        Terza volta di fila da vice campioni Stock per Luca Scassa ed il team No Limits. Stagione per&ograve; svoltata con la &ldquo;fuga&rdquo; di Calia verso la Kawasaki #33 che non ha permesso alla Suzuki giallonera di cogliere l&rsquo;ambito titolo di campioni Stock Luca Scassa: &ldquo;A gennaio decider&ograve; cosa fare&rdquo;  Il pilota toscano attualmente &egrave; libero contrattualmente nonostante una proposta di rinnovo da parte di No Limits per proseguire nel 2023. Sul suo futuro dice: &ldquo;A gennaio decider&ograve; cosa fare, anche perch&eacute; sto per compiere 40 anni. Ho progetti alternativi, correre mi piacerebbe ma diventerebbe un impegno.&rdquo; Qui il video integrale        

Ai nostri microfoni il pilota toscano del team No Limits sulla stagione 2022 del Mondiale Endurance e le sfide che lo attendono nel 2023

EICMA 2022, Luca Scassa: “Stagione travagliata per il cambio pilota”

Il pilota toscano del Mondiale Endurance commenta la stagione 2022 ai nostri microfoni

EICMA 2022, Intervista a Luca Scassa

        La straordinaria stagione del No Limits Motor Team (secondi di categoria in Stock con la perla della prima vittoria assoluta a Most nell&rsquo;atto finale del 2021) &egrave; servita a Moreno Codeluppi per confermare in blocco la squadra in vista del 2022, che li vedr&agrave; di nuovo in pista alla caccia di quel titolo solo sfiorato lo scorso anno. Giusto due ore fa sui social della squadra &egrave; arrivata la conferma in blocco dei tre piloti Luca Scassa, Kevin Calia ed Alexis Masbou. L&rsquo;annuncio ufficiale segue di qualche giorno il rinnovo del pilota aretino con la formazione di Moreno Codeluppi.  EWC: la caccia a Yoshimura SERT riparte da Le Mans       

L&rsquo;annuncio ufficiale segue di qualche giorno il rinnovo del pilota aretino con la formazione di Moreno Codeluppi per il Mondiale Endurance nella categoria Stock

