        Passione, divertimento, metodo, sicurezza: sono questi gli ingredienti che da sempre caratterizzano la SMC Scuola Motociclismo, nata nel 2015 grazie alla collaborazione con il campione del mondo MotoGP Jorge Lorenzo e suo padre Chico con lo scopo di diventare un luogo di aggregazione e crescita per tutti gli appassionati di motorsport. Campioni in pista, 5 sedi e quasi 20 mila allievi  Un progetto in costante evoluzione che ha visto allenarsi in pista campioni come Jorge Martin, Joan Mir e Tony Arbolino e che in questi nove anni ha dato vita a ben 5 sedi in Italia - Como, Vignate (Milano), Orte (Viterbo), Bari ed Agrigento - con la partecipazione di quasi 20 mila allievi. Numeri destinati a crescere, se consideriamo che nei prossimi mesi &egrave; prevista l&rsquo;apertura di altre 3 nuove scuole a Torino, Sondrio e Padova. Scuola per tutti: dai principianti ai piloti pi&ugrave; esperti  SMC Scuola Motociclismo accoglie allievi di ogni et&agrave; e livello motociclistico: dal vivaio di giovanissimi che coltivano il sogno del professionismo (&ldquo;pilotini&rdquo; che corrono il Campionato Italiano Velocit&agrave; Junior), ai motociclisti su strada che vogliono accrescere il loro livello di sicurezza stradale, fino ai professionisti (o amatori) che vogliono migliorare la tecnica e lo stile per performare in pista. In SMC s&rsquo;insegnano le tecniche pi&ugrave; moderne di guida con un metodo di allenamento consolidato e di facile apprendimento per tutti, attraverso l&rsquo;uso di moto a &laquo;ruota piccola&raquo;, minimoto per i bambini e pit bike per gli adulti.&nbsp; Impara sicuro, impara veloce  Per ogni allievo viene definito un percorso di crescita personalizzato sulla base degli obiettivi che si desiderano raggiungere, in un contesto professionale e al tempo stesso familiare, dove sicurezza, metodo e tecnica sono le basi sulle quali gli Istruttori SMC lavorano ogni giorno. Dopo aver valutato il livello teorico di conoscenza di una moto e delle sue dotazioni di sicurezza, ogni allievo &egrave; chiamato a sostenere una serie di esercizi per determinare il suo livello di guida (4 livelli: giallo - principiante, verde - intermedio, blu - esperto, nero - racer), e definire il percorso di sviluppo, anche in rapporto alle sue aspettative.&nbsp; Metodo, tecnica e istruttori certificati FMI  Il punto di forza di SMC Scuola Motociclismo &egrave; il metodo (destinato al motociclismo su asfalto), pensato per supportare gli allievi a guidare in modo sicuro e consapevole, mettendo in pratica alcune regole precise: imparare a conoscere la moto e i suoi comandi, la corretta postura da tenere su di essa e i movimenti da fare con ogni parte del corpo e in tutte le fasi di guida. I corsi si svolgono in strutture chiuse al traffico e prevedono lo svolgimento di esercizi specifici, in spazi limitati e a velocit&agrave; contenute, dove si allena la tecnica. La ripetizione di questi esercizi aiuta a generare gli automatismi e a migliorarne la pratica: s&rsquo;impara sulle moto piccole e si replica sulle moto grandi, adattando le precauzioni opportune della strada o della pista. Il tutto con la supervisione degli Istruttori, vero valore aggiunto di SMC. Appassionati di moto con trascorsi in competizioni locali e nazionali, gli istruttori sono certificati dalla Federazione Motociclista Italiana (FMI) e vivono a stretto contatto con l&rsquo;allievo in tutti i momenti della lezione: briefing, riscaldamento, svolgimento degli esercizi in moto, valutazione e feedback in tempo reale.&nbsp; L&rsquo;offerta didattica, i costi e i contatti  SMC Scuola Motociclismo offre a tutti la possibilit&agrave; di avvicinarsi al motorsport a costi contenuti, con una variet&agrave; di corsi volti a soddisfare le esigenze del singolo pilota. Il primo step per tutti coloro che vogliono iniziare un percorso in SMC &egrave; la prima lezione di prova al costo di 120 euro (comprensive di n. 2 ore di lezione con moto e istruttori, noleggio del kit di sicurezza - tute con protezioni, casco e guanti - e tesseramento annuale), scalabili nel caso si voglia poi dare seguito all&rsquo;esperienza acquistando un pacchetto di lezioni, scegliendo tra diverse tipologie, da un minimo di 8 ore (4 lezioni 340 &euro;) a un massimo di 30 ore (15 lezioni complessive 1100 &euro;). Per info e prenotazioni &middot;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Web: www.scuolamotociclismo.com &middot;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Instagram: https://www.instagram.com/scuolamotociclismo/reels/ &middot;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Facebook: smcscuolamotociclismo       

