Alla prima Sprint Race del 2023 non è stato tutto rose e fiori: Luca Marini (Mooney VR46) ha coinvolto il pilota Ducati in un incidente all'uscita di curva 5, complice il forte vento che investiva il circuito portoghese. 

Sprint Race, l'incidente Enea Bastianini al GP di Portimao

16:30  Sprint Race: la Top5  1. Pecco Bagnaia, Ducati Lenovo  2. Jorge Martin, Prima Pramac  3. Marc Marquez, Repsol Honda&nbsp;  4. Jack Miller, KTM  5. Maverik Vinales, Aprilia Factory   What an EPIC introduction to the #TissotSprint! @PeccoBagnaia starts life with the #1 as number 1! #PortugueseGP  pic.twitter.com/eikP3mEDjW &mdash; MotoGP&trade; (@MotoGP) March 25, 2023    16:25  Nuvola Rossa vince ancora una volta!  Pecco Bagnaia e la Ducati sono i primi vincitori della sprint race, seguiti da Martin (Prima Pramac) e Marc Marquez (Repsol Honda). Esplode la gioia nel box Ducati e in pista i piloti si complimentano tra di loro   16:22  Inizia l&#39;ultimo giro  Un errore di Martin &egrave; un&#39;enorme opportunit&agrave;&nbsp;per Pecco Bagnaia,&nbsp;che subito risale in prima posizione.&nbsp;   16:20  Marquez risale: il terzo posto &egrave; di nuovo suo  Il pilota Honda approfitta del duello tra Oliveira e Miller e li supera entrambi, posizionandosi alle spalle di Bagnaia.   16:18  Bagnaia torna all&#39;attacco  Pecco Bagnaia non ci sta e tenta di nuovo l&#39;attacco a Miller, superandolo e mettendosi in seconda posizione. Ora il suo obiettivo &egrave; Martin   16:15  Pecco in difficolt&agrave;, Miller nuovo leader&nbsp;  Miller riesce a sorpassare anche Martin e si prende di forza la leadership del Gran Premio del Portogallo. Mancano solo 5 giri alla fine della gara Sprint e Davide&nbsp;Tardozzi &egrave; negativamente sorpreso dal ritmo Ducati: &quot;girano molto piano, non ce l&#39;aspettavamo.&quot;   16:13  Miller ce la fa: sorpasso riuscito  Miller riesce nel suo attacco e supera il pilota Ducati. Bastianini viene portato al centro medico dopo aver lamentato dolori in seguito all&#39;incidente che lo ha visto coinvolto nei primi giri.&nbsp;   16:11  Bagnaia all&#39;inseguimento della prima posizione  Il campione del mondo si avvicina al pilota Prima Pramac ma deve guardare negli specchietti: Jack Miller (KTM) si sta avvicinando (+0.214)   16:08  Martin nuovo leader della Sprint Race  Jorge Martin ruba la prima posizione a Pecco Bagnaia, che scende in seconda posizione davanti a Marc Marquez.   16:06  Bastianini Out  Uno scontro in curva 5 vede uscire Enea Bastianini (Ducati Lenovo) e Luca Marini (Mooney VR46)   16:05  I Top 3 dopo il primo giro  1. Marquez  2. Bagnaia&nbsp;  3. Martin&nbsp;   16:03  Si spengono i semafori!  Marquez parte benissimo ma subito si accoda Pecco Bagnaia. Bastianini recupera posizioni e passa dal 6 al 2 posto, lottando col compagno di squadra.&nbsp;   16:01  Inizia la prima Sprint Race della Storia!&nbsp;  Inizia il giro di formazione dei piloti lungo il rettilineo caratteristico di Portimao. I saliscendi vedranno impegnati i piloti MotoGP, che non potranno mai perdere la concentrazione per i prossimi 12 giri   15:58  Chi vincer&agrave; la Sprint Race?  Chi sar&agrave; in grado di aggiudicarsi il primo podio del 2023? I bookmakers danno per favorito il campione del mondo Pecco Bagnaia (Ducati), ma le opinioni degli esperti del settore sono diverse. Scopri di pi&ugrave; nell&#39;approfondimento     15:53  Sprint Race MotoGP: i piloti prendono posto  Mancano solo dieci minuti all&rsquo;avvio della prima gara dell&rsquo;anno. Marc Marquez si sfila il casco e i guanti e si prepara ad affrontare i 12 intensi giri durante i quali dovr&agrave; cercare di difendersi dagli avversari. I piloti Ducati sono agguerriti: Bastianini &ldquo;Abbiamo lavorato bene, bisogna attaccare e basta&rdquo;, Bagnaia &quot;abbiamo tutto il potenziale per farcela&quot;   15:51  Gran Premio di Portimao: Pol Espargar&ograve; out  A causa di un incidente durante la seconda sessione di prove libere, il pilota Tech3 non prender&agrave; parte al weekend. Un violento high side lo ha disarcionato dalla sua moto&nbsp;all&rsquo;ingresso di&nbsp;curva 10, e dopo essere scivolato sulla spessa ghiaia del circuito, scontrandosi anche con la moto, ha impattato contro le barriere di sicurezza riportando gravi danni: frattura di una vertebra dorsale, frattura della mandibola e una contusione polmonare. La sessione &egrave; stata subito fermata e il pilota &egrave; stato trasferito all&rsquo;Ospedale di Faro, dove sar&agrave; operato chirurgicamente nei giorni a venire.&nbsp;  Guarda la ricostruzione dell&#39;impatto:     15:43  MotoGP: come funziona la Gara Sprint?  La novit&agrave; pi&ugrave; grande che investe la MotoGP del 2023 &egrave; la gara Sprint: un nuovo format che sconvolge il weekend, inserendo una gara in pi&ugrave; in ogni Gran Premio. Seguendo l&#39;esempio della Formula 1, anche Dorna ha deciso di tentare questa nuova strada, ottenendo&nbsp;feedback contrastanti dai&nbsp;piloti, dagli addetti al settore e dagli appassionati. Un&#39;opportunit&agrave; in pi&ugrave; per conquistare il podio o un azzardo che mette a rischio la vita dei piloti? Analizziamo la situazione nell&#39;approfondimento     15:36  MotoGP Gara Sprint: la griglia di partenza  Ecco l&rsquo;ordine di partenza per la prima Sprint Race del 2023:  1. M. Marquez &ndash; Repsol Honda  2. F. Bagnaia &ndash; Ducati Lenovo  3. J. Martin &ndash; Prima Pramac  4. M. Oliveira - RNF  5. J. Miller &ndash; RedBull KTM  6. E. Bastianini &ndash; Ducati Lenovo  7. M. Vinales &ndash; Aprilia Factory  8. M. Bezzecchi &ndash; Mooney VR46  9. L. Marini &ndash; Mooney VR46  10. J. Zarco &ndash; Prima Pramac   15:32  Marc Marquez parte in Pole  Il pilota numero 93 ha strappato la pole position al campione del mondo Pecco Bagnaia (Ducati), segnando il nuovo record assoluto del circuito con un crono di 1:37.226. Scopri come si sono svolte le qualifiche nel nostro approfondimento     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   &nbsp;    &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;     &nbsp;  &nbsp;   Un post condiviso da Marc Ma?rquez (@marcmarquez93)     &nbsp;   15:20  Calendario MotoGP 2023  Per scoprire tutte le date, gli orari e dove vedere i Gran Premi della MotoGP per tutto il 2023, clicca sul nostro calendario   15:19  MotoGP 2023: iniziano i giochi  La prima gara della stagione &egrave; arrivata e tutto &egrave; pronto. Splende il sole sul circuito del Portogallo e i piloti si stanno preparando per scendere in pista per la prima gara Sprint del 2023. Dopo le tre sessioni di Prove Libere e le due sessioni di qualifica, i team schierano sulla griglia le moto per prepararsi al primo vero appuntamento del nuovo anno.  Luogo:&nbsp;Portogallo, Aut&oacute;dromo Internacional do Algarve 

La prima gara del motomondiale ha inizio con la gara sprint del Gran Premio del Portogallo e Bagnaia dovr&agrave; lottare per difendere&nbsp;&nbsp;l&#39;1 sulla sua Ducati

