        La stagione 2022 sar&agrave; la prima senza Valentino Rossi, che ha detto addio al Motomondiale per concentrarsi sulla nuova attivit&agrave; di pilota automobilistico. A distanza di mesi dall&rsquo;ultima gara di Valencia, il CEO Dorna Carmelo Ezpeleta ha tributato l&rsquo;ennesimo omaggio al campione di Tavullia, esaltando la sua lunga carriera in un&rsquo;intervista rilasciata a Marca. MotoGP, Beirer: "Petrucci incredibile alla Dakar, Acosta vediamo chi lo vorr&agrave;" Il saluto a Valentino   &ldquo;Ringrazio Valentino Rossi per ci&ograve; che &egrave; stato, ma non poteva correre fino all'et&agrave; di 60 anni. Nello sport, l'et&agrave; conta pi&ugrave; o meno a seconda di quello che fai. Valentino ha allungato la sua carriera quanto ha ritenuto necessario &ndash; le parole di Ezpeleta sul ritiro del Dottore - Penso che gli ultimi due anni siano stati sottovalutati, perch&eacute; la gente ha visto gli altri. Ma Valentino, a Valencia, &egrave; arrivato 10&deg;, Non lontano da un ragazzo che ha vinto con una prestazione e un record bestiale. L'unica cosa che posso dire a Valentino &egrave; 'grazie per quello che &egrave; stato', non posso chiedergli di allungare di pi&ugrave; la sua carriera". Quello di Rossi non sar&agrave; un addio &ldquo;totale&rdquo;, visto che sar&agrave; presente con la sua VR46: "Ha comunque un piede nel Mondiale, con una squadra, e quello che ha fatto &egrave; fantastico: creare la scuola di Tavullia, l'Academy&rdquo;. La MotoGP perder&agrave; la sua icona, ma lo spagnolo non teme un crollo di audience: "A noi &egrave; successo pi&ugrave; volte. Tutti dicevano: 'Cosa accadr&agrave; quando gli americani non ci saranno? Cosa accadr&agrave; quando Doohan se ne sar&agrave; andato?' Siamo sempre ripartiti perch&eacute; il campionato &egrave; molto importante, &egrave; pi&ugrave; importante di ogni altra cosa".  Marquez-Rossi, nessun paragone  Assente Valentino, il suo erede potrebbe essere Marc Marquez, ma Ezpeleta non crede a questa possibilit&agrave;: "&Egrave; diverso &ndash; osserva Don Carmelo - Valentino &egrave; passato pi&ugrave; volte da Honda a Yamaha, da Yamaha a Ducati e da Ducati a Yamaha perch&eacute; riteneva che fosse la migliore possibilit&agrave; per lui. Marc &egrave; stato costretto a rallentare perch&eacute; ha avuto un incidente che ha recuperato l'anno scorso e poi la diplopia, dovuta a un altro incidente. Non &egrave; paragonabile". La Formula 1 e la MotoGP  La lunga intervista di Ezpeleta si conclude con un paragone tra Formula 1 e MotoGP: "Con la F1 abbiamo interessi comuni e altri divergenti: lavoriamo insieme per migliorare le cose in comune. Mi piacerebbe vedere nel Motomondiale campionati duri, ma non mi piacerebbe avere un finale in MotoGP come quello visto ad Abu Dhabi. Vorrei che ci fossero due piloti in lotta per il titolo nell&rsquo;ultima gara, ma per come &egrave; andata l&rsquo;intera faccenda&hellip; &Egrave; stato un campionato fantastico, combattuto tutto l&rsquo;anno e, alla fine, ha suscitato polemiche non belle. Non mi piace che dopo la fine sorgano dubbi, che il secondo classificato non parli pi&ugrave;. Come non sognavo il pasticcio del 2015 tra Rossi e Marquez&ldquo;. MotoGP, Guidotti: "L'addio a Pramac? Volevo tornare in un team factory"       

Il ritiro di Valentino, il paragone con Marquez, il rapporto tra Motomondiale e Formula 1: tanti gli aspetti toccati dal boss della Dorna in un'intervista rilasciata ai media spagnoli

MotoGP, Ezpeleta: “Ringrazio Rossi, ma non poteva correre fino a 60 anni”

        During a long interview with American journalist Graham Bensinger, Valentino Rossi covered a range of topics, from his relationship with girlfriend Francesca Sofia Novello and imminent fatherhood, to some of the highlights of his long racing career. He also spoke further about his retirement from MotoGP,&nbsp;which came after a complex season with team Petronas. Valentino: &ldquo;I didn&rsquo;t want to have any regrets&rdquo;  ''I always worried about how my career would finish. I didn&rsquo;t want to stop, but during the pandemic I spent two months away from the bike. That helped me realise that I could live without it&rdquo;, explains Valentino, before analysing the episodes that led him to call time on his world championship career. &ldquo;The first time I thought about retiring was in 2019, the season in which I started to have the first problems&rdquo;, admits the nine-time champion. &ldquo;After Austin, we returned to Europe and I&rsquo;d lost that speed. And then came 2020, a strange year. I thought I&rsquo;d stop there, but everyone pushed me to continue, and so I raced in 2021 too&rdquo;. A decision that prevented him from retiring while at the height of his career: &ldquo;I&rsquo;ve raced ever since I was 4, but now my life is changing completely. I&rsquo;ve seen many champions bow out while still at the top of their game, not me, I wanted to continue because I was enjoying it and because I didn&rsquo;t want to have any regrets. In my last races, I finally realised what I was able to put together during my career, it was hard to let go. Ten days after Valencia I was feeling down, but I made the right decision&rdquo;. Translated by Heather Watson MotoGP, Ducati presentation rescheduled: the new date       

The Doctor talks about his departure from the reigning class: "I didn&rsquo;t want to stop, but during the pandemic I realised I could live without MotoGP"

MotoGP, Rossi admits: “I already considered retiring in 2019”

        Nel corso della lunga intervista rilasciata al giornalista americano Graham Bensinger, Valentino Rossi ha affrontato tanti argomenti: dal suo rapporto con la compagna Francesca Sofia Novello e l&rsquo;imminente paternit&agrave;, fino a toccare gli aspetti pi&ugrave; &ldquo;racing&rdquo; della sua lunghissima carriera. Inevitabile parlare del ritiro dalla MotoGP, avvenuto dopo una complicata stagione vissuta con i colori del team Petronas.  Valentino: &ldquo;Non volevo avere rimpianti&rdquo;  ''Mi sono sempre preoccupato di come sarebbe finita la mia carriera: non volevo smettere, ma durante il Covid ho passato due mesi senza andare in moto. Quel periodo mi ha aiutato a capire che potevo sopravvivere anche senza&rdquo;, ha spiegato Valentino, prima di analizzare i momenti che lo hanno convinto a dire basta. &ldquo;La prima volta che ho pensato di ritirarmi &egrave; stato nel 2019, la stagione nella quale ho iniziato ad avere i primi problemi &ndash; l&rsquo;ammissione del nove volte campione del mondo - Dopo Austin siamo tornati in Europa e avevo perso la velocit&agrave;. Poi c'&egrave; stato il 2020, un anno strano: ho pensato di finire l&igrave;, ma tutti mi hanno spinto a non lasciare. Cos&igrave; ho corso anche nel 2021&rdquo;. Una decisione che non gli ha consentito di ritirarsi nel momento migliore della sua carriera: &ldquo;Dall'et&agrave; di 4 anni ho sempre corso in moto, ma ora la mia vita sta cambiando completamente. Ho visto tanti campioni fermarsi al top della loro carriera, ma io no, volevo continuare perch&eacute; mi divertivo e perch&eacute; non volevo avere alcun rimpianto. Nelle ultime gare disputate ho capito cosa ho costruito nel corso della mia carriera, &egrave; stato difficile lasciare. Dieci giorni dopo Valencia ero triste, ma ho preso la decisione giusta''. MotoGP, Austin si rif&agrave; il look: asfalto nuovo e addio dossi&nbsp;       

Il Dottore &egrave; tornato a parlare del suo addio alla top class: "Non volevo smettere, ma durante la pandemia ho capito che potevo vivere senza MotoGP"

MotoGP, Rossi ammette: “Avevo pensato al ritiro già nel 2019”

        Si &egrave; conclusa da pochi giorni la carriera di Valentino Rossi nel Motomondiale, un&rsquo;avventura lunghissima che ha vissuto il proprio epilogo sul traguardo di Valencia. Delle 26 stagioni trascorse nel Motomondiale, quella appena terminata &egrave; stata certamente la peggiore del pesarese, con soli 44 punti accumulati e il 18esimo posto nella classifica iridata. Valentino Rossi, quando l'addio di una leggenda &egrave; salutato anche dalla cabala  Vale: &ldquo;Di questi anni, mi rimangono risultati e vittorie&rdquo;  Valentino sperava di concludere meglio la sua carriera: &ldquo;Ho cercato di correre quest'anno con l'obiettivo di essere ancora competitivo. Non mi aspettavo di vincere il Mondiale ma sicuramente di essere pi&ugrave; in alto in classifica&rdquo;, ha ammesso Rossi a Radio Catalunya alla conclusione del fine settimana valenciano, terminato con una decima posizione in gara che rappresenta la sua miglior prestazione stagionale dal punto di vista della costanza. Meglio pensare a quanto di buono fatto negli anni precedenti: &ldquo;Mi rimangono i risultati e le vittorie, ma soprattutto l'aver portato in MotoGP e nel motociclismo tanti tifosi, che sono sempre stati la mia passione". Il rapporto con Marc  Proprio a Valencia, nel 2015, Valentino vide definitivamente sfumare la speranza di conquistare il decimo titolo in carriera. Stagione che segn&ograve; la fine dei suoi rapporti con Marc Marquez, con cui il nove volte campione del mondo non ha intenzione di riappacificarsi. "Un riavvicinamento con Marc? Vorrei che il mio rapporto con lui restasse esattamente com'&egrave; oggi", ha spiegato il Dottore. Insomma, il grande gelo tra i due rimarr&agrave;, nonostante il ritiro del pilota di Tavullia. Valentino Rossi nominato 'MotoGP Legend'       

