        La manche del sabato della Superbike ad Assen si &egrave; purtroppo conclusa con una caduta per Andrea Iannone, che con le gomme slick su asfalto umido stava tenendo testa ai migliori della classe. Il contatto con la riga bianca ha causato una scivolata senza conseguenze per l'abruzzese, il quale ha fatto &ldquo;mea culpa&rdquo; per l'accaduto guardando per&ograve; anche il lato positivo, visto che fino a quel momento si stava confermando su ottimi livello con la Ducati Panigale V4 R del team Go Eleven pur dovendosi riabituare a questo tipo di gare. &ldquo;Per quanto riguarda la velocit&agrave; sono soddisfatto, ma, purtroppo, in condizioni cos&igrave; strane occorre essere fortunati e non basta essere competitivi visto che non vince necessariamente chi va pi&ugrave; forte&rdquo;, ha spiegato Andrea una volta conclusa la corsa. &ldquo;In questa gara siamo stati semplicemente sfortunati, perch&eacute; non si pu&ograve; mai sapere come cambieranno le condizioni della pista. Per evitare di bagnare eccessivamente la gomma slick con l'acqua alzata da Bautista mi sono allargato e, pizzicando la linea bianca, non ho potuto fare nulla per evitare la caduta&rdquo;. SSP Assen, rimonta-capolavoro di Huertas: vince Gara 1 davanti a Manzi Iannone: &ldquo;Probabilmente questa situazione si sarebbe potuta gestire meglio&rdquo; &ldquo;Sono chiaramente dispiaciuto perch&eacute; era una bella occasione e stavamo tenendo il ritmo dei migliori aspettando che le condizioni si assestassero, ma per uno come me che &egrave; rimasto lontano dalle gare per tanto tempo ritrovarsi in una situazione del genere non &egrave; semplice&rdquo;, prosegue l'ex-MotoGP. &ldquo;Voglio chiedere scusa alla squadra per questo ritiro, ma siamo nelle posizioni che contano ed &egrave; questo l'importante, pur avendo ancora tanto margine di miglioramento in diversi aspetti&rdquo;. Infine, non &egrave; mancato il punto di vista del numero 29 per quel che concerne il fattore legato alla sicurezza: &ldquo;Probabilmente la situazione si sarebbe potuta gestire meglio, visto che sapevamo che sarebbe tornata la pioggia. Forse avrebbe avuto senso ritardare la gara di una ventina di minuti e schierarsi in griglia con le rain e la pista completamente bagnata. A livello di sicurezza sarebbe stato meglio cos&igrave;, ma chiaramente adesso la valutazione &egrave; pi&ugrave; semplice rispetto ai momenti che precedono la corsa&rdquo;. SSP300, Assen: Mogeda trionfa in Gara 1, ma che paura per Buis       

Andrea ha concluso Gara 1 con una caduta: &ldquo;Sarebbe stato meglio ritardare la partenza rendendo la corsa pi&ugrave; sicura. Chiedo scusa al team, ma siamo competitivi&rdquo;

SBK Assen, Iannone: “In queste condizioni non vince chi va più forte”

        La prima giornata di prove della Superbike sul tracciato britannico di Donington Park &egrave; stata fortemente condizionata dalla pioggia, specialmente nel pomeriggio. Tra i piloti che si sono messi maggiormente in mostra troviamo a sorpresa Philipp Oettl, portacolori del team Go Eleven, il quale ha commentato il proprio venerd&igrave; dando per&ograve; anche uno sguardo al futuro, ancora altamente incerto. &ldquo;Con il nuovo asfalto Donington &egrave; diventato un circuito fantastico, non ci sono pi&ugrave; gli avvallamenti che mettevano tutti in crisi fino allo scorso anno e il grip non &egrave; male&rdquo;, ha raccontato il pilota tedesco. &ldquo;Al momento il feeling in sella &egrave; buono, ma non fa molto testo visto che sull'asciutto abbiamo percorso soltanto una manciata di giri. In ogni caso, la mia fiducia da Misano in avanti &egrave; aumentata e sono contento di essere nelle posizioni che contano anche qui, seppur soltanto nelle libere&rdquo;. SBK, Iannone, Bulega e non solo: tanti piloti, poche Ducati Oettl: &ldquo;Il 2024? Al momento ho bisogno di risultati&rdquo;  Non &egrave; mancato uno sguardo verso il 2024, visto che il contratto di Philipp con il team italiano scadr&agrave; a fine stagione: &ldquo;Al momento ho un buon pacchetto tecnico con cui posso esprimere il mio potenziale, ma per avere un contratto in vista dell'anno prossimo sar&agrave; essenziale ottenere buoni risultati nei prossimi round. Un podio mi aiuterebbe molto, ma l'obiettivo realistico penso possa essere la Top 5&rdquo;. &ldquo;Sono veloce e in gara in realt&agrave; riesco sempre a dare il massimo, ma devo necessariamente migliorare la qualifica e partire pi&ugrave; avanti per non ritrovarmi nel gruppone&rdquo;, prosegue il pilota dai trascorsi nel Motomondiale. &ldquo;L'ideale sarebbe scattare sempre nelle prime tre file. Voglio dimostrare di meritare ancora una Ducati, visto che &egrave; la miglior moto in griglia&rdquo;. SSP, Donington: quattro italiani davanti a tutti al termine del venerd&igrave; &ldquo;La pioggia &egrave; un'incognita per tutti&rdquo;  &ldquo;Pensando alle gare di questo fine settimana, onestamente preferirei correre sull'asciutto e avere dei valori in campo realistici, ma l'incognita pioggia c'&egrave; e la condizione sar&agrave; uguale per tutti. Io sul bagnato ho disputato delle buone gare, ma ci sono state altre occasioni in cui ho faticato, perci&ograve; in ogni caso dovr&ograve; adattarmi visto che il livello dei piloti della Superbike &egrave; altissimo indipendentemente dal meteo&rdquo;, conclude il ventisettenne senza sbilanciarsi. SBK: ecco come il rinnovo di Alex Lowes cambia il mercato       