Continua a crescere il progetto nato nel 2015 con Jorge Lorenzo che ha visto allenarsi in pista Martin, Mir ed Arbolino

Scuola Motociclismo: Passione, Divertimento, Metodo, Sicurezza

        L&rsquo;attenzione &egrave; sempre pi&ugrave; rivolta all'uguaglianza di genere e anche i due sport motoristici pi&ugrave; importanti vogliono far parte di questo movimento. Tanto che la Federazione Internazionale di Motociclismo (FIM) e la Federazione Internazionale dell&rsquo;Automobilismo (FIA) si riuniranno in una conferenza dal titolo &ldquo;Women in Motorsports&rdquo;. Donne nel Motorsport. L&rsquo;appuntamento &egrave; per il 12 dicembre 2022 dalle 10:30 alle 16:30, al Royal Automobile Club di Londra, ma data l&rsquo;importanza dell&rsquo;evento sar&agrave; visibile anche via Facebook sulle rispettive pagine. Il grande impegno per aumentare la quota rosa nell'ambiente  Come si legge sul sito di motogp.com: &ldquo;Gli sport motoristici sono fra i pochissimi che consentono a donne e uomini di competere in condizioni di parit&agrave;. Entrambe le federazioni, FIM e FIA, sono impegnate da tempo per offrire maggiori opportunit&agrave; alle donne nelle rispettive discipline&rdquo;. L&rsquo;obiettivo quello di avere sempre pi&ugrave; un'uguaglianza di genere, sia in pista che fuori. Nel dettaglio &egrave; stato spiegato che questa conferenza riunir&agrave; figure chiave all&rsquo;opera per sviluppare una maggiore diversit&agrave; di genere negli sport motoristici attraverso varie opportunit&agrave;: volontariato, ingegneria, la gestione dei team, personale medico e di sicurezza, benessere degli atleti e non solo. Gli obiettivi raccontati dal Presidente Viegas e dalla direttrice Korhonen  Il Presidente FIM, Jorge Viegas ha dichiarato: &ldquo;FIM &egrave; impegnata per rendere il mondo del motociclismo accogliente e accessibile a tutti. La nostra Women Commission &egrave; gi&agrave; impegnata sulla diversit&agrave; di genere all'interno del nostro sport. Ma c'&egrave; ancora molto da fare. Sono entusiasta di ospitare questa conferenza in stretta collaborazione con FIA, nel tentativo di aumentare la consapevolezza di questo tema. Esistono molte opportunit&agrave; per i futuri leader del motorsport. &Egrave; nostro dovere promuoverle&rdquo;.Alle sue fanno eco le parole della direttrice della FIM Women in Motorcycling Commission, Nita Korhonen: &ldquo;Questa conferenza dimostra che i due organi di governo del motorsport uniscono le forze e fanno del loro meglio per ottenere un mondo pi&ugrave; diversificato e paritario. Vogliamo assicurarci che chiunque voglia entrare a far parte della famiglia del motociclismo e del motorsport sia il benvenuto&rdquo;.  L'attuale presenza femminile nel Mondiale (e quella passata)  A livello di presenza femminile, nel paddock del Mondiale, oggi il numero delle donne che lavorano &egrave; decisamente aumentato rispetto al passato, nei ruoli pi&ugrave; organizzativi. L&rsquo;unica pilota donna che oggi disputa tutta la stagione &egrave; Ana Carrasco, in Moto3, con Maria Herrera che partecipa alla classe MotoE, mentre nei box le donne non sono molto presenti. Tra queste la pi&ugrave; famosa &egrave; Jenny Anderson, telemetrista di Marc Marquez, dato che &egrave; l&rsquo;unica in MotoGP, ma per esempio in Moto3 troviamo Patricia Pacheco al lavoro nel box della SIC58 Squadra Corse.&nbsp;Se diamo uno sguardo al passato, troviamo anche un'italiana come pilota, Daniela Tognoli, pilota nella classe 125 nei primi anni '90, mentre prima di lei citiamo la statunitense Gina Bovaird (anni 80),unica donna finora ad aver corso nella top class, e la finlandese Taru Rinne, la prima a essere entrata in zona punti. MotoGP: quali sono le squadre di calcio che tifano i piloti?       

