“Il passaggio di Bautista in Honda è stato un po’ un peccato, perché con la Ducati V4R ha dimostrato un gran potenziale”, ci ha detto l’ing. Ernesto Marinelli

EICMA Live: Marinelli

L&#39;ing. Ernesto Marinelli, storico responsabile del progetto Superbike in Ducati ufficiale, da due anni &egrave; il direttore tecnico di Termignoni. Lo abbiamo intervistato in esclusiva al nostro stand a EICMA.  &ldquo;In Termignoni mi sto trovando molto bene, stiamo facendo tante cose, quindi non mi annoio. Come battagliavo prima, lo faccio anche adesso. Stiamo ristrutturando l&rsquo;azienda e inserendo nuove tecnologie, &egrave; un lavoro molto creativo. Riesco facilmente ad impegnarmi per tutta la giornata fino a tarda ora&rdquo;, ci racconta Marinelli.    &ldquo;Il passaggio di Bautista in Honda? E&rsquo; stato un po&rsquo; un peccato, perch&eacute; con la Ducati V4R ha dimostrato un gran potenziale. Avendo fatto tanti anni di gare, effettivamente quando si trova un pilota che va cos&igrave; bene su una moto posso dire che &egrave; una cosa rara trovare, ed &egrave; veramente un gioiello da conservare. Sicuramente Honda ha fatto un gran lavoro, Alvaro &egrave; un gran pilota, quindi mi aspetto che sia subito competitivo.  &ldquo;D&rsquo;altra parte l&rsquo;arrivo di Scott Redding&hellip;&rdquo;  Per sapere cosa ci ha detto Ernesto Marinelli, guarda la nostra intervista esclusiva nel video qui sotto!   

&ldquo;Il passaggio di Bautista in Honda &egrave; stato un po&rsquo; un peccato, perch&eacute; con la Ducati V4R ha dimostrato un gran potenziale&rdquo;, ci ha detto l&rsquo;ing. Ernesto Marinelli

Marinelli: &lsquo;Bautista? Un gioiello da conservare in Ducati&rsquo;

        Romano Fenati &egrave; stato squalificato per due gare, e anche se la Federazione Motociclistica Italiana gli ha ritirato la licenza, gli rimane ovviamente la licenza internazionale, quindi il pilota ascolano non ha nessun impedimento nel tornare a correre a partire dal GP del Giappone.  La squadra che lo schierava, il Team Marinelli Snipers, per&ograve;, lo ha licenziato, e per i prossimi GP ha arruolato un giovane andorrano: si chiama Xavier Cardel&uacute;s (nella foto) e correr&agrave; sulla moto di Fenati a partire dal prossimo GP. Pilota CEV Moto2, non &egrave; un volto nuovo del campionato del mondo: ha gi&agrave; partecipato a 7 gare di questa stagione, come wild card, proprio in preparazione al definitivo salto mondiale che lo aspetter&agrave; nel 2019. LA MOTO 3 - Oltre all&rsquo;arrivo di Cardel&ugrave;s sulla moto di Fenati, il Marinelli Snipers Team ha annunciato che Makar Yurchenko, pilota kazako classe 1998, affiancher&agrave; Tony Arbolino, in Moto3, nel 2019, Yurchenko entra dunque ufficialmente a far parte della Snipers family che, dopo la parentesi in Moto2, torner&agrave;, nella prossima stagione, a schierare due Honda nella classe cadetta. Makar si era gi&agrave; affacciato, quest'anno, alla categoria disputando le prime 7 gare del campionato e ottenendo piazzamenti di tutto rispetto. Nella sua ultima gara, disputata a Barcellona ha ottenuto il suo miglior risultato con un dodicesimo posto. IL DEBUTTO SULLA HONDA - Makar sar&agrave;, inoltre, wild card, con i colori Snipers, alla gara della Malesia di quest'anno, penultima tappa del campionato. &ldquo;Sono entusiasta di entrare a far parte dello Snipers team nel 2019&rdquo;, commenta Yurchenko.&nbsp;&ldquo;Penso che questa sia una bella opportunit&agrave; per entrambi, per me e il team. Sar&agrave; il mio primo anno in sella a una Honda, ma non vedo l'ora di iniziare l'adattamento alla moto con il primo test. Sono convinto che, insieme, possiamo ottenere buoni risultati&rdquo;. PRIMA I SEGRETI, POI I PODI - &ldquo;Makar &egrave; un giovane universitario, intelligente e... veloce&rdquo;, annuncia Stefano Bedon, team manager. &ldquo;Quest&rsquo;anno, nei test e nelle gare, ha dimostrato di avere un buon potenziale e sulla nostra Honda, l&rsquo;anno prossimo, potrebbe essere ancora pi&ugrave; veloce, non solo perch&eacute; la Honda &egrave; pi&ugrave; facile da guidare della KTM, ma anche perch&eacute; &egrave; pi&ugrave; &lsquo;comoda&rsquo; per un pilota alto 179 cm. Altra caratteristica unica di Makar &egrave; la sua provenienza dal Kazakistan, una Nazione in crescita, che si sta accostando al motomondiale anche grazie alla realizzazione del nuovo avveniristico circuito di Sokol, vicino alla citt&agrave; di Almaty, seconda citt&agrave;, per importanza, dello Stato.  &ldquo;L&rsquo;accordo con Yurchenko &egrave; di due anni&rdquo;, anticipa Bedon. &ldquo;Non poteva essere altrimenti: il primo anno gli servir&agrave; per scoprire i segreti della classe, il secondo per i podi&rdquo;.       