EWC: No Limits conferma in blocco Scassa, Calia e Masbou per il 2022

A distanza di una settimana dalla fine del Mondiale EWC in quel di Most, l&rsquo;emozione in casa No Limits Motor Team &egrave; ancora tanta per la prima vittoria assoluta in Stock dopo tanti podi. Una vittoria arrivata conducendo la gara dal primo all&rsquo;ultimo giro senza sbavature e chiudendo ancora la stagione al secondo posto dietro a BMRT 3D Maxxess.  Vedendo i tre podi su quattro gare un po&rsquo; il rammarico c&rsquo;&egrave; per i punti persi ad Estoril che avrebbero permesso alla squadra di Moreno Codeluppi di arrivare a Most con la possibilit&agrave; di giocarsi il titolo contro la Kawasaki #24.&nbsp;  Codeluppi: &quot;Sarebbe stato bello giocarsi il campionato all&rsquo;ultima gara&quot;   Abbiamo parlato con Moreno Codeluppi, team manager di No Limits, delle emozioni di Most e del futuro della squadra da un punto di vista pi&ugrave; manageriale&nbsp;  A una settimana dalla vittoria di Most, che cosa rimane?&nbsp;  &ldquo;Rimane ovviamente un ottimo ricordo e dev&rsquo;essere qualcosa che ci d&agrave; una spinta ulteriore per lavorare a testa bassa quest&rsquo;inverno. Poi sta venendo fuori la consapevolezza di quello che &egrave; stato fatto in questi giorni perch&eacute; la cosa si riesce a comprendere meglio solo dopo pochi giorni.&rdquo;&nbsp;  C&rsquo;&egrave; qualche rimpianto per come &egrave; andata la stagione?&nbsp;  &ldquo;Non mi piace avere rimpianti e pensare a quello che poteva essere, preferisco pensare al futuro. Vedendo che siamo arrivati a 16 punti dalla vetta, ci fa pensare a quel risultato non molto esaltante o che poteva essere decisamente migliore ad Estoril. Ci avrebbe portati a Most con ancora delle chance di giocarci la vittoria. Poi come &egrave; andata si &egrave; visto, poteva anche andare diversamente per chi doveva difendere la testa della classifica. Per&ograve; sarebbe stato bello giocarsi il campionato all&rsquo;ultima gara.&rdquo;&nbsp;  Rimane per&ograve; l&rsquo;essere ancora vice campioni Stock&hellip;  &ldquo;Rimane comunque un ottimo risultato, riconfermarsi &egrave; sempre difficile. Siamo arrivati secondi anche l&rsquo;anno scorso, significa che da 3 anni siamo costantemente tra i primi. Quest&rsquo;anno &egrave; stato un secondo posto migliore dell&rsquo;anno scorso, abbiamo fatto tre podi in quattro gare con la vittoria di Most.&rdquo;  E adesso cosa c&rsquo;&egrave; nel futuro di No Limits?  &ldquo;Per quanto riguarda l&rsquo;attivit&agrave; racing c&rsquo;&egrave; ancora il Mondiale Endurance e per il momento la categoria Stock. C&rsquo;era un po&rsquo; di perplessit&agrave; prima della partenza sul brand con il quale avremmo affrontato la prossima stagione, &egrave; ancora in forse ma adesso &egrave; pi&ugrave; probabile che venga riconfermata Suzuki, perch&eacute; rimane ancora la moto pi&ugrave; affidabile del lotto.&rdquo;  Lato piloti, riconfermati Scassa, Calia e Masbou?&nbsp;  &ldquo;In questo momento &egrave; forse un po&rsquo; presto. Per me non sarebbe una brutta partenza anche per l&rsquo;anno prossimo. La squadra si &egrave; rivelata competitiva, ho visto un buon affiatamento tra loro gi&agrave; dalla prima gara. Per me non sarebbe una brutta squadra, dalle prossime settimane si comincer&agrave; a parlare con i piloti e vedere quali saranno le loro intenzioni.&rdquo;  Abbiamo poi parlato anche con chi la GSX-R1000 #44 l&rsquo;ha guidata e portata al successo a Most, ovvero Luca Scassa e Kevin Calia. Ecco quello che ci hanno detto.