Il pesarese ha chiuso la porta a ogni possibilit&agrave; di riappacificazione con il rivale spagnolo

MotoGP, Rossi: “Il rapporto con Marquez? Resterà com'è adesso”

        14/11/21. A date that will go down in history, or rather the day on which Valentino Rossi finally bid farewell to the MotoGP world championship. As many have already noted, the numbers 14, 11 and 21 add up to 46: a coincidence or perhaps destiny, for those who believe in such things, Rossi himself touching on this over the weekend. "I realised three or four months back that Sunday&rsquo;s date adds up to 46 &ndash; it wasn&rsquo;t easy to convince God&rdquo;, commented the nine-time champion when questioned about it. 46 is always there  But this is not the only statistic relating to Valentino&rsquo;s career-long race number, #46. The Doctor has in fact completed more than 46,000 km throughout his career. According to Dorna estimates, Rossi has covered 46,500 km over the years (an approximate figure, considering races that were stopped and then restarted). Another stat for those who interested in all things mystical &ndash; if we look at the 2021 calendar, the Doctor&rsquo;s first week as a former MotoGP rider (15-21 November 2021) is the 46th week of the year. For the less superstitious, this is simply a coincidence but, for those who believe, this cannot be anything other than destiny&rsquo;s tribute to a rider who has written the history of his sport. Translated by Heather Watson From the Gardners to the Roberts: fathers and sons on top of the world       

The Valencia race, Valentino&rsquo;s last in the reigning class, offers up some stats in which the number 46 is particularly prominent

Valentino Rossi, when a legend’s farewell bears mystical hallmarks

        14/11/21. Una data che rimarr&agrave; per sempre negli annali, perch&eacute; corrisponde al giorno in cui Valentino Rossi ha detto addio alla MotoGP. Come notato da molti, la somma dei numeri 14, 11 e 21 fa proprio 46: una coincidenza voluta dal destino, per chi ci crede, notata dallo stesso Rossi nel corso del weekend valenciano. "Ho scoperto tre o quattro mesi fa che la data di domenica sommata fa 46: non &egrave; stato facile convincere Dio&rdquo;, ha commentato ironicamente il nove volte campione del mondo quando &egrave; stato interrogato in merito.  Valentino Rossi nominato 'MotoGP Legend' Il 46 torna sempre  Ma quella appena citata non &egrave; l&rsquo;unica statistica che rimanda al 46, numero che ha accompagnato Valentino nelle sue infinite avventure in pista. Sono pi&ugrave; di 46.000, infatti, i chilometri percorsi dal Dottore in carriera: secondo le stime pi&ugrave; precise della Dorna, Rossi ne ha accumulati ben 46.500 (cifra suscettibile di piccole variazioni, se consideriamo le gare interrotte e poi riprese). Altra statistica per gli amanti della cabala: guardando il calendario 2021, la prima settimana (15 novembre - 21 novembre 2021) del Dottore come ex pilota della MotoGP &egrave; la 46esima dell&rsquo;anno. Per i meno superstiziosi sar&agrave; solo una coincidenza ma, per chi ci crede, tutto questo non pu&ograve; che essere visto come l'omaggio del destino, nei confronti di un pilota che ha scritto la storia del suo sport. MotoGP, la lettera d'amore della M1 a Rossi: "Sei parte di me"       

Il GP Valencia, l'ultimo disputato da Valentino in top class, fornisce alcune particolari statistiche, nelle quali &egrave; il 46 a farla da padrone

Valentino Rossi, quando l'addio di una leggenda è salutato anche dalla cabala

        Sono giorni ormai che il nove volte iridato Valentino Rossi riceve messaggi di ringraziamento da piloti, gente del paddock o semplice appassionati di MotoGP, e a questi non potevano mancare quelli delle due donne pilota che hanno disputato la Moto3 e che sono le pi&ugrave; famose sulla scena iridata.  Herrera e Carrasco applaudono Rossi              Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da MAR&Iacute;A HERRERA #6 (@mariaherrera_6)      Maria Herrera gli ha dedicato un post con la foto del loro primo incontro, che dovrebbe risalire circa al 2013, e successivamente quella di loro due al Ranch, il posto sacro del pesarese. La didascalia recita: &ldquo;Ricordo ancora il mio primo giorno da pilota ospite nel Mondiale e mi chiamarono perch&eacute; volevi incontrarmi. Grazie per esser stato cos&igrave; disponibile e averci dato una motivazione in pi&ugrave;. Sei una leggenda&rdquo;. La collega Ana Carrasco, che ormai dal 2017 corre nella WorldSSP 300 di cui &egrave; diventata campionessa l'anno successivo , si &egrave; limitata invece ad un messaggio pi&ugrave; breve ma intenso. Quel &ldquo;Grazie Vale&rdquo; che ha riempito le bacheche di tutti i profili in questi giorni e che vuole omaggiare un pilota che ha cambiato la storia del motociclismo. Lo sport di cui condividono la grande passione, e chiss&agrave; che un giorno proprio la figlia di Rossi ripercorrer&agrave; le loro orme...             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da ANA CARRASCO (@anacarrasco_22)      Dottor Costa: "Valentino Rossi da fenomenale pilota a mito eterno"       

A salutare il Dottore sono state anche le due donne pilote pi&ugrave; famose, che hanno disputato il Mondiale, e che hanno onorato il nove volte iridato

MotoGP, Maria Herrera rende onore a Rossi: “Grazie per darci motivazione”

Tra le tante persone che hanno festeggiato Valentino Rossi nel suo ultimo ballo da pilota professionista, Luca Marini merita ovviamente una menzione speciale. Dietro la seriet&agrave; di Luca infatti si nasconde un legame intenso che le lega i due fratelli, che si percepisce anche dalla parole nel dopo gara di Valencia dello stesso Marini. &nbsp; &ldquo;Gi&agrave; in griglia vedere tutte quelle persone intono alla casella di partenza di Vale &egrave; stato incredibile - confessa Luca - e mi ha fatto provare tante emozioni. In generale &egrave; stato un bel weekend, dove tutto &egrave; andato &egrave; nel verso giusto, quindi &egrave; stata una degna conclusione della sua carriera&rdquo;. &nbsp; Logicamente il gi&agrave; citato legame tra i due si &egrave; rafforzato anche e soprattutto in pista, con questa stagione che li ha incredibilmente visti sfidarsi nel massimo campionato motociclistico al mondo. &nbsp; &ldquo;E&rsquo; stato bello condividere questi anni in pista, compreso questa insperata stagione insieme in MotoGP, dato che non pensavo n&eacute; che lui continuasse cos&igrave; tanto n&eacute; che io arrivassi cos&igrave; in fretta in MotoGP. Su Vale dal punto di vista sportivo c&rsquo;&egrave; poco da dire: se devi scegliere il migliore di sempre in questo sport scegli lui, dato che ha ottenuto risultati impressionanti ed ha fatto crescere esponenzialmente questo sport&rdquo;. &nbsp; Come sappiamo per omaggiare Rossi tutti i piloti dell&rsquo;Academy hanno esibito uno degli storici caschi da lui usati nel corso della carriera, e nel caso di Marini la scelta &egrave; ricaduta su quello del 2008, anno dell&rsquo;ottavo titolo. &nbsp; &ldquo;Ho scelto quella grafica perch&eacute; &egrave; una di quelle che mi &egrave; piaciuta di pi&ugrave; negli anni, dato che ha un disegno veramente bello. Per fortuna gli altri ragazzi dell&rsquo;Academy lo avevano lasciato libero, cos&igrave; l&rsquo;ho scelto. Tra l&rsquo;altro &egrave; una livrea che rievoca gli anni che ho vissuto di pi&ugrave; nel suo box, e durante i quali Vale ha fatto due o tre delle mie gare preferite&rdquo;.  Valentino Rossi, una carriera da leggenda: le sue vittorie indimenticabili    Marini: &ldquo;Il mio 2021? Tante insidie e tanti miglioramenti&rdquo;   Tralasciando per un attimo il ritiro di Rossi c&rsquo;&egrave; ovviamente da fare anche un bilancio della stagione di Marini, arrivato in classe regina con tanta pressione da scrollarsi di dosso. &nbsp; &ldquo;E&rsquo; stato un anno con diverse insidie, dove sono partito da molto lontano, in primis a causa dell&rsquo;impossibilit&agrave; di svolgere i test a novembre. Le prime gare di conseguenza sono state un test per capire le cose fondamentali, come ad esempio la posizione in sella, e dunque sono soddisfatto del livello raggiunto. Mi sento migliorato come pilota e persona, non mi aspettavo di ottenere risultati migliore perch&eacute; conoscevo sia me che la mia situazione, quindi ho sempre cercato di raccogliere il massimo e capire. Ora penso di conoscere bene la MotoGP, che non mi aspettavo fosse cos&igrave; diversa dalla Moto2&rdquo;. &nbsp; Proseguendo nel rewind Luca parla del suo momento migliore nel corso della stagione, che ovviamente coincide con il miglior risultato ottenuto. &nbsp; &ldquo;Il momento pi&ugrave; bello della stagione &egrave; stata la prima fila di Misano. Poche volte mi sono sentito a mio agio in sella alla Ducati come nel giro che mi &egrave; valso la prima fila: mi sono piaciuto mentre guidavo e mi stavo divertendo. Ci sono stati anche altri momenti, a prescindere dai risultati, ma se dovessi sceglierne uno direi quello&rdquo;. &nbsp; In conclusione &ldquo;maro&rdquo; inizia gi&agrave; a pensare alla prossima stagione, con il solito atteggiamento metodico che lo contraddistingue. &nbsp; &ldquo;Non vedo l&rsquo;ora di iniziare il 2022, a partire dai test di questa settimana. Mi piacciono i test e mi servono, dato che dovr&ograve; imparare il prima possibile i segreti della Desmosedici GP21: probabilmente guider&ograve; la moto di Pecco, ci saranno tante cose diverse rispetto alla mia moto di questa stagione, sar&agrave; interessante&rdquo;.  Dottor Costa: &ldquo;Valentino Rossi da fenomenale pilota a mito eterno&rdquo; 