Philipp &egrave; stato tra i pi&ugrave; veloci nel Day 1 a Donington, ma il suo pensiero &egrave; gi&agrave; rivolto verso il 2024: &ldquo;Sicuramente un podio migliorerebbe la mia situazione&rdquo;

SBK, Oettl: “Il futuro? Devo dimostrare di meritare ancora la Ducati”

        Ci siamo recati a Cherasco, piccola cittadina della provincia di Cuneo. Ad attenderci c'era la Panigale V4R, tinta dai colori Go Eleven, squadra che ha presentato la stagione 2023. Il mondiale SBK avr&agrave;, per il secondo anno consecutivo, il tedesco Philipp Oettl a figurare tra i piloti Indipendenti, nella scommessa di battere spesso e volentieri i rivali Factory. La Ducati numero 5 ci riuscir&agrave;? Go Eleven, una famiglia viaggiante   Il box Go Eleven e la Ducati Panigale V4R Gianni, Luciana ed Elia Ramello. Denis Sachetti, i ragazzi del team, gli addetti all'hospitality, collaboratori, sponsor e amici. Go Eleven &egrave; tutto questo e di pi&ugrave;, nella partenza dall'Italia all'arrivo nei paddock nazionali e internazionali. Lo spirito &egrave; lo stesso che si respirava alle corse 20 anni orsono. Che si trattino di trasferte europee o overseas, la compagine Ducati fa gruppo, sia nei momenti di pista che nel tempo libero, creando un'atmosfera molto famigliare.&nbsp; Alti o bassi condivisi con la squadra   Philipp Oettl, punta Go Eleven Il pilota - non si fanno nomi - era scivolato, mandando in fumo il turno cronometrato, rovinando un po' la V4R. Rientrato nel box Go Eleven, il suo manifesto disappunto, tra imprecazioni, calci e nervosismo. Ebbene, la squadra si &egrave; mantenuta calda e analitica, tranquillizzando anche il protagonista della sfuriata. Sino a qui, situazioni gi&agrave; viste, potreste dire. Certo, ma la cosa bella &egrave; stata questa: Elia Ramello e Dennis Sacchetti sono venuti da noi, scusandosi. Come? Perch&eacute; scusarsi, dal momento in cui nessuno dei due ci avevano mancato di rispetto o atteggiamenti del genere? Se quanto letto vi sembra ovvio, vuol dire che non siete mai stati presenti alle corse professionistiche. La vittoria e i podi condivisi   Loris Baz, in azione con Go Eleven nel finale 2021 Lui - non si fanno nomi - aveva tagliato il traguardo in prima posizione, regalando al team Go Eleven la gioia massima in SBK. Il muretto &egrave; esploso in festa, chi urlava, chi saltava, chi correva a destra e sinistra. Esatto, Denis Sacchetti ha sfoderato uno scatto da centometrista, venendoci incontro. Nemmeno il tempo di complimentarci, e parte l'abbraccio, forte, caloroso e sincero. Forse perch&eacute; noi siamo consapevoli di quanto sia difficile vincere a certi livelli, magari &egrave; la nostra conoscenza di moto, gare e ambiente ad aver instaurato l'empatia col manager e i ragazzi della squadra. Non lo sappiamo, per&ograve; nemmeno ha senso chiederselo. Sappiamo solo quanto bello &egrave; stato vedere un altro pilota - non si fanno nomi - seduto nel garage, con un gadget. Se ricordiamo bene, si trattava di una borraccia. Prima di saltare in sella e dopo aver smontato, il protagonista la teneva al suo fianco. Era appena nato il piccolo Elia, perci&ograve; i podi centrati avevano un sapore speciale. Go Eleven e la SBK 2023: "rompere le scatole" agli ufficiali   Go Eleven Uber Alles con un tedesco alla guida L'obiettivo del team &egrave; fare il meglio possibile, chiaro. Tradotto, significa competere al top nella classifica Indipendenti, portando in cascina il titolo relativo. E poi, infastidire i forti avversari Factory, cio&egrave;, assistiti ufficialmente dalle Case. Sapendo che qualcuno - non si fanno nomi - far&agrave; gli scongiuri, toccandosi qua e l&agrave;, scommettiamo nel vedere Philipp Oettl davanti alle ricche avversarie Honda, Yamaha e BMW pi&ugrave; volte? Potrebbe capitare di ammirare il tedesco duellare coi parimarca, ovvero, Alvaro Bautista, Michael Ruben Rinaldi, Danilo Petrucci ed Axel Bassani. Saranno 5 le Ducati presenti in forma titolare nella griglia SBK 2023, l'azzuro ciano Go Eleven si distinguer&agrave;.          