MotoGP, segui la diretta della prima Sprint Race 2023

        Luca Cadalora, Luciano Pavarotti. Di Modena, entrambi. Uno veleggiava con la voce sopra orchestre di legni e ottoni, l&rsquo;altro si faceva accompagnare dal sibilo plurale di due e quattro cilindri accordati all&rsquo;unisono. La Storia Sprint di Luca Cadalora   Mondi apparentemente distanti, i loro, dalla quiete dei camerini alla frenesia dei box, dalla misura del palco agli eccessi della pista. Eppure, un punto d&rsquo;incontro c&rsquo;&egrave; stato. Il pilota emiliano si &egrave; ritrovato a intonare alcuni passi d&rsquo;opera proprio come il concittadino, anche se a modo suo e in contesti del tutto diversi. &Egrave; successo a cena, nelle tavolate con cui il Team Roberts, impegnato in 500 con la Yamaha, chiudeva le sue domeniche migliori. Era la prima met&agrave; degli anni &rsquo;90: il boss della squadra dei tre diapason, Kenny, dell&rsquo;Italia amava non soltanto il cibo e il vino, ma anche la musica. E cos&igrave;, in quel clima di festa, incoraggiava Cadalora per farsi cantare qualche verso. Fra un &ldquo;&lsquo;O Sole Mio&rdquo; e un &ldquo;Nessun Dorma&rdquo; il modenese ha sfoggiato il suo lato pi&ugrave; radioso, anche se in altre occasioni ammette di essere stato un personaggio difficile, talvolta scorbutico, persino scomodo. Iridato nella 125 nel 1986 e autore di una doppietta in 250 nel &rsquo;91 e &rsquo;92, nella classe regina ha assaporato l&rsquo;agrodolce soddisfazione di chi si cimenta nella sfida impossibile: dopo tre anni alla corte di Roberts, in sella alle YZR ufficiali marchiate Marlboro, ha mandato al diavolo l&rsquo;americano e si &egrave; presentato in griglia con una Honda privata e senza un main sponsor. Nello schieramento multicolore del 1996, fra lampi fluorescenti e azzardi grafici, la sua carena bianca e spoglia appariva come un&rsquo;involontaria e sfacciata provocazione. Nel mirino dell&rsquo;italiano c&rsquo;era il grande numero uno del periodo, Mick Doohan, inarrestabile sulla NSR 500 ufficiale. Cadalora l&rsquo;ha fatta grossa: &egrave; riuscito a vincere il primo round della stagione creando un piccolo terremoto e calamitando qualche antipatia. A 30 anni dal suo approdo definitivo in top class, e in vista delle 60 candeline che spegner&agrave; in maggio, Cadalora si guarda indietro per raccontare armonie e dissonanze di una carriera da 34 vittorie nelle tre classi, di cui otto in 500. Luca Cadalora: l'intervista  Quella stagione, il 1996: una follia? &ldquo;Ho sempre seguito il cuore, nelle mie scelte. Mi sentivo di fare questa cosa e sono andato avanti. &Egrave; stato un azzardo. Una stagione di ribellione. Mi opposi a certe scelte del team con cui correvo, gestito dal tre volte campione del Mondo Kenny Roberts&rdquo;. Era la struttura ufficiale Yamaha con cui avevi esordito nel 1993, al fianco del campione del Mondo in carica Wayne Rainey: perch&eacute; avvenne il divorzio? &ldquo;Volevo correre con le gomme Michelin, come la stragrande maggioranza della griglia. Non averle costituiva un handicap, anche se ero gi&agrave; arrivato secondo nel Mondiale e avevo vinto diverse gare. C&rsquo;era un&rsquo;impressionante altalena di performance: in alcune piste i pneumatici funzionavano, in altre no. Quei tre anni con le Dunlop mi avevano logorato. Ero stanco&rdquo;. Da ufficiale dei tre diapason a privato in sella a una Honda: come fu il passaggio? &ldquo;Il primo test a Phillip Island fu disastroso. Non mi trovai affatto bene, con la base usata da Doohan. Feci pure un gran volo: mi si piant&ograve; una pedana nella coscia, sfiorandomi l&rsquo;arteria femorale. Un bel buco, drenaggio e via dicendo. Lasciai l&rsquo;Australia malconcio e preoccupato. La NSR non mi era piaciuta&rdquo;. Poi un secondo test, con questa moto che non sembrava funzionare come serviva a te. &ldquo;Andammo in Malesia, dove si sarebbe corsa la prima gara. Erv Kanemoto, il capotecnico che mi seguiva e che aveva gi&agrave; lavorato con me nei titoli vinti in 250, si era dato da fare per assecondare le mie esigenze. Finalmente, mi trovavo bene. Il tecnico ufficiale della Showa ci fece provare un sacco di roba per le sospensioni. Fece il massimo per assecondarmi, mi diede tutto. Probabilmente, serviva anche a lui...&rdquo;. Come si svilupp&ograve; a quel punto il rapporto con la Showa? &ldquo;Dissero che ci avrebbero fornito forcella e ammortizzatori dei piloti ufficiali. Ma occorreva pagare per avere materiale cos&igrave; speciale e diverso dallo standard. La cifra era esorbitante, tipo 150.000 dollari soltanto per la forcella. Il mio ragionamento: sono matti? Avevamo fatto diverse giornate di test, per far funzionare il loro materiale. E a loro vantaggio. Era quello, il modo di trattarci?&rdquo;. La prima gara, proprio in Malesia, a Shah Alam: cosa ricordi? &ldquo;Vinsi, ma dalla Honda non venne nessuno a complimentarsi. Sembrava avessimo fatto qualcosa di male. In quel momento compresi che sarebbe tata tosta, da l&igrave; in avanti. Mi ero messo dietro Doohan e ci&ograve; aveva creato qualche rigidit&agrave;. All&rsquo;HRC faceva piacere se uno vinceva una gara ogni tanto, gli dava anche una mano, magari per la gara di casa". &nbsp; Luca Cadalora: cuore e coraggio  Cosa intendi con &ldquo;dare una mano&rdquo;? &ldquo;Assistenza. Magari a livello di sospensioni, come quella che avevo avuto nei test&rdquo;. Quindi, dopo la tua vittoria qualcuno si era indispettito. &ldquo;Non ci fu pi&ugrave; alcuna forma di supporto. Anzi, fu guerra. Ma noi reagimmo spiazzando di nuovo tutti. Prima del GP di Jerez, il quarto di una stagione che ne contava 15, chiedemmo all&rsquo;HRC di montare forcelle &Ouml;hlins, che si trovavano sul mercato. Noi avevamo le moto in leasing, eravamo tenuti a chiedere l&rsquo;autorizzazione alla Honda, che fra l&rsquo;altro era legatissima alla Showa, della quale avevamo declinato quell&rsquo;offerta economicamente cos&igrave; impegnativa. Ero convinto che prendendo le &Ouml;hlins, che saranno costate 9000 dollari e non 150.000, e lavorandoci noi, io ed Erv, saremmo andati meglio che con il materiale che ci avrebbe preparato la Showa&rdquo;. La Honda vi sbatt&eacute; la porta in faccia? &ldquo;Tutt&rsquo;altro: a sorpresa ci autorizz&ograve;. Andammo a Jerez e la gara fu una grande lotta fra me, Alex Criville e Doohan, che vinse. Lo spagnolo cadde (avvenne all&rsquo;ultima curva del GP ricordato per l&rsquo;incredibile invasione del pubblico negli ultimi due giri, nde) e io arrivai secondo con questa soluzione ibrida, la forcella &Ouml;hlins davanti e l&rsquo;ammortizzatore Showa dietro. Ero il primo dei privati: questo sollev&ograve; l&rsquo;attenzione degli altri team satellite. Alex Barros chiese subito le &Ouml;hlins. Insomma, avevo creato un altro problema&rdquo;. Quell&rsquo;anno vincesti anche in Germania, in volata proprio su Doohan. Negli ultimi giri sorpassavate i doppiati come birilli: vi prendevate dei rischi, eh? &ldquo;Fa parte delle corse. Erano battaglie all&rsquo;ultimo sangue, le nostre. Anche con Wayne Rainey, di cui sono stato compagno di squadra in Yamaha. Oppure Kevin Schwantz. Non sapevi mai cosa aspettarti, da loro. Era sempre una sorpresa. Dov&rsquo;era il limite, non si sapeva&rdquo;. A proposito di bagarre: il tuo arrivo in volata con Helmut Bradl a Misano nel 1991 &egrave; storia. Sulle 250, usciste dall&rsquo;ultima curva appaiati e vi appoggiaste l&rsquo;uno all&rsquo;altro, a gomiti larghi. Cosa si prova in momenti come quello? &ldquo;Diventi quasi un animale. Una belva. Non vale soltanto per me, ma per tutti i piloti. Quando i confronti sono cos&igrave; accesi sei disposto a qualsiasi cosa. Fa anche un certo effetto dirlo. Ma sai com&rsquo;&egrave;...&rdquo;. &Egrave; appagante vincere cos&igrave;? &ldquo;Il massimo della libidine, della trance agonistica. Adrenalina pura, ti d&agrave; una scossa incredibile. Sei riuscito a restare in piedi quando non c&rsquo;era pi&ugrave; margine&rdquo;. Tu, per&ograve;, non eri uno che guidava sopra i problemi. &ldquo;Se non sentivo la moto come piaceva a me, non riuscivo a dare il 100%. Ce l&rsquo;avevo dentro, era automatico. Andavo al 95%. L&rsquo;avevo imparato cadendo parecchio ai tempi della 125, ai miei inizi. Avevo fatto dei bei voli&rdquo;. Cosa chiedevi a livello di sospensioni? &ldquo;Ci sono piloti che sfruttano la dinamica di movimento della moto, per guidare. Altri invece la contrastano: vogliono un mezzo che si muove meno, pi&ugrave; rigido, per usare la forza nei movimenti. La mia guida era meno fisica, assecondava le inerzie, gli spostamenti, i cambiamenti di baricentro, di peso&rdquo;. Come ti sentivi, quando eri a posto con la messa a punto? &ldquo;Dava un gusto incredibile. Era come se la moto fosse un prolungamento del mio corpo. La sella diventava il mio sedere, collegato alla gomma posteriore. Le braccia un tutt&rsquo;uno con la forcella, fino alla ruota. Una sensazione davvero bellissima&rdquo;. &nbsp; Luca Cadalora, Kenny Roberts, Giacomo Agostini  &Egrave; vero che con Roberts, nella prima met&agrave; degli anni &rsquo;90, usavate gi&agrave; la videometria? &ldquo;Avevamo uno studio con la moviola, per mandare le immagini avanti e indietro, al rallentatore. Potevamo vedere, per esempio, se la mia forcella affondava del tutto in una determinata staccata e compararla con quella di Wayne&rdquo;. In 250 hai corso nel team di Giacomo Agostini, in 500 con Roberts e con un compagno di squadra come Rainey: da loro hai assorbito tanto? &ldquo;Se eri sveglio, imparavi parecchio. Ho avuto la fortuna di lavorare con gente che ha segnato delle epoche. Alcuni team, per&ograve;, li ho anche fatti tribolare. Non ero facile da gestire. Magari ero felice e poi avevo giornate storte. Se ero girato male, mi chiudevo in camera e non c&rsquo;ero per nessuno&rdquo;. &Egrave; vero che intonavi i pezzi d&rsquo;opera per Kenny? &ldquo;A lui piaceva molto sentire cantare in italiano. Pure il vino, apprezzava. E non soltanto. Davo il mio meglio. Quando le gare andavano bene, la domenica sera, tutto il team andava a cena, una trentina di persone. A turno, a un certo punto, ognuno si alzava e diceva o faceva qualcosa. In quei momenti, ho anche intonato qualche passo d&rsquo;opera&rdquo;. Hai lavorato con parecchie realt&agrave; non italiane e parlavi un buon inglese: di chi era il merito? &ldquo;Di Eddie Lawson: quando correvo in 250 per Agostini, lui era in 500 nella stessa struttura. Era un esempio per me. Mi ospit&ograve; a casa sua, a Upland, in California. Ogni tanto c&rsquo;erano i suoi amici e la sua ragazza, a volte eravamo soltanto noi due. Quindi imparare la lingua fu una necessit&agrave;. Deve avermi ascoltato quando chiamavo la mia famiglia, perch&eacute; a un certo punto inizi&ograve; a chiamarmi &lsquo;Ciao mama&rsquo;. Era la mia formula d&rsquo;esordio quando ero al telefono. Ci divertimmo un sacco, fu fantastico&rdquo;. Fra i tuoi rivali qualcuno ti ha svelato dei segreti, anche involontariamente? &ldquo;Imparai moltissimo da Toni Mang. Ricordo l&rsquo;87: ero all&rsquo;esordio in 250 e andavo a palla. La Yamaha sembrava fatta apposta per me. Mang aveva 37 anni, io 24. Pensavo: questo tedesco non va. Ad Anderstorp, in Svezia, sorpassavo tutti all&rsquo;esterno, lui compreso. La sua era una strategia: si era risparmiato, si era lasciato superare, ma all&rsquo;ultimo giro pass&ograve; davanti e col cavolo che riuscii a replicare. Compresi di dover imparare da lui: non serve andare sempre al 100%, a ogni curva, a ogni staccata&rdquo;. Come vivevi la competizione? &ldquo;Non ho mai corso contro qualcuno. Forse a inizio carriera, ma poi ho capito che non era la cosa giusta. Volevo essere il pi&ugrave; veloce, indipendentemente dagli altri. Correvo per me stesso. Altrimenti mi avrebbe creato uno stato d&rsquo;animo non ideale. Magari altri piloti cercavano quella motivazione l&igrave;, ma la mia carriera nasceva da una spinta positiva: per andare bene, dovevo essere sereno. Non potevo provare odio&rdquo;. Com&rsquo;era scattata la molla? &ldquo;Un giorno, da ragazzino, ero nel garage di casa e trovai delle riviste in cui si parlava di mio padre. Era stato un pilota, negli anni &rsquo;50, e c&rsquo;erano delle sue foto sul podio: fino a quel momento, per&ograve;, non avevo mai sentito parlare di questo aspetto della sua vita. Gli chiesi: &lsquo;Ma sei tu questo? E come mai hai smesso?&rsquo;. Mi spieg&ograve; che era la sua passione, ma poi aveva conosciuto mia madre e messo su famiglia, doveva lavorare per sostenerci, cos&igrave; aveva abbandonato. Ci&ograve; fece nascere in me l&rsquo;idea di fare qualcosa a cui mio padre aveva dovuto rinunciare. &Egrave; la motivazione che mi ha spinto sempre. Fino alla fine&rdquo;. Calendario MotoGP 2023       

La storia del pilota emiliano, raccontata in questa intervista esclusiva

Luca Cadalora: il pilota che ha sempre seguito il cuore | Storie Sprint

        Il format prevede da quest&rsquo;anno una gara ridotta del 50% rispetto a quella domenicale, che si svolger&agrave; dopo le qualifiche del sabato. Questa sar&agrave; un ulteriore banco di prova sia per i team, che dovranno gestire moto, pezzi di ricambio e quant'altro, sia per i piloti a cui si presenta davanti una nuova sfida. Un evento, quello della gara sprint, che dar&agrave; la possibilit&agrave; di aggiudicarsi ulteriori punti - anche loro dimezzati - per la classifica, quindi sar&agrave; comunque molto ambita da tutti. Cos&rsquo;&egrave; la Sprint Race in MotoGP: tutto quello che c&rsquo;&egrave; da sapere sul nuovo format I favoriti della Sprint  Seppur accattivante, questo format introdotto da Dorna solo quest&rsquo;anno, e annunciato precedentemente nel GP d'Austria del 2022, &egrave; molto rischioso per i piloti che vogliono ambire al titolo: con solo il 50% dei giri i piloti non dovranno tenere conto del consumo gomme e quella benzina, ci&ograve; li porter&agrave; al limite delle loro capacit&agrave;.  Questo metter&agrave; in risalto piloti impulsivi che in una gara completa non riuscirebbero a essere costanti.  Uno di loro sar&agrave; Jorge Mart&iacute;n, del team Pramac Ducati, che &egrave; l&rsquo;emblema di questo stile di guida sempre al limite. Lui avr&agrave; la possibilit&agrave; di battagliare per le prime posizioni nella Sprint Race senza stare a badare ad eventuali rischi. I riflettori punteranno inoltre sui portacolori VR46 Marini e Bezzecchi, che non avendo pressioni in termini di vittoria del titolo, potranno giocarsi il tutto per tutto nell&rsquo;evento del sabato. In questo ristretto club inseriamo anche Miguel Oliveira e Pol Espargaro che hanno dimostrato di avere talento nelle stagioni passate, senza riuscire ad ad imporsi in gara. Lo spagnolo GasGas &egrave; motivato dalla nuova avventura e anche per lui la carta rischio sar&agrave; probabilmente quella vincente. Dall&rsquo;altra parte della medaglia tutti questi piloti saranno pericolosi per Bagnaia, Quartararo e chi ha l'ambizione di vincere il titolo non potendosi permettere di incappare in inutili cadute nella giornata di sabato,&nbsp;magari causate proprio dai piloti citati in precedenza. La Sprint, in definitiva, probabilmente sar&agrave; un evento che distinguer&agrave; due categorie di piloti differenti, chi dovr&agrave; essere costante in vista del campionato e chi si vorr&agrave; mettersi in luce.         

