races due to Covid-19 or even due to anti-Covid regulations, then it wouldn&rsquo;t be fair for someone to miss out on the title for something like that. But it&rsquo;s a complicated subject&quot;.&nbsp;  Translated by Heather Watson  Mir: &ldquo;We&#39;ve written history with Suzuki&rdquo; 

&quot;I&rsquo;m proud because I&rsquo;ve given it my all. My daughter has changed my life and has made me go faster, but this year, with the paddock restrictions, I missed her. I thank Honda, but admit that I don&rsquo;t understand certain decisions&rdquo;, the Brit tells us

MotoGP, exclusive, Crutchlow: &ldquo;No one can replicate what Marquez does&rdquo;

Il 22 novembre&nbsp;scorso, una volta tagliato il traguardo del GP Portogallo, Cal Crutchlow aveva l&rsquo;aspetto di una persona felice. Certamente si sentiva strano, lui che a 35 anni, dopo dieci stagioni in MotoGP, si apprestava a lasciare la categoria, chiudendo un capitolo importante della sua vita. Ma allo stesso tempo, appendere la tuta al chiodo &ndash; come pilota titolare, visto che diventer&agrave; tester Yamaha &ndash; era un&rsquo;idea che valutava da tempo. L&rsquo;inglese ci racconta in esclusiva la sua transizione.&nbsp;&nbsp; &nbsp; A fine&nbsp;2019 dicesti che questo sarebbe stato effettivamente il tuo ultimo Mondiale, eppure all&rsquo;inizio di questa stagione avevi cambiato idea, dicendo di voler correre un altro anno. Ora non ti ritirerai ma diventerai collaudatore: ci aiuti a chiarire la situazione?   &quot;Posso dire che sono contento di dove sono, la mia idea era chiara: di fronte a un&rsquo;opzione adatta alle mie ambizioni,&nbsp;ci avrei pensato. Altrimenti, avrei chiuso, senza traumi. Mi sono goduto una parentesi e un&rsquo;opportunit&agrave;&nbsp;fantastiche, ho fatto il massimo, ho dato il 100% ogni volta che sono salito in moto. A volte &egrave; andata bene, o molto bene, altre volte no. Ma ho sempre avuto la sensazione di aver dato tutto, e questo mi soddisfa&quot;.&nbsp;   C&rsquo;&egrave; una lunga lista di piloti che hanno detto addio alle gare con il sorriso, capendo di aver dato il massimo, dicendosi pronti a godersi la vita. Ma qualcuno di loro, dopo pochi mesi, &egrave; tornato a reclamare la ribalta: dopo tanti anni nel paddock, &egrave; difficile trovare la collocazione nel &ldquo;mondo reale&rdquo;?   &quot;Non credo, per esempio, che questa sia la vicenda di Casey Stoner, a cui non credo siano mancati i media, i flash, le interviste, le cose di facciata. Magari gli &egrave; mancato di pi&ugrave; tirare al limite in pista su una moto. Credo che invece a Jorge Lorenzo manchi un po&rsquo; tutto di questo mondo&quot;.&nbsp;   MotoGP, Lorenzo: &ldquo;Dovizioso? Invidioso di me gi&agrave; ai tempi della 250&rdquo;  Hai detto&nbsp;tante volte che una delle ragioni del ritiro &egrave; l&rsquo;intenzione di vivere in California in modo che tua figlia Willow possa crescere l&igrave;. Quanto il suo arrivo ti ha cambiato la vita? Il riferimento non &egrave; legato al fatto di perdere qualche decimo al giro, ma al rapporto con le gare.&nbsp;   &quot;Le cose non sono cambiate tanto nella vita in pista, ma dal 2016 la mia vita fuori dalle gare &egrave; un&rsquo;altra cosa, &egrave; stato un cambiamento drastico. Io ero il classico pilota prepotente, egoista, che faceva ci&ograve; che si sentiva di fare. E se nessuno mi seguiva nella mia iniziativa, non m&rsquo;importava, perch&eacute; facevo ci&ograve; che volevo fare. Ora, se Willow o mia moglie Lucy mi dicono &#39;vai l&igrave;&#39;, io devo andare proprio l&igrave;&hellip; Ma sono felice. Vedere mia figlia crescere e portarla con me in pista &egrave; stato fantastico. Purtroppo quest&rsquo;anno, con le restrizioni legate alla pandemia, sono stato lontano dalla famiglia. Willow doveva andare all&rsquo;asilo, &egrave; la normale evoluzione della situazione, per&ograve; questo scenario &egrave; stato diverso rispetto al passato, ho trascorso pi&ugrave; tempo in pista. Ed &egrave; stato difficile, perch&eacute; Willow ha acquisito la nozione del tempo e nelle ultime settimane non accettava la mia assenza, non voleva che me ne andassi, capiva che sarei stato via per un periodo lungo. Lei amava venire in circuito, non tanto per le gare, ma perch&eacute; stava con me. Per&ograve; lei ha accettato la mia assenza meglio di come io ho vissuto la sua lontananza&quot;.&nbsp;   Il suo arrivo ti ha cambiato la vita in meglio.&nbsp;   &quot;Certo, e le cose sono migliorate anche in pista, sono andato pi&ugrave; veloce. Continuer&ograve; a essere un pilota, dar&ograve; il massimo nei test con la Yamaha, come sempre. Perch&eacute; ho sempre avuto la mentalit&agrave; di chi vuol vincere: ho sempre saputo che sarebbe stato difficile vincere, ma se non sei in pista per vincere, allora non ha senso esserci&quot;.