        Essere unici, nel mondo del motociclismo, &egrave; spesso sinonimo di grandezza. Michel Fabrizio lo sa e, alla vigilia del round Superbike di Imola, pu&ograve; ancora fregiarsi di un titolo che tanti al suo posto vorrebbero, ossia quello di unico pilota italiano in grado di vincere una manche della classe regina delle derivate in riva al Santerno.  Un qualcosa che impressiona, se pensiamo alla lunga lista di talenti azzurri che hanno vinto e ben figurato in Superbike, che a differenza del romano non sono mai riusciti a conquistare la gloria di fronte al pubblico imolese, da sempre tra i pi&ugrave; caldi del calendario. Fabrizio dal canto suo ha vestito i panni del profeta in patria nel 2009, in sella alla 1098R dell&rsquo;ufficialissimo team Ducati Xerox, conquistando il secondo stagionale dopo quello di Monza. Da un tempo del motorsport italiano ad un altro, quasi come un segno del destino.&nbsp;&ldquo;In Gara 1 ho avuto un problema al braccio &ndash; inizia a raccontare Fabrizio - che mi ha costretto a chiudere 3&deg;, ma in Gara 2 volevo davvero vincere, perch&eacute; sapevo di avere le carte in regola per farlo. Io ed il team ci siamo presentati in griglia nella migliore condizione possibile, e tutto &egrave; andato nel verso giusto. Pole position, giro veloce e vittoria: &egrave; stata la giornata perfetta. Essere salito sul podio con Marco (Simoncelli ndr) poi ha reso tutto pi&ugrave; speciale, pi&ugrave; unico, &egrave; un ricordo che mi porter&ograve; sempre dentro. Ho saputo solo il giorno dopo di essere stato il primo italiano a vincere a Imola: non ne avevo idea&rdquo;.&nbsp;Qual &egrave; il momento che ti &egrave; rimasto maggiormente impresso?&nbsp;&ldquo;Tanti. Salire sul podio e ricevere il bacio ed i complimenti di Claudio Domenicali &egrave; stato incredibile. Una giornata piena di emozioni, anche se travagliata&rdquo;.&nbsp;Perch&eacute;?&nbsp;&ldquo;Non sapevo infatti se potevo o meno vincere, tanto che durante la gara ho visto i miei uomini tentennare con la tabella. Per mia fortuna Haga (2&deg; in quella gara ed in lotta con Ben Spies per il titolo ndr) ha perso il mondiale per il 7 punti e non per 5: in caso contrario non so cosa sarebbe successo, magari il primo ducatista che avrei incontrato mi avrebbe sparato (ride ndr)&rdquo;. Fabrizio sulla Superbike di oggi  Chi tra i piloti della Superbike di oggi potr&agrave; fare la differenza?&nbsp;&ldquo;Sinceramente non so, perch&eacute; non sto pi&ugrave; guardando il motociclismo. Mi manca come pilota, ma non riesco pi&ugrave; a seguirlo perch&eacute; mi sembra tutto un cinema. Bautista &egrave; davvero forte, ma certe differenze e certi distacchi ti tolgono la voglia di guardare le gare. Anche il caso Bassani &ndash; Rinaldi non mi &egrave; piaciuto, dato che &egrave; stato un semplice incidente di gara, sul quale &egrave; stata montata troppa polemica. Oggi sembra quasi che servano due colpi di clacson per passare un rivale&rdquo;.&nbsp;Era diversa la Superbike del giorno della tua vittoria a Imola?&nbsp;&ldquo;La differenza pi&ugrave; evidente &egrave; relativa al pubblico. In passato poi si vedevano spesso piloti non ufficiali nella battaglia per il podio, mentre ora &egrave; raro, e vi erano nomi del calibro di Corser, Haga, Biaggi o Toseland. Oggi una moto ufficiale ti aiuta tanto per salire sul podio, mentre prima non era scontato&rdquo;.&nbsp; Imola e i suoi duelli: Bayliss vs Edwards, Laconi vs Toseland... e non solo&nbsp;       

Michel e quella domenica del 2009: "Non sapevo se mi fosse permesso vincere: per fortuna Haga ha perso il titolo per 7 punti e non 5. La SBK ora? Sembra serva il clacson per passare"

Fabrizio, unico profeta in patria ad Imola: "Il podio con Simoncelli ha reso tutto più speciale"

        Questa prima parte del Motomondiale 2022 ci ha regalato ben due sorpassi che entreranno di diritto tra gli iconici della storia del Motociclismo: Izan Guevara a Jerez all&rsquo;esterno sul compagno di squadra Garcia e le due KTM di Masia ed Oncu e quello di Aleix Espargar&ograve; ad Assen su Miller e Binder all&rsquo;ultimo giro. Vediamo quindi quali sono i sorpassi &ldquo;multipli&rdquo; pi&ugrave; celebri della storia Aleix Espargar&ograve;, Assen 2022  La rimonta incredibile dello spagnolo, da 15&deg; dopo l&rsquo;escursione in ghiaia per il contatto con Quartararo, termina con un sorpasso capolavoro su Binder e Miller all&rsquo;ultima variante. Arrivato dalla sinistra veloce con almeno il doppio della velocit&agrave; dei due piloti, li fulmina entrambi riuscendo a fare la variante e chiudere davanti a loro.  Izan Guevara, Jerez 2022  Il Motomondiale passa in Spagna e nell&rsquo;ultimo giro della Moto3 lo spagnolo del team Aspar si inventa un capolavoro per andare a vincere la gara davanti al compagno di squadra Garcia e le due KTM di Oncu e Masia: tutto esterno all&rsquo;ultima curva e si presenta all&rsquo;uscita davanti a tutti&nbsp;  &nbsp;Marc Marquez, Assen 2017  Non &egrave; proprio un sorpasso triplo stile Aleix Espargar&ograve; o Michel Fabrizio ma nella manovra erano coinvolti anche Crutchlow e Dovizioso, rispettivamente quarto e quinto al traguardo dietro proprio allo spagnolo che li ha beffati entrambi all&rsquo;ultimo giro  Michel Fabrizio, Brno 2006  Tra i sorpassi multipli va citato anche quello del pilota romano, quell&rsquo;anno con la Honda in Superbike che tra la penultima e l&rsquo;ultima curva di Brno compie un capolavoro su due mostri sacri della Superbike come Corser ed Haga chiudendo secondo alle spalle di Kagayama e davanti proprio ad Haga e Corser&nbsp; &nbsp; Troy Bayliss, Monza 2000  Il &ldquo;pap&agrave;&rdquo; dei sorpassi multipli per&ograve; rimane sempre il capolavoro di Troy Bayliss in prima variante a Monza quando sorpassa quattro moto presentandosi per primo all&rsquo;uscita della prima variante        

