        I primi due gran Premi della stagione non sono stati semplici per i piloti ufficiali Honda, ma Joan Mir pu&ograve; vedere il bicchiere mezzo pieno, visto che &egrave; riuscito ad arrivare in zona punti sia in Qatar che in Portogallo grazie ad un tredicesimo e ad un dodicesimo posto nelle due gare lunghe domenicali. Pur essendo ben lontano dalle posizioni di vertice, il maiorchino ha infatti iniziato in maniera decisamente migliore rispetto al 2023, in cui arriv&ograve; a punti a Portimao, ma poi rimase &ldquo;a secco&rdquo; addirittura fino al GP dell'India. In sella alla RC213V del team ufficiale HRC, Joan cercher&agrave; quindi di proseguire il percorso di crescita anche sul tracciato texano di Austin, dove questo fine settimana si svolger&agrave; il Gran Premio delle Americhe (qui gli orari). Tuttavia, il campione del mondo 2020 non vuole illudersi, consapevole di avere ancora molto lavoro da svolgere insieme al team per poter ambire a posizioni di rilievo e di dover ripartire quasi da zero all'inizio di ogni weekend di gara. Da KTM a MV Agusta: le Case che potrebbero entrare in MotoGP Mir: &ldquo;Austin? Pista unica, ci saranno diverse incognite&rdquo;   &ldquo;E' sempre bello andare a correre in America, perch&eacute; gareggiandoci soltanto una volta all'anno, si ha pi&ugrave; voglia di fare spettacolo per gli appassionati presenti sugli spalti&rdquo;, ha detto un Mir carico ma consapevole del proprio potenziale. &ldquo;Sar&agrave; un circuito dalle caratteristiche completamente diverse rispetto a quelli su cui abbiamo corso nei primi due GP, perci&ograve; non sappiamo come si comporter&agrave; la Honda. Austin &egrave; una delle piste pi&ugrave; uniche del calendario, specialmente nel primo settore che &egrave; davvero particolare, ma bisogner&agrave; anche capire quanto influir&agrave; il nuovo asfalto, il quale sar&agrave; un'ulteriore incognita&rdquo;. BSB: i test di Donington Park si chiudono nel segno di Kyle Ryde       

Lo spagnolo, campione del mondo nel 2020, non si pone particolari obiettivi in vista del Gran Premio texano: &ldquo;Difficile fare previsioni, il COTA ha un layout unico&rdquo;

MotoGP, Mir: “Non sappiamo come si comporterà la Honda ad Austin”

        The Warner Music Station in Madrid served as a backdrop for the presentation of the 2024 Honda RC213V with which Joan Mir and Luca Marini will compete in MotoGP this season. And there is revolution on two fronts, with technical choices that seek to reinstate a certain level of competitiveness, and aesthetic choices that tell of a new era. Hence, the orange of sponsor Repsol gives way to the traditional Honda colours for a decidedly different livery. &nbsp; Mir ready for his second season with HRC: "Different, bold colours" Repsol and Honda celebrate 30 years of collaboration this year, in what is a new era for the Japanese manufacturer, which aims to return to the positions that count thanks to the concessions. A new pairing will represent the manufacturer on track, or rather Mir, in his second year, and Luca Marini, a new arrival who has spent the last two years with the VR46 team. Mir, who inherits Marc Marquez&rsquo;s historic crew chief Santi Hernandez, comments: &ldquo;It&rsquo;s amazing to be part of a team with such history and success in MotoGP, I am as excited to start this season with the Repsol Honda Team as I was the last one". As for the new livery: "I think the colours for this year are really different and very bold, certainly something unique from the team". In terms of testing: "We have had a positive first taste of the bike and five productive days in Sepang, now we have to look ahead to the Qatar Test and the race". Mir already has experience with this bike: "Last year taught me a lot and I am looking to put everything into practice for this year to help the Repsol Honda Team return to where I know they can be". &nbsp; Marini: "I wore these colours when I rode minibikes" Marini joins the factory team hthis season and comments: &ldquo;For me it is an honour to join the Repsol Honda Team, when I was a young child I already had some leathers in their colours for racing minibikes. Now to be here, at the launch, in the leathers and with the bike &ndash; it is a dream come true, something from destiny.&rdquo; He is struck by the livery: "This bike looks really beautiful, the colours are something very new and I am proud to represent them. We are just at the start of our journey together, but I already feel a part of the team and well supported by the engineers". It is all new for him, but he&rsquo;s already started getting to know the bike: "I&rsquo;ve ridden just six days on the bike so we are looking to make the most of the last test and begin the year in the best way possible.&rdquo; Heading up the project is HRC general manager, Tetsuhiro Kuwata: &ldquo;2024 is a special year as we celebrate 30 years collaborating with Repsol and enter a new era with renewable fuels. Inside Honda HRC we have been working very hard in order to deliver a package to both Joan Mir and Luca Marini that they can be competitive on.&rdquo;       

The RC213V flaunts Honda colours, rather than the classic Repsol orange, in a move that marks the start of a new era

MotoGP, here is Mir and Marini’s new HRC bike, in Honda colours

Con il main sponsor Repsol meno presente, hanno fatto il loro ritorno sulle carene delle Honda RC213V i classici colori HRC. Con Joan Mir e Luca Marini in sella, la Casa di Tokyo cercherà di ripartire "da zero" per tornare al vertice della massima categoria a due ruote