La squadra di Gianni Ramello e Denis Sacchetti mixa perfettamente passione per le moto e professionalit&agrave;, in un ambiente casereccio ma dall'alto livello tecnico e agonistico

Team Go Eleven, puro spirito SBK

        In un clima di festa che era mancato negli scorsi anni a causa delle restrizioni per il Covid, al PalaExpo di Cherasco il team Go Eleven ha presentato la propria stagione 2023 in grande stile, togliendo i veli alla Ducati Panigale V4 R che verr&agrave; portata in pista da Philipp Oettl per il secondo anno consecutivo. Poche le differenze dal punto di vista della livrea rispetto al 2022, con l'azzurro confermato come colore dominante, ma non mancano le novit&agrave; dal punto di vista tecnico: oltre a disporre della nuova Panigale V4 R in configurazione 2023, un dettaglio che spicca immediatamente &egrave; lo scarico sotto la sella, che rimanda ai tempi d'oro delle iconiche 998 e 1098. SBK: tra certezze e scommesse, chi sono i candidati al titolo? Clima di festa e ospiti speciale  Come detto, finalmente &egrave; stato possibile organizzare una vera e propria presentazione in grande stile, con centinaia di appassionati e addetti ai lavori presenti, DJ set,un presentatore ufficiale e grandi special guest. Tra queste spiccano i Disco Club Paradiso, gruppo musicale protagonista di X-Factor, e Ruben Xaus, leggenda della Superbike nonch&eacute; membro onorario della squadra capitanata da Gianni Ramello e Denis Sacchetti fondata ormai diciotto anni fa. Alessia Tonini al via del CIV Femminile: "Ho cambiato vita per correre" Oettl: &ldquo;Ripartiamo dal gran weekend di Phillip Island&rdquo;   Chiaramente, il protagonista numero uno &egrave; stato il pilota che difender&agrave; i colori del team nel mondiale 2023, ovvero Philipp Oettl, felice di poter proseguire la sua avventura iridata con una squadra dal clima cos&igrave; sereno: &ldquo;Fin dalla prima gara dello scorso anno mi sono trovato a mio agio in questo ambiente, instaurando immediatamente un ottimo rapporto con tutti i membri del team. La conferma di ci&ograve; che sto dicendo, &egrave; arrivata quando mi sono infortunato, momento in cui ho sentito la loro vicinanza e fiducia, che non &egrave; mai venuta meno nonostante i momenti difficili vissuti nel 2022&rdquo;. &ldquo;Se devo ringraziare una persona in particolare, per&ograve;, quella &egrave; sicuramente Denis Sacchetti, visto che mi ha aiutato molto in tutto, anche al di fuori del campionato e addirittura alla 24 Ore di Le Mans&rdquo;, ha spiegato il talento tedesco. &ldquo;In maniera inaspettata, il miglior weekend del 2022 &egrave; stato quello conclusivo di Phillip Island, dove siamo stati anche i migliori tra gli indipendenti, perci&ograve; in questo 2023 spero di poter ripartire da quel gran risultato continuando a crescere nel corso della stagione&rdquo;. Doppia punta MotoZoo in Supersport: Booth-Amos affianca Power       

Nella sua Cherasco, la squadra piemontese ha tolto i veli alla Ducati Panigale V4 R con cui il pilota tedesco andr&agrave; a caccia del titolo tra gli indipendenti

SBK: il team Go Eleven presenta la stagione, Oettl pronto a brillare

        Come avrete sicuramente appreso, per il tedesco Phillip Oettl il fine settima della SBK di Estoril&nbsp; si &egrave; concluso anzitempo. Brutta la botta rimediata dal figlio d'arte nel secondo turno di prove libere, altrettanto brutta la lussazione riscontratagli, che lo ha costretto alla resa forzata. Pronto Xavi Fores per la Panigale Go Eleven Sicch&egrave;, il team Go Eleven ha bisogno di un sostituto, e pure presto. Ecco quindi la "convocazione" di Xavi Fores, spagnolo che conosce bene la SBK e l'ambiente. Il trentacinquenne nato vicino a Valencia salter&agrave; sulla Panigale V4 R della formazione di Denis Sacchetti e Gianni Ramello, tornando in una serie che lo ha visto in azione per almeno otto anni. Tra altro, per lui &egrave; gi&agrave; stata spesa la partecipazione alla MotoE di Jerez, primo appuntamento elettrico 2022. Perci&ograve; parliamo di un pilota allenato e pronto alla sfida. Le Ducati al via saranno sicch&eacute; tutte: la migliore Rossa del venerd&igrave; si &egrave; rivelata la numero 19 di Alvaro Bautista, leader del mondiale e caccia del titolo iridato.&nbsp;       

Philipp si &egrave; infortunato nelle prove libere disputate in Portogallo, e non riuscir&agrave; a completare il terzo round stagionale. Al posto del tedesco, in Go Eleven arriva lo spagnolo Xavi

