        AS era l&rsquo;acronimo con cui era identificato il motoscafo costruito anche dalla Piaggio nel corso della Prima Guerra mondiale. Secondo alcune fonti quelle tre lettere stavano per &ldquo;Motoscafo Armato Silurante&rdquo;; per altre, &ldquo;Motoscafo Anti Sommergibile&rdquo;; per Gabriele D&rsquo;Annunzio, che lo rese celebre per una sua scorreria in cui beff&ograve; la marina austro-ungarica nella baia di Buccari, significava &ldquo;Memento Audere Semper&rdquo;. MAS, poco dopo la fine della Grande Guerra divenne anche il marchio di fabbrica di una nuova industria motociclistica, e in questo caso l&rsquo;interpretazione delle tre lettere non dest&ograve; confusione: &ldquo;Motocicli Alberico Seiling&rdquo;. Polvere di Stelle: le meteore Sch&uuml;ttoff e Hiekel MAS  Una certezza storica, finalmente? S&igrave;, per quanto riguarda il nome MAS, per&ograve; molti dubbi irrisolti riguardano ancora il fondatore dell&rsquo;azienda, quell&rsquo;Alberico Seiling che alcuni danno per nato a Terni nel 1894, altri a Narni, altri infine a Monaco di Baviera, e soltanto successivamente naturalizzato italiano. Le mie ricerche in tal senso non sono giunte a una conclusione. Indubbiamente il cognome Seiling &egrave; diffuso in Baviera e ho trovato una Seiling Helene e un Seiling Alberich &ndash; definito &ldquo;industriale&rdquo; &ndash; fra i soci del Touring Club Ciclistico Italiano nell&rsquo;anno 1895. Non ci sono dubbi invece sul fatto che Alberico Seiling fu uno dei pi&ugrave; prolifici progettisti di motociclette in Italia nel periodo fra le due guerre e che la MAS, da lui fondata a Milano, si colloc&ograve; in pochi anni fra le pi&ugrave; note industrie del settore nel nostro Paese. La Marca comparve per la prima volta nell&rsquo;elenco delle fabbriche italiane di motocicli nel 1923, ma gi&agrave; dal 1920 Seiling era conosciuto nell&rsquo;ambiente come importatore di motori ausiliari per biciclette costruiti in Germania, per i quali utilizzava il marchio Meiller, lo stesso di una grossa azienda specializzata nella produzione di veicoli pesanti con sede a Monaco di Baviera. Fu in quel periodo che Seiling progett&ograve; e costru&igrave; la sua prima moto, o meglio, una bicicletta a motore, visto che con tale nome erano definiti per legge quei veicoli motorizzati a due ruote il cui propulsore non pesasse pi&ugrave; di 17 kg. Nonostante questa definizione legale, il veicolo che dal 1923 ebbe il marchio MAS sul serbatoio era un&rsquo;autentica motoleggera di 125 cm&sup3; monocilindrica a quattro tempi con valvole in testa (una rarit&agrave; per l&rsquo;epoca) comandate da aste e bilancieri, cambio in blocco a due rapporti, trasmissione a catena e freni a nastro su entrambe le ruote. Con le stesse caratteristiche, con il motore ancora inferiore ai 17 kg di peso, nel 1925 Seiling introdusse il cambio a tre rapporti e present&ograve; una versione di 150 e una di 175 cm&sup3;. Quest&rsquo;ultima si distingueva per avere il cilindro in alluminio anzich&eacute; in ghisa e ottenne un buon successo di mercato, al punto che lo stesso motore diede vita a un modello &ldquo;corsa&rdquo; e nel 1927 anche a uno economico con distribuzione a valvole laterali e cambio a due rapporti. La MAS 175 nella versione a valvole in testa e tre marce venne scelta anche per realizzare un motofurgone da trasporto merci dalle caratteristiche molto avanzate, come il cassone sospeso elasticamente. Fu il primo, o uno dei primi motofurgoni prodotti da un&rsquo;industria italiana e, valendo anche per questa categoria di veicoli la norma del peso del motore, godeva degli stessi privilegi del  le motobici, quindi poteva circolare senza targa e patente, pagando soltanto il bollo previsto per le biciclette. Una gamma sempre pi&ugrave; ampia&nbsp; Il successo commerciale permise alla MAS di ampliare la