Il ventenne di Andorra salir&agrave; in sella alla Kalex. Nel 2019 il team Marinelli Snipers lascer&agrave; la Moto2 per raddoppiare la presenza in Moto3, con Tony Arbolino e Makar Yurchenko

Moto2: Xavier Cardelús al posto di Fenati

        Si &egrave; spento all&rsquo;et&agrave; di 46 anni, il mobiliere Andrea Marinelli, da due anni sponsor della scuderia Marinelli Snipers e dei piloti Romani Fenati e Tony Arbolino. Nel pomeriggio di marted&igrave; 29 maggio il team Snipers ha diramato una nota stampa: &ldquo;Andrea Marinelli ci ha lasciati. Si &egrave; spento questa mattina, a Pesaro, a soli 46 anni. Era il nostro primo tifoso. Era colui che ci proteggeva. Ci guidava anche. &ldquo;Con Romano Fenati aveva instaurato un rapporto speciale. Si sono presi subito i due: caldi, sanguigni, senza mezze misure, veri. Un rapporto, no compromise, che ha fatto bene ad entrambi, anche se insieme erano &lsquo;pericolosi'. Quando si vivono certe stagioni, come quella dell&rsquo;anno scorso, non si vorrebbe che cambiasse nulla per sempre. Quella stagione &egrave; stata possibile grazie ad Andrea. Con lui, lo scorso anno abbiamo raggiunto risultati importanti e, guidati dalla sua forza, dal suo crederci sempre, ci siamo lanciati in un nuovo progetto, ambizioso. Lo abbiamo fatto insieme, perch&eacute; &lsquo;uniti si vince0 era il suo motto, poi diventato il nostro motto. &ldquo;In questo momento difficile il team Marinelli Snipers si stringe attorno alla famiglia Marinelli, alla moglie Simona, al figlio Alessandro, al fratello Massimo, al padre Giordano, alla mamma e a tutta l&rsquo;azienda&rdquo;, termina. &ldquo;Ci manchi Andrea&rdquo;. Chi era - Marinelli era molto noto per aver creato un impero industriale vendendo cucine low cost al Gruppo Mondo Convenienza. Quasi un migliaio i suoi dipendenti, tra quelli diretti e l'indotto, dislocati in almeno dieci stabilimenti a Pesaro. Marinelli si era sottoposto mesi fa a un delicato intervento alla gola per una forte infiammazione ed era in periodo di convalescenza. Per questo aveva rallentato molto la sua attivit&agrave; imprenditoriale, portata avanti insieme ad altri familiari. L'indagine - La Polizia, intanto, cerca di chiarire su mandato della procura della Repubblica. Due pattuglie della volante e della squadra mobile sono rimaste a lungo ieri mattina nell&rsquo;appartamento di Andrea Marinelli a Villa Olga, in viale Zara, alla ricerca di elementi che possano essere d&rsquo;aiuto nel dare un motivo a questa improvvisa morte. Un&rsquo;indagine per ora contro ignoti che avr&agrave; una risposta definitiva dall&rsquo;esito dell&rsquo;autopsia che verr&agrave; effettuata entro sabato. &nbsp;       

