La sagra dell&rsquo;assurdo quanto successo nel round del MotoAmerica in Virginia. Tracciato favorevole a Yamaha con Petrucci che ha limitato i danni in entrambe le gare con un quarto ed un terzo posto restando leader del campionato.  Il weekend ha offerto davvero pochi spunti di interesse se non qualche bagarre qua e la. Jake Gagne, campione in carica, &egrave; stato l&#39;autentico dominatore in entrambe le gare.  L&#39;episodio che fa - e far&agrave; - discutere arriva gara-2 quando, a traguardo tagliato, il ternano della Ducati &egrave; volato a 280 km/h dopo un contatto con la Yamaha di Scholtz. Petrucci &egrave; rimasto a terra alcuni minuti nell&rsquo;indifferenza generale dei marshall e del personale medico del tracciato per poi rialzarsi ed andare sulle proprie gambe al Centro Medico del tracciato per un controllo.&nbsp;  Il resoconto delle gare   Gara-1  Parte benissimo Jake Gagne dalla pole position con Petrucci subito alle sue spalle. Il ternano riesce per i primi giri di gara a tenere il passo del campione in carica ma la battaglia con Scholtz gli fa perdere la possibilit&agrave; di lottare per la vittoria. Un errore del ternano consente al sudafricano di Westby Racing di passare in seconda posizione. Danilo perde anche la posizione da Petersen chiudendo solitario in quarta posizione.  Classifica di gara-1  &nbsp;  Highlights  Dal canale Youtube del MotoAmerica gli highlights della prima gara    Gara-2&nbsp;  Pi&ugrave; o meno una fotocopia della prima gara. Gagne parte ancora bene e poi scappa via andando a vincere. Restano a lottare per il secondo e terzo gradino del podio Petrucci, Scholtz e Petersen. Il ternano della Ducati ed il sudafricano di Westby Racing arrivano in volata con Scholtz che precede Petrucci di 20 millesimi. I due poi si toccano appena passata la linea del traguardo e ad averne la peggio &egrave; Petrux che cade a 280 km/h. Il ternano resta a terra per qualche minuto senza essere soccorso, per poi alzarsi ed andare con le sue gambe al Centro Medico del tracciato.&nbsp;  Classifica di gara-2  &nbsp;  Highlights  Dal canale Youtube del MotoAmerica gli highlights della seconda gara  &nbsp;  Classifica del campionato   Ecco come si configura la nuova classifica piloti dopo il round in Virginia   

Il campione in carica vince entrambe le gare, per il ternano brutto volo a 280 km/h appena tagliato il traguardo. Fanno discutere i soccorsi

MotoAmerica, Virginia: dominio Yamaha con Gagne, Petrucci 3&deg; in Gara 2

Il weekend appena passato si &egrave; disputato il terzo round del MotoAmerica Superbike, in Virginia, e dopo una prima prova non entusiasmante per Danilo Petrucci, era pronto a rifarsi nella gara di ieri con la sua Ducati del team Warhorse HSBK Racing&nbsp;. Tagliato il traguardo in terza posizione, per&ograve;, la seconda gara del ternano si &egrave; conclusa con quella che lui ha definito: &ldquo;Una delle pi&ugrave; brutte cadute della mia carriera&rdquo;.    Una caduta ad alta velocit&agrave; per Petrucci   A raccontarla &egrave; stata lui stesso: &ldquo;Sono caduto a 280 km/h sulla linea del traguardo che &egrave; su un curvone di sesta piena per evitare un mio avversario&rdquo;. Ma non &egrave; stata una semplice scivolata, anzi: &ldquo;Ho buttato gi&ugrave; tre pannelli pubblicitari e sono rotolato per oltre cento metri&rdquo;. A corredo del testo ci sono le foto delle ferite riportate: &ldquo;Ho diverse bruciature e ematomi e un profondo taglio alla caviglia con cinque punti&quot;. I soccorsi non sono stati imminenti e infatti ha raccontato nel dettaglio: &quot;Sono stato pi&ugrave; di due minuti sdraiato a terra col rumore delle moto che passavano a fianco senza che nessuno mi aiutasse, fino a quando da solo mi sono alzato e sono andato a piedi al centro medico&rdquo;.&nbsp;  I tempi degli interventi di assistenza sono assolutamente da rivedere e per fortuna a Danilo &egrave; andata di lusso, considerando le escoriazioni che ha riportato dopo una caduta cos&igrave; spaventosa.  MotoGP Mugello: la top 5 dei duelli pi&ugrave; belli del GP d&#39;Italia 

