Attimi di paura nella serata di Motegi, a causa di un incendio divampato nel box del team Marc VDS. La causa scatenate pare sia stata l&rsquo;esplosione di uno dei dispositivi &ndash; in carica - per l&rsquo;accensione del team.  Coinvolti anche i box Aprilia e Suzuki    A riportarlo &egrave; il giornalista Borja Gonzalez, che ha postato sul proprio profilo Twitter le prime foto dell&rsquo;accaduto. Gonzalez ha sottolineato come il box del team Moto2 si trovi molto vicino a quello dei team Aprilia e Suzuki, che hanno infatti dovuto anch&rsquo;essi fare i conti con le fiamme. &nbsp; Al momento non si registrano feriti o danni importanti, ma le prossime ore saranno utili per chiarire del tutto l&rsquo;accaduto.  MotoGP, allarme a Motegi: possibile tifone in arrivo 

Necessario l&#39;intervento dei pompieri, per spegnere le fiamme divampate anche nei box di Aprilia e Suzuki

MotoGP Giappone: incendio nel box del team Marc VDS!

Momenti di apprensione a due passi dal paddock (e dalle MotoE), a causa delle fiamme divampate in un chiosco 

MotoGP Francia, Le Mans già "infuocata": incendio nel villaggio dei tifosi

Arrivano le prime dichiarazioni ufficiali dopo l&#39;incendio che ha colpito l&#39;autodromo di Termas de Rio Hondo.  A parlare &egrave; stato Hector Farina, direttore generale del circuito.  Nessun danno al museo   &quot;Purtroppo l&#39;intero edificio dei box &egrave; stato distrutto dall&#39;incendio avvenuto nelle ultime ore. Quel settore comprendeva anche le sale stampa, Race Control e i salotti VIP&quot;, ha spiegato Farina.  &quot;Sia il museo che la torre di controllo situati alle estremit&agrave;, insieme ad altri uffici, non hanno riportato alcun danno grave. Il Museo dell&#39;Automobile riaprir&agrave; al pubblico nei prossimi giorni&quot;.  &quot;L&#39;autodromo ha un&#39;assicurazione completa contro gli incendi, quindi la questione dei danni economici &egrave; coperta, ma sicuramente ci vorr&agrave; molto tempo per ricostruire questa importante area necessaria per le competizioni nazionali e internazionali&quot;.  &quot;Grazie a Dio, non ci sono state vittime da piangere, vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno collaborato. Mille grazie al personale dei vigili del fuoco e della di polizia. Hanno fatto tutto il possibile per evitare ulteriori danni&quot;.  Gli argentini non vogliono rinunciare ad ospitare il Motomondiale: &quot;D&#39;ora in poi lavoreremo per fare tutto il possibile per rispettare i programmi che abbiamo pianificato, inclusa la MotoGP a novembre&quot;, ha concluso il direttore generale della struttura.  MotoGP, niente Brno nel 2021: costi troppo alti 

Il diretttore generale dell&#39;impianto ha spiegato che le fiamme divampate non hanno creato danni al museo intitolato a Juan Manuel Fangio&nbsp;

Incendio a Rio Hondo: &ldquo;Lavoreremo per ospitare la MotoGP a novembre&rdquo;

Un incendio di grandi proporzioni &egrave; scoppiato nella notte al Circuito Internazionale di Termas de R&iacute;o Hondo.  Le prime informazioni mostrano che l&#39;incendio, di cui non si conoscono le cause, ha avuto origine nell&#39;area dei box e si &egrave; poi diffuso all&#39;Area VIP e alla sala stampa.  Box a rischio distruzione   Le fiamme sono visibili dall&#39;esterno dell&#39;autodromo a centinaia di metri e si teme che le aree interessate possano andare distrutte.  Secondo quanto riferito dai media locali, pare che la zona del paddock e il Museo Juan Manuel Fangio non siano stati colpiti dalle fiamme.   Incendio en el sector de prensa y VIP del Aut&oacute;dromo de Termas de R&iacute;o Hondo. Trabajan dotaciones de bombero para controlarlo. pic.twitter.com/nTpHnVvOZy &mdash; Vuelta Previa (@vueltaprevia) February 6, 2021    MotoGP, niente Brno nel 2021: costi troppo alti 

