        Parlare con Jan Witteveen &egrave; come leggere un libro pieno di dettagli poco noti, grazie ai quali i lati oscuri del mondo delle corse diventano stanze piene di luce. Di Witteveen stupiscono la semplicit&agrave; e la modestia, oltre alla competenza che gli ha permesso di emergere in fretta, diventando uno degli ingegneri pi&ugrave; vincenti e rispettati della storia del motociclismo. E, ancora oggi, anche se, come dice lui &ldquo;Ho una certa et&agrave; e vorrei lavorare collaborando ma alla fine mi ritrovo sempre in azienda e sui campi di gara&rdquo;, accetta sfide impegnative, perch&eacute; osare, anche con un pizzico di incoscienza, &egrave; nel suo DNA. Marcellino Lucchi, il super collaudatore della 250 Un matrimonio che viene da lontano   Il tuo nome &egrave; legato all&rsquo;Aprilia. Quando &egrave; iniziato il matrimonio? &ldquo;Nel 1989 lavoravo in Cagiva. Claudio Castiglioni aveva detto basta con il Fuoristrada ma io volevo lavorare nel racing e passare al settore Velocit&agrave;, per&ograve; il presidente mi disse &lsquo;no&rsquo;. Dopo una settimana mi chiam&ograve; Massimo Fiorentino, dell&rsquo;Aprilia, e venne a trovarmi con un mazzo di fiori per mia moglie!&rdquo;. Hai iniziato a lavorare in Aprilia nello stesso anno? &ldquo;S&igrave;. All&rsquo;inizio scegliemmo Loris Reggiani come collaudatore. Nel 1990 non avevamo piloti &ldquo;interni&rdquo; perch&eacute; fu l&rsquo;anno in cui costruimmo il progetto. Quando arrivai, infatti, non c&rsquo;era la struttura per affrontare il Mondiale, in nessuna categoria&rdquo;. Quale fu la prima evoluzione del tuo progetto? &ldquo;Nel 1990, oltre a Reggiani, lavoravo con Didier De Radigues, Carlos Lavado, Martin Wimmer. Nel 1991 arriv&ograve; Pierfrancesco Chili che prese il posto di De Radigues e avevamo anche un team interno di sviluppo, gestito da Rossano Brazzi, che seguiva Reggiani. Questa combinazione funzion&ograve;: Chili vinse ad Assen e Reggiani al Paul Ricard&rdquo;. Era alle porte l&rsquo;inizio del vostro lungo ciclo vincente... &ldquo;Nel 1992 proseguimmo l&rsquo;avventura affiancando a Chili il giovane Max Biaggi, che nel 1991 aveva vinto l&rsquo;Europeo, assieme a Fabrizio Guidotti. Quell&rsquo;anno Chili vinse tre gare, Reggiani una e anche Biaggi una, l&rsquo;ultima, a Kyalami dove salirono sul podio tre piloti con moto Aprilia, con Reggiani al secondo posto e Chili al terzo. Che soddisfazione!&rdquo;. Aprilia, fonte d'ispirazione per i colossi jap   Perch&eacute; ti considerano il pap&agrave; del reparto corse Aprilia? &ldquo;Quando arrivai in Aprilia, decisi di creare know-how, utilizzando le tecnologie che si trovavano in Europa. Appoggiarsi ai giapponesi avrebbe significato utilizzare materiale di 'Serie B' volevo sviluppare quello che i giapponesi non avevano, creando un sistema italiano-europeo. Avevo molta esperienza sui due tempi con ammissione a disco rotante. Tutti dicevano che era una tecnologia vecchia, superata. Io, per&ograve;, continuavo a dire: &lsquo;Seguiamo la nostra strada e alla fine si vedr&agrave; chi ha ragione&rsquo;. Volevo diversificare, non tanto per il gusto di avere qualcosa di particolare ma per battere la concorrenza&rdquo;. Il tuo progetto divenne vincente in fretta... &ldquo;Siamo arrivati al punto che i giapponesi si sono interessati alla nostra tecnologia. Yamaha e Honda hanno cercato di copiare Aprilia, costruendo un prototipo con motore a disco rotante. La Yamaha lo ha fatto anche correre con Tetsuya Harada, ma di fatto nessuno dei due funzionava bene, perch&eacute; i giapponesi hanno fatto quello che volevano far fare a me, cio&egrave; copiare. Quando ho visto che loro stavano cercando di copiare, che &egrave; sinonimo di non capire bene come migliorare, sono stato contento. Quando copi il lavoro di altri, se sei molto, molto bravo, al massimo puoi ottenere lo stesso risultato di colui che hai voluto copiare&rdquo;. Qual &egrave; stata la stagione pi&ugrave; bella? &ldquo;Nel 1998 ci siamo tolti molte soddisfazioni. &Egrave; stato l&rsquo;anno in cui abbiamo vinto 250 e 125, con Loris Capirossi e Kazuto Sakata. &Egrave; stata una stagione fantastica; anche quando partivamo ultimi, vincevamo lo stesso. Al Mugello, Marcellino Lucchi, il nostro collaudatore, &egrave; salito sul gradino pi&ugrave; alto del podio. &Egrave; stato bellissimo, anche perch&eacute; Lucchi &egrave; arrivato davanti ad altre tre Aprilia! Alla fine del 1998, inoltre, c&rsquo;erano tre Aprilia nelle prime tre posizioni del Mondiale con Capirossi, Valentino Rossi e Harada. E poi il titolo 125. Un trionfo!