        Il Campionato Italiano Velocit&agrave; in Salita, nel weekend del 5-6 agosto &egrave; tornato in Centro Italia, nella bellissima Spoleto, per scatenarsi sulla elettrizzante strada di Forca di Cerro. Ed &egrave; proprio dal capoluogo umbro che parte un giro intrigante, perfetto contorno con cui abbiamo &ldquo;accompagnato&rdquo; le emozioni della gara.  Verso l'Alpe Romana | Giri e Gare I gioielli di Spoleto  Prima di lasciare Spoleto, immancabile &egrave; una visita ai suoi inestimabili gioielli: il Duomo, la Rocca Albornoziana, il Ponte delle Torri, la basilica di San Salvatore e le infinite suggestioni da scoprire tra i vicoli acciottolati. Acquasparta, a pochi chilometri lungo la SR418 &ndash; strada che nei pressi di Colle Campanaro inizia a raggomitolarsi in una piacevole sequenza di curve &ndash; &egrave; la prima tappa del giro. La sua storia si perde nelle trame del tempo ma &egrave; con la Signoria dei Cesi che raggiunge indubbiamente l&rsquo;apice. E non a caso, all&rsquo;interno del centro storico &egrave; proprio Palazzo Cesi, con l&rsquo;elegante architettura rinascimentale, a rapire l&rsquo;attenzione: sede dell&rsquo;Accademia dei Lincei (la prima scuola scientifica in Europa, fondata a Roma nel 1603 dal duca Federico Cesi, insieme a Giovanni Heckius, Francesco Stelluti e Anastasio de Filiis), nel 1624 ospit&ograve; per un breve periodo anche Galileo Galilei. Preziosi, passeggiando per il borgo, sono poi alcuni edifici religiosi come la medievale chiesa di San Francesco o quella del Sacramento, che custodisce parte di un mosaico romano dell&rsquo;antica citt&agrave; di Carsulae, che sorgeva nel territorio. Da non perdere, nei dintorni, il piccolo borgo medievale di Portaria, con la pittoresca Piazza Giuseppe Verdi in cui svetta la Torre dell&rsquo;Orologio del 1200 composta da pinnacoli e da una cuspide campanaria. Uno spostamento di una ventina di minuti lungo la statale 3 bis porta dritto a Todi, pronti per andare alla scoperta delle sue meraviglie. Impossibile racchiudere in poche righe quanto ha da offrire Spoleto, Acquasparta e Montefalco. questa cittadina. Patria del poeta umanista Jacopone da Todi, tra i vicoli e le piazze si respira un&rsquo;atmosfera unica. Una passeggiata in pieno Medioevo, a partire dal Palazzo del Capitano, passando per il Palazzo dei Priori e il Duomo, realizzato nel XII secolo sui resti di un tempio dedicato al Dio Apollo. &Egrave; lui, idealmente, il cuore di Todi. Durante la visita colpisce l&rsquo;affresco del &ldquo;Giudizio Universale&rdquo; a tutta parete, intorno al rosone centrale, realizzato da Ferra&ugrave; da Faenza. Umbria, che meraviglia  Da non perdere &egrave; anche il suggestivo tempio di Santa Maria della Consolazione, appena fuori dalla cinta muraria duecentesca, che in tipica architettura rinascimentale contrasta con le atmosfere medievali del centro storico di Todi. La sua costruzione risale al XVI secolo su progetto (quasi sicuramente) di Donato Bramante. Si avanza, seguendo le indicazioni per Petroro, alla volta di Montefalco guidando su morbide curve tra colline e filari di vite, votati alla produzione del pregiato Sagrantino. Montefalco, con il caratteristico centro storico, &egrave; un&rsquo;altra delle tappe imperdibili di questo itinerario, prima di far rientro a Spoleto, dove il cerchio si chiude. Prima, per&ograve;, il consiglio &egrave; di programmare una sosta alle Fonti del Clitunno, un&rsquo;oasi verde di superba bellezza cara ad artisti, poeti e scrittori come Plinio il Giovane e Carducci. Poco distante il borgo fortificato di Campello Alto, con le mura che stringono l&rsquo;antico centro medievale, lascia letteralmente senza fiato.  Il piccolo Tibet | Giri e Gare        