La manovra dello spagnolo di Aprilia all&rsquo;ultimo giro di Assen su Miller e Binder entra di diritto tra i sorpassi che resteranno nella storia

Aleix Espargarò ed i sorpassi “multipli” più celebri del Motociclismo

The dangerous episodes keep coming, as we saw in the Moto3 race at Austin, and Michel Fabrizio has had enough. Having already spoken out, the Italian is not done, because he cares about the subject as much as he does about the lives of those racing: &ldquo;It&rsquo;s become a mission for me now &ndash; he admits &ndash; and I know, many think I&rsquo;m crazy. They say I&rsquo;m retiring for publicity reasons, without knowing what&rsquo;s really going on&quot;.  Number 84 is in the know and adds to Migno&rsquo;s comments: &quot;Andrea highlighted the problem in Moto3, but my goal is to get down to the CIV and CEV categories, both breeding grounds for very young names who are already competing at a certain level&rdquo;.  The 37-year old has a clear aim: &quot;I want to protect every one of them, and see them grow just like the athletes in every other sport do. I want these kids to race to have fun, without being under pressure by age 12. They think you have to get to MotoGP at 19 and no later, otherwise you&rsquo;re too old, and we need to change that opinion&quot;.  &nbsp;Michel&rsquo;s idea: only over 18s in the world championship   Fabrizio proposes making a significant change, and with immediate effect: &quot;Riders should come to the world championship at 18 &ndash; he suggests &ndash; so, already mature enough to deal with certain situations. This is what I think and I would implement it immediately, in 2022&quot;.  Then a request: &quot;I am asking for intervention at least at the European tracks so that things change. We&rsquo;ve lost all conception of what&rsquo;s right and wrong and we have a sports world governed by incompetent, irresponsible and impulsive people&quot;.  Lastly, he returns to the Austin debacle: &quot;We need to reset everything, and right away. Migno is right when he says that we need to be honest. Was the American track safe, with the wall so close to the track? Pedro Acosta was lucky, it was a negative day and only idiots had anything to celebrate. And to think that Aspar Martinez was even pleased&quot;.  Translated by Heather Watson  Americas GP Moto3, Alcoba&#39;s dread: &ldquo;I was scared out of my wits&rdquo; 

The Italian continues to talk safety, highlighting last Sunday&rsquo;s incident: &quot;Acosta was lucky, because the wall was too close to the track. The day was negative and the young riders should be protected. They should be 18 before coming to the world championship&quot;

Michel Fabrizio: &quot;Only the idiots celebrated after Moto3 at Austin&quot;

Gli incidenti pericolosi si ripetono, lo abbiamo visto nella Moto3 di Austin, e Michel Fabrizio non ci sta dentro. Gi&agrave; intervenuto in tal senso, il romano vuole ancora dire la sua, perch&eacute; tiene all&#39;argomento quanto tiene alla vita di chi corre in pista: &quot;Ora per me &egrave; diventata una missione - ammette - e lo so, mi hanno preso per matto in molti. Hanno detto che il mio ritiro ha motivi pubblicitari, senza sapere come siano andate effettivamente le cose&quot;.  Il numero 84 &egrave; sul pezzo e si aggancia a quanto fatto da Migno: &quot;Andrea ha sollevato il problema in Moto3 - continua - ma il mio intento &egrave;, invece, di andare a fondo nelle categorie del CIV e del CEV, entrambe nutrite di giovanissimi nomi gi&agrave; impegnati in competizioni di un certo livello&quot;.  L&#39;obiettivo del trentasettenne &egrave; apertamente dichiarato: &quot;Voglio salvaguardare ognuno di loro - spiega - e farli crescere come si opera in qualsiasi altro sport. Desidero che questi ragazzini corrano per divertirsi, senza avere pressioni a soli 12 anni. Da loro l&#39;idea che si debba arrivare in MotoGP a 19 anni e non dopo, altimenti si &egrave; troppo vecchi, deve allontanarsi&quot;.  L&#39;idea di Michel: solo maggiorenni in campi iridati     Ecco nuovamente Fabrizio, che lancia una opinione importante, poich&eacute; legata ad un limite non prettamente temporale: &quot;Al Mondiale ci si arriva a 18 anni - la proposta - cio&egrave;, gi&agrave; piuttosto maturi per situazioni di un certo livello. Penso questo ed attuereri la regola subito, nel 2022&quot;.  Poi, scatta una richiesta e lo sfogo: &quot;Chiedo l&#39;intervento almeno nei circuiti europei - riferito alle corse che si disputano nel Vecchio Continente - affinch&eacute; tutto cambi, Si &egrave; persa la cognizione su ci&ograve; che &egrave; giusto e sbagliato, abbiamo oggi un mondo sportivo governato da incompetenti, irresponsabili ed esaltati&quot;.  Infine, il ritorno sul fattaccio di Austin: &quot;Occorre resettare tutto e subito, ha ragione Migno quando sostiene che bisognerebe dire la verit&agrave;. La pista americana era sicura, con il muro cos&igrave; ravvicinato al tracciato? A Pedro Acosta &egrave; andata bene, &egrave; stata una giornata negativa&nbsp; e solo i cretini avevano da festeggiare. E pensare che Aspar Martinez era pure contento&quot;.  P. Simoncelli: &ldquo;Sicurezza? Educare dalle minimoto e penalit&agrave; pi&ugrave; dure&rdquo;  &nbsp; 

