        Marc Marquez ci prova, o ci provano con Marc Marquez? Cosa cambia, chiederete: &egrave; coppia quando entrambe le parti ci stanno. Vero, ma il momento dell'otto volte iridato &egrave; particolare perch&eacute;, oltre alla necessit&agrave; di fare risultato, deve pensare al futuro di carriera, nell'obiettvio di rendersi pi&ugrave; appetibile possibile. Al numero 93 piace molto la Ducati indipendente del team Gresini, ma preferibbe godere della versione GP24 ufficiale.&nbsp; Martin prossimo all'addio a Pramac Comunque vada, se ne andr&agrave;. Lo ha promesso Jorge Martin, attuale leader di classifica, intenzionato a migliorare il secondo posto finale ottenuto lo scorso anno. Come? Vincendo il mondiale, traguardo che potrebbe portarlo nella formazione Lenovo Factory, a fianco di Pecco Bagnaia. Non vincer&agrave; il mondiale? Lo spagnolo saluter&agrave; lo stesso Pramac Racing, puntando a lidi ufficiali, che non significa avere la sola moto ufficiale, bens&igrave; tutti i crismi della fattispecie. Anzitutto, contratto e stipendio adeguato, in pi&ugrave; la possibilit&agrave; di indirizzare lo sviluppo. Abbiamo messo il numero 89 nel collage di copertina, proprio perch&eacute; lascer&agrave; il posto libero.  Marc &amp; Pramac, discussione infinita. Come finir&agrave;? Nel 2023 ci ha, ops, ci hanno provato, oggi ci stanno riprovando. Radio Paddock mai sbaglia e, se l'affare andr&agrave; in porto, le dovremo dare ragione. Marc Marquez e Prima Pramac Racing discutono su un eventuale futuro da condividere, ovviamente marcato Ducati. Ovviamente, davvero? E se la formazione satellite di Borgo Panigale passasse a Yamaha? In quel caso, malgrado impegno e immaginazione lavorino al massimo, fatichiamo a immaginare il catalano di Cervera a bordo di una M1. Quindi, il nodo da sciogliere &egrave; doppio, se non triplo.&nbsp;  Marquez in Ducati ufficiale? Lo vedreste quale "compagno" di Bagnaia? Tutto &egrave; possibile, per&ograve; questa &egrave; tosta: Pecco Bagnaia e Marc Marquez "coppia" Ducati Lenovo 2025. Ci sta, perch&eacute; ai vertici il pi&ugrave; vincente del lotto piace parecchio e, noi stessi, lo abbiamo scritto: Borgo Panigale lo accoglie nella famiglia, parcheggiandolo da Gresini, valutando di promuoverlo in Rosso. Vedremo. Nel frattempo, ecco qui in basso il triplo nodo di cui sopra.  Marc deve decidere se restare in Gresini o meno: rimarr&agrave; se avr&agrave; la Desmosedici GP25 Marc deve decidere se continuare a correre o meno: lo far&agrave; se i risultati lo incoraggeranno Marc andr&agrave; in Pramac se Pramac lo vorr&agrave;: condicio sine qua non la Desmosedici GP25         

Marc e la formazione satellite Ducati ci (ri)provano: sarebbe una degna sostituizione del partente Jorge Martin

Marquez e Pramac, flirt "segreto" in MotoGP: diventerà amore?

        A essere protagonista nel GP delle Americhe &egrave; stata s&igrave; una marca italiana, ma non la Ducati. Un po&rsquo; inaspettatamente le Desmosedici GP hanno faticato, chiudendo dietro all&rsquo;Aprilia (di Maverick Vinales) e anche alla KTM (di Pedro Acosta). Come l&rsquo;ha vissuta il direttore generale di Ducati Gigi Dall&rsquo;Igna? Ecco il commento sui suoi piloti. Classifica piloti MotoGP "Bastianini si &egrave; confermato tra i protagonisti"  L&rsquo;unico a tenere alta la bandiera della Casa bolognese &egrave; stato Enea Bastianini, che &egrave; salito sul terzo gradino del podio. Il romagnolo ha firmato il suo secondo podio consecutivo e l&rsquo;ingegnere veneto ha amesso: &ldquo;Per Enea &egrave; un podio importante, &egrave; la conferma di essere fra i protagonisti in pista, gara per gara, con una costanza che sta progressivamente ritrovando. &Egrave; La prima Ducati all&rsquo;arrivo, chiude con un finale in crescendo dopo un avvio incerto, ed &egrave; ora secondo nel mondiale. Ci&ograve; che gli serviva era una maggiore continuit&agrave;, e questo &egrave; un altro tassello essenziale messo nella giusta direzione&rdquo;.  Valori diversi nella squadra ufficiale Ducati  Ha deluso le aspettative il Campione in carica Francesco Bagnaia, solo quinto al traguardo dopo una prova decisamente opaca: &ldquo;La gara di Pecco ha un altro sapore, al contrario di Enea ha avuto un buon spunto nel primo terzo di gara mentre poi il suo passo &egrave; stato meno performante e ha dovuto perci&ograve; difendersi e portare a casa un quinto posto che non pu&ograve; certo soddisfarlo. Un bottino assai esiguo fra Sprint e GP, senza podio, e un week end da lasciare scorrere pensando gi&agrave; al prossimo impegno&rdquo;. Marc "promosso" nonostante l'epilogo  A dominare la gara per qualche giro &egrave; anche stato Marc Marquez, con la Ducati del team Gresini: &ldquo;Anche se poi &egrave; caduto, Marc &egrave; stato uno straordinario interprete della corsa, ha girato anche al comando e questo la dice lunga sulla sua bravura ed esperienza al pari della sua determinazione ed entusiasmo&rdquo;.  Il collaudatore Pirro al lavoro per aiutare i piloti ufficiali  I rivali ci sono e sono forti e bisogna continuare a lavorare per non perdere di vista l&rsquo;obiettivo: &ldquo;Il Campionato &egrave; lungo, difficile e non mancheranno i saliscendi, per tutti. Dobbiamo adoperarci a testa bassa per dare ai nostri piloti la possibilit&agrave; di esprimersi al meglio&rdquo;. Ed &egrave; gi&agrave; pronto il prossimo step: &ldquo;Sar&agrave; importante il prossimo test con Michele (Pirro) a Barcellona nel quale dovremo provare alcune modifiche al setup della moto che poi potremo riconfermare con i piloti ufficiali durante le prove fissate per il giorno successivo al gran premio di Jerez&rdquo;. Proprio sulla pista spagnola l&rsquo;anno scorso Francesco Bagnaia si impose nel GP, dopo il secondo posto nella Sprint, e con questi buoni ricordi Ducati si presenter&agrave; in Andalusia. Calendario MotoGP       

Il direttore generale di Ducati Gigi Dall&rsquo;Igna ha detto la sua su quanto Ducati ha raccolto nell&rsquo;ultimo GP, analizzando i piloti e il lavoro da fare

MotoGP, Dall’Igna: “Bastianini sta ritrovando costanza. Mentre Bagnaia...”