&rdquo;. Il 1998 e quel finale controverso   Del duello Capirossi-Harada, con il controverso finale di Buenos Aires, se ne parla ancora oggi... &ldquo;Secondo me quel finale si poteva evitare. Durante l&rsquo;ultimo giro, Harada non &egrave; andato abbastanza forte, perch&eacute; era troppo sicuro di vincere. Capirossi, invece, ha dato tutto. Harada ha pensato &lsquo;Dietro di me c&rsquo;&egrave; un compagno di squadra&hellip;&rsquo;. Io, ovviamente, ho analizzato l&rsquo;acquisizione dati e ho notato che Capirossi, in quella curva, non &egrave; entrato pi&ugrave; forte rispetto al giro precedente. Certo, Loris si &egrave; appoggiato ad Harada e Tetsuya &egrave; andato fuori pista. All&rsquo;epoca non c&rsquo;era il dato dell&rsquo;inclinazione della moto, quindi non so esattamente quanto fosse inclinata la moto di Loris. La velocit&agrave;, come detto, era la medesima, ma avrebbe potuto avere una maggiore inclinazione per fare meno strada. Nessuno lo sa. Lo sanno soltanto loro&hellip; alla fine&rdquo;. Capirossi, Harada, Rossi: chi era il tuo preferito? &ldquo;Secondo me Rossi era il pi&ugrave; furbo. Harada guidava meravigliosamente, per&ograve; era troppo gentile e quando sei troppo gentile non contrasti l&rsquo;avversario. Lui sapeva di essere veloce, per&ograve; se arrivava un pilota pi&ugrave; veloce, lo faceva passare. Aveva un comportamento strano, per un pilota. Rossi e Capirossi, invece, erano molto pi&ugrave; aggressivi. Il motivo di queste diversit&agrave; non lo conosco. Posso dire che non &egrave; cos&igrave; semplice comprendere i giapponesi, perch&eacute; hanno un&rsquo;altra cultura. Tra i giapponesi, quello pi&ugrave; faci le da gestire era Sakata. Era &ldquo;testone&rdquo; ma anche un combattente e faceva la differenza, nella 125; quando avevamo un problema, induriva la taratura delle sospensioni e ci metteva del suo&rdquo;. Parlaci degli altri campioni che hai gestito. &ldquo;Luca Cadalora, quando aveva la moto a punto, vinceva, ma se non aveva la moto a posto, non vinceva. Max Biaggi era molto bravo a sistemare la moto, perch&eacute; voleva partire forte e gestire la gara, senza rischiare. Cos&igrave; facendo, poteva amministrare le gomme, stressare meno la meccanica e guidare come meglio credeva. Esattamente come faceva Casey Stoner&rdquo;. Witteveen: "La 250 era la moto perfetta per preparare i piloti"   Molti tra piloti, tecnici e ingegneri dicono che la 250 era la moto da corsa perfetta. &ldquo;La 250 &egrave; stata la migliore moto per preparare i piloti, perch&eacute; era leggera ma molto prestazionale. Infatti, Aprilia e Honda hanno realizzato delle 400 e 500 bicilindriche, cio&egrave; delle 250 pi&ugrave; veloci. Quei prototipi erano leggerissimi e si impennavano molto. Girando insieme alle 500 con quattro cilindri, in curva le bicilindriche dovevano andare pi&ugrave; lente del loro standard e in accelerazione si impennavano ancora pi&ugrave; del normale, perdendo quindi tempo. Per questo, in gara, le 400 e le 500 bicilindriche avevano dei limiti. Per&ograve;, se parliamo di prestazioni sul giro, erano competitive, e infatti con quel progetto Aprilia ha conquistato anche delle pole position. Questo discorso spiega che la 250, 100 cavalli per 100 kg, era una scuola eccezionale per tutti i piloti&rdquo;. Qual &egrave; stato il pilota che, pi&ugrave; di tutti, ha aiutato l&rsquo;Aprilia a evolvere il progetto della 250? &ldquo;Loris Reggiani &egrave; stato bravissimo. Mi ha dato tante informazioni per sviluppare la moto. In seguito, Marcellino Lucchi ha fatto un lavoro incredibile, nello sviluppo. Per questo motivo, lui, al Mugello, era molto preparato; conosceva ogni centimetro della pista. Aveva anche talento, altrimenti a 40 anni non avrebbe potuto battere i giovani&rdquo;. Secondo la tua visione legata al presente, l&rsquo;Aprilia avrebbe dovuto costruire una Moto2? &ldquo;Secondo me s&igrave;. La Moto2 &egrave; diventata quasi un monomarca. Sarebbe stato bello che l&rsquo;Aprilia, da dominatrice della 250, avesse proposto una Moto2. Chiss&agrave;, magari al posto della Kalex sarebbe potuta esserci l&rsquo;Aprilia...&rdquo;. Loris Reggiani e la 250: "Il 1992 fu un dominio tricolore"       