SBK Estoril, weekend finito per Oettl: al suo posto arriva Fores

Nella suggestiva cornice piemontese delle Langhe, il team Go Eleven ha presentato la stagione 2021, per una sfida SBK che vede la formazione di Gianni Ramello ed Denis Sacchetti ancora pi&ugrave; legata a Ducati, Casa che assister&agrave; la squadra con parti ed assistenza ufficiale.  Il pilota che porter&agrave; in gara la Rossa, anzi, la turcherse Panigale V4 R, sar&agrave; Chaz Davies, gallese presso la corte di Borgo Panigale da anni e gi&agrave; detentore di successi, podi e piazzamenti prestigiosi. Purtroppo, come abbiamo visto, il numero 7 non ha ancora girato, ma si dimostra comunque fiducioso: &quot;Non vedo l&#39;ora di portarla in pista - le sue parole - anche perch&eacute; il colore &egrave; figo e si differenzia dalle altre moto. Il mio obiettivo 2021 &egrave; dare il 100%, per ottenere risultati soddisfacenti al team, a Ducati e a me stesso&quot;.  Per Denis Sacchetti, il color turchese &egrave; vincente     Denis Sacchetti &egrave; bello carico. Dopo una serata a base di buon cibo e vino, il manager Go Eleven svela quanto gli sia piaciuta la scampagnata a bordo della moto di Davies: &quot;Belle le Langhe, avrei voluto dare gas. Questa moto ti comunica potenza e velocit&agrave;. Mi sono divertito. Il lavoro fatto sulla V4 R &egrave; notevole. Abbiamo serbatoio e sella nuovi, pi&ugrave; altri tanti piccoli dettagli evoluti. Il pacchetto &egrave; notevole, dobbiamo ottimizzare tutto in pista. Con Chaz abbiamo un pilota che stacca forte, nessuno &egrave; meglio di lui in quella fase. Sappiamo come Davies sia uno dei pi&ugrave; forti della SBK, &egrave; stato il vero antagonista di Rea con la Kawasaki. Il nostro obiettivo &egrave; divertirci, ottenendo bei risultati&rdquo;.  Il collegamento squadra-azienda &egrave; ancora pi&ugrave; stretto: &quot;Per noi, lavorare con Ducati &egrave; motivo di orgoglio. Ambivano a questa condizione da tempo, ci siamo arrivati un passo alla volta. Siamo soddisfatti e motivati, ringrazio Paolo Ciabatti, Gigi Dall&rsquo;Igna, la parte di Aruba e Feel Racing. Il nostro rapporto &egrave; iniziato nel 2019 e sta diventando sempre pi&ugrave; forte. Il pacchetto &egrave; vincente&rdquo;.  Livrea originale per un motivo preciso: &quot;Questo azzurro lo dobbiamo a Stefano Cecconi di Aruba. Usciranno con un nuovo prodotto, una fibra, perci&ograve; la dedica &egrave; per quel particolare. Si far&agrave; notare la nostra moto, in mezzo a tante Ducati rosse&rdquo;.&nbsp;  Il lavoro di Gianni Ramello e dei suoi ragazzi     La formazione &egrave; piemontese, perci&ograve;, ha presentato la stagione nel territorio amico. Con soddisfazione, Gianni Ramello ha spiegato quanto lavoro sia stato fatto e quanto ancora sar&agrave; da fare: &quot;La nostra &egrave; una famiglia forte, unita, ed ogni membro &egrave; importante - ha citato tutti i nomi dei ragazzi Go Eleven - ognuno di loro si impegna al massimo, come lo faccio io&quot;.  Il tema &egrave; sempre la tinta turchese: &quot;Bella, vero? La voglia nostra &egrave; che questo colore stia davanti al Rosso delle altre Ducati. Sappiamo che non sar&agrave; facile, ma noi diamo il massimo per ottenere i migliori risultati possibili. Ringrazio tutti, ci vediamo in pista, sperando di raccogliere quanto seminato sino ad oggi&quot;.  Donington SBK, anno 2000: &quot;tutti&quot; nudi dopo la vittoria di Neil Hodgson 

Nel 2021, la squadra Indipendente di Gianni Ramello e Denis Sacchetti &egrave; ancora pi&ugrave; ufficiale: &quot;Abbiamo un pacchetto moto-pilota vincente&quot;

SBK, Go Eleven lancia la sfida: &ldquo;Questo azzurro deve battere il rosso Ducati&rdquo;

Mentre Aruba Factory e Barni Racing si apprestano nel preparare la giornata di test SBK al Marco Simoncelli, il team Go Eleven &egrave; costretto a rimanere a casa. La motivazione &egrave; complicata da spiegare, ma la possiamo cos&igrave; sintetizzare: essendo l&#39;Europa - ed il Mondo - ancora sotto allarme pandemico, gli spostamenti, specialmente quelli per via aerea, risultano molto complicati.  Un conto &egrave; partire da Cuneo ed arrivare in Romagna. Un altro &egrave; giungere da Oltremanica e recarsi a Misano. Questo &egrave; il caso di Pete Jennings, capotecnico britannico di Chaz Davies. L&#39;esperto professionista, tamponi Covid dall&#39;esito negativo a parte, qualora viaggiasse, sarebbe costretto anche a rispettare lunghi periodi di quarantena,  Oltre a questa limitazione, per lui ci sarebbero da affrontare ulteriori disagi pratici e logistici; ne varrebbe la pena per (forse) un solo giorno - o pomeriggio, qualora il team usasse gli slot - di lavoro?&nbsp; Dopo la rinuncia di Jerez, a malincuore, la formazione di Ramello e Sacchetti ha preferito rimandare il debutto del numero 7 a momenti migliori. Si spera che questi momenti migliori arrivino presto.&nbsp;  Rins pianifica la sua MotoGP 2021: &quot;Dormir&ograve; nel box, se necessario&quot; 

La squadra Ducati non pu&ograve; accogliere in Italia Pete Jennings, capotecnico britannico impossibilitato negli spostamenti. Dopo il buco nell&#39;acqua di Jerez, il pilota gallese deve rimandere nuovamente il debutto 2021

