Ogni stagione, sul tavolo degli eventi motoristici di tendenza, ce n&rsquo;&egrave; sempre uno pronto a strizzare l&rsquo;occhio alla moda, al mondo delle customizzazioni e delle sfide pi&ugrave; originali che spicca tra tutti: sua maest&agrave; Wheels &amp; Waves!  Pi&ugrave; per la sua mise en sc&egrave;ne che per la Comp&eacute;tition, sul mappamondo europeo &egrave; forse l&rsquo;evento pi&ugrave; importante sia dal punto di vista di fama che di numeri: dal 2012 accoglie migliaia di visitatori attirati dall&rsquo;atmosfera glamour, che vede unite le grandi passioni degli organizzatori: le moto, meglio se d&rsquo;epoca, il surf, aspettando l&rsquo;onda perfetta, e, per i brevi momenti di riposo, un pizzico di skate all&rsquo;interno di una rampa al centro del Village. Il tutto in salsa californiana anni 40/50.  &nbsp;    Lasciate le cose basche di Biarritz, sud della Francia, dopo la versione Californiana e Giapponese, c&rsquo;&egrave; stata la prima volta per l&rsquo;Italia. A Lido di Camaiore, Toscana. Gli organizzatori, arrivati in Versilia, si sarebbero innamorati di quell&rsquo;atmosfera unica dovuta alle condizioni perfette per surfare, soprattutto con long board, e quelle Alpi Apuane cos&igrave; vicine da far gola a chiunque volesse farsi una Ride in moto a breve, medio e lungo giro. La data prescelta &egrave; stata il secondo fine settimana di ottobre, dal 7 al 9, subito dopo la chiusura della stagione balneare, per facilitare l&rsquo;organizzazione dei vari eventi cercando di non doversi confrontare con le migliaia di turisti che d&rsquo;estate affilano le rive toscane. La tappa italiana del W&amp;W era nell&rsquo;aria da almeno 3 anni ma si &egrave; concretizzata nei 2 mesi e mezzo precedenti l&rsquo;evento: una vera e propria corsa per portare sulle nostre spiagge quello che, ormai, &egrave; un format internazionale consolidato.  Migliaia i biglietti giornalieri venduti, pass media finiti, souvenir &ldquo;saccheggiati&rdquo;. Una prima edizione che ha battezzato, con la sua affluenza, la sicura previsione di una seconda. Da testimoni dell&rsquo;evento francese possiamo assicurare che l&rsquo;effetto dejavu appena arrivati &egrave; stato notevole: stessa atmosfera, stessi volti, quelli degli storici frequentatori, stessa sensazione di classe, moda, lusso sia per lo stile inconfondibile dei partecipanti attivi, con una forte partecipazioni di Moto Guzzi, Triumph, Royal Enfield, BMW e Harley-Davidson, per citarne alcune, e una altissima qualit&agrave; delle moto esposte da varie officine di altissimo livello come Abnormal Cycle, Officine Rossopuro, Hazard, PDF, M.Fuchs, South Garage.    Dal venerd&igrave; alla domenica, tre sono stati gli eventi principali districati nei dintorni del Village: Vintage Rally Enduro, per cui Enduro Republic ha realizzato un fettucciato tecnico ad insidioso dove 40 e passa enduristi vintage accorsi da mezza Europa sono stati messi alla prova. Tra questi c&rsquo;era Andrea &ldquo;Dopz&rdquo;, rider per Motosprint e Daje Company, in sella alla sua R80G/S Special realizzata da &ldquo;Emporio Elaborazioni Meccaniche&rdquo;. &ldquo;Dopo&rdquo; ha difeso l&rsquo;onore delle bicilindriche attempate segnando un ottimo posizionamento finale con davanti solo monocilindrici. El Rollo: gara di flat track nuda e cruda in un campo di polvere, che ha visto diverse categorie, dalle anziane alle elettriche, contendersi l&rsquo;ovale senza risparmiare nulla, nonostante il valore di una Triumph o BSA d&#39;annata. La Race Of The Lords (R.O.T.L.) : corsa sulla spiaggia in perfetto stile California anni &rsquo;50: gara di accelerazione con inversione a U e ritorno dove, chiaramente, la spettacolarit&agrave; del contesto e dei partecipanti &egrave; stata la vera attrazione. La parte surf ha lasciato il posto all&rsquo;anticiclone delle Azzorre che ha portato un tempo fantastico per tutti i giorni della manifestazione, condizione che, ad esempio, in Francia non &egrave; mai avvenuta: copiosi sono i km bagnati che dovrete mettere in conto se deciderete di vedere la version fran&ccedil;aise originale.    Per la prossima edizione, come Motosprint ci sentiamo di consigliare l&rsquo;aggiunta di una bella Ride organizzata alla scoperta delle meraviglie e delle curve del territorio, per rendere la manifestazione ancora pi&ugrave; &ldquo;turistica&rdquo; e attrattiva per tutti. In conclusione, evento promosso. Ci vedremo l&rsquo;anno prossimo, in fin dei conti: Ride, Party, Repeat!  (in collaborazione con Daje Company) 

Sfide di accelerazione su sabbia, flat track sulla terra, fettucciato vintage per l&rsquo;enduro. Ma anche skateboard e surf. Tutto questo &egrave; stato Wheels&amp;Waves al Lido di Camaiore. Noi di Motosprint ci siamo stati &nbsp;

Wheels&amp;Waves: spiaggia, onde e&hellip; moto, che festa in Toscana!