MotoGP, tornano i colori HRC: cambio di look per il team ufficiale Honda

        E' stata scelta la Warner Music Station di Madrid per presentare la Honda RC213V 2024 con cui Joan Mir e Luca Marini disputeranno la stagione di MotoGP ormai alle porte. La rivoluzione &egrave; doppia: se a livello tecnico sono state fatte scelte nuove per ritrovare la competitivit&agrave; perduta, anche a livello estetico si &egrave; deciso di dare vita ad un inizio. Cos&igrave; l'arancione dello sponsor Repsol dominante sulla livrea ha lasciato spazio ai colori tradizionali di Honda per una livrea decisamente rinnovata. Mir pronto a disputare il secondo anno con HRC: "Colori diversi e audaci"  Quest'anno Repsol e Honda celebrano i 30 anni di collaborazione ed &egrave; l'inizio di una nuova era per la Casa giapponese, che grazie anche alle concessioni punta a tornare nelle posizioni che contano. A rappresentare questi colori in pista sar&agrave; una nuova coppia composta da Mir, al suo secondo anno, e Luca Marini, arrivato fresco quest'anno dopo aver passato gli ultimi due anni con il team VR46.  Mir, che ha ereditato il capotecnico storico di Marc Marquez Santi Hernandez, ha dichiarato: &ldquo;&Egrave; fantastico far parte di una squadra con una tale storia e successi in MotoGP, sono entusiasta di iniziare questa stagione con il Repsol Honda Team". Ha poi commentato la nuova livrea: "I colori di quest'anno sono davvero diversi e molto audaci, sicuramente qualcosa di unico da parte del team". E parlando poi della sostanza ha ammesso: "Abbiamo avuto un primo assaggio positivo della moto e cinque giorni produttivi a Sepang, ora dobbiamo guardare avanti, ai test in Qatar e alla gara". Mir ha gi&agrave; maturato esperienza su questa moto: "L'anno scorso mi ha insegnato molto e cercher&ograve; di mettere tutto in pratica quest'anno per aiutare il Repsol Honda Team a tornare nelle posizioni che so pu&ograve; raggiungere".&nbsp;  Marini: "Indossavo questi colori gi&agrave; quando guidavo le minimoto"  Marini ha fatto il suo ingresso nella squadra ufficiale e ha affermato: &ldquo;Per me &egrave; un onore entrare a far parte del Repsol Honda Team, quando ero bambino avevo gi&agrave; delle tute dei loro colori quando guidavo le minimoto. Ora essere qui, alla presentazione, con la tuta e la moto &egrave; un sogno che diventa realt&agrave;, qualcosa che viene dal destino". La livrea lo ha colpito: "Questa moto &egrave; davvero bellissima, i colori sono una novit&agrave; assoluta e sono orgoglioso di rappresentarli. Siamo solo all&rsquo;inizio del nostro viaggio insieme, ma mi sento gi&agrave; parte della squadra e ben supportato dagli ingegneri". Per lui &egrave; tutto nuovo e ha gi&agrave; cominciato a conoscere la moto: "Ho guidato solo sei giorni sulla moto, quindi cercher&ograve; di sfruttare al massimo l&rsquo;ultimo test e iniziare l&rsquo;anno nel miglior modo possibile&rdquo;.  A capo del progetto c'&egrave; il direttore generale di HRC, Tetsuhiro Kuwata: &ldquo;Il 2024 &egrave; un anno speciale in quanto celebriamo 30 anni di collaborazione con Repsol ed entriamo in una nuova era con i combustibili rinnovabili. All'interno di Honda abbiamo lavorato molto duramente per fornire a Joan Mir e Luca Marini un pacchetto su cui possano essere competitivi". Calendario MotoGP 2024       

All'ormai classico arancione di Repsol, quest'anno la Casa alata ha preferito far indossare alle RC213V i colori Honda, segno dell'inizio di una nuova era

MotoGP, ecco la nuova HRC di Mir e Marini con i colori della Casa alata

        The "post-Marquez" phase continues to take shape for Honda, with all the the difficulties and hopes that this brings. It is no mystery that the Tokyo-based manufacturer is having a tough time of late, both technically and in terms of results. And yet, we are perhaps starting to see signs of growth and a ray of light, albeit pale. During the first two days of testing at Sepang, the lap times and general sensations aboard the bike give the Honda technicians and riders an initial reason to smile. Joan Mir&rsquo;s time attack puts him inside the top ten. A best of 1'57.872 sees him place 0.738 of a second behind the day&rsquo;s leader Enea Bastianini but also six tenths ahead of where he was in qualifying during the 2023 Malaysian round. Luca Marini closes further back, in seventeenth with a 1'58.394 (but without attempting a time attack), so 1.6 seconds from Bastianini. At the end of day two, the Honda new-entry is as solid as ever in his analysis, the rider underlining the bike&rsquo;s positive aspects, despite the fact that the path towards competitiveness is still a long one. Joan Mir: "We are starting to see the bike&rsquo;s potential" Following Marc Marquez&rsquo;s departure, the first rider in the Honda camp is now Joan Mir, who seeks better feeling ahead of a season that will be crucial for his career: "Yesterday we tried a lot of things and today was about confirming those things which were working well. Today we had a base that I was comfortable with, so that is a great step". The Spaniard goes on to analyse his time attack: "I was able to improve my lap time by quite a lot. Already 0.6s faster than in qualifying here last year where I was ahead of my teammate. We are seeing the potential that&rsquo;s there, and I am happy with what we&rsquo;ve done today, but we have to stay grounded and keep on working because there is still some margin. One last day here before we start thinking about the Qatar test.&rdquo; Luca Marini: "Tomorrow we&rsquo;ll focus on the time attack" Cool, analytical and without emotion. Luca Marini&rsquo;s approach remains the same, despite the difficult move from Ducati to Honda: "Another busy day. I did a long run alongside trying many different things. The long run showed us many things and we were able to understand the work we need to do because I was wanting a bit more from it. It was positive to understand the bike and how it changes with the tyre wear during the course of a race. With new tyres I feel quite good, so we need to match that feeling when the tyres are more used. This is why we go testing, to understand these points and to use the time we have to keep working on them. Time to rest and prepare for the last day here in Malaysia.&rdquo;       

At the end of day two of testing, Luca Marini and particularly Joan Mir are cautiously optimistic