&nbsp;     Spesso&nbsp;hai detto che i tuoi risultati non sarebbero stati superiori correndo per un team ufficiale. Ma in un factory team non avresti perso alcuni tecnici andati nelle strutture ufficiali&hellip;   &quot;Devo dire che la Honda mi ha sempre appoggiato in modo importante. A volte ho dovuto fare a meno di alcune cose, ma altre cose le ho avute prima rispetto ad altri piloti. Ovviamente in un team ufficiale ci sono risorse differenti, umane e tecniche, ci sono pi&ugrave; persone per fare quelle cose che ti fanno andare pi&ugrave; veloce in pista. &Egrave; tutto un po&rsquo; pi&ugrave; facile. Fondamentalmente, i piloti ufficiali sono tali perch&eacute; sono bravi, ma hanno anche la vita pi&ugrave; semplice. C&rsquo;&egrave; pi&ugrave; gente attorno a loro, corrono per i team pi&ugrave; ricchi, team che viaggiano anche nelle migliori condizioni, probabilmente il personale &egrave; pagato meglio, e comunque guidano moto migliori rispetto a quelle dei team satellite. Per questo, i piloti satellite fanno pi&ugrave; fatica a compiere quell&rsquo;ultimo passo nella loro evoluzione&quot;.   Puoi fare un esempio?   &quot;Penso alla differenza tra un ex campione della Moto2 come Tito Rabat e Maverick Vi&ntilde;ales, che invece non ha vinto il titolo della Moto2. Uno &egrave; stato soltanto in team satellite della MotoGP, l&rsquo;altro soltanto in team ufficiali. Non voglio dire che se Tito Rabat avesse avuto a disposizione lo stesso trattamento e le stesse risorse di Vi&ntilde;ales sarebbe stato rapido come Maverick, ma certamente sarebbe stato molto pi&ugrave; vicino al vertice. Queste sono le gare, &egrave; la cruda verit&agrave;. Perch&eacute; i piloti ufficiali hanno la possibilit&agrave; di evolvere e di crescere con il tempo. Per anni ci siamo chiesti come mai un pilota satellite non abbia vinto il Mondiale: la risposta &egrave; nella somma di questi dettagli, non &egrave; soltanto una questione tecnica&quot;.&nbsp;   SBK, sar&agrave; Rabat il prossimo &quot;Re dei due Mondi&quot;?  Tu lasci la Honda e quindi puoi giudicare il cambiamento nel team ufficiale, con l&rsquo;arrivo di Pol Espargar&oacute; a scapito di Alex Marquez.&nbsp;   &quot;Premessa: Pol mi piace, credo sia un buon pilota che d&agrave; sempre tutto. Ma al momento del suo ingaggio aveva un solo podio in MotoGP nel curriculum. Mi sembrava strano, da parte del Team HRC, poi per&ograve; quest&rsquo;anno &egrave; stato effettivamente consistente e ha compiuto un passo avanti. E poi &egrave; un campione del Mondo&quot;.&nbsp;   Credi potr&agrave; portare qualcosa che la Honda oggi non ha?   &quot;Se devo essere onesto, no. Credo che porter&agrave; qualche risultato, ma &egrave; ci&ograve; che la Honda stava cercando, nel momento in cui ha un pilota capace di vincere ogni GP? Credo che nessuno sapr&agrave; mai replicare quanto fa Marc Marquez, o ci&ograve; che &egrave; stato capace di fare. Credo anche che Alex Marquez abbia fatto un grande lavoro, quest&rsquo;anno, e che Taka Nakagami stia crescendo&quot;.&nbsp;     Nel febbraio&nbsp;scorso, dopo i test di Sepang, un collega chiese a Dani Pedrosa il favorito per il Mondiale e la risposta fu: &quot;Le Suzuki, ma i loro piloti ancora non lo sanno&quot;.&nbsp;   &quot;Non mi stupisce, i piloti con la competenza di Dani, ma penso di poter fare anche il mio nome, anche osservando da fuori vedono certe cose. Certe opinioni puoi fornirle anche da fuori, perch&eacute; sai valutare il pilota che guida confrontandolo con il pilota pi&ugrave; rapido. Per esempio, &egrave; chiaro come ora la KTM sia decisamente una delle moto migliori sulla griglia. Dani conosce il &#39;giochino&#39;, sa dove serve guardare, ha l&rsquo;esperienza giusta. E aggiungo che mi sarebbe piaciuto vederlo anche su una Yamaha o una Suzuki, perch&eacute; quanto ha fatto per tanti anni con la Honda &egrave; stato semplicemente superbo&quot;.&nbsp;   Dopo una stagione come l&rsquo;ultima, condizionata dal Covid-19, credi che sarebbe giusto tornare al sistema degli scarti, cancellando per esempio i due peggiori risultati di ciascun pilota?   &quot;Mi era stato chiesto un po&rsquo; di tempo fa, e avevo detto che non mi sembrava una buona idea. Ora sono combattuto, invece, perch&eacute; resta il dubbio di considerare un campionato &ldquo;incompleto&rdquo;, dando a un pilota che ha saltato due gare lo stesso valore di chi ha corso ogni GP. Se si dovesse ripetere una stagione come questa, in cui ci sono stati piloti che hanno saltato gare per il Covid-19 o persino per le norme anti-Covid, allora non sarebbe giusto vedere qualcuno perdere il titolo per un motivo del genere. Ma &egrave; un tema complicato&quot;.  MotoGP, Ciabatti: &ldquo;Ducati voleva continuare con Dovizioso&rdquo; 