        Lo straripante successo di Maverick Vinales ad Austin, impreziosito dalla conquista della pole position e anche della vittoria della Sprint, non ha minimamente oscurato, a riprova della specialit&agrave; del pilota di Mazarron, la splendida prestazione di Pedro Acosta, ancora una volta sugli scudi. Il campione del mondo in carica della Moto2 &egrave; stato in lotta per la prima vittoria di carriera in MotoGP, alla sola terza gara in campionato ed in sella, ricordiamo, alla KTM del team GasGas, non la squadra ufficiale della casa austriaca. Ad impressionare, ancora una volta, &egrave; stato tanto lo stile di guida quanto l'approccio da veterano del giovane spagnolo, analitico, freddo e sicuro nella scelta della gomma da montare e mai titubante quando si trattava di portare attacchi complessi e sorpassare piloti ben pi&ugrave; quotati ed esperti. La sensazione, sempre pi&ugrave; netta, &egrave; che l'appuntamento con il gradino pi&ugrave; alto del podio sia solo rinviato, &egrave; che il record di precocit&agrave; di Marquez sia sempre pi&ugrave; in bilico. Se, infatti, Acosta dovesse vincere entro il GP del Sachsenring ruberebbe al connazionale di Cervera, il recordo di pilota pi&ugrave; giovane si sempre a vincere un GP in top class.  Bagnaia ed un altro inizio di campionato difficile, ma l'esperienza aiuta Altri due record per Pedro Acosta Nell'attesa di provare a battere il record del pi&ugrave; blasonato connazionale, Acosta pu&ograve; "accontentarsi" di altri due record appena ottenuti. Ad Austin, infatti, il 19enne di Mazarron &egrave; diventato il pilota pi&ugrave; giovane di sempre della MotoGP a guidare la corsa, oltre che il pi&ugrave; giovane in 33 anni in top class (se considerata anche l'epoca della "500"). Inoltre, all'et&agrave; di 19 anni 325 giorni Acosta &egrave; diventato il pi&ugrave; giovane di sempre a salire sul gradino del podio per due gare consecutive, superando lo stesso a Marquez, che all'et&agrave; di 20 anni e 63 giorni era salito sul podio nelle sue prime due apparizioni in MotoGP nel 2013, terminando in terza posizione nella gara d'esordio in Qatar alle spalle di Jorge Lorenzo e Valentino Rossi e vincendo proprio ad Austin sopravanzando Daniel Pedrosa e Jorge Lorenzo. Duello per l'eredit&agrave;: ancora Acosta vs Marquez Gi&agrave;, proprio il duello con Marc Marquez si &egrave; riproposto non solo sui libri dei record del motomondiale, bens&igrave; anche in pista. I due connazionali, che gi&agrave; si erano scontrati in bagarre in Qatar e a Portimao, si sono ritrovati pi&ugrave; volte faccia a faccia ed in lotta per la leadership della corsa. Un ulteriore momento sembrato tanto simbolico quanto anticipatorio di un passaggio di consegne che sembra sempre pi&ugrave; vicino, e per di pi&ugrave; avvenuto sulla pista preferita dell'otto volte iridato. Cosi come fu per Marquez nel 2013, anche Acosta sta sorprendendo fan e addetti ai lavori per mentalit&agrave; e stile di guida, sfoderando delle staccate incredibili che hanno tenuto con il fiato sospeso gli stessi avversari. In molti vedono adesso il pilota di Mazarron come un possibile candidato per la vittoria del titolo mondiale, oltre che un possibile contender alla vittoria gi&agrave; in vista del prossimo appuntamento di Jerez.  SBK, Assen: gli orari e la programmazione SKY e TV8        

Il rookie spagnolo ha impressionato anche ad Austin, sfiorando la prima vittoria e conquistando il secondo podio consecutivo

Pedro Acosta sempre più faro della MotoGP: altri due record infranti

        Nella domenica esplosiva di Austin in tanti hanno sorriso, a cominciare da Maverick Vinales e proseguendo con Pedro Acosta, ma c&rsquo;&egrave; anche chi &egrave; stato costretto a leccarsi le ferite. Parliamo ovviamente di Marc Marquez, l&rsquo;uomo pi&ugrave; atteso al COTA, che in poche curve &egrave; passato dal toccare con un dito il trionfo &ndash; oltre 900 giorni dopo l&rsquo;ultima volta &ndash; allo sprofondare letteralmente e non nella ghiaia, per una banale quanto decisiva perdita di anteriore.&nbsp;Una perdita di anteriore della poi lo stesso Marc ha chiarito la dinamica, con un problema alla leva del freno e tutto quello che ne &egrave; scaturito nel momento della caduta, con lo spagnolo costretto a pinzare due volte e repentinamente finito a terra. Il tema caldo del giorno dopo per&ograve; non &egrave; tanto l&rsquo;esito della corsa, quanto la dimostrazione che Marc sia oramai tornato. Passo dopo passo lo spagnolo &egrave; tornato a mostrare sprazzi del vero s&eacute; stesso: sprezzante del pericolo, funambolico, concentrato, e soprattutto in lotta per la prima posizione. Marquez, la riscossa ed il futuro  Le parole di circostanza della vigilia hanno lasciato spazio domenica alla voglia di riscattarsi. In pochi nel corso della gara hanno pensato che Marc stesse correndo per il podio, quanto invece per tornare al successo: del resto Austin era chiaramente uno dei terreni fertili per il ritorno sul primo gradino del podio, dunque la voglia di rischiare era pi&ugrave; che comprensibile, e resta indubbiamente l&rsquo;amaro in bocca relativamente a come sarebbe terminato un eventuale duello con Vinales.&nbsp;Dall&rsquo;altra parte della barricata per&ograve; ci sono i fatti. La caduta infatti rappresenta il secondo zero nelle ultime 2 gare domenicali, e al di l&agrave; dell&rsquo;eventuale corsa per il titolo &ndash; 44 punti sono tanti ma nulla di irrecuperabile nell&rsquo;era dei 37 punti disponibili a weekend &ndash; a Marc servono risultati per solidificare il suo status ed ottenere ci&ograve; che cerca nel 2025. Il riferimento &egrave; ovviamente ad una sella ufficiale: il sogno resta probabilmente quella rossa del team Ducati Lenovo, per la quale per&ograve; la concorrenza si fa giorno dopo pi&ugrave; spietata, dato che Enea Bastianini &ndash; l&rsquo;attuale proprietario del posto &ndash; ha dimostrato anche ad Austin di non voler lasciare senza lottare.&nbsp;Marc ha pi&ugrave; volte ribadito di volere ritrovare in primis il sorriso in questa stagione, e l&rsquo;operazione sembra gi&agrave; procedere a gonfie vele, ma una volta completata non rester&agrave; che &ndash; ancora pi&ugrave; che adesso &ndash; andare a caccia di risultati e punti in ottica futura. Il fenomeno Marquez &egrave; dunque in bilico, tra la voglia di riscattarsi il prima possibile &ndash; andando magari oltre i propri limiti - e la necessit&agrave; di conquistare piazzamenti di rilievo &ndash; magari accontentandosi talvolta &ndash; utili per costruirsi un 2025 solido. Ma se c&rsquo;&egrave; un pilota in grado di danzare tra possibile ed impossibile, tra saggezza e follia, quello &egrave; proprio Marc. Vinales in lacrime ad Austin: "Nel 2021 ho pensato al ritiro"       

Ad Austin Marquez ha cercato di tornare al successo, incassando per&ograve; uno zero che non fa bene a classifica e status. Vincere subito o costruire il proprio 2025: questo &egrave; il dilemma&nbsp;

Marc Marquez l’equilibrista: in bilico tra la voglia di riscatto la necessità di risultati