&nbsp;  Scassa: &quot;No Limits non &egrave; un piano B&quot;   Luca Scassa: &ldquo;Quello di Most &egrave; stato un bel weekend, &egrave; andato tutto bene, non abbiamo sbagliato niente. Rimane ovviamente la soddisfazione di aver fatto vedere quello che potevamo fare durante tutto l&rsquo;anno, che per un motivo o per l&rsquo;altro non siamo riusciti a concludere. Quest&rsquo;anno abbiamo fatto tre podi e quella di Most &egrave; la prima vittoria assoluta, particolarmente piacevole perch&eacute; non &egrave; dovuta a nessuna defaillance di altri team, siamo stati in testa per tutta la gara ed anche in qualifica con il terzo posto e le gomme pi&ugrave; dure da gara non &egrave; andata male.&rdquo;  &ldquo;Il futuro a medio termine, quindi prossimo anno - prosegue Scassa - ancora non lo so. Non &egrave; un segreto che vorrei finire la mia carriera in Ewc. Sto lavorando per andare in Ewc ma solo se trovo le condizioni per le quali ne valga la pena. Non nascondo per&ograve; che mi piacerebbe continuare con la squadra di quest&rsquo;anno e provare finalmente a vincerlo questo Mondiale Stock visto il livello e la preparazione dei motori alla quale siamo arrivati. Mi piacerebbe continuare con Alexis, Kevin ed il team, che ora &egrave; equlibrato, ci sono persone nuove, mio padre capotecnico entrato nelle ultime due gare, nel team c&rsquo;&egrave; un&rsquo;aria piacevole e si lavora bene. Con questo pacchetto che abbiamo adesso si pu&ograve; fare veramente bene considerando le varie evoluzioni. Per&ograve; sono combattuto: se riesco ad andare in un team Ewc con il quale si pu&ograve; vincere il campionato o perlomeno stare nei tre, Moreno lo sa da tre anni che io ci andrei, non perch&eacute; non mi trovo bene con No Limits, anzi, voglio finire la carriera l&igrave; e vincere il Mondiale Ewc. No Limits non &egrave; un piano B, se la situazione non &egrave; quella che desidero per l&rsquo;Ewc, resto volentieri con No Limits per provare a vincere questo benedetto Mondiale.&rdquo;    Kalia: &quot;Mi piacerebbe continuare con Luca e Alexis&quot;   Kevin Calia: &ldquo;La soddisfazione &egrave; quando fai un buon lavoro a prescindere dal risultato. Al Paul Ricard lo abbiamo fatto e stavamo gi&agrave; seminando. A Most siamo stati i pi&ugrave; veloci, abbiamo solo concretizzato il nostro lavoro che era quello di cercare di fare i nostri stint senza commettere errori.&rdquo;&nbsp;  &ldquo;Dal Mondiale - prosegue Calia - mi porto il fatto di aver conosciuto un ambiente nuovo e delle persone nuove, una mentalit&agrave; diversa ed una atmosfera diversa nel paddock rispetto alle solite corse. Mi &egrave; piaciuto trovare tanta passione, a dispetto di tanti campionati dove la passione ormai &egrave; andata persa, ho conosciuto tante persone tra cui Luca ed Alexis con i quali abbiamo condiviso tanti momenti, gioie e dolori.&rdquo;  &ldquo;Il mio programma -conclude Calia - &egrave; al 99% di continuare con No Limits perch&eacute; ho un contratto di due anni, se non cambia nulla dovrei rimanere con Moreno. Durante l&rsquo;inverno vedremo cosa succeder&agrave;, che progetti ed idee ha da propormi e in base a quello spero che andremo avanti e che la squadra non cambi nella line up. Vedremo cosa succeder&agrave; in questi giorni, il mio obiettivo sarebbe quello di fare meglio di quest&rsquo;anno. Mi piacerebbe andare avanti con Luca e Alexis ma la vita &egrave; fatta di opportunit&agrave;. A volte bisogna prendere le opportunit&agrave; e questa di No Limits l&rsquo;ho presa decidendo di cambiare, passando da fare il CIV a fare l&rsquo;Endurance. E&rsquo; stato un rischio perch&eacute; non sapevo se mi sarebbe piaciuto e se sarei stato all&rsquo;altezza.&rdquo; 

