        Ha atteso qualche istante, guardando davanti alla TV gli avversari girare, poi &egrave; sceso in pista, risultando il miglior pilota della serata. Marc Marquez ha affrontato per la prima volta l'asfalto bagnato da quando guida la Ducati, egregiamente. Con gomme Michelin rain, l'otto volte iridato ha preso ci&ograve; che pi&ugrave; gli piace: la vetta della classifica MotoGP. Michelin guardinga, MM93 sensibile La Michelin ha comunicato quanto segue, pensando alla sicurezza dei piloti. Cosa giusta, come adeguata &egrave; l'azione sulla manopola destra di Marc Marquez, autore di aperture a pieno gas e in piega selvaggia a dispetto dell'asfalto bagnato. Niene male per uno che mai aveva girato in tal condizione con la Desmosedici. Turno a premiare gli impavidi, tra cui Augusto Fernandez e Pedro Acosta, duo GASGAS in luce e migliori KTM del lotto. ottime le RC16 quando "si scivola", infatti Brad Binder e Jack Miller sono entrati in top five, confermando l'abilit&agrave; su fondi viscidi. Bastianini miglior tricolore della MotoGP Enea Bastianini &egrave; settimo, ovvero, rappresentante nazionale messo meglio in classifica. Lo segue Fabio Di Giannantonio, mentre Pecco Bagnaia e Marco Bezzecchi si trovano a centro gruppo. Tanto lavoro per Luca Marini nel box Honda Repsol HRC, riacclimatamento per Franco Morbidelli, reduce da incidente e convalescenza che lo avevano costretto a riposo. Non decolla, per ora, il weekend Yamaha. Fabio Quartararo e Alex Rins gravitano da met&agrave; graduatoria in gi&ugrave;: il catalano &egrave; addirittura sul fondo ma, precisiamolo ma aveva guidato la Yamaha M1 su asfalto fradicio. Rispetto al pomeriggio assolato, la sera ha messo in ombra diversi protagonisti. MotoGP Qatar, FP2         

Marc Marquez sfida l'acqua per la prima volta con la Ducati ed &egrave; in testa, Acosta terzo, in mezzo c'&egrave; Augusto Fernandez. Bastianini settimo e miglior italiano, Bagnaia dodicesimo

GP Qatar MotoGP: risultati Practice

        Manca sempre meno all&rsquo;inizio ufficiale della nuova vita di Marc Marquez, che nel frattempo regala spunti e riflessioni degne di nota. Nel gioved&igrave; del Qatar infatti lo spagnolo ha forse pronunciato le parole pi&ugrave; sentite tra quelle proferite nell&rsquo;arco dei vari incontri tra piloti e media, tra la voglia di ritornare a sorridere e la necessit&agrave; di tenere a bada alcuni aspetti del proprio carattere.&nbsp;&ldquo;Quest&rsquo;anno capir&ograve; se &egrave; iniziata la mia fase discendente. L&rsquo;anno scorso &ndash; spiega Marc - i miei cattivi risultati sono imputabili anche alla situazione di Honda, dopo un 2020 che ha cambiato la mia vita. Ora mi servono risposte e quindi tempo: se un giorno finir&ograve; la gara 14&deg; non mi dovr&ograve; far prendere dal panico. Per uno come me magari essere competitivo vuole dire lottare per le prime posizioni, ma non me lo aspetto da subito: non posso costruire una casa dal tetto. Per il resto devo solo essere realista ed accettare la situazione attuale&rdquo;.&nbsp;Predica calma dunque lo spagnolo, la stessa calma che servir&agrave; anche in gara, una situazione che &ndash; in sella alla Ducati &ndash; Marc deve ancora sperimentare.&nbsp;&ldquo;La cosa che pi&ugrave; mi spaventa al momento &egrave; il mio istinto, il quale potrebbe portarmi a fare cose diverse da quanto programmato, come ad esempio guidare come se fossi ancora su una Honda, invece devo riuscire ad agire diversamente. Vengo da un inverno completamente diverso dai precedenti: prima ero solito provare cose per lo sviluppo della moto, mentre questa volta ho potuto concentrarmi solo su me stesso ed adattare il mio stile alla moto. Non sono pronto per il podio o la vittoria ma passo dopo passo vedremo dove saremo&rdquo;. Marquez vuole imparare dagli altri ducatisti  Chi si aspettava &ndash; almeno a parole &ndash; un Marquez subito arrembante deve quindi ancora una volta ricredersi, con lo spagnolo impegnato piuttosto a rubare il pi&ugrave; possibile da chi, a partire da Bagnaia, pu&ograve; vantare maggiore esperienza sulla Ducati.&nbsp;&ldquo;So cosa ho passato e so dove voglio arrivare ma servir&agrave; tempo: non vengo qui per vincere subito, sarebbe un errore, anche perch&eacute; negli ultimi 2 anni non ho mai vinto. Serve creare una base e imparare dai piloti Ducati che conoscono bene la moto. Non voglio dimenticare che vi saranno alti e bassi, lo abbiamo visto anche per altri piloti. Quando sono arrivato in Gresini ho cercato di adattarmi alla moto ed al team, anche perch&eacute; non puoi spostare tutto nella tua direzione. Prima voglio vedere come lavorano, poi magari parleremo di compromessi. Altri hanno gi&agrave; vinto con questa moto e questo team quindi fanno un ottimo lavoro&rdquo;.&nbsp;In conclusione il portacolori Gresini non risparmia parole al miele per i vertici Ducati, nonch&eacute; per quel Pedro Acosta che punta ad emularlo.&nbsp;&ldquo;Ho subito avuto un ottimo supporto dai vertici ducati: uso la moto 2023 come deciso, ma soprattutto senza un ottimo rapporto con i boss di Ducati non avrei firmato. Ho sentito subito rispetto ed &egrave; importante. Acosta ha dimostrato talento, e quando si &egrave; talentuosi si sale in sella e si &egrave; veloci. Potrebbe battere i miei record e sar&agrave; parte della MotoGP del futuro&rdquo;. MotoGP Qatar, Bagnaia chiaro: "3 titoli meglio di 2, voglio provarci"       

Marc a cuore aperto: "Il 2020 mi ha cambiato la vita, ora devo essere realista e non farmi prendere dal panico se finir&ograve; una gara 14&deg;. Ad oggi mi spaventa il mio istinto"

MotoGP Qatar, Marquez: "Quest'anno capirò se la mia parabola discendente è iniziata"

        Da tempo ormai nello sport viene usata la parola GOAT, come acronimo di &ldquo;Greatest Of All Time&rdquo; ovvero il pi&ugrave; grande di tutti i tempi. Nel motociclismo degli ultimi vent'anni se si pensa al GOAT viene in mente senza dubbio il nove volte iridato Valentino Rossi e poi il pilota pi&ugrave; titolato oggi in griglia di partenza, Marc Marquez, e proprio lui oggi ha incontrato nel paddock un altro&hellip; goat.  Una capra nel paddock di MotoGP: ecco perch&eacute;  La traduzione della parola inglese goat in italiano &egrave; capra e alla vigilia del suo nuovo capitolo con il team Gresini, la squadra faentina ha fatto trovare a Marquez fuori dal box proprio una... capra. L'otto volte campione del mondo si &egrave; fatto una grande risata quando ha visto l'allevatore con la capra al guinzaglio fuori dal suo box e ha poi provato a interagire con l'animale accarezzandolo. Calendario MotoGP 2024       

Nel paddock del circuito di Losaill, poco prima che l&rsquo;azione abbia inizio, siamo stati spettatori di un incontro&hellip; speciale!