SBK, il Covid-19 blocca Go Eleven: niente test di Misano per Davies

La foto &egrave; stata scattata ieri sera, all&#39;imbrunire e prima di affrontare la prima trasferta della stagione. La Panigale V4 R di Chaz Davies &egrave; pronta ed attende il gallese, nuovo cavaliere Go Eleven, che entra nella formazione di Gianni Ramello e Denis Sacchetti.  Come si pu&ograve; notare, c&#39;&egrave; gi&agrave; il numero 7, da sempre utilizzato dal (quasi) trentaquattrenne di Knighton, quest&#39;anno a difendere i colori della squadra titolata nella sottocategoria Indipendenti. A proposito di colori, di rosso la moto ha solo, per ora, il serbatoio.  Tutto il resto &egrave; nero e contraddistinto dalla scretta team Go Eleven e dallo sponsor Aruba. Si legge pure Feel Racing, la struttura di Daniele Casolari che porta in pista la formazione ufficiale, nel 2021 al via con Scott Redding e Michael Ruben Rinaldi.  Sfida ambiziosa e.. quasi Indipendente   A loro non manca nulla ed i ricordi - belli - di quanto accaduto dieci anni fa sono ancora vivi. Go Eleven e Davies partono per fare bene, ma questa &egrave; retorica, si sa. La domanda &egrave;: bene quanto? Potrebbe essere benissimo. Il team ha dimostrato di aver compiuto salti il alto notevoli, il pilota vanta una esperienza seconda (quasi) a nessuno.  I test di settimana prossima rappresentaranno il primo ballo di una danza sfrenata, nella quale sar&agrave; fondamentale proporre i passi giusti. Aruba Factory avr&agrave;, chiaramente, i privilegi di Borgo Panigale, per&ograve; anche la V4 R del gallese sar&agrave; ben assistita, con tanto di evoluzioni e tecnici dedicati.  Nell&#39;ambiente Ducati &egrave; partita la sfida quale miglior formazione indipendente, ancor prima che il campionato 2021 abbia spento i primi semafori di Assen. Go Eleven, Barni e Motocorsa daranno il massimo per primeggiare e, ne siamo certi, per battere spesso e volentieri i rivali ufficiali.  Il sostituto di Davide Brivio in Suzuki chi sar&agrave;? I risultati del nostro sondaggio  &nbsp; 

La Rossa della squadra di Gianni Ramello e Denis Sacchetti &egrave; pronta. Il pilota gallese la guider&agrave; nei test SBK di settimana prossima

SBK: la Ducati Panigale V4 R Go Eleven aspetta Chaz Davies

Nell&#39;aria da mesi, adesso anche su fogli di carta bianca, con tanto di firme notificate: Chaz Davies ed il team Go Eleven hanno raggiunto un accordo che li vedr&agrave; insieme nella futura SBK, quella 2021. Tra il pilota gallese e la squadra di Gianni Ramello nasce una collaborazione che potrebbe essere tra le pi&ugrave; proficue, perlomeno nell&#39;ambito delle squadre indipendenti.  Campione tra le strutture &quot;non ufficiali&quot;, la formazione piemontese, capitanata da Denis Sacchetti, dovr&agrave; difendere il titolo di sottocategoria vinto con Michael Ruben Rinaldi, poi passato a Ducati Aruba. In pratica, vi &egrave; stato uno scambio di pedine: l&#39;italiano avr&agrave; investitura ufficiale, il britannico... quasi, perch&eacute; da Borgo Panigale arriver&agrave; materiale aggiornato, di round in round.    Inoltre, a seguire il numero 7, occhi di gran dal reparto corse, per un corridore esperto, veloce e capace di vincere due gare nel 2020, con l&#39;aggiunta di ulteriori sette arrivi a podio. La moto sar&agrave; ancora una V4 R, ben conosciuta da Chaz, perch&eacute; &egrave; la versione Factory usata quest&#39;annno. Lui non avr&agrave; - in questo caso - l&#39;incombenza di portarne avanti lo sviluppo, pensando &quot;solo&quot; a dover dare gas.  Effetto catena: Barni, Motocorsa e Brixx in dirittura d&#39;arrivo   Gli altri team satellite dovranno ora completare i propri ranghi. Arriver&agrave; o no dalla MotoGP Esteve Rabat? Se Tito accetta l&#39;idea SBK, il posto in Barni ci sarebbe, sempre che Loris Baz non l&#39;abbia preceduto. Il Motocorsa di Lorenzo Mauri &egrave; orientato su Axel Bassani, Brixx confermer&agrave; Sylvain Barrier, a cui potrebbe essere affiancato un compagno di box.  Sar&agrave; Cameron Beaubier il futuro campione del mondo proveniente dagli States? 

Il team campione della classifica indipendenti ed il pilota gallese insieme nel 2021, con un trattamento Ducati simil-ufficiale