Il round disputato questo fine settimana si &egrave; concluso nel peggiore dei modi per il ternano che ha raccontato cos&rsquo;&egrave; successo e il mancato soccorso

Incidente per Petrucci in Virginia: &ldquo;Una delle cadute pi&ugrave; brutte della mia carriera&rdquo;

Osservando un anno intero un fenomeno, poi si carpiscono i segreti per tentare di diventare come lui. O almeno ci si prova. E&rsquo; quello che &egrave; successo in VIRginia al buon Jake Gagne che, dopo essere stato compagno di box di Cameron Beaubier lo scorso anno, ha imparato a vincere alla sua maniera, ovvero dominando entrambe le gare e dando distacchi siderali ai suoi avversari.&nbsp;  Grazie a questo doppio successo, il pilota Yamaha passa al secondo posto in classifica dietro al compagno di marca Matthew Scholtz, ancora leader nonostante il doppio podio. Primi punti in campionato anche per Loris Baz (4&deg;/2&deg;) dopo il doppio zero di Atlanta.  Gara 1   Partito benissimo dalla pole position, Jake Gagne resta in testa per tutta la gara girando costantemente ad un ritmo insostenibile per i suoi avversari ed aprendo il gap subito dai primi metri, chiudendo subito il discorso vittoria.  Matthew Scholtz, secondo, chiude a quasi 12&rdquo; dal compagno di marca, facendo notare il dominio alla Beaubier di Gagne. Un secondo spot sul podio, inattaccabile mentre dietro di lui Herrin, Baz e Cameron Petersen se le danno di santa ragione per il terzo posto, scambiandosi la posizione per la maggior parte della gara. A prevalere, alla fine, &egrave; Herrin, &ldquo;grazie&rdquo; ad una manovra di Baz, che portato largo Petersen.  Barbera, l&rsquo;altro rookie al pari di Baz, chiude al sesto posto davanti alla Ducati di Kyle Wyman, mentre Uribe, Lewis e Travis Wyman completano la Top 10. Grazie alla vittoria nella Stock 1000, Lewis passa in testa nella Superbike Cup. Chiude 12&deg; invece Bobby Fong, tradito da un problema tecnico mentre era terzo.&nbsp;  La classifica  1.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Jake Gagne  2.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Matthew Scholtz  3.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Josh Herrin  4.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Loris Baz  5.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Cameron Petersen  6.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Hector Barbera  7.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Kyle Wyman  8.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Jayson Uribe  9.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Jake Lewis  10.&nbsp; Travis Wyman  Gara 2   Il copione di Gara 2 &egrave; praticamente identico a quello di Gara 1, con Jake Gagne che parte dalla pole salutando tutti sin da subito, per andare a centrare una sfavillante doppietta e portarsi alle spalle di Scholtz in campionato. Archiviata la pratica vittoria, l&rsquo;interesse &egrave; tutto sulla bagarre per il secondo e terzo posto che vede coinvolti Baz, Scholtz ed Herrin. Il secondo posto se lo aggiudica il francese di Ducati staccando di un paio di secondi i suoi inseguitori, al terzo posto ci va Scholtz mentre Herrin rimane con un pugno di mosche in mano.  Quinto posto per la Suzuki M4 di Bobby Fong che precede Kyle Wyman ed il compagno di squadra Cameron Petersen. Barbera, Alexander e Lee chiudono la Top 10.  La classifica  1.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Jake Gagne  2.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Loris Baz  3.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Matthew Scholtz  4.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Josh Herrin  5.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Bobby Fong  6.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Kyle Wyman  7.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Cameron Petersen  8.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Hector Barbers  9.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Corey Alexander  10.&nbsp; Andrew Lee  La classifica di campionato   Dopo le due gare in VIRginia si profila questa situazione di classifica  1.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Matthew Scholtz &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 81 punti  2.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Jake Gagne &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 75 punti  3.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Josh Herrin&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 61 punti  4.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Bobby Fong&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 46 punti  5.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Cameron Petersen&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; &nbsp; 46 punti  6.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Kyle Wyman&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; &nbsp; &nbsp;&nbsp;&nbsp; 40 punti  7.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Hector Barbera&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; &nbsp;&nbsp; 37 punti  8.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Loris Baz&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; &nbsp; &nbsp;&nbsp;&nbsp; 33 punti  Prossimo appuntamento   Il prossimo appuntamento si svolger&agrave; dall&rsquo;11 al 13 giugno sul tracciato di Road America, in quel di Elkhart Lake nel Wisconsin.  MotoAmerica: tutti a caccia di Matthew Scholtz in Virginia 

