        Un anno fa la stagione di Enea Bastianini si interruppe bruscamente poche curve dopo il via della prima Sprint della storia della MotoGP. Luca Marini cadde colpendo la Desmosedici GP23 di Bastianini che fin&igrave; violentemente a terra e rimediando la frattura della scapola destra che lo costringe a saltare tutta la prima parte di stagione. Un anno pi&ugrave; tardi &ldquo;Bestia&rdquo; torna in Algarve sempre da pilota ufficiale Ducati ma con un occhio al mercato. COME STA DIVENTANDO SEMPRE PI&Ugrave; SOSTENIBILE LA MOTOGP? Sar&agrave; un weekend tosto La pista di Portimao &egrave; considerata il rollercoster della MotoGP, i continui sali e scendi della pista portoghese rendono il tracciato dell&rsquo;Algarve uno dei pi&ugrave; impegnativi sia a livello fisico che a livello tecnico: &ldquo;&Egrave; impegnativa, il segreto qui &egrave; non fermarsi troppo e non spigolare. Perch&eacute; se spigoli troppo perdi velocit&agrave; e diventa un casino. Bisogna sempre tenere una velocit&agrave; di percorrenza abbastanza elevata&rdquo;. Con cos&igrave; tante curve e pochi veri rettilinei diventa anche difficile trovare punti di sorpasso: &ldquo;&Egrave; sicuramente una pista complicata perch&eacute; le staccate principali sono tutte in discesa e questo complica un po&rsquo; le cose. I punti si sorpasso per&ograve; si creano sempre&rdquo;. In Qatar, Enea Bastianini ha terminato la gara in quinta posizione alle spalle anche della GP23 di Marc Marquez non riuscendo ad esprimere tutto il potenziale della nuova moto di Borgo Panigale che invece Francesco Bagnaia ed Jorge Martin hanno messo in pista: &ldquo;Quello che mi manca ora rispetto agli altri &egrave; la staccata, freno sempre un po&rsquo; troppo presto rispetto agli altri e tengo meno il freno. Almeno questo &egrave; quello che abbiamo visto in Qatar, in gara questo diventa un problema perch&eacute; non puoi essere aggressivo e perdi posizioni. Lavorer&ograve; su questo perch&eacute; sul resto eravamo gi&agrave; competitivi e come ho detto gi&agrave; la ho delle buone sensazioni&rdquo;.  DEBUTTO DI MARC MARQUEZ SU DUCATI: PROMOSSO O BOCCIATO? RISPONDE DALL&rsquo;IGNA Moto vecchia, moto nuova e futuro Tolto Marc Marquez che per&ograve;, va detto, &egrave; pur sempre un otto volte campione del mondo: tutti i piloti con le GP23 hanno faticato pi&ugrave; del previsto con la &ldquo;vecchia&rdquo; Desmosedici. Enea, ma anche gli stessi Bagnaia e Martin, saliti sulla GP24 hanno trovato subito il sorriso: &ldquo;Dipende molto dallo stile che uno ha, la GP23 aveva delle piccole lacune, durante l&rsquo;anno siamo riusciti a colmarle ma dal mio punto di vista manca sempre qualcosina. L&rsquo;anno scorso parlando con Martin lui invece mi diceva che era una figata, dipende dallo stile di guida&rdquo;. Nella famiglia Ducati &egrave; arrivato Fermin Aldeguer che ad inizio settimana ha firmato con un contratto (simile a quello che leg&ograve; Enea a Ducati il suo anno da rookie) diretto con Ducati Corse ed una opzione di estensione che &ldquo;legherebbe&rdquo; il talento di Murcia in rosso per ben 4 anni: &ldquo;Per me non cambia niente, sicuramente &egrave; un pilota forte che arriva dalla Moto2 e lo ha gi&agrave; dimostrato l&rsquo;anno scorso. Acosta gi&agrave; alla prima gara ha dimostrato quello che sa fare ed &egrave; velocissimo, me lo aspetto competitivo anche lui fin da subito&rdquo;. Con il rinnovo di Francesco Bagnaia e l&rsquo;ora certo passaggio di Aldeguer in Ducati la prossima stagione il gioco delle selle inizia a scaldarsi, anche se siamo solo ad inizio stagione: &ldquo;Si, diciamo che &egrave; precoce e ci stiamo muovendo tutti presto, ovviamente anche io&rdquo;.  ORA &Egrave; UFFICIALE: ALDEGUER IN MOTOGP CON DUCATI DAL 2025       

Reduce dal quinto posto del Qatar, Enea torna sulla pista dove lo scorso anno inizi&ograve; il suo calvario con nuove ambizioni e un occhio al futuro

Bastianini: “Mercato precoce, ma io mi sto già muovendo”

L&rsquo;inizio della pausa estiva della MotoGP coincide anche con il periodo del cosiddetto moto-mercato in ottica 2024. Se le trattative vere entrano nel vivo durante questo periodo, &egrave; altres&igrave; vero che le squadre iniziano a pianificare la stagione successiva gi&agrave; all&rsquo;inizio di quella che deve iniziare per cercare di battere tutti sul tempo ed accaparrarsi i migliori talenti.&nbsp;  Non ci saranno pi&ugrave; casi Bagnaia (firmato da Ducati nel 2018 per il 2019) o Alex Marquez (appiedato dal team Repsol Honda ancor prima dell&rsquo;inizio della stagione 2020 per far posto a Pol Espargar&ograve; nel 2021) ma si andr&agrave; verso un mercato che porter&agrave; tre stelle della Moto2 attuale Acosta, Arbolino e Dixon in MotoGP nel 2024. Ma chi far&agrave; posto a loro?  Vediamo dunque com&rsquo;&egrave; lo stato dell&rsquo;arte del moto-mercato verso la prossima tappa del Mondiale, Silverstone&nbsp;  Le trattative di mercato   Ducati&nbsp;    Se &egrave; vero che gli unici confermatissimi e saldi al loro posto sono Pecco Bagnaia e Luca Marini, le altre 6 Desmosedici fanno gola e sono ambitissime, a cominciare da quella di Enea Bastianini. La seconda parte di campionato sar&agrave; fondamentale per Enea per tenersi il posto nel 2024 dall&rsquo;assalto di Jorge Martin, rimasto scottato dalla decisione di Ducati di puntare sul #23 per il team interno e lasciare lo spagnolo in Pramac un altro anno al fianco di Zarco.&nbsp;  La girandola delle selle coinvolge lo stesso Zarco ma anche Bezzecchi, Alex Marquez e Di Giannantonio, questi ultimi con risultati molto sotto le aspettative del team Gresini. E&rsquo; anche vero che Marquez jr &egrave; al primo anno con Ducati dopo tre di Honda ed &egrave; stato bersagliato dalla sfortuna nella prima parte di stagione.  Le situazioni di Zarco e Bezzecchi sono collegate tra di loro. Ducati darebbe volentieri una moto ufficiale a Bezzecchi, ma il Bez vorrebbe restare nel team Mooney VR46, che per&ograve; non gli garantirebbe la D16 GP24 come quella di Bagnaia. L&rsquo;unico modo per far recapitare al #72 una moto ufficiale &egrave; spostarlo in Pramac al fianco di Martin, con Zarco dirottato in SBK. Qualora Bezzecchi lasciasse libera la sua sella in Mooney, il posto sarebbe di Morbidelli, stufo di restare in Yamaha ed in cerca di nuove opportunit&agrave; per la sua carriera in MotoGP.&nbsp;  Infine c&rsquo;&egrave; il team Gresini. Il pi&ugrave; a rischio dei due piloti attuali &egrave; Fabio Di Giannantonio che non sta rendendo come dovrebbe dopo un primo anno di ambientamento in MotoGP. Al posto di Fabio salirebbe Tony Arbolino, ma il #14 potrebbe anche fare un altro anno in Moto2 per vincere il titolo e salire in MotoGP nel 2025.  Passa alla prossima pagina  &nbsp;  Honda    La situazione forse pi&ugrave; spinosa di questo mercato riguarda principalmente il team Repsol Honda (ma di riflesso anche LCR). Mir, appena arrivato da Suzuki, per il momento &egrave; ancora un oggetto misterioso (sembra il Lorenzo del 2019 arrivato in HRC), mentre Marquez &egrave; prigioniero di un contratto fino al 2024 e che sta cercando in tutti i modi di uscirne per accasarsi altrove (leggasi KTM grazie alla RedBull). Puig nella sua intervista ha detto che &ldquo;Honda non trattiene chi non &egrave; contento&rdquo;, un modo per dire che Marquez &egrave; libero di cercarsi altre strade se non &egrave; pi&ugrave; contento in HRC.  L&rsquo;altra questione riguarda proprio il team LCR. Se &egrave; vero che Rins &egrave; stato l&rsquo;unico a portare alla vittoria la RC213V (con podio nella Sprint in Texas), &egrave; anche vero che il catalano rimane un pezzo pregiato del mercato, sebbene sia fermo ai box per l&rsquo;incidente del Mugello. Dove andr&agrave; lo spagnolo? La Yamaha &egrave; molto interessata grazie anche allo sponsor in comune, Monster Energy ma quel posto al fianco di Quartararo fa gola anche a Dixon, mancando un british rider sulla griglia.&nbsp;  La seconda Honda del team LCR dovrebbe andare al connazionale di Nakagami, ovvero Ai Ogura. Se l&rsquo;anno scorso il giapponese ha preferito restare in Moto2, a fine stagione &egrave; pronto anche per lui il salto in MotoGP al posto proprio di Taka, per via dello sponsor Idemitsu.  Classifica squadre MotoGP  &nbsp;  Yamaha&nbsp;    Con le M1 ufficiali che resteranno sempre 2 anche l&rsquo;anno prossimo, &egrave; abbastanza intuibile che ci sar&agrave; una sola sella libera al fianco di Fabio Quartararo, blindato anche lui dal contratto fino alla fine del 2024. Come dicevamo in precedenza, la seconda M1 ufficiale fa gola sia a Rins, un pilota che sa il fatto suo in termini di richieste ai tecnici per gli aggiornamenti, e a Dixon, grande amico di Quartararo e che gi&agrave; la M1 l&rsquo;ha guidata in passato. A Dorna e al popolo inglese non dispiacerebbe un nuovo british rider in MotoGP, vedremo quali saranno gli sviluppi.&nbsp;  Aprilia  &nbsp;  Le uniche sicurezze in fatto di piloti arrivano proprio dalla Casa di Noale. Aleix Espargar&ograve; e Maverick Vinales (in Aprilia dalla met&agrave; del 2021) si conoscono da tanti anni ed hanno dimostrato di trovarsi bene insieme in squadra ed entrambi stanno facendo un gran lavoro di sviluppo sulla RS-GP23 insieme a Lorenzo Savadori.&nbsp;  Non dovrebbero esserci scossoni nemmeno nel team Cryptodata RNF, con Oliveira e Raul Fernandez confermati sulle RS-GP22 anche per il 2024.  &nbsp;  KTM (e GasGas)&nbsp;    Last but not least, i quattro piloti della Casa di Mattighofen. La situazione in casa KTM-GasGas &egrave; ingarbugliata tanto quanto Honda e a metterci il carico pesante ci pensa Pedro Acosta, promosso in MotoGP per la prossima stagione. Ma con quale team? Svanito il sogno di avere due moto in pi&ugrave; per il dream team Marquez-Acosta ed una terza KTM insieme a Binder e Miller (non pi&ugrave; possibile da regolamento avere tre moto dello stesso team), chi far&agrave; spazio al classe 2004?  L&rsquo;unica opzione possibile &egrave; quella di &ldquo;chiedere&rdquo; a Pol Espargar&ograve; di farsi da parte, ma nello stesso tempo restare come tester insieme a Pedrosa e Folger, per permettere campione Moto3 2021 di mettere le mani sulla rossa KTM RC16 al fianco di Augusto Fernandez, che tanto bene sta facendo nel suo anno da rookie in MotoGP.  &nbsp; 