Suggestioni medievali, antiche famiglie, Galileo e l&rsquo;Accademia dei Lincei, per un giro sulla macchina del tempo: il perfetto abbinamento per la tappa del CIVS a Spoleto

Umbria, che storia! | Giri e Gare

        Nel cuore dell&rsquo;Appennino centrale, il borgo di Piediluco, con l&rsquo;omonimo lago, &egrave; una perla lontana dagli affollati circuiti turistici, che vale da sola il viaggio. &Egrave; in questi luoghi che, tra scorci e atmosfere fuori dal tempo, nel fine settimana del 18 settembre si sono dati appuntamento i piloti impegnati nel campionato italiano Enduro Under 23 &amp; Senior. Giri e Gare: a Viterbo, a caccia di emzioni Direzione Rieti  Ma Piediluco &ndash; il cui nome significa &ldquo;ai piedi del bosco sacro&rdquo; &ndash; oltre a mantenere intatta la sua originaria struttura medievale e a custodire magnifici angoli lacustri, &egrave; anche la perfetta rampa di lancio per un eccitante giro tra Lazio e Umbria. La SR79 in direzione Rieti disegna una moltitudine di curve &ndash; alcune strette, altre veloci ad ampio raggio &ndash; che sembrano fatte apposta per il piacere di guidare la moto. Ma si tratta soltanto di un antipasto: seguendo le indicazioni per Morro Reatino, si imbocca la mitica SR521 che si arrampica a Leonessa; un indiavolato ricamo d&rsquo;asfalto, dove vengono spesso organizzate spettacolari cronoscalate in salita. L&rsquo;arrivo a Leonessa &egrave; caratterizzato dalla vista suggestiva che si gode dal viadotto che la precede. Questa cittadina si caratterizza per un bel centro storico di origine medievale, stretto da una possente doppia cerchia di mura del XIII secolo. Si prosegue in direzione Cascia, per poi svoltare alla volta di Monteleone di Spoleto, scrigno di insospettabili tesori, alcuni dei quali, oggi, sono custoditi al Metropolitan Museum di New York; come la biga etrusca ritrovata nel suo territorio, datata intorno al 540 a.C. e rivestita da lamine di bronzo dorato lavorate a sbalzo con episodi legati alla figura dell&rsquo;eroe greco Achille. Se non si ha tempo di fare un salto nella Grande Mela, se ne pu&ograve; ammirare una copia a grandezza naturale nei sotterranei del complesso monumentale di San Francesco della fine del Duecento. Da Monteleone di Spoleto, passando vicino alla stazione dei Carabinieri, si prosegue verso il minuscolo borgo di Gavelli, luogo affascinante e &ldquo;fuori dal mondo&rdquo;, perso nelle montagne dell&rsquo;Appennino. La strada, tortuosa e panoramica, in alcuni tratti &egrave; un po&rsquo; malmessa, ma niente che possa rovinare il piacere di attraversare questi luoghi dalla bellezza selvaggia. Avanzata verso Terni  Raggiunta la Valnerina, la si abbandona dopo qualche chilometro appena, per godersi la statale 395 che da Piedipaterno si arrampica fino al valico di Forca di Cerro (734 metri d&rsquo;altezza) in direzione Spoleto. Morbidamente adagiata alle pendici del colle di Sant&rsquo;Elia, Spoleto &egrave; un gioiello d&rsquo;arte medievale. Da non perdere il Duomo, la Rocca Albornoziana, il Ponte delle Torri, la Basilica di San Salvatore e le mille suggestioni del centro storico. Per i pi&ugrave; golosi, da mettere in agenda la gelateria &ldquo;Crispini&rdquo; (viale Trento e Trieste, 29), tra le migliori al Mondo. Si avanza spediti alla volta di Terni su un bel tratto di statale 3 Flaminia, dopodich&eacute;, si prosegue per Cascate delle Marmore&ndash;Lago di Piediluco (statale 79, direzione Rieti), lungo una strada bella e panoramica. Oltrepassato l&rsquo;abitato di Marmore, all&rsquo;interno del parco antistante la biglietteria del Belvedere Superiore delle famose cascate (da non perdere!), un monumento ricorda Libero Liberati, il grande pilota ternano. Rendere omaggio al campione del Mondo della 500, durante un giro in moto, scalda il cuore e infiamma la passione. Da qui il borgo di Piediluco &egrave; a un tiro di schioppo.       