Il romano martella sulla questione sicurezza, legandosi all&#39;incidente di domenica scorsa: &quot;Ad Acosta &egrave; andata bene, perch&eacute; il muro era troppo vicino alla pista. La giornata &egrave; stata negativa e i giovani vanno tutelati: al Mondiale si arriva ai 18 anni compiuti&quot;

Michel Fabrizio: &quot;Nella Moto3 di Austin solo i cretini hanno festeggiato&quot;

Michel Fabrizio, classe 1984, campione italiano 125 Sport Production nel 2001, titolato nello Superstock 1000 FIM Cup del 2003 e vice iridato SBK nella stagione 2009, tiene a mantenere buoni i rapporti con colleghi e addetti ai lavori ma, allo stesso tempo, desidera ulteriormente puntualizzare quale sia la sua visione sul momento difficile che il motociclismo sta vivendo: &quot;Non si tratta di una questione personale tra me e Marc Marquez - precisa- bens&igrave; di salvaguardia dei pi&ugrave; deboli, nella fattispecie giovani e addirittura minorenni&quot;.  Marc non dice la stessa cosa?  &quot;Marquez ha ammesso che si sta lavorando duramente sulla sicurezza dei circuiti, sull&#39;abbigliamento tecnico e riguardo a tutto il resto. D&#39;accordo. Tuttavia, lui non entra nello specifico del discorso, non fornisce soluzioni n&eacute; spiega come fare. Secondo me, Marc non vuole alimentare polemiche con le federazioni che, a tutt&#39;oggi, non hanno evidenziato alcuna proposta, esclusa la proposta di una patente a punti&quot;.  Non era una idea tua?  &quot;Esatto, l&#39;ho proposta io. Inoltre, penso sia doveroso cambiare il regolamento, ed intervenire a 360 gradi, tempestivamente. Io dico gi&agrave; dal 2022. Per&ograve; so che i tantissimi soldi necessari per far correre i ragazzini nei vari campionati nazionali ed internazionali rappresentano un sicuro deterrente per far s&igrave; che lo cose non cambino&quot;.  Il dialogo tra Dorna, Federazione ed esperti &egrave; fondamentale     Michel ha in testa un quadro preciso della situazione. Poche parole, pi&ugrave; fatti, questo &egrave; il concetto da seguire: &quot;Non c&#39;&egrave; pi&ugrave; tempo per le affermazioni generiche - appunta - perch&eacute; servono solo a mantenere gli equilibri di potere economico. Io chiedo cose diverse&quot;.  Ad esempio?  &quot;Chiedo che si intervenga in maniera tempestiva tramite le istituzioni, se si vuole veramente bene a questo sport e se si desidera salvaguardare i giovani che lo praticano. Siamo in diversi a pensarla cos&igrave;, non solo Rossi. Valentino ha confermato le sue paure, in relazione ai rischi causati da qualche anno a questa parte dall&#39;aggressivit&agrave; dei nuovi piloti,&quot;.  Vale non &egrave; stato l&#39;unico ad esporsi.  &quot;Certo, anche Franco Morbidelli ha chiesto ai piloti professionisti di dare il buon esempio in pista. E poi, &egrave; eclatante l&#39;affermazione di Aleix Espargar&ograve;: lo spagnolo dichiara come i suoi figli non correranno mai in moto, preferendo per loro il gioco del tennis. Lui ha aggiunto che &#39;il vero problema sta nella direzione intrapresa dal motociclismo&quot;.  Cosa consiglieresti?  &quot;Rinnovo l&#39;invito a Dorna e alla Federazione Internazionale di aprire un tavolo di confronto con persone esperte, le quali comincino a riscrivere le regole per salvaguardare i giovani e aumentare il grado di sicurezza del motociclismo, portandolo ai livelli toccati dalla Formula 1. Basta con le promesse: il tempo passa e non bisogna aspettare che il Mondo dimentichi quanto accaduto&quot;.  Salvatore Giorlandino: &quot;La morte di Vinales? Si cercano colpevoli che non esistono&quot;  &nbsp; 

Il romano torna sul dramma di Jerez: &quot;Dorna e FIM devono confrontarsi con esperti del settore, nell&#39;obiettivo di salvaguardare i giovani e lo sport che tutti amiamo&quot;

Michel Fabrizio: &ldquo;Il motociclismo deve imitare la Formula 1&rdquo;

        The upcoming Americas GP at Austin is an important event for Marc Marquez, a real specialist around the Texan track at which he won every race between 2013 and 2018. The Spaniard has clear ideas about what to expect: &ldquo;It will definitely be a very different race to Misano and I plan to enjoy myself as much as possible at what is one of my favourite tracks. Austin has a lot of changes of direction and hard braking into left-hand turns, which are my strong point, so if I feel comfortable, the results will come&rdquo;. Marquez: &ldquo;It&rsquo;s a difficult time for the motorcycle world&rdquo;  The eight-time champion went on to talk about the recent passing of Dean Berta Vi&ntilde;ales and what the young rider&rsquo;s death represents: &ldquo;Firstly I want to say that my thoughts are with Maverick and his family at this difficult time. It&rsquo;s been very difficult for the motorcycling world to experience the losses that we have this year, but we know this is a dangerous sport. I understand and respect his decision not to race and I would probably have done the same in his position&rdquo;. &ldquo;When I read Michel Fabrizio&rsquo;s comments and the fact he blames me for the accidents young riders are suffering, I was shocked as to how someone from our world could say such a thing at this delicate moment. I don&rsquo;t intend to respond and prefer to go on focusing on what I&rsquo;m doing, because there&rsquo;s no point wasting time on people like that&rdquo;, said a blunt Marc. &ldquo;Everyone&rsquo;s working hard on the safety of the circuits, our gear and everything else, which is what counts right now. Another step forward could be to reduce the number of warnings before giving a rider a penalty, so that riders are forced to exit the track less and stay within precise limits, which would mean going slower through certain sections&rdquo;, adds number 93. &ldquo;The new Honda? A big step forward&rdquo;  Before Austin came the test at Misano, where Honda brought a revolutionised bike in preparation for 2022: &ldquo;The new bike is incredible. It&rsquo;s a big step forward in all the areas where we&rsquo;ve been having problems, it has more grip and is easier to handle. Both me and Pol were excited after testing it&rdquo;. Lastly, a word about Quartararo and Bagnaia, the stars of this year&rsquo;s MotoGP: &ldquo;Both Fabio and Pecco are very fast, they&rsquo;re the best in the championship right now. Both are at a very high level, but Quartararo has a significant points advantage and can afford a mistake, unlike Bagnaia who needs to get everything right from now until the end of the season&rdquo;. Translated by Heather Watson AmericasGP: Marquez beats Jett Lawrence and there's already talk of a rematch       