MotoGP, quando un GOAT incontra un… “goat”

L'account ufficiale Dorna ha postato le immagini che mostrano i segni lasciati dagli incidenti su Marc Marquez & Co

Cicatrici e ferite: come le cadute segnano i corpi dei piloti MotoGP

        Manca sempre meno all&rsquo;inizio della nuova stagione del Motomondiale, che scatter&agrave; il 9-10 marzo dal Qatar. Tra i grandi motivi d&rsquo;interesse ci sar&agrave; il debutto in gara di Marc Marquez sulla Ducati del team Gresini, un binomio tutto nuovo che ha saputo catalizzare l&rsquo;attenzione di media e tifosi nel corso dell&rsquo;inverno. Ma quanto sar&agrave; competitivo il #93? Una domanda a cui Jorge Lorenzo ha provato a rispondere, intervistato dai microfoni del sito ufficiale MotoGP. Calendario MotoGP 2024 I dubbi di Jorge Lorenzo su Marc Marquez  &ldquo;Marc aveva iniziato in maniera impressionante durante i test di Valencia &ndash; ha esordito il cinque volte campione del Mondo &ndash; facendo quasi pensare che avrebbe vinto tutte le gare del 2024, ma dubito fortemente che sar&agrave; cos&igrave;. Nelle successive sessioni di collaudi in Malesia ha incontrato maggiori problemi e proprio per questo ho diversi interrogativi su di lui&rdquo;. Lorenzo &egrave; entrato poi nel dettaglio: &ldquo;Tutto dipender&agrave; da quanto tempo impiegher&agrave; per comprendere lo stile guida necessario per una Desmosedici. Marc guida ancora un po&rsquo; come se avesse una Honda tra le mani. L&rsquo;altra questione &egrave; sapere quanta differenza c&rsquo;&egrave; tra la sua Ducati GP23 e la GP24 ufficiale, capire quanto Ducati ha evoluto questa moto da un anno all&rsquo;altro. Se la differenza fosse grande, come immagino, sarebbe un grande problema&rdquo; &egrave; l'analisi del #99.  Jorge Lorenzo: "Marquez torner&agrave; come prima?"  Gli interrogativi del maiorchino non riguardano solo l&rsquo;aspetto tecnico, ma anche quello fisico: &ldquo;Bisogner&agrave; vedere anche se Marquez ha recuperato del tutto dall&rsquo;infortunio al braccio destro o avr&agrave; bisogno di pi&ugrave; tempo. Torner&agrave; come prima? Lo sa solo lui e chi lo circonda&rdquo;. Domande e dubbi a cui il fine settimana di Lusail fornir&agrave; le prime, parziali risposte. Marc Marquez spiega la scelta di non portare in Gresini il suo team HRC       

Alla vigilia del primo GP stagionale, il maiorchino ha analizzato la situazione del #93 ponendo diversi interrogativi

MotoGP, Marc Marquez veloce in Qatar? I dubbi di Jorge Lorenzo

        Nel 2024 Pol Espargar&ograve;, campione del mondo Moto2 2013, indosser&agrave; per la prima volta le vesti di collaudatore per KTM, dopo ben dieci stagioni trascorse in pista in MotoGP. In un'intervista rilasciata al quotidiano spagnolo "Marca", lo spagnolo ha approfondito il tema legato a Marc Marquez ed il suo passaggio in Ducati, "smascherando" le reali motivazioni del connazionale. Secondo Espargar&ograve;, la scelta di Marquez deriva dalla volont&agrave; di sorpassare il numero di titoli mondiali vinti di Valentino Rossi, uno stimolo che, senza troppo mistero, accompagna la carriera dell'ex pilota Honda: "Marquez vuole vincere un altro titolo mondiale. Vuole superare Valentino Rossi nel numero di titoli&nbsp;e questo significava essere in Ducati in questo momento ed &egrave; quello che sta provando a fare". Copioli: "Bagnaia favorito, ma abbiamo una grande Italia in MotoGP" Pol Espargar&ograve;: "Marquez e Bagnaia i favoriti per il titolo" Il collaudatore della KTM ha analizzato una dinamica particolarmente significatica relativamente alla vita all'interno del motomondiale: "Nel mondo dello sport gli anni passano molto velocemente&nbsp;e questo succede soprattutto nel Motomondiale, dove i piloti arrivano nella classe regina in cos&igrave; giovane et&agrave;". Proprio in virt&ugrave; di ci&ograve;, Espargar&ograve; ha approvato la scelta di cambiamento di Marquez: "E' vero che Marc aveva ancora solo un anno con la Honda, ma un anno &egrave; molto lungo non solo mentalmente, ma anche tecnicamente nello sport ai massimi livelli". Per ci&ograve; che concerne il campionato ormai alle porte, lo spagnolo ha indicato i suoi favoriti, ponendo particolare attenzione, inevitabilmente, ai piloti ufficiali Ducati, oltre che allo stesso Marquez: "Senza dubbio Marc Marquez e Pecco Bagnaia, attenzione anche ad Enea Bastianini&nbsp;che l'anno scorso &egrave; stato infortunato e non ha potuto esprimersi al meglio. Quest'anno sar&agrave; diverso. Metterei anche&nbsp;Aleix Espargar&oacute;, Brad Binder&nbsp;e ovviamente includo anche&nbsp;Jorge Martin".  Piloti a caccia dell'Aprilia, MotoGP pi&ugrave; ambita        

Il tester della KTM ha parlato delle ragioni alla base del passaggio dell'otto volte iridato dalla Honda alla casa di Borgo Panigale

MotoGP, Pol Espargaró: "Marquez in Ducati per superare Rossi"

        Il team diventa quasi sempre una seconda famiglia per ogni pilota. In un mondo come quello del motociclismo, dove si gira il mondo, si passa insieme molto tempo e i ritmi sono serrati, ogni ingranaggio deve funzionare bene, soprattutto quelli umani. La squadra, con cui si condividono gioie e dolori, dev&rsquo;essere &ldquo;cucita&rdquo; addosso e Marc Marquez aveva lo stesso team fidato di professionisti da circa undici anni. Quando l&rsquo;anno scorso ha optato per separarsi dal Repsol Honda per approdare in Gresini ha dovuto fare delle scelte&hellip; Marquez: "Io devo adattarmi alla famiglia Gresini, non il contrario"  Di tutti i componenti, molti dei quali divenuti nel tempo fratelli non di sangue, ha potuto portare con s&eacute; nella nuova esperienza con la squadra faentina solo Javi Ortiz, dovendo di fatto rinunciare a tutti gli altri. Uno su tutti, per esempio, il capotenico Santi Hernandez con cui lavorava a stretto contatto dalla Moto2. Nel documentario realizzato da DAZN &ldquo;Marc Marquez: famiglia Gresini&rdquo; lo spagnolo ha raccontato: &ldquo;La mia influenza all'interno del box non doveva cambiare quella della famiglia Gresini. Questo &egrave; stato uno dei motivi per cui ho portato uno dei miei componenti dalla squadra Repsol alla Gresini, ma non tutta la squadra. Loro hanno la loro famiglia e il loro ambiente. Con l&rsquo;arrivo di un pilota non puoi distruggere un'intera famiglia, per questo sono io che devo adattarmi a loro&rdquo;.  Gli obiettivi sono chiaramente importanti  Nei test Marc ha gi&agrave; iniziato a lavorare con il suo nuovo gruppo di lavoro, lo stesso altamente qualificato, con cui dovr&agrave; trovare la chiave giusta per creare una sintonia perfetta. Quella che gli serve per andare veloce in pista. Intanto dall&rsquo;altra parte del box c&rsquo;&egrave; il fratello Alex: &ldquo;Come famiglia M&aacute;rquez speriamo o proveremo a conquistare tanti trofei, tante vittorie e tanti podi in MotoGP. Cercheremo di portare loro ottime notizie e tanta gioia&rdquo;. Calendario MotoGP 2024       

