        In seguito ai &ldquo;rumors&rdquo; da noi riportati due numeri fa di Motosprint, proposti all&rsquo;interno della rubrica Paddock Sprint, su una possibile vendita del marchio Dunlop, Goodyear ha voluto fare chiarezza. Tramite un annuncio diffuso agli azionisti la scorsa settimana, l&rsquo;azienda ha comunicato una revisione strategica del suo portafoglio prodotti, che abbraccia Marchi e business vari: tra gli altri, i segmenti &ldquo;chemical&rdquo; e &ldquo;off the road&rdquo;. L&rsquo;obiettivo &egrave; ottimizzare il valore di questi due assets e anche quello dei diritti commerciali del marchio Dunlop (che in Europa &egrave; esclusiva di Goodyear e che tra auto, moto e truck porta un valore di circa 700 milioni di euro).  Nota ufficiale Goodyear su Dunlop La stessa Goodyear con una nota ufficiale ha voluto chiarire anche la strategia futura legata al mondo delle due ruote. &ldquo;Nell'ambito del progetto &ldquo;Goodyear Forward&rdquo;, l'azienda Goodyear ha annunciato un processo di revisione strategica per massimizzare il valore dei diritti di propriet&agrave; del marchio Dunlop. Il business dei pneumatici moto &egrave; escluso da questa attivit&agrave; e non prevediamo alcun cambiamento per i nostri dipendenti, clienti o fornitori a seguito dell'annuncio&rdquo;.       

Goodyear precisa il reale valore del Marchio a 700 milioni di euro ed esclude cambiamenti per clienti, fornitori e dipendenti nel comparto a due ruote

Dunlop in vendita? Facciamo chiarezza

Le foto delle ombrelline più belle del primo round stagionale

CIV Misano: tutte le bellezze che hanno incantato il paddock

Domani comincerà l'azione in pista a Jerez, per il quarto appuntamento stagionale, ma nel frattempo vi portiamo a fare un giro nel dietro le quinte...

MotoGP, le foto del paddock del Gran Premio di Spagna

Come da tradizione si è abbattuto sul circuito di Sepang il classico diluvio che caratterizza queste zone, obbligando i commissari a esporre bandiera rossa. L'azione in pista è così stata ritardata, ecco le foto del paddock e dei piloti in attesa  

GP Malesia, diluvio a Sepang (e piloti reclusi nei box)

E' cominciato il Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini, ecco alcune immagini del dietro le quinte

MotoGP Misano, le foto del paddock!