Un vasto incendio ha colpito il circuito argentino. Si cerca di salvare il Museo intitolato a Juan Manuel Fangio

MotoGP: un incendio devasta l&#39;autodromo di Termas de Rio Hondo

Dopo i tanti incendi che negli ultimi mesi hanno devastato l&#39;Australia, a dare il suo contributo per aiutare persone e animali colpiti da questo disastro &egrave; il pilota australiano Jack Miller che tramite i social network ha lanciato un&#39;asta benefica.  L&#39;ASTA BENEFICA - &ldquo;Ho messo il mio casco utilizzato in MotoGP nella stagione 2018 all&#39;asta - ha scritto il pilota del team Ducati Pramac &ndash; per raccogliere denaro per la crisi degli incendi boschivi che sta colpendo in questo periodo la mia terra, l&#39;Australia&rdquo;.   Miller ha quindi aperto un&#39;asta online a livello mondiale da questa mattina e che durer&agrave; fino alle ore 17:00 (australiane) di domenica 12 gennaio.  &ldquo;Al vincitore dell&#39;asta &ndash; prosegue Miller &ndash; spedir&ograve; il casco. Se qualcuno invece volesse fare una donazione diretta alla NSW Rural Fire Service pu&ograve; farla attraverso la pagina online che ho creato per l&#39;asta&quot;.     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   &nbsp;    &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;    I&rsquo;m putting my @motogp Helmet from 2018 up for auction to raise money for the bushfire crisis that&rsquo;s happening now right at home  Head to the link in my bio to bid - auction is open worldwide from now until this Friday at 5:00PM AEST and I&rsquo;ll ship it to the winner, I can sign it or make it out to someone. If you&rsquo;d like to donate direct to the NSW Rural Fire Service you can do it with the link in my listing too.  Un post condiviso da  Jack Miller (@jackmilleraus) in data: 6 Gen 2020 alle ore 9:06 PST     UN AIUTO IMPORTANTE - Il prezzo del casco &egrave; partito da 100 dollari australiani e al momento ha gi&agrave; raggiunto la cifra di 8.500 dollari australiani per un totale di dodici offerte.  Considerando che l&#39;asta &egrave; iniziata da poche ore, sicuramente la cifra, da qui a domenica, raggiunger&agrave; una cifra importante. Per partecipare baster&agrave; andare sulla pagina Instagram e Facebook del pilota australiano e cliccare sul link indicato.  &ldquo;L&#39;Australia sta andando a fuoco &ndash; ha proseguito Miller attraverso i social &ndash; con oltre venti persone disperse e circa 500 mila animali che purtroppo sono morti. I vigili del fuoco, i veri eroi, stanno combattendo contro le fiamme da diversi mesi a questa parte. Io ho fatto una donazione e anche voi potete farlo, ogni dollaro pu&ograve; essere d&#39;aiuto!&rdquo;. 

Il pilota australiano del team Ducati Pramac, tramite i social network, ha messo all&#39;asta un suo casco utilizzato nella stagione MotoGP 2018 per aiutare la sua terra

Incendi in Australia: Miller mette all&#39;asta il suo casco per raccogliere fondi