In questa avventura si metteranno in luce piloti nuovi? Facciamo alcune considerazioni

MotoGP, Sprint Race: la gara di chi rischia

        Lo scorso anno in occasione del weekend austriaco &egrave; stata resa nota la volont&agrave; da parte dell&rsquo;organizzazione del motomondiale di cambiare il format del fine settimana di gara, seguendo le orme della Formula 1 e non solo. La griglia della MotoGP da questa stagione dovr&agrave; adattarsi alla Sprint Race, spieghiamo nel dettaglio cos&rsquo;&egrave; e come funziona. Come funziona la Sprint Race?  La gara sprint &ldquo;formatter&agrave;&rdquo; l&rsquo;intero weekend di gara e a differenza del campionato a quattro ruote sar&agrave; presente ad ogni round. Il venerd&igrave; rester&agrave; uguale quindi vedremo come l&rsquo;anno passato le FP1 e le seconde libere: le prime dureranno 45 minuti e si svolgeranno come deciso dalla Dorna alle 10.45, le FP2 saranno di 60 minuti e l&rsquo;orario scelto sar&agrave; le 15.00. I tempi combinati di queste due sessioni determineranno i partecipanti diretti alla Q2. Questa mossa far&agrave; del venerd&igrave; un giorno altrettanto fondamentale, al contrario del passato dove era pi&ugrave; che altro di prove e ambientamento al tracciato. Invece nella giornata di sabato andranno in scena le terze prove libere che avranno una durata di 30 minuti, seguite dalle due sessioni di qualifiche che inizieranno alle ore 10.50 &ndash; di 15 minuti ciascuna - che decreteranno la griglia di partenza per la &ldquo;mini&rdquo; gara successiva, la Sprint Race. Le caratteristiche: la Sprint Race preveder&agrave; il 50% dei giri in meno rispetto alla gara domenicale, e andr&agrave; in scena alle ore 15 rendendo il sabato giornata ancora pi&ugrave; fondamentale. La domenica rester&agrave; uguale al 2022, con il Warm up alle 9.45 di dieci minuti, facendo concentrare tutte le attenzioni sulla Gara vera e propria alle ore 14.00. L&rsquo;idea &egrave; inoltre che la classe regina possa chiudere il weekend dando cos&igrave; la possibilit&agrave; di celebrare il podio in un modo migliore, anche con l&rsquo;invasione di pista del pubblico su ogni tracciato. Calendario MotoGP 2023 Cosa cambier&agrave; per la Moto2 e la Moto3, te lo diciamo nella prossima pagina! &nbsp; Come sar&agrave; il weekend di Moto2 e Moto3 nel 2023  Per quanto riguarda le classi minori il nuovo format non intaccher&agrave; pressoch&eacute; troppo il vecchio, infatti il venerd&igrave; sar&agrave; caratterizzato da FP1 e FP2 che dureranno rispettivamente 35 minuti per Moto3 e 40 per la classe intermedia. Nella giornata del sabato vedremo le terze prove libere al mattino &ndash; di 30 minuti &ndash; e nel pomeriggio le qualifiche classiche. La Domenica vedr&agrave; protagonista come nella classe regina la gara, alle 11.00 per la Moto3 e alle 12.15 per la Moto2, non si svolgeranno pi&ugrave; per&ograve; le sessioni di Warm up per queste categorie. Gli orari del nuovo format MotoGP 2023  Nella prossima pagina trovi l'assegnazione dei punti &nbsp; L&rsquo;assegnazione dei punti per la Sprint Race  Visto che sar&agrave; in pratica una gara dimezzata, la Sprint assegner&agrave; meno punti rispetto alla gara domenicale classica, infatti prenderanno punti solo i piloti che si posizioneranno dal primo al 9&deg; posto: 1^ posizione: 12 2^ posizione: 9 3^ posizione: 7 4^ posizione: 6 5^ posizione: 5 6^ posizione: 4 7^ posizione: 3 8^ posizione: 2 9^ posizione: 1 Gara Sprint e Dorna Per capire meglio nel dettaglio il funzionamento e gli obiettivi di questo nuovo format vediamo cosa dichiarano i vertici di Dorna e FIM: "A partire dal 2023 introdurremo una gara sprint il sabato pomeriggio di ogni Gran Premio; non come in Formula 1, ma in ogni round. Pensiamo che dopo due anni di Covid, in cui tutti noi abbiamo fatto sacrifici incredibili per continuare a disputare questo importante campionato, sia arrivato il momento di dare pi&ugrave; visibilit&agrave; in tv, ma anche agli spettatori" &ndash; rivela il presidente della FIM Jorge Viegas a Crash.net. &ldquo;Abbiamo bisogno di pi&ugrave; fan, abbiamo bisogno di una migliore show, e dobbiamo riempire i sabati. L'obiettivo era cercare di migliorare tutto il pi&ugrave; possibile, lavorando in tutte le aree. Abbiamo preso esempio da altri sport per offrire uno spettacolo migliore. Ne abbiamo discusso con la FIM, i costruttori e i team" - Conclude il CEO di Dorna Carmelo Ezpeleta. Fondamentale inoltre il pensiero del presidente dell'IRTA, Herve Poncharal, che riguardo a ci&ograve; ha dichiarato: &ldquo;Se non vai avanti, fai un passo indietro. Anche se il nostro spettacolo &egrave; fantastico, non significa che non puoi migliorare. S&igrave;, guardiamo cosa sta succedendo da qualche altra parte e cosa funziona da qualche altra parte. Abbiamo avuto un incontro con tutti i team indipendenti della MotoGP e hanno sostenuto all'unanimit&agrave; l'idea. Sar&agrave; anche meglio per i media e gli sponsor. Non ci saranno pi&ugrave; costi perch&eacute; non ci sar&agrave; pi&ugrave; azione in pista, quindi non avremo bisogno di cambiare l'allocazione di pneumatici o motore. Cercheremo di non dare pi&ugrave; lavoro ai piloti, ma fornire pi&ugrave; azione ed eccitazione". Le opinioni sono diverse: scopri chi &egrave; a favore e chi &egrave; contrario alla Sprint Race nella prossima pagina &nbsp; Piloti MotoGP a favore e contro la Sprint Race  La Sprint Race &egrave; stata oggetto di discussioni animate nell&rsquo;inverno appena trascorso, in quanto il format raddoppier&agrave; le gare in programma e quindi anche i costi dei team, nonch&eacute; il rischio dei piloti. I pensieri sono contrastanti, c&rsquo;&egrave; chi &egrave; a favore come Jack Miller e Johann Zarco che dichiarano: "Una grande bell'idea. &Egrave; un'altra possibilit&agrave; per un bonus! Perch&eacute; non provarlo? Penso che una gara sprint sar&agrave; un'ottima cosa, dove &egrave; tutto o niente. I mezzi punti ti fanno venire voglia di rischiare di pi&ugrave; e non devi preoccuparti delle gomme, del carburante o cose del genere, &ndash; continua l&rsquo;australiano -, tra cui anche la condizione fisica perch&eacute; in molte di queste gare normali non puoi spingere al massimo per tutto il tempo. Ma per met&agrave; gara puoi trattenere il respiro e farcela. Penso perch&eacute; non provarci, sar&agrave; un'aggiunta straordinaria e sarebbe qualcosa che i fan adoreranno vedere". Anche il francese ne parla cos&igrave;: "Sarebbe una bella sfida. &Egrave; molto interessante, &egrave; sempre un bello spettacolo e sarebbe bello per il pubblico. &Egrave; bello guardarlo in Superbike, quindi perch&eacute; no in MotoGP." Rovesciando la medaglia abbiamo chi &egrave; contrario come il campione del mondo 2021 Fabio Quartararo che pensa che il nuovo format sia una cosa stupida: &ldquo;S&igrave;, &egrave; lo stesso chilometraggio, ma la quantit&agrave; di rischio e la di energia che dai per una gara o per fare 14 giri nelle FP4 non &egrave; la stessa. Faccio quello che mi dicono di fare... alla fine, penso sia meglio che le qualifiche decretino ancora la posizione in cui inizierai la vera gara la domenica". Come anche Aleix Espragar&ograve;: "Voglio davvero credere che la dirigenza del campionato pensi che questa Sprint sia la cosa migliore per lo spettacolo, per lo sport, per la popolarit&agrave;... non condivido questa idea, ma &egrave; solo la mia opinione. Penso che il rischio sar&agrave; troppo alto e che 42 partenze a stagione in MotoGP siano troppe.&rdquo; Leggi inoltre il pensiero di Lorenzo Savadori in una chiacchierata esclusiva Qual &egrave; l'obiettivo della Gara Sprint? Leggi di pi&ugrave; nell'ultima pagina &nbsp; L&rsquo;obiettivo della Sprint race  In conclusione qual &egrave; il motivo per cui l&rsquo;organizzazione della MotoGP a voluto abbracciare questo format? Beh principalmente per attirare pi&ugrave; pubblico verso il mondo delle due ruote perch&eacute; in alcune parti del mondo, tra cui l&rsquo;Italia, il motociclismo &egrave; andato sempre pi&ugrave; calando sotto questo punto di vista, ma d&rsquo;altra parte in altre zone i numeri sono comunque in crescita. Inoltre si vuole portare nel motomondiale il concetto dello show business come avviene soprattutto negli sport americani, come la Nascar ma anche nella stessa Formula 1.        

Cosa cambia, durata e i dettagli della novit&agrave; pi&ugrave; importante che riguarda il 2023 per il motomondiale

Cos’è la Sprint Race in MotoGP: tutto quello che c’è da sapere sul nuovo format

        A poco pi&ugrave; di un mese dall&rsquo;inizio del campionato di MotoGP in Portogallo sulla pista di Portimao, Carmelo Ezpeleta, in un intervista ad AS, parla delle varie novit&agrave; che vedremo nel 2023. Il "capo" del motomondiale comincia descrivendo quali sono le sue aspettative per l&rsquo;anno che verr&agrave;: &ldquo;Per la prossima stagione spero che tutte le modifiche &ndash; come la Sprint - che abbiamo proposto vadano bene, come le altre volte che ci sono state delle novit&agrave;. Sperando che tutto proceda senza intoppi.&rdquo;  Parlando del nuovo format Dalla conferenza stampa dello scorso anno dove l&rsquo;organizzazione della Dorna annunciava il nuovo formato del weekend con l&rsquo;inserimento della Sprint, ne &egrave; passato di tempo e ce ne sono state di critiche e discussioni a riguardo. Il pubblico della MotoGP &egrave; molto pi&ugrave; conservatore rispetto a quello della Formula 1 e seguire le orme del campionato a quattro ruote potrebbe essere la scelta sbagliata, ma Ezpeleta &egrave; convinto e va dritto per la sua strada non curandosi delle polemiche. "Tutte le cose che abbiamo cambiato sono state criticate e, per ora, non ci siamo tirati indietro. Ci&ograve; non significa che, se vedessimo che la cosa non funziona, non avremmo nessun problema a tornare indietro. Dobbiamo innovare e pensare a quali cose possono essere migliorate &ndash; continua nell&rsquo;intervista Carmelo - in modo che le persone si affezionino al nostro campionato. Dobbiamo trovare un modo che avvicini sempre pi&ugrave; spettatori e ultimamente in alcuni gran premi la partecipazione sta aumentando molto. Penso inoltre che la Sprint, possa essere uno dei fattori che probabilmente far&agrave; innalzare l&rsquo;affluenza in circuito.&rdquo;  Il fatto che le gare in un fine settimana si siano raddoppiate pu&ograve; essere un ulteriore rischio per i piloti, ma anche per i team che sono preoccupati dei costi in pi&ugrave; che dovranno sostenere. Inoltre c&rsquo;&egrave; la possibilit&agrave; che il sabato un pilota si infortuni, partecipando alla Sprint, di conseguenza il tutto andrebbe a discapito della domenica: &ldquo;Il rischio c'&egrave; sempre, &egrave; un'arma a doppio taglio, perch&eacute; pu&ograve; succedere che vada male, ma spero di no. Il pilota pu&ograve; cadere nella gara sprint e nel warm up. L'anno scorso Marc Marquez in Indonesia &egrave; caduto durante il riscaldamento... Il rischio di cadere e farsi male in questo sport c'&egrave; sempre anche senza la Sprint.&rdquo;  Quanto gente conosce Francesco Bagnaia? Il mondiale 2022 ha visto la Ducati salire sul tetto del mondo con il trionfo dell&rsquo;italiano Pecco Bagnaia che riporta al team di Borgo Panigale il titolo dopo l&rsquo;ultima vittoria nel 2009 con Stoner. Il pilota di Chivasso sta ricevendo sempre pi&ugrave; attenzione e sta avendo sempre pi&ugrave; visibilit&agrave;, ma &egrave; quanto un campione si meriti? A questa domanda risponde proprio Ezpeleta: &ldquo;Purtroppo credo che molta gente ancora non lo conosca, ma per far s&igrave; che ci&ograve; avvenga, Pecco ha bisogno di tranquillit&agrave;. Veniamo da un periodo in cui a dominare era Valentino Rossi , che era un pilota straordinario e una personalit&agrave; magnifica; Bagnaia deve trovare la sua confort zone, come fece il Dottore, anche fuori dalla pista e poi verr&agrave; tutto da s&eacute;.&rdquo;         

L&rsquo;amministratore delegato Dorna fa il punto della situazione poco prima dell&rsquo;inizio di stagione&nbsp;

MotoGP, Ezpeleta: “Bagnaia? Ancora è poco conosciuto dalla gente, ma dategli tempo..."