Doppietta del pilota Yamaha e secondo posto in classifica dietro a Scholtz. Primi punti e primo podio per Loris Baz, dopo il doppio zero di Atlanta

MotoAmerica, Virginia: Jake Gagne domina entrambe le gare

Dopo un anno di assenza causa pandemia da Covid-19 che ne aveva cancellato il round, il Virginia International Raceway &egrave; pronto ad ospitare di nuovo gli assi della Superbike americana per il secondo appuntamento stagionale.  Una pista, quella della Virginia, che piace a moltissimi piloti. &ldquo;Virginia &egrave; il prossimo appuntamento ed uno dei tracciati dove vado forte. Non vedo l&rsquo;ora di scendere in pista&rdquo; dice il leader di classifica Matthew Scholtz.  Il sudafricano del Westby Racing arriva in Virginia da leader della classifica dopo un weekend quasi perfetto: vittoria in gara-1 e secondo posto in gara-2 per 45 punti totali al termine del primo round. Di contro, il rookie Loris Baz ha vissuto le pene dell&rsquo;inferno in quel di Road Atlanta non arrivando a punti in nessuna delle due gare. Dalla sua ha comunque il tempo e 45 punti sono recuperabili dopo un solo round di campionato.&nbsp;  MotoAmerica, Loris Baz: &ldquo;In Virginia torner&ograve; pi&ugrave; forte di prima&rdquo;  Restando in tema Ducati, la migliore &egrave; stata quella di Kyle Wyman, quinto e sesto nelle due gare di Road Atlanta con annesso impegno nel King of Baggers. In VIRginia il pilota Ducati potr&agrave; concentrarsi esclusivamente sull&rsquo;impegno in Superbike.&nbsp;  Umori opposti in casa Yamaha Attack Performance: Josh Herrin fatica ancora a prendere confidenza con la R1 ma a Road Atlanta ha centrato due terzi posti che lo mettono in seconda posizione mentre Jake Gagne ha vinto gara-2 dopo aver rotto il motore in gara-1. L&rsquo;ex pilota Honda Superbike si trova al quinto posto a -20 dal compagno di marca Scholtz.  Bene nel complesso il primo round del nuovo capitano Suzuki M4, ovvero Bobby Fong. Secondo e quinto nelle due gare e terzo in classifica generale a -14 da Matthew Scholtz.  Buono il debutto dell&rsquo;altro rookie della serie, Hector Barbera con la BMW del team Scheibe: sesto e settimo nelle due gare in Georgia, meglio del pi&ugrave; quotato Baz.  Travis Wyman ha chiuso le due gare in Georgia settimo ed ottavo uscendo da Road Atlanta da leader della Superbike Cup, ovvero la classifica dei piloti che guidano delle Stock 1000. A chiudere la classifica Jake Lewis e Geoff May.&nbsp;  Note verso VIRginia Raceweay   La prima gara dell&rsquo;AMA Superbike sul tracciato della Virginia si &egrave; disputata nel 2001 ed &egrave; stata vinta dall&rsquo;indimenticato Nicky Hayden, che ha trionfato anche l&rsquo;anno seguente nella sua cavalcata verso il titolo AMA.  Cameron Beaubier, oggi in Moto2, detiene ancora il record della pista del tracciato in 1&rsquo;23&rdquo;790 fatto segnare in Superpole nel 2018  Bisogna risalire ai risultati del 2019 per scoprire che JD Beach ha battuto Garrett Gerloff nella Supersport in gara-2 mentre Cameron Beaubier ha battuto Toni Elias nella Superbike.  Matthew Scholtz &egrave; alla sua terza vittoria in carriera nell&rsquo;AMA Superbike, che lo proietta al 30&deg; posto All Time dei vincitori insieme ad un gruppo di piloti niente male: Colin Edwards, Troy Corser, Ben Bostrom, Martin Cardenas, Pascal Picotte, Bobby Fong, Steve McLaughlin e Reg Pridmore. Al contempo Jake Gagne &egrave; il 61&deg; pilota a vincere nel MotoAmerica.  Scholtz e Gagne hanno marcato le vittorie 146 e 147 per Yamaha come costruttore. Suzuki ancora irraggiungibile con 215 successi.  MotoAmerica: Scholtz e Gagne vincono a Road Atlanta 