Da Ducati ad Honda, passando per KTM ed Aprilia ecco chi potrebbe cambiare sella per il 2024 e chi arrivare dalla Moto2

MotoGP: il punto sul mercato piloti

L&rsquo;annuncio dell&rsquo;abbandono della Suzuki ha smosso diverse pedine sullo scacchiere del mercato della MotoGP, che in questa pausa estiva ha ancora delle caselle che attendono di essere riempite. Tra le incognite, ci sono sicuramente i team Ducati e i dubbi sul ritorno in sella di Marc Marquez. Cos&igrave; come la collocazione di Joan Mir e il nome del successore di Dovizioso, che ha deciso di non correre nel prossimo anno.  La prossima stagione la&nbsp;maggior parte dei team si presenteranno in griglia con una line up rinnovata. Andiamo, quindi, a fare il punto della situazione per questo 2023.  &nbsp;  Gresini Racing     Il team rivelazione dell&rsquo;anno vede in rosa per il 2023 di nuovo il romano Fabio Di Giannantonio, che sta facendo bene nella sua prima stagione nella classe regina. Al posto di Bastianini, sempre pi&ugrave; proiettato dentro al mondo Ducati, vedremo quindi lo spagnolo Alex Marquez, che lascia il mondo Honda dopo l&#39;esordio nel team Repsol e il passaggio in LCR.  &nbsp;  VR46 Racing Team     Il progetto iniziato anni fa da Valentino Rossi si vede finalmente protagonista in MotoGP. Nella stagione del debutto la squadra ha messo sulla moto i due talenti italiani Marco Bezzecchi e Luca Marini, che continueranno anche nel 2023 a correre sulla Ducati con i colori giallo e grigio.  &nbsp;  Aprilia Factory Racing Team     Un altro team che ha gi&agrave; confermato i suoi piloti &egrave; quello di Noale. Massimo Rivola ha creduto sin dall&rsquo;inizio in Aleix Espargaro e i risultati stanno arrivando. Poi &egrave; c&rsquo;&egrave; Vinales che con la sua esperienza sta cercando di portare, insieme al compagno spagnolo, l&rsquo;Aprilia alla vittoria. Sar&agrave; quindi questa la formazione che vedremo nella prossima stagione.  &nbsp;  Red Bull KTM Factory     Protagonista nel 2020, e pi&ugrave; sorniona in questi due anni, la KTM dopo aver perso Oliveira punta tutto sull&rsquo;attuale pilota Brad Binder e sul nuovo acquisto Jack Miller, che dopo la bella parentesi Ducati vuole dare tutto per il team austriaco.  &nbsp;  Monster Energy Yamaha     La moto &ldquo;blu&rdquo; in griglia campione nel 2021 ha rinnovato da poco il suo talento, il francese Quartararo, sebbene il francese non sembri essere del tutto contento dello sviluppo della moto. Dall&rsquo;altra parte del box abbiamo l&rsquo;italiano di scuola VR46 Academy Franco Morbidelli, che si trova un po&#39; in difficolta con la due ruote della casa giapponese in questa stagione. Complice forse lo sviluppo del mezzo tutto sulle caratteristiche di &ldquo;El Diablo&rdquo;?  &nbsp;  Pramac Ducati     Con Pramac entriamo nei team che sono ancora scoperti del tutto o in parte. La squadra di Paolo Campinoti si vede protagonista della trattativa Bastianini e Ducati, perch&eacute; qualora il riminese non andasse nel team factory salirebbe in sella alla moto Pramac. Sull&rsquo;altra Ducati, invece, ci sar&agrave; molto probabilmente il francese Zarco, manca per&ograve; ancora l&rsquo;annuncio della firma.  &nbsp;  LCR Honda     L&rsquo;annuncio &egrave; proprio di qualche ora fa. Lo spagnolo della Suzuki Alex Rins ha firmato per essere pilota Honda per la stagione 2023. Quindi lui &egrave; uno dei due piloti che saliranno in sella per il prossimo anno. Al suo fianco, le voci, dicono di un arrivo dalla Moto2. Precisamente del giapponese Ai Ogura. Questo per&ograve; non &egrave; ancora confermato.  &nbsp;  Ducati Factory    Arriviamo ora al team della &ldquo;Rossa&rdquo; di Borgo Panigale. Dall&rsquo;Igna &amp; co hanno riconfermato il pilota che lotta per il titolo, Francesco Bagnaia. Con la partenza di Miller, ora il punto fondamentale &egrave; scegliere il suo compagno di squadra. Una persona che sicuramente faccia lavorare bene il torinese, per puntare al massimo alla vittoria. I possibili candidati ci sono. Bastianini o Martin? Questa &egrave; la scelta che assilla la dirigenza del team. Probabilmente nel prossimo periodo verr&agrave; ufficializzato lo spagnolo, mettendo cos&igrave; a posto tutti tasselli anche in casa Pramac, che sta aspettando solo la scelta del Factory team.  &nbsp;  Repsol Honda HRC    La squadra capitanata da Alberto Puig ha avuto dei periodi non proprio in stile HRC. Senza vittorie e senza nemmeno essere protagonista in pista. La causa &egrave; sicuramente l&rsquo;infortunio del campione del mondo Marc Marquez che per&ograve; da qui a poco rientrer&agrave; in pista per puntare di nuovo al titolo. Accanto a lui trovavamo in questa stagione Pol Espargaro che per&ograve; non &egrave; pi&ugrave; nei piani Honda. Al suo posto il pi&ugrave; quotato &egrave; il pilota Suzuki Joan Mir, campione del mondo nel 2020. Il tutto &egrave; ancora da ufficializzare per&ograve;.  &nbsp;  RNF Aprilia    Grossi cambiamenti in vista per il team capitanato da Razali, che il prossimo anno schierer&agrave; delle Aprilia, lasciando quindi la Yamaha, per la prima volta, senza squadra satellite. Attualmente la compagine vede in rosa Andrea Dovizioso e Darryn Binder, ma l&rsquo;italiano ha scelto di non correre nel 2023 e il sudafricano, invece, non sembra pi&ugrave; rientrare nei piani della squadra. Le due moto, quindi, al momento sono totalmente scoperte. Si dice che potremmo vederci montare in sella il Raul Fernandez, affiancato probabilmente da Miguel Oliveira. Staremo a vedere come si evolve la situazione.  &nbsp;  Tech3 KTM Factory Racing Team    Il team satellite di Casa KTM, invece, nel 2023 dovrebbe contare ancora su Remy Gardner, che per&ograve; non &egrave; stato ancora confermato. Le voci del paddock parlano poi dell&rsquo;arrivo del pilota Honda Pol Espargaro, che porterebbe esperienza nella squadra e chiss&agrave; magari anche qualche buon risultato, ritrovando quella moto che ha sviluppato per anni. 

Questo 2022 &egrave; un anno turbolento dal punto di vista del mercato piloti, anche a&nbsp;causa dell&#39;addio della Suzuki. Vediamo a che punto &egrave; la situazione

Mercato Piloti MotoGP: la situazione dopo l&rsquo;annuncio di Alex Rins in LCR

Alex Rins &egrave; sulla bocca di tutti. Vuoi perch&eacute; &egrave; un forte ed esperto pilota della MotoGP, vuoi perch&egrave;, a fine anno, perder&agrave; la Suzuki, moto che guida dal 2017. Sono numerose le stagioni spese con la GSX-RR dal catalano che, ormai da un buon mesetto - forse di pi&ugrave; - viene quotato a destra e a manca, come se non ci fosse un domani.  Ma un domani ci sar&agrave; per lui, d&#39;accordo. Dove e con quali colori? Suggestive le ipotesi (anche da noi, lo ammettiamo) ventilate: oltre al team satellite Aprilia RNF, adesso &egrave; saltata fuori la terza squadra equipaggiata KTM, tra poco potrebbe esplodere quanto leggerete.  Rins e Ducati insieme in MotoGP: perch&eacute; no?   Ventisette anni da compiere il prossimo 8 dicembre, Rins &egrave; un buon pezzo di mercato. Ancora giovane e contestualmente maturo, veloce in sella e bravo ragazzo nel box. Perfetto, ma dove inserirlo se parliamo di Ducati. Nel team Gresini, che &quot;perder&agrave;&quot; Enea Bastianini. E cercher&agrave; la prima punta, ovvero, colui che nella top class abbia sulla bacheca trofei da podi e vittorie.&nbsp;  Sicch&eacute;, una fiammante Desmosedici - non sappiamo prevedere se GP23, casomai GP22 &quot;evoluta&quot; - apparirebbe per Alex, per le stagioni a venire. Uno pi&ugrave; uno l&#39;eventiuale contratto, come da consuetudine. Quindi, qualora si realizzasse il matrimonio tra Ecstar e KTM, se non ci fosse (o se lui non volesse) una RC16, perch&egrave; non prendere una bella Ducati?! 

Sapendo di lasciare Suzuki, Alex cerca una sella competitiva. Borgo Panigale potrebbe offrirgli una Desmosedici del team Gresini

Mercato MotoGP, e se Rins pensasse a Ducati?