Sabato 12 dicembre al Royal Automobile Club di Londra le due Federazioni di motociclismo e automobilismo si riuniranno per una causa importante

FIM e FIA: una conferenza per l'uguaglianza di genere

Il circuito romagnolo nella giornata del 1° settembre ha ospitato il workshop, creato dalla FIM, che ha avuto come obiettivo quello di formare i giovani talenti sul tema "Come essere piloti professionisti". Punto focale il rapporto e comunicazione con i media e i rapporti nell'ambiente di lavoro. L'evento è portato avanti da molte realtà oltre alla FIM, tra cui anche Motosprint. Molti volti noti del mondo del motociclismo, tra cui Massimo Rivola, Paolo Ciabatti e Loris Capirossi 

Al via il Ride to FIM Awards dal Misano World Circuit

Max e Vale, Biaggi e Rossi. Il Corsaro e Rossifumi. Due nomi che a met&agrave; degli anni &rsquo;90 spopolavano in gara, in TV e&hellip; sulle strade di tutti i giorni (e quante versioni &quot;Replica&quot; si vedevano in giro?). Un periodo magico quello per il motociclismo italiano, caratterizzato da una generazione di campioni che ha fatto man bassa di vittorie e podi del Motomondiale. Sia che si parli delle piccole 125 che delle guizzanti 250, al periodo classe regina ad honorem nelle corse.  Gli anni di Capirossi     In precedenza fu il campione di Borgo Rivola. Quel titolo in 125 a soli 17 anni (record di precocit&agrave; ancora imbattuto), in un&rsquo;epoca in cui le 125 andavano per la maggiore su strada, per tanti ragazzi le imprese del &ldquo;baby prodigio&rdquo;&nbsp;furono come la classica ciliegina sulla torta per rinnovare una passione ancorata ai successi di Lucchinelli ed Uncini, o alle gesta dei funamboli statunitensi ed autraliani.  Ma l&rsquo;impatto che ebbero Max e Valentino accrebbe a dismisura le pulsazioni per le due ruote dei focosi giovani, adolescenti e non, degli anni &rsquo;90. Una &ldquo;Generazione X&rdquo;&nbsp;- usando la definizione di Douglas Coupland che identifica cos&igrave; i nati tra la fine degli anni &rsquo;60 ed inizio anni &rsquo;80 - che in buona misura elesse la moto a mezzo di svago, di gioia, anche semplicemente&hellip;&ldquo;Social&rdquo; .  Gemelli diversi     Galeotto - mettiamola cos&igrave; - un post dello stesso Biaggi girato a mezzo social qualche giorno fa. Il successo degli eroi delle corse, impersonificato in due tra i piloti pi&ugrave; forti del motociclismo di ogni epoca &egrave; forte ancora oggi. Nella fattispecie il numero elevato di reactions, ad una foto del Corsaro in sella alla sua nera Aprilia 250, remava sostanzialmente tutto dalla stessa parte: da quel binomio Aprilia &egrave; nata, per alcuni, o si &egrave; accesa ancor di pi&ugrave;, per altri, la voglia di moto.&nbsp;  Mentre Biaggi ha portato migliaia di ragazzi ad innamorarsi di un manubrio o semimanubrio, per Valentino il discorso punta soprattutto al personaggio. Se Max ha avvicinato alla moto ed alla passione per essa, Valentino in larga misura ha mosso interesse pi&ugrave; verso se stesso in quanto personaggio forse pi&ugrave; trasversale, allargando la platea del motociclismo verso nicchie di tifo ancora acerbe di due ruote.  E&#39; lecito affermare che Max e Vale hanno fatto innamorare tanti del motociclismo, in qualunque forma lo si intenda?&nbsp;Perch&egrave; oggi,&nbsp;al di l&agrave; di tifo e simpatie, siamo un po&rsquo; tutti figli di Vale e Max&hellip; E forse &egrave; quello che manca per riaccendere l&rsquo;entusiasmo verso un mondo che fatica sempre pi&ugrave; a fare breccia nel cuore dei giovani, oggi sempre pi&ugrave; lontani dalla moto. 