Villa La Angostura, magnifica localit&agrave; turistica sita a circa 75 chilometri a nord del capoluogo Bariloche, lungo la mitica Ruta 40, la strada lunga 5194 chilometri che attraversa l&rsquo;Argentina dalla Bolivia fino alla terra del Fuoco, ospita per la sesta volta una tappa del Campionato del Mondo FIM di Motocross.    Sesta edizione del Gran Premio di Patagonia Argentina a Villa La Angostura  Da Nagl a Cairoli, 5 anni di Gran Premi   L&rsquo;MXGP della Patagonia-Argentina ha fatto la sua prima apparizione nel calendario nel 2015 e furono Max Nagl e Dylan Ferrandis a vincere, rispettivamente in MXGP e MX2. L&#39;ultima volta che la MXGP &egrave; stata a Villa La Angostura, nel 2019, sono stati invece Antonio Cairoli e Jorge Prado a vincere, regalando al team De Carli una magnifica doppietta. Di quella giornata quest&rsquo;anno mancheranno tre grandi protagonisti in pista, oltre a Cairoli infatti, saranno assenti anche Jeffrey Herlings (KTM) e Romain Febvre (Kawasaki). I tre occupavano i primi tre posti della classifica al termine di gara uno e lo avrebbero fatto anche nella seconda se non fosse stato per il brutto volo di Febvre sulle waves della pista patagone. Sul podio insieme ai primi due sal&igrave; un sorprendente Jeremy Van Horebeek, all&rsquo;epoca in sella alla privatissima Honda del team SR e oggi presente con la Beta, a differenza del compagno Alessandro Lupino, lasciato a casa a testare il nuovo materiale.    Nei box il venerd&igrave; scorre tranquillo tra verifiche e messa a punto degli ultimi dettagli  Gajser in cerca della tripletta   Tim Gajser (Honda) avr&agrave; la possibilit&agrave; di staccare tutti nella classifica delle vittorie in Argentina, avendo vinto gi&agrave; due volte qui, come Herlings. Lo sloveno prover&agrave; anche ad allungare ulteriormente in classifica iridata, portando a tre anche le vittorie stagionali, questa volta per&ograve; con un parco partenti decisamente ridotto e soli 16 piloti partecipanti a tempo pieno al mondiale presenti in MXGP e 15 in MX2. A dargli filo da torcere ci saranno senz&rsquo;altro Maxime Renaux (Yamaha), gi&agrave; sul podio della MXGP a Mantova, Jorge Prado (GasGas), due volte sul podio in questo inizio di stagione e vincitore qui nel 2019 appunto e Jeremy Seewer (Yamaha), in cerca di rivincita dopo i tanti errori commessi in Italia due settimane fa. Esordio argentino per Alberto Forato (GasGas), ottimo decimo del mondiale dopo le prime due prove.    Tempo di relax anche nel team HRC dopo le verifiche tecniche  Geerts in &quot;rosso&quot; in Argentina   In MX2 la nuova tabella rossa della serie, Jago Geerts (Yamaha), reduce dalla doppietta di Mantova, cercher&agrave; di consolidare un primato che gli mancava dal 2020, &egrave; lui il favorito di questa prova che si disputa su una pista piuttosto &ldquo;sabbiosa&rdquo;. Occhi puntati anche su Simon L&auml;ngenfelder (GasGas); il tedesco &egrave; secondo in classifica, a soli quattro punti da Geerts e vorr&agrave; tornare sul podio dopo la splendida vittoria di Matterley Basin. Insieme a lui anche Tom Vialle (KTM) vorr&agrave; rifarsi dopo l&rsquo;orribile caduta di Mantova, dalla quale si &egrave; rialzato miracolosamente e senza patire conseguenze serie. Il francese &egrave; alla caccia del suo secondo titolo prima di passare alla classe regina e per lui &egrave; gi&agrave; ora di recuperare punti sul leader e rivale Geerts. Outsider di lusso di questo terzo round sono Kay de Wolf (Husqvarna), Andrea Adamo (GasGas), reduce dal suo primo podio in carriera, Kevin Horgmo (Kawasaki) e il nostro Mattia Guadagnini (GasGas), autore di un avvio di stagione pi&ugrave; complicato del previsto. Al via anche Gianluca Facchetti (KTM), in Argentina per dare continuit&agrave; ai primi incoraggianti risultati del 2022.    La nuova tabella rossa del leader della MX2, Jago Geerts (Yamaha) 

Due settimane dopo Mantova, il terzo Gran Premio della stagione 2022 della MXGP torna a visitare una delle localit&agrave; pi&ugrave; belle del calendario, la Patagonia! Un fine settimana che sar&agrave; caratterizzato da temperature estive e pochi piloti in gara

MXGP Argentina-Patagonia: il mondiale torna oltreoceano

Il paddock di Losail ha accolto nuovamente il circus a due ruote, pronto a vivere una nuova stagione emozionante e ricca di sorprese

Il Qatar torna ad illuminarsi per la MotoGP: gli scatti più belli dal paddock

I nostri inviati in Argentina ci raccontano, attraverso queste immagini, l'atmosfera che si respira nel paddock di San Juan Villicum, teatro del penultimo appuntamento stagionale del WorldSBK 

SBK Argentina: il paddock di San Juan, tra grigliate e ombrelline

        The image depicts what is an important moment for the 2021 SBK championship, or rather the setting up of the Paddock Show, the structure that hosts riders, managers, personalities and staff. The return to &lsquo;normality&rsquo; is a complicated business, but Dorna and its partners are working hard to get there. And this includes collateral events. Hyundai will have space on site for example, with its safety cars and guests. Teams can welcome their various sponsors and offer them the full race weekend experience. And last but not least, the public, as fans are expected on Saturday and Sunday. Spectators will be in the paddock as well as the grandstands and green areas around the fast and technical English track. A first step was taken at Misano - the third round - and now Donington brings the next step. As for Assen, the current situation in Holland means open doors and full-on party. Let&rsquo;s hope so. Translated by Heather Watson WorldSBK, Redding: &ldquo;I'm out to win at Donington&rdquo;       

During the British round, the stage show involving riders, managers, staff and spectators will be in full swing on Saturday and Sunday

SBK, towards "normality" at Donington: welcome back Paddock Show!