&quot;In questa stagione sono cresciuto sia come pilota che come persona. La scelta del casco del 2008? Due delle sue gare preferite risalgono a quell&#39;anno, che ho vissuto dall&#39;interno&quot;

Marini: &ldquo;Non pensavo di condividere un anno in MotoGP con Valentino&rdquo;

&Egrave; terminata domenica, sulla linea del traguardo di Valencia, l&rsquo;immensa carriera di Valentino Rossi. Un percorso lungo 26 anni, nel quale il pesarese ha colto 9 mondiali, 115 vittorie e 235 podi, risultati che gli hanno permesso di segnare indelebilmente un&rsquo;epoca del motociclismo.  MotoGP, la lettera d&#39;amore della M1 a Valentino Rossi: &quot;Sei parte di me&quot;    Il saluto di Valentino   Una giornata interminabile, quella vissuta dal pesarese, che dopo aver festeggiato con i suoi uomini si &egrave; recato al Gal&agrave; dei MotoGP Awards, evento che tradizionalmente chiude la stagione. Rossi ha catalizzato le attenzioni del pubblico anche in questa occasione, ricevendo dalle mani di Carmelo Ezpeleta il riconoscimento di &#39;MotoGP Legend&#39;.  &ldquo;Ho sempre pensato che questo giorno sarebbe stato un incubo (ride, ndr), perch&eacute; rappresenta la fine di una lunga carriera, ma alla fine sono molto contento&rdquo;, ha commentato Valentino sul palco del Gal&agrave;. &ldquo;Mi sono divertito davvero tanto lungo questo percorso. Voglio ringraziare tutti i ragazzi che hanno lavorato con me, ma anche tutto il paddock e gli altri piloti che hanno reso questo giorno indimenticabile. &Egrave; stato un piacere per me&rdquo;, ha concluso Rossi, prima di congedarsi.  Il nove volte campione del mondo &egrave; il sesto italiano a ricevere questo riconoscimento dopo Agostini, Lucchinelli, Simoncelli, Ubbiali e Uncini.   When you hear the words &#39;MotoGP Legend&#39;, you think of @ValeYellow46! ?  The Doctor is officially inducted at the #MotoGPAwards! #GrazieVale pic.twitter.com/K96ejaYmLe &mdash; MotoGP&trade; (@MotoGP) November 14, 2021    MotoGP Valencia, Bagnaia: &quot;Grazie Vale, senza di lui non sarei qui&quot; 

Un altro riconoscimento per il Dottore, che &eacute; stato insignito del titolo di &#39;Leggenda della MotoGP&#39; nel corso del Gal&agrave; di fine stagione

Valentino Rossi nominato &quot;MotoGP Legend&quot;

La Yamaha M1 &egrave; stata la compagna di Valentino Rossi nei momenti pi&ugrave; alti vissuti dal pesarese nel Motomondiale: dal titolo 2004 alla rinascita del 2008, un binomio durato fino al 2021 intervallato solo dal biennio Ducati.  Non poteva che essere lei, la M1, a rivolgere parole dolcissime al pesarese nel giorno del suo ritiro. La Yamaha ha deciso di dare voce alla sua moto pubblicando questa lettera, idealmente scritta proprio dalla moto che ha accompagnato Valentino fino a oggi.  Ecco il testo integrale.    La dedica   &quot;Ricordo sabato 24 gennaio 2004 come fosse ieri. Il nostro primo appuntamento in Malesia. Ho aspettato qualcuno come te per cos&igrave; tanto tempo. Ero nervosa, ma &egrave; stato amore a prima vista per entrambi. Ho capito subito che la nostra relazione sarebbe stata qualcosa di veramente speciale.  C&#39;&egrave; stata una scintilla irripetibile e tutti i pezzi del puzzle sono andati al loro posto. Non dimenticher&ograve; mai come ci siamo fermati sull&#39;erba a Welkom nel 2004.  Solo noi due, rendendoci conto che io e te insieme avevamo ragione e che questo era solo l&#39;inizio. Abbiamo vinto 4 titoli MotoGP e 56 gare insieme. Abbiamo portato gioia a milioni di persone in tutto il mondo e creato ricordi che dureranno una vita. Abbiamo fatto la storia perch&eacute; abbiamo lavorato insieme e abbiamo tirato fuori il meglio l&#39;uno dall&#39;altra. Mi hai resa di nuovo forte. Mi hai resa rispettabile. Mi hai fatto amare di nuovo. Solo tu, Valentino, avevi il potere di farlo. E mi sono completamente fidata di te.  Ti ho sostenuto con tutto il cuore. Ho combattuto tutte le tue battaglie con te. Solo io sono stata in grado di rendere gli sport motoristici entusiasmanti per te fino alla fine. Dal nostro primo bacio sull&#39;erba a Welkom al nostro ultimo ballo a Valencia quest&#39;anno, abbiamo vissuto tante avventure straordinarie. E poi ci sono stati i nostri viaggi speciali a Laguna Seca nel 2008 e in Catalogna nel 2009.  Nessuno ne aveva come noi in quei giorni, vero? Anche ad Assen nel 2009, quando ti ho aiutato a vincere la tua 100esima gara. &Egrave; stato magico! Ti ho accompagnato per 16 anni della tua incredibile carriera. Ma anche tu mi hai portato nel tuo cuore. Dal Mugello a Motegi, da Silverstone a Sepang e da Barcellona a Buriram, ci siamo sempre stati l&#39;uno per l&#39;altra. Ti ho data tutta me stessa, come tu hai dato tutto a me.  L&#39;unica cosa di cui far&ograve; sempre tesoro sono i nostri discorsi sulla griglia. Eravamo io e te contro il mondo. Tu ed io eravamo &#39;si corre o si muore&#39;. Ma, purtroppo, anche le storie d&#39;amore pi&ugrave; belle finiscono.  Valentino, sei parte di me. Parte della mia storia. Parte di ci&ograve; che sono oggi e di quello che sar&ograve; per molto tempo ancora dopo che ci separeremo. Il nostro rapporto &egrave; davvero speciale, mi mancherai pi&ugrave; di quanto saprai mai. Grazie, Valentino.  Con amore, La tua YZR-M1&quot;.  MotoGP Valencia, Bagnaia: &quot;Grazie Vale, senza di lui non sarei qui&quot; 

La Yamaha ha dedicato un bellissimo messaggio a Valentino Rossi nel giorno del suo addio alla MotoGP, decidendo di dar voce alla M1

MotoGP, la lettera d&#39;amore della M1 a Rossi: &ldquo;Sei parte di me&rdquo;

