La FIM richiama alcuni piloti per un colloquio. Questo si legge nella nota stampa arrivata da poco e dove a chiare lettere c&#39;&egrave; scritto che a fine luglio a Jerez, ci sar&agrave; un incontro tra i FIM MotoGP Stewards e alcuni piloti. Ma perch&egrave;?  Regolamento e infrazioni   Da quanto riportato da FIM sembrerebbe che alcuni piloti, nel post lockdown, sarebbero scesi in pista per test o semplici allenamenti utilizzando modelli di moto che la stessa FIM aveva vietato di utilizzare. Cos&igrave;, quando i piloti si recheranno a Jerez per la prima tappa del Campionato MotoGP 2020 verranno ascoltati. Nessun nome &egrave; uscito fuori e tanti sono i piloti che nelle ultime settimane sono tornati in pista per allenarsi in vista della partenza del Campionato.  Solo alcuni tipi possono essere utilizzati   La FIM, nella nota stampa ha sottolineato come i piloti delle classi Moto3 e Moto2 non siano stati autorizzati ad effettuare test e che sar&agrave; la FIM stessa ad informarli sulle nuove date. Stessa cosa per i piloti MotoGP i cui team non godono delle concessioni, quindi tutti ad eccezione di KTM e Aprilia. Facendo riferimento all&#39;articolo 1.15.1 del Regolamento, FIM ha inoltre sottolineato che soltanto alcuni tipi di moto sono permessi negli allenamenti in pista.  Un mistero che s&#39;infittisce e che trover&agrave; una spiegazione soltanto a Jerez, quando questi piloti verranno sentiti e nel caso risultino colpevoli, verranno&nbsp;sanzionati.  Rossi torna in pista al Mugello esaltanto il circuito toscano 

Alcuni piloti che si sono allenati in questo periodo non avrebbero rispettato le regole relative agli allenamenti in pista e quindi sono stati chiamati a colloquio da FIM

FIM MotoGP su test e allenamenti: alcuni piloti sospettati di infrazioni

Attualmente non c&#39;&egrave; nessuna restrizione riguardo all&#39;emergenza coronavirus in Argentina, o meglio, per ci&ograve; che riguarda il GP dell&#39;Argentina, che dopo l&#39;annullamento di quello in Qatar e lo slittamento di quello thailandese, diventerebbe il secondo (se non salter&agrave; anche il Gp del Texas) a corrersi in questa stagione 2020 del Campionato del mondo di MotoGP. Una conferma assoluta? No, ma ad oggi gli organizzatori si sento di tranquillizzare i piloti del circus MotoGP, cos&igrave; come tutti gli spettatori, su questo Gran Premio in programma dal 17 al 19 aprile a Termas de Rio Hondo.  Parola d&#39;ordine &ldquo;nessuna restrizione&rdquo;   Dopo lo &ldquo;stop&rdquo; per i piloti della classe regina di prendere parte al Gp del Qatar e lo slittamento a data da destinarsi per quello in Thailandia, dal CEO del Gruppo OSD Orlando Terranova insieme al CEO Dorna Carmelo Ezpeleta arriva il primo spiraglio di luce per ci&ograve; che riguarda il problema coronavirus e le conseguenti restrizioni per tutti i viaggiatori compresi i piloti della MotoGP. Entrambi fanno sapere che almeno il Gp di Termas de Rio Hondo &egrave; confermato e che non ci sono restrizioni di alcun tipo riguardo l&#39;emergenza coronavirus. Questo fa si che non ci sia alcun problema dovuto al protocollo di sicurezza del Ministero della Salute e del Governo di Santiago del Estero.  Dal comunicato stampa si legge che...   &ldquo;I casi di Qatar e Thailandia &ndash; dicono dall&#39;organizzazione dell&#39;evento argentino &ndash; sono diversi, visto che sono state prese delle misure per le persone provenienti dall&#39;Italia, uno dei paesi con il maggior numero di casi recenti. Il punto principale riguarda le squadre italiane, ma &egrave; molto semplice per l&#39;organizzazione tenere sotto controllo ogni persona. In pi&ugrave;, tutti i team avranno un occhio di riguardo per chi possa accusare determinati sintomi.&rdquo;  Parole che sembrano rassicuranti e che mostrano uno spiraglio di luce in questo inizio tanto travagliato. Da ricordare, in ogni caso, che per quanto riguarda il Gp del Qatar, la gara verr&agrave; in ogni caso corsa dai piloti della Moto3 e Moto2 che gi&agrave; si trovano a Losail dato che nel fine settimana appena trascorso hanno preso parte agli ultimi test pre season. 