Dopo due secondi posti, la squadra capitanata da Moreno Codeluppi vuole finalmente centrare il titolo di categoria della prossima stagione, possibilmente con ancora Scassa, Masbou e Calia in sella alla GSX-1000R #44

EWC, No Limits: obiettivo titolo Stock nel 2022, ma con la stessa line-up?

Anche il Mondiale Endurance sta affrontando la &ldquo;stagione&rdquo; del mercato piloti e le squadre si stanno attrezzando per prepararsi al meglio in vista della stagione 2021 che scatter&agrave; il 17-18 aprile con la 24 ore del Bol d&rsquo;Or.  Se le squadre factory dell&rsquo;EWC sono praticamente gi&agrave; formate e confermate, si lavora alacremente nelle squadre della categoria Stock per completare le line up. In questo senso il No Limits Motor Team Suzuki di Moreno Codeluppi si sta gi&agrave; attrezzando per il prossimo anno.&nbsp;  Il primo tassello messo dal team lombardo nel suo scacchiere &egrave; la conferma di Luca Scassa. Per il pilota aretino il 2021 sar&agrave; il quarto anno in seno alla squadra vice campione Stock. L&rsquo;obiettivo dichiarato di Scassa e del team &egrave; quello di riuscire a centrare il titolo nel 2021, cosa non facile contro un team molto forte come MotoAin e Roberto Rolfo.&nbsp;  Lo stesso pilota aretino ha postato sul suo account instagram le prime dichiarazioni post rinnovo con No Limits Team: &ldquo;Ho deciso di rimanere un altro anno con il mio team per provare a fare il colpaccio. Da vice campioni del mondo, l&rsquo;unico obiettivo sar&agrave; vincere il Mondiale Endurance Superstock. Sar&agrave; un anno tosto e allo stesso tempo molto importante per le decisioni che prender&ograve; in futuro. Grazie al team che ha creduto e crede in me, ai miei sponsor che mi sostengono e rendono tutto pi&ugrave; fattibile, a tutti gli amici e tifosi che mi seguono e per il loro fondamentale supporto!&rdquo;&nbsp;     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   Un post condiviso da Luca Scassa (@lucascassa99)      Abbiamo parlato con il pilota aretino del rinnovo con il team No Limits, degli obiettivi 2021 e degli highlights della stagione 2019-2020 &ldquo;appena&rdquo; conclusa e del suo desiderio per il finale di carriera.  Luca, mossa importante quella del rinnovo con No Limits  &ldquo;Sono contento, &egrave; la prima volta che sto 4 anni in un team. L&rsquo;altra volta era con MV Agusta, 4 anni ma non era lo stesso team. Con la moto e con i ragazzi del team abbiamo instaurato un ottimo rapporto anche a livello personale e lavorativo. Ci eravamo dati come obiettivo di vincere il Mondiale Stock in 3 anni, non ce l&rsquo;abbiamo fatta per diversi motivi. Siamo vice campioni del mondo, ci riproviamo l&rsquo;anno prossimo&rdquo;.  I tuoi compagni di squadra li conosci gi&agrave;?  &ldquo;Ni, nel senso che ancora devono confermarli. So che stanno cercando di creare il gruppo di lavoro per poi andare al Mondiale, questo &egrave; sicuro. Qualcosa credo che cambier&agrave;, qualcosa rimarr&agrave; ma lo decider&agrave; Moreno. Io ho dato la disponibilit&agrave; per&ograve; l&rsquo;obiettivo deve essere quello, anche i piloti devono essere del calibro giusto&rdquo;.  Qual &egrave; stato l&rsquo;highlight della stagione 2020?  &ldquo;Probabilmente Le Mans, il secondo posto di gara &egrave; stato un buon risultato che ci ha lanciato nella lotta al titolo anche se contro la #96 c&rsquo;era ben poco da fare. Ci sono stati anche tanti momenti nella stagione, non a conoscenza di tutti come i test di Alcarras nei quali abbiamo fatto un bel passo avanti o quando abbiamo provato le gomme Dunlop. Ma se devo scegliere scelgo Le Mans&rdquo;.  Cosa ti piace di pi&ugrave; della Suzuki?&nbsp;  &ldquo;Sicuramente l&rsquo;affidabilit&agrave;, &egrave; quella che si fa notare maggiormente. Suzuki ha una grande esperienza nell&rsquo;Endurance, cos&igrave; come No Limits: non abbiamo mai avuto un grosso problema che ci abbia fermati per la gara. A livello motoristico va molto bene, l&rsquo;unico punto a sfavore &egrave; che &egrave; poco utilizzata, a livello di geometrie e set up abbiamo dovuto inventarci tutto da zero&rdquo;.  Cosa ne pensi della partnership Yoshimura-SERT?&nbsp;  &ldquo;Da quanto ho capito &egrave; una collaborazione, sicuramente &egrave; molto pi&ugrave; importante la figura di Yoshimura. E&rsquo; una cosa buona perch&eacute; Yoshimura ed i team giapponesi in generale sono molto legati alla 8 ore di Suzuka mentre un Mondiale Endurance &egrave; di 4-5 appuntamenti. Vedere team giapponesi che entrano sempre pi&ugrave; nel Mondiale &egrave; un buon preludio per il futuro, danno importanza al Mondiale in s&eacute; e non solo alla 8 ore che rimarr&agrave; comunque come gran finale. A volte vai a Suzuka e vinci la gara ma non sei campione del mondo, questa cosa ha fatto capire ai giapponesi di investire qualcosa di pi&ugrave; nel Mondiale. Sono contento e spero che ne vengano di pi&ugrave;, mi ha fatto piacere vedere anche Yamaha a Sepang con Van Der Mark e Morbidelli&rdquo;.  Obiettivi per il 2021?&nbsp;  &ldquo;Questa volta &egrave; un anno completo, non devo spiegare a nessuno come funziona (ride). L&rsquo;obiettivo ovviamente &egrave; quello di vincere il Mondiale Stock, per quello sono rimasto con No Limits. Il 2021 mi servir&agrave; anche per capire cosa far&ograve; in futuro, in questi anni sono riuscito ad essere abbastanza competitivo, nel 2021 voglio vedere, cambiando metodo di lavoro mio, se riesco a fare uno step in pi&ugrave;. Voglio finire la carriera in EWC, la stock per me &egrave; solo un passaggio. Voglio andare in EWC e lottare contro i vari campioni del mondo perch&eacute; voglio finire la carriera vincendo il Mondiale EWC. Il prossimo anno mi servir&agrave; per mettermi alla prova e tirare pi&ugrave; di quanto abbia fatto questi anni e vedere se posso farlo&rdquo;.  Immagino che parlando di EWC, la gara che pi&ugrave; ti piacerebbe disputare sar&agrave; la 8 ore di Suzuka&hellip;&nbsp;  &ldquo;Non l&rsquo;ho mai fatta e sarebbe bello provarla. L&rsquo;obiettivo prossimo non &egrave; tanto Suzuka quanto Spa 2022 e mi piacerebbe che facessero una gara dell&rsquo;Endurance in Italia, tipo una 12 ore di Misano o qualcosa del genere, quello ci spero tanto&rdquo;.  Lo speriamo un po&rsquo; tutti che arrivi una gara in Italia&hellip;  &ldquo;Secondo me il momento &egrave; maturo. Tra Nicol&ograve; che va forte, noi che ci lottiamo la Stock. L&rsquo;Endurance &egrave; un movimento che in Italia sta prendendo piede. Spero un giorno di correre nell&rsquo;EWC, anche con il team No Limits. Se vogliono fare il passo io ci sono volentieri. Spero di chiudere la carriera in EWC e correre una gara in Italia&rdquo;. 