        Ormai ci siamo, dopo 26 stagioni, 432 gare, 9 titoli mondiali, 115 vittorie e 235 podi, Valentino Rossi sta per appendere il casco al chiodo (per quanto riguarda la MotoGP). A Valencia andr&agrave; in scena l&rsquo;ultima gara di una leggendaria carriera che ha incoronato il Dottore come riferimento di un intero movimento, nonch&eacute; a uno tra i piloti pi&ugrave; vincenti della storia. Tra i vari record del pilota di Tavullia i pi&ugrave; importanti forse sono due: l&rsquo;essere l&rsquo;unico pilota della storia ad aver vinto in 4 categorie differenti (125, 250, 500, MotoGP) ed essere il pilota pi&ugrave; vincente in termini di GP vinti nella top class, con 89 trionfi davanti ad Agostini fermo a 68, per un totale di 115 se consideriamo tutte le classi. Alcune vittorie di Rossi sono entrate nella storia per come sono avvenute e per come hanno segnato la rispettiva epoca. &nbsp; Brno 1996, la prima vittoria in carriera   La storia di Valentino Rossi inizia nel 1996 quando approda in 125 sotto i migliori auspici. Il talento si era gi&agrave; intravisto nel campionato italiano del 1995, dove vinse, ed in quello europeo, concluso in terza posizione. Le premesse dunque erano ottime, ma l&rsquo;impatto nel campionato del mondo fu inevitabilmente complesso fino alla nona gara, quando Rossi fece intuire sprazzi del suo destino. La prima vittoria di carriera arriv&ograve; dopo un duello divenuto iconico per la piccola cilindrata con lo spagnolo Jorge Martinez, veterano delle categorie pi&ugrave; piccole in virt&ugrave; dei suoi 4 titoli mondiali, conquistati tra il 1986 e il 1988 nella classe 80 e sempre nel 1988 in 125. La bagarre tra il giovane e talentuoso rookie italiano e l&rsquo;esperto Martinez si concluse solo grazie ad una staccata nelle fasi finali di gara del &ldquo;46&rdquo; (punto di forza negli anni avvenire) che cosi facendo riusc&igrave; a superare e a tenere poi alle spalle il rivale fino al traguardo. Il tutto, mentre Marquez aveva 3 anni e Quartararo e bagnaia non erano ancora nati. &nbsp; Mugello 1997, In pista con Claudia &ldquo;Skiffer&rdquo;   L&rsquo;anno dopo per Valentino fu la stagione della consacrazione a livello tecnico e mediatico, 11 vittorie che gli permisero di ottenere il primo titolo mondiale. La vittoria pi&ugrave; iconica di quell&rsquo;anno fu probabilmente al Mugello, dove il 18enne Valentino Rossi vinse il primo di 9 trionfi totali sulla pista che forse pi&ugrave; di tutti ha amato. Il successo arriv&ograve; ancora una volta ai danni di Jorge Martinez, staccato di pi&ugrave; di 3 secondi, anche se il vero rivale di quella stagione correva in un&rsquo;altra categoria&hellip; Il 1997 fu l&rsquo;anno in cui la rivalit&agrave; con Max Biaggi inizi&ograve; a inasprirsi; il pilota romano, che vinse la gara della 250, era al centro di presunti flirt con Naomi Campbell, e Rossi non perse l&rsquo;occasione per costruirsi una gag a fine gara, arte di cui diverr&agrave; pioniere, eseguendo il giro d&rsquo;onore sulla moto assieme alla bambola gonfiabile di &ldquo;Claudia Skiffer&rdquo; in riferimento all&rsquo;omonima modella tedesca. Questo gesto attir&ograve; ancora di pi&ugrave; l&rsquo;attenzione sulla giovane promessa italiana, che se in pista era fortissimo, fuori lo era altrettanto. &nbsp; Donington 2000 e Philipp Island 2001, l&rsquo;arrivo tra i grandi   Dopo aver conquistato anche il titolo 250 nel 1999, Valentino Rossi approd&ograve; in Honda, in 500, in un team italiano con trattamento da pilota ufficiale. In Inghilterra arriv&ograve; la prima vittoria con le indomabili 500 a due tempi. Sull&rsquo;asfalto bagnato della pista inglese, Valentino gestisce una corsa perfetta, battendo in rimonta Kenny Roberts jr, vincitore di quel campionato con Suzuki, e Jeremy McWilliams su Aprilia. L&rsquo;anno dopo ebbe inizio il dominio del Dottore, che collezioner&agrave; 5 titoli mondiali consecutivi chiudendo l&rsquo;era delle 500 diventando campione del mondo a Philipp Island dopo un duello storico con Biaggi. Dopo un&rsquo;intensa bagarre tra la Yamaha del romano e la Honda del pesarese, Rossi esegu&igrave; una staccata ed un sorpasso &ldquo;dei suoi&rdquo; a tre curve dalla fine portandosi a casa la vittoria per soli 13 millesimi. Il successo valse il primo titolo mondiale e contribu&igrave; a rinvigorire la rivalit&agrave; con Biaggi che l&rsquo;anno prima sulla stessa pista l&rsquo;aveva battuto. &nbsp; Philipp Island 2003, lo strapotere anche contro la penalit&agrave;   L&rsquo;avvento della MotoGP segn&ograve; una nuova era per tutto il movimento motoclistico, un periodo aureo anche a livello mediatico guidato da un Valentino Rossi che fa incetta di premi e di consensi popolari. Il tutto coadiuvato da un dominio tecnico talmente evidente da aver prodotto una gara come quella di Philipp Island. Una corsa dominata sin dall&rsquo;inizio ma apparentemente rovinata da una bandiera gialla non vista dal Dottore mentre sorpassava Melandri, ci&ograve; scatur&igrave; in 10 secondi di penalit&agrave; da scontare al traguardo. Appena prese coscienza di ci&ograve;, Rossi impose un ritmo da qualifica mettendo tra s&eacute; e Loris Capirossi, il primo inseguitore, ben 15 secondi di distanza, riuscendo cos&igrave; a vincere per 5 secondi. Una gara epica in cui Rossi dimostr&ograve; tutto il suo valore, in una stagione in cui vinse 9 volte andando a podio in ogni gara, arrivando a conquistare il 5&deg; titolo in carriera, il terzo nella top class. &nbsp; Welkom 2004, l&rsquo;impresa con Yamaha   Nel 2004 Rossi accett&ograve; la sfida con Yamaha, per dimostrare che non era la moto a farlo vincere ma che era il pilota a fare la differenza. La gara inaugurale della stagione, a Welkom in Sudafrica, &egrave; forse la vittoria pi&ugrave; bella della carriera di Rossi, arrivata contro Max Biaggi e soprattutto la Honda, con la quale non si era lasciato in buoni rapporti. Il duello con Biaggi dur&ograve; dal primo all&rsquo;ultimo giro, il gap motoristico tra le due moto era di volta in volta ridotto dalle poderose staccate del &ldquo;46&rdquo; che metteva alla frusta l&rsquo;anteriore della sua M1. Quella vittoria, sancita da una delle immagini pi&ugrave; storiche della MotoGP, Rossi seduto accanto alla sua moto durante il giro d&rsquo;onore che ride dentro il casco, sanc&igrave; l&rsquo;ingresso nella leggenda del pilota italiano. &nbsp; Laguna Seca 2008, la sfida con Stoner al suo apice   Nel 2008 Valentino Rossi voleva tornare al titolo dopo due annate sfortunate, per conquistare l'iride per&ograve; dovette scontrarsi con Casey Stoner e la Ducati, vincitori l&rsquo;anno precedente e protagonisti di un binomio perfettamente riuscito, tra la guida spettacolare e talentuosa dell&rsquo;australiano e il motore poderoso della Desmosedici. Il turning point della stagione avviene a Laguna Seca, spettacolare pista americana famosa per il suo &ldquo;cavatappi&rdquo;, uno &ldquo;scollinamento&rdquo; tecnicamente molto difficile in cui il pilota non vede la successione delle curve. Quella gara, da annoverare probabilmente tra le tre vittorie pi&ugrave; belle del Dottore, fu un continuo testa a testa tra i due rivali per il campionato; la tattica del pilota Yamaha era dichiarata e chiara sin dall&rsquo;inizio, non fare scappare in nessun modo Stoner, che con il passo mostrato nelle prove avrebbe potuto facilmente andare in fuga. La strategia viene rispettata. Rossi s&rsquo;infil&ograve; in ogni spazio possibile per mettere le proprie ruote davanti: in staccata, in percorrenza di curva all&rsquo;esterno, e soprattutto al cavatappi, superando Stoner all&rsquo;interno e mettendo per un attimo entrambe le ruote sulla sabbia appena adiacente al cordolo, riuscendo per&ograve; a controllare la moto e a restare davanti. Quel sorpasso, divenuto poi iconico, sanc&igrave; la vittoria di Rossi, che indurr&agrave; successivamente l&rsquo;australiano all&rsquo;errore, che cadr&agrave;, essendo comunque abile a terminare in seconda posizione. &nbsp; Barcellona 2009, la Gioconda di Valentino   Rossi &egrave; tornato, dopo l&rsquo;ottavo iride conquistato, nel 2009 l&rsquo;avversario fu il compagno di squadra Jorge Lorenzo, con la quale diede vita ad una delle gare pi&ugrave; incredibili dell&rsquo;ultimo ventennio. Un testa a testa conclusosi solo alla fine dell&rsquo;ultimo giro con una manovra che ancora oggi viene presa ad esempio per identificare una delle peculiarit&agrave; della carriera del Dottore, il sorpasso all&rsquo;ultima curva, come successe ad esempio a Jerez nel 2005, con la famosa &ldquo;spallata&rdquo; a Gibernau che diede la vittoria al pilota italiano. La staccata di Barcellona era impensabile fino a qualche istante prima che Rossi la compiesse, e segu&igrave; ad un&rsquo;altra staccata impressionante, di due giri prima, in cui il Dottore aveva passato il maiorchino non all&rsquo;interno, bens&igrave; all&rsquo;esterno. Un po' come il tiro allo scadere di Michael Jordan, il dribbling di Maradona e il diretto di Al&igrave;, il sorpasso all&rsquo;ultima curva e\o all&rsquo;ultimo giro divenne marchio di Valentino Rossi. &nbsp; Assen 2013 e Assen 2015, Rossi vs Marquez: passato, presente e futuro si scontrano   Uno dei momenti pi&ugrave; catartici della carriera di Rossi fu senz&rsquo;altro il ritorno alla vittoria dopo due anni di digiuno passati in Ducati. Nel 2013 il Dottore torn&ograve; in Yamaha e ad Assen consacr&ograve; il rientro ai vertici della top class, trionfando dopo una gara perfetta e gestita in solitaria davanti al giovane rookie, Marc Marquez. Due anni pi&ugrave; tardi, sulla stessa pista and&ograve; in scena un duello sportivamente e simbolicamente&nbsp; importante, tanto da lasciar presagire ad un passaggio di consegne definitivo; Marquez era il campione del mondo delle due stagioni precedenti, ma nel 2015 era Valentino Rossi il protagonista, essendo in piena lotta per il titolo e avendo gi&agrave; battuto Marquez in Argentina, in una gara che sancir&agrave; l&rsquo;inizio dell&rsquo;incrinarsi del rapporto tra i due che porter&agrave; poi, al triste epilogo di Philipp Island e Sepang. La gara di Assen per&ograve;, fu l&rsquo;esternazione della MotoGP al suo meglio, manovre spettacolari tra due artisti del sorpasso, conclusasi solamente all&rsquo;ultima chicane, in cui Marquez tent&ograve; di sopravanzare all&rsquo;interno toccando per&ograve; Rossi che fu costretto a tagliare la chicane, vincendo cos&igrave; il GP. GP Valencia, Jovanotti e l&rsquo;ultima di Rossi: &ldquo;Domenica ci sar&agrave; da commuoversi&rdquo; &nbsp;       