&quot;Sono orgoglioso perch&eacute; ho dato tutto. Mia figlia ha cambiato la mia vita e mi ha fatto andare pi&ugrave; veloce, ma quest&rsquo;anno, con le restrizioni nel paddock, mi &egrave; mancata. Ringrazio la Honda, ma ammetto che certe scelte non le ho comprese&quot;, ci racconta il britannico

MotoGP, esclusiva, Crutchlow: &ldquo;Nessuno sapr&agrave; replicare ci&ograve; che fa Marquez&rdquo;

Dopo la sua prima stagione in MotoGP con tanta pressione sia per il fatto di essere il fratello del pluricampione Marc Marquez sia perch&eacute; ne ha condiviso la squadra, Alex Marquez pu&ograve; puntare ad un secondo anno in MotoGP forte di una maggiore esperienza e con pi&ugrave; serenit&agrave;. Il suo obiettivo, come vi abbiamo annunciato, &egrave; quello della top 8.  Un gran potenziale   A salire sulla moto di Alex Marquez, il prossimo anno, sar&agrave; Pol Espargar&ograve;.  &ldquo;Erediter&agrave; la mia squadra, che &egrave; molto professionale. Venivano da due stagioni molto difficili, l&#39;ultima con Pedrosa e soprattutto quella con Lorenzo, in cui non si divertivano a correre. Quando non ci sono risultati non ti diverti e viceversa quando le cose vanno bene il rapporto migliora&rdquo;, ha detto Alex Marquez alla testata spagnola Sport.es.  &ldquo;Per quanto riguarda la moto, non so esattamente quale Honda avremo. Per regolamento non si pu&ograve; toccare il motore ma ci saranno cambiamenti a livello di telaio e aerodinamico. In ogni caso sar&agrave; una moto competitiva con molto potenziale&rdquo;.    &ldquo;Il mio contratto non &egrave; cambiato di una virgola&rdquo;   A proposito del suo passaggio al team satellite LCR di Lucio Cecchinello, Alex non lo considera un passo indietro.  &ldquo;Lotter&ograve; per assestarmi bene nella classe e forse per tornare alla Repsol Honda, dove mi sono sentito a mio agio, come a casa. Nessuno della squadra verr&agrave; in LCR, ma la moto s&igrave;. Il mio obiettivo era mantenere il trattamento del pilota Honda. Il mio contratto con loro non &egrave; cambiato di una virgola rispetto al primo anno alla Repsol Honda. Ed &egrave; un&#39;opportunit&agrave; incredibile.  &ldquo;Il team LCR &egrave; una squadra pi&ugrave; piccola e pi&ugrave; familiare, che pu&ograve; adattarsi bene al mio carattere. Con Nakagami c&#39;&egrave; una sana rivalit&agrave; fin dalle categorie inferiori. Quest&#39;anno ha fatto un grande passo avanti ed &egrave; stato il mio riferimento con la moto dopo l&#39;infortunio di Marc&rdquo;.  &ldquo;Bilancio positivo&rdquo;   Nel ripercorrere la stagione 2020, Alex Marquez sottolinea che per quello che, per ci&ograve; che lo riguarda &ldquo;non &egrave; stata una brutta annata, anche se molto strana. A livello sportivo &egrave; stato un anno positivo, le mie aspettative si sono avverate con i due podi. Ma il COVID, le mascherine, il fatto di non vedere la famiglia a Natale ... &egrave; una situazione complicata che spero finisca presto&rdquo;.  Due podi in MotoGP, considerando che per Alex Marquez la classe regina &egrave; stata un&rsquo;opportunit&agrave; inattesa.  &ldquo;Non avevo intenzione di entrare in MotoGP quest&#39;anno, ma il ritiro di Lorenzo a Valencia ha cambiato tutto&rdquo;, spiega Alex. &ldquo;Ho deciso di accettare la sfida come una scommessa personale. Non &egrave; stato facile perch&eacute; c&#39;era molta pressione sui media essendo una squadra con cos&igrave; tanta storia ... ho imparato ad essere un pilota della MotoGP con tutto ci&ograve; che questo implica, ti cambia la vita nel paddock, hai molte responsabilit&agrave; ai box, con i media ... &egrave; stato un passo molto serio e ho finito in ascesa, il che mi d&agrave; molte motivazioni per il prossimo anno.  &ldquo;Non &egrave; stato un primo anno del tutto reale in MotoGP, perch&eacute; a causa della pandemia non abbiamo girato su molti circuiti su cui spero di andare nel 2021 e continuare ad imparare&rdquo;, aggiunge Alex. &ldquo;Bisogna andare passo passo, sfruttare al meglio la preseason per prepararsi alla prima gara e soprattutto migliorare nelle qualifiche. Il passo gara non &egrave; male, ma dalle retrovie &egrave; molto difficile recuperare&rdquo;.    Alex Marquez sfiducia il calendario   A proposito della prossima stagione, per&ograve;, Alex Marquez non &egrave; fiducioso a proposito dei calendari che sono stati anticipati dalla FIM.  &ldquo;Onestamente, non credo che si potranno disputare tutte le gare, specialmente quelle di inizio stagione ad Austin e in Argentina. Anche i test di Sepang&hellip; Credo che sia pi&ugrave; fattibile iniziare in Qatar e fare la prima parte dei Mondiali in Europa. Vedremo, perch&eacute; con la pandemia &egrave; impossibile fare previsioni, da un mese all&#39;altro cambia tutto&rdquo;.  &ldquo;Marc &egrave; molto motivato&rdquo;   Alex Marquez vede suo fratello Marx molto motivato a rientrare il prima possibile in azione, ma aggiunge che &ldquo;solo tre settimane dopo l&#39;operazione &egrave; prematuro per dire se sar&agrave; presente alla preseason o se salter&agrave; due gare. I periodi di recupero sono di tre mesi, ma non appena c&rsquo;&egrave; qualche complicazione possono arrivare a sei...  &quot;L&#39;operazione &egrave; stata lunga, ma ogni volta che lo vedo ha pi&ugrave; energia e, cosa pi&ugrave; importante, &egrave; tranquillo&rdquo;, conclude Alex.  MotoGP, Ciabatti: &ldquo;Ducati voleva continuare con Dovizioso&rdquo; 