MotoGP Sepang: small but significant improvements for Honda

        Il "dopo Marquez" di Honda prende sempre pi&ugrave; forma, con le difficolt&agrave; e le speranze del caso. Non &egrave; un mistero che la casa di Tokyo stia viaggiando in una complessa situazione tecnica e di risultati, tanto da essere scesa, gi&agrave; da tempo, dal piedistallo della top class. Eppure, segnali di crescita e di luce nuova dall'intensit&agrave; lieve ma ben presente, si sono iniziati a intravedere, specialmente nei due giorni di test fin qui completati, a Sepang. A far accennare un mezzo sorriso tanto agli uomini Honda quanto ai piloti ufficiali sono sia i riscontri cronometrici che le sensazioni generali avvertite in sella. L'attacco al tempo di Joan Mir ha infatti fruttato la top ten con un best lap di 1'57.872, 738 millesimi pi&ugrave; lento del leader di giornata Enea Bastianini ma al contempo sei decimi pi&ugrave; rapido del proprio miglior riferimento nella qualifica della gara malese 2023. Pi&ugrave; distante Luca Marini, 17esimo in 1'58.394 (ma senza aver cercato l'attacco al tempo) ad un secondo e sei decimi da Bastianini. Al termine del day-2 della prima sessione invernale della stagione, il neo arrivato in casa Honda ha mostrato la sua solita solidit&agrave; in termini di analisi, sottolineando i buoni aspetti che la moto presenta, seppur la strada verso la competitivit&agrave; assoluta sia ancora lontana. MotoGP: quattro wild card in vista per Lorenzo Savadori Joan Mir: "Stiamo iniziando a vedere il potenziale della moto" Con l'addio di Marc Marquez l'uomo di punta in casa Honda &egrave; diventato Joan Mir, alla ricerca del miglior feeling in vista di una giornata che si presenta cruciale per la sua carriera e che, per l'appunto, necessita di iniziare con il piede giusto: "Ieri abbiamo provato molte cose e oggi si &egrave; trattato di confermare quelle cose che funzionavano bene. Oggi avevamo una base con cui mi sentivo a mio agio, e questo rappresenta un grande passo in avanti". Lo spagnolo ha poi analizzato il suo time attack: "Sono riuscito a migliorare molto il mio best lap, avendo girato sei decimi pi&ugrave; veloce rispetto alla qualifica dell'anno scorso qui a Sepang. Stiamo vedendo il potenziale che la moto esprime e sono contento di quello che abbiamo fatto nel complesso. Dobbiamo rimanere con i piedi per terra e continuare a lavorare perch&eacute; c'&egrave; ancora margine di miglioramento". Luca Marini: "Domani ci concentreremo sul time attack" Freddo, analitico e poco emotivo. L'approccio di Luca Marini &egrave; rimasto lo stesso pur avendo affrontato il difficile passaggio da Ducati a Honda: "&Egrave; stata un'altra giornata intensa. Ho fatto un lungo run testando diverse cose, ci&ograve; ci ha mostrato molti aspetti e siamo riusciti a capire il lavoro che dobbiamo fare nei prossimi giorni. &Egrave; stato positivo capire soprattutto la gestione della moto in relazione all'usura della gomme durante il corso di una gara. Con le gomme nuove mi sento abbastanza bene, perci&ograve; adesso il nostro focus &egrave; quello di cercare di mantenere quella sensazione anche quando le gomme sono pi&ugrave; consumate. Questo &egrave; il motivo per cui facciamo i test. Domani, inoltre, ci concetreremo maggiormente sull'attacco al tempo".  MotoGP Test Sepang, Bagnaia: "La carena ha potenziale, Marquez guida ancora in stile Honda"        

Al termine del secondo giorno di test sia Luca Marini che soprattutto Joan Mir, si sono mostrati cautamente soddisfatti&nbsp;

MotoGP Sepang: piccoli ma significativi miglioramenti per la Honda

        Dal 6 all&rsquo;8 febbraio i piloti di MotoGP si ritroveranno in pista, a Sepang, per il primo test pre-stagionale del 2024 e successivamente svolgeranno il secondo sul circuito del Qatar, il 19 e 20 febbraio. Tra i due importanti appuntamenti, HRC ha scelto la data della presentazione del team ufficiale Repsol Honda. I veli alle due RC213V saranno tolti marted&igrave; 13 febbraio, alle ore 9.00. Marini e Mir la nuova coppia di HRC 2024  Non si hanno per ora ulteriori dettagli sulla presentazione che sar&agrave; sicuramente in diretta streaming sui canali social di Honda e Repsol, e che vedr&agrave; la presentazione della nuova coppia di piloti. Al confermato Joan Mir si unir&agrave; infatti Luca Marini, che con la Casa alata ha firmato un contratto biennale per il 2024 e 2025. Il pesarese &egrave; stato il prescelto per sostituire Marc Marquez, che dopo 11 stagioni ha preso la decisione di rescindere il contratto e cambiare squadra, e metter&agrave; tutto il suo impegno nello sviluppo della nuova moto. Un nuovo capitolo della sua carriera sta per cominciare, con alcuni dei colori pi&ugrave; iconici del motociclismo. Dall'altra parte del box c'&egrave; Mir, forte di un anno di esperienza con la RC213V, che continuer&agrave; a lavorare al progetto per riportare Honda ad un buon livello di competitivit&agrave; e tornare alla vittoria. Con il contributo prezioso di Marini, che arriva da tre stagioni passate con la Ducati. Calendario MotoGP 2024       

Febbraio &egrave; il mese scelto dalla Casa alata per presentare il progetto 2024, e lo far&agrave; esattamente tra i due test pre-stagionali in programma

MotoGP, ecco quando saranno svelate le Honda di Marini e Mir

L&#39;inedita Tappa 6 della Dakar 2024, formata da una prova speciale da affrontare nel corso di due giornate nel bel mezzo dell&#39;Empty Quarter saudita, ha messo a durissima prova anche i piloti pi&ugrave; esperti e le loro moto. Lo sanno bene alcuni assoluti protagonisti quali Mason Klein, Skyler Howes e Joan Barreda Bort, che proprio nel corso della sesta prova hanno dovuto abbandonare i propri sogni di gloria per via di noie tecniche sulle loro moto e problemi di varia natura.  Africa Eco Race, Tappa 10: vince Botturi, doppio podio per Aprilia  Nessuna vittoria di tappa per &ldquo;Bang Bang&rdquo;   Nello specifico, quello di Barreda &egrave; stato un ritiro importante dal punto di vista statistico, visto che dopo circa 20 km percorsi nel secondo dei due giorni nel deserto, ha dovuto abbandonare la sua Hero chiudendo anzitempo il proprio Rally Raid d&#39;esordio con la moto indiana. Un risultato che lascia l&#39;amaro in bocca a &ldquo;Bang Bang&rdquo; in quanto, non avendo ottenuto neanche una vittoria di tappa nel corso di questa edizione, torna a casa &ldquo;a mani vuote&rdquo; per la prima volta dal lontano 2011.  Dal 2012 al 2023, il centauro iberico (vincitore di 29 tappe, a sole 4 lunghezze dal record di Despres e Peterhansel) ha chiuso al comando almeno una speciale. Anche nelle edizioni in cui, come quest&#39;anno, ha dovuto abbandonare la corsa prima del previsto, come nel 2018 o nel 2021, ha sempre conquistato almeno una vittoria. Tuttavia, l&#39;obiettivo per quest&#39;anno era diverso visto che con la Hero doveva anche e soprattutto contribuire allo sviluppo della moto e, si sa, episodi come questo fanno parte del gioco.  Hillier passa a Honda per NW200 e TT, con la Dakar 2025 nel mirino  Barreda: &ldquo;Le gare sono cos&igrave;, ma sono felice&rdquo;   &ldquo;La nuova Tappa 6 da 48 ore non &egrave; stata semplice per me&rdquo;, ha spiegato Barreda Bort. &ldquo;Ho spinto tantissimo nella prima giornata, visto che dovevo aprire la strada partendo davanti a tutti ed &egrave; molto difficile orientarsi in una distesa cos&igrave; grande di sabbia e dune. Purtroppo per&ograve;, dopo soli 20 chilometri della seconda giornata, mi sono dovuto fermare per problemi tecnici. Mi dispiace, ma sono comunque felice perch&eacute; tutto ci&ograve; fa parte del gioco e le gare sono anche questo. Durante gli scorsi giorni il team ha fatto un gran lavoro e adesso guardo gi&agrave; al futuro provando ad aiutare la squadra nello sviluppo della moto nel corso dell&#39;anno&rdquo;.  Edoardo Colombi: &quot;Il titolo? Un&#39;emozione unica. Ora puntiamo al BSB&quot; 