La foto di copertina descrive un momento importante per la SBK 2021: &egrave; ora in pieno allestimento il Paddock Show, struttura che ospita piloti, manager, personaggi e addetti ai lavori. Il ritorno alla &quot;normalit&agrave;&quot; &egrave; un lavoro complicato, ma Dorna ed i partner lavorano alacramente per realizzare il tutto.  Tra cui, gli eventi collaterali. Per esempio, Hyundai avr&agrave; sul posto una propria struttura, con relative safety car ed ospiti. Le squadre potranno accogliere i rappresentanti dei vari sponsor, facendo loro vivere appieno l&#39;evento. E poi, il pubblico: i tifosi sono attesi per le giornate di sabato e domenica.  Li vedremo sia nel paddock stesso, che in tribuna e sui preati a contorno del tecnico e veloce tracciato inglese. Un primo passo &egrave; stato fatto a Misano - terzo round stagionale - a Donington ecco il secondo. Per quanto riguarda Assen, al momento la situazione &egrave; la seguente: in Olanda porte aperte e festa totale. Speriamo bene.  Scott Redding: &quot;Vado a Donington per ritrovare la vittoria&quot; 

Nel round britannico potremo rivedere la festa condivisa da piloti, manager, addetti ai lavori e pubblico, presente nelle giornate di sabato e domenica e pure nelle verdi colline inglesi

SBK, prove di &quot;normalit&agrave;&quot; a Donington: ben tornato Paddock Show!