L&#39;organizzazione non vede al momento problematiche nella gestione di piloti e team in arrivo da varie parti del mondo, neppure dall&#39;Italia, paese con il maggior numero di casi recenti

Argentina rassicura, il Gran Premio si far&agrave;

Ci sono novit&agrave; nel caso di presunto doping nel quale &egrave; coinvolto Andrea Iannone. Durante il lungo inverno lontano dai circuiti del Campionato del mondo della MotoGP, sono arrivati dei risvolti relativi all&#39;accusa mossa nei confronti del pilota Aprilia trovato positivo a sostanze dopanti.  La sospensione  La bomba era esplosa il 17 dicembre scorso quando la FIM aveva diramato un comunicato stampa che parlava chiaro: licenza sospesa per il pilota di Vasto, trovato positivo a sostanze dopanti. L&#39;esame in questione era stato fatto a novembre, quando Iannone si trovava con tutto il circus della MotoGP in Malesia per il GP di Sepang.    Il pilota Aprilia aveva subito precisato di &ldquo;essere tranquillo&rdquo; su quanto stava accadendo tanto da voler tranquillizare i suoi tifosi, la Casa di Noale e rendendosi disponibile a qualsiasi contro analisi.  I risultati  Ecco quindi che sono arrivati i risultati delle contro analisi alle quali &egrave; stato sottoposto Andrea e che confermano la positivit&agrave; al doping con valori bassi. La sostanza rilevata nel suo organismo &egrave; il drostanolone.  Come andr&agrave;?  Adesso per&ograve;, il nodo della faccenda continua ad essere intrigato e unito ai tempi della giustizia sportiva, non si scioglier&agrave; tanto facilmente.  Iannone sar&agrave; in grado, quindi, di rientrare in pista per la prima gara del Qatar prevista per l&#39;8 marzo? O la sua sospensione proseguir&agrave;?  Intanto, il pilota Aprilia potrebbe prendere parte ai test invernali, dove non &egrave; richiesta alcuna licenza, che ci saranno a Sepang nel mese di febbraio, sempre che il team Aprilia, fin&#39;ora molto sibillino sulla faccenda, non prenda altre decisioni. La pi&ugrave; scontata potrebbe essere quella di far subentrare il collaudatore Bradley Smith.  Casi di doping: uso di sostanze o vita privata? 

Da capire se il pilota Aprilia, al quale &egrave; stata sospesa la licenza, potr&agrave; essere di nuovo in gioco a inizio Campionato o se la Casa di Noale dovr&agrave; orientarsi verso altri piloti

Iannone: valori bassi ma ancora positivo, riuscir&agrave; a correre in Qatar?