Da oltre undici anni lo spagnolo lavorava sempre con lo stesso gruppo fidatissimo di persone, ma divorziando da Honda ha dovuto prendere una decisione

Marc Marquez spiega la scelta di non portare in Gresini il suo team di HRC

        La MotoGP &egrave; ormai pronta a spegnere i semafori della sua 76esima edizione; un'annata che si accinge a contraddistinguersi tra le conferme di piloti come Pecco Bagnaia, Jorge Martin e Fabio Quartararo e nuove promesse in cerca di gloria come Enea Bastianini e Pedro Acosta. Un passaggio di consegne (per la verit&agrave; gi&agrave; avvenuto) rispetto all'era immediatamente precedente, saldamente consolidatosi in questi ultimi anni, complice anche un Marc Marquez in balia di non poche difficolt&agrave; fisiche e teniche, tali da constringerlo a cedere il trono conquistato proprio negli anni '10. Proprio la decade 2010-2020 ha prodotto una serie di piloti entrati ormai nella leggenda delle due ruote, segnando un periodo aureo per la top class in termini di visibilit&agrave;, appeal e sfide epiche. Non ce ne vogliano gli esclusi, ma abbiamo azzardato una top ten basata su un mix di criteri che non possono che essere inevitabilmente condizionati da pi&ugrave; di un elemento soggettivo, oltre che da un'addizione di fattori concernenti gli anni trascorsi in pista, i risultati ottenuti nonch&eacute; l'eredit&agrave; sportiva tangibilmente lasciata a fan e addetti ai lavori.&nbsp;&nbsp; Pi&ugrave; MotoGP "In chiaro" nel 2024: un vantaggio per tutti! Aleix Espargar&oacute;, Maverick Vi&ntilde;ales e Andrea Iannone &nbsp; In decima posizione abbiamo scelto Aleix Espargar&ograve;, l'attuale veterano della top class presente sulla griglia della MotoGP dal 2009 ad oggi. In termini di risultati solo le ultimissime stagioni hanno dato merito alla resilienza e alla disciplina del pilota spagnolo, protagonista di anni di gavetta in cui il miglior risultato in classifica mondiale &egrave; stato il settimo posto del 2014 insieme al team Forward Yamaha. Il suo attuale compagno di squadra, Maverick Vi&ntilde;ales, occupa la nona casella in virt&ugrave; di risultati obiettivamente rilevanti tali da renderlo uno tra i pi&ugrave; forti della seconda generazione di piloti protagonisti sul finire degli anni '10.  Lo spagnolo, infatti, pu&ograve; contare otto vittorie nonch&eacute; la terza posizione finale ottenuta nei campionati 2017 e 2019. Infine, a completare la prima tranche di piloti ecco Andrea Iannone, indubbiamente tra i pi&ugrave; iconici e non solo riguardo al movimento italiano. Il carisma eccentrico, lo stile di guida aggressivo e la particolare propensione alle bagarre del pilota di Vasto l'hanno reso tra i piloti pi&ugrave; amati, nonostante il bottino ottenuto reciti solo una vittoria, conquistata in Austria nel 2016 in sella alla Ducati del team ufficiale.&nbsp;&nbsp;  Da Marco Simoncelli ad Andrea Dovizioso e Daniel Pedrosa Senza l'incidente di Sepang 2011 che ci ha maledettamente privato di Marco Simoncelli, la classifica in corso di descrizione sarebbe senz'altro diversa. Sono bastate due stagioni per far entrare nei cuori di tutti il carisma, la personalit&agrave; e le capacit&agrave; tecniche del pilota di Coriano, protagonista di due podi nel 2011, sintomo di un talento che stava intensamente sbocciando e che da l&igrave; a poco lo avrebbe reso un costante candidato al titolo per gli anni avvenire. Sesta casella per Andrea Dovizioso, il rivale per antonomasia di Marc Marquez sul finire degli anni '10. Nella decade in questione, il forlivese ha ottenuto tredici vittorie nonch&eacute; lo status di vice-campione del mondo per tre annate consecutive, dal 2017 al 2019, mettendo in scena delle gare memorabili e segnando la strada del successo in Ducati. Top five inaugurata da Daniel Pedrosa, uno dei piloti per acclamazione pi&ugrave; talentuosi della storia; un innovatore nella guida moderna della MotoGP, nonch&eacute; uno dei pi&ugrave; vincenti dell'era moderna. Solo il titolo in top class &egrave; mancato al fenomeno di Sabadell, avendo raggiunto il secondo posto in campionato nel 2010 e nel 2012.&nbsp; &nbsp; &nbsp;&nbsp;  Jorge Lorenzo ai piedi del podio, Casey Stoner inaugura il podio In quarta posizione abbiamo scelto il cinque volte campione del mondo Jorge Lorenzo, tra i protagonisti assoluti della decade 2010-2020 dall'alto dei suoi tre iridi conquistati nel 2010, 2012 e 2015. Lo spagnolo, mattatore della top class con il suo iconico stile di guida fluido e scorrevole, ha segnato un modo di correre (e di vincere) rimasto negli annali della MotoGP. Chiaramente, l'ordine delle prime cinque posizioni &egrave; maggiormente suscettibile ad interpretazioni di vario tipo, pertanto non ci aspettiamo una condivisione unanime delle caselle assegnate, fermo restando che chiunque tra i piloti selezionati in questa fase di classifica, &egrave; meritevole di occupare la vetta della prestigiosa lista. Ci&ograve; detto, Casey Stoner apre il podio grazie ai risultati ottenuti insieme a Ducati nel 2010 e soprattutto al titolo mondiale conquistato in sella alla Honda nel 2011. L'eredit&agrave; romantica del modo di guidare in uscita di curva dell'australiano giustifica a pieno regime l'inserimento nella top 3 dei corridori pi&ugrave; iconici, nonostante il due volte iridato si sia ritirato dalle corse nel 2012.&nbsp;  Marc Marquez sopravanza Valentino Rossi Se in ordine assoluto, in questo stesso tema trattato, non potremmo mettere Valentino Rossi in una posizione che non sia la prima, considerando come detto solamente la decade 2010/2020 non possiamo non esaltare le gesta e la figura di Marc Marquez, dominatore e simbolo dell'era moderna della MotoGP grazie ai sei titoli mondiali conquistati dal 2013 al 2019 (ad esclusione del 2015). Non sono solo i numeri a parlare e a favorire lo spagnolo ma anche un'eredit&agrave; sportiva che lo colloca tra i migliori piloti della storia, formatasi proprio nella decade che l'ha visto l'assoluto riferimento della top class. Piazza d'onore per Valentino Rossi; il nove volte ridato ha attraversato molteplici fasi nei dieci anni sopracitati: dalle difficolt&agrave; vissute in Ducati nel biennio 2010-2011, fino alla rinascita con Yamaha ed il titolo sfiorato nel 2015. Nonostante i risultati sportivi non abbiano tenuto fede ai primi dieci anni di carriera del campione di Tavullia, la sua figura si &egrave; confermata, di concerto al suo modo fantasioso di guidare ed al suo carisma, di riferimento per un intero movimento. Piloti a caccia dell'Aprilia, MotoGP pi&ugrave; ambita        