SBK, ufficiale: Chaz Davies si rilancia con Go Eleven

Quando si detiene il DNA racing, &egrave; impossibile fare a meno delle corse a motore. Denis Sacchetti &egrave; il giovane team manager Go Eleven e, in ogni weekend SBK, vive una &ldquo;scaletta&rdquo; pi&ugrave; o meno fissa: entrata nel paddock il gioved&igrave;, acclimatamento con l&rsquo;ambiente, giro di pista a piedi e confronti con gli addetti ai lavori.  Il suo venerd&igrave; &egrave; ancora pi&ugrave; intenso: innanzitutto, recarsi con lo scooter a bordo tracciato &egrave; d&rsquo;obbligo. Nei punti pi&ugrave; strategici, Denis pu&ograve; annusare odori, ascoltare suoni, interpretando traiettorie, stili di guida e tempi sul giro. Poi, &ldquo;abbastanza soddisfatto&rdquo; torna nel garage e continua l&igrave; il suo lavoro.    Perch&eacute; &ldquo;abbastanza&rdquo; e non pienamente? Semplice: Sacchetti ama ancora parecchio saltare in sella e dare gas, questo &egrave; per lui il vero motociclismo. Infatti, non ha potuto resistere alla tentazione. Il Mugello ed una Panigale V4 R - indovinate quale e chi l&rsquo;ha portata al limite nel 2020 - per lui, con tante sensazione mai sopite: &ldquo;Wow, ragazzi, che bello &egrave; girare tra i cordoli - l&rsquo;ex, anzi, il pilota di Cesena non stava nella tuta in pelle dalla gioia - la moto &egrave;... bellissima! In tutta la mia carriera, non avevo mai provato prima una cosa del genere. Quando sono sceso di sella, mi rideva pure il... fondoschiena&rdquo;.  S&igrave;, la Panigale V4 R usata da Michael Ruben Rinaldi &egrave; piaciuta a Denis. Pure parecchio, a quanto pare: &ldquo;Parecchio a dir poco - continua - ho trovato questa Ducati davvero facile, intuitiva, perch&eacute; va esattamente dove gli occhi guardano. Mi hanno impressionato il cambio, rapido e preciso anche in scalata; la linearit&agrave; dell&rsquo;accelerazione coi cavalli che non esprimono cattiveria ed l&rsquo;asfalto che avanza veloce sotto le ruote. Con la V4 R fai strada senza avere strappi o strattoni quando si entra in coppia. Pensa che ho registrato picchi di 330,6 chilometri orari prima della San Donato, affrontando lo scollinamento come se fossi a 30 orari. Che areodinamica!&rdquo;  Sembra un aereo!   Sacchetti &egrave; sensibile, avendo lui guidato moto di ogni tipo e messoci sopra e dentro le mani. Sulla ex Rinaldi, Denis ha notato tante caratteristiche peculiari: &ldquo;Un suo punto forte &egrave; l&#39;avantreno - spiega - permette di frenare forte ed in ingresso curva si gode di un buon appoggio. La moto consente di entrare frenato e lei gira. Altra cosa, la trazione: si hanno a disposizione parecchi cavalli, con un ottimo grip offerto&rdquo;.    &nbsp;La prima cosa da fare, per&ograve;, non &egrave; dare gas, bens&igrave;: &ldquo;Appena si sale in sella, capisci subito che &egrave; una moto da corsa, vera! Dalle SBK di 12/13 anni fa &egrave; stato fatto uno sviluppo tecnologico assolutamente invisibile ad occhio, ma avvertibile durante l&rsquo;azione. Mi ricordo le prime volte in cui sali su una Superbike: era pi&ugrave; difficile da guidare rispetto ad una Stock, se non spingevi forte la moto non funzionava, mentre questa... appena ci sali, hai la sensazione di averla sempre guidata. Mi &egrave; difficile fare paragoni con le sue concorrenti del Mondiale per&ograve; posso assicurare che questa Ducati &egrave; un aereo!&rdquo;  Jordi Torres difender&agrave; il titolo MotoE ancora con il team Pons 

Denis ha guidato al Mugello la Ducati Go Eleven, portata in pista nel mondiale SBK da Michael Ruben Rinaldi: &quot;Non avevo mai provato prima una cosa del genere&quot;

La Panigale V4 R strega Sacchetti: &ldquo;Sembra un aereo, mi rideva pure il fondoschiena&rdquo;

La SBK si appresta all&rsquo;approdo di Barcellona, tappa inedita per il mondiale dedicato alle moto derivate dalla produzione di serie. Il Catalunya Circuit ospiter&agrave; il sesto round stagionale e, oltre al &ldquo;solito&rdquo; duello tra Rea e Redding per il titolo, i temi offerti saranno diversi ed interessanti.   Il pi&ugrave; sentito del momento &egrave; legato al rendimento eccezionale di Michael Ruben Rinaldi, pilota &ldquo;indipendente&rdquo; messo in campo dalla formazione Go Eleven, capace di battere tutti al Motorland. Il romagnolo si sar&agrave; meritato una investitura ufficiale? Nel fine settimana potrebbe arrivare l&rsquo;annuncio.  La SBK sbarca al Montmel&ograve;, circuito semi - sconosciuto (quasi) per tutti   A livello di competizioni mondiali, &egrave; Scott Redding tra i protagonisti che vantano l&rsquo;esperienza pi&ugrave; ampia, in termini di gare disputate a Barcellona. Negli anni del Motomondiale, l&rsquo;attuale portacolori Aruba Ducati ha corso al Montmel&ograve; nelle classi 125 Grand Prix, Moto2 e MotoGP. Dalla sua, risultati non al top, ma riferimenti utili da sfruttare il prossimo weekend.  Johnny Rea &egrave; il campione e vuole rimanere tale, lo sappiamo. Nei test effettuati pochi mesi fa, il nordirlandese ha girato in tempi record, simil - prototipi. Lui, come lo stesso Redding, partono favoriti, bench&eacute; la V4 R appaia, oggi, come moto teoricamente pi&ugrave; adatta alla pista catalana.    Anche Alvaro Bautista ben conosce le traiettorie ed i segreti del tracciato, forse come nessun altro. Nella sua lunga carriera, lo spagnolo di Talavera de la Reina ci ha vinto con le ottavo e quarto di litro, andando pure bene con la MotoGP. La Honda ha palesato grossi progressi e non ci stupiremmo di rivederla sul podio.  Il compagno di squadra Haslam, ha corso con la 500 a Barcellona. Ne &egrave; passato di tempo, ma Leon avr&agrave; almeno dalla sua la sensazione di esserci gi&agrave; stato. Tra i top rider, Loris Baz, un altro che avr&agrave; in partenza le idee piuttosto chiare, parlando di traiettorie ed assetti. Se avr&agrave; anche le idee chiare sul relativo futuro, il francese aveva promesso di comunicarlo nel weekend che sta per arrivare.  Rinaldi atteso al varco, come atteso l&rsquo;annuncio dell&rsquo;ufficialit&agrave; Aruba   Ormai, Michael Ruben non sar&agrave; pi&ugrave; una sorpresa. Anzi, dopo vittorie e podi di Teruel, il romagnolo rappresenta la stella nascente - gi&agrave; nata, a dire il vero - della SBK. Adesso gli avversari lo sanno: il pilota Go Eleven &egrave; in grado di lottare coi big, battendoli.   Nell&rsquo;aria &egrave; l&rsquo;annuncio di Rinaldi nella squadra factory Ducati nel 2021, e non solo. Del resto, lui &egrave; un supportato Aruba e meriterebbe il posto. In caso affermativo, salterebbe Davies, che ha per&ograve; almeno un paio di alternative: Ten Kate con una R1 e Honda. Per ora, queste sono solo parole. A Chaz l&rsquo;ultima.  Yamaha chiamata alla riscossa   I risultati ottenuti dalla cinque R1 M non sarebbero nemmeno male, tuttavia, la vittoria manca da Phillip Island. Dall&rsquo;Australia ad oggi &egrave; accaduto di tutto e tanti piloti blu sono caduti, mentre lottavano per il successo e l&#39;assenza di una vera punta di diamante che infastidisca gli attaccanti rivali.  Tanti bei podi, non il gradino pi&ugrave; alto. Il solo ad averlo calcato &egrave; Toprak Razgatlioglu, non in forimissima a Teruel. Il turco &egrave; una bomba che pu&ograve; esplodere, ma anche implodere. Barcellona sar&agrave; la sua pista? Vedremo, perch&eacute; il suo talento non prevede circuiti favoriti o meno. &Egrave; la sua testa a stabilirne le preferenze.  Sky VR46 e Fassi impegnati in un sodalizio dedicato ai giovani 