Lo spagnolo, passato quest&#39;anno al team Hero, si &egrave; dovuto ritirare durante la Tappa 6 per problemi tecnici restando a secco di vittorie per la prima volta da oltre un decennio

Dakar: Barreda out senza vittorie di tappa, come non accadeva dal 2011

        I piloti di scuola spagnola vanno forte, fortissimo, ma molti di loro rischiano parecchio. Lo dimostrano le classifiche 2023 delle cadute che li hanno visti primeggiare in tutte e tre le categorie principali: in Moto3 con David Alonso, di licenza colombiana ma nato e cresciuto a Madrid, finito a terra 23 volte, in Moto2 con Aron Canet, caduto in 24 occasioni, nella classe regina con Marc Marquez, che ha patito 29 capitomboli. Calendario MotoGP 2024 La "doppietta" di Marc Marquez e Joan Mir  Per l&rsquo;otto volte iridato si &egrave; trattato del primato personale nel Mondiale: nel triennio in 125 non aveva mai superato le 18 cadute in un campionato mentre in Moto2 si era fermato a un massimo di 11 all&rsquo;anno. In MotoGP invece Marquez lamentava un picco di 27 cadute nel 2017, incluse cinque nel GP Catalunya: il sabato cadde nelle terze libere alla Curva 10, nelle quarte libere alla 5, in qualifica alla 3 e dieci minuti dopo alla 5, quindi la domenica mattina nel warm up. In gara per&ograve; fu impeccabile, concludendo secondo. Quell&rsquo;anno Marquez si laure&ograve; campione, con appena tre &ldquo;zero&rdquo; in Argentina, Francia e Gran Bretagna, quest&rsquo;ultimo non per una scivolata, ma per la rottura del motore. Quota venti cadute, Marc la super&ograve; pure l&rsquo;anno successivo (23) e nel 2021 (22), mentre nel 2022, complici i sette weekend di assenza, si &egrave; fermato a 18. Peggio di tutti un anno fa aveva fatto Darryn Binder con 27, seguito da Marco Bezzecchi (23), Pol Espargar&oacute; e Alex Marquez (21). Nel 2023 la Honda-Repsol ha firmato la doppietta meno desiderata, perch&eacute; dietro Marc Marquez, il pilota finito pi&ugrave; spesso a terra &egrave; stato Joan Mir (24 capitomboli). Sul podio pure Aleix Espargar&oacute; e Augusto Fernandez con 23, seguiti da Alex Marquez e Jack Miller con 21, con una lunghezza di &ldquo;vantaggio&rdquo; su Bezzecchi. Jorge Martin &egrave; ruzzolato 16 volte, come Luca Marini, mentre sono riusciti a evitare la doppia cifra diversi titolari: Fabio Quartararo con nove, Maverick Vi&ntilde;ales, Franco Morbidelli e Pecco Bagnaia con sette. A differenza dei rivali il campione del Mondo ha raramente superato il limite nei primi due giorni del weekend, salvo finire a terra cinque volte nelle gare lunghe. Dai dati di Quartararo e Morbidelli, la Yamaha potrebbe sembrare la moto pi&ugrave; facile da controllare, anche se ci&ograve; potrebbe essere dovuto alle prestazioni della M1, inferiori rispetto alla concorrenza. Al contrario la brutalit&agrave; della RC213V ha indotto all&rsquo;errore (e all&rsquo;infortunio) tutti i piloti che l&rsquo;hanno guidata: Alex Rins, pur prendendo parte a soltanto sette gare domenicali, &egrave; caduto otto volte nel 2023, una in pi&ugrave; di Bagnaia che ha corso l&rsquo;intera stagione. In totale nel 2023 in MotoGP ci sono state 358 cadute, soltanto 23 in pi&ugrave; del campionato precedente, in cui per&ograve; mancavano le Sprint. Sono state invece 344 le cadute in Moto2 e 310 in Moto3, per un totale delle tre classi di 1012, inferiore alle 1106 cadute del 2022 e ai dati del triennio 2016-2018, quando oscillarono tra 1062 e 1126.  Non solo Marquez e Mir: gli altri dati  Sono due i circuiti che hanno indotto maggiormente all&rsquo;errore i piloti: Le Mans e il neoarrivato Buddh International Circuit (India) con 79 cadute. In Francia il turno pi&ugrave; falloso &egrave; stato il secondo del venerd&igrave;, con 20 cadute, mentre nelle gare domenicali sono state diciannove, ma ben otto in MotoGP: sei nel weekend per l&rsquo;HRC, equamente ripartite tra Marc Marquez e Mir. In India, invece, ci sono state 24 cadute la domenica, di cui 14 in Moto2, grazie al duplice errore di Jeremy Alcoba e Jake Dixon, con quest&rsquo;ultimo a terra due volte in quattro minuti. Sessantanove le cadute ad Austin e 65 a Sepang, mentre a Misano sono state 54 e al Mugello 42, ma nulla in confronto alle 23 dell&rsquo;Argentina: appena cinque il venerd&igrave;, sette il sabato e 11 la domenica, ma nemmeno una nella gara della Moto2, malgrado le 28 moto che hanno preso il via, oltretutto sul bagnato. Quel giorno si sono ritirati Sean Dylan Kelly, David Sanchis e Rory Skinner, ma nessuno di loro ha assaggiato l&rsquo;asfalto. Considerando le tre classi, non si registrava una gara senza cadute dal GP Repubblica Ceca del 2016: in MotoGP, malgrado la pista umida, nessuno si fece prendere la mano. Lo stesso &egrave; accaduto lo scorso novembre in Qatar alla classe regina: 21 piloti scattati al semaforo e diciannove al traguardo perch&eacute; Iker Lecuona ha lamentato subito un problema alla moto mentre Aleix Espargar&oacute; &egrave; rientrato ai box per il dolore al perone infortunato il giorno prima. I sorpassatori pi&ugrave; feroci del motociclismo       

Nel 2023, il team ufficiale HRC ha chiuso ai primi due posti per numero di cadute. Un dato che attesta la crisi Honda