Dopo il round di apertura a Road Atlanta, il sudafricano del Westby Racing guida la classifica ed &egrave; atteso da una pronta riconferma nel rientrante appuntamento in Virginia

MotoAmerica: tutti a caccia di Matthew Scholtz in Virginia

One of the riders who, throughout motorcycle history, has been able to power the Suzuki to the limit and win is Virginio Ferrari, who joined the Japanese manufacturer in the late 70s. Now that Suzuki is back on top of the world we had a chat with the Italian, taking a trip down memory lane before returning to the present day.  What memories do you have of racing with Suzuki?  &quot;Those were the best years of my life, because they represented my most unbridled passion. My adventure with Suzuki was like a crescendo, a falling in love with a bike I feared at first. Then I realised there was nothing to fear, the bike just having a little more power, but this power felt so great to harness that I immediately gained confidence. And then came the results. Within two a half years, I was up against guys with a lot more experience, Barry Sheene, Kenny Roberts, they were my main rivals. Then I met the man who&rsquo;d be true friend in the racing world, Marco Lucchinelli; we had so much fun&quot;.  You were also championship runner-up with Suzuki in 1979.  &quot;All this was a life experience, where I touched rock bottom, then the peak, and the difficult paths mid-way up the mountain. It was a really climb and when you return to base camp on your own two legs in the knowledge that you&rsquo;ve maybe lost 23 friends along the way, guys you&rsquo;d shared moments with, this leaves you shocked on the one hand, but also makes you realise how lucky you&rsquo;ve been. Without considering titles, my dream was to be able to ride a racing bike as I&rsquo;d imagined it, and at one point this brought me satisfaction. I&rsquo;m extremely pleased with how things went, and if I&rsquo;m here today it&rsquo;s thanks to Doctor Costa&quot;.    What do you think about Mir&rsquo;s win with Suzuki?  &quot;It&rsquo;s difficult to analyse because you need to be at the track to do that, you have to ride with him, understand the rider&rsquo;s grit, character, temperament. Analysing how good or strong he&rsquo;s actually been is something only his rivals can do&quot;.  The title came in the absence of Marc Marquez.  &quot;He&rsquo;s out because of injury and this is basically down to the lack of competence of those treating him. If the initial surgery had been done in another way, by someone like Claudio Costa for example, he&rsquo;d already be back on track&quot;.  How was it to work with a manufacturer like Suzuki?  &quot;At the end of 1975, I was contacted by Maurizio Zanetti, the boss at Suzuki Italia, and we met at a motorway service station. They wanted to give me a bike for the &rsquo;76 season and I accepted. When I tested it for the first time, I was impressed. After the test, they gave me the OK and steered me towards team Gallina where Armando Toracca and Marco Lucchinelli were already riding, taking turns on a four-cylinder Suzuki 500 and a Suzuki 500 twin. I came in like an intruder and reached the podium at the Mugello grand prix, with Barry Sheene and Phil Read&quot;.  But things soon changed.  &quot;Suzuki had a factory team with a base in England and in 1978 they contacted me and decided to give me a factory Suzuki, in an attempt to help Sheene win the title. But he was unable to keep pace in Germany and so I won. So in &lsquo;79 they gave me a factory bike with team Gallina, where I was the only rider and entered the Suzuki orbit. I then went to Hamamatsu to test factory bikes and offer my opinion about new solutions and frames. I was able to have a particular view of what the Suzuki firm was for the very fact that I experienced their mondus operandi first-hand&quot;.  What an honour to become part of this family&hellip;  &quot;Suzuki employees prioritised the firm over family. The behaviour, mentality and their duty to the company they worked for came even before family. My memories of that period have stayed in my heart for many reasons, but particularly due to these values&quot;.  Translated by Heather Watson  Career at risk for Marquez? Dr. Costa: &ldquo;I don&rsquo;t want to consider it, but...&rdquo; 

The former rider talks about his golden years with the Hamamatsu manufacturer and discusses both newly crowned champion Joan Mir and Marc Marquez&rsquo;s injury, pointing the finger at the doctors

