        Jack Miller ha debuttato in MotoGP nel 2015, facendo un passaggio diretto dalla Moto3 e correndo poi con Honda, Ducati e KTM. Brad Binder &egrave; arrivato nella top class nel 2020 ed &egrave; alla sua quinta stagione sempre con KTM. Eppure, a Portimao, a tenere alta la bandiera della Casa austriaca &egrave; stato il debuttante Pedro Acosta. Se gi&agrave; in Qatar aveva fatto assaggiare ci&ograve; di cui era capace, senza per&ograve; riuscire ad avere una buona gestione delle gomme, a Portimao &egrave; riuscito anche in quello e con grandi sorpassi e moto di traverso ha regalato spettacolo e un primo podio. Il confronto con i compagni di marca &egrave; stato spietato  Partito settimo, dietro a Miller (quinto) e davanti a Binder (decimo), il pilota di Mazarron si &egrave; trovato ben presto a lottare proprio con loro e con una KTM RC16 che sta iniziando a conoscere li ha dapprima studiati e poi attaccati. Prima l&rsquo;australiano, poi il sudafricano Acosta &egrave; riuscito a metterseli alle spalle con una buona facilit&agrave; e poi a fuggire dalle loro grinfie. Ha preso le misure, ha capito come superare, ha atteso il momento giusto per farlo ed &egrave; stato poi il miglior pilota KTM in gara.  Binder-Acosta: futuri compagni di squadra? Dopo Portimao non stupirebbe  Davanti a s&eacute; &egrave; andato poi a riprendere e superare Marc Marquez, e successivamente l&rsquo;ha fatto anche con Francesco Bagnaia, mantenendo la solida quarta posizione. Se gi&agrave; in Qatar aveva messo in mostra grandi dote, a Portimao Acosta si &egrave; fatto valere con tutti e soprattutto con chi la sua stessa moto la guida e la conosce gi&agrave; da diverso tempo. Sulla pista portoghese la sfida &egrave; stata diretta e chiara, e anche piuttosto veloce &egrave; stato il modo con cui il diciannovenne si &egrave; sbarazzato dei due compagni di marca. Un segnale forte per la Casa austriaca, che stravede per il suo pupillo e che in vista del 2025 non viene difficile pensare che potr&agrave; spostarlo nel box ufficiale, accanto al gi&agrave; confermato Brad Binder. &Egrave; presto, &egrave; vero, siamo solo al secondo Gran Premio, ma Acosta non ha aspettato a mettersi in mostra e brillare. Ha gi&agrave; ben capito quali sono le regole del "gioco" ed &egrave; deciso a non tirarsi indietro. Calendario MotoGP       

Al secondo GP stagionale il debuttante assaggia il primo podio di MotoGP, dopo aver superato i suoi compagni di marca ed esperti della classe

MotoGP, a Portimao Acosta polverizza Binder e Miller. È lui il futuro di KTM?

        Siamo solo alla seconda gara della carriera di Pedro Acosta ma siamo gi&agrave; arrivati al punto in cui non serve quasi pi&ugrave; stupirsi. Anche a Portiamo il rookie spagnolo ha impressionato per velocit&agrave;, gestione di gara e soprattutto mancanza di errori; quest'ultimo aspetto, elemento raro per una matricola. Solo un primo giro a rilento condizionato dalla posizione in griglia di partenza ha impedito al pilota del team GasGas di far parte della battaglia per la top five, dimostrando ancora una volta una capacit&agrave; d'apprendimento oltremodo celere e notevole. Per certi versi, la Sprint di Portimao sorprende in maniera ancor pi&agrave; vistosa rispetto allo scoppiettante debutto del Qatar, in virt&ugrave; di una capacit&agrave; di miglioramento cos&igrave; repentina da mettere in crisi, in breve tempo, le gerarchie in casa KTM. GP Portimao: A.A.A Cercasi Bastianini e Bezzecchi Sempre a ridosso dei primi, Acosta impara in fretta Non solo ritmo gara. Anche in qualifica Pedro Acosta ha dimostrato una facilit&agrave; di prestazione da tenere sotto osservazione, tanto in Q1 quanto in Q2, aspetto impreziosito dal fatto che lo spagnolo guida una moto al momento leggermente inferiore rispetto a Ducati e Aprilia. Continua a sorprendere e a risaltare la lucidit&agrave; nell'approccio dello spagnolo, dimostratosi pronto al corpo a corpo ma anche freddo nel comprendere i limiti momentaneamente da non oltrepassare. Rookie, al momento, pi&ugrave; di nome che di fatto, tale da far sorgere una domanda ormai spontanea e pervenuta prima del tempo previsto: cosa farebbe Acosta in sella alla Ducati o all'Aprilia vista oggi nelle mani di Vinales? Pedro Acosta: "Pi&ugrave; soddisfatto rispetto al Qatar" Al termine della Sprint Acosta ha analizzato la sua gara, alternando una certa soddisfazione per la prestazione mostrata to ad una comprensibile delusione, (in virt&ugrave; di uno spirito fortmente competitivo) legata al mero risultato: "Ho perso molto tempo al primo giro, sono finito a due secondi e mezzo dal primo. Siamo stati veloci ma ancora dobbiamo capire molte cose, ho fatto registrare il secondo miglior giro di tutta la Sprint ed in generale sono riuscito a mantenere un ritmo molto simile a quello dei piloti che mi precedevano. Possiamo essere soddisfatti anche se dobbiamo migliorare".&nbsp; Lo spagnolo ha poi concluso: "Dobbiamo capire al meglio il setup ottimale per la moto e devo aumentare il mio feeling in sella. Oggi ho faticato un po' con la frizione, sono su questa moto ancora da poco tempo, mi servono ancora pi&ugrave; giri con questa moto. Non sono soddisfatto al cento per cento per&ograve; sono pi&ugrave; contento rispetto al Qatar, perch&egrave; abbiamo fatto passi in avanti".  GP Portimao: prima pennella, poi spreca, la Sprint di Pecco Bagnaia        

Il rookie spagnolo ha conquistato la settima casella nella Sprint, dimostrando ancora una volta una strabiliante capacit&agrave; d'adattamento