MotoGP: il poco invidiabile primato di Marc Marquez e Joan Mir

&Egrave; forse il caso di dire finalmente qualcosa si muove in HRC, dopo aver perso Marc Marquez la casa dell&rsquo;ala dorata porta in pista una RC213V completamente nuova rispetto a quella utilizzata in gara dall&rsquo;8 volte iridato ma anche diversa dal primo prototipo 2024 provato a Misano.  VALENCIA TEST, HONDA CAMBIA TUTTO: MOTO, PILOTI E CAPO TECNICO  Nel 2024 cambia tutto  Come abbiamo gi&agrave; scritto, nel 2024 il box Repsol subir&agrave; una rivoluzione interna:&nbsp;con il posto di Alberto Puig sempre pi&ugrave; in bilico (si parla dell&rsquo;arrivo di Davide Brivio, qui la notizia), lo spagnolo potrebbe essere sostituito gi&agrave; dai prossimi test in Malesia anche se &egrave; pi&ugrave; probabile che avverr&agrave; nel 2025. Nel box Repsol l&rsquo;addio di Marc Marquez fa spostare anche Joan Mir che cambia lato del box andando a lavorare con il tecnico Santi Hernandez e la squadra dell&rsquo;8 volte campione del mondo. Accanto a Luca Marini ci sar&agrave; dunque Giacomo Guidotti, ex capotecnico di Mir, con un passato in Ducati Pramac e Honda LCR Racing.    MARQUEZ SECONDO SOLO A VINALES NEI TEST MOTOGP DI VALENCIA  Moto riprogettata da zero  La RC213V 2024 &egrave; una lontana parente della moto utilizzata in questa stagione da Marc Marquez e Joan Mir. Cambia veramente tutto, a partire dal motore che quest&rsquo;anno grazie alle concessioni,&nbsp;Honda potr&agrave; sviluppare anche nel corso della stagione. L&rsquo;obiettivo &egrave; quello di rendere il motore pi&ugrave; reattivo e comunicativo limitando maggiormente il filtro dell&rsquo;elettronica. evitando quindi tagli alla potenza. Un obiettivo forse raggiunto, anche se in parte, soprattutto ai medi regimi, stando alle prime impressioni di Johann Zarco passato nel frattempo dalla Ducati Prima Pramac alla Honda del team LCR Racing. Il secondo aspetto in cui Honda ha cercato di lavorare era quello del bilanciamento dei pesi portando in pista una moto molto pi&ugrave; bassa e lunga rispetto alla precedente RC213V seguendo la linea &ldquo;dragster&rdquo; che le case europee hanno ormai intrapreso da diversi anni.  NUOVA AERODINAMICA: ANCHE PER HONDA LA &quot;SALAD BOX&quot;    L&rsquo;ultimo passo e, quello forse pi&ugrave; evidente ed importante &egrave; stato quello aerodinamico, la casa dell&rsquo;ala dorata ha lavorato sodo in questi mesi per portare in pista una moto completamente nuova anche sotto questo profilo. Non cambia il cupolino che resta simile per forme e dimensioni a quello della moto 2023, ma da li in poi la moto cambia parecchio. Nuove carene laterali con una parte inferiore che riprende la strada tracciata da Aprilia con un vistoso scalino a met&agrave; carena utile a generare effetto suolo nei momenti di massima piega. Cambiano anche le ali laterali&nbsp;sagomate per generare pi&ugrave; carico e pulire l&rsquo;area l&rsquo;aria nella parte superiore della carena facendola scivolare verso il nuovo codone. Qui forse le novit&agrave; pi&ugrave; evidenti nella moto 2024. Il codone della nuova RC213V &egrave; infatti molto pi&ugrave; lungo e voluminoso con una vistosa &ldquo;salad box&rdquo; che ricorda molto quello della Desmosedici GP. Sebbene non sia mai stato confermato da Ducati e dalle altre case che hanno scelto questa configurazione, all&rsquo;interno del codone potrebbe trovarsi il noto smorzatore inerziale utile a rendere pi&ugrave; stabile la moto. Sulla moto utilizzata da Johann Zarco inoltre sul codone &egrave; spuntato un alettone simile a quello gi&agrave; utilizzato da KTM nel finale di stagione. Anche qui, una piccola rivoluzione rispetto alle &quot;pinne&quot; utilizzate sulla RC213V 2023.      MOTOGP, TARDOZZI: &quot;MARQUEZ? DUCATI SA GESTIRE ANCHE I PROBLEMI PI&Ugrave; GROSSI&quot; 

La giornata di prove sul circuito spagnolo prima della pausa invernale &egrave; stata fondamentale per poter sgrossare un progetto completamente nuovo

Honda, si riparte dai test di Valencia: con quali armi?

        Honda looks to change course, unable to count on the talents of Marc Marquez, the only rider able to ensure the RC213V was a consistent frontrunner this season. And the look to do so with Joan Mir and Luca Marini, who comes to the factory Honda twenty years after his brother Valentino Rossi vacated it. The bike brought to Valencia is a revolution with respect to that which Marquez rode on Sunday. Change of crew chiefs After eleven years of collaboration, Marc Marquez and Santi Hernandez part ways, with the former moving to Ducati Gresini, where he will work alongside Frankie Carchedi, who supported Fabio Di Giannantonio in 2023. Santi Hernandez will stay at Repsol but will switch sides, supporting Joan Mir who inherits the eight-time champ&rsquo;s entire squad. Having worked with Valentino Rossi twenty years ago, Santi Hernandez will not work with Luca Marini, the rider instead supported by the team that this year flanked the 2020 world champion with Giacomo Guidotti.       

The Repsol Honda team looks to the future. With Marc Marquez gone, it&rsquo;s time to focus on 2024, revolutionising not only the RC213V but also the configuration of the team

Valencia Test, all change for Honda: bike, riders and crew chief

Honda &egrave; chiamata a cambiare rotta, non potendo pi&ugrave; contare sul talento di Marc Marquez unico in questa stagione a tenere costantemente la RC213V nelle posizioni di vertice. Con Joan Mir e Luca Marini che arriva sulla Honda ufficiale 20 anni dopo l&rsquo;addio di suo fratello Valentino Rossi. La moto portata a Valencia &egrave; una vera rivoluzione rispetto a quella con cui domenica Marc Marquez ha dato l&rsquo;addio alla casa dell&rsquo;ala dorata.  MOTOGP E CONCESSIONI 2024: CHI CI GUADAGNA E CHI PERDE  Cambiano i capitecnici  Dopo 11 anni di collaborazione si separano le strade di Marc Marquez e Santi Hernandez, con il primo che passato in Ducati Gresini trover&agrave; ad aspettarlo Frankie Carchedi che quest&rsquo;anno &egrave; stato al fianco di Fabio Di Giannantonio. Santi Hernandez che resta all&rsquo;interno del box Repsol cambia per&ograve; lato andando ad assistere Joan Mir che guadagna tutta la squadra dell&rsquo;8 volte iridato. Santi Hernandez che vent&rsquo;anni fa lavor&ograve; con Valentino Rossi non lavorer&agrave; dunque con Luca Marini che invece trover&agrave; la squadra che quest&rsquo;anno ha lavorato con il campione del mondo 2020 con Giacomo Guidotti.  La nuova RC213V &egrave; una rivoluzione rispetto anache a quella provata da Stefan Bradl a Misano e poi assaggiata anche da Marc Marquez nei successivi test sul cirucito romagnolo. Un nuovo telaio&nbsp;sulla filosofia di Ducati e KTM oltre ad una aerodinamica completamente rivista e finalmente all&#39;altezza delle europee oltre che un nuovo codone che &egrave; molto pi&ugrave; vistoso con la ormai nota &quot;salad box&quot; che torna ad essere ben visibile dopo il ridimensionamento della moto 2023.&nbsp;    VALENCIA TEST, PEDRO ACOSTA HA SCELTO IL NUMERO PER LA MOTOGP 