Dopo 9 titoli mondiali e 115 vittorie il Dottore dice addio alla MotoGP, una carriera costellata di successi epici, divenuti iconici nell'immaginario collettivo. Ripercorriamo alcuni tra i successi pi&ugrave; belli del campione italiano&nbsp;

Valentino Rossi, una carriera da leggenda: le sue vittorie indimenticabili

Max Biaggi ha ammirato le moto con cui Valentino Rossi ha conquistato nove titoli mondiali. Yamaha e Honda MotoGP, le Aprilia 125 e 250, rigorosamente due tempi, affiancate dalla NSR 500, prima cavalcatura con la quale il numero 46 ha lottato con il romano.  Da quella immagine, l&#39;esplosione dei ricordi di Max: &quot;Quando correvo in dueemmezzo - spiega ai microfoni&nbsp;di Sky&nbsp;- notavo spesso lungo la pit lane piloti con il braccio al collo e il gesso attorno a braccia e gambe. Compiere il salto da 250 a 500 metteva quasi paura, sebbene io mi ci trovassi bene gi&agrave; al debutto iridato. Poche persone potevano portarla al limite, solo qualcuno primeggiava, ecco perch&eacute; incuteva timore e paura. Chi andava in 500 era considerato un eroe&quot;.  La differenza con gli altri modelli si sentiva: &quot;La 500 ti livellava o demoliva - per lui non esistevano vie di mezzo - quando la guidai a Phillip Island, la moto si impennava addirittura in sesta marcia, tanto shockante fosse la potenza. Per&ograve;, con soli due test completati, andai subito bene. Il mix 250 e gomme Dunlop era paragonabile a quello 500 pneumatici Michelin. Io andai forte, mi sentivo a mio agio in sella&quot;.  La carriera gli ha regalato sei mondiali vinti, quattro in 250 e due in Superbike. Le emozioni pi&ugrave; grandi, tuttavia, sono relativa alla 500: &quot;La curva di erogazione era micidiale, l&#39;urlo del motore ti inebriava, la ruota posteriore che scivolava... difficilmente rivedremo certe dinamiche, difficilmente si rivivranno quelle sensazioni con le moto a quattro tempi&quot;.  Rivalit&agrave; con Rossi e percorsi condivisi     Biaggi ha gareggiato per ventidue anni a livello internazionale, incrociando le linee con rivali forti e carismatici. Quando nel 2000 Rossi arriv&ograve; in 500, la competizione si alz&ograve; ulteriormente: &quot;Aver avuto un avversario come Rossi - svela - ha dato pi&ugrave; lustro alle volte in cui sono riuscito a batterlo. O viceversa, il fatto che io duellassi con lui, ha amplificato la sua importanza&quot;.  Essere connazionali ha accentuato toni e tensioni. Le foto di copertina e qui sopra ritraggono il 2001:&nbsp;&quot;Da italiani, sentivamo ulteriormente la sfida. Ma anche gli altri piloti hanno contribuito a rendere la carriera di Rossi ancor pi&ugrave; super: mi vengono in mente Casey Stoner, Marc Marquez. Nel mio piccolo, il percorso di Valentino &egrave; stato importante&quot;.  Ed ecco la dichiarazione pi&ugrave; forte e bella di tutto l&#39;articolo, abbozzata all&#39;inizio, ora finalmente a spiegare il senso del pezzo: &quot;Adesso Valentino Rossi si ritira, lo fa anche una parte di me. S&igrave;, una parte di me si ritira con lui e questo mi fa provare dispiacere&quot;.  Gli omaggi per Valentino Rossi nel Gran Premio di Valencia  &nbsp;  &nbsp; 

Max parla dei duelli condivisi con Valentino: &quot;Averlo come avversario ha dato pi&ugrave; lustro alle volte in cui l&#39;ho battuto e il fatto che io duellassi con lui ha amplificato la sua importanza&quot;

MotoGP, Biaggi: &ldquo;Con il ritiro di Rossi, &egrave; come se mi ritirassi io&rdquo;

        Nel gioved&igrave; di Valencia il mondo del motorsport si &egrave; letteralmente fermato per salutare Valentino Rossi, giunto al capolinea della sua esperienza in MotoGP. Un weekend in cui si sprecano gli omaggi per il Dottore da parte di tifosi e colleghi della MotoGP (e non solo).  Le dediche dei piloti MotoGP   Tra i messaggi pi&ugrave; belli e forse inaspettati c&rsquo;&egrave; quello di Johann Zarco, che ha scritto: &ldquo;Non ho mai approfittato dei miei 13 anni nel paddock per provare ad avvicinarti. L&rsquo;unica volta in cui ci siamo parlati davvero &egrave; stato in Austria 2020 dopo quel brutto incidente dove abbiamo avuto tutti paura&rdquo;, &egrave; il pensiero indirizzato dal pilota Pramac a Rossi. &ldquo;&Egrave; stato il momento pi&ugrave; sincero che ho potuto vivere con te, dopo il quale ho capito che ero e sar&ograve; un tuo fan&rdquo;. &ldquo;Mi ha ispirato fin da quanto ero piccolo, &egrave; il mio idolo&rdquo;, ha raccontato Fabio Quartararo, seguito da Francesco Bagnaia: &ldquo;Sono stato fortunato a correre in MotoGP con lui, devo ringraziarlo per il lavoro che ha fatto per noi&rdquo;. &ldquo;Correre con lui &egrave; stato un piacere&rdquo;, ha dichiarato Joan Mir, mentre Jack Miller ha sottolineato che &ldquo;Valentino ha aperto la strada per le nuove generazioni&rdquo;. Anche la Formula 1 saluta Rossi   Pensieri per Valentino Rossi giungono anche dalla Formula 1, impegnata in Brasile per il prossimo GP. &ldquo;Mi mancher&agrave;, sono triste&rdquo;, ha raccontato Lando Norris, in coro con Lewis Hamilton che ha definito il Dottore &lsquo;una leggenda, probabilmente il migliore di sempre&rdquo;. Dedica anche da parte di Antonio Giovinazzi: &ldquo;Mi ricordo quando si andava a correre in Indonesia. L&igrave; non si parlava di MotoGP, ma di Valentino Rossi&rdquo;. L&rsquo;omaggio del tracciato di Valencia   Infine, anche il circuito di Valencia ha voluto omaggiare il nove volte campione del mondo, con un poster firmato da tutti i piloti. Ma colpisce ancora di pi&ugrave; il murales in fase di realizzazione, che rimarr&agrave; per sempre al &lsquo;Ricardo Tormo&rsquo;. Valentino Rossi si prepara al futuro in auto: "Correr&ograve; ad Abu Dhabi"       

A margine della sua ultima conferenza stampa da piloti MotoGP, Valentino Rossi ha ricevuto tantissimi tributi da parte dei colleghi, compresi i piloti della Formula 1. Al coro si &egrave; unita anche la pista di Valencia con un 'regalo' particolare

MotoGP: dai piloti al murales, quanti omaggi per Valentino Rossi

Nelle ultime settimane il nome di Valentino Rossi &egrave; tornato al centro delle cronache: prima per la notizia del suo ritiro dalle corse al termine del 2021, poi per la gravidanza della fidanzata Francesca Sofia Novello. Proprio dopo aver annunciato l&rsquo;addio al Motomondiale in veste di pilota, il nove volte campione del mondo ha ricevuto tanti messaggi di stima da parte degli addetti ai lavori e non, ai quali si aggiungono oggi le parole di Paolo Simoncelli.  MotoGP: Sepang cancellata, al suo posto Misano  &quot;Rossi ha fatto appassionare milioni di persone al motociclismo&quot;   Il patron del Sic58 Squadra Corse ha omaggiato il pesarese attraverso alcune righe pubblicate sul suo blog.&ldquo;Nel fresco&nbsp;GP austriaco &egrave; successo di tutto:&nbsp;siamo passati dal ritiro di Vale, a quello della Petronas in tutte e tre le categorie, destabilizzante in effetti, a causa di questa instabilit&agrave; politica che non ci fa stare tranquilli&rdquo;, ha scritto Paolo.  &ldquo;L&rsquo;addio di Valentino Rossi al mondiale &egrave; la fine di un&rsquo;era &ndash; &egrave; l&rsquo;opinione del padre di Marco - come Michael Schumacher, come Armando Maradona, &egrave; uno che muove le masse, ha fatto appassionare milioni di persone al motociclismo, l&rsquo;ha fatto conoscere nel mondo. Vai all&rsquo;estero e per loro l&rsquo;Italia &egrave; pizza, spaghetti e Valentino Rossi&rdquo;.  Una notizia, quella del ritiro di Valentino, che secondo Simoncelli non deve per&ograve; rattristare i tifosi del Dottore. &ldquo;Non rattristiamoci troppo, da questo sport ha avuto tanto, ha dato tutto, ma&nbsp;questo &egrave; il ciclo della vita.&nbsp;Il tempo corre, ma quello che per tutti gli altri &egrave; un attimo fugace lui &egrave; stato capace di renderlo eterno scrivendo la storia&rdquo;, ha concluso.  MotoGP, Lin Jarvis: &quot;I piloti Petronas verrano scelti dopo Silverstone&quot; 

Il padre di Marco ha voluto commentare la decisione del pilota Petronas, che a fine stagione lascer&agrave; la MotoGP: &quot;Il suo addio &egrave; la fine di un&#39;era&quot;

Paolo Simoncelli: &quot;Rossi? Come Maradona e Schumacher&quot;