Di fronte alla notizia di un incendio nell&rsquo;ambito della MotoE, le immagini di Jerez sono inevitabilmente tornate alla mente. Del resto, quando si parla di fuoco nei pressi di un paddock affollato come quello della MotoGP, lo spavento e il rischio psicosi sono conseguenze dirette. Rispetto a quanto accadde nei test invernali, per&ograve;, in Austria non &egrave; stata differente soltanto l&rsquo;origine dell&rsquo;incendio: a Jerez la causa fu legata a un cortocircuito notturno mentre le Energica Ego Corsa non erano in ricarica, nel venerd&igrave; del Red Bull Ring il guaio &egrave; avvenuto durante la ricarica, e sarebbe stato causato dalla batteria della moto di Niki Tuuli. Fortunatamente &egrave; stata diversa la proporzione delle conseguenze.  DAL DISASTRO AL CONTENIMENTO - A Jerez moto e attrezzature erano andate perse, dato che un intero campionato era andato in fumo. In Austria, invece, dopo l&rsquo;esplosione e il successivo incendio, l&rsquo;intervento dei pompieri &egrave; stato non soltanto tempestivo, ma anche efficace, visto che il guaio &egrave; stato isolato e poi domato. &Egrave; stata infatti utilizzata una procedura particolare, come richiesto dalle fiamme generate dalle batterie al litio, quindi con un telo particolare, un liquido refrigerante apposito e poi la moto &egrave; stata spostata con un mezzo specifico. E nonostante la preoccupazione iniziale ben sintetizzata dall&rsquo;interrogativo di Alex De Angelis (&laquo;Dobbiamo sapere quali rischi corriamo&raquo;), il programma del secondo weekend di gara delle elettriche &egrave; andato avanti con tempi e modi previsti dopo una riunione convocata dal responsabile Nicolas Goubert. E al Red Bull Ring la MotoE ha fatto anche conoscenza con la prima gara bagnata.  SAVADORI E DE ANGELIS - I problemi di giovent&ugrave; della categoria si sono materializzati in questi primi due GP. In Germania, per esempio, avevano colpito le conseguenze della caduta di Lorenzo Savadori, la cui moto &ndash; che pesa 260 kg a causa della batteria da oltre un quintale &ndash; aveva danneggiato le barriere air fence costringendo la Direzione Gara a concludere in anticipo la corsa, e cos&igrave; il primo epilogo di una gara di Coppa del Mondo della MotoE era arrivato con la bandiera rossa e non con quella a scacchi. E lo stesso De Angelis, mostrando i segni delle ruotate sulla propria tuta, aveva spiegato come l&rsquo;assenza di rumore impedisse di capire l&rsquo;esatta vicinanza di un inseguitore, aumentando cos&igrave; il rischio di contatti. Di fatto, il 2019 &egrave; un anno di pura sperimentazione, con la speranza che di fuoco e di altri pericoli non si debba pi&ugrave; sentir parlare. Anche se, fortunatamente, in Austria si &egrave; vista una gestione dei contrattempi all&rsquo;altezza della situazione.  &nbsp; 

Dopo Jerez, il fuoco &egrave; tornato anche nel paddock di Spielberg: l&#39;intervento tempestivo e una procedura efficace, per&ograve;, hanno evitato problemi e ritardi

MotoE, problemi di giovent&ugrave;

        Non si &egrave; ancora conclusa ufficialmente L'indagine da parte della polizia locale sulle cause che hanno scatenato l&rsquo;incendio della struttura della MotoE al Circuito di Jerez-Angel Nieto lo scorso 14 marzo, ma il sito ufficiale della MotoGP fa sapere che le prime prove riguardanti la causa dell'incendio all'E-paddock sembrano indicare un cortocircuito come causa principale dell'incidente. La fonte del corto circuito deve ancora essere identificata ma sembra che una volta scoppiato l'incendio, abbia coinvolto la batteria ad alta densit&agrave; che fa parte del caricabatterie ad alte prestazioni utilizzato negli eventi MotoE. E&rsquo; stato reso noto anche che le moto non erano collegate all'infrastruttura di ricarica nel momento in cui &egrave; iniziato l'incendio. ENERGICA AL LAVORO &ndash; Intanto Energica si &egrave; messa subito al lavoro per realizzare di nuovo le moto andate distrutte nell&rsquo;incendio. &ldquo;Il danno subito &egrave; stato ingente ma gi&agrave; dalla mattina stessa dell&rsquo;accaduto ci siamo attivati per permettere al campionato di poter ripartire&rdquo;, ha dichiarato Giampiero Testoni, CEO della Casa modenese. &ldquo;Per noi si tratta di uno sforzo importante ma siamo consci delle nostre possibilit&agrave; e crediamo molto nel progetto quindi faremo di tutto per salvare il campionato.&nbsp; &ldquo;Stiamo lavorando a stretto contatto con i nostri supplier, e con gli sponsor Dorna ed Enel X affinch&eacute; la competizione possa fare il suo debutto quanto prima.&nbsp; &ldquo;Il nostro commitment per MotoE &egrave; stato immediato e questi accadimenti subiti non hanno per nulla minato la nostra fiducia nella forza e importanza della FIM Enel MotoE World Cup&rdquo;, ha detto Testoni. LA SICUREZZA IN GARA - Per spegnere i &lsquo;rumor&rsquo; di questi giorni, il CEO di Energica si &egrave; premurato a spiegare anche l&rsquo;incolumit&agrave; del pacco batteria nel caso di caduta. &ldquo;Abbiamo fatto diversi test, sia quello di resistenza meccanica dell&rsquo;involucro della batteria, sia test di resistenza a urto con peso contundente&rdquo;, ha detto Testoni. &ldquo;I risultati sono andati ben al di sopra delle nostre aspettative e al di sopra dei test tradizionalmente fatti ai serbatoi da competizione per la benzina&rdquo;.       

