MotoGP San Marino, Dovizioso: “Cosa non mi mancherà? I titoli su di me”

MotoGP San Marino, Dovizioso: “Cosa non mi mancherà? I titoli su di me”© Luca Gorini

Il Dovi racconta le emozioni della sua ultima gara e della sua lunga carriera nel Motomondiale: "La soddisfazione più grande? Far tornare competitiva la Ducati"

04.09.2022 20:51

345 gare, 24 vittorie e 103 podi, si chiude così la carriera di Andrea Dovizioso, che a Misano ha disputato il suo ultimo Gran Premio da pilota di MotoGP. L'ultima corsa di un campione, che nei suoi 21 anni nel Mondiale non ha mai mancato la partenza di un solo GP.

"Sono noioso" scherza il Dovi a Sky a fine Gran Premio. "Dopo 21 anni, sono riuscito a essere teso anche all'ultima gara e mi chiedo perché (ride). Però, sono partito abbastanza bene. C'era molto casino nelle prime curve. È stato bello, solo che all'inizio non avevo velocità per poter sfruttare al meglio la gara. A inizio corsa non riesco a stare con gli altri piloti, però man mano vado avanti sono diventato costante - continua Andrea -. Alla fine, calano le gomme arriva la stanchezza, ma io faccio sempre lo stesso tempo, anzi meglio. Non è una bella cosa, però alla fine ero costante e mi sono concentrato: non volevo farmi superare. 12° è un risultato a cui non sono abituato quest'anno e volevo portarlo a casa e ho spinto fino alla fine. È stato bello. Ultimo giro emozionante. Sono emozioni strane. Non me lo aspettavo, sinceramente. Mi aspettavo di vivere un weekend più normale".

Un ultimo giro indimenticabile per il forlivese, a dispetto del risultato finale. "L'ultimo giro avevo Fernandez attaccato e ho detto: 'faccio l'ultimo settore forte, o mi godo l'ultimo giro?'. Da pilota razionale quale sono, ero indeciso. Ogni settore cambiavo idea... Non ho fatto il mio giro veloce per poco e un po' me lo sono goduto - in linea con il personaggio -. È stato bello, anche perché nell'ultimo giro c'erano i miei amici che già mi aspettavano alla Curva 14 e vedere tutte le bandiere loro fa davvero molto piacere".

Dovizioso: "Posso piacere o meno, ma sono diverso dai soliti showman"


Analitico ma dal cuore tenero, Andrea non nasconde di essersi emozionato in questo lungo weekend a Misano, dove le attenzioni sono state tutte per lui.

"Mi ha sorpreso tutto questo calore. Me lo aspettavo un pochettino, ma non minimamente così tanto - racconta a mente fredda -. Questa è una conferma di quanto sono riuscito a trasmettere soprattutto a fine carriera con la Ducati - anche se non siamo riusciti a vincere la lotta per il campionato - attraverso le vittorie e il mio personaggio. Può piacere più o meno, ma è abbastanza diverso dai soliti showman. Il weekend non poteva andare meglio. Non mi aspettavo che potesse andare così e voglio ringraziare tutti: dai fan e la gente nel paddock, ai team. La maggior parte di quelli con cui ho lavorato si è presentata nel mio ufficio e questa e una cosa che mi fa molto piacere".

Tanti i messaggi arrivati a Dovizioso anche da parte dei suoi colleghi, che sono riusciti a commuoverlo fino alle lacrime. "Stiamo parlando di grandi nomi, e non me l'aspettavo. Le cose che mi sono state dette ieri sera, che non sono state per niente banali, mi hanno commosso. Non è stato un video in particolare, ma in generale. Anche quello che è stato fatto dal team in hospitality, o quello che mi è stato detto da certe persone, non è di facciata. Quello ti tocca e mi sono messo a piangere".

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"La soddisfazione più grande? Far tornare competitiva la Ducati"


Sebbene non sia riuscito a conquistare il titolo in MotoGP, il forlivese ha diverse ragioni per cui essere felice di ciò che è riuscito a fare nella sua carriera.

"Più che le vittorie - che sono state esaltate tantissimo e rimarrano per sempre il mio marchio di fabbrica -, per come era messa la Ducati quando sono arrivato, il riuscire a tornare competititivi e giocarci il campionato è stata una soddisfazione enorme a livello personale - racconta Dovizioso -. Non stiamo parlando di 3-4 gare in cui soffri, poi torni competitivo perché ti devi solo adattare alla moto. No, ti devi adattare alla moto e devi svilupparla. Ci vogliono degli anni e questo significa che dentro di te ci sono tanta spinta, tanta energia e tanta conoscenza, per riuscire a ottenere dei risultati insieme alla squadra".

Ma oltre ai tanti momenti che lo rendono orgoglioso, ci sono anche cose che il Dovi vorrebbe cambiare?

"Varie cose le farei diversamente, perché dopo che le hai fatte è facile modificarle in meglio. Sarei un ipocrita a non dire così - ammette il 36enne -. Niente di particolare, non ho rimpianti tanto grossi da dire: 'Lì ho fatto veramente una cavolata, non dovevo farlo', su questo sono sereno ed è anche il motivo per cui sono sereno oggi di ritirarmi".

"Cosa non mi mancherà? I titoli su di me - conclude Andrea -. Ma poi, alla fine, verranno fuori lo stesso"

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