        Si fanno sempre pi&ugrave; insistenti le voci che danno Jack Miller in KTM per la futura MotoGP. Che l'interesse tra pilota e Casa fosse reciproc gi&agrave; lo avevamo spiegato, adesso poniamo l'accento sulla notizia che muoverebbe una parte del mercato fantini e selle, come se il paddock fosse tra cavalli su cui puntare per i prossimi due anni. Jack vestir&agrave; d'arancio e Miguel Oliveira cambier&agrave; panni   Gi&agrave; predicato in KTM prima di approdare nel team Lenovo Ducati Factory, Miller potr&agrave; farlo nel 2023, con opzione valida anche per la successiva stagione. Niente male, perch&egrave; l'australiano &egrave; forte, personaggio e uomo Red Bull, sponsor della squadra emanata e sostenuta dalla famiglia Ajo e la Casa di Mattighofen. Chi, invece, potrebbe lasciare proprio quel box &egrave; Miguel Oliveira, portoghese vincente a Mandalika con la RC16. Rumors del weekend lo promettono su una Honda, per la precisione la RC213 V schierata dal satellite LCR, gran squadra che ha in Lucio Cecchinello un abile manager. Alex Marquez rimarrebbe al suo posto. Honda Asia aggressivo   Tra l'altro, si sente parlare anche di un possibile rafforzamento dell'Honda Asia, compagine Idemitsu legata a filo stretto con HRC. Come &egrave; logico,&nbsp; piacciono molto i piloti giapponesi, ma non solo: gli orientali in generale, soprattutto se vanno forte e sono giovani. I casi di Ai Ogura e Somkiat Chantra, entrambi oggi in Moto2, rispettivamente nipponico e thailandese. Si ipotizza una struttura totalmente a loro dedicata, con relative quattro cilindri di Tokio particolarmente curate e accurate. Qualora il progetto si concretizzasse, avremmo due nomi nuovi da pronunciare e scrivere nella top class. Le pagelle della Moto3 di Le Mans       

L'austrialiano e il team Red Bull arancione pronti per il matrimonio 2023-2024. Oliveira in Honda LCR, Asia Idemitsu vuole promuovere Ogura e Chantra&nbsp;

Mercato MotoGP: Miller sempre più lontano da Ducati e vicino a KTM

A quanto pare, sondaggio o no, Jack Miller rimarr&agrave; escluso dall&#39;orbita Ducati della MotoGP. In questo momento, considerando le mosse di mercato, per l&#39;australiano non &egrave; prevista alcuna Desmosedici, ufficiale o satellite di sorta. Nel team Lenovo Factory rimarr&agrave; Pecco Bagnaia, forte dell&#39;accordo valevole sino al 2024. Al suo fianco, Jorge Martin gode delle quote massime, mentre Enea Bastianini sembra destinato alla formazione satellite Pramac.&nbsp;Dove incontrer&agrave; Johann Zarco, francese che l&igrave;&nbsp;ci sta tanto bene.  Gresini tiene Fabio Di Giannantonio, accogliendo una nuova leva, che potrebbe essere Tony Arbolino o, perch&eacute; no, Celestino Vietti. Il Mooney VR46 conta su Luca Marini e segue con attenzione le evoluzioni di Marco Bezzecchi.  Perci&ograve;, facendo quattro conti, per Jackass non rimane spazio n&eacute; sella tinta di rosso o raffigurante il Marchio di Borgo Panigale. Peccato, perch&egrave; lui &egrave; forte, spettacolare e personaggio, ma &egrave; il caso di guardare avanti. Anzi, indietro: il suo futuro si profila tinto di arancio. S&igrave;, proprio il colore classico della KTM.  I passi fondamentali della carriera di Miller     Innanzitutto, ripercorriamo il percorso iridato di Miller. Tra il 2011 e il 2013, stagioni alternate tra 125 e Moto3. Aprilia, KTM, Honda e FTR Honda le moto guidate. Buoni risultati, malgrado il meglio fosse prossimo ad arrivare. E arrivo: l&#39;inserimento nel team Red Bull KTM Ajo mise nel 2014 il luce il suo talento, foriero di vittorie e buone pagine di giornale.&nbsp;  Poi, avvenne dello straordinario: il passaggio diretto dalla entry class alla MotoGP, nel salto della Moto2. Nessuno lo aveva fatta prima nel mondiale moderno, lui s&igrave;, alla sola et&agrave; di 19-20 anni da compiere. I campionati con la Honda furono tre consecutivi, con la Ducati cinque. Questo &egrave; il quinto.  Pramac satellite e squadra ufficiale, per la precisione. L&#39;ingresso di Jack nella formazione pi&ugrave; ambita tra le Rosse disponibili &egrave; risalente alla fine del 2020. I successi sino a oggi ottenuti nella top class sono 3, uno con la Honda. I contatti con la KTM, essendo compagine - come avrete capito - gi&agrave; ben conosciuta, risalgono proprio a due anni orsono.  Jackass e la RC16: spettacolo assicurato... dalla Red Bull     Non sappiamo perch&egrave;, ma giureremmo su questo: Miller e la KTM garantirebbero dosi di spettacoli notevoli. Parliamo di stile in sella, manovre spericolate, parole ai microfoni sempre diverse dal solito. Inoltre, qualcuno, o meglio, qualcosa ne vedrebbe bene il futuro connubio.  La Red Bull, nientepopodimeno. Sponsor personale di Jack, sponsor del team MotoGP che oggi ha Miguel Oliveira e Brad Binder, nomi ufficiali su moto ufficiali. La bibita energetica mantiene i propri atleti nel suo ambito, l&#39;australiano ne fa parte e ancora ne farebbe parte.  Prenendo il posto di chi, eventualmente? Qui arriva la parte difficile. Del portoghese o del sudafricano? Di nessuno dei due? Il primo ha vinto a Mandalika, il secondo &egrave; salito sul podio del Qatar. I rispettivi contratti sono in scadenza e potrebbero venire pure allungati. Risultati permettendo. E KTM, in quel caso, si farebbe sfuggire Miller? Fatichiamo a crederci, infatti, tra le parti ci sono in atto parole valide per la stagione 2023, con opzione 2024. 

Tra il pilota australiano e la Casa austriaca ci sono in atto discussioni su un eventuale accordo per la prossima stagione, con opzione 2024

Miller e KTM, interesse reciproco per la MotoGP 2023

Per il momento non c&rsquo;&egrave; ancora nessuna novit&agrave; in concreto in tema mercato 2023, squadre e manager dei piloti stanno lavorando dietro le quinte e raramente trapelano notizie certe. Nel paddock del GP di Portimao giravano le voci secondo cui Jack Miller e il team LCR stessero parlando per un possibile ritorno insieme, ma poi &egrave; stato lo stesso australiano a smentire, confermando il suo interesse in restare in Ducati.  VOTA IL SONDAGGIO: Ducati dovrebbe rinnovare il contratto a Jack Miller?  Miller dichiarazione d&#39;amore a Ducati   Il sito ufficiale motogp.com ha riportato le sue parole che non lasciano dubbi: &ldquo;Non ci sono stati colloqui con LCR in alcun modo&rdquo;. E anzi ha aggiunto: &ldquo;Non abbiamo discusso nessuna mossa con nessuno. Stiamo iniziando solo ora la stagione delle negoziazioni. Ci prenderemo il nostro tempo e valuteremo le varie opzioni&rdquo;. Anche se il suo cuore batte per la Casa di Borgo Panigale: &ldquo;Conosco la Ducati, sono qui da un po&#39; e so come funzionano le cose qui. Ho una bella casa in Ducati, ce ne vorr&agrave; per convincermi ad andare altrove&rdquo;. Miller non ha alcun dubbio su dove vorrebbe continuare la sua carriera in MotoGP, con la &quot;rossa&quot; che ormai guida dal 2018 e con cui ha vinto le sue due ultime gare.    L&#39;amore &egrave; corrisposto   Proprio da Ducati &egrave; arrivata la conferma: Miller lo vogliono tenere. Dopo aver gi&agrave; confermato Francesco Bagnaia a inizio anno per le stagioni 2023 e 2024, ora il team manager Davide Tardozzi si &egrave; esposto anche sul conto dell&rsquo;australiano: &ldquo;Non vogliamo perdere Jack. Vedremo cosa succeder&agrave; nelle prossime settimane. Sono felice che altre squadre siano interessate a Jack perch&eacute; significa che abbiamo un buon pilota. Ma, per noi della Ducati, siamo sulla strada per tenerlo&quot;. L&#39;idea &egrave; quella di continuare a crescere insieme, puntando sempre in alto, e ora si va a Jerez, dove insieme hanno ricordi bellissimi.  MotoGP Spagna: le dirette TV di Sky e TV8 per il GP di Jerez 

L&rsquo;australiano ha smentito le voci che lo volevano vicino al team LCR per il 2023 e Davide Tardozzi ha detto la sua sulla situazione mercato

MotoGP 2023, Jack Miller e Ducati verso il rinnovo?

        Fino al 2024 Marc Marquez lo troveremo vestito con i colori del team Repsol Honda, ma il nome del suo compagno di squadra non &egrave; ancora deciso in vista della prossima stagione. Infatti il contratto di Pol Espargar&ograve; &egrave; in scadenza e per questo abbiamo lanciato il sondaggio su chi potrebbe trovarsi il 93 al fianco il prossimo anno. Quartararo il pi&ugrave; probabile  Le opzioni scelte da noi erano sei e il pi&ugrave; votato &egrave; stato Fabio Quartararo con il 37% dei voti. Il francese ha espresso il suo malcontento con la Yamaha M1 che ha ora per le mani e non &egrave; quindi per niente scontato il rinnovo con la marca che lo scelse e con cui &egrave; diventato campione del mondo l'anno scorso. &ldquo;El Diablo&rdquo; poi non ha nascosto l&rsquo;interesse ricevuto da Honda ed &egrave; una cosa che sta certamente prendendo in considerazione.  Le possibilit&agrave; di Mir, Martin e Pol Espargar&ograve;  Il secondo pi&ugrave; votato per occupare la seconda Honda ufficiale &egrave; stato Joan Mir, che l&rsquo;anno scorso non &egrave; riuscito a ripetersi con Suzuki e che dopo quattro anni passati con la Casa di Hamamatsu potrebbe pensare di &ldquo;cambiare aria&rdquo;. Il maiorchino ha ottenuto il 19% dei voti, mentre seguono con rispettivamente il 16% e il 15% Jorge Martin e Pol Espargar&ograve;. Martin, nel team Pramac, ha gi&agrave; fatto vedere il suo potenziale l&rsquo;anno scorso vincendo un GP nel suo anno di debutto ed &egrave; certamente appetibile. Espargar&ograve; potrebbe essere confermato, tenendo a mente che ha mandato dei segnali interessanti alla guida della sua RC213V. Meno del 10% hanno ottenuto sia Enea Bastianini sia Alex Rins in questa speciale classifica. Il romagnolo &egrave; il leader del campionato e Ducati far&agrave; il possibile per non farselo scappare, anche se qui potete leggere le sue dichiarazioni sull'argomento. Rins &egrave; "rinato" dopo un 2021 in salita e al momento &egrave; a quota due podi, con il secondo posto in campionato. MotoGP Portogallo: ecco gli orari TV di Sky e TV8       

Lo spagnolo ha il posto assicurato fino al 2024, ma il nome del suo compagno di squadra &egrave; ancora sconosciuto. Voi, per&ograve;, avete le idee chiare&hellip;