Nuovo calendario, nuova disposizione dei GP e&hellip; nuovo paddock. La pandemia stravolger&agrave; quasi ogni principio legato al Motomondiale, e inevitabilmente per rispettare le norme di sicurezza a livello sanitario serviranno sacrifici. E cos&igrave;, di fronte ai layout delle piste che rimarranno immutati - ma non ci sar&agrave; il pubblico sulle tribune a fare da sfondo - cambier&agrave; in modo sensibile l&rsquo;area dietro i box, che vedr&agrave; una riduzione del personale ammesso. Ogni team avr&agrave; un numero contingentato di unit&agrave;, mentre settori come marketing e media vivranno una sorta di azzeramento.&nbsp;&nbsp;  Queste che vi riportiamo sono le istruzioni che i team di MotoGP, Moto2 e Moto3 hanno ricevuto dall&rsquo;IRTA in merito all&rsquo;organizzazione del paddock per i GP Spagna e Andalusia del 19 e 26 luglio, entrambi a Jerez.&nbsp;  Camion e box&nbsp;   I team utilizzeranno i camion consueti per l&rsquo;attivit&agrave; in Europa: la disposizione dei parcheggi seguir&agrave; il canonico programma per gli appuntamenti europei.  La disposizione sar&agrave; consueta per i team di MotoGP. Per ragioni di distanziamento sociale, &egrave; stato deciso che ai team di Moto2 e Moto3 verranno concessi spazi superiori per poter lavorare. Significa che per quei box larghi pi&ugrave; o meno sei metri, i team di Moto2 e Moto3 avranno un box ciascuno, invece di condividere (di solito ci sono tre team per due box). Se la larghezza del garage &egrave; superiore ai sette metri, rester&agrave; un termine di condivisione. Ma mentre nelle normali situazioni ci sono quattro metri di larghezza per ciascun team, ora si dovr&agrave; salire a cinque come minimo.  L&rsquo;assegnazione dei box avverr&agrave; sempre attraverso la graduatoria IRTA. Per le prime tre gare, questa verr&agrave; stilata a seconda della graduatoria di fine 2019, poi dal quarto GP del 2020 si prender&agrave; in esame il ranking dalla seconda gara. Ovviamente, significa che ci saranno pi&ugrave; team all&rsquo;interno di tende rispetto al solito, e ogni team avr&agrave; una tenda propria, senza condividerlo con un&rsquo;altra squadra.    Catering&nbsp;   Durante le gare a porte chiuse, non ci saranno le hospitality nel format delle ultime stagioni. &Egrave; stato stabilito che i sei costruttori della MotoGP potranno allestire una cucina a disposizione dei factory team e dei team satellite associati. Ovviamente, a queste cucine non sar&agrave; vietato fornire cibo ai componenti dei team di Moto2 e Moto3 o delle aziende fornitrici presenti.&nbsp;  Oltre alla cucina, alle squadre della MotoGP sar&agrave; consentito di allestire una tenda o gazebo dove preparare il cibo e dove sar&agrave; possibile consumare i pasti. Anche per i team satellite sar&agrave; consentito allestire una tenda come spazio per mangiare. Si tratta di tende semplici, basiche, senza marchi, da considerare ambiente in cui &egrave; possibile soltanto consumare i pasti. Pasti che verranno serviti in una sorta di scatola per il pranzo. Non sar&agrave; infatti ammesso alcun tipo di buffet, n&eacute; servire i pasti in un formato mensa con le persone in fila per essere servite, n&eacute; fornire il servizio al tavolo. Vietate anche le aree per il caff&egrave;, e le tende non possono essere utilizzate nemmeno come luogo d&rsquo;incontro all&rsquo;interno del paddock.&nbsp;  I team di Moto2 e Moto3 nonch&eacute; le aziende fornitrici presenti nel paddock, potranno usufruire di una delle compagnie di catering presenti, Severino, MIC, Linko o Events. Compagnie che potranno portare un camion per la cucina e con tenda per la preparazione del cibo. Non ci sar&agrave; la possibilit&agrave; di allestire una tenda da campo vera e propria.