Quando manca ormai pochissimo all'inizio della stagione 2024, ecco i piloti simbolicamente pi&ugrave; rappresentativi dell'ultima era della top class

I 10 piloti MotoGP più iconici degli anni 10' (2010-2020)

        La stagione 2024 comincer&agrave; sul tracciato dove &egrave; stato disputato l&rsquo;ultimo test, quello del Qatar. Una pista talismana per la famiglia Gresini, che qui vince da due anni consecutivi. Nel 2022 quando inizi&ograve; la nuova era per il team con a capo la vedova di Fausto Gresini, Nadia Padovani, trionf&ograve; Enea Bastianini. L'anno scorso la vittoria and&ograve; a Fabio Di Giannantonio. Dopo una stagione dettata dalle difficolt&agrave; riusc&igrave; a trovare la sua personale formula magica per andare veloce nelle ultime gare. Tanto appunto da riuscire a trovare il suo primo successo in MotoGP, il caso ha voluto sulla pista speciale per la squadra faentina. E quest'anno?  Nadia Padovani si presenta al via con i due fratelli Marquez, Alex e Marc. Marc gi&agrave; nella presentazione ammise che questa non rientra tra le sue piste "preferite", quelle in cui il feeling &egrave; particolare. Eppure nella seconda giornata di test il suo time attack lo ha portato direttamente in quarta posizione, un risultato decisamente buono. Il primo positivo segnale visto finora del suo adattamento alla Ducati. La moto pi&ugrave; competitiva della griglia, ma molto diversa a quella a cui lui personalmente era abituato.  Si preannuncia una sfida infuocata in Qatar  Sotto i riflettori che illumineranno a giorno la pista qatariota le moto da battere saranno principalmente le GP24 di Francesco Bagnaia, Enea Bastianini e Jorge Martin, si presuppone. Ma non sottovalutiamo n&eacute; Marc Marquez n&eacute; l'importanza che questa pista ha per Gresini. "Qui c'&egrave; qualcosa di speciale", mi disse Nadia in un&rsquo;intervista, e chiss&agrave; che anche quest&rsquo;anno, nell&rsquo;unica gara che si svolge in notturna, saremo spettatori di un&rsquo;altra prestazione indimenticabile per la famiglia Gresini. Tra un paio di settimane lo scopriremo. Calendario MotoGP 2024       

La squadra faentina ha raccolto le due ultime vittorie a Lusail e quest&rsquo;anno si presenta con Marc Marquez, che proprio nei test qui &egrave; stato veloce

GP Qatar, vincerà ancora Gresini per il terzo anno di fila?

        Perhaps it&rsquo;s premature to say mission accomplished, but BMW heads into the first weekend of the 2024 SBK season as favourites, thanks largely to the man brought in to turn the German manufacturer&rsquo;s fortunes around - Toprak Razgatlioglu. Opting for a high-level rider is nothing new for BMW, the manufacturer having hired Scott Redding just two years ago, but the main difference now looks to be the overall commitment, the arrival of a top rider combined with the creation of a new test team &ndash; with riders of the caliber of Sylvain Guintoli and Bradley Smith &ndash; and a new technical director, or rather Christian Gonschor, a key figure back in BMW&rsquo;s golden years in Superbike, when only a touch of bad luck and a few mistakes too many prevented the German manufacturer and Marco Melandri from securing their first title in the category. We talked about all this and more with Marc Bongers, director of the BMW motorsport department. Marc, you ended 2023 with no podiums and now, less than six months later, various people in the paddock believe you&rsquo;re ready to win the title. Did you expect this? &ldquo;I think when Toprak signed, there was the expectation that the package would improve, also in terms of bike development. We weren&rsquo;t satisfied with last year&rsquo;s results, which didn&rsquo;t reflect our worth. It would be great to really be in the mix, and it&rsquo;s nice that people see us as title contenders, but I&rsquo;ll need confirmation before I can be sure (he smiles). I&rsquo;m confident of course, considering Toprak has immediately got the best out of the bike&rdquo;. How much of this growth is down to the bike, and how much is down to Toprak? &ldquo;As always, it&rsquo;s all about putting the pieces together, like a puzzle. BMW&rsquo;s increased commitment is starting to bear fruit. If the bike wasn&rsquo;t high-performing, Toprak wouldn&rsquo;t be able to do his magic, despite being a top rider. I don&rsquo;t want to discredit the other BMW riders, though Toprak has perhaps been able to get the best out of the bike, and as a result his fellow riders have tried to do the same&rdquo;. What has struck you most about Toprak? &ldquo;When you see his data, it&rsquo;s impressive what he&rsquo;s able to do, but the thing that strikes me most is his mental approach. He knows he can win, he&rsquo;s a very positive person and he transmits this positivity to the team. So his attitude, which is very important in this sport.&rdquo; Bongers on the other BMW riders, the test team and Phillip Island The other BMW riders seem to have been spurred on by Toprak&rsquo;s arrival. What do you think? &ldquo;I don&rsquo;t want to say that the other riders have only realized now that they need to push. Van Der Mark is coming from a year of injuries, Redding didn&rsquo;t find the ideal situation on the factory team and is now with Bonovo, while Garrett showed he can be quick towards the end of 2023, though was sometimes unlucky. I think they&rsquo;re all in a good place now, and Toprak&rsquo;s performance has given them all a little extra motivation&rdquo;. What are new technical director Christian Gonschor's first impressions? &ldquo;Chris has been part of the project for a long time, but this new role of his is definitely helping to grow the project. The bike is not lacking in speed, I don&rsquo;t think, but we need to find the way to perform consistently at every track. The current format doesn&rsquo;t give us much time to find a good base over the course of the weekend, so we need to be able to arrive at the track with a package that works immediately, everywhere.&rdquo; When do you think the test team will bring results? &ldquo;We&rsquo;ve already seen some improvements. Guintoli and Smith have already made some selections in terms of new parts During testing we had various aerodynamics solutions, for example, and the test riders tried them and gave us their feedback. We have a certain degree of freedom in terms of testing with the factory riders right now, but we don&rsquo;t count on having that advantage for long, so the role of the test team will become more important during the course of the season&rdquo;. Expectations for Phillip Island? &ldquo;We can be nothing but confident after the tests. There are doubts as to the duration of the tyres, but I&rsquo;m sure that we can show our stuff. I don&rsquo;t want to say any more, but we&rsquo;re ready.&rdquo;       