GP Portogallo: Pedro Acosta più veloce della KTM, illumina anche Portimao,

        Con il Gran Premio del Qatar, sono venuti a galla i primi valori della MotoGP 2024. Per quanto riguarda la KTM, sembra ormai chiaro che la RC16 (che sia con i colori ufficiali o con quelli del team GASGAS Tech3) sia la seconda forza alle spalle della &ldquo;solita&rdquo; Ducati. Tuttavia, mentre Brad Binder ha lasciato il circuito di Lusail con due secondi posti e Pedro Acosta ha stupito tutti con uno straordinario debutto, per Jack Miller l'inizio di stagione &egrave; stato decisamente pi&ugrave; complicato del previsto. MotoGP: la sofferente Honda si aggrappa a Johann Zarco Nessun punto per Miller in Qatar  L'australiano, alla seconda stagione nel team ufficiale KTM, ha vissuto un GP qatariota non semplice, in cui non &egrave; riuscito ad ottenere neanche un punto tra Sprint e gara lunga. Nella corsa breve, sua specialit&agrave; visto che nella passata stagione ha ottenuto anche due podi, non &egrave; andato oltre il decimo posto, mentre la contesa domenicale &egrave; partita al meglio con una poderosa rimonta al primo giro, salvo poi scivolare e chiudere la gara ventunesima piazza dopo aver lottato con la Honda di Luca Marini. Risultati che non rendono certamente giustizia alla competitivit&agrave; della moto della Casa di Mattighofen, ma neanche al talento di Jack, il quale ha gi&agrave; dimostrato in passato di poter lottare per le posizioni di vertice nella classe regina in cui corre ormai da un decennio. Quel che &egrave; certo, &egrave; che sar&agrave; fondamentale tornare a lottare insieme a Binder (e ad Acosta) il prima possibile, visto che quella sella &egrave; una delle pi&ugrave; ambite in ottica 2025 e il mercato sta gi&agrave; entrando nel vivo pur essendo ancora ad inizio stagione: riuscir&agrave; a dimostrare il proprio valore e a meritare la conferma? Asia Talent Cup: vittorie per Mitani e Ramadhipa nel primo round Miller: &ldquo;Non era questo il modo in cui speravo di partire&rdquo;   &ldquo;Chiaramente non era questo il modo in cui speravo di cominciare la nuova stagione, ma bisogna accettare le cose come stanno&rdquo;, ha detto il numero 43 a fine weekend. &ldquo;Purtroppo la domenica, mentre stavo recuperando parecchie posizioni, ho cercato di girare in curva 1 con una traiettoria pi&ugrave; stretta rispetto a quella dei miei rivali, perdendo aderenza all'anteriore e scivolando nella via di fuga&rdquo;. &ldquo;Ho comunque ripreso la moto raccogliendo informazioni utili e spingendo al massimo fino alla bandiera a scacchi, ma in questo weekend mi &egrave; mancato qualcosa&rdquo;, ha continuato il 29enne di Townsville. &ldquo;Il passo non era dei migliori e la situazione ci ha creato un bel grattacapo, ma cercheremo di capire cosa non ha funzionato per arrivare a Portimao con una rinnovata competitivit&agrave;&rdquo;. Moto3, dalla caduta alla Top 10: il rocambolesco GP del Qatar di Ortol&aacute;       

Jack non ha ottenuto punti in Qatar nonostante la competitivit&agrave; della KTM mostrata sia da Binder che da Acosta. All'australiano serve un cambio di rotta immediato

MotoGP, inizio in salita per Miller: la sua sella è già in bilico?

        Quelli disputati dai piloti della MotoGP sul circuito qatariota di Lusail sono stati dei test da record, con tempi davvero velocissimi e le varie Case ormai pronte a disputare il primo Gran Premio della nuova stagione, che scatter&agrave; sulla medesima pista ad inizio marzo. Tra i piloti ufficiali, uno di cui si &egrave; parlato poco &egrave; Jack Miller, che con la KTM ha chiuso in undicesima posizione ma che, una volta conclusa l'azione in pista, non ha avuto peli sulla lingua. Test Qatar, Marquez: "Veloce sul passo gara, ma lontano da Bagnaia" Miller: &ldquo;KTM ha lavorato bene, ma il Qatar &egrave; sempre complicato&rdquo;  &ldquo;Ci sono ancora alcune aree in cui possiamo migliorare la nostra moto, ma ad essere sinceri disponiamo gi&agrave; di un pacchetto molto competitivo. Il problema &egrave; che i piloti di moto non sono mai contenti al cento per cento&rdquo;, ha spiegato Jack, come sempre senza filtri. &ldquo;Mi trovo bene in sella alla RC16 e, con le ultime modifiche effettuate al setup, mi sento pronto per cominciare la stagione in maniera positiva ottenendo buoni risultati&rdquo;. &ldquo;Il Qatar &egrave; una pista su cui non &egrave; facile ottenere dati significativi, visto che appena si esce leggermente dalla traiettoria ideale sitrova un asfalto molto sporco, si raccoglie molta sabbia con le gomme e diventa complicato tornare a girare forte immediatamente&rdquo;, ha aggiunto il pilota australiano, prossimo ad iniziare la sua decima stagione in top class. &ldquo;Comunque, tutto sommato penso che la nostra preseason sia stata buona. KTM ha fatto dei miglioramenti sensibili sulla moto, perci&ograve; ora il mio sguardo &egrave; gi&agrave; proiettato verso il primo Gran Premio&rdquo;.        

L'australiano della KTM ha chiuso i test in undicesima posizione: &ldquo;Si trova sempre qualcosa di migliorabile, ma la nostra moto &egrave; davvero competitiva&rdquo;

MotoGP, Miller: “I piloti di moto non sono mai contenti al 100%”

        Jack Miller &egrave; pronto al personale secondo anno vestito dai colori Red Bull KTM, formazione ufficiale insieme alla quale il ventinovenne australiano ha completato i test MotoGP preliminari di Sepang. Il 2023 dell'australiano si &egrave; concluso con l'undicesimo posto, con la tappa di Jerez miglior del cammino. Il numero 43 vuole migliorare risultati e rendimento sulla RC16: "Arrivo da un anno di apprendistato" il passaggio da Ducati a quatto cilindri austriaca non &egrave; una passeggiata "e di crescita, sia in termini di pilota, che di persona. Attorno a met&agrave; campionato avevo acquisito confidenza in sella, cominciando a lottare per le posizioni ambite". Miller nel mondiale dal 2011: sono 14 le stagioni per Jackass Dallo Stato del Queensland alla Vecchia Europa &egrave; un bel sacrificio, ma Miller ha nel mirino la quattordicesima campagna iridata di carriera: "Nel 2023 non ho realizzato tutti i miei desideri" chiude una parentese, poi ne apre un'altra: "per&ograve;, per questo 2024 ho una lista rinnovata". Jack punta su KTM, KTM punta su di lui: "L'azienda mi sostiene, offrendomi forza e motivazione. Questo &egrave; fantastico per un pilota, perch&eacute; so che ognuno si impegna al massimo per realizzare strategie e concetti migliori. Portiamo in pista tutto ci&ograve; il prima possibile".       