Avventura e curve strepitose, in questo giro che tocca luoghi naturalistici e citt&agrave; d&rsquo;arte di rara bellezza

Giri e Gare: un'avventura tra Lazio e Umbria

        Circondata dal Tevere e dal torrente Reggia, che lambiscono le antiche mura strette attorno al centro storico, Umbertide, nel weekend del 23 ottobre, ha ospitato il Trofeo delle Regioni di Enduro. La scusa perfetta per abbinare, alle emozioni della gara, un bel giro in moto alla scoperta dei dintorni. Salutata la Rocca, simbolo della cittadina, si parte. L'incantevole Gubbio  Dopo circa 30 chilometri di boschi e pieghe spaziali, lungo la Statale 219 sfiorando la frazione di Mocaiana, si raggiunge l&rsquo;incantevole Gubbio: il consiglio &egrave; di lasciare la moto nella parte bassa della citt&agrave; e arrampicarsi a piedi alla scoperta del centro storico. Stradine acciottolate, opere d&rsquo;arte e suggestioni medievali sono il piatto forte. Semplicemente emozionante, la veduta dalla piazza della Signoria. Terminata la sosta, il tratto di strada che segue, in appena tredici chilometri, mette subito tutti d&rsquo;accordo, smanettoni e tranquilli mototuristi. Dal centro abitato si seguono le indicazioni per Scheggia, percorrendo una stretta gola con l&rsquo;abitato di Gubbio che scorre sulla parete di destra. Asfalto perfetto e assenza di traffico invogliano a osare, ma siamo soltanto all&rsquo;inizio. Man mano che si sale, la carreggiata si allarga in una successione esaltante di curve: si continua cos&igrave; fino al valico della Madonna della Cima, a 780 metri sul livello del mare. Dopo una boccata d&rsquo;aria frizzante, si prosegue (sempre in direzione Scheggia) attraverso un misto stretto, a tratti veloce, in un maestoso scenario appenninico e verdeggiante. Giunti a Scheggia, si prosegue ancora a tutta piega tra curve e rocce a strapiombo lungo la Statale 3 Flaminia, entusiasmante in questo tratto. Si tocca Cagli &ndash; con l&rsquo;imponente Ponte Mallio, realizzato dai romani in et&agrave; tardo-repubblicana &ndash; e subito dopo Acqualagna, meta di buongustai alla ricerca dei pregiati tartufi locali, ma anche di escursionisti desiderosi di visitare le vicine Gole del Furlo. All&rsquo;altezza del bivio di Calmazzo, si abbandona la Flaminia e si prosegue in direzione Urbino lungo la Statale 73bis. Giri e Gare: in Emilia, nel cuore della passione Verso Urbania  Ricca di atmosfera e gioielli d&rsquo;arte, questa citt&agrave; incanta ogni volta. All&rsquo;interno del Palazzo Ducale, la Galleria Nazionale delle Marche custodisce capolavori di Piero della Francesca, Tiziano e Raffaello, ma anche &ldquo;La citt&agrave; ideale&rdquo;, un&rsquo;opera straordinaria (ancora in cerca d&rsquo;autore) che rappresenta magnificamente l&rsquo;ideale di perfezione e armonia del Rinascimento italiano. Si avanza in direzione Urbania, percorrendo un intrico di curve da capogiro (attenzione ai velox lungo il percorso). Questo borgo, adagiato in un&rsquo;ansa del fiume Metauro, regala la classica sensazione da macchina del tempo. Un fascino magnetico a cui &egrave; impossibile sottrarsi. Il divertimento di guida non accenna a diminuire lungo la SP21, che attraverso prati, boschi e vallate raggiunge velocemente Piobbico con il bel castello; per poi doppiare Apecchio, e iniziare la mitica salita a Bocca Serriola lungo la SP257: una delle strade pi&ugrave; belle del centro Italia, che porta a Citt&agrave; di Castello. Visitate le ricchezze di questa cittadina umbra, dove &ndash; si dice &ndash; vivano le donne pi&ugrave; belle d&rsquo;Italia (&egrave; la citt&agrave; natale di Monica Bellucci...) si prosegue per Umbertide per la conclusione del giro.       