&ldquo;Per regolamento non si pu&ograve; toccare il motore ma ci saranno cambiamenti a livello di telaio e aerodinamico. Sar&agrave; una moto con un potenziale elevato&rdquo;, annuncia lo spagnolo

MotoGP, Alex Marquez: &ldquo;Espargar&ograve; trover&agrave; una Honda competitiva&rdquo;

Il caso Marc Marquez, cos&igrave; come la sua guarigione, sembrano ancora appesi ad un filo. Il calvario del pilota spagnolo, otto volte iridato, &egrave; iniziato con il primo Gp della stagione quando &egrave; caduto e la ruota della moto &egrave; andata a provocargli una frattura dell&#39;omero. Da qui un primo intervento, un rientro troppo repentino dopo pochissimi giorni dall&#39;operazione e un tentato recupero con troppi sforzi.  Tre interventi e ancora non &egrave; guarito...   Insomma, Marquez &egrave; stato sottoposto ad un secondo intervento in quanto la placca che avevano messo all&#39;omero per risaldarsi si &egrave; piegata. Ma non &egrave; finita qui, perch&egrave; dopo un&#39;intera stagione che lo ha visto lontano dalla sua RC213V, nel mese di dicembre &egrave; stato necessario anche un terzo intervento. Il pilota Honda, al contrario dei primi due interventi che sono stati fatti a Barcellona, per il terzo si &egrave; recato a Madrid dove hanno scoperto che aveva un&#39;infezione all&#39;osso.  La stampa spagnola indaga   Al momento Marc &egrave; tornato a casa, ma i giornali spagnoli, come in questo caso Motoracenation.com, continuano ad indagare su quale sia il vero stato di salute dello spagnolo. Del resto, in Casa Honda, sono state molto poche le notizie relative alla salute dello spagnolo e per tale motivo le speculazioni e i rumors non sono stati pochi. L&#39;ultima ipotesi arriva proprio dal giornale sopra citato che tramite alcune foto postate da Marc Marquez durante il periodo di recupero, hanno fatto presupporre che ad essere interessato fin dopo la seconda operazione possa essere stato anche il nervo radiale: &ldquo;Il nostro fisioterapista sportivo Ruben Garcia &ndash; si legge sulla testata spagnola &ndash; ci ha riferito che in una foto pubblicata da Marquez (la trovate qui sotto) si pu&ograve; vedere che ad essere interessato &egrave; il muscolo estensore radiale&rdquo;. In pi&ugrave;, riferiscono che il pilota avrebbe avuto anche una sensazione di scosse elettriche alla mano e questo spiegherebbe la fasciatura che portava.     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   Un post condiviso da Marc M&aacute;rquez (@marcmarquez93)      Tante ipotesi una sola verit&agrave;   Queste ipotesi, al momento, restano &ldquo;campate in aria&rdquo; dato che da parte del suo entourage non sono arrivate notizie n&eacute; del post intervento, n&eacute; tanto meno sul suo recupero in queste settimane. Ci&ograve; che sappiamo con certezza &egrave; che Marquez &egrave; uscito dall&#39;ospedale e che si trova a casa a Cervera, per il resto, la sua situazione clinica resta avvolta nel mistero. L&#39;augurio &egrave; ovviamente quello di rivederlo presto in pista: i primi test invernali saranno, salvo cambiamenti, a Sepang nel mese di febbraio. Marquez sar&agrave; presente? Molto probabilmente no, cos&igrave; come sar&agrave; difficile rivederlo per la prima gara in Qatar nel mese di marzo. Niente per&ograve; &egrave; da escludere, chiss&agrave; che Marquez anche questa volta non riesca a stupirci. 