Jack, al secondo anno con la RC16: "L'azienda mi offre forza e motivazione, elementi fantastici per un pilota"

Miller: "KTM sostiene i miei desideri in MotoGP"

        C&rsquo;&egrave; chi ha deciso di svelare il progetto 2024 a gennaio, chi a febbraio prima dei test pre-stagionale, e chi appena dopo. Quest&rsquo;ultimo &egrave; il caso di KTM, che dal 6 all&rsquo;8 febbraio prender&agrave; parte ai test ufficiali della stagione 2024 e la settimana dopo presenter&agrave; la squadra ufficiale. Miller e Binder per portare in alto KTM nel 2024  L&rsquo;appuntamento &egrave; fissato per luned&igrave; 12 febbraio, con il MotoGP Digital Team Launch. La Casa austriaca anche per il 2024 punter&agrave; sulla coppia di piloti attuali. Da una parte il sudafricano Brad Binder, autore di una stagione decisamente positiva l&rsquo;anno scorso, chiusa con un quarto posto iridato di tutto rispetto. Dall&rsquo;altra c&rsquo;&egrave; l&rsquo;australiano Jack Miller, che nel suo primo anno passato in arancione ha pi&ugrave; spesso faticato. Quest&rsquo;anno l&rsquo;obiettivo &egrave; quello di dare un passo in avanti, diventando davvero i primi rivali in ogni gara delle Ducati. Con Binder, che ha avuto un&rsquo;estensione contrattuale fino al 2026 con KTM, e con Miller che dovr&agrave; guadagnarsi in pista il rinnovo, dopo un anno di apprendimento della moto. Calendario MotoGP 2024       

Dal 6 all&rsquo;8 febbraio sar&agrave; disputato il primo test pre-stagionale, in Malesia, dopodich&eacute; potremo vedere come saranno le RC16 di Binder e Miller

MotoGP, subito dopo i test di Sepang KTM presenta la squadra 2024

        Alex Rins ingaggia la sfida Yamaha, contestualmente sfidando due rivali che hanno in comune almeno una condizione 2024. Il catalano di Barcellona, lasciata Honda, &egrave; infatti uno dei tre piloti papabili di successo con altrettante MotoGP diverse: ci &egrave; riuscito con la Suzuki, si &egrave; ripetuto a bordo della RC213 V del team LCR, pu&ograve; farcela sulla M1 Monster Energy. Sar&agrave; lui il primo nome della storia a compiere tal primato, oppure Jack Miller o Maverick Vinales lo precederanno? Sprint, la gara della discordia in MotoGP Jack Miller in MotoGP: vittorie con Honda, Ducati e... KTM? Saltato a pi&egrave; pari dalla Moto3 alla classe regina, Jack Miller affront&ograve; un 2015 d'apprendistato, correndo per la formazione LCR e portando in pista una RC213 V-RS, la Honda pensata per la sottocategoria "Open". L'anno successivo ecco per lui una vera e propria MotoGP, nella fattispecie marcata Marc VDS. La vittoria in Olanda resta l'unico vero acuto di stagione, messo in cassaforte dall'australiano di Townsville. Passato in orbita Ducati, podi per lui, sino a ulteriori gradini pi&ugrave; alti. Dapprima inserito nel team satellite Pramac, dopo promosso alla struttura ufficiale emanata da Borgo Panigale, tra trofei i successi, un computo di 4 affermazioni nella categoria massima, i quali potrebbero essere presto ritoccati. Il numero 43 Down Under &egrave; un forte portacolori Red Bull KTM Factory, dotato di RC16 costantemente evoluta e perfezionata. Sebbenne i risultati 2023 abbiano garantito vera luce solo in determinati Gran Premi - Jerez, Sachsenring e Motegi - Jackass ha ancora a disposizione chance per guadare tutti dall'alto, e potrebbe davvero farcela almeno una volta.  Maverick Vinales in MotoGP: vittorie con Suzuki, Yamaha e... Aprilia? Carico come una molla e con gi&agrave; in tasca l'alloro della Moto3, Maverick Vinales debutt&ograve; in MotoGP portandosi una singola stagione di Moto2, ritenuta sufficiente al passaggio al massimo dei massimi. Bello era vederlo sulla Suzuki, ancche se le reali prime soddisfazioni arrivarono nel 2016: podi, includenti il successo firmato a Silverstone.&nbsp; Accaparrato da Yamaha,&nbsp; il catalano di Figueres si impose immediatamente con la M1, addirittura di fila: Qatar e Argentina, ripetendosi in Francia. Ripensadoci sopra, quel 2017 fu per lui eccezionale, poich&eacute; da medaglia di bronzo finale.&nbsp; Vittorie centrate pure negli anni a venire, sino al controversiale 2021. Top Gun cominci&ograve; coi tre diapason, li lasci&ograve;, si accas&ograve; in Aprilia. Da quell'Arag&ograve;n al presente, trofei ne sono arrivati, tuttavia manca il pi&ugrave; ambito e ricercato che, attenzione, &egrave; messo nel mirino nel 2024 che scatter&agrave; dal Qatar, dove "Vinny" ha battuto i rivali in numerose occasioni.  Alex Rins in MotoGP; vittorie con Suzuki, Honda e... Yamaha? Eccoci al protagonista del servizio, Alex Rins, recentemente in cambio d'abiti, per ufficiali Yamaha al posto dei satellite Honda LCR. Occhio, perch&eacute; il barcellonese, malgrado infortuni e assenza, si &egrave; ben comportato sulla RC213 V, vincendo ad Austin l'unica gara MotoGP per l'Ala dorata nel 2023, in aggiunta al podio gi&agrave; calcato nella Sprint del sabato. Emozioni gi&agrave; vissute insieme al team Suzuki Ecstar, del quale prendiamo ad esempio la stagione 2022: sapendo che la favola era prossima all'epilogo, pilota, squadra e GSX-RR hanno fatto loro i Gran Premii di Australia e Comunit&agrave; Valenciana. Ora, in virt&ugrave; della M1 saggiata al Ricardo Tormo nei test, trovata promettente - chiss&agrave; che ne pensa Fabio Quartararo - possiamo dargli una valida motivazione, da lui gi&agrave; trovata: essere il primo nome a vincere con tre MotoGP differenti nel Marchio, tecnica, filosofia e dinamica.         