MotoGP, ecco chi affiancherà Marc Marquez nel 2023 secondo i tifosi

        &Egrave; appena stato disputato il quarto Gran Premio stagionale e a parte il rinnovo di Francesco Bagnaia con Ducati, in vista del 2023 non c&rsquo;&egrave; stata (ancora) alcuna novit&agrave; in merito al mercato piloti. Nessuna notizia ufficiale, si intende, perch&eacute; dietro le quinte i manager e i team manager sono al lavoro per definire le squadre della prossima stagione. E il nome della Honda &egrave; quello che, finora, &egrave; uscito in varie occasioni. Pi&ugrave; spesso delle altre Case. VOTA IL SONDAGGIO: chi sar&agrave; il compagno di squadra di Marc Marquez, nel 2023? Gli interessi di Honda tra i piloti  Complice forse anche l&rsquo;infortunio della diplopia di Marc Marquez (qui le sue ultime dichiarazioni), Honda si sta guardando in giro per capire quale potrebbe essere la coppia ideale da schierare. Lo spagnolo ha un contratto che lo lega alla Casa di Tokyo fino al 2024, e il suo posto assolutamente non &egrave; messo in discussione. Chi potrebbe affiancarlo nel 2023? Tra le righe si &egrave; potuto capire che Honda abbia forse manifestato un interesse su Enea Bastianini, per quanto &egrave; fuoriuscito domenica ai microfoni di Sky. Enea che senza dubbio ha stupito tutti con un inizio di campionato straordinario, che ha ammesso di aver ricevuto gi&agrave; diverse offerte e che non vuole chiudere subito la porta a Honda.  Quartararo e Mir sono nella lista?  L&rsquo;interesse della Casa di Tokyo &egrave; arrivato anche al campione del mondo in carica, Fabio Quartararo, che sta faticando non poco con la Yamaha, ma che ha gi&agrave; messo in mostra il suo enorme talento. &Egrave; giovane, &egrave; forte, &egrave; maturo, &egrave; un pilota completo. Ma non solo, nella lista dei nomi papabili potrebbe esserci anche quello di Joan Mir, che sta disputando la sua quarta stagione in Suzuki, &egrave; gi&agrave; un pilota iridato, e potrebbe essere un candidato. Infine, e non per ultimo, ci sono da considerare anche i piloti che sono gi&agrave; in &ldquo;casa&rdquo;. Da Pol Espargar&ograve;, che ha iniziato la stagione con un podio in Qatar e qualche successiva difficolt&agrave;. Sar&agrave; meritevole di un altro biennio di fiducia? L'obiettivo &egrave; solo uno, tornare sul tetto del mondo, e per farlo Honda &egrave;, ovviamente, disposta a creare la miglior squadra possibile. Non solo Leclerc e Bastianini: 4 vittorie concomitanti per Ferrari e Ducati       

Chi sar&agrave; il compagno di squadra di Marc Marquez? Dopo le voci che ci sono state nel weekend la domanda &egrave; pi&ugrave; che lecita

MotoGP 2023, il mercato piloti è aperto: la posizione di Honda

La stagione 2022 non &egrave; ancora iniziata, ma il mercato piloti MotoGP &egrave; gi&agrave; in fermento. Al momento, sono solo quattro i piloti certi di avere un contratto firmato per la prossima stagione: parliamo di Marc Marquez (Honda), Brad Binder (KTM), Franco Morbidelli (Yamaha) e Francesco Bagnaia (fresco di prolungamento con Ducati), tutti legati ai rispettivi marchi fino alla stagione 2024 tranne Morbido, vincolato a Iwata fino al 2023.  Uno scenario che vede le altre pedine di questo scacchiere libere di muoversi con notevole anticipo, Fabio Quartararo su tutti.  &nbsp;  Quartararo e la Yamaha     Il campione del mondo 2021 non ha mai nascosto un certo malumore nei confronti della nuova M1, performante sul passo gara ma ancora carente in termini di velocit&agrave; massima.  Il francese &egrave; aperto a eventuali proposte, com&rsquo;&egrave; normale in un mondo come quello della top class, e Massimo Meregalli lo sa bene: &ldquo;Fabio &egrave; la nostra priorit&agrave;, siamo in contatto giornaliero con il suo management e stiamo procedendo nel nostro programma. Stiamo cercando di raggiungere un accordo per il rinnovo il prima possibile. &Egrave; normale che abbia ricevuto delle proposte, ma noi siamo fiduciosi e stiamo facendo ci&ograve; che &egrave; in nostro potere per tenercelo per due o pi&ugrave; anni&rdquo;, aveva dichiarato il manager Yamaha dopo i test di Mandalika. &ldquo;Valuter&agrave; le offerte ricevute mettendole sul tavolo e sceglier&agrave; il progetto migliore&rdquo;.  Se Quartararo dovesse accettare una nuova sfida per il 2023, non &egrave; da escludere l&rsquo;approdo in MotoGP di un nome pi&ugrave; volte sussurrato in questi mesi, quello di Toprak Razgatlioglu.  &nbsp;  Joan Mir     Situazione simile in casa Suzuki, dove Joan Mir ha spesso pungolato la Casa giapponese sul fronte dello sviluppo. La GSX-RR &egrave; apparsa piuttosto competitiva nei test di Sepang e Mandalika, e l&rsquo;arrivo di una figura chiave come Livio Suppo nel ruolo di team manager potrebbe convincere il maiorchino a restare. Ma le sirene HRC, ventilate da diversi rumours ma smentite da Alberto Puig, potrebbero diventare parecchio attraenti.  Da chiarire poi chi sar&agrave; il secondo pilota del team nipponico: Alex Rins verr&agrave; riconfermato o Suppo preferir&agrave; dare spazio a un giovane?&nbsp;    &nbsp;  Jack Miller     Detto di Francesco Bagnaia, per la seconda sella di Borgo Panigale c&rsquo;&egrave; l&rsquo;imbarazzo della scelta. Miller dovr&agrave; guadagnarsi la riconferma sul campo guardandosi le spalle da Jorge Martin ed Enea Bastianini, due piloti che hanno ben figurato nella loro stagione da rookie. Prestazioni che, se dovessero venire riconfermate anche nel 2022, potrebbero aprire a uno di loro le porte del team ufficiale.  &nbsp;  KTM, Aprilia e team privati&nbsp;     Uno scenario che coinvolge, di rimbalzo, anche KTM e Aprilia. Con Binder sicuro del proprio posto, a vacillare potrebbe essere la posizione di Miguel Oliveira, reduce da un 2021 molto complicato. Remy Gardner e Raul Fernandez restano alla finestra, senza dimenticare quel Pedro Acosta che sembra gi&agrave; volare in Moto2.  Sul fronte di Noale, Aleix Espargaro e Maverick Vinales si sono detti entusiasti della competitivit&agrave; mostrata dalla RS-GP durante l&rsquo;inverno, ma entrambi attendono conferme: in questo senso, i primi GP dell&rsquo;anno potrebbero risultare gi&agrave; decisivi. In tutto questo, i team privati come Tech 3, LCR, WithU, VR46 e Gresini Racing attendono le prime mosse degli ufficiali, in attesa di capire chi dar&agrave; via al domino del mercato piloti 2023. 

Nella top class sono solo quattro le selle gi&agrave; blindate per la prossima stagione con tante incognite da risolvere, a partire dai Campioni del Mondo 2020 e 2021

MotoGP, mercato piloti: da Quartararo a Mir, il 2023 &egrave; gi&agrave; alle porte

        With Valentino Rossi&rsquo;s retirement and Marc Marquez&rsquo;s physical problems, the reigning class seeks a new king and one of the candidates is of course world champion Fabio Quartararo, who will now attempt to defend his title and fight off Pecco Bagnaia on the Ducati, the main players during the 2021 season finale. But to overlook Marquez would be a mistake. When fully fit, the Spaniard is still the best of them all, but despite this, Honda has already begun to look around for another top rider who can fight for the title. Quartararo and Mir in Honda&rsquo;s sights  Marc&rsquo;s physical problems, but more importantly a lack of results on the part of Nakagami, Alex Marquez and particularly Pol Espargar&oacute; (whose contract runs until the end of 2022) have forced Honda to get the ball rolling in terms of the riders&rsquo; market, as it seeks a first-rate rider who can flank the eight-time champion and fight for the title. As reported by Sky Sport, it seems that the Tokyo-based manufacturer already met with Fabio Quartararo in December, and the Frenchman may well be interested, in that he is not fully satisfied with Yamaha&rsquo;s technical project. The 2022 season will therefore be crucial in terms of understanding the competitiveness of an M1 that looked to be one step behind the Ducati during the second half of 2021. As an alternative, Honda is considering Joan Mir. The Spaniard was disappointed with his 2021 season with Suzuki, both technically-speaking, with a bike that appeared to be in increasing difficulty, and in terms of the management within the garage following Davide Brivio&rsquo;s departure. While it is hard to imagine Quartararo leaving Yamaha, it&rsquo;s not difficult to envisage Joan Mir aboard the Honda. The Spaniard has a riding style that could suit the bike, as well as a personality that could stand up to Marquez. Yamaha an unknown with Dovizioso, Binder and Morbidelli  In the Yamaha camp, things are not clear with a view to 2023. As we&rsquo;ve said, Fabio Quartararo is keeping the Japanese manufacturer hanging, but if he were to leave, they&rsquo;d have a real problem on their hands. There are not many top riders and Morbidelli, though a sure thing in terms of his speed, is not yet there in terms of his physical fitness. Names that have been linked to Yamaha in recent months include Raul Fernandez and Toprak Razgatlioglu. The Superbike World Champion has considered MotoGP more than once and could secure a ride with the Withu Yamaha RNF team, if Dovizioso and Binder fail to convince. While the Spanish rookie, who comes to MotoGP with KTM, is already very much on the Japanese manufacturer&rsquo;s radar... Might there be further contact with a view to 2023? Martin wants a factory Ducati ride  But Honda and Yamaha are not the only ones looking ahead to 2023. KTM, in the shape of manager Pit Beirer, has recently revealed that all four of its seats are up for grabs next season &ndash; a way to keep riders focused and stimulate improvement. Those most at risk could be Miguel Oliveira and Brad Binder, currently riding for the factory team, who need to look out for young rookies Remy Gardner and the aforementioned Raul Fernandez, who could quickly move up in the hierarchy. Without forgetting Pedro Acosta of course, who would almost certainly trigger a bidding war if he were to immediately do well in Moto2. And the situation at Ducati is also one to monitor, the &lsquo;hottest&rsquo; seat being that of Jack Miller. Bagnaia is untouchable and takes the place of number one rider for the Italian manufacturer, which has also put together a team of young talents ready to take a step up in terms of quality. Enea Bastianini and Jorge Martin are a case in point, both in with a chance of moving to the factory team next season. Translated by Heather Watson 2022 MotoGP, the dates of all team presentations       