Alla scoperta di bellezze naturali, artistiche e non soltanto! L&rsquo;occasione &egrave; il Trofeo delle Regioni di Enduro a Umbertide, in provincia di Perugia

Giri e Gare: curve d'autunno tra Umbria e Marche

        Citt&agrave; della ceramica e delle tagliatelle con le interiori d&rsquo;oca, &egrave; stata Deruta, in provincia di Perugia, a ospitare, il prossimo 12 giugno, il 3&deg; round del Campionato Italiano Velocit&agrave; in Salita + Crono Climber. Giri e Gare: Sardegna Coast to Coast Verso Assisi  Ma questa &egrave; l&rsquo;Umbria, baby! E non ci si pu&ograve; esimere da un intrigante itinerario che ci porter&agrave; a poggiare le ruote anche su strade battute (percorribili con qualsiasi mezzo, ma sicuramente pi&ugrave; divertenti a bordo di crossover e Scrambler). Si lascia il bellissimo borgo di Deruta puntando dritti alla vicina Spello che, stretta tra le mura romane, trasuda arte e storia da ogni angolo, palazzo e vicolo. Immancabile una visita alla Cappella Baglioni nella Chiesa di Santa Maria Maggiore, con il pavimento maiolicato e gli affreschi del Pinturicchio. Siamo alle pendici del Monte Subasio, ed &egrave; proprio qui che l&rsquo;itinerario si arrampica, seguendo le indicazioni per &ldquo;Monte Subasio&rdquo; su viale Poeta. Il tracciato, che conduce fino ad Assisi, &egrave; sterrato per l&rsquo;80% della sua lunghezza, ma con un fondo molto compatto e ben tenuto. Una volta in cima, tra parapendio in volo, verdi praterie e vedute sull&rsquo;intera Valle Umbra e sul perugino, si avr&agrave; come la sensazione di toccare il cielo con un dito. Assisi, gioiello d&rsquo;arte e nutrimento per lo spirito, vanta ricchezze uniche come le sue basiliche, ricolme di affreschi di Giotto, Cimabue e Martini; ma anche il Tempio della Minerva (I secolo a.C.), in pieno centro storico, trasformato successivamente in una chiesa (in generale, &egrave; l&rsquo;intera piazza del Comune, con il Palazzo dei Priori e la Torre del Popolo, a lasciare senza fiato). Lasciata Assisi, si doppiano Petrignano, il castello di San Gregorio e Valfabbrica (dove merita una sosta il maniero di Pedicino, con le mura duecentesche e il possente Torrione) e si raggiunge un&rsquo;altra perla del centro Italia. Distesa a terrazza sulle pendici del Monte Ingino, Gubbio &egrave; una delle citt&agrave; medievali pi&ugrave; belle del Mondo: Piazza Grande, su cui si affacciano il Palazzo dei Consoli e quello Pretorio, emoziona e riporta indietro nel tempo; e ancora, il Palazzo del Bargello, la Fontana dei Matti, la Chiesa di San Francesco (dove un tempo si trovava il fondaco degli Spadalonga), e il suggestivo Teatro Romano. Perugia  Un bel giro in funivia, dal centro del paese, porta sul Monte Ingino dove, nella Basilica di Sant&rsquo;Ubaldo, sono custoditi i Ceri di Gubbio, che ogni 15 maggio vengono portati in corsa per la citt&agrave;. Una manifestazione molto sentita, al punto che dal 1973 i tre ceri sono diventati il simbolo della Regione Umbria. Si torna a guidare sulla SR298 per un altro giro di giostra, stavolta in direzione Perugia: 40 chilometri di boschi, panorami e pieghe spaziali, che salgono in quota raggomitolandosi in geometrie perfette e curve di ogni genere, dal misto stretto a quello a largo raggio. Dopo la salita, arriva la discesa, anch&rsquo;essa eccitante e vorticosa fino a Perugia. Dal centro storico medievale alla Fontana Maggiore, passando per il Pozzo Etrusco, la Rocca Paolina, la Cattedrale di San Lorenzo, senza dimenticare un pellegrinaggio alla Casa del Cioccolato Perugina, sono innumerevoli le bellezze a ogni angolo della citt&agrave;. Da qui, bastano pochi chilometri e si ritorna a Deruta. Giri e Gare: viaggio nella profonda Sicilia       