<p>Il racconto esclusivo dell'uomo che ha fatto la storia del Marchio italiano: "Quando arrivai a Noale decisi di creare know-how, utilizzando le tecnologie che si trovavano in Europa. Alla fine i giapponesi cercarono di copiarci: che soddisfazione"</p>

Jan Witteveen: “Io e l'Aprilia, una storia d'amore”

        La Yamaha R6 ha vinto gli ultimi tre campionati mondiali Supersport, aggiudicandosi sia il titolo Costruttori che quello piloti &nbsp;con Lucas Mahias nel 2017, con Sandro Cortese nel 2018 e con Randy Krummenacher quest&rsquo;anno. Agli altri Costruttori, &egrave; rimasto poco o niente. L&rsquo;ultima vittoria di MV Agusta risale alla tappa di Phillip Island del 2017 con Roberto Rolfo, mentre la Honda non vince addirittura dal Qatar 2016 con Kyle Smith. A contrastare Yamaha quest&rsquo;anno &egrave; stata solo Kawasaki, che ha vinto a Magny-Cours e Doha con Lucas Mahias. E per il 2020 arriver&agrave; Philipp &Ouml;ttl con il team Puccetti.Da qualche tempo si sta pensando ad un regolamento nuovo per la Supersport, perch&eacute; alcune moto hanno pi&ugrave; di dieci anni, e in questo frattempo hanno ricevuto solo piccoli aggiornamenti tecnici. Aprilia si presenter&agrave; a EICMA una moto da 660 cc, Triumph ha un nuovo tre cilindri da 765 cc e BMW e MV Agusta hanno modelli da 800cc. Per il 2020 potrebbe arrivare una modifica al regolamento che introduca una formula con handicap simile a quella del campionato mondiale Supersport 300. Le moto verrebbero quindi ad essere &ldquo;bilanciate&rdquo; &nbsp;in base a vari parametri.LA PROPOSTA DI WITTEVEEN - Da Speedweek.com trapela la notizia che &nbsp;durante l&rsquo;estate in Dorna si sia discusso anche realizzare una specie di monomarca con Yamaha R6, e che alla fine i delegati della World Association FIM abbiano sostenuto la continuazione con diverse Case, quindi questa proposta &egrave; stata abbandonata.Sempre stando alle indiscrezioni raccolte dalla testata tedesca, i Costruttori giapponesi insisterebbero sul limite di cilindrata di 600 cc per i quattro cilindri, sebbene da anni non omologhino nessuna nuova moto in questa categoria. D&rsquo;altra parte, Jan Witteveen ha richiesto una nuova formula con 800 cc e un massimo di due cilindri. Un'idea che piaceva anche alla Dorna (KTM e BMW avrebbero le moto gi&agrave; perfette) e che porterebbe la Supersport a girare con tempi simili a quelli della Moto2. In un contesto come quello attuale, dove i mondiali Superbike e Supersport totalizzano pochi spettatori e vengono pressoch&eacute; ignorati dai media non specializzati, Dorna non pu&ograve; essere soddisfatta, e di certo deve inventare qualcosa per rendere pi&ugrave; spettacolare la competizione. E chiss&agrave; che la proposta dell'ingegnere storico di Aprilia Jan Witteveen non sia una soluzione.       

<p>Jan Witteveen ha richiesto una nuova formula con 800 cc e un massimo di due cilindri, dove le moto potrebbero avere un &lsquo;balance of performance&rsquo; come in Superbike</p>