Virginio Ferrari: &ldquo;Suzuki has stayed in my heart&rdquo;

Tra i piloti che hanno saputo portare al limite e vincere con la Suzuki, nella storia del motociclismo, c&rsquo;&egrave; stato anche Virginio Ferrari, che entr&ograve; nelle grazie della Casa giapponese a fine anni Settanta. Ora che la Suzuki &egrave; tornata sul tetto del mondo abbiamo fatto una chiacchierata con il parmense facendo un salto indietro nel passato e arrivando poi ai giorni nostri.  Che ricordi hai di quando correvi con la Suzuki?  &laquo;Quelli sono stati gli anni pi&ugrave; belli della vita, perch&eacute; fanno parte della passione pi&ugrave; sfrenata che ho avuto. L&rsquo;avventura vissuta con Suzuki &egrave; stata in crescendo, un innamoramento prima di una moto che temevo, a cui davo del Lei. Poi ho capito che non c&rsquo;era da temere alcunch&eacute; se non il fatto che ci fossero un po&rsquo; di cavalli in pi&ugrave;, ma erano talmente belli da usare che la confidenza &egrave; venuta immediatamente. Da l&igrave; sono arrivate delle soddisfazioni immediate, che mi hanno portato nel giro di due anni e mezzo a giocarmela con gente che aveva molta pi&ugrave; esperienza, come Barry Sheene, Kenny Roberts, loro sono stati gli antagonisti pi&ugrave; importanti. Ho trovato quello che poi &egrave; stato il mio vero amico nelle corse, Marco Lucchinelli, e con lui ci siamo divertiti veramente tanto&raquo;.  GP Valencia, Jorge Lorenzo: &quot;Bravo Joan, ora goditela&quot;  Con Suzuki sei anche stato vice-campione del mondo nel 1979.  &laquo;Tutto questo per me &egrave; stata un&rsquo;esperienza di vita, dove ho toccato il fondo, la vetta, le traversie del percorso a met&agrave; montagna. &Egrave; stata una vera e propria scalata e quando ti ritrovi a rientrare al campo base con le tue gambe e sai che magari durante questo lungo percorso hai perso 23 amici, ragazzi con i quali avevo diviso dei momenti, questo ti lascia da un lato sgomento, dall&rsquo;altro ti fa capire che sei stato molto fortunato. Senza guardare i titoli, il mio sogno era sperare di riuscire a guidare una moto da corsa come immaginavo e ad un certo punto la cosa mi ha dato soddisfazione. Sono strafelice di come sono andate le cose, se oggi sono qui &egrave; perch&eacute; lo devo ad un uomo come il Dottor Costa&raquo;.    Cosa ne pensi della vittoria di Mir e Suzuki?  &laquo;&Egrave; difficilissimo dare una valutazione perch&eacute; per poterlo fare dovresti essere in pista, dovresti girare con lui, capire che tipo di grinta, carattere, temperamento ha questo pilota. Valutare quanto effettivamente sia stato bravo o quanto sia stato forte lo sanno solo i suoi avversari&raquo;.  Il titolo &egrave; arrivato quando il grande assente in pista era Marc Marquez.  &laquo;Lui &egrave; fuori per una lesione dovuta soprattutto alla non competenza di chi l&rsquo;ha curato. Se l&rsquo;intervento iniziale fosse stato fatto in un&rsquo;altra maniera, cio&egrave; da uno come Claudio Costa, lui sarebbe gi&agrave; rientrato in pista&raquo;.  Carriera a rischio per Marquez? Dr. Costa: &ldquo;Non voglio pensarci, ma...&rdquo;  Com&rsquo;&egrave; stato lavorare con una Casa come la Suzuki?  &laquo;A fine 1975 mi contatt&ograve; Maurizio Zanetti, dirigente della Suzuki Italia, ci trovammo in autostrada alla stazione di servizio Pavesi. Mi volevano dare una moto per la stagione 76 e ho accettato. Quando la provai per la prima volta, a Misano, ne restai impressionato e folgorato. Dopo una prova mi diedero l&rsquo;ok e mi dirottarono al team Gallina dove gi&agrave; c&rsquo;erano Armando Toracca e Marco Lucchinelli, che si alternavano su una Suzuki 500 quattro cilindri e una Suzuki 500 bicilindrica. Arrivai come un &#39;intruso&#39; e alla prova del campionato mondiale al Mugello finii sul podio, con Barry Sheene e Phil Read&raquo;.  Da Sheene a Mir, passando per Schwantz e Kenny Roberts: gli iridati Suzuki in MotoGP/500  Ma le cose cambiarono subito dopo.  &laquo;La Suzuki aveva la squadra ufficiale con base in Inghilterra e nel 1978 mi contattarono e decisero di darmi una Suzuki ufficiale nel tentativo di aiutare Sheene a vincere il titolo. In Germania per&ograve; lui non riusc&igrave; a tenere il passo e quindi vinsi. Cos&igrave; nel &lsquo;79 mi hanno dato una moto ufficiale nel team Gallina, dove ero un pilota unico ed entrai nella sfera Suzuki. Andai poi ad Hamamatsu per provare le moto ufficiali, per dire la mia su quelle che erano le soluzioni nuove e telaistiche. Potei avere una visione molto particolare di quello che era l&rsquo;azienda Suzuki proprio per aver vissuto in prima persona quello che era il mondus operandi&raquo;.  Che onore &egrave; stato entrare a far parte di quella famiglia?  &laquo;La Suzuki aveva la priorit&agrave; nei suoi dipendenti, rispetto alla famiglia. L&rsquo;atteggiamento, la mentalit&agrave;, il dovere che loro hanno rispetto all&rsquo;azienda dove lavoraono, viene ancor prima della famiglia. Per tante ragioni, ma soprattutto per questi valori, momenti vissuti in quel periodo mi &egrave; rimasta veramente nel cuore&raquo;.  MotoWeek, la passione batte in digitale. Iscrizioni aperte! 

