Il Mondiale Superbike arriva in Malesia, al Sepang International Circuit. Come per tutte le altre tappe &egrave; preceduto da un evento introduttivo, di norma abbastanza coreografico, legato alla storia del paese che ospita la gara.  Cos&igrave; l&rsquo;evento introduttivo malese si &egrave; svolto a Kuala Lumpur, con la visita di una selezione di piloti, in rappresentanza dei costruttori impegnati nella competizione, alle famose Twin Towers della capitale malese.  A Jonathan Rea, Sylvain Guintoli, David Salom, Geoff May, Leon Camier, Ayrton Badovini, Davide Giugliano, Alex Lowes e Claudio Corti si &egrave; aggiunta la wildcard malese Zaqwhan Zaidi: il gruppo di piloti si &egrave; avventurato in uno degli ascensori pi&ugrave; veloci del mondo, per assaporare la vista del ponte di connessione tra le due torri e poi salire fino in cima all&rsquo;ottantaseiesimo piano, per ammirare il panorama dal punto di osservazione pi&ugrave; alto ed emozionante dell&rsquo;edificio.   

Un gruppo di piloti sulle Twin Towers di Kuala Lumpur

SBK Malesia: il round comincia... ad alta quota

PHILLIP ISLAND - Claudio Corti sapeva gi&agrave; che sarebbe stata dura a Phillip Island. Sapeva che avrebbe dovuto seguire lo sviluppo della moto, la MV Agusta F4, ancora in stato embrionale. &laquo;Il nostro obiettivo in Australia &egrave; arrivare davanti alle moto EVO&raquo; aveva detto prima di arrivare a Phillip Island. Ma almeno in questi due giorni di test, di EVO davanti, ne ha tre: la Ducati di Canepa e le Kawasaki di Salom e Foret.  La F4 &egrave; in crescita, ma nel secondo giorno di prove, Corti, &egrave; stato protagonista di un volo alla velocissima curva 11, per fortuna senza conseguenze, che non gli ha permesso di migliorarsi. Sviluppare una moto da zero non &egrave; facile. E non &egrave; facile nemmeno debuttare nel mondiale. E questo lo hanno capito subito nel team EBR, dove i piloti Yates e May (nella foto) sono stati costantemente il fanalino di coda della classifica.  I due americani ieri pomeriggio non hanno girato, perch&eacute; il team ha preferito lavorare sulle moto, finite proprio prima di arrivare in Australia, mentre marted&igrave; hanno girato parecchio. I tempi sono ancora molto alti, perch&eacute; May si &egrave; fermato a pi&ugrave; di cinque secondi da Sykes mentre Yates &egrave; a sei secondi e mezzo, ma che il distacco dai primi sarebbe stato elevato, nel team, lo sapevano ancora prima di partire.  L&rsquo;obiettivo &egrave; quello di ridurlo durante la stagione, ad iniziare da Aragon, quando per le moto arriveranno i primi aggiornamenti. Il problema principale, per&ograve;, &egrave; che EBR 1190 RX sono ancora parecchio lente sul dritto, circa 40 km/h in meno rispetto alle migliori Superbike. Una differenza che sulla pista spagnola, sar&agrave; anche superiore, visto il lungo rettilineo.  Giulio Fabbri

La F4 in crescita con Corti. Alto mare per le moto di Yates e May

SBK: debutto difficile per MV Agusta ed EBR

Dall&rsquo;America al Mondiale Superbike. &Egrave; la strada scelta dal Team Hero EBR dalla che nella prossima stagione schierer&agrave;&nbsp; Geoff May e Aaron Yates nel Mondiale delle derivate dalla serie.  May e Yates approdano in WSBK dopo diverse stagioni di alto livello nella AMA Superbike. May, tra i protagonisti del campionato nazionale americano, ha corso nelle ultime due stagioni in sella ad una EBR, finendo a podio nel 2012 al Sonoma Raceway e concludendo al quinto posto in classifica. Yates, che ha all&rsquo;attivo vent&rsquo;anni di esperienza nel motociclismo professionistico, &egrave; entrato a far parte della squadra nel 2013, terminando la stagione con un rispettabile ottavo posto, con un punto di vantaggio sul compagno di colori.  La squadra sar&agrave; gestita da Claudio Quintarelli, Team Owner, e Giulio Bardi, Team Manager, entrambi fieri di portare in pista, per la prima volta nella storia del Mondiale, una moto americana, e di affidarla proprio a due piloti statunitensi.

3 risultati per 'may'

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Dall’America al mondiale SBK