Il pilota aretino rinnova la collaborazione con la struttura di Moreno Codeluppi e rilancia i suoi obiettivi per il 2021, esprimendo un desiderio: &ldquo;Vorrei chiudere la carriera in EWC, magari con No Limits&rdquo;

EWC, Luca Scassa rinnova con No Limits: &ldquo;Voglio vincere il Mondiale Stock&rdquo;

Nella stagione appena conclusa, il trentaduenne aretino Luca Scassa ha avuto un duplice ruolo nel Ducati Superbike Team: da un lato, ha fatto da tester ufficiale per la Panigale R ufficiale, nonostante l&rsquo;infortunio rimediato a Misano, come wildcard. Scassa gi&agrave; proveniva da un lungo recupero, seguito alle due brutte cadute targate 2014. E poi, naturalmente, ha fatto il pilota.  &ldquo;&Egrave; stato un anno tutto nuovo. Anche per quanto riguarda le gare, visto che era un anno e mezzo che non correvo&rdquo;&nbsp;ha detto Scassa in un'intervista a WorldSBK. &ldquo;In teoria avrei dovuto prendere parte anche al round di Imola, ma visto che dovevo ancora togliermi le viti che mi avevano messo dopo l&rsquo;incidente del test del Mugello con la MotoGP, ho preferito saltarlo. Se fossi caduto e si fossero piegate, di certo non sarei stato pi&ugrave; in grado di correre&rdquo;.  &ldquo;A Misano ci ho provato, ma mi sono fatto male subito. Ho esagerato io ed alla curva 3 sono caduto abbastanza male. Fisicamente non ero al meglio anche perch&eacute; avevo scoperto di avere il menisco rotto un mese prima, quindi non mi ero potuto allenare. Ero gi&ugrave; a livello di tono muscolare ed infatti, quando ho toccato terra, mi sono frantumato&rdquo;.  Scassa &egrave; riuscito a recuperare in tempo per la penultima prova stagionale di Magny-Cours,dove &egrave; riuscito a farsi notare nonostante la forma fisica non ideale, portando la &lsquo;terza&rsquo; Panigale R in seconda fila e chiudendo al nono posto la seconda gara francese: &ldquo;Dopo ho incominciato a lavorare in un modo un pochino diverso, sia sul fisico che nel cercare di capire la moto durante i test che abbiamo fatto. La cosa bella di Magny-Cours &egrave; che ho girato dopo non essere salito in moto per circa 3 mesi, riuscendomi ad allenare il giusto. Mi sono pi&ugrave; concentrato sul capire meglio la moto a livello tecnico in pista, visto che praticamente non ci avevo mai corso&rdquo;.  &ldquo;Sono andato a Magny-Cours senza aspettative, pensando solo di volermi divertire e dimenticandomi di qualsiasi tipo di problema o infortunio precedente. &Egrave; andata relativamente bene perch&eacute; riuscivo a stare tra i primi dieci gi&agrave; in qualifica mentre in Superpole, sul bagnato, ho chiuso al sesto posto. Purtroppo in gara 1 abbiamo sbagliato gomma, altrimenti saremmo potuti rimanere con Camier, che ha chiuso quinto. In gara 2 abbiamo chiuso nella top 10, riuscendo nel finale a girare pi&ugrave; forte di Canepa il quale era pi&ugrave; o meno il mio riferimento in termini di prestazioni, vista l&rsquo;ottima stagione da lui disputata.  Un anno cos&igrave; ha notevolmente cambiato il punto di vista del pilota, soprattutto alla luce del suo nuovo ruolo all&rsquo;interno del team come &lsquo;tramite&rsquo; tra la squadra ed il main sponsor Aruba, che nel 2015 ha preso in mano l&rsquo;ambito comunicativo e marketing della squadra.  &ldquo;Da pilota sono stato contento, mi ha fatto capire quanto conta una moto buona (in passato mi era capitato solo nel 2011 con Yamaha). In pi&ugrave; &egrave; stato un anno formativo dall&rsquo;altro lato della sedia, quindi nella parte gestionale, di marketing e del rapporto con gli sponsor. Questo mi ha anche insegnato il giusto comportamento da adottare come pilota, perch&eacute; guardando da un&rsquo;altra prospettiva si capiscono tante cose. Quando si &egrave; piloti si rischia di stare troppo nella propria campana di vetro, in quello che &egrave; un approccio molto egocentrico stile &lsquo;ci sono solo io, il resto non conta&rsquo;. Ora invece ho capito quanto &egrave; importante tenere il gruppo unito, aiuta molto a dare il massimo&rdquo;.  Nonostante le molteplici differenze con un lavoro &lsquo;canonico&rsquo; da pilota, Scassa &egrave; contento del suo operato ed ha intenzione di continuare su questa strada. &ldquo;Alla fine di quest&rsquo;anno avrei potuto guardarmi intorno per cercare una guida a tempo pieno in un team privato, ma ho deciso di non farlo. Ho parlato con il team e Ducati e l&rsquo;intenzione &egrave; quella di rifare come quest&rsquo;anno, cio&egrave; sviluppo della moto e tester, insomma quello che fa Pirro in MotoGP. Il Pirro della Superbike insomma, o come pare lo Stoner della Superbike anche se ovviamente non oso mettermi a confronto con lui (ride). Far&ograve; inoltre qualche wildcard come Imola, Misano e Magny-Cours, perch&eacute; quello francese &egrave; il secondo mercato di riferimento per Aruba e l&rsquo;azienda ci tiene a schierare tre moto&rdquo;.  Nella seconda parte di stagione, il rendimento della Ducati Panigale R, nelle mani di Chaz Davies, &egrave;&nbsp; migliorato e Scassa non fa mistero delle importanti migliorie che hanno permesso al team ed al pilota di fare un notevole salto in avanti in termini di prestazioni. &ldquo;La moto &egrave; cresciuta molto a livello di distribuzione pesi, geometrie ed elettronica&rdquo; ha ammesso l&rsquo;italiano. &ldquo;Gli sviluppi all&rsquo;elettronica di met&agrave; stagione, di derivazione dalla GP, hanno dato buoni frutti e cos&igrave; anche il nuovo terminale di scarico, che ha dato un piccolo miglioramento a livello di potenza massima e di erogazione. Abbiamo praticamente rivisitato la moto e riiniziato daccapo, perch&eacute; evidentemente la direzione presa in passato non andava bene. Dopo qualche passaggio a vuoto e scelte non azzeccate siamo riusciti a trovare la quadratura del cerchio e questo lo si &egrave; visto da Laguna in avanti&rdquo;.  &nbsp;  &nbsp;