Dopo aver vinto ed ottenuto podi, Michael Ruben &egrave; entrato nel gruppo dei top rider e l&#39;attesa che il pilota Go Eleven si possa ripetere &egrave; alta. Atteso anche l&#39;annuncio del futuro con il team Ducati Aruba

SBK, il varco di Barcellona attende Rinaldi e... la sua firma da ufficiale

Sesto al traguardo di Gara 1, un ottimo risultato, specialmente se consultiamo il distacco alla bandiera a scacchi: Michael Ruben Rinaldi &egrave; giunto a poco pi&ugrave; di sei secondi dalla Pangale V4 R ufficiale di Scott Redding, vincitore di Gara Uno SBK.  Per il team indipendente Go Eleven si tratta di un bel sabato, costruito con pazienza dopo il momento difficile di ieri.&nbsp; La squadra italiana ha ripristinato la Ducati e MRR ha mantenuto la calma, risultando il pi&ugrave; veloce del pomeriggio. Nel sabato di oggi, &egrave; arrivato il primo frutto del lavoro compiunti insieme: &quot;Penso di aver fatto una bella gara - le parole del numero 21 in sala stampa - peccato solo per la qualifica di stamane: partire dalla decima casella non mi ha agevolato, per&ograve; sono riuscito a compiere alcuni sorpassi, tornando sul gruppo di testa. Purtroppo, in quel momento, il gap era di sette secondi e mezzo, io lo ho ridotto a tre, non male ma non abbastanza.  Avevate un passo da primi posti.  &quot;Abbiamo capito che, dati alla mano e passo mostrato, partendo bene possiamo stare davanti - conferma - infatti, sono molto contento del feeling riscontrato in sella. Ho un feeling molto buono con le coperture. Malgrado spingessi forte, sono stato capace di gestire l&rsquo;usura delle gomme. Ho rallentato solo nell&rsquo;ultimo passaggio di gara, quando avevo capito che non potevo raggiungere Baz e, allo stesso tempo, gestire il vantaggio su Bautista. Sono riuscito a completare tutti i 20 passaggi con disinvoltura&rdquo;.    Domani doppia partenza. Hai strategie?  &nbsp;&quot;Domani cercher&ograve; di fare una ottima Superpole Race, gara breve che determiner&agrave; il terzo schieramento. So che sar&agrave; dura, gli avversari saranno velocissimi, ma noi avremo il coltello tra i denti. Il nostro obiettivo &egrave; partire in posizioni migliori, sfruttando l&#39;esperienza di Gara Uno, durante la quale faceva un caldo impressionante. Arrivato sulla griglia di partenza mi sembrava di essere in una... sauna! Ieri non era cos&igrave; feroce, oggi s&igrave;. Per&ograve; mi sono rinfrescato con acqua e ghiaccio, ho bevuto. Siamo professionisti, non era impossibile rimanere lucidi. L&rsquo;errore si trovava dietro l&rsquo;angolo&rdquo;.  A quando il podio?  &ldquo;Vediamo. Coi tempi registrati, potremmo lottare per il podio anche domani. Per&ograve;, se vogliamo salire su uno dei tre gradini, bisogna partire pi&ugrave; avanti. Oggi vado a letto contento: ho spinto al 100% per provare a prendere i primi cinque, evitando errori. Posso ritenermi soddisfatto, anche se so che si pu&ograve; fare pure meglio&rdquo;.  Jerez, Redding pole e vittoria: &quot;Impossibile fare meglio&quot; 

Bel sesto posto&nbsp;per&nbsp;il pilota del team Go Eleven: &quot;Con una miglior posizione di partenza, possiamo ambire al podio&quot;

Jerez, Rinaldi: &ldquo;Andr&ograve; a letto contento&rdquo;