Si &egrave; spento a Pesaro a soli 46 anni. "Con Fenati aveva instaurato un rapporto speciale: caldi, sanguigni, senza mezze misure, veri", dichiara la squadra

E’ morto Marinelli, sponsor di Fenati e Arbolino

&Egrave; la Termignoni, la prossima destinazione di Ernesto Marinelli che a fine stagione lascer&agrave; la Ducati (come raccontiamo su Motosprint, in edicola) dopo una lunga storia di avventure che &egrave; durata ben 22 anni. L&rsquo;ingegnere modenese ha vissuto gran parte dell&rsquo;epopea della Casa bolognese nella Superbike, categoria che lo ha sempre visto in prima linea e che lo ha portato ad essere il responsabile del progetto SBK Ducati. Marinelli &egrave; stato a lungo a fianco di Filippo Preziosi, a partire dalla met&agrave; degli anni &rsquo;90: un periodo memorabile, che forse non torner&agrave; pi&ugrave; nemmeno per la Ducati, se si considera il clima di avventura che si respirava in quegli anni.&nbsp;&nbsp;  E&#39; STATO LUI A LASCIARE - In Ducati, Ernesto Marinelli ha probabilmente esaurito un percorso &ndash; considerando che &egrave; lui che lascia l&rsquo;azienda &ndash; che tra poco proseguir&agrave; in un&rsquo;altra maniera, con sfide diverse: diventer&agrave; il direttore tecnico della Termignoni, si occuper&agrave; comunque di tecnologia applicata alle corse e al prodotto di serie. Un nuova sfida, insomma, piena di prospettive anche perch&eacute; la Termignoni ha un nuovo management, giovane, rappresentato dai fratelli Burnengo, ed &egrave; impegnata anche nel campo delle nuove tecnologie. Sempre ovviamente applicate alla moto.&nbsp;&nbsp;  &nbsp; 

Il responsabile del progetto SBK per la Casa di Borgo Panigale ha accettato una nuova sfida professionale &nbsp;