In quella che si pu&ograve; definire come &ldquo;la sua pista&rdquo;, visto che ad Austin ha vinto ben sette volte in carriera, Marc Marquez si &egrave; confermato altamente competitivo in sella alla Ducati Desmosedici del team Gresini. Dopo aver conquistato il secondo posto nella Sprint del sabato, il numero 93 sembrava lanciato verso un altro grande risultato anche nella gara lunga domenicale, ma una caduta alla curva 11 mentre si trovava davanti a tutti l&#39;ha costretto ad alzare bandiera bianca.  Nonostante lo &ldquo;zero&rdquo; rimediato in un tracciato cos&igrave; amico, Marc ha comunque guardato il proverbiale bicchiere mezzo pieno, facendo tesoro delle informazioni acquisite fino al momento della caduta: &ldquo;Non sono n&eacute; arrabbiato, n&eacute; deluso per com&#39;&egrave; finita questa gara&rdquo;, ha detto lo spagnolo. &ldquo;E&#39; vero, sono caduto, ma l&#39;incidente &egrave; avvenuto mentre ero in prima posizione e siamo su un ottimo livello, perci&ograve; penso di essere sulla strada giusta&rdquo;.  GP Austin, Vinales nella storia: vittoria in MotoGP con tre Case diverse    Marquez: &ldquo;Caduta causata dal freno, ma va bene cos&igrave;&rdquo;   &ldquo;Ho fatto tanta fatica con il freno anteriore, che &egrave; stato la causa della mia caduta&rdquo;, prosegue Marc. &ldquo;La leva arrivava spesso a fondo corsa e speravo che stando davanti a tutti la situazione migliorasse, ma non &egrave; stato cos&igrave; e ho dovuto frenare in due tempi nella curva in cui sono caduto. In ogni caso, ho capito ci&ograve; che &egrave; successo e sono fiducioso in vista dei prossimi Gran Premi&rdquo;.  &ldquo;Non va dimenticato che io e il mio capotecnico ci stiamo ancora conoscendo e non &egrave; facile far funzionare tutto al meglio fin da subito. Ho lavorato per undici anni con un&#39;altra squadra ed &egrave; normale avere qualche problema di giovent&ugrave;. Il team ha a disposizione i miei dati, ma la parola del pilota fa la differenza e sono felice di essere ascoltato, perch&eacute; sto migliorando insieme a coloro che mi circondano&rdquo;, conclude Marquez con il sorriso.  Moto2, risultati gara GP Austin: Garcia batte Roberts in Texas 

L&#39;otto volte campione del mondo ha chiuso con una scivolata il weekend texano, ma guarda il bicchiere mezzo pieno: &ldquo;So cosa non ha funzionato&rdquo;

GP Austin, Marquez: &ldquo;La caduta? Ero in lotta per la vittoria, va bene cos&igrave;&rdquo;

La sequenza dell'errore che ha estromesso il ducatista dalla lotta per la vittoria

MotoGP Austin, disastro Marc Marquez: cade mentre è in testa

Il #93 ha regalato spettacolo anche fuori dalla pista, ballando sulle note del trapper Lyanno

MotoGP Austin: Marc Marquez, che show sul podio della Sprint

        Continua nel migliore dei modi l&rsquo;apprendistato in Ducati di Marc Marquez, dopo due weekend e mezzo lo spagnolo ha gi&agrave; collezionato due secondi posti nelle Sprint (entrambi alle spalle di Vinales) e la prima fila ad Austin, uno dei suoi circuiti preferiti. Per la gara di domani per&ograve; Marc non fa sogni ad occhi aperti e si aspetta tanti piloti veloci per il podio. MOTOGP SPRINT, GP AUSTIN RISULTATI: VINALES E APRILIA BISSANO PORTIMAO Problemi nuovi e vecchi Non pu&ograve; che essere soddisfatto al termine della Sprint, Marc Marquez &egrave; tornato nuovamente a festeggiare come gi&agrave; accaduto a Portimao. Il pilota di Cervera per&ograve; dopo il venerd&igrave; ha dovuto cambiare completamente approccio e setup per riuscire ad essere della partita: &ldquo;Onestamente oggi &egrave; stato tutto inaspettato, stamattina abbiamo fatto un passo avanti ma nei primi giri il feeling era stato pessimo. Avevo molti problemi che nelle prove non si erano presentati&rdquo;. Una volta che la gara era iniziata, Marc non ha potuto fare altro che lavorare su se stesso e cos&igrave; &egrave; riuscito a superare il momento di difficolt&agrave; dei primi passaggi: &ldquo;Ho cercato di risolvere i problemi lavorando con lo stile di guida ma alla fine ho aspettato che arrivasse il mio momento ed ho poi iniziato ad essere pi&ugrave; costante e veloce soprattutto nel primo settore e questo mi ha dato la possibilit&agrave; di guadagnare terreno negli ultimi giri&rdquo;. Tornando alla Sprint portoghese, dove anche in quell&rsquo;occasione chiuse secondo alle spalle di Maverick Vinales: &ldquo;Oggi rispetto a Portimao &egrave; stato diverso, la il feeling con la moto era migliore. Guidavo in un modo migliore, qui non sto guidando bene ma sento che sto migliorando qualcosa nel mio stile di guida ed &egrave; importante se con questo margine siamo ancora secondi. Questo mi da la possibilit&agrave; di lavorare sulla moto e trovare il modo di essere pi&ugrave; veloce e costante per poter impensierire Vinales&rdquo;.  GP AUSTIN: FOGGIA &ldquo;SALVA&rdquo; L'ITALIA DELLA MOTO2 IN QUALIFICA Niente sogni, firmo per il podio Continua a non voler sentir parlare di vittoria Marc Marquez, anche dopo l&rsquo;ottimo sabato che lo ha visto conquistare per la prima volta la top3 in qualifica e che lo ha riportato nuovamente sul podio della Sprint: &ldquo;Se adesso mi fai firmare per un podio, firmo subito&rdquo;. Sono le stesse parole che aveva pronunciato gioved&igrave; in conferenza stampa. Non cambia dunque il pensiero di Marc anche al termine di una Sprint che lo ha messo nuovamente tra i protagonisti: &ldquo;Dobbiamo capire che questo &egrave; il mio lavoro e devo essere realisti, oggi c&rsquo;era la possibilit&agrave; di vincere? Forse si ma &egrave; un sogno. La verit&agrave; &egrave; che Vinales e Martin sono pi&ugrave; veloci di me. Acosta, Bagnaia e Bastianini hanno un passo molto simile al mio e quindi domani sar&agrave; dura. Sar&agrave; una gara lunga e dovremo essere costanti per ottenere ci&ograve; che vogliamo&rdquo;.        