Valentino Rossi non lascia, ma raddoppia, quantomeno il numero delle ruote. Se l&rsquo;addio alla MotoGP &egrave; ormai certo, il pesarese continuer&agrave; la sua carriera di pilota al volante di un&rsquo;auto, magari nel mondo dell&rsquo;Endurance.  &quot;Rester&ograve; un pilota per sempre&quot;   &ldquo;ll mio futuro? Adoro correre con le macchine, forse appena meno rispetto alle moto. Penso che correr&ograve; con le auto ma non c&#39;&egrave; ancora una decisione presa&rdquo;, ha commentato Rossi durante la conferenza stampa d&rsquo;addio. &ldquo;Mi sento un pilota e lo rester&ograve; per tutta la vita. Magari non allo stesso livello ma penso che correr&ograve; comunque. Nel corso della mia carriera ho sempre cercato di migliorare la tecnica alla guida delle auto ma non conosco il mio livello: non &egrave; lo stesso che ho nelle moto, ma non si corre solo per divertirsi se si &egrave; dei veri piloti&rdquo;.  Il nove volte campione del mondo non fa mistero del suo desiderio di continuare a correre, ma al momento non c&rsquo;&egrave; nessun piano prestabilito: &ldquo;Al momento non so in che tipo di gare correr&ograve;, ho detto che mi piacerebbe correre la 24 Ore di Le Mans ma ci sono tante gare nel mondo&quot;.    MotoGP: Valentino Rossi e la necessit&agrave; di arrendersi al tempo  Il saluto della Rossa   Probabilmente lo vedremo al voltante di una Ferrari, come accaduto a inizio 2021, quando il #46 aveva partecipato alla 12 Ore del Golfo assieme a Uccio Salucci e Luca Marini. La stessa Ferrari che ha tributato a Valentino un omaggio social in occasione del suo ritiro, in ricordo delle tante giornate passata assieme quando Valentino sfior&ograve; il passaggio in Formula 1 nel 2006.  &quot;Ciao grande Valentino Rossi,&nbsp;&egrave; stato fantastico vederti vincere in moto sulle piste di tutto il mondo ed &egrave; stato bello poter condividere giornate come queste. Grazie per tutte le emozioni che ci hai regalato e in bocca al lupo per le tue prossime avventure! #GrazieVale&quot;, recita il post su Twitter della Scuderia del Cavallino.&nbsp;   Ciao grande @ValeYellow46, &egrave; stato fantastico vederti vincere in moto sulle piste di tutto il mondo ed &egrave; stato bello poter condividere giornate come queste. Grazie per tutte le emozioni che ci hai regalato e in bocca al lupo per le tue prossime avventure! #GrazieVale pic.twitter.com/BPzsnNov7D &mdash; Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) August 5, 2021    Adesso le strade della Ferrari e di Rossi potrebbero incrociarsi nuovamente nel mondo delle gare di durata. Ancora qualche mese e lo sapremo.&nbsp;  Marc Marquez sul ritiro di Rossi: &ldquo;Pensavo di vederlo correre nel suo team&rdquo;  &nbsp; 

Il #46 continuer&agrave; a correre tra le auto: &quot;Al momento non so in che tipo di gare correr&ograve;, ho detto che mi piacerebbe correre la 24 Ore di Le Mans ma ci sono tante gare nel mondo&quot;. Intanto, la Ferrari lo ha omaggiato con un messaggio su Twitter

MotoGP: Valentino Rossi, il futuro sar&agrave; a quattro ruote

Gli occhi di un padre. Un ritiro, quello di Valentino Rossi, arrivato alla viglia del GP di Stiria. Una conferenza stampa voluta dal Dottore per annunciare, senza troppi giri di parole, il suo addio a fine stagione. Una scelta ormai da tempo nell&#39;aria, che avr&agrave; il suo epilogo nell&#39;ultimo GP di Valencia a met&agrave; novembre.&nbsp;&nbsp;  In questi casi l&#39;emozione la fa da padrona. Il coraggio, la necessit&agrave; soprattutto, di una scelta ormai non pi&ugrave; procrastinabile. Ma l&#39;emozione &egrave; anche quella di chi per una vita ti ha seguito, ha fatto s&igrave; che muovessi i primi &quot;passi&quot; sulle due ruote. Un capitolo che un uomo come Graziano Rossi ha vissuto con gli occhi da ex pilota ma anche con lo sguardo ed il cuore di un pap&agrave;. Attento e premuroso.  &quot;Una storia non certo finita&quot;   Ed &egrave; a lui che abbiamo chiesto cosa sono stati quei momenti, quelli di un figlio - un pilota, tra i pi&ugrave; grandi interpreti del motociclismo &nbsp;- che chiuder&agrave; la sua storia dopo 26 capitoli fatti di vittorie, bocconi amari, sconfitte, gloria e sofferenza:  &quot;Mi sono emozionato - ci dice subito pap&agrave; Graziano - &nbsp;inutile nasconderlo. Fondamentalmente perch&egrave; forse in quel momento, dopo anni, ho ammesso a me stesso che Valentino &egrave; stato il pilota di moto pi&ugrave; forte di sempre. Ecco&hellip; diciamo che non ho voluto mai pensarlo, ma ieri (giorno dell&rsquo;annuncio del ritiro,nda) ho capito quanto lo sia stato.&nbsp;Adesso far&agrave; probabilmente altro tipo di corse. La storia non &egrave; certo finita&quot;.    Come hai vissuto quei momenti. Ne hai parlato anche con mamma Stefania?  &quot;Se guardo ai problemi che ha avuto nelle ultime gare dico che ha fatto la scelta giusta al momento giusto. Penso ai problemi avuti con la moto o al rapporto con il team.&nbsp;Si, con la mamma ne abbiamo ovviamente parlato ed un po&rsquo; sorriso. Ci siamo detti qualcosa, ma nulla di importante che io ricordi&hellip;&quot;  &quot;Innamorato pazzo delle moto&quot;   Nel dare l&rsquo;annuncio del ritiro, Valentino, non ha tradito particolare emozione come magari abbiamo visto fare da altri piloti in passato...  &quot;Lui si &egrave; creato una sua corazza, in un momento particolarmente difficile per un pilota. E&#39;&nbsp;come quando un uomo fa la scelta di lasciare la donna di cui &egrave; innamorato pazzo: cerca di convincersi in tutti modi che non sia la donna giusta, che non vada bene. Ma &egrave; solo un espediente per cercare di superare un momento che, invece, &egrave; difficilissimo&quot;.  Ora per&ograve; basta pensare a ci&ograve; che &egrave; stato solo ieri. Da oggi, e per i prossimi mesi, sar&agrave; ancora MotoGP. Una &quot;mezza stagione&quot; di tempo per concludere bene quell&#39;avventura Mondiale cominciata nel 1996.  MotoGP, Melandri: &ldquo;Rossi potr&agrave; correre pi&ugrave; rilassato dopo questo annuncio&rdquo;  &nbsp; 

&quot;Una scelta arrivata al momento giusto, e la storia non &egrave; certo finita. Quando ho saputo della decisione ho ammesso a me stesso che &egrave; stato il pi&ugrave; forte pilota del motociclismo&quot;, ecco le parole del pap&agrave; di Valentino

Graziano Rossi: &ldquo;Il ritiro di Valentino? Come lasciare la donna che ami&rdquo;

L&#39;ho visto arrivare al Campionato del Mondo a 16 anni e ho avuto la fortuna di vedere da vicino come quell&#39;irriverente adolescente di Tavullia abbia cambiato il motociclismo. L&#39;ha portato ad una nuova dimensione. Con la sua radiosa personalit&agrave; lo ha reso divertente, lo ha trasformato in uno spettacolo e lo ha diffuso ai quattro angoli del mondo. Improvvisamente i circuiti del mondo si sono tinti del suo colore, il &quot;giallo Valentino Rossi&quot;.  Valentino Rossi ha annunciato ieri il suo ritiro. Dopo 26 stagioni nel Campionato del Mondo, dopo 9 titoli mondiali, 423 GP e 115 vittorie la motivazione &egrave; sparita. &Egrave; ora di guardare altrove. Per me di tutte le frasi che ha pronunciato nella lunga conferenza stampa, ce n&#39;&egrave; stata una che mi sono detto: quello &egrave; Rossi: &quot;In tutti gli sport sono i risultati che contano. Non si corre per divertimento... se sei un vero pilota&quot;.  La mancanza di risultati nella prima met&agrave; della stagione e la realizzazione che non sar&agrave; in grado di cambiare quella dinamica, o che lo sforzo di provare non vale la pena, &egrave; ci&ograve; che ha portato Valentino a dire questo &#39;basta&#39;. Ma sai una cosa? Anche il giorno dell&#39;annuncio del suo ritiro Rossi era Rossi. Non ci sono state lacrime, nessun dramma, nessuna delle solite tristezze di situazioni simili, e i presenti alla conferenza stampa avevano un&#39;espressione pi&ugrave; melodrammatica di lui!&nbsp;  Suppongo che quando Valentino taglier&agrave; il traguardo in quella che sar&agrave; la sua ultima gara del Campionato del Mondo a Valencia il 14 novembre, allora s&igrave;, allora sentir&agrave; le farfalle nello stomaco. E forse anch&#39;io verser&ograve; qualche lacrima quel giorno. Ma fino ad allora che il Campionato del Mondo si prepari allo tsunami che lo aspetta, perch&eacute; c&#39;&egrave; qualcuno che dubita che ognuno dei nove GP rimanenti di questa stagione diventer&agrave; un delirio per Valentino?  Chi, sano di mente, non vorrebbe assistere all&#39;ultima volta di Rossi? Inghilterra, Aragona, Texas, Malesia, Portogallo; i circuiti saranno pieni? Con folla e giallo, il &#39;Giallo Rossi&#39;.&nbsp; E non voglio immaginare Misano, la patria di Valentino.  Motomondiale: la carriera di Valentino Rossi 