Marinelli lascia Ducati per Termignoni

Quest&#39;anno le prestazioni del team ufficiale Ducati in Superbike sono state caratterizzate da alti e bassi: i progressi della moto che fino alla scorsa stagione doveva ancora conquistare la sua prima vittoria e, d&#39;altra parte, i limiti incontrati da Chaz Davies. &ldquo;Per vincere il campionato devi vincere le gare e per vincere le gare si deve spingere&rdquo;, dice il gallese.  &nbsp;  Quindi, dopo una prima vittoria per la Ducati 1199 Panigale R nel 2015 - e di pi&ugrave; a seguire &ndash; sono cambiate le regole del gioco, con l&#39;obbietivo di diventare vincitori regolari e contendenti al titolo fin dall&#39;inizio.  &nbsp;  &quot;Il nostro obiettivo &egrave;, era e continua ad essere quello di tornare al top del campionato&quot;, dice Ernesto Marinelli - Direttore del progetto Superbike. &ldquo;Non &egrave; per niente facile da fare, ma quest&#39;anno penso che abbiamo dimostrato che siamo stati in grado di lottare per il podio ogni fine settimana. Questo &egrave; positivo da un lato perch&eacute; dimostra che il progetto &egrave; ancora in evoluzione, ma poi il nostro obiettivo dev&rsquo;essere quello di lottare per il campionato, fino all&#39;ultima gara&rdquo;.  &nbsp;  La scorsa stagione al Motorland Aragon il team Ducati ha centrato la prima vittoria con quella moto, in Gara 1. Poi&nbsp; Chaz Davies ha firmato la doppietta quello stesso giorno. Anche quest&#39;anno sul quel tracciato Davies ha siglato un&rsquo;altra doppietta e ha guidato con il nuovo scarico.  &nbsp;  &quot;Lo scarico &egrave; stato uno dei nuovi elementi sviluppati che abbiamo provato per la prima volta ad Aragon&quot;, spiega Marinelli, intervistato da WorldSBK.com. &quot;Non solo - ci sono state altre cose che hanno contribuito - ma questo &egrave; stato sicuramente il nostro punto di svolta e dove abbiamo fatto un passo in avanti. Dopo, abbiamo introdotto altri elementi gara dopo gara, e la nostra prestazione &egrave; migliorata. Naturalmente i nostri avversari stanno facendo la stessa cosa, lo sviluppo &egrave; qualcosa che non si ferma mai e va sempre avanti&rdquo;.  &nbsp;  Con la moto che &egrave; in costante evoluzione, cosa pensa Marinelli dei suoi piloti?  &nbsp;  &quot;Chaz &egrave; un pilota che d&agrave; sempre il 150%, e vuole vincere ogni fine settimana&quot;, dice l&#39;italiano del gallese. &quot;Cos&igrave;, quando si arriva al limite, il rischio di andare un po&#39; oltre &egrave; sempre l&igrave;. La linea tra l&#39;essere un eroe in una gara o fare un errore &egrave; molto sottile. Sappiamo che questo pu&ograve; accadere nelle corse. Naturalmente speriamo di non vederne molti perch&eacute; in una lotta al Campionato, si possono perdere molti punti a causa di un incidente ed &egrave; poi difficile recuperarne. Detto questo, siamo felici di avere un pilota che &egrave; cos&igrave; tanto affamato di vittorie&rdquo;.  &nbsp;  Davide Giugliano ha avuto una stagione completamente diversa da quella del suo compagno di squadra. Dopo le due cadute della scorsa stagione che l&rsquo;hanno tenuto per molto tempo lontano dalla pista, l&#39;italiano &egrave; ora tornato nuovamente in forma ed &egrave; stato abitualmente sul podio, anche se non ha ancora ottenuto una vittoria e Marinelli pensa che sia solo una questione di tempo.  &nbsp;  &quot;Le due cadute dell&#39;anno scorso l&rsquo;hanno davvero penalizzato molto&quot;, dice Marinelli a proposito di Davide Giugliano &quot;A un pilota, quando succede un incidente del genere - anche una sola volta - &egrave; difficile andare avanti. Lui ne ha avuti due nella stessa stagione ed &egrave; stato qualcosa che ha lasciato il segno. Ma Davide &egrave; un guerriero. Anche l&#39;anno scorso quando &egrave; tornato dopo l&rsquo;infortunio rimediato a Phillip Island, ha firmato la pole position a Imola ed era salito sul podio. Ha molto talento. Quest&#39;anno abbiamo cercato di costruire il fine settimana in maniera pi&ugrave; conservativa &ndash; stando un po&#39; meno concentrati sul tempo del giro e pi&ugrave; sulla lunga distanza e sul ritmo - e finora sta andando bene. &Egrave; salito sul podio o ha lottato per quello. Gli manca ancora la vittoria, ma penso che sia qualcosa che dovrebbe arrivare presto. Penso che a Sepang e Donington, senza l&#39;ombra di quanto successo l&#39;anno scorso, avrebbe spinto un po&rsquo; di pi&ugrave; e avrebbe avuto la vittoria gi&agrave; in tasca. Detto questo, non &egrave; facile e non si sa mai cosa sarebbe successo&rdquo;.  &nbsp;  Sono rimasti quattro round in questo 2016 per cambiare la statistica prima della fine della stagione, con Davies e Giugliano concentrati con fermezza su come ottenere il massimo dei punti, dei podi e delle vittorie. La Panigale ha vinto poco pi&ugrave; di un anno fa la sua prima gara e Marinelli pensa che oggi sia una moto che potrebbe sempre riuscirci.  &nbsp;  &quot;La nostra moto &egrave; ora molto equilibrata ed &egrave; competitiva su qualsiasi tracciato in qualsiasi condizione&quot;, conferma Marinelli. &quot;Ma &egrave; un campionato molto competitivo e anche Kawasaki ha una buona moto, con ottimi piloti come noi, quindi &egrave; una sfida difficile. Ci sono state alcune gare in cui siamo stati imbattibili, e altre in cui loro sono stati veramente forti. Sicuramente abbiamo un pacchetto che ci permette di lottare per la vittoria ogni fine settimana - e la vittoria &egrave; l&#39;unica ragione per cui corriamo&rdquo;.  &nbsp;  Con questo obiettivo in mente, il team Ducati sar&agrave; di nuovo in pista al Laustizring nel mese di settembre per il decimo round. 