L&rsquo;otto volte campione del mondo &egrave; al secondo podio consecutivo nella gara del sabato ma per il GP della domenica vede tanti rivali pronti

Dopo la Sprint Marquez firmerebbe per il podio: “Non posso ancora vincere”

        La giornata di venerd&igrave; aveva lasciato intendere ad un sabato forse ancor pi&ugrave; produttivo per Jorge Martin, incappato in una qualifica particolarmente difficile e condizionata da ben due cadute, e da una gara Sprint, la specialit&agrave; della casa, in cui si &egrave; ritrovato costretto a rincorrere dopo una partenza complicata. Nonostante le difficolt&agrave; patite, Martin &egrave; riuscito comunque a conquistare il massimo bottino ottenibile dal sabato texano, riuscendo a recuperare svariate posizioni fino alla quarta casella, per poi attaccare e sopravanzare Pedro Acosta, conquistando cos&igrave; la terza posizione finale. Senza la necessaria rimonta effettuata, lo spagnolo avrebbe potuto lottare con Vinales per la vittoria, un'ulteriore attestazione della velocit&agrave; espressa, sufficiente per candidarsi per il gradino pi&ugrave; alto del podio in vista della gara lunga di domani, GP Austin: Foggia "salva" l'Italia della Moto2 in qualifica Guadagnati punti preziosi su Bagnaia&nbsp;&nbsp; Il risultato acquisito ad Austin permette a Martin di allungare ulteriormente in classifica di campionato, essendosi portato a 24 punti di vantaggio dal primo degli inseguitori, Enea Bastianini, e a 28 su Pecco Bagnaia. Al termine della non facile ma produttiva giornata, Martin ha evidenziato le abilit&agrave; necessarie servite per arrivare con il sorriso stampato in volto alla fine del sabato: "Sono stato particolarmente resiliente in qualifica, sono caduto due volte eppure sono riuscito a mantenere la calma, montare la gomma soft e piazzarmi in seconda fila. In gara &egrave; stato tutto abbastanza difficile, al via mi hanno subito toccato alla curva 1 e mi sono trovato indietro". Martin ha poi proseguito: "Sono stato bravo a mantenere la calma e a recuperare posizioni, l'obiettivo a quel punto era il podio, ovviamente ad inizio gara speravo in un risultato ancora maggiore. Sono contento per il ritmo che abbiamo manifestato, &egrave; stato forte". Jorge Martin: "Stavo per riprendere Marquez" L'obiettivo, adesso, si sposta sulla gara lunga della domenica, nella quale Martin ripone molta fiducia: "Domani vedremo, non sar&agrave; facile gestire la gomma per l'intera durata della corsa. Non so con che gomma scenderemo in pista domani in gara, sia la morbida che la media vanno bene. Oggi siamo riusciti a portare al traguardo la gomma morbida anche se nel finale ho avvertito qualche vibrazione. Abbiamo pi&ugrave; opzioni valide, ma ad ogni modo bisogner&agrave; gestore al meglio e sicuramente partire meglio di oggi. Sono andato in crescendo in termini di prestazioni nonostante questo problema di chattering, alla fine l'ho gestito bene, nel finale stavo anche andando a riprendere Marquez. Sono molto fiducioso per domani, se partiamo bene potremo essere veloci".  Moto3, nelle qualifiche americane l'Italia s'&egrave; desta        

Il terzo posto nella gara Sprint soddisfa solo in parte il pilota spagnolo, protagonista di una giornata complessa e altalenante&nbsp;

GP Austin, Jorge Martin allunga in classifica: "In gara ancora più forti"

        Deve essere stato strano per Marc Marquez inforcare le prime curve del COTA in sella ad una moto diversa dalla Honda, ma i risultati sono rapidamente arrivati. Il terzo tempo con cui lo spagnolo ha chiuso la Practice infatti &egrave; un ottimo punto di partenza, ma la sensazione &egrave; che vi sia ancora tanto margine da esplorare.&nbsp;&ldquo;E&rsquo; stato interessante girare in questa pista con una Ducati &ndash; apre Marc &ndash; anche perch&eacute; all&rsquo;inizio non mi sono trovato particolarmente bene, ma sono rimasto calmo e mi sono avvicinato. In questa pista ero forte, e la Honda mi aiutava, specie nelle parti con tante frenate e accelerazioni da bassa velocit&agrave;. Con questa moto il tempo si fa in un modo diverso: l&rsquo;ho iniziato a capire nel pomeriggio. Il primo settore con la GP23? Al momento &egrave; il mio settore peggiore ma so perch&eacute;, vediamo se riuscir&ograve; ad essere pi&ugrave; rapido altrove&rdquo;. L&rsquo;obiettivo per domani di Marquez  Marquez analizza i propri problemi, che risiedono soprattutto in frenata. &nbsp;&ldquo;L&rsquo;ultima parte della frenata &egrave; dove ad oggi sto facendo pi&ugrave; fatica, ma ci stiamo lavorando. Se non sei abile in quella sezione non rialzi bene la moto e non acceleri nel modo giusto. Sono comunque gi&agrave; terzo, anche se il livello dei passo di gara &egrave; difficile da capire. La FP1 in un certo senso &egrave; sempre la sessione pi&ugrave; difficile per me, dato che scendo in pista con i ricordi del passato e l&rsquo;istinto tenta di farsi largo, ma con il passare del tempo capisci cosa e dove cambiare&rdquo;. &nbsp;Ovviamente &egrave; tempo anche per le prime previsioni, ma ancora una volta lo spagnolo non si scompone, evitando di parlare di vittoria o podio. &nbsp;&ldquo;Non so se mi avviciner&ograve; o meno al crono di Martin. In questa pista non &egrave; facile fare il singolo giro veloce, dato che vi sono tante frenate ed &egrave; facile commettere un errore. Per ora ci sono 3 o 4 piloti pi&ugrave; veloci di noi: Martin, Vinales, Bastianini e Pecco. L&rsquo;obiettivo per domani &egrave; essere almeno in seconda fila, per stare nei primi 5 in gara&rdquo;. Borsoi: "Pramac con Yamaha? Che senso ha per noi cambiare?"       

Marc subito 3&deg;: "Partenza difficile ma sono migliorato. Il primo settore &egrave; il peggiore per me, ci sono ancora 3 o 4 piloti pi&ugrave; veloci, punto alla top 5 in gara"

Marquez avverte: "Inizio a capire come essere veloce con la GP23"