        Lucio Cecchinello ha visto al lavoro nel box ed azione sulla moto tanti piloti, tutti di valore. Volete degli esempi? Il patron LCR - che schiera Crutchlow e Nakagami - ha gestito per anni un certo Casey Stoner, tra campionati a due tempi e MotoGP prima maniera. Alex Marquez: il talento cresciuto nell'ombra In questi giorni, Lucio ha nel proprio garage Alex, fratello di Marc. Osservando le mosse del campione in carica Moto2, Cecchinello ha individuato immediatamente &ldquo;come e cosa&rdquo; il pi&ugrave; giovane dei fratelli Marquez stia facendo, tra esperimenti, guida, indicazioni e feedback.  Il segreto del successo Marquez &egrave; di famiglia Ecco il pensiero del manager veneziano, ex pilota nella 125 Grand Prix: &ldquo;Devo dire che Alex abbia talento, ma questo gi&agrave; si sapeva &ndash; spiega - non si vincono due titoli per caso. Ci&ograve; che ho notato io, guardandolo attentamente, &egrave; la sua seriet&agrave;. Il giovane Marquez &egrave; molto serio ed attento, davvero professionale il suo atteggiamento. Si vede che si porta con s&eacute; un metodo costruito negli anni, perch&eacute; ogni cosa egli faccia ha un senso, un perch&eacute;&rdquo;. Albert Puig: &ldquo;giornata negativa per Honda, sono caduti tutti i piloti&rdquo; Il paragone con Marc &egrave; inevitabile: &ldquo;Abbiamo messo a confronto i dati di Alex con quelli di Marc - continua - notando come in Curva 1 e 2 il debuttante sia gi&agrave; veloce quanto il pluricampione. Per&ograve;, Marc apre il gas molto prima e con pi&ugrave; violenza, Alex &egrave; pi&ugrave; dolce.&nbsp;Anche in piega i due sono diversi, questo perch&eacute; hanno due corporature differenti, il pi&ugrave; giovane &egrave; pure pi&ugrave; alto, nei movimenti nella guida necessita di spostarsi con veemenza.  Lui ha bisogno di accumulare esperienza, non &egrave; giusto pretendere grandi cose. Ha appena scoperto la Honda RC 213V e, vedrete, passo passo arriver&agrave;. Magari Alex partir&agrave; meno lanciato rispetto ad altri piloti visti nel Motomondiale, forse avr&agrave; bisogno di pi&ugrave; tempo per emergere ma, quando arriver&agrave; in alto, ci rimarr&agrave;. Del resto, la stoffa &egrave; di famiglia Marquez&rdquo;.       

L'ex pilota nella 125 Grand Prix sul fratellino di Marc: "Non si vincono due titoli per caso.&nbsp; Il suo talento &egrave; indubbio ma forse partir&agrave; meno lanciato rispetto ad altri piloti: quando arriver&agrave; in alto, ci rimarr&agrave;"

Cecchinello LCR: "Alex Marquez? Ingiusto pretendere grandi cose"

        Ad un passo dall'inizio del weekend austriaco, arrivano delle notizie che potrebbero rivoluzionare il mercato piloti 2020 che ad inizio campionato sembra del tutto fermo.A dare la notizia &egrave; Sky Sport Motogp che ha parlato della possibilit&agrave; che per Jorge Lorenzo ci possa essere un ritorno di fiamma con la Ducati.Ovviamente, non al team ufficiale dato che sia Petrucci che Dovizioso hanno gi&agrave; firmato il nuovo contratto, ma l'ipotesi prevederebbe che il maiorchino approdasse al team Pramac al posto di Jack Miller e che gli venisse data una Desmosedici versione 2020 come ai piloti ufficiali. RITORNO AL PASSATO - C'&egrave; stato fermento &ndash; come hanno detto a Sky Sport Motogp &ndash; nei box dopo il Gp di Brno, e la notizia che Jorge Lorenzo potrebbe veramente lasciare la Honda, si sta facendo sempre pi&ugrave; concreta.A volere fortemente il maiorchino in Ducati sembra che sia soprattutto l'ingegnere Dall'Igna, per proseguire quanto interrotto lo scorso anno.Per Jorge, certo, la possibilit&agrave; di tornare alla Rossa, rappresenterebbe ora come ora una bella boccata d'aria dato che con la RC213V non solo non ha trovato mai il giusto feeling, ma &egrave; stato vittima di brutte cadute che lo hanno debilitato molto a livello fisico. E JACK? - Adesso per&ograve;, se questa ipotesi fosse davvero plausibile, resterebbe da trovare una soluzione per l'australiano Jack Miller che, per come si sta comportando in sella alla Ducati, meriterebbe di trovare al pi&ugrave; presto una buona sella per il 2020.Forse la Honda?Chiss&agrave;, e Jack, per lo stile di guida che ha forse sarebbe, insieme a Marquez, uno dei pochi piloti della motogp a trovarsi bene in sella alla RC213V.Ancora per&ograve; niente &egrave; detto, ma da oggi, da quando si accenderanno di nuovo i riflettori sul Gp d'Austria, forse, qualcosa di pi&ugrave; certo riusciremo a scoprire.       

Sembra, secondo quanto riportato da Sky, che la voce del ritorno del maiorchino in Ducati non sia del tutto scontata

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