Although the 2022 season is yet to begin, the riders&rsquo; market for next year is starting to take shape. The first manufacturer to make a move is Honda, who wants a top rider alongside Marc Marquez

MotoGP: the riders’ market hots up for 2023, Honda targets Quartararo

        Con il ritiro di Valentino Rossi e le problematiche fisiche di Marc Marquez la classe regina &egrave; alla ricerca di un nuovo re e uno dei candidati &egrave; sicuramente il campione del mondo Fabio Quartararo, che prover&agrave; a ripetersi guardandosi le spalle soprattutto da Pecco Bagnaia e la Ducati, assoluti mattatori del finale di stagione 2021. Ovviamente per&ograve;, dimenticarsi di Marquez sarebbe un errore. Lo spagnolo, in piena forma, &egrave; tutt'ora il miglior pilota dell'intero lotto, ma nonostante ci&ograve;, la Honda ha gi&agrave; iniziato a guardarsi attorno per cercare di arrivare ad un altro top rider, che sia capace di lottare per il titolo. Gallo "vecchio" fa buon brodo: Dovizioso &egrave; il pi&ugrave; anziano della MotoGP Quartararo e Mir nel mirino della Honda  I problemi fisici di Marc, ma ancor di pi&ugrave; la mancanza di risultati di Nakagami, Alex Marquez e soprattutto Pol Espargar&ograve; (in scadenza di contratto nel 2022) hanno indotto la Honda a iniziare a muoversi in ottica mercato piloti, per affiancare all'otto volte iridato un pilota di prima fascia, capace di lottare per la vittoria e per il titolo. A tal proposito, secondo quanto riportato da Sky Sport, pare che la casa di Tokyo abbia gi&agrave; incontrato Fabio Quartararo a dicembre, che dal canto suo potrebbe essere interessato in quanto non completamente soddisfatto del progetto tecnico della Yamaha. Sotto questo aspetto sar&agrave; cruciale la stagione 2022 per capire a che livello di competitivit&agrave; riuscir&agrave; ad arrivare una M1 che nella seconda parte del campionato concluso, si &egrave; dimostrata un passo indietro rispetto alla Ducati. In alternativa, la Honda sta pensando a Joan Mir, deluso dall'annata della Suzuki sia per quanto riguarda l'aspetto tecnico, con una moto pi&ugrave; in difficolt&agrave; durante la stagione, sia sotto il profilo gestionale all'interno del box, che nel 2020 ha dovuto fare i conti con la partenza di Davide Brivio. Se l'idea che Quartararo possa lasciare la Yamaha appare complicata, la prospettiva di vedere Joan Mir in sella alla Honda non &egrave; cosi difficile, lo spagnolo ha uno stile di guida che potrebbe adattarsi alla moto, oltre ad una personalit&agrave; che potrebbe reggere il confronto con Marquez, rispetto al quale non nutre una grande simpatia. Incognita Yamaha con Dovizioso, Binder e Morbidelli  In casa Yamaha la situazione per il 2023 non &egrave; chiarissima, come detto Fabio Quartararo tiene in sospeso la squadra giapponese, che qualora perdesse la sua stella si troverebbe con un bel problema tra le mani. I top rider in circolazione non sono cosi tanti e Morbidelli, pur rappresentando una certezza in termini di velocit&agrave;, almeno per il momento, non lo &egrave; per quanto riguarda la tenuta fisica. I nomi che sono stati accostati alla Yamaha negli ultimi mesi sono quelli di Raul Fernandez e Toprak Razgatlioglu. Il campione del mondo della Superbike ha pi&ugrave; volte strizzato l'occhio alla MotoGP e potrebbe prendere una sella nel team Withu Yamaha RNF, nel caso in cui Dovizioso e Binder non dovessero convincere. Mentre il rookie spagnolo, approdato in MotoGP con KTM, era stato cercato dalla Casa di Iwata, che si era mostrata molto interessata... Chiss&agrave; che per l'anno prossimo non possa esserci un nuovo avvicinamento. Martin vuole la sella ufficiale in Ducati  Honda e Yamaha, tuttavia, non sono le sole che guardano al 2023. Anche la KTM, nelle vesti del manager Pit Beirer, infatti, ha recentemente ribadito che tutte e quattro le selle sono libere per l'anno prossimo; un modo per tenere la concentrazione dei piloti alta e stimolare i miglioramenti. I pi&ugrave; a rischio potrebbero essere Miguel Oliveira e Brad Binder, attualmente nel team ufficiale, che dovranno guardarsi le spalle dai giovani rookie, Remy Gardner e soprattutto il gi&agrave; citato Raul Fernandez, che potrebbero presto scavalcarli nelle gerarchie. Senza dimenticarci ovviamente di Pedro Acosta, che qualora facesse sin da subito bene in Moto2, farebbe quasi certamente scattare una bagarre tra le case per cercare di ingaggiarlo.&nbsp; Situazione comunque da monitorare anche in casa Ducati, dove la sella pi&ugrave; scottante &egrave; quella di Jack Miller. Bagnaia &egrave; intoccabile e si appresta ad essere la prima arma della casa italiana, che per&ograve; ha messo in piedi una squadra ricca di giovani talenti pronti a fare il salto di qualit&agrave;. Su tutti, Enea Bastianini e Jorge Martin, che potrebbero giocarsi la possibilit&agrave; di approdare nel team ufficiale, proprio nella stagione che sta per arrivare.&nbsp;&nbsp; MotoGP, Jorge Martin: &ldquo;Nel 2023 voglio essere in Ducati Factory&rdquo;       

Nonostante la stagione 2022 debba ancora iniziare, il mercato piloti per la prossima stagione inizia a prendere forma. La casa che ha gi&agrave; iniziato a muoversi &egrave; la Honda, che vuole affiancare a Marc Marquez un top rider

MotoGP: il mercato piloti per il 2023 è già caldo, Honda punta Quartararo

Mentre Fabio Quartararo si prepara per tentare di vincere settimana prossima a Misano il suo primo mondiale in carriera (direttamente in MotoGP come Doohan, Hayden e Stoner), il suo manager &egrave; gi&agrave; al lavoro per guardare oltre la naturale scadenza del contratto del francese con Yamaha, il 2022.&nbsp;  La permanenza con il team Monster Energy non &egrave; scontata, ed anzi Eric Mah&egrave;, manager del pilota nizzardo, ha gi&agrave; in mano un paio di offerte per il 2023. Al sito francese AutoHebdo, ha dichiarato: &ldquo;Ad oggi &egrave; tutto aperto, Fabio andr&agrave; dove sar&agrave; meglio per lui. Per ora non c&rsquo;&egrave; niente di chiaro verso il 2023. Fabio ovviamente &egrave; felice delle sue prestazioni, ma c&rsquo;&egrave; bisogno entrare bene nel dettaglio perch&egrave; &egrave; molto pi&ugrave; merito suo che dell&rsquo;intero pacchetto. La tendenza &egrave; firmare un anno, un anno e mezzo prima, ma non c&rsquo;&egrave; fretta, vedremo cosa succeder&agrave;. Per ora siamo stati contattati da due squadre&hellip; e mezzo, due approcci veri, ed una cosa meno seria. Fabio ha tutto il futuro davanti, decideremo con calma e a tempo debito&rdquo;.  E questo passaggio dell&rsquo;intervista: &ldquo;c&rsquo;&egrave; bisogno di entrare bene nel dettaglio perch&eacute; &egrave; molto pi&ugrave; merito suo che dell&rsquo;intero pacchetto&rdquo; suona come una bordata/sveglia alla Yamaha affinch&egrave; dia al suo assistito una moto pi&ugrave; competitiva per lottare ad armi pari contro i suoi avversari per il mondiale che l&rsquo;anno prossimo saranno Marquez e Bagnaia.  Nell&rsquo;intervista rilasciata ad AutoHebdo, Mah&egrave; ha parlato anche di Marquez e Bagnaia, indicando l&rsquo;italiano come avversario pi&ugrave; temibile per il titolo 2022. &ldquo;Quando si tratta di talento grezzo, Bagnaia &egrave; il primo nome. L&#39;anno scorso ha dimostrato di avere talento, ma anche qualche difficolt&agrave; a mettere tutto insieme. Quando dico talento intendo capacit&agrave; naturale, non intendo aggressivit&agrave; o psicologia, solo la capacit&agrave; di guidare una moto il pi&ugrave; velocemente possibile.&nbsp;Bagnaia, per me, &egrave; chiaro che ha&nbsp;quel talento&rdquo; ha dichiarato il manager, mentre su Marquez ha aggiunto: &ldquo;&Egrave; caduto venti&nbsp;volte quest&#39;anno e ogni volta &egrave; risalito in sella. Non ha l&#39;atteggiamento di un pilota psicologicamente malato, ma quello di un pilota che non &egrave; completamente guarito. Allo stesso tempo, gli altri hanno fatto progressi in sua assenza e, personalmente, non credo che sar&agrave; pi&ugrave; come prima per lui, ma penso che possa tornare ad un livello che gli permetta di giocarsi il titolo l&#39;anno prossimo a seconda, ovviamente, del pacchetto che avr&agrave;&rdquo;.  MotoGP, Quartararo ha trovato concretezza: il titolo, l&#39;ultimo passo 

Il manager del pilota francese, Eric Mah&eacute;, ha in mano due offerte per il suo assistito per il 2023. Il rinnovo con la squadra di Iwata non &egrave; cos&igrave; scontato