L&rsquo;ex pilota ha raccontato i suoi anni d&rsquo;oro vissuti con la casa di Hamamatsu, ha parlato del neo campione iridato Joan Mir e dell&rsquo;infortunio di Marc Marquez, per cui punta il dito sui medici

Virginio Ferrari: &ldquo;Suzuki mi &egrave; rimasta nel cuore&rdquo;

Nel corso degli anni, sono immani i progressi compiuti dal motociclismo nell&#39;ambito della sicurezza, ma&nbsp;questi, probabilmente, non sarebbero stati tali senza l&#39;apporto di Virginio Ferrari, Campione 1987 in TT F1.  Il pilota parmense ha vissuto sulla propria pelle gli anni di un &quot;motociclismo folle&quot;,&nbsp;in cui la Federazione Motociclistica Internazionale non aveva minimamente a cuore la sicurezza dei piloti, arrivando a prendere posizione a&nbsp;Dundrod, in Irlanda del Nord, quando si&nbsp;rifiut&ograve; di correre nonostante fosse in&nbsp;testa al Mondiale.  &quot;Quando hai visto nella tua vita sportiva, o direttamene in pista, o direttamente all&#39;obitorio, o direttamente perch&eacute; sei andato all&#39;ospedale, io ho contato, 24 colleghi/amici (morti, ndr.). C&#39;era qualcuno collega, qualcuno che non conoscevi, qualcuno che era intimo amico,&nbsp;immaginate, 24 bare&nbsp;una di fianco all&#39;altra, come se fosse il terremoto dell&#39;Irpinia, il terremoto della Sicilia, per dire qualche disastro ambientale. Non qualche disastro volontario, voluto, da una Federazione internazionale che ci fa correre l&igrave;&quot;,&nbsp;dice&nbsp;Virginio, ricordando le morti che lo hanno toccato in prima persona.&nbsp;  &quot;Quando mi sono ritrovato in testa a un Mondiale, quando mi hanno dato del montato, sono passato per il montato di turno - aggiunge l&#39;ex pilota, parlando della sua decisione di lasciare il circuito di Dundrod -.&nbsp;Quando si &egrave; in testa a un&nbsp;Mondiale, io credo, se hai un minimo di coscienza fai valere la tua opinione, perch&eacute; c&#39;&egrave; qualcuno che ti ascolta&quot;.  &quot;Uno che va a fare un Mondiale, che non ha quel tipo di limite e che il gas ce lo mette anche quando c&#39;&egrave; da lasciarci la pelle se sbagli,&nbsp;ti dice: &#39;ragazzi, ma ci stiamo rendendo conto di quello che stiamo facendo?... o no!&#39;.   Ecco perch&eacute; io dico:&nbsp;la coscienza di chi ha in mano un campionato, la coscienza di chi diventa protagonista su quel campionato, deve essere un qualche cosa che prenda non soltanto la coscienza di ognuno di noi, ma anche quello che andiamo a trasmettere agli altri tra un anno, 10, 15, cio&egrave; alle generazioni di piloti futuri&quot;.  Guardate il video per il racconto completo!    Scatto Sprint, Biaggi: &ldquo;La SBK d&agrave; spazio all&#39;interpretazione del pilota&rdquo; 