Dai tracciati in terra battuta del Monte Subasio alle curve tra Gubbio e Perugia, in un appassionante &ldquo;all-terrain&rdquo; per il 3&deg; round del CIVS a Deruta

Giri e Gare: Umbria, come toccare il cielo con un dito

        Splendida l&rsquo;Umbria, ma quando sei a due passi dalla Toscana degli antichi borghi, quelli immersi in un oceano di colline sognanti a perdita d&rsquo;occhio, l&rsquo;occasione &egrave; troppo ghiotta. Cos&igrave;, da Passignano sul Trasimeno (Perugia), dove nel weekend del 28 e 29 maggio sono scesi in pista in campo i piloti dei campionati Assoluti d&rsquo;Italia Enduro (appuntamento da non perdere!), il consiglio &egrave; di puntare le ruote alla conquista della Val d&rsquo;Orcia e delle Crete Senesi. Giri e Gare: alla scoperta del Passo San Leonardo Montepulciano  La prima destinazione, Montepulciano, la si raggiunge dopo aver doppiato Pietraia, con l&rsquo;ultimo tratto di SP17 che disegna dolci curve tra i vigneti. E non a caso: il Nobile di queste parti, insieme al Brunello della vicina Montalcino e al Chianti, &egrave; uno dei vini che hanno reso famosa l&rsquo;enologia toscana nel Mondo. Il borgo, di origine medievale, custodisce preziosi tesori d&rsquo;arte da scoprire, uno dietro l&rsquo;altro, arrampicandosi fino a Piazza Grande tra botteghe artigiane e wine shop. Mirabile accesso al centro storico, &egrave; la trecentesca porta di Gracciano, rivisitata nel 1500 da Antonio da Sangallo, geniale architetto a cui si deve anche la chiesa di San Biagio (appena oltre le mura), tra i maggiori esempi di tempio rinascimentale con pianta a croce greca. A una manciata di chilometri, Pienza, immersa tra gli scenari da sogno della Val d&rsquo;Orcia, rapisce con le atmosfere rinascimentali che si respirano tra Piazza Pio II e il celebre Duomo; ma anche con i tanti scorci che si aprono improvvisi su giardini pensili e vallate puntellate di cipressi. Per i buongustai, la parola d&rsquo;ordine &egrave; &ldquo;pecorino&rdquo;, una DOP celebre &ldquo;urbi et orbi&rdquo;, perfetto accompagnamento, insieme ai crostini fegatini e milza, per una degustazione di Nobile. Lasciata Pienza si procede a tutta piega sulla SP18 tra ulivi e campi coltivati; e poi sulla SP23, che costeggia il fiume Orcia fino alla Cassia e al pittoresco borgo di Bagno Vignoni. Lungo la strada, l&rsquo;antico castello di Spedaletto, edificio fortificato del XII&deg; secolo, rappresenta una piacevole sosta e l&rsquo;occasione di andare alla scoperta del Mulino Val d&rsquo;Orcia con i suoi prodotti biologici ottenuti con metodi tradizionali. Tra realt&agrave; e sogno  Bagno Vignoni e la sua piazza occupata dalla grande vasca medievale alimentata da una sorgente termale, sono semplicemente unici al Mondo. Imperdibile poi la visita al Parco dei Mulini, disseminato di vasche di acqua caldissima, rivoli e cascatelle, che hanno modellato nei secoli la rupe calcarea su cui si trovano. Avanzando lungo la Cassia, la tappa successiva &egrave; San Quirico d&rsquo;Orcia, minuscolo gioiello medievale in cui spiccano la collegiata e gli Horti Leonini. Fermata successiva &egrave; la bella Buonconvento, a tutt&rsquo;oggi circondata dalle possenti mura del 1300. Qui si lascia la Cassia e si imbocca la tortuosissima SP451, che si arrampica tra i boschi fino all&rsquo;Abbazia di Monte Oliveto Maggiore: una suggestiva visita, che contempla, oltre agli affreschi di Luca Signorelli e Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma, anche la cantina storica (l&rsquo;Abbazia, infatti, vanta una lunga tradizione di produzione del vino). Si prosegue, come in un sogno, tra gli scenari unici delle Crete Senesi, doppiando Asciano fino a Taverne D&rsquo;Arbia, alle porte di Siena. Da qui, un rapido trasferimento lungo la Statale 715, riconduce nuovamente a Passignano Sul Trasimeno. Giri e Gare: viaggio nella profonda Sicilia       