&quot;Chaz &egrave; un pilota che d&agrave; sempre il 150%, e vuole vincere ogni fine settimana. A Davide manca ancora la vittoria, ma penso che dovrebbe arrivare presto&quot;, dice Ernesto Marinelli

SBK Ducati, Marinelli: &quot;Corriamo per vincere&quot;

Dopo una gara1&nbsp; pi&ugrave; difficile del previsto, il team Ducati si &egrave; parzialmente riscattato a Buriram salendo sul podio con Chaz Davies, terzo in rimonta al termine di una&nbsp; gara2 particolarmente concitata e vinta sul filo di lana da Tom Sykes. Sfortunato Davide Giugliano, penalizzato fin dalle prime fasi da un problema tecnico e decimo al traguardo.  La gara ha inizialmente proposto un copione simile a quello di sabato, con le Kawasaki ufficiali a dettare il ritmo. Sia Davies che Giugliano sono comunque stati protagonisti di una buona partenza, ma il romano ha progressivamente perso terreno, costretto suo malgrado a girare su tempi circa un secondo e mezzo pi&ugrave; lenti rispetto a ieri.  Spettacolare rimonta da parte di Davies, che non ha mai perso di vista la coppia di testa ed a met&agrave; gara si &egrave; portato al terzo posto per poi ricucire progressivamente il distacco. Negli ultimi cinque giri, il gallese ha lottato senza per&ograve; trovare un varco in staccata, chiudendo sul traguardo a soli tre decimi dal vincitore.   &ldquo;Sono soddisfatto dei passi avanti fatti rispetto a ieri. Grazie alla squadra, abbiamo risolto un paio di problemi ed ho potuto nuovamente lottare al vertice, ma ci &egrave; mancato ancora qualcosa per poter tentare un sorpasso vincente", commenta Chaz Davies. "Dobbiamo ancora lavorare sul motore ma questa era la pista pi&ugrave; ostica sia per me che per la Panigale R, ed invece la lascio con il sorriso sulle labbra. Questo podio mi d&agrave; molta fiducia in vista delle prossime gare&rdquo;.  &ldquo;&Egrave; stato un fine settimana pi&ugrave; difficile del previsto. Ho fatto gara1 in crescendo e la scivolata sul finale davvero non ci voleva, mentre in gara2 sfortunatamente ho avuto un problema tecnico ancora da verificare che mi ha tolto velocit&agrave; in rettilineo", ha commentato Davide Giugliano. "Il terzo posto di Chaz rappresenta comunque una buona indicazione sulla competitivit&agrave; della Panigale R, e ad Aragon conto di rifarmi anche io&rdquo;.  &ldquo;Il bilancio &egrave; pi&ugrave; positivo, almeno a met&agrave;", ha commentato Ernesto Marinelli, Direttore Progetto Superbike. "Sia Chaz che Davide hanno dato il meglio di s&eacute;, ma con esiti differenti. Davide ha accusato un calo in rettilineo che gli ha impedito di girare ai suoi soliti livelli, mentre con Chaz siamo riusciti a recuperare quasi interamente il gap rispetto a ieri. Anche qui siamo andati davvero vicini al gradino pi&ugrave; alto del podio, e confidiamo di poter fare l&rsquo;ultimo passo al rientro in Europa&rdquo;.  Il team Ducati torner&agrave; ora in Europa in vista del terzo round del mondiale Superbike, in programma ad Aragon (1-3 aprile).