La Supersport verso il rinnovamento

Althea Racing Team ha annunciato la sua partecipazione al prossimo Mondiale Superbike 2016 con il sostegno di BMW Motorrad Motorsport. Il Team italiano ha firmato un contratto di due anni e ricever&agrave; supporto tecnico da BMW Motorrad Motorsport. Gli esperti tedeschi sosterranno il team italiano con le loro conoscenze e competenze tecniche per tutta la stagione.  BMW Motorrad Motorsport fornir&agrave; al Team i motori e l'elettronica. Il Team sar&agrave; responsabile per lo sviluppo della moto durante la stagione e gestir&agrave; gli aspetti sportivi e logistici della sua partecipazione nella serie. I due piloti sono Jordi Torres, reduce da un'ottima stagione con Aprilia, e Markus Reiterberger.  "I nostri due piloti, Jordi Torres e Markus Reiterberger, hanno gi&agrave; dimostrato di essere veloci e costanti", ha detto Genesio Bevilacqua, General Manager. "Jordi &egrave; stato nominato rookie dell&rsquo;anno nel Campionato WSBK 2015, nonostante abbia gi&agrave; vinto due volte il campionato CEV prima di entrare lo scorso anno nel Campionato WSBK. Anche Reiti ha vinto due titoli nel campionato SBK tedesco IDM, &egrave; un pilota giovane e di talento, ed &egrave;, infine, il ritorno di un pilota tedesco nel Campionato Mondiale Superbike. Sono fermamente convinto che entrambi saranno, molto presto, veloci e costanti".  Il 23 e 24 novembre Althea BMW Racing Team prender&agrave; parte ai Test per lo shakedown della nuova 2016 BMW S 1000 RR SBK e STK. La prima sessione si svolger&agrave; a Jerez (SP), dove gli ingegneri di Althea Racing BMW Team ed i tecnici di BMW Motorrad Motorsport saranno insieme in pista per la prima uscita della stagione WSBK 2016.  "Sono felice di poter collaborare con BMW Motorrad Motorsport", ha detto Genesio Bevilacqua. "Ogni membro del Team &egrave; pienamente impegnato in questa nuova sfida ed, ora, siamo pronti per il primo giorno della stagione 2016. La prossima settimana, il Team sar&agrave; a Jerez per lo shakedown delle nuove moto, i primi piccoli passi di quello che sar&agrave; un lungo viaggio. Sono molto impaziente di ripagare la fiducia che BMW Motorrad Motorsport ha risposto nel mio Team, con prestazioni in pista di alto livello durante la stagione 2016 ".  Jan Witteveen sar&agrave; il direttore tecnico di Althea BMW Racing Team. Il tecnico olandese sar&agrave; responsabile per lo sviluppo della moto. Coordiner&agrave; gli ingegneri del Team e curer&agrave; i contatti con gli esperti di BMW Motorrad Motorsport per quel che riguarda i temi tecnici. Witteveen ha lavorato nel campo del motorsport da anni e nella sua lunga carriera ha vinto diversi campionati in classi diverse.  