Sono tante le ipotesi che stanno prendendo piede su quanto accaduto in questi mesi a Marc Marquez ma l&#39;entourage dello spagnolo &egrave; silente. Dalla Spagna intanto si parla di nervo radiale interessato... ipotesi plausibile?

Ipotesi nervo radiale interessato per Marquez? Da Honda n&eacute; conferme n&eacute; smentite

Genesio Bevilacqua ha compiuto gli anni giusto tre giorni fa ed &egrave; ancora un vulcano pieno ad eruttare progetti e idee. Il manager Althea rinnova l&#39;impegno nell&#39;ELF CIV, confermando la partnership con Honda e schierando Lorenzo Gabellini, campione Supersport 2019 e rookie della stagione conclusasi da poco.  Il pilota romagnolo sar&agrave; ancora al via della classe Superbike con la CBR RR-R Fireblade preparata dalla squadra di Civita Castellana, insieme alla quale il numero 36 ha colto un terzo posto finale, condito da due podi calcati a Misano e Vallelunga.  Non solo Gabella per la formazione laziale. Al suo fianco di sar&agrave; Alex Sgroi, corridore calabrese che affronter&agrave; una doppia sfida: National Trophy 1000 e Superbike, per weekend che si preannunciano belli intensi e carichi. Ovviamente, anche per lui una quattro cilindri dell&#39;ala dorata.    Genesio &egrave; carico come ai vecchi tempi   Oltre al team da corsa, c&#39;&egrave; da lavorare a Moto dei Miti, un museo di pezzi incredibilmente bello. Genesio ne &egrave; orgoglioso ha svelato che presto lo amplier&agrave; a progetto di cultura motociclistica. Prima, per&ograve;, bisogna pensare alle corse: &quot;Che si fanno per vincerle, non solo per prendervi parte - la precisazione di Bevilacqua - e, in questo periodo economicamente difficile, poteenziare la nostra struttura potrebbe sembrare una scelta contraddittoria. Insieme ai partner godremo di una pianificazione pluriennale, per un impegno nella serie tricolore dagli obiettivi precisi e dai toni di alta professionalit&agrave;. Quando il panorama internazionale si far&agrave; pi&ugrave; sereno, studieremo un piano di ribalta. Il nostro scopo &egrave; formare i giovani, non cercare nomi di spicco momentanei&quot;.  Ed ecco i nomi, gi&agrave; citati. Partiamo da Gabellini, classe 1999 e dotato di un potenziale gi&agrave; intravisto nei round iridati SBK. Poi c&#39;&egrave; Sgroi, che ha dichiarato: &quot;Correre con Althea &egrave; un vero sogno che si realizza - le sue parole - per&ograve; deve tenere i piedi per terra. Voglio impegnarmi per soddisfare la fiducia infusami dal team, mettendo in campo pensiero positivo, allenamento e voglia di imparare. Ringrazio Genesio Bevilacqua e tutto lo staff&quot;.  MotoGP, i 10 momenti pi&ugrave; emozionanti della stagione 2020 

Lorenzo ed il team di Genesio Bevilacqua si ripresenteranno all&#39;assalto della Superbike tricolore, portando ancora in pista la CBR RR-R. Doppio impegno per Alex Sgroi, che affiancher&agrave; l&#39;ex campione Supersport 2019 e correr&agrave; nel National Trophy

Gabellini ed Althea, matrimonio prolungato con Honda

In questo momento, Leandro Mercado si trova a casa, nella sua Argentina. Da quelle parti, contrariamente all&#39;Europa, &egrave; piena estate e Tati si sta rilassando, divertendo, godendosi la famiglia, tanto distante in una stagione condizionata dai problemi di attualit&agrave;.  Il numero 36 non &egrave; distante dal Mondiale delle derivate di serie. Sebbene sia uscito dall&#39;orbita Ducati - dopo un campionato sulla V4 R Motocorsa - il pilota di Cordoba &egrave; ancora appetito dalla serie, per merito delle proprie doti ed eventuale uomo immagine del round di El Villicum, in predicato nell&#39;autunno (europeo) 2021.  &nbsp;Lo sponsor Motul, sostenitore di Mercado e main sponsor SBK, caldeggerebbe la seguente operazione: una Honda Fireblade per lui, schierata dal team MIE, la squadra condotta da Midori Moriwaki che gi&agrave; fa correre il giapponese Yuki Takahaski, che vedete nella foto qui sotto.    Ala dorata per l&#39;ex titolato Superstock   Tati ha vinto nella Stock 1000 nel 2014 e, in almeno una seconda occasione, ha sfiorato il bis. Con Ducati, l&#39;argentino ha ottenuto i migliori risultati di carriera, ma anche in sella ad Aprilia e Kawasaki non mal figurato. Come anticipato da tempo, Midori Moriwaki cerca un secondo portacolori.  E a Dorna serve un argentino, gi&agrave; seguito da Motul nel 2020. Se tutto collimer&agrave;, avremo di nuovo al via un corridore che pu&ograve; ancora dire la sua, in termini di prestazioni e come personaggio del paddock. Nel febbraio 2021, Mercardo spegner&agrave; 29 candeline sulla torta, per diventare un esperto di categoria.  Per Rea, nessuna vera chance in MotoGP: Johnny &egrave; deluso 