        Il Circuit of the Americas &egrave;, probabilmente insieme al Sachsenring, una delle piste che pi&ugrave; si adattano al talento di Cervera. L&rsquo;alfiere Gresini Racing per&ograve; non vuole pensare alla vittoria ed anzi, ad oggi firmerebbe per un podio. MARTIN: &ldquo;PRAMAC CON YAMAHA? NON SAPREI, IO NON SAR&Ograve; QUI NEL 2025&rdquo; Non sono pi&ugrave; il favorito La pista di Austin &egrave; casa di Marc Marquez, lui il primo a vincerci nel 2013 al debutto in MotoGP e lui recordman di successi nella prima decade della pista texana. Gli anni per&ograve; passano e anche Marc, oggi &ldquo;privato&rdquo; con la Desmosedici del team Gresini non vuole, almeno a parole, sentir parlare di vittoria: &ldquo;Ovviamente arriviamo su una pista che si adatta al mio stile di guida ed in passato abbiamo vinto parecchie gare ma al momento, come abbiamo visto a Portimao ci sono tre o quattro piloti pi&ugrave; veloci di me. Vedremo se qui riuscir&ograve; ad essere pi&ugrave; vicino, oggi &egrave; solo gioved&igrave; e ora firmerei per conquistare il mio primo podio. Vedremo durante il weekend a cosa potr&ograve; puntare&rdquo;. L&rsquo;addio ad Honda, che qui lo scorso anno con Alex Rins, ha vinto la gara della domenica obbliga Marc Marquez a ripartire da zero domani nelle FP1: &ldquo;&Egrave; una moto completamente diversa con punti di forza diversi, con Honda ero fortissimo nelle curve da stop&amp;go, lo scorso anno qui Alex Rins lo ha dimostrato e anche io e Mir in India avevamo fatto una buona gara. Vedremo come funzioner&agrave; la Ducati qui, so che sar&agrave; differente ma il mio obiettivo &egrave; essere fluido. Quando arrivi su una pista che ti piace, e Austin mi piace, hai il dovere di divertirti e io cercher&ograve; di farlo. Ci sono dei piloti pi&ugrave; veloci di me e sar&agrave; difficile vincere ma cercheremo di fare il meglio possibile lottando per il podio e se non ci riusciremo lo faremo per la top5&rdquo;.  MOTOGP-LIBERTY MEDIA, EZPELETA: &ldquo;ORA SIAMO UNO DEGLI SPORT PI&Ugrave; IMPORTANTI AL MONDO&rdquo; Austin, America e Liberty Media Come abbiamo detto la pista di Austin &egrave; quella dove lo spagnolo ha i migliori ricordi, tra cui quello della prima vittoria nella top class: &ldquo;La differenza principale rispetto le altre piste &egrave; che questa ha pi&ugrave; curve a sinistra, ci sono anche tante curve da stop&amp;go, &egrave; una pista che si sposa bene a me e dove ho dei bellissimi ricordi come la mia prima vittoria in MotoGP alla seconda gara&rdquo;. Sull&rsquo;acquisto di Liberty Media, Marc ha invece commentato cos&igrave;: &ldquo;Il motivo per cui sono felice dell&rsquo;annuncio &egrave; che oggi rispetto alla F1 c&rsquo;&egrave; molta differenza che possiamo colmare. Loro sono specialisti nel prendere nuovi piloti e creare grandi nomi come capitato in passato quando c&rsquo;erano Valentino, Lorenzo, Pedrosa e Stoner. Pi&ugrave; nomi ci sono e pi&ugrave; interesse ci sar&agrave; e maggiori saranno gli investitori nella MotoGP per migliorare lo show&rdquo;.        

Al COTA, lo spagnolo ha vinto in sette occasioni, l&rsquo;ultima nel 2021 con la Honda ma oggi con la Desmosedici del team Gresini pu&ograve; tornare a sognare

La MotoGP arriva ad Austin, Marc Marquez: “Oggi firmerei per il podio”

La livrea speciale che il #93 del Team Gresini sfoggerà nel GP Americhe 

MotoGP: Marc Marquez, casco da Cowboy ad Austin

        E&rsquo; quasi tutto pronto al COTA di Austin per il terzo Gran Premio della stagione, dove alcuni recordo potrebbero generarsi ed altri sgretolarsi. Lo sa bene la Ducati, che punta ad allungare le proprie strisce invidiabili di risultati, e soprattutto Marc Marquez, autentico padrone in passato del tracciato statunitense.&nbsp;Lo spagnolo va a caccia del successo, per interrompere la sua striscia di gare senza vittorie. Domenica saranno 903 giorni dal suo ultimo trionfo, datato Misano 2021. In precedenza erano passati 581 giorni tra Valencia 2019, la sua ultima vittoria prima dell&rsquo;infortunio, e la successiva al Sachsenring nel 2021.&nbsp;Marquez per&ograve; deve anche guardarsi le spalle &ndash; in termini statistici &ndash; da Pedro Acosta, che punta dritto a due primati attualmente detenuti dal connazionale. Il primo &egrave; ovviamente quello del primo successo in MotoGP: a 19 anni e 325 giorni Pedro avr&agrave; domenica il primo di tanti match point, considerato Marc ottenne la prima vittoria a 20 anni e 63 giorni, proprio ad Austin. Acosta ad ogni modo potrebbe entrare una volta di pi&ugrave; nella storia anche solo salendo sul podio, dato che diventerebbe il pi&ugrave; giovane di sempre a centrare due podi consecutivi in classe regina, migliorando quanto fatto sempre nel 2013 da Marquez. Ducati uber alles&nbsp;  Dicevamo di Ducati in precedenza: se nelle qualifiche vi sar&agrave; almeno una Desmosedici in prima fila, quello di Austin sar&agrave; il 63&deg; GP consecutivo con almeno un ducatista nelle prime tre posizioni della griglia. Una striscia partita a Valencia nel 2020. Per quanto concerne la gara invece baster&agrave; un pilota Ducati sul podio per ottenere la 49&deg; corsa consecutiva con un ducatista tra i primi tre.&nbsp;Ricordiamo infine che Jack Miller, Maverick Vinales ed Alex Rins vanno sempre a caccia di un successo storico, dato che mai nessuno finora &ndash; nell&rsquo;era MotoGP &ndash; &egrave; riuscito a vincere una corsa con 3 moto diverse. KTM e Aprilia, tra l&rsquo;altro, non sono mai salite sul podio al COTA. MotoGP, Quartararo tra rinnovo e Austin: "Ora possiamo lavorare con la mente sgombra"       

Pedro - Marc: il duello &egrave; anche nelle statistiche. L'8 volte iridato punta ad interrompere un digiuno di ormai 900 giorni. Ducati vuole fare 63 e 49

MotoGP, Austin: Acosta potrebbe “rubare” due record di Marquez

        Al Circuit of The Americas al 2013, anno di debutto di Marc Marquez in MotoGP e della pista texana nel calendario del motomondiale solo l&rsquo;ex ufficiale HRC, Alex Rins (in due occasioni) e Enea Bastianini hanno vinto il GP delle Americhe. Se Rins passato in Yamaha &egrave; ancora lontano dalle prestazioni dei migliori, Enea e Marc a Portimao hanno dimostrato di poter lottare per la zona podio e quale miglior posto per Marc Marquez per tornare a festeggiare se non in un suo fortino. MOTOGP, BASTIANINI POTREBBE "RIFARE L'AMERICANO" NEL GP DI AUSTIN &Egrave; ora di gioire con Ducati Dopo il podio conquistato nella Sprint di Portimao, Marc Marquez sembra avere sempre pi&ugrave; in mano la propria Ducati Desmosedici GP23. L&rsquo;otto volte iridato arriva su una delle piste dove pi&ugrave; ha fatto la differenza nella sua carriera in MotoGP. Austin, insieme al Sachsenring infatti sono due delle &ldquo;roccaforti&rdquo; su cui il pilota di Cervera ha, quasi, sempre vinto. I successi di Alex Rins infatti sono arrivati &ldquo;in contumacia&rdquo; della Formica Atomica: caduto nel 2019 mentre era in testa per un problema della sua RC213V e assente causa infortunio nel 2023. Quello di Enea Bastianini del 2022 &egrave; invece arrivato con lo spagnolo che ha avuto un problema in partenza finendo ultimo alla prima curva, costringendolo ad un&rsquo;incredibile rimonta terminata in sesta piazza. Difficile dire se senza quel problema in partenza Marc sarebbe stato in grado di tenere il passo di Enea, soprattutto nel finale, ma sicuramente sarebbe rimasto in lotta per il podio con una Honda che gi&agrave; era molto lontana dalle prestazioni delle Ducati. Ora che sulla moto bolognese c&rsquo;&egrave; anche lui, nonostante sia solo il terzo round, le aspettative da parte di tutti sono comunque alte. A Portimao, Marc Marquez ha dimostrato di poter lottare per le primissime posizioni, su una pista che storicamente non gli era mai stata amica: settimo al rientro nel 2021, sesto nel 2022 con i podi nelle Sprint del 2023 e 2024. Su una pista come Austin dove ha conquistato sette successi, di cui uno dopo l&rsquo;infortunio del 2020 con l&rsquo;omero ruotato di 34&deg;, ed un distacco medio superiore ai 3,6&rdquo; tutto sembra apparecchiato per una gara da protagonista dell&rsquo;otto volte iridato. Il podio, viste le premesse sembra ampiamente alla portata di Marquez e perch&eacute; no, magari centrare l&rsquo;ottavo successo nella capitale della musica live a stelle e strisce.  MOTOGP, FABIO QUARTARARO: STIPENDIO DA CAPOGIRO IN YAMAHA       