Si deve a loro, in larga parte, il merito di aver fatto avvicinare alla moto migliaia di ragazzi nella met&agrave; degli anni &rsquo;90, seppur da diverse prospettive

Biaggi-Rossi: i due volti della &ldquo;Generazione X&rdquo; del motociclismo

La Federazione Motociclistica Internazionale ha creato la International Foundation for Motorcycling (IFM): gli obiettivi sono quelli promuovere e sostenere a livello internazionale lo sviluppo del motociclismo e gli interessi della comunit&agrave; motociclistica internazionale.    Gli obiettivi   Secondo una nota divulgata dalla stessa FIM, la Fondazione sar&agrave; principalmente impegnata nella cura della sicurezza stradale e dei programmi di mobilit&agrave;, corsi di formazione, protezione ambientale, promozione della presenza femminile nelle strutture sportive, eredit&agrave; sociale e storica della FIM e motociclismo.  L&#39;atto costitutivo della fondazione &egrave; stato firmato il 30 novembre dal Presidente della FIM Jorge Viegas (al centro nella foto) e dal Vice Direttore Generale della FIM Fran&ccedil;oise Emery (a sinistra nella foto), davanti al notaio svizzero Fran&ccedil;oise Demierre Morand (a destra nella foto), dell&#39;ufficio notarile Gampert Demierre Moreno con sede a Ginevra, in Svizzera.  I membri del Consiglio di fondazione sono: Jorge Viegas, Presidente FIM e IFM, Martin De Graaff, Presidente FIM Europe, Tony Skillington, CEO della FIM, Guy Maitre, leggenda della famiglia FIM ed ex CEO della FIM e, ultimo ma non certo per importanza, anche Giacomo Agostini quindici volte campione del mondo.  La prima riunione del consiglio di amministrazione della Fondazione Internazionale di Motociclismo &egrave; gi&agrave; stata fissata per il 30 gennaio del 2021.  MotoWeek, Dovizioso: &ldquo;Ducati? &Egrave; sempre tutto esplosivo con gli italiani&rdquo; 

Voluta dalla FIM per promuovere e sostenere le due ruote motorizzate: dai corsi di formazione alla promozione della presenza femminile, all&rsquo;eredit&agrave; sociale e storica. Nel consiglio di fondazione c&rsquo;&egrave; anche Giacomo Agostini

Nasce la Fondazione Internazionale di Motociclismo

Coronavirus e quarantena. Due parole entrate con prepotenza nelle&nbsp;nostre giornate, perch&egrave;&nbsp;questo nemico, tanto&nbsp;silenzioso quanto letale, si &egrave; fatto largo tra le nostre vite, sconvolgendo&nbsp;le nostre abitudini.&nbsp;Stare a casa, da opzione, &egrave; diventata necessit&agrave;, per arginare contagi e diffusione del virus.  Ma&nbsp;un momento cos&igrave; delicato come viene vissuto dai motociclisti per professione? Quanto pesa a un uno sportivo il distacco dalla propria moto? E come si fa ad allenarsi, senza uscire di casa, per prepararsi per una stagione che non si sa neanche se e quando comincer&agrave;?  Sono queste alcune delle domande che ci siamo posti e a cui abbiamo cercato di dare risposta intervistando alcuni protagonisti degli sport a due ruote.  Dal motocross alla pista, dal motomondiale alla Superbike, giorno dopo giorno, su questa pagina. vedrete comparire i racconti di motociclisti di ogni disciplina, et&agrave; e dove. Divisi, lontani, ma uniti&nbsp;in questa situazione. Con la speranza che se ne esca presto e si possa tornare a correre, pi&ugrave; forti e determinati che mai.&nbsp;  Ecco le storie esclusive che abbiamo raccolto per voi   Luca&nbsp;Marini: &ldquo;Lo sport va in secondo piano, prima c&rsquo;&egrave; la salute&rdquo;  Andrea Locatelli: &ldquo;Il ritorno in pista ideale? Una wild card nel CIV&rdquo;  Loris Capirossi: &ldquo;State in casa, l&rsquo;emergenza non &egrave; finita&rdquo;  Andrea Migno: &ldquo;Sarebbe bello ripartire dal Mugello&rdquo;  Celestino&nbsp;Vietti: &ldquo;&Egrave; come se fosse iniziata un&rsquo;altra pausa invernale&rdquo;  Marco Bezzecchi: &quot;Bisogna vincere la battaglia contro il virus&rdquo;  Dennis Foggia: &ldquo;Correrei in qualunque data pur di disputare il campionato&rdquo;  Tony Arbolino: &ldquo;Mantengo sempre la mia routine quotidiana&rdquo;  Luca Lunetta: &ldquo;Per me &egrave; azzardato iniziare il prima possibile&rdquo;  Stefano Manici: &ldquo;Tanti sponsor rinunceranno per problemi economici&rdquo;  Simone Corsi: &ldquo;Impossibile avere una data certa d&rsquo;inizio&rdquo;  Kiara Fontanesi: &ldquo;Non andare in moto &egrave; una scelta intelligente&rdquo;  Arianna&nbsp;Barale: &ldquo;Non vedo l&rsquo;ora che questo incubo finisca&rdquo;  Francesca Nocera:&nbsp;&ldquo;So cosa significa stare in isolamento&rdquo; 