Sfide di accelerazione su sabbia, flat track sulla terra, fettucciato vintage per l&rsquo;enduro. Ma anche skateboard e surf. Tutto questo &egrave; stato Wheels&amp;Waves al Lido di Camaiore. Noi di Motosprint ci siamo stati e ve lo raccontiamo con queste immagini (gallery realizzata in collaborazione con Daje Company)

W&W: le foto del raduno al Lido di Camaiore

        Probabilmente neanche in Ducati pensavano di ottenere simili risultati, con la Scrambler. Un grande applauso, quindi, va innanzitutto al reparto marketing, per avere spinto cos&igrave; forte e avere creato un vero e proprio universo parallelo al classico mondo Rosso Ducati. Oggi, la gamma Scrambler si compone di numerosi modelli, tra cui questa nuova Urban Motard. The Test: il ruggito della Kawasaki Versys 1000 Grand Tourer &nbsp; Sportiva   Non &egrave; difficile capire a cosa si ispiri. &Egrave; una Scrambler dall&rsquo;impronta sportiva, come testimonia la speciale livrea disegnata dal Centro Stile Ducati, che unisce il bianco e il Rosso Ducati GP 2019. Come tutte le Scrambler, si propone come una moto intuitiva e spassosa, da subito. Lo testimonia, per esempio, il peso contenuto a 196 kg in ordine di marcia o l&rsquo;altezza della sella ridotta (805 mm). Sella che, su questo modello, &egrave; piatta, proprio come sulle vere motard da competizione. La ciclistica fa affidamento su un classico telaio in tubi di acciaio, nero come la sella, che lavora con sospensioni Kayaba (forcella con steli di 41 mm &Oslash;, ammortizzatore con molla progressiva regolabile nel precarico, collegato al forcellone direttamente, senza leveraggi); corsa ruota di 150 mm. Da qui nascono quote ciclistiche che potremmo definire naturali ma comunque tendenti all&rsquo;agilit&agrave;: 1436 mm d&rsquo;interasse con 24&deg; di angolo del cannotto; numeri piuttosto compatti. I cerchi sono a raggi, hanno un diametro di 17 pollici e calzano pneumatici puramente stradali, anche nelle misure: Pirelli Diablo Rosso III in misura 120/70 e 180/55. I freni sono forniti da Brembo, con il singolo disco anteriore di 330 mm &Oslash;, abbinato a una bella pinza ad attacco radiale a 4 pistoncini. L&rsquo;ABS Cornering &egrave; di serie. Per il resto c&rsquo;&egrave; un elettronica piuttosto minimalista, che non prevede mappature o controlli di trazione; qui l&rsquo;esperienza di guida &egrave; pura. Di conseguenza il piccolo cruscotto LCD trasmette solo le informazioni necessarie alla marcia, come il livello carburante, la velocit&agrave; eccetera. Oltre alla grafica, la Urban Motard si distingue per alcuni dettagli, come il parafango anteriore alto o le tabelle porta numero laterali bianche. Disponibile solo in questa colorazione e anche in versione depotenziata a 35 kW per le patenti A2 (e offerta a 1000 euro in meno, un gran bell&rsquo;incentivo per i pi&ugrave; giovani), la Urban Motard &egrave; venduta a partire da 11.590 euro, franco concessionario. &nbsp; Note desmosdromiche   Come le sue sorelle, anche questa Urban Motard &egrave; inattaccabile, sul colpo d&rsquo;occhio: i colori sono freschi, ben mescolati, attirano sguardi ma senza risultare eccessivi. I volumi sono proporzionati e slanciati e la sella dritta taglia correttamente l&rsquo;orizzonte. &Egrave; un oggetto gradevole, da guardare e da toccare. Una volta in sella la sensazione di gioco non svanisce. Sembra di impugnare una moto da cross, solo un po&rsquo; pi&ugrave; bassa. E il motore regala &ldquo;note desmodromiche&rdquo;, profonde e vagamente irregolari. Il bicilindrico, per&ograve;, borbotta un po&rsquo; troppo ai bassi. Sono passati anni dal primo, leggendario 750 cm3 progettato dall&rsquo;ingegnere Taglioni, eppure ancora oggi i bassi regimi gli sono indigesti. Non &egrave; un problema, semplicemente una caratteristica intrinseca del bicilindrico ad aria. I comandi di frizione, freni e cambio sono morbidi, un bell&rsquo;aiuto nella guida di tutti i giorni. Anche il baricentro basso aiuta a divincolarsi nel traffico e la sella non alta permette a tutti di poggiare bene a terra con i piedi. La citt&agrave; &egrave; senza dubbio il suo ambiente naturale. Superata la soglia fatidica dei 2000-2500 giri l&rsquo;erogazione si fa pi&ugrave; pulita e soprattutto energica. In commercio ci sono motori pi&ugrave; esplosivi e potenti ma ai medi regimi ha comunque una buona dose di forza. 3000/6000 giri... &egrave; questa la fascia pi&ugrave; divertente da utilizzare e dove spinge con maggiore convinzione. Tirargli il collo &egrave; pratica decisamente inutile; meglio cambiare qualche istante prima della zona rossa e godersi la spinta del bicilindrico a met&agrave; scala del contagiri. Il motore &egrave; sposato con sospensioni dalla taratura piuttosto sfrenata. Scorrono e affondando con decisione, privilegiando la guida che sfrutta i trasferimenti di carico. Non aspettatevi certo la precisione chirurgica di una sportiva o un avantreno che scava nell&rsquo;asfalto; al contrario, ci si diverte un mondo sfruttando l&rsquo;affondamento della forcella. I percorsi tortuosi sono il suo pane; meno i lunghi curvoni in appoggio. Anche perch&eacute; il cerchio anteriore di 17 pollici ha trasformato parecchio il suo modo di curvare; ora c&rsquo;&egrave; un avantreno svelto e pronto a reagire alle reazioni del pilota. Se questo da una parte pu&ograve; mettere a disagio i meno esperti, dall&rsquo;altra esalta chi cerca una moto dall&rsquo;avantreno pi&ugrave; presente e allo stesso tempo reattivo. Il manubrio a piega bassa contribuisce alla sensazione di guida sportiva e protesa sull&rsquo;anteriore. Ci si trova pi&ugrave; naturalmente a spingere sulle pedane e a cercare l&rsquo;aderenza dell&rsquo;avantreno. A dire la verit&agrave;, per la cifra a cui &egrave; venduta avremmo apprezzato delle sospensioni regolabili nella taratura idraulica, per adattare meglio lo spirito e la compostezza dell&rsquo;assetto sulle esigenze del pilota. D&rsquo;altronde, sulla versione Desert Sled ci sono&hellip; The&nbsp;Test: Yamaha MT-09, salto di qualit&agrave;       

