Tragedia a Jerez: muore Ismael Bonilla, manager-amico di Gonzalez

Tragedia a Jerez: muore Ismael Bonilla, manager-amico di Gonzalez

“Nel 2013 avevo smesso di correre perché iniziavo a preoccuparmi del rischio che comportano le gare. Trovo incredibile essere ancora tutto intero oggi, dopo le oltre 100 cadute che ho fatto nella mia carriera”, scriveva lo spagnolo nel suo ultimo post sui social

05.07.2020 ( Aggiornata il 05.07.2020 21:21 )

Un anno e mezzo dopo la scomparsa di Marcos Garrido il circuito di Jerez ha vissuto oggi un’altra tragica giornata.

Durante una sessione di test privati, a perdere la vita è stato Ismael Bonilla, pilota madrileno di 41 anni, con una lunga esperienza di competizioni alle sue spalle tanto da aver disputato anche 9 gare di mondiale 250 come wildcard fra il 1996 e il 2001, conquistando anche un punto iridato.

Le testimonianze


Ismael Bonilla è morto in una caduta sul circuito di Jerez-Ángel Nieto, alla fine del rettilineo, nella prima curva della pista, mentre partecipava ad una giornata organizzata della CM3, con corsi avanzati di guida e pilotaggio.

Come riportato dal portale locale Diarodejerez.es, secondo quanto riferito da alcuni testimoni la Yamaha R1 di Bonilla sarebbe rimasta senza freni alla fine del rettilineo traguardo e Bonilla sarebbe finito contro l’airfence, morendo sul colpo. Bonilla era in pista di Jerez per seguire Carrión e Verdú, i portacolori spagnoli del team SMRZ Racing che si schiera nel campionato mondiale Supersport 300.

Da pilota a manager


Bonilla aveva vinto il titolo nazionale di velocità Monocilindrici 4T nel 1994.  Inoltre, aveva partecipato agli Open Ducados, al campionato Europeo 250, alla Aprilia e Cup al Trofeo Race. Nel CEV ha corso nella Formula Extreme e nella Kawasaki Ninja Cup, fino a quando ha lasciato le competizioni nel 2013. Da allora era diventato istruttore, combinando questo lavoro con quello di tester e collaboratore di riviste specializzate.

Da anni seguiva Manuel González, il campione del mondo di Supersport 300, oggi nel mondiale Supersport, ma non gli piaceva considerarsi manager. “Mi piace di più considerarmi un consigliere e un amico, perché cerco sponsor, muovo la stampa, do consigli di guida e voglio che la gente lo conosca, ma al contempo voglio cercare di impedirgli di commerrere errori che, per esempio ho commesso io”, aveva detto una volta Bonilla a Formulamoto.es.

La consapevolezza del rischio


Nella sua carriera Bonilla aveva avuto diversi incidenti. Il suo ultimo post sulla sua pagina Facebook parla della conclusione della sua carriera. “Nel 2013 avevo smesso di correre perché iniziavo a preoccuparmi del rischio che comportano le gare. Trovo incredibile essere ancora tutto intero oggi, dopo le oltre 100 cadute che ho fatto nella mia carriera”, scriveva lo spagnolo soltanto lo scorso aprile.

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