MotoGP: Quartararo potrebbe non rimanere in Yamaha oltre il 2022

Il primo tassello del mercato 2022 della MXGP ha trovato il suo posto; il Campione del Mondo 2015 della classe regina, ha infatti rinnovato il suo legame con la Kawasaki che ha annunciato con un comunicato l&rsquo;accordo col francese per le prossime due stagioni. Ancora non &egrave; chiaro con quale struttura sar&agrave; schierato il pilota di Epinal che attualmente occupa il secondo posto in classifica di campionato; il suo team infatti non sar&agrave; quello attuale, dato che &egrave; gi&agrave; stata annunciata la fine del rapporto tra il marchio giapponese e il team ESCA.&nbsp;    Romain Febvre in azione nella sabbia di Lommel  Steve Guttridge: &quot;Romain e la nostra squadra stanno spingendo per il titolo&quot;   Steve Guttridge, Race Planning Manager per Kawasaki Motors Europe:&nbsp;&ldquo;Dalle sue prime gare come parte della nostra famiglia verde abbiamo potuto vedere quale grande adattamento Romain ha avuto con Kawasaki e col la KX450. La sua affinit&agrave; con la moto &egrave; sotto gli occhi di tutti. Ha una grande visione per ci&ograve; che vuole ottenere e un piano d&#39;attacco che lo contraddistingue come eccezionale anche tra i migliori dell&#39;attuale gruppo di migliori piloti MXGP. C&#39;&egrave; ancora del lavoro da fare nel campionato di quest&#39;anno e Romain e la nostra squadra stanno spingendo il pi&ugrave; possibile per salire sul gradino pi&ugrave; alto ad ogni round e lottare per il titolo in questa stagione. Siamo super felici di aver assicurato a Romain di competere in MXGP e speriamo che tutti i fan Kawasaki in tutto il mondo si uniscano a noi in questo entusiasmante viaggio. Ora che abbiamo annunciato questo accordo di fabbrica per i prossimi due anni, speriamo che a Romain vengano dati il ??tempo, lo spazio e il rispetto necessari per concentrarsi sul lavoro da svolgere.&quot;    Un sorridente Febvre sul primo gradino del podio del Gran Premio del Belgio  Le parole di Romain   &ldquo;Era molto importante per me concordare un accordo che mi permettesse di concentrarmi sul campionato 2021 e dare il massimo per la mia squadra.&rdquo; Ha dichiarato Romain &ldquo;Ora sono uno dei ragazzi pi&ugrave; veloci del campionato e non vedo l&#39;ora di iniziare una nuova avventura e ottenere grandi cose sulla Kawasaki ufficiale. Un contratto di due anni mi consentir&agrave; di pianificare ed estendere ulteriormente le mie capacit&agrave; con la KX450. Si adatta gi&agrave; bene al mio stile in termini di tipo di erogazione di potenza che mi piace, inoltre il telaio stretto si adatta molto bene al mio stile di guida e al posizionamento del corpo. Ora ho il tempo e lo spazio per mettere a punto il pacchetto e continuare il tipo di allenamento necessario per raggiungere il mio obiettivo, un titolo mondiale MXGP per Kawasaki&rdquo;. 

Kawasaki si muove per prima e blinda il suo pilota di punta, rinnovando con Febvre per il 2022 e 2023.

MXGP: Romain Febvre rinnova con Kawasaki

  Come ogni inverno, anche quello tra le stagioni 2020 e 2021 si fonda sull&rsquo;attesa. L&rsquo;attesa che le moto tornino in pista ovviamente, ma anche (e soprattutto forse) quella di vedere gli effetti dei tanti movimenti di mercato avvenuti. La stagione chiusasi in novembre infatti ha portato in dote tanti interessanti cambi di casacca, che potrebbero segnare in maniera indelebile l&rsquo;immediato futuro della top class.  Impossibile dunque non ripensare, nell&rsquo;attesa, alle mosse di mercato che hanno caratterizzato maggiormente l&rsquo;ultima decade. Matrimoni felici che hanno regalato a piloti e team tante soddisfazioni, ma anche rapporti mai decollati dai risultati notevolmente sotto le aspettative, passando per binomi passati alla storia come autentiche sorprese.  VOTA IL SONDAGGIO:&nbsp;MotoGP,&nbsp;chi &egrave; il miglior pilota del 2020?  &nbsp;  Gresini porta il Sic in MotoGP (2010)     Grazie alle ottime cose mostrate in 250, in primis il titolo conquistato nel 2008, per Marco Simoncelli si spalancano le porte della classe regina, grazie a Fausto Gresini ed Honda, che progettano per il romagnolo un percorso di crescita a lungo termine.  Marco vive la sua prima stagione in MotoGP sulle montagne russe, alternando buone prestazioni ad errori evitabili, ma in Portogallo raccoglie il suo miglior piazzamento stagione, ossia il quarto posto. L&rsquo;anno successivo resta nel team Gresini, ma riceve da Honda il medesimo trattamento riservato ai piloti ufficiali. Sul bagnato di Jerez brilla prima di scivolare, a Le Mans finisce sotto accusa per un&rsquo;entrata troppo aggressiva su Pedrosa, ma a Brno ecco arrivare il terzo posto, e dunque il primo meritato podio in classe regina.  A Phillip Island duella con Dovizioso si migliora, cogliendo la seconda posizione. Sembra il preludio alla maturazione definitiva, che viene per&ograve; tragicamente quanto bruscamente interrotta nell&rsquo;appuntamento successivo di Sepang, dove il sogno di Marco si spezza per sempre.  &nbsp;  Stoner torna re con Honda (2011)     Dopo quattro stagioni ed un mondiale vinto le strade di Casey Stoner e di Ducati si separano, con l&rsquo;australiano che passa alla Honda, desiderosa di tornare a vincere dopo un digiuno di quattro stagioni. Casey &egrave; l&rsquo;uomo giusta per brillare nuovamente, e lo dimostra gi&agrave; nel round inaugurale in Qatar, quando conquista pole e vittoria, riuscendo per la seconda volta a vincere al debutto con una nuova moto.  L&rsquo;australiano domina la stagione, conquistando ben 10 vittorie (e 12 pole!) su 17 gare, conquistando matematicamente il titolo nella sua Phillip Island, quando vince proprio nel giorno del suo 26^ compleanno. Nella stagione seguente Casey parte con i favori del pronostico, ma nella conferenza stampa del gioved&igrave; di Le Mans annuncia che quella sar&agrave; la sua ultima stagione da pilota: concluder&agrave; l&rsquo;anno con cinque vittorie, ed il terzo posto in campionato.  Rossi e Ducati: questo matrimonio non s&#39;ha da fare (2011)     &ldquo;Un nuovo binomio tutto italiano pronto a vincere, come Agostini e MV Agusta&rdquo;. Questo &egrave; stato lo slogan che ha accompagnato il famoso passaggio di Valentino Rossi da Yamaha, dove la convivenza con Jorge Lorenzo era diventata pressoch&egrave; insostenibile, a Ducati. La Desmosedici di allora per&ograve; era ancora ben lontana da quella a disposizione di Dovizioso e Petrucci nell&rsquo;ultima stagione, ed il feeling tra la moto e Rossi stenta a decollare sin da subito.  Nella sua prima stagione il binomio tutto made in Italy raccoglie un solo podio, a Le Mans, e deve fare i conti con le croniche difficolt&agrave; di guida del dottore, che giorno dopo giorno si scontra con le idee poco malleabili delle alte sfere tecniche di Ducati. Dopo una prima annata tribolata ci si aspetta un grande passo avanti da parte della coppia, che non arriva, tanto che Rossi non nasconde il proprio disappunto nel post gara del primo appuntamento stagionale del Qatar, chiuso in 10^ piazza.  Il prosieguo del 2012 porta in dote altri due podi a Le Mans (2&deg; dopo uno splendido duello con Casey Stoner) e Misano (2&deg; sull&rsquo;asciutto), ma non basta. Ben prima della fine della stagione le parti si dicono addio, con Rossi libero cos&igrave; di tornare in Yamaha, per iniziare il suo secondo idillio con la casa di Iwata.  &nbsp;  Dovizioso sbarca in Ducati (2013)     Per colmare il vuoto lasciato proprio da Rossi Ducati sceglie di puntare su Andrea Dovizioso, pilota veloce e soprattutto sopraffino sviluppatore, alla sua sesta stagione in top class dopo le esperienze con Yamaha e Honda. L&rsquo;obiettivo &egrave; chiaro: creare un rapporto di lungo periodo per cambiare e migliorare il carattere della Desmosedici.  La prima stagione scivola via senza risultati di rilievo, ma l&rsquo;anno successivo ecco arrivare il primo podio (2&deg; ad Assen), proprio nella stagione in cui Gigi Dall&rsquo;Igna approda a Borgo Panigale, per vestire i panni del direttore generale di Ducati Corse. Il processo di crescita mostra altri primi segnali nel 2015, quando nelle prime tre gare arrivano tre secondi posti, ai quali se ne aggiungeranno altri due nel proseguo dell&rsquo;annata.  La stagione 2016 &egrave; quella della prima vittoria di Dovizioso in sella alla Ducati, sotto l&rsquo;acqua di Sepang, con la quale il romagnolo dimentica la seconda posizione dell&rsquo;Austria alle spalle del compagno Andrea Iannone, ed &egrave; soprattutto il preludio alla miglior stagione del duo Dovizioso &ndash; Ducati. Parliamo ovviamente di quella 2017, dove Andrea tiene aperto il mondiale fino all&rsquo;ultimo appuntamento di Valencia contro Marquez, conquistando il primo dei suoi tre titoli consecutivi di vice campione.  Da l&igrave; in poi il rapporto con l&rsquo;universo Ducati, ed in particolare con Dall&rsquo;Igna, comincia a peggiore, complice anche l&rsquo;arrivo di Jorge Lorenzo, sino alla scelta di separarsi giunta proprio durante questo 2020, con Dovizioso costretto a prendersi un anno sabbatico in attesa di una opportunit&agrave;.  Honda si accaparra il baby prodigio Marc Marquez (2013)     Che l&rsquo;arrivo di Marc Marquez in MotoGP potesse segnare l&rsquo;inizio di una nuova era forse pronosticabile, ma in pochi probabilmente si sarebbero immaginato ci&ograve; che sarebbe poi successo nelle successive stagioni. Un chiaro segnale per&ograve; arriva proprio nel 2013, quando Marc sbarca in top class dalla porta principale, ossia entrando a far parte del team ufficiale Honda, in grado di farlo suo dopo l&rsquo;abolizione della &ldquo;rookie rule&rdquo;.  La stagione si apre con un terzo posto in Qatar, ma gi&agrave; nel secondo GP di Austin comincia a scrivere la storia, diventando sabato il pi&ugrave; giovane pilota capace di conquistare la pole in top class (record poi battuto da Quartararo) e domenica il pi&ugrave; giovane vincitore di un Gran Premio. Nel corso della stagione si alimenta il duello con Jorge Lorenzo, campione in carica in sella alla Yamaha, che si risolve solo all&rsquo;ultima gara di Valencia, quando a Marc basta un terzo posto per diventare il pi&ugrave; giovane campione nella storia della MotoGP, oltretutto nella sua stagione da debuttante, impresa riuscita solo a Kenny Roberts.  Il titolo 2013 &egrave; l&rsquo;inizio dell&rsquo;epopea che tutti conosciamo, che porter&agrave; con s&eacute; (finora) sei titolo mondiali MotoGP, con gli unici passaggi a vuoto rappresentati dalle stagioni 2015 e 2020.  &nbsp;  Iannone riporta la Ducati al successo (2015)    Per la prima volta dal suo approdo in MotoGP la Ducati sceglie di schierare due azzurri nel suo team ufficiale, affiancando ad Andrea Dovizioso Andrea Iannone, promosso dopo le due positive stagioni nel team Pramac.  Pronti via il ragazzo di Vasto ottiene il suo primo podio in top class, conquistando la terza piazza in Qatar, mentre al Mugello conquista la sua prima pole concludendo la gara secondo. In Australia ecco il terzo podio (3&deg;), in una stagione che lo vedr&agrave; chiudere quinto assoluto, con grandi margini di crescita in vista del 2016, che si rivela invece un anno dalle mille difficolt&agrave;.  Fatta eccezione infatti per la splendida vittoria del Red Bull Ring, con la quale riporta la Ducati al successo dopo sei anni di digiuno, la stagione di Andrea &egrave; pesantemente compromessa dalle cadute di Termas de Rio Hondo, quando porta a terra con s&eacute; Dovizioso all&rsquo;ultimo giro cancellando per entrambi un podio ormai in cassaforte e Barcellona, quando alla curva 10 travolge Jorge Lorenzo ponendo fine alla gara di entrambi.  Proprio lo spagnolo &egrave; promesso sposo Ducati in vista della stagione 2017, cos&igrave; Ducati &egrave; costretta a tagliare uno tra Iannone e Dovizioso, optando per il primo, che dopo quattro stagioni in rosso &egrave; costretto a salutare, passando in Suzuki. Questo probabilmente rappresenta il pi&ugrave; grande turning point della carriera di Andrea Iannone in MotoGP, oggi compromessa dalla pesante squalifica della WADA.  Due anni vertiginosi: l&#39;avventura di Lorenzo in Ducati (2017)     Come anticipato il grande colpo del mercato 2017 fu messo a segno da Ducati, che port&ograve; a Borgo Panigale Jorge Lorenzo, assicurandogli un contratto da 12 milioni a stagione. L&rsquo;avventura di Lorenzo in Ducati &egrave; stata certamente intensa, ma priva di quello che entrambe le parti avrebbero voluto, ossia il titolo.  La prima delle due stagioni di Lorenzo in Ducati fu senza mezzi termini un disastro, con lo spagnolo ancora possessore di uno stile di guida troppo lontano da quello richiesto dalla Desmosedici, capace di renderlo veloce soltanto nelle prime fasi di gara. Il bilancio della stagione parla di tre podi a Jerez (salutato erroneamente come l&rsquo;inizio dell&rsquo;ascesa), Aragon e Sepang, al quale &egrave; legato il famoso aneddoto della &ldquo;mappa 8&rdquo;.  L&rsquo;inizio della seconda stagione di Lorenzo in Ducati pare essere un remake di un film gi&agrave; visto, con le croniche difficolt&agrave; e la disperata ricerca di una soluzione. Quest&rsquo;ultima arriva grazie ad un diverso serbatoio, che permette a Jorge di fare quel decisivo passo avanti, e soprattutto di vincere le sue prime due gare in Ducati, trionfando consecutivamente sia al Mugello che a Barcellona, quando per&ograve; Ducati ha gi&agrave; deciso di metterlo alla porta. In Austria arriva la terza ed ultima vittoria in rosso, al termine di uno splendido duello con Marquez, ma in quel di Aragon la corsa all&rsquo;oro di Lorenzo si interrompe.  Al Motorland Jorge parte dalla pole, ma alla prima curva (complice in parte anche una manovra azzardata di Marquez) &egrave; vittima di un violento highside, che gli procura la microfrattura dell&rsquo;alluce del piede destro. Nel successivo GP di Thailandia stringe i denti, ma un guasto alla sua Desmosedici lo fa nuovamente finire a terra in maniera rovinosa, microfratturandosi il radio sinistro. Salta cos&igrave; le successive tre gare, tornado in pista per l&rsquo;ultimo ballo di Valencia, chiudendo la sua rapida quanto importante storia con Ducati con un 12&deg; posto sul bagnato.  &nbsp;  Pol Espargar&ograve; e KTM crescono insieme (2017)     Nel 2017 KTM sbarca ufficialmente in MotoGP, scegliendo come piloti Pol Espargar&ograve; e Bradley Smith. Lo spagnolo diviene rapidamente il faro da seguire per quanto concerne lo sviluppo della RC16, ottenendo due none posizioni come migliori risultati stagionali.  L&rsquo;anno successivo Pol ribadisce i propri gradi da capitano conquistando il primo podio di KTM in MotoGP, nell&rsquo;ultimo appuntamento stagionale di Valencia, chiudendo con il sorriso una stagione condizionata dai tanti zero incassati. Nel 2018 l&rsquo;arrivo di Zarco in KTM sembra lasciar presagire un cambio di guardia, ma mentre il francese affonda tra i problemi, tanto da interrompere anticipatamente il proprio rapporto con KTM, lo spagnolo migliora per il terzo anno di fila il proprio piazzamento finale in classifica generale, toccando quota 100 punti.  Grazie al lavoro di Espargar&ograve; (e di Dani Pedrosa, divenuto collaudatore KTM nel 2019) la RC16 sboccia definitivamente nel 2020, quando ben due piloti riescono a portarla al successo. Tra questi non vi &egrave; Pol, che pu&ograve; comunque consolarsi con cinque terzi posti ed una splendida quinta posizione finale, con la quale ha salutato la casa austriaca, direzione Honda ufficiale.  &nbsp;  El diablo Quartararo sorprende tutti (2019)     Avvenuto tra lo scetticismo generale, il passaggio di Fabio Quartararo in MotoGP merita senza dubbio menzione. Reduce da una buona stagione in Moto2 caratterizzata da due vittorie (una poi revocata per squalifica), Fabio arriva in MotoGP come portacolori del neonato (in top class) team Petronas, affiancando Franco Morbidelli.  Ci si aspetta un inizio difficoltoso per il francese, che invece coglie la sua prima pole gi&agrave; alla quarta gara, diventando il poleman pi&ugrave; giovane della storia della categoria. Per il primo podio occorre attendere il settimo appuntamento dell&rsquo;anno a Barcellona, dove chiude secondo. La stella &egrave; oramai esplosa, e coglie da l&igrave; a fine stagione altri sei podi, sfiorando a pi&ugrave; riprese la vittoria (Buriram su tutte) e conquistando il titolo di Rookie of the Year.  La fulminea crescita del transalpino classe &rsquo;99 prosegue a gonfie vele nella prima parte del 2020, dove conquista nei due round di Jerez le sue prime due vittorie in MotoGP, candidandosi come primo candidato al titolo, specie dopo l&rsquo;uscita di scena di Marquez. La pressione per&ograve; gioca a sfavore di Quartararo, che nel proseguo della stagione non riesce a mantenere il giusto livello di regolarit&agrave;: l&rsquo;ultimo lampo arriva a Barcellona, con la terza vittoria in stagione, ma a fine anno sar&agrave; soltanto ottavo.  Mir e la Suzuki sul tetto del mondo in due anni (2019)     Impossibile in conclusione non parlare della genesi del binomio Mir &ndash; Suzuki, capace di conquistare il titolo in questo pazzo 2020. Il giovane spagnolo arriva in Suzuki nel 2019, dopo una sola stagione di apprendistato in Moto2, contraddistinta per&ograve; da ben quattro podi. Nella sua annata di debutto in MotoGP Mir non brilla particolarmente, conquistando un quinto posto in Australia come miglior piazzamento, ma dovendo al contempo saltare i GP di Austria e Gran Bretagna a causa di una contusione polmonare rimediata durante i test di Brno.  Nel 2020 di conseguenza Joan non parte con i favori del pronostico, ma dopo un inizio difficoltoso comincia a scalare la classifica a suon di piazzamenti sul podio. Il primo arriva in Austria, mentre il quinto (ad Aragon) gli consente di prendere la testa del mondiale. Una testa che non lascer&agrave; pi&ugrave;, fino alla conquista matematica del titolo nel secondo round di Valencia, appena sette giorni dopo la prima vittoria in MotoGP.  MotoGP, Ciabatti: &ldquo;Ducati voleva continuare con Dovizioso&rdquo; 