Si tratta di una moto nata per essere divertente in curva. Il prezzo? Non &egrave; per tutti

The Test: Ducati Scrambler Urban Motard, una vita di traverso

        L&rsquo;atmosfera &egrave; quella giusta per divertirsi con le gomme tassellate in buona compagnia, e per vedere e gustare luoghi e sterrati in sella alla moto che si utilizza tutti i giorni: &egrave; il Trofeo Scrambler, che quest&rsquo;anno si propone con alcune novit&agrave; interessanti che strizzano sempre pi&ugrave; l&rsquo;occhio ai molti piloti pi&ugrave; o meno esperti, ma anche a chi non ha mai provato a fare una gara vera. Trofeo Scrambler, formula "classica"   Fedele alla formula introdotta nel 2018 dalla FMI, che prevede un giusto mix di gara e turismo, il Trofeo nazionale dedicato a Scrambler pure (anche Special derivate) e Maxi-Enduro sta raccogliendo consensi e si prepara per una stagione con i numeri giusti. Il passaggio, all&rsquo;inizio dello scorso anno, alla gestione delle Commissione Turistica FederMoto ha dato ancora di pi&ugrave; l&rsquo;impronta easy e, appunto, turistica alla sfida: c&rsquo;&egrave; la speciale tra le fettucce per mettere il giusto pepe al Trofeo, ma anche un gran bel giro di trasferimento godibile da tutti. Cos&igrave; l&rsquo;agonista pu&ograve; esprimersi al meglio e il turista dall&rsquo;inclinazione off-road pu&ograve; cimentarsi sullo stesso terreno, e chiss&agrave; che un giorno non voglia staccare la licenza. Si pu&ograve; partecipare, infatti, sia con la licenza Fuoristrada che con la tessera Member ottenibile presso un Moto Club FMI: per chi sceglie questa seconda formula non ci sono cronometraggi, ma &egrave; possibile decidere di transitare comunque, a fotocellule rigorosamente spente e senza transponder, sulla speciale. L&rsquo;importante E &egrave; lo spirito, che deve essere da vero gentleman: &egrave; questa la modalit&agrave; con cui si approccia al Trofeo, per stare in compagnia e godersela davvero alla guida del proprio mezzo. Sono ammesse al via le moto che, come recitano alcuni testi, sono adatte alla strada asfaltata e, grazie alla loro componentistica, sono attrezzate anche per affrontare le strade sterrate: le Scrambler, appunto, ma non soltanto. La categoria Scrambler &egrave; suddivisa in Light fino a 400 cm&sup3;, Heavy oltre 400 cm&sup3;: si pu&ograve; scegliere tra i tanti modelli a listino delle varie Case oppure realizzare una Special propria, l&rsquo;importante &egrave; che la ruota anteriore non sia superiore alla misura di 19 pollici e che la moto sia priva di carenatura. Poi ci sono le Maxi-Enduro, suddivise in mono e pluricilindriche, in entrambi i casi con peso superiore a 160 chili: qui la platea &egrave; ovviamente ampia, e spazia dalle Enduro anche ventennali e oltre, fino ai pi&ugrave; moderni modelli che oggi ripopolano con nuove proposte le vetrine dei concessionari. Guarda ancora al mondo Special la categoria Open, che apre il trofeo a qualsiasi moto di oltre 160 chili: una categoria che ci fa immaginare alcune creazioni derivate da moto stradali anche plurifrazionate. Un trofeo in quattro weekend  Se la vostra due ruote non &egrave; tra tutte queste c&rsquo;&egrave; poi la categoria Open Sport Ospiti che d&agrave; accesso a qualsiasi moto che non sia una moderna e leggera off-road da gara: via libera a vecchie Enduro, alle XR, XT, e via cos&igrave;, purch&eacute; la partecipazione sia sempre vissuta nella filosofia del trofeo. La Open Sport Ospiti non partecipa alla classifica assoluta e da quest&rsquo;anno &egrave; suddivisa in due classi: quattro e due tempi (costituite in pre senza di almeno tre partecipanti per classe in gara). Per l&rsquo;iscrizione alla Open Sport Ospiti &egrave; necessario richiedere preventivamente l&rsquo;assenso scrivendo all&rsquo;apposito indirizzo e-mail presente sul sito ufficiale. Poche le prescrizioni tecniche per tutte le classi, a parte l&rsquo;ovvia obbligatoriet&agrave; di veicoli omologati e conformi al Codice della Strada, e gomme libere purch&eacute; a norma codice. Le giornate di gara per il 2022 sono ben otto, articolate su quattro weekend. Ogni giornata assegna un punteggio, e ci si pu&ograve; iscrivere anche alla sola tappa del sabato o della domenica. Si parte dall&rsquo;Abruzzo, il 9 e 10 aprile, con la doppia prova &ldquo;Majella Scrambler&rdquo; organizzata dal Moto Club DG, che avr&agrave; Direzione Gara e partenza in provincia di Chieti a Fara Filiorum Petri; seguir&agrave; il &ldquo;Terre di Predappio Scrambler&rdquo;, organizzato il 4-5 giugno dal Moto Club Predappio nell&rsquo;omonima localit&agrave; in provincia di Forl&igrave;-Cesena. Nell&rsquo;ultimo fine settimana di settembre, il 24-25, il Moto Club Motocicli Audaci propone la seconda edizione del &ldquo;Sardinia Rumble&rdquo; con epicentro a Sinnai, a pochi chilometri da Cagliari, e bel giro sulle alture circostanti. A chiudere &egrave; il Moto Club Guastalla, che quest&rsquo;anno sdoppia il suo evento proponendo &ldquo;L&rsquo;imponente&rdquo; classica a inizio settembre e la versione valida per il Trofeo Scrambler, &ldquo;L&rsquo;imponente Scrambler&rdquo; nei giorni 8-9 ottobre: partenza a Guastalla (RE) e percorso sugli sterrati e sulle sabbie lungo il grande fiume. Il calendario MotoGP 2022       