&nbsp;&nbsp;  Se si parla di fornitori di catering &ldquo;indipendenti&rdquo;, sfortunatamente, non sar&agrave; possibile avere un luogo per consumare il cibo, questo dovr&agrave; essere messo nelle apposite scatole e consegnato al team, oppure ritirato da un membro del team. Non sar&agrave; possibile nemmeno avere macchinette del caff&egrave; in comune, e nemmeno il camion del catering sar&agrave; un luogo d&rsquo;incontro nel paddock.&nbsp;  Non ci sono divieti per fornire il cibo nelle stesse modalit&agrave; anche di sera. Al momento non &egrave; dato sapersi se sar&agrave; possibile farlo anche per la colazione. Servir&agrave; accordarsi una volta arrivati in circuito.&nbsp;&nbsp;    Motorhome   Per la durata delle porte chiuse per l&rsquo;ambiente del Motomondiale, ci sar&agrave; la possibilit&agrave; per i piloti di tutte le classi di alloggiare nei motorhome. Una volta che si torner&agrave; all&rsquo;apertura del paddock, con ospiti e hospitality, le regole e la disposizione dei motorhome torneranno a essere quelle &ldquo;tradizionali&rdquo; previste dall&rsquo;IRTA.&nbsp;&nbsp;  I piloti della MotoGP che non hanno gi&agrave; il proprio motorhome nel paddock potranno utilizzarne uno in stile europeo o americano, non un autoarticolato, n&eacute; uno troppo stravagante n&eacute; con requisiti di installazione particolari o eccessivi slide-out. Ogni richiesta di ingresso per i motorhome dovr&agrave; essere approvata dall&rsquo;IRTA. I piloti di Moto2, Moto3 e MotoE, ove possibile, potranno usare motorhome di stile europeo lunghi al massimo otto metri senza slide-out. Non sono permessi invece gli ingressi dei camper, in alcuna circostanza. Ogni motorhome potr&agrave; ospitare al massimo due persone, e una di queste &egrave; ovviamente il pilota. A guidare il motorhome dovr&agrave; essere qualcuno della lista di persone presentata dal team.&nbsp;&nbsp;  Un&rsquo;ulteriore precauzione &egrave; legata ai viaggi all&rsquo;interno del Paese che ospita la gara. Se ci sono restrizioni per gli stranieri per le vacanze in quel determinato Paese, &egrave; possibile che ogni tipo di motorhome possa essere fermato dalla polizia o alle frontiere. Per questo, &egrave; possibile fornire ai piloti una lettera che attesti che questi mezzi sono in viaggio per il Mondiale della MotoGP, ma non c&rsquo;&egrave; alcuna garanzia che queste lettere possano essere efficaci. Anche in passato abbiamo potuto fornire documenti firmati dalle autorit&agrave; locali per i nostri veicoli, che tuttavia hanno avuto scarsa utilit&agrave; di fronte ai controlli. E in casi del genere, spesso si rischia di incorrere nella burocrazia prima di poter ripartire.&nbsp;  Per questo, &egrave; consigliabile aspettare la pubblicazione di un calendario sostanziale, prima di scegliere se utilizzare un motorhome, in modo da conoscere meglio il tragitto da compiere.  Uffici e servizi   &Egrave; noto che vari team della MotoGP hanno posto i propri uffici nei camion delle hospitality. Dovesse essere necessario, sar&agrave; possibile portare i camion-ufficio nelle vicinanze dell&rsquo;area dei box.  Le aziende che forniscono team e Case possono portare i loro veicoli, ed &egrave; considerato pi&ugrave; sicuro per i loro staff operare da un punto fisso piuttosto che circolare per il paddock. Gli staff delle aziende di servizio devono rimanere nei rispettivi veicoli, e saranno i membri dei team a recarsi da loro per portare tute, caschi ecc. Ovviamente, sono ammesse le eccezioni, quando &egrave; richiesta nel box la presenza del tecnico di un&rsquo;azienda di servizio per ragioni operative.  MotoGP, ufficiale: cancellato il GP d&rsquo;Italia 