Il dilagare del Coronavirus ha chiuso in casa miliardi di persone. Ma come stanno vivendo questo momento i piloti professionisti? Ecco cosa ci hanno raccontato alcuni dei protagonisti delle discipline a due ruote

Storie di Quarantena: come vivono&nbsp;la pandemia i piloti

Durante questa settimana che &egrave; appena iniziata, il nord Italia &egrave; bloccato a causa dell&rsquo;epidemia di Coronavirus, che finora ha colpito maggiormente la regione della Lombardia. Per questo motivo l&rsquo;ordinanza del governo ha fermato anche ogni tipo di manifestazione motociclistica fino almeno al 1&deg; marzo.  Il comunicato ufficiale diffuso dalla Federazione Italiana di Motociclismo recita:  &ldquo;Su indicazioni del Governo, il Ministo per le Politiche Giovanili e lo Sport Vincenzo Spadafora ha chiesto al CONI di invitare le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Associate e gli Enti di Promozione Sportiva, a sospendere tutte le attivit&agrave; sportive, comprese quindi quelle motociclistiche, in programma nelle regioni di Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto, per il contenimento e la gestione dell&rsquo;emergenza epidemiologica da Coronavirus. Tali misure comprendono pertanto anche il mondo motociclistico per l&rsquo;esigenza di prevenire rischi e tutelare al meglio la salute di tutti coloro che, a vario titolo, partecipano alle manifestazioni e alle competizioni. Le presenti disposizioni, come da ordinanze delle Regioni interessate, hanno validit&agrave; fino a domenica 1 marzo p.v., fatte salve eventuali e ulteriori comunicazioni al riguardo&rdquo;. 

L&rsquo;epidemia ha colpito anche gli eventi motociclistici secondo l&rsquo;ordinanza del governo