The Spaniard spoke plainly during Thursday&rsquo;s press conference: "I don&rsquo;t want to waste time on Michel&rsquo;s comments, but I understand Maverick&rsquo;s decision not to race. The new Honda? An incredible bike&rdquo;

AmericasGP, Marc Marquez: “Fabrizio? I don’t plan to respond”

&ldquo;Domani mi rifiuter&ograve; di correre per rispetto della vita umana. E mi ritiro.&rdquo; Con queste prime parole affidate alla sua pagina Facebook, Michel Fabrizio annuncia che&nbsp;non prender&agrave; parte alla gara della Supersport per rispetto dopo la tragica morte di Dean Berta Vinales.&nbsp;  Una decisione presa dopo la riunione con la Dorna alla quale hanno partecipato i piloti delle tre categorie per decidere il da farsi per la giornata di domani. Alla fine ha prevalso la scelta di finire il weekend nonostante il peso enorme della perdita di un pilota di appena 15 anni.&nbsp;  Fine dei giochi   Nel lungo post su Facebook, il pilota di Frascati annuncia di rinunciare al weekend di Jerez&nbsp;in segno soprattutto di protesta verso una gestione del motociclismo a suo dire votata pi&ugrave; al business che alla salvaguardia delle vite umane. E fa gli esempi di quanto succede nelle varie categorie e soprattutto in Austria nel 2020 quando sia Valentino Rossi che Maverick Vinales hanno rischiato la vita a causa dell&rsquo;incidente innescato da Zarco.&nbsp;  Il post social di Fabrizio     SBK Jerez, si corre: un minuto di silenzio per Vinales prima delle gare 

Il pilota di Frascati, con un lungo post sulla sua pagina Facebook, annuncia sia la decisione di non prendere parte alla gara dopo la morte di Dean Berta Vinales

SSP Jerez, Michel Fabrizio non corre: &quot;Per rispetto della vita. E mi ritiro&quot;

I rottami della Ninja numero 84 spiegano bene come, effettivamente, Michel Fabrizio sia da ritenersi fortunato, perch&eacute; scampato ad un incidente micidiale, avvenuto nel primo giro della Supersport di Magny-Cours. Il romano del team G.A.P. MotoZoo Racing by Puccetti &egrave; stato tamponato nel grande curvono destrorso, che si affronta ad alta velocit&agrave;.  Proprio Mich84 - che domani sar&agrave; costretto al riposo - racconta quanto accaduto: &quot;Ero in carena - le sue parole - e, ad un certo punto, mi &egrave; scappato l&#39;avantreno dalle mani. Questo perch&eacute; un avversario, non ho riconosciuto chi, mi ha toccato con la sua gamba sinistra. Probabilmente con il ginocchio, che mi ha sollevato l&#39;anteriore. A mia volta, ho perso il controllo della moto dal semimanubrio destro&quot;.  Fabrizio lo spiega, meno male, considerando quanto se la sia vista brutta: &quot;Altroch&eacute; - conferma - infatti devo andare a farmi controllare dal Medical Center. Penso che mi sottoporranno a radiografie e controlli approfonditi. Sto come la mia Kawasaki, cio&egrave;, frullata ed a pezzi. Non &egrave; possibile che qualcuno voglia vincere la gara alla terza curva, &egrave; pericoloso ed inutile&quot;.  Weekend devastante, ma vietato arrendersi     Michel &egrave; stato dichiarato unfit dalla commissione medica e Fabio Uccelli, manager della squadra Kawasaki, fa la conta dei danni. &quot;Mannaggia - attacca - guarda qui, &egrave; tutto da buttare. Dal serbatoio alle carene, dal telaio sino al motore. Ebbene s&igrave;: i carter ne sono usciti spezzati. Per fortuna Michel &egrave; ancora intatto, questo &egrave; ci&ograve; che conta. La moto verr&agrave; aggiustata con calma&quot;.  Che disdetta tecnica, considerando il crashi di ieri, nel quale Okubo e Steven Odendaal si sono colpiti vicendevolmente: &quot;Anche Ikari sta bene - ancora Fabio - per&ograve; gli fa male il ginocchio, per cui &egrave; stato dichiarato unfit. La sua Ninja ne &egrave; uscita malconcia, ma non come quella di Michel. Dispiace molto, per&ograve; torneremo in forma nella prossima trasferta di Barcellona, occasione della tripla iberica&quot;.     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   Un post condiviso da MichelFabrizio84 (@michelfabrizio84)      Misano 500GP: il &quot;boicottaggio&quot; e la vittoria di Pierfrancesco Chili 

Il numero 84 &egrave; uscito &quot;rottamato&quot; dal terribile incidente ed &egrave; stato dichiarato unfit: &quot;Mi sento come un frullato, non riesco a chiudere la mano sinistra. Il mio weekend finisce qui&quot;

SSP600, Michel Fabrizio dopo l&#39;incidente: &ldquo;Come sto? Come la mia moto!&rdquo;

