Pedro Acosta

Chi lo considera alla stregua di Marc Marquez probabilmente non esagera, se lo stesso otto volte campione del Mondo lo ha “investito” della propria eredità: «Acosta si farà notare in MotoGP. E avrà la sua era, come Doohan, Rossi, Lorenzo, Stoner o il sottoscritto». Vent’anni ancora da compiere, in tre stagioni nel Mondiale ha vinto due titoli e 16 gare, e ciò che colpisce è la maturità – per non dire il distacco – con cui ha gestito pressioni e attenzioni mediatiche mentre bruciava le tappe. Fin dal primo successo, alla seconda uscita iridata, a Lusail, dove pure scattò dalla pit lane. È il rookie più atteso dai tempi di Marquez – per intendersi, più di Bagnaia, Mir e Quartararo, tre campioni del Mondo della classe regina – e per lui è già pronta una KTM ufficiale per il 2025. Pedro vuole arrivare pronto all’appuntamento, e per questo si concentra sul presente, con un anno di apprendistato: nei test ha convinto, e forse non abbiamo ancora visto niente...