MotoGP: Pecco chi sei? Bagnaia al Mugello per definire e definirsi

MotoGP: Pecco chi sei? Bagnaia al Mugello per definire e definirsi

Il campione del mondo arriva al GP d'Italia con un solo punto di vantaggio su Bezzecchi e con una serie di domande a cui urge dare risposta

25.05.2023 15:59

La primissima parte della stagione è andata in archivio, le prime cinque gare dell'anno ci hanno indicato dei precisi valori in campo, in parte auspicati dopo i test invernali e subito confermati, altri per i quali invece si è dovuto aggiungere un punto interrogativo. In un certo senso Pecco Bagnaia non rientra in nessuna delle due categorie appena citate. Non ci sono dubbi sulla velocità del campione del mondo, autore fin qui di due vittorie, due Sprint Race conquistate e due pole position; numeri che meritatamente lo ergono a leader della classifica del campionato. Come se non bastasse, dalla prima vittoria in carriera in top class targata Araagon 2021, per Bagnaia sono arrivati 13 successi in 31 gare, oltre il 40% del totale.

Eppure qualcosa ancora non torna e sarebbe riduttivo trovare nelle tante, troppe cadute subite, l'alibi attorno al quale costruire la risposta al problema di cui trattiamo, ovvero, chi è Pecco Bagnaia? Il protagonista della stagione 2022 o potenzialmente il dominatore assoluto della MotoGP? Le vittorie attraggono la popolarità e tutto il famelico mondo che circonda la MotoGP vive in un'attesa spasmodica di un personaggio che soddisfi tutti i palati, e, in parte, Bagnaia ha le potenzialità per prendersi quello che ha ormai sotto gli occhi da più di un anno e mezzo. Tuttavia è evidente come alcuni pezzi del puzzle debbano ancora incastrarsi.

Bagnaia: "Ho una frattura, ma farò la MotoGP del Mugello"

Bagnaia può prendere l'eredità di Rossi e Marquez?

Bagnaia, anche in questa fase iniziale di stagione, sta vivendo, o meglio subendo, il canonico processo che si riserva ai campioni, ovvero una fase di sminuimento del reale valore competitivo giustificato con lo strapotere che la Ducati sta ponendo da ormai qualche anno. Come detto, questa dinamica è toccata un po' a tutti i grandi della MotoGP, come ad esempio a Valentino Rossi con la Honda nei primi anni 2000, o ancora a Marc Marquez con la Honda nei primi anni con la casa di Tokyo. Entrambi i campioni del mondo sono riusciti ad uscire da queste intricate dinamiche grazie ai risultati in gara e ad un carisma fuori dall'ordinario; lo stesso carisma che li ha poi consegnati alla storia delle due ruote. Quello in cui Bagnaia attualmente sembra carente ai fini dell'avvicinamento allo status di "re della MotoGP" (no, il titolo iridato non basta nel selvaggio territorio della competizione ossessiva, come quello della MotoGP) è una forte dose di appeal legato appunto al carisma e alla personalità.

Eppure, sotto il profilo caratteriale il campione del mondo ha tutto per "prendersi e mangiarsi" la scena, essendo un pilota che non le ha mai mandate a dire, anche verso se stesso, seppur esprimendosi sempre con toni pacati. Formalità figlie di un tempo in cui il politically correct ha invaso anche il mondo delle corse. C'è un ulteriore aspetto che divide Bagnaia dal destino che sembra aspettarlo, e cioè l'ascesa definitiva verso l'olimpo dei grandi. Parliamo della necessaria investitura da parte di tutto l'intorno della top class, in primis dai piloti stessi. Per ergersi definitivamente ad erede della linea discendente dei campioni del mondo della MotoGP, Bagnaia ha ricevuto il riconoscimento da parte di Valentino Rossi (che allo stesso tempo potrebbe essere una figura troppo ingombrante per la fioritura completa del pilota di Chivasso).

Al contrario, Bagnaia non sembra aver ricevuto il riconoscimento dei piloti più influenti dell'attuale griglia, anche a livello mediatico; un fattore rilevante più di quanto si pensi. Il re, per essere tale, dev'essere riconosciuto dall'ambiente circostante. Eppure i due piloti più incisivi in tal senso, anche mediaticamente, ovvero Marquez e Quartararo, in più di un'occasione si sono riferiti reciprocamente quando si trattava di indicare il miglior pilota della griglia (questo anche per un aspetto strategico). Come analizzeremo tra poco, al Mugello si presenterà l'occasione per Bagnaia di rispondere anche a queste dinamiche, con una prova di forza che qualora arrivasse, sarebbe propedeutica a quanto detto sopra.

Al Mugello per lanciare messaggi ai rivali

La gara del Mugello non sarà un crocevia fondamentale per la stagione, la MotoGP di quest'anno ha dimostrato di essere alquanto variabile, grazie anche ovviamente alla presenza delle gare Sprint; tuttavia sarà un banco di prova importante per Bagnaia. Al Mugello ci sono tutte le carte in regola affinché Bagnaia risponda ad una serie di dubbi e domande pervenute in quest'inizio stagionale: dalla capacità di rimediare agli errori commessi fin qui, all'abilità nel rispondere all'irruente ritorno in gara di Marquez. A Le Mans lo spagnolo ha attirato su di sè tutte le luci, nonostante una caduta a due giri dalla fine mentre lottava per il terzo posto (anzi forse proprio in virtù di ciò). Al Mugello il campione della Ducati ha l'occasione per lanciare un bel segnale verso chi lo reputa vincente esclusivamente in virtù della competitività della moto. Queste voci, ovviamente, non verranno mai meno, ma i risultati solo l'unico antidoto idoneo.

Fino ad ora non abbiamo parlato del talento di Bagnaia, questo perchè le qualità del pilota di Chivasso sono talmente indiscutibili da uscire da qualsiasi equazione relative al suo "personaggio". Bagnaia ha quel "quid" in più nella guida propria solo ai fenomeni, con tutto il peso che questa parola porta con sé. Fluido, preciso e scorrevole come il miglior Jorge Lorenzo, "staccatore" incisivo ed efficace come Andrea Dovizioso, nonché pilota battagliero in bagarre come pochi altri in griglia. Il carattere di Bagnaia è uscito allo scoperto più in quest'inizio stagionale che nel 2022, adesso è arrivato il momento che tutto il carisma venga allo scoperto; Pecco dà l'idea di essere tranquillo e di correre sempre da solo, sia nel bene che nel male, al fine di crearsi una corazza che lo protegga dall'esterno e anche (e sarebbe lecito) dalla forte pressione che lo circonda. Forse però è arrivato il momento che il campione del mondo si "sporchi" un po', in questo modo capiremo chi è davvero, Pecco Bagnaia.

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