Un tuffo nella Toscana da cartolina attraverso Val d&rsquo;Orcia e Crete Senesi in occasione degli Assoluti di Enduro nella vicina Passignano sul Trasimeno

Giri e Gare: in Umbria tra vino, terme e paesaggi

        Nel weekend del 10 aprile il campionato italiano Motorally &egrave; sbarcato a Graffignano (provincia di Viterbo), paesino dal tipico impianto medievale arroccato attorno al Castello Baglioni Santacroce del XIV secolo. Siamo nel territorio della Tuscia, a due passi dall&rsquo;Umbria e da due dei laghi pi&ugrave; affascinanti del Centro Italia. Giri e Gare: alla scoperta della Val Formazza Il fascino di Bolsena  &Egrave; proprio qui che si distende un appassionante itinerario ad anello perfetto per spezzare le giornate di gara. Si imbocca la SP5 in direzione Cava. Lungo il percorso, una breve deviazione porta al borgo fantasma di Celleno antico. Superata la porta d&rsquo;ingresso, tra ruderi e atmosfere di grande fascino, a dominare la scena sono il Castello Orsini e la chiesetta di San Carlo. Poco pi&ugrave; avanti, si doppia la bella Montefiascone, in posizione panoramica sulla sponda sud-est del Lago di Bolsena, e si raggiunge l&rsquo;omonimo borgo. Posta su un colle alle pendici dei Monti Volsini, tra stretti vicoli in salita e ripide scalinate, Bolsena racchiude un patrimonio artistico notevole, che culmina nell&rsquo;imponente Rocca Monaldeschi, in posizione dominante. Da qui, l&rsquo;itinerario prende tutta un&rsquo;altra piega lungo la SP53, che corre in direzione Orvieto, insinuandosi tortuosa e panoramica tra uliveti e campi coltivati. Si superano Villanova, Tamburino e Gabelletta fino a raggiungere una delle perle pi&ugrave; preziose dell&rsquo;Umbria. Aggrappata a una rocca di tufo, Orvieto, la &ldquo;citt&agrave; vecchia&rdquo; (questo il significato del suo nome in latino, &ldquo;urbs vetus&rdquo;), regala da sempre stupore e meraviglia: il Duomo, le vie del centro, le botteghe artigiane, il pozzo di San Patrizio, i cunicoli, la bella veduta dalla fortezza di Albornoz, le grotte e le cisterne della citt&agrave; sotterranea, sono le tappe da non mancare. Per non parlare di un piatto di umbrichelli conditi con sugo di cinghiale in una delle osterie del centro.  Verso Montecchio  Seguendo le indicazioni per Civitella del Lago, si punta in direzione del Lago di Corbara, nato da un&rsquo;imponente diga di sbarramento sul Tevere. Raggiunta la cittadina, da cui si gode una veduta mozzafiato sul bacino lacustre, si percorre la tortuosa SP90 verso Montecchio, che si raggiunge proseguendo sulla SP34: chilometri di curve, tra boschi, traiettorie elicoidali e splendidi paesaggi. Una vera gioia per gli occhi e per la guida. Da Montecchio si arriva alla statale 205 Amerina da seguire in direzione Amelia. La strada che si raggomitola tortuosa nella valle, svela subito il carattere motociclistico del percorso. Tutt&rsquo;attorno, una natura rigogliosa regala esplosioni di colore in ogni stagione dell&rsquo;anno. Si passano in rapida successione Guardea, Alviano (con la famosa oasi e il bel castello medievale), Lugnano in Teverina; e finalmente, ecco Amelia, porta d&rsquo;accesso alla valle dell&rsquo;Amerino con la sua storia millenaria e le imponenti mura poligonali. Attraversata la porta monumentale, ci si pu&ograve; avventurare tra i caratteristici vicoli del centro storico, dominati dalla cattedrale e dalla torre civica dodecagonale dell&rsquo;anno 1000, una struttura unica nel suo genere. Per gli amanti dei luoghi inconsueti, da non mancare &egrave; una visita alle antiche Cisterne Romane che si aprono nel ventre profondo della cittadina (ingresso e biglietteria in piazza Matteotti). Per i pi&ugrave; golosi, invece, l&rsquo;appuntamento &egrave; con i caratteristici fichi girotti, ripieni di cioccolato, noci e mandorle. Da qui, puntando verso Giove sulla SP31 e poi sulla SP87 verso Stazione di Alviano, si pu&ograve; fare rientro velocemente a Graffignano. Giri e Gare: la penisola del Sinis       