Nel 2016 Althea BMW Racing Team garegger&agrave; nella FIM Superstock 1000 Cup 2016 con la BMW S 1000 RR STK. Raffaele De Rosa, che ha concluso al terzo posto la FIM Superstock 1000 Cup 2015, garegger&agrave; con il Team italiano per la seconda stagione Althea BMW Racing Team parteciper&agrave; al Campionato Mondiale Superbike 2016 con il sostegno di BMW Motorrad Motorsport. Il Team italiano ha firmato un contratto di due anni e ricever&agrave; supporto tecnico da BMW Motorrad Motorsport. Gli esperti tedeschi sosterranno il Team italiano con le loro conoscenze e competenze tecniche lavorando a fianco del Team per tutta la stagione.  BMW Motorrad Motorsport fornir&agrave; al Team i motori e l'elettronica. Il Team sar&agrave; responsabile per lo sviluppo della moto durante la stagione e gestir&agrave; gli aspetti sportivi e logistici della sua partecipazione nella serie.   "Sono felice di poter collaborare con BMW Motorrad Motorsport", ha detto Genesio Bevilacqua, General Manager. "Ogni membro del Team &egrave; pienamente impegnato in questa nuova sfida ed, ora, siamo pronti per il primo giorno della stagione 2016. La prossima settimana, il Team sar&agrave; a Jerez per lo shake down delle nuove moto, i primi piccoli passi di quello che sar&agrave; un lungo viaggio. Sono molto impaziente di ripagare la fiducia che BMW Motorrad Motorsport ha risposto nel mio Team, con prestazioni in pista di alto livello durante la stagione 2016 ".  Il 23 e 24 novembre Althea BMW Racing Team prender&agrave; parte ai Test per lo shake down della nuova 2016 BMW S 1000 RR SBK e STK. La prima sessione si svolger&agrave; a Jerez (SP), dove gli ingegneri di Althea Racing BMW Team ed i tecnici di BMW Motorrad Motorsport saranno insieme in pista per la prima uscita della stagione WSBK 2016.   "I nostri due piloti, Jordi Torres e Markus Reiterberger, hanno gi&agrave; dimostrato di essere veloci e costanti", ha continuato Bevilacqua. "Jordi &egrave; stato nominato rookie dell&rsquo;anno nel Campionato WSBK 2015, nonostante abbia gi&agrave; vinto due volte il campionato CEV prima di entrare lo scorso anno nel Campionato WSBK. Anche Reiti ha vinto due titoli nel campionato SBK tedesco IDM, &egrave; un pilota giovane e di talento, ed &egrave;, infine, il ritorno di un pilota tedesco nel Campionato Mondiale Superbike. Sono fermamente convinto che entrambi saranno, molto presto, veloci e costanti. "  Jan Witteveen sar&agrave; il Direttore tecnico di Althea BMW Racing Team. Il tecnico olandese sar&agrave; responsabile per lo sviluppo della moto. Egli coordiner&agrave; gli ingegneri del Team e curer&agrave; i contatti con gli esperti di BMW Motorrad Motorsport per quel che riguarda i temi tecnici. Witteveen ha lavorato nel campo del motorsport da anni e nella sua lunga carriera ha vinto diversi campionati in classi diverse.   Nel 2016 Althea BMW Racing Team garegger&agrave; nella FIM Superstock 1000 Cup 2016 con la BMW S 1000 RR STK. Raffaele De Rosa, che ha concluso al terzo posto la FIM Superstock 1000 Cup 2015, garegger&agrave; con il Team italiano per la seconda stagione. - See more at: http://www.worldsbk.com/it/notizie/2015/Torres+e+Reiterberger+con+Althea+BMW#sthash.OGbFmf2T.dpuf