Composto e sorridente in conferenza stampa, Valentino Rossi avr&agrave; le farfalle nello stomaco alla sua ultima gara, ma da qui al 14 novembre, sar&agrave; travolto anche dall&#39;affetto dei tifosi, che lo aspetteranno in tutti i circuiti del calendario

MotoGP,&nbsp;Valentino si ritira in differita... preparatevi per la marea gialla

Non bastano certo i freddi numeri (oltre 400 gare, 115 vittorie, 235 podi) e le statistiche a raccontare quello che per 26 anni &egrave; stato Valentino Rossi, un monumento vivente del Motomondiale e motivo di ispirazione per tanti piloti. Il Dottore, per numero di vittorie, rimane ancora secondo alle spalle dell&rsquo;irraggiungibile Giacomo Agostini ma le sue 115 vittorie sono difficilmente raggiungibili anche per i piloti dell&rsquo;attuale griglia.  Proviamo dunque a ripercorrere la carriera di questo straordinario campione che ha contribuito in larga parte al successo della MotoGP nel corso degli anni.    Gli inizi: dal gokart alla Sport Production   Figlio dell&rsquo;ex pilota del Motomondiale Graziano Rossi, dal quale eredita il 46, i primi contatti tra Valentino ed i motori avvengono con il go-kart. A 9 anni prende la licenza ma subito dopo passa alle pi&ugrave; economiche (allora lo erano) minimoto gareggiando sulla pista Motorpark di Cattolica.  A 13 anni prova l&rsquo;Aprilia AF1 125 e nel 1993 fa il suo esordio nel campionato Sport Production in sella ad una Cagiva Mito 125. Nel 1994 disputa sia la Sport Production, vincendone il titolo, che il campionato italiano GP accumulando esperienza con i prototipi.  Nel 1995 si laurea campione italiano 125 e conclude al terzo posto l&rsquo;europeo di categoria. Il risultato gli spalanca le porte del Motomondiale.    Il Motomondiale - 125   Nel 1996 debutta in 125 con l&rsquo;Aprilia del team privato AGV. Coglie il primo podio in Austria (guarda caso la pista sia dove ha rischiato lo scorso anno sia dove ha annunciato il ritiro nella giornata di oggi) e la prima vittoria a Brno davanti a Jorge Martinez dopo aver centrato anche la prima pole position. Chiude la stagione da rookie al 9&deg; posto con 111 punti.  L&rsquo;anno successivo passa al team ufficiale Aprilia Racing. Vince 11 delle 15 gare in programma in quella stagione e si laurea per la prima volta campione del mondo festeggiando con un grande 1 di gommapiuma sulle spalle. Con le vittorie in 125 iniziano anche le prime gag con il suo fan club per festeggiare i successi.  La 250   Da campione della 125 si trasferisce in 250 con il team privato Nastro Azzurro Aprilia ed ha al suo fianco come capotecnico Rossano Brazzi dopo gli anni della 125 con Mauro Noccioli. La stagione non inizia nel migliore dei modi, due cadute nelle prime due gare. Il prosieguo &egrave; un alternarsi di podi/vittorie a ritiri clamorosi. La prima vittoria in 250 arriva ad Assen (circuito amico del Dottore), poi quattro vittorie filate nelle ultime quattro gare della stagione per un secondo posto alle spalle di Capirossi.  Nel 1999 rimane in 250 con il team ufficiale Aprilia. Dopo l&rsquo;anno precedente di apprendistato, il pilota di Tavullia centra l&rsquo;iride anche nella quarto di litro con 309 punti e 9 vittorie.  La 500     A fine 99 va a provare la Honda NSR500 con la quale debutter&agrave; nel 2000 in 500, con il team privato Nastro Azzurro e la squadra di Mick Doohan. Nel 2000 Valentino Rossi raggiunge Capirossi e Biaggi in 500. La prima stagione &egrave; di apprendistato, alterna buone gare a ritiri clamorosi. La prima vittoria in carriera in 500 arriva a Donington Park, replicata poi in Brasile. Chiude al secondo posto alle spalle di Kenny Roberts JR.  Nel 2001 il team Nastro Azzurro &egrave; ancora protagonista per quello che &egrave; l&rsquo;ultimo anno di vita della 500 prima dell&rsquo;avvento delle MotoGP. Esattamente come in 125 e 250, centra il titolo al secondo anno nella categoria dopo un intenso duello con Max Biaggi. Terzo alloro in carriera con 355 punti e 11 vittorie  EWC   La 8 ore di Suzuka &egrave; la Gara delle gare del Mondiale Endurance e le squadre super ufficiali dei costruttori giapponesi chiamano a rapporto i loro big. Per il team Cabin Honda scendono in pista Valentino Rossi, fresco di titolo in 500, e Colin Edwards, ex campione Superbike 2000 con Honda. E&rsquo; trionfo per la coppia italo-americana, Rossi ed Edwards negli anni diventeranno grandi amici.  Il Motomondiale &ndash; la MotoGP   Nel 2002 la classe regina del Motomondiale cambia volto: arrivano le 4T 990 cc a soppiantare le vetuste, ma ancora competitive in alcuni circuiti, 500 2T. HRC tira fuori dal cilindro una bomba di moto, la RCV211 a 5 cilindri. Rossi domina letteralmente la stagione andando a podio in tutte le gare tranne Brno e centra il quarto alloro in carriera con 357 punti e 11 successi.  Il 2003 si apre tragicamente: prima il terribile incidente e poi la morte di Kato. La stagione vive sul duello tra Rossi e Gibernau. A spuntarla &egrave; ancora una volta Rossi che mette in bacheca il quinto titolo iridato della sua carriera. A fine 2003 decide di cambiare aria e passare in Yamaha per una nuova sfida.  Nel 2004 inizia la sua avventura in Yamaha con la M1. L&rsquo;inizio &egrave; un po&rsquo; in salita con una vittoria e due quarti posti. L&rsquo;avversario &egrave; ancora Gibernau ma il risultato &egrave; lo stesso dell&rsquo;anno precedente: sesto titolo mondiale con 304 punti e 9 successi  L&rsquo;anno successivo arriva in Yamaha dal team Gresini Colin Edwards, ex compagno in quella 8 ore di Suzuka del 2001, con il quale instaura subito un rapporto di amicizia. L&rsquo;avversario del Mondiale 2005 a sorpresa non &egrave; Gibernau ma Melandri. La stagione si chiude ancora con il settimo titolo iridato di Rossi e Melandri vice campione.  Per il 2006 cambia lo sponsor del team Yamaha, da Gauloises a Camel. La stagione &egrave; piena di episodi sfortunati: 3 ritiri clamorosi per problemi tra gomme e motore quando era in testa alla gara, tamponato da Elias a Jerez. Chiude secondo alle spalle di Hayden con 247 punti e 5 successi.  Nel 2007 Yamaha non pu&ograve; nulla contro l&rsquo;accoppiata Stoner-Ducati. Valentino ci mette del suo vincendo 4 gare ma chiude terzo dietro anche a Pedrosa.  Per il 2008 Yamaha passa alle Bridgestone e nel team ufficiale arriva un certo Jorge Lorenzo. Delle prime 8 gare Rossi ne vince 3 ma il vero turning point della stagione &egrave; Laguna Seca con il sorpasso al Cavatappi su Stoner. Da l&igrave; ne porta a casa 5 di fila vincendo l&rsquo;8&deg; titolo in carriera.  Nel 2009 la sfida &egrave; con il compagno di squadra Jorge Lorenzo. Vince 6 gare, quanto basta per vincere il 9&deg; ed ultimo mondiale in carriera.  L&rsquo;anno successivo la sfida &egrave; ancora con Jorge Lorenzo ma l&rsquo;infortunio al Mugello toglie Valentino dalla lotta per il titolo. Rientra in Germania chiudendo quarto alle spalle di Stoner, a Motegi si sportella con Lorenzo e vince la 46^ gara in Yamaha. Riesce a chiudere 3&deg; con 233 punti.  Il biennio nero in Ducati&nbsp;  A met&agrave; del 2010 decide di passare in Ducati per il 2011. Dai test per&ograve; capisce che non sar&agrave; facile. L&rsquo;annata &egrave; difficile, centra solamente un podio (Francia) e chiude al settimo posto in campionato in un finale di stagione funestato dalla morte di Simoncelli  Nel 2012 &egrave; ancora in Ducati insieme a Nicky Hayden. Va leggermente meglio rispetto all&rsquo;anno precedente: 2 podi (Francia e Misano) e sesto posto finale. A met&agrave; del 2012 opta per rescindere da Ducati e tornare in Yamaha  Il ritorno in Yamaha &ndash; dalla vittoria ad Assen del 2013 all&rsquo;annuncio del ritiro  Nel 2013 torna in Yamaha, la casa con la quale ha ottenuto i maggiori successi. Dopo il biennio amaro in Ducati con soli 3 podi, torna al successo ad Assen chiudendo al quarto posto con 237 punti.  La stagione 2014 &egrave; letteralmente dominata da Marquez ma Rossi centra 2 vittorie (Misano e Australia) chiudendo da vice campione  Per il 2015 parte con l&rsquo;intenzione di giocarsi nuovamente il mondiale. Fa 12 podi in altrettante gare con 4 successi, va a podio anche ad Aragon, Motegi e Sepang e chiude quarto a Valencia dopo essere partito ultimo per la penalizzazione in seguito a quello che &egrave; successo a Sepang. Secondo ancora in campionato.  Nel 2016 &egrave; ancora secondo alle spalle di Marquez con 2 vittorie e 249 punti. A fine stagione Lorenzo lascia per la Ducati e in Yamaha arriva Maverick Vinales.  Per il 2017 Valentino e Vinales partono con l&rsquo;obiettivo di vincere il titolo ma sar&agrave; ancora Marquez a prevalere, davanti a Dovizioso. Rossi chiude quinto con 208 punti e la vittoria, ultima in carriera, ad Assen.  Nel 2018 torna sul podio del Mondiale con la terza posizione finale alle spalle ancora di Marquez e Dovizioso mentre l&rsquo;anno seguente chiude settimo con 2 podi.  La stagione 2020 &egrave; un calvario nonostante il terzo posto in Andalusia. E&rsquo; costretto a saltare due gare per Covid e rientra nelle qualifiche di Valencia 1. Chiude al 15&deg; posto con 66 punti, il punteggio pi&ugrave; basso in carriera fino a questo momento. Lascia il team factory Yamaha per passare in Petronas al fianco di Morbidelli.  L&rsquo;inizio del 2021 &egrave; da incubo: 17 punti nelle 9 gare fin qui disputate, il bilancio pi&ugrave; basso di tutta la carriera di Rossi nel Motomondiale.  Il 5 agosto 2021 in una conferenza stampa straordinaria annuncia il ritiro a fine stagione.  MotoGP Stiria, ufficiale: Valentino Rossi si ritira a fine stagione  Lo Sky Racing Team VR46 e la VR46 Academy   Dagli allenamenti alla Cava con Simoncelli ed altri piloti &egrave; nata l&rsquo;idea della costruzione del Ranch di Tavullia, la base logistica degli allenamenti di tutti i giorni. E con la costruzione del Ranch nasce anche la VR46 Riders Academy, una vera e propria scuola motociclistica dalla quale sono usciti gli attuali piloti del Motomondiale Migno, Baldassarri, Manzi, Morbidelli, Bagnaia e Marini. Nel 2014, in partnership con Sky, nasce lo Sky Racing Team VR46, la squadra presente sia nel Motomondiale (tutt&rsquo;oggi presente in Moto2 e MotoGP e fino al 2020 in Moto3) che nel CEV come Junior Team. Come proprietario dello Sky Racing Team pu&ograve; vantare il titolo Junior nel 2015 di Bulega e quello Moto2 nel 2018 con Pecco Bagnaia.  Automobilismo   Da sempre appassionato di automobilismo, nella carriera di Rossi ci sono le apparizioni a diversi Rally del Mondiale, le vittorie al Monza Rally Show (6 successi) ed i test con la Ferrari sia nel 2004 che nel 2008.  L&rsquo;11 dicembre 2019 a Valencia, grazie allo sponsor in comune Monster, Valentino Rossi e Lewis Hamilton si sono scambiati i mezzi con il Dottore che ha provato la Mercedes W08 e l&rsquo;inglese che &egrave; salito sulla M1 ufficiale.  Ha inoltre partecipato, sempre a dicembre 2019, alla 12h del Golfo sul tracciato di Abu Dhabi insieme a Uccio Salucci e Luca Marini sulla Ferrari del team Kessel vincendo la categoria PRO AM  MotoGP: Valentino Rossi e la necessit&agrave; di arrendersi al tempo   