        Sprint Race, ovvero, il tema MotoGP pi&ugrave; discusso dall'estate 2022 a oggi. A seguire l'introduzione dell'inedito format, un presente in cui ne abbiamo sentite, lette (e scritte) di tutti i colori. Ognuno riserva la propria opinione in merito, giustamente, ma il denomitare comune sollevato dai piloti &egrave; legato alla sicurezza. Raddoppiando le gare, raddoppiano le probabilit&agrave; di farsi male. Sar&agrave; vero? MotoGP Test Sepang: ecco l'arrivo dei piloti ufficiali in Malesia Sprint Race MotoGP e rischi raddoppiati. Davvero?   B&egrave;, s&igrave;. Un conto &egrave; affrontare un "normale" quarto turno di prove libere, un altro &egrave; buttarsi in gara. Qualora abbiate provato, confermerete. Se non avete idea del concetto, ve lo spieghiamo. Nel corso delle sessioni cronometrate, i piloti spingono (pi&ugrave; o meno, maggiormente in qualifica) al limite, mantenendo comunque calcolati margini e percorrendo linee proprie.&nbsp; Quando, invece, ci si ritrova in bagarre, la situazione muta. In palio ci sono punti di classifica da aggiudicarsi e trofei da esibire agli sponsor, perci&ograve; l'azione si fa pi&ugrave; forsennata, con tentativi di sorpasso, traiettorie che si incrociano, spazi che si chiudono e posizioni da conquistare. Ecco perch&eacute;, come sottolineato dai protagonisti stessi, la Sprint Race innalzer&agrave; le situazioni di rischio. Nulla di nuovo, dal punto di vista della dinamica: mica scopriamo noi e oggi quanto siano insidiose le corse a due ruote. Per&ograve;, al gi&agrave; teso e selettivo Gran Premio domenicale si sommer&agrave; una ulteriore condizione in cui evitare danni - sopratutto fisici - sar&agrave; essenziale. La possibilit&agrave; che un corridore affronti il sabato ma rinunci alla domenica ci sono. Speriamo di no, tuttavia. Pilota di riserva: il Regolamento lo accetterebbe? Decide la Commissione   Abbiamo consultato il Regolamento FIM ufficiale, aggiornato al 30 gennaio 2023. Gli articoli in oggetto sono diversi, vi riportiamo il punto 1.11.3, debitamente tradotto dall'inglese all'italiano. Noterete come, in effetti, vigano ostacoli in merito al discorso anticipato. Ogni squadra accettata deve compilare un modulo di iscrizione per ogni corridore e presentarlo al Segretariato dell'IRTA entro il 28 febbraio del relativo stagione. Tranne quando viene concessa una deroga speciale, ogni iscrizione impegna la squadra a designare un pilota per partecipare a tutti gli eventi del Campionato in una classe prescelta. Le eccezioni possono essere fatte solo come segue. Una squadra pu&ograve; ritirare un corridore da un evento che &egrave; gi&agrave; iniziato,a causa di lesioni del conducente, danni irreparabili alla/e motocicletta/e o in caso di "forza maggiore", compresi i cambi di pilota in consultazione con il Comitato di Selezione. Un ritiro per motivi medici deve essere supportata da una lettera del Chief Medical Officer della riunione o il Direttore Sanitario. La squadra pu&ograve; scegliere di sostituire un altro corridore per il ritirato corridore, con quattro termini per la sostituzione del corridore iscritto ore dopo la fine dell'ultima sessione di prove libere 2 per tutte le classi GP, tranne nella classe MotoGP quando il limite &egrave; di 2 ore prima della sessione di qualifiche Un corridore sostituto non pu&ograve; essere un corridore attualmente sotto contratto nel Campionato, salvo approvazione da parte della Grand Prix Commission per evitare che tale sostituzione pu&ograve; essere motivata da ragioni diverse da quelle sportive o mediche (aggirando le regole di assegnazione del motore, ecc.). Se approvato,la squadra da cui viene prelevato il corridore sostituto deve adempiere agli attuali obblighi di ingresso. I corridori sostitutivi sono soggetti all'approvazione del comitato di selezione. Per ragioni che non sono ragioni mediche e non sono ragioni di &ldquo;Forza Maggiore&rdquo;, e soggetto all'ottenimento da parte del Team dell'approvazione dell'IRTA e quindi soggetto all'IRTA che ottiene l'approvazione di DORNA/FIM (nessuna delle due dei quali sar&agrave; tenuto a motivare l'eventuale rifiuto di approvazione), una Squadra pu&ograve; sostituire un corridore che quella Squadra ha iscritto nel Campionato con un altro pilota ("pilota sostitutivo") per i rimanenti turni di campionato Un corridore sostitutivo non pu&ograve; essere un corridore attualmente sotto contratto nel Campionato, salvo approvazione da parte della Grand Prix Commission per evitare che tale sostituzione pu&ograve; essere motivata da ragioni diverse da quelle sportive o medico (aggirando le regole di assegnazione del motore, ecc.). Se approvato, la squadra da cui viene prelevato il corridore sostitutivo deve adempiere al loro attuali obblighi di ingresso. I corridori sostitutivi sono soggetti all'approvazione della Selezione Comitato. Sar&agrave; consentita una sola sostituzione di un pilota per stagione. Circostanze eccezionali saranno esaminate da IRTA e DORNA/FIM. &nbsp;Se una squadra non &egrave; in grado di fornire un corridore sostitutivo, l'IRTA pu&ograve; decidere per consentire a un'altra squadra di iscrivere un corridore, evento per evento, a raggiungere il numero di iscrizioni richiesto. L'articolo 1.10.1 si applicher&agrave; a tutti sostituti e sostituti. Evincerete come e quanti ostacoli vadano valicati dai team in caso di necessit&agrave; della riserva. Al di l&agrave; dell'obbligo di effettuare almeno un turno di prove libere a precedere le qualifiche del sabato, la riserva deve essere "accettata" dalla Commissione, per evitare piloti non ritenuti all'altezza della situazione. Assetti, misure in sella e conoscenza del tracciato in questione, vanno messi in conto, per&ograve; devono essere rispettate le condizioni descritte. Pilota di riserva: i soldi chi li mette?   Se gi&agrave; le Case e i team stanno avendo un bel daffare nel reperire i primi d'arrivo delle (ben) 21 Sprint Race, figuriamoci quanto sar&agrave;, per loro, trovare i soldi per pagare un eventuale pilota di riserva. Riserva che, effettivamente, qualche squadra potrebbe gi&agrave; dichiarare. Michele Pirro per Ducati &egrave; un esempio. Anche nel caso del pugliese, per&ograve;, ci sono problemi. Il numero 51 &egrave; il tester referenziato di Borgo Panigale, ma partecipa anche al Campionato Italiano Velocit&agrave;. In caso di concomitanza stagionale, il Lenovo ufficiale non pu&ograve; avvalersi dei suoi servigi. E, in ogni caso, un nome non basterebbe. Il sostituto sarebbe necessario per ciascuna formazione iscritta alla MotoGP, Factory, Satellite o Indipendente Pensate quanto possa costare in pi&ugrave; portare in giro per il mondo un ulteriore addetto ai lavori: tra viaggi, alloggio, vitto (b&egrave;, un piatto di pasta nel paddock non si lesina mai) e ingaggio, la situazione si fa dura. Addirittura impossibile.        

Raddoppiando il numero di gare, raddoppiano i rischi: Case e team dovrebbero portare in giro per il mondo (almeno) un sostituto, pronto all'azione domenicale in caso di infortunio dei titolari? Regolamento e costi vanno tenuti in considerazione

Sprint Race "pericolosa": in MotoGP urge il pilota "di riserva"?

        This year brings schedule changes to the MotoGP weekend, across all three days and all three categories. We already know about the introduction of the Sprint Race on Saturday and this will also impact on Friday&rsquo;s program, with the MotoGP riders still heading out for two practice sessions, but of revised length. The first session will get underway at 10.45am and will last 45 minutes, while the second has been extended to 60 minutes and will begin at 3pm. The combined times in these sessions will determine entry to Q1 and Q2. A new-look Saturday  Moto2 will have two 40-minute practices and Moto3 two 35-minute practices. The two minor classes will also have a third session on Saturday morning, which will also count in establishing who passes straight to Q2, and who has to take part in Q1. MotoGP will have one 30-minute practice on Saturday before Q1 kicks off at 10.50am and Q2 at 11.15am. Riders will then take to the stage for a new show, with live interviews in front of the fans. The Sprint Race will commence at 3pm, with a shortened start procedure (15 minutes) while the podium will be positioned so that the public are more involved. The two minor classes will have a 30-minute session in the morning, before taking part in qualifying, Moto3 from 12.50pm and Moto2 from 13.45pm. Sunday&rsquo;s grand finale  As we already know, the warm-up sessions for Moto3 and Moto2 have been cancelled, while MotoGP will have just 10 minutes at 9.45am. Riders in the top class will then take part in a parade, at 10am, passing in front of the grandstands and making a lap of the track prior to the Hero Walk dedicated to the fans. The Moto3 race will start at 11am, Moto2 at 12.15pm and MotoGP at 2pm. The reigning class will race last, giving the fans chance to watch the podium ceremony and be a part of the celebrations.       

The first GP will run in less than two months and according to a brand-new schedule. Let&rsquo;s take a closer look