"L'intenzione &egrave; fare ancora sviluppo della moto e tester, come fa Pirro in MotoGP. Abbiamo rivisitato la moto e riiniziato daccapo", spiega Scassa

Luca Scassa: il Pirro della Superbike

Il prossimo 21 giugno Luca Scassa parteciper&agrave; al round Superbike di Misano come wildcard con il team Aruba.it Racing - Ducati Corse: il 31enne aretino (che ha alle spalle una lunga carriera in SBK, Supersport e alcune presenze in MotoGP) piloter&agrave; una terza Ducati Panigale R. Il pilota &egrave; gi&agrave; un componente del team, e rappresenta Aruba in tutte le gare del campionato, senza considerare il lavoro di collaudatore nel team di sviluppo Superbike Ducati, che lo assister&agrave; durante il week end di Rimini.  L&rsquo;ultima gara di Luca nel Mondiale per derivate di serie &egrave; stata a Imola la scorsa stagione, dopodich&eacute; un grave infortunio (frattura del femore destro in una caduta durante un giorno di test al Mugello a maggio 2014) gli ha impedito di scendere in pista per il resto della stagione. Il pilota ha cos&igrave; commentato la sua partecipazione come wild card nella gara di casa per le rosse di Borgo Panigale: &ldquo;E&rsquo; stato un lungo anno di recupero dopo il mio infortunio alla gamba destra, ma finalmente &egrave; arrivato il momento di tornare in gara. Grazie al lavoro svolto per il test team Ducati, ho gi&agrave; avuto modo di guidare la Panigale R Superbike e non vedo l&rsquo;ora di correre a Misano. Per il momento non mi pongo obbiettivi particolari, ma sono fiducioso di poter fare bene visto il buon feeling che la moto mi ha trasmesso durante le ultime prove al Mugello. Sono inoltre molto contento non solo perch&eacute; questa wild-card si correr&agrave; in Italia, ma anche perch&eacute; sar&agrave; la mia prima volta con una moto ufficiale in un top team.&rdquo; 