"Ho fatto gara1 in crescendo e la scivolata sul finale non ci voleva, mentre in gara2 ho avuto un problema tecnico", dice Giugliano

Bilancio a met&agrave; per Ducati

Fin dall'inizio della stagione, questo mondiale Superbike finora pu&ograve; essere ricordato per la dominazione quasi assoluta da parte di Jonathan Rea e del Kawasaki Racing Team. Nei dieci round per&ograve; c&rsquo;&egrave; stata anche l&rsquo;ascesa di Ducati e del suo team ufficiale, capaci di conquistare quattro successi di gara, tutti con Chaz Davies.  &ldquo;Anche ad inizio anno ci aspettavamo un Jonathan Rea davvero competitivo in sella alla Kawasaki &ndash; la moto da battere&rdquo; ha affermato Ernesto Marinelli, il responsabile del Progetto Superbike di Ducati. &ldquo;Noi per&ograve; abbiamo dimostrato che si possono battere ed ora dobbiamo cercare di farlo il pi&ugrave; possibile!&rdquo;  &ldquo;Sono davvero felicissimo di questo risultato ottenuto a Sepang. Su questa pista l&rsquo;anno scorso avevamo avuto tante difficolt&agrave; e poter fare bene era sicuramente un obiettivo difficile", &egrave; il commento di Ernesto Marinelli.  "Il team ha lavorato benissimo, sfruttando al meglio tutte le evoluzioni e le esperienze fatte in questi mesi. Chaz ha coronato il weekend con una guida magistrale ed un temperamento incredibile che ha portato la nostra Panigale di nuovo alla vittoria in gara 2. Ora ci aspetta qualche settimana di vacanza prima di tornare al lavoro. Andarci dopo questi risultati &egrave; sicuramente positivo per il morale e per ricominciare con ancora pi&ugrave; entusiasmo al rientro", ha detto Marinelli.  &nbsp;

"Anche ad inizio anno ci aspettavamo un Jonathan Rea davvero competitivo in sella alla Kawasaki", dice Marinelli. Ma Ducati l'ha battuto 4 volte

SBK, Marinelli: 'Le Kawasaki si possono battere!'

Il direttore del progetto Ducati WSBK Ernesto Marinelli sta seguendo da vicino gli sviluppi della versione 1199 Panigale con cui Davide Giugliano e Chaz Davies affronteranno il prossimo campionato mondiale Superbike. A seguito di un convincente primo test ad Aragon, il team Ducati &egrave; gi&agrave; con la testa a Jerez de la Frontera, dove sar&agrave; in pista per tre giorni a partire dal prossimo mercoled&igrave;. &ldquo;La preparazione per la stagione 2015 &egrave; gi&agrave; iniziata e fino ad ora le indicazioni promettono,&rdquo; ha dichiarato Ernesto Marinelli. &ldquo;I piloti non hanno trovato grosse differenze tra la nuova e la vecchia moto. Avevamo alcune cose da provare, mentre altre arriveranno a Jerez la prossima settimana. Ci sono varie differenze tra le due moto, iniziando dall&rsquo;elettronica. Anche il motore sar&agrave; meno modificabile&nbsp; il prossimo anno. Al momento le performance e i feedback dei piloti sono molto positivi&rdquo;.

Il direttore del progetto Ducati WSBK sta seguendogli sviluppi della  1199 Panigale con cui Giugliano e Davies affronteranno il prossimo mondiale Superbike

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