Sospese le manifestazioni FIM per il coronavirus

Per andare in moto non basta essere appassionati delle due ruote. Occorrono capacit&agrave; e consapevolezza, soprattutto se della propria passione, un domani, si spera di farne un lavoro.  Per diventare dei bravi motociclisti bisogna imparare partendo dalle basi e insegnarle &egrave; l&rsquo;obiettivo che si &egrave; posta la Scuola di Motociclismo (SMC), fondata 5 anni fa da Chico Lorenzo per il figlio Jorge, con la collaborazione del presidente del motoclub &ldquo;Vai piano che ho paura&rdquo;, Marco Ceramella.    MotoAmerica pensa ai giovani: ecco la Mini Cup  La scuola  Ispirata al modello di formazione professionale proposto dalla scuola dello sport del CONI, e dai vivai calcistici, la SMC vuole diventare il punto di riferimento italiano per il motociclismo, attraverso strutture dedicate; costi contenuti; equipaggiamento di sicurezza e moto noleggiabili.  &ldquo;Impara sicuro, impara veloce&rdquo;. Questa &egrave; la promessa che la scuola rivolge ai motociclisti di ogni et&agrave; e livello, a cui offre un percorso di crescita personalizzato, che punta a trasmettere un metodo di guida su asfalto strutturato e consapevole, per sentirsi pi&ugrave; sicuri in strada e pi&ugrave; veloci in pista.  E se ci fossero dubbi sulla seriet&agrave; e la competenza della SMC basta pensare che nel 2019 ha avuto oltre 4.500 corsisti, supportati da 20 istruttori e da un parco moto che conta oltre 50 pit bike, minigp e minimoto. E dopo anni &ldquo;in pista&rdquo;, pu&ograve; vantare tra le sue fila il figlio del fondatore, Jorge Lorenzo, il pilota di Moto3 Tony Arbolino e numerosi altri piloti di livello nazionale, europeo e mondiale.  L&rsquo;offerta  Ma cosa si impara frequentando la Scuola di Motociclismo? Innanzi tutto la corretta postura da tenere in sella e i giusti movimenti da svolgere per guidare in modo sicuro ed efficace. E una tecnica derivante dalla scuola spagnola, che permette di migliorare la conduzione della moto e imparare a guidare forte e in totale sicurezza, simulando i comportamenti e le tecniche da riprodurre in pista e le precauzioni da adottare in strada, attraverso la ripetizione e l&rsquo;apprendimento di regole ed esercizi svolti a basse velocit&agrave; e con mezzi di piccole dimensioni.  I corsi si svolgono per classi in cui un massimo di 3 o 4 allievi di pari livello (principiante, intermedio, esperto o talent) vengono seguiti da un istruttore dedicato che ne segue ogni fase dell&rsquo;apprendimento, dal briefing alle valutazioni in tempo reale. Ogni corso ha una durata massima di 2 ore, con l&rsquo;aggiunta di qualche turno in pista e la possibilit&agrave; di avvalersi di simulatori di guida e palestra, per l&rsquo;allenamento indoor.    Ma i corsi di moto non sono l&rsquo;unica attivit&agrave; proposta dalla Scuola, che offre anche un servizio di noleggi in pista, con la possibilit&agrave; di organizzare dei mini Gran Premi.  Per quanto riguarda i prezzi, due ore di corso con istruttore costano 80euro (comprensivi di noleggio di moto ed equipaggiamento), mentre un turno in pista di 10 minuti costa 15 euro (noleggio della moto incluso) e l&rsquo;organizzazione di un mini GP 40 euro a persona.  MTS riapre i battenti dell&#39;Autodromo di Monza  Le sedi  Oltre a essere presente a Como, la SMC conta all&rsquo;attivo anche una sede a Orte, in provincia di Viterbo, e, dal 15 febbraio, una nuova struttura in Puglia, a pochi minuti da Bari. Ma in futuro l&rsquo;offerta delle sedi diverr&agrave; ancora pi&ugrave; ampia, estendendosi anche alla Lombardia, il Piemonte, il Veneto, la Toscana e l&#39;Emilia Romagna. 

La SMC mira a diventare il punto di riferimento italiano per il motociclismo, attraverso corsi pensati per piloti di ogni et&agrave; e livello e tre sedi sul territorio nazionale

Scuola di Motociclismo: &ldquo;Impara sicuro, impara veloce&rdquo;

Corsi di moto, noleggi in pista e mini Gran Premi: ecco le attività proposte dalla Scuola di Motociclismo, che si pone l'obiettivo di diventare il punto di riferimento di questo sport in Italia. 

Scuola di Motociclismo - FOTO

Questo fine settimana torna in pista la Superbike e nell&#39;occasione, a Misano, andr&agrave; in scena anche la seconda gara della International Bridgestone Handy Race. L&#39;evento arriva in Italia per la prima volta e a darsi battaglia in pista saranno dei piloti davvero speciali.  PRIMA VOLTA IN ITALIA - Dopo la prima gara in programma a Le Mans, i 22 piloti iscritti al campionato con diverse abilit&agrave;, scenderanno in pista insieme ai campioni della Superbike. Questi ragazzi e ragazze, che partecipano al Mondiale di motociclismo paralimpico per piloti disabili arrivano da ogni parte d&#39;Europa:&nbsp;Francia, Belgio, Spagna, Repubblica Ceca, Inghilterra, Austria e ovviamente anche dall&#39;Italia. Come portacolori nostrani, a Misano, ci saranno Emiliano Malagoli (Bmw),&nbsp;Maximilian Sontacchi (Yamaha Italia) e Alex Innocenti per il team Pramac.  L&#39;APPOGGIO DEI TEAM UFFICIALI - E&#39; da quest&#39;anno, infatti&nbsp;(nonostante questo campionato esista ormai da tre anni), che le case dei team ufficiali hanno deciso di dare il loro supporto a questi piloti, che per le loro moto, hanno delle necessit&agrave; particolari. Sar&agrave; quindi una gara davvero bellissima quella che si svolger&agrave; domenica a Misano, nella quale sar&agrave; possibile vedere all&#39;opera anche chi, nonostante abbia incontrato delle difficolt&agrave; nella vita (e che in certi casi ha avuto anche gravi incidenti motociclistici), non rinuncia alla propria passione e anche a competere a livello agonistico. 