Il motomondiale fa tappa in Texas dove lo spagnolo ha gi&agrave; vinto in 7 occasioni, dopo la performance di Portimao diventa tra i favoriti, almeno, per il podio

MotoGP, Marc Marquez ad Austin suona tutta un’altra musica

        Come previsto, e per certi versi forse anche in maniera ancor pi&ugrave; prepotente rispetto alle gi&agrave; alte aspettative della vigilia, l'esordio in MotoGP di Pedro Acosta ha aggiunto alla griglia della top class un pilota, oltre che un personaggio, destinato a dominare il futuro della top class. In sella alla KTM del team GasGas, (non la moto pi&ugrave; competitiva dell'intero lotto) il rookie spagnolo ha impressionato per stile di guida, coraggio ed esuberanza, anche mediatica, conquistando la nona posizione in Qatar dopo aver intensamente flirtato con il podio per buona parte di gara e aver condotto il primo affondo nei confronti di Marc Marquez; e poi il primo podio di carriera a Portimao. La corsa portoghese rappresenta al momento il pi&ugrave; esaustivo biglietto da visita circa l'immenso potenziale dello spagnolo, rapidissimo nell'apprendimento della gestione degli pneumatici e inesorabile in un approccio alla gara in cui ha mostrato tutta la sua crudelt&agrave; agonistica. Al fine di conquistare gi&agrave; alla seconda gara di carriera il primo piazzamento sul podio, il campione del mondo in carica della Moto2 non ha subito particolari effetti pratici o emotivi derivanti dalla presenza in bagarre n&egrave; del campione in carica Pecco Bagnaia, n&egrave; tantomeno dell'otto volte iridato Marc Marquez. Proprio nei confronti del pi&ugrave; blasonato connazionale, Acosta sembra aver posto particolare attenzione, non facendo sconti e anzi prendendosi dei rischi, punzecchiandolo in Qatar e affondando il colpo in entrambi i round fin qui svolti. La reazione di Marquez all'euforica sfrontatezza di Acosta e al suo talento, fino ad ora &egrave; stata caratterizzata da sorrisi e frasi quasi da mentore, eppure, la situazione &egrave; destinata a modificarsi, come insegnano le storiche rivalit&agrave; della classe regina del recente passato e come prefigura la diversti&agrave; caratteriale dei due iberici. MotoGP, ad Austin l'occasione del riscatto per Marini, Bezzecchi e Morbidelli Cosi come Rossi, il meteorite Acosta ha impattato sulla MotoGP Esuberante, politicamente scorretto e sovversivo nei confronti della gerarchia della top class, fino al suo arrivo saldamente rispettata. Il meteorite Acosta ha impattato sulla MotoGP, in un modo estremamente simile a quanto fatto vedere da Valentino Rossi, nel 2000, quando approd&ograve; in 500 ribaltando i canoni dell'ancien r&eacute;gime del motomondiale, tanto in pista quanto in relazione al rapporto con i media. Le recenti esternazioni di Acosta, facente parti di un chiaro progetto di attacco al potere detenuto dal nome e dalla reputazione di Marquez, prima ancora che il suo talento ricordano molto quello che fece lo stesso pilota Gresini quando, sin dalla prima gara disputata (Qatar 2013), strinse nel suo mirino lo stesso Valentino Rossi. Un antico rituale, datato quanto lo sport stesso, e non a caso richiamante il modus operandi del mondo animale, nel quale il giovane, arrembante e accentratore di un preciso destino assegnatogli dal suo stesso talento nonch&eacute; dalla sua giovanile sete di affermazione, attacca il riferimento del branco. Destinati a scontrarsi Il carattere solare, il viso furbo e positivamente malizioso, di concerto al suo estroverso modo di guidare che ne riflette le caratteristiche sopracitate, stanno facendo lievitare i paragoni con Valentino Rossi, ancor pi&ugrave; che con Marquez. Quando il futuro nove volte campione del mondo sbarc&ograve; tra i grandi della classe regina (e per la verit&agrave; anche prima, quando correva nelle categorie minori), inizi&ograve; l&rsquo;opera di rottura dell&rsquo;equilibrio creato dall&rsquo;attore protagonista principale in Italia e non solo, Max Biaggi. Il tutto utilizzando le stesse armi che, oggi, adopera Acosta, spavaldo e per niente intimorito (anzi, galvanizzato) dalle apparizioni televisive e dalle telecamere. Allo stesso modo, dunque, Acosta mira a detronizzare il connazionale di Cervera, quest'ultimo agguerrito e senza dubbio pronto ad una rivalit&agrave; destinata ad accendersi nel corso della stagione. Tra due piloti che, come fu per Rossi e Biaggi, hanno gi&agrave; dimostrato di accendersi (per ora con il sorriso) nel momento in cui incrociano le rispettive ruote in pista. Allo stesso modo di Rossi ai danni di Biaggi tra la fine degli anni 90' e l'inizio degli anni 2000', la simpatia di Acosta sta spopolando tra fan e addetti ai lavori; inoltre l'aver accettato con relativa leggerezza il ruolo di predestinato, riuscendo a cavalcare apparentemente in modo perfetto tale onda (altra peculiare affinit&agrave; con Valentino Rossi), risulta essere un'arma particolarmente affilata da scagliare contro Marquez.&nbsp;&nbsp;  Liberty Media, Suppo: "MotoGP diversa dalla F1, ma dal potenziale enorme"        

La nuova rivalit&agrave; spagnola assomiglia in molti tratti allo storico dualismo tutto italico che caratterizz&ograve; i primi anni 2000