MotoGP, all the latest re the new 2023 format

        Nell&rsquo;elicottero che il 22 marzo 1985 sorvola i tetti di Johannesburg, la citt&agrave; pi&ugrave; popolata del Sud Africa, c&rsquo;&egrave; un uomo con quattro costole rotte, fratture a un piede e una spalla, un ginocchio malandato e una commozione celebrale. Christian Sarron &egrave; rotolato a terra mentre tentava di ottenere la pole position al suo primo GP dopo il ritorno in 500, il primo GP da campione del Mondo uscente della 250. Kyalami &egrave; la pista sulla quale ha grippato in entrata di curva, e l&rsquo;immagine finale &egrave; quella della carenatura blu della Yamaha sponsorizzata Gauloises a brandelli sul prato della via di fuga. Randy Mamola, il pi&ugrave; amato tra gli eterni secondi La tenacia di Sarron   L&rsquo;atterraggio all&rsquo;ospedale, gli esami e un dottore che scuote il capo: domani non si corre. O almeno, non sarebbe consigliato. Perch&eacute; il francese &ndash; 30 anni da compiere la settimana successiva &ndash; &egrave; fatto di una pasta particolare. Quella che si modella ma non si spezza, si adatta senza perdere la consistenza che la rende cos&igrave;, tenace e apparentemente eterna, a prova di fuoco e fiamme, bombe e batoste. Proprio come quella inflitta dalla sua YZR quando la ruota posteriore si &egrave; improvvisamente bloccata. E cos&igrave;, il giorno dopo, eccolo l&igrave; in griglia: barcollante ma vigile, decisamente ambizioso e quasi sfacciato. Ma con quante possibilit&agrave; di fare bene? E ancor peggio: quante di avviare il motore a spinta (come prevede la partenza delle gare in quel periodo), dopo quel bollettino medico? Nonostante tutto, scesa la bandiera a scacchi le classifiche della classe regina parleranno di un pilota arrivato sesto dietro a veterani come Eddie Lawson e Freddie Spencer, mentre cronache e memorie riconsegneranno le gesta di un gallo da combattimento che ha saputo beccare al collo le star statunitensi del Motomondiale e impensierirle davvero, anche se spesso ha tenuto la cresta bassa: da quel giorno, sono sei le stagioni di militanza in top class, altrettante pole position e una vittoria sul bagnato, dove sa dare il meglio, l&rsquo;unica vittoria non americana o australiana in 500 nell&rsquo;arco di 83 GP in un periodo tra fine 1982 e met&agrave; 1989. A condizionare la carriera di Sarron, una slanciata fede nel potere della mente ma anche tanti complessi di inferiorit&agrave;, moto non ufficiali, pneumatici di serie B e un grande tradimento che gli tarpa le ali, e spezza il cuore, sul pi&ugrave; bello. Il racconto del pilota francese  Fresco campione del Mondo, torni in 500, ma la partenza &egrave; con il botto: cosa ricordi? &ldquo;Ci sono diverse premesse da fare. Innanzitutto, prima di salire sulla mezzo litro per il primo GP della stagione 1985 non avevo fatto nemmeno un test. Mai provata la moto, a Kyalami la vedevo per la prima volta. Dal Giappone, le mie YZR erano state spedite direttamente in Sud Africa e i meccanici erano nella mia stessa situazione. Partivano da zero: il grippaggio fu una conseguenza della loro inesperienza sul mezzo. In gara, anche se ero tutto acciaccato, il problema pi&ugrave; grande fu il calore diffuso dagli scarichi, reso estremo dal caldo sudafricano. Con tutte quelle ossa rotte non ero in grado di spostarmi sulla sella come sarebbe servito. Le gambe erano un disastro: le sentivo andare a fuoco&rdquo;. Appena due gare pi&ugrave; tardi, la vittoria. &ldquo;Hockenheim, dove pure scattai in maniera pietosa. All&rsquo;inizio la visibilit&agrave; era limitata dall&rsquo;acqua in pista: non si vedeva quasi niente, ma bisognava tenere aperto. Fui in grado di risalire nel gruppo abbastanza alla svelta. Una volta lontano dagli spruzzi dell&rsquo;acqua, con la visuale libera, davanti avevo soltanto Spencer sulla Honda, che aveva creato un bel margine. Lo andai a prendere e a otto giri dalla fine lo superai nell&rsquo;ultima parte della pista, all&rsquo;esterno. Quel giorno mi veniva tutto naturale&rdquo;. Sul bagnato eri uno dei pi&ugrave; veloci: perch&eacute;? "Come sull&rsquo;asciutto, il segreto era trovare subito il limite all&rsquo;anteriore e al posteriore, in ogni curva. Poi, il problema era non esagerare: pi&ugrave; facile a dirsi che a farsi. Dicevo a me stesso: se sai qual &egrave; il grip, non ci saranno sorprese. Era anche un esercizio psicologico: l&rsquo;erogazione delle nostre 500 a due tempi faceva paura anche senza la pioggia, figuriamoci sul bagnato. Le chiamavano &lsquo;le inguidabili&rsquo;. Eravamo tutti sulla stessa barca: sapevo che, riuscendo a controllare la fifa, avrei avuto un vantaggio. Probabilmente approfittavo anche del mio stile di guida, composto e pulito&rdquo;. Americani e australiani erano spesso di traverso, vero? &ldquo;Sapevano derapare, anche perch&eacute; avevano fatto tanto Motocross e sterrato. Io non ne ero capace, non mi allenavo in quel modo. Sotto questo aspetto mi consideravo inferiore. E poi loro correvano da quando erano ragazzini, io avevo iniziato a 20 anni. Avevo meno esperienza&rdquo;. Passa alla prossima pagina per l'intervista integrale &nbsp; Occasioni sprecate, ma senza rimpianti   Ancora sotto l&rsquo;acqua, a Spa-Francorchamps, hai sprecato un&rsquo;occasione d&rsquo;oro. &ldquo;Anno 1988, eravamo andati via io e Wayne Gardner, sulla Honda. Lawson, terzo, a un certo punto aveva qualcosa come trenta secondi di distacco o gi&ugrave; di l&igrave;. Commisi un errore: iniziai a pensare nel modo sbagliato. Visto che il mio diretto rivale aveva pneumatici pi&ugrave; morbidi dei miei e la pista andava asciugandosi dopo la grande pioggia, stavo giocando d&rsquo;attesa per attaccarlo all&rsquo;ultimo giro. Paradossalmente, per me era troppo facile stargli dietro. Finii per distrarmi e commettere una stupidaggine. La striscia bianca a bordo pista: ci andai sopra e&hellip; bum, a terra&rdquo;. In quel GP avevi ottenuto la terza di cinque pole consecutive. Eri il re del sabato, ma poi in gara partivi sempre male. &ldquo;Alla prima curva, la volta in cui and&ograve; meglio, fui sesto oppure ottavo. A un certo punto era diventata un&rsquo;ossessione e partivo sapendo gi&agrave; che sarebbe andata male. E poi, riguardando le immagini in TV parecchi anni dopo, mi sono accorto che ero troppo onesto. A quanto pare ero uno dei pochi a non voler rischiare una partenza anticipata. I furbetti erano tanti, non c&rsquo;era un sistema per verificare questi episodi come succede oggi. Insomma, ero sempre in ritardo&rdquo;. Dal 1987 il Mondiale &egrave; passato al via con il motore acceso, com&rsquo;era invece con la partenza a spinta? &ldquo;Per me era anche peggio. Non ne capivo il senso: perch&eacute; lottare per un decimo in qualifica e poi avere un sistema che ti fa perdere due o tre secondi al via? In tutto quel marasma, con il frastuono dei motori degli altri piloti che si avviavano attorno a me, non riuscivo a distinguere il rombo della mia moto e dosare il gas di conseguenza. In ogni modo, la prima delle cinque pole consecutive dell&rsquo;88 l&rsquo;avevo ottenuta in Austria, a Salisburgo. Scattai malissimo, nel primo giro sorpassai qualcosa come dieci piloti e mi ritrovai quarto: ora posso rilassarmi un po&rsquo;, il mio pensiero, ma in una variante la pedana interna si infil&ograve; in una buca di 4-5 centimetri fra due cordoli e volai via&rdquo;. Ti costringevi a essere sempre esplosivo nel corso del primo giro. &ldquo;Ne ricordo la sensazione di estrema libert&agrave;. Non c&rsquo;erano traiettorie da assecondare. Era pura improvvisazione. Passavo all&rsquo;interno, all&rsquo;esterno, in staccata. Dove capitava. Spingevo come un matto. Ma cos&igrave; mettevo anche a dura prova i pneumatici&rdquo;. L&rsquo;ultima delle cinque pole consecutive arriv&ograve; nel tuo GP di casa, dove la vittoria sfugg&igrave; per un pelo. &ldquo;Nella gara del Paul Ricard volevo scappare, ma il rettilineo era lunghissimo e spesso gli ufficiali mi sorpassavano di motore. Era frustrante, ma ci ero abituato. Riuscivo a malapena a tenere la scia di Lawson, che era su una Yamaha come me, ma Factory. Nessuna possibilit&agrave; di affiancarlo, figuriamoci di superarlo. E non parlo soltanto di quella gara. In quel GP ero nel gruppo di testa, mi ero scambiato qualche sorpasso aggressivo proprio con Eddie. Lui era in corsa per il titolo contro Gardner, che aveva preso un leggero margine su di noi. A un certo punto Lawson mi fece un gesto con la mano: lo interpretai come un invito a non infastidirlo troppo, vista la posta in palio. Anche se la Yamaha non aveva dato indicazioni. All&rsquo;ultimo giro, con il secondo posto in ballo, decisi di non attaccarlo. Poi cambi&ograve; tutto, poich&eacute; Gardner ruppe. La vittoria divenne improvvisamente alla portata&rdquo;. Attaccasti Lawson? &ldquo;Mancavano poche curve e non ero preparato. Infilarmi avrebbe significato rischiare un pasticcio con Eddie. Il mio fu un gesto di rispetto verso la Yamaha&rdquo;. Te ne sei pentito? &ldquo;No, io sono fatto cos&igrave;&rdquo;. La Yamaha non ti ha mai trattato da ufficiale? &ldquo;La mia posizione era di &lsquo;importer rider&rsquo;, non di &lsquo;factory rider&rsquo;. Correvo per il loro partner francese, Sonauto. Quindi le nostre YZR a inizio anno erano uguali alle ufficiali. Poi, per&ograve;, gli altri ricevevano gli aggiornamenti e io niente. Parliamo di parecchio materiale a ogni GP. Marmitte, sospensioni, evoluzioni del motore e cos&igrave; via. E poi, loro facevano i test e io no&rdquo;. Nemmeno in inverno? &ldquo;Niente&rdquo;. Cosa facevi nei mesi di stacco dalle gare? &ldquo;Mi tenevo in forma fisicamente. Ma soprattutto lavoravo sulla mente. Una delle routine che avevo elaborato riguardava la memorizzazione e la ripetizione di un giro di pista ideale, perfetto. Ripercorrevo tutti i movimenti da eseguire, metro dopo metro: la pressione del piede destro sulla pedana, la posizione del sedere, la direzione dello sguardo, gli oggetti che prendevo come riferimento lungo il percorso, per esempio un segnale. E poi le traiettorie, il modo di ruotare la manopola del gas. Immaginavo tutto al rallentatore: per ripercorrere un giro che in sella avrei compiuto in un minuto e mezzo, impiegavo mezz&rsquo;ora. Durante i Gran Premi lo facevo la mattina appena sveglio e la sera prima di addormentarmi. A letto, in silenzio, con il corpo rilassato. Ora leggo di tecniche del genere sulle riviste di contenuti scientifici: io lo facevo pi&ugrave; di trent&rsquo;anni fa!&rdquo;. Lavoravi sulla motivazione? &ldquo;Per me era la chiave per non farsi influenzare dalla paura. Che c&rsquo;era, era innegabile, ma non volevo esserne schiavo. Avevo perso molti amici piloti in pista, miei connazionali: penso a Patrick Pons, Olivier Chevallier, Michel Rougerie, Christian Leon. Ero certo che mi sarei ammazzato anch&rsquo;io, prima o poi. Ma al timore rispondevo con una determinazione: volevo sentirmi libero dai condizionamenti. Sono caduto parecchio: mi sono rotto vertebre, mani, polsi, dita e via dicendo. Se non fossi stato pronto a tornare ogni volta per dare il 100%, mi sarei ritirato&rdquo;. Nel 1989, nessuna caduta in gara, ottenesti punti in tutti i GP corsi. &ldquo;Venivo dal 1988, con le cinque pole di fila ma anche quattro ritiri. Avevo dimostrato a me stesso di poter essere veloce, ma mi ero steso spesso. Serviva costanza. Terminai il 1989 al terzo posto, come gi&agrave; successo nell&rsquo;85. Ero felice. Era il mio obiettivo&rdquo;. Passa alla prossima pagina &nbsp; Il "tradimento"  Da come parli, c&rsquo;era in ballo qualcosa di grosso. &ldquo;I pneumatici non era uguali per tutti. Esistevano la versione &lsquo;evoluzione&rsquo;, destinate agli ufficiali. In quel periodo, arrivava materiale nuovo a ogni gara, anche pi&ugrave; di una mescola o di una carcassa. Fra gli obiettivi c&rsquo;era quello di avere pi&ugrave; grip negli ultimi giri: per chi voleva vincere, quelle gomme erano imprescindibili. Ma io non le avevo mai potute utilizzare. Se ho ottenuto sei pole e una sola vittoria non &egrave; stato perch&eacute; ero uno da qualifica: non battagliavo ad armi pari e la differenza si sentiva soprattutto nel finale di gara. A ogni modo ero convinto di aver siglato un patto, dal mio punto di vista, fra gentiluomini&rdquo;. Cosa prevedeva il patto? &ldquo;Chiudendo il Mondiale 1989 nei primi tre, per il 1990 mi avrebbero fornito i pneumatici &lsquo;evoluzione&rsquo;. Raggiunsi l&rsquo;obiettivo, ma a quanto pare il fornitore si rimangi&ograve; la parola. Mi dissero che quell&rsquo;opzione non sarebbe stata disponibile per me&rdquo;. Che smacco: quale fu la tua reazione? &ldquo;Mi raccolsi in me stesso. Per quello che nella mia mente doveva essere l&rsquo;anno giusto per il titolo, non avrei avuto a disposizione il materiale necessario. Ero deluso, sfinito. Cos&igrave;, piansi&rdquo;.       

L'intervista esclusiva al francese per 'Storie Sprint': "Ero certo che sarei morto in pista, prima o poi, come i miei colleghi. Sfidavo gli americani con moto inferiori"

La storia di Christian Sarron: "In equilibrio tra la vita e la morte"

Nella quarta puntata del nostro podcast si parla di Randy Mamola, il funambolico pilota americano capace di far innamorare tifosi e addetti ai lavori grazie al suo temperamento, stile di guida e carisma. Nonostante il pilota californiano non sia mai riuscito a vincere il tanto agognato titolo in 500, &egrave; riuscito a ritagliarsi uno spazio importante nella storia della top class, tanto da essere l&#39;unico pilota ammesso nella hall of fame del motomondiale senza aver vinto un titolo. Con 13 vittorie &egrave; uno dei piloti pi&ugrave; vincenti degli anni 80&#39;, sicuramente uno dei pi&ugrave; iconici di una tra le ere pi&ugrave; fortunate della storia delle due ruote. Per ben quattro volte Mamola chiuse la stagione da vice-campione del mondo, due volte in sella alla Suzuki e poi con Honda e Yamaha, a dimostrazione anche di una spiccata duttilit&agrave; con moto diverse.  L&#39;inizio con Suzuki e i duelli con Kenny Roberts e Marco Lucchinelli   Nel 1979 Mamola fa il suo esordio in 500 in sella alla Suzuki riuscendo a cogliere subito due podi, prestazioni che convinsero la casa di Hamamatsu a promuoverlo affidandogli la moto ufficiale. I risultati non tardarono ad arrivare e nel 1980 Mamola si gioc&ograve; il titolo con il suo idolo d&#39;infanzia, Kenny Roberts, gi&agrave; detentore dei due titoli iridati precedenti, riuscendo a conquistare i GP del Belgio e della Gran Bretagna. Tuttavia, mentre il &quot;marziano&quot; vinse il suo terzo titolo consecutivo, Mamola dovette accontentarsi della piazza d&#39;onore. Grazie all&#39;ottima annata disputata, il pilota di San Jose sal&igrave; alla luce della ribalta per il suo particolare stile di guida in sella e per il grande controllo della moto.  Nel 1981 Mamola e la Suzuki furono nuovamente protagonisti per l&#39;iride insieme a Marco Lucchinelli, compagno di squadra dello stesso Mamola. I favori dei pronostici alla vigilia della stagione 1981 furono tutti per l&#39;americano che rispett&ograve; le aspettative vincendo subito due gare nella prima met&agrave; di stagione e piazzandosi in testa alla classifica. Tuttavia la seconda parte del campionato fu ad appannaggio di Lucchinelli che vinse poi il mondiale relegando l&#39;allora 22enne californiano alla seconda posizione finale. Le ultime due stagioni con Suzuki furono deludenti, la moto di Hamamatsu non riusc&igrave; a tenere il passo di Honda e Yamaha, divenendo lentamente meno competitiva delle cugine. Mamola collezion&ograve; una sola vittoria e alla fine del 1983 diede l&#39;addio alla casa giapponese.  &nbsp;  Il titolo sfiorato con Honda nel 1984 e il miracoloso salvataggio di Misano 1985   Nel 1984 l&#39;americano pass&ograve; in Honda e disput&ograve; probabilmente la migliore stagione della sua carriera, concludendo il campionato con 9 podi su 10 gare, nonch&eacute; tre vittorie. Tuttavia, essendo stato chiamato dalla casa di Tokyo solo dopo i primi due GP, non prese parte all&#39;intero campionato, dovendosi cos&igrave; piazzare in classifica alle spalle di Eddie Lawson e alla Yamaha. L&#39;anno successivo Mamola non riusc&igrave; a replicare le prestazioni mostrate nel 1984 e concluse l&#39;annata in terza posizione alle spalle di Eddie Lawson e Wayne Gardner. Durante la gara di Misano l&#39;americano comp&igrave; un leggendario salvataggio entrato nella storia delle due ruote. Mamola riusc&igrave; a controllare la moto (che tent&ograve; di disarcionarlo) con un numero da circo, finendo poi la gara sul terzo gradino del podio; una delle manovre pi&ugrave; iconiche degli anni 80&#39;.    Nel 1987 vice-campione del mondo per la quarta volta consecutiva   Nel biennio 86-87 Mamola disput&ograve; le ultime stagioni da protagonista e lo fece con la Yamaha del team di Kenny Roberts. Ancora una volta i risultati non mancarono, sia per le vittorie che per i podi, ma il guizzo decisivo per il titolo stent&ograve; ad arrivare. Nel 1986 il californiano trionf&ograve; in Belgio e concluse l&#39;annata in terza posizione mentre l&#39;anno successivo collezion&ograve; ben 12 podi e tre vittorie ma per soli 20 punti dovette cedere le ambizioni iridate a favore di Wayne Gardner. Nel 1988 si apr&igrave; l&#39;ultima fase di carriera di uno tra i piloti pi&ugrave; amati della sua generazione; l&#39;americano spos&ograve; il progetto Cagiva, una sfida ardua che termin&ograve; con un solo podio in tre anni. Nel 1992 Mamola disput&ograve; la sua ultima stagione tornando in sella alla Yamaha e terminando il campionato (vinto da Wayne Rainey) in decima posizione.  Gli anni &amp;#39;80 di Randy Mamola | RSS.com  SBK, &quot;Come ti preparo l&#39;inverno&quot;: l&#39;off-season raccontata dal team Go Eleven  &nbsp; 

