Emiliano Malagoli: “Spero che la giornata serva a far cambiare la visione sulla disabilità”

Emiliano Malagoli: “Spero che la giornata serva a far cambiare la visione sulla disabilità”© Emiliano Malagoli

"E' una giornata importante per ricordare a tutti che il mondo della disabilità è un mondo fantastico" dice il Presidente dei Di.Di. Diversamente Disabili in merito alla giornata sulla disabilità

30.11.2022 10:05

Alla vigilia della Giornata Internazionale della Disabilità, abbiamo avuto modo di parlare con il Presidente dei Di.Di. Diversamente Disabili Emiliano Malagoli in merito alla giornata ed ai progetti dell’associazione Paralympic Riders.

Emiliano, parlaci in generale della giornata del 3 dicembre

Credo che sia una giornata importante perché bisogna ricordarsi che al mondo ci sono situazioni più complicate di quelle che vogliamo guardare o con le quali abbiamo a che fare tutti i giorni. Dovrebbe essere tutti i giorni e non solo il 3 dicembre perché dal giorno seguente non pensiamo alle persone con disabilità, sia nel nostro piccolo che nelle cose quotidiane ma anche in comportamenti ancora più grandi con persone che non viviamo direttamente. Viviamo la disabilità solo quando ci tocca più da vicino, quando abbiamo una persona accanto a noi che ha qualche problema, che sia motorio o a livello psicologico. La disabilità esiste tutti i giorni e può accadere anche a noi, spesso diamo per scontato che non ci possa succedere niente, che non possiamo diventare disabili e che tutto andrà bene nella nostra vita, che è un po’ quello a cui credevo io prima del mio incidente, mai e poi mai avrei pensato di diventare disabile, mai e poi mai avrei pensato di far qualcosa per ragazzi con disabilità, fino a che una mattina ti svegli e ti è cambiato il mondo.”

E’ una giornata importante – prosegue Malagoli – per ricordare a tutti che il mondo della disabilità è un mondo fantastico. Spesso la persona disabile viene vista come sfigata, inferiore, che non riesce a fare le stesse cose di un normodotato. Il disabile, se messo in condizione, riesce a fare le stesse cose di un normodotato. Bisogna trovare delle modalità per aiutarlo a farcela che possono essere in prima cosa l’abbattimento delle barriere architettoniche ma anche le barriere mentali che abbiamo dentro noi stessi. Una persona disabile deve essere assunta a priori per le sue capacità non perché lo Stato deve obbligare le aziende a farlo.” 

Dei progetti di Paralympic Riders che cosa ci puoi dire? 

Le nostre attività continuano a 360 gradi sia a livello sportivo per rendere possibile ai ragazzi di ritornare a fare delle cose che magari pensavano di non poter tornare a fare come abbiamo fatto in questi anni. Dieci anni fa mi prendevano tutti per pazzo quando ho iniziato questo progetto, io ci ho creduto tanto perché l’ho vissuto su me stesso, grazie alla moto ho riacquistato totalmente la mia vita. Continueremo con le attività sportive, i ragazzi hanno dimostrato di essere molto bravi, il livello si è alzato tantissimo in questi anni. Alcuni di noi possono andare tranquillamente a correre con i normodotati.”

La cosa che però mi sta più a cuore – prosegue Malagoli – sono tutte le attività sociali, permettere a quelle persone che una moto purtroppo non riescono a guidarla di vivere una esperienza con la moto, quindi eventi di mototerapia dove portiamo come passeggeri ragazzi malati o ragazzi down, non vedenti, autistici. Far provare questa emozione a queste persone mi ripaga più che vincere una gara.”

Il tuo e quello dei tuoi ragazzi è l’esempio perfetto della sensibilizzazione sulla disabilità

Sicuramente i nostri ragazzi sono fantastici in questo, riescono ad aprire gli occhi di tante persone senza far niente di più, facendo quello che più gli piace ovvero guidare una moto. Sono i migliori testimoni di una disabilità. Spesso noi disabili che facciamo cose particolari veniamo definiti eroi, ma a me non piace perché gli eroi sono quelli che salvano le vite. Noi non salviamo vite, aiutiamo a viverle meglio. Considerare noi eroi autorizza tante persone a non mettersi alla prova, se vengo considerato eroe magari un disabile non si mette in testa di raggiungere degli obiettivi.”

Come Di.Di. avete pensato a qualcosa in particolare per questa giornata?

Noi no ma la nostra giornata sarà in un altro giorno, verso primavera dell’anno prossimo faremo una mega giornata di mototerapia dove faremo fare sport prevalentemente motoristici a tantissimi ragazzi che non li possono fare.

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