INTERVIEW - The BMW Motorsport director: "The package is there. He brings positivity to the team; the other riders now have added motivation to be fast. Are we title contenders? I need confirmation"

SBK, Bongers: "Toprak has a winner’s mentality but he couldn’t do magic without a bike that’s up to the task"

        With respect to the previous tests in Malaysia, the latest MotoGP test in Qatar has been decidedly more encouraging for Marc Marquez, who closes fourth with a best time of 1'51.355 aboard the Team Gresini Ducati Desmosedici. The Spaniard knows he still has significant room to improve, particularly considering he is used to a bike as different as the Honda, but he is already showing signs of competitiveness. Marquez: &ldquo;My weak point? The time attack&rdquo; &ldquo;I immediately felt comfortable on the bike here in Qatar and was able to better focus on my body and riding position, so I can say that there&rsquo;s been an improvement in this respect&rdquo;, explains Marc, whose feet remain firmly on the ground. &ldquo;Instinct means that I&rsquo;m still riding as I did with the Honda, but the Ducati is a totally different bike and so I&rsquo;m slowly changing my style&rdquo;. &ldquo;The time attack went quite well, but for now the flying lap continues to be my weak point. I was very fast in terms of race pace though&nbsp;and also found the limit, as my turn 4 crash demonstrates&rdquo;, continues #93. &ldquo;All in all, both me and the team can be pleased, though we&rsquo;re still a long way off with respect to Bagnaia, Bastianini and Martin, who remain the reference&rdquo;.       

The eight-time world champion closes fourth at Lusail: &ldquo;I&rsquo;m still riding as I did on the Honda, but I&rsquo;ve taken steps forward&rdquo;

Test Qatar, Marquez: “Good race pace, but far from Bagnaia”

        Rispetto ai precedenti test disputati in Malesia, quelli della MotoGP andati in scena sotto ai riflettori del Qatar negli ultimi due giorni sono stati decisamente pi&ugrave; incoraggianti per Marc Marquez, il quale ha chiuso al quarto posto con un best lap di 1'51.355 in sella alla Ducati Desmosedici del team Gresini. Lo spagnolo &egrave; consapevole di avere ancora parecchio margine, essendo abituato ad una moto diversa come la Honda, ma ha quindi gi&agrave; mostrato una bella competitivit&agrave;. SBK, inizio in salita per Honda: Lecuona in forse per il primo round Marquez: &ldquo;Il mio punto debole? Il time attack&rdquo;  &ldquo;Qui in Qatar mi sono sentito immediatamente a mio agio sulla moto, riuscendo a concentrarmi maggiormente sul mio corpo e sulla posizione in sella, perci&ograve; sento di poter dire che ci sia stato un miglioramento da questo punto di vista&rdquo;, ha spiegato Marc, restando con i piedi per terra. &ldquo;L'istinto mi spinge a guidare ancora come facevo con la Honda, ma la Ducati &egrave; una moto completamente diversa e sto cambiando lentamente il mio stile&rdquo;. &ldquo;Il time attack &egrave; andato abbastanza bene, ma al momento il giro singolo continua ad essere il mio punto debole, mentre sul passo gara sono stato molto veloce trovando anche il limite, come dimostra la mia prima caduta avvenuta in curva 4&rdquo;, prosegue il numero 93. &ldquo;Tutto sommato sia io che la squadra possiamo essere contenti, anche se siamo ancora lontani rispetto a Bagnaia, Bastianini e Martin, che restano i punti di riferimento&rdquo;. Test SBK, Rea: "La caduta? Nulla di che, ma ora mi sento vecchio"       

L'otto volte campione del mondo ha chiuso con il quarto tempo a Lusail: &ldquo;Guido ancora come facevo sulla Honda, ma ho fatto dei passi in avanti&rdquo;

Test Qatar, Marquez: “Veloce sul passo gara, ma lontano da Bagnaia”

        Forse parlare di missione compiuta &egrave; troppo audace, ma BMW arriva al primo weekend della stagione SBK 2024 da favorita, in primis grazie alle cose mostrate dall&rsquo;uomo chiamato a risollevare le sorti della casa bavarese, Toprak Razgatlioglu. Scegliere piloti di valore non &egrave; una novit&agrave; in casa BMW, che soli due anni fa si &egrave; accaparrata Scott Redding, ma la differenza principale da quel giorno ad oggi sembra l&rsquo;impegno complessivo della casa, che ad un top rider ha aggiunto un test team &ndash; con due piloti del calibro di Sylvain Guintoli e Bradley Smith &ndash; ed un nuovo direttore tecnico, ossia quel Christian Gonschor gi&agrave; protagonista negli anni d&rsquo;oro di BMW in Superbike, quando solo un pizzico di sfortuna e qualche errore di troppo hanno privato la casa teutonica e Marco Melandri del primo titolo in categoria. Di questo e tanto altro abbiamo parlato con Marc Bongers, confermato direttore del comparto motorsport BMW. &nbsp;Marc avete concluso il 2023 senza podi, e nemmeno 6 mesi dopo diverse persone nel paddock vi reputano pronti a vincere il titolo. Te lo saresti aspettato?&nbsp;&ldquo;Credo che con la firma di Toprak fosse lecito aspettarsi un miglioramento del pacchetto, anche in relazione allo sviluppo della moto. I risultati dello scorso anno non ci hanno soddisfatto, e non riflettono il nostro valore. Sarebbe bello essere davvero della partita, e fa piacere che le persone di indichino come dei contendenti al titolo, ma prima di convincermi mi serve qualche conferma (sorride ndr). Ovviamente sono fiducioso, dato che Toprak ha subito tratto il massimo dalla moto, nonostante non sia stato facile svolgere dei test con delle condizioni climatiche ottimali&rdquo;. &nbsp;Quanto questa crescita &egrave; merito della moto? Quanto di Toprak invece?&nbsp;&ldquo;Come sempre in questi casi si tratta di unire i pezzi, come in un puzzle. L&rsquo;impegno crescente di BMW sta iniziando a dare i suoi frutti: se la moto non fosse performante Toprak non potrebbe fare magie, pur essendo un top rider. Non voglio al contempo screditare gli altri piloti BMW, anche se Toprak &egrave; forse riuscito ad estrarre il meglio dalla moto, e di conseguenza i compagni di marca hanno cercato di fare lo stesso&rdquo;. &nbsp;Cosa ti ha impressionato di pi&ugrave; di Toprak?&nbsp;&ldquo;Quando vedi i suoi dati &egrave; impressionante ci&ograve; che fa, ma la cosa che maggiormente mi ha colpito &egrave; il suo approccio mentale. Sa che pu&ograve; vincere, &egrave; una persona positiva e questa positivit&agrave; la trasmette a tutto il team. La sua attitudine dunque, che &egrave; molto importante in questo sport&rdquo;.  Bongers sugli altri piloti BMW, il test team e Phillip Island  Gli altri piloti BMW sembrano gi&agrave; aver ricevuto una spinta dall&rsquo;arrivo di Toprak. Che ne pensi?&nbsp;&ldquo;Non voglio dire che gli altri piloti hanno capito di dover spingere solo ora. Van Der Mark viene da un anno ricco di infortuni, Redding non ha trovato il suo ambiente ideale nel team ufficiale e cos&igrave; &egrave; stato spostato in Bonovo, mentre Garrett ha gi&agrave; dimostrato nel finale di 2023 di poter essere rapido, pur avendo un po&rsquo; di sfortuna in alcuni frangenti. Penso che ora tutti siano tutti nel posto giusto, e le prestazioni di Toprak hanno aggiunto una motivazione extra in tutti loro&rdquo;.&nbsp;Quali sono state le prime indicazioni del nuovo direttore tecnico Christian Gonschor?&nbsp;&ldquo;Chris &egrave; parte del progetto da tanto tempo, ma questo suo nuovo ruolo sta certamente aiutando il progetto a crescere. Credo che la velocit&agrave; non manchi a questa moto, quello che dobbiamo trovare &egrave; il modo di essere performanti in ogni tracciato. Il format attuale inoltre non regala tempo per trovare una buona base nel corso del weekend, quindi dobbiamo anche riuscire ad arrivare in pista con un pacchetto subito funzionante, ovunque&rdquo;. &nbsp;Quando pensi che il test team potr&agrave; portare i primi risultati?&nbsp;&ldquo;I primi miglioramenti vi sono gi&agrave; stati. Guintoli e Smith hanno fatto un po&rsquo; di selezione in termini di novit&agrave;: nei test ad esempio avevamo diverse soluzioni aerodinamiche, che i collaudatori hanno provato e commentato. Attualmente abbiamo anche una certa libert&agrave; in termini di test con i piloti ufficiali, ma presto contiamo di non avere pi&ugrave; questo vantaggio, quindi il ruolo del test team diverr&agrave; pi&ugrave; cruciale nel corso della stagione&rdquo;. &nbsp;Aspettative per Phillip Island?&nbsp;&ldquo;Non possiamo che avere ottime sensazioni dopo i test. Restano dei dubbi in termini di durata delle gomme, ma sono convinto che potremo dire la nostra. Non voglio fare ulteriori previsioni, ma siamo pronti&rdquo;. SBK, Pitt: "Rea frena gi&agrave; come Toprak o meglio. Locatelli deve solo credere in s&eacute; stesso"&nbsp;       