Il pilota di San Jose &egrave; rimasto nel cuore degli appassionati per il suo carisma e per il suo funambolico stile di guida

Storie Sprint, Randy Mamola: il pi&ugrave; amato tra gli eterni secondi

Pronto a lasciare il segno nel mondo del motociclismo gi&agrave; dall&#39;esordio, avvenuto nel 1975 con un podio alla prima gara nel Mondiale, e campione del mondo nella classe 350 cinque anni pi&ugrave; tardi, nonostante diversi problemi di visto e tanti infortuni che ne hanno complicato e segnato la carriera. E&#39; questa, in estrema sintesi, l&#39;avventura a livello internazionale di Jon Ekerold, forte pilota sudafricano protagonista del Motomondiale negli anni &#39;70 e &#39;80.  Il TT del 1982: una vittoria sfumata per 8 secondi   Uno degli episodi per cui &egrave; tuttora conosciuto e amato dagli appassionati delle due ruote riguarda per&ograve; il Tourist Trophy del 1982 e, in particolare, il Senior TT.&nbsp;Qui&nbsp;Ekerold si present&ograve; al via con una Suzuki 500 privata, celebre per l&#39;iconica livrea con i denti di squalo ben visibili sulla carena ma decisamente povera di sponsor, con cui si gioc&ograve; la vittoria fino a quando la catena non inizi&ograve; a saltare, costringendolo ad una sosta ai box che gli cost&ograve; la prima posizione per soli otto secondi in favore di Norman Brown, dopo oltre due ore di gara.  Lo stesso Ekerold, protagonista del nostro podcast condotto da Jeffrey Zani, ricorda ancora perfettamente quella corsa, che ha raccontato insieme ad altri momento iconici della propria carriera nella nuova puntata di &ldquo;Storie Sprint&rdquo;, ascoltabile qui sotto:  Jon Ekerold: uno squalo tra i pescecani | RSS.com 

Nella terza puntata del nostro podcast, l&#39;ospite &egrave; l&#39;ex pilota sudafricano: &ldquo;Ebbi problemi con la&nbsp;catena e persi la gara per soli otto secondi. Al Tourist Trophy, ci&ograve; conta di pi&ugrave; &egrave; conoscere la pista&rdquo;

Storie Sprint, Jon Ekerold: &ldquo;Il TT del 1982 fu un duro colpo&rdquo;

        Carmelo Ezpeleta, presenzi fiero e tranquillo sulla linea di partenza del Red Bull Ring. Sta per scattare la MotoGP e tu, settantaseienne CEO della Dorna con un lungo trascorso al timone della serie che tutt&rsquo;ora tieni stretto, hai ancora voglia di andare avanti, rischiare, innovare, cambiare. GT: Valentino Rossi pronto a partecipare alla 24 Ore di Dubai Cambiamento perpetuo   Provarci, insomma, noncurante delle critiche ricevute nel weekend austriaco per la decisione di introdurre dal 2023 la Sprint Race, menefreghista se l&rsquo;abito locale &ndash; costituito da pantaloni corti appena sopra il ginocchio, camicia stiriana tendente al tirolese e scarponi da trekking &ndash; ha ricevuto pi&ugrave; dissensi che consensi. Tu, catalano di Barcellona, sei fatto cos&igrave;, ci credi, partecipando con testa, cuore, anima e pugno a ogni evento del &ldquo;tuo&rdquo; campionato, bene o male che se ne parli. Purch&eacute; se ne parli, vorremmo scrivere, e lo facciamo. Il periodo pandemico, l&rsquo;uscita dall&rsquo;ambiente di Valentino Rossi, il periodo storico difficile (soprattutto in Europa), l&rsquo;ossessione del paragone con la Formula 1, la voglia inconscia di emulare la F1 stessa, la precisazione che le due ruote non sono le quattro ruote, l&rsquo;esigenza di sanare falle non causate dalla tua societ&agrave;, gli interessi TV, quelli dei team e dei piloti, la voglia di contare pi&ugrave; spettatori in circuito, il rapporto con le Case, l&rsquo;aspetto legato alla sicurezza, il mondo che cambia. Occorre adeguarsi, e chi se ne importa se qualcuno sostiene che le categorie a rappresentare lo spettacolo danno poco spettacolo, tutte balle sentirsi dire che servono personaggi. Carmelo, sei transitato in mezzo al fuoco pi&ugrave; di una volta, sei pronto a farlo e lo rifarai. Ti ricordi il passaggio epocale dalla tecnologia a due tempi alle moto quattro tempi? I puristi avrebbero voluto sempre e comunque vedere, sentire e odorare le 500, ma i costruttori avevano da tempo intrapreso una strada dalla diversa fasatura. Infatti, Ezpeleta te ne accorgesti, spingendo per un inedito regolamento tecnico, capace di regalare linfa potente alla neonata MotoGP, che allora s&igrave; poteva lanciare volti, modi di fare, costumi e costume. La crisi arriv&ograve; una decina d&rsquo;anni fa, con soltanto tre marchi a competere e l&rsquo;introduzione del fornitore unico di gomme. Cosa gi&agrave; fatta in Superbike, quindi foriera di critiche. La Superbike, appunto: quante &ldquo;guerre&rdquo; instaurate con i Flammini, nell&rsquo;apice sfociato con il debutto tra i prototipi delle CRT che, contrariamente a quanto scritto su fogli bollati, prototipi non erano. L&rsquo;acquisto del campionato rivale calm&ograve; un po&rsquo; le acque, svuotando un po&rsquo; le tasche, ma c&rsquo;era tempo per riempirle. Le perdite di tanti protagonisti, culminata dalla scomparsa di Marco Simoncelli a Sepang. Malesia, terra dove si consum&ograve; anche l&rsquo;atroce litigio tra Valentino Rossi e Marc Marquez, la visibilit&agrave; incontrollata ricevuta, i commenti extra-settore, le conferenze stampa pubbliche e private, calendari onerosi e giornalisti curiosi. Ezpeleta e le Gare Sprint&nbsp;  &Egrave; stata durissima, Carmelo, ma ce l&rsquo;hai fatta: il GP Austria pu&ograve; far spegnere i semafori rossi, tu hai avuto il verde per la gara corta del sabato, ritenuta folle, poco adeguata, &ldquo;una str......&rdquo;. Dannazione, perch&eacute; ti hanno chiesto se i piloti fossero d&rsquo;accordo, dal momento in cui tu, IRTA e FIM avevate gi&agrave; stabilito di proporla in ogni trasferta iridata? Te ne hanno scritte di ogni, Ezpeleta, per&ograve; tu guardi al futuro, consapevole del concetto simile a un mantra: per vincere devi voler vincere, il resto conta poco. Anzi, niente. Ecco il motivo di una bozza 2023 capace di spaventare anche i pi&ugrave; resilienti, per 21 Gran Premi sparsi tra Vecchio Continente, Nord America, Sud America, Oceania e Asia. Ah, l&rsquo;Asia: non sar&agrave; l&rsquo;Arabia parecchio frequentata da quelli di Liberty Media, ma mica scherzano &lsquo;sti qui. Eh no, l&igrave; si fa sul serio, perci&ograve; ci andremo fino a provarne nausea, dismisura. Tracciare orizzonti inesplorati giova alle casse. A proposito di casse: &egrave; stato mai calcolato quanto tempo e denaro occorrano per allestire e disallestire tutto? Si parla del materiale necessario per correre, chiaro. Per farcela, si corre. Da un fine settimana all&rsquo;altro i meccanici dovranno lavorare attorno alle moto, dare retta a chi le cavalca, dormire poco, stare svegli parecchio, pensando che, a bandiera a scacchi sventolata, festa o delusione le mani continueranno a muoversi. Smontare i pannelli dei garage, preparare le cose, ricordarsi di spuntare ogni singola voce della lista. Altrimenti, impossibile giungere puntuali sul luogo prefissato dal successivo viaggio. Chiss&agrave; se i team delle cosiddette &ldquo;categorie minori&rdquo; staranno imprecando, di certo dovranno far quadrare i conti. Altrimenti, si va incontro a uno scatto, senza sapere se arrivare a fondo pista. Se si inciampa con il soldo qualcuno dovr&agrave; metterci una pezza, ti &egrave; capitato, vero, Carmelo?! Lo hai fatto per l&rsquo;amore nei confronti della tua creatura, indi per cui ti capiamo. Ti comprendiamo.  Passa alla prossima scheda &nbsp; Niente Clinica Mobile  Un dettaglio, tuttavia, ci sfugge: niente pi&ugrave; Clinica Mobile dall&rsquo;anno prossimo, e dire che operava perfettamente da 45 anni. Nota dolente, evitabile, sostituibile?! Non sta a noi giudicare se si tratti di azione lungimirante oppure priva di senno, andrebbe in primis conosciuta la bont&agrave; della prescelta (dall&rsquo;italiano pre-scegliere, ovvero, che &egrave; stato scelto a preferenza, poich&eacute; pi&ugrave; adatta a un determinato compito o scopo) Quir&oacute;nsalud ma, caspita, tu e la Dorna sapete di aver insoddisfatto addetti che vi operano e addetti che ne hanno finora fruito? Sarete abituati ai dissensi, malgrado quest&rsquo;ultimo sia diverso, particolare, difficile da articolare. Il giorno dopo si avvicina, la formica si riposa, la cicala continua a cantare. Un insetto si &egrave; posato sula tua spalla, Carmelo, e ti osserva. Contraccambi, notandolo colorato, armonioso nelle linee. Bello. Strano, eppure &egrave; un insetto, per giunta ti chiedi quando spiccher&agrave; il volo? Ah, ma &egrave; una farfalla, stupenda, unica nel suo genere. Vivono poco tali esemplari, lo hai letto sui libri e appreso dai documentari. Peccato, perch&eacute; &egrave; proprio bellissima, ti ricorda la MotoGP. Elegante, esclusiva, da chiunque voluta e da chicchessia disapprovata. Giusto giusto un documentario ufficiale su Netflix ha registrato un brutto flop. No, dai, tanto conosci meglio di noi il concetto Dantesco &ldquo;Guarda, passa e non ti curar di loro&rdquo;. &Egrave; un cenno storico e artistico, validissimo come motto giornaliero. Avanti, costantemente davanti. Che differenza c&rsquo;&egrave; tra i due termini? Quasi nessuna, sebbene si parli di sottigliezze. In comune, invece, &egrave; il verso impostato alla MotoGP, ops, al Motomondiale, che include la categoria regina e le &ldquo;suddite&rdquo; middle e entry class. Non scordiamoci la MotoE, veramente complicata da inserire in giornate ricche di manifestazioni come qui a Spielberg. Oltretutto, ci sono pure i ragazzi della Rookies Cup, che non vanno dimenticati, perch&eacute; lo sponsor che li spinge ha dato il nome al circuito. Va bene, dal 2023 saranno tolti i warm up di Moto3 e Moto2, che sar&agrave; mai? In caso di mutamenti del meteo o nella necessit&agrave; di ripristinare una moto caduta qualche ora addietro, mica servirebbe qualche minuto di prove, utile a verificare il funzionamento complessivo del veicolo? No, girer&agrave; soltanto la MotoGP, nella met&agrave; di quanto sar&agrave; fatto fino a Valencia 2022. Nuovo format  Il minutaggio del riscaldamento mattutino passer&agrave; da 20 a 10, facendo largo alla Fan Zone, frutto di un sondaggio dalle molteplici domande, fruito dai media come dai privati. Il pubblico verr&agrave; a contatto con i protagonisti, e pensare che i protagonisti non hanno le idee pienamente chiare: meglio un paddock deserto ed esclusivo, oppure zeppo di tifosi vicini alle proprie star? La notte sta calando. Carmelo Ezpeleta ci hai ispirato fino a qui, adesso come facciamo a spiegare ai lettori di Motosprint che, piaccia o no, ogni iniziativa ivi raccontata rappresenta il prodotto della tua voglia, della tua passione, della tua professione, del tuo business, della tua credibilit&agrave;, della tua fede, del tempo che passa veloce e del tempo che non sai quando terminer&agrave;? I cambiamenti mettono paura, &egrave; vero, per&ograve; &egrave; peggio avere a che fare con coloro i quali non hanno il coraggio di cambiare. Tu e la Dorna avete coraggio da vendere.        