Si tratta di una serie aperta a chi si cimenta nelle speciali tra le fettucce e chi si accontenta di un bel giro di trasferimento

Trofeo Scrambler, una competizione "per tutti"

Ci siamo, il 3 e 4 luglio ci sar&agrave; il primo appuntamento del Trofeo Scrambler FMI 2021 e si partir&agrave; con il Sardinia Rumble. Organizzata dal Moto Club Motocicli Audaci, sar&agrave; una due giorni a Sinnai, nell&rsquo;entroterra cagliaritano, con gare valide quali prima e seconda prova del trofeo tricolore, dedicato al tassello facile di scrambler e maxienduro, in un contesto ben pi&ugrave; ampio del solo agonismo. Le due tappe proporranno percorsi completamente diversi.  La prima giornata   Sabato 3 luglio &egrave; in programma un anello di 135 chilometri che partendo da Sinnai porter&agrave; i piloti tra splendidi sterrati ed un tratto panoramico in asfalto, toccando i comuni di Malacalagonis, Burcei, Villasalto e San Vito a nord del capoluogo sardo. A Villasalto &egrave; previsto un controllo timbro alle miniere di Su Suergiu con sosta e possibilit&agrave; di visita al museo minerario.  Sempre a Villasalto sar&agrave; proposto lo &ldquo;smurzo&rdquo;, assaggio gustoso e leggero, offerto dal comune in collaborazione con la Caritas Diocesana di Cagliari nell&rsquo;ambito del progetto etico Terre Ritrovate, che punta a recuperare le vecchie colture a grano piantumate con la variet&agrave; Karalis e concimate con concimi organici azotati con lana di pecora. Il successivo controllo timbro sar&agrave; a San Vito.  La prova di abilit&agrave; e le due prove speciali della giornata (una alla partenza e l&#39;altra al ritorno) si svolgeranno nella cava Cagima a Sinnai, palestra di divertimento del moto club organizzatore, che ha ospitato in tempi recenti anche gli allenamenti dei Pata Talenti Azzurri. Ma non &egrave; finita qui la giornata: al calar del sole salir&agrave; sul palco allestito all&rsquo;interno del village il gruppo Churchill&#39;s Finger, da Torino, capitanato da Giovanni Dovis, musicista e designer del R&amp;D Honda. Si aggiunge al programma un DJ set di &quot;Ruido&quot;.    Seconda giornata   Domenica 4 luglio ci sono in programma due tornate di un percorso di 55 chilometri che tocca Burcei, borgo arroccato alle pendici dei massicci dei 7 Fratelli. Altro smurzo in programma, offerto dall&#39;associazione dei Pastori di Burcei grazie alla collaborazione dell&#39;amministrazione del sindaco Simone Monni, che fortemente ha voluto ospitare la manifestazione. Anche qui saranno due le prove speciali, sempre nella stessa cava, pi&ugrave; la prova di abilit&agrave;.  Tra le tante iniziative che si stanno aggiungendo in questi giorni prima del via anche la proposta del concessionario Il Centauro di Cagliari, che permetter&agrave; di partecipare alla gara con una Yamaha T7 a noleggio ad un costo di 200&euro; incluso l&rsquo;iscrizione.  Non mancheranno al via di questo debutto il presidente Giovanni Copioli e il presidente della Commissione Turistica e Tempo Libero Rocco Lopardo, oltre al dakariano Maurizio Sanna e molti altri piloti-mototuristi che si stanno aggiungendo. Le iscrizioni sono ancora aperte e si chiuderanno il primo luglio. &Egrave; possibile partecipare anche con formula turistica, con tessera Member FMI e certificazione medica per la pratica dell&#39;attivit&agrave; sportiva non agonistica.  CALENDARIO TROFEO SCRAMBLER FMI 2021   03 luglio Sardinia Rumble - Sinnai CA - Moto Club Motocicli Audaci  04 luglio Sardinia Rumble - Sinnai CA - Moto Club Motocicli Audaci  28 luglio L&rsquo;Imponente - Guastalla RE - Moto Club Guastalla  13 novembre - Giardini Naxos ME - Moto Club Taormina New  Qui tutte le informazioni. 