L&#39;infortunio rimediato ad Assen costringe il giapponese Shogo Kawasaki a gettare la spugna, sicch&eacute;, nel prossimo appuntamento di Most il G.A.P. MotoZoo Racing by Puccetti schierer&agrave; un sostituto pronto a guidare una moto che gi&agrave; conosce, seppur diversa in alcuni dettagli.&nbsp;  Dal Campionato Italiano Velocit&agrave; al Mondiale Supersport: ecco Luca Ottaviani, a dividere il garage con Michel Fabrizio. Le due ZX-6R completeranno la formazione di Fabio Uccelli, manager e capotecnico della squadra equipaggiata dal Marchio verde: &quot;Dispiace per Shogo - le sue parole - ma il suo polso duole veramente. Perci&ograve;, in Repubblica Ceca avremo Ottaviani, pilota che ha ben figurato da wild card nel round di Misano e capace di ottenere ottimi risultati in Italia. Lui gi&agrave; guida una Kawasaki, confidiamo quindi nella possibilit&agrave; di fare bene insieme&quot;.  Ed ora a parlare &egrave; il nuovo arrivato: &quot;Sono contento di andare a Most con il G.A.P. MotoZoo Racing by Puccetti - il suo entusiasmo - non vedo l&#39;ora di scendere in pista. Conosco gi&agrave; la moto, mi sento felice e contento di poter sfruttare questa bellissima opportunit&agrave;&quot;.  Il pap&agrave; di Jorge Lorenzo punge Joan Mir; &quot;I veri campioni sanno correggere i propri difetti&quot; 

Nel round fissato in Repubblica Ceca, il G.A.P. MotoZoo Racing by Puccetti sostituisce l&#39;infortunato Shogo Kawasaki con l&#39;italiano, protagonista della 600 tricolore

SSP, Luca Ottaviani a fianco di Michel Fabrizio a Most

I sandwich serviti nell&rsquo;hospitality Alstare Corona erano proprio buoni e, accompagnati dalla bionda birra fresca belga, si mangiavano che era un piacere. Michel Fabrizio e il team di Francis Batta stavano festeggiando in maniera semplice la conquista dell&rsquo;europeo Superstock e, in un certo modo, al pilota romano quel buffet ricordava quanto accaduto mesi addietro: &ldquo;Ero a piedi - racconta Michel, ai tempi 18 anni - perch&eacute; la stagione in 125 GP and&ograve; malissimo. Il Team Italia aveva lasciato a casa tutti, mi sentivo parecchio demoralizzato. Non ne volevo sapere pi&ugrave; delle gare, perci&ograve; andai a fare i panini nel chiosco di mio zio. Lavoravo in strada, mi guadagnavo da vivere. Poi, verso dicembre, mi arriv&ograve; la telefonata di Fabrizio&rdquo;.    SBK, Max Biaggi: &quot;Nel 2007 in Suzuki inizi&ograve; la mia nuova vita&quot;  La frase di Pirovano   Un Fabrizio - inteso come nome - davvero unico: &ldquo;Pirovano, proprio lui. Mi propose la GSX-R, in un test di prova a Cartagena. Ci presentammo laggi&ugrave; e diluviava. Non avevo mai guidato una 1000 a quattro tempi, ero incerto. Lui mi diede coraggio, io girai e, a fine giornata, mi disse una frase indimenticabile&rdquo;.  Quale?  &ldquo;Afferm&ograve; &lsquo;u&eacute; panetto (paninaro) io dico che puoi vincere il campionato o, male che vada, finiresti terzo nella classifica generale&rsquo;. A occhi spalancati, gli risposi che, detto da uno esperto come lui, c&rsquo;era da crederci&rdquo;.  L&rsquo;inizio di stagione, per&ograve;, fu complicato.  &ldquo;A Valencia arrivai diciassettesimo. Il motivo? Il mio scarso allenamento: a fine gara avevo dolori ovunque. Al rientro nel box Alstare c&rsquo;erano Batta e Pirovano. Francis mi disse che ero andato di m..., ma volle darmi una seconda chance. Ma in caso di pessimi risultati, dopo Monza avremmo lasciato perdere. Il boss spieg&ograve; che la Superstock si faceva perch&eacute; c&rsquo;era Pirovano&quot;.    Il secondo round fu proprio a casa sua.   &quot;Mi presentai allenato e determinato, tanto che vinsi. Il mio campionato part&igrave; da Monza e, pure nei successivi weekend, o vinsi o mi giocai posizioni importanti. Con Pirovano scommettevamo spesso: se arrivavo primo, ricevevo da lui 500 Euro. Altrimenti pagavo io. La cosa furba di Pirovano fu questa: siccome vinsi pi&ugrave; volte, anzich&eacute; pagare lui la scommessa, passava da Batta (ride)&rdquo;.  &nbsp;Si evince un buon clima nel team.  &ldquo;Era fantastico. Mi sentivo l&rsquo;intruso del mega team Alstare, che in quel 2003 schierava Lavilla in Superbike, Chambon e Fujiwara in Supersport. Io me ne stavo nel mio angolino con la GSX-R 1000 stock numero 84&rdquo;.  Della Suzuki quali sensazioni ti sono rimaste?  &ldquo;Iniziai a Valencia con la vecchia GSX-R, a Monza arriv&ograve; il modello nuovo. Una gran moto, per&ograve; sprovvista di frizione antisaltellamento. Quel particolare mancante avrebbe potuto sfavorirmi nei confronti di Lorenzo Lanzi e della Ducati a Imola, dove invece vinsi io&quot;.   Oltre a Lanzi, quali furono i rivali pi&ugrave; ostici?   &quot;Ilario Dionisi era forte sempre, James Ellison si rivel&ograve; un &lsquo;maledetto&rsquo; in ogni gara, poi tanti altri, anche perch&eacute; c&rsquo;erano wild card temibili in ogni appuntamento europeo. Io non conoscevo le piste e le persone, dovetti imparare tutto, pure i nomi. Dopo Monza, la Germania. La hostess che distribuiva gli accrediti domand&ograve; &lsquo;Michel, vuoi il pass per Oschersleben?&rsquo;. Io rimasi in silenzio&rdquo;.  Poi?  &ldquo;Credendo che Oschersleben fosse un membro belga del team &lsquo;Guarda, io sono nuovo nella squadra, non so chi sia questo Oschersleben...&rsquo;. Finch&eacute; un italiano mi spieg&ograve; che quello era il nome del tracciato tedesco. Provai a dire alla ragazza che stavo scherzando (ride)&rdquo;.  Il titolo vinto e il passaggio in MotoGP   In pista non scherzavi.  &ldquo;Vinsi il titolo Superstock e il mio nome risult&ograve; interessante agli addetti ai lavori. Batta mi regal&ograve; una prova della Supersport, la Suzuki GSX-R 600. Andai a Valencia non sapendo che al Ricardo Tormo avrei trovato nel box anche Chambon e Fujiwara, titolari delle due selle ufficiali. Ma me la cavai benone&rdquo;.  Benone?  &ldquo;And&ograve; benissimo: rifilai mezzo secondo a Stephane e a Katsuaki, lasciando Francis senza parole. Lui mi propose un altro anno nella Stock. Rifiutai e passai in MotoGP con la WCM, ma tornai alla Suzuki nel 2011, in Superbike. Io e Batta ci siamo tolti diverse soddisfazioni e a casa conservo la GSX-R vincente del 2003&rdquo;.  Kevin Schwantz, l&#39;uomo simbolo della Suzuki 