Il pilota aretino piloter&agrave; una terza Ducati Panigale R affiancando Giugliano e Davies nell'8 round del Mondiale Superbike il prossimo 21 giugno. 

SBK Misano, Luca Scassa wild card con Ducati

Per il momento non ci sono conferme ufficiali, ma "radio paddock" d&agrave; l'ipotesi come altamente probabile. Dopo il ritiro anticipato di Troy Bayliss (leggi qui)&nbsp;per Ducati si &egrave; creato il problema di rimpiazzare il tre volte iridato, che a sua volta sostituiva Davide Giugliano, infortunatosi alle vertebre alla vigilia della partenza del mondiale Superbike, proprio a Phillip Island (leggi qui)  Insomma, chi sostituir&agrave; Bayliss che sostituiva Giugliano?  Il 31enne aretino Luca Scassa questo fine settimana prover&agrave; la bicilindrica del factory team nei test del CIV a Misano, probabilmente in vista del round del mondiale Superbike Aragon, poi il suo futuro sar&agrave; legato alle tempistiche del rientro di Giugliano,&nbsp; che dovrebbe essere in forma per tornare non prima di Imola. Ma il romano vorrebbe anticipare gi&agrave; ad Assen il suo ritorno in sella.  Gi&agrave; collaudatore della Casa di Borgo Panigale, Luca Scassa arriva dalla fase pi&ugrave; difficile della sua carriera: &egrave; reduce infatti da un brutto infortunio&nbsp; rimediato lo scorso maggio durante un test al Mugello con la ART-Aprilia MotoGp, che lo ha tenuto lontano dalle corse per quasi un anno: frattura del collo femorale di destra, frattura della branca ilio ed ischio pubica destra e sinistra. Una vera "mazzata", considerando che Luca stava rientrando dopo un altro infortunio: la frattura del bacino a Phillip Island, in occasione del primo round del mondiale Superbike. Fiammetta La Guidara 

Chi sostituir&agrave; Troy Bayliss che stava sostituendo Davide Giugliano? Per il GP di Aragon, e forse anche per Assen, non ci sono ancora certezze...

SBK, Luca Scassa al posto di Bayliss?

Lucio Pedercini, campione italiano della Superbike nel 2001 e 2002, da anni &egrave; il patron dell'omonimo team che nel 2014 ha corso sia nel mondiale Superbike che nella Coppa del Mondo Stock 1000.  Ed &egrave; stata stagione di alti e bassi: ha sfiorato il titolo in STK1000 e ha faticato, soprattutto a causa degli infortuni, nel mondiale Superbike classe EVO.  &ldquo;Luca Scassa si &egrave; fatto male subito nei test di Phillip Island", spiega Lucio Pedercini. &ldquo;Poi, una volta tornato in forma, si &egrave; fatto nuovamente male in un test CRT al Mugello. Il nostro piano all&rsquo;inizio era correre con un pilota con esperienza come Luca e affiancargli un giovane come Alessandro Andreozzi. Non avere Luca per tutta la stagione ovviamente non ha aiutato. Andreozzi ha un grande talento, ma il primo anno nel mondiale Superbike non &egrave; facile per nessuno. Ha dimostrato di essere veloce, ma spesso ha corso solo e ha ancora molto da imparare&rdquo;.  E nella Superstock 1000 com'&egrave; andata?  &ldquo;Credo che si sia fatto un gran lavoro con Lorenzo Savadori", ha commentato Pedercini. "Siamo stati sfortunati, non solo a Magny-Cours, ma anche a Imola, quando &egrave; stato costretto a ritirarsi per problemi tecnici mentre dominava la gara. &Egrave; stato veloce per tutta la stagione e sono soddisfatto della sua stagione. Come team abbiamo lottato per il titolo negli ultimi tre anni e continueremo a farlo nel 2015&rdquo;.  I piani per la prossima stagione li avete gi&agrave; definiti?  &ldquo;Stiamo parlando con vari piloti, vogliamo migliorare la squadra e sicuramente rimarremo con Kawasaki", spiega Lucio. "Credo che con il nuovo regolamento possiamo fare bene. Il nostro piano &egrave; di avere due piloti in WSBK e due in STK1000 per provare a vincere il titolo&rdquo;.