Una nuova stagione &egrave; ormai alle porte, il via &egrave; previsto tra una settimana, da Cagliari, con un programma ricco di attivit&agrave;. Ecco i dettagli delle due tappe

Trofeo Scrambler FMI 2021: si parte il 3 e 4 luglio in Sardegna

        Con l'arrivo del nuovo anno e della norma Euro 5 i tecnici Ducati hanno aggiornato diversi comparti del motore&nbsp;su tutta la gamma Scrambler.Ma c'&egrave; di pi&ugrave;: arrivano nuove livree con la Icon disponibile nel classico colore giallo, mentre l&rsquo;arancione sar&agrave; sostituito dal Rosso Ducati. Scrambler Night Shift  La Desert Sled sar&agrave; disponibile anche blu con cerchi oro ma la novit&agrave; principale &egrave; la nuova Night Shift. Un mix tra Caf&eacute; Racer e Full Throttle (che escono entrambe dalla gamma): il colore Aviator Grey si abbina alla sella Caf&eacute; Racer, tabelle portanumero, ruote a raggi, manubrio della 1100 Sport PRO e specchietti alle estremit&agrave;. Infine, esce dalla gamma la 400 che d&rsquo;ora in poi sar&agrave; venduta solamente in Giappone.   La "stella nera"  Parlando di XDiavel invece Ducati ha introdotto per il 2021 la nuova versione 'Black Star' e una colorazione Dark Stealth per la versione standard. La Black Star si mette particolarmente in mostra grazie a una livrea speciale che ne esalta le forme. La grafica dedicata su serbatoio e puntale alterna i colori grigio e nero opachi, con un classico tocco di rosso. Parafango e fianchetti sono verniciati in color titanio, mentre il telaio &egrave; nero lucido. Rinnovate anche la cover radiatore, ora nere anodizzata, e la sella arricchita da un tessuto dedicato. Altri segni particolari sono i&nbsp;cerchi forgiati e lavorati, verniciati in nero lucido. All&rsquo;anteriore, il cerchio ruota &egrave; da 3,5 x 17 pollici, mentre al posteriore &egrave; previsto un cerchio da ben 8 x 17 pollici (240/45 ZR17). Gli pneumatici sono Pirelli Diablo Rosso III. Per il 2021 inoltre, il bicilindrico Testastretta DVT 1262 diventa conforme alla normativa Euro5, risultato ottenuto grazie a un differente layout del silenziatore (derivato dalla Diavel 1260). Nonostante ci&ograve;, l&rsquo;XDiavel eroga comunque 160 CV a 9.500 giri e 12.9 kgm ad appena 5.000 giri. Come tutte le Ducati di ultima generazione &egrave; equipaggiata di piattaforma inerziale, che fornisce le informazioni all&rsquo;ABS Cornering e al traction control.   Novit&agrave; anche per la Streetfighter  Infine, Ducati ha rinnovato la gamma Streetfighter introducendo per il 2021 la colorazione Dark Stealth (disponibile nei concessionari gi&agrave; da novembre 2020) e l'omologazione&nbsp;Euro5&nbsp;per tutta la gamma. L&rsquo;aggiornamento agli standard di emissioni, per&ograve;, non ha modificato i valori di potenza e coppia ma li ha solo riposizionati a regimi di rotazione differenti. La naked eroga 208 CV (153 kW) a 13.000 giri (250 giri pi&ugrave; in alto rispetto alla versione Euro 4) e una coppia di 12,5 Kgm (123 Nm) a 9.500 giri (2.000 giri pi&ugrave; in basso dell&rsquo;Euro4).   Le modifiche hanno riguardato la linea di scarico del Desmosedici Stradale e la calibrazione motore, ritocchi necessari per rispettare il nuovo standard europeo sulle emissioni inquinanti. Cambiamenti anche per il silenziatore che, immutato nell&rsquo;aspetto, utilizza catalizzatori maggiorati per massimizzare la capacit&agrave; di convertire i gas inquinanti.       

