L &rsquo;anno della svolta potrebbe essere appena iniziato e Andrea Migno, forse, non era mai stato tanto convinto delle proprie possibilit&agrave;. Lo dimostrano i risultati, in crescendo, di questo inizio di stagione della Moto3. Il pilota che ha ereditato la Honda-Snipers dal vice campione del Mondo Tony Arbolino ha cancellato la frustrazione del GP Qatar - dove &egrave; stato uno dei tre piloti abbattuti da Xavi Artigas - con il quarto posto nel GP Doha e, dopo la pole position, con il terzo in Portogallo. Un bel ritorno sul podio, da dove il &ldquo;Mig&rdquo; mancava da fine 2019. Dopo sei stagioni con la KTM, il venticinquenne ha trovato nuova linfa nel cambiamento, con cui insegue il vertice &ndash; lui che ha vinto un solo GP sui 118 disputati &ndash; anche per compiere l&rsquo;atteso salto di categoria.  &ldquo;Il Portogallo (il GP prima di Jerez, ndr) mi ha lasciato un bel sapore in bocca - dice il pilota della VR46 Riders Academy - &egrave; stato un bel weekend, ma anche impegnativo. Sono stato competitivo e ho cercato di lottare fino alla fine per la vittoria, anche se &egrave; mancato qualcosa. In ogni caso abbiamo ottenuto la pole e il podio, quindi possiamo ritenerci abbastanza contenti, ma soprattutto dobbiamo cercare di mantenere questo ritmo&rdquo;.    A Portimao &egrave; arrivata la pole, la seconda in Moto3, cosa ha significato?  &ldquo;Quando parti davanti sei avvantaggiato per la gara e questo &egrave; positivo. La pole mi ha aiutato a rimanere nel gruppo di testa. Per il resto, stare davanti non mi ha creato pressione&quot;.  L&rsquo;adattamento al nuovo team sembra procedere spedito.  &quot;Mi trovo bene e c&rsquo;&egrave; una bella sintonia con moto e squadra. Nel team la vedono come me e sono contenti per le cose buone che abbiamo fatto&rdquo;.  Pensavi di avere pi&ugrave; problemi nel passaggio da KTM a Honda?  &ldquo;Con la Honda mi sono trovato subito in sintonia. Ho praticamente sempre guidato una KTM e non voglio dire che non sia una buona moto, ha vinto tantissime gare e l&rsquo;anno scorso anche il Mondiale, ma avevo bisogno di un cambiamento. Per portare al limite una Honda bisogna andare molto forte. Vediamo come andr&agrave; quest&rsquo;anno. Come sempre &egrave; meglio far parlare i risultati alla fine dei weekend&rdquo;.  I risultati di inizio 2021 suggeriscono che non sono cambiate soltanto moto e squadra.  &ldquo;S&igrave;, &egrave; cambiato qualcosa anche in me: rispetto allo scorso anno penso di avere una consapevolezza diversa. E siamo in progressione positiva, ci sono i margini per crescere ancora&rdquo;.  Moto3: Paolo Simoncelli si scaglia contro la Direzione Gara  La vittoria e il salto in Moto2     Quanto dista il ritorno alla vittoria, che manca da quattro anni?  &ldquo;Ci sono arrivato molto vicino, non manca qualcosa di rilevante. Serve sistemare ancora qualche dettaglio per provare a fare ancora meglio. Bisogna avere sempre la velocit&agrave; giusta sia in prova che in gara&rdquo;.  Sei approdato al Team Snipers al posto di Tony Arbolino, che nel 2020 ha sfiorato il titolo, senti la pressione?  &ldquo;&Egrave; una pressione positiva. Arrivare dopo Arbolino, secondo me, &egrave; sinonimo di grande voglia di fare bene, mi stimola a lavorare sempre sodo e a cercare di fare bei weekend. A questa et&agrave;, mi sono rimaste poche chance per fare risultati in Moto3&rdquo;.  Come valuti, in generale, i tuoi avversari in pista?  &ldquo;Sono arrivati rookie di grande livello che stanno dimostrando di essere molto promettenti. Quando li vedo mi vengono in mente i migliori spagnoli che adesso si trovano in MotoGP. Oltre a loro ci sono stati vari cambi di team e moto. Bisogner&agrave; vedere nel corso della stagione chi sar&agrave; pi&ugrave; costante&rdquo;.  Pedro Acosta &egrave; prepotentemente entrato in lizza per il titolo.  &ldquo;S&igrave;, per&ograve; c&rsquo;&egrave; anche Jaume Masia, e penso anche a Darryn Binder. Ma &egrave; difficile da dire: al momento i primi dieci se la possono giocare fino alla fine&rdquo;.  Di fronte a balletti spesso stucchevoli nelle qualifiche della Moto3, hai chiesto a gran voce la Superpole.  &ldquo;&Egrave; l&rsquo;unica soluzione per risolvere il problema delle qualifiche in Moto3, ma non soltanto: ogni turno &egrave; una qualifica, perch&eacute; tutti vogliono andare direttamente in Q2. Specialmente nelle FP3, vengono messe due o tre volte le gomme nuove. In questo modo il weekend ha perso il suo metodo di lavoro, non ci sono pi&ugrave; i turni per studiare e sistemare la moto, non c&rsquo;&egrave; pi&ugrave; il tempo perch&eacute; devi fare sempre il time attack. Sono due giorni in cui sei in ansia per riuscire a entrare in Q2 e poi alla fine, in gara, siamo comunque tutti attaccati. Il mio pensiero, condiviso con molti altri all&rsquo;interno del paddock, &egrave; fare la Superpole come in MotoE. In questo modo i piloti sarebbero portati a girare da soli e andrebbero tutti pi&ugrave; forte, non come adesso, che anche chi non va forte &egrave; davanti perch&eacute; prende le scie. Spero che queste parole vengano considerate da chi di dovere&rdquo;.  Sei in Moto3 in pianta stabile dal 2015: come &egrave; cambiata negli anni?  &ldquo;All&rsquo;inizio era pi&ugrave; selettiva, c&rsquo;erano pi&ugrave; Case costruttrici. E c&rsquo;era pi&ugrave; &lsquo;selezione&rsquo; nel gruppo davanti. Con il passare degli anni le gare sono diventate sempre pi&ugrave; di gruppo fino a essere non particolarmente veloci. Tutti i piloti, poi, si allenano come i colleghi della MotoGP, quindi il livello si &egrave; alzato. In pi&ugrave;, sono rimaste due Case, Honda e KTM, con moto pi&ugrave; o meno allo stesso livello. Se posso dirlo...&rdquo;  Prego.  &ldquo;Sinceramente, spero di rimanere qui ancora per poco, per poi guardarla da fuori, questa Moto3!&rdquo;.  La Moto2 &egrave; il traguardo per il 2022?  &ldquo;Gi&agrave; volevo cambiare per il 2021, ma l&rsquo;anno scorso non ho avuto una bella stagione. Il mio obiettivo &egrave; finalizzato al salto di categoria: sono convinto che se arriveranno i risultati, il salto si potr&agrave; concretizzare&rdquo;.  &nbsp;Cosa significa per te far parte della VR46 Riders Academy?  &ldquo;Significa essere sotto l&rsquo;ala di Valentino Rossi e potersi allenare con i migliori piloti di questo sport. Grazie a Vale abbiamo a disposizione una professionalit&agrave; di alto livello, e questo aiuta molto&rdquo;.  Moto3 GP Spagna, brivido per Oncu: &ldquo;Sono vivo per miracolo&rdquo; 

<p>&quot;Rispetto la Moto3, ma il mio obiettivo &egrave; vederla da... fuori, correndo in Moto2. L&rsquo;ottimo inizio con la Honda e il team Snipers alimenta il sogno del salto di categoria&quot;, ci racconta Migno in esclusiva</p> 

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Andrea Migno: “Moto3? Spero di rimanerci ancora per poco”