Il 2021 vedr&agrave; tanti piloti al debutto con nuovi team e nuove moto. Ripercorriamo cos&igrave; i cambi di colori pi&ugrave; significativi degli ultimi anni: da Stoner in Honda a Rossi in Ducati, fino a Mir in Suzuki

MotoGP, le dieci mosse di mercato pi&ugrave; iconiche dell&#39;ultimo decennio

La notizia &egrave; arrivata come un fulmine a ciel sereno. Danny Buchan, dopo 10 anni da pilota Kawasaki e gli ultimi 3 nella formazione FS-3, lascia la casa di Akashi per raggiungere una destinazione che comunicher&agrave; nelle prossime settimane. Novit&agrave; in vosta anche per la formazione FS-3, che il prossimo anno non sar&agrave; pi&ugrave; team ufficiale di Kawasaki nel campionato inglese.&nbsp;  Con questa notizia si apre ufficialmente il mercato piloti in vista dell&rsquo;anno prossimo. Facciamo il punto della situazione.  Il ritorno di Fores   Gli addii di Mossey e Barbera ad OMG Racing hanno aperto diversi scenari interessanti per il 2021 considerando anche Hickman al momento senza sella. L&rsquo;ipotesi pi&ugrave; plausibile per l&rsquo;inglese &egrave; proprio OMG Racing BMW in coppia con Xavi Fores, che rientra nel BSB dopo l&rsquo;anno difficile in Superbike con Puccetti. Per Luke Mossey invece si profila un ritorno nella Stock 1000.&nbsp;  Il team Santander Salt TAG Racing, dopo aver terminato anzitempo la stagione 2020, torner&agrave; nel 2021 con i confermati Linfoot e Kennedy ma con una nuova moto. Al momento il team non ha definito con quale pacchetto si ripresenteranno al via del campionato.  BikeDevil conferma l&rsquo;impegno con Kawasaki e Tom Ward anche nel 2021. Danny Kent passa dalla Stock 1000 al BSB ma al momento non si sa con quale team l&rsquo;ex campione Moto3 si presenter&agrave; al via della prossima stagione e Josh Owens rinnova con CDH Racing.&nbsp;  Buildbase Suzuki (Ryde, Rea, Farmer), RAF Kawasaki (Vickers) e Synetiq BMW (Ray, Taylor MacKenzie), a meno di clamorosi ribaltoni, continueranno l&rsquo;anno prossimo con le line up di questa stagione.  Rimarrebbero senza sella al momento Hector Barber&agrave; ed Alex Olsen visto l&rsquo;addio di Smiths Racing.  I top confermano tutti   Se nelle posizioni di rincalzo ci sono un po&rsquo; di movimenti in vista del 2021, le squadre top (PBM Ducati, Oxford Ducati, McAMS Yamaha ed Honda Racing) confermano in blocco le line up del 2020 anche per il 2021.  Giustamente osiamo dire visto il campionato di altissimo livello disputato da tutte e quattro le formazioni che si sono rese protagoniste di una stagione pazza ed incerta, decisa solamente nel triple header finale di Brands Hatch con la vittoria di Brookes.&nbsp;  PBM Ducati conferma il campione in carica Brookes ed il team mate Iddon, cos&igrave; come Oxford conferma Tommy Bridewell. O&rsquo;Halloran e Tarran MacKenzie saranno ancora compagni in McAMS Yamaha dopo la splendida stagione disputata ed i fratelli Irwin tenteranno la scalata al titolo dopo un anno di esperienza con la nuova Honda CBR 1000 RR-R.  BSB: il calendario 2021 &egrave; gi&agrave; qui 

L&rsquo;inglese ha comunicato l&rsquo;addio alla formazione che nel 2021 non sar&agrave; pi&ugrave; squadra ufficiale Kawasaki del campionato, mentre il roadracer pi&ugrave; veloce del mondo

Mercato BSB: Buchan lascia FS-3 Kawasaki, Hickman verso OMG Racing?