Alex, Jack e Maverick: con Yamaha, KTM e Aprilia l'impresa &egrave; possibile, chi metter&agrave; il nome nella storia della classe regina?

Rins sfida Miller e Vinales: chi vincerà con tre MotoGP diverse?

        La seconda sessione di prove libere della MotoGP a Phillip Island ha visto le KTM RC16 ufficiali guidate da Brad Binder e Jack Miller dominare la scena, con il sudafricano in prima posizione seguito dal &ldquo;padrone di casa&rdquo;. Su un tracciato cos&igrave; veloce e tecnico come quello australiano, le qualit&agrave; della KTM sono venute immediatamente a galla, ma la domanda &egrave; lecita: saranno cos&igrave; competitive anche in gara? Cambia il weekend in Australia: Gran Premio anticipato al sabato Un buon inizio per dimenticare l'edizione 2022  Vedendo i risultati della passata stagione, &egrave; innegabile che la Casa austriaca abbia fatto dei sensibili passi in avanti visto che l'edizione 2022 del Gran Premio d'Australia si era conclusa con Binder ai margini della Top 10 ed Oliveira dodicesimo. Visto l'andamento del venerd&igrave;, questa volta il marchio di Mattighofen pu&ograve; guardare alla gara (e alla Sprint) con rinnovato ottimismo, come evidenziato anche dalle parole dei due piloti ufficiali al termine di uno dei loro migliori venerd&igrave; della stagione. GP Australia, Marquez amareggiato: "Non ho confidenza e le cadute non aiutano" Binder e Miller pronti a puntare in alto  Binder si &egrave; trovato bene con la pista, centrando il proprio obiettivo di giornata: "La moto ha funzionato benissimo fin dai primi giri e mi sono trovato a mio agio con le condizioni della pista, visto che a parte qualche problema con l'asfalto in uscita dall'ultima curva, si riesce ad essere particolarmente veloci. L'obiettivo principale di questa giornata era quello di entrare direttamente in Q2 e ci siamo riusciti alla grande, perci&ograve; sono contento visto che mi trovo l&agrave; davanti". Anche Miller ha trovato immediatamente un ottimo feeling, caricato anche dalla voglia di ben figurare davanti ai propri fan: "E' stata un' ottima prima giornata, abbiamo migliorato i tempi ad ogni uscita in pista e io sono riuscito finalmente a sfruttare al massimo i punti di forza di questa moto. Non mi preoccupa il cambio di format con la gara lunga il sabato e la Sprint la domenica, visto che tanto non sono in lotta per il campionato. Credo che interessi di pi&ugrave; a Brad, mentre io cercher&ograve; di ottenere il massimo in entrambe facendo divertire il mio pubblico di casa". GP Australia, Martin: "La gara domani? Un punto a favore, mi sento forte"       

I due piloti ufficiali della Casa austriaca hanno firmato una incoraggiante doppietta nelle FP2 australiane: saranno grandi protagonisti anche in gara?

MotoGP: Binder e Miller in grande spolvero con le KTM a Phillip Island

        Tra i piloti che aspettavano con ansia la giornata di test di Misano c&rsquo;era senza dubbio Jack Miller. Dopo un ottimo inizio di stagione, nel quale ha raccolto anche tre podi tra Sprint e gara della domenica, negli ultimi tre weekend di gara l'australiano ha faticato incassando sempre un grosso ritardo dal compagno di squadra. La giornata di test di Misano &egrave; servita a &ldquo;Jackass&rdquo; per ritrovare il sorriso prima della tourn&eacute;e asiatica. Nuovi telai e nuovi arrivati in famiglia Terminato il lavoro a Misano, Jack Miller &egrave; subito volato in Australia per riabbracciare sua moglie Ruby che nei prossimi giorni dar&agrave; alla luce il loro primogenito. Ci&ograve; non ha comunque distolto l&rsquo;attenzione dell&rsquo;australiano che nella giornata di test di Misano ha potuto lavorare su ben tre telai differenti per cercare una soluzione alla crisi in cui sembrava essere sprofondato a partire dal RedBull Ring. &ldquo;Avevamo bisogno di lavorare sull'assetto e non poteva arrivare in un momento migliore per noi&rdquo;. Conferma l&rsquo;ex ducatista, che non si nasconde dietro alla verit&agrave;: &ldquo;Come ho sempre detto;&nbsp;la moto ha un potenziale incredibile, devo solo capire di pi&ugrave; come devo adattare il mio stile di guida e trarne il massimo&rdquo;.  MotoGP, Test Misano: tutte le novit&agrave; scese in pista Il fantasma di Acosta su KTM Il leader del mondiale Moto2 spinge per salire in MotoGP, KTM ha gi&agrave; annunciato di aver trovato un accordo con &ldquo;El tibur&oacute;n de Mazarr&oacute;n&rdquo; per il suo passaggio nella classe regina senza avere per&ograve; trovato una sella per lui. Tutti e quattro gli attuali piloti impegnati con il marchio austriaco hanno un contratto anche per la prossima stagione e nelle interviste rilasciate nelle ultime settimane assicurano tutti che saranno in griglia nel 2024. A spingere per appiedare l&rsquo;australiano sono pi&ugrave; che altro le dinamiche social, che nel giro di poco tempo possono portarti da idolo delle masse ad agnello sacrificale. Solo qualche settimana fa infatti Jack Miller veniva osannato per le sue pungenti dichiarazioni nei confronti di Marc Marquez e Fabio Quartararo, ma dopo essere rimasto fuori dalla lotta per il podio per sole due gare, Jack &egrave; stato appiedato dagli utenti in favore dell&rsquo;astro nascente del motomondiale, Pedro Acosta. La palla passa dunque a KTM che, dopo aver fallito il tentativo di schierare una quinta RC16, deve ora convincere uno dei propri piloti a fare un passo indietro in favore del talento spagnolo. Se fino al suo rientro in pista il pilota pi&ugrave; facilmente sacrificabile sembrava Pol Espargaro al quale KTM ha proposto di affiancare Dani Pedrosa (fresco di rinnovo) nel ruolo di tester con la possibilit&agrave; di disputare pi&ugrave; wildcard possibili. Le buone prestazioni del pi&ugrave; giovane dei fratelli Espargaro e il contemporaneo calo di quelle di Jack Miller hanno iniziato a far sorgere qualche dubbio sulla posizione dell&rsquo;australiano, ma il runnerup del mondiale Moto3 2014 ha un contratto garantito nel team RedBull Factory Racing per il prossimo anno e sar&agrave; quasi certamente accanto a Brad Binder sulla RC16 ufficiale. Scopriremo solo nelle prossime settimane la scelta di KTM che dovr&agrave;, giocoforza, scontentare qualcuno dei propri piloti.  Test Misano, Marquez: "La nuova Honda? I problemi sono gli stessi"       