Il pilota argentino &egrave; caldeggiato da Motul e Dorna, che lo vorrebbero per sostenere il round di El Villicum. La CBR RR-R del team di Midori potrebbe essere sua

SBK, rumors: Leandro Mercado su Honda Moriwaki

Nonostante i tanti problemi avuti da Honda nel 2020, a causa dell&#39;assenza di Marc Marquez, il team satellite guidato da Lucio Cecchinello ha deciso di continuare la sua collaborazione con HRC.  Il team manager per il 2021 potr&agrave; contare sul giapponese Takaaki Nakagami e sul neo arrivato Alex Marquez.  In HRC fino al 2022   In casa LCR l&#39;aria che si respira gode quindi di un certo ottimismo e Lucio Cecchinello, in un&#39;intervista a Speedweek.com ha espresso la sua felicit&agrave; nei confronti del nuovo accordo fatto con HRC: &ldquo;Di solito &ndash; ha spiegato - faccio contratti di un anno con HRC. Ma quest&#39;anno abbiamo gi&agrave; raggiunto un accordo per i prossimi due anni. Quindi nel 2021 e nel 2022 gareggeremo con la Honda in MotoGP&rdquo;.  Cecchinello: &ldquo;Nakagami, uno dei pi&ugrave; forti della MotoGP&rdquo;  &ldquo;Sentito altre Case ma ho sempre rifiutato&rdquo;   Cecchinello non ha nascosto inoltre di aver ricevuto proposte da altre Case pur rimanendo sempre &ldquo;fedele&rdquo; al progetto Honda: &ldquo;In passato, - ha proseguito - nonostante non abbia cercato discussioni con altre case, sono stato comunque contattato. Ad esempio nella primavera del 2016 sono stato contattato da Suzuki, Aprilia e KTM. Sono stati dialoghi molto brevi e concisi. Posso dire che siamo sempre stati molto interessati a ricevere notizie sui programmi futuri di altri marchi. Ma ad essere sincero, sono contento della mia situazione con la Honda. Se Honda mi dar&agrave; l&#39;opportunit&agrave; di lavorare con loro anche dopo il 2022, continuer&ograve; a essere leale e continuer&ograve; a competere per questo produttore in futuro&rdquo;.  MotoGP: in vendita lo scarico della Honda di Marc Marquez 

Il team manager ha raccontato di aver ricevuto altre proposte, ma ha sempre rifiutato: &ldquo;Se Honda mi dar&agrave; l&#39;opportunit&agrave; di lavorare con loro anche dopo il 2022, continuer&ograve;&rdquo;

MotoGP, Lucio Cecchinello resta fedele a Honda: &ldquo;Con HRC fino al 2022&rdquo;

        If astronomic figures are not for you and you&rsquo;re not in a position to buy the Ducati GP8 we talked about a few days ago, the idea presented by Honda might be for you. The Tokyo-based manufacturer has decided to sell a limited series of the exhaust pipe of the Honda used by Marc Marquez in MotoGP. Seven pieces are up for sale, four from the 2018 version of the RC213V and three from the 2019 model.  The price is 330,000 yen, tax inclusive (roughly 2600 euro), and the sale will go on for a limited period, from 12.00 am on 11 January 2021 to 11.59 pm on 24 January 2021. An opportunity that the most tenacious collectors will not want to miss. Find all the details on the Honda website. Translated by Heather Watson MotoGP, Puig: &ldquo;Winning? Impossible without Marc Marquez&rdquo;       

The Japanese manufacturer&rsquo;s race department has decided to sell some examples of the RC213V exhaust used by Marc Marquez during the 2018 and 2019 seasons &nbsp;

MotoGP: the exhaust from Marc Marquez's Honda is up for sale

Se le cifre folli non fanno per voi e non potete permettervi di acquistare la Ducati GP8 di cui vi abbiamo parlato nei giorni scorsi, l&#39;idea messa in pratica dalla Honda potrebbe fare al caso vostro.  La Casa di Tokyo ha deciso di mettere in vendita in serie limitata il tubo di scarico della Honda utilizzata da Marc Marquez in MotoGP. 7 i pezzi in vendita, 4 della RC213V in versione 2018&nbsp; e 3 del modello datato 2019.    Il prezzo &egrave; di 330000 yen tasse incluse (circa 2600 euro). La vendita avverr&agrave; per un periodo limitato: inizier&agrave; l&#39;11 gennaio 2021 dalle 0:00 fino alle 23:59 del 24 gennaio 2021.  Un&#39;occasione che i collezionisti pi&ugrave; accaniti proveranno a non farsi sfuggire.&nbsp; Trovate tutte le info necessario sul sito della Honda.  MotoGP, Marc Marquez: &ldquo;Obiettivi e motivazione&rdquo; 

Il reparto corse della Casa giapponese ha deciso di mettere in vendita alcuni esemplari dello scarico della RC213V utilizzata da Marc Marquez nelle stagioni 2018 e 2019