I programmi di Yamaha per il 2021 in Superbike sono chiari: nella squadra ufficiale il confermato Toprak Razgatlioglu far&agrave; coppia con il fresco campione iridato della Supersport, Andrea Locatelli. A vestire i colori del team GRT invece saranno l&rsquo;americano Garrett Gerloff, autore di buone prestazioni quest&rsquo;anno, e la novit&agrave;, il giapponese Kohta Nozane. &Egrave; dunque palese che fuori dai piani della casa di Iwata sia rimasto Federico Caricasulo.  SBK, Folger gioca la carta BMW, Ten Kate e Baz alla ricerca di fondi  Il ritorno in Supersport?   Vice-campione del mondo nel 2019 in Supersport, quest&rsquo;anno il ravennate ha debuttato in Superbike con il team GRT e con la Yamaha ha ottenuto come miglior risultato il nono posto (firmato in cinque occasioni). La sua &egrave; stata una stagione di studio e in crescendo, pur non essendo arrivato ai livelli del compagno di squadra Gerloff, che &egrave; andato a podio ben tre volte. Caricasulo resta comunque un pilota interessante per Yamaha e bench&eacute; ci siano ancora diversi posti liberi in SBK, forse le opzioni pi&ugrave; concrete le ha in Supersport, dove ha corso dal 2016 al 2019.    La preferenza &egrave; la top class   Come lui stesso aveva ammesso nella nostra intervista di settimana scorsa, ha diverse opzioni in Supersport con team di alto livello, dove potrebbe tornare a lottare per il titolo ed essere un protagonista. Ma la sua intenzione principale &egrave; quella di restare in Superbike, continuare qui il percorso di crescita che ha appena iniziato e consolidare qui, tra i grandi, la sua presenza. A questo punto con Yamaha o meno.&nbsp;  Andrew Pitt: &quot;Locatelli &egrave; gi&agrave; pronto per la SBK&quot; 

Dopo l&rsquo;anno di debutto in crescita nella top class, l&rsquo;italiano pare costretto a dover tornare in Supersport il prossimo anno, ma lui vuole altro

Mercato 2021, Caricasulo fuori dalla SBK?

        Con il Campionato MotoGP in &ldquo;standby&rdquo;, nonostante i test di oggi e domani a Jerez, il mercato piloti, continua ad essere in fermento. Per i piloti della classe regina la stagione 2020 &egrave; gi&agrave; stata decisa, ma a partire da gennaio per&ograve;, i vari team inizieranno a guardarsi intorno in ottica 2021 e sembra che qualcuno gi&agrave; lo abbia fatto. SU ALEX MARQUEZ - A parlare a Radio Sportiva &egrave; stato il team manager Carlo Pernat che di gossip e notizie in anteprima &egrave; davvero esperto. Pernat, come al solito, non si &egrave; risparmiato su nessun pilota a cominciare da Alex Marquez:&rdquo;la decisione di averlo in HRC &ndash; ha detto &ndash; &egrave; stata una lotta tra poteri, da una parte Marc Marquez che di colpo ha voluto il fratello nel team e dall'altra la Dorna che aveva promesso a Zarco un posto in Honda.&rdquo; DUCATI INDECISA - Pernat prosegue poi parlando di Ducati, del team ufficiale, che ha gi&agrave; puntato gli occhi su tre piloti: Marc Marquez, Maverick Vinales e Fabio Quartararo:&rdquo; Ducati ha cercato Marquez &ndash; ha proseguito &ndash; ma anche Quartararo e Vinales per il 2021 e alla fine sar&agrave; quest'ultimo ad andare sulla rossa. Sarebbe strano se Yamaha si lasciasse sfuggire Quartararo, che alla fine rester&agrave;. Ad andare via dalla Ducati potrebbe essere invece Danilo Petrucci.&rdquo; E ROSSI? - Infine, la concentrazione di Pernat si sposta su Valentino Rossi al centro dell'attenzione come sempre riguardo al suo futuro e ad un suo possibile addio al mondo delle corse una volta chiusa la stagione 2020 e quindi alla scadenza del contratto. Per Carlo, invece, il suo ritiro non appare scontato:&rdquo;a mio avviso &ndash; ha concluso - c'&egrave; la possibilit&agrave; che Rossi corra anche nel 2021, soprattutto se l'ultima carta del nuovo capo tecnico dovesse andare bene.&rdquo;       

Il team manager &egrave; stato intervistato da Radio Sportiva dove ha parlato del mercato piloti 2021

Pernat: ”Vinales in Ducati dal 2021, Rossi potrebbe continuare”

        Durante il Gp di Le Mans, mentre le Ducati si apprestavano a fare doppietta in gara con Dovizioso secondo e Petrucci terzo, &egrave; stata lanciata una &ldquo;bomba&rdquo; di mercato che se vera, potrebbe rivoluzionare tutti i piani della Casa di Borgo Panigale, sia per quanto riguarda il team ufficiale che quello satellite.A quanto pare, il manager spagnolo Emilio Alzamora, avrebbe richiesto un incontro con il team Pramac per un possibile contratto con il suo &ldquo;protetto&rdquo;, Alex Marquez, attualmente nel team Estrella Galicia in Moto2 e vincitore dell'ultima gara francese. TUTTO CONFERMATO - Voci che in un primo momento non erano confermate al 100% ma che adesso trovano un riscontro concreto nelle parole di Francesco Guidotti, team manager della squadra Ducati Pramac:&rdquo;la situazione si &egrave; ingrandita rispetto a quella che realmente &egrave;. &ndash; dice Guidotti in un'intervista a Motogp.com - Ci siamo incontrati con Alzamora per capire se c&rsquo;era la possibilit&agrave; di far venire qui Alex. &Egrave; una procedura standard, quando il team manager di un pilota chiede di poter parlare con noi, lo facciamo. E comunque abbiamo altri incontri in programma&rdquo;. QUALE SARA' LA PROSSIMA MOSSA? - Appurata la veridicit&agrave; delle &ldquo;voci di corridoio&rdquo;, quindi, il team manager Pramac prosegue parlando dei vari movimenti che potrebbero esserci all'interno di Ducati:&ldquo;Jack Miller non ha il contratto per il prossimo anno e noi dobbiamo valutare altre soluzioni se volesse andare al team ufficiale o da un'altra parte nel caso non riuscissimo a soddisfare le sue esigenze. Dobbiamo aver un quadro generale del mercato e di chi vuole passare dalla Moto2 alla Motogp avendo le carte in regola per farlo. Ma non puntiamo su un pilota in particolare e vogliamo, se possibile, restare con la formazione attuale. Noi e Ducati non abbiamo in mano la situazione dei piloti, potrebbero essere loro a decidere e scegliere di andare via. Alex Marquez non ha nessuna priorit&agrave; rispetto ad altri piloti, mentre la nostra priorit&agrave; &egrave; mantenere la formazione attuale con Bagnaia e Miller. Ma Miller non &egrave; d&rsquo;accordo con me, perch&eacute; lui mira al team Ducati ufficiale.&rdquo;&ldquo;Su questo, per&ograve;, - prosegue Guidotti - &egrave; Ducati a decidere, Jack vuole quel posto, ma bisogna vedere se quel posto ci sar&agrave;. Pu&ograve; essere che Miller faccia &lsquo;il sacrificio&rsquo; di restare con noi se Ducati non gli libera quella sella o, magari, che preferisca un team ufficiale abbandonando Ducati.&rdquo; FATTORE ECONOMICO - Questo nodo che si &egrave; formato all'interno del mercato piloti 2020 potrebbe essere sciolto in occasione del Gp di Catalogna che ci sar&agrave; a met&agrave; maggio e, oltre ai gi&agrave; citati fattori da tenere in considerazione, ce n'&egrave; un altro e non meno importante che il team Pramac dovr&agrave; fronteggiare:&rdquo;non dimentichiamo la sostenibilit&agrave; di queste proposte, in senso economico dico. &Egrave; un aspetto che come team privato dobbiamo assolutamente tenere in conto. Se Miller dovesse rimanere con noi ma il suo costo sarebbe quello di un pilota ufficiale dovremmo valutare la situazione. Le variabili in gioco sono davvero tante. Per questo dobbiamo essere pronti e capire lo scenario generale&rdquo;.       

Guidotti: &ldquo;dobbiamo aver un quadro generale del mercato e di chi vuole passare dalla Moto2 alla MotoGP avendo le carte in regola per farlo&rdquo;

Alex Marquez in Pramac? Guidotti spiega il mercato piloti Ducati

Francesco Bagnaia sar&agrave; il terzo pilota del Team Aspar nella Moto3 della stagione 2015. &ldquo;Pecco&rdquo; ha concluso una stagione un po&rsquo; avara di soddisfazioni al team VR46, la squadra di Valentino Rossi nella classe cadetta. Ma al suo posto l&rsquo;anno prossimo ci sar&agrave; Andrea Migno (leggi QUI).  La squadra spagnola correr&agrave; con le Mahindra: confermato Juanfran Guevara, &egrave; stato annunciato l&rsquo;arrivo di Jorge Mart&iacute;n, recente vincitore della Rookies Cup.  Bagnaia, 17enne di Torino, inizier&agrave; subito, senza perder tempo gi&agrave; da questa settimana, con la tre giorni di test a Jerez.  &ldquo;E&rsquo;una grande opportunit&agrave; per me&rdquo; dice Francesco Bagnaia. &ldquo;Quest&rsquo;anno &egrave; stato di grande esperienza e ora sono pronto a saltare in sella alla Mahindra. Gli spagnoli sono un vero riferimento nel mondo delle due ruote, e il team di Jorge Mart&iacute;nez &lsquo;Aspar&rsquo; ha una storia straordinaria, ha vinto tanto e sono sicuro che con loro posso ottenere grandi cose. L&rsquo;obiettivo per il prossimo anno dar&agrave; il meglio di me, spingere al massimo per ottenere i migliori risultati possibili, spero di essere costante.&rdquo;

La squadra avr&agrave; le Mahindra. Con l&rsquo;italiano, ex VR46, ci saranno Mahindra: confermato Guevara e Mart&iacute;n

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