L&rsquo;azienda di Borgo Panigale non si &egrave; fermata alla Multistrada. Per l&rsquo;anno nuovo presenta anche nuove versioni della sua Scrambler (che diventa Euro 5) e dell&rsquo;incredibile XDiavel

Novità Ducati 2021, arrivano nuove Scrambler e XDiavel

        Per la prima prova del Trofeo Scrambler&amp;Special prevista il 23-24 giugno a Farini, nel Piacentino, si schiereranno personaggi illustri al nastro di partenza. Tra questi, spiccano i nomi del Presidente FMI Giovanni Copioli e del Coordinatore del Comitato Enduro FMI, Franco Gualdi. Entrambi hanno infatti deciso di tenere a battesimo questa &ldquo;prima&rdquo; del nuovo Trofeo schierandosi ai nastri di partenza e interpretando lo spirito della manifestazione che si basa su aggregazione, divertimento con un tocco di competitivit&agrave; che certo non guasta. GUALDI FAVORITO - &ldquo;Nonostante i numerosi impegni istituzionali ho deciso di non mancare al primo appuntamento di questo nuovo Trofeo sul quale puntiamo molto&rdquo;, ha detto il Presidente FMI Giovanni Copioli. &ldquo;Finalmente salir&ograve; in sella e non ho dubbi sul fatto che ci divertiremo molto. Sono felice di aver convinto anche Franco Gualdi a partecipare, pur sapendo che sar&agrave; un avversario davvero ostico. Anzi, visto il suo passato sportivo, lo ritengo favorito!&rdquo; ENTUSIASMO CONTAGIOSO - &ldquo;Non avevo in programma questa partecipazione, ma lo spirito di questo Trofeo e l&rsquo;entusiasmo del Presidente Copioli mi hanno contagiato", ha detto Franco Gualdi. &ldquo;Sar&agrave; emozionante tornare in sella dopo tanto tempo, augurandomi di non aver perso la grinta degli anni nei quali correvo e vincevo nell&rsquo;Enduro internazionale&rdquo;. Oltre alle due prestigiose presenze federali, &egrave; prevista anche la partecipazione di altri personaggi del settore motociclistico, annunciano gli organizzatori Mirco Urbinati e il Moto Club Chieve. PER PARTECIPARE &ndash; E&rsquo; sufficiente avere la Licenza Fuoristrada Amatoriale FMI. La procedura di iscrizione &egrave; disponibile sul sito sigma.federmoto.it, accessibile anche dall&rsquo;apposita sezione della pagina web www.trofeomotoscramblerespecial.it. LE CATEGORIE &ndash; Tre le grandi categorie ammesse: Scrabler, Speciale Old Style. Per partecipare alla Scrambler, devono essere definiti Scrambler dalle case costruttrici e sono divisi nelle seguenti classi: &bull; Light: cilindrata fino 500 cc - dimensione dei cerchi come da libretto - sospensioni di serie &bull; Eavy: cilindrata oltre 500 cc - dimensione dei cerchi come da libretto - sospensioni di serie Per partecipare alla classe Special, le moto sono derivate da modelli di serie, caratterizzate da sostanziali innovazioni al propulsore e soprattutto alla ciclistica, comunque omologate all&rsquo;utilizzo su strada. &bull; Special: tutte le cilindrate - dimensioni dei cerchi come da libretto Nella classe Old Style rientrano i motocicli immatricolati nel 1992 e precedenti di tutte le cilindrate: &bull; Old Style: doppio ammortizzatore o mono ammortizzatore laterale (tipo BMW R 80 - R 100 GS) &bull; Dimensioni cerchi e pneumatici come da libretto &bull; Escluse moto specialistiche Regolarit&agrave; ed Enduro Il calendario 23-24 giugno. Motoclub Chieve - Trofeo Farini (PC) 1-2 settembre. Motoclub Grigna - Trofeo Pasturo - Lecco (LC) 27-28 ottobre. Motoclub SBM - Trofeo Paterna (PG) Ulteriori informazioni sul sito ufficiale del trofeo. &nbsp;       

Nel primo round del trofeo, il 23-24 giugno a Farini, correranno anche il presidente FMI Giovanni Copioli e il coordinatore del Comitato Enduro FMI Franco Gualdi