L&rsquo;australiano nei test ritrova il sorriso e la velocit&agrave; dopo qualche weekend complicato, il suo posto in KTM ufficiale non &egrave; in dubbio ma ora serve un cambio di passo

Miller in cerca di soluzioni per scacciare il fantasma Acosta

        Lo sapete tutti: KTM conta 4 posti in MotoGP, ma ha 5 piloti sotto contratto da soddisfare. Siccome Dorna &egrave; irremovibile, si dice che i problemi di abbondanza siano meglio delle lacune, per&ograve; in questo caso la matassa &egrave; bella imbrogliata. Come far&agrave; la Casa di Mattighofen a piazzare Pedro Acosta, se le selle nel team Red Bull Factory e GASGAS Tech3 sono gi&agrave; occupate? Potrebbe "farne le spese" Jack Miller, a favor del rookie spagnolo. Miller in MotoGP: doppio stipendio per fare i test e pi&ugrave; wild card possibili Lo ammettiamo. questa &egrave; "bella". Quanto appreso da uomini vestiti d'arancio ha del clamoroso, ma nemmeno troppo, considerando le folli manovre del motomercato attuale. Sembrerebbe che KTM abbia offerto a Jack Miller il doppio dell'ingaggio per ricoprire il ruolo di tester d'eccezione. Perch&eacute;, cosa avrebbe di cos&igrave; eccezionali lavorare da collaudatore? A parte i soldi in pi&ugrave;, quale sarebbe il punto interessante dell'accordo? Il pi&ugrave; alto numero di wild card possibili, cio&egrave;, l'effettiva possibilit&agrave; di correre. Dunque, ci crediamo, ma anche no: denaro a parte, Dorna non ha ancora esteso il numero di carte selvagge disponibili nel 2024, attendiamo eventuale relativa comunicazione in tal oggetto. Dani Pedrosa ha appena sottoscritto un contratto per la medesima mansione e valida per un anno, quindi che senso avrebbe coinvolgere l'australiano nelle prove di sviluppo? Un senso ci sarebbe, dato che potrebbe poi provare le novit&agrave; direttamente in gara. Sempre che accetti l'offerta. Cosa non si fa per Pedro Acosta. Quello a rischio, non &egrave; lui.&nbsp;        

All'australiano Jack &egrave; stato proposto un ruolo di tester, per fare spazio nel Red Bull Factory al rookie Pedro

Clamorosa MotoGP: KTM sposterebbe Miller a favor di Acosta

        Il Gran Premio di casa doveva essere una festa per la KTM, e invece l&rsquo;Austria &egrave; stata indigesta per la Casa di Mattighofen, che in MotoGP ha dovuto inchinarsi &ndash; ancora una volta &ndash; alla superiorit&agrave; Ducati. Infatti, la Rossa ha dominato sia la Sprint che la gara domenicale grazie a un superlativo Francesco Bagnaia, mentre l&rsquo;unico pilota capace di tenere alto il morale dei tifosi arancioni nella classe regina &egrave; stato Brad Binder, secondo all&rsquo;arrivo in entrambe le manche del weekend. MotoGP Austria: le pagelle Jack Miller, GP Austria senza gloria  Se il #33, fresco di rinnovo contrattuale fino al 2026, &egrave; ormai una certezza per il Marchio austriaco, non pu&ograve; dirsi altrettanto del pilota identificato col #43 che occupa l&rsquo;altro lato del box. Parliamo di Jack Miller, sceso dalla Desmosedici a fine 2022 e salito sulla RC16 promettendo grandi risultati che, almeno finora, non si intravedono. Tra i cordoli del Red Bull Ring, l&rsquo;australiano ha centrato il quinto posto nella manche corta, risultato peggiorato domenica, quando Jackass ha tagliato il traguardo addirittura in 15esima posizione a oltre 20 secondi dal compagno di box. &ldquo;Jack &egrave; andato in crisi nella seconda parte della gara: dobbiamo capire cosa sta succedendo e come possiamo aiutarlo perch&eacute; non riesce a guidare come vorrebbe&rdquo; le parole del team manager Francesco Guidotti, spiegazione che fa il paio con le dichiarazioni dello stesso Jack: &ldquo;In gara, ho notato che non avevo il grip in accelerazione di cui necessitavo, quindi ho semplicemente tentato di gestire al meglio la situazione. Adesso penso che la cosa pi&ugrave; importante per noi sia fare un passo indietro, tornare al nostro vecchio set-up e magari trovare una direzione differente&rdquo;.  Classifica piloti AGGIORNATA Jack Miller, urge un cambio di rotta  In effetti, dopo una prima parte di stagione illuminata da tre podi, due colti nel GP Spagna e uno nella Sprint del Sachsenring, l&rsquo;ex ducatista &egrave; andato in crisi: in Olanda non &egrave; andato oltre l&rsquo;11esima piazza nella gara breve, seguito da un settimo e un ottavo posto segnati a Silverstone, prima del deludente fine settimana di Spielberg. Risultati che si tramutano in una classifica generale deficitaria se paragonata a quella di Binder, che ha ottenuto 160 punti, contro i 96 dell&rsquo;australiano. La forbice di rendimento tra i due risiede solo nella differenza di esperienza in sella al prototipo austriaco? Difficile da dire, ma a questo punto della stagione il box pare diviso a met&agrave;, perlomeno a livello prestazionale: da un lato Binder, che sta vivendo il suo momento migliore da quando &egrave; top class, dall&rsquo;altro Miller, momentaneamente da bocciare. Servir&agrave; un netto cambio di rotta, da parte di Jack, sia per giustificare l&rsquo;investimento fatto su di lui da Pit Beirer, sia per respingere le voci provenienti dalla Spagna, secondo cui la KTM non tollererebbe un tale gap prestazionale tra i piloti Factory, e starebbe quindi gi&agrave; pensando a Pedro Acosta per affiancare il blindatissimo Binder.&nbsp; SBK, Andrea Iannone: niente test a Misano       