Secondo i primi indizi, questa la causa scatenante. Di qui sarebbe partito l'incendio del caricabatterie ad alte prestazioni. Energica: "Faremo di tutto per salvare il campionato"

Incendio MotoE: forse un cortocircuito

        Dopo l'incendio che ieri ha colpito il paddock della MotoE all'interno del circuito di Jerez, sono stati molti i piloti che tramite i social network hanno voluto esprimere il loro dispiacere per l'accaduto. Piloti impegnati nel campionato MotoE, ma anche alcuni della Motogp. L'INCENDIO - &ldquo;Quanto accaduto &ndash; ha detto Jorge Viegas, Presidente FIM - &egrave; terribile. Siamo per&ograve; sicuri che nonostante tutto questo torneremo ad aver successo, con grande sforzo e impegno&rdquo;.&nbsp;L'incendio, che &egrave; divampato nella notte tra il 13 e il 14 marzo, ha distrutto l'intera struttura che in quel momento ospitava tutte e 18 le moto elettriche, in quanto, a Jerez, in questi giorni, si sarebbero dovuti svolgere i test ufficiali in vista dell'inizio del Campionato. Nonostante questo, per&ograve;, la Coppa del Mondo FIM MotoE andr&agrave; ugualmente in scena, seppur con qualche cambiamento per ci&ograve; che riguarda il programma. Dalla FIM fanno infatti sapere che a breve sar&agrave; annunciato il nuovo calendario. SOLIDARIETA' SOCIAL &ndash; Intanto, nella giornata di ieri, poco dopo l'accaduto, sul social network Instagram si sono susseguiti i messaggi di molti piloti che hanno voluto esprimere il loro dispiacere: &ldquo;stiamo tutti bene &ndash; ha scritto il pilota Alex De Angelis del team Pramac MotoE &ndash; tutto il resto non conta! Alle mie lacrime non aggiunger&ograve; parole.&rdquo; E ancora: &ldquo;grazie per il vostro appoggio per quanto &egrave; accorso con la MotoE &ndash; ha invece scritto Maria Herrera dell'Angel Nieto Team &ndash; per fortuna stanno tutti bene, ci sono stati solo danni materiali. Desidero mandare tutto il mio appoggio a coloro che hanno messo il cuore in questo progetto. Forza!&rdquo; E oltre ai piloti che correranno nel campionato delle moto elettriche, e ai team, i messaggi di solidariet&agrave; sono arrivati anche dai compagni delle altre categorie. E' stato Bradley Smith, collaudatore Aprilia oltre che pilota della categoria elettrica a scrivere:&rdquo;sono orgoglioso di essere stato coinvolto in questo progetto e attendo con ansia il momento in cui saremo di nuovo in grado di tornare in pista.&rdquo;&nbsp;Ma anche il team manager LCR Honda Lucio Cecchinello che ha intrapreso la strada delle moto elettriche ha detto la sua:&rdquo;giorno difficile per tutta la gente della MotoE. Abbiamo perso tutto, ma non perderemo i nostri sogni, torneremo.&rdquo;&nbsp;Infine, un messaggio Instagram &egrave; arrivato anche dal pilota Honda Jorge Lorenzo:&rdquo;grande forza a tutti i team, ai piloti e all'intera organizzazione della MotoE.&rdquo;       