Trofeo Scrambler e Special: al via anche Copioli

        Riservato strettamente a chi ama la Scrambler, di ieri e di oggi, e ha voglia di mettersi alla prova ma senza esagerare: questo, in sintesi, lo spirito del Trofeo Scrambler&amp;Special che prender&agrave; il via quest&rsquo;anno e si articoler&agrave; in tre prove. La Federazione Motociclistica Italiana, infatti, ha dato vita una novit&agrave; nel settore agonistico. "Con questa competizione vogliamo rendere accessibile a tutti gli appassionati una determinata tipologia di gare&rdquo;, spiega Franco Gualdi, Coordinatore Comitato Enduro della Federazione Motociclistica Italiana. &ldquo;Si tratta di manifestazioni a limitato contenuto competitivo, in cui i piloti affronteranno prove speciali e in alcuni casi di abilit&agrave; al termine delle quali verr&agrave; redatta una classifica.&nbsp; Il Trofeo rappresenta una novit&agrave; nel nostro panorama&nbsp; ed &egrave; dedicato a chi si vuole mettere alla prova senza per&ograve; dover partecipare a gare ad alto tasso agonistico", conclude Gualdi. Tre gli appuntamenti del Trofeo: il 23-24 giugno a Farini (PC) con l'organizzazione del Moto Club Chieve, il 14-15 luglio a Scandiano (RE) con l'organizzazione del Moto Club locale e il 3-4 novembre a Santa Luce (PI) con l'organizzazione del MC Sbm. Possono partecipare i piloti nati fino al 2000 con licenza Elite, Fuoristrada o Amatoriale.&nbsp; LE MOTO &ndash; Tre le categorie al via: Scrambler, Special e Old Style. Per la Scrambler, le moto devono essere definite tali dalle Case costruttrici e sono divisi nelle classi: Light, fino a 500 cc, e Heavy, oltre 500cc (dimensione dei cerchi come da libretto e sospensioni di serie). Le moto della categoria &ldquo;Special&rdquo; sono derivate da modelli di serie, caratterizzate da sostanziali innovazioni al propulsore e soprattutto alla ciclistica, comunque omologate all'utilizzo su strada. Le dimensioni dei cerchi devono essere come da libretto. Rientrano infine nella categoria&nbsp;&ldquo;Old Styke&rdquo; i motocicli immatricolati nel 1992 e precedenti di tutte le cilindrate. Hanno doppio ammortizzatore o mono ammortizzatore laterale e dimensioni di cerchi e pneumatici come da libretto. Sono escluse le moto specialistiche da regolarit&agrave; ed enduro. NUOVI ORIZZONTI - L'obiettivo &egrave; dunque quello di "conquistare" una nuova tipologia di pubblico, che voglia godersi anche le bellezze paesaggistiche e culturali dei luoghi attraversati e provare l&rsquo;emozione di leggere il proprio nome su una classifica. "Il Trofeo Moto Scrambler e Special si pone in un contesto motociclistico che ha subito una importante evoluzione negli ultimi anni&rdquo;, spiega l&rsquo;organizzatore Mirco Urbinati. &ldquo;La voglia di viaggiare in off road scoprendo nuovi orizzonti &egrave; oggi molto forte anche con moto da enduro di derivazione stradale.  &ldquo;Il trofeo avr&agrave; un contenuto competitivo perch&eacute; per ogni prova verr&agrave; stilata una classifica ma la dominante sar&agrave; lo stare insieme, l&rsquo;aprire gli occhi su nuovi orizzonti da scoprire grazie ai luoghi che ospiteranno le prove, selezionati affinch&eacute; regalino ai partecipanti le giuste emozioni di avventura e scoperta. L&rsquo;obiettivo del 2018 &egrave; far rivolgere l&rsquo;attenzione sul Trofeo al fine di poterne costruire nel breve futuro una serie di appuntamenti itineranti in tutta Italia&rdquo;, conclude Urbinati. Qui tutte le informazioni. &nbsp; &nbsp;       

"E' una novit&agrave; ed &egrave; dedicato a chi si vuole mettere alla prova senza per&ograve; dover partecipare a gare ad alto tasso agonistico", spiega Franco Gualdi, coordinatore del Comitato Enduro per Federmoto