Fine settimana deludente per l'australiano, proprio nella gara di casa per la KTM: adesso serve un netto cambio di rotta

MotoGP Austria: Jack Miller, un weekend da dimenticare

KTM ha scelto il proprio GP di casa per omaggiare Jack Miller e ringraziarlo del contributo che sta dando alla causa austriaca. Ad attendere l'australiano nella hospitality RedBull c'era infatti la sua vecchia RC250GP con cui corse e sfiorò il titolo mondiale Moto3 nel 2014. "Jackass" con la piccola della casa austriaca vinse 6 gare sommando altri 4 podi ma non bastarono per conquistare il titolo mondiale. 

GP Austria, Jack Miller riabbraccia la sua RC250GP

        Il GP dell'Austria in programma nel week-end del 20 agosto seguir&agrave; al round di Silverstone, gara che ha decretato ancora una volta la supremazia di Brad Binder in casa KTM, a scapito del compagno di squadra Jack Miller, partito in modo sorprendente ad inizio stagione ma leggermente calato dal punto di vista della prestazione nelle recenti uscite stagionali. In Inghilterra Binder &egrave; riuscito a centrare il podio nonostante le caratteristiche del layout non si sposassero al meglio con i pregi della moto; l'abilit&agrave; del sudafricano &egrave; dunque venuta fuori nuovamente, quell'attitudine solita ai piloti con un talento ed un potenziale oltre la media nel guidare sopra i problemi della moto al fine di ottenere un risultato apparentemente fuori dalla portata. La differenza che Binder sta mostrando in pista non pu&ograve; associarsi allo stesso modo al compagno di squadra, Jack Miller, inevitabilmente pi&ugrave; in difficolt&agrave; in virt&ugrave; della (ancor) poca esperienza maturata in sella alla moto austriaca. MotoGP, Bautista ha deciso: sar&agrave; a Sepang come wild card! Stagione a confronto, buon inizio di Miller ma Binder alza l'asticella&nbsp; La stagione dei due compagni di squadra ha seguito un andamento simile nella prima fase, quando entrambi hanno flirtato con la zona alta della classifica pi&ugrave; di una volta, in modo quasi inaspettato dopo un inverno in cui i test non avevano lasciato sensazioni troppo buone. In modo ancor pi&ugrave; inaspettato, Jack Miller ha iniziato la stagione con il piede giusto grazie al settimo posto nella gara inaugurale dell'anno (ed il quarto posto nella gara Sprint), il sesto posto dell'Argentina e soprattutto il doppio podio tra Sprint e gara lunga di Jerez, quando concluse al terzo posto. Proprio in Spagna l'australiano aveva dato l'impressione di essersi preso la KTM in tempi estremamente brevi, dando la sensazione di guidare quasi gi&agrave; conoscendo i limiti e le potenzialit&agrave; della moto; un contesto tecnico non facile visto il recente passato targato Ducati, una moto completamente diversa e dal quale non era cos&igrave; scontato uscirne competitivi, in sella ad un'altra moto.&nbsp; Tuttavia nelle ultime gare, pi&ugrave; precisamente dal GP di Francia in poi, (in cui Miller non &egrave; pi&ugrave; riuscito ad affacciarsi nella top five), il trend &egrave; leggermente cambiato. Nulla di troppo preoccupante ma sicuramente significativo per l'australiano, che forse per la prima vera volta da quando &egrave; approdato alla corte austriaca, sta attraversando il fisiologico momento di transizione e di apprendimento di una moto sicuramente non tra le pi&ugrave; versatili e facili da guidare. Al contrario Binder dimostra sempre pi&ugrave; il talento cristallino che gli viene ormai attribuito e riconosciuto su pi&ugrave; punti di vista; il sudafricano ha tenuto un andamento costante e in crescendo, ergendosi a riferimento della KTM. In tal senso Miller paga il confronto con il compagno di squadra e necessita un'immediata inversione di tendenza anche (se non soprattutto) in vista delle gerarchie in casa KTM della prossima stagione, quando l'arrivo di Pedro Acosta potrebbe ulteriormente scombinare i valori in campo. Obiettivo della seconda parte di stagione Lo stile di guida di Miller si &egrave; subito adattato in maniera efficace alla moto di Mattighofen, tramite uno stile di guida aggressivo, soprattutto in frenata, che ben si sposa con le caratteristiche del mezzo e al contesto tecnico. Per certi versi, la KTM si adatta ancora meglio della Ducati alle esigenze dell'australiano, pertanto non &egrave; inverosimile lo scenario in cui Miller possa tornare nelle zone alte della classifica gi&agrave; nel breve periodo. Nel prossimo GP, in Austria, ci sar&agrave; subito la prima occasione, su un layout che l'australiano ha sempre apprezzato anche in termini di risultati per ci&ograve; che riguarda la stagione passata, quando in sella alla Ducati conquist&ograve; la terza posizione alle spalle di Pecco Bagnaia e Fabio Quartararo. L'asticella imposta da Binder obbliga l'australiano a compiere un salto in avanti, che qualora venisse fatto, lo spingerebbe oltre quel muro che non &egrave; mai riuscito ad abbattere, ovvero quello che divide un buon pilota da top five da uno in grado di vincere e di essere pericoloso di week-end in week-end.  Moto3: Romano Fenati, che sorpassi! Il talento non invecchia mai        

Dopo una partenza brillante l'australiano sembra essersi perso, al contrario del compagno di squadra, costantemente pi&ugrave; veloce

Jack Miller oscurato da Brad Binder in KTM, in Austria per invertire il trend

La MotoGP incontra la F1: l'australiano e Brad Binder in visita alla fabbrica della squadra che sta dominando tra le quattro ruote