Toccando i laghi di Bolsena e Corvara, un giro speciale in occasione della prima tappa del campionato italiano Motorally svolta il 10 aprile

Giri e Gare: bellezze infinite tra Lazio e Umbria

        La stagione delle gare motociclistiche entra sempre pi&ugrave; nel vivo e i fine settimana iniziano ad affollarsi di eventi da non mancare. Come il Trofeo Centro Italia Trial, che nel weekend del 3 aprile ha esordito nella cittadina di Gualdo Tadino, in provincia di Perugia. E tra un momento di gara e l&rsquo;altro, non c&rsquo;era niente di meglio di un eccitante &ldquo;giro di giostra&rdquo; in moto alla scoperta del territorio. Giri e Gare: tra i Laghi d'Orta e Maggiore Verso est  Puntando verso est lungo la statale 3 Flaminia, un intenso tappeto verde ammanta subito l&rsquo;orizzonte ovunque si posi lo sguardo; finch&eacute;, il suggestivo Monte Cucco che scorre maestoso sulla destra, non annuncia l&rsquo;arrivo a Scheggia e all&rsquo;ingresso del &ldquo;luna park&rdquo;: i tredici chilometri di SR298 in direzione Gubbio, che con le famose curve del &ldquo;Bottaccione&rdquo; mettono subito d&rsquo;accordo tutti, smanettoni e tranquilli mototuristi. Distesa a terrazza sulle pendici del monte Ingino, Gubbio &egrave; considerata una delle citt&agrave; medievali pi&ugrave; belle del Mondo. Passeggiare tra le vie acciottolate che dividono antichi palazzi, regala stupore a ogni passo. Ma &egrave; soprattutto l&rsquo;atmosfera che vi si respira a renderla unica: Piazza Grande, su cui si affacciano il Palazzo dei Consoli e quello Pretorio, emoziona e riporta indietro nel tempo; per non parlare del panorama sull&rsquo;intero centro storico e sul territorio tutt&rsquo;attorno. Da Gubbio a Perugia  E poi, ancora, il Palazzo del Bargello, con la celebre Fontana dei Matti, la Chiesa di San Francesco (situata dove un tempo si trovava il fondaco degli Spadalonga), e il suggestivo Teatro Romano. Un bel giro sulla funivia, dal centro del paese, porta sul Monte Ingino, ed ecco la preziosa Basilica di Sant&rsquo;Ubaldo dove, durante l&rsquo;anno, sono custoditi i famosi Ceri di Gubbio, che ogni 15 maggio vengono portati in corsa per la citt&agrave;. Una manifestazione molto sentita, al punto che dal 1973 i Tre Ceri sono diventati il simbolo della Regione Umbria. Con la magia di Gubbio alle spalle, si torna a guidare sulla SR298 per un altro giro di giostra, stavolta in direzione Perugia: 40 chilometri di boschi e pieghe spaziali, che salgono in quota raggomitolandosi in geometrie perfette e curve di ogni genere, dal misto stretto a quello ampio a largo raggio. All&rsquo;aumentare dell&rsquo;altitudine, cresce anche il divertimento di guida, mentre le vedute spaziano lontane sulle valli e invitano alla sosta. Come i paesini lungo il percorso, con i continui inviti a un assaggio di torta al testo, la tipica focaccia umbra, riempita con prosciutto, salsiccia e verdure, rucola e stracchino, soltanto per citare le versioni pi&ugrave; diffuse. Dopo la salita, arriva la discesa, anch&rsquo;essa eccitante e vorticosa fino alla seconda delle perle umbre di questo itinerario: l&rsquo;affascinante Perugia. Dal centro storico medievale, alla Fontana Maggiore, passando per il Pozzo Etrusco, la Rocca Paolina, la Cattedrale di San Lorenzo, senza dimenticare un pellegrinaggio alla Casa del Cioccolato Perugina, sono innumerevoli le bellezze ad ogni angolo della citt&agrave;. Ricolmi di meraviglia, si torna in sella in direzione Valfabbrica (dove merita una sosta il castello medievale di Pedicino, con le mura duecentesche e il possente Torrione) per poi concludere il giro con un veloce rientro a Gualdo Tadino. Giri e Gare: tra le colline del Monferrato       