MotoGP, il giovane ed il vecchio: Acosta-Marquez come Rossi-Biaggi

        Come prevedibile, l'avventura di Alex Rins da pilota ufficiale Yamaha non &egrave; stata priva di difficolt&agrave;. Lo spagnolo si &egrave; subito dovuto interfacciare con le problematiche tecniche che la M1 sta patendo ormai da diversi anni, e sebbene non sia mancato qualche guizzo, soprattutto nei test invernali, i risultati di inizio stagione hanno confermato le complessit&agrave; previste. In Qatar Rins non &egrave; riuscito ad andare oltre la diciassettesima casella nella gara Spint e la sedicesima nella gara lunga, risultati leggermente migliorati dalla tredicesima piazza della gara domenicale di Portimao. Il cristallino talento del vice-campione del mondo della Moto2 2015 gli ha permesso varie volte in carriera di mettersi in luce tra i big della top class, conquistando sei successi. Due di essi sono arrivati proprio sul circuito di Austin, pista per la quale lo spagnolo ha sempre manifestato, verbalmente e concretamente, una particolare predisposizione, tale per cui l'edizione 2024 potrebbe segnare un decisivo cambio di rotta.&nbsp; Liberty Media, Suppo: "MotoGP diversa dalla F1, ma dal potenziale enorme" Il primo a rubare lo scettro a Marc Marquez Da sempre terra di Marc Marquez, dall'alto dei suoi sette successi, Austin ha tuttavia visto in Rins come altro e, al momento ultimo, dominatore. Proprio in America, nel 2019, lo spagnolo vinse il suo primo GP in top class (complice anche la caduta di Marquez) mostrando una naturalezza di guida davvero notevole, sempre composta, fluida e scorrevole, nonostante la conformazione spigolosa del layout. All'epoca in sella alla Suzuki, Rins batt&egrave; la concorrenza di un arrembante Valentino Rossi, distanziato di soli quattro decimi; anche nel 2021 lo spagnolo si conferm&ograve; su ottimi livelli, terminando appena ai piedi del podio. L'affinit&agrave; con Austin si consolid&ograve; nel 2022, quando torn&ograve; sul podio grazie alla piazza d'onore conquistata alle spalle del vincitore Enea Bastianini. In aggiunta dell'ultimo successo targato 2023, le vittorie totali di Rins ad Austin se considerate tutte le classi sono complessivamente quattro, grazie al succeso in Moto3, nel 2013 davanti a Maverick Vinales, ed in Moto2 nel 2016 davanti a Sam Lowes. La vittoria pi&ugrave; sorprendente con Honda nel 2023 Il successo pi&ugrave; importante in special modo ai fini del campionato attuale &egrave; sicuramente quello della passata stagione. Lo spagnolo, in sella alla Honda del team LCR ed in difficolt&agrave; tecnica tanto quanto l'attuale Yamaha tra le mani, riusc&igrave; a tirar fuori dal cilindro un week-end di pregievole fattura, conquistando la seconda posizione nella gara Sprint, e vincendo la gara lunga davanti a Luca Marini e Fabio Quartararo. Sebbene non sembri affatto facile replicare un fine settimana di gara del genere, Austin in passato ha gi&agrave; saputo tirare il meglio dalle performance dello spagnolo, chiamato ad un'impresa che &egrave; nelle sue corde.  Acosta: "A Marc Marquez ho fatto quello che lui ha fatto a Valentino Rossi"         

Lo spagnolo ha sempre dimostrato una naturale propensione per il circuito texano e prover&agrave; a sorprendere in sella alla Yamaha, come fece nel 2023

MotoGP Austin: non solo Marquez, è Rins l'ultimo re di Austin

        La doppieta firmata Qatar-Portimao ha aperto le danze della MotoGP, inaugurando una stagione che sin dai primissimi passi del mercato piloti 2023 ha brulicato di temi. Uno su tutti, l'approdo di Marc Marquez in Ducati, con conseguente punto interrogativo circa la competitivit&agrave; che l'otto volte iridato avrebbe potuto mostrare, tornando, cos&igrave; facendo, ai suoi canonici livelli d'&eacute;lite. In virt&ugrave; delle iniziali battute stagionali, un'embrionale risposta a questa fatidica &egrave; stata gi&agrave; riscontrata; lo spagnolo si &egrave; subito affacciato con costanza alla top five, in quasi ogni turno di sessione disputato, manifestando una curva d'apprendimento non tanto sorprendente, in virt&ugrave; del fatto che il soggetto in questione &egrave; un otto volte campione del mondo, quanto ad ogni modo non scontata. Quinto all'esordio in Qatar nella gara Sprint, quarto nella gara lunga della domenica, la pi&ugrave; ricca d'incognite, secondo nella Sprint di Portimao ed in lizza per la quarta posizione nella gara lunga, tagliato fuori solamente dalla caduta che ha coinvolto anche Pecco Bagnaia. Fino ad ora lo spagnolo ha rispettato le aspettative legate al suo nome ed al suo talento, ma ancora (e fisiologicamente) sembra avere qualche decimo in meno nel polso destro in relazione ai compagni di marca pi&ugrave; veloci. Quella differenza che al momento demarca la linea tra i saltuari protagonisti del podio e i contendenti al titolo. Liberty Media si prende MotoGP e SBK: i dettagli dell'operazione Il significato del GP di Austin In tal senso la gara di Austin assomiglia ad un primo test circa le pi&ugrave; alte ambizioni raggiungiubili in questa stagione, una specie di set point relativo ad una competitivit&agrave; che &egrave; indubbiamente presente ma che si presenta ancora acerba al fine di impensierire gli attuali riferimenti della top class. Se il Qatar e Portimao hanno rappresentato due circuiti non particolarmente cari allo spagnolo e alle sue caratteristiche di guida, Austin simboleggia, al contrario, il giardino di casa (insieme al Sachsenring), una pista sul quale lo spagnolo non ha mai avuto rivali all'apice della sua carriera, ed in cui &egrave; stato in grado di vincere anche nella stagione da rookie; un successo che, inoltre, coincise con il primo sigillo della sua eccelsa avventura in top class. Salendo sulla Ducati lo spagnolo ha iniziato un processo d'adattamento alla moto riguardante in primis il suo stile di guida, come da lui stesso sottolineato; proprio quello stile di guida, spigoloso, aggressivo in frenata e poco ortodosso in percorrenza di curva, che ad Austin l'ha aiutato a fare la differenza anno dopo anno in maniera consecutiva dal 2013 al 2018, e poi ancora nel 2021.&nbsp; I numeri dello spagnolo Nel caso in cui Marquez riuscisse a vincere ad Austin, uno scenario affatto non improbabile visti i precedenti, l'ingresso nel ristretto novero dei papabili contendenti al titolo sarebbe completa, infondendo un'intensa e (per gli avversari) ingombrante quantit&agrave; di fiducia che quasi certamente lo porterebbe sul binario auspicato al momento dell'addio dalla Honda. I numeri del campione di Cervera sul circuito americano sono a dir poco incredibili, cosi come i distacchi sempre larghi registrati al traguardo sul primo degli inseguitori. Nel 2013, come detto, Marquez vinse nella sua stagione da rookie, battendo la concorrenza del compagno di squadra Daniel Pedrosa. L'anno seguente Marquez biss&ograve; il successo rifilando pi&ugrave; di quattro secondi a Pedrosa e addirittura venti alla Ducati di Andrea Dovizioso. Nel 2015 il forlivese non pot&egrave; nuovamente nulla terminando a due secondi e mezzo da Marquez, che nel 2016 sigl&ograve; il quarto sigillo consecutivo tagliando il traguardo davanti a Lorenzo, staccato di ben sei secondi. Anche nel 2017 e nel 2018 Marquez non fece sconti, relegando in seconda posizione rispettivamente Valentino Rossi e Maverick Vinales, entrambi a pi&ugrave; di tre secondi. L'anno seguente solo una caduta (mentre si trovava in testa alla gara) gli imped&igrave; di conquistare la settima vittoria consecutiva; dal 2020 Marquez entr&ograve; nel difficile tunnel caratterizzato da infortuni, operazioni chirurgiche e difficolt&agrave; tecniche, ciononostante nel 2021 dimostr&ograve; nuovamente la sua superiorit&agrave;, vincendo su Quartararo e Bagnaia, in quella che al momento rappresenta la penultima vittoria della sua carriera. Con le complessit&agrave; fisiche ormai alle spalle e la certezza della velocit&agrave; della moto,&nbsp;l'edizione 2024 di Austin rappresenta la prima vera occasione per provare a dimostrare nuovamente tutto il suo smisurato potenziale.&nbsp;  MotoGP, BMW non si nasconde: "Siamo in contatto con Dorna, ma..."        