Jack Miller prova la Red Bull di Max Verstappen

Brad Binder, quarto con 114 punti. Jack Miller, sesto a quota 79. Descritta cos&igrave;, non sembrerebbe affatto male la situazione del team Red Bull KTM Factory Racing in MotoGP e, in effetti, non lo &egrave;. Tuttavia, le RC16 hanno battuto la concorrenza - tra cui Ducati - solo in un paio di Sprint, mentre il gradino pi&ugrave; alto del Gran Premio ancora manca. Il contingente arancione, partito a pompa magna, sembra un attimo in ritardo rispetto a quanto mostrato a inizio stagione.  Sveglia! La MotoGP torna in pista, sicch&eacute; occhio agli orari TV e sguardo vigile al meteo di Silverstone  KTM, effort secondo a nessuno in MotoGP  Dall&#39;inglese all&#39;italiano, effort si traduce in &quot;sforzo&quot;. Per&ograve;, consultando i raffinati bilingua, vanno chiamati in causa alcuni sinonimi. Effort diventa, quindi, un mix tra sforzo, impegno, dedizione e azione. Insomma, quanto sta facendo KTM in MotoGP e, a dirla tutta, nel Motomondiale in generale.  Solo la Casa austriaca figura nelle tre classi, MotoE caratterizzata Ducati esclusa. Appunto, il &quot;nemico&quot; di Mattighofen &egrave; proprio la Rossa, parlando di classe regina: 8 rappresentanti in griglia costituiscono un traguardo conveniente all&#39;azienda, come spiegato da Paolo Ciabatti, in termini economici e prestazionali.  Le Desmosedici sono tante, per alcuni troppe. Le RC16 iscritte nella entry list due. Perch&eacute; il GASGAS Tech3, di fatto, &egrave; equipaggiato dalle quattro cilindri teutoniche, ma &quot;firmato&quot; diversamente. I collaudatori scelti spaziano da Mika Kallio, Dani Pedrosa e Jonas Folger. Le competenze umane acquisite in Italia, tra i quali il bravissimo manager Francesco Guidotti, diverse e fondamentali. Fantastico, sembra essere tutto (quasi) a posto, coi conti delle case in attivo.    RC16, arma quasi totale in MotoGP  Manca qualcosa, &quot;qualcosina&quot;, e le Ducati sono acciuffate. Dal punto di vista del propulsore, chi ha incrociato le traiettorie con le RC16 afferma come le KTM nulla abbiano da invidiare alle Desmosedici. Possiamo crederci. In frenata - perlomeno osservando Pecco Bagnaia - il prototipo bolognese funziona meglio, a meno che Binder e Miller non entrino di traverso.  Azione non sempre attuabile, comunque a volte redditizia, altre no. Dipende. Come a dipendere &egrave; il grip garantito dalle gomme, frutto dell&#39;equilibrio tra telaio e sospensioni, oltre a una gestione elettronica buona ma perfettibile. Chi sostiene che in MotoGP la perfezione non esista, un po&#39; ha ragione, ma la Rossa la sfiora e la KTM vorrebbe avvicinarla: i termini di grip offerti oggi sono difficilmente paragonabili, sopratutto a basse velocit&agrave; e nelle curve strette.  In effetti, tra l&#39;altro, l&#39;unica ad aver battuto una Ducati durante un Gran Premio 2023 &egrave; la Honda satellite di Alex Rins, nel frattempo comunicato uscente a fine stagione dal team LCR e preso in Yamaha. Strano, in virt&ugrave; dei commenti letti e appresi ovunque: la RC213 V &egrave; un cesso, la RC16 un portento. Sar&agrave; vero, ma...    Binder e Miller, top rider in MotoGP? S&igrave;, per&ograve;...  Brad &egrave; il maestro dei sorpassi, Jack interpreta le condizioni meteo come nessuno. Magnifico, eppure godono di minori quotazioni, se paragonati ad altri nomi. Forse perch&eacute; il sudafricano &egrave; un gentleman che predilige i fatti alle parole? Pu&ograve; essere. Forse perch&eacute; l&#39;australiano figura da showman, introvabile in tutto il paddock e quindi ritenuto sopra le righe? No, non siamo d&#39;accordo. Questa &egrave; una tendenziosa opinione altrui.  Semmai, i risultati. Ricordiamo Binder titolato in Moto3, vicino all&#39;alloro Moto2 e veramente forte in MotoGP, categoria dove ha comunque vinto Gran Premi. Ineccepibile e indiscutibile. Jack, da parte sua, &egrave; stato capace di trionfare con Honda e Ducati in MotoGP, due Marchi diversi.  Qualora ci riuscisse insieme a KTM, cosa gli mancherebbe? Le doti di costanza, si dice. Trovate da entrambi in piloti in effetti solo nel weekend spagnolo di Jerez. Un pizzico di sfortuna e punizioni veramente severe hanno tolto doppio podio centrato da Binder ad Assen, ma &egrave; anche vero che, penalizzazioni a parte, i critici si aspettavano il duo arancione decisamente pi&ugrave; convincente in Francia. Germania e Olanda. Ecco perch&eacute; da Silverstone in avanti, ne monitoreremo prestazioni e rendimenti.   

Le RC16 hanno battuto le Desmosedici solo in due Sprint: la vittoria domenicale manca, Binder e Miller chiamati alla reazione in Inghilterra

KTM &quot;smarritasi&quot; in MotoGP: da anti-Ducati all&#39;esame di Silverstone

Lo aveva annunciato ai microfoni di Dorna dopo il round di Assen, ad attenderlo in Australia tre fiammanti "mezzi pesanti" pronti a movimentare tonnellate e tonnellate di terra per costruire una nuova pista da cross vicino alla sua proprietà in Australia. 