Insieme al Direttore Federico Porrozzi, Giovanni Di Pillo e Fabrizio Porrozzi, il Campione del Mondo di Formula TT del 1987 ha parlato di SBK,&nbsp;piloti &quot;folli&quot; e piste pericolose

Scatto Sprint, Ferrari:&nbsp;&ldquo;Ecco perch&eacute; non corsi a Dundrod...&rdquo; - VIDEO

Niente da fare. Il Covid-19 avanza spedito negli USA e, malgrado il tanto lavoro di recupero, lo staff MotoAmerica non &egrave; riuscito a spostare il round del VIRginia Raceways, programmato all&#39;inizio di maggio.  Non avendo la certezza che la pandemia si arresti, non contando su misure di sicurezza minime e necessarie, Wayne Rainey &amp; Soci ha provato a inserire la tappa in Virginia in altri periodi dell&#39;anno, invano: &quot;Abbiamo lavorato duramente con VIR per cercare di trovare una nuova data. Una volta che il governatore Northam ha esteso l&#39;ordine di soggiorno a casa fino al 10 giugno, non siamo riusciti a farlo e siamo stati costretti ad annullare. Non poter gareggiare in Virginia nel 2020 non era qualcosa che avremmo mai immaginato e non avremmo mai pensato di dover affrontare qualcosa come il COVID-19. Continueremo a impegnarci per un programma di 10 eventi. Nel frattempo, esortiamo i nostri tifosi, team e piloti a continuare a fare le cose giuste per rimanere in una situazione di sicurezza&quot;.  Chi aveva acquistato i biglietti valevoli per il VIR, potr&agrave; sfruttarli, eventualmente, al New Jersey Motorsports Park, nel Michelin Raceway Road Atlanta e al Barber Motorsports Park; oppure, potr&agrave; ricevere un rimborso del prezzo del biglietto, escluse le spese del biglietto.  SBK, Puccetti: &ldquo;Pi&ugrave; visibilit&agrave; con un campionato d&rsquo;inverno&rdquo; 

Programmato per i giorni 1, 2 e 3 maggio, l&#39;evento esce dal calendario 2020 a causa del Covid-19

MotoAmerica, cancellato il round in Virginia

        Andrea Iannone ancora una volta non perde occasione per far parlare di s&eacute;: non per quanto riguarda la sua professione di pilota, bens&igrave; per ci&ograve; che riguarda l'universo femminile.Intervistato oggi su Virgin Radio durante il programma &ldquo;Revolver&rdquo;, ha messo su un siparietto con il conduttore Ringo in cui ha chiesto di conoscere Diletta Leotta al posto di qualche lezione di guida. IANNONE CI PROVA - Mentre al Mugello fervono i preparativi per il grande evento di oggi che vedr&agrave; il marchio Aprilia come protagonista, il pilota del team di Noale, nella giornata di ieri, &egrave; stato ospite di Virgin Radio.Andrea ha avuto un batti e ribatti con il conduttore Ringo che gli ha chiesto:&rdquo;in occasione dell'evento Aprilia, mi devi dare due dritte per fare un buon tempo con lo scooterino 50 sulla pista del Mugello.&rdquo;E Iannone ha risposto:&rdquo;tu prima dovresti dare a me due dritte per capire come fare a venire in radio con Diletta Leotta una delle prossime mattine. Poi io ti dar&ograve; due dritte su come andare in moto e sportellare bene.&rdquo;Ringo, ridendo ha quindi proseguito:&rdquo;ma certo, guarda che lo facciamo, andiamo su a Radio 105 e te la presentiamo.&rdquo; NUOVA FIAMMA? - La presentatrice tv e conduttrice di DAZN infatti, conduce insieme a Alan Caligiuri e Daniele Battaglia il programma &ldquo;105 take away&rdquo;.Dopo Belen Rodriguez e Audrey Bouett&eacute; con la quale sembrava avere un flirt pochi mesi fa, lo Iannone nazionale ha quindi puntato la nuova preda.       