Due volte tricolore in Superbike, da anni &egrave; il patron dell'omonimo team che nel 2014 ha corso nel mondiale Superbike e nella Stock 1000

Il mondiale di Pedercini

Luca Scassa &egrave; stato operato. Il pilota toscano, che avrebbe dovuto prendere parte al GP Francia sulla ART di Danilo Petrucci, &egrave; caduto nel corso di un test al Mugello.  Si &egrave; rotto la testa del femore destro ed &egrave; stato operato all&rsquo;ospedale di Borgo San Lorenzo. L&rsquo;intervento &egrave; ben riuscito e il pilota sar&agrave; presto trasportato a Bologna, per seguire un programma di riabilitazione in una clinica sotto la supervisione del professor Nanni.  Per Luca si tratta del secondo incidente grave dall'inizio della stagione. Doveva cominciare il Mondiale Superbike con la Kawasaki del Team Pedercini, ma &egrave; caduto nei test precampionato di Phillip Island, riportando due fratture al bacino.  Danilo Petrucci, dal canto suo, &egrave; convalescente. Caduto nel warm up del GP Spagna a Jerez si &egrave; fratturato un polso, finendo anche lui sotto i ferri. Ora l&rsquo;umbro sta seguendo il suo programma di riabilitazione e, se tutto procede per il meglio, torner&agrave; al Mugello.  Dunque, chi correr&agrave; sulla ART del Team Iodaracing? Dati i tempi stretti, molto probabilmente nessuno.  &nbsp;  

Avrebbe dovuto correre sulla ART di Petrucci a Le Mans

Scassa operato al femore

La gara che si corre nel proprio Paese ha sempre un sapore particolare un po&rsquo; per tutti i piloti. Ci tengono tutti a fare bella figura particolarmente davanti al proprio pubblico. Questo succede anche a Luca Scassa pilota del Team Pedercini sulla Kawasaki EVO.  &ldquo;&Egrave; sempre bello essere dove vuoi essere, ed &egrave; bello tornare su moto come queste dopo un anno in Supersport - ha detto Luca - Il Team Pedercini &egrave; come una famiglia e mi sento a casa&hellip;&rdquo;  La stagione di Luca Scassa per&ograve; era iniziata molto male... ancora prima di cominciare. Con una frattura al bacino nel test precampionato di Phillip Island.  Era tornato in pista ad Aragon, nella seconda tappa dela stagione, di scena a un mese di distanza dall&rsquo;Australia. Ma ovvio che Imola ha un altro sapore.  &ldquo;Nessuno vorrebbe iniziare una stagione come ho fatto io, ma ora sono all&rsquo;85% e ci sar&agrave; da puntare in alto questo fine settimana&rdquo;.

Scassa: &ldquo;Sono all&rsquo;85 per cento&rdquo;

Luca Scassa esordisce in MotoGP. Il pilotra toscano sar&agrave; il sostituto di Karel Abraham in sella alla Aprilia ART del team Cardion AB.  Infortunato alla spalla, il pilota ceco sar&agrave; operato e dunque la sua stagione &egrave; gi&agrave; finita.&nbsp; Dunque ad Aragon, grande occasione per Scassam, che negliu ultimi anni, tra campionato inglese e Supersport non ha raccolto molte soddisfazioni.  &laquo;Non mi sembra vero - ha detto - dar&ograve; tutto quello che ho perch&eacute; un&rsquo;occasione cosi va sfruttata al massimo! Sar&agrave; difficilissimo, forse la cosa piu&rsquo; difficile che io abbia mai fatto, ma non voglio andare a fare la &ldquo;comparsa&rdquo;. Voglio fare bene per far s&igrave; che il team mi confermi anche per le gare successive, fino a fine campionato. Devo comprimere 13 anni di gare in 3 giorni in pista con la moto piu&rsquo; potente che abbia mai guidato, nella categoria piu&rsquo; importante e contro i piloti piu&rsquo; forti del mondo. Io e il babbo in camper. Io, lui e la MotoGP. Un sogno.&rdquo;.

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