Dal calendario sempre pi&ugrave; serrato all'introduzione della Sprint Race: le recenti scelte della Dorna hanno destato parecchi dubbi

MotoGP: Dorna, coraggio o presunzione?

        Listen up. MotoGP will look a lot different next year, as it introduces the much debated but now confirmed Sprint Race. This means that, if all goes to plan, the chequered flag will be waved twice per weekend. Saturday&rsquo;s race will also involve a podium, the awarding of trophies and the assigning of points, which means that it will also impact on the classification and, perhaps, on bank accounts too. Why &lsquo;perhaps&rsquo;? Well, we&rsquo;ve spoken to some of those involved, all of whom request maximum discretion, which we of course respect. &nbsp;Sprint Race, the rider view: I cross the line, you pay me  There you have it. Without going into too much detail. Every finish line is correlated with the contract stipulated between rider, team, manufacturer and sponsors. Understood. So this explains how, in the case of a win, the rider enjoys some well-deserved prizes &ndash; lavished on them by the manufacturer, the technical suppliers and the organisers. Also understood. So where&rsquo;s the problem? Isn't it simply a case of paying the actors and the show goes on? Well, it appears it&rsquo;s a little more complicated than that. Sprint Race, the manufacturer view: the real Grand Prix is on Sunday  Try convincing the various manufacturers to change a deeply rooted vision. At a time where the optimisation of costs is something of a mantra, try requesting additional funds to put into racing. Perhaps you might persuade them, and we would congratulate you for it. But without naming names, we know for sure that various manufacturers are in favour of the Sprint Race, as long as it doesn&rsquo;t lead to an increase in their budgets. In their opinion, the Grand Prix is the Grand Prix, which already costs. Sprint Race, the teams&rsquo; standpoint: where&rsquo;s the money coming from?  You&rsquo;ll say - from the sponsors, from the contributions of Dorna and IRTA, from the visibility guaranteed by such a large-scale event. And, as the old saying goes, &lsquo;two is better than one&rsquo;, right? Well, we&rsquo;ve spoken to managers who admit they don&rsquo;t have the cheques to hand over as Sprint Race prizes. Sunday is one thing, but adding Saturday is quite another. How would we do it? Sprint Race, the sponsors and technical partners&rsquo; view  In a case where rider X scores a podium, sponsor Y &ndash; in accordance with the contract- must pay the calculated price. OK, but calculated on what basis? The Grand Prix is on Sunday, the Sprint Race is half the distance of the Grand Prix, so is it worth half the prize? Perhaps, if the funds are there. Then let&rsquo;s consider a supplier - of helmets, leathers, whatever you like. Your rider has won the short race, do you want to give him a nice prize? Sure, we&rsquo;d like too, but we&rsquo;ll need to see if we are in a position to do so. This is the answer they give us, but we can&rsquo;t name names of course. Sprint Race, the work of the journalist  Little changes for us really, aside for the fact that we enjoy double the action and excitement. Once seated at our desks, the cost of a Sprint Race for us is exactly as it would be if there were no Sprint Race. If anything, with the TV press conferences, we&rsquo;ll enjoy heightened visibility. We will continue to promote the Sprint Race responsibly and, in reference to the aforementioned doubts, if there are positive responses from staff, we too might ask for an additional fee. Traslated by Heather Watson       

Saturday&rsquo;s race will be just that, with the awarding of points, a podium and trophies but will manufacturers, teams and sponsors find the money for the riders?

MotoGP, who will pay the Sprint Race prizes?

        Sentite qui. Dall'anno prossimo la MotoGP cambier&agrave; volto, proponendo nel calendario il format della tanto discussa ma comunque confermata Sprint Race. Ci&ograve; significa che, disguidi a parte, ogni weekend conter&agrave; almeno due semafori spenti e altrettante bandiere sventolate. Nella giornata del sabato assisteremo al procedura del podio, con relativi trofei consegnati e punti assegnati. La corsa muover&agrave; le classifiche e, forse, pure i conti correnti. Perch&eacute; "forse", cosa c'&egrave; che non va? Qualcosa c'&egrave;, ci siamo confrontati con persone coinvolte che hanno richiesto il massimo riserbo. Cos&igrave; sar&agrave;. Sprint Race, la visione dei piloti: arrivo al traguardo, voi mi pagate  Eccoci. Senza entrare in dettagli troppo complicati e articolati: ogni traguardo a sancire il finale di Gran Premio &egrave; correlato al contratto stipulato tra pilota, team, Casa e sponsor. Bene. Ci&ograve; spiega che, in caso di vittoria, il pilota in oggetto godr&agrave; dei conseguenti premi - meritati - elargiti dalla squadra, dal Marchio, dai fornitori del materiale tecnico e dall'organizzatore. Bene di nuovo, sicch&eacute; dov'&egrave; il problema? Sar&agrave; sufficiente pagare gli attori e il cinema andr&agrave; avanti, &egrave; talmente complicato. Parrebbe di s&igrave;. Sprint Race, la visione delle Case: il vero Gran Premio &egrave; di domenica  Convincete voi i dirigenti dei vari Marchi a cambiare una visione ormai radicata da anni e anni. In un periodo in cui l'ottimizzazione dei costi costituisce un mantra, provate a chiedere ulteriore denaro da gettare nelle corse. Oddio, magari ci riuscite pure, nel caso vi faremmo i pi&ugrave; sinceri complimenti. Senza fare nomi, sappiamo con certezza che diverse Case approvino la Sprint Race, purch&eacute; non si debbano ritoccare i budget al rialzo. Per loro, il Gran Premio &egrave; il Gran Premio, gi&agrave; costa di suo, perci&ograve; va bene cos&igrave;. Ma ad altri non va bene. Sprint Race, il punto di vista dei team: dove prendiamo i soldi?  Voi risponderete: dagli sponsor, dai contributi Dorna e IRTA, dalla visibilit&agrave; garantita da un evento rinnovato e dal sicuro interesse. Che sar&agrave; interessante, lo sappiamo: avere doppia emozione anzich&eacute; singola, ci ricorda la pubblicit&agrave; del gelato "Ci&ugrave; is mey che uan", avete presente? Peccato che, sempre parlando con manager desiderosi di privacy, assegni da sganciare per i premi della Sprint Race non ce ne siano. D'accordo tutto quanto accade domenica, ma ci mettiamo dentro pure il sabato? E come facciamo?&nbsp; Sprint Race, l'idea di sponsor e fornitori tecnici  Ipotizzando nel podio calcato dal pilota X, lo sponsor Y - stando al contratto - deve riconoscere il premio calcolato. Va bene, ma calcolato su quali basi? Il Gran Premio &egrave; domenica, la Sprint Race dur&agrave; la met&agrave; del Gran Premio, quindi la met&agrave; del premio? Ci pu&ograve; stare, sempre se ci sono i fondi garantiti. Poniamo adesso di essere un'azienda fornitrice di - scegliete voi - caschi, guanti, stivali o tute: caspita, il vostro rappresentato ha vinto la manche breve, volete dargli un bel premio? S&igrave;, vorremmo, per&ograve; bisogna vedere se siamo in grado di farlo. Questa la risposta, ovviamente non vi diremo da chi. Sprint Race, il lavoro del giornalista  Effettivamente, per noi cambier&agrave; poco e nulla. Anzi, ben vengano insidie, azioni ed emozioni raddoppiate. Una volta seduti al desk e di fronte al computer, a noi coster&agrave; la Sprint Race esattamente al pari di quando la Sprint Race non c'&egrave;ra, n&eacute; pi&ugrave; n&eacute; meno. Casomai, invece, prevedendo conferenze stampa TV, godremo di accresciuta visibilit&agrave;. Promuoviamo onestamente la Sprint Race e, tornando ai dubbi qui sopra elencati, se ci sono risposte positive dagli addetti ai lavori, chiediamo pure noi un bel gettone aggiuntivo.        

Quella del sabato sar&agrave; una corsa a tutti gli effetti, con assegnazione punti, consegna trofei e rituali del podio: Case, team e sponsor troveranno i soldi per i piloti?

MotoGP, chi paga i premi della Sprint Race?

        A pochi giorni dal termine della stagione 2022, la Grand Prix Commission ha approvato alcune novit&agrave; al regolamento sportivo e tecnico, mirate ad adeguare le MotoGP alle Gare Sprint che verranno disputate a partire dal 2023. Non solo: sono state approvate alcune modifiche relative alle tute dei piloti e al format del weekend delle classi leggere. Ecco quali. MotoGP, Aleix Espargaro privato della vittoria: Quartararo gli ruba il titolo Agostini Interruzioni di gara  Arrivano alcune novit&agrave; per le gare in caso di interruzione e successiva ripartenza.&nbsp; - Se nessuna delle gare avr&agrave; completato almeno 3 giri e non sar&agrave; possibile riprenderle, la gara verr&agrave; considerata nulla e non verr&agrave; assegnato alcun punto. - Se la somma dei giri completati (in riferimento alle gare che hanno avuto pi&ugrave; di 3 giri) sar&agrave; inferiore al 50% della distanza di gara originale, verr&agrave; assegnata la met&agrave; dei punti. Se verr&agrave; coperta pi&ugrave; del 50% della distanza di gara originale verr&agrave; assegnato il pieno punteggio. - Per quanto riguarda il format di gara, solo per Moto2 e Moto3, tutte e tre le sessioni di prove libere del venerd&igrave; e del sabato continueranno a essere cronometrate ai fini del passaggio a Q1 e Q2. Novit&agrave; tecniche  - La capacit&agrave; massima del serbatoio del carburante per le gare sprint MotoGP &egrave; stata confermata in 12 litri. Le squadre potranno scegliere di utilizzare un serbatoio del carburante appositamente costruito con questa capacit&agrave; o un metodo alternativo per ridurre la capacit&agrave; nel serbatoio normale.&nbsp; - A seguito di un incidente al GP di San Marino 2022, in cui il cucchiaio del forcellone di una moto si &egrave; rotto in seguito al contatto con un cordolo, &egrave; stato deciso di aumentare l'altezza da terra minima consentita da 15 mm a 35 mm. - In tutte le classi i materiali consentiti per la costruzione della struttura principale dei serbatoi di carburante saranno acciaio o alluminio. Sar&agrave; consentito l'uso di altro materiale, tra cui fibra di carbonio o di vetro, per aggiungere ulteriore rigidit&agrave; e protezione o per altri scopi. Non sar&agrave; consentito l&rsquo;uso di strutture composite per l&rsquo;ancoraggio dei dischi freno, ma solo leghe di magnesio e leghe di alluminio. - Per l'equipaggiamento del pilota, in seguito a&nbsp;incidenti in cui le tute dei piloti sono rimaste aperte mentre erano in pista, &egrave; stato definito un nuovo sistema di chiusura che diventer&agrave; obbligatorio per tutti i produttori. Per quanto riguarda i caschi, in linea con la politica della FIM, saranno ammessi solo quelli con questa etichetta di omologazione e relative scadenze: fino al 31/12/2025: FRHPhe-01 e FRHPhe-02; dal 01/01/2026: solo FRHPhe-02. SBK Indonesia: gli orari tv Sky e TV8       

La Grand Prix Commission ha approvato alcune modifiche al regolamento sportivo e tecnico: andiamo a vedere quali

MotoGP: ecco tutte le novità regolamentari del 2023

        Lo avevamo scritto, ancora prima di essere disputata, la Sprint Race fa gi&agrave; parlare di s&egrave;. Al Motorland abbiamo ricevuto in merito ulteriori annunci, comunicati direttamente da Carlos Ezpeleta. Il Chief Sporting Officer di Dorna ha spiegato quali sarrano le novit&agrave; inerenti alla MotoGP, coinvolgendo anche le altre classi. Moto3 e Moto2, niente "riscaldamento": lo far&agrave; invece la MotoGP  A colpire &egrave; soprattutto questo: domenica mattina la categoria leggera e la media rimarranno a propulsori spenti. Se fino a Valencia i piloti della Moto3 e della Moto2 potranno fruire dei canonici 10 minuti di Warm Up, dal 2023 niente di tutto ci&ograve;. I protagonisti dovranno affrontare direttamente il Gran Premio. Invece, la MotoGP potr&agrave; rispettare lo schedule in voga sino a oggi, tuttavia con una restrizione: anzich&eacute; 20, i minuti mattutini disponibili scenderanno a 10. La sessione si riveler&agrave; davvero ristretta e intensa, specialmente in caso di meteo diverso o opposto a quantro registrato il giorno prima. Statistiche separate per la MotoGP  Con una ulteriore possibilit&agrave; di risultato, ci chiedevamo se e come gli annali della MotoGP avrebbero raccontato mutamenti ed evoluzioni. Considerando il singolo Gran Premio caratterizzante il passato e il presente, che si far&agrave; nel futuro? In caso di vittoria della Sprint Race, l'Albo d'Oro e le pagine Wikipedia verranno aggiornate? No, ma occorre una spiegazione. Innanzitutto, la durata della corsa breve costituir&agrave; la met&agrave; esatta del Gran Premio domenicale. Ad esempio: se in Qatar si completano 22 passaggi, il giorno prima le tornate saranno 11. La griglia di partenza della Sprint Race sar&agrave; determinata dale qualifiche, la bandiera a scacchi relativa non condizioner&agrave; lo schieramento nel Giorno del Signore. Il vincitore della Sprint Race ricever&agrave; 12 punti, 9 il secondo, 7 il terzo; la classifica verr&agrave; mossa sino al nono posto.&nbsp; Adesso, arriviamo a noi: cosa racconter&agrave; la Storia futura? Ecco qui: il Best Lap, la vittoria e i restanti gradini del podio godranno di statistiche ad hoc, quindi non andranno a inficiare i resoconti finali. Altro esempio: in caso di doppietta siglata da Fabio Quartararo a Le Mans, il francese avr&agrave; al canto suo una affermazione, cio&egrave;, il Gran Premio intero. Quello disputato a met&agrave;, sicch&eacute;, non gli concederanno una reale doppietta e non sar&agrave; sommato nel conto complessivo di carriera, perch&eacute; ritenuto a parte. Per buona pace di chi, tempo addietro, non ha potuto fruire della Sprint Race.       