Ripercorriamo 26 anni di carriera del Dottore dagli inizi fino al ritiro annunciato ieri in conferenza stampa al RedBull Ring. Una carriera costellata di successi e qualche fallimento

Motomondiale: la carriera di Valentino Rossi

  Valentino Rossi ha annunciato ieri di voler chiudere la sua carriera a fine stagione. Una decisione presa durante la pausa estiva (come lui stesso ha sempre detto) dopo aver valutato attentamente sia l&#39;inizio di stagione sia tutte le opzioni disponibili per il 2022, compresa l&#39;ipotesi di correre per il suo team. In tanti gli hanno chiesto di continuare ma lui ha scelto di dire basta.  Abbiamo chiesto ad alcuni amici ed ex-rivali di Valentino Rossi cosa ne pensassero del suo annuncio ed il primo a rispondere alla chiamata &egrave; stato Marco Melandri.  &quot;La ragione ti porta a dire &quot;basta, &egrave; ora di cambiare&quot;   Abbiamo raggiunto telefonicamente Marco Melandri al quale abbiamo chiesto pi&ugrave; nello specifico cosa ne pensasse del ritiro appena annunciato di Rossi ed ecco quello che ci ha detto: &ldquo;Onestamente &egrave; difficile trovare le parole o dire qualcosa di preciso. Credo che dopo una carriera come la sua, una stagione cos&igrave; difficile, per quanto la passione ti spinga ad andare avanti, la ragione ti porta a dire &#39;basta, &egrave; ora di cambiare&#39;. Quindi secondo me era il momento di farlo ed ha fatto bene a farlo Rossi, non sarebbe stato giusto per lui andare avanti ancora perch&eacute; i tempi sono cambiati e lo stile di guida &egrave; cambiato. E&rsquo; un passo difficile da fare, ma sicuramente adesso si &egrave; tolto un peso e potr&agrave; correre pi&ugrave; rilassato. Poi la paura dopo l&rsquo;ultima gara c&rsquo;&egrave;, ha sempre e solo fatto il pilota e quindi deve capire cosa fare nella vita. Ma ormai Rossi &egrave; un marchio talmente importante che avr&agrave; le strade spianate qualsiasi cosa faccia&rdquo;.  Il ravennate, attuale commentatore tecnico del Motomondiale per DAZN, ha solo belle parole per Valentino Rossi, suo amico-rivale fin dai tempi delle minimoto. Nella giornata di ieri, Melandri ha infatti scritto un post su instagram a proposito del ritiro di Rossi, mettendo anche delle foto che lo ritraggono sia da bambini che da adulti insieme al pilota di Tavullia, con questa didascalia: &ldquo;Lo abbiamo sognato, rincorso, a volte raggiunto (tu 9 volte ed io 1) ed ora siamo al momento dei titoli di coda&hellip;&rdquo;     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   Un post condiviso da Marco Melandri (@marcomelandri33)      MotoGP Stiria, ufficiale: Valentino Rossi si ritira a fine stagione 

&ldquo;Qualsiasi cosa faccia avr&agrave; la strada spianata, &egrave; un marchio talmente importante&rdquo; dice in esclusiva per noi il ravennate, ex pilota MotoGP ed oggi commentatore tecnico su DAZN&nbsp;

MotoGP, Melandri: &ldquo;Rossi potr&agrave; correre pi&ugrave; rilassato dopo questo annuncio&rdquo;

A tutto si pu&ograve; sfuggire, tranne che al tempo che scorre. Si pu&ograve; provare a capovolgere la clessidra, ma la sabbia torner&agrave;, lentamente, a scendere gi&ugrave;.  Valentino Rossi lo ha sempre saputo. Ha tentato in tutti i modi di fermare il tempo, suo ultimo avversario di una lunga serie, consapevole che prima o poi l&rsquo;avrebbe avuta vinta. Vale ha provato a resistergli, aggrappandosi con tutte le sue forze al sogno di quel decimo titolo mondiale accarezzato, a volte intravisto, ma alla fine svanito.  E cos&igrave;, alla soglia dei 43 anni, il Dottore ha deciso di dire basta con la MotoGP, consapevole che la sabbia era finita e la clessidra non poteva pi&ugrave; essere capovolta. Troppo veloci gli avversari, troppo tirata questa top class in cui basta un battito di ciglia per ritrovarsi nel guado delle retrovie. Troppe le incognite per tentare un&#39;altra stagione.    MotoGP, Pernat: &ldquo;Non nascer&agrave; pi&ugrave; un pilota come Valentino Rossi&rdquo;  Unica scelta possibile   Alla fine, il #46 ha preso l&rsquo;unica scelta che poteva compiere: ritirarsi e continuare la carriera di pilota in un&rsquo;altra dimensione, magari nelle auto, portando comunque avanti la sua VR46.  Una decisione che, guardando i risultati, poteva compiere prima. Magari a fine 2018, quando seppe concludere il Mondiale al terzo posto dietro Marc Marquez e Andrea Dovizioso.  Invece, Valentino ha preferito mollare i freni e continuare il suo giro di pista, tardando il rientro ai box. Sfidando l&rsquo;opinione di chi sostiene che un pilota dovrebbe ritirarsi all&rsquo;apice della carriera: Rossi ha preferito andare avanti fino all&rsquo;ultima curva, fino a quando non sarebbe stato lui stesso a dire basta. Ha deciso di provarci, accettando l&rsquo;ultima sfida rappresentata dal passaggio in Petronas, consapevole che i risultati avrebbero parlato chiaro. Le cadute, le difficolt&agrave;, i pochi (17) punti conquistati finora hanno fatto accendere la spia della riserva, un chiaro segnale che il suo viaggio era ormai finito.  In tutto questo, chi lo ha amato ha continuato a farlo, chi lo ha odiato per partito preso ha avuto strada libera per proseguire nell&rsquo;opera. Fino a quando Valentino si &egrave; trovato con le spalle al muro, dinnanzi alla scelta che non avrebbe mai voluto compiere. Quella di dire addio all&rsquo;amata moto, alla M1 che gli ha regalato tante gioie e altrettanti dolori.  Oggi Valentino ha deciso di non capovolgere pi&ugrave; la clessidra, lasciando che la sabbia facesse il suo corso. Ha scelto l&rsquo;unica opzione possibile, la pi&ugrave; plausibile, scartando la romantica ma rischiosa ipotesi di salire sulla Ducati al fianco del fratello Luca Marini. Togliendosi, probabilmente, un peso enorme dallo stomaco.  Marc Marquez sul ritiro di Rossi: &ldquo;Pensavo di vederlo correre nel suo team&rdquo; 

Nella conferenza stampa di Spielberg, Valentino ha annunciato il ritiro a fine stagione: l&#39;unica scelta che poteva compiere, dopo aver lungamente provato a resistere allo scorrere degli anni

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