Alla ripresa del Mondiale sar&agrave; tutto stravolto, anche la vita all&rsquo;interno del circuito. Niente hospitality, n&eacute; spazi&nbsp;per marketing, media e neppure per incontrarsi nel paddock

Il nuovo paddock MotoGP: istruzioni per l&#39;uso

Si spera che il ritorno alla normalit&agrave; sia dietro l&rsquo;angolo e, con la vita di tutti i giorni, si riaccendano i motori. Tante chiacchiere si stanno sentendo. La parola pi&ugrave; usata &egrave; &ldquo;cambiamento&rdquo;. Cambiare, d&rsquo;accordo. Ma cosa?  Tra le proposte papabili, riduzioni di personale legato al motosport. Servir&agrave; a qualcosa? Siamo in alto mare: senza i giornalisti e i media, come &egrave; possibile divulgare l&rsquo;evento? Con meno meccanici nel garage, davvero sar&agrave; inferiore il pericolo di infezione al coronavirus? Inoltre, gli addetti ai lavori come faranno a mantenere le distanze?  Spunta anche un&#39;ulteriore riflessione, suggeritaci da chi - come noi - fa del motoclismo il proprio pane quotidiano.   Lui si chiama Fabio Martinelli, supera gli &ldquo;anta&rdquo;, &egrave; un figura di esperienza nel paddock delle derivate, in cui lavora da lustri. La sua attuale mansione &egrave; camionista, o meglio, autista. S&igrave;, Fabio svolge un compito fondamentale: portare oggetti di valore da A sino a B, puntualmente, con precisione.  Anche perch&eacute; Arteria - il suo nickname - sa che i tragitti internazionali saranno monitorati, sicch&eacute;, non di semplice accesso come lo erano prima della pandemia: &ldquo;Bisogner&agrave; conciliare l&rsquo;emergenza sanitaria con il viaggio in camion - spiega - adesso non &egrave; pi&ugrave; come quando ci si fermava dove si desiderava. Noi autisti potevamo affrontare giornate di viaggio senza problemi. Da adesso, cambier&agrave; tutto. Cambier&agrave; per figure come la mia e pure per i team che programmano spostamenti su pulmini a nove posti&rdquo;.  Martinelli che, tra l&rsquo;altro, lavora nel doppio ruolo conducente/meccanico, descrive come potrebbe mutare il modus operandi: &ldquo;Innanzitutto, vedremo quando partir&agrave; il campionato - continua - e quali restrizioni saranno imposte per l&#39;accesso ai Paesi che dovremo attraversare per raggiungere i circuiti. Ad esempio, l&#39;Austria chiede a chi entra un test sierologico non pi&ugrave; vecchio di 4 giorni, da cui dovrebbero essere esentati i camionisti.  Anche dettagli apparentemente di poco conto saranno rivisitati: &quot;Le nostre pause pranzo saranno riorganizzate. Personalmente non uscir&ograve; dal camion, eviter&ograve; i ristoranti e trascorrer&ograve; la pausa corta di guida da 45 minuti chiuso in cabina invece che davanti a un buon caff&egrave;. Con un buon frigo portatile ci si rifornisce di spesa per un paio di giorni, tranquillamente. Mi fermer&ograve;, ovviamente, per il rifornimento di carburante. Io e le categoria dovr&agrave; adattarsi. Presumo anche ci sia meno &lsquo;comunella di autisti&rsquo; durante l&#39;attesa per entrare in circuito. Insomma, ce ne staremo rintanati in cabina scambiando quattro chiacchiere con il nostro eventuale compagno di viaggio&rdquo;.    &nbsp;Cosa non cambier&agrave;, invece, &egrave; una voce imprenscindibile da Arteria: &ldquo;Quello che per me non cambia &egrave; la pulizia della cabina; i camion che ho guidato sono sempre stati puliti e lo sar&agrave; anche quello del team Prodina Kawasaki, compagine per cui lavoro. Ho affrontati migliaia di weekend SBK, non vedo l&rsquo;ora di tornare. Lo dico per me, includendo i tanti colleghi che lavorano nel motociclismo&rdquo;.  &nbsp;Quanto sar&agrave; bello ripartire? Secondo un lupo di mare (&egrave; ligure) come Fabio, pi&ugrave; di quanto si immagini: &ldquo;Bel&igrave;n, sar&agrave; fantastico tornare a fare le gare, davvero. Il nostro lavoro &egrave; difficile, impegnativo. Si fa solo se si prova una grande passione, altrimenti, di meteore ne ho viste apparire e poi sparire. Dei tanti amici che ho voglio abbracciare ci sono Gianfranco Crosta, con cui ho collaborato nel 2017. Gianni Ramello, proprietario del team Go Eleven. Il pap&agrave; di Alex Baldolini, un tipo con cui ci si ammazza dalle risate. E i piloti... tanti. Voglio dire Tom Sykes, inarrivabile campione di simpatia&rdquo;.  Bayliss: &ldquo;Sono curioso di vedere come andr&agrave; Redding&rdquo; 

Fabio Martinelli lavora per Prodina Kawasaki: &quot;I viaggi saranno soggetti a cambiamenti, quali soste, pranzi e comunelle tra colleghi. La pulizia della cabina? C&#39;era e sempre ci sar&agrave;&quot;