Il pilota del team Aprilia, protagonista del programma di Virgin Radio ha chiesto al conduttore Ringo di farlo incontrare con la presentatrice tv

Iannone a Ringo:”fammi incontrare Diletta Leotta”

Troy Bayliss? &Egrave; stato coraggioso. A dirlo &egrave; Max Biaggi, che ospite di Virgin Radio e di Ringo nel programma &ldquo;Revolver&rdquo; ha parlato del ritorno in gara dell&rsquo;australiano, impegnato nel primo round del mondiale Superbike a Phillip Island (leggi QUI)  &ldquo;E&rsquo; un fulmine a ciel sereno, nessuno lo aveva preventivato, forse neanche lui. - ha detto Max, che a sua volta &egrave; impegnato nel ruolo di collaudatore Aprilia e forse torner&agrave; in gara per qualche wild card.    &ldquo;Di fatto Troy si &egrave; trovato scaraventato nell&rsquo;arena dei leoni, proprio a Phillip Island perch&eacute; lui aveva preventivato di andare l&igrave; per il week end, ma di certo non sapeva che avrebbe partecipato al Gran Premio. E&rsquo; stato coraggioso perch&eacute; buttarsi l&igrave; in mezzo, con gente che si &egrave; preparata per la gara, &egrave; sempre dura. Non so cosa potr&agrave; accadere o potr&agrave; raccogliere, ma il coraggio non gli manca&rdquo;.  Da ultraquarantenne a ultraquarantenne...  &ldquo;La moto &egrave; un po&rsquo; come lo sci: non disimpari dopo 2, 3, 5, 10 anni. E&rsquo; normale che quando poi vai a sciare e non lo fai da tempo ti fa male la gamba, la schiena, il legamento &hellip;&rdquo;.  ASCOLTA L'AUDIO!  &nbsp;

&ldquo;Non so cosa potr&agrave; raccogliere, ma il coraggio non gli manca&rdquo;. Ascolta l&rsquo;AUDIO

Biaggi: Bayliss? Coraggioso

Il programma di Virgin Radio, "Revolver", era presente al Salone di Milano (EICMA).  Il noto conduttore Ringo ha ospitato il campione del mondo di Motocross Tony Cairoli, ecco cosa ha detto:  Cairoli - EICMA (parte 1)  Cairoli - EICMA (parte 2)  Cairoli - EICMA (parte 3)

Ecco cosa ha detto il campione del mondo!

AUDIO: Cairoli scatenato a Virgin radio

Terminato il Mondiale Motocross, Tony Cairoli sta girando l&rsquo;Italia per promuovere il suo film (leggi QUI).  &ldquo;C&rsquo;&egrave; la mia vita, dagli esordi delle prime gare ai titoli mondiali&rdquo;, ha spiegato il pilota siciliano ospite della trasmissione radiofonica Revolver, condotta da Ringo.  Ascolta qui l&rsquo;intervista integrale.&nbsp;    

Ascolta l&rsquo;intervista integrale di Tony a Virgin Radio 

Cairoli presenta il film della sua vita

Poco prima di partire per la Spagna, dove questo finesettimana si corre il GP Aragon di MotoGP, Andrea Iannone &egrave; stato ospite di Ringo nel programma &ldquo;Revolver&rdquo; a Virgin Radio.  Ha parlato un po&rsquo; di tutto, il pilota del team Pramac (ancora per poco: a fine stagione passer&agrave; al team factory Ducati, leggi QUI).  Un&rsquo;intervista molto divertente. Quando il conduttore gli ha chiesto: ma non vi distraggono le umbrella girls con le loro minigonne? Iannone ha risposto: &ldquo;Io le ombrelline in griglia non le ho mai. Quest&rsquo;anno mi &egrave; capitata qualche volta e devo dire che mi hanno portato fortuna, anzi, perch&eacute; la prima volta che sono arrivato quinto in MotoGP, a Sachsering, &egrave; quando ho avuto l&rsquo;ombrellina. E quindi ho iniziato a rivedere la mia teoria&rdquo;. "Quando non corro in pista mi alleno".  Clicca QUI per ascoltare l&rsquo;intervista integrale

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