Jack Miller si riposa da eroe... costruendo una pista da cross

        Jack Miller &egrave; uno dei grandi personaggi - forse il pi&ugrave; grande - della MotoGP, grazie ai suoi divertenti siparietti fuori dalla pista che lo hanno reso uno dei piloti pi&ugrave; amati dell'attuale schieramento. Basti pensare all'anno scorso quando a Valencia, al suo ultimo GP con la Ducati, diede spettacolo nel paddock guidando un carrello elevatore. Classifica Piloti MotoGP  Jack Miller e la mascotte di Pecco Bagnaia  Jack non si &egrave; smentito nemmeno in questa prima met&agrave; di 2023, stagione che lo vede impegnato con i colori KTM. Infatti, Miller ha dato spettacolo durante la Hero Walk del Sachsenring "picchiando" - per scherzo, ovviamente - Checco, la mascotte che accompagna Pecco Bagnaia nei fine settimana di gara. Le immagini hanno fatto il giro del web, e la "battaglia" tra Jack e Checco &egrave; proseguita anche ad Assen, sede del GP Olanda disputato lo scorso weekend. Come mostrato da un video social postato dal profilo Ducati Corse, la mascotte si &egrave; presentata ad Assen con tanto di guantoni, pronta a prendersi la rivincita sul pilota australiano. Non &egrave; dato sapere, per&ograve;, l'esito del secondo incontro tra i due.... Classifica squadre MotoGP             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Ducati Corse (@ducaticorse)            

In Germania e Olanda, il pilota australiano &egrave; stato protagonista di un divertente siparietto assieme a Checco, il portafortuna del campione del Mondo

Jack Miller "picchia" la mascotte di Pecco Bagnaia: video virale

La sequenza della caduta del pilota australiano ad Assen, terminata con un forte gesto di stizza

MotoGP Olanda: Jack Miller furioso, moto distrutta

Jack Miller si sa, non &egrave; un pilota che ha paura di esprimere le proprie idee, e sia dentro che fuori dal paddock &egrave; amato anche per questo. Un carattere genuino confermato anche nella domenica del Sachsenring, dove nel post gara non ha risparmiato le critiche per alcuni rivali: magari Marc Marquez, magari altri.  &ldquo;In KTM siamo gli unici a non lamentarci dei nostri problemi, cercando piuttosto di sistemarli. Gli altri non fanno altro che frignare e dire &ldquo;la mia moto fa schifo&rdquo;, quando la colpa &egrave; principalmente loro&rdquo;.   &ldquo;Hanno cacciato il 99% degli ingegneri per mettere i loro uomini &ndash; ha proseguito l&rsquo;australiano - ed ora sono fregati, tanto da non riuscire a compiere un giro. Tutti si vogliono lamentare, senza fare nulla per rimediare: dovrebbero stare zitti. Sono pagati per salire in sella e guidare, non per essere una principessa e lamentarsi dei propri mezzi&rdquo;.  Miller nel pacchetto Ducati  Ovviamente poi c&rsquo;&egrave; stato spazio anche per tirare le somme del suo weekend, che lo ha visto vestire i panni del pilota non Ducati pi&ugrave; brillante, avendo conquistato il terzo posto nella Sprint ed essendo stato il primo non ducatista al traguardo della gara di domenica.  &ldquo;Ho avuto un passo decente in tutto il weekend, mi &egrave; solo mancato un po&rsquo; di velocit&agrave; massima, un po&rsquo; come al Mugello. Ho cercato di seguire i primi ma non &egrave; stato possibile: nel complesso sono soddisfatto del lavoro svolto, anche perch&eacute; mi sono inserito del sandwich delle Ducati&rdquo;.  MotoGP, classifica piloti aggiornata 

Jack nel post Sachsenring: &quot;In KTM siamo gli unici a non lamentarci, cercando di risolvere i problemi. Altri dicono solo &quot;la moto fa schifo&quot;

MotoGP, Miller contro i rivali: &quot;Sei pagato per correre, non per frignare e fare la principessa&quot;

        Prestazione pi&ugrave; che convincente per Jack Miller, autore di una gara Sprint in cui si &egrave; reso protagonista sin dall'inizio grazie ad un avvio formidabile in cui &egrave; riuscito a prendere la testa della corsa per poi battagliare con i pi&ugrave; quotati Pecco Bagnaia e Jorge Martin. L'australiano, che al Mugello aveva faticato maggiormente rispetto alle prime gare dell'anno, ha ritrovato il feeling migliore con una KTM che, a sua detta, progredisce GP dopo GP: "Abbiamo una bella moto che continua a migliorare, domani proveremo a progredire ulteriormente". Secondo Miller, uno dei problemi pi&ugrave; grandi dal punto di vista tecnico riguarda il sottosterzo nei cambi di direzione: "Il nostro punto debole al momento &egrave; la fase di percorrenza della moto quando deceleriamo senza frenare. Subiamo molto sottosterzo. Una cosa che abbiamo patito anche al Mugello, soprattutto nei cambi di direzione". CIV Vallelunga, SBK: Michele Pirro domina una Gara 1 senza storia Jack Miller: "Domani in gara sar&agrave; tutto diverso" Ai microfoni di Sky Sport, Miller ha spiegato il problema maggiore della Sprint odierna; problema che tuttavia &egrave; riuscito ad arginare nel migliore dei modi conquistando il gradino pi&ugrave; basso del podio: "Sono stato molto lento nell'ultimo settore, in tutti i giri, tant'&egrave; che Bagnaia e Martin mi hanno superato nello stesso punto contemporaneamente. Sicuramente devo capire come affrontare quelle curve diversamente in vista di domani, che sia la traiettoria piuttosto che lo stile di guida o il setting. In quel punto sono troppo lento mentre negli altri settori vado bene, sono riuscito a controllare bene la frenata e ho fatto dei bei sorpassi". L'australiano ha poi tracciato un bilancio di queste prime gare stagionali, lodando il lavoro svolto dalla casa austriaca: "La moto &egrave; cambiata molto rispetto allo scorso anno, il nostro obiettivo &egrave; di farla andare veloce in ogni circuito, non solo sui tracciati dove piove o c'&egrave; poco grip. Al Mugello, la settimana scorsa, abbiamo sofferto ma siamo riusciti a lottare con le Ducati, questo vuol dire che stiamo facendo un bel lavoro. Anche qui in Germania siamo stati competitivi, non siamo riusciti a lottare davvero per vincere per&ograve; quantomeno abbiamo infastidito le Ducati". Come ammesso dallo stesso australiano, la gara di domani potrebbe essere molto diversa da quella vista quest'oggi, a causa del doppio dei giri da disputare: "Sono soddisfatto di come sono andate le cose, ho cercato di accumulare pi&ugrave; dati possibili visto che domani la gara sar&agrave; composta da 30 giri e non da 15, c'&egrave; una bella differenza. Possiamo imparare un po' di cose da oggi e sfruttarle per domani". Moto3, pazzesco Sasaki da record e in pole al Sachsenring                  

Secondo podio dell'anno nella gara Sprint per l'australiano, che dopo un avvio brillante porta a casa un solido terzo posto

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