Il team Repsol Honda guarda al futuro, salutato Marc Marquez &egrave; tempo di pensare al 2024 rivoluzionando non solo la RC213V ma anche le squadre nei box

Valencia Test, Honda cambia tutto: moto, piloti e capo tecnico

        Tornando indietro al 2020, Valencia fu il teatro del momento pi&ugrave; bello della carriera di Joan Mir, il quale si laure&ograve; campione del mondo MotoGP con la Suzuki. Avanti veloci al 2023, il medesimo tracciato ha s&igrave; chiuso la stagione, ma in maniera ben diversa (e in anticipo) per il pilota spagnolo del team ufficiale Honda, protagonista di una vera e propria annata da incubo. GP Valencia, Bezzecchi: "Non farei come Martin, ma lo capisco" Problemi al collo per Mir. Rientrer&agrave; per i test?  In seguito al brutto incidente avvenuto durante le FP1 alla curva 8, Mir &egrave; stato portato immediatamente al centro medico del circuito e, successivamente, all'ospedale locale per ulteriori accertamenti. Dopo un ulteriore check avvenuto questa mattina, il numero 36 &egrave; stato dichiarato unfit per via di alcuni problemi al collo e non torner&agrave; quindi in sella alla RC213V per l'ultima gara dell'anno. Per Joan si &egrave; cos&igrave; concluso un vero e proprio anno da incubo, in cui non &egrave; mai riuscito riuscito a trovare realmente la quadra con la moto della Casa di Tokyo, ottenendo come unico guizzo positivo il quinto posto nel Gran Premio dell'India. La speranza di HRC &egrave; di riavere il classe '97 a disposizione per i test di marted&igrave; prossimo, ma chiaramente non c'&egrave; ancora la certezza. GP Valencia, Marquez: ul ultimo guizzo prima di lasciare Honda?       

In seguito alla brutta caduta avvenuta nelle prove del venerd&igrave;, lo spagnolo ha dovuto alzare bandiera bianca chiudendo anzitempo il GP di Valencia

MotoGP, fine dell'incubo: stagione già finita per Joan Mir

        Dopo l'arrivo di Monster Energy come main sponsor, il team Hero MotoSports ha fatto un secondo annuncio particolarmente importante in vista del 2024: la compagine indiana, in netta crescita nelle ultime stagioni, ha reso nota la propria line up per la Dakar che si svolger&agrave; in Arabia Saudita il prossimo mese di gennaio. Tre dei quattro piloti che prenderanno parte al Rally Raid pi&ugrave; duro e prestigioso al mondo saranno i medesimi gi&agrave; schierati nella stagione 2023, con Ross Branch nuovamente al via con il chiaro obiettivo di occupare costantemente le posizioni di vertice. Al suo fianco ci saranno Sebastian Buhler e Joaquim Rodrigues, entrambi in costante crescita sulla 450 Rally, mentre la grande novit&agrave; sar&agrave; rappresentata dalla leggenda spagnola Joan Barreda Bort. Rally Raid: Gioele Meoni alla Dakar 2024, nel segno di pap&agrave; Fabrizio Barreda al via per continuare a scrivere la storia  &ldquo;Bang Bang&rdquo;, ormai 40enne, &egrave; una vera e propria leggenda della Dakar con ben trenta tappe vinte all'attivo e ben sette edizioni concluse. Si tratta probabilmente del pilota pi&ugrave; forte a non aver mai concluso al primo posto la competizione, ma vanta numerosi altri successi tra cui cinque trionfi alla Spanish Baja, vittorie al Rally dell'Andalusia, al Merzouga Rally e al celebre Rally dei Faraoni. Inoltre, nei suoi trascorsi in Honda ha condiviso la tenda con il compianto Paulo Goncalves, a sua volta leggenda della Dakar e portacolori del team Hero prima del fatale incidente. Correre per lo stesso team dell'ex-compagno portoghese sar&agrave; uno stimolo in pi&ugrave; per Barreda, il quale sar&agrave; sicuramente tra i contendenti alla vittoria tra pochi mesi.        

Il forte pilota spagnolo, vincitore di ben 30 tappe nel rally raid pi&ugrave; duro al mondo, andr&agrave; a completare la line up a quattro punte della squadra indiana

Dakar 2024, che sorpresa: Barreda a caccia della vittoria con la Hero!

        Peggio di cos&igrave;, &egrave; impossibile. Senza contare i tre appuntamenti saltati per infortunio, quest'anno Joan Mir ha concluso soltanto tre gare domenicali su dodici disputate, chiudendo lo scorso Gran Premio dell'Indonesia sul tracciato di Mandalika con un'altra caduta e con il quinto posto al GP dell'India come unico momento positivo di un 2023 davvero da dimenticare per il forte pilota spagnolo, campione del mondo 2020. Classifica piloti aggiornata Il traumatico passaggio da Suzuki a Honda  Fino allo scorso anno, Mir ha guidato la Suzuki GSX-RR, ovvero la moto pi&ugrave; versatile e &ldquo;docile&rdquo; tra quelle presenti in MotoGP. Con il ritiro da parte della Casa di Hamamatsu, si &egrave; accasato in HRC salendo sulla Honda RC213V ufficiale per quella che, almeno sulla carta, sarebbe dovuta essere una grande chance per tornare ad occupare le posizioni di vertice. Tuttavia, complice anche una moto davvero poco competitiva e difficile da guidare (come dimostrato dallo stesso Marquez), Joan si &egrave; ritrovato in grande difficolt&agrave;. Tra Sprint e gare lunghe, in 24 partenze lo spagnolo ha visto la bandiera a scacchi in meno della met&agrave; delle occasioni, accumulando appena 20 punti in classifica. Davvero troppo poco per un campione del mondo, ma possiamo guardare il lato positivo: peggio di cos&igrave; non si pu&ograve; andare e un pilota dotato del suo talento, da qui pu&ograve; soltanto risalire. Se non entro fine stagione, almeno nel 2024. GP Indonesia: Marquez e Rins, i due volti della Honda a Mandalika Mir: &ldquo;Risultato disastroso, ma ho mostrato del potenziale&rdquo;   &ldquo;Chiaramente, essendo caduto, il risultato finale non pu&ograve; che essere disastroso, ma in gara abbiamo mostrato un buon potenziale&rdquo;, ha detto Joan Mir, parlando del suo GP dell'Indonesia. &ldquo;Sono partito bene, pur perdendo un po' di tempo con Morbidelli, e ho recuperato diverse posizioni fino a portarmi nel gruppo di Miller in piena lotta per la Top 10, almeno fino al momento della caduta&rdquo;. &ldquo;Prima di concludere la gara, i miei tempi erano ottimi e soltanto Martin in quel momento stava girando pi&ugrave; forte di me. Credo che ci si debba concentrare su questo, al di l&agrave; del risultato finale, ma ora andiamo a Phillip Island, che &egrave; una pista che adoro e mi auguro di poter proseguire sulla stessa strada anche l&igrave;&rdquo;, conclude il numero 36, provando a guarda il proverbiale bicchiere mezzo pieno. Alex Marquez, "Marc-Gresini? Se non si diverte, si ritirer&agrave;"       