L'INTERVISTA - Il direttore Motorsport BMW: "Il pacchetto c'&egrave;. Lui regala positivit&agrave; a tutta la squadra, gli altri piloti della casa hanno ora una extra motivazione per essere veloci. Noi da titolo? Mi servono conferme"

SBK, Bongers: "Toprak ha la mentalità dei vincenti, ma senza una moto all'altezza non potrebbe fare magie"

        Che la GP24 avesse convinto Pecco Bagnaia lo si era intensamente intuito gi&agrave; dai primi di test di Sepang; in Qatar la conferma &egrave; nuovamente arrivata ed in modo alquanto prepotente. Primo tempo e record della pista in 1:50.952 per il pilota di Chivasso, co-protagonista di un binomio al momento idilliaco per feeling, giro secco, passo gara e risultati. Il merito del lavoro svolto dall'alfiere della Ducati risiede nella fisiologica e a questo punto scontata candidatura a favorito assoluto non solo per la prima gara dell'anno ma anche per la prima parte di stagione.  Bagnaia, che fine ad oggi era stato tallonato tanto a Sepang quanto in Qatar, da Jorge Martin, questa volta si trova inseguito dal compagno di squadra, Enea Bastianini, autore del secondo tempo in 1:51.072, a 120 millesimi di distanza. Lo spagnolo del team Pramac paga invece 514 millesimi, occupando la settima casella finale. Se da un lato Ducati e Aprilia continuano a manifestare un'evidente superiorit&agrave;, dall'altro Honda e Yamaha palesano difficolt&agrave; che non sembrano trovare una rapida soluzione. Piccoli miglioramenti per KTM, con Brad Binder a fare da apripista.&nbsp; SBK: le immagini pi&ugrave; belle dei test di Phillip Island Inarrestabile Bagnaia, Marquez in crescita&nbsp; Prestazione autorevole e autoritaria per Bagnaia, che lascia il Qatar con la consapevolezza di poterci tornare, in occasione del debutto stagionale, nelle migliori condizioni tecniche, morali e mentali. Alle spalle del duo formato dalla coppia di piloti ufficiali Ducati si piazza la prima Aprilia, guidata da Aleix Espargar&ograve;. Come da tradizione, la moto di Noale si &egrave; mostrata estremamente efficace sul tortuoso e tecnico circuito di Losail, tanto da convincere sia relativamente al giro secco che sul passo gara, candidandosi a prima (e forse unica) rivale della Ducati in Qatar. Lo spagnolo ha terminato a 188 millesimi da Bagnaia, piazzandosi davanti a Marc Marquez, quarto. L'otto volte iridato ha mostrato una buona crescita in quanto a feeling in sella alla moto, concludendo a poco meno di quattro decimi da Bagnaia; per Marquez anche un'innocua scivolata, la prima della sua avventura in Ducati. Completa la top five dell'ultimo test invernale dell'anno, Raul Fernandez, forse la sorpresa pi&ugrave; grande di oggi, lo spagnolo sembra stia trovando la giusta dimensione in sella all'Aprilia, come dimostra il quinto tempo a sei millesimi da Marquez. Ancora in difficolt&agrave; Honda e Yamaha Maverick Vinales, sesto a 435 millesimi da Bagnaia, conferma l'ottima resa dell'Aprilia a Losail, convincendo in special modo in ottica ritmo gara. Lo spagnolo precede un Jorge Martin meno esplosivo del solito, a sua volta seguito da Fabio Di Giannantonio, ottavo a poco pi&ugrave; di mezzo secondo di gap dalla vetta, Brad Binder e Marco Bezzecchi, rispettivamente a 631 e 726 millesimi. Continuano le sofferenze di Honda e Yamaha, Fabio Quartararo non va oltre la 14esima casella a poco pi&ugrave; di un secondo da Bagnaia, mentre Alex Rins stampa il 16esimo tempo (ad un secondo e un decimo). Nel mezzo troviamo il rookie Pedro Acosta, apparso, comprensibilmente, meno brillante rispetto a Sepang. Johann Zarco, 17esimo, si conferma come il migliore tra i piloti Honda, pur pagando un secondo e due decimi di ritardo dal leader di giornata; il francese &egrave; seguito da tutti i compagni di marca, nell'ordine: Takaaki Nakagami, Joan Mir e Luca Marini.  Franco Morbidelli sull'incidente di Portimao: "Un grande rischio"        

Il campione del mondo in carica sigla il nuovo record della pista confermandosi l'uomo da battere. Bene le Aprilia con tre piloti nelle prime sei posizioni