Questo weekend, in occasione della Superbike, si svolger&agrave; la seconda gara della International Bridgestone Handy Race

A Misano, con la SBK scende in pista anche il mondiale paralimpico

Il presidente FMI, Paolo Sesti e il presidente di Federciclismo, Renato di Rocco, si sono incontrati nella sede della Federmoto di Viale Tiziano a Roma: Sesti ha consegnato a Di Rocco la divisa da ciclismo con i colori della tuta del 3570 Racing Team, ricevendo a sua volta la maglia della nazionale di ciclismo. Uno scambio che rafforza simbolicamente il legame tra le due discipline a due ruote.&nbsp;    RISPOSTA - L&rsquo;incontro &egrave; stato anche una risposta alle critiche arrivate in seguito alla messa in onda da parte della Rai dello spot per il Giro d&rsquo;Italia, attraverso il quale si esaltava il ciclismo screditando quello motociclistico. Un punto su cui, intervistati in esclusiva dalla nostra redazione, i due &ldquo;numeri uno&rdquo; di questi sport hanno voluto dire la loro.    SESTI: &ldquo;SOLO UN INFORTUNIO&rdquo; - &ldquo;Avendo parlato anche con alcuni dirigenti della Rai, voglio giudicarlo un infortunio. Si sono resi conto subito che non era quello il metodo per sponsorizzare il Giro d&rsquo;Italia, che tra l&rsquo;altro, non ne ha bisogno perch&eacute; anche chi non &egrave; appassionato di ciclismo segue il Giro che &egrave; un evento di livello mondiale &ndash; ha detto Sesti &ndash; E&rsquo; stato un intervento sbagliato da parte della Rai, che poi lo ha anche tolto dalla programmazione. Informalmente ci hanno anche chiesto scusa ma non credo sia stato fatto con cattiveria. I motociclisti, professionisti e non, utilizzano spesso la mountain bike e la bici da corsa perch&eacute; &egrave; utile per la preparazione atletica, perch&eacute; forma il &ldquo;fiato&rdquo; e muove tutto l&rsquo;organismo quindi non c&rsquo;&egrave; nessuna contrapposizione. Anzi.&rdquo;    DI ROCCO: &ldquo;LA MOTO E&rsquo; BICI&rdquo; - &ldquo;E&rsquo; stato un autogol da parte della Rai soprattutto dal punto di vista della comunicazione &ndash; spiega Di Rocco - un messaggio aggressivo, che ha messo in &ldquo;competizione&rdquo; due sport che hanno invece gli stessi valori e una caduta di stile dal punto di vista commerciale, senza immaginare che il il Giro d&rsquo;Italia &egrave; il pi&ugrave; grande evento popolare che la nostra Nazione pu&ograve; ospitare e che sono tutti legati a questo straordinario evento, che tra l&#39;altro porta in risalto tutte le nostre bellezze artistiche. Quello del Giro &egrave; un pubblico aperto, che non segue solo il ciclismo ma che si esalta ogni volta davanti alle belle imprese di una bella Italia, quindi per me non ha senso che la televisione pubblica presentasse un messaggio di questo tipo. Tra motociclismo e ciclismo c&rsquo;&egrave; sinergia, la bici &egrave; strategica nella preparazione dei piloti ed &egrave; uno strumento di formazione tecnica, aiuta l&rsquo;equilibrio e in pi&ugrave; molte bici specifiche si avvicinano sempre di pi&ugrave; all&rsquo;estetica e alla tecnologia delle moto da fuoristrada. Non c&rsquo;&egrave; mai stata competizione. Addirittura tantissime motociclette, nonostante qualche incidente di troppo soprattutto nelle gare classiche del Nord Europa, sono presenti alle nostre gare e fanno la differenza in positivo tra assistenza, radioinformazioni o polizia stradale che &egrave; la scorta del gruppo per antonomasia. Senza questi mezzi il nostro sport non potrebbe vivere, quindi per noi la moto &egrave; bici&rdquo;. 