Come cambier&agrave; la SBK? Il pensiero dell&#39;autista Kawasaki

La comunicazione di lasciare il motomondiale da parte di Juanfran Guevara, pilota 22enne di Moto3 &egrave; arrivata con gli ultimi giorni del 2017. La sua decisione definitiva, invece, &egrave; stata molto pi&ugrave; ponderata e pensata nel corso dei mesi.  IL COMUNICATO &ndash; Con un comunicato lungo e meditato il giovane pilota spagnolo che nel 2017 aveva disputato uno dei suoi mondiali pi&ugrave; belli, ha voluto spiegare il perch&egrave; della sua scelta: &ldquo;si tratta di una decisione molto dura&nbsp; &ndash; aveva dichiarato Guevara il 27 gennaio - presa con l&rsquo;aiuto soprattutto della mia famiglia, di tutto il Fan Club e dei principali sponsor che mi hanno appoggiato nel corso di questi anni. La mia passione per il motociclismo non &egrave; assolutamente cambiata, ma per motivi economici e principalmente personali ho preso questa decisione irrevocabile. Ho deciso di concentrare i miei sforzi nel mondo dell&rsquo;impresa, studi che ho portato avanti in questi anni mentre correvo. E&rsquo; arrivato per&ograve; il momento in cui ritengo di poter crescere di pi&ugrave; come persona in questo modo, dedicando pi&ugrave; tempo a differenti progetti che ho sviluppato durante questi ultimi anni e che finora non ho potuto portare avanti come avrebbero meritato. Tutti quelli che sono parte di questo mondo, o ne hanno fatto parte, sanno cosa significhi sacrificarsi per dare il massimo in ogni circuito. Voglio dedicare pi&ugrave; tempo alla mia famiglia e recuperare in qualche modo amici e persone che ho trascurato.&rdquo;  L&#39;INTERVISTA &ndash; Il giornale spagnolo Motociclismo.es, ha deciso di approfondire quanto dichiarato dal pilotino di Moto3 con un&#39;intervista che &egrave; andata a scavare a fondo sui retroscena della decisione presa dal giovane talento di Murcia: &ldquo;Un anno fa ancora non pensavo di lasciare &ndash; racconta &ndash; ma poi alcuni piccoli eventi come la caduta di Silverstone e altre cose che sono successe alla fine dell&#39;anno mi hanno fatto vedere la realt&agrave; un po &#39;di pi&ugrave;. La vita di un pilota e? di &ldquo;puta madre&rdquo;. Ci sono piloti che possono permettersi di pensare a fare solo il pilota, altri come me che quando tornano a casa devono pensare a trovare sponsor, studiare, allenarsi. Alcune settimane fa stavo tornando a casa dall&#39;universit&agrave; quando mi si &egrave; annebbiata la vista e il dottore mi ha detto che era per il troppo stress, &egrave; stato a quel punto che ho detto a me stesso che dovevo cambiare qualcosa.&rdquo; Per il giovane Guevara, oltre allo stress, la vita del paddock era diventata un po&#39; troppo &ldquo;stretta&rdquo;: &ldquo;mi sono fermato a pesare ad alcune cose , e ho detto: wow! Tutto ci&ograve; che ho perso, la mia famiglia e cos&igrave; via, compensa davvero il fatto di essere qui?&nbsp; Anche se sembra che sia qualcosa di stratosferico, per me la vita nel paddock era come far parte di una famiglia. Vai a tutte le gare insieme, sei d&#39;accordo sulla maggior parte degli aerei e arriva un momento in cui ti senti a casa e la cosa peggiore, &egrave; stata il doppio volto della gente. Tutto &egrave; falsato dagli interessi e ci sono pochissime persone che ti dicono le cose con sincerit&agrave;. Vengo da una citt&agrave; di 300 abitanti e questo, per me, &egrave; stata la cosa pi&ugrave; difficile da capire. Ci&ograve; che ti dicono in faccia non &egrave; poi lo stesso di quello che ti dicono dietro.&quot;  IL FUTURO &ndash; Toltosi quindi qualche sassolino dalle scarpe Juanfran vuole adesso pensare esclusivamente al suo futuro, con la speranza che le sue dichiarazioni e la sua difficile scelta possano portare altri piloti ad aprire gli occhi: &ldquo;penso che, forse, quello che ho fatto serva come precedente,&nbsp; - conclude &ndash; e che possa essere la prima pietra a cambiare un po &#39;la storia. Certamente non sar&agrave; facile cambiare: &egrave; un business e ora mi dedicher&ograve; ad altre attivit&agrave;, perch&eacute; non vedo me stesso apprezzato l&igrave;. Io ne ho fatto parte per quattro o cinque anni, ma ci sono piloti che hanno un sacco di talento e che non hanno nemmeno avuto l&#39;opportunit&agrave; di arrivare. E al contrario, ci sono piloti che forse non hanno talento e sono stati in Coppa del mondo per dieci anni.&rdquo; 

Il pilota spagnolo della&nbsp;Moto3 si racconta dopo la sua decisione di lasciare il mondo delle corse &nbsp;

Guevara dopo l&#39;addio: &#39;Le persone nel paddock hanno una doppia faccia&#39;

Da Magny Cours le ombrelline e le ragazze pi&ugrave; belle

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Di giorno, i corridoi&nbsp;del paddock, con le hospitality dei team e i truck pacheggiati fuori dai box sono le zone pi&ugrave; affollate di VIP, curiosi, piloti e addetti ai lavori. Ma la notte? Dal Mugello, ecco&nbsp;una selezione delle immagini pi&ugrave; belle nel buio&nbsp;di un Motomondiale a &quot;riposo&quot;.

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