MotoGP Qatar: Bagnaia domina i test, segue Bastianini, quarto Marquez

        A Sepang &egrave; ufficialmente iniziata la nuova avventura di Marc Marquez targata Ducati. Per l'otto volte iridato non sono mancate le difficolt&agrave;, fisiologiche a causa degli ultimi tribolati anni che l'hanno visto imbattersi in problemi fisici e di competitivit&agrave; che hanno avuto come sfortunata conseguenza quella di allontanarlo dalle zone alte della classifica. La scelta di passare dalla Honda alla Ducati, figlia della precisa esigenza di tornare a vincere, pur essendo un investimento "sicuro", quantomeno a primo impatto (in virt&ugrave; della competitivit&agrave; della moto di Borgo Panigale), non manca nel nascondere insidie. &Egrave; stato lo stesso otto volte iridato a rivelarlo, durante un documentario a lui dedicato a cura DAZN Spagna: "Il 2023 &egrave;&nbsp;stato un anno in cui ho dovuto prendere decisioni che potrei rimpiangere in futuro, non lo so, ma sono state tutte attentamente considerate, molto meditate e soprattutto nessuna &egrave; stata presa in modo impulsivo, un&rsquo;altra cosa che ho imparato in questi anni". MotoGP, ecco la nuova HRC di Mir e Marini con i colori della casa alata Marc Marquez: "Rossi punto di riferimento per ogni pilota" L'ex pilota Honda &egrave; poi tornato sul complesso rapporto che lo lega a Valentino Rossi, dapprima idolo e punto di riferimento dello spagnolo nei primissini anni di carriera in top class, divenuto poi acerrimo nemico in seguito al tanto discusso campionato 2015. Un'annata spartiacque per il rapporto tra i due massimi esponenti dell'era moderna della MotoGP, mai pi&ugrave; tornato come quello di un tempo. Nell'ultimo periodo Marquez &egrave; spesso tornare sull'argomento, aprendo (con una certa costanza) alla riconciliazione ed esaltando la figura sportiva del campione di Tavullia: "Ho avuto la fortuna di affrontarlo. Ho condiviso la pista con lui e ho imparato da lui. Sono stati anni bellissimi. Se parleremo di nuovo? Non dipende da me&rdquo;. Il nuovo pilota del team Gresini si &egrave; poi soffermato sui due piloti che l'hanno maggiormente influenzato nella crescita all'interno delle classi del motomondiale: "Rossi &egrave; un punto di riferimento per ogni pilota che inizia a correre e, insieme a Dani Pedrosa, &egrave; stato un riferimento anche per me. Pedrosa era il pilota che arrivava dalle categorie pi&ugrave; piccole, Valentino era invece quello che vinceva in MotoGP". Infine, un'ultima sintetica considerazione che racchiude forse al meglio la stima e la considerazione che lo spagnolo prova nei confronti dello storico rivale: "Ho avuto due fortune, quella di affrontarlo e quella di batterlo. Ma &egrave; capitato anche che lui battesse me".  Pecco Bagnaia e Jannik Sinner: il nuovo volto dello sport italiano e mondiale          

Lo spagnolo, protagonista di un documentario di DAZN Spagna, ha elogiato il nove volte iridato aprendo ad una riappacificazione

Marc Marquez: "Riconciliarmi con Valentino Rossi? Non dipende da me"

        A Sepang, nei recenti test che di fatto hanno aperto la stagione 2024 della MotoGP, Johann Zarco ha inaugurato una nuova fase della sua carriera, che, per la verit&agrave;, assomiglia ad un ritorno al passato dal momento che il francese aveva gi&agrave; vestito i colori del team Honda LCR, nel 2019. Nonostante il&nbsp;sedicesimo tempo assoluto fatto siglare nei test, il due volte campione del mondo della Moto2 &egrave; apparso sempre cautamente ottimista, sottolineando pi&ugrave; volte le qualit&agrave; di una moto, la Honda, che tuttavia al momento &egrave; ancora molto indietro rispetto alle avversarie. "La nuova moto si guida molto bene, sono fortunato ad essere arrivato in Honda in questo momento. Penso che abbiamo ancora un buon margine sull'elettronica". L'esperienza in Ducati Pramac durata quattro anni giover&agrave; sicuramente tanto a Zarco nel fornire le indicazioni giuste agli ingegneri di Tokyo, quanto, appunto, alla Honda, che in questa stagione potr&agrave; avvalersi di uno dei piloti di maggior peso e di maggior affidabilit&agrave; relativamente allo sviluppo della moto. MotoGP, ecco la nuova HRC di Mir e Marini con i colori della casa alata&nbsp; Johann Zarco: "Il feedback di Marini &egrave; davvero rilevante" Proprio il tema dello sviluppo della moto &egrave; stato il focus approfondito da Zarco ai microfoni de "L'Equipe". A tal proposito il francese ha elogiato il nuovo arrivato sulla sella ufficiale della HRC, Luca Marini, attraverso un importante attestato di stima e di ammissione: "Marini &egrave; molto pi&ugrave; tecnico di me, riesce ad analizzare la moto molto bene. Sente che c'&egrave; molto lavoro da fare a livello aerodinamico ma ho sentito altre cose interessanti da lui. Il suo feedback &egrave; davvero rilevante.&nbsp;&Egrave; quasi un ingegnere, fornir&agrave; alla Honda le informazioni che ha raccolto in Ducati". Il francese ha poi continuato: "Io invece, che a Valencia provai la Honda 2023 per una comparativa, mi resi subito conto che c'era pi&ugrave; differenza di quanto avrei immaginato con il nuovo prototipo che avevano portato.&nbsp;Mi ha rassicurato molto vedere che questa nuova moto, la 2024, aveva il ritmo. La Honda solitamente non apporta grandi cambiamenti da un anno all'altro. Invece questa volta di cambiamenti ce ne sono stati eccome qui, ed &egrave; bello vedere che stanno gi&agrave; funzionando". Infine, l'ex pilota Ducati si &egrave; lanciato in una disamina sui papabili protagonisti della stagione 2024: "Marc Marquez sar&agrave; certamente un contendente al titolo e disturber&agrave; enormemente Jorge Martin. Poi ovviamente ci sar&agrave; Bagnaia, che secondo me sar&agrave; pi&ugrave; sereno nelle sfide contro Marquez, rispetto a Martin".&nbsp;  MotoGP, il Red Bull KTM presenta la stagione 2024         

Il pilota francese ha speso parole al miele nei confronti del fratello di Valentino Rossi, evidenziando una sua specifica abilit&agrave;

MotoGP, Zarco elogia Marini: "È più tecnico di me, è quasi un ingegnere"

        Marc Marquez was arguably the one to watch in Malaysia, but his lap times over the three days, though positive, perhaps fell a little short. The Spanish nevertheless finished the test just over half a second from the front, which shows he is on the right path. &ldquo;I&rsquo;m so tired&rdquo;, Marc tells Sky, &ldquo;Particularly because we didn&rsquo;t have this afternoon&rsquo;s Sprint simulation scheduled, but I wanted to do ita s it was the best way to understand the bike. The important thing is that we&rsquo;ve made progress day by day.&rdquo; &nbsp; Marc and the importance of body position &ldquo;I struggled more than I did at Valencia&rdquo;, continues the Spaniard, &ldquo;which I think is normal. At Valencia the times came straight away, while here they didn't, but mainly because I found myself automatically riding with the style I used on the Honda. You need to ride very differently on the Ducati, especially for the time attack. The first day was lost, I wasn&rsquo;t riding well, then I already improved yesterday and today I got closer over the flying lap too.&rdquo; Marc goes on to explain how his performance at Valencia was conditioned by the particular feeling the Spaniard has with the Riccardo Tormo track. &ldquo;When you don&rsquo;t have the right confidence on the bike, your body is more rigid and that&rsquo;s what&rsquo;s happening right now. This is why I did a Sprint simulation, to understand how to play with my body more. The times came without doing that at Valencia, but it&rsquo;s important and so I have to work on it&rdquo;.       