Il romano ci ha raccontato il titolo europeo della Superstock, ispirato da Pirovano: &quot;Fu lui a ripescarmi dopo l&rsquo;esperienza negativa in 125: quel trionfo mi port&ograve; nella classe regina!&quot;

Michel Fabrizio: &quot;Io, dal chiosco alla MotoGP&quot;

Michel Fabrizio sta bene e lui stesso lo comunica con il pollice della mano sinistra. La mano destrra, invece, &egrave; immobilizzata, perch&eacute; il pilota romano ha da poco avuto un intervento chirurgico ad un arto che gli stava procurando pi&ugrave; di una noia.  Il portacolori del team MotoZoo Racing by Puccetti soffriva di due problemi: sindrome compartimentale - ormai in gran voga tra tanti piloti di tutte le categorie - e pure la epicondilite. In pratica, il numero 84 ha risolto due impicci: il classico fastidio patito dai motociclisti, oltre alle beghe tipiche del tennista.  Il buon esito dell&#39;operazione &egrave; grazie al lavoro di Vincenzo di Sanzo, Dottore - nella foto di copertina insieme a Michel - che con il suo staff &egrave; intervenuto in una sala della Clinica Madonna delle Grazie di Velletri. La soddisfazione di assistito ed assistente &egrave; suggellata da due radiosi sorrisi,  Obiettivo Assen: &quot;Torneremo operativi&quot;     Ovviamente, adesso Fabrizio non deve far altro che riposare. Anche perch&eacute; la Supersport non andr&agrave; a Donington Park, tappa britannica in cui si esibiranno solo Superbike e Yamaha R3 European Cup. La classe di mezzo delle derivate torner&agrave; ad Assen, weekend programmato per l&#39;ultima settimana di luglio.  Al Van Drenthe, Michel ci sar&agrave;: &quot;Certo, mi impegner&ograve; per rimettermi presto in forma - assicura - dato che io ed il team vogliamo essere operativi al pi&ugrave; presto. Ci vediamo in Olanda, ragazzi!&quot; Il trentaseienne romano, al ritono nelle competizioni di rilievo dopo anni di stop, non sta affatto sfigurando in sella alla Kawasaki. A seguito di questo pit stop, la zona punti sar&agrave; per lui obiettivo auspicabile. La sua Ninja ZX-6R lo aspetta!  Pedercini e Cavalieri si separano, a Donington ci sar&agrave; Luke Mossey 

Il pilota del team MotoZoo Racing by Puccetti &egrave; stato operato con successo al braccio destro, per risolvere noie causate da sindrome compartimentale ed epicondilite: &quot;Ma adesso penso gi&agrave; ad Assen&quot; ha assicurato il numero 84

SSP, &quot;Pit stop&quot; riuscito per Michel Fabrizio

Prima puntata della nuova rubrica firmata Motosprint. Il pilota romano, al rientro nel mondiale Supersport dopo 15 anni dall’ultima apparizione, ci racconta le curiosità e gli aneddoti del paddock delle derivate di serie

PILOTA DENTRO, Michel Fabrizio: “In Supersport vanno come matti”

Prima puntata della nuova rubrica firmata Motosprint. Il 36enne pilota romano del Team G.A.P. Motozoo by Puccetti, al rientro nel mondiale Supersport dopo 15 anni dall’ultima apparizione, ci racconta le curiosità e gli aneddoti del paddock delle derivate di serie

At almost 37, Michel Fabrizio is back in action in the world championship, a series he hasn&rsquo;t raced in since 2015, when he stood in for the injured Nico Terol in SBK, aboard the Althea Ducati Panigale.  The Italian has actually returned to Supersport 600, his last experience of the category dating back to 2005. Do you remember his nickname? The &quot;Wizard&quot; impressed aboard the Honda back then, so much so as to earn himself a &#39;promotion&#39;. And the rest is history, from 125 to MotoGP, and of course many seasons in the production-derived paddock.  Sitting in the G.A.P. MOTOZOO Racing By Puccetti garage today, number 84 prepared to head out with his Kawasaki Ninja: &quot;She&rsquo;s ready, but let&rsquo;s see if I am&rdquo;, joked Michel, before adding: &quot;We&rsquo;re going to have fun!&quot; before Fabio Uccelli and his staff started up the ZX-6R.  A vintage neon helmet and a unique riding style     And just look at Fabrizio&rsquo;s helmet, like a throwback to the 90s. But Fabrizio is focused on the weekend ahead: &quot;I&rsquo;ve trained really hard, we&rsquo;re not messing around here. Not at all in fact, the two races are going to be really tough&rdquo;.  The same thing he said months ago, when he announced his return. And if consider that we&rsquo;re talking about a rider who has beaten the likes of Haga, Spies, Corser, Bayliss and Rea, it&rsquo;s only right that we look back at those vintage moments, recalled by his neon helmet, and seemingly even more real as we watch Michel get back in the saddle.  Translated by Heather Watson  WorldSBK, Honda: time to get serious 

