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GP India per la prima volta in assoluto nel Motomondiale al Buddh International Circuit. In questa pagina troverai tutte le news, gli approfondimenti, le interviste esclusive, le analisi di gara ed i risultati del GP con un focus particolare sulla MotoGP. Sotto le news troverai le informazioni di circuito, la storia del Buddh International Circuit ed i giri di gara.

GP India 2023, la MotoGP approda al Buddh International Circuit

Dopo il Gran Premio di San Marino dominato da Jorge Martin, il paddock della MotoGP parte per il lungo tour asiatico  prima della gara conclusiva a Valencia. 

Il tour inizia dal Gran Premio d’India, prima volta in assoluto che il Motomondiale visita il subcontinente indiano. Visita che non parte benissimo visto che alcuni piloti non hanno ottenuto il visto per partire e qualcuno arriverà solamente all’ultimo momento.

Non tutti sanno che… 

Finito il triennio di Gran Premi d’India della Formula 1, il circuito è rimasto inutilizzato per sette anni fino al 2020, quando è stato utilizzato come struttura per la quarantena e combattere l’aumento della diffusione del Covid nel Paese. 

Storia e caratteristiche del Buddh International Circuit

Il Buddh International Circuit, situato a Greater Noida nella regione dell’Uttar Pradesh, è stato costruito tra il 2007 ed il 2008 in vista della gara della Formula 1 in programma il 30 ottobre 2011. Inaugurato nel 2011, il tracciato indiano misura quasi 5 km (4,96 km), le curve sono 13, 8 a destra e 5 a sinistra, la larghezza della pista è di 12 metri ed il rettilineo più lungo misura 1,006 km. 

Il layout è quello che usava la Formula 1 dal 2011 al 2013 salvo due punti: curva 5 e curva 8: mentre la Formula 1 aveva una chicane in uscita della 5, la MotoGP va dritta verso la variante 6-7; diverso è il caso della curva 8, mentre la Formula 1 usava la traiettoria più esterna, le MotoGP resteranno più interne. 

Giri di gara

La MotoGP percorrerà 24 volte il tracciato indiano, 18 quelle che servono per la validità in caso di interruzione con bandiera rossa

La Moto2 lo percorrerà 19 volte, 14 quelle che servono per la validità in caso di interruzione con bandiera rossa

La Moto3, invece, girerà 17 volte, 13 quelle che servono per la validità in caso di interruzione con bandiera rossa

I tratti caratteristici del tracciato indiano

Il Buddh International Circuit è un tracciato piuttosto veloce, grazie alla sua conformazione che ricorda il tracciato di Losail. Le caratteristiche del tracciato si sposano bene con i punti forti della Ducati (velocità, accelerazione fuori dalle curve). 

I punti di staccata più difficili sono: curva 3, una specie di tornante che immette sul lungo rettilineo opposto a quello dei box; curva 4, staccata secca verso destra; curva 8-9, una destra molto lunga con cambio di pendenza; curva 13, quella che immette sul traguardo

I punti di sorpasso, invece, ad esclusione dei due rettilinei, sono:  curva 3  che immette sul rettilineo; curva 4, staccata in fondo al rettilineo; curva 5, sinistra secca al termine del rettilineo posto in uscita dalla 4; curva 8-9, il curvone verso destra; curva 13, l’ultima del tracciato per la classica manovra da ultimo giro.

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