Con l'introduzione della gara breve da disputarsi sabato, il programma domenicale verr&agrave; rivisto: niente sessione di riscaldamento per entry e middle class, 10 minuti per la categoria regina

Moto2 e Moto3, addio Warm Up: gli effetti della Sprint Race

        Piaccia o no, la Sprint Race ha gi&agrave; ottenuto grandi risultati. Il nuovo format verr&agrave; introdotto ufficialmente dall'edizione 2023 della MotoGP ma, ancor prima di raccontare relativi vincitori, ha vinto la prima battaglia delle tante che dovr&agrave; ancora affrontare. Se l'obiettivo marcato Dorna, IRTA e FIM era - e rimane - quello di incrementare attenzione, dati di accesso e visibilit&agrave;, una parte del traguardo &egrave; gi&agrave; stato raggiunto: anche chi non segue la massima serie a due ruote ne ha parlato, dimostrando che, gusti personali a parte, l'idea sta attirando commenti, visualizzazioni e contatti, per un focus sulla classe regina ancora vivo e pronto alla crescita. Ancora nessun vincitore per la Sprint Race, a parte i numeri  Dalla SBK alla Formula 1, passando dal paddock della MotoGP. Chi non si esposto a favore o a sfavore della Sprint Race? Dite la verit&agrave;, lo avete fatto tutti, e non importa che abbiate alzato il pollice o che il pollice sia verso. La verit&agrave; &egrave; che, ancor prima di completare una sola tappa di tal format, il format stesso abbia catalizzato l'attenzione della critica. Perch&egrave; se &egrave; vero come si voglia portare nella giornata del sabato un numero di spettatori rimpolpato, &egrave; altrettanto giusto spiegare quanto si vogliano implementare i pacchetti relativi a diritti TV e le entrate degli sponsor, proprio perch&eacute; con la "corsa breve" si assegneranno punti e trofei, previo semafori che si spengono e bandiere sventolate. Sprint Race presa in prestito dalla Formula 1? No, dalla SBK   Precisiamo una cosa: la MotoGP non prende in prestito la Sprint Race dalla Formula 1. Casomai &egrave; stata la Formula 1 a riadattare un format lanciato in SBK da anni. Nelle derivate di serie l'idea &egrave; denominata "Tissot Superpole Race", in quanto brandizzata dal rinomato marchio di orologi dalla grande qualit&agrave;. Come sappiamo, la manche breve si completa domenica mattina, a precedere di poco l'ora di pranzo; gli ordini di arrivo, oltre a garantire punti ai primi 9 giunti al traguardo, inficiano le griglie di Gara Due, la classica corsa domenicale completa. In Formula 1 la Sprint Race &egrave; collocata nel pomeriggio del sabato e, a quanto pare, piace assai. Gradita &egrave; l'idea da chi paga il biglietto, poich&eacute; presente in circuito e sicuro di aver offerti sorpassi, azioni e imprevisti. Promossa da chi sta seduto sul divano, con gli occhi sbarrati davanti al televisore.&nbsp; Show garantito anche per la MotoGP   Se gi&agrave; si chiacchiera tanto della gara classica della domenica - il Gran Premio, per internderci - volete non aggiungere parole, commenti e opinioni sulle azioni del sabato? Provate a immaginare i ripetuti cambi di scenario, gli imprevisti, le sorprese, i valori in campo confermati e ribaltati. Oltre alla sicura azione stessa: piloti e moto che si giocano visibilit&agrave;, punti e una bella coppetta da esibire davanti a fotografi e telecamere. Ricordiamo che la Sprint Race della MotoGP non modeller&agrave; la griglia di partenza, per quello ci saranno le qualifiche. Qualifiche, appunto, in cui i protagonisti dovranno pensare alla gara imminente, nella quale decidere se attaccare, gestire, rischiare, sorpassare, contenere. La gara, insomma, fase attesa da chiunque ammiri competizioni motoristiche. Perch&eacute; &egrave; la gara a determinare chi abbia fatto bene o male, e la classe regina ne offrir&agrave; due a weekend. Scommettiamo che continuerete a dire la vostra?       

L'introduzione della gara da disputarsi nel sabato del weekend iridato ha gi&agrave; sortito i primi risultati: tutti ne parlano, accrescendo valori di audience e interesse nei confronti della serie. Piaccia o no, il nuovo format ha gi&agrave; grande seguito

MotoGP, vincere ancor prima di correre: il successo della Sprint Race

        IL GP dell&rsquo;Austria non &egrave; stato solo nel segno della terza vittoria consecutiva di Pecco Bagnaia, ma anche &ndash; e forse soprattutto &ndash; nel segno della sprint race, ufficializzata nel sabato austriaco e destinata ancora a far discutere per tanto tempo. Non &egrave; un segreto infatti che l&rsquo;idea non sia piaciuta a tanti, ad esempio ad un ex pilota come Loris Reggiani.&nbsp;&ldquo;La sprint race non mi piace &ndash; il commento di Loris - dato che pi&ugrave; gare si fanno pi&ugrave; si svaluta il campionato. Credo che questa scelta sar&agrave; un boomerang: il primo anno gli ascolti certamente saliranno, dato che vi sar&agrave; curiosit&agrave;, ma in seguito l&rsquo;interesse caler&agrave;, il che porter&agrave; alla svalutazione delle gare. A quel punto infatti nessuno ricorder&agrave; chi ha vinto cosa e quando. Io reputavo gi&agrave; troppe 21 gare in un anno, quindi ora mi pare assurdo farne 42, nonch&eacute; un qualcosa che rende impossibile seguire le altre categorie. A mio parere la MotoGP &egrave; un qualcosa di esclusivo, che dovrebbe rimanere tale: questo vale per tanti aspetti, a partire dal numero di gare: a me piaceva di pi&ugrave; quando le gare erano circa 12. Ora con 21 ed il prossimo anno con 42 molti guarderanno le gare solo ogni tanto, e potrebbero disinnamorarsi&rdquo;.&nbsp;Un altro tema legato alla sprint race &egrave; il poco potere decisionale dei piloti.&nbsp;&ldquo;Il modo in cui sono stati trattati i piloti grida vendetta, ma d&rsquo;altronde &egrave; sempre stato cos&igrave;. Continuano ad essere carne da macello: se gli attuali piloti della MotoGP decidessero di non partecipare verrebbero sostituiti da quelli della Superbike, ed in sei gare la gente si abituerebbe&rdquo;. Reggiani: "Meglio centellinare che svalutare" Il modello Superbike ti piace?&nbsp;&ldquo;Mi piace la Superbike, ma su tre gare di un weekend ne vedo spesso una sola, dato che non si pu&ograve; pensare che una persona possa stare ancorato alla televisione. Per questo sarebbe meglio centellinare piuttosto che svalutare il singolo evento&rdquo;.&nbsp;Cosa consiglieresti ora a Dorna o alle emittenti che trasmettono le gare?&nbsp;&ldquo;Sarebbe bello che, per esempio, le nuove gare del sabato venissero trasmesse in chiaro, in modo magari da avvicinare nuove fette di popolazione al campionato. Con l&rsquo;addio di Rossi in tanti hanno smesso di seguire la MotoGP, ed al momento non vedo personaggi in grado di far appassionare persone che non sono motociclisti, quindi occorre trovare una nuova strada&rdquo;. Esclusiva, Poncharal: "Il ritiro di Rossi non &egrave; la causa del flop MotoGP"       

"Il modo in cui sono stati trattati grida vendetta. Il nuovo format sar&agrave; un boomerang, erano gi&agrave; troppe 21 gare"

Esclusiva, Reggiani: "La sprint race svaluta il campionato, piloti come carne da macello"

        Durante il Gran Premio d'Austria &egrave; stata ufficializzata una novit&agrave; che, a partire dal 2023, rivoluzioner&agrave; il weekend di gara della MotoGP. Si tratta della Sprint Race, che si disputer&agrave; in ogni appuntamento nella giornata di sabato e che, fin dall'annuncio, ha reso scettici sia i piloti, sia gli appassionati. &frac34; dei lettori non ne sentivano il bisogno  Attraverso il nostro sondaggio, abbiamo chiesto la vostra opinione a tal proposito. Il risultato &egrave; stato schiacciante, con addirittura il 75% dei lettori contrari alla sua introduzione. Le tante gare in calendario e un format ormai consolidato non rappresentano quindi il problema principale dell'odierna MotoGP per la quasi totalit&agrave; degli appassionati. MotoGP: acceso botta e risposta tra Baz ed Espargaro sulla gara sprint I favorevoli e la &ldquo;via di mezzo&rdquo;  Soltanto il 15% si &egrave; detto favorevole alla gara sprint del sabato, pensando (come detto anche dalla stessa Dorna durante la conferenza in cui &egrave; stata annunciata) che una gara in pi&ugrave; sia utile ad aumentare lo spettacolo. C'&egrave; per&ograve; anche una posizione neutrale, che rappresenta la via di mezzo tra i due estremi: il restante 10% dei votanti ha infatti ammesso di essere s&igrave; favorevole alla Sprint Race, ma non ad ogni weekend. In piste con condizioni estreme come Sepang o Buriram, in effetti, il fisico verr&agrave; messo a durissima prova dalla doppia gara, ma ormai non ci resta che attendere il 2023 e l'introduzione di una novit&agrave;, almeno per il momento, ben poco amata. MotoGP, Alonso ospite al Red Bull Ring: "Sprint Race? Una grande idea"       

La novit&agrave; che verr&agrave; introdotta nella classe regina del Motomondiale dal 2023 non ha convinto voi lettori: ecco il risultato, lampante, del nostro sondaggio

MotoGP: il 75% degli appassionati boccia la Sprint Race

        Il weekend tra i monti austriaci &egrave; stato contornato da diverse novit&agrave;, dibattiti e polemiche. Partendo dalla nuovissima chicane fino ad arrivare alle diverse opinioni dei piloti sul nuovo format con Sprint Race che sar&agrave; protagonista nel 2023. A parlarne &egrave; anche il campionissimo Fernando Alonso che trovandosi ospite nel box Aprilia per il round sul tracciato Austriaco ha espresso la sua. &ldquo;Penso che sia una grande idea&nbsp;&ndash; dichiara il pilota Alpine - perch&eacute;&nbsp;permetter&agrave; di avere pi&ugrave; azione dal sabato e quindi saremo gi&agrave; incollati alla tv molto prima, non solo alla domenica. Inoltre&nbsp;non influir&agrave; sulla posizione di partenza&nbsp;della domenica&nbsp;e quindi permetter&agrave; ai piloti di rischiare di pi&ugrave;, sapendo che non comprometteranno la loro posizione in griglia.&rdquo;  Fiducia totale a Ezpeleta  Nell&rsquo;intervista concessa a motogp.com lo spagnolo crede che la &ldquo;Sprint&rdquo; pu&ograve; dare una mano al calo di spettatori che il motomondiale sta avendo da un po&rsquo; di tempo a questa parte. Supporta anche al 100% il &ldquo;boss&rdquo; del circus Carmelo Ezpeleta: &ldquo;Tutto quello che fa Carmelo Ezpeleta e la MotoGP fanno &egrave; di ispirazione per altre categorie. Questa sar&agrave; un&rsquo;altra di queste.&rdquo; Il nuovo format sar&agrave; in vigore dalla prossima stagione seppur la maggior parte dei piloti non &egrave; affatto d&rsquo;accordo con questa scelta, reputandola inutile e rischiosa. Ducati, "primadonna" MotoGP conquistata solo da Bagnaia       

Il pilota di F1 e campione del mondo esalta il nuovo format dando tutta la fiducia a Ezpeleta

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