The 36-year old Italian has been away from racing since 2015, and it&rsquo;s eleven years since he rode a 600: the excitement of his first day back at school

WorldSSP Aragon, the return of &quot;rookie&quot; Michel Fabrizio

Trentasei anni - quasi trentasette, da compiere il 17 settembre - e non sentirli o, come dice lui stesso &quot;sentirli diversamente&quot;: Michel Fabrizio &egrave; tornato in azione nel campionato Mondiale, da cui mancava dal 2015, quando ad Imola sostitu&igrave; l&#39;infortunato NIco Terol in SBK, sulla Panigale R del team Althea Ducati.  Addirittura, il pilota di Frascati ha ritrovato ad Arag&ograve;n la&nbsp;Supersport 600 iridata, &quot;lasciata&quot; nel lontano 2005. Vi ricordate il soprannome? The &quot;Wizard&quot; impressionava con la Honda, tanto da meritarsi il passaggio ad uno step superiore. Il resto &egrave; storia, anticipata da 125 e MotoGP, completata da numerose annate nel paddock delle derivate.  Seduto oggi nel garage G.A.P. MOTOZOO Racing By Puccetti, il numero 84 si preparava ad inforcare la sua Kawasaki Ninja: &quot;Lei &egrave; pronta, m&ograve; vediamo se lo sono io&quot; ha scherzato Michel, poi ha aggiunto: &quot;Divertiamoci, dai!&quot; prima che Fabio Uccelli ed il suo staff avviassero il quattro cilindri della ZX-6R.  Casco vintage-shocking e stile di guida unico     Guardate che bello il casco di Fabrizio. Ricorda le colorazioni di met&agrave; anni Novanta, tanto apprezzate dai tifosi, riproposte dall&#39;esperto &quot;rookie&quot; romano: &quot;Mi sono allenato tantissimo, qui c&#39;&egrave; poco da giocare. Anzi, non si gioca per niente, infatti, le due gare a weekend saranno belle toste&quot;.  Tutto questo lo aveva detto mesi fa, quando aveva annunciato il ritorno. Se pensiamo che stiamo parlando di un pilota che ha battuto miti come Haga, Spies, Corser, Bayliss e Rea, &egrave; giusto precisare come anch&#39;egli sia mitico e ricordare quei bei momenti vintage, ripresti dal casco fluo, ancor pi&ugrave; vivi ammirando Michel in sella.  Dovizioso ed Aprilia prolungano la loro collaborazione 

Il trentaseienne pilota romano mancava da una competizione iridata dal 2015, addirittura &egrave; rimasto lontando undici anni dalla 600: l&#39;emozione del primo giorno di scuola

SSP Aragon, il ritorno del &quot;rookie&quot; Michel Fabrizio

Michel Fabrizio ci sta prendendo sempre pi&ugrave; gusto. Il trentaseienne romano &egrave; passato da ex corridore-pensionato di lusso, a nuovo pilota della Supersport 600, classe che riaccoglie un protagonista della SBK dai grandi duelli. Con forte volont&agrave; e metodo, il team MotoZoo Racing by Puccetti &egrave; tornato al Piero Taruffi di Campagnano, per una ulteriore sessione di test. E lui non ha perso occasione per tirare fuori un po&#39; di autoironia, presentandosi in pista con&nbsp;l&#39;adesivo dell&#39;INPS (sigla cambiata per l&#39;occasione in Istituto Nazionale Piloti Scaduti) in bella evidenza sul casco e sulla tabella portanumero.  Tanti i passaggi completati, con pieghe da brivido e staccate furenti. Il miglior cronologico stimato &egrave; di 1&#39;40&quot;400, A fine lavoro, Michel ha tirato le somme, soffermandosi su un particolare interessante. La foto di copertina che lo ritrae in azione tra i cordoli bianco-rossi: &ldquo;Riguardandomi, sembro un pilota dallo stile anni &#39;80 e &#39;90, con questa guida (ride). No, dai. A parte gli scherzi, le sensazioni in sella vanno sempre meglio&quot;.    Tra gli altri, hai incrociato le traiettorie con un tuo prossimo rivale 2021.  &quot;S&igrave;, ha provato anche Manel Gonzalez con la Yamaha, uno dei miei futuri avversari nel mondiale e un ottimo punto di riferimento, utile per verificare come fosse la mia situazione.&nbsp;La cosa bella &egrave; che abbiamo io e lui girato negli stessi tempi. Consideriamo che lo spagnolo arriva da un anno di esperienza nella Supersport iridata. S&igrave;, posso dire che per noi sia andata bene, perch&eacute; il team MotoZoo Racing by Puccetti ha lavorato proficuamente. Sono stati fatti tanti cambiamenti per capire come cucirmi addosso la mia ZX-6R. In due giorni i passaggi completati sono stati 70&quot;.  Che bilancio stimi, sino ad oggi?  &quot;Mi sento molto soddisfatto e pure stanchissimo. Alle giornate di test dobbiamo aggiungere il duro allenamento a cui mi sto sottopenonendo da settimane. Mica mollo, anzi: tutto questo mi serve per arrivare pronto al campionato 2021. Voglio arrivare preparato fisicamente, ecco perch&eacute; sto facendo un carico notevole nel programma di allenamento. Sono contento di come stia andando&quot;.  Michel Fabrizio: &quot;Voglio provare la Ninja in altre piste&quot;     Michel era a Vallelunga con la sua Ninja, moto usata nel 2020 da Manuel Gonzalez. Adesso, lo spagnolo del team ParkinGO ha una R6. Secondo Fabrizio, tra Kawasaki e Yamaha ci sono alcune differenze, ma le prestazioni sono equiparabili: &quot;Ovviamente, entrambe le moto hanno punti forti e punti deboli - spiega - per adesso mi sembra che sia cos&igrave;. Nelle pista con parecchie ripartenze, la Yamaha &egrave; avvantaggiata, in virt&ugrave; della &#39;schiena&#39; offerta ai regimi medio-bassi da suo quattro cilindri. Per il resto, le prestazioni sono simili&quot;.    Altro quattro cilindri quello del numero 84: &quot;Per&ograve; - continua - possiamo lavorare per recuperare in quell&#39;ambito, magari cambiando stile di guida. Si devono comprendere alcune cose. La ZX-6R vanta un grande anteriore, nel senso che si possono avvertire pienamente le reazioni dell&#39;avantreno, forzando con la ruota davanti in frenata, sino all&#39;ultimo metro della staccata. Come detto, poi si perde in uscita. Vedremo che succeder&agrave; cambiando stile di circuito in circuito, &egrave; quello che desidero fare&quot;.  Jeffrey Buis, campione Supersport 300, ha gi&agrave; corpo e mente sulla 600 