Passare dalla vie di fuga alla vetta della classifica del secondo turno di giornata non &egrave; impresa semplice, tuttavia riuscita a Michael Ruben Rinaldi.  Il pilota del team Go Eleven aveva rimediato un brutto spavento durante le prime prove libere del mattino, quando la sua Panigale V4 R non ha risposto ai comandi. Trovandosi a pi&ugrave; di 250 chilometri orari e senza la possibilit&agrave; di arrestare la folle marcia, il numero 21 ha - saggiamente - deciso di mollare la presa dai semimanubri, gettarsi dalla sella e lasciare la moto a ruzzolare nella sabbia di Jerez, danneggiandosi.  Lui, invece, si &egrave; &ldquo;limitato&rdquo; ad assaggiare l&rsquo;asfalto, per fortuna, senza rimediare infortuni o ferite fisici pesanti: &ldquo;Ho un mio massaggiatore personale&rdquo; ha dichiarato Michael Ruben dopo l&rsquo;accaduto &rdquo;e mi sta rimettendo in sesto al meglio&rdquo;.  Le mani erano quelle di Denis Sacchetti, team manager della squadra: &ldquo;Mi &egrave; dispiaciuto molto, perch&eacute; cadere a causa di un guasto tecnico non &egrave; bello - ha spiegato Denis tra un turno e l&rsquo;altro - ci siamo scusati con lui. Avevamo montato un impianto frenante nuovo, per&ograve; ha avuto un problema alla pinza sinistra. Fortunatamente, Rinaldi &egrave; stato pronto di riflessi, evitando il peggio. La V4 R ha cominciato a compiere capriole, ma l&rsquo;abbiamo ripristinata&rdquo;.    Dopo aver aggiustato tutto, la seconda sessione &egrave; stata affrontata da Go Eleven con un pizzico di ansia, spazzata via dal miglior tempo del pomeriggio, il terzo nel computo delle libere: &ldquo;Sapevo che avrei potuto fare bene - le dichiarazioni del corridore - perch&eacute; eravamo andati molto bene nei test, situazione in cui abbiamo migliorato la moto. Il nostro tempo siglato nel secondo turno &egrave; ottimo, la temperatura sar&agrave; la chiave della gara. Qui fa caldo, bisogner&agrave; lavorare bene su gomme ed assetto&rdquo;.  L&rsquo;imprevisto di stamani non ha spaventato Michael Ruben: &ldquo;Ho provato a frenare - spiega - ma l&rsquo;impianto ha perso pressione e non mordeva. Ho dovuto fare come Rins in MotoGP: per non impattare contro le barriere, mi sono buttato gi&ugrave; dalla moto. Dopo l&rsquo;accaduto, sono rimasto calmo e tranquillo. So che dalla nostra ci sia il potenziale per fare bene&rdquo;.  &nbsp;MV Agusta, continuano i guai 

Michael Ruben &egrave; rimasto senza freni nelle prime prove libere di Jerez: &quot;Per non andare contro il muro, mi sono lanciato&quot;, poi ha siglato il miglior crono del pomeriggio: &quot;Sono stato calmo, il nostro potenziale &egrave; alto&quot;

Rinaldi: &ldquo;Ho fatto come Rins, buttandomi dalla moto&rdquo;

Michael Ruben Rinaldi, in quarantena come tutti gli altri piloti Superbike e quindi costretto ad uno &ldquo;stop&rdquo; forzato, ha parlato al sito Worldsbk.com di ci&ograve; che si aspetta da questa stagione 2020, non appena ripartir&agrave;.  Dopo la prima gara che si &egrave; svolta a Phillip Island, il pilota italiano passato quest&#39;anno al team Go Eleven, ma sempre in sella alla Ducati, ha spiegato che i dati di riferimento da sfruttare potrebbero essere quelli di Alvaro Bautista, seppur andato via dalla Casa di Borgo Panigale per approdare alla Honda.  &ldquo;Al team mi trovo bene&rdquo;   Il 25enne romagnolo, per prima cosa, ha raccontato quello che &egrave; stato il suo weekend a Phillip Island, dove ha ottenuto il decimo piazzamento il Gara 1, il nono in Superpole Race, mentre non si &egrave; classificato in Gara 2.  In pi&ugrave;, ha parlato anche di un buon adattamento con il team: &ldquo;Il gruppo &egrave; fantastico -&nbsp;ha detto - e lavoriamo davvero alla grande. In Australia nel corso di Gara 2 eravamo l&igrave; e avevamo il passo dei primi cinque ma purtroppo Leon Haslam ha avuto un problema con la moto, mi ha toccato e siamo caduti. Sappiamo di avere un grande potenziale, la moto e la squadra sono molto valide e quindi ho tutto quello che serve per provare a fare del mio meglio&rdquo;.&nbsp;    &ldquo;Bautista pi&ugrave; simile a me&rdquo;   Per la stagione 2020, quindi, la sua strategia &egrave; quella di confrontare i propri dati con l&#39;ex pilota Ducati Alvaro Bautista: &rdquo;Ho la fortuna di poter vedere i dati delle moto ufficiali - prosegue - noi facciamo il lavoro che dobbiamo fare ma si tratta di un ottimo punto di riferimento quando ci troviamo in difficolt&agrave;. Se mi serve qualcosa guardo la telemetria dell&#39;anno scorso di Alvaro Bautista dato che la moto &egrave; pi&ugrave; o meno la stessa. Io e lui siamo simili. Non mi focalizzo sugli altri dal momento che le loro moto sono diverse dalle nostre. Inoltre Scott Redding pesa 20 kg in pi&ugrave; rispetto a me e Chaz Davies 15. Ecco perch&eacute; non &egrave; la stessa cosa&rdquo;.  Olanda: lockdown fino a settembre, MotoGP e SBK a rischio 

Nonostante lo spagnolo sia adesso in Honda, Rinaldi fa riferimento ai suoi dati dello scorso anno invece che a quelli di Redding e Davies

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