gamma presentando nel 1928 il &ldquo;Modello 120&rdquo; con cilindrata di 244 cm&sup3;, valvole in testa, frizione a secco e cambio separato a tre rapporti. Un anno pi&ugrave; tardi fu la volta di una 500 bicilindrica a valvole laterali, un modello di prestigio la cui uscita coincise con la prima affermazione sportiva della MAS in ambito internazionale. Seiling, pi&ugrave; che competere nei campionati di Velocit&agrave;, era propenso a mettere a confronto le sue moto nelle gare di Regolarit&agrave; (oggi Enduro), che pi&ugrave; evidenziavano le doti di prestazioni e resistenza dei modelli di serie. E coerentemente a questa convinzione favor&igrave; l&rsquo;iscrizione delle MAS alla Sei Giorni, massimo evento regolaristico mondiale. Ne deriv&ograve; un primato: nell&rsquo;edizione del 1929, svoltasi a Monaco di Baviera, Nunzio Silvestri conquist&ograve;, alla guida di una MAS, la prima medaglia d&rsquo;oro vinta da un concorrente italiano. Spinto da questa clamorosa affermazione, Alberico Seiling allest&igrave; una squadra interna che nei cinque anni successivi fece incetta di medaglie d&rsquo;oro alle Sei Giorni: tre nel 1930 e 1931, cinque nel 1932, una nel 1933, due nel 1934 e una nel 1935. Punta di diamante della squadra fu sempre Natale Boneschi, pilota di grande talento che per&ograve;, nel pieno della forma e all&rsquo;apice della carriera, rimase vittima, nel 1935, di un incidente causato da un automobilista distratto. Le affermazioni sportive e l&rsquo;apprezzamento mostrato dal pubblico per le motociclette MAS, avevano nel frattempo incrementato ulteriormente la gamma produttiva: nel 1930 Seiling aveva riprogettato la 175, che l&rsquo;abrogazione della norma del peso di 17 kg del motore non confinava pi&ugrave; fra le biciclette a motore; nel 1931 aveva presentato una 350 monocilindrica a valvole in testa e una 125 ultra-economica a due tempi, nel 1934 infine aveva sostituito i modelli di 175 con nuovi, di analoghe caratteristiche, ma di cilindrata maggiorata a 218 cm&sup3;. Da quel momento comunque la produzione si concentr&ograve; soprattutto sulle 350-500 monocilindriche con un&rsquo;offerta che spaziava dalla distribuzione a valvole laterali o in testa al telaio rigido o con sospensione anche sulla ruota posteriore. Fino al 1940 non intervennero pi&ugrave;, nella gamma produttiva della MAS, altri cambiamenti, ma un evento di notevole importanza per il futuro dell&rsquo;azienda si verific&ograve; a met&agrave; degli anni Trenta, quando Alberico Seiling cedette le sue quote ai fratelli Guidetti, imprenditori gi&agrave; azionisti della MAS. Seiling mantenne un ruolo di consulenza, ma di fatto si fece da parte per fondare una nuova Marca. Ritiratosi nel 1935, inizi&ograve; lo studio di una moto inedita che fu pronta per il debutto nel 1938. Sul serbatoio spiccava il nome del progettista: &ldquo;Seiling&rdquo;. La MAS, superati i due insidiosissimi scogli della crisi economica mondiale generata dal crollo di Wall Street nell&rsquo;ottobre del 1929 e dall&rsquo;uscita di scena del suo fondatore, si mantenne fra le protagoniste del mercato nazionale. Poi scoppi&ograve; la guerra e la produzione civile venne ridimensionata fino a cessare. La MAS aveva presentato un modello popolare chiamato &ldquo;Lupatta&rdquo; di 175 cm&sup3; con motore a due tempi, ma poco dopo le sole motociclette rimaste nella sua gamma furono una 350 e una 500 a valvole laterali con telaio elastico in configurazione militare. Polvere di Stelle: un viaggio nella storia dei Marchi tedeschi       

<p>Accanto ai dubbi sulla provenienza (umbro o tedesco?) l&rsquo;inventore vantava una certezza: l&rsquo;assoluta genialit&agrave;, espressa con la MAS, protagonista nella Regolarit&agrave;</p>

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Polvere di stelle: Seiling, re della Sei Giorni