MotoGP Silverstone: Bagnaia, Ducati e Italia, eroi in Inghilterra

MotoGP Silverstone: Bagnaia, Ducati e Italia, eroi in Inghilterra© Luca Gorini

Pecco, Desmosedici e Lenovo Team ufficiale: meglio di così a Silverstone non si poteva fare. Tricolore protagonista anche con Aprilia

07.08.2022 ( Aggiornata il 07.08.2022 15:22 )

Venti passaggi sembrerebbero pochi, se paragonati ad altre Gran Premi in calendario. Ma Silverstone è la pista più lunga della MotoGP, sicché occorre dare un peso specifico alle 20 tornate completate, nelle quali il numero 20 - che ben conoscete - ha dovuto percorrere qualche metro aggiuntivo alla sua domenica. Lui è Fabio Quartararo, autore del Long Lap Penalty comminatogli dopo il "fattaccio" di Assen. Senza scomporsi, il campione del mondo lo ha rispettato, perdendo "solo" tre posizioni. Ma, per lui, il problema è stato un altro. Piloti e moto italiane hanno fatto meglio, molto meglio.

Grande spettacolo in MotoGP


Bellissima gara questa di Gran Bretagna, ci voleva! Perso di scena - anticipatamente, poiché caduto mentre guidava il plotone - Johann Zarco, la contesa è passata nelle mani di Alex Rins, mai così in palla nel 2022 con la Suzuki. La sfuriata del catalano è durata parecchio, tuttavia non abbastanza per vincere come fatto proprio qui nel 2019. 

Perché la GSX-RR è stata riassorbita, lasciando le redini alla Desmosedici di Pecco Bagnaia, seguita dalla gemella di Jack Miller. Sembrava profilarsi un duello tutto Ducati, invece è arrivata una Aprilia, per alcuni quella "sbagliata": anziché essere Aleix Espargarò, era Maverick Vinales.

Ducati, Aprilia, Ducati: la MotoGP è italiana


All'arrivo Pecco Bagnaia ha festeggiato il quarto successo stagionale, dando a Borgo Pangale il ducentesimo risultato da podio, manifestando una gioia superiore rispetto alle tre precedenti affermazioni. Il piemontese ha risposto ai critici, spietati con lui a inizio stagione, fuori luogo nei commenti a seguito della disavventura estiva. Francesco - questo è il suo nome - ha messo tutto alle spalle, avversari e male parole.

Maverick ci ha creduto, però il tempo perso a metà corsa gli ha fatto perdere metri, pochi, ma determinanti: l'Aprilia di Vinales è, con la Ducati di Pecco e la numero 43 di Jack Miller, il discorso dell'anno: le Case italiane spadroneggiano in MotoGP, le altre - KTM, Suzuki, Honda e Yamaha - raccolgono il possibile. Ah, ma Yamaha ha Fabio Quartararo, ricordiamocelo. Il monopolio nostrano è rifinito da Enea Bastianini e Jorge Martin, quarto e quindo a bordo di quattro cilindri bolognesi.

Quarta e Aleix, duello "differito" in Gran Bretagna


Fabio il suo Long Lap Penalty lo ha pure rispettato, perdendo tre posizioni. Il problema del francese, onestamente parlando, è stato un altro: quando ha ripreso la pista, esprimeva una velocità insufficiente per tenere il passo dei migliori. Ecco perchè l'ottavo posto è poco buono, comunque diverso da una tragedia.

Diverso, certo, prendendo in causa Aleix Espargarò, indaffarato a gestire botte e dolori rimediati ieri. Siamo certi di come lo sfidante al trono abbia dato tutto, giungendo nono. Una posizione sotto a El Diablo, per pochi punti persi in classifica. Uno per la precisione. Poteva andargli peggio, tuttavia anche meglio.

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