"La prossima settimana, il Team sar&agrave; a Jerez per lo shakedown delle nuove moto, i primi passi di quello che sar&agrave; un lungo viaggio", annuncia Bevilacqua

Torres correr&agrave; con Althea BMW

L'ingegnere olandese Jan Witteveen, vincitore di 40 titoli mondiali tra l'off-road e il mondiale di velocit&agrave; (tra cui quelli conquistati da Max Biaggi con l'Aprilia 250), ha presentato a Trieste il Campionato Europeo di Velocit&agrave; Stock 250 4 Tempi, che si svolger&agrave; nel contesto del Campionato Alpe Adria.  L'ing. Witteveen ha spiegato le caratteristiche tecniche delle moto che saranno ammesse a partecipare a questa serie, fortemente voluta dalla Federazione Motociclistica Europea, per dare ai giovani piloti un campionato economico e "facile" nel quale muovere i primi passi in ambito continentale.  "Questa serie &egrave; l'idea che mancava!" ha commentato Witteveen. "Passare dalle minimoto direttamente in Moto3 &egrave; dura, la Stock 250 4 tempi &egrave; il perfetto gradino intermedio. La moto &egrave; leggera - circa 90 kg - e la potenza &egrave; ben bilanciata: 35-36 cavalli, uguale per tutte le moto grazie ad una centralina unica. La moto cosa meno di 10.000 euro, ma questo non significa minor sicurezza o validit&agrave;. Significa solo che non ci sono materiali costosi come il carbonio, il titanio o il magnesio, ma l'alluminio e l'acciaio sono sufficienti per costruire un'ottima moto! Queste moto richiamano le 125 Sport Production degli anni Novanta: e da quel campionato sono usciti piloti come Capirossi, Biaggi e Rossi".    Una delle moto che prender&agrave; parte al nuovo campionato &egrave; stata protagonista della presentazione: &egrave; realizzata da Franco Moro, ma il campionato &egrave; aperto a tutti i Costruttori.  "Il nuovo campionato Europeo Stock 250 sta suscitando grande attenzione", ha aggiunto Luigi Favarato, presidente dell'Alpe Adria Motorcycle Union. "Squadre e piloti da Francia, Spagna, Germania, Olanda, Slovacchia, Repubblica Ceca e Italia si sono gi&agrave; iscritti per partecipare. Nelle prossime settimane presenteremo la serie in altri Paesi europei dell'area Alpe Adria. Siamo orgogliosi di essere i promotori di questo nuovo campionato che correr&agrave; nel contesto dell'Ape Adria. Dar&agrave; a molti giovani piloti l'opportunit&agrave; di vivere un'esperienza importante nella loro carriera sportiva".  E' stato reso noto anche il calendario del campionato europeo Stock 250 4 tempi:  17 maggio Adria Raceway (Italia) 31 maggio Pannoniaring (Ungheria) 21 giugno Grobnik (Croazia) 19 luglio&nbsp; Most (Repubblica Ceca) 9 agosto Hungaroring (Ungheria) 13 settembre Slovakiaring (Slovacchia) Fiammetta La Guidara &nbsp;

L'ingegnere olandese vincitore di 40 titoli mondiali ha presentato a Trieste il Campionato Europeo che si svolger&agrave; nel contesto dell'Alpe Adria

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Jan Witteveen: “Io e l'Aprilia, una storia d'amore”

La Supersport verso il rinnovamento

Torres correrà con Althea BMW

Jan Witteveen e la Stock 250 Europea