MotoGP: in vendita lo scarico della Honda di Marc Marquez

Chiss&agrave; se Freddie Spencer &egrave; rapido nel soffiare le candeline sulla torta quanto lo fosse nel guidare la motocicletta. Oggi &ldquo;The Fast&rdquo; compie 59 anni, essendo nato il 20 dicembre 1961 a Shreveport, cittadina appartenente allo Stato della Louisiana.   Lui, tre volte iridato nel Motomondiale, &egrave; attualmente impegnato in qualit&agrave; di Presidente del Panel Stewards FIM MotoGP. In pratica, l&rsquo;americano deve prendere decisioni subitanee. E pure giuste. Proprio come faceva in sella.  Quella (S)volta Che: il mistero di Spencer  Fenomeno USA   Quelle pesanti moto derivate di serie piacevano al mingherlino Frederick Burdette, e le conduceva con grande maestria su tutti i circuit a stelle e strisce, ovale di Daytona incluso. Per&ograve;, le gesta che convinsero Honda a portare in Europa il giovane Spencer furono quelle esibite nella classe 250, categoria a due tempi, all&rsquo;epoca la &ldquo;regina d&rsquo;America&rdquo;.  HRC, entrante nel Mondiale ed istigata da Kenny Roberts, convoc&ograve; &ldquo;Freddie&rdquo;, spiegandogli bene cosa dovesse fare: &ldquo;Guarda, &egrave; molto semplice. Tu vai l&agrave;, batti tutti e poi torni a casa&rdquo;. And&ograve; esattemente cos&igrave;.  A seguito di assaggi e massaggi - ovvero, ambientazione e cura a rimediare qualche botta - Spencer trov&ograve; la giusta dimensione. Cio&egrave;, il camion (non immaginatevi una mega hospitality, bens&igrave; un normalissimo camper), il box, la pista. Con questi passi e la testa sempre nel casco, lo statunitense si muoveva nel paddock, interfacciandosi il giusto. Quasi con nessuno.  Parlava con Erv Kanemoto, senza nemmeno alzare la visiera. Il nippo americano non riusciva a scorgere lo sguardo del suo pilota che, magicamente, non faceva appannare la visiera stessa: &ldquo;Come fa? Boh&rdquo; i tanti commenti uditi. Ma le imprese erano ancora pi&ugrave; notevoli.    Triplice corona   La NS 500 tre cilindri era veramente difficile da portare al limite, inoltre, lo gomme Michelin andavano capite. Altro che i dubbi di Dovizioso sulla copertura posteriore: all&rsquo;epoca bisognava fidarsi e basta. Tradotto, ci volevano due palle cos&igrave;, perch&eacute; di elettronica non se ne usava ed il polso destro faceva la differenza.   Pure le spalle facevano risultato. Lo pneumatico anteriore della Honda di Spencer veniva sfruttato nel migliore dei modi. Era questo che gli permetteva di creare un gap dai rivali. La capacit&agrave; di scappare a coperture fredde, dopo una partenza avvenuta a spinta.  Derapate, curve ridotte al minimo essenziale di percorrenza, riapertura lesta del gas. Il primo titolo ottenuto in 500 nel 1983 fece felici molti giapponesi, i quali, per&ograve;, ne volevano di pi&ugrave;: &ldquo;Adesso arriva il bello&rdquo;. Ed il bello arriv&ograve;, per un progetto che annichil&igrave; ogni avversario.  Due anni pi&ugrave; tardi, il doppio impegno, costituito da 250 e mezzo litro. Moto simili, moto diverse. A dire il vero, tra i due modelli dell&rsquo;ala dorata, c&rsquo;erano pochi particolari in comune. Il numero 19 sulla dueemmezzo, il quattro sulla 500. In ogni Gran Premio, Fast Freddie si alternava su una e sull&rsquo;altra, vincendo entrambi i titolo di categoria. L&rsquo;opera riusc&igrave; talmente bene da disorientare la concorrenza. Ma un &ldquo;ma&rdquo; era dietro l&rsquo;angolo ed attendeva proprio il nuovo Re.  Lucchinelli: &ldquo;Elettronica? Preferirei affidarmi al mio polso&rdquo;  Fuga dopo la vittora   Stanco, esauirito e, forse, distratto. Ecco come si present&ograve; nel 1986 Freddie Spencer. Poteva essere compresa la sua nostalgia da casa, era capita la fatica da lui infusa per conquistare il doppio iride Mondiale, per&ograve;, alcuni episodi lasciarono segni indelebili.  Anzi, a lasciare fu proprio il pilota. Se non lo avete visto direttamente in azione, consultate Wikipedia: dal 1986 al 1989, il talento USA ha solo collezionato dipartite, ritiri, fughe e fugaci apparizioni.  Alcuni lo definirono il &ldquo;fantasma&rdquo; di s&egrave; stesso. Memorabile il Gran Premio di Spagna 1986, il primo stagionale. Mentre comandava il gruppo, il numero 1 rientr&ograve; nel box HRC, lasci&ograve; la moto nella mani di Erv e... non si fece pi&ugrave; vedere. Nemmno sentire.    Oggi &egrave; un uomo diverso   Maturo, esperto e pi&ugrave; sereno. Il Freddie Spencer di oggi &egrave; riuscito a colmare i tanti buchi lasciati vuoti dal fine carriera alle tante improvvisazioni professionali. Adesso l&rsquo;americano &egrave; il Presidente di un organo importante, giudicante. Il ruolo ricoperto, gli piace, anche se precisa spesso che, probabilmente, correre in moto era addirittura pi&ugrave; semplice.  &nbsp;I piccoli cerchi disegnati nel fango di Shreveport ci hanno regalato un corridore che, stando a qualche leggenda, sapeva vedere in quale senso ruotasse la palla da tennis colpita dai colpi pi&ugrave; decisi. Freddie si allenava nel giardino di casa con moto dalla inesistente potenza, girando intorno come Giotto. Girando attorno al Mondo, Spencer insegn&ograve; a tutti come vincere i Gran Premi.  Motomondiale: i numeri 1 della Top Class 