Tanti piloti tra i quali Bradley Smith e Jorge Lorenzo hanno espresso la loro vicinanza nei confronti di quanto accaduto ieri a Jerez

Incendio MotoE: la solidarietà dei piloti corre sui social

Una news che questa mattina &egrave; esplosa fragorosa da un emisfero all&rsquo;altro del mondo racing: un incendio si &egrave; propagato nella notte nella struttura temporanea situata nel circuito di Jerez, che ospitava tutte le 18 moto di Energica, in azione sulla pista spagnola, in vista del campionato MotoE 2019. Fortunatamente non si sono verificati danni alle persone ma, com&rsquo;&egrave; facile intuire, si tratta di una situazione ugualmente delicata, che ha imposto un&rsquo;immediata reazione da parte degli organizzatori, al lavoro per comprendere le cause di quanto accaduto.  A CHIARIRE IL QUADRO, arriva ora un comunicato della FIM che - dopo aver premesso il rischio implicito, associato alla sperimentazione di nuove tecnologie (in questo caso, una competizione nata dall&#39;innovazione e alimentata al 100% da energia rinnovabile) - specifica come, per ora, non ci siano elementi che facciano emergere un nesso causa/effetto legato alla tecnologia in uso sulle moto, aggiungendo poi, che&nbsp;al momento dell&rsquo;incendio, nessuna motocicletta risultava essere in carica.  PER QUANTO RIGUARDA IL CAMPIONATO MOTOE 2019, Dorna e tutti i partners si impegneranno al massimo per riportare in pista la FIM Enel MotoE&nbsp;World Cup il prima possibile. Inoltre, si sta gi&agrave; provvedendo ad avviare la nuova produzione e la sostituzione di materiali e motociclette persi nell&#39;incendio. In ogni caso, il calendario 2019 andr&agrave; rivisto rispetto ai precedenti piani (l&#39;inizio era previsto per maggio), secondo un programma che verr&agrave; reso&nbsp;noto&nbsp;a tempo debito. 

Un comunicato della FIM fa il punto sulla situazione dopo l&rsquo;incendio che questa notte, a Jerez, ha distrutto le 18 moto realizzate da Energica per la&nbsp;FIM Enel MotoE&nbsp;World Cup

Incendio MotoE: calendario 2019 da rifare

La MotoE rischia di non prendere il via nel suo primo round: questa notte, infatti, si &egrave; propagato un incendio nella struttura temporanea situata nel circuito di Jerez che ospitava tutte le 18 moto di Energica, in azione in questi giorni sulla pista spagnola. Fortunatamente non &egrave; stata coinvolta nessuna persona.  Non sono state rese note le cause dell&rsquo;incendio ma in questi giorni nel paddock erano circolati i rumors a proposito del rischio di incendio delle moto elettriche in caso di caduta in pista, anche se al momento sembra&nbsp;che non sia stato questo il problema. Attualmente &egrave; in corso una riunione per verificare le reali cause dell&#39;accaduto, vi terremo informati.  Dalle immagini, diffuse da Motorcyclenews.com, si evince come purtroppo, di ci&ograve; che era presente in quella struttura, &egrave; rimasto ben poco.&nbsp;Oltre alle moto, sono andati persi gli strumenti, i laptop, i kit per i piloti.  AVVIO DI CAMPIONATO A RISCHIO - Trattandosi di versioni personalizzate e aggiornate rispetto alla produzione della Superbike Ego di Energica, potrebbe essere impossibile per la Casa italiana realizzare 18 moto in sole sei settimane &ndash; tante ne mancano all&rsquo;avvio della stagione per la Coppa del Mondo di Moto2.  Per la cronaca, ieri erano iniziati i secondi test della serie, con il pilota brasiliano Eric Granado autore del miglior crono in 1:48.984, migliore di un secondo rispetto al tempo stabilito da Bradley Smith a novembre, che ieri ha concluso con l&rsquo;ottavo crono. I test avrebbero dovuto continuare oggi e domani. 

A rischio l&#39;avvio del campionato: c&#39;&egrave; poco tempo per ricostruirle. Non &egrave; nota l&#39;origine delle fiamme che si sono propagate nella struttura che ospitava le 18 moto elettriche

10 risultati per 'incendio'

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