In Umbria, per il Trofeo Centro Italia Trial a Gualdo, non perdete l&rsquo;occasione di un &ldquo;giro di giostra&rdquo; a dir poco elettrizzante toccando Gubbio e Perugia

Giri e Gare: il Luna Park dell'Umbria

Fango, gas, emozioni e colpi di scena durante&nbsp;secondo round degli Internazionali d'Italia di Motocross Sidi Series 2015 a Castiglione del Lago, in Umbria. La pioggia dei giorni precedenti e la debole nevicata di Sabato pomeriggio hanno reso il tracciato di Gioiella particolarmente insidioso&nbsp;ma non impossibile per i campioni: terreno duro, solchi ma anche tanto fango hanno messo a dura prova anche Tony Cairoli, ancora non al 100% per un infortunio al ginocchio, che ha optato per una gara conservativa&nbsp;ottenendo cos&igrave; un quinto posto di giornata.  Il vero protagonista della classe regina questa volta &egrave; stato un altro&nbsp;italiano, David Philippaerts che &egrave; riuscito a chiudere&nbsp;in prima posizione la manche davanti a Nagl, Van Horebeek, Fevbre e Cairoli.  Tra le sorprese di Gioiella la bellissima prestazione di Max Nagl che con la sua Yamaha ha conquistato il secondo posto della MX1 e si &egrave; aggiudicato l'Elite: classe ha visto combattere i 20 migliori&nbsp;piloti delle classi MX1 e MX2 per un ricco montepremi di 120.000 Euro. Anche in questo caso Cairoli &egrave; &nbsp;giunto quinto riuscendo per&ograve; a mantenere il primo posto della classifica generale a pari punti con Tommy Searle, secondo su questo traguardo seguito da Philippaerts e Romain Febvre.  In MX2 lo sloveno Tim Gajser ha replicato la scorsa vittoria di Riola mentre il secondo gradino del podio &egrave; andato all'esordiente Benoit Paturel che dopo un'ottima performance &egrave; riuscito ad arrivare davanti ad Alessandro d'Angelo e Simone Zecchina.  Anche in 125 si conferma il risultato in territorio sardo: Ivan Petrov e Gabriel Chetnicki&nbsp;si aggiudicano una manche a testa. Nel primo turno Petrov si &egrave; messo alle spalle Lugana e Chetniki mentre in gara due il polacco si aggiudica il primo posto e quindi la vittoria di giornata, precedendo Ivan Petrov (quarto) ed Alessandro Lentini.  Gli Internazionali d'Italia si concluderanno Domenica prossima, 15 Febbraio, sulla pista di Ottobiano dove i campioni delle ruote artigliate dovranno vedersela anche con la sabbia.  Per il mondiale MXGP bisogner&agrave; invece attendere il 28 Febbraio che vedr&agrave; la prima gara in Qatar.  &nbsp;  Programmazione Mediaset Italia2 Canale 35 DDT  Domenica 15 Febbraio Diretta dalle 16.10 alle 17.00  &nbsp;  Giulia Cassinelli  &nbsp;  &nbsp;

Philippaerts vince la MX1 ma Toni Cairoli rimane primo in classifica generale: e la vera sorpresa &egrave; Nagl

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