Il tre volte iridato spegne oggi 59 candeline. Campione nel 1983 in 500 e due anni dopo sulla duemmezzo e mezzo litro, oggi l&#39;americano &egrave; impegnato in MotoGP, come Presidente dello Stewards Panel

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L&rsquo;evento che Honda celebra a Motegi a fine anno e al quale partecipano tutti i piloti del marchio nelle diverse discipline, ha cambiato format e si &egrave; tenuto online.  &ldquo;In un anno anormale, avremmo svolto l&rsquo;evento Honda Racing Thanks Day al circuito Twin Ring di Motegi per festeggiare la fine della stagione&rdquo;, ha detto il Presidente e CEO di Honda Takahiro Hachigo nel suo messaggio di apertura. &ldquo;Quest&rsquo;anno abbiamo preso in considerazione molti altri modi per dimostrare la nostra gratitudine ai nostri fans e alla fine abbiamo deciso di svolgere questo evento online.  &quot;Fin dall&rsquo; inizio, la passione e l&rsquo;impegno nelle corse Honda affina continuamente la sua tecnologia, e il motorsport &nbsp;&egrave; un pilastro portante della filosofia di Honda. Per questo vogliamo condividere con voi questa stagione e la nostra passione per le gare.  &quot;Abbiamo iniziato vincendo la Dakar a gennaio, a ottobre abbiamo vinto l&rsquo;ottocentesimo Gran Premio. Honda ha raggiunto questo traguardo senza precedenti nel suo 61esimo anno di attivit&agrave;, avendo disputato il suo primo Gran Premio nel 1959&rdquo;, ha concluso Hachigo, prima di lasciare la parola ai portacolori Honda nel racing.    Marquez e il quiz   Marc Marquez &egrave; apparso in delle interviste registrate e non ha dato aggiornamenti sulle sue condizioni fisiche.  Il campione di Cervera ha partecipato a un divertente &#39;quiz&#39;, insieme a tutti gli altri piloti, rispondendo a diverse domande personali.  Quale sarebbe il tuo sogno se tu non avessi corso?&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;  &quot;Se non fossi stato un pilota, il lavoro dei miei sogni sarebbe stato il meccanico o qualcosa comunque legato al mondo moto, perch&eacute; &egrave; quello che mi piace&quot;, ha riconosciuto M&aacute;rquez.  La cosa senza la quale non potresti vivere?  &ldquo;Un obiettivo o una motivazione. Se hai un obiettivo, ti svegli ogni giorno con qualcosa in mente&quot;.  Il circuito dove vorresti correre al contrario?  &ldquo;Forse Misano. Prima si correva gi&agrave; nella direzione opposta e le curve a sinistra normalmente mi piacciono&rdquo;, ha detto il pilota di Cervera.  Cosa canti sotto la doccia?  &ldquo;Non mi piace cantare, e normalmente non canto mai neanche sotto la doccia. Quindi non lo far&ograve; neanche adesso&rdquo;, ha aggiunto ridendo.  Qual &egrave; stato il tuo momento di gara migliore?  &ldquo;Il 2019 &egrave; stato un momento molto bello quando ho vinto il campionato. Ma anche la mia prima gara in MotoGP con HRC &egrave; stata speciale&quot;.  &quot;Una stagione strana&quot;   Poi Marquez si &egrave; detto rammaricato per non poter essere presente all&rsquo;evento della Casa Madre in Giappone.  &quot;Purtroppo quest&#39;anno non posso essere con tutti voi all&#39;Honda Thanks Day di Motegi. Ma come sapete, la stagione &egrave; stata veramente strana, per il virus Covid-19 e per me personalmente anche per il mio infortunio nella prima gara.  &ldquo;Ad ogni modo, vorrei ringraziare tutti i messaggi che ho ricevuto, da tutto il mondo ma soprattutto dal Giappone. &Egrave; un peccato non poter essere l&igrave;, mi piacerebbe essere con tutti voi, con mio fratello e tutti i piloti Honda, ma torneremo la prossima stagione&rdquo;, ha concluso Marc Marquez.  MotoGP, Schwantz: &ldquo;Inaccettabili tre Yamaha fuori dalla Top 10 a Portimao&rdquo;  &nbsp; 

Nella prima giornata di Honda Racing Thanks Day il campione di Cervera ha risposto a quiz personali. &ldquo;Di cosa non potrei fare a meno? Di un obiettivo. Solo cos&igrave; ti svegli ogni giorno con qualcosa in mente&rdquo;, dice Marquez

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