I due presidenti si sono dati appuntamento per scambiarsi le maglie delle rispettive &ldquo;nazionali&rdquo; e per sancire il legame tra le due discipline &nbsp;

ESCLUSIVA - Sesti (FMI) e Di Rocco (FCI) insieme: &ldquo;Rai, quello spot &egrave; stato un autogol&rdquo;

I due presidenti si sono dati appuntamento per scambiarsi le maglie delle rispettive &ldquo;nazionali&rdquo; e per sancire il legame tra le due discipline. Presenti anche Stefano Nepa, pilota del 3570 Racing Team e Fausto Scotti, direttore tecnico della Nazionale ciclismo

Sesti (FMI) e Di Rocco (FCI), scambio di maglie

La Dorna garantisce il suo sostegno e la sua collaborazione al KRAVE Group, di cui Wayne Rainey &egrave; presidente. Il KRAVE Group dal 2015 organizzer&agrave; (gestendone anche i diritti commerciali) il nuovo campionato americano di velocit&agrave; che si chiamer&agrave; MotoAmerica.  Tra i collaboratori di Rainey c&rsquo;&egrave; anche Chuck Aksland (che, tra i vari incarichi, ha svolto anche quello di team manager del Team Roberts). Il campionato MotoAmerica sar&agrave; supportato dall&rsquo;AMA, cio&egrave; la federmoto USA, e dalla FIM, oltre che dalla Dorna. Pi&ugrave; di cos&igrave;, Rainey non avrebbe potuto ottenere. In pi&ugrave;, una prova di questo campionato verr&agrave; organizzata nell&rsquo;ambito di una delle due gare della MotoGP che si correranno negli USA.  Rainey aveva raggiunto l&rsquo;accordo con la Dorna a Indianapolis, nell&rsquo;agosto scorso. Il progetto consiste nel creare un campionato statunitense in linea con i campionati europei, in particolare spagnoli ed italiano. Ecco perch&eacute; vi sar&agrave; anche la Moto2: &egrave; una classe di ingresso al Mondiale GP, per i giovani. Ed &egrave; proprio questo, che si sta cercando: Rainey ha il compito di creare, e poi fare crescere, una nuova generazione di americani. Ne hanno bisogno gli USA, un Paese che ospita due Gran Premi, ma anche la Dorna. Wainey Rainey ha detto: &laquo;Gli USA hanno fornito al campionato del mondo alcuni dei piloti migliori del mondo e della storia, non &egrave; possibile che ci siamo ridotti a questo punto&raquo;. E Carmelo Ezpeleta, proprio a Misano, ha ricordato: &laquo;Quando prendemmo in mano i Gran Premi, nel 1992, tutte le moto ufficiali erano guidate da piloti americani o australiani. Adesso le moto ufficiali sono in mano agli spagnoli e agli italiani&raquo;. Questi due commenti sono sufficienti per capire che progetto c&rsquo;&egrave; dietro il campionato MotoAmerica.  Se gli americani hanno deciso di seguire il format europeo significa che l&rsquo;emergenza &egrave; ai livelli di guardia. In effetti basta considerare la presenza statunitense nei GP per capire: alla vigilia di questa gara ha gettato la spugna Josh Herrin, mentre Colin Edwards si &egrave; ritirato addirittura a met&agrave; stagione. Il futuro di Nicky Hayden &egrave; pi&ugrave; che mai incerto (l&rsquo;infortunio al polso destro &egrave; molto brutto, lo stesso Nicky teme che questo metter&agrave; fine alla sua carriera) e cos&igrave; in questo momento non c&rsquo;&egrave; un solo pilota americano nei GP. E questa non &egrave; la sola notizia negativa: serviranno anni, in ogni caso, prima di vedere un americano protagonista nei GP.  Enrico Borghi

In collaborazione con la Dorna. Il motociclismo americano &egrave; in grave crisi  

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Scuola Motociclismo: Passione, Divertimento, Metodo, Sicurezza

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Scuola di Motociclismo: “Impara sicuro, impara veloce”

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Rainey rilancia la velocità USA