Marc explains: "In Spain the times came naturally, here they didn&rsquo;t. If you don&rsquo;t have the right confidence on the bike, your body is rigid, I need to work. I&rsquo;m so tired, but we made progress&rdquo;

MotoGP Sepang test, Marquez: "Less impressive than Valencia? I’ll tell you why”

        Era l&rsquo;uomo forse pi&ugrave; atteso Marc Marquez in Malesia, ed i riscontri ottenuti nell&rsquo;arco della tre giorni sono stati forse meno eclatanti del previsto, anche se positivi. In fin dei conti lo spagnolo ha concluso i propri test a poco pi&ugrave; di mezzo secondo dalla vetta, segno che la strada intrapresa &egrave; quella corretta.&nbsp;&ldquo;Sono stanco morto &ndash; le prime parole di Marc ai microfoni di Sky &ndash; soprattutto perch&eacute; oggi pomeriggio non avevo in programma di svolgere la simulazione della Sprint, ma mi sono sentito di farla, dato che era il modo migliore di capire la moto. La cosa pi&ugrave; importante &egrave; giorno dopo giorno ho avuto una progressione&rdquo;. Marc e l&rsquo;importanza del corpo in sella  &ldquo;Ho fatto pi&ugrave; fatica rispetto a Valencia &ndash; ha proseguito lo spagnolo - il che credo sia normale. A Valencia i tempi sono subito arrivati mentre qui no, principalmente perch&eacute; mi &egrave; venuto spontaneo guidare con lo stile che utilizzavo sulla Honda, mentre sulla Ducati ne serve uno molto diverso, specie sul time attack. Il primo giorno ero perso, non guidavo bene, mentre gi&agrave; ieri sono migliorato sul passo, ed oggi mi sono avvicinato anche sul giro singolo&rdquo;.&nbsp;Marc si sofferma su questo tema, sottolineando ancora una volta quanto le prestazioni di Valencia siano state condizionate dall&rsquo;ottimo rapporto tra lo spagnolo ed il Riccardo Tormo.&nbsp;&ldquo;Quando non senti la giusta fiducia in sella il corpo &egrave; pi&ugrave; rigido, ed &egrave; quello che mi sta succedendo ora. Per questo ho fatto la simulazione di Sprint, per capire come giocare di pi&ugrave; con il corpo. A Valencia i tempi sono arrivati anche senza farlo, ma &egrave; un qualcosa che serve e dunque ci devo lavorare&rdquo;. Davide Brivio torna in MotoGP: sar&agrave; Team Principal di Trackhouse       

Marc racconta: "In Spagna i tempi sono venuti naturalmente, qui no. Se non hai la giusta fiducia in sella il corpo &egrave; rigido, devo lavorarci. Sono stanco morto, ma la progressione c'&egrave; stata"

MotoGP test Sepang, Marquez: "Meno brillante di Valencia? Vi spiego perché"

        Con la prima giornata di test ufficiali della MotoGP a Sepang, ha finalmente preso il via la stagione 2024 della classe regina. Sul tracciato malese sono infatti scesi in pista tutti i piloti, con Jorge Martin ripartito allo stesso modo in cui aveva concluso la scorsa annata, visto che lo spagnolo del team Prima Pramac &egrave; stato il pi&ugrave; rapido sul giro secco fermando il cronometro in 1'57.951, unico in grado di scendere sotto il muro del 1'58. Alle spalle del vice campione 2023 troviamo un sorprendente Pedro Acosta, che dopo aver preso confidenza con la GASGAS Tech3 durante le giornate di Shakedown, si &egrave; confermato altamente competitivo anche in questo Day 1 chiudendo a 269 millesimi dal tempo di Martin. Bene anche Fabio Quartararo con la Yamaha, terzo e chiamato ad una stagione da protagonista per lasciarsi alle spalle un 2023 pi&ugrave; complicato del previsto, con Fabio Di Giannantonio ed Enea Bastianini a chiudere la Top 5 rispettivamente in quarta e quinta piazza. Bagnaia e Ducati verso il rinnovo: quanti anni ancora assieme in MotoGP? Marquez in Top 10, Bagnaia 16&deg;   Il migliore dei piloti Aprilia &egrave; stato Maverick Vinales, sesto a precedere le Ducati di Alex Marquez, Marco Bezzecchi e Marc Marquez. Quest'ultimo &egrave; riuscito a risalire fino alla nona posizione a fine turno, dopo aver occupato a lungo gli ultimi posti per via di una caduta e di alcune noie tecniche, mentre a chiudere la Top 10 troviamo Johann Zarco con la prima delle Honda. Undicesimo Rins, new entry nel team ufficiale Yamaha, mentre per trovare il bi-campione del mondo in carica Francesco Bagnaia occorre scendere fino alla sedicesima casella. Il piemontese &egrave; anche caduto nel corso della giornata, ma &egrave; lecito aspettarsi un importante miglioramento gi&agrave; a partire da domani. Infine, Luca Marini ha chiuso diciassettesimo con la Honda, proseguendo il suo adattamento ad una moto profondamente diversa rispetto alla Ducati guidata fino a pochi mesi fa.        

Il vice campione 2023 &egrave; stato il pi&ugrave; rapido nel Day 1, davanti al rookie della GASGAS e a Fabio Quartararo. Marquez 9&deg; con caduta, Bagnaia 16&deg;

Test Sepang: Martin al comando nella prima giornata, Acosta già 2°

        Dazn, che detiene i diritti di Formula 1 e MotoGP in Spagna, ha realizzato un documentario su Fernando Alonso, dal titolo "Fernando. Revelado" nel quale, nell'ultima parte il fuoriclasse delle quattro ruote ha voluto mandare un messaggio di incoraggiamento ad uno dei suoi motociclisti preferiti, Marc Marquez. I due sono amici, hanno anche avuto modo di trascorrere del tempo insieme per il proprio lavoro e Alonso non ha dubbi sul 2024 che li attende.  Alonso si veste da tifoso: "Marc le gare le guardo per te"  Alonso ha parlato proprio da grande fan dell'otto volte iridato e ha ammesso: "Affrontiamo questa stagione con grande entusiasmo. Penso che entrambi abbiamo delle sfide. La tua &egrave; spettacolare". Dopo 11 anni con Honda Marc Marquez ha firmato un contratto annuale con il team Gresini, dove sar&agrave; alla guida della moto migliore della griglia di partenza, la Ducati. Le aspettative sul suo conto sono inevitabilmente alte e Alonso ha continuato: "Penso di parlare a nome di tutti nel dirti quanto desideriamo vederti ancora lottare per le vittorie, per il Mondiale. Io, personalmente, sono molto emozionato, posso dire che le gare le guardo per te, per vedere come vanno le cose, quindi immagina l'emozione che ho per il 2024". Infine, poche parole di incoraggiamento e supporto in vista di ci&ograve; che lo attende a partire dal 10 marzo in Qatar: "In bocca al lupo, noi tifosi siamo sempre qui, che le cose vadano bene o male, provaci!" Calendario MotoGP 2024       

Il pilota di Formula 1 &egrave; un grande tifoso del suo connazionale e nel suo documentario ha raccontato le emozioni che prova guardando Marc all'opera

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