Il campione del mondo 2020 ha chiuso il GP di Mandalika con l'ennesimo ritiro di una stagione con Honda estremamente complicata. Ma ora, si pu&ograve; solo risalire

MotoGP, Joan Mir out (anche) in Indonesia: peggio di così...

La decisione di Marc Marquez di passare nel team Gresini nel 2024 non poteva che essere un uragano per il mondo MotoGP, e dunque anche per tutti i suoi attori. Da chi dovr&agrave; sfidarlo con la stessa moto a chi invece &egrave; rimasto dove lui ha lasciato i pareri sono simili ma non uguali, con la sua possibile velocit&agrave; come tema portante. &nbsp; &ldquo;Ci render&agrave; la vita difficile&rdquo;&egrave; stato il commento ad esempio di Fabio Quartararo, convinto che &ldquo;Marc &egrave; il punto di riferimento della MotoGP e con una moto competitiva torner&agrave; a lottare per la vittoria, quindi non sar&agrave; facile per nessuno batterlo&rdquo;. Ogni pilota che va in Ducati diventa veloce&rdquo; gli fa eco Maverick Vinales, &ldquo;quindi sar&agrave; una bella grana per tutti&rdquo;. &nbsp; Pi&ugrave; analitico invece Pol Espargar&ograve;, che pu&ograve; fare affidamento su due esempi del passato: &ldquo;In passato ho condiviso il box con Zarco, andando pi&ugrave; veloce di lui, ma quando &egrave; salito sulla Ducati ha iniziato a volare, e lo stesso vale per Alex Marquez, quindi il livello della moto &egrave; certamente alto. Non dico che &egrave; semplice andare forte con una Ducati, ma spesso tutte e 8 le Ducati sono in Q2, dato che la moto ti aiuta anche nelle giornate difficili&rdquo;.  Classifica piloti MotoGp  Mir resta in Honda, Rins avrebbe potuto    Ne sa qualcosa Luca Marini, per il quale l&rsquo;arrivo di Marc in Ducati &egrave; &ldquo;qualcosa di grandioso,&nbsp;sar&agrave; un&rsquo;opportunit&agrave; per tutti noi.&nbsp;Potremo vedere i suoi dati, che saranno utili per tutti noi, e avremo l&#39;opportunit&agrave; di migliorare ulteriormente&rdquo;. Luca avr&agrave; come nuovo compagno di marca non solo Marc ma anche Franco Morbidelli, che vuole prendere il contestuale arrivo di Marquez in Ducati come &ldquo;uno stimolo, e la moto ufficiale non &egrave; un fattore che cambia drasticamente il sapore della sfida, anche perch&eacute; le Ducati vecchi spesso lottano con quelle nuove. Sar&agrave; una sfida personale pi&ugrave; che tecnica&rdquo;.  &nbsp; Vi sono poi i pareri di coloro che con Marc hanno condiviso la moto sino a ora, a cominciare da quel Joan Mir che nel 2024 avr&ograve; certamente &ndash; o quasi &ndash; la fascia di capitano Honda al braccio. &ldquo;Non sono sorpreso della decisione di Marc &ndash; le sue parole - quello che posso dire &egrave; che Honda non seguiva solo lui come sento spesso dire, dato che spesso le mie richieste sono state esaudite. Io ho deciso di restare in Honda perch&eacute; andarmene sarebbe stato un fallimento personale&rdquo;. &nbsp; Chi invece racconta un interessante retroscena &egrave; Alex Rins, che &ndash; forse &ndash; oggi avrebbe agito diversamente per quanto concerne il suo futuro. &quot;Sono rimasto sorpreso dalla separazione tra Honda e Marc, ma se ha fatto questa scelta occorre rispettarla. Se ha deciso in questo modo penso che abbia capito di non poter pi&ugrave; ritrovare certe sensazioni da vincente in sella alla Honda. A posteriori avrei potuto sostituire Marc nel team ufficiale, ma quando ho deciso le mie uniche opzioni sul tavolo erano restare in LCR o passare in Yamaha&rdquo;.   Marquez si racconta: la decisione, il primo test con Ducati e la voglia di sorridere &nbsp; &nbsp; 

Da Mir a Morbidelli, passando per Quartararo e Vinales: ecco l&#39;opinione dei piloti del motomondiale all&#39;annuncio di Marquez

Marquez in Gresini: cosa ne pensano i piloti MotoGP

        The news that Marc Marquez will leave the Honda factory team at the end of the year after eleven seasons of collaboration, presumably in order to move to the Gresini team with his brother, has set off a domino-effect that could involve a lot of other manufacturers and riders, from Ducati to Aprilia and even KTM. At the same time, HRC will need to look around and think long-term, dedicating the 2024 season to development with a &ldquo;modest&rdquo; line-up, before returning to the top and putting an end to one of the darkest periods in its MotoGP history in 2025. Will Lecuona complete the 2024 line-up? The favourite to climb aboard the factory machine alongside Joan Mir is undoubtedly Iker Lecuona, who has already been drafted in this year to replace Mir, Marquez and Rins on various occasions. The 23-year old, currently competing in Superbike with HRC, has often expressed a desire to return to MotoGP full-time and so he may well be the man to fill the vacant RC213V seat. It&rsquo;s clear that, for a giant like Honda, a quartet of riders comprising Joan Mir, Iker Lecuona, Johann Zarco and Takaaki Nakagami does not exactly represent the highest possible level. And yet, a &ldquo;low profile&rdquo; season in which the manufacturer focuses on developing the bike before taking on a new top rider in 2025, might be the right decision in order to work without attracting too much attention or excessive expectations. But we&rsquo;re talking about Honda... are we sure they&rsquo;re not already looking at the other garages with a view to &lsquo;stealing&rsquo; a big name already at the end of 2023?       