Un trofeo per le Scrambler

Continua l&rsquo;arrembaggio delle Scrambler. Appare chiaro che sono le moto del momento (i perch&eacute; leggeteli qua: http://www.inmoto.it/2015/07/16/nel-futuro-sempre-scrambler/) e molto probabilmente anche del futuro. Si tratta di un segmento in via di espansione, nel quale, da oggi, anche i giapponesi si sono affacciati con convinzione. Yamaha XSR700. Il marketing di Iwata la chiama Faster Son. Di fatto, si tratta di una Scrambler. La rivale numero uno della Ducati, che, in assenza di avversarie dirette (cio&egrave; nella stessa fascia di prezzo) sta facendo viaggiare a gonfie vele il reparto produzione di Borgo Panigale. La XSR700 sar&agrave; disponibile da novembre 2015 (quindi dopo l&rsquo;EICMA) ma Yamaha ha deciso di svelarla ora. Come per dire... ci siamo anche noi. Aspettateci e dateci fiducia. Una mossa strategicamente giusta. Perch&eacute; chi aveva intenzione di acquistare altri modelli, ora quanto meno si porr&agrave; una domanda: vale la pena attendere?  IL DESIGN R LE FINITURE - La XSR700 piace non solo perch&eacute; appartiene ad una categoria che va di moda. Piace perch&eacute; &egrave; ben fatta. Il faro anteriore vecchio stile ha una forma allungata, che va a &ldquo;riempire&rdquo; la zona sopra il parafango; il serbatoio con gusci laterali in alluminio ha un design retr&ograve; e le sue forme ben si sposano con quelle del telaio e del motore. La sella &egrave; rifinita a regola d'arte. Ed infine, i pneumatici Pirelli Phantom, che avevamo gi&agrave; visto sulle Ducati Sport Classic e che hanno un disegno che si sposa alla perfezione con i concetti di Scrambler e di r&eacute;tro. C&rsquo;&egrave; poi la parte moderna, ovvero l&rsquo;impianto di carico, che termina con un silenziatore corto e montato in basso, la strumentazione, molto semplice ma completamente digitale ed il raffreddamento a liquido, che ha imposto l&rsquo;utilizzo del radiatore. Ecco, questo &egrave; l&rsquo;unico elemento che stona con tutto il resto, anche a causa della sua forma squadrata. Scrambler &egrave; sinonimo di essenzialit&agrave; e di raffreddamento ad aria, soluzione che per&ograve; mal si sposa con ridotte emissioni inquinanti ed elevate prestazioni.  MOTORE E CICLISTICA - A proposito di prestazioni... alla XSR700 non mancano, per merito dell&rsquo;ormai noto bicilindrico in linea di 689 cm3, dotato di un carattere molto sportivo: risposta al gas pronta, ottimo allungo ed un tiro in basso che sorprende, considerando la cilindrata ed il frazionamento. Le manovelle sono a 270&deg;, per assicurare un sound diverso (pi&ugrave; cupo) rispetto a quello in un tradizionale bicilindrico in linea. Il telaio &egrave; in acciaio e la sospensione posteriore non &egrave; progressiva; l&rsquo;ammortizzatorem &egrave; montato in posizione orizzontale e collega il carter motore al forcellone (che &egrave; lungo 530 mm) senza l&rsquo;ausilio di leveraggi. Davvero bello, infine, il design dei cerchi in alluminio a dieci razze. Completando il discorso sulla ciclistica, va detto che all&rsquo;avantreno ci sono dischi a margherita di 282 mm di diametro, abbinati a pinze (ad attacco assiale) a 4 pistoncini. Interessante il dato del peso. Per la XSR700 Yamaha dichiara 186 kg in ordine di marcia.  PERSONALIZZAZIONI E ACCESSORI - Come tutte le scrambler, anche la XSR700 &egrave; stata progettata pensando alle personalizzazioni. Yamaha ha spiegato pi&ugrave; volte che in futuro ci saranno sempre pi&ugrave; moto dall&rsquo;aspetto minimale, perch&eacute; ogni utente deve avere la possibilit&agrave; di sviluppare un proprio concetto di design intorno ad una base tecnica solida ma semplice. La nuova XSR700 non fa eccezione, per&ograve; convince anche cos&igrave;, in configurazione di serie: essenziale ma non povera. Un bel mix, che potr&agrave; essere arricchito anche con degli accessori Yamaha.  DISPONIBILIT&Agrave;, PREZZI E COLORI - A novembre 2015 saranno due i colori disponibili: verde e grigio. Non sono stati dichiarati i prezzi, per&ograve; si pu&ograve; fare una considerazione. La MT-07 ABS, che ha la medesima base tecnica della XSR700, costa 6490 euro franco concessionario.  Riccardo Piergentili  [conti_video id=&rdquo;37632"]  [conti_gallery id=&rdquo;37618"]

Si chiama XSR700, nasce sulla base tecnica della MT-07 ed ha un gran bello stile

Yamaha svela la scrambler

Foto: Yamaha svela la scrambler

Quattordici titoli piloti nel mondiale Superbike e diciassette nel campionato costruttori, un titolo piloti e uno costruttori in MotoGP, e altri allori nel mondiale Supersport e Superstock, senza contare i successi nei campionati italiani: questo, in estrema sintesi, il ruolino di marcia di Ducati. Che oggi raggiunge un altro traguardo, anche se non sportivo: dalle linee di produzione &egrave; infatti uscita la prima Scrambler, che vuol rappresentare l'attualizzazione di un modello che ha fatto storia. Con la Scrambler, annunciata gi&agrave; sei mesi fa e vista per la prima volta a Colonia e - in Italia - a EICMA - la "rossa" di Borgo Panigale vuol confermare tutta la sua tradizione ma nel segno del continuo progresso, dettato anche e soprattutto dalla partecipazione alle competizioni.  Condividere con i dipendenti l&rsquo;uscita della prima moto per ogni singola produzione &egrave; una consuetudine per Ducati, ma questa di Scrambler ha un significato diverso e rispecchia in pieno lo spirito della &ldquo;Land of Joy&rdquo; che sta caratterizzando questo nuovo brand.  Ad accogliere la prima moto a fine linea, oltre a tutto il team che ne ha seguito lo sviluppo e agli operai e ai tecnici, c&rsquo;era l'amministratore delegato di Ducati Claudio Domenicali, insieme a Silvano Fini, Direttore dello Stabilimento di Borgo Panigale.  &ldquo;Questa prima moto ha un significato particolare per tutti noi&rdquo;, ha commentato l&rsquo;Ing. Claudio Domenicali: &ldquo;Il marchio Scrambler porta dai nostri concessionari una ventata di freschezza e allegria, &ldquo;The Land of Joy&rdquo;, con un prodotto che coniuga modernit&#341; ed heritage in un mix mai visto prima nel mondo delle due ruote, di cui siamo tutti particolarmente felici ed estremamente orgogliosi&rdquo;. Fiammetta La Guidara 

Nello stabilimento di Borgo Panigale iniziata la produzione dello Scrambler, 40 anni dopo il modello  Ducati che fece storia negli anni &rsquo;70

11 risultati per 'scrambler'

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