Michel ed il team MotoZoo Racing by Puccetti hanno girato a Vallelunga, condividendo la pista con Manuel Gonzalez di ParkinGo: &quot;Le prestazioni sono simili, la Kawasaki frena ed entra in curva pi&ugrave; effiace, la Yamaha si avvantaggia in uscita ed accelerazione&quot;

SSP, Fabrizio: &ldquo;Meglio Ninja o R6? Dipende dallo stile di guida&rdquo;

Il 36enne di Frascati è tornato in azione sul tracciato di Vallelunga con la Kawasaki del team Motozoo Racing by Puccetti

SSP600: Michel Fabrizio in azione a Vallelunga

Si &egrave; conclusa una due giorni di test all&#39;autodromo Piero Taruffi di Vallelunga per Michel Fabrizio, che ha potuto effettuare una prima presa di contatto con la Kawasaki Ninja ZX-6R del team Motozoo di Fabio Uccelli con cui correr&agrave; quest&#39;anno nel mondiale Supersport 600.  Il pilota dai trascorsi nel Motomondiale e in Superbike si &egrave; detto estremamente felice di essere finalmente tornato in sella: &quot;Sono molto contento, perch&egrave; &egrave; sempre difficile salire in moto dopo diversi anni di stop, ma farlo con il mezzo che utilizzerai nel mondiale &egrave; una bella emozione anche per me che ho tanti anni di esperienza alle spalle. Quando hai a tua disposizione quattro meccanici ed una struttura al top, capisci di essere nel posto giusto per lavorare nel migliore dei modi&quot;.    &quot;Il feeling con la moto &egrave; spettacolare&quot;   Parlando della moto, Michel ha ammesso di essersi trovato immediatamente a proprio agio: &quot;La ciclistica &egrave; al top ed il feeling con la moto &egrave; spettacolare. Mi sono concentrato sulle fasi di accelerazione e frenata e mi sono sentito bene come quando correvo in questa categoria nel 2005! Anche dal punto di vista atletico mi sento bene e mi sto impegnando duramente per arrivare all&#39;inizio del campionato in perfetta forma. Ho percorso sessanta giri e devo ammettere che si sentono&quot;.  &quot;Anche l&#39;atmosfera all&#39;interno della squadra &egrave; ottima, con tutti i membri che lavorano in armonia. E&#39; bizzarro, perch&egrave; di solito sono i team ad avere una grande esperienza e ad accogliere un pilota giovane, mentre nel mio caso mi trovo in una squadra giovane con un pilota... vecchio come me&quot;, conclude ironicamente Fabrizio.  SBK, nel 2021 avremo la pattuglia italiana pi&ugrave; forte di sempre? 

Dopo un lungo stop, il 36enne di Frascati &egrave; tornato in azione sul tracciato di Vallelunga con la Kawasaki del team Motozoo Racing by Puccetti, con cui disputer&agrave; la stagione in Supersport 600

SSP600, Michel Fabrizio: &ldquo;Torno in pista da pilota del Mondiale&rdquo;

Splende il sole su Vallelunga e Michel Fabrizio, Kevin Manfredi e Fabio Di Giannantonio, insieme a Maria Herrera e Leonardo Taccini, hanno approfittato di questa bella domenica per togliersi di dosso un po&#39; di ruggine, partecipando a una giornata di prove libere. Ecco un po&#39; di&nbsp;scatti dei piloti in azione

Vallelunga: San Valentino in pista per Fabrizio, Di Giannantonio e Manfredi

Michel Fabrizio sta vivendo un vero e proprio sogno: a 36 anni suonati torner&agrave; alle corse, prendendo parte al Mondiale Supersport tra le file del team MotoZoo Racing by Puccetti.  Un&#39;occasione imperdibile per il pilota romano, che non vuole farsi trovare impreparato all&#39;appuntamento.    La felicit&agrave; di Michel   In questo weekend Fabrizio sta svolgendo una due giorni di prove sul circuito di Vallelunga, un&#39;ottima occasione per trovare la giusta confidenza con la Kawasaki ZX-6R che utilizzer&agrave; nel corso della stagione.  Michel non ha nascosto la sua emozione, pubblicando su Instagram un breve video che lo riprende in sella alla &quot;verdona&quot;. &quot;Non svegliatemi!&quot; &egrave; il commento eloquente del talento di Frascati, entusiasta di ritornare sul palcoscenico mondiale.     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   Un post condiviso da MichelFabrizio84 (@michelfabrizio84)      Michel Fabrizio in Supersport: le reazioni &quot;a caldo&quot; dei colleghi 

Il 36enne pilota di Frascati sta disputando una due giorni di prove sul circuito di Vallelunga e non nasconde il suo entusiasmo per il suo ritorno in pista&nbsp;

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