With Marquez&rsquo;s departure, HRC may use next season to better develop the bike and aim for a return to the top in 2025

MotoGP: a “low profile” 2024 for Honda in order to return to the top

        La notizia dell'addio di Marc Marquez, che a fine stagione saluter&agrave; il team ufficiale Honda dopo bel undici anni di collaborazione passando presumibilmente al team Gresini insieme al fratello, ha innescato un vero e proprio &ldquo;effetto domino&rdquo; che potrebbe coinvolgere tante altre Case e piloti, da Ducati ad Aprilia passando per KTM. Al tempo stesso, in HRC sar&agrave; essenziale guardarsi attorno e pensare a lungo termine, dedicando il 2024 interamente allo sviluppo della moto con una line up "modesta", per poi tornare al vertice e porre fine ad uno dei periodi pi&ugrave; bui della loro storia in MotoGP nel 2025. Addio Honda, ma Marc Marquez "cade" in piedi: le possibili opzioni Sar&agrave; Lecuona a completare la line up 2024?   Il favorito per salire sulla sella ufficiale al fianco di Joan Mir, al momento &egrave; senza ombra di dubbio quell'Iker Lecuona gi&agrave; utilizzato dalla Casa di Tokyo per sostituire lo stesso Mir, Marquez e Rins in svariate occasioni nel corso di quest'anno. Il classe 2000, attualmente impegnato in Superbike proprio con HRC, ha espresso pi&ugrave; volte il proprio desiderio di tornare in MotoGP a tempo pieno e potrebbe quindi essere lui a completare il poker di piloti in sella alle RC213V. E' chiaro che, trattandosi di un vero e proprio colosso come Honda, vedere un poker di piloti titolari formato da Joan Mir, Iker Lecuona, Johann Zarco e Takaaki Nakagami non rappresenta certamente il livello pi&ugrave; alto possibile. Tuttavia, una stagione &ldquo;low profile&rdquo; utilizzata per dedicarsi allo sviluppo della moto prima di puntare ad un nuovo top rider nel 2025, potrebbe essere la scelta giusta per lavorare senza troppi occhi puntati addosso o aspettative eccessive. Ma stiamo parlando di Honda: siamo sicuri che non stia gi&agrave; guardando verso gli altri box per &ldquo;rubare&rdquo; un grosso nome gi&agrave; al termine di questo 2023? NTS torna in Moto2: al via del GP di Valencia con Hector Garzo       

Con l'addio di Marquez, in HRC potranno utilizzare la prossima stagione per sviluppare al meglio la moto e puntare ad un ritorno al vertice nel 2025

MotoGP: Honda verso un 2024 “low profile” per tornare in alto

Alla vigilia di Motegi, i piloti HRC hanno visitato il Technical College di Kanto, dove hanno potuto ammirare la RC211V del compianto #69 

MotoGP: Marc Marquez e Joan Mir in sella alla Honda di Nicky Hayden

        L&rsquo;India ha regalato le prime piccole soddisfazioni alla Honda marchiata Repsol, finalmente competitiva sia con Marc Marquez che tra le mani di Joan Mir. Il podio ottenuto nella Sprint dall&rsquo;otto volte iridato &ndash; il secondo stagionale dopo quello conquistato nella manche corta del GP Portogallo &ndash; ha fatto il paio con il miglior weekend stagionale del maiorchino, quarto in Qualifica e quinto al traguardo della manche domenicale disputata al Buddh International Circuit. Si &egrave; trattato del miglior piazzamento del 2023 per il campione del Mondo 2020, che quest&rsquo;anno aveva ottenuto solamente un 11&deg; posto nella gara lunga di Portimao, prima di inanellare una serie di cadute che ne avevano inficiato fisico e morale, tanto da indurlo a pensare al ritiro dalle corse. MotoGP, Bezzecchi "sfotte" Bagnaia: "Quando mi vede davanti, si stende" Joan Mir torna a crederci  L&rsquo;aria indiana ha fatto bene alla RC213V e al maiorchino, che ha cos&igrave; commentato il suo weekend: &ldquo;Sono molto contento del mio fine settimana, la quinta posizione in gara rappresenta una grande spinta per noi&rdquo; le parole di Joan, che avrebbe puntato a un risultato ancora migliore se non avesse accusato un problema tecnico negli ultimi giri. &ldquo;Nel finale di gara ho avvertito una forte vibrazione al posteriore che mi ha fatto perdere terreno nei confronti di Quartararo, ho temuto di non finire la gara. Ho rischiato di cadere e ho fatto un bel salvataggio mentre cercavo di riprendere Binder, ma alla fine va bene cos&igrave;, &egrave; stata una bella giornata&rdquo;. Mir sembra aver recuperato fiducia, e il merito va ai recenti test disputati a Misano dopo il GP San Marino e Riviera di Rimini: &ldquo;Quella sessione di collaudi &egrave; stata fondamentale, adesso la squadra inizia a capire le mie qualit&agrave; come pilota e io sto cominciando a capire come far rendere al meglio la moto&rdquo;.  A Motegi, in cerca di conferme  La coppia Honda-Mir sta quindi iniziando a funzionare? Utilizzando un antico adagio, potremmo dire che una rondine non fa primavera: una pista con le caratteristiche del Buddh, con molte curve &ldquo;stop and go&rdquo; che tanto piacciono alla RC213V, potrebbe aver aiutato l&rsquo;Ala Dorata a celare i proprio punti deboli. Serviranno quindi conferme gi&agrave; a Motegi, gara di casa per la Honda, per poter dire che Mir e la Honda hanno preso la giusta direzione per uscire dalla crisi. "Credo che in Giappone avremo davanti un weekend pi&ugrave; impegnativo - ancora Mir - ma cercheremo di concludere al meglio la stagione". Intanto il #36 pu&ograve; festeggiare il ritorno in Top 5, posizioni che non annusava addirittura da 15 mesi, dal GP Barcellona 2022 terminato al 4&deg; posto quando ancora difendeva i colori Suzuki. Non certo il risultato a cui ambisce un pilota ufficiale Honda, ma che pu&ograve; rappresentare un nuovo inizio per l'ex alfiere di Hamamatsu.&nbsp;&nbsp; MotoGP India: le pagelle       

In India, il pilota Honda &egrave; tornato in Top 5, posizioni che non annusava da Barcellona 2022: "Spero che questo risultato sia un nuovo inizio"

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