Lo spagnolo torna sulla pista che l'ha visto trionfare in ben sette occasioni, un test importante per testare la competitivit&agrave; con Ducati

MotoGP, Marquez ad Austin per capire i reali obiettivi di stagione

Alla seconda gara in MotoGP, il rookie spagnolo ha già conquistato il suo primo podio e ora punta al primo successo. Marquez vinse al terzo tentativo, Biaggi al primo

MotoGP, la prima vittoria dei campioni nella top class

        Michele Pirro ha presentato il suo &ldquo;51 Racing Lab&rdquo;, ovviamente dopo essere rientrato in Italia da Portimao, dove per Ducati la domenica &egrave; stata senza dubbio agrodolce. Alla doppietta ottenuta con Jorge Martin ed Enea Bastianini si &egrave; infatti contrapposto l&rsquo;incidente tra Pecco Bagnaia e Marc Marquez, sul quale non potevamo non chiedere un parere al collaudatore di Borgo Panigale. Pirro sull'incidente Bagnaia - Marquez&nbsp;  &ldquo;E&rsquo; un incidente di gara,&nbsp;in una curva particolare in quanto in contropendenza. Parliamo di due campionissimi, e giustamente ognuno ha fatto il suo" ha commentato Pirro, spiegando come&nbsp;entrambi abbiano cercato di resistere fino in fondo.&nbsp;"E&rsquo; finita cos&igrave; ma non credo si debba polemizzare troppo: ovviamente la risonanza &egrave; grande quando si parla di Pecco e Marc, ma il mondiale &egrave; appena partito quindi serve stare calmi&rdquo;.&nbsp;Il tester serra le fila di Ducati, in vista di un proseguo di stagione dove la casa bolognese andr&agrave; nuovamente a caccia della doppietta tra MotoGP e Superbike, non senza una vasta variet&agrave; di rivali da fronteggiare.&nbsp;&ldquo;La prima cosa da fare come Ducati &egrave; non mollare la presa, dato che KTM in primis ha dimostrato di essere competitiva, e lo stesso vale per Aprilia. Siamo forti e siamo il riferimento, quindi dobbiamo restare concentrati. In Superbike abbiamo recuperato Bautista, che sembrava in difficolt&agrave;. Sar&agrave; un anno impegnativo ed incerto per tutti&rdquo;. Classifica MotoGP aggiornata dopo il GP di Portimao: i distacchi       

Il parere di Michele: "Sono due campionissimi e ognuno ha fatto il suo, tra l'altro in una curva particolare. Dobbiamo restare concentrati,&nbsp;in SBK abbiamo recuperato Bautista"

Pirro: "Con Bagnaia e Marquez l'eco è sempre enorme, ma polemizzare non serve"

        Se il Qatar ha prepotentemente levato il velo dagli occhi circa la rapidit&agrave; d'apprendimento di Pedro Acosta alla MotoGP, Portimao ha prematuramente svelato le enormi potenzialit&agrave; del 19enne pilota di Mazarron, autore di una prestazione da antologia, che gli ha portato il primo podio della sua carriera in top class, facendolo diventare il terzo pilota pi&ugrave; giovane di sempre a raggiungere tale obiettivo. L'hype generato dall'arrivo dello spagnolo, impreziosito e giustificato dai titoli mondiali vinti in Moto3 e Moto2 nel giro di soli tre anni, &egrave; stato ulteriormente confermato dalla mole di gemme che lo spagnolo ha manifestato in pista. Dal lucido e maturo approccio alla gara alla prestazione secca, cos&igrave; come il passaggio dalla Q1 alla Q2, avvenuto con una facilit&agrave; disarmante ed infine una furia agonistica nettamente sopra la media coadiuvata da una gestione degli pneumatici che nell'arco di sole due settimane lo spagnolo ha imparato ad affinare.Che si tratti di un pilota fuori dal comune e che ci si trovi dinnanzi ad un talento generazionale destinato a segnare in maniera indelebile la top class &egrave; ormai chiaro.  Bagnaia vs Marquez: orgoglio ed imprudenza I record di Pedro Acosta Sono gi&agrave; due i record ad essere stati infranti dal giovanissimo pilota di Mazarron, uno per gara. In Qatar Acosta ha rubato a Fabio Quartararo il primato di pilota pi&ugrave; giovane di sempre a realizzare il giro pi&ugrave; veloce in gara, (19 anni e 290 per il pilota KTM); mentre a Portimao lo spagnolo &egrave; diventato il terzo pilota pi&ugrave; giovane a conquistare il podio nella storia della top class, essendo preceduto solamente da Randy Mamola ed Edoardo Salatino. L'americano conquist&ograve; il podio a 19 anni, 8 mesi e 19 giorni precedendo Barry Sheene, in occcasione del GP della Finlandia nella corsa vinta da Boet Van Dulmen.&nbsp;Salatino conquist&ograve; la piazza d'onore del GP d'Argentina del 1962 (corsa disertata dai piloti europei), all'et&agrave; di 19 anni, 9 mesi e 1 giorno. Aver raggiunto il primo podio in top class alla seconda gara disputata sopraeleva Acosta rispetto ad una serie di nomi illustri della MotoGP, tra cui Valentino Rossi, capace di agguantare il podio alla quarta gara della sua stagione da matricola. Pi&ugrave; Rossi che Marquez: lo stile di Pedro Acosta In tempi recenti solo Daniel Pedrosa, Marc Marquez, Max Biaggi e Jorge Lorenzo hanno fatto meglio, salendo sul podio alla prima apparizione in MotoGP\500. All'esordio, nel 2006, Pedrosa conquist&ograve; la seconda posizione alle spalle di Loris Capirossi in occasione del GP di Jerez; Marquez fin&igrave; in terza casella in Qatar nel 2013 dietro Jorge Lorenzo e Valentino Rossi; Jorge Lorenzo conquist&ograve; la piazza d'onore nel 2008, sempre in Qatar, dietro il vincitore, Casey Stoner; mentre Max Biaggi riusc&igrave; nell'impresa di vincere, nel 1998, precedendo al traguardo, a Suzuka, Tadayuki Okada e Noriyuki Haka.  Accostamenti impegnativi ma che al momento riflettono alla perfezione il valore e le potenzialit&agrave; del giovane spagnolo, che nel saliscendi di Portimao ha manifestato un'esuberanza ed una variet&agrave; di guida da predestinato. Staccate poderose, sorpassi decisi e fantasiosi; nel modo di approcciare alla corsa e specificatamente alla rimonta messa in scena che l'ha portato sino alla terza posizione, Acosta, da tutti riconosciuto come l'erede di Marc Marquez per pi&ugrave; aspetti, ha ricordato Valentino Rossi; un paragone che trova la sua fondatezza nelle estrose traiettorie, nel modo di stare in sella e nella tipologia di sorpassi e staccate.  MotoGP: Marini-Honda, inizio da incubo. Ma Luca ci crede        

Lo spagnolo a Portimao ha dato sfoggio di tutto il suo talento e nelle prime due gare dell'anno ha gi&agrave; infranto due record

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